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Somebody Tried To Sell Me A Bridge segna un ritorno sicuro ai suoni e alle tradizioni che hanno plasmato gran parte dell’identità musicale di Van Morrison, rendendo omaggio alle leggende che hanno definito il genere blues con nuove interpretazioni di classici resi famosi da B.B. King, Buddy Guy, Leadbelly e altri. Morrison è affiancato da […]
L'articolo Van Morrison – In arrivo il
From paper to practice: Can the EMFA be the turning point for real protections for journalists?
@politics
europeanpirates.eu/from-paper-…
Before we can take a critical look at the repercussions and possible positive strides forward that the
Warnings About Retrobright Damaging Plastics After 10 Year Test
Within the retro computing community there exists a lot of controversy about so-called ‘retrobrighting’, which involves methods that seeks to reverse the yellowing that many plastics suffer over time. While some are all in on this practice that restores yellow plastics to their previous white luster, others actively warn against it after bad experiences, such as [Tech Tangents] in a recent video.Uneven yellowing on North American SNES console. (Credit: Vintage Computing)
After a decade of trying out various retrobrighting methods, he found for example that a Sega Dreamcast shell which he treated with hydrogen peroxide ten years ago actually yellowed faster than the untreated plastic right beside it. Similarly, the use of ozone as another way to achieve the oxidation of the brominated flame retardants that are said to underlie the yellowing was also attempted, with highly dubious results.
While streaking after retrobrighting with hydrogen peroxide can be attributed to an uneven application of the compound, there are many reports of the treatment damaging the plastics and making it brittle. Considering the uneven yellowing of e.g. Super Nintendo consoles, the cause of the yellowing is also not just photo-oxidation caused by UV exposure, but seems to be related to heat exposure and the exact amount of flame retardants mixed in with the plastic, as well as potentially general degradation of the plastic’s polymers.
Pending more research on the topic, the use of retrobrighting should perhaps not be banished completely. But considering the damage that we may be doing to potentially historical artifacts, it would behoove us to at least take a step or two back and consider the urgency of retrobrighting today instead of in the future with a better understanding of the implications.
youtube.com/embed/_n_WpjseCXA?…
Cloudflare di nuovo in down: disservizi su Dashboard, API e ora anche sui Workers
Cloudflare torna sotto i riflettori dopo una nuova ondata di disservizi che, nella giornata del 5 dicembre 2025, sta colpendo diversi componenti della piattaforma.
Oltre ai problemi al Dashboard e alle API, già segnalati dagli utenti di tutto il mondo, l’azienda ha confermato di essere al lavoro anche su un aumento significativo degli errori relativi ai Cloudflare Workers, il servizio serverless utilizzato da migliaia di sviluppatori per automatizzare funzioni critiche delle loro applicazioni.
Un’altra tessera che si aggiunge a un mosaico di criticità non trascurabili.
Come sottolineano da anni numerosi esperti di sicurezza informatica, affidare l’infrastruttura di base del web a una manciata di aziende significa creare colli di bottiglia strutturali. E quando uno di questi nodi si inceppa – come accade con Cloudflare – l’intero ecosistema ne risente.
Un intoppo può bloccare automazioni, API personalizzate, redirect logici, funzioni di autenticazione e perfino sistemi di sicurezza integrati. Un singolo malfunzionamento può generare un effetto domino ben più vasto del previsto.
A complicare ulteriormente la situazione, oggi è in corso anche una manutenzione programmata nel datacenter DTW di Detroit, con possibile rerouting del traffico e incrementi di latenza per gli utenti dell’area. Sebbene la manutenzione sia prevista e gestita, la concomitanza con i problemi ai Workers e al Dashboard aumenta il livello di incertezza. In alcuni casi specifici – come per i clienti PNI/CNI che si collegano direttamente al datacenter – certe interfacce di rete potrebbero risultare temporaneamente non disponibili, causando failover forzati verso percorsi alternativi.
Il nodo cruciale resta lo stesso: questa centralizzazione espone il web a rischi enormi dal punto di vista operativo e di sicurezza. Quando una piattaforma come Cloudflare scricchiola, anche solo per qualche ora, si indeboliscono le protezioni DDoS, i sistemi anti bot, le regole firewall, e si creano finestre di vulnerabilità che gli attaccanti più preparati potrebbero tentare di sfruttare.
La dipendenza da un unico colosso per funzioni così delicate è un punto di fragilità che non può più essere ignorato.
Il precedente blackout globale – documentato con grande trasparenza da Cloudflare stessa e analizzato da Red Hot Cyber – aveva messo in luce come un errore interno nella configurazione del backbone potesse mandare offline porzioni significative del traffico mondiale.
Oggi non siamo (ancora) di fronte a un guasto di tale entità, ma la somma di più disservizi simultanei riporta alla memoria quel caso e solleva dubbi sulla resilienza complessiva dell’infrastruttura.
Il nuovo down di Cloudflare, questa volta distribuito su più livelli della piattaforma, dimostra quanto l’Internet moderno sia fragile e quanto la sua affidabilità dipenda da pochi attori. Le aziende – piccole o grandi – che costruiscono i propri servizi sopra queste fondamenta dovrebbero iniziare a considerare seriamente piani di ridondanza multi-provider. Perché quando un singolo punto cade, rischia di cadere mezzo web.
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Backdoor Brickstorm: le spie cinesi sono rimasti silenti nelle reti critiche per anni
Le spie informatiche cinesi sono rimaste nascoste per anni nelle reti di organizzazioni critiche, infettando le infrastrutture con malware sofisticati e rubando dati, avvertono agenzie governative ed esperti privati.
Secondo un avviso congiunto di CISA, NSA e Canadian Cyber Security Centre, almeno otto agenzie governative e aziende IT sono state vittime della backdoor Brickstorm , che opera in ambienti Linux, VMware e Windows.
La dichiarazione del portavoce di CISA, Nick Andersen, sottolinea anche la portata del problema: afferma che il numero effettivo delle vittime è probabilmente più alto e che Brickstorm stessa è una piattaforma “estremamente avanzata” che consente agli operatori cinesi di radicarsi nelle reti per anni, gettando le basi per il sabotaggio.
In uno degli incidenti indagati da CISA, gli aggressori hanno ottenuto l’accesso a una rete interna nell’aprile 2024, hanno scaricato Brickstorm su un server VMware vCenter e hanno mantenuto l’accesso almeno fino all’inizio di settembre.
Durante questo periodo, sono riusciti a penetrare nei controller di dominio e in un server ADFS, rubando chiavi crittografiche. Google Threat Intelligence, che è stata la prima a descrivere Brickstorm in autunno, esorta tutte le organizzazioni a scansionare la propria infrastruttura. Gli analisti stimano che decine di aziende negli Stati Uniti siano già state colpite da questa campagna e gli aggressori continuano a perfezionare i propri strumenti.
Mandiant collega gli attacchi al gruppo UNC5221 e ha documentato compromissioni in vari settori, dai servizi legali e dai fornitori SaaS alle aziende tecnologiche. Gli esperti sottolineano che l’hacking dei dispositivi edge e l’escalation verso vCenter sono diventate tattiche comuni per gli aggressori, che possono anche prendere di mira vittime a valle.
In un rapporto separato, CrowdStrike attribuisce Brickstorm al gruppo Warp Panda, attivo almeno dal 2022, e descrive vettori di attacco simili, tra cui l’infiltrazione negli ambienti VMware di aziende statunitensi e lo svolgimento di attività di intelligence per il governo cinese.
Secondo CrowdStrike, in diversi casi Warp Panda ha inoltre implementato impianti Go precedentemente sconosciuti, Junction e GuestConduit, su server ESXi e macchine virtuali, e ha preparato dati sensibili per l’esfiltrazione. Alcuni incidenti hanno interessato anche il cloud Microsoft Azure: gli aggressori hanno ottenuto token di sessione, hanno incanalato il traffico attraverso Brickstorm e hanno scaricato materiale sensibile da OneDrive, SharePoint ed Exchange. Sono persino riusciti a registrare nuovi dispositivi MFA, garantendo una persistenza furtiva e a lungo termine negli ambienti guest.
Gli specialisti di Palo Alto Networks confermano la continuità e la profondità della penetrazione di questi gruppi. Secondo gli analisti di Unit 42, gli operatori cinesi utilizzano file unici e backdoor proprietarie per ogni attacco, rendendone estremamente difficile l’individuazione.
La loro prolungata e occulta attività all’interno delle reti rende difficile valutare l’effettivo danno e consente agli aggressori di pianificare operazioni su larga scala molto prima che la loro presenza venga rilevata.
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From paper to practice: Can the EMFA be the turning point for real protections for journalists?
Before we can take a critical look at the repercussions and possible positive strides forward that the European Media Freedom Act (EMFA) regulation presents, it is important to understand what it means first.
What is the EMFA?
The European Media Freedom Act (EMFA) is an EU regulation designed to protect media freedom, editorial independence and media pluralism across the EU by setting EU-level rules that national laws must respect. With initial proposals for implementing changes starting in 2022, the European Parliament reached an agreement in December 2023. The agreement, however, only entered force in May 2024, with most of the provisions becoming applicable in August 2025.
What are the practical changes?
- The EMFA accounts for explicit rules preventing public authorities from interfering in editorial decisions to protect the editorial independence. It thus creates safeguards against political interference and for public service media governance.
- It creates stronger legal protection for sources and rules limiting unjustified access to the communications of journalists. It further constrains the indiscriminate surveillance of journalism and the use of spyware. Meaning it protects journalistic sources and confidentiality.
- It creates rules to avoid distortive state advertising practices and to ensure that public advertising does not become a tool of influence. Meaning it creates rules pertaining to state advertising and funding transparency.
- Transparency is further extended to the ownership of media, with tighter rules to monitor concentration and plurality.
- It also includes requirements for transparency when it comes to the platform’s restrictions on media content, giving media outlets better access to the platform’s audience and data. These obligations ensure that there is media visibility on large online platforms.
- In order to enforce the measures, the EMFA allocates enforcement responsibilities to national authorities and creates the Media Board so that communication related to coordinating efforts and peer reviewing is possible across member states.
The EMFA as a turning point
The act emerges as a point for various potential benefits for journalism. With stronger legal protections in place for sources and against surveillance, investigative journalists and whistleblowers face reduced risks. This becomes especially the case when considering member states that have weak national safeguards in place. The EMFA represents possibilities for reduced financial leverage used by governments to influence the media. Once limits are imposed on manipulative state advertisement and obligations are created for clearer ownership transparency, the financial power governments can have on media can be lessened. By imposing platform transparency and data access, the act could positively contribute to a media outlet’s ability to reach its audiences and analyse their distribution. This is important for the commercial sustainability of outlets as well as their editorial strategies. If widely and properly implemented, the provisions of the EMFA can have a wide impact on journalistic practices.
Possible practical constraints
Despite its promising impact on journalism, the EMFA could have some risks and face practical constraints. The protections as outlined by the regulation can only be implemented if the Member States enact national law and administrative reform. The possible implementation gap is a current concern of civil society and journalist organisations that have warned that there is a possibility that some countries may be slow or resistant to the changes. Therefore, a focus on enforcement and incentive for political will is crucial for the regulation to have a real impact.
GAZA. Ucciso Yasser Abu Shabab, capo di una milizia filo-israeliana
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nel corso di uno scontro a fuoco è morto Yasser Abu Shabab, il leader delle "Forze Popolari", una milizia sostenuta da Israele in funzione anti Hamas
L'articolohttps://pagineesteri.it/2025/12/05/medioriente/gaza-ucciso-yasser-abu-shabab-capo-di-una-milizia-filo-israeliana/
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Le 10 regole del digitale responsabile a partire dalla carta
@Politica interna, europea e internazionale
Giovedì 4 dicembre 2025, ore 17:30 presso La Nuova – Sala Vega, Viale Asia 40/44 – Roma Interverranno Andrea Cangini, Direttore dell’Osservatorio Carta Penna & Digitale Maria Luisa Iavarone, Pedagogista e docente universitaria, Presidente nazionale CirPed, autrice del libro (Franco
Politica interna, europea e internazionale reshared this.
ANALISI. Libano: Hezbollah ferito, ma non sconfitto
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Hezbollah per decenni si è mosso entro un equilibrio consolidato con Israele basato sulla reciproca deterrenza. Tutto ciò è saltato e il movimento sciita è anche sotto pressione in Libano. La compattezza interna però non è scalfita
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Dentro la finta normalità dei developer di Lazarus: un APT che lavora in smart working
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
L’immaginario collettivo sugli hacker nordcoreani è ancora legato a stanze buie e monitor lampeggianti. La realtà, come spesso accade nella cybersecurity, è molto più banale e proprio per questo più inquietante. L’indagine catturata quasi per
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25 Aprile 1945 – 2025: Ottant’anni di Italia antifascista. Memoria, Valori, Cittadinanza
@Politica interna, europea e internazionale
5 dicembre 2025, ore 10:30 – Aula Malagodi, Fondazione Luigi Einaudi – Roma Introduce Renata Gravina, Ricercatrice Fondazione Luigi Einaudi Interverranno Memoria storica Luca Tedesco (Università degli Studi di Roma Tre) l’Italia della
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Cyber-Guardoni all’attacco: hacker sudcoreani spiavano 120.000 telecamere e ne facevano video per adulti
La polizia sudcoreana ha segnalato l’arresto di quattro individui che, presumibilmente in modo indipendente, hanno compromesso oltre 120.000 telecamere IP. Secondo gli investigatori, almeno due di loro lo hanno fatto per rubare video da luoghi come studi ginecologici. Hanno poi modificato i filmati trasformandoli in video pornografici e li hanno venduti online.
Secondo i media locali, due dei quattro sospettati (i cui nomi sono stati omessi) erano impiegati in ufficio, mentre gli altri erano elencati come disoccupati o lavoratori autonomi. Solo due degli arrestati erano responsabili della maggior parte degli attacchi informatici: circa 63.000 e 70.000 dispositivi compromessi, installati in abitazioni private e proprietà commerciali.
Telecamere e video per adulti dalle case di tutti
I criminali hanno venduto i video rubati dalle telecamere su un sito web che la polizia chiamava semplicemente “Sito C”, guadagnando rispettivamente 35 milioni di won (23.800 dollari) e 18 milioni di won (12.200 dollari).
Gli altri due imputati hanno hackerato rispettivamente 15.000 e 136 telecamere.
Non sono ancora state formulate accuse nei confronti degli arrestati, poiché le indagini sono in corso. Le autorità hanno inoltre comunicato di aver arrestato tre persone che avevano acquistato video simili.
“I crimini commessi tramite telecamere IP causano gravi traumi alle vittime. Sradicheremo questa minaccia indagando proattivamente su tali crimini”, ha affermato Park Woo-hyun, capo dell’unità investigativa sui crimini informatici dell’Agenzia di Polizia Nazionale.
Secondo la polizia, gli aggressori hanno sfruttato principalmente password predefinite deboli e combinazioni predefinite facilmente violabili tramite forza bruta.
Le forze dell’ordine hanno visitato 58 luoghi in cui le telecamere erano state hackerate per avvisare i proprietari dei dispositivi compromessi e fornire consigli sulla sicurezza delle password.
Best practices per mettere in sicurezza le telecamere IP
Per ridurre drasticamente il rischio di compromissione, gli esperti raccomandano le seguenti misure:
1. Cambiare subito le password predefinite
- Le password di fabbrica sono la prima cosa che gli attaccanti testano.
- Scegli password lunghe, complesse e uniche per ogni dispositivo.
2. Attivare l’autenticazione a due fattori (2FA)
- Quando disponibile, riduce enormemente la possibilità di accesso non autorizzato.
3. Aggiornare regolarmente il firmware
- I produttori rilasciano patch che correggono vulnerabilità note.
- Imposta gli aggiornamenti automatici quando possibile.
4. Disabilitare l’accesso remoto se non necessario
- Molti attacchi avvengono tramite Internet.
- Se devi accedere da remoto, usa una VPN invece dell’esposizione diretta.
5. Limitare l’accesso alla rete
- Isola le telecamere su una rete separata (VLAN) o guest network.
- Evita che siano raggiungibili da tutti i dispositivi della casa o dell’ufficio.
6. Controllare le porte esposte
- Evita il port forwarding indiscriminato su router e modem.
- Blocca porte non necessarie e monitora eventuali connessioni sospette.
7. Disattivare servizi inutilizzati
- UPnP, P2P e altri servizi remoti possono essere sfruttati dagli attaccanti.
- Mantieni attivi solo i servizi indispensabili.
8. Preferire telecamere IP di produttori affidabili
- Marchi poco affidabili potrebbero non garantire aggiornamenti di sicurezza.
- Verifica sempre la reputazione del brand e la disponibilità di patch.
9. Monitorare regolarmente i log
- Controlla accessi, tentativi falliti e comportamenti anomali.
10. Cambiare periodicamente le credenziali
- Riduce il rischio che credenziali compromesse restino valide a lungo.
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La prima volta. Certo, ma di cosa? Di quello che infiamma la passione di milioni di italiani da 127 anni, il campionato di calcio. Il primo campionato di calcio in Italia sì è svolto in una sola giornata. Quattro squadre si sono sfidate in una domenica di maggio: semifinali al mattino, finale al pomeriggio. Ma […]
L'articolo Franco Bernini – La prima volta proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
La
Un blog meta-sociale che parte da un solo colore: lo YlnMn blue.
in base a quale criterio pensassero che sarebbe stato un affarone non l'ho ancora capito...
chi fa da sé fa per 3? ma mica vero in economia...
e questo dimostra che se l'italia non cresce è perché siamo dei cazzoni idioti e non certo per colpa dell'europa. chi è causa del suo mal pianga se stesso.
P.S. in realtà credo che un minimo di zampino di putin nel destabilizzare l'UE ci sia stato... ma non so quanto perché gli inglesi sono notoriamente orgogliosi e duri.
Un decennio di Brexit: la Gran Bretagna resta indietro
L'analisi economica mostra che il Pil pro capite del Regno Unito è cresciuto fino al 10 per cento in meno rispetto a nazioni simili, poiché le imprese hanno congelato le spese e la produttività è diminuitaEuronews.com
dal 73 al 66% in un anno... molto bene (e di windows in generale...).
voglio vedere i cazzoni che scrivono software solo per windows per quanto ancora vorranno farlo....
che sia la volta buona e finalmente microsoft abbia fatto un'autorete significativa? figurarsi che a me neppure stanno bene le distro linux non rolling...
Windows 11 non cresce e riduce la sua quota: per Microsoft è un problema serio
Windows 11 non cresce e, anzi, secondo gli ultimi dati di Statcounter sta registrando una sorprendente riduzione della sua quota di mercato tra i sistemi operativi di Microsoft.Hardware Upgrade
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AI models can meaningfully sway voters on candidates and issues, including by using misinformation, and they are also evading detection in public surveys according to three new studies.#TheAbstract #News
A newly filed indictment claims a wannabe influencer used ChatGPT as his "therapist" and "best friend" in his pursuit of the "wife type," while harassing women so aggressively they had to miss work and relocate from their homes.
A newly filed indictment claims a wannabe influencer used ChatGPT as his "therapist" and "best friend" in his pursuit of the "wife type," while harassing women so aggressively they had to miss work and relocate from their homes.#ChatGPT #spotify #AI
#Sicurnauti, da oggi sono disponibili i contenuti dedicati ai #genitori sul tema “Giocare, imparare e navigare”.
Qui il video ➡️ youtube.com/watch?v=i-sosygx9O…
Qui l’infografica ➡️ unica.istruzione.gov.
Ministero dell'Istruzione
#Sicurnauti, da oggi sono disponibili i contenuti dedicati ai #genitori sul tema “Giocare, imparare e navigare”. Qui il video ➡️ https://www.youtube.com/watch?v=i-sosygx9O0 Qui l’infografica ➡️ https://unica.istruzione.gov.Telegram
Ministero dell'Istruzione
Il #3dicembre è la Giornata internazionale delle persone con disabilità, istituita nel 1992 dall’ONU per promuovere la tutela dei diritti delle persone con disabilità, in ogni ambito della società.Telegram
❗️ Sì di Israele all'Eurovision 2026, l'Irlanda ufficializza il suo ritiro dalla competizione. Insieme alla Svezia è il Paese che ha vinto di più
Aggiornamento — Conferma il boicottaggio anche la Slovenia
🗞 @ultimora24
FREE ASSANGE Italia
❗️ Sì di Israele all'Eurovision 2026, l'Irlanda ufficializza il suo ritiro dalla competizione. Insieme alla Svezia è il Paese che ha vinto di più Aggiornamento — Conferma il boicottaggio anche la Slovenia 🗞 @ultimora24Telegram
Forse per la sua serenità.
Forse per quella luce negli occhi che hanno solo le persone che credono davvero negli altri.
FREE ASSANGE Italia
Gaza, drone israeliano uccide il fotoreporter Mohammed Wadi | Il Fatto Quotidiano https://share.google/wWb9QsclOKDFrwRI1Telegram
Appeasing the administration hasn’t worked. The Times is suing instead
FOR IMMEDIATE RELEASE:
The New York Times and its Pentagon reporter, Julian Barnes, are taking the Trump administration to court over the Department of Defense’s unconstitutional requirement that journalists pledge not to report unauthorized information as a condition of gaining access to the Pentagon.
The following statement can be attributed to Trevor Timm, executive director for Freedom of the Press Foundation (FPF).
“In an era where news networks seem to be caving to Trump’s censorious tactics left and right, it’s refreshing to see The New York Times leading by example and sticking up for the First Amendment in court.“An attack on any journalist’s rights is an attack on all. And the only way to put an end to the Trump administration’s multipronged assault on press freedom is for every news outlet to fight back at every opportunity. We urge other news outlets to follow the Times’ lead.
“These days, the government has countless platforms of its own to tell the public what it wants it to know. A free and independent press isn’t needed for that. The Constitution guarantees one anyway precisely because the public needs the information the government does not want it to know. The Pentagon’s absurd access pledge has been an affront to the First Amendment since the first day they proposed it. And we look forward to a federal judge throwing it out with the trash, where it belongs.”
Please contact us if you would like further comment.
studio "Pay or Okay": Gli utenti preferiscono una "terza opzione" senza tracciamento
Alla luce delle imminenti linee guida "Pay or Okay" dell'EDPB, noyb ha commissionato uno studio sulle scelte degli utenti
mickey04 December 2025
FPF demands appellate court lift secrecy in reporter’s privilege case
FOR IMMEDIATE RELEASE:
The federal appellate court for the D.C. Circuit recently affirmed a ruling requiring investigative journalist Catherine Herridge to disclose the sources for her reporting on scientist Yangping Chen’s alleged ties to the Chinese military while an online college Chen founded received federal funds.
The court got it wrong by holding Herridge in contempt for not burning her sources, and Herridge is rightly seeking a rehearing. Worse yet, the misguided ruling was informed by documents about the FBI’s investigation of Chen that were filed under seal, even though the investigation is over and the documents aren’t classified. The appellate court even held a portion of its hearing to decide whether to order Herridge to testify in closed court.
Freedom of the Press Foundation (FPF), represented by Schaerr | Jaffe LLP, filed a motion to intervene and unseal the documents and hearing transcript yesterday.
The following statement can be attributed to Seth Stern, director of advocacy for FPF.
“Journalist-source confidentiality is about safeguarding the public’s right to be informed. Its fate should not be decided in secret hearings about secret documents. Americans deserve to know whether the damages Chen claims to have suffered were because of alleged leaks to Herridge or because of the outcome of the government investigation she reported on. If the latter, it raises the question of whether the court is ordering Herridge to out her sources to aid Chen in pursuing a baseless lawsuit. Surely the bar for compelled disclosure of journalistic sources must be higher than that.“Opponents of the reporter’s privilege often dream up convoluted hypothetical scenarios to call it a national security risk. But here we see someone suspected of ties to a foreign military able to use the courts to try to find out who in the government U.S. reporters are talking to and the content of those conversations. It goes to show that the real national security risk is the lack of a statutory privilege, which allows courts to issue misguided rulings. Congress should step up and reintroduce and pass the PRESS Act.”
H. Christopher Bartolomucci, a partner at Schaerr | Jaffe, added:
“Public access and government accountability are fundamental to the rule of law, and the notion of ‘secret law’ is anathema to our system of justice. By denying the public access to important judicial records in this case, the court is keeping members of the public from judging for themselves the strength or weakness of the court’s reasoning.”
You can read FPF’s motion here.
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WhatsApp mi ha avvisato che adesso posso chattare con utenti di birdychat (chat mai sentita...).
A questo punto grazie al DMA che abbiamo qui in Europa dovrebbe diventare possibile integrare altre chat con WhatsApp.
Sapete se c'è una roadmap con i tempi per questa integrazione?
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Condannato anche in Appello l’attivista di Azione Skinhead che minacciò Berizzi. Odiare deve costare
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/condann…
La Corte d’Appello ha confermato anche in secondo grado la condanna di
Giornalismo e disordine informativo reshared this.
RWM: espansione senza alcuna autorizzazione
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/12/rwm-esp…
Per la quinta volta consecutiva ci occupiamo della fabbrica di bombe del Sulcis, emblema di quella corsa all’economia di guerra che sta coinvolgendo anche il nostro Paese. Prevista per metà dicembre, non oltre comunque il 17 come da ordinanza
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informapirata ⁂
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Luca Sironi
in reply to informapirata ⁂ • • •Gazzetta del Cadavere
in reply to simona • • •Domenico Tenace
in reply to simona • • •Se esiste ancora chi sviluppa solo per Windows le opzioni sono due: o stai lavorando su roba legacy o semplicemente lo stai facendo apposta.
simona
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