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"Questo è israele", di Caitlin Johnstone


CAITLIN JOHNSTONE - QUESTO È ISRAELE
4 giugno 2025

Questo è Israele. Ecco come appare il Progetto Sionista. I bambini morti. Gli ospedali distrutti. I civili disperati e affamati. Questo è tutto.

Non esiste una versione alternativa di Israele in cui queste cose non stiano accadendo. La visione Sionista liberale di una Soluzione a Due Stati e di un Israele giusto e pacifico esiste esclusivamente nell'immaginazione delle persone che la immaginano. Niente di simile è mai esistito. Tutto ciò che riguarda il moderno Stato di Israele è irremovibilmente ostile a questa visione.

O si sostiene l'esistenza dell'Israele che si vede davanti a sé, o si sostiene la fine dell'Apartheid Sionista. Non esiste una terza opzione alternativa. Non ci sono altre posizioni da considerare. Fingere il contrario significa vivere in una favola.

O vuoi bruciare vivi i bambini o non lo vuoi. O vuoi deliberatamente affamare i civili o non lo vuoi. O vuoi bombardare gli ospedali o non lo vuoi. O si vogliono deliberatamente assassinare giornalisti palestinesi mentre si vieta l'ingresso a Gaza ai giornalisti stranieri o non lo si vuole. O si vogliono Massacrare deliberatamente i civili e distruggere sistematicamente le infrastrutture civili per forzare l'espulsione dei palestinesi da un territorio palestinese o non lo si fa. E se sei contrario, devi opporti allo Stato di Israele.

Questo è Israele, lo Stato. Non solo Netanyahu. Non solo coloni estremisti. Non solo "elementi di estrema destra all'interno del governo israeliano". Israele stesso. Perché tutto ciò che stiamo vedendo fare a Israele è il risultato di tutto ciò che Israele è come Stato.

Tutto ciò che Israele sta facendo è il risultato di tutto ciò che è sempre stato. Non appena l'Occidente ha deciso di abbandonare uno Stato Colonialista in cima a una civiltà preesistente in cui i nuovi immigrati avrebbero ricevuto un trattamento preferenziale rispetto agli abitanti nativi che già vivevano lì, è diventato inevitabile che Israele sarebbe finito nelle condizioni in cui si trova oggi.

Perché non c'era modo di mantenere quello status quo senza sfollamenti di massa e tirannia, violenza e abusi senza sosta. Non c'era modo di creare una società a più livelli in cui un livello è posto al di sopra dell'altro senza indottrinare il popolo ad accettare quel sistema di Apartheid Disumanizzando sistematicamente i membri del gruppo privo di potere.

Stabilite uno status quo di Disumanizzazione di un gruppo di persone e fabbricate il consenso per la violenza e l'abuso contro di loro e, inevitabilmente, vi ritroverete con uno Stato di Apartheid di estrema destra che sta commettendo un Genocidio, così come sicuramente far cadere una pietra da un edificio provocherà la caduta di una pietra a terra.

Quello che stiamo vedendo oggi a Gaza è stato incluso nello Stato di Israele sin dal suo inizio.

Tutti quei bambini morti sul tuo flusso di notizie dei social media sono il frutto di un albero il cui seme è stato piantato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Quell'albero ha dato sempre più frutti e continuerà a farlo finché rimarrà in piedi. Perché questo è proprio il tipo di albero che è. L'unico tipo di albero che avrebbe mai potuto essere.

Dire "Sostengo Israele ma non sostengo le azioni di Netanyahu a Gaza" è come dire "Mi piace questo albero di mele, ma solo quando germogliano noci di cocco invece di mele". Questo non è il tipo di albero che è. L'albero delle mele produrrà solo mele e l'albero del Genocidio produrrà solo il Genocidio.

I sostenitori di Israele evitano di confrontarsi con verità ovvie come queste. Il sostegno a Israele dipende da una compartimentazione psicologica su larga scala. Tutto ruota attorno all'evitare verità spiacevoli invece di fare i conti con esse in modo profondo e viscerale.

Distogliendo lo sguardo dalle riprese video delle atrocità di Israele a Gaza. Distogliendo lo sguardo dalle contraddizioni tra i valori che pretendono di sostenere e tutto ciò che Israele è come Stato. Distogliendo lo sguardo dalle montagne su montagne di prove che ci fissano tutti in faccia. Questo è l'unico modo in cui il sostegno a Israele può continuare.

Per diventare una specie guidata dalla verità, dobbiamo smettere di nasconderci dalle verità scomode. E uno dei nostri nascondigli preferiti per verità scomode a questo punto della storia è il moderno Stato di Israele, e il sostegno dell'Impero Occidentale ad esso.


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Traduzione: La Zona Grigia

Fonte:
caitlinjohnst.one/p/this-is-is…

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dal 10 giugno: “tutta l’arte è relazionale:?” @ galleria erica ravenna (roma)


TUTTA L’ARTE È RELAZIONALE : ?
10 giugno – 31 ottobre 2025

Con una mostra collettiva inedita la Galleria Erica Ravenna – prendendo spunto dal saggio di Nicolas Bourriaud L’estetica relazionale (1998) – pone la questione dell’opera d’arte non come semplice oggetto, ma come risultato di un incontro dinamico tra artista e spettatore.

“Consideriamo innanzi tutto due fattori importanti, ossia i due poli di ogni creazione di ordine artistico: da un lato l’artista, dall’altro lo spettatore che, con il tempo, diviene la posterità.” (Marcel Duchamp).

Se l’artista avvia il processo creativo, spesso in solitudine, è l’interpretazione e il coinvolgimento di chi guarda a dare piena esistenza all’opera. Gli “artisti relazionali” sviluppano il teorema di Duchamp, esplorando diverse modalità di coinvolgimento e collaborazione del pubblico, invitando altri nel proprio processo creativo, rinunciando a parte del controllo, abbracciando il caso e fidandosi dello spettatore-trasformato-in-partecipante, trasformando infine l’opera d’arte in un dialogo bidirezionale in cui il significato è co-creato e l’esperienza è condivisa. L’estetica relazionale di Nicolas Bourriaud va oltre una semplice teoria dell’arte e diventa una filosofia della forma. La “forma” non è solo un aspetto visivo, ma una struttura coerente che emerge da uno scambio di elementi e configura l’esistenza, evidenziando l’importanza vitale dell’interazione umana e delle relazioni sociali.

Tutta L’ Arte è Relazionale: ? riunisce tre generazioni di artisti – Vincenzo Agnetti, Gianfranco Baruchello, Tomaso Binga, Alighiero Boetti, Céline Condorelli, Mike Kelley & Paul McCarthy, Mocellin & Pellegrini, Rirkrit Tiravanija –e propone una esplorazione del concetto e della sua evoluzione nel nostro tempo: un’era definita dal post-isolamento, dalla post-relazionalità, dalla post-produzione e dalla presenza incombente dell’intelligenza artificiale, dove la realtà è perpetuamente mediata dalla tecnologia e l’isolamento ha solo intensificato il nostro desiderio di connessioni autentiche ed esperienze condivise che trascendano lo schermo. L’estetica relazionale, con la sua enfasi sull’interazione umana e sul significato co-creato, risuona con una forza sempre maggiore. L’artista diventa un facilitatore, un catalizzatore di relazioni, un “produttore” di esperienze, o, come Vincenzo Agnetti lo ha definito, un “operatore culturale”, un cerimoniere di incontri veritieri.

Nel corso del suo svolgimento, la mostra comprenderà una serie di incontri, conversazioni e performances a cui, tra gli altri parteciperanno: Céline Condorelli, Mocellin Pellegrini, Germana Agnetti, Andrea Cortellessa, Ilaria Gianni, Colin Ledoux, Tara Londi, Carla Subrizi, Saverio Verini e Giordano Boetti Editions.
Siamo inoltre felici di annunciare l’intervento di Nicolas Bourriaud in occasione del finissage della mostra.

#AlighieroBoetti #art #arte #arteRelazionale #CélineCondorelli #GalleriaEricaRavenna #GianfrancoBaruchello #MikeKelleyPaulMcCarthy #MocellinPellegrini #NicolasBourriaud #RirkritTiravanija #TomasoBinga #VincenzoAgnetti



Da oggi è legge che chi partecipa a un sit-in pacifico rischia fino a due anni di carcere, che chi protesta contro il Ponte sullo Stretto, fino a 25.

Da oggi la repressione di Stato è legge. È così che si comincia e lentamente si scivola verso lo Stato totale, totale solo ad imporre doveri, ma non a garantire i diritti, anzi se possibile quelli si limitano.

Oltre al diritto di manifestare, di dissentire, anche il diritto di fare impresa, infatti, viene compresso, con un settore produttivo ingiustamente criminalizzato, quello della canapa industriale: 3 mila imprese condannate a morte, 30 mila lavoratori lasciati per strada.

Questo governo considera il dissenso un crimine e la democrazia un ostacolo.

Anche per questo il prossimo 8 e 9 giugno dobbiamo dare un segnale forte, andiamo a votare per i nostri diritti, quelli che vogliono negarci per continuare a comandare indisturbati.

Perché senza diritti, non esiste sicurezza.

(Vittoria Baldino)


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milano, 11 giugno: il “faldone” di vincenzo ostuni al ferrobedò


il Faldone al ferrobedò, Milano 11 giu. 2025
cliccare per ingrandire

interventi critici di Tommaso Di Dio, Daniele Giglioli, Arturo Mazzarella

sarà presente l’autore

#ArturoMazzarella #DanieleGiglioli #Faldone #ilFaldone #IlSaggiatore #lettura #reading #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #TommasoDiDio #VincenzoOstuni

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i narroni


ein zwei drei Martini dryi narroni sono, in letteratura, quelli che narrano sempre, narrano a prescindere, stanno sempre a narrare. narrano precisamente, non si fanno scappare un pezzetto di narrabile. e narra oggi narra domani, si crea un impero della narrazione.

Francesco Muzzioli affronta con il consueto acume quello che secondo me è un allarme pressoché sanitario, in un post di cui qui di seguito copio l’incipit, e che suggerisco di leggere:

Ho spesso segnalato come caratteristica ideologica della nostra epoca l’esaltazione della centralità della narrazione. C’è al riguardo una bibliografica più che ampia che tocca svariati livelli e posizioni: in chiave tecnica (Brooks), femminista (Cavarero), piscologica (Gottshall), terapeutica (Cometa) e sicuramente ne sto dimenticando di importanti. Una vera valanga. Di narrazione si parla dappertutto e perfino, fatto significativo, nei talk-show della politica.
Tanto per non perdermi niente, sono andato a leggermi il libro di Byung-Chul Han, pensatore coreano operante in Germania, che ha già al suo attiva varie opere sulla filosofia sociale e sul mondo della comunicazione (l’infosfera). Il libro in questione, pubblicato da poco presso Einaudi, s’intitola La crisi della narrazione e subito questo titolo mi ha incuriosito. Come crisi? Ma se la narrazione straripa ovunque e bisognerebbe semmai contenerla! Han muove appunto da un paradosso: che quanto più se ne parla tanto meno è in buona salute… E siccome il paradosso mi è sempre parsa una buona maniera di rovesciamento dialettico, valeva la pena di andare a vedere un po’ più a fondo.
https://francescomuzzioli.com/2025/06/06/narrazione-si-narrazione-no/

nella conclusione del suo testo, Muzzioli invoca giustamente un corretto uso di Benjamin e del concetto di allegoria, di cui pare si siano volute perdere le tracce da circa una trentina d’anni, un po’ ovunque, nella narranza generale del mainstream italiano e mondiale (ma anche fuori dal mainstream).

concordo, in definitiva, con questa diagnosi. ma direi che altra ipotesi in campo – per cure & profilassi opportune – potrebbe essere quella di sospendere gli anticoagulanti che il detto stream impone ai narroni e a chiunque si metta alla tastiera per fare alcunché.

insomma, ecco: bisogna creare degli ostacoli, degli inciampi, dei tagli di pellicola, dei vuoti, delle diversioni, dei diverticoli antidigestivi, bisogna mandare di traverso non solo il boccone ma pure il processo assimilativo di questo tubo catatonico di scorrimento segnico che il lettore non “rischia di diventare” ma è già diventato.

benvenuto lo sgambetto che ci si fa (alla Bene), il glitch, l’interruzione, l’inserto deviante. mi rendo conto che è anche un po’ novecentesco, tutto ciò. ma, pure, capisco che del Novecento bisogna buttare l’acqua sporca, non il bambino. (o forse è il contrario, se il bambino è fatto di giovani holding).

#111 #aGambaTesa #allarme #allarmeSanitario #CarmeloBene #cb #controIlRacconto #controLaNarrazione #diversioni #FrancescoMuzzioli #gambaTesa #giovaneHolding #giovaniHolding #iNarroni #inciampi #narrazione #narroni #ostacoli #racconto #sgambetti #sgambetto #testiDiMgInRete #testiDiMgOnline

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ancora su “genocidio”, termine decisamente esatto


Cari amici filoqui e filolà, ma se il genocida vi dice “sono un genocida, sto commettendo genocidio, lo pianifico e lo attuo”, firma le bombe, progetta di sganciarle e le sgancia, e in effetti fa un genocidio, poi voi che fate? Vi interrogate severamente e imparzialmente sulla correttezza effettiva della parola “genocidio”?
Date un’occhiata a questo link per favore? Grazie.
Date un’occhiata magari anche alle risultanze giuridiche (non “opinionistiche”) di Amnesty (qui e qui), ONG, medici, testimoni, Onu, giuristi e studiosi di genocidio (i maggiori, ebrei, docenti a Gerusalemme)? Anche solo in sintesi.
Grazie.

mastodon.uno/@differx/11463533…

slowforward.net/2025/06/01/per…

videopress.com/v/buUZ33WW?resi…
un genocida inneggia al genocidio. mumble mumble, sarà “genocidio” la parola da usare?
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elad barashi, dal canale 14 della tv israeliana, inneggia all’olocausto per Gaza (suggerisco di leggere attentamente tutti gli articoli ai seguenti link):
facebook.com/share/16dzWvBhep/
newarab.com/news/israel-tv-pro…
controinformazione.info/lodio-…
infopal.it/incitamento-al-geno…

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Gabor Maté, sopravvissuto ai campi, parla di genocidio perpetrato da israele, del riconoscimento della pertinenza della classificazione come “genocidio” fa parte di “independent scholars”, e di ignobile sfruttamento della memoria della Shoah ebraica da parte di israele:

instagram.com/reel/DJsoqCVpXDW…

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Dr Mark Perlmutter:
(1) tgcom24.mediaset.it/mondo/gaza…
(2) instagram.com/wearthepeace/ree…

Il Dr. #Perlmutter, medico di origini ebraiche, americano, membro di #PAMA , Palestinian-American Medical Association (youtu.be/qB-wOSP72TE), intervistato da #cartabianca, spiega molto chiaramente (a) la situazione sanitaria a #Gaza , (b) l’intenzionalità della distruzione del #PopoloPalestinese , (c) la piena pertinenza della parola genocidio, e (d) quello che chiunque in Palestina vede del comportamento di #israele. E tutto questo su un tg mediaset, non propriamente un canale filopalestinese: tgcom24.mediaset.it/mondo/gaza…

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Ancora su “genocidio” e sull’importanza di riconoscerlo in atto (Micaela Frulli, giurista): ilfattoquotidiano.it/2025/05/3…

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Da Israel is annihilating Palestinian children. Amer Rabea was one of them, di Ahmad Ibsais, theguardian.com/commentisfree/… (articolo sul “Guardian”, 14 mag. 2025, da leggere interamente):

Estratto in inglese:


article by Ahmad Ibsais, 14 May, 2025

Traduzione italiana:

Da ottobre 2023, almeno 17.000 bambini palestinesi sono stati uccisi a Gaza. Le Nazioni Unite confermano ora che almeno 100 bambini vengono uccisi o feriti ogni giorno da quando Israele ha ripreso l’offensiva nel marzo 2025. In 36 attacchi aerei verificati, solo donne e bambini sono stati trovati sotto le macerie. Non combattenti. Non obiettivi militari. Solo famiglie.
Ma questa guerra non riguarda solo la morte. Riguarda la cancellazione sistematica della vita palestinese: i suoi ritmi, le sue generazioni, il suo futuro. Come ha avvertito un funzionario delle Nazioni Unite, si tratta della creazione di condizioni di vita incompatibili con la continua esistenza dei palestinesi come gruppo.
Secondo l’Unicef, otto neonati sono morti di ipotermia a gennaio. Il personale medico segnala un picco di aborti spontanei. I bambini nascono prematuri, malnutriti e muoiono nelle prime settimane di vita. Le Nazioni Unite avvertono che i bambini di Gaza sono sottoposti a condizioni “incompatibili con la loro continua esistenza”. Secondo Medici Senza Frontiere, i bambini arrivano in ospedale con ferite in putrefazione, disidratati e scheletrici. Gli aiuti sono stati bloccati. Le cisterne d’acqua sono state bombardate. La nascita, a Gaza, è una minaccia a cui Israele risponde con attacchi aerei.
Israele ha trasformato due terzi di Gaza in una zona vietata, rubando di fatto terra palestinese. Non c’è elettricità. Non ci sono medicine. Non c’è acqua pulita. L’assedio non uccide solo. Impedisce alla vita di iniziare. Eppure coloro che sopravvivono alle bombe vengono braccati con altri mezzi.
Ma la violenza di Israele contro i bambini non è una novità. In Cisgiordania, la violenza è personale, intima. I bambini vengono giustiziati ai posti di blocco. I soldati fanno irruzione nelle case di notte. Human Rights Watch ha documentato in un rapporto del 2023 numerose uccisioni di bambini palestinesi che non rappresentavano alcuna minaccia, colpiti alla schiena, al petto, mentre correvano, mentre andavano a scuola.
Il diciassettenne Mahmoud al-Sadi è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre si recava a scuola a Jenin. Era disarmato. Un veicolo militare a 100 metri di distanza ha sparato un solo colpo. Non c’erano scontri nelle vicinanze. Nessuna giustificazione.


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Dalla Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (13 mar. 2025): https://www.rsi.ch/info/mondo/Nei-Territori-palestinesi-%E2%80%9Catti-di-genocidio%E2%80%9D–2668751.html

'atti di genocidio'_ Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, 13 mar 2025
‘atti di genocidio’_ Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, 13 mar 2025: https://www.rsi.ch/info/mondo/Nei-Territori-palestinesi-%E2%80%9Catti-di-genocidio%E2%80%9D–2668751.html

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MEE – Middle East Eye:
(1) middleeasteye.net/news/top-gen…

Top genocide scholars unanimous that Israel is committing genocide in Gaza: Dutch investigation
Top genocide scholars unanimous that Israel is committing genocide in Gaza: Dutch investigation:

(2) middleeasteye.net/news/israel-…


Israel committing genocide in Gaza, says top legal scholar Melanie O’Brien. President of the International Association of Genocide Scholars outlines why Israel has no defence against the charge of genocide in Gaza

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Elena Basile sul “Fatto quotidiano” (10 giu. 2025): articolo ripreso da un post di Mauro Coltorti: facebook.com/share/p/1C98HGM6E…

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Wikipedia non è sempre una fonte attendibile/stabile. Quindi di questa pagina si offre solo un pdf che comunque può essere consultato qui: slowforward.wordpress.com/wp-c…

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#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento

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bonus track:

youtu.be/FECxT-8ifB4

#AhmadIbsais #AmerRabea #bambini #cartabianca #children #Cisgiordania #colonialism #eladBarashi #GaborMaté #Gaza #genocide #genocideScholars #genocidio #Guardian #HumanRightsWatch #IDF #InternationalLawProfessorWilliamSchabas #invasion #IOF #israelcriminalstate #Israele #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #Jenin #MahmoudAlSadi #MarkPerlmutter #massacri #MEE #MelanieOBrien #MicaelaFrulli #MiddleEastEye #omicidiImpuniti #Palestina #Palestine #PalestinianAmericanMedicalAssociation #PAMA #Perlmutter #PopoloPalestinese #sionismo #sionisti #situazioneSanitaria #starvingcivilians #starvingpeople #TheGuardian #Unicef #warcrimes #WestBank #wikipedia #WilliamSchabas #zionism


instagram.com/reel/DKfymSJNF5L

PRATICAMENTE israele prende per le spalle l'occidente e lo scuote, gli urla ogni minuto "sto facendo carneficine, un genocidio, ge-no-ci-dio! sei stupido, occidente? ascolti? STIAMO STERMINANDO I PALESTINESI, È UN OLOCAUSTO, STIAMO DISTRUGGENDO UN POPOLO, FACCIAMO UN GENOCIDIO, CHIARO?". e l'occidente: "uh, distinguiamo, sìsì, ma però. condotta riprovevole. non però diremmo genocidio, sembra vocabolo inadatto. eh. anche perché il sette ottobre, e anche perché mentana


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sì ai 5 referendum di giugno, in particolare a quello per la cittadinanza


referendumcittadinanza.it/

Grazie a questo referendum verranno ridotti da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter avanzare la domanda di cittadinanza italiana che, una volta ottenuta, sarebbe automaticamente trasmessa ai propri figli e alle proprie figlie minorenni.

Questa semplice modifica rappresenterebbe una conquista decisiva per la vita di molti cittadini di origine straniera (secondo le stime si tratterebbe di circa 2.500.000 persone) che, in questo Paese, non solo nascono e crescono, ma da anni vi abitano, lavorano e contribuiscono alla sua crescita.

Partecipare agevolmente a percorsi di studio all’estero, rappresentare l’Italia nelle competizioni sportive senza restrizioni, poter votare, poter partecipare a concorsi pubblici come tutti gli altri cittadini italiani. Diritti oggi negati.

Il Referendum vuole allineare l’Italia ai maggiori paesi europei che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese.

#89Giugno #dirittoDiCittadinanza #referendum #referendum89Giugno #referendumCittadinanza #votare

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nuovo testo nella rubrica “post-poetica” di ‘ahida’: una pagina di alessandra greco


testo di alessandra greco su ahida
cliccare per accedere

ahidaonline.com/post/post-poet…

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#ahida #ahidaOnLine #ahidaonline #AlessandraGreco #postPoetica #postpoetica #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca

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Giorgia Gastaldon, Emilio Villa e l'esperienza di "Appia Antica" (in "Studi di Memofonte", XIII, dicembre 2014, pp. 245-261)
academia.edu/10058821/Emilio_V…

Nell'estate del 1959 veniva dato alle stampe il primo numero di «Appia Antica. Atlante di Arte Nuova», «rivista di selezione poetica e di qualificazione ideologica di quella produzione artistica che si testimonia in qualche senso attiva o attuale» [...]

#emiliovilla
#appiaantica
#artecontemporanea



Manifesti a Roma


Da qualche giorno, nel silenzio omertoso dei media tradizionali, sono comparsi a Roma questi manifesti e continuano ad apparire nelle vie principali della Città.

I manifesti, in italiano e in inglese, mostrano la fotografia di una bambina palestinese gravemente ferita con la dicitura "Guarda cosa mi ha fatto LEONARDO!!".

Naturalmente Leonardo è l'azienda Leonardo Spa, il primo produttore di armi nell'Unione Europea, il secondo in Europa, il 13° nel mondo (SIPRI).

Il manifesto invita ad inquadrare il codice QR in basso per scoprire cos'è e cosa fa effettivamente Leonardo.

Ogni cittadino, ogni passante, ogni turista, può autonomamente inquadrare il codice QR col proprio cellulare e acquisire un filmato ampiamente documentato sulla responsabilità dell'azienda italiana nel Genocidio che sta perpetrando Israele.

Ma perché proprio Leonardo?

Nell'ultimo bilancio aziendale, la stessa Leonardo definisce in sintesi il proprio profilo: "Leonardo è il maggiore polo industriale e tecnologico del settore Aerospazio, Difesa e Sicurezza, forte di una presenza industriale in Italia, Regno Unito, Stati Uniti d'America, Polonia e Israele".

Israele non è semplicemente un cliente, ma ospita stabilimenti e dipendenti di Leonardo.

La presenza diretta di Leonardo in Israele si deve a un'operazione conclusasi nel luglio 2022 con l'acquisizione della società israeliana RADA Electronic Industries, specializzata in radar per la difesa a corto raggio e anti-droni (vedi il comunicato della Campagna BDS Italia), e alla conseguente nascita della nuova società israeliana DRS RADA Technologies, che è, si noti, controllata da Leonardo DRS Inc. con sede negli Stati Uniti. Ha 248 dipendenti in tre sedi israeliane (uffici a Netanya, stabilimento principale a Beit She'an, centro ricerche presso il Gav-Yam Negev Tech Park di Beer Sheva), oltre ai nuovissimi uffici a Germantown, Maryland, ai margini dell'area metropolitana di Washington, D.C.

🔎 weaponwatch.net/2024/01/26/cos…

Tra le tante iniziative per sensibilizzare la popolazione e informarla, l'idea di utilizzare il "vecchio" strumento della cartellonistica, dei tazebao, per manifestare e comunicare, associato alla possibilità tecnologica di acquisire informazioni e approfondire, è veramente geniale.

I manifesti possono essere rimossi, naturalmente, ma basta una foto per essere riprodotti, restare in memoria e essere riproposti all'infinito in ogni città italiana, in ogni punto cruciale di raduno, senza che vi siano motivi di censura.

E non solo.

È una risposta discreta ma gridata, a chi sta cercando di cambiare narrazione dopo più di 600 giorni di orrore trasmesso in diretta.

L'operazione gattopardesca di autoassoluzione, infatti, non individua i veri responsabili, non li cita, non li condanna.

Si limita ad un fastidioso piagnisteo buonista che cerca in Netanyahu il capro espiatorio.

Non pretende l'unica cosa che il governo italiano e i neo convertiti Stati europei devono fare: riconoscere la complicità e interrompere qualsiasi rapporto diplomatico e commerciale con Israele.

La multinazionale Leonardo ha confermato direttamente ad "Altreconomia" l'assistenza e l'export di pezzi di ricambio per i velivoli M-346 sui quali si addestrano i piloti dell'aviazione di Tel Aviv. L'esecutivo italiano, (alias Crosetto e Tajani), aveva assicurato pubblicamente lo "stop", ma è stato smentito dalla stessa Leonardo SPA e dai suoi bilanci.

facebook.com/share/p/1Y4GduDSe…


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#art #arte #asemic #asemicWriting #MironTee #scritturaAsemica

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oggi, 5 giugno, a roma, sic 12: christine jean, “costellazioni infinite”


SIC 12 artstudio
via Francesco Negri, 65 Roma

è lieta di segnalare l’inaugurazione della mostra

Christine Jean

COSTELLAZIONI INFINITE

OGGI, giovedì 5 giugno ore 17:30

Questo progetto di ampio respiro è nato in collaborazione con l’Institut Français Centre Saint Louis e la Libreria Stendhal di Roma.

“Costellazioni infinite” propone un dialogo tra materia, tempo e memoria, attraverso una pratica artistica che fonde pittura, disegno, installazione e processi naturali. Articolato in tre sedi espositive, rappresenta un’occasione unica per avvicinarsi all’universo di Christine Jean, seguendo la stratificazione e la trasformazione della materia e del pensiero creativo.

Il progetto inizia con una serie di residenze che l’artista ha tenuto a Roma e Parigi tra il 2024 e il 2025. Durante questo periodo di ricerca, intitolato “Pietre, muri, tessiture del tempo”, Christine Jean ha esplorato le alterazioni del tempo e le trasformazioni delle superfici murarie. Attenta agli indizi di vita, ma anche di erosione e di abbandono, l’artista fotografa o prende le impronte di diversi frammenti di muri. Per lei, lo spirito delle pietre, che emana dal lungo tempo necessario alla loro formazione, risuona con i processi messi in atto nel suo lavoro.

Come scrive Maria Giovanna Gilotta, “Sintesi di una carriera segnata dall’erranza creativa e dalla trasformazione, il progetto attuale di Christine Jean costituisce un’esplorazione sia delle forze della natura che dello spirito umano, ma anche di come l’arte cattura e trascende le loro energie. A monte della sua indagine, Christine Jean richiama l’idea di costellazione, cara a Novalis. Come afferma il poeta nella sua ‘Bozza generale’, ogni frammento, ogni opera e ogni gesto partecipano a un tutto infinito e aperto, dove l’incompiuto rivela una ricerca più vasta e lascia intravedere una gamma infinita di possibilità.”

Dal 29 maggio al 28 giugno presso l’Istituto francese Centre Saint Louis, Largo Giuseppe Toniolo 20/22: presentazione di “Vie anonime”, una serie di disegni a carboncino su carta in cui l’artista interpreta liberamente i muri parzialmente coperti di edera in un villaggio della regione francese Charentes.

Giovedì 5 giugno dalle ore 17:30: vernissage della mostra “Costellazioni infinite” presso SIC12 Artstudio. Il percorso espositivo presenterà una selezione di disegni e pitture recenti di Christine Jean in dialogo con opere della collezione di art brut e contemporanea di Gustavo Giacosa e Fausto Ferraiuolo.

Sabato 7 giugno dalle ore 10 alle 12: visita guidata alla mostra e laboratorio di disegno collettivo sull’idea della costellazione presso SIC12 Artstudio. Posti limitati prenotazione indispensabile.

#art #arte #ChristineJean #FaustoFerraiuolo #GustavoGiacosa #lInstitutFrançaisCentreSaintLouis #LibreriaStendhal #MariaGiovannaGilotta #Sic12 #Sic12

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“israel, stop killing children in gaza”, articolo di ahmad tibi, membro della knesset


articolo di Ahmad Tibi, membro della Knesset e presidente del Partito Ta’al, Haaretz, 2 giugno 2025

Invece di suscitare un’ondata di proteste pubblica che chiedesse un cessate il fuoco o quantomeno un’espressione di indignazione morale, queste dichiarazioni suscitano una risata e a volte un sostegno sotto forma di un silenzio assordante.

E proprio la quasi banale affermazione di Golan, secondo cui “un Paese normale non uccide bambini per passatempo”, è ciò che ha scatenato una polemica pubblica. C’è qualcuno che può dire che ci sia qualcosa di sensato nell’uccidere bambini?

Nel novembre 2023, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu scrisse: “Abbiamo sempre combattuto acerrimi nemici che si sono ribellati contro di noi per distruggerci. Dotati di forza d’animo e di una giusta causa, abbiamo resistito determinati contro coloro che attentano alle nostre vite. L’attuale lotta contro gli assassini di Hamas è un altro capitolo della storia, lunga generazioni, della nostra resilienza nazionale. Ricordate cosa vi hanno fatto gli Amaleciti”.

E di recente ha dichiarato: “Le nostre forze stanno conquistando sempre più aree a Gaza. Al culmine di questa azione, tutti i territori della Striscia di Gaza saranno sotto il controllo di sicurezza di Israele”. Questa affermazione è contraria alla dottrina alla base del Diritto Internazionale che proibisce l’Occupazione di territorio con la forza.

Nelle ultime settimane, molti membri del governo e legislatori hanno apertamente espresso il loro sostegno ai crimini di guerra. A fine febbraio, il vicepresidente della Knesset, il parlamentare Nissim Vaturi (Partito Likud), ha dichiarato senza mezzi termini, in un’intervista a Radio Kol Barama: “Chi è innocente a Gaza? I civili sono usciti e hanno massacrato persone a sangue freddo. I bambini e le donne devono essere separati e gli uomini adulti a Gaza devono essere uccisi. Siamo stati fin troppo premurosi”.

Ha aggiunto: “Molto presto trasformeremo Jenin e la Cisgiordania in Gaza”. Il parlamentare Moshe Saada (Partito Likud) ha dichiarato: “Sì, farò morire di fame i cittadini di Gaza, sì, questo è il nostro obbligo: imporre un blocco totale” (Haaretz, 27 aprile).

Il Ministro delle Finanze Bezalel Smotrich (Partito Sionismo Religioso) ha chiesto l’espulsione dei civili dalla Striscia e ha promesso: “distruggeremo ciò che resta di Gaza”.

Il Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir (Partito Potere Ebraico) dichiara regolarmente che “non ci sono civili non combattenti” a Gaza e giustifica il ferimento di civili innocenti.

Il sostegno a crimini di guerra, uccisioni ed espulsioni forzate non è limitato ai membri della coalizione. Solo la scorsa settimana, in un discorso a una conferenza a New York, il parlamentare Benny Gantz (Partito di Unità Nazionale) non ha perso l’occasione di menzionare “l’opportunità unica di promuovere il piano del Presidente Trump per l’emigrazione volontaria”.

Immaginate per un attimo che in una democrazia lontana, un parlamentare dichiari apertamente il suo sostegno incondizionato all’Uccisione di bambini. Una dichiarazione del genere susciterebbe un’ondata di proteste, porterebbe alla condanna e alla richiesta di un’indagine.

E qui? Quasi nulla. Nessun titolo, nessuna indagine, nessuna indignazione pubblica. Al contrario. Un’importante testata giornalistica sta diffondendo un “sondaggio” a favore o contro la fame di massa e sta normalizzando la carestia di 2 milioni di abitanti di Gaza davanti alle telecamere.

State già identificando i processi? Stiamo raggiungendo il fondo del pendio scivoloso in cui siamo precipitati, alla fine del quale si trovano pulizia etnica, genocidio, carestia, deportazione, sterminio.

Non si tratta di “rumore di fondo” sui social media, né di commenti volti a soddisfare la base, né di un “passatempo”, ma piuttosto di una politica ufficiale. Una politica che viene riciclata e formulata in una terminologia che legittima la violenza e il massacro. Una politica che sradica e trascende ogni confine morale.

Una politica che non ha limiti, una politica di distruzione e demolizione di centinaia di case nelle comunità arabe in Israele, soprattutto nel Negev.

Il doppio criterio si sta intensificando. I politici che guidano il linguaggio violento attaccano coloro che mettono in guardia, documentano e protestano, accusandoci di “incitamento”. Campagne di delegittimazione, urla, minacce, provocazioni, arresti, attacchi organizzati sui social, aggressioni fisiche, parolacce e numerose denunce alla Commissione Etica della Knesset o alle associazioni professionali competenti.

La stessa commissione che proprio la scorsa settimana ha stabilito che i ripetuti appelli di Vaturi a “bruciare Gaza” sono espressione protetta, afferma che “sono di natura politica e riflettono accuratamente l’ideologia del membro della Knesset”, sebbene “non rendano onore alla Knesset come istituzione”. La sentenza conferma che qualsiasi collegamento tra l’etica e l’attuale Knesset semplicemente non esiste.

Tutto questo è vero per tutto l’anno, ma quando qualcuno si permette di giustificare l’Uccisione di bambini o una politica di fame ed espulsione proprio nel giorno in cui si commemora la vittoria sui Nazisti, è segno che la lezione non è stata imparata. Questo è uno sfruttamento cinico e manipolativo della storia, del trauma individuale e collettivo. Una distorsione storica e morale.

E naturalmente, c’è anche la madre di tutte le menzogne: “l’esercito più morale del mondo”. Perché cosa c’è di meno morale di un esercito che uccide migliaia di bambini e ne fa morire di fame centinaia di migliaia? “L’esercito più morale del mondo” è una retorica vuota e manipolatrice, volta a creare un’illusione per stordire la coscienza pubblica e mettere a tacere le critiche e i critici.

Imbiancare il linguaggio e usarlo per arruolare le masse contro una minoranza indebolita e oppressa, per creare indifferenza, il che rende possibili gli orrori a cui stiamo assistendo, in tempo reale.

Da Primo Levi, che ha vissuto gli orrori sulla propria pelle, ho imparato: “Abbiamo ancora un potere, e dobbiamo difenderlo con tutte le nostre forze perché è l’ultimo: il potere di rifiutare il nostro consenso”.

Io stesso mi rifiuto di abituarmi. Ci rifiutiamo di rimanere in silenzio. Ci rifiutiamo di accettare questa concezione e questa politica vuota: ci rifiutiamo di normalizzare la violenza. Ognuno di noi è un complice. E ognuno di noi ha la capacità di rifiutare. Gli appelli al genocidio, ai crimini di guerra e allo sterminio non sono un “passatempo”, ma piuttosto una politica ufficiale che gode anche del sostegno dell’opposizione.

*

Ahmad Tibi, membro della Knesset e presidente del Partito Ta’al
(trad. La Zona Grigia)
https://archive.md/awBkV

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#Gaza #genocide
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oggi, 4 giugno, a roma: incontro “verso i referendum” dell’8-9 giugno


sui referendum, il 4 giugno a Roma in piazzale Quattro Venti
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#CGIL #PiazzaleQuattroVenti #politica #referendum

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audio completo della presentazione di “oca tre toc to”, di francesca perinelli (déclic, 2025)


youtube.com/embed/0A1A0e2SjFE?…

interventi di Valerio Massaroni e Valentina Murrocu
incontro e video a cura del CentroScritture

#CentroScritture #FrancescaPerinelli #ocaTreTocTo #presentazione #prosa #reading #scrittureDiRicerca #ValentinaMurrocu #ValerioMassaroni

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oggi, 3 giugno, a roma, allo studio campo boario: prima presentazione di “nz”, di antonio syxty


OGGI, martedì 3 giugno, ore 17:00
Studio Campo Boario
(viale Campo Boario 4a)

presentazione del nuovo libro di Antonio Syxty

NZ


copertina di NZ, di Antonio Syxty
cliccare per ingrandire

(edizioni ikonaLíber, ikona.net/antonio-syxty-nz/)

interventi dell’autore e di Marco Giovenale

*

evento facebook:
facebook.com/events/1373346107…

Ingresso libero fino a esaurimento posti
logo Studio Campo Boario*

locandina:

locandina dell'incontro di presentazione di "NZ", di Antonio Syxty, Roma, Studio Campo Boario, 3 giu. 2025
cliccare per ingrandire

#AntonioSyxty #EdizioniIkonaLíber #IkonaLíber #MarcoGiovenale #NZ #scritturaDiRicerca #StudioCampoBoario #tarallucciEVino

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x edizione del premio cesare zavattini: il bando è online


Al via la X edizione del Premio Cesare Zavattini: aperto il Bando per giovani filmmaker

Iscrizioni, Bando e Regolamento disponibili sul sito www.premiozavattini.it.

Scadenza il 20 luglio 2025.

È online il Bando della X edizione del Premio Cesare Zavattini, iniziativa che intende consolidare le competenze di giovani cineasti interessati al riuso creativo e sperimentale delle immagini d’archivio, consentendo loro di realizzare i propri progetti di cortometraggio, e nello stesso tempo promuovere la conoscenza degli archivi filmici e del cinema che li utilizza in modo originale e sperimentale. Il Bando è rivolto a filmmaker tra i 18 e i 35 anni, professionisti e non, di qualsiasi nazionalità, i quali possono candidarsi proponendo un progetto di cortometraggio della durata massima di 15 minuti, che preveda il riuso, anche parziale, di materiale filmico d’archivio.

Una Giuria composta da cinque personalità del cinema italiano selezionerà, tra i progetti pervenuti, nove finalisti e fino a tre uditori. Gli autori e le autrici delle proposte selezionate parteciperanno gratuitamente a un Workshop formativo e di sviluppo, articolato in incontri di formazione collettiva e sessioni di tutoring individuale per l’approfondimento delle idee progettuali. Al termine del percorso, i partecipanti presenteranno il proprio lavoro alla Giuria attraverso un pitch, che condurrà alla selezione dei tre progetti vincitori, con eventuale assegnazione di una Menzione speciale.

I progetti vincitori potranno utilizzare liberamente il materiale filmico dell’AAMOD e degli archivi partner e riceveranno servizi gratuiti di supporto alla produzione dei cortometraggi e un contributo economico di 2.000 euro ciascuno. Il Workshop si svolgerà tra settembre e dicembre 2025, mentre la fase di realizzazione è prevista tra febbraio e maggio 2026.

Le candidature devono essere inviate entro la mezzanotte di domenica 20 luglio 2025, compilando il form disponibile al seguente link:
👉 Modulo di iscrizione

Alla proposta progettuale (da redigere secondo il format scaricabile nella sezione “Bando” del sito www.premiozavattini.it), vanno allegati in formato PDF anche un curriculum vitae e una copia di un documento d’identità.

La presentazione ufficiale della X edizione del Premio, con la sua articolazione, le novità previste e le modalità di partecipazione, si terrà sabato 31 maggio 2025 alle ore 18.30 presso lo Spazio SCENA (Via degli Orti d’Alibert 1, Roma). Interverranno Antonio Medici, direttore del Premio, Aurora Palandrani, coordinatrice, e Matteo Angelici, project manager. L’evento rientra nella cornice di “Riuso di classe”, sezione collaterale della III edizione di UnArchive Found Footage Fest, festival internazionale dedicato al riuso creativo delle immagini d’archivio, promosso – come il Premio Zavattini – dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD).

A completamento della X edizione, nel mese di dicembre 2025, la sezione Zavattini Live! ospiterà una rassegna speciale con tutti i cortometraggi vincitori delle passate edizioni e una selezione di film italiani che si distinguono per l’uso originale di materiale d’archivio. La rassegna includerà anche una giornata di studio dedicata agli sguardi e alle pratiche dei giovani filmmaker che hanno partecipato al Premio nel corso degli anni, offrendo una riflessione sul presente, sulla memoria e sull’evoluzione del cortometraggio come forma espressiva contemporanea.

Il Premio Cesare Zavattini è una iniziativa promossa e organizzata dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, sostenuta da Cinecittà S.p.A. – Archivio Storico Luce, con la partnership di Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia e la collaborazione di Nuovo Imaie, Cineteca Sarda, Archivio delle Memorie Migranti, Premio Bookciak Azione!, Deriva Film, OfficinaVisioni, Associazione Cinema del reale, UCCA, FICC e Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza. Media partner: Radio Radicale e Diari di Cineclub.

#AAMOD #AntonioMedici #archivi #archivio #AuroraPalandrani #CesareZavattini #cinema #documentari #documentario #festival #festivalInternazionale #film #FondazioneArchivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocratico #giovaniCineasti #giovaniFilmmaker #materialiDArchivio #MatteoAngelici #PremioCesareZavattini #PremioZavattini #riuso #riusoCreativoDelleImmaginiDArchivio #RiusoDiClasse #Unarchive #UnArchiveFoundFootageFest #video

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video in diretta: presentazione online di “retriever”, di june scialpi @ la finestra di antonio syxty – h. 21:00


youtube.com/live/HxEFACviGOs

youtube = youtube.com/@MTMTeatroMilano/s…
e facebook = facebook.com/lafinestradianton…

La Finestra di Antonio Syxty presenta Retriever, di June Scialpi, Tic Edizioni 2025, in conversazione con June Scialpi e Giorgia Esposito.

June Scialpi (Gallipoli, 1998) ha pubblicato il libro Il Golem. L’interruzione (Fallone Editore, 2022) con il quale ha vinto il Premio Flaiano Poesia Under 35 e le plaquette Condotta del simbionte (La Collana Isola,
2023), illustrata da Majid Bita, e in mezzo ai giorni (i) dati (Zacinto/Biblion, 2024). Alcuni suoi racconti sono apparsi su ‘Spore Rivista’ e ‘Mandos’, inserto cartaceo di ‘Palin Magazine’ e nell’antologia Stasera faremo cadere il cielo (Zona42, 2024). S’interessa di studi queer e transfemminismo. Collabora con diverse realtà online.
Ha tradotto Indumenti contro le donne, di Anne Boyer (Tic, 2025).

Retriever (Possibile inquadramento teorico di un) ci presenta l’allegoria di una testualità che cerca di chiarire cosa significhi la rappresentazione riportando al linguaggio, dove è nata, la realtà, per scoprire che non vi si riduce. La capacità delle parole di logorare le cose e la realtà stessa è la verità che questo libro, con un’ambizione filosofica non esibita ma anzi del tutto inapparente, ci consegna. Questo sottile omaggio alla scrittura di ricerca dimostra che cani, animali e libri non ci bastano mai.

#AntonioSyxty #GiorgiaEsposito #JuneScialpi #LaFinestraDiAntonioSyxty #MTM #MTMLaFinestraDiAntonioSyxty #MTMManifattureTeatraliMilanesi #presentazione #Retriever #Tic #TicEdizioni

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‘quaderni di fisica e metafisica’, 2


fondazionecerruti.org/pubblica…

Il «Quaderno» numero 2, Morale della collezione traccia una fenomenologia del collezionista contemporaneo attraverso i contributi “metafisici” dello scrittore Michele Mari, dal titolo Homo collector e dello storico dell’arte e collezionista Giuseppe Garrera, che firma Autoritratto come collezionista borghese. La prospettiva “fisica” dell’essere collezionista è approfondita dallo scrittore Elio Grazioli a partire dal luogo che ne custodisce la raccolta, in La casa del collezionista; e in coda al fascicolo, da un testo di Marco Vallora in Testimonianze di un amico, già pubblicato in La Collezione Cerruti. Catalogo generale (2021). La pubblicazione comprende, inoltre, un intervento dell’artista Gala Porras-Kim (Bogotà, 1984) tratto da Least likely to be on view, un’indagine sul senso delle opere presenti nei depositi delle collezioni di musei e istituzioni.

#CollezioneCerruti #collezionismo #ElioGrazioli #GalaPorrasKim #GiuseppeGarrera #MarcoVallora #MicheleMari #QuaderniDiFisicaEMetafisica #Quaderno

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i vincitori della terza edizione di ‘unarchive found footage fest’


Annunciati i vincitori della terza edizione di UnArchive Found Footage Fest

Tra i premiati trionfano Trains per il miglior riuso d’archivio, Soundtrack to a Coup d’État come miglior lungometraggio e Man Number 4 nei corti

Le sale di Trastevere invase da giovani, studenti, cinefili e curiosi registrano un’affluenza di oltre 6000 spettatori complessivi

Si è svolta domenica 1° giugno, presso il Cinema Intrastevere di Roma, la cerimonia di premiazione della terza edizione di UnArchive Found Footage Fest, alla presenza dei direttori artistici Marco Bertozzi e Alina Marazzi, dei membri delle giurie, degli organizzatori e di un pubblico numeroso e partecipe. L’evento ha segnato la chiusura di un’edizione particolarmente vitale e riuscita, con un’affluenza complessiva di oltre 6000 spettatori, segno tangibile di un interesse crescente verso il riuso creativo di immagini d’archivio.

In una settimana di incontri, proiezioni, installazioni e performance, il festival – prodotto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico – ha riaffermato la sua vocazione come piattaforma internazionale dedicata al found footage e alle pratiche artistiche che trasformano il passato in gesto contemporaneo. Il concept di quest’anno, la rigenerazione, ha assunto una forza ancora più incisiva anche per il suo valore simbolico ed ecologico: il riutilizzo dei materiali audiovisivi si configura non solo come atto estetico e politico, ma anche come risposta sostenibile alla sovrapproduzione e all’oblio delle immagini.

La giuria internazionale, composta da Federica Foglia, Costanza Quatriglio ed Eyal Sivan, ha assegnato i premi ufficiali del concorso internazionale – composto da venti opere selezionate tra lungometraggi e cortometraggi – privilegiando lavori capaci di interrogare criticamente il materiale d’archivio e di restituirlo a nuove forme, significati e sensibilità.

Il premio per il Miglior utilizzo creativo del materiale d’archivio è andato a Trains di Macie J. Drygas, un film che si è distinto per la sua radicale semplicità e per la maestria con cui utilizza le immagini d’archivio come treno narrativo attraverso sogno e incubo, gioia e dolore. Il film incarna una profonda fiducia nel potere evocativo del cinema e nel suo potenziale di trasformazione politica dello sguardo sul passato.

Il premio per il Miglior lungometraggio è stato assegnato a Soundtrack to a Coup d’État di Johan Grimonprez, un’opera poderosa e necessaria, che affronta la responsabilità storica del proprio paese con rigore e intensità artistica. Il film interroga la relazione tra arte, potere e capitale, chiedendo agli spettatori – e agli artisti – di riflettere sul proprio ruolo e sulle seduzioni del compromesso politico. Una vera opera di resistenza.

Il premio per il Miglior cortometraggio è stato attribuito a Man Number 4 di Miranda Pennell, un’opera che mette in crisi la passività dello sguardo contemporaneo attraverso un dispositivo tanto semplice quanto destabilizzante: la ripresa di un desktop che si fa campo di battaglia tra visione e responsabilità. Il corto invita a riconsiderare la funzione stessa del “guardare” in relazione al potere.

Una Menzione speciale è stata inoltre conferita a Like a Sick Yellow, di Norika Sefa, per l’intensità del suo approccio intimo e politico. Il film costruisce un dialogo delicato ma potentissimo tra la regista e la sua memoria familiare, rivelando come lo spazio domestico possa diventare un campo di tensione esistenziale e politica, con la guerra fuori campo ma sempre visibile.

Anche la Giuria Studenti UnArchive 2025, guidata da Agostino Ferrente, ha premiato le opere più significative del concorso, offrendo uno sguardo giovane ma straordinariamente consapevole, segno del crescente coinvolgimento delle nuove generazioni nel pensiero critico e nella pratica del cinema d’archivio.

Il Premio per il Miglior riuso creativo è stato assegnato a I’m Not Everything I Want to Be di Klára Tasovská, riconosciuto per la potenza narrativa e la raffinatezza della sua costruzione visiva. Il film ricostruisce la vita di una grande artista attraverso migliaia di fotografie, dando nuova voce e corpo a un’esistenza vissuta in immagini.

La Menzione speciale per il lungometraggio è andata a My Armenian Phantoms di Tamara Stepanyan, per la capacità di intrecciare il racconto personale con quello storico del popolo armeno, offrendo una nuova luce su un cinema ancora troppo poco conosciuto e valorizzato.

Un’altra menzione speciale è stata conferita a Razeh-Del di Maryam Tafakory, un’opera che si impone come gesto di autodeterminazione artistica e politica, attraverso un riuso sovversivo e potente delle immagini. Un film che rivendica lo sguardo delle donne iraniane come atto di resistenza e speranza.

Il Premio per il Miglior cortometraggio, secondo la giuria studenti, è andato a Man Number 4, per la capacità di interrompere il flusso anonimo delle immagini e restituirgli peso, forma e valore. Il corto riesce a rieducare lo sguardo e mette lo spettatore di fronte alle proprie responsabilità.

Infine, il Premio per il Miglior lungometraggio è stato assegnato anche dalla giuria studenti a Soundtrack of a Coup d’État, confermando l’unanime riconoscimento alla potenza di quest’opera. La giuria ha sottolineato l’eccellenza del montaggio, il ritmo sostenuto e il lungo lavoro di ricerca durato sei anni da parte del regista, premiando l’atto di memoria come esercizio critico e civile sul presente.

Con questa intensa giornata di chiusura, che ha visto anche la proiezione di Subject: Filmmaking di Edgar Reitz e Jörg Adolph, UnArchive 2025 si congeda lasciando un segno indelebile: il riuso creativo dell’archivio non è solo un atto estetico, ma un gesto politico, ecologico e generativo, capace di far germogliare nuove visioni dal terreno fertile della memoria.

Il bando per partecipare alla quarta edizione del festival sarà aperto in autunno.
Tutti gli aggiornamenti saranno disponibili su www.unarchivefest.it e sui canali social ufficiali del festival.

#AAMOD #AlinaMarazzi #archivi #archivio #ArchivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocratico #CinemaIntrastevere #CostanzaQuatriglio #documentario #EyalSivan #FedericaFoglia #film #JohanGrimonprez #MacieJDrygas #MarcoBertozzi #MirandaPennell #NorikaSefa #riutilizzoDiMaterialiAudiovisivi #UnArchiveFoundFootageFest #video

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materiali e saggi recenti (ringraziando autori e curatori)


PRIMA DELL’OGGETTO | e contro le frasi (déclic, 2025): declicedizioni.it/prodotto/pri…

Antonio Perozzi, Biforcazioni: Postlirica e postpoesia nel Marco Giovenale degli anni Venti, in «Polisemie», V, 2024, “Letture metriche. Dal Duemila a oggi”, pp. 123-141 [pdf: 129-147]; index: polisemie.warwick.ac.uk/index.… numero completo: polisemie.warwick.ac.uk/index.… saggio specifico: polisemie.warwick.ac.uk/index.…
pubblicazione online del fascicolo: 12 dic. 2024, polisemie.warwick.ac.uk/index.…
pdf nella wayback machine: web.archive.org/web/2025051817…

Marilina Ciaco, annotazioni su Oggettistica e su Cose chiuse fuori, in Forme esposte. Spazi metrici e retoriche dell’installazione tra versi e prose di ricerca, in «Polisemie», V, 2024, “Letture metriche. Dal Duemila a oggi”, pp. 33-36 [pdf: 39-42]; index: polisemie.warwick.ac.uk/index.… numero completo: polisemie.warwick.ac.uk/index.… saggio specifico: polisemie.warwick.ac.uk/index.…
pubblicazione online del fascicolo: 12 dic. 2024, polisemie.warwick.ac.uk/index.…
pdf nella wayback machine: web.archive.org/web/2025051817…

Annotazione sulla sezione “Piccoli suoni” di Quasi tutti, in Fabrizio Bondi, Il violino di Gianmorte. Sui sonetti di Marco Ceriani (e in particolare su uno), in «Polisemie», V, 2024, “Letture metriche. Dal Duemila a oggi”, p. 65 [pdf: 71]; index: polisemie.warwick.ac.uk/index.… numero completo: polisemie.warwick.ac.uk/index.… saggio specifico: polisemie.warwick.ac.uk/index.…
pubblicazione online del fascicolo: 12 dic. 2024, polisemie.warwick.ac.uk/index.…
pdf nella wayback machine: web.archive.org/web/2025051817…

Lugi Riccio, Marco Giovenale | Oggettistica, [annotazioni critiche e selezione di prose dal libro], in Inverso, 10 apr. 2025: poesiainverso.com/2025/04/10/m… WM: web.archive.org/web/2025051817…

Testi da Oggettistica (e un’intervista) su MediumPoesia, 14 mag. 2025: mediumpoesia.com/marco-giovena… WM: web.archive.org/web/2025051816…

“La scuola delle cose” (Lyceum / Fondazione Mudima), n. 19, Scrittura di ricerca, aprile 2025, a cura di MG: slowforward.net/2025/05/14/scu…

MG, Note sulla scrittura asemica, in ahida, 11 apr. 2025 (ma online nel maggio 2025): ahidaonline.com/post/post-poet… (estratti da Asemics. Senso senza significato: ikona.net/marco-giovenale-asem…)

Sarah Pierozzi ha dedicato un intervento a Oggettistica, in confronto con Paradiso, di Stefano Dal Bianco, all’interno dei “Seminari della L.UN.A.” (a cura di Francesco Muzzioli): youtu.be/e5DsOrbkSnA (file audio estratto: slowforward.net/wp-content/upl…)

Antonio Pavolini ha dedicato una puntata dei ‘Nuovi pendodeliri’ a Oggettistica, il 28 feb. 2025: https://t.me/pendodeliri/123 (replicata in pod al popolo #058)

Tre testi da Oggettistica + due microsequenze inedite sono in NeutopiaBlog, 11 mar. 2025: neutopiablog.org/2025/03/11/ma…

Varie prose in prosa (sotto il titolo complessivo di Silk, immagini umane, ossia la sequenza presentata a RicercaBO nel 2009), sono uscite in Antologia di RicercaBO, Manni, San Cesario di Lecce 2024, pp. 153-158

#058

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ante”prima dell’oggetto”: 4 segmentini


Carlo Sperduti alias déclic ha nel tempo anticipato vari frammenti da Prima dell’oggetto. Eccone quattro, che possono funzionare da assaggio del libro, insieme a questa pagina. Buona lettura:

https://t.ly/_jpRB
t.ly/_jpRB

https://t.ly/7Cou2
t.ly/7Cou2

https://t.ly/5cJnR
t.ly/5cJnR

https://t.ly/hmHm9
t.ly/hmHm9

Pagina del libro:
declicedizioni.it/prodotto/pri…

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pod al popolo, #062: audio del primo giorno di dialoghi @ blocco 13, sul lavoro artistico di alberto d’amico e l’attività dello studio campo boario


Il 6 maggio 2025, a Blocco 13, si è tenuto il primo di tre incontri dedicati ad Alberto D’Amico e alle iniziative nel tempo ospitate dallo Studio Campo Boario. In questo primo (imperfetto, non editato) audio si possono ascoltare le voci di Marco Giovenale, Michela Becchis e Roberta Melasecca, precedute da un’introduzione di Alberto D’Amico. Come sempre su Pod al popolo. Il podcast irregolare, ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto.
locandina dell'incontro del 6 maggio @ Blocco 13 per una rassegna delle iniziative dello Studio Campo Boariocliccare per ingrandire
#AlbertoDAmico #audio #Blocco13 #Blocco13 #MarcoGiovenale #MichelaBecchis #mp3 #PAP #pap062 #pap062 #podAlPopolo #podalpopolo #podcast #registrazioneImperfetta #RobertaMelasecca

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oggi, 2 giugno, presentazione online di “retriever”, di june scialpi @ la finestra di antonio syxty

oggi, lunedì 2, alle ore 21:00
L’incontro si svolge sui canali:
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e facebook = facebook.com/lafinestradianton…

La Finestra di Antonio Syxty presenta Retriever, di June Scialpi, Tic Edizioni 2025, in conversazione con June Scialpi e Giorgia Esposito.

June Scialpi (Gallipoli, 1998) ha pubblicato il libro Il Golem. L’interruzione (Fallone Editore, 2022) con il quale ha vinto il Premio Flaiano Poesia Under 35 e le plaquette Condotta del simbionte (La Collana Isola,
2023), illustrata da Majid Bita, e in mezzo ai giorni (i) dati (Zacinto/Biblion, 2024). Alcuni suoi racconti sono apparsi su ‘Spore Rivista’ e ‘Mandos’, inserto cartaceo di ‘Palin Magazine’ e nell’antologia Stasera faremo cadere il cielo (Zona42, 2024). S’interessa di studi queer e transfemminismo. Collabora con diverse realtà online.
Ha tradotto Indumenti contro le donne, di Anne Boyer (Tic, 2025).

Retriever (Possibile inquadramento teorico di un) ci presenta l’allegoria di una testualità che cerca di chiarire cosa significhi la rappresentazione riportando al linguaggio, dove è nata, la realtà, per scoprire che non vi si riduce. La capacità delle parole di logorare le cose e la realtà stessa è la verità che questo libro, con un’ambizione filosofica non esibita ma anzi del tutto inapparente, ci consegna. Questo sottile omaggio alla scrittura di ricerca dimostra che cani, animali e libri non ci bastano mai.

#AntonioSyxty #GiorgiaEsposito #JuneScialpi #LaFinestraDiAntonioSyxty #MTM #MTMLaFinestraDiAntonioSyxty #MTMManifattureTeatraliMilanesi #presentazione #Retriever #Tic #TicEdizioni

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5 giugno, roma, sic 12, christine jean: “costellazioni infinite”


SIC 12 artstudio
via Francesco Negri, 65 Roma

è lieta di segnalare l’inaugurazione della mostra

Christine Jean

COSTELLAZIONI INFINITE

Giovedì 5 giugno ore 17:30

Questo progetto di ampio respiro è nato in collaborazione con l’Institut Français Centre Saint Louis e la Libreria Stendhal di Roma.

“Costellazioni infinite” propone un dialogo tra materia, tempo e memoria, attraverso una pratica artistica che fonde pittura, disegno, installazione e processi naturali. Articolato in tre sedi espositive, rappresenta un’occasione unica per avvicinarsi all’universo di Christine Jean, seguendo la stratificazione e la trasformazione della materia e del pensiero creativo.

Il progetto inizia con una serie di residenze che l’artista ha tenuto a Roma e Parigi tra il 2024 e il 2025. Durante questo periodo di ricerca, intitolato “Pietre, muri, tessiture del tempo”, Christine Jean ha esplorato le alterazioni del tempo e le trasformazioni delle superfici murarie. Attenta agli indizi di vita, ma anche di erosione e di abbandono, l’artista fotografa o prende le impronte di diversi frammenti di muri. Per lei, lo spirito delle pietre, che emana dal lungo tempo necessario alla loro formazione, risuona con i processi messi in atto nel suo lavoro.

Come scrive Maria Giovanna Gilotta, “Sintesi di una carriera segnata dall’erranza creativa e dalla trasformazione, il progetto attuale di Christine Jean costituisce un’esplorazione sia delle forze della natura che dello spirito umano, ma anche di come l’arte cattura e trascende le loro energie. A monte della sua indagine, Christine Jean richiama l’idea di costellazione, cara a Novalis. Come afferma il poeta nella sua ‘Bozza generale’, ogni frammento, ogni opera e ogni gesto partecipano a un tutto infinito e aperto, dove l’incompiuto rivela una ricerca più vasta e lascia intravedere una gamma infinita di possibilità.”

Dal 29 maggio al 28 giugno presso l’Istituto francese Centre Saint Louis, Largo Giuseppe Toniolo 20/22: presentazione di “Vie anonime”, una serie di disegni a carboncino su carta in cui l’artista interpreta liberamente i muri parzialmente coperti di edera in un villaggio della regione francese Charentes.

Martedì 3 giugno alle ore 17: incontro con Christine Jean presso l’Istituto francese Centre Saint Louis (ingresso libero e gratuito).

Mercoledì 4 giugno, alle ore 19:00, appuntamento alla libreria Stendhal,

P.zza S.Luigi de Francesi,23 per la presentazione di una collezione di libri d’artista dipinti da Christine Jean, con un’intervista guidata dalla critica d’arte Françoise Monnin.

Giovedì 5 giugno dalle ore 17:30: vernissage della mostra “Costellazioni infinite” presso SIC12 Artstudio. Il percorso espositivo presenterà una selezione di disegni e pitture recenti di Christine Jean in dialogo con opere della collezione di art brut e contemporanea di Gustavo Giacosa e Fausto Ferraiuolo.

Sabato 7 giugno dalle ore 10 alle 12: visita guidata alla mostra e laboratorio di disegno collettivo sull’idea della costellazione presso SIC12 Artstudio. Posti limitati prenotazione indispensabile.

#art #arte #ChristineJean #FaustoFerraiuolo #GustavoGiacosa #lInstitutFrançaisCentreSaintLouis #LibreriaStendhal #MariaGiovannaGilotta #Sic12 #Sic12

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l'espressione volgare "avere la faccia come il c*lo" è in questo caso (nel caso dello screenshot che allego) un eufemismo dei più inaccettabili.
20 mesi di massacri e rapine, e la Vonderlà si sveglia adesso. portiamole il caffè al baldacchino. buongiorno principessa, ha dormito bene sul mucchio di cadaveri?

e così il Mattarel Italicus, raro caso di sapiens in grado di alzare contro le ingiustizie a Gaza la medesima mano orripilata che giorni prima tendeva agli ingiusti, ai criminali
cioè, spieghiamo: il presidente di uno stato ladrone e genocida firma bombe destinate a donne e bambini, e tu presidente italiano gliela stringi. poi, a massacri bell'e fatti, e bambini ammazzati, alzi lo stesso dito per dire eh ma però nono così no come mai eh hai ucciso degl'innocenti non si fa.

forse la Corte Penale Internazionale fa riflettere? cos'è che impensierisce politici e giornalisti collusi in pieno col genocidio fino a una manciata di giorni or sono?
vi ricordate che tre o quattro settimane fa, o poco più o poco meno, avevo notato che censura e shadowbanning su facebook erano in flessione?

a cosa sta pensando questa feccia, cosa temono o progettano questi complici?

mirano al riarmo europeo? temono incriminazioni? iniziano a sentire che la diretta streaming di 20 mesi di crimini contro l'umanità davvero non si riesce a nascondere sotto il tappeto?

#Gaza #genocide
#genocidio #Palestine #Palestina
#warcrimes #sionismo #zionism
#starvingpeople #starvingcivilians
#iof #idf #colonialism #sionisti
#izrahell #israelterroriststate
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#concentramento


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4 giugno, roma: “verso i referendum” dell’8-9 giugno


sui referendum, il 4 giugno a Roma in piazzale Quattro Venti
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#CGIL #PiazzaleQuattroVenti #politica #referendum

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pertinenza e correttezza della parola “genocidio” in rapporto al (precisamente) genocidio che israele sta commettendo in palestina


il Dr. #Perlmutter, medico di origini ebraiche, americano, membro di #PAMA , Palestinian-American Medical Association (youtu.be/qB-wOSP72TE), intervistato da #cartabianca, spiega molto chiaramente (1) la situazione sanitaria a #Gaza , (2) l’intenzionalità della #distruzione del #PopoloPalestinese , (3) la piena pertinenza della parola #genocidio , e (4) quello che chiunque in #Palestina vede del comportanemto di #israele

tutto questo su un tg mediaset, non propriamente un canale filopalestinese:
tgcom24.mediaset.it/mondo/gaza…

*

sempre a proposito di genocidio, consiglio di nuovo la visione del video qui: slowforward.net/2025/02/06/gen…
in cui #AmnestyIternational parla del rapporto che ha stilato. suggerisco in particolare l’ascolto attento dell’intervento di #VitoTodeschini , che spiega molto chiaramente la correttezza della parola, applicata al caso della Palestina, secondo criteri legali.

#Gaza #genocide

#genocidio #Palestine #Palestina

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video completo del webinar di presentazione del rapporto di amnesty international sul genocidio a gaza + link ai documenti (rapporto integrale e sintesi in italiano)


youtube.com/embed/klea0PJpc7k?…

Presentazione del rapporto Ti senti come se fossi subumano: il genocidio di Israele contro la popolazione palestinese a Gaza, di Amnesty International, 4 feb. 2025.

Il lavoro di ricerca di Amnesty International nel Territorio palestinese occupato e Israele non si è mai fermato. Dal rapporto sul crimine di apartheid contro la popolazione palestinese, alle indagini e ricerche dal 7 ottobre 2023 in poi. Nell’ultimo rapporto Ti senti come se fossi un subumano: il genocidio di Israele contro la popolazione palestinese a Gaza”, i ricercatori e le ricercatrici hanno raccolto prove e sufficienti elementi per giungere alla conclusione che Israele ha commesso e sta continuando a commettere genocidio nei confronti della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza occupata.

L’incontro online ha approfondito i contenuti del rapporto da un punto di vista legale, con un focus specifico su metodo e strumenti della ricerca.
Presenti nel video:

  • Bodour Hassan, ricercatrice di Amnesty International in collegamento da Gerusalemme
  • Erika Guevara-Rosas, alta direttrice per le ricerche e le campagne di Amnesty International
  • Tina Marinari, campaign manager dell’ufficio campagne di Amnesty International Italia
  • Vito Todeschini, legal advisor presso di Amnesty International in collegamento da Washington

PAGINA SUL SITO DI AMNESTY:
amnesty.it/israele-sta-commett…

IL RAPPORTO COMPLETO DI AMNESTY (in inglese):
Sintesi_Ti-senti-come-se-fossi-subumano_AMNESTY_INTERNATIONAL
scaricato dalla pagina di Amnesty e disponibile su slowforward

SINTESI IN ITALIANO:
2024-11-29-Gaza-genocide-report-–-full-report___AMNESTY_INTERNATIONAL
scaricato dalla pagina di Amnesty e disponibile su slowforward

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immaginiamo se la parola "islamofobo" fosse diffusa quanto la parola "antisemita"


a coffee for slow


slowforward.net & t.me/slowforward say:

if you like what I do, you can support me via ko-fi 😀 from time to time

se quello che faccio ti garba, offrimi di tanto in tanto un caffè su ko-fi 😀

QUI: ko-fi.com/differx57119


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catherine mathis: “l’exposition à rêves de la tate modern”


Catherine Mathis: L’exposition à rêves de la Tate Modern
artshebdomedias.com/article/le…
‘ArtsHebdoMédias’, 30 mai 2025

“Le parcours conçu par Val Ravaglia, conservateur du département « art international » à la Tate Modern, offre un vaste panorama sur les relations art/technologie avant Internet, lorsque l’ordinateur ne faisait pas encore partie de l’équipement des foyers ni même de la plupart des ateliers d’artiste. L’ensemble opère un flash-back vertigineux sur la culture d’avant le tout numérique, celle d’un monde sans portable…”

Suzanne Treister, Fictional Videogame StillsWould You Recognise A Virtual Paradise Not Enough Memory 1991-2.

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#ArtsEbdoMedias

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antonio syxty a roma! il 3 giugno, allo studio campo boario: prima presentazione assoluta del libro “nz” (ikonalíber, 2025)


Martedì 3 giugno, ore 17:00
Studio Campo Boario
(viale Campo Boario 4a)

presentazione del nuovo libro di Antonio Syxty

NZ


copertina di NZ, di Antonio Syxty
cliccare per ingrandire

(edizioni ikonaLíber, ikona.net/antonio-syxty-nz/)

interventi dell’autore e di Marco Giovenale

*

evento facebook:
facebook.com/events/1373346107…

Ingresso libero fino a esaurimento posti
logo Studio Campo Boario*

locandina:

locandina dell'incontro di presentazione di "NZ", di Antonio Syxty, Roma, Studio Campo Boario, 3 giu. 2025
cliccare per ingrandire

#AntonioSyxty #EdizioniIkonaLíber #IkonaLíber #MarcoGiovenale #NZ #scritturaDiRicerca #StudioCampoBoario #tarallucciEVino

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oggi, 31 maggio, a roma, al teatro basilica: “roma chiama poesia” _ reading collettivo

Roma, 31 maggio 2025, h. 18:00 – 23:30
Teatro Basilica, P.za di S. Giovanni in Laterano, 10

header del reading collettivo "Roma chiama poesia"

L’evento

ROMA CHIAMA POESIAè un evento promosso e organizzato dal CentroScritture, pensato per essere un incontro di raccordo delle voci poetiche a Roma, un’occasione per presentare lo stato della poesia nella nostra città, un momento per la cittadinanza, e chiunque vorrà prendervi parte, per scoprire e raccogliersi attorno a quell’atto di conoscenza, resistenza e libertà che è da sempre, e ancora, la poesia.

Gli autori invitati, trenta tra i poeti più attivi a Roma, sono chiamati a proporre un intervento di dieci minuti che esprima la loro visione della poesia, attraverso un sintetico e libero bilanciamento tra riflessioni e letture di propri testi, nel contesto performativo proprio della sede, il TeatroBasilica a piazza San Giovanni in Laterano, Roma.

L’evento ad ingresso gratuito comincerà alle 18 e si concluderà alle 23.30 circa e sarà suddiviso in due sessioni, una pomeridiana (dalle 18 alle 20) e una serale (dalle 21.30 alle 23.30), con una pausa dalle 20 alle 21.30. Sarà possibile prendere da bere nel bar del teatro.

È previsto inoltre un banco di esposizione e vendita dei libri degli autori partecipanti all’interno del teatro.

Per assicurare un posto in platea, fino a esaurimento posti, è consigliata la prenotazione.

PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI:

Sessione pomeridiana. Ore 18-20


  • Valerio Massaroni: introduzione
  • Emanuele Franceschetti legge alcuni autori: Antonella Anedda, Valerio Magrelli, Guido Mazzoni, …
  • Maria Grazia Calandrone
  • Alessandro Anil
  • Stefano Bottero
  • Elisa Davoglio
  • Emanuele Franceschetti
  • Andrea Franzoni
  • Sonia Gentili
  • Marco Giovenale
  • Federico Italiano
  • Giulio Marzaioli
  • Laura Pugno
  • Tommaso Ottonieri


Pausa. Ore 20-21.30

Sessione serale. Ore 21.30-23.30


  • Sara Davidovics
  • Fabio Orecchini
  • Vincenzo Ostuni
  • Massimo Palma
  • Francesca Perinelli
  • Antonio F. Perozzi
  • Gilda Policastro
  • Lidia Riviello
  • Matteo Tasca
  • Samuele Maffei
  • Simona Menicocci
  • Fabio Teti
  • Sara Ventroni

Un’iniziativa CentroScritture

Coordinamento:
Emanuele Franceschetti, Valerio Massaroni, Antonio F. Perozzi, Matteo Tasca

SABATO 31 MAGGIO 2025
ore 18-23.30
Teatro Basilica
Piazza San Giovanni in Laterano, 10
www.teatrobasilica.com

Ingresso gratuito

COME ARRIVARE

Metro A, stazione San Giovanni (5 minuti a piedi)
o
in automobile: parcheggio consigliato in via Carlo Felice

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