Dentro NVIDIA: Jensen Huang guida 36 manager, 36.000 dipendenti e legge 20.000 email al giorno
Il CEO di NVIDIA, Jen-Hsun Huang, oggi supervisiona direttamente 36 collaboratori suddivisi in sette aree chiave: strategia, hardware, software, intelligenza artificiale, pubbliche relazioni, networking e assistenti esecutivi. Un cambiamento notevole rispetto ai 55 diretti riportati nel marzo 2024.
Nove dirigenti operano nel settore hardware, sette nell’intelligenza artificiale e tecnologie avanzate, e tre nelle pubbliche relazioni. Tra i principali nomi figurano Jonah Alben (Senior Vice President of GPU Engineering), Dwight Diercks (Executive Vice President of Software), Bill Dally (Chief Scientist) e Xinzhou Wu (Vice President Automotive).
Nel frattempo, il numero totale dei dipendenti NVIDIA è cresciuto del 21,6% in un solo anno, toccando quota 36.000. Un’espansione che segna la possibile transizione da un modello organizzativo orizzontale a una struttura più verticale.
L’hardware resta il cuore dell’azienda
Nonostante l’ascesa dell’intelligenza artificiale, Huang continua a concentrare l’attenzione sull’hardware, pilastro storico dell’azienda. Le divisioni che rispondono direttamente al CEO includono GPU, telecomunicazioni e sistemi DGX. Parallelamente, le tecnologie emergenti — tra cui AI, embodied intelligence e guida autonoma — stanno diventando il secondo pilastro strategico di NVIDIA.
A guidare questo settore è Xinzhou Wu, ex dirigente di Qualcomm e XPeng Motors, oggi al vertice della divisione Automotive. Sotto la sua direzione, i ricavi del comparto automobilistico NVIDIA sono quasi raddoppiati, passando da 281 a 567 milioni di dollari tra gli esercizi 2024 e 2025.
Un leader con 36 interlocutori diretti
Gestire un numero così ampio di collaboratori diretti non è comune tra i CEO del settore tecnologico. Elon Musk, ad esempio, conta 19 diretti in Tesla e solo cinque nella startup xAI. Tuttavia, Huang ha sempre sostenuto un modello orizzontale, basato sulla trasparenza e sul flusso rapido delle informazioni.
Il manager riceve ogni settimana migliaia di e-mail dai dipendenti — circa 20.000 — e risponde personalmente a molte di esse. Questa comunicazione diretta, che evita riunioni individuali, ha permesso a Huang di mantenere una visione precisa dei progetti e del mercato.
Tuttavia, con l’espansione dell’organico, questa struttura si è dimostrata sempre più complessa da mantenere. Il numero di diretti riporti è quindi sceso da 55 a 36, un segnale di progressiva verticalizzazione dell’organizzazione.
Profitti record e crescita esplosiva
Nel 2024 NVIDIA ha registrato un utile netto di 29,5 miliardi di dollari, con un incremento annuo del 600%. Nei primi tre mesi del 2025, il profitto ha già toccato 14,8 miliardi, in aumento del 628% rispetto all’anno precedente.
Questa crescita senza precedenti ha comportato anche un’espansione della forza lavoro, la più ampia degli ultimi 16 anni. Ma un’organizzazione di tali dimensioni richiede un equilibrio tra velocità decisionale e gestione del flusso informativo.
La cultura interna di Huang: disciplina e risultati
Jensen Huang è noto per il suo stile di leadership rigoroso. Niente palestre, sale relax o spazi ricreativi negli uffici NVIDIA: tutto è orientato all’efficienza. Le lunghe ore di lavoro e le scadenze continue sono considerate parte integrante della cultura aziendale.
Nonostante il suo carattere esigente, Huang è conosciuto per la fedeltà verso i dipendenti: raramente licenzia. Anche di fronte a gravi errori tecnici — come nel 2009, quando un difetto di progettazione costò 200 milioni di dollari — preferì riassegnare il personale piuttosto che allontanarlo.
Come ha affermato un dirigente di NVIDIA: “Potrebbe rimproverarti, urlarti contro o addirittura insultarti, ma non ti licenzierà mai”. Anche quando il contesto aziendale è sfavorevole e un reparto deve essere chiuso, “farà del suo meglio per riassegnare i dipendenti ad altre posizioni che ne hanno bisogno”.
La sua filosofia è riassunta in una frase spesso citata all’interno dell’azienda: “Il secondo posto è solo il primo dei perdenti.”
Con questa mentalità, Huang ha trasformato NVIDIA da produttore di schede grafiche in una potenza mondiale dell’intelligenza artificiale e del calcolo avanzato.
NVIDIA e la nuova era del calcolo ad alte prestazioni
Negli ultimi anni NVIDIA non si è limitata a dominare il mercato delle GPU, ma ha progressivamente conquistato un ruolo centrale anche nel campo del calcolo scientifico e dei supercomputer. I suoi processori alimentano oggi i sistemi più avanzati al mondo, utilizzati per la simulazione climatica, la modellazione molecolare e la ricerca sull’energia pulita. Questa espansione ha trasformato la società in un’infrastruttura essenziale della ricerca e dell’innovazione globale.
Con l’introduzione dell’architettura Blackwell, annunciata nel 2025, NVIDIA ha fatto un ulteriore salto generazionale. I nuovi chip, progettati per combinare intelligenza artificiale e calcolo classico, promettono prestazioni mai viste con una drastica riduzione dei consumi energetici. L’azienda ha già annunciato partnership con università e centri di ricerca per integrare Blackwell nei supercomputer di nuova generazione.
Questa strategia mira a rafforzare il predominio di NVIDIA nel segmento dei data center, dove oggi l’azienda controlla oltre l’80 % del mercato delle GPU per l’AI. La capacità di unire potenza computazionale e sostenibilità energetica sarà la chiave del suo vantaggio competitivo nel decennio a venire.
Una cultura aziendale forgiata sull’ambizione
Dietro ai successi tecnologici di NVIDIA si nasconde una cultura organizzativa unica, forgiata dal carisma e dalla disciplina di Jensen Huang. L’azienda si distingue per un approccio radicalmente meritocratico, dove la velocità di esecuzione e l’attenzione al dettaglio contano più delle gerarchie. Non esistono uffici lussuosi o benefit superflui: tutto è orientato all’eccellenza e all’innovazione.
Il motto interno, “No excuses, just results”, riassume la filosofia di Huang. Ogni progetto è trattato come una missione critica e ogni errore come un’occasione di miglioramento. Questa mentalità ha permesso all’azienda di superare momenti difficili, come il crollo del mercato delle criptovalute o le sfide geopolitiche legate all’export dei chip verso la Cina.
Allo stesso tempo, NVIDIA mantiene un legame di lealtà con i suoi collaboratori storici: molti dei top manager lavorano al fianco di Huang da oltre vent’anni. In un settore in cui il turnover è elevato, questa continuità interna è considerata una delle chiavi del suo successo duraturo.
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Chiuso Userbox e arrestato l’Admin dalla polizia di Mosca. Qualcosa sta cambiando
Negli ultimi mesi sembrerebbe che la Federazione Russa stia dando una vera e propria stretta al crimine informatico, in controtendenza rispetto a quanto eravamo abituati a vedere in passato, quando molti gruppi di cyber criminali operavano quasi indisturbati, spesso godendo di una sorta di protezione tacita.
Dopo gli arresti legati da parte del Ministero degli Interni Russo della gang di medusa Stealer di una settimana fa, un nuovo colpo è stato inferto con la detenzione del proprietario del bot di hacking “Userbox”, avvenuta oggi a Mosca.
Detenzione del proprietario della casella utente
Il proprietario del bot di hacking Userbox, noto anche come User_Search, è stato arrestato a Mosca, ha riferito Baza sul suo canale Telegram . Userbox è inattivo dal 1° novembre 2025. Il suo sviluppatore è accusato di accesso non autorizzato a informazioni informatiche.
Dal 1° novembre 2025, Userbox non risponde più alle richieste degli utenti. Quando si tenta di seguire un collegamento che in precedenza conduceva a una versione sbloccata del servizio IT , il browser visualizza un errore lato server. Il bot di Telegram ha smesso di funzionare dopo che le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nel team di Userbox.
Il nome del sospettato è Igor Morozov. È accusato di accesso non autorizzato a informazioni informatiche .
Il colpo della polizia informatica di Mosca
Nel febbraio 2025, in seguito al fallimento dell’aggregatore di dati “God’s Eye”, Userbox è emerso come piattaforma sostitutiva. Previamente, nel dicembre 2024, “God’s Eye” aveva iniziato a limitare la quantità di dati resi disponibili su richiesta degli utenti, adducendo come motivazione una normativa russa più stringente. Contestualmente, il team di “God’s Eye” è stato oggetto di un’indagine penale, a partire da un sequestro eseguito nel febbraio 2025, per l’uso illecito di dati personali, ai sensi del primo comma dell’articolo 272 del Codice Penale.
Dalla primavera del 2025, il mercato russo dei bot per l’information mining ha subito cambiamenti significativi. Una nuova legislazione ha introdotto la responsabilità penale per la gestione di dati personali trapelati. Queste modifiche normative riflettono un cambiamento nell’attenzione del governo: non più sui singoli hacker, ma sull’infrastruttura IT del data trading nel suo complesso.
Di conseguenza, come riportato da CNews , circa il 40% delle piattaforme IT in lingua russa specializzate nell’open data mining ha sospeso le operazioni o chiuso i battenti. Il mercato di tali servizi IT, potrebbe migrare verso il darkweb e finire sotto il controllo di operatori stranieri.
Clienti chiave
La maggior parte delle violazioni del 2024 ha interessato rivenditori, catene di farmacie, servizi online, servizi di consegna e servizi di ristorazione , osserva Nikita Novikov, esperto di sicurezza informatica di Angara Security : “Il mercato del data mining ha acquisito un’enorme quantità di dati sulle persone: il loro indirizzo, la loro famiglia, i loro interessi e le loro preferenze. Ciò ha notevolmente semplificato il lavoro degli ingegneri sociali , che ora lo sfruttano attivamente”.
Il data mining mobile è diventato significativamente più costoso: una chiamata mensile e i dettagli di un messaggio costano più dei dati sulle transazioni di un conto bancario, sebbene anche questi ultimi siano aumentati di prezzo, ma non in modo così netto rispetto ai livelli del 2022.
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When Digital Sovereignty Meets Everyday Life: Europe’s Big Tech Gamble
You do research on a product, maybe a pair of shoes, a gadget, or a flight ticket. And all of a sudden, every other ad on your screen is a copy of the same. It is easy and convenient to get over it – until you stop to think: how come the internet knows me so well?
- This is not how the periphery of an algorithm works, but a systematically curated process designed to influence user behaviour, shaping not just what we buy, but how we think and choose.
As Europe now discusses “digital sovereignty,” it’s worth asking: who truly holds the reins of your digital life—you, your government, or the tech giants?
A recent article by Politico explains how France and Germany, in alliance with the United States, are championing a “sovereign digital transition,” the idea that Europe must reduce its dependence on foreign Big Tech giants and establish its own technological foundations. On paper, it appears to be a bold step toward autonomy. In practice, however, citizens across Europe are asking: What does this mean for me, my data, my digital life? (archive.ph/k7Nyz)
The Promise of a European Stack – What’s at Stake?
The ambition is high: from sovereign cloud infrastructure to home-grown AI and chip design, the goal is a Europe where tech is owned, governed, and secured by Europeans. But this raises significant questions. Who controls these platforms? Are they built for citizen empowerment or just national-industrial competition? Is “sovereignty” being framed as freedom, or as new walls around users’ data and digital behaviours?
Ground-Level Reality: Data, Dependence, and Digital Discomfort
- Commuters from the EU are receiving fines from London’s ULEZ zone even though they never drove there. The cross-border data sharing behind that fine is not some distant regulation—it’s a personal intrusion. (Source: Guardian – theguardian.com/uk-news/2024/j…? | archive.ph/s9EBF)
- DataReportal’s “Digital 2025: Online Privacy Concerns” section highlights that in Europe, the number of connected adults worried about how companies use their personal data is a meaningful trend (although slightly down from previous years). (Source: Dataportal – datareportal.com/reports/digit… | archive.ph/vOwZp )
- A case where the European Commission was ordered to compensate a citizen for improperly transferring his personal data outside the EU, illustrating how even high-level institutions can breach data-protection rights. (Source: Brussels Signal – brusselssignal.eu/2025/01/eu-c… | archive.ph/bN5lF)
These stories illustrate that what starts as “digital sovereignty” in high-level Brussels dialogue ends up in your bank records, your home, and your social feed.
Where Sovereignty Risks Turning Into Surveillance
According to the Politico piece, Europe’s push to take control of its tech stack is partly a response to U.S. dominance. But replacing one system with another raises the same concerns:
Will European infrastructure keep privacy at the centre, or will it become just another corporate/state-controlled ecosystem?
When national or bloc-level systems enforce age checks, data localization, and surveillance capabilities, will citizens gain freedom or lose it?
The Pirate Perspective: Tech for People, Not Power
For the European Pirates Party, the question isn’t whether Europe should build tech. It’s how and for whom. True sovereignty starts with the user’s choice, not just the state’s contracts and cloud servers.
Digital freedom means:
- Transparent platforms where citizens can inspect how their data is used.
- User-controlled infrastructure, where opting out isn’t a penalty.
- Open standards and interoperability, rather than locked-in systems that create new dependencies.
- Governance by citizens, not just by ministers or industrial lobbyists.
What It Means For You
Ask: Who owns the cloud where your photos are stored? If Europe builds its own stack, will you still have the right to move your data freely?
Watch for: Platforms that claim “European control” but push the same manipulative algorithms and business models as before.
Insist on: User education and choice because no matter how sovereign the tech gets, if you don’t understand it, you are still powerless.
Final Word
Europe’s digital sovereignty drive is exciting and potentially transformative. Europe’s digital sovereignty drive is exciting and potentially transformative. However, if it continues without electing citizens to govern, we risk establishing a “sovereign tech” environment that denies users authority.
The Pirates’ message is unmistakable: sovereignty devoid of popular authority is merely another form of reliance. Let’s ensure that users, not tech companies or anyone else, own the data revolution.
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PPI General Assembly: January 10th, 2026
We will hold our next GA on January 10th, 2026.
As usual, this will be an online conference. However, we will have an in person meeting in Potsdam, Germany. Please let us know if you are planning on physically coming to Potsdam, so we can plan a proper venue.
As usual, we will have speakers, elections, motions, and any other business. Please remember to suggest any statute revisions at least a month beforehand, if any. We will present more detailed announcements about motions. You are free to join in the organization by joining the Discourse: ga.pp-international.net/c/wint…
Thomas Ney and Lilia Kayra Kuyumcu will speak on behalf of the German Pirate Party.
All Pirate Parties and supporters are invited to attend.
More information, including the agenda and connection details, will be published soon.
Saree Makdisi: La tolleranza è una terra desolata. Come si nega un genocidio
Saree Makdisi
"La tolleranza è una terra desolata. Come si nega un genocidio"
DeriveApprodi
pagine: 224
deriveapprodi.com/libro/la-tol…
Come può un progetto violento di espropriazione e discriminazione essere immaginato, sentito e profondamente creduto come se fosse l’esatto opposto, ossia un’incarnazione di sostenibilità, inclusività e tolleranza multiculturale? Ecco la domanda a cui questo libro dà risposta. Al centro dell’analisi è lo Stato di Israele, da sempre difeso dai paladini dell’Occidente come presidio di democrazia e progresso in Medio Oriente. Saree Makdisi sostiene che alla base di questo tragico processo di alchimia politica vi è una specifica forma di negazione: la presenza palestinese in Palestina e la sua rivendicazione vengono negate in modo tale che il diniego sia esso stesso negato. Gli effetti della distruzione e della repressione sono dunque rovesciati in affermazioni di virtù liberali. L’autore esplora molti di questi atti di negazione: dalle foreste che coprono le rovine dei villaggi palestinesi distrutti al cosiddetto Museo della Tolleranza costruito sulle rovine di un cimitero musulmano a Gerusalemme; allo stesso modo, pinkwashing e greenwashing sono utilizzati per mistificare la realtà coloniale e costruire una nuova forma di orientalismo, in cui i valori occidentali vengono contrapposti a quelli dei barbari. L’occupazione israeliana ha prodotto così luoghi di cancellazione della memoria e di violenza razziale, in cui la «tolleranza» diventa nient’altro che una terra desolata.
Makdisi ci fa comprendere non solo le radici del massacro di Gaza, ma perché un genocidio sia negato e fatto passare per un atto di democrazia.
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freezonemagazine.com/articoli/…
Apparecchiare il tavolo con cura certosina. Questo potrebbe essere una subitanea riflessione approcciandoci all’ascolto di questo album, il quarto da solista, di Edward Abbiati registrato in compagnia dei fidati compagni di viaggi riuniti sotto il nome di The Rattling Chains. Perché in fondo chi come noi compra ancora i dischi degli artisti che amiamo
Caso Ghiglia, Report svela i conflitti d’interesse: ora mi aspetto le dimissioni delle persone coinvolte
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/caso-gh…
Chi avesse perso la puntata di Report di ieri sera vada a
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La tregua per prendere #Gaza
La tregua per prendere Gaza
Il vero piano di Stati Uniti e, soprattutto, Israele per il futuro di Gaza comincia a delinearsi in maniera chiara proprio mentre le forze di occupazione continuano a violare senza nessuna conseguenza il “cessate il fuoco” teoricamente in vigore nell…www.altrenotizie.org
Join us at SFSCON 2025!
lugbz.org/join-us-at-sfscon-20…
Segnalato dal LUG di #Bolzano e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
The South Tyrol Free Software Conference (SFSCON) is back for 2025, and LUGBZ is proud to be present once again! This year, we’ll be showcasing our work at our stand and presenting the SFS-Awards, celebrating outstanding
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“La pretesa di Ghiglia irricevibile e pericolosa”. L’intervista di Roberto Natale (cda Rai) a Repubblica
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/la-pret…
Riportiamo l’interessante intervista di Roberto Natale a Giovanna Vitale
Giornalismo e disordine informativo reshared this.
Come si costruisce la resilienza nella filiera della difesa
@Notizie dall'Italia e dal mondo
In un contesto caratterizzato da crescenti esigenze di sicurezza e da una domanda in continua espansione di sistemi e tecnologie per la difesa, le industrie del settore si trovano oggi di fronte a una sfida cruciale: costruire modelli di sostenibilità industriale di lungo periodo. Garantire la
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Dopo l’attentato audizione di Sigfrido Ranucci in Commissione Antimafia
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/dopo-la…
Domani (martedì 4 novembre) alle 11.30 in Commissione Antimafia si svolgerà l’audizione di Sigfrido Ranucci, in seguito all’attentato nei suoi confronti. Una
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La Tratta di Schiavi dall’Africa Orientale
Introduzione Per oltre un millennio la tratta di Schiavi dall’Africa Orientale ha connesso le coste swahili dell’Africa orientale alla Penisola Arabica, al Golfo Persico e, per riverbero, all’India occidentale. Non fu una sequenza di razzie
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Autenticazione e tracciabilità nelle comunicazioni: così si contrasta il vishing
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I ricercatori della Fondazione SERICS hanno realizzato una soluzione anti-vishing, ribattezzata CallTrust, che passa per un sistema di autenticazione e tracciabilità e consente di contrastare lo schema del raggiro usa la falsificazione dei numeri
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Anduril sbarca nel Pacifico e cambia la geografia della difesa
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L’evoluzione della difesa passa sempre più dal software alla strategia industriale. In pochi anni Anduril è diventata il simbolo di questa transizione, spostando il baricentro dall’innovazione digitale alla produzione di sistemi autonomi pronti per l’impiego operativo. Il volo del drone Fury segna un passo concreto
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MrICQ estradato, la caduta del programmatore di Jabber Zeus
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Tredici anni di fuga, un centinaio di milioni di dollari sottratti, e una scia di aziende devastate. La storia di Jabber Zeus, un cartello cybercriminale che ha scritto un capitolo oscuro nella storia del cybercrime finanziario, si arricchisce di un nuovo, significativo epilogo. Dopo un
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When Digital Sovereignty Meets Everyday Life: Europe’s Big Tech Gamble
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La Luna, il Golden Dome e la corsa con Pechino. Lo Spazio nella rivalità Usa-Cina
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La rivalità tra Washington e Pechino si estende ormai ben oltre la Terra. Dallo Spazio profondo alle orbite basse, la nuova corsa tecnologica tra le due potenze non riguarda più soltanto il prestigio scientifico o il primato politico, ma anche il controllo
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Qual è la lingua meglio compresa dall'intelligenza artificiale? L'italiano tra le migliori
Uno studio ha esaminato quali lingue sono meglio comprese dall'intelligenza artificiale. Sorprendentemente, non è l'inglese la lingua più compresaJan Bolanowski (Euronews.com)
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SONDAGGIO. La società palestinese tra resistenza e stanchezza
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Secondo il rilevamento del PCPSR oltre la metà dei palestinesi continua a ritenere giusta la decisione di Hamas di attaccare Israele il 7 ottobre 2023, ma solo il 40% crede in una sua vittoria. Cresce il desiderio di rinnovamento politico e la richiesta di un governo unitario
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Europe's 'Jekyll and Hyde' tech strategy
IT'S MONDAY, AND THIS IS DIGITAL POLITICS. I'm Mark Scott, and have partnered with YouGov and Microsoft for a dinner in Brussels on Dec 10 to recap the digital policymaking highlights of 2025 and to look ahead to what is in store for next year.
If you would like to attend, please let me know here. The event will include exclusive insight from YouGov on Europeans' attitudes toward technology. Spaces are limited, so let me know asap.
— November will again show how much the European Union is split over the bloc's strategy toward technology.
— The annual climate change talks begin in Brazil on Nov 10. The tech industry's impact has gone from bad to worse.
— Big Tech firms have massively increased their spending on tech lobbying within the EU institutions. Here are the stats.
Let's get started:
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.Telegram
Il Venezuela si prepara agli attacchi militari americani
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Gli articoli orientati che sta lanciando la stampa di estrema destra a Caracas circa la presunta attività dei “cartelli brasiliani” nelle zone amazzoniche, sollecitano e forse anticipano possibili operazioni di terra o sotto copertura organizzate dalla Cia
L'articolo Il Venezuela si
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Zapatisti: resistenza alle aggressioni e cammino verso il comune
@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'EZLN denuncia un'offensiva coordinata per privarli delle terre recuperate in Chiapas, che include sfollamenti forzati, incendi di abitazioni e aggressioni con il sostegno della polizia e dell'esercito. La disputa per un terreno di 47 ettari, concesso dal governo a privati, ha
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Riflessione sul degrado umano e la deriva culturale
Stiamo attraversando un periodo storico in cui la coesione sociale sembra dissolversi: cresce l’individualismo, la fiducia reciproca si erode e riemerge una mentalità di chiusura, sospetto e semplificazione autoritaria. È la stessa dinamica che alimenta l’avanzata delle destre estreme in molti paesi.
Le cause non sono uniche: sono intrecciate tra ambiente, tecnologia, economia, cultura e psicologia collettiva.
Inquinamento invisibile: microplastiche e sostanze tossiche
Le microplastiche e le cosiddette “sostanze eterne” (PFAS, bisfenolo A, ftalati) sono ormai presenti in quasi tutti gli ecosistemi, nel suolo, nei fiumi, perfino nei nostri organi.
Studi recenti hanno trovato microplastiche nello stomaco umano, con una media di 9,4 particelle per individuo in analisi post-mortem.
La ricerca segnala effetti avversi su apparato digerente, respiratorio e riproduttivo, con alterazioni del microbioma intestinale e infiammazione cronica.
Queste sostanze interferiscono con ormoni e metabolismo, e potrebbero influenzare anche l’umore e la stabilità emotiva, come suggeriscono studi sugli interferenti endocrini.
Quando il corpo è indebolito da sostanze che alterano equilibrio e benessere, anche la mente collettiva si fa più fragile. Si diventa meno resistenti allo stress, più irritabili, più inclini al pessimismo o alla rabbia: un terreno fertile per la manipolazione politica e le derive estremiste.
Migrazione, identità e percezione del rischio
Le migrazioni — interne o internazionali — modificano il volto delle comunità e spesso suscitano sentimenti contrastanti.
Le ricerche mostrano che la paura dell’immigrazione è spesso scollegata dai dati reali sulla criminalità. In Cile, per esempio, un ampio studio ha rilevato che l’arrivo di immigrati ha aumentato la percezione di insicurezza, ma non i tassi reali di reato.
Altri studi confermano che non esiste un legame strutturale tra immigrazione e aumento della criminalità. Tuttavia, in contesti di esclusione o degrado urbano, la disorganizzazione sociale può favorire fenomeni devianti.
Il tema più complesso riguarda la perdita di identità culturale. Quando le comunità si sentono trascurate o travolte da cambiamenti rapidi, nasce la nostalgia di un passato “più sicuro” e la ricerca di appartenenza esclusiva.
Questo sentimento, più psicologico che razionale, è una delle leve che spinge molti verso le ideologie di chiusura e nazionalismo radicale.
L’attenzione spezzata: genitori, cellulari e bambini
La trasformazione digitale sta cambiando in profondità anche la vita familiare. L’uso eccessivo del cellulare da parte degli adulti — e dei più piccoli — ha effetti che iniziamo solo ora a comprendere pienamente.
Una ricerca del 2023 ha mostrato che i genitori distratti dal telefono riducono la vigilanza e l’interazione affettiva con i figli, con conseguenze sullo sviluppo emotivo.
Una meta-analisi su 51 studi ha trovato una correlazione significativa tra uso eccessivo dello smartphone e sentimenti di trascuratezza o disagio nei bambini.
L’esposizione prolungata agli schermi è legata a disturbi del sonno, ansia, calo dell’empatia e difficoltà scolastiche.
Non si tratta solo di salute mentale: una generazione che cresce senza un contatto empatico costante rischia di diventare più isolata, più fragile, meno capace di fidarsi. È un terreno in cui le semplificazioni e le ideologie estreme attecchiscono più facilmente.
La convergenza delle cause
Tutti questi fattori – ambientali, culturali, psicologici e tecnologici – si sommano.
Un corpo inquinato, una mente sovraccarica, una cultura frammentata e una socialità indebolita producono una società più ansiosa e polarizzata.
Le piattaforme digitali, con algoritmi che premiano emozioni forti, amplificano questa instabilità. E quando la paura diventa la lente con cui si guarda il mondo, la promessa dell’“uomo forte” o della “nazione pura” diventa seducente.
Possibili rimedi (se la volontà politica lo permetterà)
Ambiente e salute: riduzione dell’uso di plastiche monouso, monitoraggio delle microplastiche negli alimenti, bonifica delle aree contaminate, limiti severi ai PFAS e agli interferenti endocrini.
Migrazione e coesione: integrazione reale (lingua, lavoro, partecipazione civica), contrasto alla segregazione urbana, valorizzazione delle culture locali come parte di un mosaico comune.
Famiglia e educazione digitale: sensibilizzazione sull’uso equilibrato dei dispositivi, formazione dei genitori, tempo di qualità condiviso, spazi comunitari per il gioco e l’incontro.
Tecnologia e informazione: trasparenza degli algoritmi, promozione di contenuti che stimolino dialogo e fiducia, educazione al pensiero critico.
Politica e fiducia: lotta alla corruzione, finanziamenti trasparenti, consultazione dei cittadini nelle decisioni pubbliche.
Conclusione
La crisi dell’umanità non è un destino, ma il risultato di pressioni multiple che logorano il corpo, la mente e la comunità.
Ritrovare equilibrio significa tornare a prendersi cura del mondo fisico e di quello umano con la stessa attenzione: respirare aria pulita, ma anche ascoltare il prossimo; ridurre la plastica, ma anche la distanza emotiva.
Non esiste rigenerazione ecologica senza rigenerazione morale e sociale.
Separazione delle Carriere approvata
@Politica interna, europea e internazionale
L'articolo Separazione delle Carriere approvata proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
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