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La Russia dice addio al porto di Tartus ma rilancia in Libia con l’Africa Corps

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La recente firma dell’accordo da 800 milioni di dollari tra la Siria e DP World degli Emirati Arabi Uniti rappresenta un punto di svolta significativo negli equilibri geopolitici del Mediterraneo. L’intesa, siglata il 16 maggio 2025, prevede lo sviluppo, la



Microchip, cosa succede a Nvidia e Xiaomi

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Le tensioni tra Stati Uniti e Cina fanno danni miliardari ai conti di Nvidia e spingono Xiaomi a investire nell'autoproduzione di microchip. Tutti i dettagli.

startmag.it/innovazione/microc…



PentaPico: A Pi Pico Cluster For Image Convolution


The five picos on two breadboards and the results of image convolution.

Here’s something fun. Our hacker [Willow Cunningham] has sent us a copy of his homework. This is his final project for the “ECE 574: Cluster Computing” course at the University of Maine, Orono.

It was enjoyable going through the process of having a good look at everything in this project. The project is a “cluster” of 5x Raspberry Pi Pico microcontrollers — with one head node as the leader and four compute nodes that work on tasks. The software for the both nodes is written in C. The head node is connected to a workstation via USB 1.1 allowing the system to be controlled with a Python script.

The cluster is configured to process an embarrassingly parallel image convolution. The input image is copied into the head node via USB which then divvies it up and distributes it to n compute nodes via I2C, one node at a time. Results are given for n = {1,2,4} compute nodes.

It turns out that the work of distributing the data dwarfs the compute by three orders of magnitude. The result is that the whole system gets slower the more nodes we add. But we’re not going to hold that against anyone. This was a fascinating investigation and we were impressed by [Willow]’s technical chops. This was a complicated project with diverse hardware and software challenges and he’s done a great job making it all work and in the best scientific tradition.

It was fun reading his journal in which he chronicled his progress and frustrations during the project. His final report in IEEE format was created using LaTeX and Overleaf, at only six pages it is an easy and interesting read.

For anyone interested in cluster tech be sure to check out the 256-core RISC-V megacluster and a RISC-V supercluster for very low cost.


hackaday.com/2025/05/20/pentap…



L’OIV come garante tecnico (e terzo) della PA: dalla performance alla fiducia pubblica


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
In un ecosistema complesso, in cui i dati sono potere, la sicurezza è condizione di fiducia e la trasparenza è leva democratica, l’OIV può rappresentare quel livello di garanzia di ‘quarto livello’ nella PA. Ecco come può unificare, dando



Il confronto di Mario Diacono con Pasolini verteva sulle possibilità di conciliazione tra poesia e ideologia adrianomaini.altervista.org/il…


Falso Mito: Se uso una VPN, sono completamente al sicuro anche su reti WiFi Aperte e non sicure


Molti credono che l’utilizzo di una VPN garantisca una protezione totale durante la navigazione, anche su reti WiFi totalmente aperte e non sicure. Sebbene le VPN siano strumenti efficaci per crittografare il traffico e impedire l’intercettazione dei dati, non sono in grado di poterci proteggere da tutti i rischi.


Nell’articolo riportato qui sotto, spieghiamo in maniera dettagliata come funziona una VPN (Virtual Private Network) . L’articolo tratta in modo approfondito le VPN , analizzando come funziona e quali vantaggi specifici offre. Vengono descritti i diversi tipi di VPN, i criteri per scegliere la soluzione migliore, e le best practices per implementare in modo sicuro.

Virtual Private Network (VPN): Cos’è, Come Funziona e Perché


redhotcyber.com/post/virtual-p…

Pur confermando quanto riportato nell’articolo, ovvero che:

Una VPN non solo migliora la sicurezza e la privacy, ma offre anche maggiore libertà e controllo sulle informazioni trasmesse online, rendendola uno strumento fondamentale per chiunque voglia proteggere la propria identità digitale e i propri dati sensibili

È fondamentale essere consapevoli dei suoi limiti e delle potenziali vulnerabilità.

Ad esempio, la vulnerabilità CVE-2024-3661, nota come “TunnelVision“, dimostra come sia possibile per un attaccante reindirizzare il traffico fuori dal tunnel VPN senza che l’utente se ne accorga. Questo attacco sfrutta l’opzione 121 del protocollo DHCP per configurare rotte statiche nel sistema della vittima, permettendo al traffico di essere instradato attraverso canali non sicuri senza che l’utente ne sia consapevole.

Mentre possiamo affermare che una VPN protegge i dati in transito, dobbiamo ricordarci che per esempio non:

  • Blocca gli attacchi di phishing: Una VPN non può impedire che clicchiamo su link dannosi o che inseriamo le nostre credenziali su siti fraudolenti.
  • Protegge da malware o attacchi diretti al dispositivo (compromissioni locali): Se il nostro dispositivo è vulnerabile o infetto, una VPN non offre protezione contro malware, ransomware o minacce su reti locali.


Evidenze

1- Tunnel Vision


In questo video dimostrativo viene riportato un POC della CVE-2024-3661- Zscaler (TunnelVision) che evidenzia come un attaccante possa bypassare il tunnel VPN sfruttando l’opzione 121 del DHCP:

youtube.com/embed/ajsLmZia6UU?…

Video di Leviathan Security Group

2- VPN Con sorpresa


In quest’altro articolo invece diamo evidenza come per esempio diversi siti Web LetsVPN fraudolenti condividono un’interfaccia utente comune e sono deliberatamente progettati per distribuire malware , mascherandosi da applicazione LetsVPN autentica.

VPN Con Sorpresa! Oltre all’Anonimato, Offerta anche una Backdoor Gratuitamente


redhotcyber.com/post/vpn-con-s…

3 – Gravi Vulnerabilità nei Protocolli VPN


In quest’altro articolo, trattiamo di come alcuni sistemi vpn configurati in modo errato accettano i pacchetti tunnel senza verificare il mittente. Ciò consente agli aggressori di inviare pacchetti appositamente predisposti contenenti l’indirizzo IP della vittima a un host vulnerabile, costringendo l’host a inoltrare un pacchetto interno alla vittima, che apre la porta agli aggressori per lanciare ulteriori attacchi.
Nell’articolo evidenziamo anche che sono state identificate sono le seguenti CVE:

  • CVE-2024-7596 (UDP generico Incapsulamento)
  • CVE-2024-7595 (GRE e GRE6)
  • CVE-2025-23018 (IPv4-in-IPv6 e IPv6-in-IPv6)
  • CVE-2025-23019 (IPv6- in-IPv4)
Gravi Vulnerabilità nei Protocolli VPN: 4 Milioni di Sistemi Vulnerabili a Nuovi Bug di Tunneling!


redhotcyber.com/post/gravi-vul…

Conclusioni


Le VPN rappresentano un tassello importante nella protezione della nostra identità digitale e dei dati in transito, ma non offrono una protezione completa contro tutte le minacce. Come ogni strumento di sicurezza, devono essere configurate correttamente, mantenute aggiornate e utilizzate con responsabilità e consapevolezza.

In linea generale, le VPN non rappresentano una soluzione definitiva né sufficiente per garantire la sicurezza. È fondamentale affrontare il tema della sicurezza delle reti partendo dalla loro natura: molte infrastrutture — in particolare le reti Wi-Fi aperte — nascono insicure “by design”.

Nei prossimi articoli inizieremo a esplorare le misure tecniche che possono essere adottate per rafforzare queste reti, proteggere gli utenti e ridurre il rischio di attacchi, anche in ambienti esposti o pubblici.

➡️ Adottare una postura di sicurezza proattiva è essenziale: l’uso consapevole della VPN deve essere solo uno degli strumenti in un approccio più ampio e strutturato, che approfondiremo passo dopo passo nei prossimi articoli sulle mitigazioni.

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Tutti i numeri di Inwit. Report Teha

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Che cosa emerge dal rapporto di Teha (The European House - Ambrosetti) sul valore generato da Inwit per il sistema economico italiano.

startmag.it/innovazione/tutti-…



Defendnot: Il Tool Che Finge di Essere un Antivirus e Spegne Microsoft Defender


Lo strumento Defendnot, creato da un ricercatore nel campo della sicurezza informatica, è in grado di disattivare la protezione Microsoft Defender sui dispositivi Windows registrando un falso prodotto antivirus nel sistema, anche se l’antivirus reale non è installato.

Defendnot è stato creato da un esperto di sicurezza informatica con il nickname es3n1n e sfrutta in modo improprio l’API non documentata di Windows Security Center (WSC), registrando sul sistema un falso prodotto antivirus in grado di superare tutti i controlli di Windows.

L’esperto spiega che il software antivirus utilizza l’API WSC per comunicare a Windows di essere installato e di iniziare a gestire la protezione del dispositivo in tempo reale. Dopo aver registrato il software antivirus, Windows disattiva automaticamente Microsoft Defender per evitare conflitti che possono verificarsi quando si eseguono più soluzioni di sicurezza sullo stesso dispositivo.

Il nuovo strumento si basa su un progetto precedente, es3n1n – no-defender , che utilizzava il codice di un prodotto antivirus di terze parti per falsificare le registrazioni WSC. Lo strumento precedente è stato rimosso da GitHub dopo che il produttore dell’antivirus ha presentato un reclamo DMCA.

“Poche settimane dopo il rilascio, il progetto è decollato e ha ottenuto circa 1500 stelle, dopodiché gli sviluppatori dell’antivirus che stavo usando hanno presentato un reclamo DMCA. “Non ho fatto nulla, l’ho solo eliminato e ho chiuso”, spiega il ricercatore sul suo blog.

Defendnot non dovrebbe presentare problemi di copyright, poiché la funzionalità richiesta è stata creata da zero utilizzando una DLL antivirus fittizia.

In genere, l’API WSC è protetta tramite Protected Process Light (PPL), firme digitali valide e altri meccanismi. Per aggirare questi requisiti, Defendnot inietta la sua DLL nel processo di sistema Taskmgr.exe, che è firmato e già considerato attendibile da Microsoft. Grazie a questo processo è possibile registrare un falso antivirus con un nome falso.

Una volta registrato il falso, Microsoft Defender viene immediatamente disattivato, lasciando il dispositivo senza protezione attiva.

Inoltre, l’utilità include un caricatore che trasmette i dati di configurazione tramite il file ctx.bin e consente di specificare il nome dell’antivirus utilizzato, di disabilitare la registrazione e di abilitare la registrazione dettagliata.

Per garantire la persistenza, Defendnot si insinua all’avvio tramite Utilità di pianificazione, consentendone l’esecuzione ogni volta che si accede a Windows.

Vale la pena notare che attualmente Microsoft Defender rileva Defendnot e lo mette in quarantena come Win32/Sabsik.FL.!ml.

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L'UE rende inapplicabili le procedure del GDPR Il regolamento di procedura che dovrebbe armonizzare l'applicazione del GDPR, ma che introdurrà scadenze troppo lunghe e procedure eccessivamente complesse. noyb considera la procedura di annullamento. mr20 May 2025


noyb.eu/it/eu-make-gdpr-proced…





Gefährliche Reflexpolitik: Wer die Versammlungsfreiheit einschränkt, hilft der AfD


netzpolitik.org/2025/gefaehrli…



Scolasticidio: la guerra di Israele alla conoscenza a Gaza


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il concetto di scolasticidio, un termine coniato per descrivere la distruzione calcolata di istituzioni accademiche e vita intellettuale, sebbene non ancora codificato nel diritto internazionale, sta emergendo come un quadro critico per comprendere questa guerra alla conoscenza
L'articolo




sono veramente basita. e gli italiani che pensano di aver fatto bene a mandare via un "comunista" come draghi... ma che fine ha fatto la ragione?


Conformità alla NIS 2: il ruolo dei Cda dei fornitori


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
La Direttiva NIS 2 e il relativo Decreto di recepimento attribuiscono una ì responsabilità significativamente maggiore ai fornitori in materia di cyber security. Ecco il ruolo che i Consigli di Amministrazione dei fornitori svolgono nel garantire la sicurezza informatica, integrando la cyber nelle



io stento davvero a capire come questo sia stato eletto come presidente attento all'economia (che sceglie a un economista pazzoide dalle teorie lunatiche improbabili) e pragmatico e non ideologizzato. a me pare l'esatto contrario. da quando in qua poi spargere terrore nei mercati è una ricetta per investimenti e sviluppo economico? che affidabilità pone l'operato di questo presidente? su quali ba si di certezza un imprenditore o un investitore dovrebbe operare?

veramente non è evidente che trump è un agente russo programmato per distruggere gli usa, mentre putin è una gente usa che ha da distruggere la russia? veramente. è evidente e palese. fra l'altro le ingerenze russe in tutte le elezioni politiche occidentali sono difficili da ignorare.

siamo tornati che la grandezza di una nazione è data dal numero dei suoi territori? non è un altro grave effetto di avvelenamento da testosterone? e sia trump che putin pare ne soffrano...



Schitt's Creek


È una serie su Netflix che ho finito ieri sera, molto divertente e molto gay friendly.

Ve la consiglio.

#Netflix



L'UE rende inapplicabili le procedure del GDPR Il regolamento di procedura che dovrebbe armonizzare l'applicazione del GDPR, ma che introdurrà scadenze troppo lunghe e procedure eccessivamente complesse. noyb considera la procedura di annullamento. mr20 May 2025


noyb.eu/it/eu-make-gdpr-proced…

Maronno Winchester reshared this.



Finalmente qualche avvocato si muove. I referendum qui in Italia, vengono rispettati a comodo.

Mancato rispetto dei referendum per l'acqua pubblica: presentato ricorso alla CEDU - L'INDIPENDENTE
lindipendente.online/2025/05/1…



Due ore di telefonata che fanno ancora a pezzi i governanti dell'Unione Europea, dove Putin ha acconsentito, tra l'altro, anche alla tanto agognata tregua, ma solo a determinate condizioni.

Solo che, per la tregua, le condizioni non le detta Macron e nemmeno Meloni, le detta chi ha vinto la guerra. Volevano mettere all'angolo la Russia, ma sono andati a chiedere con la lingua di fuori una tregua strumentale, volta al riarmo dell'Ucraina e a sventolare una falsa voglia di pace.

Anche Trump, che le ha provate tutte per dire di aver vinto e di aver imposto alla Russia le condizioni, ha fatto marcia indietro. Ci può essere la tregua, ci può essere la fine di tutto, ma bisogna considerare chi la guerra l'ha vinta, chi l'ha persa, chi l'ha causata, chi l'ha alimentata e chi non vuole che finisca.

Questi ultimi vedono in prima fila i governanti dell'UE, che senza guerra gli si rompe il giocattolino, e danno l'inizio della fine della figura più becera e vergognosa mai vista nell'ambito delle relazioni internazionali. Resta il fatto che, come dicevamo noi spie del Cremlino, gli USA hanno usato l'Ucraina per seppellire ciò che rimaneva dell'Unione Europea.

Qualche accordo molto probabilmente uscirà, e a trarne benefici saranno su tutti la Russia. Poi gli USA, che hanno raggiunto l'obiettivo di staccare la Russia dai Paesi dell'UE e ora puntano ad allontanare Russia e Cina, nemica numero uno di Trump. Perde l'Ucraina su tutti i fronti e l'Unione Europea, che oltretutto si farà carico delle spese accogliendo con la fanfara Kiev tra le stanze di Bruxelles. Dei fenomeni proprio!

🔴 Stasera alle 20:30 in diretta su YouTube ne parliamo con Roberto Iannuzzi. Siateci!
youtube.com/live/5To6dJVnWxg?s…

GiuseppeSalamone

in reply to Mro

@mro io la vedo in maniera diversa.Trump non ha ancora capito un casio (non che sia una novità) e Putin lo sta prendendo in giro. Non ci sarà nessuna trattativa è solo fuffa e se Trump si smarcherà subentreranno UE e Turchia e gli USA perderanno ulteriore credibilità. Peccato che a non capire un casio non sia solo Trump ma anche la nostra Giorgia che sta danneggiando il paese.


Gaza, la missione italiana di ong e parlamentari in viaggio verso Rafah. Oxfam: “Governo complice dei crimini di Israele” - Il Fatto Quotidiano
ilfattoquotidiano.it/2025/05/1…


Tutte le magagne dei chatbot peperini Replika dell’americana Luka

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Il Garante della Privacy aveva bloccato l'app che permette di fare sexting con gli avatar nel febbraio del 2023. Oggi la multa multimilionaria. Replika, che mette al servizio dei propri



Il Diritto alla Conoscenza nel 9° anniversario della scomparsa di Marco Pannella

@Politica interna, europea e internazionale

Lunedi 19 Maggio 2025, ore 16:00, Fondazione Luigi Einaudi, Via della Conciliazione 10, Roma Introduce Giseppe Benedetto, Presidente Fondazione Luigi Einaudi Intervengono Giulio Terzi, Senatore Roberto Rampi, già Senatore, Relatore sul Diritto



Giovanni Malagodi, il rigore di un liberale

@Politica interna, europea e internazionale

19 maggio 2025, ore 18:00 In diretta sui canali social della Fondazione. Interverranno Giammarco Brenelli Gerardo Nicolosi Nicola Rossi Modera Andrea Cangini
L'articolo Giovanni Malagodi, il rigore di un liberale proviene da Fondazione fondazioneluigieinaudi.it/giov…



di Andrea Fumagalli e Cristina Morini - Oh San Precario, Protettore di noi, precari della terra Dacci oggi la maternità pagata Proteggi i dipendenti delle catene commerciali, gli angeli dei call center, le partite iva e i collaboratori appesi a un filo Dona a loro ferie e contributi pensionistici, reddito e servizi gratuiti e salvali [...]

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“Oggi partecipo a Milano alla manifestazione unitaria ‘nessuno spazio per l’odio’ confessando la mia personale contraddizione: come John Belushi io odio i nazisti dell’Illinois e anche quelli italiani e europei”, dichiara il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo. “Oggi a Milano alla manifestazione contro il summit dei fascisti razzisti del remigration leggeremo gli articoli [...]


Silvia Conca*

Il 17 maggio 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità rimuove l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. Per ricordare questo storico traguardo, che ha rappresentato il primo passo in un lungo processo di contrasto alla patologizzazione (e, quindi, alla disumanizzazione) delle persone LGBTQIA+, dal 2004 il 17 maggio ricorre la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.

Il 17 maggio 2025 si configura, però, in maniera completamente diversa dal 17 maggio 2024. È cambiato il mondo, eppure in Italia si fatica a percepire questa fase non come un incidente di percorso, ma come una trasformazione epocale, forse per evitare di prendere atto degli errori strategici che hanno reso fragilissime le grandi conquiste di questi decenni. I nemici delle persone LGBTQIA+ sono molti e seguono strade diverse. Qualcuno di loro si è persino camuffato da amico.

Bisogna riconoscere che l’attacco in corso ai diritti e all’autodeterminazione è una morsa che stringe da più lati, quindi è necessario che ci si difenda da più lati, collocando le politiche omolesbobitransfobiche italiane nello scenario globale e individuando le alleanze sociali che le sostengono, per costruire alleanze altrettanto ampie e forti.

Da Putin a Orbán

L’unico cambiamento di scenario a essere percepito pienamente come dirompente e distruttivo nel movimento italiano sembra essere il cambio di passo avvenuto in Ungheria.

Orbán a marzo del 2025 vieta i Pride, cioè perseguita la comunità LGBTQIA+ come soggettività capace di rivendicare i propri diritti, di entrare nel dibattito pubblico e di interloquire con la società. Si tratta della stessa omolesbotransfobia istituzionale sperimentata da anni in Russia attraverso la cosiddetta “legge contro la propaganda omosessuale”. L’attacco è verso i diritti politici, per evitare che si producano avanzamenti nei diritti civili, sociali e umani.

L’Europa e le sue diverse istituzioni sono state per molti anni lo spazio politico di riferimento dell’associazionismo LGBTQIA+ italiano, un porto sicuro per ottenere diritti anche in presenza di governi ostili o timidi. Senza la sentenza del 2015 della Corte Europea dell’Uomo, probabilmente non avremmo avuto le unioni civili. Vedere il modello russo sconfinare in uno stato membro dell’Unione Europea ha prodotto nel nostro paese una grande paura e una pronta risposta: la solidarietà alla comunità LGBTQIA+ ungherese è centrale nella piattaforma della mobilitazione nazionale del 17 novembre.

La spada di Damocle del modello russo, però, rimanda a questioni più ampie che scuotono il nostro continente. Ampia è stata, sulla carta, l’adesione dell’associazionismo LGBTQIA+ alla manifestazione convocata da Michele Serra il 15 marzo e dedicata a un’Europa dei sogni che non è né l’Europa di Maastricht, né tanto meno l’Europa di ReArm Europe.

Positiva e non scontata, invece, è stata l’adesione dell’associazionismo alla rete No DDL sicurezza, che colloca il movimento in una lotta più generale contro il restringimento dei diritti politici, che in Italia non parte dalla repressione delle soggettività LGBTQIA+ come in Ungheria e in Russia, ma punta sulla limitazione del diritto a manifestare di tutti e tutte. Quello che è necessario ammettere, però, è che Meloni non sembra seguire la strategia di Orbán e che l’omolesbotransfobia istituzionale in Italia sta seguendo altre strade.

Un altro segno positivo è che sono state raccolte le firme necessarie (più di un milione) per chiedere di mettere al bando in Unione Europea le cosiddette terapie di conversione o terapie riparative, che di sicuro non vengono praticate solo nei paesi del Gruppo di Visegrád.

Dalle multinazionali a Trump

Nelle poche settimane intercorse tra l’elezione di Trump a novembre del 2024 e il suo insediamento a gennaio del 2025 abbiamo assistito a un riposizionamento incredibile: le multinazionali che per anni hanno fatto rainbow washing sponsorizzando i Pride e usando i/le dipendenti LGBTQIA+ organizzati in “affinity groups” per popolarne i cortei con il loro marchio aziendale hanno improvvisamente cancellato le loro politiche di Diversity, Equality and Inclusion (DEI). Quei padroni che per anni si sono spacciati come progressisti hanno mostrato di essere lupi travestiti da agnelli e hanno applicato il “Project 2025” quando ancora Trump negava che fosse il suo programma politico.

All’insediamento del 20 gennaio Trump ha emesso una serie di ordini esecutivi: uno ha cancellato ogni singolo ordine esecutivo dell’amministrazione Biden che intervenisse sulla lotta alle discriminazioni, uno ha eliminato ogni riferimento alle persone LGBTQIA+ dai siti internet governativi, uno ha dichiarato che le istituzioni federali avrebbero da quel momento in poi riconosciuto l’esistenza immutabile del solo sesso maschile e del solo sesso femminile e uno ha vietato le politiche DEI in tutte le agenzie federali.

In questi mesi ha emesso una serie infinita di ordini esecutivi omolesbobitransfobici, oltre ad agire in maniera decentrata nelle singole agenzie tramite il DOGE di Elon Musk.

L’attacco ai diritti sociali (lavoro e salute) delle persone LGBTQIA+ e in particolare delle persone trans è fulcro dell’alleanza tra Trump e Musk e si configura come il primo passo per la distruzione di ogni forma di democrazia negli Stati Uniti. Cancellare le politiche DEI ha significato licenziamenti di massa tra i dipendenti pubblici appartenenti alle minoranze, al fine di svuotare dall’interno le agenzie governative e di procedere con la privatizzazione integrale di qualsiasi funzione pubblica. Come Putin e Orbán, Trump parte dalle persone LGBTQIA+ per far affermare un modello autoritario e reazionario di società, ma lo fa intervenendo direttamente in ogni singolo ambito con misure mirate e con un’alleanza strategica potentissima.

Questa azione sinergica tra destre neoreazionarie e padroni in Italia non sembra interessare. Nell’assemblea preparatoria per organizzare il 17 maggio era stato istituito un tavolo tematico che teneva insieme lavoro e attacco ai diritti democratici, ma questa connessione è sparita nella piattaforma della manifestazione. È rimasto Orbán, ma Trump è sparito. È rimasta la paura per l’attacco da parte del nemico di sempre all’Europa dei sogni, ma non emerge alcuna paura per ciò che sta nascendo in seno all’Occidente dei sogni.

Costa molto ammettere che, facendo sponsorizzare i Pride alle multinazionali, il movimento ha a sua volta sponsorizzato chi si sta schierando col nemico. Costa molto ammettere che attraverso le politiche DEI e gli “affinity group”organizzati dalle aziende i lavoratori e le lavoratrici LGBTQIA+ hanno messo il loro destino nelle mani dei padroni in un’alleanza illusoria e fragilissima.

Il Milano Pride l’anno scorso per la prima volta ha emesso un comunicato in cui motivava e difendeva la presenza degli sponsor alla sua parata. La settimana scorsa ne ha emesso un altro in cui ha ammesso che gli sponsor si sono volatilizzati. Se davvero i contributi economici degli sponsor finanziano per tutto l’anno i checkpoint gratuti per le malattie sessualmente trasmissibili, lo sport inclusivo, gli sportelli di sostegno, gli eventi culturali, l’assistenza legale, forse sarebbe il momento di considerare che il compito del movimento dovrebbe essere quello di lottare contro la dismissione generale dello stato sociale, affinché esso si prenda carico in maniera specifica delle esigenze di una comunità che non può dipendere dalle elemosina volatili di qualcuno per esercitare i suoi diritti.

La questione, come sempre, non è che “la lotta per i diritti civili deve andare di pari passo con quella per i diritti sociali”, ma che l’intreccio è inestricabile.

È in questo intreccio che si colloca l’omolesbobitransfobia istituzionale del governo Meloni.

Le scelte del governo Meloni

Nella morsa globale alla comunità LGBTQIA+ che abbiamo descritto c’è un filo conduttore, nonostante le strategie differenti: la retorica sulla tutela dei minori. Vale per Putin come per Trump e rappresenta il filo conduttore dell’omolesbotransfobia istituzionale praticata dal governo Meloni in questi anni.

Che si tratti dell’ispezione all’ospedale Careggi o del DDL Sasso, della nomina di Marina Terragni a Garante per i diritti dell’infanzia o della legge Varchi, lo spauracchio di fondo è identico. Peccato che questi provvedimenti colpiscono bambin* e ragazz* in carne e ossa, nel loro diritto alla salute, all’istruzione o a vedere riconosciuta la loro famiglia.

Non è una novità, la psicosi antigender è stata diffusa ad arte da tempo ed ha infiltrato anche il dibattito sui pochi diritti che si sono affermati nel nostro paese in questi anni. Le unioni civili sono monche per la questione della stepchild adoption. Centrale nell’affossamento del DDL Zan è stata la questione del contrasto all’omolesbobitransfobia nelle scuole. Se le forze politiche omolesbobitransfobiche diffondono la psicosi antigender, le forze “friendly” non sembrano avere gli anticorpi per contrastarla nemmeno nel loro dibattito interno, figuriamoci nella società. Persino alcune organizzazioni lesbofemministe hanno fatto propria quella retorica, stabilendo interlocuzioni ormai stabili con le destre e ostacolando l’approvazione del DDL. Il risultato è che ancora non abbiamo una legge per contrastare in ogni ambito le discriminazioni, le violenze e l’odio.

L’associazionismo ha convocato gli altri movimenti (femminista, antirazzista etc.) all’assemblea preparatoria per il 17 maggio. Noi abbiamo partecipato all’assemblea e a tutti i tavoli tematici, ma i movimenti non hanno risposto. L’intento era giusto e va perseguito ancora, nella consapevolezza che il lavoro di connessione sarà lunghissimo e deve essere centrale nella strategia del movimento LGBTQIA+. Non si può perseguire l’alleanza con gli altri movimenti e contemporaneamente andare in audizione dalla ministra Roccella. Non si possono contestare le interlocuzioni di ArciLesbica, che tante divisioni e tanti arretramenti hanno portato allo stesso movimento LGBTQIA+, per poi replicarle.

Le alleanze politiche e sociali perseguite in questi anni stanno mostrando tutta la loro volatilità. Chi si definiva amico si è schierato con i nemici o si è fatto travolgere dalla loro stessa retorica.

Da una parte ci sono i sistemi di dominio, dall’altra le soggettività oppresse. È arrivato il momento di schierarsi e unirsi, prima che ci travolgano.

*CPN



di Laura Tussi

Pacifista, Renato Accorinti da sempre lotta in favore degli ultimi, per i diritti umani, per un mondo migliore. Sindaco di Messina dal giugno 2013 a giugno 2018 e della città metropolitana di Messina dal 2016 al 2018, è tra i fondatori del movimento “No Ponte”, che si oppone alla costruzione del Ponte sullo stretto di Messina. In questa intervista lancia la proposta di un Ministero della pace.

La proposta che hai fatto in piazza dell’Unione Europea a Messina in cosa consiste?

Partiamo dall’inizio.
Da molti anni avevo pensato di proporre l’istituzione di un Ministero della Pace, proposta che però è rimasta chiusa in un cassetto.
Negli ultimi anni, per la prima volta avvertiamo la paura della guerra reale tanto che il tema del riarmo è argomento quotidiano a livello europeo.
Farsi prendere dalla paura non serve.

Ma cosa possiamo fare? Come opporci alla corsa forsennata e criminale al riarmo che porta a una inesorabile escalation militare e nucleare?

Noi cittadini abbiamo un ruolo fondamentale, votiamo per eleggere persone responsabili, ma possiamo anche fare proposte utili per la collettività.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale tutta l’umanità voleva mettersi alle spalle l’orrore, il dolore, la morte. Non a caso tutte le più importanti istituzioni come l’ONU, la nostra Costituzione, la Carta dei diritti dell’uomo sono nate per dire “no” alla guerra e per avere Pace.
Queste altissime carte dei diritti umani sono l’emblema del diritto alla pace. Perché di diritto si tratta per l’umanità intera che sogna di vivere nella felicità senza la paura delle guerre e dei conflitti nucleari.
Nella nostra Costituzione l’articolo 11 ( “l’Italia ripudia la guerra”) e l’articolo 3, che parla di libertà ed uguaglianza, ci ricordano di non distrarci, di tenere sempre presente e alto il valore dei valori: la Pace.

Renato Accorinti con il tuo importante impegno di una vita per la nonviolenza vuoi lanciare la proposta di un Ministero della pace sia a livello nazionale sia Europeo. In cosa consiste questo progetto ambizioso che sfiora l’utopia?

In concreto, il Ministero della Pace deve diventare il più grande laboratorio di idee, di proposte, di percorsi educativi, per stimolare le nuove generazioni e non solo, a essere pacifiche, a credere nel genere umano, nell’interculturalità che arricchisce, nell’incontro tra le religioni, per attuare e approfondire la nonviolenza come stile di vita. E tanto altro!

Come agisce e come si declinano le istanze pacifiste e nonviolente del Ministero della Pace?

Il Ministero della Pace dà vita a un percorso di maturità e trasformazione che si nutre dell’interagire con gruppi e associazioni e singoli cittadini per poter generare proposte concrete e favorire nel tempo un clima pacifico nell’intera società, liberandoci dall’enorme aggressività tossica che respiriamo ovunque.
Il Ministero della Pace ribalta il vecchio modello pericoloso e costosissimo dell’armarsi sempre di più per avere “sicurezza”, con la proposta dirompente del percorrere la potente via della saggezza pacifica, che crede nel genere umano e nella sua umanità.
È un percorso culturale lento, virtuoso e profondo, che dobbiamo fare tutti insieme, istituzioni e cittadini, per iniziare a cambiare prima ognuno di noi, e costruire un futuro colmo di umanità e di gioia.
Dobbiamo avere consapevolezza che la democrazia, come la libertà e la pace, non sono conquistate e acquisite per sempre, ma vanno protette e alimentate con il nostro impegno deciso e amorevole tutti i giorni.
Diamo dignità alla sacralità delle istituzioni. Siamo concreti come dei sognatori come diceva Gaber.
Insieme faremo crescere questa proposta per poi chiedere ai partiti di discuterla in Parlamento per farla diventare realtà.
Chiederemo anche di creare il Ministero della Pace al Parlamento Europeo e a tutti i 27 stati membri.

Tutto questo è solo l’inizio, un primo passo per far crescere il desiderio di vedere concretizzato il Ministero della Pace.

Contribuiamo con pensieri e idee inviandoli a nonviolento@hotmail.com o a renatoaccorinti@gmail.com

Se questo pensiero prenderà forma, ci confronteremo di presenza per farlo diventare una proposta politica ufficiale.



Da quanto apprendiamo il “remigration summit”, un raduno internazionale di esponenti della galassia neofascista europea, che si propone la cacciata delle persone migranti dall’Europa, si terrà domani 17 maggio nel Teatro Comunale di Gallarate, in provincia di Varese, a pochi chilometri dall’aeroporto di Malpensa. Il sindaco del comune non conferma e non smentisce, ma chi [...]


USA. La Corte Suprema dà il via libera alle deportazioni di venezuelani


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Con una decisione che segna un duro colpo per migliaia di rifugiati, la Corte Suprema ha autorizzato l'amministrazione Trump a revocare le protezioni contro la deportazione per circa 348.000 venezuelani. La misura, parte di una più ampia stretta



#Europa, la crisi nelle urne


altrenotizie.org/primo-piano/1…


According to its newest transparency report, Telegram complied with more than 5,000 requests from authorities in the first three months of 2025.#News


Telegram Gave Authorities Data on More than 20,000 Users


Telegram gave authorities the data on 22,777 of its users in the first three months of 2025, according to a GitHub that reposts Telegram’s transparency reports.That number is a massive jump from the same period in 2024, which saw Telegram turn over data on only 5,826 of its users to authorities. From January 1 to March 31, Telegram sent over the data of 1,664 users in the U.S.

Telegram is a popular social network and messaging app that’s also a hub of criminal activity. Some people use the site to stay connected with friends and relatives and some people use it to spread deepfake scams, promote gambling, and sell guns.
playlist.megaphone.fm?p=TBIEA2…
CEO Pavel Durov long promoted the social network as a safe space for free speech and resisted cooperation with national governments. That changed last year when authorities in France arrested him after Telegram refused to turn over data related to a child abuse investigation.

Now Durov and Telegram are more cooperative with government requests for user data. As part of that process, Telegram runs a bot that will tell users how many requests the service has received and how many users have been affected. The bot only reports on data where the user is registered, but there are multiple sites and Telegram channels that share the transparency reports for a given country as they refresh. The technologist Tek, who works at Human Rights Watch, organized the data on a GitHub.

According to the GitHub data, Telegram processed at least 13,615 requests and turned over the data of 22,277 users in the first quarter of 2025. The report said that 576 of those were U.S. requests and 1,664 users were affected.

Durov had been stuck in France since his arrest, but his lawyers recently negotiated a temporary release from the country. He flew to Dubai on March 15 and started taking small shots at the French government in social media posts.

A centrist presidential candidate won an election in Romania over the weekend after fears that a hard-right populist may take power. In a post on Telegram the morning after the election, Durov implied that France had asked him to suppress the far-right candidate on Telegram.

“A Western European government (guess which 🥖) approached Telegram, asking us to silence conservative voices in Romania ahead of today’s presidential elections. I flatly refused. Telegram will not restrict the freedoms of Romanian users or block their political channels,” Durov said. “You can’t ‘defend democracy’ by destroying democracy. You can’t ‘fight election interference’ by interfering with elections. You either have freedom of speech and fair elections — or you don’t. And the Romanian people deserve both.”

Durov named the country, and the official who made the ask, in a post on X. “This spring at the Salon des Batailles in the Hôtel de Crillon, Nicolas Lerner, head of French intelligence, asked me to ban conservative voices in Romania ahead of elections. I refused. We didn’t block protesters in Russia, Belarus, or Iran. We won’t start doing it in Europe,” Durov said. The French intelligence service has denied any of this took place.

In the first three months of 2024, Telegram took 4 requests from France and turned over the data of 17 people, according to the data in the GitHubIt fielded none from Romania. In the same time period a year later it fielded 668 requests from France and turned over the data of 1,425 users. Romania got on the board too, with 37 requests of its own that affected 88 users.


#News



Quest'uomo è un mostro e chi filosofeggia sul diritto di Israele a difendersi è un mostro come lui.

Dalla newsletter di Haaretz:

Netanyahu said that he authorized "minimal humanitarian aid – food and medicine only" to be delivered to Gaza, because Israel was close to "reaching the red line."

According to Netanyahu, "our best friends in the world – senators I know as strong supporters of Israel – have warned that they cannot support us if images of mass starvation emerge. We must avoid famine, both for practical reasons and diplomatic ones."



The 14 year old's mother left an old laptop in a closet and now alleges it's adult sites' problem that he watched porn.

The 14 year oldx27;s mother left an old laptop in a closet and now alleges itx27;s adult sitesx27; problem that he watched porn.#ageverification #kansas #porn





Spionaggio economico tra Stati, l’arma invisibile nei mercati globali secondo Volpi

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Nell’ombra della geopolitica, tra i flussi digitali e le sale operative dei mercati, si muove un fenomeno tanto silenzioso quanto devastante: lo spionaggio economico. A differenza della legittima raccolta informativa nota come competitive intelligence, lo



Ecco come Meta vuole segare la causa antitrust

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Accusata dall'Antitrust statunitense di aver monopolizzato il mercato dei social network con le acquisizioni di Instagram e WhatsApp, Meta di Zuckerberg chiede che dopo oltre 4 anni il caso venga archiviato perché "debole" e costoso per i



Spionaggio economico tra Stati, l’arma invisibile nei mercati globali secondo Volpi

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Nell’ombra della geopolitica, tra i flussi digitali e le sale operative dei mercati, si muove un fenomeno tanto silenzioso quanto devastante: lo spionaggio economico. A differenza della legittima raccolta informativa nota come competitive intelligence, lo



Il 10 maggio è stata rilasciata la prima release definitiva di GNU Taler, il famoso sistema di microtransazioni e pagamenti elettronici basato su software libero che non utilizza la blockchain

Questa release rappresenta un traguardo speciale, poiché consente di lanciare un'attività ufficiale in Svizzera. A partire da oggi, Taler Operations AG gestisce legalmente il sistema di pagamento GNU Taler in franchi svizzeri, accessibile a privati ​​e aziende in Svizzera. È a tutti gli effetti una beta pubblica, perché al momento non ci sono negozi che accettano il sistema di pagamento. Sebbene rimangano ancora alcuni aspetti da migliorare, l'utilizzo del sistema può essere considerato legale e i beni degli utenti sono al sicuro. Verrà garantita la retrocompatibilità di ogni futura release con la precedente.
Imprenditori e sviluppatori in Svizzera decideranno di accettare GNU Taler? Qui qualche tutorial su come iniziare. È consigliato l'Integrator Community Hub per ricevere supporto dalla community.

taler.net/it/news/2025-01.html

@Etica Digitale (Feddit)

in reply to Informa Pirata

@informapirata@mastodon.uno Mi spieghi una cosa? Vedo che pubblichi a volte con l'account mastodon.uno e a volte con quello poliverso.org, ma non vedo differenze sostanziali tra gli argomenti dell'uno e dell'altro account. C'è qualche criterio che tu adotti e che io non capisco?

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in reply to 0ut1°°k

il criterio è semplice: su poliverso.org che è basato su Friendica posso scrivere:

1) post lunghi che non posso o non riesco ad accorciare
2) post con più di un link perché con Friendica posso rendere linkabile il testo e questo rende molto più ordinata la scrittura
3) alcuni post che recupero automaticamente da alcuni feed RSS
4) risposte molto lunghe
5) crossposting sul fediverso e sul mio account bluesky

Per tutto il resto di solito uso mastodon

@informapirata@poliverso.org @eticadigitale

Questa voce è stata modificata (4 mesi fa)

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in reply to 0ut1°°k

@outlook sì, mastodon è più limitato ma ha un'immediatezza e una facilità d'uso che non ha paragoni tra i social del Fediverso. È abbastanza normale per me utilizzare per il 70% mastodon

@informapirata@poliverso.org @eticadigitale

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in reply to Informa Pirata

spero tanto, ma veramente tanto che cominci a diffondersi. Spero sfrutterà l'nfc così posso ricominciare a pagare senza dover usare direttamente la carta.
Questa voce è stata modificata (4 mesi fa)

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The tool scans for users writing certain keywords on Reddit and assigns those users a so-called “radical score,” before deploying an AI-powered bot to automatically engage with the users to de-radicalize them.#News
#News


Bisogna farci caso quando nella vita si fa qualcosa di nuovo per la prima volta. Ieri per esempio dopo tanti anni che non ne avevo avuto occasione, un po' per pigrizia un po' per fatalismo (primo o poi succederà da solo mi dicevo!) ho fatto il mio primo giretto in sup 🙌😅 Mia sorella si è appassionata e quindi se ne è accattato uno da portare in giro, e quindi insomma, appena ci siamo beccati dai miei a Fiumicino l'abbiamo buttato in acqua al Casa Gialla e provato in tutte le combinazioni possibili. Essendo cresciuto sulla spiaggia e avendo confidenza con canoa e altre robe acquatiche sono andato abbastanza bene dai, un po' fantozziano come postura ma nesnchr troppo 😅 Dentro la baia neanche son caduto, fuori invece c'erano un po' di onde ieri e quindi un paio di bagnetti mio malgrado li ho fatti 🤣 Comunque fico, ottima attività sportiva che necessita del reclutamento di un po' tutti i muscoli del corpo (braccia, addominali, core, gambe, piedi, tutti proprio) per tenersi in equilibrio e muoversi, e poi bellissima sensazione di volare a pelo dell'acqua, essendo molto minimal come natante. Dice che quelli bravi son capaci anche di cavalcarci le onde grosse, tipo surf, e quello pure deve essere fico 🌊👍😅 Tutto bello insomma, tranne la rottura de coglioni dei coatti con le moto d'acqua poco più a largo che son sempre bravissimi a guastare la poesia del mare in un raggio di kilometri tutto intorno a loro. Ma è legale poi sta cosa di guastare la poesia del mare?! 😬


#Ucraina, la partita di Istanbul


altrenotizie.org/primo-piano/1…