Dispositivi e Account sotto Attacco: il report di Trend Micro svela le ultime Vulnerabilità
Milano, 23 ottobre 2024 – I dispositivi e gli account aziendali si confermano gli asset più vulnerabili agli attacchi informatici, secondo quanto rilevato da “Intercepting Impact: 2024 Trend Micro Cyber Risk Report“, l’ultimo studio condotto da Trend Micro, leader globale nella cybersecurity. Lo studio pone l’accento sull’importanza di un cambiamento di prospettiva verso un approccio alla sicurezza basato sul rischio, in un contesto di minacce in continua evoluzione.
“Con questo report vengono condivise informazioni chiave su dove le organizzazioni possono trovarsi maggiormente esposte. I cybercriminali sfruttano spesso controlli di sicurezza deboli, configurazioni errate e vulnerabilità non adeguatamente protette”. Afferma Alessandro Fontana, Country Manager di Trend Micro Italia. “Le aziende dovrebbero abbracciare un approccio olistico e proattivo alla cybersecurity, che consideri l’intera superficie di attacco. Grazie all’intelligenza artificiale, è possibile calcolare con precisione il rischio effettivo e implementare misure di mitigazione mirate, migliorando sensibilmente la postura di sicurezza. Questo approccio rappresenta un autentico punto di svolta per l’intero settore”.
Attraverso un elenco di eventi di rischio, la piattaforma Trend Vision One™ calcola un punteggio per ogni asset presente in azienda e fornisce un indice di rischio. Il calcolo avviene confrontando variabili come la possibilità di subire un attacco, l’esposizione e la configurazione di sicurezza, con l’impatto che l’asset ha nell’organizzazione. Un asset con un basso impatto aziendale e pochi privilegi ha una superficie di attacco piccola, mentre un asset di valore elevato con più privilegi, ha una superficie di attacco ampia.
Questi gli asset più a rischio:
- Dispositivi: 22,6 milioni di dispositivi totali, di cui 877.316 classificati ad alto rischio
- Account: 53,9 milioni di account totali, di cui 12.346 classificati ad alto rischio
- Asset cloud: 14,5 milioni di asset cloud totali, di cui 9.944 classificati ad alto rischio
- Asset Internet: 1,1 milioni in totale, di cui 1.661 classificati ad alto rischio
- Application: 8,8 milioni di application totali, di cui 489 classificate ad alto rischio
Il numero di dispositivi ad alto rischio è molto superiore a quello degli account, anche se il numero totale di account è maggiore. I dispositivi hanno una superficie di attacco più ampia e possono essere presi di mira da più minacce. Tuttavia, gli account sono ancora preziosi in quanto possono garantire ai cybercriminali l’accesso a svariate risorse.
Lo studio sottolinea anche che:
- Le Americhe hanno l’indice di rischio medio più alto, con un punteggio di 43,4. Questo è determinato dalle vulnerabilità del settore bancario e delle infrastrutture critiche, oltre che dall’attrazione che la regione esercita nei confronti dei cybercriminali orientati al profitto
- L’Europa è la regione che risolve le vulnerabilità più rapidamente. Questo è indice di pratiche di sicurezza robuste
- L’industria mineraria ha il punteggio di rischio più elevato tra i settori verticali, grazie alla sua posizione strategica nella supply chain globale e all’ampia superficie di attacco
- Il settore farmaceutico è il più veloce nel correggere le vulnerabilità. Questo riflette l’importanza di proteggere i dati sensibili
- Il principale evento di rischio rilevato è l’accesso alle applicazioni cloud che hanno un livello di rischio elevato a causa della loro cronologia di dati e delle funzionalità di sicurezza note
- Altri eventi ad alto rischio che capitano frequentemente sono quelli che sfruttano account vecchi e inattivi, account con controlli di sicurezza disabilitati o che hanno inviato all’esterno dati sensibili
Lo studio ha inoltre scoperto molte configurazioni deboli che potrebbero portare a delle compromissioni, in particolare per quanto riguarda le impostazioni di controllo della security.
Il panorama delle minacce continua a evolversi e la capacità delle organizzazioni di identificare e gestire i rischi è sempre più cruciale. La piattaforma Trend Vision One™, grazie alla funzione integrata di Attack Surface Risk Management (ASRM), fornisce gli strumenti necessari per una visibilità completa sulle minacce e per mitigare il rischio in maniera efficace.
Per mitigare i rischi cyber, Trend Micro suggerisce le seguenti procedure:
- Ottimizzare le impostazioni di sicurezza dei prodotti per ricevere avvisi su configurazioni errate
- Contattare il proprietario del dispositivo e/o dell’account per verificare qualsiasi evento rischioso. L’evento può essere esaminato utilizzando la funzione di ricerca di Trend Vision One™ Workbench, per trovare ulteriori informazioni o verificare i dettagli dell’evento sul server di gestione del prodotto
- Disattivare gli account rischiosi o reimpostarli con una password forte e attivare l’autenticazione a più fattori (MFA)
- Applicare regolarmente le patch più recenti e aggiornare le versioni dell’applicazione e del sistema operativo
Il report si basa sui dati di telemetria della soluzione Attack Surface Risk Management (ASRM) di Trend Micro, disponibile all’interno della piattaforma per la sicurezza informatica Trend Vision One e sugli strumenti nativi eXtended Detection and Response (XDR). Lo studio si divide in due sezioni: la prima esamina il punto di vista dell’utente e approfondisce i rischi di asset, processi e vulnerabilità, mentre la seconda mappa i comportamenti dei cybercriminali, i parametri MITRE e TTP. I dati di telemetria prendono in considerazione il periodo tra il 25 dicembre 2023 e il 30 giugno 2024.
Ulteriori informazioni sono disponibili a questo link
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Arrestato a Medellin il "facilitatore" camorrista del traffico di stupefacenti tra Colombia ed Europa
La Polizia di Stato colombiana ha arrestato a Medellin l'italiano Gustavo Nocella (sopra in foto), detto "Ermes", ricercato in Italia per traffico di droga e considerato un "boss invisibile".
"Il boss italiano del narcotraffico Gustavo Nocella è stato catturato a Medellín dalla Polizia Nazionale", ha annunciato lunedì il presidente colombiano Gustavo Petro, precisando che si tratta del "principale anello di congiunzione del clan Rinaldi-Formicola, Amato-Pagano e De Micco alleati con la mafia sudamericana, soprattutto colombiana, per il traffico di ingenti carichi di droga. La fase finale dell'Operazione Minerva - ha reso noto il presidente colombiano - ha cominciato a prendere forma sei mesi fa quando la Polizia Nazionale, in coordinamento con #EUROPOL, i #Carabinieri italiani e le autorità del Regno Unito, si sono scambiate informazioni che hanno permesso loro di stabilire che il fuggitivo aveva la sua centrale operativa in Colombia".
L'italiano, considerato dalle autorità il principale fornitore di cocaina ai clan a nord e a est di Napoli, è stato arrestato in un esclusivo appartamento di #Medellín.
“Gli uomini dei servizi segreti sapevano che uno dei suoi passatempi preferiti era il biliardo, un indizio che trovarono in ciascuno degli appartamenti che, trimestralmente, ha affittato fino a 25 milioni di pesos (circa 5.840 dollari), soprattutto nel settore di El Poblado", ha spiegato la Polizia in un comunicato.
Secondo la polizia, Nocella, 58 anni, era incaricato di coordinare la logistica delle spedizioni di cocaina cloridrato via mare dalla Colombia ad Amsterdam, utilizzando navi e barche a vela.
E, da questa città, trasportava le spedizioni fino a Napoli utilizzando camion pesanti, automobili e anche mezzi di servizio pubblico.
"Questa operazione è il risultato di una fluida cooperazione internazionale che ci ha permesso di catturare più di 40 trafficanti di droga invisibili", ha affermato il Direttore Generale della Polizia, Generale William René Salamanca Ramírez.
#Armadeicarabinieri #Europol
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L’Irlanda Contro il Cyber Bullismo! Nuove regole Per TikTok, YouTube e Meta!
Il regolatore irlandese di Internet e dei media Coimisiún na Meán ha adottato e pubblicato un codice di sicurezza online , che entrerà in vigore dal mese prossimo. Il documento riguarderà le più grandi piattaforme video le cui sedi si trovano nel paese, tra cui TikTok di ByteDance, YouTube di Google e Instagram e Facebook Reels di Meta.
Secondo le disposizioni del Codice, le piattaforme sono tenute a includere nelle loro condizioni di utilizzo il divieto di pubblicazione e distribuzione di una serie di contenuti dannosi, come il cyberbullismo, la promozione del suicidio o di disordini alimentari, nonché contenuti che incitano all’odio, violenza, terrorismo, contenente materiale su abusi sessuali su minori, razzismo e xenofobia.
Adam Hurley, portavoce di Coimisiún na Meán, ha spiegato che il nuovo Codice integra la legge europea sui servizi digitali (DSA). A differenza della legislazione europea, che si concentra sulla lotta ai contenuti illegali, il documento irlandese copre una gamma più ampia di materiali potenzialmente pericolosi.
Anche se tecnicamente il Codice si applica solo ai servizi video che forniscono servizi agli utenti in Irlanda, le aziende tecnologiche possono applicare misure simili in tutta la regione per semplificare il processo di conformità e prevenire problemi di standard di contenuto incoerenti.
È importante notare che la legislazione dell’UE vieta l’imposizione di obblighi generali di monitoraggio dei contenuti sulle piattaforme. Secondo Hurley, il codice irlandese non richiede l’implementazione di filtri di avvio, ma espande l’attuale approccio di notifica e rimozione consentendo agli utenti di segnalare contenuti dannosi per il follow-up.
Verifica dell’età per la pornografia
Il documento presta particolare attenzione alla tutela dei minori. Le piattaforme video che consentono la pubblicazione di contenuti pornografici o di violenza gratuita devono implementare sistemi di verifica dell’età “appropriati”. Il regolatore valuterà le tecnologie utilizzate su base individuale.
Inoltre, i siti sono tenuti a creare sistemi di classificazione dei contenuti e a fornire il controllo parentale per i materiali che possono influenzare negativamente lo sviluppo fisico, mentale o morale dei bambini sotto i 16 anni di età.
Sistemi di raccomandazione
Inizialmente l’autorità di regolamentazione aveva considerato di richiedere alle piattaforme video di disabilitare per impostazione predefinita le raccomandazioni sui contenuti basate sulla profilazione. Tuttavia, a seguito delle consultazioni dello scorso anno, la misura non è stata inclusa nella versione finale del Codice. Le questioni relative ai sistemi di raccomandazione saranno invece regolate dalla legge paneuropea sui servizi digitali.
Il Codice di sicurezza online fa parte del quadro normativo digitale generale dell’Irlanda per proteggere gli utenti dalle minacce online. Il documento opera parallelamente alla legge europea sui servizi digitali, applicata anche da Coimisiún na Meán.
Secondo il commissario irlandese per la sicurezza online Niamh Hodnett, l’adozione del codice segna la fine dell’era dell’autoregolamentazione dei social network. L’autorità di regolamentazione intende informare i cittadini sui loro diritti su Internet e ritenere le piattaforme responsabili del mancato rispetto dei requisiti stabiliti.
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Il #MIM, tramite il Dottor Jacopo Greco, Capo dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale, precisa che:
🔹 l’amministrazione sta procedendo con la liquidazione di tutti i ratei autorizzati dalle istituzioni scolastiche per …
Ministero dell'Istruzione
Il #MIM, tramite il Dottor Jacopo Greco, Capo dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale, precisa che: 🔹 l’amministrazione sta procedendo con la liquidazione di tutti i ratei autorizzati dalle istituzioni scolastiche per …Telegram
La nuova base anti-missile Usa nel Pacifico è più importante di quanto si creda
@Notizie dall'Italia e dal mondo
[quote]In un’epoca in cui non si parla che di attacchi cyber e droni guidati dall’intelligenza artificiale, gli attacchi missilistici rimangono forse la madre di tutte le minacce militari convenzionali. Come dimostrato dall’attacco iraniano del primo ottobre, un attacco missilistico su vasta scala può
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Ministero dell'Istruzione
✍️ #Scuola, ieri il Ministro Giuseppe Valditara ha sottoscritto, a Genova, l’accordo per la realizzazione di un Liceo Tecnologico Sperimentale.Telegram
75-In-One Music
It’s likely that many Hackaday readers will have had their interest in electronics as a child honed by exposure to an electronics kit. The type of toy that featured a console covered in electronic components with spring terminals, and on which a variety of projects could be built by wiring up circuits. [Matthew North Music] has a couple of these, and he’s made a video investigating whether they can be used to make music.
The kits he’s found are a Radio Shack one from we’re guessing the 1970s, and a “Cambridge University Recording Studio” kit that looks to be 1990s-vintage. The former is all discrete components and passive, while the latter sports that digital audio record/playback chip that was the thing to have in a novelty item three decades ago. With them both he can create a variety of oscillator and filter circuits, though for the video he settles for a fairly simple tone whose pitch is controlled by an light-dependent resistor, and a metronome as a drum beat.
The result is a little avant garde, but certainly shows promise. The beauty of these kits is they can now be had for a song, and as grown-ups we don’t have to follow the rules set out in the book, so we can see there’s a lot of fun to be had. We look forward to some brave soul using them in a life performance at a hacker camp.
youtube.com/embed/4-5OS5oOVbo?…
DOCUMENTARIO. La rivoluzione di Ayten
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Il documentario "La rivoluzione di Ayten", realizzato da Eliana Riva per Pagine Esteri, racconta la storia di Ayten Öztürk, oppositrice politica turca, una rivoluzionaria che è stata rapita e torturata per sei mesi e che è stata condannata a due ergastoli ed è ora nelle prigioni turche
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STATI UNITI. Kamala Harris rincorre Trump a destra
@Notizie dall'Italia e dal mondo
In difficoltà tra le minoranze etniche, Kamala Harris ha impresso una svolta a destra nel suo discorso promettendo una stretta sull'immigrazione e difendendo la libera circolazione delle armi
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Un Mare di Vulnerabilità! Auguri ai 25 Anni del CVE Program mentre in Italia Ancora Zero CNA
Gli anniversari, siano essi personali o professionali, offrono l’opportunità di riflettere sui progressi e di immaginare nuovi orizzonti. Nel 2024, il programma Common Vulnerabilities and Exposures (CVE) celebra 25 anni di attività. Fondato nel 1999, CVE si è trasformato da un progetto limitato a una risorsa globale fondamentale per identificare e affrontare le vulnerabilità informatiche, espandendosi fino a oltre 400 CVE Numbering Authorities (CNA) in più di 40 paesi. (In Italia ancora Zero!).
L’espansione delle CNA ha consentito una copertura geografica più ampia e una comprensione più profonda delle vulnerabilità regionali. Questo ha migliorato la capacità delle organizzazioni di identificare, monitorare e mitigare le minacce a livello locale. L’automazione, introdotta negli ultimi anni, ha ulteriormente potenziato la velocità e la qualità con cui i CVE vengono assegnati e aggiornati, permettendo una risposta più rapida alle minacce.
Nonostante questi progressi, ci sono ancora sfide da affrontare, come il miglioramento delle relazioni con la comunità open-source. In passato, il programma CVE ha sofferto di arretrati e lunghi tempi di attesa, generando sfiducia. Oggi, però, la collaborazione con grandi fondazioni open-source, come la Apache e la Python Software Foundation, ha rafforzato i legami e migliorato il processo di segnalazione delle vulnerabilità.
Un’altra sfida riguarda la percezione negativa delle vulnerabilità. Alcune organizzazioni sono riluttanti a rivelarle tempestivamente per timore di reazioni negative da parte dei clienti, ma questa concezione è superata. Anche se non è ancora così per tutte le aziende, la trasparenza nella gestione delle vulnerabilità dimostra impegno verso la sicurezza e protezione degli utenti, un segno di maturità e non di debolezza.
Le origini del programma CVE
Fondato nel 1999, il programma CVE è nato dalla necessità di standardizzare la denominazione delle vulnerabilità, che fino a quel momento erano identificate in modo disomogeneo dai vari fornitori di software.
L’obiettivo principale era quello di facilitare la condivisione dei dati tra le organizzazioni e consentire una gestione più efficace delle vulnerabilità. Questo ha portato alla creazione di un elenco centralizzato di vulnerabilità pubblicamente divulgate, utilizzato oggi da aziende, governi e ricercatori di tutto il mondo.
Con la rapida crescita del settore informatico, anche il numero di vulnerabilità è aumentato esponenzialmente. Nel 2016, il programma CVE ha attraversato una trasformazione significativa, adottando un modello federato che ha permesso a una rete più ampia di CNA di pubblicare i propri record di vulnerabilità.
Questo cambiamento ha accelerato la capacità di assegnare CVE ID e ha migliorato la qualità e la velocità con cui le informazioni sulle vulnerabilità vengono condivise.
L’impatto del programma sulle industrie globali
Oggi, il programma CVE è essenziale per molte industrie, dalle tecnologie di rete ai dispositivi IoT, fino ai settori più sensibili come la sanità e l’energia. Le vulnerabilità segnalate dai CNA vengono integrate in strumenti di gestione della sicurezza, sistemi di monitoraggio degli eventi e piattaforme di risposta agli incidenti. Questo approccio unificato ha permesso di migliorare l’efficacia delle difese informatiche globali, riducendo il tempo necessario per mitigare le minacce.
Uno degli sviluppi più significativi degli ultimi anni è stato l’incremento della partecipazione della comunità open source. Grandi organizzazioni come la Python Software Foundation e la Apache Software Foundation hanno aderito come CNA, contribuendo alla segnalazione tempestiva di vulnerabilità nei loro progetti.
Questo rafforza il ruolo del programma CVE nel supportare la sicurezza dei software open source, che oggi rappresentano una parte fondamentale dell’infrastruttura digitale globale.
Le sfide future: intelligenza artificiale e nuove minacce
Mentre il programma CVE guarda al futuro, nuove sfide stanno emergendo, tra cui l’aumento delle vulnerabilità legate all’intelligenza artificiale (IA).
La crescente adozione dell’IA nelle operazioni informatiche porta con sé nuove categorie di minacce, che richiedono un adattamento delle metodologie di identificazione delle vulnerabilità. Il programma CVE dovrà continuare a innovare e collaborare con esperti del settore per affrontare questi nuovi rischi.
Conclusioni: un pilastro per i prossimi 25 anni
Il programma CVE ha dimostrato, nel corso dei suoi 25 anni, di essere un punto di riferimento imprescindibile per la gestione delle vulnerabilità.
Con l’evoluzione continua del panorama delle minacce informatiche, il programma dovrà affrontare nuove sfide, ma la sua missione rimarrà invariata: identificare, definire e catalogare le vulnerabilità per proteggere la comunità globale. Guardando al futuro, CVE continuerà a essere un attore chiave nel rafforzamento delle difese digitali mondiali.
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Le Forze di polizia di 20 Paesi di tutto il mondo, sotto il coordinamento di Interpol, si sono riunite a Reggio Calabria per la 2^ conferenza dei Focal point del Progetto I-Can
Un'alleanza globale per confrontarsi sulle nuove sfide e strategie di contrasto alla ‘Ndrangheta. Il Progetto è nato 4 anni fa dalla stretta collaborazione tra il Segretariato generale di Interpol e il Dipartimento della pubblica sicurezza italiano per un attacco globale multilaterale alla ‘ndrangheta.
Durante la conferenza, tenutasi la scorsa settimana, esperti provenienti da Italia, Albania, Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Colombia, Ecuador, Francia, Germania, Malta, Paesi Bassi, Paraguay, Regno Unito, Spagna, Svizzera, Stati Uniti e Uruguay hanno condiviso le loro conoscenze e best practices per comprendere a fondo le strutture, le dinamiche e i metodi operativi di una delle organizzazioni criminali più pericolose al mondo.
Per l’Italia sono intervenuti il vicecapo della Polizia Raffaele Grassi (foto sopra) promotore dell’iniziativa e il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo italiano Giovanni Melillo (foto sotto), mentre per l'Interpol era presente Cyril Gout, Director operational support and analysis.
Grazie allo scambio di intelligence e all’utilizzo delle numerose banche dati di Interpol, il progetto ha consentito non solo la cattura di 101 pericolosi latitanti ‘ndranghetisti, ma anche l’individuazione di partnership criminali con altre organizzazioni transnazionali.
Un viaggio tra storia e valori della Res Publica – Mondovì
@Politica interna, europea e internazionale
CELEBRAZIONE DEI 150 ANNI DALLA NASCITA DI LUIGI EINAUDI Domenica 27 ottobre 2024 dalle ore 18.00 alle ore 19.30 nella “Chiesa della Missione” di Mondovì Piazza (CN) Riflessione del Prof. Salvatore Sechi sulla vita e sull’impatto di Luigi Einaudi. Proiezione del cortometraggio: “Il
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Diritti contro: la difesa delle libertà individuali tra diritto di cronaca e diritto alla privacy
@Politica interna, europea e internazionale
Venerdì 25 ottobre alle 18:00, Via P. Umberto 210 – Augusta, Sede provinciale della Fondazione Luigi Einaudi Introducono: Dott. Giuseppe Tringali Avv. Dario Valmori Componenti del Comitato Scientifico della
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Un viaggio tra storia e valori della Res Publica – Cuneo
@Politica interna, europea e internazionale
CELEBRAZIONE DEI 150 ANNI DALLA NASCITA DI LUIGI EINAUDI Mercoledì 30 ottobre 2024 dalle ore 10.00 alle ore 12.00 c/o il Centro Incontri della Provincia di Cuneo, “Sala Einaudi” Introduce i lavori il Presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo. Riflessione di Antonio Maria Costa, Presidente del
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Cossiga denunciò l’accordo Unifil e Hezbollah: il Lodo Moro aleggia ancora sul Medio Oriente
@Politica interna, europea e internazionale
Che la missione Unifil abbia tradito il proprio mandato è, ormai, un dato acquisito. L’ha ammesso, riferendo al Senato, anche il ministro della Difesa Guido Crosetto. Come è noto, la risoluzione 1701 approvata dal Consiglio
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'NDRANGHETA . UNO STUDIO SULLE TRASFORMAZIONI CULTURALI E TECNOLOGICHE
Che la 'Ndrangheta sia l'organizzazione criminale italiana che presenta la maggiore minaccia all'estero è assunto consolidato. Non a caso all'interno di INTERPOL è stato attivato un programma ad hoc di collaborazione, guidato dall'Italia, denominato "I-CAN", un'alleanza globale per confrontarsi sulle nuove sfide e strategie di contrasto alla ‘Ndrangheta. Il Progetto è nato 4 anni fa dalla stretta collaborazione tra il Segretariato generale di Interpol e il Dipartimento della pubblica sicurezza italiano. Anche il progetto europeo di una rete internazionale di polizia @ON, guidato dalla italiana Direzione Investigativa Antimafia (DIA) mira a creare una rete tra le forze di polizia coinvolte, fornendo loro informazioni rapide sulle formazioni criminali internazionali su cui stanno indagando. Ciò avviene attraverso il canale sicuro “Siena” di Europol e la creazione di un database internazionale relativo alla criminalità organizzata.
Copertina rivista SN Social Sciences
Un recentissimo studio condotto da due esperte della materia, Anna Sergi e Anita Lavorgna, rispettivamente docente di criminologia presso l'University of Essex e Professoressa Associata presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Bologna, sulla rivista SN Social Sciences (in inglese, Intergenerational and technological changes in mafia-type groups a transcultural research agenda to study the ‘ndrangheta and its mobility, reperibile anche in rete: link.springer.com/article/10.1…) pone l'accento sulla mobilità della 'ndrangheta e come le trasformazioni culturali e tecnologiche influenzino le sue operazioni.
L'analisi si basa su una revisione preliminare di documenti, tra cui trascrizioni di conversazioni intercettate, per esaminare l'uso di comunicazioni criptate nelle attività di traffico di droga. Questo approccio mira a fornire un contributo teorico piuttosto che empirico.
Tra gli altri aspetti considerati quelli di mobilità ed i legami sociali e culturali: la 'ndrangheta sfrutta i legami con la diaspora calabrese per espandere le sue operazioni e le dinastie mafiose si adattano a contesti internazionali, facilitando la loro mobilità.
Lo studio sottolinea l'importanza di un approccio transculturale per comprendere le dinamiche della 'ndrangheta, evidenziando come le trasformazioni tecnologiche e culturali influenzino le sue operazioni e resilienza a livello globale.
Da segnalare inoltre come proprio una delle due autrici, la Professoressa Sergi, sia protagonista di un podcast sulla infiltrazione della 'Ndrangheta agli antipodi, ovvero in Australia. Si tratta di un lavoro curato da Carlo Oreglia
, che evidenzia come da anni tale organizzazione criminale sia presente con i suoi traffici illeciti in varie città australiane (“My Australian Mafia Road Trip”: viaggio nella storia della 'ndrangheta in Australia).
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Il Consiglio d’Europa: “In Italia le forze dell’ordine fanno profilazione razziale”. Meloni: “I nostri agenti meritano rispetto, non ingiurie”
@Politica interna, europea e internazionale
“In Italia le forze dell’ordine fanno profilazione razziale”: la denuncia dell’Ecri In Italia le forze dell’ordine fanno profilazione razziale durante le attività di controllo, sorveglianza e
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GAZA. Continua la fuga dei civili palestinesi dal nord assediato dalle forze israeliane
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Tre ospedali senza rifornimenti. I bombardamenti proseguono anche in Libano. Dal 7 ottobre 2023 a Gaza sono stati uccisi 42.718 palestinesi
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📌 Il #MIM in collaborazione con Anitec-Assinform promuove il Premio nazionale sull'Innovazione digitale 2024/2025 rivolto alle scuole secondarie di II grado.
🗓 La scadenza per l'iscrizione è fissata alle ore 12.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola 📌 Il #MIM in collaborazione con Anitec-Assinform promuove il Premio nazionale sull'Innovazione digitale 2024/2025 rivolto alle scuole secondarie di II grado. 🗓 La scadenza per l'iscrizione è fissata alle ore 12.Telegram
📌 Il #MIM in collaborazione con Anitec-Assinform promuove il Premio nazionale sull'Innovazione digitale 2024/2025 rivolto alle scuole secondarie di II grado.
🗓 La scadenza per l'iscrizione è fissata le ore 12.
Ministero dell'Istruzione
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Migranti, il Governo vara un decreto per blindare l’accordo con l’Albania: “Ma prevale il diritto Ue”
@Politica interna, europea e internazionale
Migranti, il Governo vara un decreto-legge per blindare l’accordo Italia-Albania Nella serata di ieri, lunedì 21 ottobre, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che punta a blindare l’accordo sui migranti tra Italia e Albania,
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Frontiere Sonore Radio Show Ep. 3
Terza puntata Bomba!!!
1 - The Peawees - Drive - Recensione : The Peawees One Ride
2 - Colloquio - Uomo del silenzio - Recesnsione - Colloquio – Io E L’altro
3 - Class - A healty alternative
4 - Alessandra Celletti - Le vrai nom du vent
5 - The Chefs - You Get Everywhere
6 - Fabio Vernizzi - ShorTrane (radio edit)
7 - The Guy Hamper Trio feat. James Taylor - Dog Jaw Woman
8 - Kluster Cold - Chrome chromosome
9 - Saffron Wood feat Ingrid Chavez- Visit Dream
10 - Freez - Always friends
iyezine.com/frontiere-sonore-r…
Frontiere Sonore Radio Show Ep. 3
Frontiere Sonore Radio Show Ep. 3 - Frontiere Sonore Radio Show Ep. 3:The Peawees, Colloquio, Class, Alessandra Celletti, The Chefs, Fabio Vernizzi,The Guy Hamper Trio feat.Simone Benerecetti (In Your Eyes ezine)
Il “patto del silenzio” tra gli israeliani e i loro media
@Notizie dall'Italia e dal mondo
I media israeliani, da tempo subordinati, hanno trascorso l'ultimo anno a infondere nell'opinione pubblica un senso di giustizia per la guerra di Gaza. Secondo l'osservatore dei media Oren Persico, per invertire questo indottrinamento potrebbero essere necessari decenni
L'articolo Il “patto
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@RaccoonForFriendica new version 0.1.0-beta12 released!
Changelog for versions beta11 and beta12 (released both today):
🦝 feat: event calendar (Friendica only) with export to system calendar;
🦝 feat: add option to set an upper limit to the number of lines displayed for post body in feeds;
🦝 enhancement: rename "private" visibility to "only followers" and make it generally available;
🦝 enhancement: introduce ripple effect in settings items, improve settings and not info layout;
🦝 chore: add more unit tests;
🦝 chore: dependency updates.
#friendica #friendicadev #androidapp #androiddev #fediverseapp #mobileapp #kotlin #multiplatform #kmp #compose #opensource #sideproject #foss #livefasteattrash
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Coloni alla carica: ricolonizziamo Gaza
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Mentre nel nord della Striscia prosegue una pesante e violente offensiva militare, migliaia di israeliani si sono riuniti per lanciare la ricolonizzazione di Gaza e progettare la deportazione di 2 milioni di palestinesi. Ne abbiamo parlato con il direttore di Pagine Esteri, Michele Giorgio
L'articolo Coloni alla carica:
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La Russa: “Riscrivere in Costituzione i confini tra i poteri di politica e magistratura”
@Politica interna, europea e internazionale
Il presidente del Senato Ignazio La Russa propone di mettere mano alla Costituzione per riscrivere i rapporti tra politica e magistratura. “Insieme, in modo concorde – maggioranza, opposizione, magistratura – dobbiamo perimetrare questi ambiti. La lite
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“Meloni più pericolosa di Berlusconi”: cosa dice esattamente la mail del giudice che ha fatto infuriare la premier
@Politica interna, europea e internazionale
Governo contro magistratura: Meloni pubblica la mail del giudice Patarnello Il Governo è sempre più in aperta polemica con la magistratura. Ieri, domenica 20 ottobre, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha
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#NotiziePerLaScuola
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
🔸 Mense scolastiche, 515 milioni per realizzazione e messa in sicurezza
🔸 “Il Ministro risponde”.
Ministero dell'Istruzione
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L’autonomia differenziata va fermata, lo strapotere delle regioni anche l Contropiano
"Con questa legge ci saranno ad esempio venti diversi sistemi sanitari e scolastici in competizione tra loro e al ribasso, contratti di lavoro e gestione delle politiche abitative differenziati, atenei già danneggiati dall’autonomia universitaria e ora ancor più soggetti a tagli dei fondi e ingresso dei privati, gestione del diritto allo studio disastrosa."
Italo Calvino - L'antilingua
pubblicato su «Il Giorno», 3 febbraio 1965
Il brigadiere è davanti alla macchina da scrivere. L’interrogato, seduto davanti a lui, risponde alle domande un po’ balbettando, ma attento a dire tutto quel che ha da dire nel modo più preciso e senza una parola di troppo: «Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei fiaschi di vino dietro la cassa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo niente che la bottiglieria di sopra era stata scassinata». Impassibile, il brigadiere batte veloce sui tasti la sua fedele trascrizione: «Il sottoscritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei locali dello scantinato per eseguire l’avviamento dell’impianto termico, dichiara d’essere casualmente incorso nel rinvenimento di un quantitativo di prodotti vinicoli, situati in posizione retrostante al recipiente adibito al contenimento del combustibile, e di aver effettuato l’asportazione di uno dei detti articoli nell’intento di consumarlo durante il pasto pomeridiano, non essendo a conoscenza dell’avvenuta effrazione dell’esercizio soprastante».
Ogni giorno, soprattutto da cent’anni a questa parte, per un processo ormai automatico, centinaia di migliaia di nostri concittadini traducono mentalmente con la velocità di macchine elettroniche la lingua italiana in un’antilingua inesistente. Avvocati e funzionari, gabinetti ministeriali e consigli d’amministrazione, redazioni di giornali e di telegiornali scrivono parlano pensano nell’antilingua. Caratteristica principale dell’antilingua è quello che definirei il «terrore semantico», cioè la fuga di fronte a ogni vocabolo che abbia di per se stesso un significato, come se «fiasco» «stufa» «carbone» fossero parole oscene, come se «andare» «trovare» «sapere» indicassero azioni turpi. Nell’antilingua i significati sono costantemente allontanati, relegati in fondo a una prospettiva di vocaboli che di per se stessi non vogliono dire niente o vogliono dire qualcosa di vago e sfuggente. «Abbiamo una linea esilissima, composta da nomi legati da preposizioni, da una copula o da pochi verbi svuotati della loro forza» come ben dice Pietro Citati che di questo fenomeno ha dato su queste colonne un’efficace descrizione.
Chi parla l’antilingua ha sempre paura di mostrare familiarità e interesse per le cose di cui parla, crede di dover sottintendere: «io parlo di queste cose per caso, ma la mia funzione è ben più in alto delle cose che dico e che faccio, la mia funzione è più in alto di tutto, anche di me stesso». La motivazione psicologica dell’antilingua è la mancanza d’un vero rapporto con la vita, ossia in fondo l’odio per se stessi. La lingua invece vive solo d’un rapporto con la vita che diventa comunicazione, d’una pienezza esistenziale che diventa espressione. Perciò dove trionfa l’antilingua – l’italiano di chi non sa dire «ho fatto» ma deve dire «ho effettuato» – la lingua viene uccisa.
Se il linguaggio «tecnologico» di cui ha scritto Pasolini (cioè pienamente comunicativo, strumentale, omologatore degli usi diversi) si innesta sulla lingua non potrà che arricchirla, eliminarne irrazionalità e pesantezze, darle nuove possibilità (dapprincipio solo comunicative, ma che creeranno, come è sempre successo, una propria area di espressività); se si innesta sull’antilingua ne subirà immediatamente il contagio mortale, e anche i termini «tecnologici» si tingeranno del colore del nulla.
L’italiano finalmente è nato, – ha detto in sostanza Pasolini, – ma io non lo amo perché è «tecnologico».
L’italiano da un pezzo sta morendo, – dico io, – e sopravviverà soltanto se riuscirà a diventare una lingua strumentalmente moderna; ma non è affatto detto che, al punto in cui è, riesca ancora a farcela.
Il problema non si pone in modo diverso per il linguaggio della cultura e per quello del lavoro pratico. Nella cultura, se lingua «tecnologica» è quella che aderisce a un sistema rigoroso, – di una disciplina scientifica o d’una scuola di ricerca – se cioè è conquista di nuove categorie lessicali, ordine più preciso in quelle già esistenti, strutturazione più funzionale del pensiero attraverso la frase, ben venga, e ci liberi di tanta nostra fraseologia generica. Ma se è una nuova provvista di sostantivi astratti da gettare in pasto all’antilingua, il fenomeno non è positivo né nuovo, e la strumentalità tecnologica vi entra solo per finta.
Ma il giusto approccio al problema mi pare debba avvenire al livello dell’uso parlato, della vita pratica quotidiana. Quando porto l’auto in un’officina per un guasto, e cerco di spiegare al meccanico che «quel coso che porta al coso mi pare che faccia uno scherzo sul coso», il meccanico che fino a quel momento ha parlato in dialetto guarda dentro il cofano e spiega con un lessico estremamente preciso e costruendo frasi d’una funzionale economia sintattica, tutto quello che sta succedendo al mio motore. In tutta Italia ogni pezzo della macchina ha un nome e un nome solo, (fatto nuovo rispetto alla molteplicità regionale dei linguaggi agricoli; meno nuovo rispetto a vari lessici artigiani), ogni operazione ha il suo verbo, ogni valutazione il suo aggettivo. Se questa è la lingua tecnologica, allora io ci credo, io ho fiducia nella lingua tecnologica.
Mi si può obiettare che il linguaggio – diciamo così – tecnico-meccanico è solo una terminologia; lessico, non lingua. Rispondo: più la lingua si modella sulle attività pratiche, più diventa omogenea sotto tutti gli aspetti, non solo, ma pure acquista «stile». Finché l’italiano è rimasto una lingua letteraria, non professionale, nei dialetti (quelli toscani compresi, s’intende) esisteva una ricchezza lessicale, una capacità di nominare e descrivere i campi e le case, gli attrezzi e le operazioni dell’agricoltura e dei mestieri che la lingua non possedeva. La ragione della prolungata vitalità dei dialetti in Italia è stata questa. Ora, questa fase è superata da un pezzo: il mondo che abbiamo davanti, – case e strade e macchinari e aziende e studi, e anche molta dell’agricoltura moderna – è venuto su con nomi non dialettali, nomi dell’italiano, o costruiti su modelli dell’italiano, oppure d’una inter-lingua scientifico-tecnico-industriale, e vengono adoperati e pensati in strutture logiche italiane o interlinguistiche. Sarà sempre di più questa lingua operativa a decidere le sorti generali della lingua.
Anche nel suo aspetto espressivo: non tanto per le possibili rapide fortune di nuovi termini che dall’uso scientifico o tecnico passano a quello metaforico, affettivo, psicologico ecc. (questo è sempre successo: parole come «allergico», «cartina al tornasole», «relativistico» già erano entrate nell’«italiano medio» dei nostri padri, ma devo dire che mi garbano poco), ma perché anche qui le forme dell’uso pratico sono sempre determinanti, fanno cadere vecchie forme di coloritura espressiva diventate incompatibili col resto del modo di parlare, obbligano a sostituirle con altre.
Il dato fondamentale è questo: gli sviluppi dell’italiano oggi nascono dai suoi rapporti non con i dialetti ma con le lingue straniere. I discorsi sul rapporto lingua-dialetti, sulla parte che nell’italiano d’oggi hanno Firenze o Roma o Milano, sono ormai di scarsa importanza. L’italiano si definisce in rapporto alle altre lingue con cui ha continuamente bisogno di confrontarsi, che deve tradurre e in cui deve essere tradotto.
Le grandi lingue europee hanno tutte i loro problemi, al loro interno e soprattutto nel confronto reciproco, tutte hanno limiti gravi di fronte ai bisogni della civiltà contemporanea, nessuna riesce a dire tutto quello che avrebbe da dire. Per esempio, la spinta innovatrice del francese, di cui parlava su queste colonne Citati, è fortemente frenata dalla struttura della frase fondamentalmente classicista, letteraria, conservatrice: la Quinta Repubblica vive il contrasto tra la sua realtà economica solidamente tecnocratica e il suo linguaggio d’una espressività letteraria vaga e anacronistica.
La nostra epoca è caratterizzata da questa contraddizione: da una parte abbiamo bisogno che tutto quel che viene detto sia immediatamente traducibile in altre lingue; dall’altra abbiamo la coscienza che ogni lingua è un sistema di pensiero a sé stante, intraducibile per definizione.
Le mie previsioni sono queste: ogni lingua si concentrerà attorno a due poli: un polo di immediata traducibilità nelle altre lingue con cui sarà indispensabile comunicare, tendente ad avvicinarsi a una sorta di interlingua mondiale ad alto livello; e un polo in cui si distillerà l’essenza più peculiare e segreta della lingua, intraducibile per eccellenza, e di cui saranno investiti istituti diversi come l’argot popolare e la creatività poetica della letteratura.
L’italiano nella sua anima lungamente soffocata, ha tutto quello che ci vuole per tenere insieme l’uno e l’altro polo: la possibilità d’essere una lingua agile, ricca, liberamente costruttiva, robustamente centrata sui verbi, dotata d’una varia gamma di ritmi nella frase. L’antilingua invece esclude sia la comunicazione traducibile, sia la profondità espressiva. La situazione sta in questi termini: per l’italiano trasformarsi in una lingua moderna equivale in larga parte a diventare veramente se stesso, a realizzare la propria essenza; se invece la spinta verso l’antilingua non si ferma ma continua a dilagare, l’italiano scomparirà dalla carta linguistica d’Europa come uno strumento inservibile.
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Articolo recente sul traffico indotto da nuove strade. E perché è male per il cambiamento climatico. Intervista. In inglese.
Why widening highways doesn’t reduce traffic congestion
It has to do with a phenomenon called induced demand.
Interview with Amy Lee, a postdoctoral scholar at the UCLA Institute of Transportation Studies, has spent years studying induced travel and the politics of highway expansions in California.
Test su titolo parzialmente ipertestuale
@Test: palestra e allenamenti :-)
Vediamo stavolta che succede
Test: palestra e allenamenti :-) reshared this.
Coordinamento per la Pace | Instagram, Facebook | Linktree
linktr.ee/coordinamentopacemil…
Liberismo, pailettes e cotillon: tutti al macello ma col sorriso l Kulturjam
"Il liberismo economico, nel suo trionfo apparente, sembra aver costruito un mondo di benessere e progresso. Tuttavia, dietro le luci scintillanti di questo sistema, si cela una realtà molto diversa: quella di un meccanismo spietato che alimenta disoccupazione, sfruttamento e competizione tra i lavoratori. Il risultato è una società in cui i più deboli sono schiacciati, ma il tutto avviene sotto una patina festosa, tra sorrisi ipocriti e promesse di un futuro radioso."
Maronno Winchester reshared this.
Anche ieri è stata una buona giornata, pure calda, ma un po' più pigra a parte una passeggiata.
A sera ristorante con amici: delizioso Käsespätzle e a seguire stellarissimo Keiserschmarrn. C'è del buono e del bello in quel di Cermania e mi piace non fare manco una cazzo di foto per immortalare.
#weekend #relax #BelleGiornate
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IL FEDIVERSO
Gnu/Linux Italia (LaserOffice) ha pubblicato un mio articolo introduttivo al Fediverso e della sua correlazione con il panorama opensource.
laseroffice.it/blog/2024/10/20…
FEDIVERSO: Un'alternativa decentralizzata e open source ai social network proprietari - Aggregatore
Nel mondo odierno, la maggior parte delle persone si affida a piattaforme social centralizzate come Facebook, Instagram, YouTube e WhatsApp. Questi servizi,Alex (Aggregatore GNU/Linux e dintorni)
Siamo sicuri che le VPN proteggono l'anonimato?
Alcune (le maggiori?) hanno un chiaro profumo di Israele...
ExpressVPN, CyberGhost, Private Internet Access, ZenMate --- Kape Technologies products
Una signora (secondo me un po' bizzarra) mi ha appena detto che mi devo rallegrare che la Meloni governi l'Italia perché ha "valori cristiani" e pensa "normale".
Vabbene signo'!
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Ma Gianluca
in reply to Elezioni e Politica 2025 • •Politica interna, europea e internazionale reshared this.