Giocattoli scadenti ed illeciti, privi del marchio CE
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noblogo.org/cooperazione-inter…
Giocattoli scadenti e illeciti, un pericolo nei nostri mercati e nelle nostre case.
Una guida di #EUROPOL, disponibile anche in italiano, ci dice come difendere noi e i nostri bambini.
Latitante arrestato in una zona residenziale di lusso di Alicante (Spagna), anche grazie all'attività dell'Ufficiale di collegamento italiano con la polizia locale.
Scopriamo di più su questa funzione, svolta d'intesa tra Interno ed Esteri
Il primo latitante italiano catturato nel 2024 all'estero è Nicola Rullo , indicato come membro di spicco della camorra italiana, ricercato a livello internazionale dall'Italia per la sua appartenenza all'Alleanza di Secondigliano e direttamente responsabile degli scontri avvenuti contro il clan Mazzarella per il controllo di Napoli.
E' stato catturato dalla Polizia Nazionale (policia.es/_es/index.php) iberica in una lussuosa zona residenziale di Alicante.
La costa di Alicante e, soprattutto, le urbanizzazioni e le zone abitate da una notevole popolazione straniera, sono diventate negli ultimi anni il nascondiglio di numerosi fuggitivi.
Spesso la Polizia Nazionale e la Guardia Civil (guardiacivil.es/es/index.html) individuano questi criminali ricercati in altri paesi, scoprendo che vivono da anni una vita discreta in queste zone composte di case unifamiliari, dove molti vicini non si conoscono tra loro.
L'arresto è avvenuto presso l'"El Plantío Golf Resort" di Alicante, ed è stato possibile grazie allo scambio diretto di informazioni e al coordinamento delle indagini tramite l'ufficiale di collegamento italiano in Spagna.
Quale il ruolo dell'Ufficiale di collegamento?
Questa ultima è una figura di interesse, auspicata sin dalla Convenzione di Palermo delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale del 2000 , che prevedeva il distacco di ufficiali di collegamento come misura finalizzata al contrasto alla criminalità transnazionale e ad una più efficace azione di coordinamento tra le Autorità degli Stati firmatari.
Anche all’interno dell’Unione Europea maturò un indirizzo simile, che fu recepito nella Decisione Criminalità organizzata: quadro di orientamento comune per gli ufficiali di collegamento (eur-lex.europa.eu/legal-conten…) e DECISIONE 2003/170/GAI DEL CONSIGLIO del 27 febbraio 2003 relativa all'utilizzo comune degli ufficiali di collegamento distaccati all'estero dalle autorità degli Stati membri incaricate dell'applicazione della legge(eur-lex.europa.eu/legal-conten…).
Con riguardo alla normativa nazionale, inizialmente erano previste figure differenziate, a seconda che il funzionario/ufficiale di collegamento fosse dislocato all’estero sulla scorta di accordi bilaterali, ovvero per esigenze di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti (attività in capo alla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, di cui si parlerà a breve), o anche quale esperto per le strategie di prevenzione e contrasto dei fenomeni di immigrazione clandestina ed infine appartenenti alla Direzione Centrale Anticrimine o a quella di Polizia di Prevenzione del Dipartimento di P.S., inviati all’estero per specifiche esigenze.
Un passaggio fondamentale nella razionalizzazione della presenza degli ufficiali/funzionari di collegamento è venuta: prima (luglio 2010) da un Protocollo di Intesa tra il Ministero degli Affari Esteri ed il Ministero dell’Interno, quindi (dicembre 2010 ) dalla creazione del Comitato per la Programmazione Strategica per la Cooperazione Internazionale di Polizia (Co.P.S.C.I.P.) e dalla coeva L. 10/2011, di conversione del D.L. 225/2010, che ha formalizzato la figura dell’Esperto, i cui confini funzionali, logistico–amministrativi, organizzativi sono stati oggetto di ulteriori interventi nel 2015 (Protocollo di Intesa tra il Capo della Polizia–Capo del Dipartimento della P.S. ed il Segretario Generale del MAECI) e nel 2016 (Regolamento Interministeriale n. 104 del 30 marzo).
È di interesse rilevare come siano stati individuate dal citato Co.P.S.C.I.P. delle aree di principale valenza strategico–operativa per la nostra Nazione, ove gli Esperti preposti assumono l’incombenza di responsabili degli “Uffici Regionali”, gravando su di loro l’uniformità di indirizzo strategico e la razionalizzazione delle singole iniziative dei colleghi presenti nell’Area.
Il ruolo dello SCIP
Il compito - tra i numerosi altri - di curare la gestione tecnico–operativa della rete degli Esperti per la Sicurezza ricade sul [Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia](poliziadistato.it/articolo/146…) del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno (in sigla SCIP) che sovrintende ai funzionari ed ufficiali delle tre Forze di polizia a competenza generale (Arma dei carabinieri, Polizia di Stato, Gurdia di Finanza), nel numero massimo di cinquanta unità allocate presso le rappresentanze diplomatiche e negli uffici consolari.
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LE FRODI ITALIANE NEI CONFRONTI DELL’UNIONE EUROPEA
Abbiamo già parlato dell’attività dell’ #EPPO, la Procura Europea (1), con uffici siti in 22 degli Stati Membri #UE, che sono responsabili delle indagini, del perseguimento e dell'incriminazione dei reati che ledono gli interessi finanziari dell'UE (reati economici e finanziari, come l'uso improprio di fondi, il riciclaggio di denaro, la frode IVA e la corruzione) (2). Ricordiamo che nell’Ue irregolarità e frodi segnalate valgono nell’ultimo anno censito 1,66 miliardi.
Il sistema di contrasto a tale tipo di attività illecite è completato dall’ #OLAF (3), Agenzia che indaga sui casi di frode ai danni del bilancio dell'UE e sui casi di corruzione e grave inadempimento degli obblighi professionali all'interno delle istituzioni europee, e dal #Colaf, il Comitato italiano ministeriale per la lotta contro le frodi nei confronti dell'Ue, presso il Dipartimento Politiche Europee (4).
Quest’ultimo organismo – che collabora con l’OLAF avendo la qualifica di Servizio di coordinamento antifrode (Anti-fraud coordination service - AFCOS) - ha inviato al Parlamento italiano l’annuale Relazione sulle frodi (italiane) ai danni dell’UE.
Ne parla in un articolo sul sito del quotidiano Il Sole 24 Ore (5) la giornalista Manuela Perrone, che sottolinea come l’Italia sia al nono posto in Europa per frodi attuate (in un anno sono stati chiusi 188 dossier - il 6,86% in più dell’anno precedente – per un importo di 71,76 milioni).
Ad operare contro tale tipo di frodi, in particolare, la Guardia di Finanza con l’apposito nucleo per la repressione delle frodi nei confronti dell'Ue istituito presso il Dipartimento per gli Affari europei.
Tutti i riferimenti citati:
(1) eppo.europa.eu/en
(2) noblogo.org/cooperazione-inter…
(3) noblogo.org/cooperazione-inter…
(4) politicheeuropee.gov.it/it/dip…
(5) ilsole24ore.com/art/frodi-ue-2…
RICICLAGGIO ATTRAVERSO FALSI NOLEGGI DI AUTO: AZIONE CONGIUNTA ITALIA - GERMANIA
L’indagine è iniziata nel 2019 e si è sviluppata sull’asse Germania-Italia. Ad operare le Procure della Repubblica di Cagliari e Napoli e i comandi della Guardia di Finanza dei due capoluoghi, mentre sul fronte tedesco è stata impegnata la Procura di Colonia, con il supporto dell'Ufficio investigativo doganale di Stoccarda, della Questura di Colonia e dell'Ufficio investigativo fiscale di Colonia.
In cabina di regia Eurojust, l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale.
Nel mirino il riciclaggio di denaro su larga scala, attraverso il falso noleggio a lungo termine di auto, principalmente di lusso.
Sono state arrestate nei due paesi 8 persone (6 in carcere, 2 ai domiciliari), indagate per aver utilizzato un'agenzia di noleggio auto per riciclare i proventi del traffico di droga, dell'estorsione e delle scommesse illegali. Sono stati sequestrati, oltre ad un complesso immobiliare, quasi un centinaio di veicoli.
L’agenzia di autonoleggio era registrata in Germania, diretta da un soggetto campano incensurato, residente stabilmente in Germania col proprio nucleo familiare il quale, attraverso la ditta estera intestata alla consorte e con la collaborazione della figlia, produceva falsi contratti di noleggio a lungo termine (oltre 150 veicoli per periodi da tre a quattro anni), per auto di lusso immatricolate in Germania che venivano consegnate a clienti italiani, che pagavano le loro rate mensili con i proventi di attività criminali.
Eurojust ha favorito tra gli investigatori dei due paesi la creazione di una squadra investigativa comune (JIT) sin dal 2020 ed ha organizzato sei riunioni di coordinamento per preparare la giornata d'azione svoltasi questa settimana.
Oltre agli arresti e al sequestro dei veicoli e dell'agenzia di autonoleggio, sono stati congelati 14 conti bancari tedeschi per un totale di 142.000 euro. Sequestrati anche 25mila euro in contanti, oltre a gioielli e orologi. È stato sequestrato anche un conto bancario italiano
👉Per saperne di più sulle Squadre Investigative Comuni (JIT): europol.europa.eu/partners-col…