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Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi in via definitiva i regolamenti che riformano il #voto di #condotta e la disciplina della valutazione degli #studenti della #scuola secondaria, dopo i pareri favorevoli espressi dal Consiglio di Stato.


CAF, phishing e telefonate: il nuovo “modello unico” del Crimine Informatico. Fate Attenzione!


Negli ultimi giorni, diversi Centri di Assistenza Fiscale (CAF) italiani — tra cui CAF CIA, CAF UIL e CAF CISL — stanno segnalando un’ondata di messaggi SMS sospetti inviati direttamente ai loro clienti. A riportarlo a Red Hot Cyber è stata una segnalazione da parte di Massimo Tenaglia del CED Nazionale, Caf Cia srl.

La truffa del CAF via SMS


Il testo del messaggio, come mostrato anche nell’immagine di copertina, invita l’utente a contattare urgentemente un presunto “CAF Centro Assistenza Formativa” a un numero a pagamento che inizia con 893, prefisso noto per i servizi a sovrapprezzo.

«Si prega di contattare con urgenza i nostri uffici CAF Centro Assistenza Formativa al numero 8938939903 per comunicazioni che la riguardano»

La modalità del tentativo di frode è chiara: sfruttare la fiducia che i contribuenti ripongono nei CAF per indurre la vittima a chiamare un numero a pagamento, generando così guadagni illeciti per i truffatori.

Il dubbio che preoccupa gli operatori


Ciò che rende questa vicenda particolarmente preoccupante è che i numeri destinatari degli SMS risultano essere effettivamente clienti reali dei CAF coinvolti, persone che hanno usufruito di servizi fiscali come 730, ISEE o dichiarazioni dei redditi. Questo dettaglio fa sorgere il sospetto che non si tratti di un’azione casuale, ma che dietro ci possa essere una vera e propria esfiltrazione di dati: qualcuno potrebbe aver avuto accesso ai database dei CAF o, più probabilmente, a quelli delle software house che forniscono le piattaforme informatiche utilizzate dai centri di assistenza fiscale per la gestione delle pratiche.

Un operatore del settore ci ha scritto in modo informale per condividere queste preoccupazioni:

“La cosa strana che abbiamo riscontrato è che i numeri di telefono destinatari di questi SMS sono proprio dei clienti dei relativi CAF a cui sono stati svolti questi servizi. Siccome ci siamo informati presso i nostri fornitori di servizi a livello informatico e sembra non ci sia nessuna violazione di dati, voi che siete sempre attenti a scovare questi attacchi con tentativi di esfiltrazione di dati, siete al corrente di attività criminale magari nei confronti di software house che lavorano per i CAF?”

Ipotesi e scenari


Se davvero ci fosse stata una compromissione, non è detto che i CAF siano stati direttamente violati: molto più probabile che i dati siano stati sottratti da fornitori terzi che possono gestire:

  • software per l’elaborazione dei modelli fiscali,
  • portali per la gestione degli appuntamenti,
  • piattaforme cloud usate per la conservazione dei documenti.

Questa modalità rispecchia quanto già accaduto in altri settori, dove i cybercriminali hanno colpito i fornitori tecnologici per ottenere dati sensibili su larga scala.

Inoltre, va ricordato che nel mondo cybercriminale combo di dati (cioè elenchi aggregati di numeri di telefono, email e altre informazioni) sono costantemente in vendita su forum e marketplace underground a prezzi bassissimi.
Un attacco mirato ai clienti di CAF potrebbe quindi essere alimentato anche da dati aggregati provenienti da precedenti data breach o sottratti tramite malware come gli infostealer, che raccolgono informazioni direttamente dai dispositivi compromessi degli utenti.

Non è quindi semplice risalire all’origine dell’esfiltrazione: i dati potrebbero aver fatto diversi “giri” nel tempo, passando attraverso rivendite, scambi o correlazioni con altre compromissioni passate.
Questo rende ancora più difficile individuare con certezza il momento e il luogo in cui le informazioni siano state sottratte, aumentando il rischio per gli utenti finali.

Cosa possiamo fare


  • Non chiamare numeri sospetti, specialmente se iniziano con prefissi a sovrapprezzo come 893 o 899.
  • Segnalare immediatamente questi SMS ai CAF di riferimento e alle autorità competenti.
  • I CAF, dal canto loro, dovrebbero avvisare i propri clienti con messaggi ufficiali e valutare insieme ai fornitori tecnologici eventuali anomalie nei sistemi informatici.


Conclusione


Questa campagna di phishing via SMS sarebbe l’ennesima dimostrazione di come i dati personali possano diventare un’arma nelle mani dei cybercriminali. È importante che i CAF, i fornitori di software e le autorità collaborino per accertare l’origine del problema e proteggere la privacy dei cittadini.

La sicurezza informatica, però, non è fatta solo di tecnologie e controlli: sta diventando giorno dopo giorno una vera e propria cultura, e così deve essere trattata.
Perché anche disponendo dei migliori strumenti di difesa, il social engineering e l’interazione umana resteranno sempre un passo avanti: il bersaglio finale siamo sempre noi, persone che ogni giorno usano il digitale per lavoro o nella vita privata.

Per questo motivo, la consapevolezza del rischio rimane l’arma più potente, e il prodotto migliore su cui investire davvero.
Formazione, sensibilizzazione e attenzione quotidiana possono fare la differenza tra cadere vittima di un attacco e saperlo riconoscere in tempo.

L'articolo CAF, phishing e telefonate: il nuovo “modello unico” del Crimine Informatico. Fate Attenzione! proviene da il blog della sicurezza informatica.





Mi sono arrivati gli occhiali.

È tutto più nitido, tutto più colorato... c'è tanta bellezza in giro.

Mi sono accorto che una commessa della COOP ha un piercing al naso.

Fino a ieri non mi ero accorto neanche che avesse un naso. 😁



Guerra Ucraina Russia, Cremlino: "Sanzioni Usa? Economia russa ormai è immune"

beh si... nel senso che oramai produce solo armi e quindi probabilmente è vero. ma prima o poi servirà ai russi anche la carta igienica, pezzi di ricambio per aerei civili, ed automobilli, ecc.




una democrazia compiuta, nel tentativo di non discriminare, pone il potere nelle mani del più debole o del più forte? ricordo che un rischio ricorrente è confondere la dittatura del più forte con una democrazia "basata sulla maggioranza". le decisioni si prendono si in base a maggioranza, ma una democrazia ha anche strumenti istituzionali efficaci e attivi a protezione di minoranze e parti deboli.


#Gaza e l'alibi del genocidio


altrenotizie.org/primo-piano/1…


"Clima anti-ebrei in tutta Europa, ora voglio giustizia"

ovviamente mi dispiace. la violenza non è mai la soluzione. e di certo non lo è colpire una persona a caso, così, senza pensare. ma ti sei per caso chiesto quale porrebbe essere il problema? israele nel mondo sta riuscendo a passare per democrazia compiuta pienamente realizzata, tesa sia alla propria difesa che a non discriminare nessuna persona, mettendo ogni persona sullo stesso piano?



Innovazione e razionalizzazione guidano la strategia di Leonardo. I risultati del primo semestre 2025

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I risultati del primo semestre 2025 confermano la traiettoria di crescita sostenibile tracciata dal Piano Industriale di Leonardo. In un contesto internazionale complesso ma ricco di opportunità, il gruppo ha



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"Ipertesto": una parola in disuso, forse un po' da boomer. All'inzio del web "ipertesto" descriveva in modo sintetico il fatto che ogni pagina web poteva contenere dei link, dei richiami alle fonti, ad altre pagine, ad

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Il paradosso dell’articolo 17 del Decreto NIS: quando il “volontario” diventa obbligatorio


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Linux Fu: The Cheap Macropad Conundrum


You can get cheap no-brand macropads for almost nothing now. Some of them have just a couple of keys. Others have lots of keys, knobs, and LEDs. You can spring for a name brand, and it’ll be a good bet that it runs QMK. But the cheap ones? Get ready to download Windows-only software from suspicious Google Drive accounts. Will they work with Linux? Maybe.

Of course, if you don’t mind the keypad doing whatever it normally does, that’s fine. These are little more than HID devices with USB or Bluetooth. But what do those keys send by default? You will really want a way to remap them, especially since they may just send normal characters. So now you want to reverse engineer it. That’s a lot of work. Luckily, someone already has, at least for many of the common pads based around the CH57x chips.

Open Source Configuration


Thanks to [Mikhail Trishchenkov], you can use a nice Linux tool to easily configure your macropad. You can build it from source, or get built versions for Linux, Windows, and Mac. The whole thing is written in Rust if you want to take it apart or modify it.

The configuration might not make GUI users happy, but most Linux users are just fine with editing a yaml file. The software works with lots of different pads, so you do have to explain what you have first. Then you can explain what you want.

The yaml file has several keys of interest (documented in the sample file):

  • orientation – You can ask the software to treat the pad in its normal orientation or rotated 90, 180, or 270 degrees. This only matters because it is nice to lay out the keys in the right order and you want the knobs clockwise and counterclockwise directions to make sense. Of course, you can do the mental gymnastics to set it up however you like, but this makes it easier.
  • row, columns – Different pads have different number of rows and columns. Note that this doesn’t respect your Orientation setting. So if you put any knobs to the left, the horizontal keys are the columns and the vertical keys are the rows.
  • knobs – Your pad may have knobs. Count them here.
  • layers – You define multiple layers here (but at least one). The cheaper pads only support one layer, but the nicer ones have a pushbutton and LEDs that let you cycle through a few layers of different key definitions.
  • buttons – Inside a layer, you can have a bunch of key names in brackets. Depending on the orientation, there will be one set of brackets for each column or one set for each row.
  • knobs – Also inside a layer, you can define what happens on ccw, cw, and press events for each button.


The Key


The key names are generally characters (“2” or “d”) but can also be names of keys like “play” or “ctrl-x.” You can set up multiple keys (“a+b”) and there are mouse events like “click” and “wheeldown.”

You can probably guess most keys, but if in doubt, call the configuration with the show-keys argument to get a list.

I renamed the program to macropad-tool. (ch57x-keyboard-tool was too much to type.) I didn’t realize at the time that there was another program that should work with the same pad that already uses that name.

When you have a yaml file ready, you can verify it and then, if it went well, upload it:
macropad-tool validate myconfig.yaml
macropad-tool upload myconfig.yaml

That’s It?


That’s mostly it. There were only a few problems. First, you need to reinitialize the macropad each time. Second, you probably need to be root to write to the device, which is less than handy. You probably want to do more than just keystrokes. For example, you want to have the top left button bring up, for example, Gimp. As a stretch goal, my macropad didn’t support layers, and even if it did, it isn’t handy to have to push a little button to change them. I set out to fix that — sort of.

Last Problem First

The KDE keyboard shortcut dialog can read the keys and make them do actions.
At first, I thought it would be easy to map things since I use KDE. I set the keypad up to generate F13-F25, keys you don’t normally have on most keyboards. It worked, but apparently my setup sees these keycodes as other special characters that are already mapped to things. I could have fixed it, but I decided to go a different direction.

The likelihood that you would bind something to Control+Alt+Shift+… is small. Generally, only a few odd and dangerous keystrokes use this because it takes a lot of dexterity to press all those keys.

But the macropad doesn’t care. So I set up the first key to be Control+Alt+Shift+A, followed by Control+Alt+Shift+B, and so on. Now, I can easily use the KDE keyboard shortcuts from the control panel to catch those keys and do things like launch a shell, change desktops, or whatever.

All the Rest


All the other problems hinge on one thing: it is hard to run the command to initialize the macropad unless you are root. If you had a simple command to set it up, you could easily run it on startup or at any time you wanted to reinitalize the macropad.

In addition, you could bind a key to run the configuration tool to change configurations to make a poor version of layers. Sure, there would be no indication of what layer you were in, but you could fix that a different way (for example, status text on the taskbar). While not ideal, it would be workable.

So how do we get a simple command that can easily load the macropad? There are a few choices. You could have a script owned by root that is sticky. That way, users could run it, but it could become root to configure the keyboard.

I decided to go a slightly different way. I put the tool in /usr/local/bin and the yaml files in /usr/local/share/macropad, which I created. Then I created a script. You’ll probably want to modify it.

The script calls the keypad loader with sudo. But the sudo will just prompt you, right? Well, yes. So you could make an entry in /etc/sudoers.d/99-macropad:
alw ALL=(ALL) NOPASSWD: /usr/local/bin/macropad-tool
Now you, or the script on your behalf, can run the tool with sudo and not provide a password. Since a normal user can’t change /usr/local/bin/macropad or /usr/local/bin/macropad-tool, this is reasonable.

If you prefer, you could write a udev rule to match the USB IDs of your macropad and set the permissions. Something like this:
ATTRS{idProduct}=="8840", ATTRS{idVendor}=="1189", MODE="666", GROUP="users"
If you change the permissions, change the script to not use sudo. And, of course, change the product and vendor IDs to suit your macropad, along with your group, if you need something different. However, that’s probably the best option.

Fake Layers


Since the script allows you to define different layers, you can make a switch change the layer configuration by simply running the script with a given argument on a key press. A hack, but it works. Obviously, each layer will need its own fake keys unless they provide the same function. The file /tmp/macropad-current-layer tracks the current layer, which you can show with something like a command output plasmoid.

Arrange for the script to load on startup using your choice of /etc/rc.local, systemd, or even a udev rule. Whatever you like, and that takes care of all your problems.

Did we mention how cheap these are? Good thing, because you can easily roll your own and put some good software on it like QMK.


hackaday.com/2025/07/30/linux-…

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The massive Tea breach; how the UK's age verification law is impacting access to information; and LeBron James' AI-related cease-and-desist.

The massive Tea breach; how the UKx27;s age verification law is impacting access to information; and LeBron Jamesx27; AI-related cease-and-desist.#Podcast




#Presentazione time!

Sono Benedetta (she/her), una neurospicy transfem aspirante pilota di mech, approdo su Friendica per capire quale possa essere la regione del Fediverso più adatta al mio progettino di #selfhosting (al momento sono principalmente su Mastodon).

Il mio mestiere (e passione) sono i disegnetti, sperando prima o poi di riuscire a fare #fumetti e #comics, ma mi piacciono anche gli #rpg sia da tavolo sia #videogame, la #F1 e un sacco di altre robe. Parlerò probabilmente perlopiù di questo, e della mia vita quotidiana se capita.

Al momento ho iniziato una newsletter per provare a dare ordine a quello che faccio e vivo e parlarne, mi piacerebbe riuscire a stabilire un contatto con le persone (e magari portarle sul fediverso).

Free Palestine, trans rights are human rights, antifa sempre, ma insomma queste sono le basi 👀



Narni Sotterranea
freezonemagazine.com/articoli/…
Di solito, in una intervista, le prime righe vengono spese per presentare il personaggio a cui si rivolgeranno le domande. Col professor Roberto Nini, archeologo, storico, docente universitario, speleologo, Ufficiale al Merito della Repubblica, prima di raccontare la sua incredibile esperienza di vita mi sento di riprendere una sua espressione: “io sono l‘uomo del caso”. […]
L'articolo Narni Sotte
Di solito, in una


58 ex ambasciatori UE scrivono a Bruxelles per chiedere di fermare Israele
Cinquantotto ex ambasciatori dell’UE hanno inviato una lettera aperta ai vertici di Bruxelles per condannare l’operato di Israele in Palestina. Nello specifico, denunciano un «trasferimento forzato della popolazione, un grave crimine di guerra» e «passi calcolati verso una pulizia etnica». L’UE, accusano, ha mantenuto «silenzio e neutralità di fronte al genocidio». Chiedono lo stop immediato alle forniture militari, la sospensione degli accordi con Israele e il riconoscimento dello Stato di Palestina. Anche a seguito della lettera, la Commissione starebbe valutando la sospensione parziale dell’accesso di Israele ai fondi Horizon per la ricerca scientifica.


L'indipendente





The Plaintiff claims Tea harmed her and ‘thousands of other similarity situated persons in the massive and preventable cyberattack.’#News
#News


The Sig Sauer P320 has a reputation for firing without pulling the trigger. The manufacturer says that's impossible, but the firearms community is showing the truth is more complicated.

The Sig Sauer P320 has a reputation for firing without pulling the trigger. The manufacturer says thatx27;s impossible, but the firearms community is showing the truth is more complicated.#News

#News #x27


#Ucraina, il gioco degli ultimatum


altrenotizie.org/primo-piano/1…


“If visibility of r/IsraelCrimes is being restricted under the Online Safety Act, it’s only because the state fears accountability,” moderators say.#News
#News


404 Media first contacted Tea about the security issue on Saturday. The company disabled direct messages on Monday after our report.#News
#News