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“Cercasi Stato disperatamente” l’ultima fatica di Matteo Grossi – L’informatore lomellino


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Né virgole né congiunzioni. I figli di WhatsApp arrivano all’università ma non sanno più scrivere – La Repubblica


Scrivono, costantemente. Messaggi brevi, spezzettati, arricchiti di emoticon.Frasi non per forza stringate ma immediate, ispirate dal momento, sollecitate dall’interlocutore. Conil risultato che nessuna generazione ha mai scritto tanto quanto i ventenni d

Scrivono, costantemente. Messaggi brevi, spezzettati, arricchiti di emoticon.Frasi non per forza stringate ma immediate, ispirate dal momento, sollecitate dall’interlocutore. Conil risultato che nessuna generazione ha mai scritto tanto quanto i ventenni di oggi. Tra chat e socialè un profluvio di parole quotidiane. Quando però devono dare forma a un testo complesso, si arenano.Anche gli studenti universitari. Si perdono nel mare della punteggiatura, tentennano nella sintassi.

È il risultato di uno studio che ha coinvolto 2.137 studenti di 45 atenei italiani. A guidarlo NicolaGrandi, ordinario di glottologia e linguistica a Bologna,
capofila del progetto condotto insieme agli atenei di Pisa, Macerata e all’università per stranieri di Perugia. «Nel febbraio 2017 — spiega Grandi— una lettera inviata da seicento professori al presidente del consiglio, al ministro dell’istruzione e al parlamento denunciava le carenze linguistiche degli studenti, messi sotto accusa per l’italiano scritto con errori “appena tollerabili in terza elementare”. Il documento mi colpì, anche perché non si basava su alcun dato scientifico». Così Grandi e il suo gruppo di lavoro sono voluti andare a fondo con il progetto UniversIta, la prima ricerca sistematica condotta in Italia sulle capacità di scrittura di chi è iscritto a un corso di laurea. A ogni partecipante è stato chiesto di redigere un testo formale tra le 250 e le 500 parole, un elaborato in cui si doveva mettere nero su bianco la propria esperienza durante il lockdown (era la primavera del 2021). Gli scritti sono stati poi corretti in base a numerosi parametri, tra cui lessico, sintassi e punteggiatura. Con il risultato che per ogni elaborato sono presenti in media 20 errori, di cui la metà di punteggiatura.

«L’abitudine alla scrittura in ambito informale — osserva Grandi — sembra aver pervaso l’ambito formale. Una sorta di parlato digitato, con una assai limitata articolazione sintattica e una struttura dell’argomentazione abbastanza “spezzettata” ». Testi carenti di sintassi, coerenza, scelte lessicali. E l’uso di punti e virgole ne è la manifestazione più evidente: «D’altronde la punteggiatura non è, come spesso si insegna, solo un fatto grafico, ha un forte valore testuale, cioè scandisce l’organizzazione del testo. Ed è risultata molto deficitaria».

D’altronde scorrendo i risultati della ricerca solo il 17,5% del campione legge più di dieci libri in un anno, mentre il 52% si cimenta a malapena con cinque volumi in 12 mesi. Altro dato sorprendente è che gli studenti di area scientifica sono più bravi nella redazione di un elaborato rispetto a gli umanisti. E, più in generale, chi frequenta un ateneo del nord ha un lessico più variegato rispetto a chi è iscritto in un’università del centro Italia. Nessuna sorpresa invece per quanto riguarda la provenienza: chi viene dal liceo se la cava meglio con le parole. E tra questi chi conosce lingue antiche fa in media 2,46 errori in meno. Da notare poi che il numero di strafalcioni commessi cala progressivamente passando da studenti pr ovenienti dalla classe socioeconomica bassa a quelli di medio alta, per poi aumentare nuovamente tra chi appartiene ai ceti più agiati.

Quasi tutti — otto su dieci — dichiarano però di sentirsi abbastanza o molto sicuri nello scrivere.Senza però saper distinguere i contesti. «La grammatica che usiamo per redigere una tesi di laurea èdiversa da quella che usiamo quando digitiamo un messaggio su WhatsApp. Ma saper usare una linguasignifica proprio questo: compiere scelte adeguate alla situazione comunicativa. Che è quello chescuola e università dovrebbero insegnare, anche se quasi mai lo fanno». Secondo i dati emersi da unamappatura di 62 corsi di laurea sono infatti appena 14 gli insegnamenti finalizzati a rafforzare leabilità di scrittura. «Fino a pochi anni or sono, si producevano scritti quasi esclusivamente in unambiente, per così dire, protetto e sorvegliato, cioè a scuola. Testi destinati ad essere corretti,progettati avendo ben presente che sarebbero stati “vagliati” e corretti. Le relazioni tra pari eranoinvece dominio incontrastato dell’oralità. E la scrittura informale, non pianificata, di fatto nonesisteva. Oggi con la tecnologia siamo di fronte a uno scenario totalmente differente, con cui occorreconfrontarsi». L’esperto Nicola Grandi, 50 anni, ordinario di glottologia elinguistica all’università di Bologna. Ha guidato la ricerca sulle capacità di scrittura degliuniversitari.

di Emanuela Giampaoli, la Repubblica, 18 dicembre 2023

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#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta quattro scuole di Lecce e provincia. Grazie ai fondi del #PNRR saranno realizzati laboratori digitali negli Istituti “De Pace” e “De Giorgi” di Lecce.


Laboratorio Parlamento Europeo


La Fondazione Luigi Einaudi è lieta di presentare il nuovo progetto formativo “Laboratorio Parlamento Europeo”, rivolto agli studenti delle scuole superiori della Regione Siciliana, che consisterà in una serie di simulazioni di sedute del Parlamento Europ

La Fondazione Luigi Einaudi è lieta di presentare il nuovo progetto formativo “Laboratorio Parlamento Europeo”, rivolto agli studenti delle scuole superiori della Regione Siciliana, che consisterà in una serie di simulazioni di sedute del Parlamento Europeo. I partecipanti vestiranno i panni degli Eurodeputati e si confronteranno con tematiche importanti dell’attualità europea e sociale.

Per informazioni e prenotazioni per l’organizzazione del laboratorio contattare il responsabile del progetto, l’avv. Gian Marco Bovenzi, all’indirizzo email: bovenzi@fondazioneluigieinaudi.it

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Presentazione del libro “Banche, agricoltura e Stato Italiano. Un saggio introduttivo: 1861-1946” di Simone Misiani


Il 20 dicembre alle ore 17.30 il professor Simone Misiani presenterà presso la nostra fondazione il volume “Banche, agricoltura e Stato italiano. Un saggio introduttivo: 1861 – 1946”. Il volume intende ricostruire la nascita, le caratteristiche e le final

Il 20 dicembre alle ore 17.30 il professor Simone Misiani presenterà presso la nostra fondazione il volume “Banche, agricoltura e Stato italiano. Un saggio introduttivo: 1861 – 1946”. Il volume intende ricostruire la nascita, le caratteristiche e le finalità del modello di credito speciale per l’agricoltura che è sorto e si è via via affermato, in forme originali, in Italia.

Oltre all’autore interverranno Alfredo Gigliobianco (già Banca d’Italia – Ufficio ricerche storiche), Roberto Ricciuti (Università degli studi di Verona), Gaetano Sabatini (CNR-ISEM), Luca Tedesco (Università di Roma TRE). Introduce e coordina l’evento la professoressa Emma Galli, direttore del Comitato scientifico della Fondazione Luigi Einaudi.

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OPERAZIONE “KULMI” CONTRO IL TRAFFICO DI STUPEFACENTI DALL’ALBANIA. ARRIVANO LE CONDANNE DEFINITIVE


Può essere presa ad esempio come attività di polizia internazionale che ha sfruttato tutte le possibilità legislative ed operative: si tratta della Operazione “Kulmi”, orchestrata sin dal 2017 dal Centro operativo della Direzione Investigativa Antimafia (#DIA) di Bari, con la costituzione di una Squadra Investigativa Comune da parte della Procura Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, la Procura Speciale contro la corruzione e la criminalità organizzata della Repubblica d’Albania (SPAK) ed Eurojust, nonché delle Divisioni Interpol e S.I.Re.N.E. del Servizio di Cooperazione Internazionale (SCIP) del Ministero dell’Interno, dell’Ufficio di Collegamento Interforze di Tirana e dell’Esperto per la Sicurezza presso l’Ambasciata d’Italia a Londra.
L’attività congiunta ha consentito di disarticolare una associazione criminale transnazionale di narcotrafficanti italiani ed albanesi operante nel barese, con ramificazioni oltre che nel Paese “delle due aquile”, in Puglia e Basilicata.

L’operazione, nel suo sviluppo, aveva permesso l’arresto di 27 affiliati e il sequestro di oltre 3,3 tonnellate di droga (marjuana, cocaina ed eroina).

Ora la Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione a 19 ordini di carcerazione emessi dalla Procura Generale di Bari nei confronti di altrettanti condannati in via definitiva a pene detentive fino ad 11 anni e 6 mesi di reclusione per il traffico internazionale di stupefacenti, a seguito di pronunciamento dello scorso 14 dicembre della Suprema Corte di Cassazione.

Il video qui: direzioneinvestigativaantimafi…

#SPAK #Albania #INTERPOL #SIRENE #SCIP #EUROJUST #ESPERTOPERLASICUREZZA



La Difesa fuori dal Patto di stabilità è solo il primo passo. L’opinione di Tricarico


Non si può non condividere, e plaudire, a questa ulteriore iniziativa di Guido Crosetto andata a buon fine con lo scorporo delle spese per la Difesa dalla tenaglia dei parametri di stabilità, destinati però nel tempo a rafforzare la loro cifra di fiscalit

Non si può non condividere, e plaudire, a questa ulteriore iniziativa di Guido Crosetto andata a buon fine con lo scorporo delle spese per la Difesa dalla tenaglia dei parametri di stabilità, destinati però nel tempo a rafforzare la loro cifra di fiscalità e rigore.

Ulteriore iniziativa, perché il ministro della Difesa sta mettendo mano – auspicabilmente in maniera non casuale – ad una serie di argomenti considerati finora tabù, nervi scoperti del sistema Italia da non sfiorare, quali l’esportazione dei materiali di armamento e la giustizia.

Che i temi evocati fossero polvere destinata a restare sotto il tappeto lo si è capito subito dalle reazioni scomposte, ed emblematiche di una politica che privilegia la rissa sistematica e puntuale agli approfondimenti la cui necessità dovrebbe essere fuori discussione.

Francamente è difficile comprendere come di fronte a parole sovversive – non c’è altra possibile lettura – pronunciate pubblicamente da alcuni magistrati si preferisca mettere in stato di accusa chi ha denunciato il fatto più che cercare di capire il grado di infezione nel corpo della magistratura.

Tutto ciò considerato, vi è da augurarsi che quelli di Crosetto siano solo i primi passi di un percorso da coprire nell’arco della legislatura.

E per quanto attiene in particolare alle spese per la difesa, numerosi sono gli interventi da cantierare, a cominciare dall’entità del bilancio della Difesa, da quel fatidico 2% del Pil che la Nato sta da tempo reclamando. Largamente inascoltata.

La sensazione, forse il concreto rischio, è che gli Stati Uniti, laddove dovessero cadere ancora in mano a Trump, possano dar seguito alle minacce di un sostanziale disimpegno fatto balenare fin troppo esplicitamente in più di una occasione.

A quel punto i parametri di condivisione degli oneri andrebbero rivisti a livelli ben più robusti ed il 2% potrebbe non rappresentare neppure la soglia minima di impegno.

La spesa poi andrebbe riqualificata, rispondendo alla semplice domanda di che cosa serva veramente per edificare una difesa comune.

Oggi ogni paese pensa a sé stesso, se si dovessero sommare aritmeticamente e geometricamente gli eserciti dei 27 membri se ne ricaverebbe uno strumento multiforme, incompleto, in alcune articolazioni ridondante in altre deficitario, non sempre interfacciabile nelle varie capacità, un’orchestra che non ha mai suonato insieme, dotata di strumenti uno diverso dall’altro, probabilmente divisi sullo spartito da interpretare nelle varie circostanze.

Ma ancor prima di una razionalizzazione complessiva, andrebbe scritta ex novo una dottrina di impiego della forza che possa attagliarsi con gli scenari per i quali ormai anche la fantasia viene spesso superata dalla realtà, andrebbe operato uno sforzo progettuale comune atto a conferire efficacia e flessibilità alle future forze armate.

Solo a valle di una fase concettuale di tale portata si potrà avere la percezione precisa di come impiegare le risorse, non prima.
Invece oggi tutto è lasciato alla perspicacia, alle intuizioni ed alle decisioni più o meno oculate di ogni singolo paese. Quando non agli interessi di carattere industriale, gli unici oggi capaci di generare progetti comunitari ma che pur sempre restano espressione di scelte incubate e sviluppate fuori dagli Stati maggiori.

Ecco perché spendere oggi risorse per la Difesa è un esercizio alquanto complesso, da incardinare saldamente nell’alveo di una progettazione coerente con i variegati scenari di crisi e con un occhio sempre rivolto ad uno strumento militare comune.


formiche.net/2023/12/difesa-pa…



Comunicazione di servizio: nei prossimi giorni saranno possibili disservizi per la migrazione dei server poliverso.org e poliversity.it

A causa dell'incremento dei costi dovuti alla necessità di disporre di una sempre più elevata potenza di calcolo, abbiamo valutato l'impiego di un unico server dedicato a entrambe le comunità social poliverso.org e poliversity.it

Questa migrazione, che potrebbe comportare diverse ore di indisponibilità del sistema, avverrà nei prossimi giorni, ma a causa delle incipienti vacanze non sappiamo dirvi precisamente quando verrà effettuata se non con un breve anticipo.

Gli annunci saranno effettuati anche dagli account di @informapirata :privacypride: e di @Poliverso :friendica: e verranno pubblicati sulla comunità Lemmy @Che succede nel Fediverso? dedicata al Fediverso, in modo che potrete essere informati anche durante i momenti di indisponibilità del sistema.

Vi ricordiamo che potete supportare il nostro progetto attraverso due canali di finanziamento:


1) Ko-Fi: ko-fi.com/poliverso
2) Liberapay: liberapay.com/poliverso

in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

una domanda: so che threads è stato bloccato su poliverso.org per motivi tecnici. Con la migrazione rimarrà bloccato o sarà sbloccato, avendo il server più risorse?
in reply to Sabrina Web 📎

@sabrinaweb71 il nostro orientamento è pregiudizialmente negativo nei confronti di Meta. Al momento comunque stiamo valutando se avviare sperimentalmente la federazione con Threads, quanto meno per capire se funziona oppure no (non è scontato: Threads è stato fatto per comunicare principalmente con Mastodon!).
In ogni caso, prima di avviare la federazione, daremo una preventiva comunicazione agli iscritti

@notizie @fediverso @poliverso

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@Sinistra Libertaria stiamo provando diverse opzioni ma ancora non abbiamo deciso quale sarà quella definitiva


GAZA. In 77 giorni 20.000 morti e 53.000 feriti. Nella Striscia 1 bagno ogni 220 persone


OMS: "Consegnamo forniture mediche ma la gente quando ci vede corre verso i nostri camion sperando che sia cibo". L'articolo GAZA. In 77 giorni 20.000 morti e 53.000 feriti. Nella Striscia 1 bagno ogni 220 persone proviene da Pagine Esteri. https://pagi

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di Eliana Riva –

Pagine Esteri, 22 dicembre 2023. Dopo 48 ore di blackout delle telecomunicazioni, il Ministero della Salute di Gaza ha oggi comunicato il numero dei palestinesi uccisi negli ultimi due giorni: 390, 734 i feriti.

Il numero totale dei morti accertati nella Striscia, sempre su comunicazione del Ministero della Sanità, supera i 20.000 (20.057) dal 7 ottobre 2023. Di questi circa 8.000 sono bambini e minori. I feriti sono almeno 53.320. Ma tenere un conteggio preciso diventa giorno dopo giorno più difficile: non ci sono più ospedali realmente funzionanti nel nord di Gaza, al sud la situazione è disperata e sono decine i palestinesi che ogni giorno lasciano i rifugi per provare a recuperare i corpi dei parenti rimasti sotto le macerie delle proprie abitazioni. La Mezzaluna Rossa palestinese ha fatto sapere questa mattina che la sala operativa continua a ricevere decine di telefonate di persone che supplicano e piangono per ricevere un soccorso che non potrà arrivare: non esiste un coordinamento per un accesso sicuro nelle aree sotto bombardamento e a Jabalia l’esercito israeliano ha bloccato le ambulanze, impedendo alle squadre mediche di muoversi.

🚨 Colleague Rana Al-Faqiha from the central operations room at the PRCS reports, “We receive dozens of calls from people pleading and crying for ambulance vehicles 🚑 to transport the wounded and injured in the airstrikes, whether in Gaza, the north, or some areas in… pic.twitter.com/dD5oTV9ljQ

— PRCS (@PalestineRCS) December 21, 2023

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che la “combinazione letale di fame e malattie causerà molti altri morti nella Striscia di Gaza”. La fame che attanaglia la popolazione della Striscia, composta oramai quasi interamente da sfollati, porterà a un aumento delle malattie soprattutto tra i bambini, le donne incinte, quelle che allattano e gli anziani. Almeno una famiglia su 4, secondo le stime pubblicate oggi, si trova in “condizioni catastrofiche”, ossia muore letteralmente di fame oppure sperimenta una carenza estrema di cibo o, ancora, ha venduto i suoi beni primari per potersi procurare un pasto. I membri dell’OMS presenti nel nord di Gaza hanno dichiarato che ogni persona con cui hanno parlato soffriva la fame. Anche feriti, personale medico, tutti gli hanno chiesto loro del cibo. “Ci spostiamo nella Striscia per consegnare forniture mediche ma la gente quando ci vede corre verso i nostri camion sperando che sia cibo”. Secondo le testimonianze degli staff medici e di sicurezza, anche i feriti che soffrono terribili dolori non chiedono medicine ma acqua e cibo, e questo fa ben comprendere “la cifra della disperazione”. La malnutrizione aumenta la possibilità che malattie come diarrea, polmonite, morbillo, diventino letali per i bambini, soprattutto nei casi, sempre più numerosi, in cui non esiste un accesso ai servizi sanitari.

Di 1 milione e 900mila sfollati, 1 milione e 400mila persone vivono in rifugi di fortuna, sovraffollati, senza acqua potabile né bagni, in balìa delle piogge, del vento, degli allagamenti. Oggi a Gaza, in media c’è un bagno ogni 220 persone, una doccia ogni 4.500.

Un’indagine della CNN, pubblicata questa mattina, rivela che almeno in tre casi verificati dall’emittente televisiva statunitense, l’esercito israeliano ha bombardato una zona da esso stesso definita come sicura, verso la quale, solo poche ore prima, aveva invitato la popolazione a dirigersi. In alcuni di quei bombardamenti sono state compiute delle vere e proprie stragi, che hanno portato alla distruzione totale di intere famiglie, scomparse in un attimo dalla faccia della terra. Le Nazioni Unite e altre organizzazioni umanitarie internazionali hanno denunciato decine di bombardamenti nei luoghi indicati come “sicuri” dalle mappe che Israele ha fornito alla popolazione palestinese, contenenti il più delle volte indicazioni confuse e contrastanti. L’ONU ha dichiarato che questo tipo di attacchi conferma ciò che da settimane i suoi portavoce stanno dichiarando: “A Gaza non esistono posti sicuri”. In queste ore arriva la notizia che un ordine di evacuazione è stato consegnato dall’esercito israeliano ai residenti del campo profughi di Bureij, perché si muovano tutti verso Deir al-Balah, a sud.

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Una delle mappe di evacuazione consegnate dall’esercito israeliano ai civili di Gaza

Il Washington Post ha pubblicato poche ore fa una sua inchiesta indipendente sull’ospedale Al-Shifa, giungendo alla conclusione che l’esercito israeliano non è riuscito a consegnare nessuna prova convincente per dimostrare che la struttura sanitaria fosse utilizzata da Hamas come centrale operativa: “L’attacco da parte di un alleato degli Stati Uniti [Israele, nda] di un complesso che ospita centinaia di pazienti malati e morenti e migliaia di sfollati non ha precedenti negli ultimi decenni. La marcia su al-Shifa ha causato il blocco dei servizi ospedalieri. Mentre le truppe israeliane si avvicinavano e i combattimenti si intensificavano, il carburante si esauriva, le forniture non potevano entrare e le ambulanze non erano in grado di raccogliere le vittime dalle strade. Prima che le truppe entrassero nel complesso, i medici avevano scavato una fossa comune per ben 180 persone, come hanno detto le Nazioni Unite, citando il personale ospedaliero. L’obitorio aveva da tempo cessato di funzionare. Diversi giorni dopo, quando i medici dell’OMS sono arrivati per evacuare quelli ancora all’interno, hanno detto che da luogo di guarigione l’ospedale si era trasformato in una “zona di morte”. Almeno 40 pazienti – tra cui quattro bambini prematuri – sono morti nei giorni precedenti il raid e le sue conseguenze, secondo le Nazioni Unite […] Ma secondo un’analisi del Washington Post compiuta attraverso immagini open source, immagini satellitari e tutti i materiali dell’IDF rilasciati pubblicamente, le prove presentate dal governo israeliano non dimostrano che Hamas avesse usato l’ospedale come centro di comando e controllo. Ciò solleva domande critiche, dicono gli esperti legali e umanitari, sul fatto che il danno civile causato dalle operazioni militari israeliane contro l’ospedale – circondando, assediando e infine facendo irruzione nella struttura e nel tunnel sottostante – fossero proporzionati alla minaccia valutata”. L’Associazione AlAwda Health and Community ha denunciato ieri l’uccisione, da parte dei cecchini dell’esercito israeliano, di diversi membri del personale sanitario dell’ospedale Al Awda, una delle ultime strutture rimaste parzialmente funzionanti nel nord della Striscia. Pagine Esteri

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Odi et amo per l’impero americano


Odi et amo per l’impero americano xi jinping
Chi è Xi Jinping? Che storia ha e di quali idee, interessi nazionali, economici e geopolitici è portatore? La lunga marcia di un ragazzo diventato adulto in fretta, figlio di un importante collaboratore di Mao Zedong caduto in disgrazia e poi riabilitato. Dalla rivoluzione culturale nelle campagne, vissuta come un trauma, all’incontrastata ascesa allo scranno più alto del Partito comunista cinese: i sogni, le ambizioni e i progetti del nuovo “grande timoniere”.

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In Cina e Asia – Riprende la comunicazione militari tra Cina e Stati Uniti


In Cina e Asia – Riprende la comunicazione militari tra Cina e Stati Uniti stati uniti
I titoli di oggi: Riprende la comunicazione militari tra Cina e Stati Uniti Nuova stretta sui videogame: crollano le azioni di Tencent Cina, nuovi controlli su esportazione di tecnologie strategiche Cina-Argentina, congelato accordo swap da 6,5 miliardi di dollari Gli Usa avvieranno indagine sui chip cinesi Aiea: la Corea del Nord ha attivato nuovo reattore nucleare Thailandia, il matrimonio egualitario ...

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Milei: liberismo e repressione a colpi di motosega


In Argentina la mannaia del turboliberista Milei si abbatte sulle imprese pubbliche e sui diritti dei lavoratori. Il governo annuncia la mano dura contro le proteste L'articolo Milei: liberismo e repressione a colpi di motosega proviene da Pagine Esteri.

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di Marco Santopadre*

Pagine Esteri, 22 dicembre 2023 – Durante le iniziative della campagna elettorale che lo ha visto trionfare, il turboliberista Javier Milei aveva più volte agitato una motosega a simboleggiare il metodo con cui intendeva intervenire. Le prime misure adottate da presidente dell’Argentina dimostrano che non esagerava.

“Più mercato meno Stato”, la mannaia di Milei
La sera del 20 dicembre il leader de “La libertad avanza” ha presentato uno scioccante pacchetto che prevede l’eliminazione o la modifica di un totale di 300 leggi, con l’intento di aggredire le funzioni e le proprietà dello Stato e affidarle alle leggi di mercato e ai privati.
Il leader di un’estrema destra atipica quanto rabbiosa ha presentato un “megadecreto di necessità e urgenza” (DNU) che prevede la deregulation del mercato interno e del commercio estero, la deroga della legge sugli affitti, la riduzione dei diritti dei lavoratori e la creazione delle condizioni per la privatizzazione di un gran numero di imprese finora sotto il controllo pubblico.

«Cominciamo a distruggere questo castello giuridico-istituzionale oppressivo che ha distrutto il nostro paese» ha sentenziato Milei dal Salón Blanco della Casa Rosada nel corso di un discorso televisivo di appena 15 minuti. «Oggi è un giorno storico, dopo decenni di fallimenti e impoverimento iniziamo il cammino della ricostruzione» ha aggiunto dopo aver brevemente elencato i punti salienti del suo feroce piano di aggiustamento fiscale. Al suo lato, oltre a una decina di ministri, c’era anche Federico Sturzenegger, l’ideatore delle misure appena annunciate, ex governatore della Banca Centrale chiamato da Milei a coordinare le politiche economiche del governo, in cui pure non ha nessun incarico.

Milei ha affermato di ispirarsi alle politiche economiche di Carlos Menem, da lui definito «il miglior presidente della storia» e di voler «restituire la libertà e l’autonomia agli individui, togliendogli lo Stato di dosso». Ma il timbro turboliberista dei Chicago Boys e delle dittature sudamericane degli anni ’70 e ’80 è evidente.

“El loco” ha spiegato che intende «trasformare tutte le imprese statali in società anonime per poi poterle privatizzare» e che ha già autorizzato «la cessione del pacchetto azionario di Aerolineas Argentinas», la compagnia di bandiera nazionale. Milei ha inoltre annunciato che le società che gestiscono le squadre di calcio potranno trasformarsi in società per azioni.

Per quanto riguarda il capitolo lavoro, Milei ha anticipato che la sua riforma stabilisce una diminuzione degli indennizzi ai lavoratori licenziati, aumenta il periodo di prova precedente all’eventuale assunzione fino a otto mesi e include i blocchi e le occupazioni degli spazi aziendali durante le vertenze sindacali come possibile causa di licenziamento. Il decreto presidenziale stabilisce inoltre un aumento dei livelli minimi garantiti nei comparti ritenuti essenziali in caso di sciopero, nei quali l’attività lavorativa non potrà essere ridotta a meno del 50%, e una massiccia estensione dei suddetti servizi essenziali a molti settori finora esentati.

Attaccando e riducendo i diritti dei lavoratori, ha promesso il presidente, ridurrà i «salari da miseria» e «il lavoro precario». A detta dell’eccentrico 52enne «l’aumento indiscriminato e continuo delle tasse attenta al diritto di proprietà degli argentini, al risparmio, agli investimenti e genera salari reali miserabili». “El Loco” ha denunciato che a causa del deficit fiscale l’Argentina è un paese «in cui il 50% della popolazione vive sotto la linea della povertà, e più del 10% della popolazione è indigente in un paese che produce alimenti per 400 milioni di esseri umani, con una pressione fiscale sul settore agroalimentare del 70%». La ricetta, ha spiegato, è “meno stato e più mercato”, una cura neoliberista che però le popolazioni dell’America Latina hanno a lungo provato sulla propria pelle e pagato carissima nei decenni scorsi.

Il rischio iperinflazione
Secondo molti economisti argentini, le misure appena varate da Milei getteranno sul lastrico milioni di argentini, già colpiti dalla brutale svalutazione del 52% del Peso decisa il 12 dicembre dal Ministro dell’Economia Luis Caputo, insieme all’aumento di alcune tariffe e al taglio delle pensioni, con l’intento di ridurre il deficit statale. Il Governo stima che la svalutazione potrebbe generare un’inflazione mensile compresa tra il 30% e il 40% per almeno un trimestre; Milei spera che l’inflazione galoppante venga ridotta dal calo della domanda quando le classi medie e popolari, a causa del repentino crollo del loro potere d’acquisto, dovranno rinunciare a molti beni e servizi. Ma si tratta di una scommessa molto rischiosa. Ammesso che non si scateni un’iperinflazione fuori controllo, nel frattempo milioni di persone potrebbero essere ridotte in povertà.

Come se non bastasse “El Loco” ridurrà i sussidi attualmente applicati all’energia e ai trasporti, non bandirà più appalti per i lavori pubblici (da cui dipendono almeno 400 mila lavoratori) e congelerà la spesa pubblica, causando un’ondata di licenziamenti. Inoltre, contrariamente a quanto promesso in campagna elettorale, riprenderà il precedente sistema di imposta sul reddito che il governo del peronista moderato Alberto Fernandez aveva ridotto, e istituirà un’imposta del 17,5% sulle importazioni, allo scopo di risparmiare il 5% sul Pil per raggiungere l’equilibrio fiscale.

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Le prime proteste
Le opposizioni parlamentari hanno immediatamente denunciato il “carattere nullo e incostituzionale” del decretone, annunciando l’organizzazione di una campagna di proteste nel paese. Ma secondo l’ordinamento costituzionale argentino i “decreti di necessità e urgenza” come quello appena varato da Milei non vengono sottoposti all’esame degli organismi elettivi, e per essere respinti devono essere cassati in blocco da entrambi i rami del parlamento, una circostanza che nella storia dell’Argentina non si è mai verificata.
Intanto lo scontento di molti quartieri di Buenos Aires e degli altri centri della sua area metropolitana si è manifestato a colpi di clacson e di pentole subito dopo la messa in onda del discorso del presidente. Migliaia di persone hanno marciato verso Plaza de Mayo scontrandosi con le forze dell’ordine nel giorno dell’anniversario della rivolta popolare del 2001 contro il peronista di destra Fernando de la Rua, la cui repressione costò la vita a 39 persone. Al termine della marcia, organizzata da alcuni movimenti della sinistra radicale, gli organizzatori hanno chiesto ai sindacati di proclamare immediatamente uno sciopero generale.

Divieti e repressione: il governo annuncia la mano dura
Il nuovo governo sembra temere molto le proteste popolari e infatti nei giorni scorsi la ministra della Sicurezza, Patricia Bullrich, subito dopo l’insediamento ha annunciato il divieto de facto delle mobilitazioni annunciate dalle organizzazioni sociali e sindacali, in nome del «diritto degli argentini a vivere e circolare tranquillamente». L’ex candidata alla presidenza della destra tradizionale (rivale di Milei prima dell’accordo per la formazione dell’esecutivo) ha ordinato alla polizia di impedire i blocchi stradali garantendo mano libera agli agenti. L’ordinanza del Ministero della Sicurezza include il ricorso massiccio all’identificazione dei manifestanti, all’uso dei droni e al riconoscimento facciale, tutte misure denunciate dalle associazioni dei giuristi democratici come lesive delle libertà costituzionali fondamentali.

Bullrich ha promesso addirittura il varo di una norma per imporre alle organizzazioni che indicono le proteste l’obbligo di sobbarcarsi la spesa necessaria alla mobilitazione delle forze dell’ordine; la sua collega Sandra Pettovello – ministra del Capitale Umano – lunedì ha minacciato di sospendere le sovvenzioni sociali ai manifestanti che parteciperanno ai picchetti e ai blocchi stradali o che porteranno con sé anche i figli.

Paradossalmente sia Bullrich sia Milei hanno partecipato abbastanza recentemente a manifestazioni e blocchi stradali non autorizzati. L’attuale ministra della Sicurezza, in particolare, nel 2020 fu in prima fila nelle proteste contro le restrizioni alla circolazione dettate dal governo di Alberto Fernández per far fronte alla pandemia. Pagine Esteri

11264593* Marco Santopadre, giornalista e saggista, già direttore di Radio Città Aperta di Roma, è un analista dell’area del Mediterraneo, del Medio oriente e dell’Africa. Scrive, tra le altre cose, di Spagna, America Latina e movimenti di liberazione nazionale. Collabora con il Manifesto, Catarsi e Berria

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BRASILE. Ignorati i veti di Lula, il Congresso segue la linea Bolsonaro


Il Congresso brasiliano ha approvato una nuova legge contenente una serie di misure anti-indigene estreme, annullando gran parte dei veti che il Presidente Lula aveva posto sugli elementi più gravi L'articolo BRASILE. Ignorati i veti di Lula, il Congress

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di Survival International

Pagine Esteri, 15 dicembre 2023. Il Congresso brasiliano ha approvato una nuova legge contenente una serie di misure anti-indigene estreme, annullando gran parte dei veti che il Presidente Lula aveva posto sugli elementi più gravi.

Queste misure, che ora diventano legge, costituiscono “l’attacco più grave e feroce ai diritti indigeni degli ultimi decenni” secondo Survival International.

Il Congresso è dominato dalla lobby mineraria e dell’agrobusiness e da ricchi proprietari terrieri alleati dell’ex Presidente Bolsonaro, nonostante questo sia stato sconfitto dal Presidente Lula alle ultime elezioni di un anno fa.

Con la nuova legge, trafficanti di legname, allevatori e altri che hanno invaso illegalmente i territori indigeni potranno restare a distruggere le foreste fino a quando quelle terre non saranno ufficialmente demarcate – un processo che normalmente richiede decenni.

Molti popoli indigeni potrebbero non poter fare mai più ritorno alla loro terra perché la legge riconosce anche il Marco Temporal (limite temporale), nonostante la Corte Suprema del paese lo abbia respinto solo pochi mesi fa giudicandolo anticostituzionale. Il Marco Temporal è uno stratagemma pro-business che afferma che i popoli indigeni che non possono provare che nell’ottobre 1988 (quando fu promulgata la Costituzione brasiliana) abitavano nelle loro terre non vedranno più riconosciuti i loro diritti su di esse.

L’Associazione dei popoli indigeni del Brasile, APIB, ha annunciato che farà nuovamente ricorso alla Corte Suprema.

“Questa legge fa a pezzi molte delle protezioni legali sulle terre indigene garantite dalla Costituzione, e le butta nella spazzatura” ha dichiarato oggi la Direttrice generale di Survival International, Caroline Pearce. “Dà a grandi aziende e bande criminali che stanno dietro la maggior parte della deforestazione e delle attività minerarie in Brasile ancora più libertà di invadere i territori indigeni e di farvi ciò che vogliono. Segna la rovina di gran parte dell’Amazzonia e di tutte le foreste del Brasile.”

“Questa legge è assolutamente disastrosa per le tribù incontattate del Brasile – che, quando le loro terre vengono invase, sono tra i popoli più vulnerabili del pianeta – e per tutti i popoli indigeni del paese. Questi popoli continueranno a resistere con la stessa determinazione che hanno dimostrato durante il regime genocida di Bolsonaro. E i loro alleati in tutto il mondo, come Survival, continueranno a restare con forza al loro fianco. Permettere che tutto questo passi incontrastato annullerebbe decenni di graduali progressi nel riconoscimento dei diritti indigeni.”

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L'articolo BRASILE. Ignorati i veti di Lula, il Congresso segue la linea Bolsonaro proviene da Pagine Esteri.



VERSIONE ITALIANA UE, LA COMMISSIONE HA ADOTTATO UNA SECONDA SERIE DI DECISIONI DI DESIGNAZIONI A NORMA DEL DIGITAL SERVICE ACTLa Commissione oggi ha adottato una seconda serie di decisioni di designazione a norma del regolamento sui servizi digitali, riguardanti le piattaforme on line Pornhub, Stripchat e XVideos. Tutto questo è frutto delle indagini che la …


Gli account Bot del Fediverso che pubblicano automaticamente da Feed RSS e un punto di vista sulla loro funzione.

La riflessione di @informapirata :privacypride: in un thread di questi giorni

@Che succede nel Fediverso?


Eccomi qui con la risposta (anche troppo) lunga...

Iniziamo dal messaggio di @Emanuele


> Scusa informapirata ma ad esempio molti bot pubblicano post provenienti da blog o da WordPress e probabilmente ci sono utenti a cui piace leggere le ultime news direttamente da Mastodon senza ricevere la classica newsletter o sfogliare il feed rss. Mastodon può assolvere anche la funzione di aggregatore per cui in un unico posto interagisci con gli altri utenti ma allo stesso tempo leggi passivamente le news


Sì, Mastodon è un social network e può fare un sacco di cose, ma se vogliamo usarlo come social, dobbiamo pensarlo per l'interazione prima ancora che per la pubblicazione automatica o la fruizione passiva dei contenuti.
Questo è uno dei motivi per cui nell'istanza mastodon.uno c'è una soglia di tolleranza molto bassa verso gli account che praticano la pubblicazione automatica, i quali quando esagerano con il numero di pubblicazioni, vengono o silenziati o bannati o invitati a trasferirsi altrove.
La maggior parte delle volte inoltre, la pubblicazione da feed RSS non risponde all'estetica del social ed è seriale, fredda e impersonale.
Il problema principale però è l'occupazione di una timeline già piuttosto abbondante.
Una mezz'ora fa ho controllato le due timeline delle istanze di cui si è parlato e ho visto che nelle ultime 6 ore, la timeline locale di sociale.network aveva totalizzato 51 post in 6 ore dei quali 29 prodotti da bot o comunque da pubblicazioni automatiche.
Gli ultimi 51 post di mastodon.uno sono stati prodotti in poco più di 3/4 d'ora e di questi, solo 18 appartenevano ad account che praticano la pubblicazione automatica dei quali solo un paio sono di quelli che potrebbero essere veri e propri bot.
Capisci che non possiamo dare spazio ai bot? Lo spazio dobbiamo darlo alle persone vere! Vuoi leggerti Il Post? seguiti il feed RSS? Vuoi seguirlo da Mastodon? Convinci la redazione a trasferirsi su Mastodon! Loro non ci vogliono venire e la tua istanza blocca il loro bot?

Come dice @GualT-Rex :unverified:


> sarà come dici tu ma se domani dovesse sparire il bot de ilpost_bot qualche problema me lo farei (e anche qualche domanda )


In tal caso, se seguire un bot è più importante che interagire con una comunità enorme di utenti, allora quella di andare in un'altra istanza inizia a essere un'opzione valida.

Ma forse in quel caso Mastodon non è lo strumento giusto. Se ti interessano i feed, allora puoi avere un account del fediverso, seguirti i feed che ti interessano e addirittura ripubblicare quelli che trovi interessanti utilizzando Friendica e non Mastodon. Oltretutto (ma non è il caso de Il Post) alcune testate hanno più feed: cronaca, politica, tecnologia, scienza, merdatelevisione, etc e tu puoi seguire via feed solo quella sezione.
Poi è chiaro che Mastodon puoi usarlo per tutto ciò che non ti è vietato, anche per archiviare le tue foto personali, ma si tratta di una forzatura.

Ma voglio tornare ancora sul messaggio di Emanuele


> Scusa informapirata ma ad esempio molti bot pubblicano post provenienti da blog o da WordPress e probabilmente ci sono utenti a cui piace leggere le ultime news direttamente da Mastodon senza ricevere la classica newsletter o sfogliare il feed rss. Mastodon può assolvere anche la funzione di aggregatore percui in un unico posto interagisci con gli altri utenti ma allo stesso tempo leggi passivamente le news


Intanto tu a un post Wordpress puoi rispondere dal tuo account Mastodon, ma il blog può ripubblicare il tuo messaggio come commento visibile anche dal blog e, soprattutto, l'autore o uno degli autori del blog ti può anche rispondere e tu ricevi la sua risposta nel tuo mastodon.

Quindi Wordpress è molto più social di un bot asociale. Sicuramente ha più senso il paragone con Writefreely o con PeerTube che al momento non consentono agli utenti del fediverso di "lasciare" commenti sotto al blog e al video.
Comunque hai reso l'idea (ah, io detesto quel limite di Writefreely...) ma resta il fatto che quelli sono appunto sistemi fatti per la pubblicazione più che per l'interazione.

Poi @ulaulaman dice che


> Ma infatti. Se proprio vogliamo essere pignoli, sul caso specifico sono d'accordo con te, fermo restando che capisco che la scelta fatta su maston uno sia comunque comprensibile (per quanto, personalmente, applicherei il sistema "caso per caso")


cui @Carlo Gubitosa :nonviolenza: risponde di non capire come "si applica il caso per caso"


> tecnicamente non riesco ancora a capire come è possibile applicare un sistema diverso dal "caso per caso", in quanto non ho ancora capito come si fa a bloccare in modo generalizzato la federazione dei bot "a prescindere" su una istanza mastodon.


Il problema di Carlo qui è che pecca di tecnosoluzionismo, mentre ulaulaman ha inquadrato perfettamente il problema.

Quando faccio il moderatore su mastodon.uno, queste decisioni io e gli altri moderatori non le facciamo prendere automaticamente a un algoritmo, ma valutiamo caso per caso (e tante volte qualcosa sfugge alle nostre maglie). Un account che fa pubblicazione automatica (ma con non più di 8/10 messaggi al giorno, sennò è spam!), che risponde tempestivamente agli utenti che lo interpellano, che pubblica notizie di qualità è un valore importante per gli utenti e non è da considerarsi un bot.
Caso per caso. Noi moderatori siamo qui apposta, non certo per pontificare sul fediverso, ma per renderlo vivibile alla propria comunità di istanza e alle comunità delle altre istanze.

Per quanto riguarda questa tua risposta

> se per te scrivere quello che ho scritto in figura è raccogliere le polemiche, non mi hai mai visto fare una vera polemica. Il film lo avete prodotto voi quando vi siete agganciati al discorso su due bot parlando dell’universomondo senza tenere conto del contesto e della discussione a cui vi siete agganciati, senza peraltro aver fornito strumenti atti a capire le scelte adottate per quei due bot specifici, che script usate per bloccare i bot o se bloccate a sentimento.

Beh, caro Carlo, penso che potresti veramente fare di meglio...
Non riesco a capire come sia possibile che tu ti stia mostrando così disponibile a dare corda a tutti i soliti provocatori come @Pare :pace: 🚲 🌞 che, bisognosi di attenzione, cercano di parlar sempre male di mastodon.uno e delle sue politiche di moderazione (politiche che mi sembrano oggettivamente un modello virtuoso per tutto il fediverso italiano, come dimostra l'attività della nostra comunità e la sua capacità di creare relazioni piacevoli e ricche di spunti).

Se vuoi posso spiegarti in maniera più approfondita perché in quella conversazione non hai fatto altro che soffiare sul fuoco della polemica verso mastodon.uno.
Se vuoi posso spiegartelo. Ma penso che tu già lo sappia...

Anche perché, se tu non lo sai, questo sarebbe ancora più grave, dal momento che quella manciata di elementi ostili a mastodon.uno è ormai pienamente consapevole di poterti "attivare" ogni qualvolta vogliano dare risonanza ai loro sfoghi.

@concavi @informapirata :privacypride: @Sabrina Web :privacypride: @Lunga vita e prosperità. @mastodon uno admin :mastodon:


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di Raniero La Valle - L’estendersi della violenza sui palestinesi, che ormai si può chiamare senza infingimenti genocidio, non solo nel senso tecnico defi


Memoru la daton! 🗣 La interesgrupo de Adoleska Agado entuziasme invitas vin partopreni sian retan eventon: ARTo (Adoleskantara Reta Tago) estas organizita de adoleskuloj por adoleskuloj, kaj okazos la 24-an de Decembro. 🎄


Pretiĝu por mojosa tago (horoj aperas laŭ UTC):

🎉 16:00 - 16:30 · Malfermo (gvidas Oliver)
🗣️ 16:30 - 17:30 · Diskutado pri disvastigo de Esperanto kaj adoleskoj (gvidas Óscar)
🎯 17:30 - 18:30 · Ni ludu kune! (gvidas Oliver)
🐶 de 18:30 · Libera babilado pri hejmbestoj (sen gvidanto)

La evento okazos per Jitsi: meet.jit.si/ARTO-TEJO 🎧

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Il nuovo patto di stabilità è guerrafondaio e antipopolare. Potremo sforare gli assurdi parametri per comprare le armi ma non per gli ospedali. Il nuovo patto


La Commissione VII del Senato ha approvato il disegno di legge che riforma l’istruzione tecnico-professionale con l’introduzione del nuovo modello 4+2 che prevede il potenziamento delle discipline di base e l’incremento di quelle laboratoriali, raffo…


PORTI E CRIMINALITÀ. IL RAPPORTO DI “LIBERA”


L’ambito portuale può essere crocevia di traffici illeciti internazionali.
“Libera” (rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, scuole, sindacati, diocesi e parrocchie, gruppi scout, coinvolti in un impegno contro mafie, corruzione, fenomeni di criminalità) ha preso in esame in un suo Rapporto (“Diario di Bordo”) le infiltrazioni criminali in 29 porti italiani, di cui 23 di rilievo nazionale.

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Dei 140 casi di criminalità emersi nel 2022:
- l’85,7% riguarda attività illegali di importazione di merce o prodotti,
- il 7,9% riguardano attività illegali di esportazione di merce o di prodotti,
- il 2,9% riguarda sequestri di merce in transito,
- il restante è relativo ad altri fenomeni illeciti non classificabili.
Il dato che spicca maggiormente riguarda il traffico di merce contraffatta, pari al 49,3% dei casi mappati, seguito dal traffico di stupefacenti con il 23,2% e il contrabbando con l’11,6%.
Analizzando le relazioni della Direzione Nazionale Antimafia e della Direzione Investigativa Antimafia, pubblicate tra il 2006 e il 2022, più di un porto italiano su sette è stato oggetto degli interessi della criminalità organizzata. Sono almeno 54 i porti italiani che sono stati oggetto di proiezioni criminali, con la partecipazione di almeno 66 clan, che hanno operato in attività di business illegali e legali. Tra di esse, spiccano le tradizionali mafie italiane: ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra.

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Si rileva inoltre la presenza di diversi gruppi di cui: asiatici, dell’Est Europa, del Nord Africa, o di provenienza dall’ Albania, Cina, Messico e Nigeria. Su 66 clan censiti, 41 sono gruppi di ‘ndrangheta che operano in diversi mercati illeciti.

Spesso è necessario il contributo di più soggetti, in molti casi appartenenti all’area dell’economia legale: lavoratori del porto, dipendenti pubblici, imprenditori e professionisti dell’economia marittima, mentre per i traffici illegali è necessario il contributo di chi produce, chi imbarca, chi si occupa del trasferimento, chi recupera il carico, chi lo fa uscire dall’area portuale e chi si occupa della distribuzione.

Secondo il Rapporto: “gli scali sembrano essere uno snodo strategico e di fondamentale importanza per i gruppi criminali, che possono sfruttare l’infrastruttura e i collegamenti per svariati scopi”.

Il rapporto completo è scaricabile qui: libera.it/documenti/schede/dia… , mentre un video di presentazione è disponibile qui yewtu.be/-XP4UO2ZvQo?t=37



VERSIONE ITALIANA USA, I LEGISLATORI SCRIVONO A BIDEN AFFINCHE’ GARANTISCA UN’APPLICAZIONE EQUA DELLA REGOLAMENTAZIONE EUROPEA NEI CONFRONTI DELLE AZIENDE AMERICANEIl presidente degli USA Biden ha ricevuto una lettera da un gruppo bipartisan di legislatori statunitensi che sostiene che le regolamentazioni europee nel campo della tecnologia stanno discriminando ingiustamente le aziende statunitensi e non includono molte …
Unknown parent

friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
Informa Pirata
@Davide_Sandini eh... l'eurokattiveriah dell'Unione Europea che impedisce alle aziende usa di praticare il metodo Cermis sulle aziende del continente...


Flipboard ha aperto una propria istanza PeerTube!

Dopo aver annunciato l'implementazione della federazione attraverso il protocollo ActivityPub, il social magazine @Flipboard ha aperto una propria istanza basata su @PeerTube

Si tratta di una notizia importante perché mostra un forte interesse verso la decentralizzazione e l'interoperabilità da parte di un importante attore mondiale del panorama social.

@Che succede nel Fediverso?

flipboard.video/videos/local

in reply to Ryoma123

@Ryoma123 quello è un asset aziendale, quindi prima di renderlo open source (non FOSS, eh... solo OSS) devono fare una valutazione di impatto per vedere se questo determina un danno agli azionisti oppure no. E la risposta è quasi sempre sì


Dopo 3 anni di negoziati la commissione europea presieduta dalla guerrafondaia Ursula Von der Leyen, compie un altro crimine con l’appoggio di noti complici.

Maronno Winchester reshared this.



Marte nasconde tracce di attività vulcanica più recente del previsto l AstroSpace

"I risultati indicano che in questa zona non più tardi di un milione di anni fa sono eruttate enormi quantità di lava da numerose fessure nel terreno che hanno interagito con l’acqua dentro e sotto la superficie. Questi eventi avrebbero provocato grandi inondazioni, che hanno scavato profondi canali.

I risultati della ricerca, che presentano questa attività vulcanica e sismica così recente nella storia di Marte, suggeriscono che il passato geologico di questo pianeta sia molto più tumultuoso del previsto."

astrospace.it/2023/12/20/marte…



O mio cuor non dubitare


Giovanni il Battista, quando è in prigione, da cui sa che non uscirà vivo, si domanda se Gesù fosse proprio Colui che si doveva aspettare. Domanda legittima. Domanda che spesso si fanno i credenti quando sono nella distretta.
La risposta di Gesù sono di riferire i fatti, non opinioni. E i fatti parlano chiaro: Gesù è proprio Colui che doveva arrivare, è il Cristo. Natale ci ricorda che Gesù Cristo realizza con il suo arrivo sulla terra la nostra salvezza.pastoredarchino.ch/2023/12/17/…


Chat control evaluation report: EU Commission fails to demonstrate effectiveness of mass surveillance of intimate personal photos and videos


Yesterday, the EU Commission published its long-overdue report on the effectiveness of voluntary chat control. Claiming to protect children, major US providers such as Meta, Google and Microsoft automatically bulk … https://eur-lex.europa.eu/legal-conten

Yesterday, the EU Commission published its long-overdue report on the effectiveness of voluntary chat control. Claiming to protect children, major US providers such as Meta, Google and Microsoft automatically bulk search private chats, messages and emails for suspicious content, without cause and indiscriminately. For Member of the European Parliament and most prominent opponent of chat control Patrick Breyer (Pirate Party), the results are devastating:

“The long overdue evaluation of voluntary chat control turns out to be a disaster: Provided figures on suspicious activity reports, identifications and convictions lack any proven connection to the chat control bulk scanning of private messages because NCMEC reports also result of user reports and the scaning of public posts/websites. ‘Identifying’ the senders of self-generated nudes in consensual sexting is hardly a challenge and does not protect anyone from child sexual abuse. All in all, there is no evidence that the industry-driven mass surveillance of our private communications by US services makes a significant contribution to saving abused children or convicting abusers. To the contrary, it criminalises thousands of minors, overburdens law enforcement and opens the door to arbitrary private justice by big tech.

The report fails to mention what Commissioner Johansson recently admitted to the EU interior ministers: Only one in four of the personal photos or videos that are disclosed to moderators and police are of any use for law enforcement; thus 75% of the leaked private and intimate images and videos are entirely criminally irrelevant but end up in the hands of staff where they don‘t belong and aren‘t safe. In 2022, the error-prone chat control incrimination machines disclosed no less than 750,000 European private messages without any relevance for law enforcement. The confidentiality of our communications is systematically being violated.

The EU regulation on voluntary chat control is obsolete and violates our fundamental right to privacy: Social networks that classify as ‚hosting services‘ do not need a regulation to screen public posts to begin with. And the error-prone scanning of private communications by Zuckerberg’s Meta group will soon be a thing of the past anyway thanks to the announced introduction of end-to-end encryption. The legal opinion of a former EU Court fo Justice judge finds that voluntary chat control mass surveillance violates fundamental rights. A survivor and I are suing Meta over its chat control practice, and the complaint will be heard on 1 February 2024. The misguided method of indiscriminate chat control must be stopped as soon as possible!”

Breyer criticises the EU Commission for relying on the solitionist approach of chat control mass surveillance to better protect children: “With their unprecedented failed attack on digital privacy of correspondence and secure encryption, the ‘Big Sisters’ von der Leyen and Johansson are responsible for the fact that so far nothing at all has been achieved to better protect our children. Because of their incorrigible obsession with mass surveillance, the EU Commissioners are preventing truly effective prevention, such as by making internet services secure by design and default (security by design). Victims of abuse deserve politicians who are capable of effective, politically viable, fundamental rights-compliant and court-proof child protection measures – as is the cross-party consensus in the EU Parliament.”

More on chat control


patrick-breyer.de/en/chat-cont…

Piratenpartij Nederland reshared this.



Guarda la distorsione dello spaziotempo nell’ultima straordinaria immagine del James Webb l Passione Astronomia

"Questo è un esempio spettacolare di lente gravitazionale, un fenomeno che si verifica quando un oggetto celeste massiccio come un ammasso di galassie deforma lo spaziotempo e fa sì che il percorso della luce proveniente dalle galassie più distanti venga deviato, quasi come se una lente monumentale lo stesse reindirizzando."

passioneastronomia.it/guarda-l…



DPIA in azienda, come si fa: la guida completa per le imprese

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

Passo per passo tutte le indicazioni per redigere il documento della valutazione di impatto – DPIA, fondamentale per la data protection aziendale: ecco le istruzioni e un esempio pratico dedicato alla videosorveglianza nelle imprese

Indice degli argomenti

Quando la DPIA è un obbligo per le aziende
Cosa dicono le autorità
Come redigere il documento DPIA passo per passo
Passaggi chiave per una DPIA efficace
--- Step 1 – La descrizione delle attività
--- Step 2 – La valutazione dei trattamenti e dei rischi
--- Step 3 – Individuare le misure di sicurezza
Strumenti e risorse utili per la DPIA
Best practice per la valutazione di impatto sulla protezione dei dati
Case study: DPIA sul sistema di videosorveglianza aziendale
Note

agendadigitale.eu/sicurezza/pr…



La propaganda nelle strade di Firenze. Emanuele Cocollini (neanche della Lega) e la lobby pro vita e famiglia


"Pro vita e famiglia" è una conventicola che agisce come lobby nello stato che occupa la penisola italiana e delle cui istanze poco o nulla interessa in questa sede.
Interessa invece il fatto che la sua propaganda abbia trovato in Emanuele Cocollini -un consigliere comunale che è riuscito persino a farsi cacciare dalla Lega e che ha bucato i media solo quando si è fatto ritirare la patente di guida per essersi comportato come un avanzo di apericena qualsiasi- un difensore nell'amministrazione fiorentina.
Cocollini non ha apprezzato la scarsa visibilità che la propaganda di questa lobby ha avuto a Firenze. Un problema pluridecennale per chi intende imporre in città contenuti e messaggi prodotti altrove, specie se molto lontani dal clima politico che ancora -per fortuna- vi si respira, e che anche nei casi meglio riusciti riescono a farne considerare i diffusori come totalmente estranei alla realtà fiorentina.

Altre iniziative dello stesso genere non hanno avuto gli stessi problemi, come dimostra la foto a corredo. La definizione di genocidio per quanto sta accadendo a Gaza è senz'altro discutibile. Indiscutibile, invece, è l'impopolarita che lo stato sionista -nato da una impresa coloniale e sviluppatosi come stato di apartheid- ha riscosso, riscuote e continuerà a riscuotere presso moltissime persone serie di Firenze.



Mugatu, il primo robot bipede autonomo che si orienta da solo I Digi.Tech.News

"Mugatu è autonomo e autosufficiente e mantiene la stabilità nella sua camminata senza bisogno di feedback. Inoltre può cambiare direzione a sinistra, a destra o andare dritto. [...]
Grazie alla semplificazione della camminata, è stato possibile capire come il ridimensionamento influisce sulla locomozione, come ad esempio prendere qualcosa che già esiste e modificarne le dimensioni per fare cose come adattarsi a tubi più stretti o trasportare più peso."

digitech.news/technology/20/12…



VERSIONE ITALIANA UE, COMMISSIONE APRE INDAGINE SU X PER PRESUNTE VIOLAZIONI DSASecondo la Commissione europea X potrebbe aver violato il Digital Services Act (DSA) in aree legate alla gestione del rischio, alla moderazione dei contenuti, ai dark pattern, alla trasparenza della pubblicità e all’accesso ai dati per i ricercatori ed è per questo che ha …


e-Evidence. FORZE DELL'ORDINE EUROPEE E RICERCA DELLE PROVE ELETTRONICHE IN AMBITO INTERNAZIONALE


Dal punto di vista delle forze dell'ordine, le piattaforme di social media, le app di messaggistica e gli scambi di criptovaluta sono fondamentali nelle indagini.

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Il pacchetto legislativo dell’UE sulle prove elettroniche, adottato nel luglio 2023, segna una nuova era nell’ottenimento di prove elettroniche, poiché consentirà alle autorità competenti di emettere ordini giuridicamente vincolanti direttamente ai fornitori di servizi che offrono servizi all’interno dell’UE, indipendentemente dal loro luogo di stabilimento. (cosa sono le prove elettroniche? Leggi sotto la nota 1). In altri termini: una procedura attraverso cui le autorità giudiziarie o di polizia degli Stati membri possono chiedere ai fornitori di servizi internet di accedere alle prove elettroniche archiviate in un altro Stato membro.

Nuovi strumenti giuridici, come il secondo protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Budapest sulla criminalità informatica (vedi nota 2 sottostante), introdurranno nuove basi giuridiche per la cooperazione diretta tra autorità competenti ed enti privati. La legge sui servizi digitali dell’UE, che introduce requisiti minimi standardizzati per gli ordini di fornire informazioni ai sensi delle leggi nazionali degli Stati membri dell’UE, fornisce inoltre ulteriori strumenti e chiarezza per le autorità che hanno necessità di ottenere dati oltre confine.

Sebbene agli agenti sia stata fornita una formazione formale sulle prove elettroniche, permangono lacune nella familiarità con la nuova legislazione, il che sottolinea la necessità di programmi di formazione estesi.

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L'edizione 2023 del rapporto SIRIUS sulla situazione delle prove elettroniche dell'Unione europea, pubblicato recentemente (ne abbiamo parlato qui: noblogo.org/cooperazione-inter…)  fornisce raccomandazioni per le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie, nonché per i fornitori di servizi, che fanno da tabella di marcia strategica.

Rafforzando la capacità e la fiducia reciproca, le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie possono affrontare con successo le complessità delle prove elettroniche. Gli sforzi di collaborazione e le soluzioni condivise apriranno la strada a un ambiente digitale più sicuro nell’UE, nonché a procedimenti penali efficaci. Per preparare le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie, nonché i fornitori di servizi, a essere pionieri con successo di questa nuova frontiera delle prove elettroniche, sarà necessario sensibilizzare e fornire formazione su questi nuovi strumenti legali così significativi per questo progetto.

Il Rapporto Sirius 2023 (in inglese) è scaricabile qui eurojust.europa.eu/sites/defau…

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(Nota1) Cosa sono le prove elettroniche?

Le prove elettroniche sono dati digitali utilizzati per indagare e perseguire i reati.
Includono, tra l'altro: e‑mail, SMS o contenuti provenienti dalle applicazioni di messaggistica, contenuti audiovisivi, informazioni sull'account online degli utenti.
Questi dati possono essere utilizzati per identificare una persona od ottenere maggiori informazioni sulle sue attività.
Le prove elettroniche stanno diventando fondamentali nella lotta alla criminalità: attualmente, l'85% delle indagini penali fa ricorso ai dati digitali.
Per le autorità, l'accesso alle prove elettroniche può rivelarsi un processo lungo e complicato perché queste ultime spesso sono salvate in un altro paese. I prestatori di servizi online conservano i dati degli utenti in server che possono essere situati in diversi paesi, sia all'interno che all'esterno dell'UE.
L'acquisizione delle prove elettroniche è quindi molto più difficile per le autorità giudiziarie, che devono ricorrere a procedure lunghe e complicate per potervi accedere.
In oltre il 50% di tutte le indagini penali si effettuano richieste transfrontaliere finalizzate all'ottenimento di prove elettroniche.

(Nota 2) Criminalità informatica

Il 17 novembre 2021 il Consiglio d'Europa ha adottato un secondo protocollo addizionale alla Convenzione di Budapest sulla criminalità informatica. Il protocollo ha lo scopo di stabilire: disposizioni per un regime di assistenza giudiziaria reciproca più efficace, disposizioni sulla cooperazione diretta con i prestatori di servizi in altri paesi parte della Convenzione, un quadro e garanzie per estendere le ricerche oltre frontiera.
Il protocollo comprende solide garanzie e requisiti in materia di protezione dei dati. L'accordo ha il vantaggio di poter essere applicato in tutto il mondo.
L'UE non può firmare o ratificare il protocollo, in quanto solo gli Stati possono esserne parti. Per questo motivo, l'UE ha autorizzato gli Stati membri a firmare il protocollo (il 5 aprile 2022) e a ratificarlo (il 14 febbraio 2023).



Fuori controllo


Cosa succederebbe in caso di un attacco cibernetico su larga scala e cosa potremmo fare per essere pronti a reagire? Proviamo a immaginarlo.

Il film “Leave the World Behind”, uscito su Netflix, racconta di due famiglie più o meno normali che si trovano a fare i conti con le conseguenze improvvise di un attacco cibernetico su larga scala contro gli Stati Uniti.

Nel 2020 il World Economic Forum descrisse uno scenario del genere come “cyberpandemia”, con una metafora che paragonava le capacità di diffusione planetaria di un virus informatico al COVID. Un attacco cibernetico su larga scala e con elevata capacità di diffusione, avrebbe conseguenze disastrose e diffuse in tutta la nostra società, con la capacità di mettere in ginocchio un intero Paese — forse più di un attacco atomico.

L’autore Nassim N. Taleb nel suo libro “The Black Swan”, descrisse una tipologia di evento catastrofico imprevedibile dal quale difficilmente ci si può proteggere, con conseguenze diffuse e disastrose, chiamato Cigno Nero.

L’interconnessione delle nostre economie, dei sistemi di comunicazione e delle infrastrutture critiche, così come la dipendenza assoluta dalle tecnologie ICT in ogni ambito umano ben potrebbero esporre le nostre società a un Cigno Nero cibernetico.

Come sarebbe vivere uno scenario del genere e cosa potremmo fare per essere preparati a reagire? Non è facile, ma ho provato a immaginarlo.

Giorno 1


Al mattino, la tua giornata inizia come al solito, anche se con qualche scocciatura. Mentre ti prepari per andare a lavoro noti che la connessione internet è lenta e il router di casa si disconnette spesso. Vuoi vedere che la pioggia di ieri sera ha fatto danni alla centralina?

Arrivando in ufficio, scopri che non sei l’unica persona ad aver avuto problemi di linea. Anche lì ci sono problemi con internet; a malapena riesci a rispondere alle email e accedere agli applicativi web con cui lavori.

Alla sera, molti treni sono in ritardo. Tornando a casa, scopri che anche i tuoi vicini hanno guasti alla linea internet. Accendi la TV e ascolti il notiziario: pare che in molte zone del Paese siano stati segnalati guasti diffusi. Che diavolo sta succedendo?


Finisce qui la preview gratuita. Se vuoi, considera l’abbonamento mensile o annuale per supportare Privacy Chronicles.

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La sinistra italiana. Ma quale sinistra? Ed esiste ancora la sinistra? I Il Mago di Oz

"La nuova sinistra, a forza di metamorfosi, è diventata una nuova destra, atlantica, neoliberale, seppur sempre progressista. Hanno vinto tra tante correnti e tra tante lotte di potere interno i democristiani di quell’area. C’è stato uno spostamento al centro. È diventato di fatto più centro che sinistra e sappiamo dai tempi della Dc che il centro in Italia è sempre stato una destra mascherata, occulta, seppur annacquata, rielaborata in chiave moderata e politicamente corretta. [...] La nuova sinistra mette come primo punto i diritti civili, ma non i diritti dei lavoratori e il diritto di lavorare; non parla di come risolvere il grave problema dei morti sul lavoro; se difende i diritti degli immigrati, non si occupa più di tanto delle ragioni e delle paure dei penultimi, ovvero degli italiani disoccupati, precari, in difficoltà economica, che a stento arrivano a fine mese, quando ci arrivano."

magozine.it/la-sinistra-italia…




Owncast ha avviato la propria newsletter mensile, curata da Kit Aultman, per fornire a tutti noi un posto dove aggiornarci su ciò che accade tra gli stream Owncast

owncast.ghost.io/owncast-newsl…

@Che succede nel Fediverso?

Questa newsletter è il prodotto e un servizio offerto alla comunità di sviluppatori, streamer, spettatori e appassionati di Owncast. Non possiamo essere una cassa di risonanza per la comunità senza il vostro sostegno. Non esitare a contattarci con notizie interessanti su progetti, eventi o altre notizie degne di nota e, se desideri contribuire a costruire il tessuto sociale della comunità Owncast, ti invitiamo a dare un'occhiata al canale owncast-community su rocket.chat.

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Stefania Brai* Le frasi di Paolo Corsini - direttore degli approfondimenti Rai - ad Atreju hanno fatto discutere molto e ancora di più arrabbiare molti. N


La sanità pubblica ormai non esiste più: il 68% degli italiani costretto a rivolgersi ai privati l La Notizia

"Il XXI Rapporto di Cittadinanzattiva sulle politiche della cronicità, presentato oggi a Roma al ministero della Salute, evidenzia che i cittadini sono sempre più spesso costretti a rivolgersi alla sanità privata. D’altronde le liste d’attesa infinite non sono ormai una novità e la situazione continua a peggiorare giorno dopo giorno in tutto il territorio nazionale."

lanotiziagiornale.it/la-sanita…



VERSIONE ITALIANA EMIRATI ARABI: AEROPORTO DI DUBAI INTENSIFICA L’USO DELLE TECNOLOGIE DI RICONOSCIMENTO FACCIALEL’aeroporto internazionale di Dubai che è l’hub più trafficato al mondo gestirà 85 milioni di passeggeri entro la fine dell’anno. La crescita della domanda comporta l’utilizzo di soluzioni tecnologiche innovative come l’intelligenza artificiale e la biometria. La biometria è un fattore chiave …


LE FRODI ITALIANE NEI CONFRONTI DELL’UNIONE EUROPEA


Abbiamo già parlato dell’attività dell’ #EPPO, la Procura Europea (1), con uffici siti in 22 degli Stati Membri #UE, che sono responsabili delle indagini, del perseguimento e dell'incriminazione dei reati che ledono gli interessi finanziari dell'UE (reati economici e finanziari, come l'uso improprio di fondi, il riciclaggio di denaro, la frode IVA e la corruzione) (2). Ricordiamo che nell’Ue irregolarità e frodi segnalate valgono nell’ultimo anno censito 1,66 miliardi.

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Il sistema di contrasto a tale tipo di attività illecite è completato dall’ #OLAF (3), Agenzia che indaga sui casi di frode ai danni del bilancio dell'UE e sui casi di corruzione e grave inadempimento degli obblighi professionali all'interno delle istituzioni europee, e dal #Colaf, il Comitato italiano ministeriale per la lotta contro le frodi nei confronti dell'Ue, presso il Dipartimento Politiche Europee (4).

Quest’ultimo organismo – che collabora con l’OLAF avendo la qualifica di Servizio di coordinamento antifrode (Anti-fraud coordination service - AFCOS) - ha inviato al Parlamento italiano l’annuale Relazione sulle frodi (italiane) ai danni dell’UE.
Ne parla in un articolo sul sito del quotidiano Il Sole 24 Ore (5) la giornalista Manuela Perrone, che sottolinea come l’Italia sia al nono posto in Europa per frodi attuate (in un anno sono stati chiusi 188 dossier - il 6,86% in più dell’anno precedente – per un importo di 71,76 milioni).
Ad operare contro tale tipo di frodi, in particolare, la Guardia di Finanza con l’apposito nucleo per la repressione delle frodi nei confronti dell'Ue istituito presso il Dipartimento per gli Affari europei.

Tutti i riferimenti citati:
(1) eppo.europa.eu/en
(2) noblogo.org/cooperazione-inter…
(3) noblogo.org/cooperazione-inter…
(4) politicheeuropee.gov.it/it/dip…
(5) ilsole24ore.com/art/frodi-ue-2…


#ILSOLE24ORE #MANUELAPERRONE #GuardiadiFinanza #GDF



Articolo pubblicato sul quotidiano il manifesto sabato 16 dicembre. L’austriaco Walter Baier, presidente di Sinistra Europea, eletto un anno fa nel Congresso


📌 Domani il MIM pubblicherà il bando per il reclutamento di 587 dirigenti scolastici. Al #concorso potrà partecipare il personale docente ed educativo di ruolo con un’anzianità di servizio di almeno cinque anni.

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#NotiziePerLaScuola
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
🔶 Scuola, iscrizioni per l'anno scolastico 2024/2025 dal 18 gennaio al 10 febbraio 2024.


IL FENOMENO DEGLI OMICIDI IN AMBITO GLOBALE (CON UN FOCUS SUI FEMMINICIDI)


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Logo dell’UNODC

Interessante studio dell’Ufficio delle Nazioni Unite sulle droghe ed il crimine (#UNODC, con sede a Vienna) sugli omicidi in ambito globale.

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Copertina dello studio

La quarta ed ultima edizione – riferita ai dati del 2022 - del Global Homicide Study (reperibile qui: unodc.org/unodc/data-and-analy…) offre un esame completo delle tendenze e dei modelli di omicidio intenzionale nel mondo, nonché un’analisi delle complesse dinamiche dietro questi numeri. Lo studio approfondisce diversi aspetti dell'omicidio, inclusa l'entità dell'omicidio intenzionale in numeri e tassi assoluti. Evidenzia le tendenze regionali e subregionali, i dati demografici, l’età e i profili di genere delle vittime. Esplora anche l’impatto della pandemia di COVID-19 sulle tendenze degli omicidi.
Riguardo alle tipologie di omicidio lo studio copre tre categorie: omicidi legati ad attività criminali, omicidi interpersonali e omicidi di matrice socio-politica.
Inoltre, lo studio considera gli impatti dei megatrend come il cambiamento climatico, l’invecchiamento della popolazione, la disuguaglianza, l’urbanizzazione e i cambiamenti tecnologici, con l’obiettivo di fornire informazioni su come questi sviluppi globali più ampi possano intersecarsi e influenzare i tassi di omicidio

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Copertina dello studio sul femminicidio

I FEMMINICIDI

Un'analisi dettagliata dei modelli e delle tendenze negli omicidi di donne e ragazze legati al genere (femminicidio) è fornita in un documento di ricerca separato, pubblicato in tandem. Lo trovi qui: unodc.org/documents/data-and-a… .
A livello globale, quasi 89.000 donne e ragazze sono state uccise intenzionalmente nel 2022, il numero annuale più alto registrati negli ultimi due decenni.
Donne e ragazze in tutte le regioni del mondo sono colpite da questo tipo di violenza di genere.
Con circa 20.000 vittime nel 2022, l’Africa – per la prima volta dal 2013, quando l’UNODC ha iniziato a pubblicare stime regionali - ha superato l'Asia come regione con il maggior numero di vittime in termini assoluti. Tra il 2010 e il 2022, l'Europa ha assistito a una riduzione media del numero di intimi femminili omicidi legati al partner o alla famiglia (del 21%), anche se con differenze tra le sotto regioni e con alcune battute d’arresto nell’Europa occidentale e meridionale, soprattutto dopo l’inizio della pandemia di Covid-19 nel 2020.

I DATI RIFERITI ALL’ITALIA

I dati nazionali sugli omicidi e sulla risposta del sistema di giustizia penale raccolti dall’UNODC sono disponibili sul portale dei dati ( dataunodc.un.org/dp-intentiona… ).

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I dati italiani complessivi

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Diagramma sull’andamento degli omicidi in Italia negli anni