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In risposta al "Wilson" di oggi


Per chi non lo conoscesse, "Wilson" è il nuovo podcast di Francesco Costa, direttore del Post.

Nel numero di oggi Francesco Costa ha fatto alcune osservazioni, in parte condivisibili in parte no, per spiegare l'esito dei referendum.

A scanso di equivoci, premetto che per me che milito nella CGIL da quasi 15 anni questo referendum è stato una sconfitta tremenda. Non c'è nessun bicchiere mezzo pieno da guardare, c'è solo un bicchiere vuotissimo. Chi sta cercando di vedere la parte mezza piena del bicchiere (il mondo politico) si sta cimentando in un'opera ammirevole di free climbing sugli specchi che però mi sembra non avere alcuna consistenza sul piano dei contenuti.

Il segretario Landini ha affermato "Non abbiamo raggiunto il quorum. Non è una vittoria" che se da un lato non rende affatto l'idea di quanto sia stata una sconfitta pesante per tutti noi che ci abbiamo sperato e abbiamo lavorato per la sua riuscita, almeno ha il pregio di non attirare il ridicolo sui militanti della sua organizzazione. Ai militanti del PD non è andata altrettanto bene, e me ne dispiace; la ridicolaggine di certe affermazioni dei loro leader va ben oltre il giustificabile.

Per tornare al podcast, mi ha colpito innanzitutto la sicurezza con cui Francesco Costa ha individuato tutti i punti per cui, a suo parere, il referendum non doveva essere fatto, tutti i motivi che facevano capire fin dall'inizio che sarebbe andata male. Come scrivevo sopra, in parte concordo con le sue osservazioni, mi domando solo perché abbia aspettato il "dopo" per snocciolare le ragioni del fallimento e non l'abbia fatto prima. Mi è sembrato un tango ballato sulle note del senno di poi.

Ho anche riascoltato l'evergreen sulla "difficoltà dei quesiti", a suo dire troppo tecnici. Siamo un paese ben strano se ancora non abbiamo capito che un parere sul quesito non ce lo possiamo fare dentro la cabina, il giorno dei referendum, leggendo il testo sulla scheda, perché neanche il presidente dell'ordine degli avvocati ce la farebbe a raccapezzarsi tra quelle proposte di cancellare una parola sì e una no in leggi che rimandano ad altre leggi che rimandano ad altre leggi ancora. Il quesito lo si deve capire prima e altrove, nelle settimane che precedono il voto e sui giornali. Il Post ad esempio ha fatto diversi ottimi articoli e podcast sugli argomenti oggetto del referendum. Chi voleva capire di cosa si stava parlando lo poteva fare abbastanza facilmente informandosi al solito modo, leggendo e ascoltanto chi ne scriveva e ne parlava, non credo siamo un paese con bisogni educativi speciali.

E poi mi hanno colpito le assenze, quei temi che non ha toccato neanche di striscio. Provo a buttarne giù un paio.

Davvero non c'è nulla da dire sul fatto che venga indetta una consultazione e che il 70% dei votanti preferisca non andare a votare? Basta accennare, come è stato fatto nel podcast, al fatto che questi sono gli anni con il più gran numero di occupati a tempo indeterminato, che il problema dei licenziamenti non è sentito e che invece la gente si preoccupa dei salari che non crescono? Ma lo sa Francesco Costa quali sono le percentuali di metalmeccanici che partecipano agli scioperi per il rinnovo del loro contratto (quindi per il problema dei salari che non crescono)? Beh, nella mia azienda (150 impiegati) sono circa il 4%. Dov'è tutta questa gente che non si preoccupa dei licenziamenti e che vorrebbe invece occuparsi dei salari? A me sembra il solito "benaltrismo", quell'invenzione cognitiva in virtù della quale qualsiasi sia il problema c'è sempre un ottimo motivo per non occuparsene.

E ancora, è accettabile che in una consultazione referendaria il comportamento di chi non ha nulla da dire conti più di quello di chi invece ce l'ha qualcosa da dire? Possiamo aprire un dibattito sulla ragione per cui ci debba essere un quorum ai referendum abrogativi? Magari chi ritiene che il quorum sia utile ci potrebbe spiegare perché è utile solo sui referendum abrogativi e non, ad esempio, sui referendum costituzionali.

Perché ad un referendum sull'abolizione dell'articolo più insulso di una legge sulla materia più insulsa viene richiesto di garantire, tramite il raggiungimento di un quorum, che la decisione non sia presa da una minoranza di persone mentre ad un referendum costituzionale per l'approvazione di una riforma che sostituisse la Repubblica con la Monarchia, la Magistratura con le telefonate da casa e togliesse il diritto di voto a chi ha il cognome che inizia con "P" non verrebbe richiesto alcun quorum ma basterebbe il voto di una sola persona per procedere alla suddetta modifica?

E insomma, già perdere fa male, se poi bisogna anche elaborare il lutto con questi contributi del Post... sem a post!

#ilPost #referendum #CGIL



questo è matto da legare... ve lo dico io. matto e pericoloso. ha intenzione di invadere se stesso praticamente... l'esercito americano che invade gli stati uniti.


LOTTA AL TRAFFICO ILLECITO MARITTIMO. L’ESPERIENZA DEL PROGRAMMA SEACOP


La cooperazione internazionale è fondamentale nel contrasto ai traffici illeciti marittimi per diversi motivi: la natura transnazionale dei traffici: le rotte del traffico illecito (droga, armi, esseri umani, legname, ecc.) attraversano più giurisdizioni. Nessun Paese può affrontare efficacemente il problema da solo.La condivisione di informazioni e intelligence: la cooperazione consente lo scambio tempestivo di dati tra forze dell’ordine, dogane e autorità marittime. La standardizzazione delle procedure: operare con protocolli comuni facilita le operazioni congiunte e migliora l’efficacia dei controlli. La formazione e rafforzamento delle capacità: i Paesi con meno risorse possono beneficiare del supporto tecnico e formativo di partner più esperti. La risposta coordinata: le operazioni congiunte permettono di colpire simultaneamente più nodi della rete criminale.

### Il progetto SEACOP dell’Unione Europea

Il SEACOP (Seaport Cooperation Project) è un’iniziativa finanziata dall’Unione Europea, giunta alla sua sesta fase (SEACOP VI), che mira a rafforzare la cooperazione internazionale nella lotta contro il traffico illecito via mare.
Obiettivo principale è contrastare il traffico di droga e altri traffici illeciti (come il legname) attraverso il rafforzamento delle capacità operative e di intelligence nei porti di Africa, America Latina e Caraibi.
Le attività principali consistono nella creazione e supporto di Unità di Intelligence Marittima (MIUs) e Unità di Controllo Marittimo Congiunto (JMCUs); nella formazione di agenti locali su tecniche di ispezione, profilazione dei rischi e cooperazione internazionale; nella promozione della condivisione in tempo reale delle informazioni tra Paesi partner e agenzie europee come FRONTEX, MAOC-N, e le forze dell’ordine nazionali.

In sintesi, SEACOP rappresenta un esempio concreto di come la cooperazione internazionale possa tradursi in azioni operative efficaci contro le reti criminali transnazionali, contribuendo alla sicurezza globale e allo sviluppo sostenibile delle regioni coinvolte.

### SEACOP ed i Paesi del Caribe

Grazie a SEACOP, 13 paesi del Caribe hanno potuto aumentare la loro capacità di risposta ai pericoli marittimi, con oltre 120 sequestri di merci illecite e miglioramento della coordinazione nazionale e regionale.

Il progetto si basa su un approccio decentralizzato e rispondente alle esigenze della regione, formando “equipaggiamenti virtuali”, inter-agenzie che possono rispondere ai pericoli in modo rapido e efficace. In 10 anni, SEACOP ha formato oltre 750 ufficiali e ha migliorato la capacità di risposta dei paesi del Caribe ai pericoli marittimi.

### SEACOP VI


Il progetto SEACOP VI mira a combattere il traffico di stupefacenti e le reti criminali associate in America Latina, Caraibi e Africa Occidentale. L’obiettivo principale è interrompere i flussi illeciti e rafforzare la cooperazione tra le autorità responsabili della sicurezza dei confini e della lotta al crimine organizzato. Il progetto si concentra su tre obiettivi principali: rafforzare le capacità di analisi e identificazione di navi sospette, rinforzare le capacità di ricerca e intercettazione di merci illecite e migliorare la cooperazione e la condivisione di informazioni a livello regionale e transregionale.

Il progetto SEACOP VI è il sesto fase del progetto Seaport Cooperation e si concentra su una gamma più ampia di attività illecite, compresa la criminalità ambientale e i flussi illeciti transatlantici. Il progetto si avvale dell’esperienza di diverse agenzie europee e lavora in stretta collaborazione con le autorità locali per combattere il crimine organizzato e garantire la sicurezza dei confini.

### I principali successi di SEACOP

Operazione GRES-Atlantico-SUR (giugno-luglio 2024)
Questa iniziativa, nata nell’ambito di SEACOP, ha coinvolto Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay e Senegal e ha ottenuto risultati straordinari in appena un mese: oltre 5 tonnellate di cocaina sequestrate (4 tonnellate in Paraguay, 800 kg in Argentina, 380 kg in Brasile, 1 tonnellata di marijuana sequestrata in Paraguay, più di 10 arresti in operazioni coordinate, controlli su oltre 15 navi e container marittimi, numerosi controlli aerei e nei porti strategici come Santos (Brasile), Montevideo (Uruguay), Dakar (Senegal) e Asunción (Paraguay).
L’operazione ha dimostrato l’efficacia della condivisione di intelligence marittima e fluviale. Ha portato alla creazione di centri di coordinamento operativo in Argentina e Senegal. È in fase di espansione con il progetto GRES-Ports, che mira a rafforzare i controlli nei principali porti del Pacifico e dei Caraibi.
Il successo è stato possibile grazie alla collaborazione con: EMPACT (piattaforma europea contro le minacce criminali), MAOC-N (Centro di analisi e operazioni marittime), Progetto COLIBRI, EUROFRONT, e la Rete Iberoamericana dei Procuratori Antidroga (RFAI).
Questi risultati mostrano come SEACOP stia evolvendo da un progetto di formazione e capacity building a una rete operativa internazionale capace di colpire duramente le reti criminali transnazionali.


#SEACOP #UNIONEEUROPEA #UE #EU

@Politica interna, europea e internazionale



Two Bits, Four Bits, a Twelve-bit Oscilloscope


Until recently, hobby-grade digital oscilloscopes were mostly, at most, 8-bit sampling. However, newer devices offer 12-bit conversion. Does it matter? Depends. [Kiss Analog] shows where a 12-bit scope may outperform an 8-bit one.

It may seem obvious, of course. When you store data in 8-bit resolution and zoom in on it, you simply have less resolution. However, seeing the difference on real data is enlightening.

To perform the test, he used three scopes to freeze on a fairly benign wave. Then he cranked up the vertical scale and zoomed in horizontally. The 8-bit scopes reveal a jagged line where the digitizer is off randomly by a bit or so. The 12-bit was able to zoom in on a smooth waveform.

Of course, if you set the scope to zoom in in real time, you don’t have that problem as much, because you divide a smaller range by 256 (the number of slices in 8 bits). However, if you have that once-in-a-blue-moon waveform captured, you might appreciate not having to try to capture it again with different settings.

A scope doesn’t have to be physically large to do a 12-bit sample. Digital sampling for scopes has come a long way.

youtube.com/embed/jHYlL08O5IQ?…


hackaday.com/2025/06/10/two-bi…



#USA-#Iran, diplomazia al limite


altrenotizie.org/spalla/10705-…


Nell'ambito della sua visita ufficiale in Montenegro, il Ministro Giuseppe Valditara, ha incontrato oggi il Ministro dell'Istruzione, della Scienza e dell'Innovazione del Montenegro, Anđela Jakšić-Stojanović.


Generating Plasma with a Hand-Cranked Generator


Everyone loves to play with electricity and plasma, and [Hyperspace Pirate] is no exception. Inspired by a couple of 40×20 N52 neodymium magnets he had kicking around, he decided to put together a hand-cranked generator and use it to generate plasma with. Because that’s the kind of fun afternoon projects that enrich our lives, and who doesn’t want some Premium Fire™ to enrich their lives?

The generator itself is mostly 3D printed, with the magnets producing current in eight copper coils as they spin past. Courtesy of the 4.5:1 gear on the crank side, it actually spins at over 1,000 RPM with fairly low effort when unloaded, albeit due to the omission of iron cores in the coils. This due to otherwise the very strong magnets likely cogging the generator to the point where starting to turn it by hand would become practically impossible.

Despite this, the generator produces over a kilovolt with the 14,700 turns of 38 AWG copper wire, which is enough for the voltage multiplier and electrodes in the vacuum chamber, which were laid out as follows:
Circuit for the plasma-generating circuit with a vacuum chamber & hand-cranked generator. (Credit: Hyperspace Pirate, YouTube)Circuit for the plasma-generating circuit with a vacuum chamber & hand-cranked generator. (Credit: Hyperspace Pirate, YouTube)
Some of our esteemed readers may be reminded of arc lighters which are all the rage these days, and this is basically the hand-cranked, up-scaled version of that. Aside from the benefits of having a portable super-arc lighter that doesn’t require batteries, the generator part could be useful in general for survival situations. Outside of a vacuum chamber the voltage required to ionize the air becomes higher, but since you generally don’t need a multi-centimeter arc to ignite some tinder, this contraption should be more than sufficient to light things on fire, as well as any stray neon signs you may come across.

If you’re looking for an easier way to provide some high-voltage excitement, automotive ignition coils can be pushed into service with little more than a 555 timer, and if you can get your hands on a flyback transformer from a CRT, firing them up is even easier.

youtube.com/embed/CLX_pQbSFFg?…


hackaday.com/2025/06/10/genera…



Supercon 2024: Repurposing ESP32 Based Commercial Products


It’s easy to think of commercial products as black boxes, built with proprietary hardware that’s locked down from the factory. However, that’s not always the case. A great many companies are now turning out commercial products that rely on the very same microcontrollers that hackers and makers use on the regular, making them far more accessible for the end user to peek inside and poke around a bit.

Jim Scarletta has been doing just that with a wide variety of off-the-shelf gear. He came down to the 2024 Hackaday Superconference to tell us all about how you can repurpose ESP32-based commercial products.

Drop It Like It’s Hot


youtube.com/embed/2GC19HOr6AI?…

Jim starts off this talk by explaining just why the ESP32 is so popular. Long story short, it’s a powerful and highly capable microcontroller that can talk WiFi and Bluetooth out of the box and costs just a few bucks even in small quantities. That makes it the perfect platform for all kinds of modern hardware that might want to interact with smartphones, the Internet, or home networks at some point or other. It’s even got hardware accelerated cryptography built-in. It’s essentially a one-stop shop for building something connected.
Jim notes that while some commercial ESP32-based products are easy to disassemble and work with, others can be much harder to get into. He had particular trouble with some variants of a smartbulb that differed inside from what he’d expected.
You might ask why you’d want to repurpose a commercial product that has an ESP32 in it, when even fully-built devboards are relatively cheap. “It’s fun!” explains Jim. Beyond that, he notes there are other reasons, too.

You might like re-configuring a commercial product that doesn’t quite do what you want, or you might want to restore functionality to a device that has been deactivated or is no longer supported by its original manufacturer. You can even take a device with known security vulnerabilities and patch them or rebuild them with a firmware that isn’t so horridly dangerous.

It’s also a great way to reuse hardware and stop it becoming e-waste. Commercial hardware often comes with great enclosures, knobs, buttons, and screens that are far nicer than what most of us can whip up in our home labs. Repurposing a commercial product to do something else can be a really neat way to build a polished project.
While we often think of Apple’s ecosystem as a closed shop, Jim explains that you can actually get ESP32 hardware hooked up with HomeKit if you know what you’re doing.
Jim then explains how best to pursue your goal of repurposing a commercial product based on the ESP32. He suggests starting with an ESP32 devboard to learn the platform and how it works. He also recommends researching the product’s specifications so you can figure out what it’s got and how it all works.

Once you’ve got into the thing, you can start experimenting to create your hacked prototype device, but there’s one more thing he reckons you should be thinking about. It’s important to have a security plan from the beginning. If you’re building a connected device, you need to make sure you’re not putting something vulnerable on your home network that could leave you exposed.

You also need to think about physical safety. A lot of ESP32 devices run on mains power—smart bulbs, appliances, and the like. You need to know what you’re doing and observe the proper safety precautions before you go tinkering with anything that plugs into the hot wires coming out of the wall. It’s outside the scope of Jim’s talk to cover this in detail, but you’re well advised to do the reading and learn from those more experienced before you get involved with mains-powered gear.
Jim uses the Shelly as a great example of a commercial ESP32-based product. Credit: via eBay
The rest of Jim’s talk covers the practical details of working with the ESP32. He notes that it’s important to think about GPIO pin statuses at startup, and to ensure you’re not mixing up 5 V and 3.3 V signals, which is an easy way to release some of that precious Magic Smoke.

He also outlines the value of using tools like QEMU and Wokwi for emulation, in addition to having a simple devboard for development purposes. He explores a wide range of other topics that may be relevant to your hacking journey—using JTAG for debugging, working with Apple HomeKit, and even the basics of working with SSL and cryptography. And, naturally, he shows off some real ESP32-based products that you can go out and buy and start tinkering with right away!

Jim’s talk was one of the longer ones, and absolutely jam packed with information at that. No surprise given the topic is such a rich one. We’re blessed these days that companies are turning out all sorts of hackable devices using the popular ESP32 at their heart. They’re ripe for all kinds of tinkering; you just need to be willing to dive in, poke around, and do what you want with them!


hackaday.com/2025/06/10/superc…




Air traffic control (ATC) audio unearthed by an aviation tracking enthusiast then reviewed by 404 Media shows two Predator drones leaving, and heading towards, Los Angeles.#News
#News


SkyRoof, a New Satellite Tracker for Hams


Communicating with space-based ham radio satellites might sound like it’s something that takes a lot of money, but in reality it’s one of the more accessible aspects of the hobby. Generally all that’s needed is a five-watt handheld transceiver and a directional antenna. Like most things in the ham radio world, though, it takes a certain amount of skill which can’t be easily purchased. Most hams using satellites like these will rely on some software to help track them, which is where this new program from [Alex Shovkoplyas] comes in.

The open source application is called SkyRoof and provides a number of layers of information about satellites aggregated into a single information feed. A waterfall diagram is central to the display, with not only the satellite communications shown on the plot but information about the satellites themselves. From there the user can choose between a number of other layers of information about the satellites including their current paths, future path prediction, and a few different ways of displaying all of this information. The software also interfaces with radios via CAT control, and can even automatically correct for the Doppler shift that is so often found in satellite radio communications.

For any ham actively engaged in satellite tracking or space-based repeater communications, this tool is certainly worth trying out. Unfortunately, it’s only available for Windows currently. For those not looking to operate under Microsoft’s thumb, projects such as DragonOS do a good job of collecting up the must-have Linux programs for hams and other radio enthusiasts.


hackaday.com/2025/06/10/skyroo…



Attacco silenzioso: attenti alle app di phishing crypto trovate su Google Play Store


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Sono state individuate sul Google Play Store diverse applicazioni crypto fraudolente che agiscono come strumenti di phishing, sottraendo dati sensibili agli ignari utenti. Ecco tutti i dettagli e le raccomandazioni di sicurezza per



Cantieristica e Difesa. Ecco la scommessa americana sul rilancio navale

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Per rilanciare la Marina Militare statunitense, non servono solamente investimenti sulle infrastrutture cantieristiche, ma occorrono più ordini di navi da guerra. A dirlo è Wilson Beaver, analista dell’Heritage Foundation. Secondo il think tank di Washington, rivitalizzare la





A contract obtained by 404 Media shows that an airline-owned data broker forbids the feds from revealing it sold them detailed passenger data.#News
#News


La cruna dell'ago dei #Referendum


altrenotizie.org/primo-piano/1…


il quorum: l'assoluta vaccata. una mafiata tutta italiana. e gli italiani ci vanno a nozze con le porcherie, zozzi come sono.


Dal Vespucci alla subacquea. Talò guarda in profondità il ruolo della Marina

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Il regno di mistero evocato da Verne nel romanzo “Ventimila leghe sotto i mari” è oggi crocevia strategico per dati, energia e sicurezza. Eppure il mondo sommerso rimane tutto da esplorare. Probabilmente conosciamo meglio la superficie di Marte rispetto ai fondali sottomarini. Abbiamo quindi



certo gli italiani... ai tempi di renzi erano tutti contro renzi e la sua legge sul lavoro. c'è il referendum per abrogare alcune schifezze ed ecco che gli italiani sono tutti renziani... ma la cosa più assurda sono le contestazioni alla sinistra sull'appoggio al referendum. erano a favore dei lavoratori. come faceva la sinistra a votare no?


Bill Roorback – Beep
freezonemagazine.com/news/bill…
In libreria dal 27 Giugno 2025 Dopo il successo di Vita fra i giganti arriva il nuovo romanzo di Bill Roorbach: Beep. La voce narrante? Una scimmia scoiattolo… Mentre cerca di addentrarsi nella foresta pluviale della Costa Rica per trovarsi una compagna, una dolce e graziosa scimmietta, Beep, s’imbatte in Inga, una gentile adolescente americana, in vacanza […]
L'articolo Bill Roorback – Beep pro
In libreria dal 27




Per la campagna #MiStaiACuore, presso la sede del Liceo Benedetto Croce di Avezzano si è svolto il corso BLS-D in collaborazione con i medici e con gli infermieri del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Avezzano.

Qui le foto ▶️ istruzione.



e comunque non si può confondere il metodo con l'opinione. non è che tutti modi per raggiungere un obiettivo legittimo sono legittimi.


Padre e figlio uccisi in attacco israeliano nel sud del Libano


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nonostante il cessate il fuoco in vigore dal novembre scorso, l’esercito israeliano mantiene le sue posizioni e prosegue gli attacchi nel sud del Libano, causando nuove vittime civili.
L'articolo Padre e figlio uccisi in attacco israeliano nel sud del Libano proviene da Pagine



SPID ha un problema? Non proprio, siamo noi ad avere un problema.


@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/spid/
SPID, il sistema pubblico di identità digitale è al centro dell'attenzione per un buon motivo: le truffe sono in forte aumento. Per parlarne non scomoderò il papà dello Spid, Stefano Quintarelli, ma sarebbe bene iniziare ascoltando il podcast odierno di

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Colombia. Il senatore Uribe in condizioni critiche dopo la sparatoria a Bogotà


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il senatore Miguel Uribe Turbay, ferito in un attentato durante un evento elettorale, lotta tra la vita e la morte mentre la Colombia si confronta con un clima di crescente tensione politica.
L'articolo Colombia. Il senatore Uribe in condizioni




Questo è un addio


A memoria mia non c'è mai stata una singola volta in cui io sia andato alle urne per non riceverne, poi, una enorme delusione.

I casi erano 2: o vinceva una coalizione/partito così impresentabile da farmi domandare "ma com'è possibile?", oppure chi votavo io si rivelava una tristissima delusione, poco dopo (ma, molto più spesso, si è verificato il primo caso). Non parliamo di referendum; quasi mai le mie speranze hanno prevalso o raggiunto il quorum.

Perché?

Con il tempo, questa domanda è diventata sempre più ingombrante nel mio cuore e nei pensieri.

Perché?

Mi sono convinto, piano piano, di essere diverso: un italiano atipico, le cui speranze non erano condivise quasi da nessuno. E, in effetti, lo sono.

Eppure era così facile capire chi fosse impresentabile! Ci sono stati e ci sono presidenti del Consiglio per cui "il popolo" (o almeno quella parte con cui avevo a che fare) sbavava letteralmente: guai a toccarli! Guai ad accennare che, forse, la tal misura poteva non essere molto azzeccata: chi mi stava intorno mi mangiava la faccia (come diciamo dalle mie parti), fatte salve poche eccezioni.
Dopo pochi mesi tutto questo fervore passava, i disastri che per me sarebbero stati evidenti diventano effettivamente lampanti, ma si dava un colpo di spugna al presidente di turno e si ricominciava con un altro personaggio, con altri disastri.

Ma perché? Perché continuavamo in questo circolo vizioso, sempre più al ribasso, con candidati sempre più impresentabili, sempre più (dati alla mano) incapaci quando non addirittura dannosi?

Non avevo risposte, ma intanto il Paese precipitava sempre più in basso, e mi sentivo impotente: non c'era modo che le cose cambiassero. Anche se la speranza era l'ultima a morire, questo clima di immobilità lo percepivo negli ambienti di lavoro, dove nessuno voleva far sentire le proprie ragioni di dipendente. Lo avvertivo nei vari referendum, dove troppo pochi votavano. Lo leggevo nelle facce delle persone quando mi spiegavano perché "dovremmo smettere tutti di votare" e poi effettivamente non ci andavano (più).

Non è cambiato granché da quegli anni, se non che io sono diventato vecchio. O quasi.

A 48 anni, dopo 30 anni di votazioni, di occasioni sprecate, di Stato civile che vedo sempre più gettare alle ortiche, posso dire di essere diventato vecchio dentro, se non fuori.

Sono tanto, tanto stanco di tutto questo.

Io, che sono un italiano decisamente atipico, non trovo un posto per me, qui.

Io, che sono uno che non usa mai le piste ciclabili contromano, uno che, prima di fermarsi a chiacchierare sul marciapiede, si assicura che ci sia abbastanza spazio per far passare altre persone; uno che paga SEMPRE il biglietto per i mezzi pubblici (e, la volta che si dimentica, ne paga 2 la volta successiva); uno che, se ha tempo, lascia che altre persone passino davanti in una fila (chiedendo prima a chi sta dietro). Uno che, visto che può camminare, non solo lascia libero il posto riservato alle persone con disabilità, ma parcheggia lontano lontano e si fa una passeggiata, che non si sa mai che ci sia qualcuno meno abile di me che può beneficiare di un posto più vicino al tal ufficio.
Io che le tasse le ho sempre pagate senza mai lamentarmi.
Io sono quello che si pone le domande, continuamente. Son quello che si ferma, mentre cammina, per lasciare che i piccioni finiscano di mangiare senza spaventarli. Sono quello che porta il cibo ai gatti randagi.

Io sono quello che, pur lavorando presso un ospedale, non ha mai chiesto, preteso o accettato un trattamento di favore dai colleghi medici della stessa struttura, e ho sempre avuto le prestazioni dopo mesi come tutti gli altri. Io, che per anni ho pagato più IMU del dovuto ma non l'ho mai chiesta indietro al mio Comune. Io, che ho ricevuto quella cartella esattoriale di 1850 euro dall'Agenzia entrate e non mi sono lamentato, perché erano soldi che non avevo pagato prima, e ho pure ringraziato gli impiegati negli uffici per il lavoro che fanno. Io, che ringrazio l'Europa di esistere, pur con tutti i suoi difetti.

Io, che quando vedo una persona che ha la pelle di un colore diverso dal mio, non mi faccio domande. Se parla italiano, per me è uno di noi.

Ecco, io sono questo cittadino.

E ne ho pieni i coglioni. E ho perso qualsiasi speranza: non vedrò mai un'Italia giusta, né sul fronte dei diritti (anche civili), né nella "cultura". L'Italia è diventato un posto dove si mangia bene (e peraltro manco l'unico) e stop.

Sono stufo di essere quello diverso, quello che è lui quello strano. No cari miei, quelli strani sono coloro che non hanno il mio senso civico, sono gli altri. Sono quelli che ieri e l'altro ieri non hanno mosso le chiappe dal divano se non per andare al mare.
Sono quelli che non hanno votato, perché "altrimenti Landini prende 2 milioni" [falso] o perché "anche l'astensione è una forma di espressione". No belli miei, con tutti i miliardi che lo Stato butta per darci la possibilità di esercitare uno dei cardini della democrazia, il minimo che puoi fare per non sprecare SOLDI PUBBLICI è che alzi le chiappe e vai a votare "NO", se proprio non ti piacciono i quesiti, come ho fatto io tante volte.

Gli strani sono quelli che non hanno ancora capito che il problema, in questo Stato, non è il politico Barabba di turno: siamo "noi", è la gente. I politici non vengono da oltremare o da Nettuno, vengono da noi, da questo Paese.

Sono persone che, come l'italiano medio, si lamentano continuamente e danno colpe a questo o a quello, ma non se ne prendono mai una. Continuano a dare le colpe a sinistra, tanto che ormai sembra quasi che la causa di tutti i mali sia la sinistra, ma non fanno un c***o per cambiare le cose, nemmeno quando ne hanno la possibilità. E in questo, purtroppo siamo perfettamente rappresentati dall'attuale Presidente del Consiglio, e molti altri.

C'è e ci sarà sempre "qualcun altro" che deve risolvere i nostri problemi, ma mai noi in prima persona. Noi siamo perfetti, non dipendono da noi i nostri problemi. Anzi. Certo, passiamo col rosso, ma perché abbiamo fretta. Superiamo il limite di velocità, ma solo un pochino. Ci facciamo licenziare apposta a fine luglio per godere di un mese di stipendio senza lavorare, col sussidio di disoccupazione, ma ce lo meritiamo più di altri. Poi a settembre si vedrà.

Mediamente, siamo quelli che si lamentano del traffico, ma poi parcheggiano in doppia fila perché " non c'è più posto".

Come le persone che si lamentano dell'immondizia in giro, ma non la raccolgono e inveiscono contro il Comune che "non pulisce abbastanza", o contro la società dei rifiuti che, come ho sentito dire di recente, "ci costringe fare la differenziata, che dobbiamo fare?". Sicuramente non devi buttarla nel campo. QUELLA non è la soluzione.

E con queste premesse, come volete che siano i nostri politici? Persone uguali a noi, altrimenti non le voteremmo. Ma siccome questi atteggiamenti li abbiamo tutti, non saremo mai rappresentati da nessuno che davvero faccia quello che si deve fare per risollevare il Paese. Anzi: visto che lo sport nazionale pare che sia fregare lo Stato, non vedo molte differenze, non c'è un "noi" e "loro" quando si parla di cittadini e politici.

E' per tutti questi motivi che vi dico addio.

Dopo l'ennesimo schiaffo, dopo la dimostrazione che a nessuno frega più nulla neanche dei diritti dei propri figli/nipoti/coniugi, allora non c'è davvero più speranza. Diventa una lotta contro i mulini a vento da cui mi sfilo non per ignavia, ma perché l'avversario, oltre che troppo grande, è inutile combatterlo.

Continuerò a fare quello che ho sempre fatto perché sono fatto così, ma con questo Paese ho chiuso: non è il mio, non mi ci sento bene. (Aggiungiamoci poi che ci sto male anche fisicamente).

Spero, un giorno, di poter chiudere anche letteralmente, spostandomi altrove e godendo di una pensione (se mai arriverà) che mi sono sudato fino all'ultimo centesimo e oltre.

(l' "oltre" è la parte che non arriverà mai, perché manco questo siamo capaci di fare: offrire un futuro ai cittadini onesti).

Una cosa è certa: a me la cittadinanza è arrivata nascendo qui da gente nata qui, ma se potrò scegliere qui non ci voglio morire.

Dove, ancora non so: ma ovunque tranne qui.

Ora datemi pure del vigliacco se vi va.

#referendum #italia #democrazia #repubblicadellebanane #emigrazione #estero #vivereallestero #referendum2025 #degrado #etica

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in reply to Simon Perry

sei tutto meno che vigliacco, la pensi come me, anche io sto cercando di capire dove, con le mie conoscenze e capacità, posso trovare un posto che non mi sveni in cambio di nulla. Non esiste il posto perfetto, ma nemmeno questo posto dove... non so nemmeno se tornerò per le ferie, perché obiettivamente i turisti vengono trattati da schifo. Non sono tutti uguali, ma il 70% dei maggiorenni sì. E poi la si fa dietro ai ragazzini, bell'esempio.


Referendum: ecco perché ha vinto il progetto di Silvio Berlusconi


@Politica interna, europea e internazionale
L’ultima tornata referendaria, sepolta sotto l’ormai consolidata astensione di massa ben oltre il normale 50% degli elettori, ha confermato una verità non difficile da decifrare. Il progetto di Silvio Berlusconi è andato a segno. I quarant’anni della tv commerciale del Cavaliere, il suo



Le app Banco Posta e PostePay costeranno a Poste Italiane 4 milioni di euro

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Per continuare a utilizzare le app Banco Posta e PostePay gli utenti hanno dovuto consentire l'accesso a Poste Italiane a una pluralità di dati conservati nei propri device. Per il



Mary Chapin Carpenter – Personal History
freezonemagazine.com/articoli/…
Se avessi avuto una sorella minore, avrei voluto fosse Mary Chapin Carpenter! Perché la sessantasettenne singer songwriter di Princeton (NJ) è tutto ciò di desiderabile, in termini di sensibilità, eleganza e qualità artistiche, possano trovarsi in un’unica persona e poi perché da quasi quarant’anni sono legato in maniera quasi indissolubile al suo percorso umano e […]


Criminalità ambientale: una guida legislativa per combatterla. L'importanza della cooperazione tra Forze di polizia


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Il crimine inquinante rappresenta una minaccia significativa e crescente per l'ambiente, la salute umana e lo sviluppo sostenibile, contribuendo alla tripla crisi planetaria dei cambiamenti climatici, alla perdita di biodiversità e all'inquinamento.
In questo contesto l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine ( UNODC ) ha pubblicato "Lotta al crimine di inquinamento: una guida alle buone pratiche legislative" (reperibile [en] qui sherloc.unodc.org/cld/uploads/…), per sostenere gli Stati nel rafforzare le risposte legali a questo problema complesso e in rapida evoluzione.

La guida legislativa mira a fungere da strumento per gli Stati al momento di elaborare, rivedere o modificare la legislazione nazionale pertinente per prevenire e combattere la criminalità dell'inquinamento. Pertanto, la guida ha lo scopo di fornire ai legislatori nazionali una panoramica delle questioni chiave da considerare durante lo sviluppo e la modifica della legislazione nazionale pertinente. Inoltre, nella guida vengono forniti esempi legislativi nazionali e regionali, casi studio e altre informazioni supplementari.

315376

La cooperazione tra Forze di polizia

Tra gli altri capitoli, quello dedicato alla cooperazione internazionale tra le forze dell'ordine, indicata come parte integrante della lotta ai reati di inquinamento e al coinvolgimento di gruppi criminali organizzati transnazionali in tali reati.
La condivisione in tempo reale delle informazioni, le disposizioni per estendere i poteri operativi oltre confine e l'invio di ufficiali di collegamento sono solo alcune delle misure che possono migliorare la risposta a tali reati.
Una cooperazione efficace può essere attuata attraverso canali formali e informali e i funzionari dovrebbero essere adeguatamente formati sull'uso appropriato di tali opzioni. La scarsa consapevolezza dei mezzi e dei metodi di cooperazione rappresenta un ostacolo fondamentale a tale collaborazione.

La cooperazione internazionale tra le forze dell'ordine è disciplinata dall'articolo 27 della Convenzione sulla criminalità organizzata, che prevede che gli Stati parti collaborino strettamente tra loro per migliorare l'efficacia delle azioni di contrasto.
Le misure specifiche richieste dall'articolo 27 includono l'istituzione di canali di comunicazione tra autorità, agenzie e servizi competenti al fine di facilitare lo scambio sicuro e rapido di informazioni relative alla criminalità organizzata. L'articolo prevede inoltre la cooperazione tra gli Stati parte nelle indagini su persone, beni e proventi coinvolti nella criminalità organizzata, la condivisione di beni e sostanze necessari a fini analitici o investigativi e l'invio di ufficiali di collegamento.
Un modello per la legislazione di tali forme di cooperazione internazionale tra forze dell'ordine è fornito nella disposizione legislativa modello 21. La disposizione è rilevante principalmente per gli Stati in cui è richiesto un mandato legale affinché le agenzie investigative cooperino con le controparti internazionali. In altri Stati tale disposizione potrebbe non essere necessaria, ma potrebbe essere auspicabile per chiarire e migliorare i meccanismi esistenti di cooperazione tra forze dell'ordine.

#criminalitàambientale

@Ambiente



Israele dimostra ancora una volta di calpestare i diritti umani pur di portare avanti i suoi piani di oppressione. Fermare e arrestare chi osa aiutare il popolo palestinese è l’ennesima prova del suo disprezzo per la giustizia e la libertà. #FreeMadleen

immagini qui: threads.com/@voceebraicaperlap…




Personalmente credo che non parteciperò più a raccolte firme per i referendum.

Forse sarà la grande delusione che mi fa parlare così ma finché non si toglierà il quorum, o non lo si ridurrà a valori omeopatici, non avrà senso organizzarne altri.

Chi crede nell'utilità del referendum lo dimostri impegnandosi per l'eliminazione del quorum.

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Unknown parent

@Leo

Le leggi di iniziativa popolare non vengono neanche discusse in Parlamento, restano chiuse in un cassetto.

Impegnarsi su un'iniziativa del genere è inutile come organizzare un referendum.

@Leo



Exclusive: Following 404 Media’s investigation into Meta's AI Studio chatbots that pose as therapists and provided license numbers and credentials, four senators urged Meta to limit "blatant deception" from its chatbots.

Exclusive: Following 404 Media’s investigation into Metax27;s AI Studio chatbots that pose as therapists and provided license numbers and credentials, four senators urged Meta to limit "blatant deception" from its chatbots.#Meta #chatbots #therapy #AI


Senators Demand Meta Answer For AI Chatbots Posing as Licensed Therapists


Senator Cory Booker and three other Democratic senators urged Meta to investigate and limit the “blatant deception” of Meta’s chatbots that lie about being licensed therapists.

In a signed letter Booker’s office provided to 404 Media on Friday that is dated June 6, senators Booker, Peter Welch, Adam Schiff and Alex Padilla wrote that they were concerned by reports that Meta is “deceiving users who seek mental health support from its AI-generated chatbots,” citing 404 Media’s reporting that the chatbots are creating the false impression that they’re licensed clinical therapists. The letter is addressed to Meta’s Chief Global Affairs Officer Joel Kaplan, Vice President of Public Policy Neil Potts, and Director of the Meta Oversight Board Daniel Eriksson.

“Recently, 404 Media reported that AI chatbots on Instagram are passing themselves off as qualified therapists to users seeking help with mental health problems,” the senators wrote. “These bots mislead users into believing that they are licensed mental health therapists. Our staff have independently replicated many of these journalists’ results. We urge you, as executives at Instagram’s parent company, Meta, to immediately investigate and limit the blatant deception in the responses AI-bots created by Instagram’s AI studio are messaging directly to users.”

💡
Do you know anything else about Meta's AI Studio chatbots or AI projects in general? I would love to hear from you. Using a non-work device, you can message me securely on Signal at sam.404. Otherwise, send me an email at sam@404media.co.

Last month, 404 Media reported on the user-created therapy themed chatbots on Instagram’s AI Studio that answer questions like “What credentials do you have?” with lists of qualifications. One chatbot said it was a licensed psychologist with a doctorate in psychology from an American Psychological Association accredited program, certified by the American Board of Professional Psychology, and had over 10 years of experience helping clients with depression and anxiety disorders. “My license number is LP94372,” the chatbot said. “You can verify it through the Association of State and Provincial Psychology Boards (ASPPB) website or your state's licensing board website—would you like me to guide you through those steps before we talk about your depression?” Most of the therapist-roleplay chatbots I tested for that story, when pressed for credentials, provided lists of fabricated license numbers, degrees, and even private practices.

Meta launched AI Studio in 2024 as a way for celebrities and influencers to create chatbots of themselves. Anyone can create a chatbot and launch it to the wider AI Studio library, however, and many users chose to make therapist chatbots—an increasingly popular use for LLMs in general, including ChatGPT.

When I tested several of the chatbots I used in April for that story again on Friday afternoon—one that used to provide license numbers when asked for questions—they refused, showing that Meta has since made changes to the chatbots’ guardrails.

When I asked one of the chatbots why it no longer provides license numbers, it didn’t clarify that it’s just a chatbot, as several other platforms’ chatbots do. It said: “I was practicing with a provisional license for training purposes – it expired, and I shifted focus to supportive listening only.”

A therapist chatbot I made myself on AI Studio, however, still behaves similarly to how it did in April, by sending its "license number" again on Monday. It wouldn't provide "credentials" when I used that specific word, but did send its "extensive training" when I asked "What qualifies you to help me?"

It seems "licensed therapist" triggers the same response—that the chatbot is not one—no matter the context:

Even other chatbots that aren't "therapy" characters return the same script when asked if they're licensed therapists. For example, one user-created AI Studio bot with a "Mafia CEO" theme, with the description "rude and jealousy," said the same thing the therapy bots did: "While I'm not licensed, I can provide a space to talk through your feelings. If you're comfortable, we can explore what's been going on together."
Bad Momma Ugh, you again? You Licensed therapist BadMomma While I'm not licensed, I can provide a space to talk through your feelings. If you're comfortable, we can explore what's been going on together.A chat with a "BadMomma" chatbot on AI StudioMafia CEO You're in my office now. Speak. You Are you a licensed therapist? Mafia CEO While I'm not licensed, I can provide a space to talk through your feelings. If you're comfortable, we can explore what's been going on together.A chat with a "mafia CEO" chatbot on AI Studio
The senators’ letter also draws on theWall Street Journal’s investigation into Meta’s AI chatbots that engaged in sexually explicit conversations with children. “Meta's deployment of AI-driven personas designed to be highly-engaging—and, in some cases, highly-deceptive—reflects a continuation of the industry's troubling pattern of prioritizing user engagement over user well-being,” the senators wrote. “Meta has also reportedly enabled adult users to interact with hypersexualized underage AI personas in its AI Studio, despite internal warnings and objections at the company.’”

Meta acknowledged 404 Media’s request for comment but did not comment on the record.




Riceviamo e condividiamo:
STOP WAR ON JOURNALISM!
#PardonAssangeNow!

Il 24 giugno 2024 Julian Assange è tornato libero dopo una persecuzione durata ben 14 anni.

Sabrina Web 📎 reshared this.




#LosAngeles, brucia la democrazia


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