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6 maggio, roma, blocco 13: alcuni racconti di eventi realizzati allo studio campo boario


Dal 6 maggio, tre incontri a Blocco 13 (Roma, via Benzoni 13, Metro Garbatella), nell’ambito della mostra Alberto D’Amico e lo Studio Campo Boario, della serie “artisti/galleristi”.
Il primo incontro si terrà martedì 6 maggio alle 18:00 (apertura della galleria – per consentire la visione delle opere – già alle ore 17) e sarà un’occasione per scoprire le numerose iniziative artistiche, letterarie, musicali, teatrali, filosofiche e architettoniche che hanno reso da 34 anni a questa parte lo Studio Campo Boario alla Piramide un punto di riferimento “carbonaro” per la cultura contemporanea nella città di Roma.

La serata del 6 prevede i racconti, da parte dei protagonisti, di alcuni dei maggiori eventi realizzati nello studio. Ospiti della serata saranno:

– Massimo Arduini: presenterà i suoi progetti “Batiment d’Ami”, “Ribatiment in moving” e “Batiment de livres”, offrendo una riflessione sull’arte nelle sue diverse forme, dal libro d’artista alle opere in video e soprattutto la dimensione espositiva.
– Michela Becchis: parlerà della mostra da lei curata “La città inservibile”, un’indagine sulla rappresentazione della città nell’arte contemporanea.
– Bruno Di Marino: racconterá le sue proiezioni, un viaggio attraverso la storia del cinema e dell’arte video.
– Marco Giovenale: descriverà le due esperienze, “Libridine” e “Esiste la ricerca”, due progetti che esplorano la relazione tra letteratura e arte e approfondiscono il tema delle scritture di ricerca.
– Roberta Melasecca: ci parlerà delle mostre da lei curate nello studio e i numerosi talk da lei ideati, offrendo una riflessione sulla comunicazione e la presentazione dell’arte.

Date degli altri incontri: 10 maggio e 13 maggio

locandina dell'incontro del 6 maggio @ Blocco 13 per una rassegna delle iniziative dello Studio Campo Boario
cliccare per ingrandire

#AlbertoDAmico #art #arteContemporanea #arteVideo #artisti #artistiGalleristi #BatimentDAmi #BatimentDeLivres #Blocco13 #Blocco13 #BrunoDiMarino #cinema #comunicazione #EsisteLaRicerca #galleristi #LaCittàInservibile #Libridine #libroDArtista #MarcoGiovenale #MassimoArduini #MichelaBecchis #mostre #opereInVideo #RibatimentInMoving #RobertaMelasecca #storiaDelCinema #StudioCampoBoario #talk #videoarte

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nella serie di podcast ‘in cc’, giuseppe garrera parla dell’accendino di eric andersen


open.spotify.com/embed/episode…

da open.spotify.com/episode/7ByPC…

𝗜𝗡 𝗖𝗔𝗦𝗢 𝗗𝗜 𝗘𝗠𝗘𝗥𝗚𝗘𝗡𝗭𝗔, 𝗣𝗥𝗘𝗠𝗘𝗥𝗘 𝗜𝗟 𝗣𝗨𝗟𝗦𝗔𝗡𝗧𝗘 𝗥𝗢𝗦𝗦𝗢

È ciò che si legge sull’accendino dell’artista 𝗘𝗿𝗶𝗰 𝗔𝗻𝗱𝗲𝗿𝘀𝗲𝗻. Un oggetto dalla semplicità disarmante, parte della collezione di Garrera, ma carico di significato: secondo le istruzioni dell’artista, con questo accendino possiamo ridurre in cenere ciò che ci addolora.

Nel nuovo episodio di 𝘐𝘕 𝘊𝘊, Garrera ci guida alla scoperta di questo oggetto che, trasformato in opera d’arte, diventa uno strumento liberatorio. Un modo per dare forma e sfogo alle angosce quotidiane, come solo un artista del calibro di Eric Andersen poteva immaginare.

*

Foto dell’opera: collezione Giuseppe Garrera
Introduzione: Marina Pietrocola
Intervento diGiuseppe Garrera

#accendino #art #arte #arteContemporanea #audio #collezione #collezioneDArte #CollezioneGiuseppeGarrera #EricAndersen #GiuseppeGarrera #INCC #LatitudeArtProjects #MarinaPietrocola #operaDArte #podcast #puzzle

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nadine quomsieh, “un femminismo che non può nominare gaza non è femminismo” (27 apr. 2025)


da un post di Raffaella Battaglini qui

NADINE QUOMSIEH – UN FEMMINISMO CHE NON PUÒ NOMINARE GAZA NON È FEMMINISMO
Di Nadine Quomsieh – 27 aprile 2025

Il femminismo celebra da tempo le vittorie dei “primati”: la prima donna a guidare, ad atterrare su un veicolo spaziale, ad abbattere le barriere costruite da patriarcato. Non sono imprese da poco. Ma cosa succede quando il femminismo diventa fluente nell’ambizione e silenzioso nell’agonia? Cosa succede quando non riesce a trovare il linguaggio per parlare di donne che partoriscono sul pavimento, che si struggono per le fosse comuni, che bolliscono l’erba per nutrire i propri figli, semplicemente perché sono palestinesi?
Sono una femminista. Credo profondamente nel potere, nel coraggio e nella necessità della liberazione delle donne. Ma scrivo anche come donna palestinese, osservando un movimento femminista globale che spesso si libra verso le stelle mentre cammina sulle macerie sotto i suoi piedi.
A Gaza, le donne non chiedono posti nei consigli di amministrazione o missioni su Marte. Chiedono pane, acqua, sapone, un assorbente. Che i loro figli si sveglino la mattina. Se il nostro femminismo non riesce a dare spazio a questa realtà, se non si ferma ad ascoltare le voci sotto le macerie, allora cosa stiamo costruendo, e per chi è veramente?
In un rifugio, una madre ha strappato strisce dal vestito della figlia per usarle come assorbenti. Un’altra le ha foderato le scarpe con del cartone, sanguinando in silenzio, per non macchiare il pavimento. Queste non sono metafore: sono i martedì mattina a Gaza. Eppure, troppo spesso, restano inespresse nelle sale della solidarietà femminista internazionale.
Le donne palestinesi non aspettano di essere salvate. Sono insegnanti, medici, giornaliste, poetesse, assistenti e protettrici della vita. Anche quando le loro case crollano, organizzano file per il cibo, raccontano storie e ricuciono qualsiasi frammento di normalità riescano a trovare. La loro Resistenza non è sempre clamorosa, ma è instancabile. Essere testimoni di tutto questo e continuare a parlare di “emancipazione femminile” senza includerle, questo non è emancipazione. Questo è Cancellazione.
Ci viene detto che il femminismo riguarda la scelta. Ma per molte donne in Palestina, la scelta è stata portata via: non solo dal patriarcato, ma dall’Occupazione, dalla guerra e dal rifiuto del mondo di vederci. Cos’è la libertà di scelta quando non puoi scegliere di fare il bagno a tuo figlio, di andare a scuola o di vivere senza paura?
Questo non è un rimprovero. È una chiamata. Un appello a un femminismo che non ha paura del disagio. Che non distoglie lo sguardo dal sangue sul pavimento perché non può rientrare in una campagna edulcorata. Un femminismo che ricorda le sue radici: Resistenza, Solidarietà, Giustizia, non solo rappresentanza.
Perché il femminismo che non parla quando le donne muoiono di fame sotto assedio non è femminismo. Il femminismo che non piange quando le ragazze vengono estratte dalle macerie non è femminismo. E il femminismo che non sa nominare Gaza non è femminismo. È prestazione.
Quindi chiedo, con amore, non con rimprovero: può il nostro movimento globale estendersi abbastanza da contenere il dolore, la forza e la verità delle donne palestinesi? Può inginocchiarsi accanto a noi, ascoltarci, stare al nostro fianco, non perché siamo impeccabili, ma perché siamo umane?
Perché anche qui vive la lotta. Anche qui inizia la liberazione.
Nadine Quomsieh, femminista e narratrice palestinese, è co-direttrice del Circolo dei Genitori – Forum delle Famiglie. Vive a Betlemme.

Traduzione: La Zona Grigia
Fonte: archive.md/dZBYZ

#femminismo #Gaza #LaZonaGrigia #NadineQuomsieh #Quomsieh

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visualizzare il cambiamento climatico


condiviso da Overwhelmed:
mastodon.uno/@Overwhelmed/1126…

visualizzazione dei cambiamenti di temperatura in Italia dal 1850 a (quasi) oggi

cfr. showyourstripes.info/l/europe/…

#cambiamentiClimatici #cambiamentoClimatico #clima #emergenzaClimatica


🇮🇹 Cambiamento delle temperature in Italia dal 1850
🇬🇧 Temperature change in Italy since 1850

showyourstripes.info/l/europe/…
#showyourstripesday


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dunque dal 2023 il genocidio e la distruzione completa si chiamano autodifesa?


video.wordpress.com/embed/NkuU…

video da MED facebook.com/100075239962413/v…

slowforward.net/2025/04/26/sel…

#Gaza #genocide
#genocidio #Palestine #Palestina
#warcrimes #sionismo #zionism
#starvingpeople #starvingcivilians
#iof #idf #colonialism #sionisti
#izrahell #israelterroriststate
#invasion #israelcriminalstate
#israelestatocriminale
_

#audiovideo #bambini #children #Cisgiordania #coloni #colonialism #Gaza #genocide #genocidio #ICC #icj #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #massacri #MED #ostaggi #Palestina #Palestine #prigionieri #settlers #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #video #warcrimes #WestBank #zionism


“self-defense” un par di ⚾️🥎


“self-defense” un par di ⚾️🥎

facebook.com/share/v/1BxSvf33G…

+ 36 #ospedali distrutti (macchinari e attrezzature inclusi)
+ oltre 500 operatori #sanitari ammazzati e 300 imprigionati e torturati,
+ oltre 200 #giornalisti uccisi per cancellarne i report
+ oltre 170 #risoluzioni #Onu disattese nei decenni (e più di 220 dipendenti Onu uccisi in meno di due anni)
+ estesa #corruzione di governi esportatori di #armi (e #massmedia compiacenti)
+ 18mila #bambini cancellati, molti bruciati vivi o fatti a pezzi (calcolo per difetto)
+ blocco di qsiasi #rifornimento (assassinio per #fame e impossibilità di #cure mediche)
+ eccetera eccetera eccetera

MOLTIPLICATO
per oltre un anno e mezzo di bombardamenti di entità maggiore alla devastazione di Hiroshima e Nagasaki sommate

si chiama #genocidio e mira a completare un progetto #sionista di #puliziaetnica che conta circa un secolo di #strategie e prassi appoggiate dal peggio dell’ #occidente #coloniale.


***
(p.s.: c’è chi dice che le #vittime andrebbero moltiplicate per dieci: instagram.com/p/DH-QZ8pNJdQ/)

ah, sto parlando solo di #Gaza. poi ci sono #Cisgiordania e #GerusalemmeEst ovviamente

#armi #bambini #Cisgiordania #coloniale #corruzione #cure #fame #Gaza #genocidio #GerusalemmeEst #giornalisti #massmedia #occidente #Onu #ospedali #Palestina #puliziaetnica #rifornimento #risoluzioni #sanitari #sionista #strategie #vittime


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#vonderleyen è uno dei prodotti più scadenti del marciume occidentale.
dà solidarietà a #izrahell per gli incendi e tace su #Gaza .
la storia è già scritta, e queste #infamie ne fanno parte a pieno titolo.

instagram.com/p/DJKNVTHocmM/

#genocidio #europacomplice



nave con aiuti umanitari attaccata in acque internazionali


Renata Morresi:
Dunque, con calma, vagliando ogni sintagma: ieri notte, in acque internazionali, dei #droni da guerra, forse mandati dal governo di #israele , hanno attaccato una nave con #aiutiumanitari diretta verso un luogo dove non c'è più cibo, acqua, elettricità, medicine, ecc., #Gaza . Ripeto: AIUTI UMANITARI - PER GAZA - BOMBARDATI - DA DRONI - IN ACQUE INTERNAZIONALI. Quando apriremo gli occhi su quello che stanno facendo il criminale #Netanyahu & i suoi complici? Per quanto tempo ancora potremo assecondare questo scempio? Potremo dire che non sapevamo? Che non arrivavano immagini o notizie? Che non conoscevamo i #genocidi ? Né i #criminidiguerra ? Come faremo a parlare di umanesimo? Di studiare la storia per non ripeterla? Come faremo a credere ai 'valori cristiani' o 'occidentali'? All'uguaglianza e all'equità? Al progresso e alla civiltà europea? Come faremo a guardarci allo specchio?

#genocidio




L’Italia sprofonda al 49° posto nella classifica mondiale della #libertà di #stampa. Il peggior risultato tra tutti i Paesi dell’Europa occidentale.

Peggio della Slovacchia di Fico. Peggio del regno di Tonga. Peggio della Macedonia del Nord.

E no, non è un caso. Né un’eredità del passato. A dirlo è #ReporterSansFrontières : «Sì, è colpa del #governo Meloni. Ha contribuito in modo cospicuo al peggioramento della #libertà dei #media ».

Lo ha fatto con le pressioni politiche sulla #Rai. Con le #querele temerarie contro le testate più #critiche . Con la #leggebavaglio . Con le #intimidazioni ai #cronisti . Con i tentativi di minare la #segretezza delle fonti. E perfino con episodi di #sorveglianza come il caso #Paragon che ricordano – parole loro – gli #abusi dell’Ungheria e della Grecia.

Nel 2023 eravamo già finiti nella lista nera dei “Paesi problematici”. Nel 2024 siamo scesi di altri cinque posti. E ora, nel 2025, l’Italia scivola ancora.

Ma tranquilli, #TeleMeloni non esiste.

facebook.com/share/15ECbr9vB9/


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oggi, 2 maggio, a roma, allo studio campo boario: serata tino franco (proiezioni dalle h. 17)


proiezioni di materiali video di Tino Franco
cliccare per ingrandire

oggi, 2 maggio 2025, allo Studio Campo Boario (viale Campo Boario 4a)
SERATA TINO FRANCO
proiezioni a partire dalle ore 17
introduzione di Daniela Giombini e Francesco Ramon Franco

nel contesto di piramide channel special edition, a cura di
Francesco Ramon Franco, Alberto D’Amico, Raffaele Brunetti,
Bruno Lo Turco, Massimo Martella

#AlbertoDAmico #archivi #art #arte #audiovideo #BrunoLoTurco #cinema #DanielaGiombini #film #FrancescoRamonFranco #ItalianiNelloSpazio #MassimoMartella #omaggioATinoFranco #PercepireLInvisibile #PiramideChannel #piramideChannelSpecialEdition #proiezione #proiezioni #RaffaeleBrunetti #StudioCampoBoario #TinoFranco #video

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grazie a tutti i sostenitori di slowforward/differx !


grazie a tutti i sostenitori di slowforward/differx, che attraverso ko-fi e paypal in questi giorni hanno offerto e stanno offrendo contributi fondamentali per la continuazione di un lavoro quotidiano che compie nel 2025 ventidue anni.

il progetto è quello di non smettere mai di informare, e condividere materiali, testi, prose, postpoesia, file video e audio di incontri, link, aggiornamenti, notizie, podcast, pdf, immagini, ricostruzioni storiche, articoli e saggi negli ambiti consueti delle scritture di ricerca, dell’arte e musica contemporanea, della scrittura asemica, della ‘web weirdness’, dell’anarchismo e del Movimento, dei movimenti, del sostegno alla causa palestinese, oltre che di tutte quelle zone meno esplorate della rete, estranee al mainstream e contrarie a quei fascismi e razzismi reali e metaforici che questo tratto di storia sembra moltiplicare.
differx è un demoltiplicatore, slowforward accumula vie di fuga, battaglia e contrattacco.
il terreno dei linguaggi, del linguistico, per sua natura è e sempre sarà eracliteo, imprendibile e – parallelamente – presente e già altrove.

chi di tanto in tanto vorrà unirsi all’attività, è sempre invitato a spedire e proporre materiali e idee, o semplicemente a contribuire con un caffè alla veglia interminabile del sito e di tutti i suoi canali e addenda.

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“il regno unito valuta con la francia se riconoscere lo stato di palestina a giugno” (‘the globalist’, 30 apr. 2025)


globalist.it/world/2025/04/30/…

UK e il riconoscimento dello Stato di Palestina

globalist.it/world/2025/04/30/…

(“ormai 160 Stati hanno riconosciuto la Palestina”)

#160StatiRiconosconoLaPalestina #Cisgiordania #Gaza #GerusalemmeEst #GranBretagna #Irlanda #Norvegia #Spagna #StatoDiPalestina #UK

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cinque sì al referendum dell’8 e 9 giugno


cittadinanza, diritti, lavoro

referendum 8-9 giugno 2025

#89Giugno #cittadinanza #diritti #lavoro #referendum

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in reply to slowforward

Per la prima volta ad un #referendum l' #8/9giugno 5 milioni di #fuorisede per motivi di studio, lavoro o cura che sono il 10% del corpo elettorale possono votare nel comune di domicilio, ma devo i fare domanda entro #4maggio. Fondamentale per il #quorum 50% #referendum2025

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domani, 2 maggio, a roma, allo studio campo boario: serata tino franco


proiezioni di materiali video di Tino Franco
cliccare per ingrandire

venerdì 2 maggio 2025, allo Studio Campo Boario (viale Campo Boario 4a)
SERATA TINO FRANCO
proiezioni a partire dalle ore 17
introduzione di Daniela Giombini e Francesco Ramon Franco

nel contesto di piramide channel special edition, a cura di
Francesco Ramon Franco, Alberto D’Amico, Raffaele Brunetti,
Bruno Lo Turco, Massimo Martella

#AlbertoDAmico #archivi #art #arte #audiovideo #BrunoLoTurco #cinema #DanielaGiombini #film #FrancescoRamonFranco #ItalianiNelloSpazio #MassimoMartella #omaggioATinoFranco #PercepireLInvisibile #PiramideChannel #piramideChannelSpecialEdition #proiezione #proiezioni #RaffaeleBrunetti #StudioCampoBoario #TinoFranco #video

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la gente che conte


Specchio Mondadori. c’è bisogno di spiegazioni?

bastano i chiodi in copertina.

un callido estratto:

Oh vita, te ne prego
abbi con me la mano
leggera.
Non accanirti contro chi ti ha amato
tanto e senza ragione,
come sempre chi ama amare deve.
D’ora in avanti scendi neve
sui miei capelli già bianchi
e come il vento l’erba
accarezza i miei fianchi.
Lascia che si rimarginino
tutte quelle ferite
che tu mi hai procurato
e non aprirne di nuove.
Poiché fa presto sera,
tu leggera, leggera
abbi con me la mano.
Vedi in che stato sono.
Eppure ti amo ancora.
Eppure ti perdono


Specchio, vedi un po’ tu in che stato sei

#2025 #Conte #GiuseppeConte #poesia #poesiaSiFaPerDire #SpecchioMondadori

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luciana castellina sul ‘manifesto’, 28 apr. 2025: bergoglio etc.


In questo momento di grande tristezza per tanti nel mondo, una moltitudine di cui faccio parte anche io, di una cosa almeno sono contenta, anzi fiera: che sia stato il nostro manifesto nel 2016 a pubblicare e a distribuire insieme al quotidiano un libro che contiene uno dei più belli, e più significativi, discorsi di Bergoglio.
E questo in un tempo in cui ancora era possibile che altra pur paludata stampa uscisse con titoli come questi: «Papa Francesco benedice i centri sociali»; «Bergoglio incontra il Leoncavallo»; «Zapatisti, marxisti, Indignados, tutti dal papa». (In seguito capirono che era troppo impopolare ricorrere a questo tono di ironico sprezzo quasi che Papa Francesco fosse un secondario personaggio qualsiasi, sicché si corressero un poco).

Il libro di cui il nostro giornale si fece editore uscì in occasione dell’Incontro mondiale dei movimenti popolari (Emmp) a Roma, presenti fra gli altri un singolare e fino a poco prima presidente dell’Uruguay e prima guerrigliero Tupamaros, Pepe Mujica, la ben nota Vandana Shiva, assente invece l’invitato Bernie Sanders perché impegnato nella campagna elettorale americana.
Più 99 organizzazioni di 68 paesi, una lista più o meno coincidente con quella dei movimenti che hanno partecipato ai nostri Forum Mondiali dei tempi di Porto Alegre, fra questi non a caso i Sem Terra brasiliani e il loro leader Stedile, analoghi i temi in discussione: ecologia, beni comuni, salario universale.
All’appuntamento dell’anno precedente tenuto in Bolivia l’allora presidente Evo Morales aveva regalato al Pontefice venuto fino a laggiù per presiedere l’incontro una croce composta da una falce e un martello, e si potrebbe dire che quella singolare composizione lignea già a Roma sembrava tacitamente diventata il distintivo degli Emmp.
Ho scritto «si potrebbe dire» perché so che bisogna fare attenzione. E però non si può non prendere atto che il pontificato di Francesco ha impresso alla politica vaticana una svolta di sostanza molto forte e chiara. Bergoglio non è stato infatti solo un papa più caritatevole, impegnato a esaltare generosità e sacrificio.
Il messaggio del suo pontificato è stato direttamente politico, innanzitutto perché ha avuto il coraggio (che ahimè spesso manca a parte della stessa sinistra laica) di indicare con chiarezza il nemico, il colpevole dell’ingiustizia – «quella struttura ingiusta», dominata dal «primato del danaro che collega tutte le esclusioni», «rende schiavi, ruba la libertà», «mitizza il progresso infinito e l’efficienza incondizionata». Il capitalismo, insomma.
La novità principale non sta solo nel vigore della denuncia dello stato delle cose presente, ma nell’identificazione di un nemico storicamente esistente, e, dunque alle contraddizioni che spaccano inevitabilmente la società e che impongono il dovere della lotta se si vogliono superare. Non si possono ignorare (potrebbe non essere la nostra vecchia lotta di classe, ma non si può pensare che il conflitto sia scomparso).
È anche per questo che mi pare così importante l’insistenza di papa Francesco sulla necessità di quanto in questi ultimi decenni si è indebolito: la soggettività, la costruzione di un protagonismo del necessario agente del cambiamento, oggi addomesticato, anestetizzato. La soggettività, insomma.
Agli sfruttati, alle vittime del sistema, il papa adesso si rivolge per invitarli a non restare «a braccia conserte», a «passare – come dice il documento conclusivo dell’incontro di Roma – dalla fase della resistenza a quella dell’appropriazione del potere politico, dalla lotta sociale alla lotta elettorale».
Detta in due parole: capire che la solidarietà è autentica solo se si accompagna alla lotta. E perciò è indispensabile passare dalla carità alla politica, che quelle contraddizioni deve saper superare ma non ignorare.
La frase più esplicita e polemica del papa è proprio questa: «Non serve una politica per i poveri, ma una politica dei poveri». O, come ha ancor più esplicitamente dichiarato parlando ai giovani: «Ragazzi, la carità è una bella cosa, ma serve la politica». Quanto stava a cuore anche a Carlo Marx e dovrebbe stare molto più di quanto non sia all’attenzione della sinistra, oggi.

#Bergoglio #ilManifesto #LucianaCastellina #papa

Questa voce è stata modificata (4 mesi fa)

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‘settanta/milieu’: il 30 aprile del 1998 ci lasciva primo moroni


Operaio, addestratore di cani, chef de rang, militante politico di base. Come ballerino campione europeo di charleston e finalista nel campionato mondiale di rock’n roll. Poi investigatore privato, addetto alle vendite delle case editrici Fabbri, Mondadori e Vallardi. Fondatore a Milano del circolo «Sì o Sì club» e della libreria Calusca. Editore, distributore librario, archivista, autore e ricercatore sociale. Questo e molto, molto altro, è stato Primo Moroni.
cliccare per ingrandire
#Anni70 #anniSettanta #anni70 #Balestrini #compagni #EdizioniMilieu #Milieu #MilieuEdizioni #Moroni #NanniBalestrini #PrimoMoroni #ricordo #SergioBianchi #Settanta #SettantaMilieu

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dip 049: attualmente gli stati uniti


Gli USA sono sempre stati e sempre saranno un’entità criminale, colonialista e distruttiva, provvista oltretutto di eccezionale deficienza di capacità predittive. E se metti un arsenale nucleare in mano a criminali deficienti, i risultati sono per e da chiunque (tranne che per e dagli yankee) prevedibili. Attualmente gli USA e i suoi alleati sono la maggiore e non disinnescabile minaccia non a questo o a quel Paese, ma al pianeta.

Conferme superflue: facebook.com/share/166KpwUaSo/

#bombeAtomiche #colonialismo #criminalità #dip #dip049 #dip049 #minacceNucleari #StatiUniti #StatiUnitiDAmericaUSA #terrorismoInternazionale

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oggi, 30 aprile, al teatro basilica (roma): lettura collettiva di “strana categoria”, di carlo bordini


Lettura integrale di "Strana categoria", di Carlo Bordini, a Roma, al Teatro Basilica (zona San Giovanni), 30 aprile 2025, ore 18
cliccare per ingrandire

📎 Cinquant’anni fa, nel 1975, un poeta esordiente impugna una macchina ciclostile.
Si chiama 𝗖𝗮𝗿𝗹𝗼 𝗕𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗶, ha 37 anni, ha appena disertato dieci anni di militanza trotzkista. Pubblica 𝑺𝒕𝒓𝒂𝒏𝒂 𝑪𝒂𝒕𝒆𝒈𝒐𝒓𝒊𝒂, di cui oggi sono pochi gli esemplari rimasti e pochissime le persone che hanno avuto il piacere di leggerlo.
📖 OGGI, 𝟯𝟬 𝗮𝗽𝗿𝗶𝗹𝗲, alle 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟴:𝟬𝟬, festeggiamo i cinquant’anni di ricorrenza con una lettura integrale, aperta a tutti, al TeatroBasilica (Roma, piazza di Porta San Giovanni 10).
Per chi ama le parole taglienti e scomode. Ti aspettiamo.
A cura di Riccardo Innocenti, Fabrizio Miliucci e Francesca Santucci.

il luogo:
https://www.instagram.com/teatrobasilica/
facebook.com/TeatroBasilica

Strana categoria, di Carlo Bordini (1975)
cliccare per leggere il testo

il libro:
slowforward.net/2025/04/24/car…

#Bordini #CarloBordini #FabrizioMiliucci #FrancescaSantucci #lettura #letturaIntegrale #poesia #reading #RiccardoInnocenti #StranaCategoria #TeatroBasilica #TeatroBasilica


in occasione dei 50 anni dalla prima uscita, il libro “strana categoria”, di carlo bordini, è ripubblicato da ‘diacritica’, come ebook liberamente scaricabile


Nella collana “Arianna – I libri ritrovati” delle edizioni DIACRITICA, esce ora – a 50 anni dalla sua prima pubblicazione in forma cartacea – l’ebook del libro

STRANA CATEGORIA

di Carlo Bordini


Strana categoria, di Carlo Bordini (Diacritica Edizioni, 2025)
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La raccolta poetica, autoprodotta, un ciclostilato a distribuzione casalinga, uscito nel 1975, è l’esordio di Bordini: un testo mai più ripubblicato, introvabile e divenuto meritatamente, come si avrà modo di verificare, leggendario. Dai movimenti politici, dalle illusioni rivoluzionarie, dai gruppi di impegno politico la scrittura poetica come insopprimibile e incomprensibile esigenza: un prodotto inusitato, che si presentava in mezzo al disastro e alla gloria di una generazione come una raccolta di allegrie e bilanci senza sconti.

L’ebook, con due brevi note introduttive di Giuseppe Garrera e Sebastiano Triulzi, è il terzo titolo della collana – “Arianna – I libri ritrovati” – che Bordini stesso aveva voluto e di cui era stato promotore.

diacritica.it/wp-content/uploa…

Carlo Bordini, Strana categoria
collana “Arianna – I libri ritrovati”, 3
pp. 138
Con note critiche di Giuseppe Garrera e Sebastiano Triulzi
Opera diffusa in modalità open access
Diacritica Edizioni, Roma, 2025
ISBN 978-88-31913-23-2
Realizzazione editoriale a cura di Maria Panetta
diacriticaedizioni.it
diacriticaedizioni.com
diacritica.it

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dall’11 maggio all’accademia di belle arti di urbino: “da morandi a pozzati – mario ramous e l’arte”

Da Morandi a Pozzati – Mario Ramous e l’arte
Accademia di Belle Arti di Urbino – Galleria Adele Cappelli
11 maggio – 25 luglio 2025


Concetto Pozzati, ritratto di Mario Ramous, tecnica mista, 1968, 50x70 cm
Concetto Pozzati, ritratto di Mario Ramous, tecnica mista, 1968, 50×70 cm

L’Accademia di Belle Arti di Urbino rende corale omaggio alla vocazione di Mario Ramous per la critica d’arte con una mostra di opere dalla collezione privata.

“Da Morandi a Pozzati – Mario Ramous e l’arte”, questo il titolo dell’esposizione, a cura di Luca Cesari, direttore dell’Istituzione urbinate, allestita nella galleria Adele Cappelli dell’Accademia, che sarà inaugurata domenica 11 maggio alle 10:30, nell’ambito di “Urbino e le città del libro Festival”, visitabile fino al 25 luglio.

Parte della carriera letteraria di Mario Ramous (1924-1999) poeta, traduttore, saggista e metricista, amato e ammirato professore di Estetica all’Accademia di Urbino per vent’anni esatti, dal 1974 al 1994, maestro per generazioni di allievi, è occupata dall’interesse e dalla convivenza con artisti suoi pari: per leva generazionale, per valore o per statura.

Mario Ramous si avvicina all’arte contemporanea nel 1947 coltivando, fino al 1950, un duplice interesse: lo sviluppo del neocubismo, inteso come reazione morale al classicismo novecentista, e la rivalutazione di un certo espressionismo, utile a ritrovare le radici primitiviste di molti pittori della sua generazione. All’attenzione per artisti come Duilio Barnabé, Giovanni Ciangottini e Sergio Romiti si affianca quella per maestri della generazione precedente come Giorgio Morandi, Marino Marini e Mario Sironi. La direzione della collana Documenti per la Cappelli di Bologna nei vent’anni successivi lo porta ad allargare i suoi interessi: lo dimostrano anche le numerose collaborazioni editoriali con artisti di varia estrazione quali Pirro Cuniberti, Luciano De Vita, Virgilio Guidi, Concetto Pozzati o Emilio Scanavino. La ripresa dell’attività critica, dalla fine degli anni Sessanta in poi, vede l’adozione di nuovi strumenti di analisi desunti dalle teorie linguistiche in voga, dallo strutturalismo alla semiologia. Strumenti più adatti a comprendere le ricerche di artisti quali Rodolfo Aricò (suo collega all’Accademia di Belle Arti di Urbino), Vincenzo Satta e Giuseppe Capogrossi, senza precludere l’attenzione per Morandi e Sironi già manifestata all’inizio del suo percorso.

“La stella polare di questa mostra urbinate in Accademia, non è la personalità di Ramous maestro, professore agli studenti di Urbino, ma la critica d’arte – spiega il curatore, nonché Direttore dell’Istituzione di Alta Formazione, Luca Cesari – o comunque il legame unitario e intercalante, entro la sua attività letteraria, con i pittori, soprattutto amici, sin dal primo libro di versi (La memoria, il messaggio, 1951) abbinato al filo segnico di Marino Marini. Ma a questo aspetto ineliminabile si deve aggiungere la quota specifica del critico figurativo quale egli è stato: non solo anzitempo rispetto al desiderio o all’esigenza di comporre versi in primis, ma in perenne conciliabolo con i pittori da Morandi a Pozzati per l’appunto. Passando per Marini Guidi Cassinari Romiti Cuniberti Scanavino – sodali e amici (come poterono esserlo altri compagni quali Bonfiglioli e Scalia, sempre a Bologna) – sino ad Aricò a D’Agostino a Pozzati, finalmente, a Concetto soprattutto. Ed è chiaro che la mostra privilegi in tale galleria di amici le opere di quest’ultimo innanzitutto -, essendo Pozzati il promotore dell’approdo di Ramous – allora cinquantenne – all’insegnamento di Estetica in Accademia. Gli artisti in mostra che abbiamo qui scelto guardano tutti in direzioni diverse ma si sfiorano anche; ed escono ognuno dalla collezione personale di Mario Ramous. Il titolo – conclude Cesari – lo lascia intravedere chiaro attraverso la descrizione di una traiettoria da-a. Una traiettoria che non illustra tanto un percorso dell’arte, della pittura, italiana (o forse anche quello), quanto un tragitto interno, un’iride circostante di personaggi cari al dedicatario”.

Nell’occasione sarà anche inaugurata la mostra “La nuda forma” dell’ex allievo Salvo Scafiti, a cura di Serena Riglietti, allestita nella Galleria “La Stanzetta”.


“Da Morandi a Pozzati – Mario Ramous e l’arte”
a cura di Luca Cesari
11 maggio – 25 luglio 2025
Galleria “A. Cappelli”, Accademia di Belle Arti di Urbino
via dei Maceri, 2 – Urbino (PU)
Orari di apertura dal lunedì al venerdì 9.00 -18.00
Sabato 9.00 – 13.00

Inaugurazione domenica 11 maggio ore 10.30
Aula magna, Accademia di Belle Arti di Urbino
Intervengono Luca Cesari, Michele Ramous Fabj, Pasquale Fameli, Alessio Torino, Salvatore Ritrovato, Serena Riglietti, Salvo Scafiti.

Contatti

Accademia di Belle Arti di Urbino
via dei Maceri 2, 61029 Urbino (PU)

accademiadiurbino.it
Funzionaria Comunicazione e Informazione Accademia di Belle Arti di Urbino
Federica Giovannini | Tel. 0722 320287 | comunicazione@accademiadiurbino.it

Ufficio stampa Accademia di Belle Arti di Urbino
Sara Zolla | press@sarazolla.com

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chi sono esattamente i terroristi, dunque?


da facebook.com/share/15VTvC57AA/ (La zona grigia)

L’ATTACCO STATUNITENSE CONTRO UN CENTRO DI DETENZIONE PER MIGRANTI IN YEMEN EVIDENZIA I COSTI DELL’IMPUNITÀ

Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 29 aprile 2025

Ginevra – L’attacco dell’esercito statunitense contro un centro di detenzione per migranti in Yemen ha causato decine di morti e feriti. L’attacco rappresenta una pericolosa intensificazione dell’Operazione Rough Rider (Pilota Rude), costituisce una chiara violazione del Diritto Internazionale Umanitario e potrebbe costituire un Crimine di Guerra ai sensi dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale.

L’Aviazione Militare statunitense ha lanciato un attacco lunedì mattina nel Governatorato di Saada, nello Yemen settentrionale, prendendo di mira direttamente un centro di detenzione che ospita migranti africani. Secondo fonti locali della Protezione Civile, almeno 68 migranti sono stati uccisi e circa altri 47 sono rimasti feriti.

I filmati esaminati relativi alle immediate conseguenze dell’attacco mostrano che l’edificio, costruito con muri di cemento e tetto in lamiera, ha subito una distruzione pressoché totale, a indicare che il centro di detenzione è stato preso di mira direttamente. Le squadre di emergenza e della Protezione Civile hanno recuperato i corpi dalle macerie, mentre decine di persone gravemente ferite sono state trasportate all’Ospedale Repubblicano di Saada.

Secondo il Ministero dell’Interno dell’amministrazione guidata dagli Houthi, il centro era supervisionato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e dal Comitato Internazionale della Croce Rossa. Ciò suggerisce che il sito avrebbe dovuto beneficiare di protezione legale, dato che il suo utilizzo per scopi militari era proibito e che le coordinate del sito erano state comunicate alle forze statunitensi per impedirne l’attacco.

L’assenza di prove che dimostrino che le forze armate statunitensi abbiano adottato misure precauzionali per ridurre al minimo i danni ai civili, come è accaduto in altri recenti episodi di violenza statunitense contro i civili in Yemen, solleva serie preoccupazioni in merito al rispetto del Diritto Internazionale Umanitario. In particolare, è probabile che gli Stati Uniti non abbiano rispettato i principi di distinzione tra obiettivi militari e civili, di proporzionalità e dell’obbligo di adottare tutte le precauzioni possibili per evitare vittime civili.

Al momento della pubblicazione di questa dichiarazione, il Comando Centrale degli Stati Uniti non ha fornito alcuna spiegazione o giustificazione ufficiale per l’attacco. Ha rilasciato solo una dichiarazione generale poche ore prima dell’attacco, affermando: “Per preservare la sicurezza operativa, abbiamo intenzionalmente limitato la divulgazione dei dettagli delle nostre operazioni in corso o future . Non riveleremo dettagli specifici su ciò che abbiamo fatto o su ciò che faremo”.

L’approccio adottato dagli Stati Uniti nella gestione dell’Operazione Rough Rider va oltre la mera opacità, riflettendo un modello più ampio di trattamento del quadro normativo internazionale come un insieme opzionale di linee guida. Gli Stati Uniti si comportano come una potenza al di sopra del Diritto Internazionale, agendo al di fuori delle regole di responsabilità, e si considerano evidentemente esenti dal fornire giustificazioni o aderire a criteri di trasparenza che potrebbero portare alla responsabilità. Il perdurare di tale politica rivela i fondamenti parziali dell’ordine internazionale, indebolisce i meccanismi di protezione collettiva e consolida l’impunità su larga scala.

La semplice richiesta di trasparenza agli Stati Uniti non è sufficiente; le istituzioni internazionali devono avviare immediatamente indagini indipendenti e complete sull’ultimo attacco, indipendentemente dalla posizione dell’autore o dal rifiuto di divulgare informazioni.

Indagare sulle circostanze dell’attacco, identificare i responsabili e chiamarli a rispondere delle loro azioni ai sensi del Diritto Internazionale Umanitario non è un’opzione volontaria, ma un obbligo legale e morale imposto dalle norme volte a proteggere i civili durante i conflitti armati. Qualsiasi mancata attivazione di tali indagini o di meccanismi di responsabilità costituisce una complicità di fatto nel perpetuare l’impunità e rivela ulteriormente la verità su chi è al servizio del sistema giudiziario internazionale guidato dall’Occidente.

Le vittime dell’attacco aereo statunitense sul centro di detenzione per migranti di Saada erano civili non coinvolti nelle ostilità e avevano diritto a piena protezione ai sensi del Diritto Internazionale, che proibisce severamente di prendere di mira i civili, sia deliberatamente, indiscriminatamente o attraverso l’uso eccessivo della forza. Inoltre, i migranti presi di mira dall’attacco godono dei diritti legali garantiti dal Diritto Internazionale alla protezione da parte di tutti gli Stati senza eccezioni, compresi gli Stati Uniti, e non solo dal Paese ospitante.

Gli obblighi internazionali di tutela del diritto alla vita e alla sicurezza dei civili si applicano a tutte le parti in conflitto, indipendentemente dalla nazionalità delle vittime o dal luogo della loro detenzione. Di conseguenza, l’attacco statunitense al centro di detenzione per migranti in Yemen costituisce una flagrante violazione del Diritto Internazionale Umanitario e delle convenzioni internazionali pertinenti.

La natura del sito preso di mira, insieme alle ingenti perdite civili causate dall’attacco, solleva seri sospetti di Crimine di Guerra ai sensi del Diritto Internazionale, tra cui le Convenzioni di Ginevra del 1949, il Primo Protocollo Addizionale del 1977, lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale del 1998 e le norme consuetudinarie del Diritto Internazionale Umanitario. Questi strumenti impongono il divieto assoluto di colpire civili o obiettivi civili e richiedono che vengano prese tutte le precauzioni possibili per proteggere e risparmiare i civili dalle ostilità e ridurre al minimo i danni, anche quando in un’area sono presenti obiettivi militari legittimi.

Il gruppo Houthi ha chiaramente dichiarato che le sue operazioni militari nel Mar Rosso sono una risposta alla continua aggressione israeliana contro i palestinesi nella Striscia di Gaza, ma gli Stati Uniti continuano a usare illegalmente la forza armata e a contribuire all’intensificazione della violenza in Medio Oriente. Questa situazione richiede un’azione diplomatica responsabile, ovvero l’attenuazione e l’affronto delle cause profonde della crisi. Eppure gli Stati Uniti hanno scelto l’intensificazione militare come unica linea d’azione, aumentando contemporaneamente il loro sostegno militare e politico a Israele e consentendogli di continuare a commettere atti di Genocidio nella Striscia con scarsa o nessuna responsabilità.

Questa condotta riflette chiaramente i doppi criteri degli Stati Uniti nella gestione dei conflitti. Per il governo statunitense, l’intervento militare può sempre essere giustificato con il pretesto di proteggere la “sicurezza regionale”, mentre in realtà la violenza statunitense nella Regione alimenta i conflitti, aggrava le catastrofi umanitarie e prolunga le sofferenze.

Gli organi competenti delle Nazioni Unite devono istituire una commissione d’inchiesta internazionale indipendente con pieni poteri e inviarla in Yemen per documentare le violazioni, condurre indagini sul campo e determinare le responsabilità legali individuali e collettive per l’attacco al centro di detenzione per migranti di Saada.

La natura e la gravità delle violazioni commesse richiedono l’attivazione di meccanismi di responsabilizzazione a tutti i livelli, compresi procedimenti giudiziari che tengano conto del principio di giurisdizione universale, per garantire che i colpevoli i siano ritenuti responsabili.

Gli Stati Uniti devono cessare immediatamente la loro illegittima Campagna Militare contro lo Yemen, astenersi dal colpire civili o infrastrutture vitali con qualsiasi pretesto e aderire pienamente al Diritto Internazionale Umanitario, in particolare ai principi di distinzione, proporzionalità e necessità.

Inoltre, gli Stati Uniti devono rispettare rigorosamente gli obblighi giuridici internazionali e cessare la loro comprovata complicità con Israele nella commissione di Crimini, incluso il Genocidio in corso nella Striscia di Gaza. Ogni forma di sostegno militare e politico che consenta a Israele di continuare a commettere questi Crimini deve essere interrotta.

Traduzione: La Zona Grigia

Fonte: euromedmonitor.org/en/article/…

#amerika #attacchiAerei #criminiDiGuerra #Houti #Israele #massacro #StatiUniti #StatutoDiRoma #terrorismoUsa #USA #yankee #Yemen

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La storia di una straordinaria stamperia: il 9 e il 10 maggio, al Centro Culturale LA CAMERA VERDE (Ostiense, via G. Miani 20), si proietta il documentario "IL LABORATORIO", di Pasquale Napolitano (scrittura del regista e di Daniela Allocca).

>>> Vittorio Avella, maestro incisore, e Antonio Sgambati nel 1978 a Nola, fondano Il Laboratorio di Nola. 45 anni di attività segnano questo luogo come tra gli ultimi avamposti dove il libro non è mai stato una questione di codici a barre. Il libro nel laboratorio diventa un’esperienza umana. Il film di Napolitano racconta l’idea, la gioia del fare, del saper aspettare, cosa accade quando il torchio si mette in movimento, cosa vuol dire tirare su una stamperia ... <<<

slowforward.net/2025/04/28/9-1…



weird googly flarfy texts by me from time to time.
one is here now:
differx.blogspot.com/2025/04/t…

(it's the kind of texts Jim Leftwich and I liked to send each other. I miss his friendship and talks and his pages A LOT).



siamo una strana categoria


domani, mercoledì 30 aprile, a San Giovanni, Teatro Basilica: lettura collettiva delle poesie del libro (recentemente ristampato in ebook gratuitamente scaricabile) “Strana categoria”, di Carlo Bordini.
slowforward.net/2025/04/24/30-…

per leggere il libro: slowforward.net/2025/04/24/car…

#poesia #carlobordini #teatrobasilica #lettura #reading


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oggi, 29 aprile @ blocco 13 (roma): “alberto d’amico e lo studio campo boario” (mostra e incontri)


logo Blocco 13Blocco 13, associazione culturale per l’arte contemporanea, di Carlo Alberto Bucci, presenta, per la serie L’artista-gallerista,

ALBERTO D’AMICO E LO STUDIO CAMPO BOARIO
incontri e mostra

Inaugurazione OGGI martedì 29 aprile (ore 18:00 – 21:00). Fino al 17 maggio 2025 (solo su appuntamento). Via Benzoni 13, Roma, tel. (+39) 3292866299, blocco13roma@gmail.com

La nuova mostra – Lo Studio Campo Boario nasce nel 1991, di fronte alla Piramide Cestia, grazie all’iniziativa di Alberto D’Amico, Claudio Bonuglia e Giovanni Lamorgese. L’obiettivo è offrire a Roma uno spazio “carbonaro” e non convenzionale, ai margini della città storica. E la sede è la palazzina, progettata da Quadrio Pirani, nella quale D’Amico ha lo studio, l’abitazione e vasti locali (anche ipogei) che impiega da 34 anni per l’attività di sperimentazione interdisciplinare: arti visive, musica, cinema, letteratura, poesia. Negli stessi ambienti è esposta la collezione in progress di dipinti di pittori della domenica che l’artista acquista a Porta Portese e nei mercatini. Questa ricca raccolta di pittura spontanea e irregolare è parte integrante della poetica sui miti metropolitani e sui supereroi dei fumetti portata avanti da D’Amico. In mostra a Blocco 13, oltre ad alcune sue opere (e a un murale esterno realizzato con Claudio Bonuglia), sono esposti lavori di Massimo Arduini, Ysabel Dehais, Ada De Pirro, Nina Eaton, Stefania Fabrizi, Marco Giovenale, Fabio Lapiana, Julie-Rebecca Poulain e Silvia Stucky.

Ulteriori informazioni e comunicato stampa completo:
comunicato Alberto D’Amico_ 29 apr -17 mag 2025_ BLOCCO 13


#AdaDePirro #AlbertoDAmico #art #arte #arteIrregolare #artiVisive #associazioneCulturaleBlocco13 #Batman #Blocco13 #CarloAlbertoBucci #cinema #ClaudioBonuglia #collezione #collezioni #FabioLapiana #fumetti #GiovanniLamorgese #inaugurazione #incontri #JulieRebeccaPoulain #letteratura #MarcoGiovenale #MassimoArduini #mitiMetropolitani #mostra #musicA_ #NemboKid #NinaEaton #PiramideCestia #pitturaIrregolare #pitturaSpontanea #poesia #QuadrioPirani #SilviaStucky #StefaniaFabrizi #studio #StudioCampoBoario #supereroi #Superman #vernissage #YsabelDehais

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blinne ní ghrálaigh’s speech and the icj hearings in israel’s occupation of palestinian territories case


a fragment:

video.wordpress.com/embed/mTlD…

>> Blinne Ní Ghrálaigh, the counsel for the Palestinian state, described Israel’s actions as “antithetical to a peace-loving state”. She said the restrictions on “the fundamental rights of the Palestinian people, [Israel’s] attacks on the United Nations and on UN officials, property and premises, its deliberate obstruction of the organisation’s work and its attempt to destroy an entire UN subsidiary organ” were “unprecedented in the history of the organisation”.<< (The Guardian, here, 28 Apr, 2025)

*

video recording:

youtube.com/live/284ZsLFbymo?s…

“The International Court of Justice begins hearings in the ongoing case regarding Israel’s occupation of Palestinian territories.
Israel faces accusations of breaking international law by refusing to let aid into the Gaza Strip when dozens of nations present arguments at the ICJ during a week of hearings starting at The Hague on April 28″.

Blinne Ní Ghrálaigh’s speech starts at at 1h 55′ 47″

#ICJ #Palestinian #Israel #Gaza #warcrimes #thehague Netherlands #live #Reuters #News #TheGuardian #BlinneNíGhrálaigh

*

The Guardian: “Israel seems set on destroying system of international law compliance, ICJ hears” (theguardian.com/world/2025/apr…)

#aid #bambini #BlinneNíGhrálaigh #bombing #children #civilians #colonialism #counselForThePalestinianState #fundamentalRights #Gaza #GazaStrip #genocide #genocidio #hearings #humanRights #ICC #icj #IDF #InternationalCourtOfJustice #internationalLaw #invasion #IOF #Israel #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #live #massacri #news #occupationOfPalestinianTerritories #occupiedTerritories #Onu #Palestina #Palestine #palestinian #PalestinianPeople #PalestinianState #racism #Rafah #restrictions #Reuters #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #StateOfPalestine #TheHague #theguardian #thehague #UN #UNOfficials #UnitedNations #UNO #UNRWA #video #warCrimes #warcrimes #zionism

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blinne ní ghrálaigh’s speech and the icj hearings in israel’s occupation of palestinian territories case


a fragment:

video.wordpress.com/embed/mTlD…

>> Blinne Ní Ghrálaigh, the counsel for the Palestinian state, described Israel’s actions as “antithetical to a peace-loving state”. She said the restrictions on “the fundamental rights of the Palestinian people, [Israel’s] attacks on the United Nations and on UN officials, property and premises, its deliberate obstruction of the organisation’s work and its attempt to destroy an entire UN subsidiary organ” were “unprecedented in the history of the organisation”.<< (The Guardian, here, 28 Apr, 2025)

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video recording:

youtube.com/live/284ZsLFbymo?s…

“The International Court of Justice begins hearings in the ongoing case regarding Israel’s occupation of Palestinian territories.
Israel faces accusations of breaking international law by refusing to let aid into the Gaza Strip when dozens of nations present arguments at the ICJ during a week of hearings starting at The Hague on April 28″.

Blinne Ní Ghrálaigh’s speech starts at at 1h 55′ 47″

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The Guardian: “Israel seems set on destroying system of international law compliance, ICJ hears” (theguardian.com/world/2025/apr…)

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podcast + documentation about the latest case held against israel at the icj


the following podcast can be found as a link here: aljazeera.com/news/2025/4/28/i…

The Inside Story Podcast‘: “What’s the latest case held against Israel at the ICJ?”
28 apr 2025

https://play.headliner.app/podcast/_cpf_cl26fdw930000ejqk7xrtfurn/episode/27bebc04-20e3-4fa0-8642-b2cd00f6a582

“The International Court of Justice hears another case against Israel – in what could be a test of Israeli defiance of international law. More than 40 nations argue its ban on the UN agency for Palestinian refugees is a breach of the UN charter. So, can the world court hold Israel to account this time?”

In the episode:
Sam Rose, Senior Acting Director, UNRWA Affairs in Gaza.
Michael Lynk, Professor Emeritus, Faculty of Law, Western University.
Gideon Levy, Columnist, Haaretz.

Host: Folly Bah Thibault

***

Look for more infos —from the ICJ site:

icj-cij.org/case/196
=
Obligations of Israel in relation to the Presence and Activities of the United Nations, Other International Organizations and Third States in and in relation to the Occupied Palestinian Territory

Latest Developments, Verbatim record 2025/4
(bilingual version)

Public sitting held on Monday 28 April 2025, at 3 p.m., at the Peace Palace, President Iwasawa presiding, on the Obligations of Israel in relation to the Presence and Activities of the United Nations, Other International Organizations and Third States in and in relation to the Occupied Palestinian Territory (Request for advisory opinion submitted by the General Assembly of the United Nations)

Written record available here:
icj-cij.org/sites/default/file…

#bambini #caseAgainstIsrael #children #colonialism #FollyBahThibault #Gaza #GeneralAssemblyOfTheUnitedNations #genocide #genocidio #GideonLevy #Haaretz #ICC #icj #IDF #InternationalCourtOfJustice #internationalLaw #invasion #IOF #Israel #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #MichaelLynk #OccupiedPalestinianTerritory #Onu #Palestina #Palestine #PalestinianRefugees #PeacePalace #PresidentIwasawa #SamRose #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #UN #UNAgencyForPalestinianRefugees #UNCharter #UnitedNations #UNO #UNRWA #warcrimes #WesternUniversity #zionism

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9-10 maggio @ la camera verde (roma): “il laboratorio”, di pasquale napolitano


locandina del documentario
cliccare per ingrandire

locandina del documentario
cliccare per ingrandire

Centro Culturale LA CAMERA VERDE
…dal 1999…
Via Giovanni Miani 20, Roma
www.lacameraverde.com info [at] lacameraverde.com
Venerdì 9 maggio 2025, alle ore 18:30

Proiezione del film

IL LABORATORIO
di
Pasquale Napolitano


Scritto da Daniela Allocca e Pasquale Napolitano

Con Vittorio Avella, Antonio Sgambati
e con Vincenzo Rusciano, Lello Esposito, Mariano Baino, Sergio Fermariello,
Giovanni Timpani, Annalisa Mazzola, Mimmo Grasso, Pietro Lista

Produzione: Lapej Communication srl 2024
(dur. 65 minuti)

Intervengono
Daniela Allocca e Pasquale Napolitano

+ sabato 10 maggio 2025, h: 17:00 / 18:30 / 20:30 – Il laboratorio, di Pasquale Napolitano, 2024

Vittorio Avella, maestro incisore, e Antonio Sgambati nel 1978 a Nola, fondano Il Laboratorio di Nola. 45 anni di attività segnano questo luogo come tra gli ultimi avamposti dove il libro non è mai stato una questione di codici a barre. Il libro nel laboratorio diventa un’esperienza umana. Il film di Napolitano racconta l’idea, la gioia del fare, del saper aspettare, cosa accade quando il torchio si mette in movimento, cosa vuol dire tirare su una stamperia…Il Laboratorio scritto da Daniela Allocca e Pasquale Napolitano che ne cura anche la regia, racconta la storia, la memoria di un luogo necessario. L’incisione resta un fatto aperto dove il torchio apre ad infiniti altri spazi, dove anche l’errore più improvviso, può diventare il centro dell’opera. Si inarcano le ombre tra un solco di segno e l’altro. Avella e Sgambati sono la memoria aperta, Napolitano filma con sapienza e con tenerezza il racconto di un tempo che resta.

Buona visione.

Gians

#AnnalisaMazzola #AntonioSgambati #art #arte #CameraVerde #DanielaAllocca #GiovanniTimpani #IlLaboratorio #incisione #incisioni #laCameraVerde #LapejCommunicationSrl #LelloEsposito #libri #MarianoBaino #MimmoGrasso #PasqualeNapolitano #PietroLista #poesia #poeti #SergioFermariello #stamperia #stamperiaDArte #tipografia #VincenzoRusciano #VittorioAvella

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qui #FulvioAbbate attacca con veemenza benedetta la miseria dei #letterati : youtu.be/uJSAIBAaROU
in un commento gli suggerisco, allo stesso tempo, di sbattere la porta e di trasformarsi da membro degli "amici della domenica" a nemico della domenica.

#amicidelladomenica
#nemicidelladomenica
#letterati
#premiostrega
#scandaletti
#intellettuali


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canali di slowforward et alia


DAL 2003, SLOWFORWARD è il sito più testardo, aggiornato (e anziano) su #scritture di ricerca, #arte contemporanea, #musica sperimentale, materiali verbovisivi, #asemic writing, #poesia concreta, #prosa in prosa, prose brevi, scritture non assertive, littéralité, flarf, sought poetry, #googlism , #fluxus e #anarchia , movimenti, #editoria ‘irregolare’, #glitch , ossessione collezionistica, #audio e #video più o meno deliranti, #network possibili di #sperimentazione , #dada , #derive & compagnia

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slowforward – pur con tutte le sue imperfezioni e contraddizioni – sollecita tutti a evitare, per quanto possibile, i canali generalisti (soprattutto twitter, threads e facebook) e ad andare semmai alla fonte dei materiali, privilegiando piattaforme di condivisione presenti nel #fediverso o che comunque limitano le separazioni interne alle comunità, ed evitano o proprio cancellano del tutto l’invadenza pubblicitaria, lo #shadowbanning , la #censura , gli algoritmi demenziali, le violazioni della (o i comportamenti leggeri in tema di) #privacy

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dip 045, “social”?


l’algoritmo di #Threads (forse il peggior social in cui mi sia imbattuto) sembra perfino più demenziale di quello di #facebook o di #twitter: deve in qualche modo creare una specie di mare magnum in cui tutti perdono tutti.
per non parlare del sistema del “repost”, che funziona con #wordpress e che mi permette di ripostare (appunto) in automatico i materiali che escono su slowforward.net. sono tutti praticamente INVISIBILI. Threads (come facebook e soprattutto twitter) lavora solo per sé stesso, questo è quanto.
la logica, nei social media generalisti, è evidente: la creazione di livelli di #separazione tra piattaforma e piattaforma, e (all’interno di queste) tra utente e utente. l’esatto opposto di quello che succede nel #fediverso.

27 mar. 2025

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