Aumento di stipendio? Tranquillo, l’unico che riceve i soldi è l’hacker per la tua negligenza
Emerge da un recente studio condotto da Datadog Security Labs un’operazione attualmente in corso, mirata a organizzazioni che utilizzano Microsoft 365 e Okta per l’autenticazione Single Sign-On (SSO). Questa operazione, avvalendosi di tecniche sofisticate, aggira i controlli di sicurezza con l’obiettivo di sottrarre token di sessione.
Mentre le valutazioni delle prestazioni di fine anno stanno per essere comunicate ai dipendenti, questa complessa truffa di phishing ha iniziato a diffondersi, trasformando quello che sembrava un aumento salariale in una minaccia per la sicurezza informatica.
Dall’inizio di dicembre 2025, questa campagna sfrutta senza scrupoli i benefit offerti dalle aziende. I destinatari ignari ricevono messaggi di posta elettronica dissimulati da comunicazioni ufficiali dei reparti risorse umane o di servizi di gestione stipendi, tra cui ADP o Salesforce.
Gli oggetti sono progettati per suscitare urgenza e curiosità immediate, utilizzando frasi come “Azione richiesta: rivedere le informazioni su stipendio e bonus del 2026” o “Riservato: aggiornamento sulla retribuzione”.
Secondo il rapporto , i ricercatori di sicurezza riportano che “gli URL di phishing includono un parametro URL che indica il tenant Okta preso di mira. Inoltra qualsiasi richiesta al dominio .okta.com originale, garantendo che tutte le personalizzazioni alla pagina di autenticazione Okta vengano preservate, rendendo la pagina di phishing più legittima”.
Alcuni attacchi utilizzano allegati PDF crittografati con la password fornita nel corpo dell’e-mail: una tattica classica per aggirare gli scanner di sicurezza della posta elettronica.
La minaccia risulta essere ancora più subdola nel caso in cui la vittima faccia accesso a una pagina di login contraffatta di Microsoft 365. Il codice maligno esamina il traffico del browser in modo occulto. Rilevato che l’utente sta effettuando l’autenticazione tramite Okta, tramite un campo JSON specifico chiamato FederationRedirectUrl, il traffico viene immediatamente intercettato.
Una volta che l’utente inserisce le proprie credenziali, uno script lato client chiamato inject.js entra in funzione. Traccia le sequenze di tasti premuti per acquisire nomi utente e password, ma il suo obiettivo principale è il dirottamento della sessione.
L’infrastruttura alla base di questi attacchi è in rapida evoluzione.
Gli autori delle minacce utilizzano Cloudflare per nascondere i loro siti dannosi ai bot di sicurezza e perfezionano costantemente il loro codice.
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DIY Synth Takes Inspiration From Fretted Instruments
There are a million and one MIDI controllers and synths on the market, but sometimes it’s just more satisfying to make your own. [Turi Scandurra] very much went his own way when he put together his Diapasonix instrument.
Right away, the build is somewhat reminiscent of a stringed instrument, what with its buttons laid out in four “strings” of six “frets” each. Only, they’re not so much buttons, as individual sections of a capacitive touch controller. A Raspberry Pi Pico 2 is responsible for reading the 24 pads, with the aid of two MPR121 capacitive touch ICs.
The Diapasonix can be played as an instrument in its own right, using the AMY synthesis engine. This provides a huge range of patches from the Juno 6 and DX7 synthesizers of old. Onboard effects like delay and reverb can be used to alter the sound. Alternatively, it can be used as a MIDI controller, feeding its data to a PC attached over USB. It can be played in multiple modes, with either direct note triggers or with a “strumming” method instead.
We’ve featured a great many MIDI controllers over the years, from the artistic to the compact. Video after the break.
youtube.com/embed/DMDRZ1dwdG4?…
React Server: Nuovi bug critici portano a DoS e alla divulgazione del codice sorgente
La saga sulla sicurezza dei componenti di React Server continua questa settimana.
Successivamente alla correzione di una vulnerabilità critica relativa all’esecuzione di codice remoto (RCE) che ha portato a React2shell, sono state individuate dai ricercatori due nuove vulnerabilità. Queste ultime, pur essendo meno gravi delle precedenti, comportano rischi significativi, tra cui la possibilità di attacchi Denial of Service (DoS) che possono causare il crash del server e l’esposizione di codice sorgente sensibile.
Le versioni interessate includono la versione da 19.0.0 a 19.0.2, la versione da 19.1.0 a 19.1.2 e la versione da 19.2.0 a 19.2.2. Si consiglia pertanto agli sviluppatori di aggiornare alle versioni corrette appena rilasciate:
- 19.0.3
- 19.1.4
- 19.2.3
Fondamentalmente, queste vulnerabilità hanno un ampio raggio d’azione.
Basta che l’applicazione sia vulnerabile a certe funzioni del server per essere esposta a potenziali rischi, senza doverle necessariamente utilizzare. “Anche se la tua app non implementa alcun endpoint di React Server Function, potrebbe comunque essere vulnerabile se supporta i React Server Components”, avverteono i ricercatori di sicurezza.
Il problema più urgente, ha una severity CVSS di 7.5, e riguarda una vulnerabilità che può mettere in ginocchio un server. Identificata come CVE-2025-55184 e CVE-2025-67779, questa falla consente a un aggressore di innescare un loop infinito sul server inviando una specifica richiesta HTTP dannosa. Secondo l’avviso, il loop consuma la CPU del server, bloccandone di fatto le risorse.
La seconda vulnerabilità, il CVE-2025-55183 ha una severity CVSS 5.3, è un problema di gravità media che colpisce la riservatezza del codice dell’applicazione. E’ stato rilevato che in specifiche circostanze, una richiesta nociva è in grado di convincere una funzione del server a fornire all’attaccante il proprio codice sorgente. Secondo quanto riportato nell’avviso, un esperto di sicurezza ha riscontrato che l’invio di una richiesta HTTP dannosa a una funzione del server suscettibile di vulnerabilità potrebbe comportare la restituzione non sicura del codice sorgente di qualsiasi funzione del server.
Per eseguire l’attacco, è necessario un particolare modello di codifica, nel quale una funzione lato server esplicitamente o implicitamente espone un parametro come stringa. Qualora venisse sfruttata, potrebbe portare alla scoperta di informazioni cruciali a livello logico o di chiavi del database internamente allegate al codice della funzione.
Il team di React ha confermato esplicitamente che questi nuovi bug non riapriranno la porta al controllo totale del server. “Queste nuove vulnerabilità non consentono l’esecuzione di codice remoto. La patch per React2Shell rimane efficace nel mitigare l’exploit di esecuzione di codice remoto”.
Il team esorta a procedere con urgenza all’aggiornamento, dato che le vulnerabilità scoperte di recente sono di notevole gravità.
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Vulnerabilità di sicurezza in PowerShell: Una nuova Command Injection su Windows
Un aggiornamento di sicurezza urgente è stato rilasciato per risolvere una vulnerabilità critica in Windows PowerShell, che permette agli aggressori di eseguire codice malevolo sui sistemi colpiti. Questa falla di sicurezza, catalogata come CVE-2025-54100, è stata divulgata il 9 dicembre 2025 e costituisce una minaccia considerevole per l’integrità dei sistemi informatici a livello globale.
Microsoft classifica la vulnerabilità come importante, con un punteggio di gravità CVSS di 7,8. La debolezza, identificata come CWE-77, si riferisce alla neutralizzazione impropria di elementi speciali impiegati negli attacchi di iniezione di comandi.
Microsoft considera remota la possibilità che questa vulnerabilità venga sfruttata in attacchi reali. La vulnerabilità è stata già divulgata pubblicamente. Gli aggressori devono disporre di accesso locale e dell’intervento dell’utente per eseguire l’attacco, pertanto sono costretti a cercare di indurre gli utenti ad aprire file dannosi o eseguire comandi sospetti.
Patch di sicurezza sono state rilasciate da Microsoft su diverse piattaforme. È fondamentale che le organizzazioni che operano con Windows Server 2025, Windows 11 nelle versioni 24H2 e 25H2, e Windows Server 2022, procedano con l’applicazione delle patch mediante KB5072033 o KB5074204, dando priorità all’aggiornamento.
Il difetto si verifica quando elementi speciali in Windows PowerShell vengono neutralizzati in modo improprio durante gli attacchi di iniezione di comandi. Ciò permette ad aggressori non autorizzati di eseguire codice arbitrario localmente tramite comandi appositamente predisposti.
Microsoft consiglia di utilizzare l’opzione UseBasicParsing per impedire l’esecuzione di codice script dal contenuto Web. Inoltre, le organizzazioni dovrebbero implementare le linee guida contenute nell’articolo KB5074596 in merito alle misure di sicurezza di PowerShell 5.1 per mitigare i rischi legati all’esecuzione degli script.
La vulnerabilità colpisce un’ampia gamma di sistemi operativi Windows, tra cui Windows 10, Windows 11, Windows Server 2008 fino alla versione 2025 e varie configurazioni di sistema. Gli utenti che utilizzano Windows 10 e versioni precedenti necessitano di aggiornamenti separati, come KB5071546 o KB5071544.
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Telegram perde il suo status di piattaforma comoda per i criminali informatici
Telegram, che nel corso della sua storia è diventata una delle app di messaggistica più popolari al mondo, sta gradualmente perdendo il suo status di piattaforma comoda per i criminali informatici.
Gli analisti di Kaspersky Lab hanno monitorato il ciclo di vita di centinaia di canali underground e hanno concluso che la moderazione più severa stanno letteralmente estromettendo l’underground dall’app di messaggistica.
Gli esperti sottolineano che Telegram è inferiore alle app di messaggistica sicura dedicate in termini di protezione della privacy: le chat non utilizzano la crittografia end-to-end di default, l’intera infrastruttura è centralizzata e il codice del server è chiuso.
Sebbene questo probabilmente non rappresenti un problema significativo per l’utente medio, implica la dipendenza da terze parti e il rischio di deanonimizzazione per i criminali. Non è un caso che le proposte di vietare completamente Telegram per motivi di lavoro siano sempre più frequenti sui forum underground.
Confronto dei criteri di anonimato dei messenger (Kaspersky Lab)
Tuttavia, sono proprio le funzionalità integrate del servizio a renderlo una piattaforma aziendale conveniente per i criminali.
I bot gestiscono l’accettazione e il pagamento degli ordini, vendono log di infostealer , abbonamenti MaaS, servizi di doxxing, frodi con carte di credito e altre frodi online minori. Questa attività criminale “snella” e altamente automatizzata si adatta perfettamente al modello di Telegram: il proprietario è in gran parte estraneo alle operazioni e i file pubblicati sui canali vengono archiviati a tempo indeterminato.
Tuttavia, prodotti esclusivi – accesso alle reti aziendali, exploit zero-day– rimangono sui forum darknet tradizionali con sistemi di reputazione, depositi e garanzie sulle transazioni.
Una sezione separata dello studio è dedicata alla durata di vita dei canali underground. Sulla base dei dati di oltre 800 risorse bloccate, gli analisti hanno stimato la loro durata media in circa sette mesi. Tuttavia, la mediana è aumentata: mentre nel 2021-2022 un canale durava in media cinque mesi, nel 2023-2024 ha raggiunto i nove. Ciò non significa che la persecuzione sia diminuita: il grafico dei blocchi mostra un forte picco nel 2022, legato all’attività degli hacktivisti, e livelli costantemente elevati fino a metà del 2025. Anche i minimi di fine 2024 sono paragonabili ai picchi del 2023.
I criminali informatici stanno cercando di adattarsi: cambiano canale in modalità “on-demand”, pubblicano messaggi “innocui” per camuffare la propria identità e annotano i post con disclaimer e dichiarazioni sulla legalità del contenuto. Tuttavia, un’analisi di risorse di lunga data mostra che queste misure vengono applicate sporadicamente e generalmente non riescono a impedire il blocco.
Di conseguenza, grandi comunità stanno iniziando a cercare alternative. Ad esempio, nel 2025, uno dei gruppi più grandi, BFRepo, con quasi 9.000 iscritti, ha annunciato il suo passaggio al messenger decentralizzato SimpleX dopo una serie di ban su Telegram. Un altro gruppo ben noto, Angel Drainer, si è spinto ancora oltre e ha lanciato il proprio messenger chiuso con il presunto supporto per i moderni protocolli crittografici, raccomandando allo stesso tempo agli utenti di abbandonare Telegram.
Gli autori del rapporto concludono in modo inequivocabile: Telegram un tempo sembrava un rifugio relativamente sicuro per i criminali, ma quell’era sta finendo. La crescente moderazione e la pressione da parte di vari attori, dai detentori di copyright ai gruppi di hacktivisti, stanno rendendo l’infrastruttura underground del messenger sempre più instabile.
Tuttavia, la scomparsa dei canali underground da Telegram non significa una riduzione delle minacce informatiche: le comunità criminali stanno semplicemente migrando verso altri servizi o sviluppando soluzioni proprie. Gli analisti esortano le aziende e gli specialisti della sicurezza informatica a monitorare attentamente la migrazione delle piattaforme e ad adattare i propri sistemi di monitoraggio ai nuovi focolai di attività criminale informatica.
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Digital Fights: Digital Lights: Wir kämpfen gegen Handydurchsuchungen bei Geflüchteten
Ma com'è sta storia che il petrolio scende di prezzo e i carburanti aumentano? 🤨🧐😠
Il petrolio chiude in calo a New York a 57,60 dollari al barile - Ultima ora - Ansa.it
ansa.it/sito/notizie/topnews/2…
Journalists warn of silenced sources
From national outlets to college newspapers, reporters are running into the same troubling trend: sources who are afraid to speak to journalists because they worry about retaliation from the federal government.
This fear, and how journalists can respond to it, was the focus of a recent panel discussion hosted by Freedom of the Press Foundation (FPF), the Association of Health Care Journalists, and the Society of Environmental Journalists. Reporters from a range of beats described how the second Trump administration has changed the way people talk to the press, and what journalists do to reassure sources and keep them safe.
youtube.com/embed/rIyRDQFEl4k?…
For journalist Grace Hussain, a solutions correspondent at Sentient Media, this shift became unmistakable when sources who relied on federal funding suddenly backed out of participating in her reporting. “Their concerns were very legitimate,” Hussain said, “It was possible that their funding could get retracted or withdrawn” for speaking to the press.
When Hussain reached out to other reporters, she found that sources’ reluctance to speak to the press for fear of federal retaliation is an increasingly widespread issue that’s already harming news coverage. “There are a lot of stories that are under-covered, and it’s just getting more difficult at this point to do that sort of coverage with the climate that we’re in,” she said.
Lizzy Lawrence, who covers the Food and Drug Administration for Stat, has seen a different but equally unsettling pattern. Lawrence has found that more government sources want to talk about what’s happening in their agencies, but often only if they’re not named. Since Trump returned to office, she said, many sources “would request only to speak on the condition of anonymity, because of fears of being fired.” As a result, her newsroom is relying more on confidential sources, with strict guardrails, like requiring multiple sources to corroborate information.
For ProPublica reporter Sharon Lerner, who’s covered health and the environment across multiple administrations, the heightened fear is impossible to miss. Some longtime sources have cut off communication with her, including one who told her they were falsely suspected of leaking.
And yet, she added, speaking to the press may be one of the last options left for employees trying to expose wrongdoing. “So many of the avenues for federal employees to seek justice or address retaliation have been shut down,” Lerner said.
This chilling effect extends beyond federal agencies. Emily Spatz, editor-in-chief of Northeastern’s independent student newspaper The Huntington News, described how fear spread among international students after federal agents detained Mahmoud Kahlil and Rümeysa Öztürk. Visa revocations of students at Northeastern only deepened the concern.
Students started asking the newspaper to take down previously published op-eds they worried could put them at risk, a step Spatz took after careful consideration. The newsroom ultimately removed six op-eds but posted a public website documenting each removal to preserve transparency.
Even as the paper worked hard to protect sources, many became reluctant to participate in their reporting. One student, for instance, insisted the newspaper remove a photo showing the back of their head, a method the paper had used specifically to avoid identifying sources.
Harlo Holmes, the chief information security officer and director of digital security at FPF, said these patterns mirror what journalists usually experience under authoritarian regimes, but — until now — have not been seen in the United States. Whistleblowing is a “humongously heroic act,” Holmes said, “and it is not always without its repercussions.”
She urged reporters to adopt rigorous threat-modeling practices and to be transparent with sources about the tools and techniques they use to keep them safe. Whether using SecureDrop, Signal, or other encrypted channels, she said journalists should make it easy for sources to find out how to contact them securely. “A little bit of education goes a long way,” she said.
For more on how journalists are working harder than ever to protect vulnerable sources, watch the full event recording here.
Covering immigration in a climate of fear
As the federal government ramps up immigration enforcement, sweeping through cities, detaining citizens and noncitizens, separating families, and carrying out deportations, journalists covering immigration have had to step up their work, too.
Journalists on the immigration beat today are tasked with everything from uncovering government falsehoods to figuring out what their communities need to know and protecting their sources. Recently, Freedom of the Press Foundation (FPF) hosted a conversation with journalists Maritza Félix, the founder and director of Conecta Arizona; Arelis Hernández, a reporter for The Washington Post; and Lam Thuy Vo, an investigative reporter with Documented. They discussed the challenges they face and shared how they report on immigration with humanity and accuracy, while keeping their sources and themselves safe.
youtube.com/embed/OPPo0YzKfnA?…
Immigration reporting has grown a lot more difficult, explained Hernández, as sources increasingly fear retaliation from the government. “I spend a lot of time at the front end explaining, ‘Where will this go? What will it look like?’” Hernández said, describing her process of working with sources to ensure they participate in reporting knowingly and safely. She also outlined her own precautions, from using encrypted devices to carrying protective gear, highlighting just how unsafe conditions have become, even for U.S.-born reporters.
Like Hernández, Félix also emphasized the intense fear and uncertainty many immigrant sources experience. Other sources, however, may be unaware of the possible consequences of speaking to reporters and need to be protected as well. “I think when we’re talking about sources, particularly with immigration, we’re talking about people who are sharing their most vulnerable moments in their life, and I think the way that we treat it is going to be very decisive on their future,” she said.
Journalists who are themselves immigrants must also manage personal risk, Félix said, “but the risk is always going to be there just because of who we are and what we represent in this country.” She pointed to the arrest and deportation of journalist Mario Guevara in Georgia, saying it “made me think that could have been me” before she became a U.S. citizen. She recommended that newsrooms provide security training, mental health resources, and operational protocols for both staff and freelancers.
Both Félix and Vo, who work in newsrooms by and for immigrant communities, emphasized the need for journalists to actively listen to the people they cover. “If you’re trying to serve immigrants, build a listening mechanism, some kind of way of continuing to listen to both leaders in the community, service providers, but also community members,” Vo advised. She also recommended that journalists use risk assessments and threat modeling to plan how to protect themselves and their sources.
Watch the full discussion here.
Tempesta e freddo su 850mila sfollati vittime dello stato genocida di israele.
Rahaf, bimba di otto mesi, morta di freddo a Kahn Younis
differx.noblogs.org/2025/12/11…
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gli USA intendono passare ai raggi x i social di chiunque entri nel loro territorio
differx.noblogs.org/2025/12/11…
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un'opera di Leonora Carrington
March Sunday / Leonora Carrington. 1990
differx.noblogs.org/2025/12/10…
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‘Architects of AI’ Wins Time Person of the Year, Sends Gambling Markets Into a Meltdown#TimePersonoftheYear
Il Portogallo paralizzato dal primo sciopero generale dopo 12 anni
@Notizie dall'Italia e dal mondo
I sindacati portoghesi hanno proclamato lo sciopero contro un piano del governo che faciliterà i licenziamenti ed estenderà la precarietà nel mondo del lavoro
L'articolohttps://pagineesteri.it/2025/12/11/europa/il-portogallo-paralizzato-dal-primo-sciopero-generale-dopo-12-anni/
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Il nuovo video di Pasta Grannies: youtube.com/shorts/6qgloH8I3Tk
@Cucina e ricette
(HASHTAG)
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Presentazione del libro “E sceglierai la vita. Guerra e pace lungo le strade di Yitzhak Rabin” di Adam Smulevich
@Politica interna, europea e internazionale
11 dicembre 2025, ore 18:00 – Aula Malagodi della Fondazione Luigi Einaudi, roma Oltre all’autore interverranno Piero Fassino, Deputato della Repubblica Fiamma Nirenstein, giornalista
Politica interna, europea e internazionale reshared this.
Gelosia 2.0
noblogo.org/lalchimistadigital…
tempo iperdenso e linee di fuga
noblogo.org/differx/e-un-perio…
è un periodo in cui le scadenze di consegna di lavori (non pagati o pagati...
& slowforward (entropia gratis) + ko-fi (help, support!)...differxdiario
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Dozens of government websites have fallen victim to a PDF-based SEO scam, while others have been hijacked to sell sex toys.#AI
The discovery of fire-cracked handaxes and sparking tools in southern Britain pushes the timeline of controlled fires back 350,000 years.#TheAbstract
Se stai programmando una vacanza negli USA, controlla i tuoi post sui social anche vecchi di 5 anni
Gli USA vogliono rendere obbligatorio l'accesso ai profili social per i visitatori europei prima di farli entrare alla frontiera. A meno che non siano milionariRiccardo Piccolo (Wired Italia)
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Siccome siamo già all'11 e non l'ho ancora sentita, percepisco che questo potrebbe essere il mio anno e quindi ho deciso di gareggiare nell'epica sfida del #Whamageddon 😁
Stasera però vado a Pilates, lì c'è musica e sebbene l'istruttore sia un Grinch il rischio è alto...
Poliversity - Università ricerca e giornalismo reshared this.
Niente. Sono stato eliminato subito, come una nazionale italiana di calcio qualsiasi.
😢
DNS-Massenüberwachung: „Das war dringend notwendig, diese neue Idee einer Schleppnetzfahndung im Internet abzuwenden“
Gaza in ginocchio: freddo, pioggia e nuovi bombardamenti israeliani devastano il territorio
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Sommersi i campi degli sfollati. A Khan Younis una neonata di otto mesi è morta per il freddo. L’Unrwa chiede aiuti urgenti per affrontare l’inverno
L'articolo Gaza in ginocchio: freddo, pioggia e nuovi bombardamenti
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La Cina accelera sui portadroni. Primo volo per il Jiutian
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La provincia dello Shaanxi, nella Cina nord-orientale, è stata teatro del primo volo di prova del “Jiutian”, termine cinese traducibile con “Nove cieli” che indica il mastodontico velivolo unmanned portadroni prodotto dalla statale Xi’an Chida Aircraft Parts Manufacturing e presentato dalla Repubblica
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today.it/economia/tassa-2-euro…
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Tatiana e la fuga dalla paura: “Credevo di essere malata. Poi il panico è diventato vergogna: non avevo la forza di tornare a casa”
Tatiana Tramacere parla dopo il finto sequestro a Nardò (Lecce): “Chiedo scusa a tutti, ero spaventata dal clamore che si era creato. Ero in un periodo buio, aspettavo un esame. Non è stata una bravata: Dragos mi ha accolto da amico.Nino Femiani (Quotidiano Nazionale)
EDRi-gram, 11 December 2025
What has the EDRi network been up to over the past few weeks? Find out the latest digital rights news in our bi-weekly newsletter. In this edition: 2025 might be almost over, but we aren’t done fighting for digital rights
The post EDRi-gram, 11 December 2025 appeared first on European Digital Rights (EDRi).
linkiesta.it/2025/12/possibile…
credo che meloni che non è scema (anche se mediamente incompetente) ma solo malvagia sappia tutto. non è persona corretta.
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informapirata ⁂
in reply to simona • • •simona likes this.
Luca Sironi
in reply to informapirata ⁂ • • •tra un po va a finire che DEVI avere i social commerciali perche' devono controllarli.
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informapirata ⁂ reshared this.
Luca Sironi
in reply to Luca Sironi • • •se non hai neanche instagram nel 2025, hai qualcosa da nascondere !
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informapirata ⁂ reshared this.
informapirata ⁂
in reply to Luca Sironi • • •Elena Brescacin
in reply to Luca Sironi • • •No, scherzo. Ma sinceramente per il tipo di vacanze che faccio io, due sono le cose: non rompete le palle se mi spoglio, e datemi da mangiare che sia bene e abbondante. Solo l'Italia le può garantire entrambe nello stesso posto.
Finlandia e Olanda, ci sono stata 30 anni fa e mi trovai bene. Ma ora che hanno l'estrema destra pure loro in mezzo ai piedi...
informapirata ⁂ reshared this.
Elena Brescacin
in reply to Elena Brescacin • • •"non mi si rompa se mi spoglio" si intende stare in costume da bagno, in pantaloncini corti e magliettina, insomma sbragate.
Col culo dentro o fuori, di solito dentro. Perché basta la faccia, è un duplicato