Salta al contenuto principale


RUBAVANO LIBRI ANTICHI ... CLONANDOLI. ARRESTI TRA GEORGIA E LETTONIA


Immagine/foto
In Georgia e Lettonia, sono stati arrestati quattro georgiani sospettati di aver rubato libri antichi e rari dalle biblioteche di tutta Europa. Il gruppo criminale è responsabile del furto di almeno 170 libri dalle biblioteche nazionali e storiche in Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia e Svizzera. Alcuni di questi manufatti storici rubati sono stati venduti tramite case d'aste a St. Pietroburgo e Mosca, rendendoli irrecuperabili. Quando visitavano le biblioteche, i ladri chiedevano di controllare di persona i libri antichi, fingendo uno specifico come l'interesse accademico. In questa occasione, misuravano meticolosamente i libri e scattavano fotografie prima di restituirli. Diversi giorni, settimane o mesi dopo, gli autori sarebbero tornati e avrebbero chiesto di accedere agli stessi libri, questa volta restituendo versioni contraffatte. Gli esperti hanno stabilito che le copie erano di elevata qualità.
L'indagine internazionale è nata dopo che la Francia ha inviato un messaggio a #Europol, che ha spinto altri partner a confermare di aver identificato modi operativi simili nei loro territori. In base alla notizia di libri rari e storici rubati in tutta Europa, Europol ha facilitato lo scambio di informazioni tra i paesi colpiti e ha contribuito a identificare i principali sospettati, tre dei quali sono stati rapidamente arrestati.
Supportata e finanziata da #Eurojust, è stata costituita una squadra investigativa congiunta (#JIC) coinvolgente Francia, Georgia, Lituania, Polonia, Svizzera e la stessa Europol.
Questa voce è stata modificata (2 settimane fa)


OPERAZIONE “KULMI” CONTRO IL TRAFFICO DI STUPEFACENTI DALL’ALBANIA. ARRIVANO LE CONDANNE DEFINITIVE


Può essere presa ad esempio come attività di polizia internazionale che ha sfruttato tutte le possibilità legislative ed operative: si tratta della Operazione “Kulmi”, orchestrata sin dal 2017 dal Centro operativo della Direzione Investigativa Antimafia (#DIA) di Bari, con la costituzione di una Squadra Investigativa Comune da parte della Procura Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, la Procura Speciale contro la corruzione e la criminalità organizzata della Repubblica d’Albania (SPAK) ed Eurojust, nonché delle Divisioni Interpol e S.I.Re.N.E. del Servizio di Cooperazione Internazionale (SCIP) del Ministero dell’Interno, dell’Ufficio di Collegamento Interforze di Tirana e dell’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia a Londra.
L’attività congiunta ha consentito di disarticolare una associazione criminale transnazionale di narcotrafficanti italiani ed albanesi operante nel barese, con ramificazioni oltre che nel Paese “delle due aquile”, in Puglia e Basilicata.

L’operazione, nel suo sviluppo, aveva permesso l’arresto di 27 affiliati e il sequestro di oltre 3,3 tonnellate di droga (marjuana, cocaina ed eroina).

Ora la Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione a 19 ordini di carcerazione emessi dalla Procura Generale di Bari nei confronti di altrettanti condannati in via definitiva a pene detentive fino ad 11 anni e 6 mesi di reclusione per il traffico internazionale di stupefacenti, a seguito di pronunciamento dello scorso 14 dicembre della Suprema Corte di Cassazione.

Il video qui: https://direzioneinvestigativaantimafia.interno.gov.it/wp-content/uploads/2023/12/Operazione-C.O.-Bari-20122023.mp4

#SPAK #Albania #INTERPOL #SIRENE #SCIP #EUROJUST #ESPERTOPERLASICUREZZA