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Interessi economici di “Cosa Nostra” in Brasile, arrestati in Italia quattro e sequestrate nove aziende


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#guardiadifinanza
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Quattro arresti (tre in carcere e uno ai domiciliari) eseguiti dai finanzieri del Comando Provinciale di #Palermo su ordine emesso dal GIP del locale Tribunale. A questi si affianca il sequestro preventivo di nove società attive nel settore immobiliare ed in quello ristorativo tra Italia, Svizzera, Hong Kong nonché in #Brasile, nonché denaro per oltre 350.000 euro.

L’attività diretta dalla Procura della Repubblica palermitana – Direzione Distrettuale Antimafia (#DDA), ha riguardato soggetti indagati dei reati di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, aggravati dall’aver agevolato famiglie di “Cosa Nostra”.

L’operazione si ricollega ad una parallela indagine che già lo scorso agosto aveva consentito di arrestare in Brasile un imprenditore ritenuto essere in rapporti d’affari con esponenti di mafia, nonché di sequestrare disponibilità finanziarie e beni per un valore di circa 50 milioni di euro.

Le misure giudiziarie erano state emesse dal Tribunale Federale del Rio Grande Do Norte (Brasile), grazie ai riscontri investigativi forniti alle Autorità brasiliane dagli inquirenti della DDA di Palermo.

Una collaborazione sorta grazie alla costituzione di una squadra investigativa congiunta (#SIC #JIT), con il coinvolgimento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e di #Eurojust.

La figura di spicco agli arresti è “uomo d’onore” già reggente del mandamento mafioso di Pagliarelli. Con la complicità dell’imprenditore arrestato ad agosto (oltre a professionisti del nord Italia) avrebbe avviato nel Paese sudamericano iniziative imprenditoriali, create attraverso l’investimento d’ingenti capitali derivanti dalle attività criminali di “Cosa Nostra”, specie quelle conseguite nel mandamento di appartenenza.

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Il denaro sporco sarebbe stato trasferito in Brasile ricorrendo a complessi ma efficaci meccanismi di riciclaggio, in molti casi facendo transitare i soldi su conti correnti situati all’estero: oltre 500.000.000 euro in ricche società, che gli indagati hanno gestito nel tempo ricorrendo anche a prestanome.

L’operazione fa luce sugli interessi economici che la mafia palermitana ha in territori come quello brasiliano, oltre ad evidenziare la vocazione internazionale della Guardia di Finanza nella ricerca di patrimoni illeciti che la criminalità organizzata fa fuoriuscire dall’Italia, per metterli al riparo da sequestri e confische oltre che per massimizzarne i guadagni.

Disclaimer: a tutti gli indagati va al momento riconosciuta la presunzione d’innocenza, in attesa di giudizio con eventuale pronunciamento di condanna definitiva.



Commercio illegale di legname, attività internazionale coinvolge anche i carabinieri italiani


#UE, #Brasile, #CostaRica e #Panama uniti contro la criminalità ambientale
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Nello scorso mese di novembre #Europol ha fornito sostegno operativo (attraverso un posto di comando virtuale) ed ha coordinato un'operazione internazionale che ha coinvolto pr la parte europea #Francia, #Germania, #Italia (con la partecipazione dell' #Armadeicarabinieri), #PaesiBassi, #Portogallo e #Spagna, ma anche le autorità brasiliane, e le forze dell'ordine di Costa Rica e Panama. Le attività hanno mirato a contrastare la criminalità ambientale, il disboscamento illegale, il contrabbando, la frode documentale, il riciclaggio di denaro e l'evasione fiscale.

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Una fase dell'operazione

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Una fase dell'operazione


L'operazione si è sviluppata attraverso 226 ispezioni e sequestri, che hanno riguardato legname proveniente dal Myanmar (valore stimato di 12.000 euro), e brasiliano - equivalente a 2 container marittimi - per un valore stimato di 67.000 euro.

E' stato calcolato che il commercio illegale di legname corrisponde al disboscamento di un'area di foresta equivalente a un campo da calcio ogni due secondi in tutto il mondo. Impoverisce inoltre le risorse naturali dei paesi di origine e ha un impatto diretto sulla deforestazione e, di conseguenza, sul cambiamento climatico.

Allo stesso tempo, è una delle attività criminali transnazionali più redditizie dal punto di vista finanziario, generando circa 7 miliardi di dollari. I gruppi criminali organizzati camuffano l'origine del legname attraverso la falsificazione di documenti e la corruzione per superare i controlli doganali e raggiungere la loro destinazione.

Il teak, il palissandro, l'ipé e il pernambuco sono molto richiesti nei paesi europei, dove possono essere utilizzati per molteplici scopi, tra cui la creazione di ornamenti e l'edilizia.

Prima dell'operazione, le autorità impegnate si sono riunite in un seminario informativo, dedicato a condividere le conoscenze e le migliori pratiche per combattere il commercio illegale di legname.

Le Autorità e le polizie partecipanti:
- Brasile: Polizia Federale (Polícia Federal);
- Francia: Gendarmeria nazionale francese (Gendarmerie Nationale) – Ufficio centrale per la lotta contro gli attentati all'ambiente e alla salute pubblica (Office central de lutte contre les atteintes à l'environnement et à la santé publique OCLAESP);
- Costa Rica: Dipartimento di Investigazione Criminale (Departamento de Investigaciones Criminales) e Procuratore;
- Germania: polizia criminale federale (Bundeskriminalamt);
- Italia: Carabinieri (Arma dei Carabinieri);
- Paesi Bassi: Autorità olandese per la sicurezza alimentare e dei prodotti di consumo (Nederlandse Voedsel- en Warenautoriteit);
- Panama: Polizia Nazionale (Policía Nacional) e Procuratore;
- Portogallo: Guardia Nazionale Repubblicana - SEPNA (Guarda Nacional Republicana – SEPNA).
- Spagna: Guardia Civil spagnola (Guardia Civil – SEPRONA) e SVA della dogana spagnola (Servicio de Vigilancia Aduanera).