Gli attacchi ransomware diminuiscono nel 2024, ma l’economia criminale rimane in espansione
Secondo un rapporto pubblicato di recente dal Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN), l’attività globale del ransomware ha raggiunto il picco nel 2023, per poi crollare nel 2024. Questo calo è attribuito ai successivi attacchi ai gruppi ransomware su larga scala, tra cui ALPHV (BlackCat) e LockBit, attraverso indagini collaborative a livello internazionale.
Il FinCEN ha analizzato migliaia di segnalazioni ai sensi del Bank Secrecy Act (BSA) presentate da istituti finanziari tra gennaio 2022 e dicembre 2024, identificando 4.194 casi di ransomware e oltre 2,1 miliardi di dollari in riscatti. Questa cifra è quasi pari al totale segnalato negli otto anni dal 2013 al 2021.
4,5 miliardi di dollari: l’economia del ransomware tra il 2013 e il 2014
Considerando l’intero periodo (2013-2024), si arriva a circa 4,5 miliardi di dollari, il che dimostra che l’enorme economia criminale del settore ransomware è ancora in piena espansione. Secondo il rapporto, il 2023 è stato “l’anno più redditizio mai registrato” per i gruppi ransomware, con 1.512 attacchi e 1,1 miliardi di dollari in pagamenti di riscatto segnalati, con un aumento del 77% rispetto all’anno precedente.
Ma questa tendenza si è invertita nel 2024.
Mentre il numero di incidenti è leggermente diminuito a 1.476, il riscatto totale pagato è crollato a 734 milioni di dollari. Il rapporto attribuisce questo calo alle operazioni su larga scala condotte dalle autorità statunitensi ed europee contro Black Cat (fine 2023) e Lockbit (inizio 2024). In effetti, entrambi i gruppi sarebbero stati tra i gruppi di attacco “più attivi” all’epoca e, a quanto pare, stanno faticando a riorganizzarsi dopo la distruzione delle loro infrastrutture.
“La maggior parte dei pagamenti di riscatto era inferiore a 250.000 dollari”, ha affermato FinCEN, sottolineando che le piccole e medie imprese, così come le grandi aziende, continuano a subire perdite. I settori più colpiti sono quello manifatturiero, finanziario e sanitario.
I settori più colpiti dagli attacchi ransomware tra il 2022 e il 2024 sono:
- Produzione: 456 casse
- Servizi finanziari: 432 casi
- Settore medico: 389 casi
- Distribuzione al dettaglio: 337 casse
- Servizi legali: 334 casi
In termini di entità dei danni, il settore finanziario è stato quello che ha subito i maggiori danni, seguito da quello medico e da quello manifatturiero.
- Servizi finanziari: circa 365,6 milioni di dollari
- Settore sanitario: circa 305,4 milioni di dollari
- Produzione: circa 284,6 milioni di dollari
- Scienza e tecnologia: circa 186,7 milioni di dollari
- Vendite al dettaglio: circa 181,3 milioni di dollari
In particolare, si è scoperto che gli istituti finanziari rappresentano il settore più grande non solo in termini di portata degli attacchi, ma anche in termini di riscatto totale pagato. Sono attive 267 famiglie di ransomware, tra cui “Akira” è quella che compare più frequentemente.
I Ceppi dei ransomware
FinCEN ha riferito che tra il 2022 e il 2024 sono state segnalate in totale 267 diverse famiglie di ransomware.
Un piccolo numero di gruppi ha guidato l’attacco generale, e le seguenti famiglie sono quelle menzionate più frequentemente:
- Akira: al primo posto per numero di incidenti segnalati con 376 casi.
- Alphabet/BlackCat (ALPHV/BlackCat): al primo posto per ricavi derivanti dai riscatti, con circa 395 milioni di dollari.
- LockBit: circa 252,4 milioni di dollari
Tra gli altri personaggi ai vertici della classifica ci sono Black Basta, Royal, BianLian, Hive, Medusa e Phobos. Solo queste prime 10 organizzazioni hanno pagato riscatti per oltre 1,5 miliardi di dollari tra il 2022 e il 2024.
Circa il 97% dei pagamenti dei riscatti è stato effettuato in Bitcoin, a conferma che la criptovaluta rimane un mezzo di transazione fondamentale nell’economia del ransomware. Un colpo decisivo per le agenzie investigative: “Il riscatto diminuirà, ma gli attacchi continueranno.”
La cooperazione internazionale il punto di svolta
Il rapporto ha citato la cooperazione internazionale tra le agenzie investigative negli Stati Uniti e in Europa come fattore chiave nella significativa riduzione dei riscatti nel 2024. Con l’infrastruttura di Black Cat e Lockbit neutralizzata, la redditività degli aggressori è diminuita drasticamente e si ritiene che diverse organizzazioni stiano vivendo una fase di confusione durante la riorganizzazione.
Tuttavia, il fatto che il numero di attacchi non sia diminuito è un altro messaggio di allarme. Anche con riscatti più bassi, il numero di tentativi di attacco continua ad aumentare. Il rapporto prevede che “nuovi gruppi più piccoli continueranno a emergere e a riempire il mercato”.
FinCEN esorta tutte le organizzazioni a “segnalare immediatamente qualsiasi attacco ransomware all’FBI e a FinCEN”, sottolineando che è fondamentale monitorare le reti criminali e bloccare i fondi attraverso la condivisione di informazioni finanziarie.
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PCB Design Review: TinySparrow, A Module For CAN Hacking, v2
A year ago, I’ve design reviewed an MCU module for CAN hacking, called TinySparrow. Modules are plenty cool, and even more so when they’re intended for remaking car ECUs. For a while now, every car has heavily depended on a computer to control the operation of everything inside it – the engine and its infrastructure, the lights, and Sadly, ECUs are quite non-hackable, so building your own ECUs only makes sense – which is why it’s heartwarming to see modules intended to make this easier on the budding ECU designer!
Last time we saw this module, it was quite a bit simpler. We talked about fixing a number of things – the linear regulator, the unprotected CAN transceiver, and the pinout; we also made the board cheaper to produce by reducing the layer count and instead pushing the clearance/track width limits. This time, we’re seeing TinySparrow v2 , redesigned accounting for the feedback and upgraded with a new MCU – it’s quite a bit more powerful!
For a start, it’s got ESD diodes, a switching-linear regulator chain for clean but efficient power supply, and most importantly, an upgraded MCU, now with USB and one more CAN channel for a total of two! There’s a lot more GPIOs to go around, too, so the PCB now uses all four of its sides for breakout out power, programming, and GPIO pads. Only a tiny bit bigger than its v1, this module packs a fair bit of punch.
Let’s revisit the design, and try to find anything still left to improve – there’s a few noteworthy things I found.
Protection Almost Perfect
It took me a bit to try and find the ESD diodes mentioned in the README – I didn’t notice that they’re basically the only thing on the bottom layer. This is fine – protection elements like ESD diodes can be on a different layer, and as they’re SOT-23, they’re easy to solder on post-factum. This is quite a nice placement choice, in my opinion – you can basically solder this board with cheaper single-side assembly, use ESD-less boards for your bench testing, and then simply solder the few bottom side components onto “production” versions!
There is but one hiccup with the way they’re placed. ESD diode appnotes will tell you – there’s some extra considerations you can try and put into ESD diode layout. This design pulls connector tracks directly to the CAN ICs on top layer, and directly to diodes on the bottom one. Instead, you should try and route the signal “through” the ESD diodes – letting track inductance play in your favour, and not impeding the ESD diode’s impact.
Fortunately, by lightly rerouting 3.3V CAN transceiver power inputs and a few surrounding signals, we can put CAN+ and CAN- signals through vias under the package, so that the signal flows “in series” with ESD diode pads. Similarly, the ESD diodes get vias to ground, shared with transceiver ground vias, but oh well. It’s not perfect, but to my eye, it’s better than before, as far as ESD protection is concerned.
About the only problem I can see with the reroute, is having to reshuffle USB signals, putting them closer together. However, as long as they’re intra-pair length-matched, they’ll do just fine.
Vias Fit Inside Pads, But Maybe Don’t?
This is not the only change to consider as far as signal routing goes, but it’s the most major one. The next issue I see, is vias – specifically, vias inside component pads.
I’ve had a few run-ins with via-in-pad related problems. Previously, I’ve failed to assemble some boards specifically because of via-in-pad related problems, with solder paste wicking through the board and onto the opposite side. For 0402 components I used, this made a number of boards essentially non-solderable depending on how lucky I got reflowing them, and I had to run a new board revision to get the yield up.
This board’s files have a fair few hints about getting assembled by JLCPCB, and JLC can definitely do plugged vias, preventing any sorts of solder flowing through the board. If the designer or someone else takes the board elsewhere, however, that might no longer apply, which would be disappointing. Also, you might have to pay extra for plugging holes – just like with the previous review, let’s see if we can avoid it. Most problematic areas are around the transceivers, still – especially given the board files now have a custom rule for 0.5mm via-to-via distances. This is not a constraint I’ve seen actually stressed by JLCPCB, but I don’t mind – with just a little bit more signal shuffling, every newly moved via landed within the 0.5mm target area.
Pinout Considerations, Again
The VDC pin now has GND pins to match, and in general, there’s a lot more GND pins to go around – which is great! It’s pretty surprising to me that the VDC pin is duplicated and its trace goes across the board on an inner layer. This is supposed to be an at least somewhat unfiltered and unprotected car power rail, after all, and I don’t think that’d help things like noise integrity. Maybe this helps with testing because all the core signals are brought to the same corner, but to my eye, it has bad vibes.
The module could perhaps use a key pin – there’s zero omissions in the outer dual-row, which leaves for a possibility of inserting this module rotated 180 degrees by accident, likely obliterating at least something on the module. If these modules are ever meant to be swapped during testing, i.e. using machined headers, I’d try and remove one of the pins from the equation – there’s a NC pin in one of the corners already, thankfully.
There’s a pair of 3.3 V signals and GND signals on the opposite sides of each other. This is geometrically satisfying pinout-wise, and, it would short-circuit the module’s onboard regulator if the module’s ever rotated inserted 180 degrees. This is generally harmless with modern modules, but it could very well make the switching or the linear regulator heat up to finger-burning temperatures – last thing you need when trying to remove a module inserted incorrectly!
Thankfully, at the top, there’s a few unconnected pads, so perhaps GND and NC could swap places, making sure that 3.3 V lands on NC once rotated 180 degrees. The VDC pads could perhaps use the same consideration, but I’m comfortable leaving those as homework.
Moving Forward
It’s a joy to see how much the TinySparrow module has grown in its v2. From vastly improved layout to higher consideration given to design rules, nicer silkscreen, and a way more powerful MCU while at it, it’s that much more of a viable heart for a somewhat modern car, and it’d be quite nice to see some boards utilizing it in the future. I hope this review can help!
As usual, if you would like a design review for your board, submit a tip to us with [design review] in the title, linking to your board files. KiCad design files strongly preferred, both repository-stored files (GitHub/GitLab/etc) and shady Google Drive/Dropbox/etc .zip links are accepted.
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Vulnus vs. Bug: il Coaching tra maschere pirandelliane e patch di sistema
Siamo connessi, connessi a tutto, iperconnessi. La nostra vita professionale e sociale è scandita da deadline strettissime e da un’asticella che viene continuamente alzata, dobbiamo spingere. Ci imponiamo tacitamente di essere macchine perfette, sistemi infallibili, attivi, proattivi, sempre in allerta.
Un momento però: l’essere umano non è una macchina e, senza dubbio, non è perfetto.
In un sistema operativo o in un software complesso, sappiamo che, probabilmente, ad un certo punto si troverà un bug di sistema o una fragilità strutturale per poi attivarsi immediatamente per riparare o prevenire un danno o potenziale tale.
E allora, perché accettiamo la fragilità nei sistemi che creiamo, ma rifiutiamo la fragilità nell’essere umano che siamo?
Abbiamo delle vulnerabilità profonde, ferite nel nostro io, per le quali proviamo vergogna e che cerchiamo disperatamente di mascherare. Perché? Essere vulnerabili ci espone alla paura di non essere abbastanza, alla vergogna privata e silenziosa di essere imperfetti. L’imperfezione, di questi tempi, sembra qualcosa di non contemplato, non accettabile. Vogliamo vite perfette, carriere perfette, persone perfette.
La parola vulnerabilità deriva dal latino vulnus, che significa, appunto, ferita. La vulnerabilità è, per definizione, la condizione di poter ricevere una ferita, la paura di poter essere offesi o colpiti.
Per paura di questa ferita, adottiamo una strategia di occultamento: nascondiamo lo squarcio emotivo, sperando che non venga mai scoperto.
Questa strategia non è difesa, ma solo un rinvio del rischio. La maschera di perfezione che indossiamo non ci rende più forti; ci rende più rigidi e, quindi, più fragili di fronte a un fallimento inatteso, piccolo o grande che sia.
La necessità di mascherare le nostre fragilità ci costringe a vivere nella non-autenticità, un concetto esplorato in modo magistrale da Luigi Pirandello in “Uno, Nessuno, Centomila”.
Mettiamo delle maschere per rispondere a quello che gli altri si aspettano da noi: il collega perfetto, il capo infallibile, il genitore impeccabile. E noi cambiamo maschera a seconda del ruolo che interpretiamo e della persona che abbiamo di fronte. Nessuno sa chi siamo veramente.
Pirandello scrive nel suo romanzo:
“Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.”
Vitangelo Moscarda, detto Gegè, il protagonista, sperimenta la crisi d’identità quando scopre che l’immagine di sé che egli possiede (Uno) è drasticamente diversa dalla miriade di immagini che gli altri proiettano su di lui (Centomila).
L’Uno è quindi l’identità che crediamo di avere, il nostro sistema di valori e il nostro senso profondo.
I Centomila, sono le maschere che indossiamo in base al contesto e alle aspettative altrui. Ogni maschera è un tentativo di proteggere l’Uno dalla ferita potenziale del giudizio.
Nessuno come il risultato della scoperta che il nostro “vero io” sia quasi irraggiungibile o inesistente sotto la stratificazione delle maschere, portando a una profonda crisi di identità. “Chi sono io, al di là del mio ruolo professionale e sociale?”. È il punto di rottura, il fallimento del sistema-maschera, dove il costo di mantenere la finzione supera la nostra energia vitale, portandoci a un profondo senso di vuoto, di smarrimento.
Questo disallineamento è l’equivalente umano di un sistema che opera su valori non allineati al proprio scopo fondamentale.
Qual’è il costo di vivere incastrato in Centomila maschere?
Mantenere le maschere richiede un enorme dispendio di energia cognitiva ed emotiva, aumentando esponenzialmente il rischio di burnout e stanchezza cronica.
La maschera, rigida e fragile, non è uno scudo ma è la nostra più grande area di vulnerabilità. Un piccolo fallimento o una critica può frantumarla completamente, causando un crollo del nostro equilibrio interiore.
I team e le relazioni prosperano sulla fiducia. Un leader che indossa una maschera costante non ispira fiducia autentica, limitando la collaborazione aperta e l’innovazione nel team.
Cosa distingue veramente l’Uno?
L’Uno può evolvere e riscriversi. L’essere umano ha qualcosa che anche l’Intelligenza Artificiale più avanzata, con tutta la tecnologia e l’evoluzione straordinaria, non potrà mai replicare: noi abbiamo il coraggio e la creatività necessarie per comprendere a fondo come funzioniamo e quindi, come possiamo trasformarci ed evolvere. Ognuno a proprio modo, con i propri tempi e la propria strada.
Questa capacità di trasformazione è la nostra funzionalità unica, la vera essenza dell’Uno che sfugge alla rigidità delle maschere. Laddove un sistema informatico, quando trova un bug, deve correre ai ripari con una patch esterna, l’essere umano ha in sé la spinta, quella miccia che è una combo potente di coraggio e creatività che può innescare un processo di trasformazione interna.
La ricercatrice americana Brené Brown ha dedicato anni allo studio di questo fenomeno, scoprendo che la vulnerabilità non è un difetto da eliminare, ma il luogo di nascita del coraggio, della creatività e della connessione.
“La vulnerabilità non è vincere o perdere. È avere il coraggio di farsi vedere ed essere visti quando non si ha il controllo sul risultato.” – Brené Brown
Se innescato, questo processo di accettazione porta all’annientamento della vergogna di fronte ad una vulnerabilità. Diventa, proprio come dice Brené Brown, l’accettazione del rischio, senza garanzia sui risultati, ma con la libertà di uscire dalla trappola del perfezionismo che ci imprigiona in quella percezione di non essere abbastanza.
Che ruolo può avere il Coaching in tutto questo?
Guardare in faccia le proprie vulnerabilità è impegnativo. Farsi domande che guardano in profondità è scomodo, può destabilizzare e può anche mettere in subbuglio quel sistema di valori che credevamo inespugnabile.
Proprio qui interviene il coaching: nel caos, quando il banco potrebbe saltare e la crisi d’identità del Nessuno si fa sentire.
Il coaching è un processo di esplorazione in modalità protetta del sistema-persona. Lavorare con un coach significa esplorare se stessi e il proprio potenziale in un ambiente sicuro, dove la riservatezza è una priorità assoluta e dove è possibile esporsi senza la paura del giudizio esterno che ci ha indotti ad indossare le Centomila maschere.
Il coach non fornisce la soluzione ma pone quelle domande scomode e mirate, una per volta, che aiutano l’individuo a eseguire la propria valutazione interna del rischio arrivando ad un piano d’azione personale. Il coach può supportarti attraverso domande che facciano luce su ciò che non hai mai detto ad alta voce o su ciò a cui non avevi ancora pensato.
Per esempio: cosa succederebbe se domani mattina cadesse la maschera del collega perfetto? Oppure, chi o cosa ti potrebbe aiutare a sentire meno la pressione quando un problema plana nella tua inbox? O, ancora più in profondità, qual è il valore che stai sacrificando per mantenere l’illusione di perfezione?
Immaginiamo un ambiente che permette l’esposizione controllata, un luogo per fare un passo fuori dalla trappola del perfezionismo, accettando l’incertezza e il rischio emotivo, dove il linguaggio è libero, la mente è libera, e il giudizio è completamente assente.
Ci vuole un po’ di coraggio per fare questo passo? Assolutamente sì. Il coraggio, come ci insegna Brené Brown, non è l’assenza di paura, ma la scelta di esporsi nonostante l’incertezza. Il guadagno potenziale è la libertà dal bisogno costante di approvazione e la possibilità di autenticità. Il processo inizia sempre da un piccolo passo coraggioso. Questo è il vero potere della vulnerabilità applicata.
Perché lasciare il posto alla vulnerabilità sul lavoro?
I professionisti sanno bene che il sistema più sicuro non è quello senza bug, ma quello che è costantemente monitorato e rapidamente aggiornato.
Analogamente, l’essere umano e l’organizzazione più resilienti non sono quelli che nascondono i loro difetti, ma quelli che sono in grado di accettare, esporre e gestire le proprie vulnerabilità in modo proattivo.
Quando un leader, o un collega, dimostra il coraggio di essere vulnerabile, innesca un potente meccanismo di fiducia reciproca nel team anzi, è proprio lì che si diventa un Team. Quando chi appartiene a quel gruppo di lavoro interviene laddove intravede un vulnus, un fianco scoperto,e supporta, diventando alleati, camminando insieme verso lo stesso obiettivo. Questo è un Team.
Se quelle Centomila maschere diventassero centomila alleati che vedono e accettano la stessa persona, ci sarebbe un enorme risparmio di energia e una crescita della resilienza collettiva, come una rete di supporto.
La vulnerabilità accettata ed esposta è una via per l’innovazione dove la creatività non può che fiorire.
Giù la maschera!
In questo mondo freddamente iperconnesso, proviamo davvero a connetterci, prima a noi stessi e poi verso gli altri, consapevoli che la perfezione non esiste, che il nostro coraggio e la nostra creatività sono contagiosi, il nostro modo di comunicare è contagioso.
Proviamo?
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Nigeria: vescovo di Kontagora a Fides, “gli ostaggi liberati sono in viaggio per riunirsi con le loro famiglie”
“I 100 ragazzi liberati si stanno dirigendo da Minna, la capitale dello Stato del Niger a Papiri per potere così riunirsi alle loro famiglie”, dice all’Agenzia Fides Bulus Dauwa Yohanna, vescovo di Kontagora, la diocesi dove il 21 novembre 315 person…
Further PPI GA Information
Dear All Members of Pirate Parties International and all interested parties,
The 2025-2026 PPI Winter GA will take place on Saturday, January 10th, 2026, starting at 09:00 UTC.
The event will be hybrid with some participants physically attending in Potsdam, Germany.
If representatives from your organization intend to participate in person, please let us know by
requesting a completely free ticket here: eventbrite.com/e/1975346809482
Discussion about the GA is currently on Discourse: ga.pp-international.net/
Further information is also available on our Wiki:
wiki.pp-international.net/wiki…
The meeting will take place on the PPI Board Jitsi Channel: jitsi.pirati.cz/PPI-Board
If we have connection problems we will revert to our Mumble:
wiki.pp-international.net/wiki…
If you have any statute amendments or new member applications, please make sure that you send
them to the board by December 10th. If you have any other motions or any other business, feel
free to bring them up before the meeting, and you are free to propose them at the meeting itself.
It is very important that we make a quorum, so please delegate your vote to another member if
you cannot come to the event. Please also forward this message to other PPI members.
Delegates should be announced to the board prior to the start of the GA. Each member may have
up to 6 delegates. Others are welcome to attend without voting. Rules of the GA can be reviewed
on the Wiki: wiki.pp-international.net/wiki…
We also remind full members to pay membership fees. We don’t want anyone not to participate if
they don’t have funds to pay membership fees, so please let us know if you require a discount or
accommodation. Please note that nascent members have no membership fees.
We hope that many of you can attend, either in person or online.
Good luck to us on having a successful event!
Thank you for your assistance,
The Board of PPI
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I gemelli hacker che cancellarono i database del governo USA
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Non c’è minaccia interna più pericolosa di quella che già conosce le tue password. E quando quella minaccia ha il volto di due ex-condannati che riescono a farsi assumere da un contractor federale, la storia diventa un caso da manuale su come il sistema di controllo possa fallire in modo
Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
Corsari barbareschi catturati in Italia
Le incursioni corsare dal Nordafrica e dalle coste dell’Impero Ottomano hanno flagellato la nostra penisola per lungo tempo. Nel corso di queste razzie o di battaglie navali, capitava che marinai e corsari (specie nordafricani) finissero nelle mani
Arte e Cultura reshared this.
901 K vues · 24 K réactions | What do the actually sell inside a “Trump Store”? I was driving from Nashville to Atlanta for an upcoming video and stumbled upon this… place. | Evan Edinger
What do the actually sell inside a “Trump Store”? I was driving from Nashville to Atlanta for an upcoming video and stumbled upon this… place.www.facebook.com
cultura generale
youtube.com/watch?v=e2xReO7kXV…
- YouTube
Profitez des vidéos et de la musique que vous aimez, mettez en ligne des contenus originaux, et partagez-les avec vos amis, vos proches et le monde entier.www.youtube.com
Pillole di privacy: i callcenter si stanno evolvendo.
@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/pillole-…
Lo spam telefonico sta evolvendo e noi con essi. I call center hanno sempre fatto ciò che hanno voluto, completamente indisturbati. Gli sporadici e irrilevanti interventi
Privacy Pride reshared this.
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.Telegram
Social-Media-Bann in Australien startet: Ein dunkler Tag für den Jugendschutz im Netz
158 anni fa, in questo mese di dicembre, avvenne la più grande esecuzione di massa per impiccagione nella storia degli Stati Uniti, per mano del malvagio presidente Abraham Lincoln.
L’esecuzione fu approvata dal presidente Abraham Lincoln il giorno dopo Natale.
Alle 10:00 del mattino del 26 dicembre 1862, 38 nativi Dakota Sioux, prigionieri, furono condotti su un grande patibolo costruito appositamente per la loro esecuzione. Uno dei Dakota condannati all’impiccagione ottenne una sospensione all’ultimo momento. Si stima che 4.000 spettatori affollarono le strade di Mankato, Minnesota, e i terreni circostanti per assistere a questo evento orribile, glorificato dal governo degli Stati Uniti.
Ai popoli nativi erano state concesse riserve, che erano considerate terre e nazioni sovrane; gli Stati Uniti avevano stipulato accordi tramite trattati che permettevano ai nativi di utilizzare quelle terre come proprie. Dopo mesi dalla firma di questi trattati, gli USA permisero ai cacciatori di entrare nelle terre tribali, dove furono affrontati da nativi armati. Furono o allontanati dalle terre tribali oppure uccisi dai nativi per violazione di territorio, ed è per questo – secondo questa interpretazione – che Lincoln fece impiccare 38 Dakota: per dare l’esempio a chiunque avesse ucciso intrusi nelle proprie terre.
Quando eravamo giovani, alle scuole elementari ci insegnavano menzogne sul governo degli Stati Uniti e ancora più grandi menzogne sui loro leader, come il presidente Lincoln, presentato come il più grande presidente mai vissuto.
La verità è che il governo ha scritto la propria narrazione, che ha poi insegnato ai bambini, e non era altro che un insieme di bugie che continuano a essere insegnate ancora oggi.
Prima multa del Digital Services Act a X: la fine dell’illusione Muskiana?
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
La vicenda della multa a X rappresenta l’inizio di un confronto destinato a durare nel tempo tra la UE e Musk che dovrà decidere se adeguarsi alle regole europee o continuare su una linea di scontro ideologico che potrebbe portare a nuove sanzioni, con influenze
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Il Giappone non ci sta.
Ursula ha pessime carte da giocare, ma non molla il tavolo verde: va all-in, punta l’ultima mano sui miliardi russi congelati.
«Punto tutto sugli asset russi.»
Invoca 'poteri d’emergenza' come un prestigiatore che estrae conigli dal cilindro, per foraggiare la macchina da guerra di Kiev e tenere in piedi lo schema Ponzi della truffa.
«Solo un’altra mano… Per Kiev, per la democrazia, per il nostro futuro»
Comportamento da ludopatica all'ultimo stadio: ruba il banco per continuare a giocare, sperando che qualcuno non le spezzi le ginocchia prima delle ritorsioni di Mosca.
Intanto fuori dal casinò si addensano nubi nere, ma lei non le vede. E infatti arriva la mazzata: il Giappone ha appena respinto le richieste della UE di espropriare i circa 30 miliardi di asset russi congelati a Tokyo.
Un colpo durissimo al tentativo di Bruxelles di ottenere un via libera dal G7.
La ministra delle Finanze giapponese Satsuki Katayama, durante la riunione virtuale dei ministri G7 dell’8 dicembre, ha tagliato corto: non esiste base legale per toccare o riconvertire quegli asset in prestiti a Kiev.
Da quando è iniziata l’operazione militare speciale russa in Ucraina, UE, Canada, USA e Giappone hanno congelato circa 300 miliardi di asset sovrani russi: 5-6 miliardi negli USA, la fetta piu' grossa (210 miliardi) nel caveau belga di Euroclear.
Il ministero degli Esteri russo ha già avvertito: se li toccate, la risposta sarà immediata e simmetrica.
Laura Ruggeri
kulturjam.it/politica-e-attual…
La Cina nel Mediterraneo, uno scenario possibile raccontato dall’amm. Caffio
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Pechino non è mai stata una potenza marittima per ragioni storiche e geografiche. Lento è stato perciò il suo affacciarsi sul mare con la Marina da guerra (che nel 2027 celebrerà il suo centenario) in funzione di interdizione contro le Filippine e Taiwan, per poi
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La guerra di confine tra Thailandia e Cambogia riesplode: crolla la tregua, civili in fuga
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Raid aerei, artiglieria e scontri in più province segnano il collasso dell’accordo di ottobre: evacuazioni di massa e timori di una crisi regionale fuori controllo.
L'articolo La guerra di confine tra Thailandia e Cambogia riesplode:
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Venezuela-Usa, geopolitica dell’ultimatum
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nel cuore di Caracas, tra propaganda digitale dell’opposizione e mobilitazione popolare, il governo bolivariano risponde alla campagna di destabilizzazione con presenza pubblica, disciplina civico-militare e un messaggio diretto a Washington.
L'articolo Venezuela-Usa, geopolitica dell’ultimatum proviene da Pagine Esteri.
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freezonemagazine.com/articoli/…
Ci sono artisti che sembrano nascere per attraversare i confini, per camminare sul filo che separa il classico dal contemporaneo, il rigore dallo stupore. Alessandra Celletti appartiene a questa rara specie. Eclettica pianista romana, formatasi in ambito accademico ma sempre insofferente a qualsiasi recinto, ha costruito negli anni un percorso fatto di libertà: recital che […]
RAI, A QUASI 4 ANNI DI GUERRA ARRIVA IL SECONDO REPORTAGE DAL LATO RUSSO: MICALESSIN ENTRA A POKROVSK
La maggior parte dei civili ha gradualmente abbandonato le zone conquistate dalla Russia fra Avdiïvka e Pokrovs'k, dove è si è svolta una delle battaglie più violente dell'intera guerra in Ucraina. Per le strade si vedono passare quasi soltanto mezzi militari dell'esercito di Mosca, tra cui i convogli che portano aiuti nelle città assediate. Nel reportage di Gian Micalessin, la vita "dell'altro fronte", quello russo, e i pensieri dei civili.
Puntata andata in onda dalle 0:30 alle 2:45, non sia mai ci sia troppa gente a vedere dei civili ucraini che accusano il regime di Kiev di usarli come scudi umani, mentre l'esercito russo vuole difenderli.
Il primo reportage lato russo fu fatto da Report.
IPv6 al FLUG
firenze.linux.it/2025/12/ipv6-…
Segnalato dal LUG di Firenze e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
#Firenze
Nuova attività in collaborazione col GOLEM e con la partecipazione straordinaria del sensei giomba, promotore ufficiale di IPv6 nella piana empolese e dintorni. Martedì 9 novembre 2025, ci sarà una serata di spippolamento
GNU/Linux Italia reshared this.
Da Haaretz:
Far-right National Security Minister Itamar Ben-Gvir arrived at the Knesset's National Security Committee hearing on his party's proposed death penalty bill for terrorists wearing a gold noose-shaped pin
a gold noose-shaped pin = una spilletta in oro a forma di cappio
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Perché dovremmo preoccuparci della privacy quando navighiamo, anche se non abbiamo nulla da nascondere. Il post di @Emanuele
Questo non è un tutorial sulla privacy. È il mio punto di vista, frutto di anni di vita online e di errori che mi hanno insegnato a proteggere i miei dati. Lo dedico a chi naviga, a chi usa i social senza pensarci troppo e a chi pensa di non avere nulla da nascondere.
La tua privacy online è preziosa come le chiavi di casa.
Se vuoi seguire altri post sulla #Privacy puoi seguire il gruppo Activitypub @Privacy Pride
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We are publishing a risograph-printed zine about the surveillance technologies used by ICE.#Announcements
Ciriaco Niside
in reply to Max - Poliverso 🇪🇺🇮🇹 • • •