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RUBAVANO LIBRI ANTICHI ... CLONANDOLI. ARRESTI TRA GEORGIA E LETTONIA


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In Georgia e Lettonia, sono stati arrestati quattro georgiani sospettati di aver rubato libri antichi e rari dalle biblioteche di tutta Europa. Il gruppo criminale è responsabile del furto di almeno 170 libri dalle biblioteche nazionali e storiche in Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia e Svizzera. Alcuni di questi manufatti storici rubati sono stati venduti tramite case d'aste a St. Pietroburgo e Mosca, rendendoli irrecuperabili. Quando visitavano le biblioteche, i ladri chiedevano di controllare di persona i libri antichi, fingendo uno specifico come l'interesse accademico. In questa occasione, misuravano meticolosamente i libri e scattavano fotografie prima di restituirli. Diversi giorni, settimane o mesi dopo, gli autori sarebbero tornati e avrebbero chiesto di accedere agli stessi libri, questa volta restituendo versioni contraffatte. Gli esperti hanno stabilito che le copie erano di elevata qualità.
L'indagine internazionale è nata dopo che la Francia ha inviato un messaggio a #Europol, che ha spinto altri partner a confermare di aver identificato modi operativi simili nei loro territori. In base alla notizia di libri rari e storici rubati in tutta Europa, Europol ha facilitato lo scambio di informazioni tra i paesi colpiti e ha contribuito a identificare i principali sospettati, tre dei quali sono stati rapidamente arrestati.
Supportata e finanziata da #Eurojust, è stata costituita una squadra investigativa congiunta (#JIC) coinvolgente Francia, Georgia, Lituania, Polonia, Svizzera e la stessa Europol.
Questa voce è stata modificata (2 settimane fa)


Arma dei Carabinieri italiana e la Polizia di Malta (Pulizija) impegnati in un'operazione contro una rete criminale coinvolta nel favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, nella frode documentale e nella falsificazione di valuta.


Nove arresti a Napoli e lo smantellamento di sette tipografie contraffatte sono il risultato di una prolungata attività di indagine avviata dal Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria di Roma nel settembre 2020. I sequestri comprendono centinaia di documenti di identità falsi, apparecchiature e materiali contraffatti nonché altri beni, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro.
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I membri della rete criminale avrebbero agevolato l'immigrazione clandestina attraverso la produzione e la diffusione di patenti di guida, documenti di immatricolazione e documenti di identificazione nazionale falsi, nonché falsificazione e traffico di banconote in valuta estera.
Il gruppo criminale è stato particolarmente attivo in Italia e a Malta, dove ha distribuito grandi quantità di passaporti vergini falsi a migranti irregolari provenienti da paesi sub-sahariani e del Medio Oriente. I documenti falsificati, di qualità particolarmente elevata, hanno permesso ai migranti di imbarcarsi su voli da Malta e dall'Italia verso numerose destinazioni dell'Europa occidentale. Le autorità hanno sequestrato molti di questi documenti contraffatti in Belgio, Svizzera, Francia e Italia.
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L'indagine ha inoltre rivelato che il gruppo criminale era coinvolto in una serie di altre attività criminali, tra cui l'occultamento di veicoli rubati e la produzione di grandi quantità di banconote da 20.000 franchi congolesi contraffatte. Si stima che banconote contraffatte per un valore totale di 54 milioni di franchi congolesi (circa 18.000 euro) siano state prodotte con l'intenzione di essere introdotte nel sistema finanziario della Repubblica Democratica del Congo.
Anche #Europol ha sostenuto questa indagine facilitando lo scambio di informazioni, coordinando le attività operative e fornendo supporto analitico operativo su misura, nonché con due esperti – uno specialista nel traffico di migranti e uno nella contraffazione monetaria – per supportare le attività sul campo effettuando un controllo incrociato delle informazioni operative raccolte in tempo reale.

Per saperne di più sul Comando carabinieri Anfalsificazione Monetaria =>
https://www.carabinieri.it/chi-siamo/oggi/organizzazione/mobile-e-speciale/comando-carabinieri-antifalsificazione-monetaria

#Armadeicarabinieri #ComandoCarabinieriAntifalsificazioneMonetaria #Pulizija #Malta



Ricercato dall'Italia per traffico di droga, il 26enne Kevin Kurti è stato arrestato nella sua casa di Durazzo. Considerato artefice dell'accordo tra camorra e ‘ndrangheta


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Kevin Kurti, ricercato dall'Italia per traffico di droga è stato arrestato a Durazzo. È accusato dalle autorità italiane di traffico di droga. Il ventiseienne è stato localizzato nella sua abitazione di Durazzo, e durante l'arresto non ha opposto resistenza. È considerato un intermediario dei boss del narcotraffico. Il comunicato della polizia albanese: “Come risultato delle intense azioni di tracciamento e localizzazione per la cattura dei cittadini ricercati, che vengono condotte nell'ambito della mega-operazione 'Stato di diritto', nonché come risultato del continuo scambio di informazioni tra Interpol Tirana e Interpol Roma , i servizi della Direzione delle Forze Operative Speciali hanno portato a termine l'operazione di polizia denominata 'Operativa'. Nel corso dell'operazione, a Durazzo, il cittadino K.K., 26 anni, dichiarato ricercato internazionalmente, è stato individuato, catturato e arrestato provvisoriamente, per essere estradato in Italia”.

Kevin Kurti era sfuggito all'operazione di tre settimane fa dei carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli (leggi qui sul nostro blog => https://noblogo.org/cooperazione-internazionale-di-polizia/traffico-di-droga-dalla-spagna-e-dallolanda ), allorquando sono state arrestate 32 persone, appartenenti a due organizzazioni criminali dedite al traffico e allo spaccio internazionale di droga. L'organizzazione trafficava cocaina, marijuana ed eroina. La via della droga era tra i Paesi Bassi e la Spagna.
Kurti era uno dei due albanesi coinvolti nell’organizzazione, ed è considerato il perno attorno al quale è stato stretto l'accordo tra Simone Bartiromo, elemento di spicco dell'organizzazione indagata, e Sebastiano Romeo, un 'fornitore' calabrese di cocaina con sede a Bianco. Le indagini non si sono mai fermate e i Carabinieri, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e con la preziosa collaborazione dello SCIP (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) e della Polizia albanese, hanno rintracciato Kurti a Durazzo. Ora è rinchiuso in un carcere albanese, in attesa di estradizione.

#INTERPOL #SCIP #ARMADEICARABINIERI #ALBANIA



ARRESTATI IN CORSICA E SPAGNA I CAPI DELLA “SOCIETÀ FOGGIANA”, LA QUARTA MAFIA.


Il leader della mafia foggiana, Marco Raduano, fuggito nel febbraio 2023 da una sezione di massima sicurezza del carcere di Nuoro, è stato arrestato giovedì 1 febbraio in Alta Corsica. Raduano, 40 anni, indicato come leader della “Società Foggiana”, è stato arrestato giovedì sera ad Aleria, nella parte orientale dell'isola, mentre cenava in un ristorante con una donna. Individuato dai carabinieri, è stato tratto in arresto dalla Gendarmeria Nazionale francese, in collaborazione con Europol.

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(Marco Raduano a Bastia il 2 febbraio 2024 dopo il suo arresto)

Il suo braccio destro, Gianluigi Troiana, latitante dal 2021, è stato arrestato contemporaneamente a Otura, vicino a Granada, nel sud della Spagna. In questo caso la localizzazioe, sempre merito dei carabinieri, ha avuto il suo apice con la cattura da parte della Guardia Civil spagnola, sempre con il coordinamento internazionale di Europol. "L'arresto all'estero di due pericolosi latitanti, il boss Marco Raduano e il suo braccio destro Gianluigi Troiana (...), rappresenta un nuovo colpo alla criminalità ", ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.

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(Il braccio destro di Marco Raduano, Gianluigi Troiana, dopo il suo arresto a Otura in Spagna)

Marco Raduano, alias “ Faccia d'angelo” , era evaso nel febbraio 2023 da una sezione di massima sicurezza del carcere di Nuoro, in Sardegna, utilizzando delle lenzuola annodate tra loro. Poi è sceso lungo il muro della prigione, prima di fuggire. Stava scontando una pena detentiva di ventiquattro anni per appartenenza ad un'organizzazione mafiosa, traffico di droga, possesso illegale di armi e altri crimini. In un altro caso in corso, è accusato di due omicidi commessi nel 2017 e per i quali, è sotto processo anche Gianluigi Troiana, il suo braccio destro, latitante dal 2021, mentre scontava una pena, agli arresti domiciliari, di nove anni e due mesi.
A lungo sottovalutata, la mafia foggiana, detta la "quarta mafia" - per la sua apparizione successiva - è considerata la più violenta della penisola. Il suo sradicamento è diventato “un’emergenza nazionale”, nelle parole dell’ex procuratore nazionale antimafia Francesco De Raho.

#Armadeicarabinieri #Europol #Guardiacivil #Gendarmerianazionalefrancese



CATTURA DI LATITANTE A SANTO DOMINGO. LA SUA BANDA DI TRAFFICANTI DI COCAINA IN ITALIA PROTAGONISTA DI UNA STORIA “NERA”


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Una storia che tratta di traffico di cocaina dal Centro America alla Liguria mediante ingestione di ovuli, della morte del corriere a causa della apertura di uno degli ovuli ingeriti all’interno del suo corpo e della cinica sezione del suo cadavere per recuperare lo stupefacente da parte della banda che aveva organizzato il viaggio, con l’abbandono del corpo in una zona boschiva. Non è la trama di un romanzo “nero”, ma la cruda realtà di un episodio maturato alla Spezia e che ha avuto l’epilogo con la cattura dei trafficanti, l’ultimo dei quali arrestato nella Repubblica Domenicana un paio di giorni fa, grazie alla collaborazione tra i carabinieri spezzini (che hanno condotto le indagini), il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia e la Direzione Centrale dei Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno, nonché la Policìa Nacional di Santo Domingo, che ha eseguito il mandato di cattura internazionale, anche in virtù del trattato di estradizione tra l’Italia e la Repubblica Dominicana sottoscritto ad inizio 2023.

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I fatti come è stato possibile per gli inquirenti ricostruirli a conclusione della vicenda: siamo ad inizio 2022 ed un cittadino venezuelano del 1952 viene convinto da tre cittadini di nazionalità dominicana ed ecuadoregna dimoranti alla Spezia ad effettuare un “viaggio della speranza” trasportando interna corporis più di un kilogrammo di cocaina in ovuli. Fondamentale è però calcolare la quantità di droga e la durata del viaggio aereo, per consentire la evacuazione degli ovuli: in questo caso (così come purtroppo è avvenuto in altre circostanze) il quantitativo eccessivo di cocaina ingerita dal corriere provoca complicazioni che conducono alla sua morte dopo essere giunto in Liguria. I mandanti non si danno per vinti: sezionano il cadavere, recuperano gli ovuli e abbandonano il corpo in una località remota boscosa. Il casuale ritrovamento del cadavere fa scattare le indagini, che conducono ad individuare la banda ed alla emissione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque soggetti di origine sudamericana gravitanti sulla Spezia.

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Quattro degli indagati venivano catturati, mentre un quinto si dava alla latitanza, prima a Barcellona, poi riparando nella nazione di origine, finché – finalmente localizzato – un paio di giorni fa è stato arrestato nella Repubblica Domenicana.



Traffico di droga dalla Spagna e dall'Olanda. A Napoli 29 arresti


Si rifornivano da Olanda e Spagna per approvvigionarsi di sostanza stupefacente da cedere nella provincia di Napoli: i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito un provvedimento applicativo di misure cautelari personali (custodia in carcere, arresti domiciliari e divieto di dimora) emesso dal G.I.P. del Tribunale, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 29 persone indiziate del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Dall’attività di indagine è emersa:
- la operatività di due distinte associazioni per delinquere, operanti nel territorio partenopeo che trafficava e vendeva le sostanze stupefacenti, nonché la conseguente gestione degli illeciti profitti, in favore degli affiliati, sia liberi che detenuti;
- la disponibilità, da parte degli indagati, di armi da fuoco e di veicoli dotati di un sofisticato “sistema di occultamento”.

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Nel corso delle investigazioni, nel novembre del 2022 i carabinieri catturarono all’aeroporto Dubai un latitante napoletano ritenuto un broker della droga che si affidava per la raccolta delle ordinazioni della cocaina grazie alle chat criptate Encrochat. Si tratta, come noto, di un hardware e software che consentono comunicazioni criptate ritenute dai trafficanti "a prova di intercettazione". La polizia francese riuscì ad infrangere codici dell'azienda che vendeva i telefoni cellulari e si narra che l'Fbi statunitense divenne la proprietaria di un'altra società del settore, cosa che gli avrebbe consentito di catalogare le conversazioni. Tornando all’operazione condotta dai carabinieri, questi hanno complessivamente sequestrato circa un quintale di sostanza stupefacente di vario tipo, nonché armi da fuoco e autovetture dotate del “sistema di occultamento” di cui abbiano detto sopra, nonché di un ordigno esplosivo regolamentare ed alcune centinaia di munizioni di vario calibro.
Da una conversazione intercettata nel contesto delle indagini anche un cittadino albanese che si confronta con un connazionale sulle modalità di trasporto della droga e dei rischi a cui sono esposti, per esempio, quando la droga viene trasferita in una “semplice” borsa, a causa dei cani antidroga. I due sostengono che i container offrono maggiore sicurezza ma solo “sotto acqua è 100%, ma ci sta solo da Panama”, dicono. Ovvero, ai mezzi tradizionali si sta affiancando la modalità di trasferimento via sommergibile, auspicata dai due intercettati e praticata tra il Sud ed il Centro America e gli Stati Uniti.

#Armadeicarabinieri #Narcotraffico #Encrochat



I CASCHI VERDI PER L’AMBIENTE ITALIANI A DISPOSIZIONE DELLE NAZIONI UNITE


UN ARTICOLO SULL’EVOLUZIONE DEL RUOLO DELL’ONU NELLE OPERAZIONI DI PEACEBUILDING

L’ultimo numero della rivista edita dal CoESPU (Centro di eccellenza per le Unità di polizia di stabilità) ci fornisce l’occasione per tornare a parlare di ambiente e del ruolo in questo contesto delle operazioni di peacekeeping a guida Nazioni Unite.

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copertina della Rivista CoESPU

Il Tenente Colonnello Donatello Cirillo, comandante del Gruppo Carabinieri Forestali di Catanzaro, indica che alla protezione dell’ambiente nelle operazioni di pace dell'ONU dovrebbe essere data la stessa importanza della tutela dei diritti umani.

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Logo del CoESPU

Innanzitutto, che cos’è il CoESPU? Si tratta di un think tank a guida Carabinieri italiani, che lavora in collaborazione con la Global Peace Operations Initiative degli Stati Uniti, per aiutare a costruire capacità globale per le Nazioni Unite e le operazioni regionali di sostegno alla pace, addestrando le forze di mantenimento della pace. La sua sede è a Vicenza.

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Peacekeeper ONU

Nel suo articolo, Il Colonnello Cirillo argomenta che la sicurezza è fondamentale per la stabilità di un Paese. Richiede quindi un approccio antropocentrico e multidimensionale, che includa la sicurezza economica, ambientale e personale, la stabilità sociale, la stabilità politica, la sicurezza alimentare e la garanzia della salute.
Il concetto di gestione ambientale postbellica si è evoluto negli anni ’70, con particolare attenzione ai danni ambientali causati dai conflitti.
Le Nazioni Unite hanno posto la protezione ambientale al centro del loro modello di sviluppo umano sin dagli anni ’70, con la creazione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP).
La politica ambientale delle Nazioni Unite mira a preservare le risorse naturali dello Stato ospitante e a prevenire effetti negativi sul personale e sul conflitto stesso. Sottolinea inoltre la creazione di un ambiente protettivo per i civili per prevenire la violenza fisica, sostenere la legittimità dello Stato ospitante e stabilire lo stato di diritto e la catena della giustizia penale.

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Peacekeeper ONU

Queste azioni dovrebbero diventare prioritarie una volta che il conflitto si sarà calmato e saranno presenti condizioni favorevoli: dovrebbero includere la riforma del settore della sicurezza, i sistemi amministrativi, i quadri giuridici, i diritti umani e la governance democratica. Anche il sostegno ai processi politici, inclusa la partecipazione delle donne, è fondamentale per la protezione a lungo termine dei civili.
L’obiettivo principale del rafforzamento delle capacità nelle operazioni multidimensionali è creare una pace sostenibile, concentrandosi sull’auto sostenibilità e sulla gestione delle risorse naturali. Il mandato del Consiglio di Sicurezza per la protezione civile copre tutte le azioni necessarie per prevenire le minacce alla pace, compresa la protezione degli ecosistemi. La scarsità, lo sfruttamento eccessivo, la cattiva gestione e l’iniqua ridistribuzione delle risorse naturali spesso causano tensioni e conflitti, portando a tentativi di pace più complessi e resistenti. I conflitti ambientali precipitati in violenza tendono a riemergere più facilmente e ad esacerbarsi più di altri. Il Sud del mondo è quello che registra il maggior numero di conflitti a causa della concentrazione delle risorse naturali e della debolezza delle istituzioni. Il cambiamento climatico è un moltiplicatore di minacce, che incide sull’acqua, sul cibo, sulla salute e sulla vita delle persone, colpendo in modo sproporzionato le popolazioni più povere e più esposte.

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Peacekeeper ONU

Le attività di rafforzamento delle capacità ambientali richiedono personale altamente specializzato e la qualità del personale dispiegato è fondamentale per garantire la corretta esecuzione del mandato e il buon esito delle missioni sul terreno. Il Decreto Clima italiano del 2019 fornisce un modello per ampliare la componente ambientale in operazioni multidimensionali, attivando la task force “Caschi Verdi per l’Ambiente”, un gruppo di 22 esperti dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e di personale tratto dall’Arma dei carabinieri, per intervenire negli scenari nazionali e internazionali a tutela della biodiversità e risorse ambientali e forestali all’interno dei siti protetti.
Si può quindi affermare che le operazioni multidimensionali di costruzione della pace mirano principalmente a creare una pace sostenibile e a proteggere l’ambiente naturale. Tuttavia, queste operazioni sono tecnicamente complesse e richiedono una pianificazione a lungo termine, compresa la gestione sostenibile delle foreste e delle risorse naturali, la protezione dell’ecosistema e un’adeguata gestione dei rifiuti.

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Avere cura dell'ambiente

La transizione e il consolidamento devono essere guidati dai principi di proprietà nazionale e di inclusività, compresa la riconversione delle attività economiche preesistenti. L’importanza e la portata degli interventi richiedono programmi con lunghi periodi di sviluppo ed effetti positivi visibili solo dopo pochi decenni.
Si rileva inoltre una tendenza generale al ribasso del personale impiegato a livello globale, con il contributo principale fornito dai paesi in via di sviluppo.
Il Fondo delle Nazioni Unite per il peacebuilding ha stanziato almeno 60 milioni di dollari per la cooperazione ambientale, e altre agenzie delle Nazioni Unite hanno iniziato a inviare esperti di sicurezza climatica nelle zone di conflitto vulnerabili dal punto di vista ambientale. L'approccio della comunità internazionale alla pace e alla sicurezza è cambiato radicalmente negli ultimi decenni, con l'aumento degli attori non statali e la necessità di personale più specializzato.
La concezione contemporanea dello scenario di sicurezza si è evoluta dalla prevenzione dei conflitti al mantenimento e al consolidamento della pace. Per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, dobbiamo agire con urgenza per ridurre le minacce dei conflitti armati all’ambiente, alla salute e ai mezzi di sussistenza. Va quindi in conclusione sottolineata l’importanza della protezione ambientale prima, durante e dopo i conflitti.

Per scaricare l'articolo originale (in inglese), clicca qui => https://tinylink.onl/3757

#ONU #Peacebuilding #Caschiverdiperlambiente #Ambiente #ISPRA #Armadeicarabinieri #DonatelloCirillo #UNEP #COESPU



Poliziotte nelle missioni internazionali di pace dell’ONU. E non mancano carabinieri donne con il basco blu delle peacekeepers.


Scopri tutto qui! 👇
https://noblogo.org/cooperazione-internazionale-di-polizia/poliziotte-nelle-missioni-internazionali-di-pace-dellonu

9.000 agenti di polizia provenienti da 94 paesi contribuiscono in ambito ONU a promuovere pace e sicurezza internazionali. L'ingresso delle donne nell'Arma dei Carabinieri iniziò con ufficiali donne che hanno poi istruito le nuove colleghe. Con legge del 1999, il personale femminile è parte di questa istituzione e partecipa a pieno titolo alle missioni di #peacekeeping in ambito #ONU.
#Armadeicarabinieri #ParitàDiGenere



Latitante arrestato in una zona residenziale di lusso di Alicante (Spagna), anche grazie all'attività dell'Ufficiale di collegamento italiano con la polizia locale.


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Scopriamo di più su questa funzione, svolta d'intesa tra Interno ed Esteri

Il primo latitante italiano catturato nel 2024 all'estero è Nicola Rullo , indicato come membro di spicco della camorra italiana, ricercato a livello internazionale dall'Italia per la sua appartenenza all'Alleanza di Secondigliano e direttamente responsabile degli scontri avvenuti contro il clan Mazzarella per il controllo di Napoli.

E' stato catturato dalla Polizia Nazionale (https://www.policia.es/_es/index.php) iberica in una lussuosa zona residenziale di Alicante.
La costa di Alicante e, soprattutto, le urbanizzazioni e le zone abitate da una notevole popolazione straniera, sono diventate negli ultimi anni il nascondiglio di numerosi fuggitivi.

Spesso la Polizia Nazionale e la Guardia Civil (https://www.guardiacivil.es/es/index.html) individuano questi criminali ricercati in altri paesi, scoprendo che vivono da anni una vita discreta in queste zone composte di case unifamiliari, dove molti vicini non si conoscono tra loro.

L'arresto è avvenuto presso l'"El Plantío Golf Resort" di Alicante, ed è stato possibile grazie allo scambio diretto di informazioni e al coordinamento delle indagini tramite l'ufficiale di collegamento italiano in Spagna.

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Quale il ruolo dell'Ufficiale di collegamento?

Questa ultima è una figura di interesse, auspicata sin dalla Convenzione di Palermo delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale del 2000 , che prevedeva il distacco di ufficiali di collegamento come misura finalizzata al contrasto alla criminalità transnazionale e ad una più efficace azione di coordinamento tra le Autorità degli Stati firmatari.

Anche all’interno dell’Unione Europea maturò un indirizzo simile, che fu recepito nella Decisione Criminalità organizzata: quadro di orientamento comune per gli ufficiali di collegamento (https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=LEGISSUM:l33006) e DECISIONE 2003/170/GAI DEL CONSIGLIO del 27 febbraio 2003 relativa all'utilizzo comune degli ufficiali di collegamento distaccati all'estero dalle autorità degli Stati membri incaricate dell'applicazione della legge(https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:02003D0170-20060825).

Con riguardo alla normativa nazionale, inizialmente erano previste figure differenziate, a seconda che il funzionario/ufficiale di collegamento fosse dislocato all’estero sulla scorta di accordi bilaterali, ovvero per esigenze di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti (attività in capo alla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, di cui si parlerà a breve), o anche quale esperto per le strategie di prevenzione e contrasto dei fenomeni di immigrazione clandestina ed infine appartenenti alla Direzione Centrale Anticrimine o a quella di Polizia di Prevenzione del Dipartimento di P.S., inviati all’estero per specifiche esigenze.

Un passaggio fondamentale nella razionalizzazione della presenza degli ufficiali/funzionari di collegamento è venuta: prima (luglio 2010) da un Protocollo di Intesa tra il Ministero degli Affari Esteri ed il Ministero dell’Interno, quindi (dicembre 2010 ) dalla creazione del Comitato per la Programmazione Strategica per la Cooperazione Internazionale di Polizia (Co.P.S.C.I.P.) e dalla coeva L. 10/2011, di conversione del D.L. 225/2010, che ha formalizzato la figura dell’Esperto, i cui confini funzionali, logistico–amministrativi, organizzativi sono stati oggetto di ulteriori interventi nel 2015 (Protocollo di Intesa tra il Capo della Polizia–Capo del Dipartimento della P.S. ed il Segretario Generale del MAECI) e nel 2016 (Regolamento Interministeriale n. 104 del 30 marzo).

È di interesse rilevare come siano stati individuate dal citato Co.P.S.C.I.P. delle aree di principale valenza strategico–operativa per la nostra Nazione, ove gli Esperti preposti assumono l’incombenza di responsabili degli “Uffici Regionali”, gravando su di loro l’uniformità di indirizzo strategico e la razionalizzazione delle singole iniziative dei colleghi presenti nell’Area.

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Il ruolo dello SCIP

Il compito - tra i numerosi altri - di curare la gestione tecnico–operativa della rete degli Esperti per la Sicurezza ricade sul [Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia](https://www.poliziadistato.it/articolo/146561519ccd072d8708272064) del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno (in sigla SCIP) che sovrintende ai funzionari ed ufficiali delle tre Forze di polizia a competenza generale (Arma dei carabinieri, Polizia di Stato, Gurdia di Finanza), nel numero massimo di cinquanta unità allocate presso le rappresentanze diplomatiche e negli uffici consolari.


#Armadeicarabinieri #PoliziadiStato #GuardiadiFinanza #PolicíaNacional #Guardiacivil #SCIP #Ufficialedicollegamento #ConvenzionediPalermodelleNazioniUnitecontrolacriminalitàorganizzatatransnazionale
#ConvenzionediPalermo



I CARABINIERI RECUPERANO IN OLANDA STATUA TRAFUGATA IN COSTIERA AMALFITANA


I CARABINIERI RECUPERANO IN OLANDA STATUA TRAFUGATA IN COSTIERA AMALFITANA

La storica statua italiana della Madonna del Monte Carmelo, di grande importanza religiosa, è stata restituita all'Italia dai Paesi Bassi con il sostegno giudiziario di Eurojust. Il reperto religioso è stato rubato nel 2014 da una chiesa a Pastena, nella Costiera Amalfitana e successivamente acquistato da un collezionista olandese. Eurojust ha assistito le autorità italiane nella rapida esecuzione di un ordine europeo di indagine (OEI) per organizzarne la restituzione alla parrocchia di Pastena.

L’ordine europeo di indagine è una decisione giudiziaria emessa o convalidata dall’autorità giudiziaria di un paese dell’UE per ottenere atti di indagine effettuati in un altro paese dell’UE al fine di raccogliere elementi di prova in materia penale. L'esecuzione deve essere eseguita con le stesse modalità che si seguirebbero che l'atto investigativo in questione fosse stato ordinato da un'autorità dello Stato di esecuzione.

La statua, che ha circa 700 anni, è stata rubata dalla chiesa nell'agosto 2014 e messa in vendita tramite un antiquario italiano. È stata acquistata in buona fede da un collezionista olandese che intendeva rivenderla e ha postato le foto sui social. Ad avvistarli è stato il parroco di Pastena, che ha contattato le autorità italiane.

Un'indagine era stata avviata dai carabinieri della Tutela dei Beni Culturali e dalla Procura della Repubblica di Salerno, che hanno poi contattato Eurojust per avviare l'iter di recupero e restituzione del reperto in Costiera Amalfitana. L'Agenzia ha prestato assistenza nell'esecuzione dell'OEI, ed ha fornito ulteriore supporto giudiziario transfrontaliero alle autorità in Italia e nei Paesi Bassi. Il trasferimento della statua è avvenuto nei giorni scorsi.

Per saperne di più sull’ordine europeo di indagine: https://e-justice.europa.eu/content_european_investigation_order_mutual_legal_assistance_and_joint_investigation_teams-92-it.do

#ArmadeiCarabinieri #ordineeuropeodiindagine #Eurojust



Commercio illegale di legname, attività internazionale coinvolge anche i carabinieri italiani


#UE, #Brasile, #CostaRica e #Panama uniti contro la criminalità ambientale
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Nello scorso mese di novembre #Europol ha fornito sostegno operativo (attraverso un posto di comando virtuale) ed ha coordinato un'operazione internazionale che ha coinvolto pr la parte europea #Francia, #Germania, #Italia (con la partecipazione dell' #Armadeicarabinieri), #PaesiBassi, #Portogallo e #Spagna, ma anche le autorità brasiliane, e le forze dell'ordine di Costa Rica e Panama. Le attività hanno mirato a contrastare la criminalità ambientale, il disboscamento illegale, il contrabbando, la frode documentale, il riciclaggio di denaro e l'evasione fiscale.

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Una fase dell'operazione

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Una fase dell'operazione


L'operazione si è sviluppata attraverso 226 ispezioni e sequestri, che hanno riguardato legname proveniente dal Myanmar (valore stimato di 12.000 euro), e brasiliano - equivalente a 2 container marittimi - per un valore stimato di 67.000 euro.

E' stato calcolato che il commercio illegale di legname corrisponde al disboscamento di un'area di foresta equivalente a un campo da calcio ogni due secondi in tutto il mondo. Impoverisce inoltre le risorse naturali dei paesi di origine e ha un impatto diretto sulla deforestazione e, di conseguenza, sul cambiamento climatico.

Allo stesso tempo, è una delle attività criminali transnazionali più redditizie dal punto di vista finanziario, generando circa 7 miliardi di dollari. I gruppi criminali organizzati camuffano l'origine del legname attraverso la falsificazione di documenti e la corruzione per superare i controlli doganali e raggiungere la loro destinazione.

Il teak, il palissandro, l'ipé e il pernambuco sono molto richiesti nei paesi europei, dove possono essere utilizzati per molteplici scopi, tra cui la creazione di ornamenti e l'edilizia.

Prima dell'operazione, le autorità impegnate si sono riunite in un seminario informativo, dedicato a condividere le conoscenze e le migliori pratiche per combattere il commercio illegale di legname.

Le Autorità e le polizie partecipanti:
- Brasile: Polizia Federale (Polícia Federal);
- Francia: Gendarmeria nazionale francese (Gendarmerie Nationale) – Ufficio centrale per la lotta contro gli attentati all'ambiente e alla salute pubblica (Office central de lutte contre les atteintes à l'environnement et à la santé publique OCLAESP);
- Costa Rica: Dipartimento di Investigazione Criminale (Departamento de Investigaciones Criminales) e Procuratore;
- Germania: polizia criminale federale (Bundeskriminalamt);
- Italia: Carabinieri (Arma dei Carabinieri);
- Paesi Bassi: Autorità olandese per la sicurezza alimentare e dei prodotti di consumo (Nederlandse Voedsel- en Warenautoriteit);
- Panama: Polizia Nazionale (Policía Nacional) e Procuratore;
- Portogallo: Guardia Nazionale Repubblicana - SEPNA (Guarda Nacional Republicana – SEPNA).
- Spagna: Guardia Civil spagnola (Guardia Civil – SEPRONA) e SVA della dogana spagnola (Servicio de Vigilancia Aduanera).



Anche le Forze speciali italiane nel Centro Antiterrorismo europeo


Quest’anno si è svolta a Komárom ai confini tra Slovacchia ed Ungheria l’annuale esercitazione delle forze speciali europee anti-terrorismo “Atlas common challenge 2023”. L'esercitazione è stata organizzata dalla polizia slovacca. Tra le altre, simulazioni la liberazione di ostaggi da un edificio (vedi immagine).

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All'attività hanno preso parte ben 150 membri delle unità speciali “Atlas” provenienti da Belgio, Grecia, Irlanda, Repubblica Ceca, Croazia, Ungheria, Malta, Portogallo, Austria, Romania, Irlanda del Nord, Slovenia e Italia. Ricordiamo che le Forze Speciali italiane si riconoscono nel #GIS dell’ #Armadeicarabinieri e nel #NOCS della #PoliziadiStato.

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GIS in azione

il capo della #polizianazionaleslovacca István Hamran ha dichiarato:” Tali unità speciali devono incontrarsi e addestrarsi insieme, perché in molti casi rappresentano l'ultima linea che può aiutare a proteggere le persone quando si trovano in situazioni di vita difficili, ad esempio in una situazione causata da terroristi”.

ECTC, il Centro europeo antiterrorismo

È dal gennaio 2016 che #Europol ha creato il Centro europeo #antiterrorismo (#ECTC), un centro operativo e un polo di competenze che riflette la crescente necessità dell’UE di rafforzare la sua risposta al terrorismo e di garantire una risposta efficace a queste sfide.

L’ECTC è stato istituito sulla scia della serie di attacchi terroristici che hanno scosso l’Europa nel 2015. Questi attacchi hanno dato un impulso senza precedenti alla cooperazione tra gli Stati membri e i partner dell’UE e rappresenta una pietra miliare nella cooperazione a livello dell’UE negli sforzi nazionali di lotta al terrorismo.

Negli ultimi anni l’ECTC ha esteso il suo sostegno agli Stati membri dell’UE e ai partner esterni nella lotta contro l’estremismo violento di sinistra e di destra, nonché contro il terrorismo di matrice religiosa.

L’ECTC facilita inoltre il collegamento delle autorità competenti negli Stati membri dell’UE attraverso le piattaforme antiterrorismo di Europol, un contributo inestimabile alla lotta al terrorismo.

L’ECTC funziona come centro informativo di #Europol per la lotta al terrorismo, con capacità uniche di condivisione di informazioni e intelligence per le autorità di contrasto. L'ECTC effettua controlli incrociati dei dati operativi in ​​tempo reale con quelli già in possesso di Europol, portando rapidamente alla luce le piste e analizza tutti i dettagli investigativi disponibili per contribuire a compilare un quadro strutturato della rete terroristica.

Il compito principale dell’ECTC è fornire supporto operativo su misura alle autorità antiterrorismo degli Stati membri dell’UE. Per adempiere a questo compito, l’ECTC ha sviluppato un approccio basato su quattro pilastri:

Facilitazione dello scambio di informazioni e della cooperazione transfrontaliera;
Supporto operativo, coordinamento e competenze efficaci per le indagini degli Stati membri dell’UE;
Mitigazione proattiva dell’uso dei social media a fini di radicalizzazione e supporto all’analisi operativa nelle indagini
online;
Capacità di supporto strategico centrale.

I servizi chiave forniti dall'ECTC includono:

sostegno in loco – dispiegamento di squadre operative;
supporto analitico operativo;
individuazione del finanziamento del terrorismo;
sostegno alle indagini online degli Stati membri dell’UE;
fornire competenze CBRN-E;
risposta alle crisi attraverso la squadra di collegamento congiunta antiterrorismo;
dispiegamento di agenti ospiti negli hotspot migratori;
accesso alle tecnologie e alle competenze dei centri europei per la criminalità informatica.


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la copertina del TESAT 2023

Ogni anno, l’ECTC pubblica il Rapporto sulla situazione e sulle tendenze del terrorismo nell’UE (TESAT), il suo rapporto completo sulla situazione, che descrive in dettaglio la situazione del terrorismo, compresi i dati relativi agli attacchi terroristici e agli arresti nell’UE.

La sintesi del TESAT in lingua italiana è reperibile qui https://www.europol.europa.eu/cms/sites/default/files/documents/TE-SAT%202023%20-%20Sintesi.pdf

#ATLAS #TESAT #Belgio #Grecia #Irlanda #RepubblicaCeca #Croazia #Ungheria #Malta #Portogallo #Austria #Romania #IrlandadelNord #Slovenia #Italia



Olio di oliva contraffatto nel mirino di Guardia Civil spagnola e carabinieri italiani


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Vi è stata una prosecuzione dell'operazione #OPSON (leggi https://noblogo.org/cooperazione-internazionale-di-polizia/operazione-opson), lo sforzo coordinato di Europol per combattere le frodi e la contraffazione alimentare. L'interesse si è concentrato sull'olio d'oliva contraffatto.
L'attività è stata avviata dalla #GuardiaCivil spagnola, che ha unito le forze con i Carabinieri italiani. L'attività ha portato a 11 arresti e al sequestro di oltre 260 000 litri di olio d'oliva non adatto al consumo.

La contraffazione dell'olio extra vergine di oliva è una pratica comune, motivo per cui la lotta contro di esso è una priorità delle forze dell'ordine, soprattutto nei paesi di produzione. In questa operazione di frode alimentare, gli investigatori hanno scoperto che i criminali utilizzavano il cosiddetto "olio lampante", la variante di qualità inferiore dell'olio d'oliva, per diluire il loro prodotto. L'olio d'oliva lampante è caratterizzato da elevati livelli di acidità, un sapore indesiderato e un odore decisamente sgradevole, che lo rendono inadatto al consumo. Lo stesso termine "lampante" trae origine dal suo uso storico come combustibile nelle lampade ad olio.

L'inflazione dei prezzi, la riduzione della produzione di olio d'oliva e l'aumento della domanda, hanno creato il terreno fertile perfetto per i produttori fraudolenti. La miscelazione dell'olio d'oliva con alternative di qualità inferiore ha permesso ai criminali di offrire prezzi competitivi. Questa pratica illegale può non solo causare un rischio per la salute pubblica, ma anche minare la fiducia dei consumatori e quindi avere ulteriori ripercussioni economiche.

Nel novembre 2023, in un'azione coordinata, le forze dell'ordine spagnole e italiane hanno condotto perquisizioni in varie località. Nei dintorni di Ciudad Real, in Spagna, sono stati arrestati 11 sospetti e sono stati sequestrati 12 barili contenenti 260 000 litri di olio adulterato. Gli agenti hanno inoltre sequestrato quattro veicoli e 91 000 EUR in contanti, oltre a documenti di fatturazione ed e-mail.

In province italiane di Sicilia e Toscana, i carabinieri dei NAS (Nuclei Antisofisticazione e Sanità) hanno ispezionato tre fabbriche di olio sospettate di essere coinvolte nelle pratiche illegali. Sono stati acquisiti diversi documenti fiscali e liste di clienti, sono stati raccolti campioni di olio e una società è stata sanzionata per l'etichettatura irregolare dei suoi prodotti.

#NucleoAntisofisticazioneSanità #NAS #ArmadeiCarabinieri #GuardiaCivil
#oliolampante



Monete da due euro false pagate ... in bitcoin.


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E' intervenuta a supporto anche Europol nella attività svolta dai Carabinieri, che ha consentito di smantellare un gruppo criminale italiano coinvolto nella produzione e distribuzione di monete in euro contraffatte. L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, ha coinvolto anche il Centro tecnico e scientifico europeo della Commissione europea.

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L'indagine è stata avviata sin dall'aprile 2021, quando i Carabinieri hanno sequestrato 668 monete da due euro false e arrestato due persone per detenzione di valuta falsa. Le analisi tecniche delle monete sequestrate, effettuate dal Centro Nazionale di Analisi delle Monete Italiane (CNAC) e dal Centro Tecnico Scientifico Europeo (ETSC) della Commissione Europea, hanno collegato le monete sequestrate ad una nuova e insidiosa classe di monete da due euro contraffatte.

I falsari avevano distribuito le monete false in diversi paesi dell'UE, principalmente Francia, Germania, Lituania, Portogallo e Spagna, nonché in Svizzera. La qualità delle monete contraffatte era buona e aveva caratteristiche molto simili a quelle autentiche.

L'indagine ha rivelato che un fornitore che gestiva un canale su un'applicazione di messaggistica aveva impostato la catena di produzione. Sul suo canale, il venditore ha venduto queste valute contraffatte per il 50% del loro valore, ricevendo i pagamenti in criptovaluta. I membri della rete criminale hanno spedito i pacchi contenenti le monete false ai clienti tramite servizi postali internazionali privati.

Gli inquirenti sono riusciti a identificare i sospetti attraverso la crittoanalisi delle transazioni blockchain. Durante le indagini, i carabinieri hanno rintracciato 60 spedizioni di pacchi contenenti monete contraffatte. Questi pacchi erano destinati, tra l'altro, all'Italia, alla Francia e alla Svizzera. Pesavano quasi 100 000 kg e avevano un valore totale di circa 102 000 euro in monete da due euro contraffatte.

Europol ha agevolato lo scambio di informazioni e ha finanziato e coordinato diverse attività operative. Europol ha inoltre fornito un supporto analitico per individuare il paese in cui sono state distribuite le monete. Durante la giornata di azione, Europol ha inviato un esperto in Italia per fornire supporto tecnico e confrontare le informazioni operative con le banche dati di Europol e i sistemi della Banca centrale europea.

L'attività è consistita in sintesi di:
- 12 perquisizioni in Italia (Taranto, Roma, Matera e Perugia)
- 4 persone arrestate
- Il sequesto di: 107.000 Euro in bitcoin, monete contraffatte e parte della pressa per monete utilizzata per la produzione.

#Armadeicarabinieri #Europol #blockchain #bitcoin #CNAC #ETSC

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Formazione antisequestro: il Seminario dei Carabineros de Chile tenuto dai carabinieri italiani


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In questi giorni è iniziata la formazione da parte dei carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale a 90 funzionari dei Carabineros de Chile. Si tratta del “Seminario di formazione sulle tecniche investigative antisequestro”, in svolgimento dal 4 al 15 dicembre, che ha come obiettivo principale quello di rafforzare le capacità delle forze di polizia cilene nella lotta contro il reato di rapimento.

L'evento è stato inaugurato alla presenza del direttore generale dei Carabineros, Ricardo Yáñez, insieme a rappresentanti del Pubblico Ministero, della Polizia Investigativa e dell'Ambasciatore italiano in Cile, Valeria Biagiotti (immagine sopra).

L’Ambasciatrice ha sottolineato l’importanza di condividere l’esperienza italiana su questa questione cruciale, sottolineando lo stretto legame tra le due istituzioni di polizia, mentre Yáñez ha sottolineato l’importanza di questi incontri per comprendere e affrontare fenomeni criminali come la criminalità organizzata e i rapimenti con l’obiettivo finale di rafforzare la sicurezza della popolazione cilena.

La collaborazione tra le due istituzioni si concentra sullo scambio strategico in materia di polizia, sfruttando l'esperienza italiana nella lotta alla criminalità organizzata.

Questo approccio mira non solo a rafforzare le capacità dei Carabineros nelle tecniche investigative, ma anche a incorporare le migliori pratiche per affrontare questo fenomeno criminale.

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Secondo la definizione della Legge Costituzionale, Nº 18.961, i Carabinieri del Cile sono una forza di polizia, tecnica e di carattere militare, che integra la forza pubblica. La finalità è garantire e mantenere l'ordine e la sicurezza pubblici interni in tutto il territorio della Repubblica e compiere tutte le funzioni assegnate dalla Legge. Il Cile ha anche una forza di polizia investigativa, la Policia de Investigaciones ed una polizia penitenziaria, la Gendarmeria de Chile.

I Carabineros dipendono direttamente dal Ministero della Difesa Nazionale e, per quanto concerne i compiti di polizia, dal Ministero degli Interni; si collega amministrativamente ai ministeri tramite la Sottosegreteria ai Carabinieri.

#Armadeicarabinieri
#CarabinerosdeChile