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Ransomware in Africa: 50.000 attacchi ransomware in un anno! Sudafrica ed Egitto in testa


Secondo quanto riportato da Security Insider il 28 giugno, l’Interpol ha pubblicato di recente l'”Africa Cyber ​​Threat Assessment Report 2025″, che mostra come la percentuale di crimini informatici commessi in Africa sul totale dei crimini continui ad aumentare. Due terzi degli Stati membri africani intervistati hanno dichiarato che la criminalità informatica rappresenta una percentuale medio-alta di tutti i reati, raggiungendo il 30% nell’Africa occidentale e orientale.

Le frodi online, in particolare gli attacchi di phishing, rappresentano il tipo di reato informatico più frequentemente segnalato in Africa, mentre restano diffusi anche il ransomware, la compromissione delle e-mail aziendali e la sextortion digitale. Neal Jetton, Direttore dell’Unità Criminalità Informatica di INTERPOL, ha dichiarato: “Questa quarta edizione della Valutazione delle minacce informatiche di INTERPOL per l’Africa fornisce un quadro completo della situazione attuale, basato sull’intelligence operativa, su un’ampia cooperazione tra le forze dell’ordine e sulla collaborazione strategica con il settore privato“.

Il rapporto delinea chiaramente un panorama delle minacce in continua evoluzione, con rischi emergenti come le frodi basate sull’intelligenza artificiale che destano particolare preoccupazione. “Nessuna agenzia o Paese può affrontare queste sfide da solo”. L’Ambasciatore Jalel Chelba, Direttore Esecutivo ad interim di AFRIPOOL, ha dichiarato: “La sicurezza informatica non è solo una questione tecnica, ma è diventata un pilastro fondamentale della stabilità, della pace e dello sviluppo sostenibile in Africa.. Riguarda la sovranità digitale delle nazioni, la resilienza delle istituzioni, la fiducia dei cittadini e il funzionamento delle nostre economie”. Secondo i dati di Kaspersky, uno dei partner dell’Interpol nel Cyber ​​Crime Bureau, nell’ultimo anno in alcuni paesi africani si è registrato un aumento delle segnalazioni di sospette truffe, con incrementi fino al 3.000%.

Secondo i dati di Trend Micro, anche il numero di rilevamenti di ransomware in Africa è aumentato nel 2024, con circa 50.000 casi scoperti nel corso dell’anno. Tra questi, Sudafrica ed Egitto ne hanno rilevati molti di più rispetto ad altri Paesi, rispettivamente con 17.849 e 12.281, seguiti da economie altamente digitalizzate come Nigeria (3.459) e Kenya (3.030).

Il rapporto cita numerosi attacchi, come nel caso delle infrastrutture critiche, dove è stata hackerata la Kenya Urban Roads Authority (KURA), e nel caso dei database governativi, dove è stato hackerato il Nigerian National Bureau of Statistics (NBS). Anche gli incidenti legati alla compromissione delle email aziendali (BEC) sono aumentati significativamente, con 11 paesi africani che sono diventati le principali fonti di questo crimine nel continente. Nell’Africa occidentale, le truffe BEC hanno favorito reti criminali transnazionali altamente organizzate e multimilionarie, come l’organizzazione Black Axe.

Il 60% degli Stati membri africani ha segnalato un aumento dei casi di sextortion digitale, in cui i colpevoli ricattano le vittime attraverso immagini sessualmente esplicite, che possono essere reali (ottenute tramite condivisione volontaria, coercizione o inganno) o generate dall’intelligenza artificiale.

Le forze dell’ordine africane affermano che la criminalità informatica sta crescendo più rapidamente di quanto i sistemi legali esistenti riescano a gestire, mentre il 75% dei paesi intervistati afferma che i propri quadri giuridici e la capacità di perseguire i propri imputati devono essere migliorati. Allo stesso tempo, molti Paesi hanno segnalato ostacoli nell’applicazione delle leggi vigenti in materia di criminalità informatica; il 95% degli intervistati ha indicato come principali vincoli la formazione insufficiente, le risorse limitate e la mancanza di strumenti professionali.

Nonostante il continuo aumento dei casi di criminalità informatica, la maggior parte degli Stati membri africani intervistati non dispone ancora di infrastrutture informatiche di base per affrontare la criminalità informatica. Solo il 30% dei Paesi dispone di sistemi di segnalazione degli incidenti, il 29% di archivi digitali di prove e il 19% di database di intelligence sulle minacce informatiche. Dato che la criminalità informatica spesso trascende i confini nazionali, l’86% degli stati membri africani ha affermato che è necessario migliorare urgentemente le proprie capacità di cooperazione internazionale, a causa della lentezza dei processi, della mancanza di reti operative e dell’accesso limitato alle piattaforme e ai dati all’estero.

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#Gaza, la fabbrica della morte


altrenotizie.org/primo-piano/1…



GAZA. Bombardamenti incessanti e stragi continue: uccisi decine di palestinesi


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Si torna a parlare di tregua ma sul campo non c'era alcun segno in quella direzione. E l'Esercito israeliano lancia nuovi ordini di evacuazione alla popolazione civile palestinese
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Dai tavoli da gioco alle scelte di comando. Il ruolo degli wargames esplorato al Casd

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Tra un gioco da tavola e le dinamiche che regolano i processi decisionali di un organo governativo, di uno Stato maggiore militare, ma anche di un organismo sanitario o di un ente amministrativo o da qualsiasi altro vertice esecutivo sembra esserci una distanza incolmabile. Ma la realtà è ben diversa.



Databreach: Tessellis S.p.A.


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il 28 giugno 2025, il collettivo Worldeaks ha rivendicato un attacco contro Tessellis S.p.A., la compagnia cagliaritana conosciuta precedentemente con il nome di Tiscali S.p.A. Cosa è successo L’attacco è […]
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Emergenza un hazzo!


@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/emergenz…
È già capitato di recente. “Io c’ero”, e non ero affatto felice di essere lì, nel centro dell’azione, anzi, nel centro dell’inazione dovuta al blocco totale di tutto ciò che funziona elettricamente. Tuttavia vivere in prima persona l’emergenza energetica spagnola è stato molto istruttivo:

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Quali rischi per la Difesa senza un piano industriale. Scrive Volpi

@Notizie dall'Italia e dal mondo

L’Europa si trova a un bivio. L’instabilità globale, resa permanente da conflitti prolungati come quello in Ucraina, dal riemergere di minacce nel Medio Oriente, dal progressivo disallineamento transatlantico e dall’incertezza asiatica, ha imposto una nuova centralità della difesa nella politica




Databreach: Tessellis S.p.A.


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il 28 giugno 2025, il collettivo Worldeaks ha rivendicato un attacco contro Tessellis S.p.A., la compagnia cagliaritana conosciuta precedentemente con il nome di Tiscali S.p.A. Cosa è successo L’attacco è […]
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The 2025 Iberian Peninsula Blackout: From Solar Wobbles to Cascade Failures


Some Mondays are worse than others, but April 28 2025 was particularly bad for millions of people in Spain and Portugal. Starting just after noon, a number of significant grid oscillations occurred which would worsen over the course of minutes until both countries were plunged into a blackout. After a first substation tripped, in the span of only a few tens of seconds the effects cascaded across the Iberian peninsula as generators, substations, and transmission lines tripped and went offline. Only after the HVDC and AC transmission lines at the Spain-France border tripped did the cascade stop, but it had left practically the entirety of the peninsula without a functioning power grid. The event is estimated to have been the biggest blackout in Europe ever.

Following the blackout, grid operators in the affected regions scrambled to restore power, while the populace tried to make the best of being plummeted suddenly into a pre-electricity era. Yet even as power gradually came back online over the course of about ten hours, the question of what could cause such a complete grid collapse and whether it might happen again remained.

With recently a number of official investigation reports having been published, we have now finally some insight in how a big chunk of the European electrical grid suddenly tipped over.

Oscillations


Electrical grids are a rather marvelous system, with many generators cooperating across thousands of kilometers of transmission lines to feed potentially millions of consumers, generating just enough energy to meet the amount demanded without generating any more. Because physical generators turn more slowly when they are under heavier load, the frequency of the AC waveform has been the primary coordination mechanism across power plants. When a plant sees a lower grid frequency, it is fueled up to produce more power, and vice-versa. When the system works well, the frequency slowly corrects as more production comes online.

The greatest enemy of such an interconnected grid is an unstable frequency. When the frequency changes too quickly, plants can’t respond in time, and when it oscillates wildly, the maximum and minumum values can exceed thresholds that shut down or disconnect parts of the power grid.

In the case of the Iberian blackout, a number of very significant oscillations were observed in the Spanish and Portuguese grids that managed to also be observable across the entire European grid, as noted in an early analysis (PDF) by researchers at Germany’s Friedrich-Alexander-Universität (FAU).
European-wide grid oscillations prior to the Iberian peninsula blackout. (Credit: Linnert et al., FAU, 2025)European-wide grid oscillations prior to the Iberian peninsula blackout. (Credit: Linnert et al., FAU, 2025)
This is further detailed in the June 18th report (direct PDF link) by Spain’s Transmission System Operator (TSO) Red Eléctrica (REE). Much of that morning the grid was plagued by frequency oscillations, with voltage increases occurring in the process of damping said oscillations. None of this was out of the ordinary until a series of notable events, with the first occurring after 12:02 with an 0.6 Hz oscillation repeatedly forced by a photovoltaic (PV) solar plant in the province of Badajoz which was feeding in 250 MW at the time. After stabilizing this PV plant the oscillation ceased, but this was followed by the second event with an 0.2 Hz oscillation.

After this new oscillation was addressed through a couple of measures, the grid was suffering from low-voltage conditions caused by the oscillations, making it quite vulnerable. It was at this time that the third major event occurred just after 12:32, when a substation in Granada tripped. The speculation by REE being that its transformer tap settings had been incorrectly set, possibly due to the rapidly changing grid conditions outpacing its ability to adjust.

Subsequently more substations, solar- and wind farms began to go offline, mostly due to a loss of reactive power absorption causing power flow issues, as the cascade failure outpaced any isolation attempts and conventional generators also threw in the towel.

Reactive Power


Grid oscillations are a common manifestation in any power grid, but they are normally damped either with no or only minimal interaction required. As also noted in the earlier referenced REE report, a big issue with the addition of solar generators on the grid is that these use grid-following inverters. Unlike spinning generators that have intrinsic physical inertia, solar inverters can rapidly follow the grid voltage and thus do not dampen grid oscillations or absorb reactive power. Because they can turn on and off essentially instantaneously, these inverters can amplify oscillations and power fluctuations across the grid by boosting or injecting oscillations if the plants over-correct.

In alternating current (AC) power systems, there are a number of distinct ways to describe power flow, including real power (Watt), complex power (VA) and reactive power (var). To keep a grid stable, all of these have to be taken into account, with the reactive power management being essential for overall stability. With the majority of power at the time of the blackout being generated by PV solar farms without reactive power management, the grid fluctuations spun out of control.

Generally, capacitors are considered to create reactive power, while inductors absorb it. This is why transformer-like shunt reactors – a parallel switchyard reactor – are an integral part of any modern power grid, as are the alternators at conventional power plants which also absorb reactive power through their inertia. With insufficient reactive power absorption capacity, damping grid oscillations becomes much harder and increases the chance of a blackout.

Ultimately the cascade failure took the form of an increasing number of generators tripping, which raised the system voltage and dropped the frequency, consequently causing further generators and transmission capacity to trip, ad nauseam. Ultimately REE puts much of the blame at the lack of reactive power which could have prevented the destabilization of the grid, along with failures in voltage control. On this Monday PV solar in particular generated the brunt of grid power in Spain at nearly 60%.
Generating mix in Spain around the time of the blackout. (Credit: ENTSOE)Generating mix in Spain around the time of the blackout. (Credit: ENTSO-E)

Not The First Time


Despite the impression one might get, this wasn’t the first time that grid oscillations have resulted in a blackout. Both of the 1996 Western North America blackouts involved grid oscillations and a lack of reactive power absorption, and the need to dampen grid oscillations remains one of the highest priorities. This is also where much of the criticism directed towards the current Spanish grid comes from, as the amount of reactive power absorption in the system has been steadily dropping with the introduction of more variable renewable energy (VRE) generators that lack such grid-stabilizing features.

To compensate for this, wind and solar farms would have to switch to grid-forming inverters (GFCs) – as recommended by the ENTSO-E in a 2020 report – which would come with the negative effect of making VREs significantly less economically viable. Part of this is due to GFCs still being fairly new, while there is likely a strong need for grid-level storage to be added to any GFC in order to make especially Class 3 fully autonomous GFCs work.

It is telling that five years after the publication of this ENTSO-E report not much has changed, and GFCs have not yet made inroads as a necessity for stable grid operation. Although the ENTSO-E’s own investigation is still in progress with a final report not expected for a few more months at least, in light of the available information and expert reports, it would seem that we have a good idea of what caused the recent blackout.

The pertinent question is thus more likely to be what will be done about it. As Spain and Portugal move toward a power mix that relies more and more heavily on solar generation, it’s clear that these generators will need to pick up the slack in grid forming. The engineering solution is known, but it is expensive to retrofit inverters, and it’s possible that this problem will keep getting kicked down the road. Even if all of the reports are unanimous in their conclusion as to the cause, there are unfortunately strong existing incentives to push the responsibility of avoiding another blackout onto the transmission system operators, and rollout of modern grid-forming inverters in the solar industry will simply take time.

In other words, better get used to more blackouts and surviving a day or longer without power.


hackaday.com/2025/06/30/the-20…




Riconversione, dual use e produzione. Il modello Fincantieri per l’industria della Difesa

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Per la prima volta da decenni l’Occidente sta intraprendendo un massiccio riarmo. Le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, le attività belliche proxy, i perpetui – e latenti – conflitti ibridi, la minaccia di un possibile instabilità su Taiwan e una ristrutturazione della proiezione globale



404 Media is closed this week. School's out.

404 Media is closed this week. Schoolx27;s out.#PSA

#psa #x27


#NotiziePerLaScuola
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.


Trofeo di guerra? Cosa ci fa un Bradley in un deposito di mezzi in Russia

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Immagini di alcuni dei più famosi veicoli blindati americani riadattati dalle forze armate russe hanno cominciato a circolare per il web. Alcuni account del social media X hanno infatti pubblicato delle fotografie di un Infantry Fighting Vehicle M2 “Bradley” il cui armamento standard (un cannone automatico Bushmaster M242



NUNATAK numero 75


NUNATAK numero 75 (Inverno 2024-2025) è una rivista che affronta tematiche legati ai territori montani con un approccio critico e anti-capitalista. Il filo conduttore del numero sono le "cicatrici" - segni indelebili lasciati sui territori alpini dallo sfruttamento turistico, edilizio e industriale, ma anche ferite nella memoria collettiva delle comunità montane. #rivista #iyezine #inyoureyesezine #iyezine.com #Nunatak
#Cicatrici
#TerritoriMontani
#CriticaSociale
#Anticapitalismo
#Olimpiadi2026
#ImpattoAmbientale
#ResistenzaComunitaria
#SaperiTradizionali
#LotteIndigene
#AlpiItaliane
#TurismoSostenibile
#MemoriaCollettiva
#AlternativeAlModelloDominante

iyezine.com/nunatak-numero-75



CILE. Storico trionfo del Partito comunista alle primarie


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Jeannette Jara, candidata del Partito Comunista e Azione Umanista, ha vinto ampiamente le primarie presidenziali del campo progressista
L'articolo CILE. Storico trionfo del Partito pagineesteri.it/2025/06/30/ame…




LATINOAMERICA. La rubrica mensile di Pagine Esteri – Giugno


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Le notizie più rilevanti del mese di giugno dall'America centrale e meridionale, a cura di Geraldina Colotti
L'articolo LATINOAMERICA. La rubrica mensile di Pagine Esteri – Giugno pagineesteri.it/2025/06/30/ame…



La falsa interpretazione del ministro degli Esteri Tajani sul significato della bandiera dell’Unione Europea


@Politica interna, europea e internazionale
In occasione del quarantesimo anniversario dalla creazione della bandiera dell’Unione Europea, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha riportato sui social un’interpretazione 
del tutto falsa del suo significato e della sua simbologia.



«La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci» di Asimov. meditate gente. editate. chi è incapace?




#UE, la nuova colonia #USA


altrenotizie.org/primo-piano/1…



Firenze. Una tahina per Enrico Fink


2 milioni di ostaggi
Israele vero terrorista

Non sempre le vernici a spruzzino servono alla demenziale metastasi delle tags.
Qualcuno, pare incredibile, le usa ancora per scrivere cose di senso compiuto.
Questa scritta è comparsa nel giugno 2025 al Polo della Memoria di San Rossore, dove un monumento ricorda docenti e studenti cacciati dall'Università per le leggi razziali del 1938.
I due milioni di ostaggi sono i prigionieri di Gaza, immenso carcere a cielo aperto. Un laboratorio permanente dell'avanguardia tecnologica della repressione, in cui lo stato sionista ha collaudato per decenni metodi e armamenti destinati anche a essere esportati con imparzialità e guadagno.
Una realtà messa rudemente in discussione da Hamas il 7 ottobre 2023.
Solo che il 7 ottobre 2023 nessuno si è alzato una mattina con l'inedito proposito di fare scempio gratuito di civili nello stato sionista, di sbaraccarne i rave con un'efficienza che il governo di Roma può solo invidiare e di portarsi via ostaggi a decine.
In due parole, il mondo non è iniziato il 7 ottobre. Non c'è hasbara' che tenga.
Tocca ricordarlo anche al fiorentino Enrico Fink, che tra le altre cose è fisico, musicista, scrittore e presidente della locale comunità ebraica -dunque non proprio un individuo dal peso trascurabile- e che ha affrontato la questione sul Libro dei Ceffi.

In questa sede nessuno fa il paladino degli oppressi, i boicottaggi sono gli stessi da almeno vent'anni, macchine fotografiche e tastiere obbediscono alla fondata convinzione che gli ebrei siano una cosa e lo stato sionista un'altra, ed è proprio per questo che nessuno augura al signor Fink una nuotata in liquidi sgradevoli.
Pare che lo stato sionista, che ha una decina di milioni di abitanti, abbia speso qualcosa come sessantasette miliardi di dollari per fare di Gaza un inferno ancora più inferno di quello che era. Ammettendo cinquantamila vittime e contando solo quelle, lo stato sionista avrebbe speso oltre un milione per ogni morto: molte volte la cifra che sarebbe stata necessaria per far vivere senza patemi ogni vittima e la sua famiglia per almeno tre generazioni. Una somma che qualcuno dovrà pur corrispondere all'erario, visto che sulla generosità d'oltre oceano si potrà fare affidamento fino a un certo punto. Dato che il sostegno alle iniziative dell'esecutivo pare sia stato e sia a tutt'oggi estremamente robusto e animato da un sincero entusiasmo e che le critiche prevalenti taccino anzi il governo sionista di eccessiva benevolenza, non meraviglia il fatto che fuori dallo stato sionista le persone serie e meno portate al suprematismo e al might is right oggi diventati la regola siano portate a generalizzare e a trarre conclusioni per niente diplomatiche.
Tuttavia non intendiamo rinforzare il coro di chi boicotta, disinveste e sanziona; si rischia, tra l'altro, di sovraesporre l'argomento e di ottenere l'effetto contrario. Anziché invitare a boicottare i datteri e la tehina prodotti nello stato sionista invitiamo quindi i nostri lettori a nonboicottare i datteri e la tehina prodotti altrove, come la tahina della foto che viene dalla Repubblica del Libano. Qualità eccellente, packaging al passo coi tempi, prezzo e formato di sicuro interesse rispetto alle controparti prodotte nello stato sionista. Il nostro fornitore a Firenze è la macelleria halal di Via dei Neri, dove si trovano anche prodotti palestinesi ed egiziani e di cui molti esponenti della Firenze Che Non Conta sono buoni cliente da anni.



Fanno la voce grossa, si autoproclamano i 7 più grandi e potenti al mondo, poi non appena ciuffolo parla, rimangono i più grandi e potenti pecoroni leccaculo del mondo. Che pena fanno, sempre a rendersi ridicoli pubblicamente.

Il G7 ai piedi di Trump: la global tax varrà per tutti, tranne le multinazionali USA - L'INDIPENDENTE
lindipendente.online/2025/06/2…




Blue Friend


Un altro titolo che mi ha toccato nel profondo. Tocca argomenti spinosi e senza edulcorarli.

🌔 Anche questo da leggere almeno una volta nella vita.

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un tempo il turismo negli usa era sicuro, divertente, interessante. adesso lo stesso visto può non essere garantito se sui social non sei un sostenitore di trump. e comunque gli stati uniti stanno andando verso la corea del nord a grandi balzi, dove pure un turista indesiderato può finire a Guantanamo (già frequentato anche da cittadini usa di parte politica avversa). che brutta fine.
Unknown parent

friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
simona
 — (Livorno)
@RFanciola e questo riguarda anche chi una volta nella vita ha scritto un post dubbio. te l'ho detto. la fine del turismo anche volendo.


un tempo gli israeliani erano, nel bene e nel male, i maestri dell operazioni militari chirurgiche di precisione. adesso sono dei macellai al livello dei russi. esattamente qualcuno sa cosa sia cambiato?






La mia opinione su Candy


Un titolo che mi ha toccato nel profondo.
I personaggi sono ben costruiti, mai banali, e la storia scorre con naturalezza.
Mostra che, anche tra le difficoltà, è possibile raggiungere ciò che si desidera.

🌔 Da leggere almeno una volta nella vita.




lespresso.it/c/politica/2025/4…
Cambiano i governi, ma le abitudini (brutte) rimangono.
Il balletto delle poltrone è lo spettacolo più seguito dai nostri politici.
Ovviamente per il bene dell'Italia.
#governo #meloni #politica #sprechi





Dalla newsletter di Haaretz


IDF officers and soldiers told Haaretz they were ordered to fire at unarmed crowds near food distribution sites in Gaza, even when no threat was present. The IDF denied the claim, while PM Netanyahu and Defense Minister Katz called the reports "blood libels."


Scan tra necessità e inlegalità


Comincio col dire che non considero la pirateria una necessità.
Tuttavia, da appassionata di generi come lo Yuri e lo Shoujo-ai, mi chiedo spesso: come si fa a trovare materiale da leggere, considerando che in Italia queste opere arrivano col contagocce?
Un altro pensiero che continua a girarmi in testa è: perché nel nostro Paese arrivano pochissimi Yuri e Shoujo-ai, mentre invece c'è un’abbondanza di Yaoi?



#Scuola, a un anno dalla Riunione Ministeriale del G7 sull’#Istruzione, si è svolta oggi al #MIM la Conferenza informale “One year after the #G7 Ministerial Meeting on education”, organizzata in collaborazione con UNESCO.


ORCID e Fediverse: cosa possiamo fare con le informazioni pubbliche?


ORCID è uno schema di identificazione e un database bibliografico per accademici che mira a rendere le informazioni sui lavori dei ricercatori ampiamente e facilmente accessibili. Il Fediverse è un insieme di piattaforme social interoperabili in cui le persone possono seguirsi a vicenda oltre i confini delle piattaforme per leggere e condividere post di testo o altri media. Tra questi due ambienti, osserviamo norme sociali contrastanti sui "dati pubblici" e aspettative contrastanti su come le informazioni personali possono essere archiviate e ripubblicate. Durante la fase iniziale di progettazione di uno strumento per collegare i dati ORCID al Fediverse e rendere i record ORCID individuali consultabili su piattaforme social aperte, ci siamo trovati di fronte alla necessità di collegare e risolvere queste differenze per prevenire conflitti evitabili. Questo articolo documenta queste norme e aspettative, nonché il nostro approccio per collegarle e colmarle


fietkau.science/orcid_fedivers…

@Che succede nel Fediverso?



Un elenco curato di software fediverse che offrono servizi di social network decentralizzati basati sulla famiglia di protocolli correlati ActivityPub del W3C

Aiuta anche tu a curare questa lista . Suggerisci voci e apporta miglioramenti. Condividi l'URL con altri. Prenditi cura in particolare di tutti questi terreni incolti dove possono fiorire i fedi freschi, indicati da un'emoji:

⏱️ pianificare il supporto di ActivityPub o avere richieste di funzionalità aperte.
⚗️ indica le aree di innovazione fediverse, non sono contrassegnate come non mantenute.
🍀 in cerca di salvataggio o fork da parte di nuovi custodi manutentori.
👻 non mantenute e inattive da oltre un anno. Vuoi rivitalizzarle?

delightful.coding.social/delig…

@Che succede nel Fediverso?




Nuovo look e blocchi più veloci in ActivityPub for WordPress 6.0.0

In questa versione di ActivityPub per WordPress, la maggior parte dei blocchi ha subito una revisione piuttosto radicale della propria infrastruttura tecnica, del design e della funzionalità.

activitypub.blog/2025/06/18/ne…

@Che succede nel Fediverso?


New Look, Faster Blocks in ActivityPub 6.0.0


In this version of ActivityPub for WordPress, most blocks received a pretty fundamental overhaul of their technical infrastructure, design, and functionality.

The biggest change is almost invisible—all blocks now use WordPress’ Interactivity API under the hood, shedding a substantial amount of load-heavy scripts. On well-optimized sites, this should lead to noticeably quicker load times and improved web vitals.

Let’s dive in and look at each block individually.

Follow Me Block


After updating, you might glance at your existing Follow Me blocks and think… “Did anything change?” That’s the goal! We’ve worked hard to keep things fully backwards compatible, so nothing should break—or even look too different—unless you want it to.

The “Follow” button was updated to use WordPress’ built-in Button block, so all those customization options you already know and love are right there. We also turned “Button Only” into a proper Block Style. You’ll see it right next to the default, complete with a hover preview, making it easy to switch between.

And speaking of style: there’s a new Profile style! This transforms the block into something that looks like an author card, complete with a description, header image, and post/follower stats. More social, more visual, still fully customizable. Not into the rounded corners and shadows? No problem—you can tweak those in the Styles tab.

But that’s not all! The Modal containing the follow information also received a slight makeover, making it more theme-agnostic in its appearance.

Followers Block


For this block we didn’t hold back on updating the design—subtler styling and better theme integration, so it looks at home wherever you drop it. Like we did with the Reactions block in version 5.9.0, we’ve updated the title to use WordPress’ native Heading block. That gives you more control over appearance, while keeping things compatible with existing content.

This block now benefits from the same Interactivity API improvements and renders server-side on first load, making it feel noticeably faster and more responsive right from the start.

We also introduced a new Card style here (you might’ve spotted it in the 6.0.0 announcement). It pairs nicely with the Follow Me block’s Profile style—rounded corners and a coordinated look that helps everything feel part of the same family.

They’ll be more changes to come soon, as we unlock font and background customizations to bring the block up to par with the rest of them.

Reactions Block


The Reactions block is a bit of a behind-the-scenes hero. Thanks to block hooks, it can automatically appear at the end of posts—no editor work required. But if you want to place it manually (like we’re doing here), you totally can.

Beyond receiving the same technical upgrades as the other blocks, this one now displays the actual reactions in the Editor, matching what you see on the frontend—no more stand-in data unless there are no reactions yet. It also includes a few subtle improvements, like rendering an HTML comment when there’s nothing to show (so you’re not left guessing), and displaying more avatars when the block is set to “wide” or “full”-width, making better use of the space.

Remote Reply


This one’s a bit niche, but clever: Remote Reply lets logged-out users respond to Fediverse comments directly from your site. It’s not a block you can add in the editor, but it now uses the same lightweight tech as the Follow Me button—so it loads faster and feels smoother.

If you’ve never seen it in action, you’re not alone—it only appears when certain conditions are met (logged out, looking at a Fediverse-sourced comment, etc.). Here’s a quick demo:

video.wordpress.com/embed/Lxu1…


While most of what ActivityPub does happens quietly behind the scenes, this update puts a little more shine on the parts your visitors can see. The blocks are lighter, more flexible, and a bit more fun to work with.

As always, we’d love to hear what you think! Every improvement in this release was shaped by feedback from users like you—so keep it coming.