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How to Make a 13 mm Hole With a 1/2″ Drill Bit


As everyone knows, no matter how many drill bits one owns, one inevitably needs a size that isn’t on hand. Well, if you ever find yourself needing to drill a hole that’s precisely 13 mm, here’s a trick from [AvE] to keep in mind for doing it with a 1/2″ bit. It’s a hack that only works in certain circumstances, but hey, it just may come in handy some day.

So the first step in making a 13 mm hole is to drill a hole with a 1/2″ bit. That’s easy enough. Once that’s done, fold a few layers of tinfoil over into a small square and lay it over the hole. Then put the drill bit onto the foil, denting it into the hole (but not puncturing it) with the tip, and drill at a slow speed until the foil wraps itself around the bit like a sheath and works itself into the hole. The foil enlarges the drill bit slightly and — as long as the material being drilled cooperates — resizes the hole a tiny bit bigger in the process. The basic idea can work with just about any drill bit.

It’s much easier demonstrated than described, so watch it in action in the video around the 2:40 mark which will make it all very clear.

It’s not the most elegant nor the most accurate method (the hole in the video actually ends up closer to 13.4 mm) but it’s still something worth keeping in the mental toolbox. Just file it away along with laying your 3D printer on its side to deal with tricky overhangs.

youtube.com/embed/RJ6IapMp6R8?…


hackaday.com/2025/03/29/how-to…



Addio alle password! La rivoluzione della sicurezza informatica è già iniziata


Ogni mese diventa sempre più evidente: le password non funzionano più. Gli hacker hanno imparato a eludere anche la protezione a due fattori sfruttando sessioni rubate e milioni di dati compromessi. In questo contesto, sempre più aziende stanno passando a un sistema di accesso senza password, non solo per comodità, ma anche per sopravvivere nella nuova realtà.

Uno dei segnali più allarmanti è stata l‘apparizione di una macchina di hacking automatizzata Atlantis AIO. È in grado di lanciare attacchi a oltre 140 servizi online, dalla posta allo streaming fino alla consegna di cibo. Funziona così: milioni di login e password rubati vengono acquistati sul darknet, dopodiché la macchina inizia a testarli in massa in modalità automatica. Atlantis dispone di moduli appositamente studiati per servizi specifici, con la possibilità di aggirare i CAPTCHA, intercettare le caselle di posta e persino ripristinare automaticamente l’accesso. Tutto ciò rende il furto di account non solo possibile, ma anche più scalabile che mai.

Gli esperti di Abnormal Security lo dicono chiaramente: questi strumenti trasformano anche i più inesperti pirati informatici in una minaccia a livello aziendale. Sono particolarmente vulnerabili gli account che utilizzano le stesse password, combinazioni deboli o una protezione a due fattori obsoleta. Secondo un nuovo rapporto di HYPR, il 49% delle aziende ha già subito violazioni dovute a vulnerabilità nei sistemi di identità e il 47% degli attacchi informatici è direttamente correlato alla compromissione delle password.

Ma ci sono anche buone notizie. Sempre più aziende stanno passando a metodi di accesso senza password, tra cui le passkey (chiavi di accesso) secondo lo standard FIDO. Tali tecnologie sono già supportate sia da Microsoft che da Google. HYPR chiama questo fenomeno “Rinascimento dell’identità”, in cui la sicurezza non è determinata dalla complessità della password ma dalla sua generale resistenza agli attacchi informatici.

Microsoft ha annunciato il lancio di un nuovo metodo di accesso per oltre un miliardo di utenti. Entro la fine di aprile, la maggior parte degli utenti Windows, Xbox e Microsoft 365 riceverà un’interfaccia aggiornata che darà priorità alla passkey rispetto alla password. Inoltre, se crei un nuovo account, non dovrai più pensare a una password: ti basterà inserire il tuo indirizzo email e confermarlo con un codice. In futuro il sistema offrirà la possibilità di salvare la passkey come metodo di accesso principale.

Google, a sua volta, ha ampliato l’area geografica di distribuzione delle sue chiavi di sicurezza fisiche Titan: ora sono disponibili in 22 Paesi, tra cui Australia, Irlanda, Singapore e Paesi Bassi. Sebbene l’utilizzo di tali chiavi sia meno comodo di quello di un passkey, aumenta notevolmente il livello di protezione.

Il risultato è semplice. Mentre alcune aziende stanno aggiornando i propri sistemi di sicurezza, altre continuano a vivere nel passato, affidandosi a password e a forme deboli di protezione a due fattori. E sono proprio queste organizzazioni le prime a essere attaccate. Abbandonare le password non è più un’utopia, ma un passo necessario da compiere subito.

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Gli Hacker di Hellcat traditi dai Loro Stessi Infostealer


Il gruppo Hellcat si ritrova al centro delle indagini di KELA, che ha rivelato le vere identità di due personaggi chiave, “Rey” e “Pryx”.

Originariamente il gruppo era noto come ICA Group, ma verso la fine del 2024 operava con il nuovo marchio Hellcat, dimostrando un elevato livello di coordinamento e aggressività. Il gruppo ha acquisito notorietà per attacchi di alto profilo come Schneider Elettric, Telefonica e Orange Romania.

Rey ha iniziato la sua carriera con il nome di “Hikki-Chan” sul forum BreachForums, dove pubblicava presunte fughe di notizie esclusive, alcune delle quali si sono poi rivelate essere delle rivendite di vecchi dati. Nonostante la sua reputazione danneggiata, Rey continuò le sue attività sotto un nuovo soprannome e divenne l’amministratore di Hellcat.

Rey ha utilizzato attivamente Telegram e il social network X per pubblicare fughe di notizie e criticare gli operatori delle telecomunicazioni, nonché per distribuire messaggi e strumenti di attacco informatico. Affermava di essere specializzato in crittografia e iniziò la sua carriera di hacker deturpando i siti web. Tra i suoi metodi, spiccano in particolare le seguenti tattiche: sfruttare i dati jira per accedere alle informazioni aziendali.

Utilizzando i dati provenienti dall’archivio di KELA, è stato possibile stabilire che Rey è stato infettato due volte dagli infostealer Redline e Vidar all’inizio del 2024.

Uno dei computer infetti sembra essere stato condiviso con i membri della sua famiglia. Questo è ciò che ha portato a stabilire un collegamento con un giovane di nome Saif, originario di Amman, in Giordania, la cui identità potrebbe corrispondere a quella di Rey. In precedenza aveva utilizzato gli alias “ggyaf” e “o5tdev“, partecipando attivamente ai forum RaidForums e BreachForums e dichiarando inoltre di essere affiliato ad Anonymous Palestine.

Il secondo membro di Hellcat è Pryx, che ha iniziato le sue attività nell’estate del 2024. È passato rapidamente dalle fughe di notizie dalle istituzioni educative agli attacchi ai sistemi governativi nei paesi del Golfo e dei Caraibi e, in seguito, alle aziende private. Inoltre, Pryx ha sviluppato il proprio ransomware basato su AES256 e ha scritto guide per forum, tra cui XSS. Gestiva anche i siti web pryx.pw e pryx.cc.

Secondo KELA, Pryx parlava arabo ed era coinvolto nel carding dal 2018. Ha rilasciato dichiarazioni offensive e provocatorie, tra cui una minaccia di attaccare l’Università di Harvard. Uno degli sviluppi di Pryx è stato un server stealer che sfrutta i servizi Tor per accedere segretamente ai sistemi infetti. Questa tattica ha consentito all’aggressore di ridurre al minimo le tracce ed evitare di essere scoperto, trasmettendo i dati al proprio server senza connessioni in uscita attive.

L’analisi tecnica di uno degli strumenti malware Pryx ha portato al dominio pato.pw, precedentemente posizionato come risorsa per i ricercatori di sicurezza. Tuttavia, le somiglianze nei contenuti e nel codice hanno permesso di collegare direttamente il sito a Pryx. Il sito ospitava guide e istruzioni, i cui contenuti apparivano poi sui forum sotto il suo nickname. Sono stati trovati anche repository GitHub e indirizzi email che corrispondevano ai dati di Telegram e di altre fonti, indicando una persona di nome Adem, che vive negli Emirati Arabi Uniti.

Un’analisi più approfondita ha rivelato la connessione di Pryx con un altro pirata informatico — WeedSec. Tramite Telegram siamo riusciti a trovare account, corrispondenza con un altro amministratore di BlackForums e partite che utilizzavano gli stessi dati di accesso. È stato anche confermato che questa persona aveva utilizzato il nome Adem in altri contesti, rafforzando ulteriormente il collegamento tra Pryx e la persona reale.

Nonostante il loro progresso tecnologico e la loro aggressività, entrambi i membri di Hellcat alla fine sono rimasti vittime degli stessi infostealer su cui facevano affidamento per le loro attività di criminalità informatica. Ciò ha permesso ai ricercatori di stabilire connessioni chiave e forse avvicinarsi alla de-anonimizzazione di uno dei gruppi di hacker più importanti degli ultimi anni.

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Nuova minaccia su Firefox e Chrome: scoperta un’altra falla critica, aggiornate subito!


Mozilla ha rilasciato aggiornamenti di sicurezza per correggere una vulnerabilità critica che ha interessato il browser Firefox su Windows. Questo intervento arriva pochi giorni dopo che Google ha risolto una falla simile su Chrome, precedentemente sfruttata attivamente come zero-day.

Un attacco riuscito potrebbe consentire a un processo figlio compromesso di ottenere privilegi elevati dal processo principale, determinando l’uscita dalla sandbox. La vulnerabilità, che ha interessato sia Firefox che Firefox ESR, è stata risolta con le versioni Firefox 136.0.4, Firefox ESR 115.21.1 e Firefox ESR 128.8.1.

Al momento, non ci sono evidenze di exploit attivi della CVE-2025-2857.

La vulnerabilità, identificata come CVE-2025-2857, è stata descritta come un errore nella gestione dei permessi, il quale potrebbe portare a una fuga dalla sandbox di sicurezza.

“In seguito alla recente violazione della sandbox di Chrome (CVE-2025-2783), diversi sviluppatori di Firefox hanno individuato un problema analogo nel nostro sistema di comunicazione inter-processo (IPC)”, ha dichiarato Mozilla in un comunicato.

Anche il team del progetto Tor ha rilasciato un aggiornamento di sicurezza per Tor Browser (versione 14.0.8) per proteggere gli utenti Windows dalla stessa falla.

Nel frattempo, Google ha distribuito la versione 134.0.6998.177/.178 di Chrome per correggere CVE-2025-2783, che è stata sfruttata in attacchi mirati contro media, istituzioni accademiche e enti governativi in Russia.

la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) degli Stati Uniti ha aggiunto la falla al suo catalogo delle vulnerabilità note sfruttate (KEV), richiedendo alle agenzie federali di applicare le misure di mitigazione necessarie entro il 17 aprile 2025.

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Una colomba che sorvola il cupolone del Vaticano, lo stile inconfondibile del baldacchino del Bernini e poi gli affreschi, le volte e la pavimentazione policroma, tutto realizzato con gli iconici blocchi Minecraft.


“È un sogno che diventa realtà. Ho sempre pensato che fosse necessario un momento dedicato specificatamente ai motociclisti e il Giubileo è un'occasione bellissima”: così don Filippo Cappelli, parroco della parrocchia di S.



100 giorni di Trump. Anatomia di una Presidenza


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/03/100-gio…
E’ solo apparente la follia. Ci sono un metodo e un progetto da ricostruire. Dietro c’è l’attacco allo Stato Sociale con un ruolo “planetario” per Elon Musk Il 2 marzo il sito della televisione svizzera ha fatto un po’ di conti. E ha



Through The Barricades


L'arpeggino della buonanotte 😀


RELAZIONI INTERNAZIONALI. AVANZA UN NUOVO CONCETTO: LA GEOCRIMINALITÀ


Nel nostro blog abbiamo già fatto riferimento al GI-TOC, l'Iniziativa Globale contro la Transnational Organized Crime, un'organizzazione indipendente della società civile fondata nel 2013, con sede a Ginevra, in Svizzera, nata da una serie di discussioni di alto livello tra funzionari delle forze dell'ordine dei paesi sviluppati e in via di sviluppo a New York, nel 2011-12.
Di particolare interesse appare un articolo recentemente pubblicato sul sito Internet, dal titolo originale "Of kingdoms and crooks: The rise of geocriminality" (Di regni e truffatori: l'ascesa della geocriminalità) di Martin Thorley, che discute il fenomeno emergente degli stati che utilizzano le reti criminali come strumenti di politica estera. L'articolo cita diversi esempi di questa tendenza, tra cui l'uso di reti criminali da parte di Russia, Cina e Iran per omicidi, campagne di disinformazione, attacchi informatici e sabotaggi.

La relazione tra stati e attori criminali non è nuova, ma la connessione tra i due domini si sta evolvendo a causa della globalizzazione e dell'internazionalizzazione dei mercati. Storicamente, gli stati hanno utilizzato le reti criminali per la diplomazia clandestina, ma il più profondo coinvolgimento tra stati e reti criminali sta diventando un fenomeno più ampio e radicato. Questa nuova forma di strumentalizzazione statale del crimine è definita "geocriminalità".

È più probabile che la geocriminalità si verifichi in stati forti in patria ma isolati all'estero, poiché coloro che detengono il potere sono soggetti a un controllo e a una responsabilità limitati. Tuttavia, le condizioni necessarie per la geocriminalità non sono limitate agli stati autoritari e rimangono dubbi sulla sua fattibilità in altri contesti.

L'articolo si conclude osservando che comprendere lo sviluppo delle relazioni tra Stato e criminalità è essenziale per mitigare le minacce associate e che qualsiasi analisi significativa delle relazioni internazionali e della sicurezza nazionale dovrà sempre più tenere conto di questa configurazione dell'attività criminale e delle opache reti che la sostengono.
Il sito propone altresì sette interviste ad altrettanti esperti, che spaziano dai motivi per cui la Cina supporta il crimine organizzato alle sanzioni internazionali contro Corea del Nord (vedi il trailer qui youtube.com/watch?v=ahfav1pibw… ).

Lo scritto è reperibile [en] qui globalinitiative.net/analysis/…

#geocriminalità

@Politica interna, europea e internazionale



Student arrests threaten press freedom


Dear Friend of Press Freedom,

Attacks on press freedom that used to seem outlandish or unlikely in the United States are happening across the country. Here’s the latest.

Targeting student op-ed writers threatens the free press


On Wednesday we published an article about how India’s revocation of American journalist Raphael Satter’s overseas citizenship to punish him for his reporting was a “not-so-farfetched” cautionary tale for the United States. “Once a government claims the power to use residency status as a cudgel to regulate speech, things escalate quickly and unpredictably,” wrote our advocacy director, Seth Stern.

But cautionary tales become realities quickly these days. The same day we published that piece, news broke that the Trump administration had abducted Rumeysa Ozturk, a Tufts University graduate student from Turkey. Masked men grabbed her off the street after an organization called Canary Mission had flagged her “anti-Israel activism,” which apparently consisted solely of cowriting an op-ed that was critical of the Israel-Gaza war. She has reportedly been transferred to a facility in Louisiana, despite a court order against moving her out of Massachusetts. The arrest comes weeks after reports that Columbia University investigated an op-ed writer in response to pressure from the administration.

We said in a statement that “if reports that Ozturk’s arrest was over an op-ed are accurate, it is absolutely appalling. No one would have ever believed, even during President Donald Trump’s first term, that masked federal agents would abduct students from American universities for criticizing U.S. allies in student newspapers. Anyone with any regard whatsoever for the Constitution should recognize how fundamentally at odds this is with our values.” We also joined a letter from the Student Press Law Center and other press freedom and collegiate organizations condemning the abduction and calling upon Tufts and Congress to take action and put themselves on the right side of history.

Max Frankel’s press freedom legacy


Max Frankel, a New York Times reporter and editor who helped push for the publication of the Pentagon Papers, died Sunday at the age of 94. A Pulitzer Prize-winning journalist, Frankel was well known for his decades of reporting. But it’s another piece of writing, not initially published in a newspaper, that holds a special place in First Amendment history.

An affidavit by Frankel filed in New York Times Co. v. United States, better known as the Pentagon Papers case, has become one of the most important public documents laying out the realities of national security reporting and Washington’s unspoken rules around government secrecy and leaks. Read more about Frankel’s legacy from FPF Senior Advocacy Adviser Caitlin Vogus.

NPR and PBS are just low-hanging fruit


At a congressional hearing this week, lawmakers attacked NPR and PBS for perceived bias and questioned whether there is still a need for the government to fund media these days. Trump separately said he wants both outlets defunded.

The stunt would’ve been concerning in normal times, but it’s particularly worrying now. Whether or not you think there’s a legitimate debate to be had about the government funding journalism, it’s clear that public media is just the low-hanging fruit — this administration intends to seize upon any and every legal theory, however far-fetched (or just ignore the law entirely), to punish the free press.

We joined a letter with the Committee to Protect Journalists and Reporters Without Borders (RSF) about the dangers of the administration’s attacks on NPR and PBS. Stern also had more to say on DW’s The Day, which also airs on several PBS stations.

New executive order gives DOGE more control over agency records


A new executive order has the potential to grant the Department of Government Efficiency more control over agency records, and hints that the Trump administration may be considering issuing a new executive order on classification.

Both could spell bad news for the public’s right to know. Read more here from our Daniel Ellsberg Chair on Government Secrecy, Lauren Harper.

Texas anti-SLAPP bill wouldn’t only impact journalists


The nonprofit consumer advocacy organization Public Citizen understands the importance of laws against frivolous lawsuits targeting speech, known as strategic lawsuits against public participation, or SLAPPs.

That’s why their litigation group has represented several Texas consumers who have been sued over their speech. For the latest in a series of interviews about the implications of attempts to weaken Texas’ anti-SLAPP laws, Vogus talked to Public Citizen attorney Paul Levy. Read the interview here.

What we’re reading


Israeli strikes kill two Gaza journalists, including Al Jazeera reporter (The Washington Post). Journalists are civilians, and targeting them is absolutely illegal and inexcusable. Everyone involved in these assassinations should be held accountable, including U.S. officials who bankroll war crimes.

Security lessons from a Signal group chat (FPF). Our digital security team explores what journalists can learn from this week’s big story — Atlantic editor Jeffrey Goldberg’s accidental inclusion in a sensitive Signal group chat about bombing apartment buildings and whatnot.

The AP’s freedom of speech — and yours (The Wall Street Journal). “Today the U.S. government wants to control the AP’s speech. Tomorrow it could be someone else’s.” Read why you should care about the White House banning the Associated Press, regardless of your political views.

Leakers to Musk: We’re ‘not Elon’s servants’ (Politico). “The public deserves to know how dysfunctional, destructive, and deceptive all of this has been and continues to be,” a Food and Drug Administration employee told Politico.

Was chaotic JFK declassification marred by National Archives firings? (The Classifieds). Harper questions whether errors in the recent declassification of JFK records, including exposing social security numbers, had something to do with Marco Rubio taking over the National Archives while also serving as Secretary of State.


freedom.press/issues/student-a…

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Caro Mario


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/03/caro-ma…
Caro Mario, oggi sarebbe stato il tuo 38° compleanno, e invece ci troviamo ancora una volta a ricordarti con il cuore appesantito dalla tua assenza. Sono ormai quasi cinque anni da quando ti è stata tolta la vita che tu amavi tanto, ma il dolore non si è affievolito, anzi, continua a scavare dentro di […]
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il giorno del ringraziamento sarà chiamato "giorno del grande affare" e le mutande dovranno essere portate sopra i pantaloni. il giorno del ringraziamento sarà spostato alla data di compleanno di trump. sulla luna sarà scolpita la sua faccia.



#NoiSiamoLeScuole, il video racconto di questa settimana è dedicato a due Nuove Scuole nel Veneto: la Primaria “Alfredo Fabris” di Zugliano (VI) e la Secondaria di I grado “Don Lorenzo Milani” di Zanè (VI), che, con i fondi #PNRR finalizzati alla cos…


Local news publishers share how they survived attacks on press freedom


Local newspapers play an indelible role in American journalism, reporting some of the country’s biggest stories from its smallest communities.

So when authorities in Marion, Kansas, and Clarksdale, Mississippi, attacked their local newspapers for coverage with which they disagreed, the outlets themselves became the story. And outrage quickly ignited across the U.S.

In February, a judge granted the City of Clarksdale an order requiring The Clarksdale Press Register to delete an editorial raising questions about transparency within the city’s government. And in 2023, police raided the Marion County Record’s newsroom and its publisher’s home over the paper’s use of a public website to verify a news tip.

In both cases, the officials involved had longstanding grudges with the newspapers over critical coverage long before the attacks made national headlines.

To get a first-hand perspective on the fight against these unconstitutional efforts to quash free speech, we spoke to Clarksdale Press Register Publisher Wyatt Emmerich and Marion County Record Publisher Eric Meyer in an online webinar on March 26, 2025.

Meyer said the similarities between his and Emmerich’s experiences are “just overwhelming.” One of those similarities was the backlash that followed.

“When they were raiding our office, I said, ‘This is going to be on the front page of The New York Times,’ and they laughed at me,” Meyer said. “It was on the front page of The New York Times.”

The police raid of the Marion County Record and the takedown order issued to The Clarksdale Press Register both stem from prior butting of heads with their local governments. In Meyer’s case, the paper had a “contentious” relationship with the town because “we had the audacity to actually report news and reported in a way that was not positive and uplifting to the city.”

Similarly, Emmerich said Clarkdale’s mayor took issue with their editorials “because he didn’t like our coverage,” and even organized a boycott against the paper. “The mayor offered me $30,000 to fire the editor,” Emmerich said. “We were the fly in the ointment, and he wanted to get rid of us as best he could.”

“He’s a younger mayor and just doesn’t understand the role of a traditional newspaper,” Emmerich continued. “He assumed that because he was mayor, the newspaper’s job was to do what he told us to do, and we didn’t do that.”

But even as tensions boiled over and the local governments in Marion and Clarksdale tried to throw sand in the gears of accountability, Emmerich and Meyer kept their papers’ presses rolling.

“It was two all-nighters to put out the paper because we lost everything,” Meyer said. “They took our backup drives. We didn’t even have our name plates.”

Emmerich said stunting a local paper like his, either in court through publishing gags or through other means, could decimate the community’s access to reliable information. Similarly, Meyer said he sees his paper as a challenger to assumption and an excavator of truth — not a placater to the public or the local government.

“We need to understand that there is a role for journalism in society, and that role is not necessarily being the cheerleader for the town,” he said. “We are here to present the views that aren't heard, to explore the facts that aren't explored.”

It’s been over a year since the police chief who led the raid on the Marion County Record resigned, but the fallout hasn’t ceased. Meyer said he is “keeping the lawyers busy” by suing the county, the city, the former police chief, and other individuals involved in the raid.

“We got so many subscriptions out of this. We’re the 121st largest town in Kansas, the 57th largest county. A year after the raid, we had the eighth largest paid circulation in the state.”


Eric Meyer, Marion County Record publisher

Meyer also plans on filing wrongful death suits. His 98-year-old mother, Joan Meyer, died a day after police executed a search warrant at the home they shared. Her death, he believes, was caused by the stress of the raid.

By standing up to intimidation that flew in the face of the journalism their papers produced, Emmerich and Meyer both experienced an outpouring of support thanks to the nationwide attention their cases received.

“We got so many subscriptions out of this. We’re the 121st largest town in Kansas, the 57th largest county,” Meyer said. “A year after the raid, we had the eighth largest paid circulation in the state.” Marion is a town of less than 2,000 residents.

Keeping a small town newspaper’s finances in check is essential, especially at a time when one-third of U.S. newspapers have shuttered since 2005. But Meyer and Emmerich agree that success isn’t just measured in dollar signs or subscriber rates. Their papers must hold power to account in order to fulfill their mandates.

“Because there's so little good local journalism, the good local journalism that is there tends to be very powerful and gets results,” Emmerich said. “And unfortunately, one of those results is pushback from the city council in the form of intimidation tactics and such.”

Despite being lifted, the publishing gag against The Clarksdale Press Register “did hurt us,” Emmerich said, but “we weathered that storm.” The paper is still vulnerable, however, because Mississippi is one of several states that lacks an anti-SLAPP law protecting journalists from legal actions known as strategic lawsuits against public participation that are brought in order to chill speech.

Still, both Emmerich and Meyer believe the risks they are taking to report the truth and hold officials accountable outweigh the consequences of playing it safe. After all, a public that is disengaged from its reality “sure as hell hurts democracy,” Meyer said. And in a country that routinely distrusts and villainizes local news, these attacks did not occur in a vacuum; if they can happen in Clarksdale or Marion, they can happen anywhere.

“People don’t think they can change things. I've written the same editorial probably 50 out of the 52 weeks in the year, just with different ways of expressing it,” Meyer said. “If you don't believe that you can make a difference in something, all you listen to are slogans. If you believe you can make a difference, you'll look at facts.”

youtube.com/embed/Hp0n_oVXqUc?…


freedom.press/issues/local-new…

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Santi e dannati. Tutti…."Davanti alla croce". Questo l’invito, nonché titolo, della Via Crucis che il prossimo 18 aprile (Venerdì Santo) alle 20.45, si terrà per il terzo anno consecutivo nel suggestivo anfiteatro dell’Arena di Verona.


La Commissione annuncia lo stanziamento di 1,3 miliardi di euro per lo sviluppo di tecnologie critiche

L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
La Commissione ha annunciato venerdì (28 marzo) che stanzierà 1,3 miliardi di euro per l’implementazione di tecnologie

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Corno d’Africa, REPORT EEPA n.620 – 27 Marzo 2025

L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo

Europe External Programme with Africa è un centro di competenza con sede in Belgio con conoscenze approfondite, pubblicazioni e reti, specializzato in questioni di peacebuilding, protezione dei rifugiati e resilienza




📣 Contrasto ai diplomifici, reclutamento docenti e diritto allo studio: oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge #PNRR con una serie di misure strategiche per la #scuola.

Qui tutti i dettagli ▶️ mim.gov.



This week, we discuss getting fooled, the 'one big story' of the week, and Ghibli.

This week, we discuss getting fooled, the x27;one big storyx27; of the week, and Ghibli.#BehindTheBlog



Supply chain, digitale e green. Il futuro di Ala nei numeri

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Sono numeri positivi quelli con cui l’azienda campana Ala, specializzata nella logistica integrata e nella distribuzione di componentistica per l’industria aeronautica e aerospaziale, chiude il 2024. A dimostrarlo il bilancio consolidato presentato dal Consiglio di amministrazione che registra un



Elly Schlein (Pd) contro Giorgia Meloni: “Difende gli interessi di Trump e Musk, non dell’Italia”


@Politica interna, europea e internazionale
La segretaria del Partito democratico (Pd), Elly Schlein, ha attaccato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per le dichiarazioni rese in un’intervista al The Financial Times in cui definiva “infantile”




SCANDALO UE: 7° AUMENTO DI STIPENDIO
Mentre i cittadini europei soffrono rincari e crisi, i 66.000 parass… ehm dipendenti UE si godono un nuovo, vergognoso aumento ad aprile: il settimo dal 2022! Si tratta degli arretrati del 2024, quando avrebbero dovuto ricevere un aumento del +8,5%. Nello stesso periodo (fonte: OCSE e Eurostat), i salari reali (al netto dell’inflazione) in Italia sono diminuiti del 7%.

Ecco i numeri scandalosi della Ue:
- Lo stipendio minimo sale da 3.361€ a 3.645€;
- Il massimo schizza da 23.262€ a 25.229€;
- Von der Leyen incasserà 34.800€/mese (+2.700€), i commissari 28.400€ (+2.200€).

Il meccanismo? una formula del tutto imperscrutabile. E la farsa continua: nel 2025 potrebbero arrivare ulteriori 3 aggiustamenti. L’Europa premia sé stessa mentre danneggia i cittadini.



Mostra “Giovanni Malagodi un liberale a Milano”

@Politica interna, europea e internazionale

A cura di Leonardo Musci e di Alessandra Cavaterra Dal 28 marzo al 2 aprile 2025, dalle ore 9:30 alle ore 13.00, previa prenotazione scrivendo a ramus@fondazioneluigieinaudi.it Presso l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano Viale Andrea Doria, 9 – Milano
L'articolo Mostra “Giovanni Malagodi un



ricordare:
28 dicembre 2024. israele festeggia "hanukkah" bruciando vivi dottori e pazienti al Kamal Adwan Hospital
slowforward.net/2024/12/28/tha…

#kamaladwanhospital #genocide

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Lo sciopero generale dei metalmeccanici è la migliore risposta alla prepotenza dei padroni di Federmeccanica. Le motivazioni dello sciopero dei metalmeccanici sono sacrosante. La chiusura del padronato è inaccettabile. Il silenzio della ministra del lavoro e del governo su questa vertenza conferma che la destra sta dalla parte dei padroni. Il padronato nega a 1.900.000 [...]


La nuova minaccia per la flotta di Mosca nel Mar Nero si chiama Katran. Ecco i dettagli

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Dall’inizio del conflitto in Ucraina, i droni marittimi (più correttamente definiti Unmanned Surface Vessels, o Usv) sono stati impiegati in modo sempre più efficace dalle forze di Kyiv nel disturbare le operazioni navali russe nel Mar Nero, fornendo all’Ucraina un mezzo economicamente vantaggioso per



OPINIONE. L’arroganza del linguaggio universale che sottende al progetto europeo


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Non esiste la ricerca di un percorso trasformativo collettivo, proprio come il sistema si auspica. Ma non esiste neanche la fermezza critica di menti pensanti capaci di mantenere linearità di analisi e solidità di approccio. Non esiste alternativa



Verdad y Libertad, pseudoterapie riparative, vescovo di Palermo ne testa la correttezza: la diocesi non smentisce


Vescovo Corrado Lorefice e vicario per la pastorale Giuseppe Vagnarelli, organizzatore dell'incontro pubblico, che hanno introdotto e concluso i lavori, interpellati come diocesi dal pubblico, non hanno dato alcuna smentita, dopo 7 mesi di silenzio dagli articoli di stampa nazionale e internazionale dell'estate scorsa.

Giovedì 27 marzo 2025 pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Santa Caterina da Siena in via dell'Airone a Borgo Ulivia, la diocesi di Palermo ha tenuto un

aggiornamento teologico per laici,


ad accesso pubblico, su

accompagnamento e accoglienza delle persone omosessuali


.

Presenti almeno 150 persone in sala, tra cui il vescovo che ha lungamente aperto l’incontro, il vicario per la pastorale, l’addetto stampa del vescovo e una giornalista. Ho atteso il momento delle domande, e, al mio turno ho posto la seguente domanda. Si tratta quasi per intero di virgolettati da organi di stampa internazionali e nazionali, mai smentiti: BBC 4 giugno, Domani 26 agosto, video intervista a Claudia Fauzia prima metà di settembre.


9 settembre 2017, Bagheria, in una parrocchia, nel territorio della nostra arcidiocesi,

«a 20 anni, il rito iniziale:
essere rinchiuso in uno stanzino buio, con una lista scritta di cose che devo lasciare fuori dalla porta, come l'attrazione per lo stesso sesso;
qualcuno poi apre la porta, ti dice: "Vuoi venire alla luce?", rispondi di sì, esci dalla porta e metti dei lucchetti simbolici: al sesso, alla masturbazione. A questi momenti comunitari c'erano persone da diverse parti del mondo che si collegavano online per seguire».

Incontri successivi sempre

«seguiti non da professionisti ma daI fondatore.

Tappa obbligatoria - viaggio di una settimana a Granada a spese del seminario, dove gli incontri si tengono a casa di Miguel Angel Sanchez Cordòn, pediatra ex gay:

bagno in piscina tutti nudi;
dover stare tutti nudi a guardarsi, per educare il corpo a non eccitarsi.

Essere obbligato a mettere in scena il proprio funerale:
mettere su carta i tuoi difetti percepiti, come "omosessualità", "abominio", "falsità"; bruciarli, obbligato poi a seppellirne le ceneri sotto la tua lapide simbolica, disegnata da te, col tuo nome.

Ogni sera, dover fare un report via telegram se si sono avute delle minime pulsioni o erezioni; se accade, devi scriverlo sul gruppo in diretta e tutti cominciano a mandare messaggi di sostegno e preghiere collettive.

"Sentirsi intrappolato senza altra scelta se non quella di sopprimere il mio vero sé".

“Insormontabile pressione psicologica ad essere qualcuno che non ero".

E, poi, come effetti,

«attacchi di panico»,


e, per i 7 anni successivi,

«crisi di ansia e ira improvvisa».

Parlando di seminaristi, il cardinale vicario generale della diocesi di Roma 7 mesi fa, intervistato, ha dichiarato a organi di stampa nazionali

  • che nel 2017 incontri di questo che lui chiama
    "percorso formativo"


    della durata di un anno, che avrebbe come

    obiettivo una piena maturità umana e affettiva,


    si sono tenuti anche a Palermo;

  • che l'arcivescovo di questa diocesi, Palermo,
    ha voluto partecipare


    a qualche incontro per

    testarne la correttezza


    ;

  • che
    la parola definitiva se affidare o meno seminaristi


    del seminario della propria diocesi a un percorso di questo genere

    è del vescovo


    .

La diocesi smentisce?

Dopo il giro delle risposte di competenza dei tre relatori esterni, ha preso la parola il vicario per la pastorale Giuseppe Vagnarelli, per ringraziare e salutare, quindi una lunga preghiera condotta personalmente dall'arcivescovo Corrado Lorefice, e tutte e tutti a casa.
Nessuno dei due ha minimamente toccato il tema.
Nessuna smentita, quindi.

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