Relay Computer Knows the Sequence
When we first saw [DiPDoT’s] homebrew computer, we thought it was an Altair 8800. But, no. While it has a very familiar front panel, the working parts are all based on relays. While it isn’t finished, the machine can already do some simple calculations as you can see in the video below.
Turns out, the Altair front panel isn’t a coincidence. He wants to put the device in an Altair-style case. This limits him to two backplane cards, but he’s running out of space, so part of what he does in the video is redesign the backplanes.
We need to watch some more of these videos to figure out how he’s making his logic gates. A common approach is to wire and gates as series relays and or gates as parallel relays. However, there are some advantages to using relays as two-to-one multiplexers, which can create any logic gate you want.
If you just want to see the computer run, you can watch it generate a Fibonacci sequence around the 14:30 mark. Glorious sound from a beautiful bunch of relays. Not exactly a speed demon, mind you, but not half bad for a bunch of electromechanical relays.
There was a time when computers like this were state-of-the-art. In a way, we miss those days. But then again, in some ways, we don’t.
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Get Ready for Supercon
It’s just about all we can think about over here: the week leading up to the 2025 Superconference. From what we hear, it’s all-hands-on over in Pasadena right now, as everyone is putting the finishing touches on preparations for Hackaday’s annual US gathering.
We’ve been heads-down in the badge for a little while, and between that and all of the logistics, it’s easy to get lost in the work. And then we saw this video that [InstantArcade] shot, just casually walking through the event a couple years back. It’s not particularly a highlights reel, but seeing so many of the people I recognized, and remembering the many fantastic conversations we’d had. So much energy, interest, and simple excitement in sharing stories, what they’re working on, or just what they’ve seen lately that blew their mind.
There is no substitute for being there in person, but that doesn’t mean we’re not going to try! We’ll be putting the talks up on our YouTube channel next Saturday, and as always, you’re invited to join in the discussion on our Discord server both during the event and whenever. If you’re not going to be there in the alley, join us virtually!
We’ll be meeting up Thursday night at 7:00 pm at King’s Row for an informal pre-meetup. Bring a hack if you’ve got something to share! Then things start for real on Friday morning over at Supplyframe HQ. We’ll talk badges, get to know each other, and just nerd out and chill. (I love Fridays!) Halloween / sci-fi costume party Friday night, get some sleep, and head on over to the LACM and Design Lab for two tracks of talks and a full day on Saturday going late into the night. And as usual, the change back to standard time gets you an extra hour of sleep so that you’re rested and ready for Sunday.
There is still a lot to do behind the scenes, but seeing you all there makes it more than worth it! See you at Supercon.
(Oh, and no newsletter next week, but you can spend all day Saturday and Sunday watching the talks. That makes up for it, right?)
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13.000 volte più veloce di un di supercomputer. Google Presenta Willow il chip quantistico più veloce su specifici algoritmi
Il team di intelligenza artificiale quantistica di Google ha annunciato un importante passo avanti nel campo dell’informatica quantistica con la presentazione del suo nuovo processore Willow, un chip superconduttore con 105 qubit che si dice possa eseguire alcuni calcoli 13.000 volte più velocemente rispetto ai supercomputer più potenti di oggi.
Willow ha completato con successo l’algoritmo Quantum Echoes, un test progettato per misurare il caos quantistico.
A differenza dell’esperimento di Sycamore del 2019, che ha dimostrato la “supremazia” quantistica solo in un test altamente specifico e randomizzato, i risultati di Willow hanno un valore scientifico più ampio, consentendo la modellazione delle strutture molecolari e del comportamento elettronico con una precisione molto maggiore.
Michel Devore, uno dei fisici a capo del progetto, ha descritto Willow come la prova che i circuiti elettrici possono comportarsi come “atomi artificiali”, consentendo ai ricercatori di studiare le interazioni atomiche senza affidarsi alle approssimazioni tradizionali.
Ogni qubit sul chip può esistere simultaneamente in più stati ed essere entangled con altri, consentendo calcoli simultanei su una vasta gamma di possibilità. L’accuratezza delle porte a singolo qubit raggiunge il 99,97% e l’accuratezza delle operazioni di entanglement raggiunge il 99,88%.
I ricercatori avvertono che questo campo è ben lungi dall’essere pienamente sviluppato. Il passaggio a qubit logici stabili con correzione degli errori rimane la sfida più grande.
Ma Willow rappresenta un significativo passo avanti: non solo una dimostrazione spettacolare, ma un banco di prova che dimostra che l’hardware quantistico può ora produrre risultati degni di verifica e ulteriore sviluppo.
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Neolix raccoglie 600 milioni di dollari per la guida autonoma nella logistica urbana
La startup cinese Neolix, specializzata in veicoli autonomi di livello 4 per le consegne urbane, ha annunciato il 23 ottobre la chiusura di un round di Serie D da oltre 600 milioni di dollari, stabilendo il più alto investimento privato nel settore della guida autonoma in Cina e uno dei maggiori del 2025.
Il finanziamento è stato guidato dalla società emiratina StoneVenture, con la partecipazione di Gaocheng Investment, Xinchen Capital (sussidiaria di CITIC Capital), CDH VGC, Chaoxi Capital, Beijing Artificial Intelligence Industry Investment Fund e un’importante azienda Internet cinese.
Secondo il fondatore e CEO Yu Enyuan, i fondi saranno destinati allo sviluppo di algoritmi, nuove tecnologie e all’espansione della rete di servizi per rispondere alla crescente domanda del mercato delle consegne autonome, sia in Cina che all’estero.
Un mercato in rapida espansione
Dall’inizio del 2025, il settore della logistica urbana autonoma L4 (RoboVan) ha attirato oltre 4 miliardi di RMB in finanziamenti. Tra le principali operazioni figurano il round Serie C+ da 1 miliardo di RMB di Neolix a febbraio, i 400 milioni di dollari raccolti da Jiushi Intelligent la scorsa settimana e i 500 milioni di RMB ottenuti da White Rhino ad agosto.
La spinta del capitale deriva dalla maturità tecnologica raggiunta dal settore. Le aziende hanno ormai dimostrato che i veicoli autonomi possono ridurre significativamente i costi di logistica e migliorare l’efficienza. “Dal 2022 collaboriamo con le principali società di consegna – ha spiegato Yu – e alla fine del 2024 i nostri clienti hanno constatato una riduzione dei costi fino a due terzi”.
L’efficienza come motore della crescita
I dati del settore confermano questa tendenza. ZTO Express ha superato le 1.800 unità autonome in flotta, SF Express ha raggiunto lo stesso numero, mentre China Post ha concluso un progetto di noleggio da 7.000 veicoli senza pilota.
Secondo un rapporto di iResearch (“2025 China L4 Intelligent Driving Scenario Commercial Development Insight Report”), l’introduzione dei veicoli autonomi può abbattere i costi operativi del 19%, semplificando i processi e riducendo il numero di mezzi e personale necessario.
Parallelamente, i produttori stanno lavorando per abbattere i costi dei veicoli stessi. Yu Enyuan ha dichiarato che Neolix è riuscita a ridurre il prezzo per unità a meno di 100.000 yuan, con una capacità produttiva superiore a 10.000 veicoli all’anno.
Un’altra azienda del settore ha introdotto un modello ibrido di vendita hardware + abbonamento software, portando il costo complessivo a circa 50.000 yuan per veicolo.
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DNA from the teeth of French soldiers that died in the disastrous 1812 retreat from Moscow revealed previously unidentified pathogens.#TheAbstract
Potenza da supercalcolo in un frigo: ecco la rivoluzione BIE-1
Il 24 ottobre, nella zona di cooperazione approfondita Guangdong-Macao di Hengqin, è stato ufficialmente presentato il primo sistema di calcolo intelligente ispirato al cervello umano: il “BI Explorer BIE-1″.
Zhang Xu, direttore del Guangdong Institute of Intelligent Science and Technology e accademico dell’Accademia cinese delle scienze, ha descritto il progetto come una svolta significativa. Secondo Zhang, il BIE-1 amplia le modalità di distribuzione del supercalcolo, fornendo le basi tecnologiche per un futuro sistema di potenza di calcolo più sostenibile, flessibile e accessibile.
Un supercomputer nel formato di un piccolo frigorifero
Durante l’evento di lancio, Nie Lei, direttore generale di Zhuhai Hengqin Neogene Intelligent Technology Co., Ltd. e responsabile del Laboratorio congiunto di sistemi di calcolo intelligenti dell’istituto, ha illustrato le caratteristiche del dispositivo: “Abbiamo realizzato l’obiettivo di racchiudere la potenza di un supercomputer nelle dimensioni di un piccolo frigorifero”.
Il progetto è frutto della collaborazione tra due aziende incubate dal Guangdong Institute of Intelligent Science and Technology: Zhuhai Hengqin Neogene Intelligent Technology Co., Ltd. e Suiren (Zhuhai) Medical Technology Co., Ltd.
Il BIE-1 integra 1.152 core di CPU, 4,8 terabyte di memoria DDR5 e 204 terabyte di spazio di archiviazione, mantenendo il consumo energetico a un decimo di quello dei supercomputer convenzionali. Inoltre, il livello di rumorosità rimane sotto i 45 decibel, mentre la temperatura operativa non supera i 70°C anche a pieno carico.
Nie Lei ha paragonato il sistema a una biblioteca domestica in grado di contenere le capacità di una grande biblioteca, ma con bassi consumi e totale silenziosità.
Un algoritmo ispirato al cervello umano
Il cuore tecnologico del BIE-1 è il suo algoritmo di rete neurale intuitiva (INN), una struttura di apprendimento unificata che integra calcolo simbolico e logico a tre valori. Secondo Cai Jiang, presidente di Suiren (Zhuhai) Medical Technology e direttore del Laboratorio Congiunto di Sistemi di Interfaccia Cervello-Computer Multimodali, questa tecnologia consente al sistema di eseguire addestramenti e ragionamenti complessi con efficienza elevata.
Cai ha evidenziato come, a differenza dell’intelligenza artificiale tradizionale, spesso paragonata a una “scatola nera”, l’INN permette al sistema di fornire non solo risposte, ma anche le motivazioni alla base delle decisioni prese. Questa caratteristica consente al BIE-1 di apprendere con una quantità ridotta di dati, di aggiornare le proprie conoscenze senza dimenticare quelle precedenti e di gestire simultaneamente testo, immagini e suoni.
Dalla potenza dei supercomputer all’accessibilità diffusa
Grazie alla combinazione di architettura hardware avanzata e algoritmi di nuova generazione, il BIE-1 offre prestazioni di alto livello. Nie Lei ha riferito che il sistema è in grado di completare l’addestramento di decine di miliardi di token in 30 ore su una singola CPU, raggiungendo una velocità di 100.000 token al secondo in training e 500.000 in inferenza, valori comparabili a quelli di cluster GPU di fascia alta.
L’efficienza del BIE-1 permette una riduzione dei costi hardware di circa il 50% e un taglio dei consumi energetici fino al 90%, migliorando al contempo la precisione su diversi dataset professionali. Questo, ha spiegato Nie, rappresenta un passo avanti verso la democratizzazione della potenza di calcolo.
Cai Jiang ha aggiunto che il BIE-1 non è solo una macchina ad alte prestazioni, ma anche una piattaforma intelligente capace di adattarsi alle esigenze degli utenti in contesti diversi: dall’assistenza sanitaria all’analisi aziendale, fino al supporto medico o lavorativo. “A casa può essere un assistente per la salute, in ufficio un collaboratore digitale, in ospedale un supporto per i medici nella diagnosi”, ha affermato.
Zhang Xu ha concluso sottolineando il valore rivoluzionario del progetto: “Per anni, la potenza di calcolo basata sull’intelligenza artificiale è dipesa da grandi centri di supercalcolo, costosi e ad alto consumo energetico. Ora, con un dispositivo grande quanto un frigorifero, aziende e privati possono disporre di una simile potenza direttamente sotto la scrivania. Il BIE-1 segna una nuova era del calcolo intelligente”.
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Bloccato in casa dal solito colpo della strega, guardo Netflix bevendo un Earl Grey e mangiando una fettina di panettone.
Alla fine è vita pure questa... 🤩
Poliversity - Università ricerca e giornalismo reshared this.
Identifying Fake Small-Signal Transistors
It’s rather amazing how many electronic components you can buy right now are not quite the genuine parts that they are sold as. Outside of dedicated platforms like Mouser, Digikey and LCSC you pretty much enter a Wild West of unverifiable claims and questionable authenticity. When it comes to sites like eBay and AliExpress, [hjf] would go so far as to state that any of the power transistors available for sale on these sites are 100% fake. But even small-signal transistors are subject to fakes, as proven in a comparison.
Found within the comparison are a Mouser-sourced BC546C, as well as a BC547C, SN3904 and PN2222A. These latter three all sourced from ‘auction sites’. As a base level test all transistors are put in a generic component tester, which identifies all of them correctly as NPN transistors, but the ‘BC547C’ and ‘PN2222A’ fail the test for having a much too low hFE. According to the generic tester at least, but it’s one red flag, along with the pin-out for the ‘BC547C’ showing up as being inverted from the genuine part.
Next is a pass through the HP4145B curve tracer, which confirms the fake BC547C findings, including the abysmal hFE. For the PN2222A the hFE is within spec according to the curve tracer, defying the component tester’s failing grade.
What these results make clear is that these cheap component testers are not a realistic ‘fake’ tester. It also shows that some of the fake transistors you find on $auction_site are clearly fake, while others are much harder to pin down. The PN2222A and 2N3904 used here almost pass the sniff test, but have that distinct off-genuine feeling, while the fake BC547C didn’t even bother to get its pinout right.
As always, caveat emptor. These cheapo transistors can be a nice source for some tinkering, just be aware of possibly wasting hours debugging an issue caused by an off-nominal parameter in a fake part.
KW 43: Die Woche, in der wir uns über das Scheitern einer Verordnung gefreut haben.
Livorno, Halloween e la “crociata” del don: «Non festeggiatelo, è maligno». E boicotta il fornaio
Placido, parroco del Duomo, lancia il “vade retro” contro la festa di mostri e zombie: «Semmai travestitevi da santi»di Franco Marianelli (Il Tirreno)
Quei preti così superstiziosi screditano ulteriormente la chiesa per cui lavorano.
RFanciola reshared this.
Il prossimo EU Chips Act può fare un po’ meno schifo?
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Come evitare altri fallimenti delle politiche industriali in Europa? L'analisi di Alessandro Aresu
Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
Teaching Math with 3D Printers
We’ve often thought that 3D printers make excellent school projects. No matter what a student’s interests are: art, software, electronics, robotics, chemistry, or physics, there’s something for everyone. A recent blog post from [Prusa Research] shows how Johannes Kepler University is using 3D printing to teach math. You can see a video with Professor [Zsolt Lavicza] explaining their vision below.
Instead of relying on abstract 3D shapes projected on a 2D screen, GeoGebra, educational math software, creates shapes that you can produce on a 3D printer. Students can physically handle and observe these shapes in the real world instead of on a flat screen.
One example of how the 3D printer finds use in a math class is producing “Genius Square,” a multilevel tic-tac-toe game. You can find the model for that and other designs used in the classes, on Printables. Some prints are like puzzles where students assemble shapes from pieces.
Putting 3D printers in school isn’t a new idea, of course. However, machines have become much simpler to use in recent years, so maybe the time is now. If you can’t find money for printers in school, you can always teach robotics using some low-tech methods.
youtube.com/embed/Gem1S3Fk_LM?…
Blackout internet di 3 giorni a Caponago: una volpe ha morso e distrutto la fibra ottica
Per tre giorni consecutivi, dal 19 al 22 ottobre, il Comune di Caponago è rimasto isolato dal web a causa di un insolito incidente: una volpe è finita in un pozzetto della rete telefonica, danneggiando la fibra ottica e provocando un blackout totale della connessione.
Tre giorni senza internet
Dalla serata di domenica 19 ottobre, come riportano i colleghi di primamonza, i cittadini di Caponago hanno iniziato a segnalare gravi problemi di connessione. I modem domestici e aziendali avevano smesso di funzionare e persino le reti mobili risultavano fortemente rallentate. L’interruzione ha coinvolto anche gli uffici della pubblica amministrazione, causando disagi diffusi.
Solo mercoledì 22 ottobre, dopo giorni di segnalazioni e verifiche tecniche, la situazione è tornata gradualmente alla normalità. Ma la causa del guasto è stata resa nota soltanto due giorni dopo.
La scoperta del Comune
Nella mattinata di venerdì 24 ottobre, il Comune di Caponago ha diffuso un comunicato che ha chiarito l’origine dell’interruzione:
“Ecco cosa è successo è “sparito” il coperchio di un pozzetto della linea telefonica ed è caduta dentro una volpe la quale, non riuscendo ad uscire, a partire da domenica sera ha iniziato a sbranare il cavo della fibra ottica da cui passano i dati praticamente di tutti gli operatori di linea fissa. Tirata fuori la volpe, viva, sono state effettuate le operazioni di sanificazione dell’ambiente e la riparazione della linea”.
L’animale, fortunatamente ancora vivo, è stato recuperato dai Vigili del Fuoco di Gorgonzola, come riporta, primalamartesana.
L’intervento di salvataggio, avvenuto in un pozzetto situato nel territorio comunale di Pessano con Bornago, si è concluso con la messa in sicurezza dell’area, la sanificazione e la riparazione della linea danneggiata.
Le reazioni dell’amministrazione comunale
L’amministrazione, guidata dal sindaco Mauro Pollastri, ha espresso preoccupazione per le conseguenze dell’episodio.
Il Comune ha precisato che l’infrastruttura danneggiata è di proprietà privata e non rientra nella diretta gestione dell’ente, ma ha comunque annunciato la volontà di collaborare con i soggetti competenti, pubblici e privati, per accertare le responsabilità e prevenire futuri episodi simili.
“Quanto accaduto questa settimana è stato qualcosa che ha creato dei problemi ai cittadini, alle imprese del territorio e agli uffici comunali stessi.
Possono accadere dei guasti ma non è tollerabile un’interruzione così prolungata del servizio visto che ormai attraverso le linee telefoniche vengono eseguite operazioni importanti e critiche. L’infrastruttura è privata, quindi la gestione non è di diretta competenza della Pubblica Amministrazione, ma l’importanza di tale mezzo di comunicazione richiede che anche il Pubblico abbia competenza in materia.
Il Comune sta lavorando in collaborazione con i soggetti coinvolti (pubblici e privati) affinché si possa fare luce su quanto accaduto, si possano verificare le responsabilità e soprattutto evitare che si ripetano situazioni del genere in futuro. Gli interrogativi sono molti, ad esempio per quale motivo non sono stati informati gli uffici comunali di fronte ad un evento di questo tipo? E’ evidente che qualcosa non ha funzionato e che occorrerà mettere mano alle procedure”.
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Carlo Bencini =/\=
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Io purtroppo non ho un replicatore 😂