Whisper Leak: il nuovo attacco side-channel che ruba i messaggi con gli LLM
Microsoft ha annunciato un nuovo attacco side-channel sui modelli linguistici remoti. Consente a un aggressore passivo, in grado di visualizzare il traffico di rete crittografato, di determinare l’argomento della conversazione di un utente con un’intelligenza artificiale, anche quando si utilizza HTTPS.
L’azienda ha spiegato che la fuga dei dati ha interessato le conversazioni con LLM in streaming, modelli che inviano risposte in più parti man mano che vengono generate. Questa modalità è comoda per gli utenti perché non devono attendere che il modello calcoli completamente una risposta lunga.
Tuttavia, è proprio da questa modalità che è possibile ricostruire il contesto della conversazione. Microsoft sottolinea che ciò rappresenta un rischio per la privacy sia per gli utenti individuali che per quelli aziendali.
I ricercatori Jonathan Bar Or e Jeff McDonald del Microsoft Defender Security Research Team hanno spiegato che l’attacco diventa possibile quando un avversario ha accesso al traffico. Potrebbe trattarsi di un avversario a livello di ISP, di qualcuno sulla stessa rete locale o persino di qualcuno connesso alla stessa rete Wi-Fi.
Questo attore malintenzionato sarà in grado di leggere il contenuto del messaggio perché TLS crittografa i dati. Tuttavia, sarà in grado di visualizzare le dimensioni dei pacchetti e gli intervalli tra di essi. Questo è sufficiente affinché un modello addestrato determini se una richiesta appartiene a uno degli argomenti predefiniti.
In sostanza, l’attacco sfrutta la sequenza di dimensioni e tempi di arrivo dei pacchetti crittografati che si verificano durante le risposte da un modello di linguaggio in streaming. Microsoft ha testato questa ipotesi nella pratica. I ricercatori hanno addestrato un classificatore binario che distingue le query su un argomento specifico da tutto il resto del rumore.
Come proof of concept, hanno utilizzato tre diversi approcci di apprendimento automatico: LightGBM, Bi-LSTM e BERT. Hanno scoperto che per una serie di modelli da Mistral, xAI, DeepSeek e OpenAI, l’accuratezza superava il 98%. Ciò significa che un aggressore che osserva semplicemente il traffico verso i chatbot più diffusi può accedere in modo abbastanza affidabile le conversazioni in cui vengono poste domande su argomenti sensibili.
Microsoft ha sottolineato che nel caso di monitoraggio di massa del traffico, ad esempio da parte di un provider o di un’agenzia governativa, questo metodo può essere utilizzato per identificare gli utenti che pongono domande su riciclaggio di denaro, dissenso politico o altri argomenti controllati, anche se l’intero scambio è crittografato.
Gli autori del documento sottolineano un dettaglio inquietante. Più a lungo l’attaccante raccoglie campioni di addestramento e più esempi di dialogo presenta, più accurata sarà la classificazione. Questo trasforma Whisper Leak da un attacco teorico a uno pratico. In seguito alla divulgazione responsabile, OpenAI, Mistral, Microsoft e xAI hanno implementato misure di protezione.
Una tecnica di sicurezza efficace consiste nell’aggiungere una sequenza casuale di testo di lunghezza variabile alla risposta. Questo offusca la relazione tra lunghezza del token e dimensione del pacchetto, rendendo il canale laterale meno informativo.
Microsoft consiglia inoltre agli utenti preoccupati per la privacy di evitare di discutere argomenti sensibili su reti non attendibili, di utilizzare una VPN quando possibile, di scegliere opzioni LLM non in streaming e di collaborare con provider che hanno già implementato misure di mitigazione.
In questo contesto, Cisco ha pubblicato una valutazione di sicurezza separata di otto modelli LLM open source di Alibaba, DeepSeek, Google, Meta , Microsoft, Mistral, OpenAI e Zhipu AI. I ricercatori hanno dimostrato che tali modelli hanno prestazioni scarse in scenari con più turni di dialogo e sono più facili da ingannare in sessioni più lunghe. Hanno anche scoperto che i modelli che davano priorità all’efficienza rispetto alla sicurezza erano più vulnerabili ad attacchi multi-step.
Ciò supporta la conclusione di Microsoft secondo cui le organizzazioni che adottano modelli open source e li integrano nei propri processi dovrebbero aggiungere le proprie difese, condurre regolarmente attività di red teaming e applicare rigorosamente i prompt di sistema.
Nel complesso, questi studi dimostrano che la sicurezza LLM rimane un tema irrisolto. La crittografia del traffico protegge i contenuti, ma non sempre nasconde il comportamento del modello. Pertanto, sviluppatori e clienti di sistemi di intelligenza artificiale dovranno considerare questi canali collaterali, soprattutto quando lavorano su argomenti sensibili e su reti in cui il traffico può essere osservabile da terze parti.
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Sono parte dell’infinito
A settant’anni dalla morte di Albert Einstein, il neuroscienziato Kieran Fox ci regala un commovente e inedito ritratto del celebre fisico, mettendo in luce il profondo senso del sacro che ha sempre contraddistinto la sua ricerca di un intimo connubio tra scienza e spiritualità del genio tedesco. Tutti i più grandi scienziati – Copernico, Keplero, Galileo, Newton – sono stati cercatori instancabili di verità, esploratori della mente divina, al di là della brillante creatività scientifica.
Einstein auspicava un risveglio etico della coscienza, in una sorta di rivoluzione interiore, guidata dalla speranza, da una severa disciplina dello spirito e da un forte desiderio di pace cosmica. Tra i suoi modelli spirituali si annoverano san Francesco d’Assisi e i saggi orientali illuminati, come il Buddha o il Mahatma Gandhi, partendo dal presupposto che la sua religiosità era l’unione di mente e materia, lontano da ogni dogmatismo. «L’immagine dell’universo fisico che ci viene presentata dalla scienza moderna – disse Einstein – è come un grande dipinto o un grande brano musicale che richiama lo spirito contemplativo, che è una caratteristica così marcata dell’anelito religioso e artistico» (p. 18).
Il grande pensatore era convinto dell’esistenza di una religione cosmica, la cui essenza si traduce nell’assunto che ogni uomo ha un valore unico ed è parte dell’infinito, cercando di scorgere in ogni dove uno spiraglio di eternità in cui si rivela il divino. «Einstein, com’è noto, sosteneva che il sentimento religioso cosmico è la spinta più forte e nobile verso la ricerca scientifica» (p. 43). Egli stimava il filosofo Schopenhauer, uno dei primi a studiare a fondo i testi della spiritualità orientale come i Veda e le Upanishad, i più antichi scritti sacri dell’India, da cui trasse ispirazione, affascinato dalla loro saggezza.
Lo straordinario potere della sua mente rende Einstein non solo un genio, ma un uomo illuminato, capace di destare stupore. Egli ci insegna che la mente umana non è in grado da sola di comprendere e spiegare l’armonia che regola l’immensità dell’universo e la meraviglia della natura, ma che c’è un oltre che sfugge alle limitate e fragili capacità umane. Lo scienziato, secondo Einstein, incarna l’archetipo del cercatore di verità e del vero esploratore della spiritualità umana, mosso dalla curiosità.
Tutta l’esistenza di Einstein fu segnata da un’appassionata ricerca della verità sia scientifica sia interiore. Pur essendo ben consapevole delle intense pratiche meditative dei monaci che aveva visto praticare in Asia e da cui era rimasto profondamente colpito, egli non si definì mai un mistico. Il genio che elaborò la teoria della relatività seguì fin da subito le orme di Pitagora, il filosofo che gettò i semi della rivoluzione scientifica: «Per i pitagorici, la matematica era più di un semplice metodo scientifico: era un sentiero mistico» (p. 99). Per Einstein, la matematica è stata il suo percorso mistico. In linea con la fede pitagorica, egli ha rappresentato un po’ una sintesi di questo antico tentativo di conciliare ragione e religione: considerava la scienza un mezzo di comunione tra microcosmo e macrocosmo, un dono che poteva elevare la nostra anima, avvicinandola all’incontro con il divino. Riprendendo l’eredità spinoziana, Einstein cercava ovunque tracce del divino e, come il filosofo olandese, credeva nel panteismo: «L’Eterna Sapienza di Dio si è manifestata in tutte le cose e specialmente nella mente umana» (p. 137).
Profondamente influenzato dall’antico ideale indiano della nonviolenza di matrice gandhiana, lo scienziato tedesco seguì gli ideali pacifisti, prerequisito di ogni vera religione: «La vita dell’individuo – egli affermava – ha senso solo nella misura in cui contribuisce a rendere più nobile e più bella la vita di ogni essere vivente» (p. 175). La vera essenza della spiritualità einsteiniana consiste nell’accettare con serenità la nostra finitezza, fragilità e ignoranza, accogliendo il mondo come un mistero e come una fonte inesauribile di meraviglia da riconoscere e amare. «Einstein ha probabilmente contribuito più di chiunque altro nella storia alla nostra comprensione del cosmo, ma ha sempre avuto un atteggiamento di umiltà riguardo ai traguardi della mente umana e delle sue potenzialità» (p. 257).
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La bozza interna della Commissione europea demolisce i principi fondamentali del GDPR La Commissione europea ha segretamente avviato una riforma potenzialmente massiccia del GDPR. noybs offre una prima panoramica delle modifiche proposte. mr10 November 2025
Palantir in Baden-Württemberg: Polizei soll mit deinen Daten Software trainieren dürfen
Wind Farms, Whistleblowers, and Nuclear Reactors: News from the Slovenian Pirates
As part of our ongoing effort to connect the international Pirate community, we are reviewing and translating recent news from various Pirate Parties into English. This week, we highlight important reports from the Pirate Party of Slovenia, covering issues of corruption in green energy projects, technological sovereignty, and energy policy in Europe. As will be noted, much of their news is not country specific but reflects wider European issues. We look forward to sharing more news from PPSI and all of the Pirate parties around the world.
New suspicion of abuse and corruption related to wind farms
Following a report from a civil initiative, law enforcement agencies began to investigate whether funds from a state-owned company were used for unlawful influence on local decision-makers and whether donations from the investor constituted a form of bribery.
Just as during the epidemic millions of taxpayer euros were spent under the guise of necessity, today something similar is happening in the field of green energy, which has become a major source of abuse of public funds due to poor legislation.
Instead of the Ministry of Energy increasing oversight of the use of public funds, with ever new legislative proposals the sector is being even more deregulated, expanding opportunities for corruption and manipulation.
Unfortunately, what we are witnessing is not a green transition, but a diversion of millions of euros of public money into the accounts of a select few.]Here is the English translation of the requested article:
Following a report from a civil initiative, law enforcement agencies began to investigate whether funds from a state-owned company were used for unlawful influence on local decision-makers and whether donations from the investor constituted a form of bribery.
Just as during the epidemic millions of taxpayer euros were spent under the guise of necessity, today something similar is happening in the field of green energy, which has become a major source of abuse of public funds due to poor legislation.
Instead of the Ministry of Energy increasing oversight of the use of public funds, with ever new legislative proposals the sector is being even more deregulated, expanding opportunities for corruption and manipulation.
Unfortunately, what we are witnessing is not a green transition, but a diversion of millions of euros of public money into the accounts of a select few.]
piratskastranka.si/nov-sum-zlo…
In Norway, it was discovered that a manufacturer could remotely shut down 850 buses
Although Norwegian taxpayers paid for these buses, they are not completely under their control.
Such practices are not limited only to China. Many Western manufacturers, with the notorious American company John Deere being a prime example, have for years implemented similar mechanisms for remote vehicle control.
Farmers can have their tractors disabled remotely, for instance, if they are late with a leasing payment or try to repair the machine themselves without official service.
We increasingly encounter products that we physically purchase, yet manufacturers, through pre-installed software, protections, and remote control, take away real control over what we have bought.
If we buy a product, we must have full control over it. We must have the right to use, repair, and modify the product without restrictions from the manufacturer.
Such cases should be understood as a warning that Europe needs to strengthen technological sovereignty and protect the right to repair.]
piratskastranka.si/na-norveske…
Germans demolish nuclear power plant that could operate for another 30 years
German policy has decided to shut down all nuclear power plants in the country, and Grafenrheinfeld was closed as part of this plan in 2015.
The plant operated for only 33 years, although it could have easily operated for another 30 years or even longer.
During its operation, it prevented emissions of more than 300 million tons of CO2 through clean energy production.
Germany’s Green Party forced the early closure of nuclear power plants by manipulating data and reports.
Just as they rushed to shut down nuclear power plants, they are now hastily dismantling them.
This will deprive future German governments of the option to simply restore and restart the shut-down nuclear reactors.
It is a waste of the future—a climatic, economic, and energy crime.]
piratskastranka.si/nemci-rusij…
Sulla separazione delle carriere
Credo che la separazione delle carriere sia un po' come i centri migranti in Albania: non servono a nulla ma sono utilissimi ai partiti di destra per eccitare il loro elettorato.
Detto questo...
La separazione delle carriere è una proposta di cui si era discusso anche nella bicamerale tra Berlusconi e D'Alema, e la sinistra mi sembra di poter dire fosse fondamentalmente d'accordo (gli interventi finali dei vari membri della Commissione Bicamerale sono qui: documenti.camera.it/leg16/doss…).
Del resto, l'utilità di evitare che chi ha lavorato anni a cercare indizi e prove di colpevolezza (il pubblico ministero) possa cambiare casacca e diventare quello che deve dare un giudizio terzo e imparziale su una persona rinviata a giudizio (il giudice) è una cosa talmente logica che non mi meraviglia si siano trovati d'accordo persino D'Alema e Berlusconi.
Poi le cose sono cambiate, Berlusconi ha iniziato la sua battaglia contro la magistratura, la riforma della giustizia (separazione delle carriere compresa) è diventato il suo randello politico, e il PD (allora PDS) ha dovuto fare marcia indietro e diventare contrario (questo per l'aurea regola che se piove e un fascista dice che piove, anche se sei bagnato fradicio tu devi dire che c'è il sole altrimenti stai dando ragione a un fascista).
Entrando nel merito, la critica secondo cui la separazione delle carriere porterebbe i PM sotto il controllo del governo a me sembra infondata. Non ho mai trovato nessuno che mi spiegasse COME potrebbe succedere nei fatti che evitando ad un PM di diventare giudice, e a un giudice di diventare PM, il PM passerebbe sotto il controllo dell'esecutivo. E nessuno riesce neanche a spiegarmi perché questa paura c'è solo per il PM; il provvedimento è perfettamente simmetrico, si vieta al giudice di diventare PM e al PM di diventare giudice, ma nella valutazione del rischio c'è una rottura di questa simmetria e l'unico rischio di cui si parla è la perdita di imparzialità del PM, il giudice ne sarebbe immune.
Altro elemento importante: la separazione delle carriere esiste già, è qui tra noi. La legge attuale prevede che un magistrato (PM o giudice) possa cambiare strada UNA VOLTA SOLA nella sua carriera e SOLO nei primi nove anni. Prima la legge era molto più permissiva ma poi Mario Draghi (anche qui... in un governo sostenuto dalla sinistra) ha ristretto le possibilità di questi cambi di carriera e da allora è possibile cambiare solo una volta e solo nei primi nove anni.
Infine, quanti magistrati ci sono ogni anno che fanno questo cambio di carriera? Una ventina su circa 10.000, ovvero circa un paio ogni mille magistrati.
Quindi in sostanza, abbiamo una parte politica che è partita lancia in resta per spostare la realtà di mezzo millimetro più in là, raccontando di chissà quali vantaggi, e una parte politica che è partita lancia in resta in direzione opposta per non fargliela spostare di mezzo millimetro più in là, paventando chissà quali disastri per la tenuta democratica del Paese.
Mi sembra tutto un po' surreale.
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Era solo questione di tempo. Dopo le rivelazioni di agosto su una sofisticata catena di exploit zero-click che sfruttava vulnerabilità nella elaborazione di immagini DNG su iOS, era inevitabile che qualcosa di
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Barriere coralline al collasso, oceani acidificati, 7 limiti planetari superati. La comunità scientifica grida: possiamo ancora agire, ma dobbiamo farlo oraMarta Abbà (Wired Italia)
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Il governo della Thailandia ha deciso di sospendere la tregua con la Cambogia mediata dal presidente statunitense Donald Trump, si rialza la tensione tra i due paesi
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a me pare ambiguo il discorso del presidente più che l'articolo della BBC.... se uno parlando dice tutto e il contrario di tutto, nel tentativo di rendere comprensibile quanto detto da trump, è quasi inevitabile che la frase venga distorta. E' un po' come tirare la pietra e nascondere la mano... in fondo poco conta se trump dopo aver incitato i suoi sostenitori all'odio ha anche detto loro di essere corretti. e comunque sappiamo come ragiona trump: cieco odio verso chi non è bianco, ricco, uomo e etero.
in ogni caso va anche notato che per strumentalizzazioni più gravi in italia non succede mai niente a giornalisti corrotti.
Terremoto alla Bbc, si dimettono direttore generale e ceo News: cosa è successo
Le dimissioni arrivano dopo le critiche rivolte alla rete per un documentario che avrebbe indotto in errore gli spettatori modificando il discorso di TrumpRedazione Adnkronos (Adnkronos)
LATINOAMERICA. La rubrica mensile di Pagine Esteri – Novembre
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Le notizie più rilevanti del mese di novembre dall'America centrale e meridionale, a cura di Geraldina Colotti
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Inizia la Cop30 per l’ambiente: proteste, scarse speranze e un grande assente
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Si terrà dal 10 al 21 novembre a Belém, in Brasile. Ma i piani di contrasto al cambiamento climatico dei Paesi aderenti sembrano troppo blandi per salvare il pianeta da un disastro annunciato. Poco incisivo anche l’impegno dell’Unione Europea, che promette
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Usa: raggiunto l'accordo per mettere fine allo shutdown - Borsa Italiana
Teleborsa. economia. Usa: raggiunto l'accordo per mettere fine allo shutdown.Borsa Italiana
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QNAP risolve 7 bug critici nei sistemi NAS scoperti al Pwn2Own Ireland 2025
QNAP ha risolto sette vulnerabilità critiche di tipo zero-day nei propri sistemi operativi NAS (Network Attached Storage), dopo che un gruppo di ricercatori, partecipando al Pwn2Own Ireland 2025 che si è tenuto a Cork dal 20 al 22 ottobre, è riuscito a sfruttarle con successo.
In un ambiente controllato, gli exploit dimostrati mettono in lucevulnerabilità a livello del kernel e falle nell’interfaccia web, le quali potrebbero permettere a malintenzionati non autenticati di compromettere il dispositivo e di esfiltrare i dati ivi memorizzati.
A scovare le falli i team Summoning Team, DEVCORE, Team DDOS e uno stagista di CyCraft hanno concatenato questi zero-day per aggirare l’autenticazione e ottenere il controllo completo del sistema sui dispositivi QNAP NAS.
Questi difetti, identificati come ad esempio le CVE-2025-62847, CVE-2025-62848, CVE-2025-62849, consentono l’esecuzione di codice remoto (RCE) e attacchi di escalation dei privilegi contro le versioni QTS 5.2.x, QuTS hero h5.2.x e QuTS hero h5.3.x.
Le vulnerabilità principali del sistema operativo riguardano la convalida impropria degli input, che causano buffer-overflow ed errori di tipo use-after-free nei gestori CGI, i quali facilitando l’inserimento di comandi arbitrari senza privilegi utente.
I problemi storici di QNAP, come gli overflow dell’heap, sono stati il punto di partenza per queste tecniche, che si sono evolute fino a raggiungere attacchi RCE a zero click nei firmware più recenti. La categoria NAS della Zero Day Initiative (ZDI) ha offerto premi per oltre 150.000 dollari, concorrendo a un montepremi totale di 792.750 dollari per 56 vulnerabilità uniche scoperte da hacker.
QNAP ha risolto questi problemi negli aggiornamenti del firmware rilasciati il 24 ottobre 2025.
Gli utenti di QTS 5.2.x sono tenuti ad aggiornare il sistema alla versione 5.2.7.3297 build 20251024 o successive, che integra una sanificazione degli input più robusta e aggiornamenti del kernel volti a prevenire exploit di tipo overflow. Invece QuTS hero h5.2.x segue la stessa build, mentre h5.3.x richiede la build 5.3.1.3292 20251024 o successiva, risolvendo i difetti di integrazione specifici di ZFS che amplificavano i rischi RCE nelle configurazioni di storage ibride.
Nonostante alcuni punteggi CVSS siano ancora in attesa di definizione, i bug vengono considerati critici a causa del loro stato zero-day e del contesto Pwn2Own; questo le rende potenzialmente pericolose per la disponibilità del servizio, aumentando il rischio di una successiva violazione dei dati.
L'articolo QNAP risolve 7 bug critici nei sistemi NAS scoperti al Pwn2Own Ireland 2025 proviene da Red Hot Cyber.
Dall’Urbe eterna all’Urbe digitale: Roma conquista l’Europa dell’hi-tech
Maker Faire Rome, The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma e curata da Innova Camera con il sostegno di Roma Capitale, rappresenta una manifestazione unica nel panorama nazionale dell’innovazione.Con tredici edizioni alle spalle, Roma non si limita più ad ospitare l’innovazione: oggi ne è diventata la piattaforma permanente. Formazione, impresa e ricerca qui non si limitano a convivere ma collaborano attivamente per lo stesso traguardo. Costruire il futuro. E il modello funziona, un esempio da cui altri territori potrebbero trarre ispirazione.
Foto: Carlo Denza
Roma, capitale della creatività tecnologica
Dal 17 al 19 ottobre 2025, il Gazometro Ostiense ha ospitato la tredicesima edizione della Maker Faire Rome, trasformando dodici ettari di archeologia industriale in un grande laboratorio a cielo aperto. Tre giorni intensi con numeri impressionanti: oltre 45.000 presenze, di cui 13.000 studenti, hanno visitato più di 380 stand, tra makers, scuole, startup e centri di ricerca che hanno mostrato le tecnologie destinate a plasmare il nostro immediato futuro.
Maker Faire Rome rimane il più grande evento europeo dedicato alla cultura digitale e all’innovazione aperta. Qui formazione, sperimentazione e impresa si mescolano, e i giovani, sempre più spesso, da spettatori diventano veri protagonisti.
La novità di quest’anno è stata la Call for Schools 2025: centinaia di studenti tra i 14 e i 18 anni hanno presentato progetti di robotica, sostenibilità e intelligenza artificiale che poco avevano da invidiare a startup già affermate.
Foto: Carlo Denza
Tre macroaree tematiche
L’evento si è sviluppato su tre macroaree: Creativity (stampa 3D, arte digitale, musica, artigianato innovativo, gaming e robotica), Discovery (mobilità sostenibile, scienze applicate e progetti educativi con demo dal vivo), Innovation (manifattura digitale, IoT, intelligenza artificiale, economia circolare, agritech, e-sports, big data e aerospazio).
Tra i big presenti: ESA, ENI, STMicroelectronics, Esercito Italiano e Polizia di Stato. Suggestiva l’installazione Fusion Bloom di ENI, che ha accompagnato i visitatori in un viaggio virtuale sulla fusione a confinamento magnetico, una delle vie più promettenti verso l’energia pulita. L’Esercito ha presentato i droni del 9° Reggimento Sicurezza Cibernetica, il “cane robot” del 7° Reggimento Difesa NBC e il blindato VTLM “Lince” della Brigata Granatieri di Sardegna. ENEA ha portato l’impianto Calliope, che sfrutta radiazioni gamma per sanificare cibo e beni culturali, oltre a progetti su acquaponica e stampa 3D di leghe metalliche. Intesa Sanpaolo Innovation Center ha mostrato il proprio laboratorio robotico per l’assistenza a persone fragili.
Foto: Carlo Denza
Call for Schools: i giovani protagonisti
La Call for Schools, realizzata insieme al Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha coinvolto oltre 120 istituti scolastici da tutta Italia. Licei, istituti tecnici e professionali. I ragazzi hanno presentato lavori nati nei laboratori scolastici: domotica sostenibile, droni educativi, software per comunicazione inclusiva, sistemi di risparmio energetico e piattaforme per didattica interattiva.
Foto: Carlo Denza
MakeITcircular: l’economia circolare premia l’innovazione
Momento clou: la premiazione del contest MakeITcircular allo Spazio Civico 30. Il primo premio (3.000 euro) è andato a MIKTÒS di CDC Studio, che converte scarti tessili misti in un polimero termoplastico completamente riciclato. Si tratta del primo composto al mondo ottenuto interamente da rifiuti tessili misti, in grado di rimpiazzare plastiche tradizionali in svariate applicazioni industriali.
I radioamatori: i primi maker della storia
Un brivido nostalgico ha catturato le scolaresche che sfilavano in una delle sezioni più interessanti, quella dei radioamatori. I primi makers, i veri pionieri dell’autocostruzione. Con i loro tasti verticali e il loro linguaggio “binario” formato da punti e linee. Quando la tecnologia era prevalentemente analogica, questi sperimentatori costruivano stazioni radio, progettavano antenne, comunicavano via satellite e i più audaci perfino verso le stelle, con gli astronauti sulla ISS.
RISC-V: l’architettura aperta che democratizza i processori
Tra le tech emergenti, molto interesse ha suscitato interesse RISC-V: un’architettura di processori completamente open source. “Niente licenze costose: qui tutto è aperto e accessibile. L’analogia è immediata, la stessa filosofia che negli anni ’90 ha reso Linux una forza dirompente nel software sta ora investendo l’hardware.
Foto: Carlo Denza
Un melting pot tecnologico
Maker Faire Rome 2025 è molto più di una fiera tech. È il luogo in cui generazioni diverse si incontrano e confrontano le proprie visioni. Imprese, startup, università, scuole e maker indipendenti collaborano e si contaminano in un melting pot tecnologico dal linguaggio condiviso: quello dell’innovazione
Ma c’è un rovescio della medaglia. Le tecnologie presentate RISC-V, droni autonomi, IoT, AI, sollevano questioni serie di sicurezza informatica. La moltiplicazione di device connessi e l’adozione di architetture open richiedono nuovi approcci alla cybersecurity: proteggere dispositivi, reti intelligenti e infrastrutture critiche diventerà sempre più urgente. Non a caso il 9° Reggimento Sicurezza Cibernetica era presente alla fiera, segno che l’attenzione su questi temi sta crescendo.
Conclusione
Roma non è più solo Caput Mundi. Oggi è anche Caput Maker: il posto dove innovazione e tradizione si parlano, e il futuro prende forma un progetto alla volta.
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L’intelligenza artificiale supera l’uomo ma non su tutti i campi. L’AGI e vicina o lontana?
Secondo gli esperti, l’umanità è entrata in una nuova fase dello sviluppo dell’intelligenza artificiale: un’epoca in cui i sistemi non si limitano più ad assistere l’uomo, ma sono in grado di svolgere autonomamente compiti complessi che in passato richiedevano l’intervento umano.
Tra i relatori di un recente incontro dedicato al tema figurano alcuni dei nomi più autorevoli del settore: il CEO di Nvidia Jensen Huang, il responsabile di Meta AI Yann LeCun, e i premi Turing e Nobel Yoshua Bengio, Geoffrey Hinton, Fei-Fei Li e Bill Dalley.
Il Queen Elizabeth Prize for Engineering 2025 viene assegnato a sette ingegneri che hanno dato un contributo fondamentale allo sviluppo del moderno apprendimento automatico, una componente fondamentale dei progressi dell’intelligenza artificiale (IA).
Yoshua Bengio, Geoffrey Hinton, John Hopfield e Yann LeCun sostengono da tempo le reti neurali artificiali come modello efficace per l’apprendimento automatico, che ora rappresentano il paradigma dominante. Insieme, sono responsabili delle basi concettuali di questo approccio.
Jensen Huang e Bill Dally hanno guidato lo sviluppo delle piattaforme hardware che supportano il funzionamento dei moderni algoritmi di apprendimento automatico. La visione di sfruttare le unità di elaborazione grafica (GPU) e i loro successivi progressi architetturali hanno consentito la scalabilità che è stata fondamentale per il successo della loro applicazione.
Fei-Fei Li ha riconosciuto l’importanza di fornire set di dati di alta qualità, sia per valutare i progressi sia per supportare l’addestramento degli algoritmi di apprendimento automatico. Creando ImageNet, un database di immagini su larga scala utilizzato per la ricerca sui software di riconoscimento degli oggetti, ha reso possibile l’accesso a milioni di immagini etichettate, fondamentali per l’addestramento e la valutazione degli algoritmi di visione artificiale.
Nell’incontro Huang ha sottolineato che “per la prima volta, l’intelligenza artificiale sta realmente potenziando le capacità umane e permettendo la realizzazione di progetti concreti”. Secondo il CEO di Nvidia, i sistemi di IA hanno già raggiunto un livello di “intelligenza generale” sufficiente per fornire soluzioni pratiche su larga scala.
LeCun, invece, ha precisato che il raggiungimento dell’AGI (Intelligenza Artificiale Generale) non sarà un evento improvviso, ma un processo graduale: “Le capacità dei sistemi aumenteranno progressivamente, in ambiti diversi e in tempi differenti”, ha spiegato.
Non tutti gli esperti, però, concordano sul fatto che le macchine arriveranno a superare gli esseri umani in ogni campo. Fei-Fei Li ha osservato che l’intelligenza artificiale è già in grado di riconoscere decine di migliaia di oggetti e tradurre centinaia di lingue, capacità impossibili per qualsiasi individuo. Tuttavia, ha aggiunto, “l’intelligenza umana rimarrà un pilastro della società: le macchine possono essere più potenti, ma solo gli esseri umani comprendono davvero il significato e il contesto”.
Il premio Nobel Geoffrey Hinton ha invece previsto che entro vent’anni l’intelligenza artificiale sarà in grado di battere l’uomo in qualsiasi dibattito. Yoshua Bengio ha confermato questa visione, sostenendo che “non esiste alcun ostacolo concettuale al fatto che un giorno le macchine imparino a fare tutto ciò che sappiamo fare noi”.
Il dibattito si inserisce nel contesto della crescente competizione tra Stati Uniti e Cina per la conquista della cosiddetta “superintelligenza“. Colossi come OpenAI, Anthropic e altri attori del settore hanno già attratto decine di miliardi di dollari in investimenti, mentre le valutazioni delle aziende di IA continuano a crescere vertiginosamente.
Su un punto, però, gli esperti restano divisi: per alcuni, l’avvento dell’AGI è imminente, e potrebbe arrivare entro due anni; per altri, si tratta di un traguardo che richiederà decenni per essere raggiunto.
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Recreating the Destroyed Case of LGR’s Rare 1980s Laptop
A while back [Clint Basinger] of Lazy Game Reviews fame purchased a rare 1980s Halikan laptop. When he received the parcel, at first glance, everything seemed in order. Upon opening the original laptop bag, however, it was found that the combination of the heavy power supply in a side pocket and the brittle plastic of the laptop’s case had turned the latter into sad fragments of regret. At the time [Clint] wasn’t sure what he’d do, but fortunately [polymatt] stepped in with the joyful news: we can rebuild it; we have the technology.
Obviously, the sad plastic fragments of the original case weren’t going together again in any meaningful way, nor would this have been helpful, but the pieces, along with photos of an intact laptop, helped with the modelling of a digital model of the case. One model and one 3D printer is all you need. For this case, the print used ABS, with gaps between the segmented prints filled with an ABS slurry, as the case was too large to be printed without jumping through some hoops.
The original enclosure’s plastic was analyzed by [Blaise Mibeck] at Cubic Labs to determine why it failed. Under an electron microscope at 15,000x magnification, it was clear that microfractures had formed, likely induced by visible voids due to mechanisms such as off-gassing from volatile compounds inside the plastic. Around these voids, bromine (Br) was present — a common fire retardant — suggesting that Br-based fire retardant compounds played a major role in weakening the plastic.
The final case model is very faithful, although some things, like embossed letters, do not print well with an FDM printer like the Bambu Lab H2D used here. Before assembly, the old NiCd RTC battery was replaced, as was the NiCd battery pack. The main pack got a NiMH upgrade. There was also a blown 5V rail fuse, which likely wasn’t part of the transport damage, but had to be fixed regardless.
After giving the keyboard with its mechanical keys a good clean, assembly of the laptop could commence. This left [polymatt] with the working laptop, including a working hard drive, ready to be sent back to [Clint] for final testing. We’re looking forward to seeing the LGR video on this laptop, and in case [Clint] or anyone else needs to print a Chaplet Halikan LA-30A case ever again, [polymatt] was kind enough to put the files up on Printables.
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Have They Found a Complete UNIX V4?
If you’ve ever combed boxes of old tech detritus in search of a nugget of pure gold, we know you’ll appreciate the excitement of discovering, in a dusty University of Utah storeroom, a tape labelled “UNIX Original from Bell Labs V4 (See manual for format)”. If the tape contains what’s promised on the label, this is a missing piece of computer history, because no complete copies of this version are known to exist.
The tape will be delivered by hand to the Computer History Museum, where we hope its contents will be safely retrieved for archive and analysis. The reporter of the find, research professor [Rob Ricci], identifies the handwriting as that of Jay Lepreau, someone whose word on which UNIX version it contained could, we hope, be trusted.
So if you happen to have a handy PDP-11 in your basement, you may soon be able to explore this 1973 version of the OS. We look forward to hearing from the Computer History Museum as they analyse the tape. Meanwhile, if this whole UNIX thing is new to you, we have a Bell Labs introduction to help you. Or check out the illustrious panel below, looking back at 50 years of UNIX.
youtube.com/embed/l03CF9_078I?…
Hackaday Links: November 9, 2025
We’re always a wee bit suspicious about articles that announce some sort of “World’s first” accomplishment. With a couple of hundred thousand years of history, most of which wasn’t recorded, over which something like 117 billion humans have lived, any claims of primacy have to be taken with a grain of salt. So when the story of the world’s first instance of a car being hit by a meteorite came across our feed, we had to check it out. The car in question, a Tesla, was being driven in South Australia by veterinarian Andrew Melville-Smith when something suddenly crashed into its windshield.
The Tesla, which was in Autopilot mode at the time, continued on its merry way, which likely means its cameras didn’t see anything out of the ordinary. While this potentially supports the claim that the impactor came from above, the fact that the windshield wasn’t fully penetrated kind of speaks against that hypothesis. Also arguing against a cosmogenic origin for the impactor is the inability to find anything on the roadway near the crash site. But Dr. Melville-Smith is adamant that it must have been a meteorite due to evidence of the windshield glass having melted slightly. Again, this raises a few red flags for us, as anything energetic enough to melt glass on impact surely would have gone straight through the windshield, the driver, the seat, the floor, the battery pack, and probably the roadway, too. Then again, we recently saw a legit meteorite impact caught on camera, and that was a surprisingly low-energy event. Oh, and the “first ever” claim? Maybe not, since it seems as if a moving car was struck by a meteorite back in 1950.
Well, that’s it, folks, we’re calling it: the New Space Race is over, and the Chinese have won. Have they landed on the Moon? Set foot on Mars? No, nothing boring like that — they served up the first barbecue in space! The seminal accomplishment came after the installation of a new oven on the Tiangong space station, which is apparently a souped-up microwave with some air-fryer-like features. The six taikonauts currently aboard the space station put the new appliance through its paces with chicken wings, which were sent up on a recent supply run. The linked article has a picture of the wings, which honestly look a little wimpy compared to Buffalo wings; then again, some of the — ahem — aftereffects of properly spiced hot wings might not go over so well in a closed environment. Regardless, we’re sure the meal was a welcome change from the usual space food fare, especially compared to the offerings aboard the ISS, which seem pretty meager. All we’ve ever seen there are tortillas smeared with peanut butter. Pretty sad.
If you’re of a certain vintage and want to feel old, check this out: it’s been 37 years since the “Morris Worm” made cybersecurity a thing. The Internet worm, which exploited a couple of vulnerabilities in Unix systems to propagate, was written by Robert Morris at Cornell University, who has always claimed that he did it just to see if it could be done. It could and it did, infecting 10% of the machines on the fledgling Internet within 24 hours and causing damage (in the form of post-infection mitigation effort) to the tune of $10,000,000. In an interesting twist, Morris was the son of cryptologist Robert Morris, who played a role in the events described in The Cuckoo’s Egg by Cliff Stoll.
And finally, there are more than a few ways to start a flame war in the comments section — Metric vs. Imperial, emacs vs. vi, ridiculously clunky and horrible UK power plugs vs. plugs from literally anywhere else in the world — but one sure way to set one off is to pit Wago lever-lock terminals against good old American wire nuts. Personally, we can see the case for each and make use of both types of connectors in our projects, but if you can’t bear to suffer the slings and arrows of using “those European things” in a proper American junction box, these Wago-disguising 3D prints might be right up your alley. Designed to slip over the two-circuit version of the lever-lock connector, these will hide your shame at not being willing or able to twist a couple of wires together with wire nuts. Have fun in the comments!
informapirata ⁂
in reply to Andrea R. • • •