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in uscita il 16 maggio per déclic


◐ Dal 𝟭𝟲 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 per 𝗱𝗲́𝗰𝗹𝗶𝗰:

◫ 𝙤𝙘𝙖 𝙩𝙧𝙚 𝙩𝙤𝙘 𝙩𝙤 di Francesca Perinelli: declicedizioni.it/prodotto/oca…

◫ 𝙋𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙤𝙜𝙜𝙚𝙩𝙩𝙤 di Marco Giovenale: declicedizioni.it/prodotto/pri…

✎ Progetto grafico e immagine di copertina a cura di Resli Tale

#déclic #FrancescaPerinelli #MarcoGiovenale #nuoveUscite #ocaTreTocTo #PrimaDellOggetto #prosaBreve #ResliTale

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installance #0192: asemic text


i0192

i0192
installance n. : # 0192type : asemic text on papersize : ~ cm 5 x 7record : lowres shotadditional notes : abandoneddate : Apr 18th, 2025time : 4:23pmplace : Rome, via Bartolomeo Bossifootnote : ---copyright : (CC) 2025 differx
.

#0192 #abandoned #asemic #asemicText #i0192 #installance #installance0192

Questa voce è stata modificata (5 giorni fa)

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salvatore borsellino: familiari delle vittime inascoltati. la deriva di regime è evidente


5 aprile 2025

È stato ieri approvato dal consiglio dei ministri quell’attentato ai principi della nostra Costituzione noto come “Decreto Sicurezza”.

È una cosa di una gravità estrema, è un decreto e quindi entra immediatamente in vigore dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, si esclude anche il Parlamento, anche se dovrà da questo essere approvato entro sessanta giorni, e purtroppo mi risulta che sia stato già controfirmato dal Presidente della Repubblica.

Il presidente del Senato, al quale ci eravamo rivolti, ha rifiutato di ascoltare l’associazione dei familiari delle vittime che dell’operato dei servizi sono state le prime vittime e purtroppo anche il successivo appello alla presidenza della repubblica è rimasto senza risposta.

Quello che fino ad oggi hanno fatto questi servizi, come l’istigazione e la partecipazione alle stragi, sarà oggi coperto dalla legge.

Dovranno risponderne solo al capo del governo.

È peggio dell’Ovra e del ventennio fascista.

Questo stesso presidente del consiglio, a cui viene data la facoltà anche di autorizzare componenti dei servizi a guidare associazioni terroristiche e commettere omicidi, ha detto che il provvedimento è stato emanato come decreto e non discusso in parlamento per questioni di urgenza e per rispondere alle aspettative dei cittadini.

Ma quei cittadini che sono stati colpiti non solo come cittadini di questo stato ma anche nei propri affetti, i rappresentati delle associazioni dei familiari di vittime di stragi e di assassini non sono stati neppure ascoltati, nonostante avessero chiesto di esserlo, sia dalle commissioni parlamentari sia dal Presidente della Repubblica.

Mi vergogno di essere cittadino di uno stato guidato da un sistema di potere che si sta rivelando peggiore del regime fascista.

Non ne ho le prove e nessuna sentenza lo ha finora mai affermato con sicurezza, ma sono fermamente convinto che questi servizi a cui viene oggi data, per legge, la facoltà di delinquere e di uccidere, sono quelli che hanno partecipato alla preparazione e all’esecuzione delle stragi di Via D’Amelio e di Capaci, e non soltanto di quelle.

E credo anche che mio fratello, negli ultimi giorni della sua vita se ne fosse reso conto e per questo sia stata affrettata l’esecuzione di quella strage e sia stata sottratta la sua agenda.

Salvatore Borsellino

*

(grazie a Ilaria Giovinazzo per la condivisione di questo testo, reperibile anche ai link che seguono)

Questo decreto consente alle attività di rispondere direttamente al governo, finora sottoposte al giudizio della magistratura invece adesso saranno autorizzate dopo un omicidio a risponderne solo a capo del Governo. Questo è inammissibile. Per i motivi spiegati, nonostante la legge sia passata alla Camera, abbiamo chiesto di essere sentiti al Senato” (notizie.com/2025/03/08/ddl-sic…)

19luglio1992.com/salvatore-bor…

wordnews.it/2025/04/05/decreto…

micromega.net/approvato-il-dec…

cavalierenews.it/attualita/281…

liberainformazione.org/2025/04…

#accordiStatoMafia #agendaRossa #agendeRosse #associazioniVittimeDelleStragi #attentati #audizione #decretoSicurezza #fascismo #governo #governoFascista #governoNeofascista #mafia #mafie #neofascismo #PaoloBorsellino #Parlamento #PresidenteDellaRepubblica #SalvatoreBorsellino #statoDiPolizia #strage #strageDiCapaci #strageDiStato #strageDiViaDAmelio #stragi #stragiDiStato #stragismo #trattativeStatoMafia #vittimeDelleStragi

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pod al popolo, #060: audio integrale dell’incontro all’università di padova: “scrittura di ricerca, tra verbale e non verbale” (17 apr. 2025)


Audio completo dell’incontro dedicato alle scritture di ricerca, nell’ambito del modulo ‘Laboratorio poesia’: Elisa Barbisan in dialogo con MG. Su Pod al popolo. Il podcast irregolare, ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto.

#asemic #asemicWriting #audio #ElisaBarbisan #gammm #JeanMarieGleize #LaboratorioDiPoesia #MarcoGiovenale #materialiVerbovisivi #mp3 #Oggettistica #PAP #pap060 #pap060 #podAlPopolo #podcast #prosa #ProsaInProsa #proseInProsa #ricercaLetteraria #scritturaAsemica #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #seminariDiPoesia #slowforward #sperimentalismo #Tic #TicEdizioni #UltraChapbook #UltraChapBooks #UniversitàDiPadova

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cousin collective: “temporal territories. an anthology on indigenous experimental cinema” (2025)


Sandro Ricaldone

TEMPORAL TERRITORIES
An Anthology on Indigenous Experimental Cinema
Edited by COUSIN Collective
Light Industry, 2025

Founded in 2018, COUSIN Collective is dedicated to promoting Indigenous artists working with the moving image. Temporal Territories is the collective’s critical anthology on Indigenous experimental cinema, bringing together new works, reprints of key writings, theoretical interventions, artist portfolios, intergenerational dialogues and manifestos. With topics ranging from science fiction to found-footage filmmaking to the strange case of the DeMille Indians, the volume surveys a varied and vital body of work, and suggests new forms still to come.
As COUSIN writes in their introduction, “We hope this collection can be something like a celebration, a point along your path that fosters conversations and connections. …There are no rules to this thing, and you are not alone.”
Contributors include: Raven Chacon, Colectivo Los Ingrávidos, Lou Cornum, Grace Dillon, Guillermo Gómez-Peña, Miguel Hilari, Sky Hopinka, Kite, Adam Khalil, Zack Khalil, Pedro Neves Marques, Fox Maxy, Michael Metzger, Jas M. Morgan, Caroline Monnet, Shelley Niro, Adam Piron, Tiare Ribeaux, Diana Flores Ruíz, Walter Scott, Girish Shambu, Paul Chaat Smith, Adam Spry, Elizabeth Weatherford.


https://lightindustry.bigcartel.com/product/temporal-territories-an-anthology-on-indigenous-experimental-cinema

*

expcinema.org/site/en/books/te…

#AdamKhalil #AdamPiron #AdamSpry #AnAnthologyOnIndigenousExperimentalCinema #CarolineMonnet #cinema #ColectivoLosIngrávidos #COUSINCollective #DianaFloresRuíz #ElizabethWeatherford #film #FoxMaxy #GirishShambu #GraceDillon #GuillermoGómezPeña #JasMMorgan #Kite #LightIndustry #LouCornum #MichaelMetzger #MiguelHilari #movie #PaulChaatSmith #PedroNevesMarques #RavenChacon #SandroRicaldone #ShelleyNiro #SkyHopinka #TiareRibeaux #WalterScott #ZackKhalil

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oggi a roma: ‘torazine’, incontro @ policromie di controcultura (primalinea studio)


Policromie di Controcultura: Materiali d’archivio, arti grafiche e souvenir
PrimaLinea Studio è lieta di presentare “Policromie di Controcultura”, un’indagine in retrospettiva per cercare di risolvere uno dei più grandi crimini editoriali perpetrati in Italia. Il caso in esame: Torazine.
@ PrimaLinea Studio, il 18 alle 18. oggi, insomma.
Nata a Roma nel 1995 come filiazione della scena rave locale, Torazine è stata una rivista radicale, visionaria ed estrema.
Il reato? Aver disseminato visioni acide e capsule di controcultura pop negli interstizi del sottosuolo italiano, infettando l’immaginario collettivo con un’estetica talmente ruvida, dissacrante e brutale da diventare, contro ogni previsione, un culto intergenerazionale.
A cura di Alessio “Gordo” d’Anelli
*
PrimaLinea Studio
Via Giovan Battista Gandino 31
Roma – Metro Valle Aurelia

Evento fb: facebook.com/events/s/torazine…

#AlessioGordoDAnelli #AlessioDAnelli #art #arte #ArteBorghese #artiGrafiche #Canevacci #ChiaraSusannaCrespi #Chx #controcultura #FabioLapiana #FondazioneAtonal #grafica #GraficiMekkanici #Hal9000 #Infidel #materialiDArchivio #MiguelAngelMartin #PolicromieDiControcultura #pop #PrimalineaStudio #Ragnisco #rivista #riviste #torazine #zine #zines

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il genocidio appoggiato da una spregevole “sinistra italiana per israele”


una non-sinistra capace ancora di appoggiare con solerzia il genocidio:
poliverso.org/display/0477a01e…
da facebook.com/share/1B7URVAtM2/

lo schifo più totale.

#genocidio #Gaza #Palestina #sinistraperisraele #fassino

#fassino #fintaSinistra #Gaza #Palestina #sinistraperisraele


la vergognosa "sinistra italiana per israele"


Ed ecco a voi Sinistra per Israele (come già noto prezzolata da Netanyahu)

Cronaca. Ieri in un dibattito in Senato si è riunita la cosiddetta “Sinistra per Israele” con Ivan Scalfarotto (Iv), Lucio Malan e Piero Fassino, Sensi e Delrio, Alfredo Bazoli e Walter Verini, Lia Quartapelle e Marianna Madia, Enza Rando e Antonio Nicita, Simona Malpezzi e Sandra Zampa; Marco Carrai, da sempre vicino a Matteo Renzi, e console onorario di Israele e Raffaella Paita, Luciano Nobili, Silvia Fregolent di IV.
L’iniziativa voleva contrastare la mozione contro Israele di Conte del giorno prima che ha visto anche la partecipazione della Shlein.
Fassino, oltre a ricordare ai presenti con orgoglio che viene definito “il sionista di sinistra”, ha ricordato anche “che va bene dire due popoli due Stati, ma che la soluzione ad ora non è praticabile”, dicendo inoltre che molte delle strutture operative di Hamas sono costruite vicino a luoghi come gli ospedali, e dunque risultano “fatali” le vittime civili. Fatali, ha usato questo termine per giustificare le conseguenze genocidiarie delle bombe israeliane. Per la cronaca - leggo da un articolo di oggi sul FQ- “una donna dal pubblico è pure intervenuta per rivendicare il fatto che l’esercito israeliano “avverte sempre dei suoi obiettivi”. Fassino l’ha rassicurata sulle sue posizioni, la sala ha applaudito”.
Cosa dire? Niente di più, se non che nella sala non aleggiava profumo di Chanel, ma di carne umana bruciata.

(Cosimo Minervini)


Questa voce è stata modificata (2 settimane fa)


la vergognosa "sinistra italiana per israele"


Ed ecco a voi Sinistra per Israele (come già noto prezzolata da Netanyahu)

Cronaca. Ieri in un dibattito in Senato si è riunita la cosiddetta “Sinistra per Israele” con Ivan Scalfarotto (Iv), Lucio Malan e Piero Fassino, Sensi e Delrio, Alfredo Bazoli e Walter Verini, Lia Quartapelle e Marianna Madia, Enza Rando e Antonio Nicita, Simona Malpezzi e Sandra Zampa; Marco Carrai, da sempre vicino a Matteo Renzi, e console onorario di Israele e Raffaella Paita, Luciano Nobili, Silvia Fregolent di IV.
L’iniziativa voleva contrastare la mozione contro Israele di Conte del giorno prima che ha visto anche la partecipazione della Shlein.
Fassino, oltre a ricordare ai presenti con orgoglio che viene definito “il sionista di sinistra”, ha ricordato anche “che va bene dire due popoli due Stati, ma che la soluzione ad ora non è praticabile”, dicendo inoltre che molte delle strutture operative di Hamas sono costruite vicino a luoghi come gli ospedali, e dunque risultano “fatali” le vittime civili. Fatali, ha usato questo termine per giustificare le conseguenze genocidiarie delle bombe israeliane. Per la cronaca - leggo da un articolo di oggi sul FQ- “una donna dal pubblico è pure intervenuta per rivendicare il fatto che l’esercito israeliano “avverte sempre dei suoi obiettivi”. Fassino l’ha rassicurata sulle sue posizioni, la sala ha applaudito”.
Cosa dire? Niente di più, se non che nella sala non aleggiava profumo di Chanel, ma di carne umana bruciata.

(Cosimo Minervini)

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oggi, 17 aprile, all’università di padova: incontro con mg su “scrittura di ricerca, tra verbale e non verbale”


LABORATORIO POESIA @ Università di Padova
Incontro con Marco Giovenale

Scritture di ricerca,
tra verbale e non verbale


17 aprile 2025, alle ore 17:30
POLO BEATO PELLEGRINO, AULA 9
Seconda data del modulo

incontro aperto a tutti
(studenti e non)

locandina dell'incontro del 17 aprile a Padova, sulla scrittura di ricerca
cliccare per ingrandire

evento fb:
facebook.com/events/s/incontro…

pdf della locandina:
slowforward.net/wp-content/upl…

*

Il seminario è valido per l’acquisizione dei 3 cfu relativi alle “altre attività” per gli studenti e le studentesse di Filologia moderna dell’Università di Padova. Cliccare qui per l’accesso al moodle

Il progetto è finanziato dal Prin “MeCo. Le forme della poesia italiana contemporanea”. Responsabile scientifico: Prof. Fabio Magro
Contatti: laboratoriopoesia.pd [at] gmail.com
Progetto grafico: Tiziano Segalina


nota di MG:

Si parlerà di siti di scritture sperimentali (navigando insieme su schermo in alcune pagine), della Casa esposta, di Oggettistica e altri libri, di Prosa in prosa, di postpoesia, di non-assertività e ricerca letteraria, di flarf e googlism, e – sul fronte verbovisivo – di asemic writing. Insomma di tutte le cose di cui la rete, le riviste, i convegni, le interviste e l’editoria di qualità brulicano da una ventina d’anni circa.

#asemic #asemicWriting #assertività #cambioDiParadigma #ElisaBarbisan #FabioMagro #FilologiaModerna #flarf #googlism #incontro #LeFormeDellaPoesiaItalianaContemporanea #materialiVerbovisivi #MeCoLeFormeDellaPoesiaItalianaContemporanea #nonAssertività #poesia #poesie_ #prosa #ProsaInProsa #proseBrevi #scritturaAsemica #scritturaComplessa #scritturaDiRicerca #scrittureComplesse #scrittureConcettuali #scrittureDiRicerca #seminario #TizianoSegalina #UniversitàDiPadova

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oggi, 17 aprile, università roma tre: presentazione di “pensare dopo gaza”, di franco berardi bifo


oggi, giovedì 17 aprile, alle ore 17:00
all’Università degli Studi Roma Tre, Via Ostiense 234 –
Dipartimento Filosofia, Comunicazione e Spettacolo, AULA C3

Franco Berardi Bifo
discute del suo ultimo libro

PENSARE DOPO GAZA
Saggio sulla ferocia e la terminazione dell’umano

(ed. Timeo, 2025)

Partecipano
Daniela Angelucci, Ilaria Bussoni, Donatella Della Ratta, Giuseppe Episcopo, Dario Gentili, Arturo Mazzarella, Francesco Raparelli, Daniele Balicco, Teresa Numerico,


cliccare per ingrandire

#ArturoMazzarella #Bifo #DanielaAngelucci #DanieleBalicco #DarioGentili #DonatellaDellaRatta #filosofia #FrancescoRaparelli #FrancoBerardi #FrancoBerardiBifo_ #Gaza #genocidio #GiuseppeEpiscopo #IlariaBussoni #izrahell #Palestina #RomaTre #TeresaNumerico #Timeo #UniversitàDegliStudiRomaTre


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a milano, oggi, 17 aprile, assemblea @ ponte della ghisolfa: verso la festa del non lavoro



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#anarchia #assemblea #festaDelNonLavoro #PonteDellaGhisolfa

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mozione congiunta per la palestina, di avs, pd e m5s + petizione per tenere lo yankee fuori da gaza


mozione parlamentare per la Palestina - di AVS, PD e M5S
cliccare per ingrandire

LE RICHIESTE DELLA MOZIONE

1. Riconoscere lo Stato di Palestina come stato democratico e sovrano

2. Promuovere il riconoscimento della Stato di Palestina anche da parte di tutta l’Unione Europea

3. Esigere in tutte le sedi internazionali e multilaterali il cessate il fuoco immediato in Palestina, la liberazione degli ostaggi, la fornitura di aiuti umanitari, il rispetto della tregua in Libano e il pieno rispetto del diritto internazionale

4. Sostenere il cosiddetto “Piano arabo” per la ricostruzione e la futura amministrazione di Gaza, condannando qualsiasi piano di espulsione dei palestinesi da Gaza e Cisgiordania

5. Sospendere immediatamente, dove ancora in essere, forniture e autorizzazioni di vendita nonché l’importazione di armi allo Stato di Israele

6. Sostenere in sede europea l’adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale

7. Esigere la fine dell’occupazione militare illegale dei territori palestinesi in Cisgiordania e l’illegale creazione e sostegno di insediamenti israeliani

8. Promuovere la sospensione dell’accordo di associazione EU-Israele, per le ripetute violazioni del diritto internazionale

9. Dare piena attuazione ai mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale nei confronti di Netanyahu e Gallant

10. sostenere, in tutti i consessi europei ed internazionali, la legittimità della Corte Penale Internazionale

Cliccare per
condividere su whatsapp

*

è inoltre possibile chiedere al Parlamento Europeo di calciare via dall’orbita EU – insomma rifiutare e condannare – le farneticazioni dello svitato yankee.
qui:

A: Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea

Nella Sua qualità di Presidente della Commissione Europea esigiamo:

1. L’immediata condanna da parte della Commissione europea delle dichiarazioni e dei piani di Trump sul futuro di Gaza.

2. Che i Paesi dell’Unione Europea facciano pressione per una dichiarazione congiunta che respinga in toto le intenzioni dell’amministrazione Trump riguardo a Gaza.

3. Di rafforzare gli aiuti umanitari dell’UE all’UNRWA e richiedere formalmente il ripristino degli aiuti umanitari statunitensi.

4. Il rispetto rigoroso del diritto internazionale e delle risoluzioni ONU sulla Palestina.

Cliccare per firmare

#aiutiUmanitari #AlleanzaVerdiSinistra #AVS #ceasefire #cessateIlFuoco #cessateIlFuocoPermanente #Cisgiordania #coloni #colonialism #colonialismo #CortePenaleInternazionale #CPI #Gaza #genocide #genocidio #ICC #icj #IDF #IJC #IOF #israelestatoterrorista #israelterroriststate #izrahell #M5S #massmurders #Movimento5Stelle #mozione #mozioneCongiunta #mozioneCongiuntaPerLaPalestina #mozionePerLaPalestina #Palestina #Palestine #PartitoDemocratico #PD #sanzioni #sanzioniControIsraele #settlers #sionismo #sionisti #sionistiassassini #starvingcivilians #starvingpeople #StatoDiPalestina #stopTheColonizationOfTheWestBank #tregua #warcrimes #WestBank #WestBank #zionism

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oggi, 16 aprile, a roma, biblioteca nazionale: presentazione dei ‘quaderni di fisica e metafisica’



cliccare per ingrandire

Biblioteca Nazionale Centrale (Roma).

La Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte, in collaborazione con il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, presenta il ciclo di conferenze dedicato ai primi tre numeri dei «Quaderni di Fisica e Metafisica», rivista di approfondimento – edita da Allemandi Editore – su tematiche legate alla raccolta della Collezione Cerruti, una delle più complete d’Italia.

Il ciclo prende il via a Roma, oggi, mercoledì 16 aprile alle ore 16, con la prima presentazione dedicata ad Alchimie del colore, numero 1 dei «Quaderni», sull’analisi dei pigmenti impiegati per miniare e illustrare manoscritti e incunaboli, oltre che alla loro produzione, commercializzazione e circolazione.
A guidare l’incontro, ospitato negli Spazi900 della Biblioteca Nazionale Centrale, è Andrea Cortellessa, critico letterario e storico della letteratura, accompagnato dalla voce dello storico dell’arte Bernardo Oderzo Gabrieli, tra gli autori del numero, del collezionista Giuseppe Garrera, che anticipa i contenuti della seconda pubblicazione, Morale della collezione, e della storica dell’arte Elena Inchingolo, per la Collezione Cerruti.

La curatela dei primi tre numeri è stata affidata ad Andrea Cortellessa, cui si deve l’idea di affrontare gli argomenti da una duplice prospettiva: “fisica”, con approccio analitico e filologico, talvolta propriamente scientifico; e “metafisica”, ad assecondare una visione di carattere narrativo e filosofico. Un omaggio a Giorgio de Chirico, padre della Metafisica, tra gli artisti più amati da Cerruti e di cui in collezione si conservano dieci dipinti.

A questo approccio si deve il titolo della collana, «Quaderni di Fisica e Metafisica», che affronta in ogni numero un tema, che viene approfondito da studiosi di varia estrazione a partire dalle caratteristiche materiali delle opere presenti in Collezione, per giungere a riflessioni più concettuali. Ciascuna pubblicazione raccoglie i contributi di uno scrittore e un artista, invitati a interpretare, attraverso il loro punto di vista, le tematiche proposte.

Alchimie del colore presenta la prospettiva “fisica” di Bernardo Oderzo Gabrieli, con il saggio Sul mercato dei colori: esempi di qualità e costi per la decorazione libraria tra Medioevo e Rinascimento, e l’intervento dei chimici Maria Labate, Angelo Agostino, Patrizia Davit, Elisa Calà, Francesca Robotti e Maurizio Aceto, dal titolo I volumi decorati della Collezione Cerruti sotto la lente della diagnostica, frutto delle analisi diagnostiche compiute nell’arco di un anno sui preziosi volumi della Collezione. Sul versante della “metafisica” completano il «Quaderno» il racconto inedito Un artista della pelle di Tiziano Scarpa, scritto per l’occasione, in cui del colore emergono gli inquietanti effetti storici e sociali, e un intervento dell’artista inglese Mark Leckey, vincitore nel 2008 del Turner Prize.

#AlchimieDelColore #Allemandi #AndreaCortellessa #AngeloAgostino #art #arte #BernardoOderzoGabrieli #BibliotecaNazionale #BibliotecaNazionaleCentrale #CastelloDiRivoli #ElenaInchingolo #ElisaCalà #FondazioneCerruti #FondazioneFrancescoFedericoCerrutiPerLArte #FrancescaRobotti #GiorgioDeChirico #GiuseppeGarrera #MariaLabate #MarkLeckey #MaurizioAceto #MoraleDellaCollezione #PatriziaDavit #QuaderniDiFisicaEMetafisica #rivista #Spazi900 #TizianoScarpa

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ilaria cucchi sul decreto “sicurezza”


da fb:

Era già successo. È accaduto di nuovo. Gli esperti delle Nazioni Unite hanno scritto al governo italiano. Condannano con parole durissime il decreto sicurezza, ne chiedono la revoca.

Perché non è accettabile.

Non è accettabile per quello che c’è scritto. Per come lo hanno scritto. Talmente male che rischia di trasformare il rispetto dei diritti in una libera interpretazione del pubblico ufficiale di turno. Non è accettabile nemmeno il modo con cui è stato approvato, “aggirando il Parlamento e il controllo pubblico” – cito le parole non di pericolosissimi attivisti per i diritti umani, ma proprio degli esperti Onu.

E poi, come ripetiamo da mesi, non è accettabile il risultato di tutto questo.

Perché il decreto sicurezza, lo si capisce benissimo leggendo sempre il parere Onu, non è nient’altro che una gigantesca punizione collettiva. Un atto di violenza contro tutti i nemici della destra: i giovani, i più fragili, i detenuti. Tutti ugualmente sospesi dallo Stato di diritto.

Perché dove la legge diventa arbitrio, l’abuso diventa sistema.

E a pagarne il prezzo, sono sempre gli ultimi

Ilaria Cucchi, 16 apr. 2025

cfr. anche: slowforward.net/2025/04/13/par…

#carcere #condannaAllItalia #decretoSicurezza #decretosicurezza #detenuti #detenzione #gabbio #governoItaliano #IlariaCucchi #neofascismo #Onu #prigione #sicurezza


il punto non è se sei paranoico… il punto è se sei abbastanza paranoico (“strange days”, 1995) / differx. 2025 (aprile)


sì: sarò paranoico ma certo – mettendo i fatti in fila – non è che ci si senta proprio al settimo cielo della sicurezza personale e collettiva, per non parlare della produzione di senso, individuale e di gruppo. l’obiettivo, ricordiamocelo, non è solo l’auspicato rovesciamento dello stato di cose presente, ma anche – e sempre – la costruzione di situazioni qui e ora. la costruzione e condivisione di senso.
e: le istituzioni sono i nemici frontali delle situazioni. si comincia (o si continua) a doverle rifiutare tutte. o qualcosa del genere.
ecco insomma la fila dei fatti, incompleta, per mia distrazione, sicuramente :

  • il (p)residente della repubblica delle banane firma e dunque vara (è complice del varo di) un decreto “sicurezza” che in pratica istituisce lo stato di polizia, e dà ancora maggiori protezioni a quelle stesse forze neofasciste e repressive che – più o meno pilotate dai servizi segreti statunitensi – negli scorsi settant’anni hanno commesso in Italia un gran numero di ormai notissimi crimini, esecuzioni, stragi, depistaggi, accordi con le mafie eccetera; e che – soprattutto con Genova 2001 – si sono riprese pienamente il campo squadristico storico, ‘arricchito’ dalle esperienze della macelleria delle dittature sudamericane;
  • la medesima repubblica delle medesime banane non solo intrattiene ottimi rapporti (anche economici e militari) con israele e con la sua natura e prassi genocida e razzista, ma attua energicamente il razzismo e la deportazione anche in casa propria (cpr, lager in Albania, permanenza della legge Bossi Fini eccetera);
  • la compagine neofascista del goveno della stessa repubblica delle stesse banane ha da tempo occupato e blindato posti chiave nell’informazione e distribuzione dell’informazione generalista (per non parlare dell’editoria, della distribuzione e di canali video non ‘pubblici’: proprietà diretta del defunto referente politico della mafia celebrato con funerali di Stato due anni fa);
  • la detta compagine si avvia a completare il piano piduista di Gelli, sottomettendo la gestione della giustizia alle esigenze del governo e dei suoi padrini e padroni criminali; così come si avvierà presto a finire di smantellare sanità e scuola pubbliche, per ulteriormente accentuare la natura classista delle opportunità effettive di accesso a salute e istruzione;
  • in tutto questo, la sinistra istituzionale, segnatamente il PD, è incerto se oscilli più tra cretinismo e connivenza, o tra connivenza lassista e connivenza attivamente complice;
  • il caso Paragon, il software usato da forze (non identificate) dello Stato per spiare giornalisti, attivisti e altri individui, ri-chiarisce perfettamente, se ce ne fosse bisogno, che le istituzioni – tutte – non si sono mai fatte né si fanno tutt’ora il minimo scrupolo di ricorrere a mezzi illegali e invasivi per spiare i cittadini, non importa se coinvolti in attività politiche o meno; (le stesse tecnologie che permettono lo spionaggio – e magari il furto e la vendita di dati sensibili – permettono anche, si può immaginare, la fabbricazione di false prove e accuse contro chiunque);
  • Meta fa attivamente shadowbanning e boicottaggio di post e account filopalestinesi sia su facebook che su instagram, nonostante soprattutto instagram sia una fonte ricchissima di informazioni che riescono – a valanghe: per pressione quantitativa – a sfuggire ai filtri e a trasmettere in diretta il genocidio che israele commette ai danni di Palestinesi;
  • Meta ti obbliga alla sua IA, installata su whatsapp, e non è ancora chiaro se e come ci sarà una possibilità di opt-out, né quanto e come (e con quali garanzie e chiarezza) sarà o già ora è possibile tener fuori il naso di Zucko dalle nostre conversazioni private, le nostre foto, i video, gli appunti, le opinioni, insomma dai sacrosanti cazzi nostri;
  • Google e Microsoft hanno fornito e forniscono tecnologie di IA e supporto cloud alle forze israeliane per il massacro dei Palestinesi; sono gli stessi Google e Microsoft che ospitano e gestiscono percentuali spaventose di materiali e informazioni dai e sui cittadini di (praticamente) tutto il mondo; per non parlare di Meta, daccapo; in quali mani siamo?


[continua]

[forse]aggiornamenti 15-16-17 aprile:

youtube.com/embed/z2609lJqlH4?…

(1) Sigfrido Ranucci, nel silenzio generale, denuncia che una nuova circolare Rai impone la tracciabilità di tutto il materiale video, comprese le interviste con fonti anonime. Tutto dovrà essere caricato su una piattaforma interna dell’azienda, accessibile e monitorabile: “Si tratta di materiale sensibile: ci sono colloqui con fonti anonime, immagini che fanno parte del lavoro investigativo. Tracciarli significa compromettere la fiducia, esporre chi parla e limitare chi indaga […] . Per esempio, chi ha documentato tutte le inchieste legate al famoso incontro all’autogrill tra Renzi e Mancini, oggi è obbligato a fornire tutto il materiale girato, qualora la RAI, o chi per essa, lo richieda. Io credo che si stia chiudendo un cerchio, e che diventerà impossibile fare giornalismo d’inchiesta”.

Diciamo semplicemente che è un altro colpo alla democrazia in Italia.

(2) Perfino peggio: https://x.com/Marco49922370/status/1912056981973602350

(3) aggiornamento 17 aprile: articolo di Marco Schiaffino, per Radio Popolare, sullo schifo del controllo globale (e delle deportazioni) in USA [pdf]

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ranucci sull’attacco portato dal decreto “sicurezza” al giornalismo


youtube.com/shorts/z2609lJqlH4…

#decretoSicurezza #governoItaliano #neofascismo #Rai #Ranucci #report #SigfridoRanucci

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17 aprile, università di padova: incontro con mg su “scrittura di ricerca, tra verbale e non verbale”


LABORATORIO POESIA @ Università di Padova
Incontro con Marco Giovenale

Scritture di ricerca,
tra verbale e non verbale


17 aprile 2025, alle ore 17:30
POLO BEATO PELLEGRINO, AULA 9
Seconda data del modulo

incontro aperto a tutti
(studenti e non)

locandina dell'incontro del 17 aprile a Padova, sulla scrittura di ricerca
cliccare per ingrandire

evento fb:
facebook.com/events/s/incontro…

pdf della locandina:
slowforward.wordpress.com/wp-c…

*

Il seminario è valido per l’acquisizione dei 3 cfu relativi alle “altre attività” per gli studenti e le studentesse di Filologia moderna dell’Università di Padova. Cliccare qui per l’accesso al moodle

Il progetto è finanziato dal Prin “MeCo. Le forme della poesia italiana contemporanea”. Responsabile scientifico: Prof. Fabio Magro
Contatti: laboratoriopoesia.pd [at] gmail.com
Progetto grafico: Tiziano Segalina


nota di MG:

Si parlerà di siti di scritture sperimentali (navigando insieme su schermo in alcune pagine), della Casa esposta, di Oggettistica e altri libri, di Prosa in prosa, di postpoesia, di non-assertività e ricerca letteraria, di flarf e googlism, e – sul fronte verbovisivo – di asemic writing. Insomma di tutte le cose di cui la rete, le riviste, i convegni, le interviste e l’editoria di qualità brulicano da una ventina d’anni circa.

#asemic #asemicWriting #assertività #cambioDiParadigma #ElisaBarbisan #FabioMagro #FilologiaModerna #flarf #googlism #incontro #LeFormeDellaPoesiaItalianaContemporanea #materialiVerbovisivi #MeCoLeFormeDellaPoesiaItalianaContemporanea #nonAssertività #poesia #poesie #prosa #ProsaInProsa #proseBrevi #scritturaAsemica #scritturaComplessa #scritturaDiRicerca #scrittureComplesse #scrittureConcettuali #scrittureDiRicerca #seminario #TizianoSegalina #UniversitàDiPadova

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gaza, 18 minuti per fuggire dall’ospedale. poi i missili e le macerie / chiara cruciati sul “manifesto”, 15 aprile 2025

Gaza, 18 minuti per fuggire dall’ospedale. Poi i missili e le macerie


Chiara Cruciati

il manifesto, 15 aprile 2025

PALESTINA L’attacco israeliano sull’al-Ahli lascia Gaza City senza cliniche, tre pazienti muoiono nel cortile: «Il corpo di mio figlio bruciava, la schiena sanguinava, urlava dal dolore». Stallo nel negoziato al Cairo

A quasi due giorni dal bombardamento israeliano dell’ospedale battista Al-Ahli di Gaza City, i feriti arrivano lo stesso. Se ce li abbiano portati perché non sapevano fosse ormai un cumulo di macerie o perché speravano che qualche reparto fosse ancora funzionante, è difficile dirlo. Non hanno trovato né medici né infermieri, non hanno trovato più l’ospedale.
L’ISTITUTO CRISTIANO è stato colpito dall’aviazione israeliana nella notte tra sabato e domenica, alla vigilia della domenica delle palme. Poco prima l’esercito ne aveva ordinato l’evacuazione immediata. Agli sfollati, i sanitari, i pazienti e i loro familiari ha concesso una manciata di minuti, 18 per l’esattezza, per scappare.
Mentre i missili cadevano sopra il pronto soccorso, chirurgia e radiologia, sopra la farmacia e la stazione dell’ossigeno, mentre l’ultimo ospedale funzionante di Gaza City si accartocciava su se stesso, nel cortile morivano tre pazienti. Un bambino per il freddo, due adulti perché avevano bisogno dell’ossigeno per sopravvivere.
Yousef Abu Shakran, padre di 29 anni, ha stretto tra le braccia il figlioletto Mohammed, cinque anni e ustioni di terzo grado sulla schiena e sulle gambe, subite durante il raid israeliano che la scorsa settimana ha provocato una strage a Shujaeya.
È corso fuori dall’ospedale il più rapidamente possibile: «Il suo corpo bruciava, la schiena sanguinava, urlava dal dolore. Le ferite di tanta gente si sono riaperte, ho visto i familiari di una ragazzina con danni alla spina dorsale che tentavano di alzarla dal letto, ma era pieno di calcinacci». «Siamo usciti dall’ospedale e pochi secondi dopo è stato colpito da due missili, hanno fatto tremare la terra – ha raccontato Abu Shakran ad al-Jazeera – Erano le 2 di notte, non avevamo idea di dove portare nostro figlio. Soffriva e sanguinava. Non ci sono cliniche, non ci sono ospedali».

SUHAIB È TORNATO tra le macerie della sua casa nel quartiere di Zeitoun sulle spalle del fratello. Mezz’ora di strada. Non riesce a camminare, ha una gamba spappolata. L’attacco all’Al-Ahli è stato «giustificato» da Israele allo stesso modo: era un centro militare di Hamas. Nessuna prova e l’ennesimo chiodo sulla bara del sistema sanitario gazawi.
L’ospedale battista è uno dei 36 ospedali della Striscia distrutti o danneggiati dall’offensiva israeliana dal 7 ottobre. Ne rimangono in funzione 21, fa sapere l’Organizzazione mondiale della Sanità.
Un ospedalicidio che fa il paio con il blocco totale degli aiuti umanitari (cibo, medicine, tende) in vigore ormai da un mese e mezzo e che sta ammazzando lentamente Gaza.
Un insieme di pratiche che sta provocando reazioni globali. Si fermano però alle dichiarazioni, senza che seguano misure concrete. Tra queste quelle dell’alta rappresentante Ue agli esteri, Kaja Kallas, nota per la sua vicinanza alle posizioni israeliane ma che ieri ha definito le azioni di Tel Aviv sproporzionate. Più di così non riesce a fare, nonostante i massacri siano quotidiani (quasi 51mila i palestinesi uccisi dal 7 ottobre 2023, a cui si aggiungono 14mila dispersi stimati) e negli ultimi giorni in particolare abbiano preso di mira la cosiddetta «zona umanitaria» di al-Mawasi.
IL FAZZOLETTO di terra lungo la costa meridionale, ridotto a tendopoli, non è mai stata risparmiata dall’esercito israeliano. Ma è tanto più odioso che venga bombardata quando è in corso l’ennesimo sfollamento forzato da Rafah e Khan Younis: gli ordini di evacuazione emessi dall’esercito israeliano spingono famiglie prive di tutto verso una zona che sicura non lo è stata mai. Non è una novità nemmeno questa: da mesi esperti e analisti spiegano bene il significato di «zone sicure», aree in cui la popolazione viene concentrata e poi colpita, pratica che molti leggono come volta a rendere Gaza invivibile, senza speranza, dove non esiste altra alternativa che andarsene.
È quanto avviene a Rafah, circondata su ogni lato e per metà – come dimostrano le immagini satellitari – sotto il totale controllo dell’occupazione israeliana, impegnata in queste ore nella costruzione di una nuova strada che – si immagina – dovrà collegare il corridoio Morag a sud con il Netzarim, al centro.
Israele avanza con il chiaro obiettivo di occupare a tempo indeterminato pezzi di Gaza palestinian-free, mentre al Cairo i tavoli del dialogo non producono risultati. A dare conto dello stallo sono stati ieri i negoziatori, Qatar ed Egitto, dopo la partenza del team di Hamas che ha bocciato ieri la proposta egiziana (45 giorni di cessate il fuoco) perché prevede anche il disarmo del gruppo. Un’altra bozza (che sarebbe stata proposta dallo stesso Israele e a cui Hamas aveva dato iniziale consenso) prevede il rilascio di dieci ostaggi israeliani e informazioni certe sugli altri 48 in cambio di 45 giorni di tregua.
Il tutto all’interno di un quadro che resusciti la seconda fase del precedente accordo, stracciata dalla rottura israeliana della tregua, lo scorso 18 marzo, e che avrebbe dovuto condurre alla fine dell’offensiva. Intanto all’Afp, un membro del politburo del movimento islamico rilanciava la proposta iniziale: tutti liberi in cambio del cessate il fuoco permanente, l’ingresso degli aiuti e il ritiro delle truppe israeliane.
A NETANYAHU però non interessa porre fine alla guerra. L’opinione pubblica israeliana lo ha capito, gli ostaggi sono sacrificabili. La reazione monta tanto più dopo il 18 marzo e le prime vere crepe attraversano l’entità che più di altre tiene unito il paese, l’esercito: dopo la lettera di centinaia di riservisti, ieri ne è giunta un’altra a chiedere la fine dell’offensiva, firmata da 1.525 soldati.
È di ieri anche l’appello di 3.500 professori per «il ritorno degli ostaggi anche al costo di porre fine alla guerra». Perché il punto, nella stragrande maggioranza dei casi, non è il genocidio dei palestinesi ma la perdita di fiducia verso la leadership politica.

ilmanifesto.it/gaza-18-minuti-…

Un medico palestinese tra le macerie dell’ospedale battista Al-Ahli di Gaza City – Xinhua/Rizek Abdeljawad
Un medico palestinese tra le macerie dell’ospedale battista Al-Ahli di Gaza City – Xinhua/Rizek Abdeljawad

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april 24, rome, a conference @ john cabot university: umberta telfener, “the systemic frame. the teachings of heinz von foerster”


THE SYSTEMIC FRAME.
THE TEACHINGS OF HEINZ VON FOERSTER
a talk by
Umberta Telfener

April 24 at 6pm
John Cabot University
Via della Lungara 233, Rome
ROOM GL1

or online here:
LINK TO THE Teams MEETING

The systemic conceptual frame implies a change in the way we see the world, a non-linear causality, the utilization of multiple layers of observation and explanation. We do not look at the tree alone nor at the forest; we consider the relationship among the two and we get information by the differences which create a difference. This paradigmatic shift does not come immediately nor is it natural. Our western languages utilize a subject, an action and an object (the cat runs after the mouse) and we are used to a simplification of interactions.

The systemic point of view has as a mandate to respect complexity.

I was lucky enough to meet Heinz von Foerster, a Viennese physicist considered the father of constructivism and second order cybernetics. In the seminar I will start talking about his teachings and will develop their implications for everyday life.

What are the epistemological implications of von Foerster’s proposal? Respecting complexity, reflexivity, constructivism, the observing system, individuals as self-organizing systems, positioning, the isomorphism between micro and macro, the political and ethical stances, are all concepts that have to do with his theoretical perspective. We will talk about it.

*

Umberta Telfener is a health psychologist, systemic psychotherapist, professor at the therapeutic school of Milan, Milan Approach, and President of the European Family Therapy Association (EFTA). She taught for ten years at the School of Specialization in Health Psychology at the University of Rome La Sapienza and since the 1980s has been a relationship manager for foreign relations at the Centro Milanese di Terapia della Famiglia.

https://neocyberneticcrew.org

#complexity #constructivism #cybernetics #differences #HeinzVonFoerster #JohnCabotUniversity #reflexivity #systemicConceptualFrame #systemicFrame #systemicPointOfView #UmbertaTelfener

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nella serie di podcast ‘in cc’, giuseppe garrera parla dei frammenti di puzzle di yoko ono


open.spotify.com/embed/episode…

da
open.spotify.com/episode/2kJeX…

link al podcast

𝗔 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗺𝗮𝗻𝗰𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝘂𝘇𝘇𝗹𝗲 è 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗳𝗮 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮…

L’oggetto di cui Garrera ci parla in questo nuovo episodio di IN CC potrebbe sembrare un semplice frammento di puzzle azzurro, ma dietro a quel tassello si nasconde molto di più. Durante la 53ª edizione della Biennale di Venezia del 2009, Yoko Ono ha distribuito i pezzi di un puzzle tra i visitatori, invitandoli a prendere un frammento. Ogni pezzo del puzzle, con le sue iniziali impresse sul retro, crea un legame tra chi lo possiede. Si tratta di una delle operazioni più poetiche dell’artista.

Nel nuovo episodio, Garrera svela il significato nascosto dietro questo singolare oggetto della sua collezione e ci racconta che cosa rappresenta davvero l’immagine una volta completata.

*

Foto dell’opera: collezione Giuseppe Garrera

Introduzione: Marina Pietrocola

Intervento diGiuseppe Garrera

#art #arte #arteContemporanea #audio #CollezioneGiuseppeGarrera #GiuseppeGarrera #INCC #LatitudeArtProjects #MarinaPietrocola #puzzle #YokoOno

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oggi, 15 aprile, a roma, libreria tomo: “forse che sì. joyce tra pascoli e gadda”, di andrea cortellessa



cliccare per ingrandire

oggi, martedì 15 aprile, alle ore 19
a Roma, Libreria Tomo (Via degli Etruschi 4)
presentazione del libro
FORSE CHE SÌ. JOYCE FRA PASCOLI E GADDA
di Andrea Cortellessa
(Quodlibet)
ne parlano con l’autore
Enrico Terrinoni ed Emanuele Trevi
coordina
Emiliano Ceresi

#AndreaCortellessa #CarloEmilioGadda #EmanueleTrevi #EmilianoCeresi #EnricoTerrinoni #Gadda #GiovanniPascoli #incontro #JamesJoyce #Joyce #kritik #Pascoli #presentazione #Quodlibet

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carol stetser: “east / west”, xerographic collages @ red fox press


CAROL STETSER

EAST / WEST


VISUAL POETRY
XEROGRAPHIC COLLAGES


click to enlarge

redfoxpress.com/dada-stetser3.…

These collages celebrate the beauty of the written languages of the two cultures East and West in the hope that we can appreciate each other.

Carol Stetser founded Padma Press in 1976. After publishing three offset photography books, she became active in the mail art network in 1979. Visual poetry became her passion in 1984 after discovering it in Karl kempton’s “Kaldron”. Her xerographic collages have been widely published and collected. She lives in Sedona, Arizona USA.

stetser eastwest3

stetser eastwest2

A6 format (10.5×15 cm / 4 x 6″) – 40 pages
Hardcover, thread and quarter cloth binding
Laser printing on ivory paper

#CEstMonDada #CarolStetser #collage #collages #EastWest #RedFoxPress #RedFoxPress #vispo #visualPoetry #xerographicCollages

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diretta della puntata del ‘club del libro’ dedicata a “prosa in prosa” @ ‘la finestra di antonio syxty’ (14 apr. 2025)

youtube.com/embed/bqRtisJkcvw?…

visibile anche su facebook:
facebook.com/lafinestradianton…

*

evento fb:
facebook.com/events/1368247504…

il libro:
ticedizioni.com/products/prosa…
copertina di Enrico Pantani

#AlessandroBroggi #AndreaInglese #AndreaRaos #AntonioFrancescoPerozzi #AntonioSyxty #audiovideo #cambioDiParadigma #ClubDelLibro #direttaVideo #facebook #fuoriformato #GherardoBortolotti #GianLucaPicconi #IlClubDelLibro #LaFinestraDiAntonioSyxty #LeLettere #Legend #ManifattureTeatraliMilanesi #MarcoGiovenale #MicheleZaffarano #MTM #MTMManifattureTeatraliMilanesi #prosa #ProsaInProsa #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #Tic #TicEdizioni #TicLegend #video #videoCompleto #videoIntegrale #youtube

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40 artisti per gaza: l’8 maggio a milano, al l.oc.k in via san faustino

40 ARTISTI PER GAZA
Asta a sostegno della popolazione palestinese
8 maggio ore 19
L.Oc.K – via San Faustino 62, Milano


L’iniziativa 40 artisti per Gaza nasce dalla volontà di non rimanere indifferenti davanti all’enormità della tragedia palestinese. Grazie all’attività umanitaria di APS Scighera e della rete Emergenza Gaza, alla preziosa adesione di numerosi artisti italiani e internazionali e all’ospitalità dello spazio L.Oc.K (via San Faustino 62, Milano) giovedì 8 maggio alle ore 19 si terrà una serata speciale finalizzata ad una raccolta fondi da destinare a progetti di sostegno per la popolazione di Gaza.

Verranno presentate e battute all’asta opere donate da 40 artisti, tra cui Stefano Arienti, Eva Marisaldi, Luca Vitone, Diego Marcon, Luca Trevisani, Adrian Paci, Yuri Ancarani, Roberto Cuoghi, Liliana Moro, Cesare Viel, Miltos Manetas, Alice Guareschi, Francesco Simeti, Chiara Camoni, Canedicoda, Cesare Pietroiusti, Luca Bertolo, Ettore Favini, Jacopo Benassi, Simone Berti e tanti altri. Le opere saranno visionabili a partire dalle ore 17.30.

SCARICA LA LISTA COMPLETA cliccando qui

La Palestina rappresenta uno dei maggiori paradossi e violazioni dei diritti umani della nostra contemporaneità: una terra e un popolo che vivono uno stato di occupazione militare e di apartheid da decenni e che da ottobre 2023 ha subito un’escalation di violenza spaventosa. Il popolo palestinese viene attaccato da Israele sul piano quello militare con lo sterminio di oltre 50 mila persone nella Striscia di Gaza e l’annientamento di interi villaggi in West Bank; sul piano politico, con il mancato riconoscimento della propria autonomia e autodeterminazione; sul piano sociale, con l’esasperante etichetta di “terrorista” che viene continuamente impressa ad ogni palestinese dai media e dagli esponenti politici; su quello culturale, con lo “scolasticidio” e la sistematica cancellazione della storia e della cultura palestinesi dalla memoria e dalla coscienza collettiva globali.

Tuttavia il popolo palestinese è il simbolo della resilienza nonostante la violenza e l’orrore, di chi resiste difendendo i propri valori e la propria identità, continuando a credere in un futuro migliore e impegnandosi quotidianamente a costruire cura, solidarietà e cultura.

Di fronte all’oppressione e all’ingiustizia non possiamo rimanere indifferenti, è nostro dovere tutelare il significato della parola umanità e mobilitarci per contrastare il genocidio che sta avvenendo sostenendo e supportando la popolazione di Gaza.

L’asta 40 artisti per Gazaha questo preciso significato: impegnarsi attivamente per portare un aiuto concreto alla popolazione palestinese in questo momento di grande crisi e di emergenza umanitaria.

APS Scighera è un’associazione di promozione sociale nata a Milano nel 2019 dall’esperienza di mutuo aiuto della Brigata Scighera durante l’emergenza Covid-19.

Da allora l’associazione continua il suo impegno sul territorio milanese come nelle attività all’estero. I progetti si basano sulla solidarietà e sulla collaborazione tra persone e popoli. Numerose sono al momento le iniziative a sostegno della popolazione palestinese.

Emergenza Gaza è una rete italo-gazawi di solidarietà al popolo palestinese che da ottobre 2023 porta avanti progetti di supporto umanitario all’interno della Striscia di Gaza, grazie alla collaborazione tra diverse realtà e associazioni italiane e collaboratorə gazawi sul territorio. Le attività a Gaza hanno due modalità: gli interventi, ossia azioni finalizzate all’immediato tamponamento della crisi umanitaria in corso, al fine di garantire un sostegno regolare alla popolazione, e i progetti, legati ad uno specifico contesto d’azione. Madrasa (trad. Scuola) e Saha (trad. salute) sono collaborazioni più ampie all’interno delle quali rientrano diverse attività finalizzate alla realizzazione di un supporto duraturo.

Emergenza Gaza, tramite il progetto Saha, ha per esempio finanziato la costruzione di una clinica da campo nel nord di Gaza, nella zona di Beit Lahia e ha attivato un pozzo per l’acqua a Jabalia, nel nord della Striscia. Il pozzo ha una portata di 6-7mila litri all’ora e copre le necessità di circa 120 famiglie al giorno.

L.Oc.K Laboratorio occupato Kasciavìt è uno spazio autogestito che anima il quartiere Ortica da quattro anni, aperto nell’edificio abbandonato dell’ex acciaieria Fiav-Mazzacchera. Il Laboratorio vuole essere un luogo accessibile e sicuro per tuttə, uno spazio di incontro e socialità. Raccoglie diversi progetti e attività come la ciclofficina popolare Fantasma, una palestra con corsi di boxe, dancehall, yoga e allenamenti autogestiti di pallavolo, slackline, tessuti aerei e giocoleria, una cucina popolare e una serigrafia. Inoltre, L.Oc.K organizza eventi e iniziative come assemblee, dibattiti, presentazioni di libri, proiezioni, mostre, spettacoli teatrali e concerti.

INFO
40 artisti per Gaza
Asta a sostegno della popolazione palestinese
giovedì 8 maggio, ore 19
L.Oc.K via San Faustino 62, Milano

Informazioni
www.apsscighera.com

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mail inviata (inutilmente, è ovvio) il 14 gennaio 2024 a governo e opposizioni

I palestinesi devono sopportare migliaia su migliaia di tragedie inimmaginabili, tutte a livello internazionale. Questo livello di violenza orchestrata da una forza occupante è genocidio. Ai leader politici e ai funzionari di alto livello, dobbiamo sottolineare che il sostegno e l’assistenza a Israele sono complici in questo genocidio in corso. Siete stati avvisati

(Alice Mogwe, Federazione Internazionale per i Diritti Umani)


Egregio Signore/Gentile Signora,

Nel corso degli ultimi due mesi e mezzo, le forze israeliane hanno ucciso più di 29.000 civili in Palestina, tra cui oltre 11.000 bambini. Scrivo per esprimere la mia profonda preoccupazione riguardo al genocidio in corso e per chiedere urgentemente il vostro aiuto nell’incoraggiare una cessazione immediata delle ostilità e l’invocazione della Convenzione sul Genocidio senza ulteriori indugi.

La Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1948, rappresenta uno strumento legale indispensabile per prevenire e sanzionare atti di genocidio. La Convenzione sul Genocidio, sancita dal diritto internazionale e vincolante per tutti gli Stati firmatari, esige risposte immediate e inequivocabili alle situazioni di genocidio, sia per imperativi morali che per mandato legale.

Gli sforzi diplomatici per far rispettare il diritto internazionale e porre fine al genocidio del popolo palestinese sono risultati infruttuosi. La mancata copertura completa da parte dei media occidentali delle atrocità, unita alla diffusione di disinformazione, è profondamente allarmante. La manipolazione intenzionale da parte dei leader politici, pericolosamente vicina all’incitamento al genocidio, richiede una condanna urgente e inequivocabile. Questa urgenza è ulteriormente sottolineata dal triste bilancio di oltre 100 giornalisti uccisi mentre cercavano coraggiosamente di rivelare la verità. L’obbligo di responsabilità immediata è essenziale per affrontare questa crisi e garantire giustizia per le voci e le vittime silenziate.

Attualmente, le forze israeliane stanno commettendo attivamente molteplici crimini di guerra, come definito dall’articolo 8 dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale. Ciò include tattiche come l’impiego di un blocco totale, attacchi diretti intenzionali alla popolazione civile, mirate aggressioni contro ospedali, scuole dell’ONU e ambulanze. È documentato l’uso di fosforo bianco come arma chimica su infrastrutture civili, così come l’uso di fame e sete come strumenti di guerra. Stiamo assistendo alla punizione collettiva di due milioni di persone, come definito dall’Articolo 33 comune della Quarta Convenzione di Ginevra e dall’Articolo 4 del Protocollo Aggiuntivo II.

La continua mancanza di responsabilità di Israele per la sua occupazione illegale, l’espansione illegale degli insediamenti e il crimine di apartheid ha portato a una preoccupante escalation della violenza che costituisce crimini internazionali legalmente definiti, tra cui genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Date le gravi circostanze, sollecito urgentemente l’invocazione della Convenzione sul Genocidio e azioni immediate per affrontare la crisi. La responsabilità di proteggere le popolazioni vulnerabili incombe sulla comunità internazionale, e credo fermamente che i principi delineati nella Convenzione debbano guidare la nostra risposta collettiva.

Negli ultimi mesi, un notevole numero di esperti di conflitti e genocidi ha lanciato l’allarme sul genocidio in corso a Gaza.

Il 13 ottobre 2023, Raz Segal, professore associato israeliano di studi sull’Olocausto e genocidio presso l’Università di Stockton e professore titolare nello studio del genocidio moderno, ha offerto un’analisi delle atrocità a Gaza nell’articolo “Un caso di genocidio”. Segal ha affermato: “La Convenzione ONU sul genocidio elenca cinque atti che rientrano nella sua definizione. Attualmente, Israele sta perpetrando tre di questi a Gaza.”

Il 15 ottobre 2023, 800 studiosi e professionisti del diritto internazionale, tra cui studiosi dell’Olocausto, hanno emesso un severo avvertimento riguardo a un potenziale genocidio da parte delle forze israeliane contro i palestinesi a Gaza.

Il 19 ottobre 2023, otto Rapporteurs Speciali dell’ONU hanno emesso un avvertimento dichiarando: “Lanciamo l’allarme… c’è anche un rischio di genocidio contro il popolo palestinese.”

Il 27 ottobre 2023, il Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale ha attivato la sua procedura di azione urgente per l’allarme precoce, esprimendo profonda preoccupazione per l’incremento di discorsi di odio razziale e disumanizzazione diretti contro i palestinesi.

Il 28 ottobre 2023, Craig Mokhiber, ex Direttore dell’Ufficio di New York dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha descritto ciò che sta attualmente accadendo a Gaza come “un caso di genocidio da manuale”.

Il 2 novembre 2023, otto Rapporteurs Speciali dell’ONU hanno lanciato nuovamente l’allarme dichiarando: “Restiamo convinti che il popolo palestinese sia a grave rischio di genocidio… Il momento per agire è ora. Anche gli alleati di Israele hanno responsabilità e devono agire ora.”

Il 10 novembre 2023, Omer Bartov, uno dei massimi studiosi mondiali di studi sull’Olocausto e il genocidio, ha avvertito che lo spostamento forzato e la pulizia etnica di solito precedono il genocidio.

Il 24 ottobre 2023, è stato rivelato un documento prodotto dal Ministero dell’Intelligence israeliano, che dettaglia un piano per epurare etnicamente Gaza mediante il trasferimento forzato dei suoi abitanti e la deportazione nella Penisola del Sinai in Egitto.

Il 16 novembre 2023, 36 esperti dei diritti umani delle Nazioni Unite hanno elevato il rischio da un genocidio potenziale a uno imminente.

Il 17 novembre 2023, la Commissione Internazionale dei Giuristi ha esortato gli Stati a “adempiere ai loro obblighi giuridici internazionali, inclusi in particolare quelli sanciti dalla Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio del 1948 … e adottare misure immediate per prevenire atti di genocidio a Gaza”.

Il 20 novembre 2023, il Rapporteur Speciale dell’ONU sulla Violenza contro le Donne e le Ragazze ha evidenziato la violenza riproduttiva inflitta dagli israeliani alle donne e ai bambini palestinesi, qualificando queste azioni come violazioni evidenti dei diritti umani e potenziali atti di genocidio secondo il diritto internazionale.

Il 1 dicembre 2023, l’ex Procuratore Capo della Corte Penale Internazionale, Luis Moreno Ocampo, ha dichiarato: “L’assedio di Gaza di per sé… è una forma di genocidio… Le regole affermano che infliggere condizioni per distruggere il gruppo, questo di per sé è un genocidio. Quindi creare l’assedio di per sé è un genocidio, ed è molto chiaro.”

Il 12 dicembre 2023, la Federazione Internazionale per i Diritti Umani ha adottato una risoluzione contenente un avvertimento da Alice Mogwe, Presidente della FIDH. “I palestinesi devono sopportare migliaia su migliaia di tragedie inimmaginabili, tutte a livello internazionale. Questo livello di violenza orchestrata da una forza occupante è genocidio. Ai leader politici e ai funzionari di alto livello, dobbiamo sottolineare che il sostegno e l’assistenza a Israele sono complici in questo genocidio in corso. Siete stati avvisati.”

Con quanto sopra in mente, vi chiedo di dichiarare globalmente le atrocità a Gaza come un genocidio. Delegare tutti gli uffici per esercitare pressione attiva sugli organi governativi per invocare immediatamente la Convenzione sul Genocidio e fermare le massacri in corso.

Un’azione urgente è imperativa. Riconoscimento del comportamento genocida israeliano a Gaza; condanna della retorica genocida israeliana; condanna delle atrocità israeliane a Gaza, inclusa la significativa perdita di vite civili e la distruzione delle infrastrutture civili; appello ai Terzi Stati per adempiere ai loro obblighi ai sensi della Convenzione sul Genocidio; appello agli organi dell’ONU (Assemblea Generale, Consiglio di Sicurezza, Consiglio Economico e Sociale e Corte Internazionale di Giustizia) a adottare le misure necessarie ai sensi della Carta delle Nazioni Unite per prevenire e reprimere atti di genocidio; appello ai Terzi Stati di indagare, arrestare e perseguire le persone sotto la loro giurisdizione che potrebbero aver commesso o contribuito ad atti di genocidio contro il popolo palestinese; e appello a tutti gli Stati di adottare misure per evitare la complicità nel comportamento israeliano, incluso il fornire materiali, armi e sostegno economico o diplomatico a un regime responsabile di violenze in corso e sistematiche contro la popolazione palestinese che costituiscono genocidio.

La Convenzione sul Genocidio è stato il primo trattato sui diritti umani adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite l’9 dicembre 1948, simboleggiando l’impegno della comunità internazionale a dire “Mai più” dopo le atrocità commesse durante la Seconda Guerra Mondiale. Per Gaza, il “Mai più” è ora.

Con urgenza, vi chiedo di unirvi nel prendere posizione contro questa catastrofe in corso. Uniti, è possibile fare la differenza per garantire che la giustizia prevalga per le molte vite innocenti perdute.

#AliceMogwe #AltoCommissariatoDelleNazioniUnitePerIDirittiUmani #apartheid #attacchiControOspedali #attacchiControScuole #attiDiGenocidio #civili #colonialismo #ComitatoDelleNazioniUnitePerLEliminazioneDellaDiscriminazioneRazziale #ConvenzioneSulGenocidio #CortePenaleInternazionale #CraigMokhiber #criminiControLUmanità #criminiDiGuerra #deportazione #distruzioneDiScuole #fame #FederazioneInternazionalePerIDirittiUmani #fosforoBianco #Gaza #genocidio #giornalistiUccisi #israeleStatoTerrorista #NazioniUnite #Onu #Palestina #palestinesi #puliziaEtnica #QuartaConvenzioneDiGinevra #RazSegal #razzismo #scuole #sete #StatutoDiRoma

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oggi, lunedì 14 aprile, alle h. 21, per ‘il club del libro’: “prosa in prosa” (le lettere, 2009; tic, 2020) @ ‘la finestra di antonio syxty’


su youtube: youtube.com/@MTMTeatroMilano/s…

su facebook: facebook.com/lafinestradianton…

il libro: ticedizioni.com/products/prosa…

evento fb: facebook.com/events/1368247504…

*

come tutti sanno, il 14 aprile 2025 si celebrano: il quattrocentosessantaquattresimo anniversario del “fenomeno celeste di Norimberga” (anno 1561: migliaia di oggetti volanti non identificati sorvolano il cielo della terrorizzata città) e il centotredicesimo anno dall’affondamento del Titanic (1912).

la Finestra di Antonio Syxty non si lascia scappare la golosa doppia occasione, e – con la sua società offshore “Il club del libro” (CEO: Michele Zaffarano) – festeggia le liete ricorrenze dedicando una puntata a PROSA IN PROSA, ufo che più di ogni altro incarna lo spirito dell’iceberg.

copertina di Enrico Pantani


una delle pagine di illustrazioni fuori testo:

#AlessandroBroggi #AndreaInglese #AndreaRaos #AntonioFrancescoPerozzi #AntonioSyxty #audiovideo #cambioDiParadigma #facebook #fuoriformato #GherardoBortolotti #GianLucaPicconi #IlClubDelLibro #LaFinestraDiAntonioSyxty #LeLettere #Legend #ManifattureTeatraliMilanesi #MarcoGiovenale #MicheleZaffarano #MTM #MTMManifattureTeatraliMilanesi #prosa #ProsaInProsa #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #Tic #TicEdizioni #TicLegend #video #youtube

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il punto non è se sei paranoico… il punto è se sei abbastanza paranoico (“strange days”, 1995) / differx. 2025 (aprile)


sì: sarò paranoico ma certo – mettendo i fatti in fila – non è che ci si senta proprio al settimo cielo della sicurezza personale e collettiva, per non parlare della produzione di senso, individuale e di gruppo. l’obiettivo, ricordiamocelo, non è solo l’auspicato rovesciamento dello stato di cose presente, ma anche – e sempre – la costruzione di situazioni qui e ora. la costruzione e condivisione di senso.
e: le istituzioni sono i nemici frontali delle situazioni. si comincia (o si continua) a doverle rifiutare tutte. o qualcosa del genere.
ecco insomma la fila dei fatti, incompleta, per mia distrazione, sicuramente :

  • il (p)residente della repubblica delle banane firma e dunque vara (è complice del varo di) un decreto “sicurezza” che in pratica istituisce lo stato di polizia, e dà ancora maggiori protezioni a quelle stesse forze neofasciste e repressive che – più o meno pilotate dai servizi segreti statunitensi – negli scorsi settant’anni hanno commesso in Italia un gran numero di ormai notissimi crimini, esecuzioni, stragi, depistaggi, accordi con le mafie eccetera; e che – soprattutto con Genova 2001 – si sono riprese pienamente il campo squadristico storico, ‘arricchito’ dalle esperienze della macelleria delle dittature sudamericane;
  • la medesima repubblica delle medesime banane non solo intrattiene ottimi rapporti (anche economici e militari) con israele e con la sua natura e prassi genocida e razzista, ma attua energicamente il razzismo e la deportazione anche in casa propria (cpr, lager in Albania, permanenza della legge Bossi Fini eccetera);
  • la compagine neofascista del goveno della stessa repubblica delle stesse banane ha da tempo occupato e blindato posti chiave nell’informazione e distribuzione dell’informazione generalista (per non parlare dell’editoria, della distribuzione e di canali video non ‘pubblici’: proprietà diretta del defunto referente politico della mafia celebrato con funerali di Stato due anni fa);
  • la detta compagine si avvia a completare il piano piduista di Gelli, sottomettendo la gestione della giustizia alle esigenze del governo e dei suoi padrini e padroni criminali; così come si avvierà presto a finire di smantellare sanità e scuola pubbliche, per ulteriormente accentuare la natura classista delle opportunità effettive di accesso a salute e istruzione;
  • in tutto questo, la sinistra istituzionale, segnatamente il PD, è incerto se oscilli più tra cretinismo e connivenza, o tra connivenza lassista e connivenza attivamente complice;
  • il caso Paragon, il software usato da forze (non identificate) dello Stato per spiare giornalisti, attivisti e altri individui, ri-chiarisce perfettamente, se ce ne fosse bisogno, che le istituzioni – tutte – non si sono mai fatte né si fanno tutt’ora il minimo scrupolo di ricorrere a mezzi illegali e invasivi per spiare i cittadini, non importa se coinvolti in attività politiche o meno; (le stesse tecnologie che permettono lo spionaggio – e magari il furto e la vendita di dati sensibili – permettono anche, si può immaginare, la fabbricazione di false prove e accuse contro chiunque);
  • Meta fa attivamente shadowbanning e boicottaggio di post e account filopalestinesi sia su facebook che su instagram, nonostante soprattutto instagram sia una fonte ricchissima di informazioni che riescono – a valanghe: per pressione quantitativa – a sfuggire ai filtri e a trasmettere in diretta il genocidio che israele commette ai danni di Palestinesi;
  • Meta ti obbliga alla sua IA, installata su whatsapp, e non è ancora chiaro se e come ci sarà una possibilità di opt-out, né quanto e come (e con quali garanzie e chiarezza) sarà o già ora è possibile tener fuori il naso di Zucko dalle nostre conversazioni private, le nostre foto, i video, gli appunti, le opinioni, insomma dai sacrosanti cazzi nostri;
  • Google e Microsoft hanno fornito e forniscono tecnologie di IA e supporto cloud alle forze israeliane per il massacro dei Palestinesi; sono gli stessi Google e Microsoft che ospitano e gestiscono percentuali spaventose di materiali e informazioni dai e sui cittadini di (praticamente) tutto il mondo; per non parlare di Meta, daccapo; in quali mani siamo?


[continua]

[forse]aggiornamenti 15-16-17 aprile:

youtube.com/embed/z2609lJqlH4?…

(1) Sigfrido Ranucci, nel silenzio generale, denuncia che una nuova circolare Rai impone la tracciabilità di tutto il materiale video, comprese le interviste con fonti anonime. Tutto dovrà essere caricato su una piattaforma interna dell’azienda, accessibile e monitorabile: “Si tratta di materiale sensibile: ci sono colloqui con fonti anonime, immagini che fanno parte del lavoro investigativo. Tracciarli significa compromettere la fiducia, esporre chi parla e limitare chi indaga […] . Per esempio, chi ha documentato tutte le inchieste legate al famoso incontro all’autogrill tra Renzi e Mancini, oggi è obbligato a fornire tutto il materiale girato, qualora la RAI, o chi per essa, lo richieda. Io credo che si stia chiudendo un cerchio, e che diventerà impossibile fare giornalismo d’inchiesta”.

Diciamo semplicemente che è un altro colpo alla democrazia in Italia.

(2) Perfino peggio: https://x.com/Marco49922370/status/1912056981973602350

(3) aggiornamento 17 aprile: articolo di Marco Schiaffino, per Radio Popolare, sullo schifo del controllo globale (e delle deportazioni) in USA [pdf]

#accordiConLeMafie #AI #controllo #controlloGlobale #controlloSociale #CPR #criminali #crimini #decretoSicurezza #depistaggi #deportazioni #dittatura #dl1660 #esecuzioni #facebook #fascismo #fascisti #funeraliDelloStato #funeraliDiStato #Gelli #genocidio #google #governo #IA #Instagram #istruzione #istruzionePubblica #lagerInAlbania #lottaDiClasse #mafia #mafie #MarcoSchiaffino #Meta #Microsoft #neofascismo #neofascisti #Palestina #palestinesi #Paragon #PD #puliziaEtnica #RadioPopolare #razzismo #razzisti #repressione #repubblicaDelleBanane #sanitàPubblica #ScuolaDiaz #scuolaPubblica #scuolePubbliche #shadowbanning #social #socialNetwork #spionaggio #statoDiPolizia #stragi #testiDiMgInRete #USA #whatsapp


la mattanza


dalla pagina di Roberto Vallepiano
(grazie a Tano D'Amico)


facebook.com/share/p/1AZRzkFwZ…

Mancavano pochi minuti alla mezzanotte quando la prima manganellata si abbatté sulla spalla sinistra di Mark Covell, il giornalista inglese che stava dormendo alla Scuola Diaz assieme ad altri 92 mediattivisti di diverse parti del mondo.
Covell urlò in italiano che era un giornalista, ma in pochi secondi si trovò circondato dagli agenti dei reparti antisommossa che lo tempestarono di colpi dei Tonfa, i manganelli "spaccaossa" inaugurati proprio in occasione del G8 di Genova.
Riuscì a restare in piedi solo per pochi secondi, poi una bastonata sulle ginocchia gli spappolò una rotula e lo fece crollare sul selciato.
Mentre giaceva faccia a terra nel buio, contuso e spaventato, un'orda di 346 Poliziotti stava dando il via a quella che venne presto ribattezzata la "Macelleria Messicana".
Proprio in quel momento un agente gli saltò addosso e gli diede un calcio al petto con tanta violenza da incurvargli tutta la parte sinistra della gabbia toracica, rompendogli una mezza dozzina di costole. Le schegge gli lacerarono la pleura del polmone sinistro.
Mentre i battaglioni punitivi della Polizia iniziavano il massacro della Diaz, alcuni agenti cominciarono a colpire Covell con gli anfibi, passandoselo da uno all'altro, come se fosse un pallone da calcio.
Mentre avveniva ciò Mark Covell, che è alto 1,73 e pesa 50 chili, sentiva gli agenti ridere.
Una nuova scarica di calci gli ruppe la mano sinistra con cui tentava di proteggersi e gli danneggiò in maniera irreversibile la spina dorsale.
Rimase qualche minuto inebetito a terra in una pozza di sangue. Poi due poliziotti tornarono indietro e si fermarono accanto al giornalista inglese ormai semi-incosciente, uno lo colpì alla testa con il manganello e il secondo lo prese a calci sulla bocca, frantumandogli i denti. Mark Covell svenne.
Rimase sospeso tra la vita e la morte, in coma, per 15 lunghissime ore.
Arrivò in sala operatoria in condizioni disperate: trauma cranico con emorragia venosa, mano sinistra e 8 costole fratturate, perforazione del polmone, trauma emitorace, spalla e omero, oltre alla perdita di 16 denti.
Mark Covell è un sopravvissuto. Uno dei tanti sopravvissuti alla mattanza genovese nei giorni del G8, a quella che perfino Amnesty International denunciò come "La più grave violazione dei diritti umani in Europa dopo la 2° Guerra Mondiale".

E anche se la Corte di Strasburgo ha condannato l'Italia per tortura e trattamenti disumani e degradanti, nessuno o quasi ha pagato.
La verità è stata insabbiata e i responsabili della Premiata Macelleria Messicana sono stati tutti coperti trasversalmente dai governi di Destra e di Centrosinistra e addirittura promossi.

Ma noi siamo ancora qui. Oggi come ieri.
Fianco a fianco con Mark Covell e tutti gli altri.
Per sputargli in faccia la verità e ricordargli che la memoria è un ingranaggio collettivo.



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l’entità sionista vuole distruggere sia il presente sia soprattutto il futuro dei palestinesi


Credo che ormai sia chiaro a tutti perché i bambini e le donne sono il principale obiettivo dell’esercito israeliano, nel senso che vengono scelti volontariamente come bersagli: perché gli abitanti dell’entità sionista detta Israele temono di non riuscire a riprodursi abbastanza in fretta, e quindi di venir sopravanzati numericamente dai palestinesi. Se il sopravanzo fosse notevole, mantenere lo stato di apartheid risulterebbe molto più difficile, e la possibilità di rivolte da parte degli oppressi più probabile. Da qui al genocidio il passo è breve, e infatti è stato compiuto. Ora ci avviamo a gran passi alla soluzione finale, senza che non dico l’America, ma nessuno dei governi europei, compreso il nostro schifoso governo fascista, abbia fatto un gesto per fermarli. Buona domenica delle palme a tutti, mi raccomando pregate e non scendete in piazza perché date fastidio

Raffaella Battaglini

da facebook.com/share/1CLZ9JGJpN/


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la mattanza


dalla pagina di Roberto Vallepiano
(grazie a Tano D'Amico)


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Mancavano pochi minuti alla mezzanotte quando la prima manganellata si abbatté sulla spalla sinistra di Mark Covell, il giornalista inglese che stava dormendo alla Scuola Diaz assieme ad altri 92 mediattivisti di diverse parti del mondo.
Covell urlò in italiano che era un giornalista, ma in pochi secondi si trovò circondato dagli agenti dei reparti antisommossa che lo tempestarono di colpi dei Tonfa, i manganelli "spaccaossa" inaugurati proprio in occasione del G8 di Genova.
Riuscì a restare in piedi solo per pochi secondi, poi una bastonata sulle ginocchia gli spappolò una rotula e lo fece crollare sul selciato.
Mentre giaceva faccia a terra nel buio, contuso e spaventato, un'orda di 346 Poliziotti stava dando il via a quella che venne presto ribattezzata la "Macelleria Messicana".
Proprio in quel momento un agente gli saltò addosso e gli diede un calcio al petto con tanta violenza da incurvargli tutta la parte sinistra della gabbia toracica, rompendogli una mezza dozzina di costole. Le schegge gli lacerarono la pleura del polmone sinistro.
Mentre i battaglioni punitivi della Polizia iniziavano il massacro della Diaz, alcuni agenti cominciarono a colpire Covell con gli anfibi, passandoselo da uno all'altro, come se fosse un pallone da calcio.
Mentre avveniva ciò Mark Covell, che è alto 1,73 e pesa 50 chili, sentiva gli agenti ridere.
Una nuova scarica di calci gli ruppe la mano sinistra con cui tentava di proteggersi e gli danneggiò in maniera irreversibile la spina dorsale.
Rimase qualche minuto inebetito a terra in una pozza di sangue. Poi due poliziotti tornarono indietro e si fermarono accanto al giornalista inglese ormai semi-incosciente, uno lo colpì alla testa con il manganello e il secondo lo prese a calci sulla bocca, frantumandogli i denti. Mark Covell svenne.
Rimase sospeso tra la vita e la morte, in coma, per 15 lunghissime ore.
Arrivò in sala operatoria in condizioni disperate: trauma cranico con emorragia venosa, mano sinistra e 8 costole fratturate, perforazione del polmone, trauma emitorace, spalla e omero, oltre alla perdita di 16 denti.
Mark Covell è un sopravvissuto. Uno dei tanti sopravvissuti alla mattanza genovese nei giorni del G8, a quella che perfino Amnesty International denunciò come "La più grave violazione dei diritti umani in Europa dopo la 2° Guerra Mondiale".

E anche se la Corte di Strasburgo ha condannato l'Italia per tortura e trattamenti disumani e degradanti, nessuno o quasi ha pagato.
La verità è stata insabbiata e i responsabili della Premiata Macelleria Messicana sono stati tutti coperti trasversalmente dai governi di Destra e di Centrosinistra e addirittura promossi.

Ma noi siamo ancora qui. Oggi come ieri.
Fianco a fianco con Mark Covell e tutti gli altri.
Per sputargli in faccia la verità e ricordargli che la memoria è un ingranaggio collettivo.

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milano, 17 aprile, assemblea @ ponte della ghisolfa: verso la festa del non lavoro



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#anarchia #assemblea #festaDelNonLavoro #PonteDellaGhisolfa

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se non prosa, quando?


Per certi aspetti il sito gammm.org e Prosa in prosa, insieme all’iniziativa Ex.it – Materiali fuori contesto e a tutto quello che è stato costruito tra il 2003 a oggi in termini di una certa area di scrittura di ricerca, hanno rappresentato in questo recente (quasi)quarto di secolo ciò che l’esoeditoria degli anni Settanta aveva rappresentato rispetto alla letteratura mainstream del proprio tempo. (Con infinite differenze, entro una plausibile estesa analogia).

Non so voi ma io penso che se a questi ultimi 25 anni toglieste di botto, integralmente, completamente, soprattutto dal versante che si riconosce in quella cornice spaccata che ancora viene definita “poesia”, le polemiche contro gammm e PROSA IN PROSA, i materiali fuori contesto, i siti, i libri, i video, le iniziative, gli incontri infiniti organizzati e promossi dagli sperimentatori, ohi, ma esattamente di che cosa avreste parlato? Della presque-terza età dei cannibali? Degli esordi di scurati?

#cambioDiParadigma #gammm #ProsaInProsa #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #Tic

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19 aprile, recanati: si inaugura ‘rubber’, nuovo spazio per l’arte. in mostra opere di niba


RUBBER
via Roma 6, Recanati

#AndreaBalietti #art #arte #collezione #collezioni #DjAlothGalore #GloriaFalasco #inaugurazione #MariannaRogante #Niba #plastica #rubber #vernissage

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