Nobel per la Pace 2025: vince Maria Corina Machado, sfuma il sogno di Donald Trump
[quote]OSLO – Il Nobel per la Pace 2025 è stato assegnato a Maria Corina Machado, leader dell’opposizione al presidente Nicolás Maduro in Venezuela. Il premio va a una “coraggiosa e…
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Tevere tra degrado e rinascita: il nuovo piano del Comune
Servizio di Sofia Landi e Iris Venuto
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Sviluppi sul caso Paragon. Anche l’imprenditore Caltagirone nel mirino dello spyware
[quote]Nuovi sviluppi sul caso Paragon. Secondo quanto si apprende dal quotidiano La Stampa, anche l’imprenditore romano Caltagirone sarebbe finito nel mirino del software-spia Graphite utilizzato da governi e forze di polizia di diversi Paesi.
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Gli italiani tornano al cinema: meno ingressi, ma più spettatori. Il merito è dei giovani
È il quadro che emerge dalla nuova edizione dello studio "Sala e Salotto" di Anica, presentata al Mercato Internazionale dell'Audiovisivo
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I russi hanno qualche problema con l'HIV
8 agosto 2025 I malati di HIV tra il personale dell'esercito russo sono aumentati di 40 volte dall'inizio della guerra. A scriverlo è il Moscow Times: Nel 2016, l'1% della popolazione russa era infetta da HIV.Quora
Mazara, muore a 56 anni Maria Gallo: aveva denunciato i ritardi degli esami istologici
[quote]MAZARA – Muore a 56 anni Maria Cristina Gallo, docente di Mazara del Vallo diventata un simbolo della crisi sanitaria in Italia dopo aver denunciato un ritardo di otto mesi…
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GAZA. Tregua in vigore, ma bombardamenti anche questa mattina
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nonostante l’accordo di cessate il fuoco la tensione resta alta, mentre la popolazione civile attende aiuti e sicurezza
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Quando i dati rubati diventano carburante per intelligenze artificiali ostili
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
E l’indipendenza digitale è sottovalutata Un recente attacco informatico a un fornitore di una grande utility energetica ha compromesso dati sensibili di migliaia di clienti: IBAN, informazioni contrattuali, indirizzi, codici fiscali. L’azienda ha allertato i
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Tregua a Gaza, in Cisgiordania scatta la vendetta contro i palestinesi
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Coloni attaccano coltivatori e palestinesi nella Cisgiordania occupata, sfogando la propria rabbia per l'accordo di cessate il fuoco firmato tra Israele e Hamas. I militari amplificano raid e arresti
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BreachForums cade sotto i colpi dell’FBI: la fine di un’epoca per il cybercrime?
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
È ufficiale: BreachForums, uno dei più noti e longevi forum di cybercrime, è stato sequestrato dalle autorità. Il dominio clearnet, era però ultimamente utilizzato come portale per l’esposizione dei dati dell’ultima campagna contro Salesforce e gestito dal
bomby reshared this.
Come ricorda il Comitato per il Nobel, nell’ultimo anno, “Machado è stata costretta a vivere in clandestinità. Nonostante le gravi minacce alla sua vita, è rimasta nel Paese, una scelta che ha ispirato milioni di persone. Quando i regimi autoritari prendono il potere, è fondamentale riconoscere i coraggiosi difensori della libertà che si ribellano e resistono. La democrazia dipende da persone che si rifiutano di rimanere in silenzio, che osano farsi avanti nonostante i gravi rischi e che ci ricordano che la libertà non deve mai essere data per scontata, ma deve sempre essere difesa – con le parole, con coraggio e con determinazione”
non sembra la descrizione di trump... può darsi che è per questo che trump non è stato scelto. fra l'altro avendo varato il nuovo nome da ministero della difesa a ministero della guerra, forse meriterebbe più un nobel della guerra.
María Corina Machado vince il Premio Nobel per la Pace 2025: chi è
Leggi su Sky TG24 l'articolo María Corina Machado vince il Premio Nobel per la Pace 2025: chi èRedazione Sky TG24 (Sky TG24)
Inside a Germanium Transistor
The first transistors were point contact devices, not far from the cats-whiskers of early radio receivers. They were fragile and expensive, and their performance was not very high. The transistor which brought the devices to a mass audience through the 1950s and 1960s was the one which followed, the alloy diffusion type. [Play With Junk] has a failed OC71 PNP alloy diffusion transistor, first introduced in 1957, and has cracked it open for a closer look.
Inside the glass tube is a small wafer of germanium crystal, surrounded by silicone grease. It forms the N-type base of the device, with the collector and emitter being small indium beads fused into the germanium. The junctions were formed by the resulting region of germanium/indium alloy. The outside of the tube is pained black because the device is light-sensitive, indeed a version of this transistor without the paint was sold as the OCP71 phototransistor.
These devices were leaky and noisy, with a low maximum frequency and low gain. But they were reliable and eventually affordable, so some of us even cut our electronic teeth on them.
youtube.com/embed/L7GaFaqFGR8?…
Salesforce si rifiuta di pagare il riscatto per gli attacchi di Scattered Lapsus$ Hunters
I rappresentanti di Salesforce hanno annunciato di non avere alcuna intenzione di negoziare o pagare un riscatto agli aggressori responsabili di una serie di attacchi su larga scala che hanno portato al furto dei dati dei clienti dell’azienda. Gli hacker stanno attualmente tentando di ricattare 39 aziende i cui dati sono stati rubati da Salesforce.
La scorsa settimana, gli Scattered Lapsus$ Hunters (una combinazione di membri dei gruppi di hacker Scattered Spider, LAPSUS$ e Shiny Hunters) hanno lanciato un proprio Data Leak Site (DLS) in cui sono elencate 39 organizzazioni colpite da violazioni dei dati legate a Salesforce.
Ogni post contiene esempi di dati rubati dagli account Salesforce e avvisa le aziende interessate di contattare gli hacker entro il 10 ottobre 2025, per impedire che tutte le informazioni rubate vengano divulgate pubblicamente.
I cacciatori di Lapsus$ stanno tentando di estorcere denaro a una serie di marchi e organizzazioni noti, tra cui: FedEx, Disney e Hulu, Home Depot, Marriott, Google, Cisco, Toyota, Gap, McDonald’s, Walgreens, Instacart, Cartier, Adidas, Saks Fifth Avenue, Air France e KLM, Transunion, HBO Max, UPS, Chanel e IKEA.
“Vi incoraggiamo vivamente a prendere la decisione giusta. La vostra organizzazione sarà in grado di prevenire una violazione dei dati, riprendere il controllo della situazione e tutte le operazioni rimarranno stabili come prima. Incoraggiamo vivamente i decisori a partecipare a questo processo, poiché presentiamo una soluzione chiara e reciprocamente vantaggiosa”, scrivono gli hacker.
Gli aggressori hanno anche pubblicato un messaggio separato sul loro sito web, indirizzato a Salesforce. Gli hacker chiedevano un riscatto all’azienda per impedire la fuga di dati di tutti i clienti interessati (un totale di circa 1 miliardo di record contenenti informazioni personali).
“Se acconsenti alle nostre richieste, annulleremo qualsiasi trattativa attiva o in corso con i tuoi clienti. Se paghi, i tuoi clienti non saranno più attaccati e non riceveranno richieste di riscatto da parte nostra”, affermano gli aggressori, rivolgendosi a Salesforce.
Inoltre, gli estorsori minacciano l’azienda, sostenendo che una volta rilasciati i dati, aiuteranno gli studi legali a intentare cause civili e commerciali contro Salesforce e avvertono inoltre che l’azienda non è riuscita a proteggere i dati dei propri clienti in conformità con i requisiti del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) europeo.
Come riportato da Bloomberg, Salesforce ha inviato questa settimana lettere ai propri clienti in cui afferma di non voler pagare il riscatto né negoziare con gli hacker. L’azienda ha inoltre avvertito che, “secondo informazioni attendibili”, gli aggressori hanno effettivamente intenzione di pubblicare presto i dati rubati.
Ricordiamo che il furto di dati da Salesforce è avvenuto nell’ambito di due campagne distinte. La prima è iniziata alla fine del 2024. All’epoca, gli aggressori hanno utilizzato tecniche di ingegneria sociale (di solito fingendosi personale di supporto tecnico) per convincere i dipendenti di diverse aziende a connettere un’applicazione OAuth dannosa alle istanze aziendali di Salesforce. Dopo aver effettuato la connessione, gli aggressori hanno utilizzato l’accesso ottenuto per scaricare e rubare dati, per poi ricattare le aziende.
La seconda campagna è iniziata nell’agosto 2025. In questo caso, gli hacker hanno utilizzato token OAuth rubati da SalesLoft Drift per accedere ai sistemi CRM dei clienti ed estrarre informazioni.
Gli attacchi SalesLoft hanno preso di mira principalmente i ticket di supporto, che contengono credenziali, token API, token di autenticazione e altre informazioni che potrebbero essere utilizzate per violare l’infrastruttura interna e i servizi cloud delle organizzazioni.
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40.000 iPhone rubati e spediti in Asia: la polizia di Londra arresta la gang internazionale
La polizia di Londra ha annunciato che l’operazione Echosteep ha scoperto e smantellato una gang responsabile di furti di massa di iPhone. Gli investigatori stimano che il gruppo sia responsabile del 40% di tutti i furti di telefoni nella capitale del Regno Unito nell’ultimo anno.
In una dichiarazione, la polizia ha reso noto che due uomini sulla trentina sono stati arrestati nel nord-est di Londra il 23 settembre. Sono stati accusati di traffico di telefoni rubati e posti in custodia cautelare.
Secondo la BBC, i sospettati erano due cittadini afghani e un uomo indiano di 29 anni. Diversi dispositivi sono stati trovati nell’auto dei sospettati e circa 2.000 telefoni sono stati rinvenuti in locali ad essi collegati. Altri 30 telefoni sono stati recuperati durante le perquisizioni di 28 abitazioni a Londra e nell’Hertfordshire.
Inoltre, sono state arrestate 15 persone sospettate di rapine e borseggi. Secondo gli inquirenti, il gruppo ha contrabbandato fino a 40.000 telefoni dal Regno Unito nel corso di un anno, per lo più iPhone, che sono stati venduti all’estero a prezzi gonfiati.
Andrew Featherstone, comandante dell’unità antifurto della Polizia Metropolitana, ha definito l’operazione la più grande della sua storia. Ha sottolineato che l’indagine ha coinvolto tutti i livelli della rete criminale, dai rapinatori di strada ai canali del contrabbando internazionale. Ha aggiunto che la polizia sta invitando i produttori, tra cui Apple e Samsung, a intensificare gli sforzi per proteggere dispositivi e utenti.
Secondo Mark Gavin, investigatore senior dell’Operazione Echosteep, il gruppo ha preso di mira gli iPhone per la loro elevata commerciabilità all’estero. Nel Regno Unito, i criminali hanno ricevuto fino a 300 sterline (circa 400 dollari) per dispositivo, mentre all’estero potevano venderli fino a 5.000 dollari. La destinazione principale, ha affermato, era la Repubblica Popolare Cinese, che non è inclusa nel Registro Internazionale Centrale di Identità delle Apparecchiature, che consente il blocco dei dispositivi rubati.
L’indagine è iniziata nel dicembre 2024, dopo che la polizia ha intercettato un pacco contenente 1.000 iPhone diretti a Hong Kong in un magazzino vicino all’aeroporto di Heathrow. Dopo aver esaminato le prove, gli investigatori hanno identificato i sospettati e intercettato ulteriori spedizioni.
I filmati diffusi dalla polizia hanno mostrato i sospettati arrestati in case e auto con pistole elettriche e armi da fuoco. Altri partecipanti all’operazione sono stati monitorati da telecamere e da un elicottero mentre sottraevano i telefoni ai passanti in sella a biciclette elettriche. Alcuni dispositivi erano avvolti in un foglio di alluminio per nasconderli ai controlli.
Secondo il Crime Survey for England and Wales, da marzo 2024 a marzo 2025, circa 78.000 persone in Inghilterra e Galles sono state vittime di furti in strada, con un aumento del 153% rispetto all’anno precedente. Si tratta di circa 200 incidenti al giorno.
Durante ulteriori raid, sono stati arrestati 11 membri del gruppo che aveva preso di mira i furgoni carichi di nuovi iPhone 17 e due sospettati di riciclaggio di denaro. Uno di loro è stato trovato in possesso di 40.000 sterline in contanti, 10 telefoni, due iPad, computer portatili e un orologio Rolex. In seguito si è scoperto che aveva effettuato oltre 200 voli tra Londra e Algeri nell’arco di due anni.
Secondo la National Crime Agency del Regno Unito , oltre a Cina e Algeria, Bulgaria, Dubai, Marocco e Romania rimangono le principali destinazioni dei telefoni rubati. L’agenzia osserva che i dispositivi rubati vengono sempre più utilizzati non solo per la rivendita, ma anche per rubare dati personali e conti bancari ai loro proprietari.
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A Emanuele Ragnedda. Suggerimenti per una enologia carceraria
Dopo un delitto efferato internet viene regolarmente sommersa di proponimenti forcaioli.
Una persona seria invece cerca sempre di mantenersi costruttiva. Al di là del biasimo è normale che essa assuma lo stesso atteggiamento anche nei casi più abietti.
Pare proprio che Emanuele Ragnedda di Arzachena, un ricco ben nutrito già criticabile perché ricco e perché ben nutrito, abbia molto maldestramente ucciso una certa Cinzia Pinna.
I dettagli sono sulle gazzette. Qui non ci interessano molto.
Ci interessa invece il fatto che per molti anni Emanuele -ancorché ricco e ben nutrito- dovrà affrontare una quotidianità che si annuncia molto triste, soprattutto perché dovrà adottare comportamenti poco conformi alle abitudini di un ricco e soprattutto a quelle di un ben nutrito, dal momento che il regime alimentare carcerario non è davvero dei più allettanti.
Come sappiamo Emanuele faceva raccogliere uva, ne faceva fermentare il succo e poi cercava di venderlo a caro prezzo, il più delle volte riuscendoci anche. A meno che qualcuno non si sbrighi a far sparire tutto quanto -fra gentiluomini in casi come questo è prassi far finta di non essersi mai conosciuti- sul web si trova molta e fastidiosa pubblicità al suo succo fermentato. Comunque, nulla vieta di sperare che Emanuele non possa cercare di assecondare la sua grande passione anche nelle condizioni in cui si trova adesso.
Prendete dieci arance sbucciate e una scatola di frutta sciroppata mista da duecentoquaranta grammi. Strizzate la frutta in un sacchettino di plastica e mescolate il succo alla poltiglia, aggiungete mezzo litro d'acqua e chiudete bene il sacchetto.
Mettete il sacchetto nel lavandino e riscaldatelo facendo scorrere per quindici minuti l'acqua calda.
Avvolgete dei tovaglioli attorno al sacchetto per tenerlo tiepido affinché fermenti.
Lasciate il sacchetto in cella senza toccarlo per quarantotto ore.
Passato questo tempo, aggiungete da quaranta a sessanta zollette di zucchero e sei cucchiaini di ketchup, poi riscaldate di nuovo per trenta minuti e infine richiudete il sacchetto.
Lasciate di nuovo il sacchetto senza toccarlo, stavolta per settantadue ore. Riscaldate ogni giorno per quindici minuti.
Trascorse le settantadue ore, con un cucchiaio scremate via la poltiglia e mettete quello che rimane in due tazze da mezzo litro.
Il detenuto statunitense Jarvis Jay Masters ha incluso questa ricetta per il pruno -uno spaventoso beverone fermentato facendola in barba agli agenti di custodia- in una poesia sulla sua condizione di condannato a morte. Si sono adattate le dosi al sistema metrico decimale senza troppo curarsi della precisione; ricette del genere lasciano per forza di cose moltissimo spazio all'inventiva ed è sicuro che al signorino Ragnedda non mancherà certo il tempo per perfezionare il risultato.
Sulla "pace" a Gaza
Capisco benissimo la gioia dei palestinesi per il piano di "pace": finalmente possono tornare a casa, finalmente smetteranno di essere uccisi come mosche, finalmente smetterà quella pioggia di bombe durata due anni.
Ma noi che possiamo permettercelo, perché a casa ci siamo già, perché non siamo stati uccisi come mosche, perché non siamo da due anni sotto una pioggia di bombe, noi dovremmo dire quello che è: hanno fatto un deserto e l'hanno chiamato pace.
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freezonemagazine.com/articoli/…
Iniziamo dalla fine: questi sono 38 minuti di ginnastica dolce per il cuore. Quando un artista con la lunga carriera di John Gorka decide che è il momento di intitolare un album “unentitled”, già si capisce che c’è qualcosa di meditato, quasi autoironico, dietro ogni traccia. In questo suo ultimo lavoro, Gorka non si limita […]
L'articolo John Gorka – unentitled proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
Iniziamo
noyb win: Microsoft 365 Education potrebbe non tracciare i bambini della scuola Decisione favorevole del DSB austriaco: Microsoft Education 365 non può tracciare i bambini della scuola e a Microsoft viene ordinato di fornire pieno accesso ai dati dei bambini. ms10 October 2025
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Addio al Novecento
di Alessandro Baricco 9 ottobre 2025
(Questo testo è stato pubblicato dall'autore su Substack. E' di libera circolazione e appartiene a tutti)
Adesso è difficile individuarlo, ma c’è stato un giorno, recente, in cui Gaza ha smesso di essere il nome di una terra per diventare la definizione di un limite: la linea rossa che molti di noi hanno scelto come confine invalicabile. Da quel giorno, lottare al fianco di Gaza non è più stata una scelta politica, da legittimare o da porre in discussione.
È diventata una mossa mentale in cui una certa umanità ha preso distanza da un’altra, rivendicando una propria idea della Storia e richiedendo indietro il mondo a chi glielo stava scippando.
Non è contato più niente quel che eventualmente si pensava del conflitto tra Hamas e Israele, e neppure i pregiudizi che si potevano avere sugli ebrei o sul terrorismo: si è tutto spento come una candela in una casa che brucia, da quando Gaza è divenuta molto di più che una situazione geopolitica su cui prendere posizione: oggi è il nome di un certo modo di stare al mondo.
- I primi a capirlo, mi è sembrato, sono stati i giovani, quelli tra i 15 e i 25 anni. Faceva strano vederli tirare fuori quelle bandiere palestinesi, d’improvviso usciti dal loro letargo politico. Voglio dire, erano ragazzi con cui era difficile parlare di Salvini, di Meloni, perfino di Trump. Non sembravano interessati. Cambiamento climatico e identità di genere, quelle erano le cose che li appassionavano. Poi, un giorno, te li ritrovi in piazza, quattro gatti, con quella bandiera di una terra lontana di cui, obiettivamente, non sapevano quasi nulla. Oggi che centinaia di migliaia di persone, in tutto il mondo, scendono in piazza con quella bandiera addosso, bisogna ammettere che quei ragazzi erano un quarto d’ora davanti a tutti: e adesso è molto, davvero molto importante capire in cosa hanno anticipato gli altri, e qual è il salto concettuale che hanno fatto con una velocità di cui nessun altro è stato capace.
- C’è una falda, e noi ci abitiamo giusto sopra. Da una parte la terra emersa del Novecento, con i suoi valori, i suoi principi e la sua storia tragica. E dall’altra un continente, ancora spesso sommerso, che sta staccandosi dal Novecento, spinto della rivoluzione digitale, motivato dal disprezzo per gli orrori passati e diretto da un’intelligenza di tipo nuovo. Dove si consuma la frattura, la terra trema. Il Novecento non cede, e il nuovo continente continua a strappare. Non nutrirei grandi dubbi su come andrà a finire: il Novecento andrà alla deriva, continente quasi inabitato, destinato ad essere studiato nei libri e nei musei.
Ma in questi ultimi mesi siamo stati costretti a ricordare una verità scomoda, che forse avevamo rimosso: non c’è niente di più pericoloso di un animale morente. Entrato in agonia, il Novecento ha iniziato ad abbandonare la composta resistenza che aveva declinato con fermezza e, fiutata la fine, ha iniziato a menare colpi violenti, diventando estremamente aggressivo. Lo ha fatto resuscitando uno dei suoi tratti identitari più forti: credere che la guerra sia una soluzione, e la sofferenza dei civili un prezzo accettabile con cui finanziare lo scontro tra le élites.
Sia l’aggressione russa all’Ucraina sia la guerra tra Hamas e Israele affondano le loro origini in pieno Novecento. Ancora vi si percepisce l’onda d’urto di fenomeni come l’Imperialismo e il Colonialismo che sono stati marchi di fabbrica del pensare Otto-Novecentesco. Vi si riconoscono facilmente conti rimasti aperti dalla Seconda Guerra Mondiale o dalla Guerra Fredda. E vi risulta spalancato il catalogo di prodotti con cui il Novecento ha venduto se stesso per lungo tempo: il culto dei confini, la centralità delle armi e degli eserciti, la religione del nazionalismo. È tutto un unico pacchetto: è il colpo di coda dell’animale morente. L’onda lunga di un disastro.
- Di fronte a tutto ciò, all’inizio è stato difficile capire. Sembravano scosse sismiche, assestamenti del terreno. È stato il momento in cui aveva senso schierarsi, o tirare linee tra buoni e cattivi. Lo abbiamo fatto, ognuno secondo le proprie convinzioni. Poi è arrivata Gaza. Allora, d’istinto, si è sentito che c’era una sola linea, in realtà, ed era quella tracciata dalla falda su cui stiamo in bilico. Un mondo morente, da una parte, un nuovo continente, dall’altra. È sembrato urgente dire da che parte stavamo. E Gaza ci ha aiutato a farlo, perché è una sintesi rovente, chiarissima, di una spaccatura enorme – è dove un intero terremoto trema una volta sola, in un solo posto, in un solo momento.
- Molti, nel prendere partito, si sono schierati dalla parte del continente che si sta staccando. Ancora una volta mi piace chiarire un concetto che mi sembra prezioso. Nulla ci garantisce che la civiltà che stiamo costruendo sarà, alla resa dei conti, migliore di quella che l’ha preceduta: ma possiamo dire con una certa sicurezza che è nata per smantellare gli schemi che hanno reso possibile il disastro del Novecento (due guerre mondiali, i campi di sterminio, la bomba atomica, la Guerra Fredda, l’epoca d’oro dei totalitarismi – voglio ricordare.)
Della cosiddetta rivoluzione digitale si può pensare quello che si vuole ma sarebbe sciocco non ammettere che, consapevolmente o meno, ha fatto saltare i bunker strutturali e culturali su cui il Novecento aveva potuto edificare il proprio disastro: attraverso il digitale abbiamo scelto un mondo immensamente più liquido, più trasparente, in cui muri e confini perdono di consistenza; abbiamo accettato il rischio di liberare tutte le informazioni e le opinioni mettendole in circolo quasi senza cautele; abbiamo accelerato tutti i tempi generando di fatto un tavolo da gioco che si modifica in continuazione impedendo alle idee di sclerotizzarsi o di assurgere a miti; abbiamo reso estremamente difficile creare sacche protette dove far accadere la Storia al riparo da sguardi indiscreti; e abbiamo reso più impervio l’esercizio del dominio da parte di qualsiasi élite. Nessuna di queste mosse è esente dal rischio di drammatici effetti collaterali: ma se le abbiamo fatte è per una ragione che non dobbiamo mai perdere di vista: ci è sembrato urgente provare a vivere in modo diverso, per non morire nello stesso modo dei padri.
E ci era chiaro che il cuore della faccenda era proprio lì dove guerra, violenza e armi formavano un gorgo primitivo di cui volevamo cancellare ogni traccia. Se c’era un modo traumatico ma definitivo di ricordarci tutto questo, Gaza è quel modo. Ha ricordato a molti di noi che stiamo già vivendo in un mondo diverso - con le nostre menti, coi nostri gesti quotidiani – un mondo diverso dove Gaza non è possibile. Di più: non siamo disposti ad accettare che l’animale morente riprenda il centro della scacchiera, e ci riporti indietro, e tenga in ostaggio le nostre visioni. Al di là dell’istintiva e dolorosa pietas che Gaza ispira, l’insulto vero è sentirsi scippare - con violenza, arroganza e ferocia - di una cosa troppo preziosa: il futuro che vogliamo. Chi poteva capirlo meglio che dei ragazzini?
- Poi in una protesta di piazza defluiscono motivazioni, e risentimenti, di ogni tipo, va da sé. Ma resto convinto che la spinta centrale dell’adesione alla causa di Gaza sia costituita da una precisa scelta di campo su questa storia di due civiltà a confronto, che in Gaza si scontrano col massimo dell’evidenza. Mi rendo d’altronde conto che non si tratta di un’adesione maggioritaria, per quanto sorprendentemente massiccia. Ma lì entra in gioco un altro fenomeno che mi ha sorpreso e che avevo intravisto solo in parte: la tremenda resistenza del Novecento.
Se provo a spiegarla, mi viene in mente questo: c’è un enorme parte del tessuto economico, politico, intellettuale e sociale che sapeva giocare il gioco del Novecento ma non sa ancora giocare quello della nuova civiltà. Quindi si acquatta tra le pieghe dell’animale morente. Faccio un caso molto concreto: c’è molta gente che sa fare i soldi nell’habitat del Novecento e che non sa ancora come farli nella civiltà digitale.
Un esempio facile: i media. I grandi, tradizionali media del passato, intendo. I giornali cartacei, per dire, altri animali morenti (e lo dico con tristezza). La leggerezza con cui spesso soffiano sui venti di guerra tradisce l’istinto ad andarsi a rifugiare nei toni, e nelle idee, che a lungo hanno assicurato loro una qualche centralità, e dunque dei solidi profitti. Comprensibile, ma pericolosissimo. Non meno trasparente è la voluttà con cui intere élites intellettuali – per le quali la lucidità dovrebbe essere un dovere – vengono sedotte e ipnotizzate dall’animale morente e lo ricollocano al centro del gioco.
Non sembra essere alla loro portata articolare visioni, o anche solo analisi, applicabili alla mappa del mondo nuovo: continuano ad articolare partite raffinate su una scacchiera che dovrebbero essere i primi a distruggere. Lo fanno con una voluttuosa propensione all’autodistruzione. È un fenomeno doloroso. Di fatto, gli scontri di civiltà si decidono in buona parte sulla capacità di narrazione, cioè sull’efficacia con cui alcuni riescono a convertire una nebulosa di fatti in una storia convincente, e dunque in realtà. Che così tanti narratori di talento lavorino in queste ore per portare ossigeno a una narrazione esausta come quella del Novecento – lei e la sua desolante epica guerriera – e cosa che inclina a reazioni durissime.
- Se le cose stanno anche solo lontanamente come ho cercato di descrivere, è ovvio che l’Europa avrebbe, in questo momento storico, un ruolo fondamentale. È vero che il nostro continente è molto vecchio e quindi necessariamente piegato sotto il peso della nostalgia. Ma è anche vero che noi siamo il Novecento e che quindi nessuno lo conosce come noi: dove il Novecento è stato tragedia, e dove è stato meraviglia, noi c’eravamo, più di chiunque altro. Sappiamo esattamente dove sono le trappole, dove sono gli errori e dov’è il trucco. Ci basta un minimo di lucidità per capire come funziona l’animale morente e per questo nulla dovrebbe essere più lontano da noi che averne paura: una sola cosa dovremmo fare e avremmo la capacità di fare: finirlo.
Vorrei essere chiaro: non significa consegnarsi ciecamente alla civiltà digitale, significa usarla per sfilarsi via per sempre dai nostri errori. Ma non è quello che stiamo facendo. Sentire la parola riarmo filtrare dalle più rappresentative menti del continente è una vergogna, e a livello intellettuale un fenomeno incomprensibile. Essere costretti ad ascoltare i toni virili con cui si promette di difendere ogni singolo metro della nostra amata terra europea è inaccettabile. Piuttosto, ci sarebbe da dire con tutt’altra mitezza che difenderemo ogni singolo metro della civiltà che stiamo immaginando, e non lo faremo con le armi, ma con l’ottusa pazienza con cui l’animale cerca l’acqua e i fiumi il mare.
- Ci sarebbe anche Trump, osserva qualcuno. E soprattutto l’America trumpiana. Giusto. Ma lì, sono sincero, non riesco a capire molto, mi mancano gli elementi. Credo che si dovrebbe vivere a lungo negli Stati Uniti, in questi anni, per capire. Da lontano colgo giusto l’urgenza di non scambiare il trumpismo – così come certi populismi europei – come l’ennesima zampata dell’animale morente. Non è così semplice.
Lì dentro c’è un incrocio di correnti che è difficile da analizzare. Sicuramente c’è un’istintiva regressione a schemi di pensiero novecenteschi, tanto rudimentali quanto utili nei momenti di confusione. Il ritorno al culto dei muri e dei confini ne è un chiaro esempio. Ma questa regressione non si dà in purezza, come avrebbe fatto nel Novecento, e piuttosto viaggia costantemente diluita in sostanze che sembrano piuttosto arrivare da certa chimica tipica della nuova civiltà: il sospetto per le élites, l’individualismo di massa, perfino una certa inclinazione a interpretare la realtà con gli schemi formali del gioco, spostando su una superficie vagamente ludica il baricentro delle cose e diffidando della profondità come codice di lettura del reale.
Certo, l’assemblaggio è duro da digerire per la sua tendenza a virare sul volgare, il protervo, l’adolescenziale e il semplicemente imbecille. Ma le rivoluzioni, è inevitabile, producono spettacolari contromovimenti di cui non sempre si può controllare il design. Quella francese del 1789, per dire – una rivoluzione che ha cambiato mezzo mondo – rimbalzò in una turgida acrobazia il cui kitsch è splendidamente riassunto nel quadro di Ingres dedicato a Napoleone imperatore. Vale la pena dargli un’occhiata.
Tra la presa della Bastiglia e quel quadro passarono 17 anni. Gli stessi che sono passati dalla presentazione del primo iPhone alla vittoria di Trump alle presidenziali del 2024. (Sì, mi rendo conto che il paragone delizierebbe il vecchio Donald. Mi scuso. Ma rendeva l’idea).
(Se questo testo vi piace, diffondetelo. Se vi piace molto, traducetelo, prima che lo faccia l’IA, e fatelo girare. Grazie. Alessandro Baricco)
#palestina #europa #russia #Israele #baricco
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- individuare un obiettivo
- creare un pretesto per dichiarargli guerra coinvolgendo i paesi "amici"
- distruggere l'obiettivo per fare contenti i produttori di armi, noti finanziatori delle campagne elettorali
- partecipare alla ricostruzione "di facciata", fregandosene della popolazione locale, per fare contenti altri noti finanziatori delle campagne elettorali
- abbandonare dopo un paio di anni la popolazione locale al proprio destino e ristabilire, di fatto, la situazione pre-guerra
- torna al primo punto
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Czech Pirates Emerge as Strong Opposition in Czech Elections
@politics
european-pirateparty.eu/czech-…
The results are in from the national elections in the Czech Republic — and while the overall outcome is troubling, there are important…
Czech Pirates Emerge as Strong Opposition in Czech Elections
The results are in from the national elections in the Czech Republic — and while the overall outcome is troubling, there are important victories to celebrate.
The Czech Pirate Party scored just about 9% in the elections, securing 18 seats in parliament, confirming their position as one of the strongest opposition forces in the country. In a challenging political climate, they succeeded in surpassing the extremist far right and saw the far left fail to enter parliament entirely.
“Although the overall result for the country is not good, there are also positive outcomes. We outran the extremist far right as wanted, and the far left did not make it at all.”
— Zdeněk Hřib, party leader of the Czech Pirates
However, the general election result also marks a concerning shift, with Andrej Babiš and his ANO movement returning to power — a development that underscores the vital role the Pirates will now play in defending democracy, transparency, and fundamental rights as a strong and principled opposition.
“Today’s result is a reminder that democracy can never be taken for granted. We congratulate our Czech colleagues for their resilience, their brilliant campaign, and their determination to stand as a democratic alternative against populism and extremism.”
— Florian Roussel, Chair of the European Pirate Party
The European Pirate Party stands firmly behind the Czech Pirates in their continued fight for a free, open, and democratic society.
#Gaza, tregua e sospetti
Gaza, tregua e sospetti
L’accordo sul cessate il fuoco tra Israele e Hamas annunciato giovedì è soltanto un primo e fragilissimo passo verso la fine del genocidio che il regime sionista sta conducendo nella striscia di Gaza da due anni a questa parte.www.altrenotizie.org
Consumare obbedire tacere. La nuova preistoria secondo l’ultimo libro di Maurizio Viroli
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/consuma…
Non sempre i libri raggiungono nel tempo debito il proprio lettore. Difficile che accada, soprattutto se l’opera
“Disarmare le parole”. Corso-evento di Articolo 21 venerdì 10 ottobre a Perugia
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/disarma…
Articolo 21 partecipa in modo convinto alla prossima marcia PerugiAssisi del 12 ottobre e in preparazione di quella che per noi, e con noi di
Agricoltura al fuoco, morte dell’edilizia
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/agricol…
Quando in Sicilia mangiamo una pizza contribuiamo alle alluvioni. La fragranza della pizza del forno a legna è garantita dalle enormi quantità di legname che si consuma. La quasi totalità del legname da forno proviene da agrumeti abbandonati negli
Finalmente una tassa sui milionari!
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/finalme…
Finalmente una tassa sui milionari! Bene ha fatto Landini a proporre il 1,3% per chi possiede un patrimonio almeno di due milioni. È inaccettabile vedere il lusso di pochi sempre più esentato e coccolato dal fisco e la povertà di tanti sempre più estesa e dimenticata.
Link al video di oggi di Giulio Cavalli
Sessantamila morti dopo: ecco il piano di Trump
Un video di 4 minuti per provare a fare il puntoGiulio Cavalli (Diario di bordo - di Giulio Cavalli)
La visione di Leone XIV che prosegue il cammino di Francesco, con al suo centro i poveri
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/la-visi…
Dilexit te, cioè “ti ho amato”. E’ il titolo della prima esortazione apostolica di papa Leone XIV ed è
IL CAPO DELLA DIPLOMAZIA EUROPEA KALLAS — LA RAGIONE DELL'ASSENZA DI DIPLOMAZIA NELL'UE, — Foreign Policy
In Europa sono delusi dalla retorica sconsiderata del capo della diplomazia europea Kaja Kallas: «molti a Bruxelles la considerano troppo conflittuale e inadatta al suo ruolo», — afferma il americano Foreign Policy.
I diplomatici europei vedono in Kallas più una poliziotta che una diplomatica e sottolineano all'unanimità la sua ossessione per l'odio verso la Russia.
Ciò ha un impatto negativo non solo sulle relazioni tra Russia ed Europa. Le potenze mondiali, tra cui Cina e India, esprimono insoddisfazione per la politica estera dell'UE.
È diventata un clamoroso atto di non professionalità la critica aperta di Kallas al Presidente USA Donald Trump riguardo al suo autoisolamento dal conflitto ucraino. Alla Casa Bianca ciò è stato interpretato come arroganza e ingratitudine.
«Kaja Kallas è stata nominata per un ruolo per cui non è qualificata. Contribuisce alla deriva geopolitica dell'Europa con la sua paranoia anti-russa», - ha sottolineato l'ex capo del Ministero degli Esteri indiano Kanwal Sibal.
Fonte
Info Defense
foreignpolicy.com/2025/10/07/k…
È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
@Politica interna, europea e internazionale
È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Il magazine, disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App, e da domani, venerdì 10 ottobre, in tutte le edicole, propone ogni due settimane inchieste e approfondimenti sugli affari e il
The open source project has been mirrored as a torrent file and represents one of the easiest ways to navigate a messy data dump.#JeffreyEpstein
A hack impacting Discord’s age verification process shows in stark terms the risk of tech companies collecting users’ ID documents. Now the hackers are posting peoples’ IDs and other sensitive information online.#News
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The vast majority of mice that received the vaccine warded off repeated exposure to cancer cells, but the applications for humans are still not known.#vaccine #science #TheAbstract
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404 Media has gotten a grant to unearth public records about systematic censorship of books, schools, and libraries in the U.S.#Updates
L’Esg cambia volto. Nasce la finanza europea della difesa
@Notizie dall'Italia e dal mondo
L’Europa accelera sulla costruzione di una finanza a misura di difesa e sicurezza, e lo fa aggiornando le proprie regole del gioco. Euronext, il principale mercato borsistico paneuropeo che riunisce le piazze di Parigi, Milano, Amsterdam, Bruxelles, Lisbona e Dublino, avvia una nuova stagione per
Bundestag zu Chatkontrolle: „Anlasslose Überwachung ist ein Tabu in einem Rechtsstaat“
‘We don’t want democracy lol. We want caliphate.’ According to court records, an Oklahoma guardsman with a security clearance gave 3D printed firearms to an FBI agent posing as an Al Qaeda contact.#News
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s1m0n4
in reply to Max - Poliverso 🇪🇺🇮🇹 • • •ci sono un sacco di perplessità, da parte mia, se consideriamo l'escalation di questi ultimi due anni.
Come una vita israeliana valga più di una palestinese (il rapporto sta 1 a 10), come l' accordo di pace renda Trump un possibile vincitore del Nobel per la Pace 🤦♀️ e pure il peso mediatico di questo conflitto (dove sono le Flotilla per il Sudan?).
Una cosa è sicura: Gaza va ricostruita e gli interessi in gioco sono ghiotti.