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RUBAVANO LIBRI ANTICHI ... CLONANDOLI. ARRESTI TRA GEORGIA E LETTONIA


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In Georgia e Lettonia, sono stati arrestati quattro georgiani sospettati di aver rubato libri antichi e rari dalle biblioteche di tutta Europa. Il gruppo criminale è responsabile del furto di almeno 170 libri dalle biblioteche nazionali e storiche in Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia e Svizzera. Alcuni di questi manufatti storici rubati sono stati venduti tramite case d'aste a St. Pietroburgo e Mosca, rendendoli irrecuperabili. Quando visitavano le biblioteche, i ladri chiedevano di controllare di persona i libri antichi, fingendo uno specifico come l'interesse accademico. In questa occasione, misuravano meticolosamente i libri e scattavano fotografie prima di restituirli. Diversi giorni, settimane o mesi dopo, gli autori sarebbero tornati e avrebbero chiesto di accedere agli stessi libri, questa volta restituendo versioni contraffatte. Gli esperti hanno stabilito che le copie erano di elevata qualità.
L'indagine internazionale è nata dopo che la Francia ha inviato un messaggio a #Europol, che ha spinto altri partner a confermare di aver identificato modi operativi simili nei loro territori. In base alla notizia di libri rari e storici rubati in tutta Europa, Europol ha facilitato lo scambio di informazioni tra i paesi colpiti e ha contribuito a identificare i principali sospettati, tre dei quali sono stati rapidamente arrestati.
Supportata e finanziata da #Eurojust, è stata costituita una squadra investigativa congiunta (#JIC) coinvolgente Francia, Georgia, Lituania, Polonia, Svizzera e la stessa Europol.
Questa voce è stata modificata (2 settimane fa)


I CARABINIERI RECUPERANO IN OLANDA STATUA TRAFUGATA IN COSTIERA AMALFITANA


I CARABINIERI RECUPERANO IN OLANDA STATUA TRAFUGATA IN COSTIERA AMALFITANA

La storica statua italiana della Madonna del Monte Carmelo, di grande importanza religiosa, è stata restituita all'Italia dai Paesi Bassi con il sostegno giudiziario di Eurojust. Il reperto religioso è stato rubato nel 2014 da una chiesa a Pastena, nella Costiera Amalfitana e successivamente acquistato da un collezionista olandese. Eurojust ha assistito le autorità italiane nella rapida esecuzione di un ordine europeo di indagine (OEI) per organizzarne la restituzione alla parrocchia di Pastena.

L’ordine europeo di indagine è una decisione giudiziaria emessa o convalidata dall’autorità giudiziaria di un paese dell’UE per ottenere atti di indagine effettuati in un altro paese dell’UE al fine di raccogliere elementi di prova in materia penale. L'esecuzione deve essere eseguita con le stesse modalità che si seguirebbero che l'atto investigativo in questione fosse stato ordinato da un'autorità dello Stato di esecuzione.

La statua, che ha circa 700 anni, è stata rubata dalla chiesa nell'agosto 2014 e messa in vendita tramite un antiquario italiano. È stata acquistata in buona fede da un collezionista olandese che intendeva rivenderla e ha postato le foto sui social. Ad avvistarli è stato il parroco di Pastena, che ha contattato le autorità italiane.

Un'indagine era stata avviata dai carabinieri della Tutela dei Beni Culturali e dalla Procura della Repubblica di Salerno, che hanno poi contattato Eurojust per avviare l'iter di recupero e restituzione del reperto in Costiera Amalfitana. L'Agenzia ha prestato assistenza nell'esecuzione dell'OEI, ed ha fornito ulteriore supporto giudiziario transfrontaliero alle autorità in Italia e nei Paesi Bassi. Il trasferimento della statua è avvenuto nei giorni scorsi.

Per saperne di più sull’ordine europeo di indagine: https://e-justice.europa.eu/content_european_investigation_order_mutual_legal_assistance_and_joint_investigation_teams-92-it.do

#ArmadeiCarabinieri #ordineeuropeodiindagine #Eurojust



OPERAZIONE “KULMI” CONTRO IL TRAFFICO DI STUPEFACENTI DALL’ALBANIA. ARRIVANO LE CONDANNE DEFINITIVE


Può essere presa ad esempio come attività di polizia internazionale che ha sfruttato tutte le possibilità legislative ed operative: si tratta della Operazione “Kulmi”, orchestrata sin dal 2017 dal Centro operativo della Direzione Investigativa Antimafia (#DIA) di Bari, con la costituzione di una Squadra Investigativa Comune da parte della Procura Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, la Procura Speciale contro la corruzione e la criminalità organizzata della Repubblica d’Albania (SPAK) ed Eurojust, nonché delle Divisioni Interpol e S.I.Re.N.E. del Servizio di Cooperazione Internazionale (SCIP) del Ministero dell’Interno, dell’Ufficio di Collegamento Interforze di Tirana e dell’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia a Londra.
L’attività congiunta ha consentito di disarticolare una associazione criminale transnazionale di narcotrafficanti italiani ed albanesi operante nel barese, con ramificazioni oltre che nel Paese “delle due aquile”, in Puglia e Basilicata.

L’operazione, nel suo sviluppo, aveva permesso l’arresto di 27 affiliati e il sequestro di oltre 3,3 tonnellate di droga (marjuana, cocaina ed eroina).

Ora la Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione a 19 ordini di carcerazione emessi dalla Procura Generale di Bari nei confronti di altrettanti condannati in via definitiva a pene detentive fino ad 11 anni e 6 mesi di reclusione per il traffico internazionale di stupefacenti, a seguito di pronunciamento dello scorso 14 dicembre della Suprema Corte di Cassazione.

Il video qui: https://direzioneinvestigativaantimafia.interno.gov.it/wp-content/uploads/2023/12/Operazione-C.O.-Bari-20122023.mp4

#SPAK #Albania #INTERPOL #SIRENE #SCIP #EUROJUST #ESPERTOPERLASICUREZZA



Task Force sui Balcani occidentali. Istituzione di un sistema di allerta precoce nella lotta al traffico di esseri umani


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Venti paesi dell'UE hanno firmato a Roma presso la Scuola Superiore di Polizia una dichiarazione sulla lotta al traffico di esseri umani. A sostegno Europol, Eurojust e FRONTEX

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Il 12 dicembre 2023, 20 paesi dell’Unione Europea (#UE) hanno firmato la Dichiarazione congiunta di intenti (JDoI) in una riunione della Task Force sui Balcani occidentali (#TFWB) tenutasi a Roma. Le agenzie #Europol, #Eurojust e #FRONTEX opereranno come partner mentre sarà l' #Austria ad assumere il sostegno delle misure operative agli Stati dei Balcani e agli Stati dell'UE nella lotta contro il traffico illegale di esseri umani.

A tale proposito il ministro dell'Interno Gerhard Karner ha affermato “L’Austria svolge da tempo un ruolo pionieristico nella lotta contro la brutale e disumana mafia del contrabbando. Grazie all'ufficio di coordinamento per la lotta alla tratta di esseri umani, Vienna è diventata un importante centro informativo. Vorrei ringraziare tutti gli investigatori coinvolti per la maggiore cooperazione internazionale nella lotta contro la mafia del contrabbando”.

La Task Force sui Balcani occidentali

La Task Force sui Balcani occidentali fu lanciata il 7 giugno 2018 dai ministri degli Interni dei paesi europei Austria, Croazia, Slovenia, Albania, Bosnia Erzegovina, Macedonia del Nord, Serbia, Ungheria, Grecia e Kosovo.

Da allora, la cooperazione internazionale nella lotta contro la tratta di esseri umani gode di grande riconoscimento da parte dei soggetti coinvolti. La TFWB ha il mandato dei decisori politici e solide risorse finanziarie. La task force è incardinata nell'ambito dell'Ufficio federale di polizia criminale austriaco.

Attività della Task Force Balcani occidentali

La TFWB si caratterizza in particolare per le reazioni rapide e il lavoro strategico e operativo, volto a prevenire i crimini nel campo della tratta di esseri umani. La tecnologia all’avanguardia abbinata all’elevato livello di conoscenza specialistica da parte di esperti è stato il fattore decisivo perché l’Austria ha registrato una significativa diminuzione degli arresti di trafficanti nel 2023.
Le riunioni periodiche degli Stati membri della TFWB consentono lo scambio bilaterale e lo sviluppo di altre misure importanti nella lotta al traffico di esseri umani.

Dichiarazione congiunta di intenti

Uno dei risultati di una riunione della TFWB tenutasi all’inizio del 2023 in Albania e Montenegro fu la necessità di un impegno dei vertici/leadership delle rispettive unità di polizia e dei decisori politici nei confronti della task force sui Balcani occidentali. Per implementare i contenuti è stata ora redatta una Dichiarazione congiunta di intenti.

Il JDoI è un “progetto faro”, parte del più ampio progetto da 36 milioni di euro dell'Unione Europea titolato “Sostegno al rafforzamento della lotta contro il traffico di migranti e la tratta di esseri umani nei Balcani occidentali” (#EU4FAST).

Il 12 dicembre 2023, 20 stati europei, supportati da Europol, Eurojust e dai membri FRONTEX del TFWB, hanno firmato a Roma la dichiarazione congiunta di intenti.

Obiettivi della Dichiarazione congiunta di intenti

Oltre alla creazione di un sistema di allarme rapido che dovrebbe reagire a determinati indicatori, nonché alla creazione di rapporti sulla situazione strategica e operativa, due obiettivi sono particolarmente importanti nell’attuazione del JDoI:

- L'istituzione di un “meccanismo di risposta rapida” è intesa a garantire in futuro che le forze di reazione forniscano il più rapidamente possibile un sostegno attivo nella gestione dei casi di traffico sul posto.
- L'istituzione di un punto di contatto unico (SPOC) che sarà costantemente accessibile per le questioni relative alla TFWB e quindi alla tratta di esseri umani.

Attualmente fanno parte del TFWB 22 paesi europei nonché le agenzie Europol, Eurojust e FRONTEX. I Paesi Bassi si uniranno dal 2024.



RICICLAGGIO ATTRAVERSO FALSI NOLEGGI DI AUTO: AZIONE CONGIUNTA ITALIA - GERMANIA


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L’indagine è iniziata nel 2019 e si è sviluppata sull’asse Germania-Italia. Ad operare le Procure della Repubblica di Cagliari e Napoli e i comandi della Guardia di Finanza dei due capoluoghi, mentre sul fronte tedesco è stata impegnata la Procura di Colonia, con il supporto dell'Ufficio investigativo doganale di Stoccarda, della Questura di Colonia e dell'Ufficio investigativo fiscale di Colonia.
In cabina di regia Eurojust, l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale.
Nel mirino il riciclaggio di denaro su larga scala, attraverso il falso noleggio a lungo termine di auto, principalmente di lusso.
Sono state arrestate nei due paesi 8 persone (6 in carcere, 2 ai domiciliari), indagate per aver utilizzato un'agenzia di noleggio auto per riciclare i proventi del traffico di droga, dell'estorsione e delle scommesse illegali. Sono stati sequestrati, oltre ad un complesso immobiliare, quasi un centinaio di veicoli.
L’agenzia di autonoleggio era registrata in Germania, diretta da un soggetto campano incensurato, residente stabilmente in Germania col proprio nucleo familiare il quale, attraverso la ditta estera intestata alla consorte e con la collaborazione della figlia, produceva falsi contratti di noleggio a lungo termine (oltre 150 veicoli per periodi da tre a quattro anni), per auto di lusso immatricolate in Germania che venivano consegnate a clienti italiani, che pagavano le loro rate mensili con i proventi di attività criminali.
Eurojust ha favorito tra gli investigatori dei due paesi la creazione di una squadra investigativa comune (JIT) sin dal 2020 ed ha organizzato sei riunioni di coordinamento per preparare la giornata d'azione svoltasi questa settimana.
Oltre agli arresti e al sequestro dei veicoli e dell'agenzia di autonoleggio, sono stati congelati 14 conti bancari tedeschi per un totale di 142.000 euro. Sequestrati anche 25mila euro in contanti, oltre a gioielli e orologi. È stato sequestrato anche un conto bancario italiano

👉Per saperne di più sulle Squadre Investigative Comuni (JIT): https://www.europol.europa.eu/partners-collaboration/joint-investigation-teams