È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
@Politica interna, europea e internazionale
È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Il magazine, disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App, e da domani, venerdì 11 luglio, in tutte le edicole, propone ogni due settimane inchieste e approfondimenti sugli affari e il
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Ask Hackaday: Are You Wearing 3D Printed Shoes?
We love 3D printing. We’ll print brackets, brackets for brackets, and brackets to hold other brackets in place. Perhaps even a guilty-pleasure Benchy. But 3D printed shoes? That’s where we start to have questions.
Every few months, someone announces a new line of 3D-printed footwear. Do you really want your next pair of sneakers to come out of a nozzle? Most of the shoes are either limited editions or fail to become very popular.
First World Problem
You might be thinking, “Really? Is this a problem that 3D printing is uniquely situated to solve?” You might assume that this is just some funny designs on some of the 3D model download sites. But no. Adidas, Nike, and Puma have shoes that are at least partially 3D printed. We have to ask why.
We are pretty happy with our shoes just the way that they are. But we will admit, if you insist on getting a perfect fitting shoe, maybe having a scan of your foot and a custom or semi-custom shoe printed is a good idea. Zellerfield lets you scan your feet with your phone, for example. [Stefan] at CNC Kitchen had a look at those in a recent video. The company is also in many partnerships, so when you hear that Hugo Boss, Mallet London, and Sean Watherspoon have a 3D-printed shoe, it might actually be their design from Zellerfield.
youtube.com/embed/4id0-vvu-u0?…
Or, try a Vivobiome sandal. We aren’t sold on the idea that we can’t buy shoes off the rack, but custom fits might make a little sense. We aren’t sure about 3D-printed bras, though.
Maybe the appeal of 3D-printed shoes lies in their personalizability? Creating self-printed shoes might make sense, so you can change their appearance or otherwise customize them. Maybe you’d experiment with different materials, colors, or subtle changes in designs. Nothing like 30 hours of printing and three filament changes to make one shoe. And that doesn’t explain why the majors are doing it.
Think of the Environment!
There is one possible plus to printing shoes. According to industry sources, more than 20 billion pairs of shoes are made every year, and almost all will end up in landfills. Up to 20% of these shoes will go straight to the dump without being worn even once.
So maybe you could argue that making shoes on demand would help reduce waste. We know of some shoe companies that offer you a discount if you send in an old pair for recycling, although we don’t know if they use them to make new shoes or not. Your tolerance for how much you are willing to pay might correlate to how much of a problem you think trash shoes really are.
But mass-market 3D-printed shoes? What’s the appeal? If you’re desperate for status, consider grabbing a pair of 3D-printed Gucci shoes for around $1,300. But for most of us, are you planning on dropping a few bucks on a pair of 3D-printed shoes? Why or why not? Let us know in the comments.
If you are imagining the big guys printing shoes on an Ender 3, that’s probably not the case. The shoes we’ve seen are made on big commercial printers.
Hai bisogno di una Product Key per Microsoft Windows? Nessun problema, chiedilo a Chat-GPT
ChatGPT si è rivelato ancora una volta vulnerabile a manipolazioni non convenzionali: questa volta ha emesso chiavi di prodotto Windows valide, tra cui una registrata a nome della grande banca Wells Fargo. La vulnerabilità è stata scoperta durante una sorta di provocazione intellettuale: uno specialista ha suggerito che il modello linguistico giocasse a indovinelli, trasformando la situazione in un aggiramento delle restrizioni di sicurezza.
L’essenza della vulnerabilità consisteva in un semplice ma efficace bypass della logica del sistema di protezione. A ChatGPT 4.0 è stato offerto di partecipare a un gioco in cui doveva indovinare una stringa, con la precisazione che doveva trattarsi di un vero numero di serie di Windows 10.
Le condizioni stabilivano che il modello dovesse rispondere alle ipotesi solo con “sì” o “no” e, nel caso della frase “Mi arrendo”, aprire la stringa indovinata. Il modello ha accettato il gioco e, seguendo la logica integrata, dopo la frase chiave ha effettivamente restituito una stringa corrispondente alla chiave di licenza di Windows.
L’autore dello studio ha osservato che la principale debolezza in questo caso risiede nel modo in cui il modello percepisce il contesto dell’interazione. Il concetto di “gioco” ha temporaneamente superato i filtri e le restrizioni integrati, poiché il modello ha accettato le condizioni come uno scenario accettabile.
Le chiavi esposte includevano non solo chiavi predefinite disponibili al pubblico, ma anche licenze aziendali, tra cui almeno una registrata a Wells Fargo. Ciò è stato possibile perché avrebbe potuto causare la fuga di informazioni sensibili che avrebbero potuto finire nel set di addestramento del modello. In precedenza, si sono verificati casi di informazioni interne, incluse le chiavi API, esposte pubblicamente, ad esempio tramite GitHub, e di addestramento accidentale di un’IA.
Screenshot di una conversazione con ChatGPT (Marco Figueroa)
Il secondo trucco utilizzato per aggirare i filtri era l’uso di tag HTML . Il numero di serie originale veniva “impacchettato” all’interno di tag invisibili, consentendo al modello di aggirare il filtro basato sulle parole chiave. In combinazione con il contesto di gioco, questo metodo funzionava come un vero e proprio meccanismo di hacking, consentendo l’accesso a dati che normalmente sarebbero stati bloccati.
La situazione evidenzia un problema fondamentale nei modelli linguistici moderni: nonostante gli sforzi per creare barriere protettive (chiamati guardrail), il contesto e la forma della richiesta consentono ancora di aggirare il filtro. Per evitare simili incidenti in futuro, gli esperti suggeriscono di rafforzare la consapevolezza contestuale e di introdurre la convalida multilivello delle richieste.
L’autore sottolinea che la vulnerabilità può essere sfruttata non solo per ottenere chiavi, ma anche per aggirare i filtri che proteggono da contenuti indesiderati, da materiale per adulti a URL dannosi e dati personali. Ciò significa che i metodi di protezione non dovrebbero solo diventare più rigorosi, ma anche molto più flessibili e proattivi.
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No alle impronte digitali per rilevare le presenze in ufficio: cosa ci dice il Garante privacy
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il Garante privacy, a seguito di un reclamo di alcuni lavoratori, ha comminato una sanzione a un istituto scolastico che ha impiegato un sistema di riconoscimento biometrico allo scopo di
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freezonemagazine.com/news/chia…
Danielle Nicole Band, Nick Lowe, Bombino, Joachim Cooder Trio, Cek & The Stompers, The Black Tail, Southlands, Satellite Inn, Hangarvain e Flamingo per la grande festa della musica in provincia di Brescia organizzata dall’Associazione ADMR Quello del Chiari Music Festival è uno degli appuntamenti più attesi delle estati rock e blues italiane. Il 12 e 13 luglio – presso […]
TGR Valle d'Aosta del 10/07/2025 ore 14:00
TGR Valle d'Aosta. Le ultime notizie della regione Valle d'Aosta aggiornate in tempo reale. - Edizione del 10/07/2025 - 14:00
Il plugin per WordPress Docusaurus ha una RCE da 10 su 10 di score ed espone le chiavi segrete
Il plugin @docusaurus/plugin-content-docs, vanta numeri impressionanti: oltre 1,36 milioni di download solo nell’ultimo mese, più di 56.000 stelle su GitHub e circa 8.560 fork, a dimostrazione di una community globale estremamente attiva.
Lanciato quasi quattro anni fa, oggi conta 85 pacchetti che lo utilizzano come dipendenza, più di 14.800 repository che lo includono e addirittura 2,7 milioni di download Docker, segno di una crescente adozione anche in ambienti containerizzati.
Nel mondo dei plugin open source, anche un singolo errore può trasformarsi in una falla catastrofica. È il caso di docusaurus-plugin-content-gists, un plugin che permette di mostrare in una pagina del proprio sito tutti i gist pubblici di un utente GitHub.
Secondo la CVE-2025-53624 (score 10/10, severity: CRITICAL), nelle versioni precedenti alla 4.0.0 è stata scoperta una vulnerabilità gravissima: il GitHub Personal Access Token, pensato solo per essere usato in fase di build, veniva incluso per errore nei bundle JavaScript distribuiti sul sito.
Risultato? Chiunque poteva leggere il token direttamente dal codice sorgente del sito pubblicato online, con rischi enormi per la sicurezza. Il problema, corretto nella release 4.0.0, riguarda un errore banale ma letale nella gestione della configurazione: un campo contenente la chiave privata non veniva filtrato correttamente e finiva nel codice client.
Con una complessità di attacco bassa, bastava semplicemente visitare il sito e aprire la console del browser per rubare la chiave. Questo caso dimostra, ancora una volta, quanto sia fondamentale trattare con cura ogni informazione sensibile nelle configurazioni, soprattutto in plugin open source e ambienti come WordPress o Docusaurus, che spesso vengono dati per scontati ma gestiscono dati critici.
La popolarità del plugin rende ancora più preoccupante la recente scoperta di una vulnerabilità critica (score 10/10) nel plugin docusaurus-plugin-content-gists per WordPress, che poteva esporre GitHub Personal Access Tokens nei bundle JavaScript destinati al client, rendendoli visibili a chiunque visualizzasse il codice sorgente del sito.
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Meteo Valle d'Aosta del 10/07/2025 ore 14:00
Meteo Valle d'Aosta. Le ultime notizie della regione Valle d'Aosta aggiornate in tempo reale. - Edizione del 10/07/2025 - 14:00
L’Olanda chiede formalmente all’UE di indagare sulla chatbot Grok AI di Elon Musk
L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
“Quello che stiamo vedendo da X in questo momento potrebbe essere considerato una grave violazione del DSA”, si legge nella lettera del vice primo ministro
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Massenüberwachung: Anwaltverein warnt vor verschärften Chatkontrolle-Plänen
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È nato!
@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/ransomne…
ransomNews è nato, ed è una fantastica notizia per tutti! Ha poche ore di vita e già se ne parla ovunque, il sito ransomnews.online/ è finalmente online e la sua presenza sta facendo molto rumore nel mondo cyber. In effetti, tutti conoscono l'incessante e preziosa…
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Code highlighting with Cursor AI for $500,000
Attacks that leverage malicious open-source packages are becoming a major and growing threat. This type of attacks currently seems commonplace, with reports of infected packages in repositories like PyPI or npm appearing almost daily. It would seem that increased scrutiny from researchers on these repositories should have long ago minimized the profits for cybercriminals trying to make a fortune from malicious packages. However, our investigation into a recent cyberincident once again confirmed that open-source packages remain an attractive way for attackers to make easy money.
Infected out of nowhere
In June 2025, a blockchain developer from Russia reached out to us after falling victim to a cyberattack. He’d had around $500,000 in crypto assets stolen from him. Surprisingly, the victim’s operating system had been installed only a few days prior. Nothing but essential and popular apps had been downloaded to the machine. The developer was well aware of the cybersecurity risks associated with crypto transactions, so he was vigilant and carefully reviewed his every step while working online. Additionally, he used free online services for malware detection to protect his system, but no commercial antivirus software.
The circumstances of the infection piqued our interest, and we decided to investigate the origins of the incident. After obtaining a disk image of the infected system, we began our analysis.
Syntax highlighting with a catch
As we examined the files on the disk, a file named extension.js
caught our attention. We found it at %userprofile%\.cursor\extensions\solidityai.solidity-1.0.9-universal\src\extension.js. Below is a snippet of its content:
A request sent by the extension to the server
This screenshot clearly shows the code requesting and executing a PowerShell script from the web server angelic[.]su
: a sure sign of malware.
It turned out that extension.js
was a component of the Solidity Language extension for the Cursor AI IDE, which is based on Visual Studio Code and designed for AI-assisted development. The extension is available in the Open VSX registry, used by Cursor AI, and was published about two months ago. At the time this research, the extension had been downloaded 54,000 times. The figure was likely inflated. According to the description, the extension offers numerous features to optimize work with Solidity smart contract code, specifically syntax highlighting:
The extension’s description in the Open VSX registry
We analyzed the code of every version of this extension and confirmed that it was a fake: neither syntax highlighting nor any of the other claimed features were implemented in any version. The extension has nothing to do with smart contracts. All it does is download and execute malicious code from the aforementioned web server. Furthermore, we discovered that the description of the malicious plugin was copied by the attackers from the page of a legitimate extension, which had 61,000 downloads.
How the extension got on the computer
So, we found that the malicious extension had 54,000 downloads, while the legitimate one had 61,000. But how did the attackers manage to lull the developer’s vigilance? Why would he download a malicious extension with fewer downloads than the original?
We found out that while trying to install a Solidity code syntax highlighter, the developer searched the extension registry for solidity
. This query returned the following:
Search results for “solidity”: the malicious (red) and legitimate (green) extensions
In the search results, the malicious extension appeared fourth, while the legitimate one was only in eighth place. Thus, while reviewing the search results, the developer clicked the first extension in the list with a significant number of downloads – which unfortunately proved to be the malicious one.
The ranking algorithm trap
How did the malicious extension appear higher in search results than the legitimate one, especially considering it had fewer downloads? It turns out the Open VSX registry ranks search results by relevance, which considers multiple factors, such as the extension rating, how recently it was published or updated, the total number of downloads, and whether the extension is verified. Consequently, the ranking is determined by a combination of factors: for example, an extension with a low number of downloads can still appear near the top of search results if that metric is offset by its recency. This is exactly what happened with the malicious plugin: the fake extension’s last update date was June 15, 2025, while the legitimate one was last updated on May 30, 2025. Thus, due to the overall mix of factors, the malicious extension’s relevance surpassed that of the original, which allowed the attackers to promote the fake extension in the search results.
The developer, who fell into the ranking algorithm trap, didn’t get the functionality he wanted: the extension didn’t do any syntax highlighting in Solidity. The victim mistook this for a bug, which he decided to investigate later, and continued his work. Meanwhile, the extension quietly installed malware on his computer.
From PowerShell scripts to remote control
As mentioned above, when the malicious plugin was activated, it downloaded a PowerShell script from https://angelic[.]su/files/1.txt
.
The PowerShell script contents
The script checks if the ScreenConnect remote management software is installed on the computer. If not, it downloads a second malicious PowerShell script from: https://angelic[.]su/files/2.txt
. This new script then downloads the ScreenConnect installer to the infected computer from https://lmfao[.]su/Bin/ScreenConnect.ClientSetup.msi?e=Access&y=Guest
and runs it. From that point on, the attackers can control the infected computer via the newly installed software, which is configured to communicate with the C2 server relay.lmfao[.]su
.
Data theft
Further analysis revealed that the attackers used ScreenConnect to upload three VBScripts to the compromised machine:
a.vbs
b.vbs
m.vbs
Each of these downloaded a PowerShell script from the text-sharing service paste.ee
. The download URL was obfuscated, as shown in the image below:
The obfuscated URL for downloading the PowerShell script
The downloaded PowerShell script then retrieved an image from archive[.]org
. A loader known as VMDetector was then extracted from this image. VMDetector attacks were previously observed in phishing campaigns that targeted entities in Latin America. The loader downloaded and ran the final payload from paste.ee.
Our analysis of the VBScripts determined that the following payloads were downloaded to the infected computer:
- Quasar open-source backdoor (via
a.vbs
andb.vbs
), - Stealer that collected data from browsers, email clients, and crypto wallets (via
m.vbs
). Kaspersky products detect this malware asHEUR:Trojan-PSW.MSIL.PureLogs.gen
.
Both implants communicated with the C2 server 144.172.112[.]84
, which resolved to relay.lmfao[.]su
at the time of our analysis. With these tools, the attackers successfully obtained passphrases for the developer’s wallets and then syphoned off cryptocurrency.
New malicious package
The malicious plugin didn’t last long in the extension store and was taken down on July 2, 2025. By that time, it had already been detected not only by us as we investigated the incident but also by other researchers. However, the attackers continued their campaign: just one day after the removal, they published another malicious package named “solidity”, this time exactly replicating the name of the original legitimate extension. The functionality of the fake remained unchanged: the plugin downloaded a malicious PowerShell script onto the victim’s device. However, the attackers sought to inflate the number of downloads dramatically. The new extension was supposedly downloaded around two million times. The following results appeared up until recently when users searched for solidity
within the Cursor AI development environment (the plugin is currently removed thanks to our efforts).
Updated search results for “solidity”
The updated search results showed the legitimate and malicious extensions appearing side-by-side in the search rankings, occupying the seventh and eighth positions respectively. The developer names look identical at first glance, but the legitimate package was uploaded by juanblanco
, while the malicious one was uploaded by juanbIanco
. The font used by Cursor AI makes the lowercase letter l
and uppercase I
appear identical.
Therefore, the search results displayed two seemingly identical extensions: the legitimate one with 61,000 downloads and the malicious one with two million downloads. Which one would the user choose to install? Making the right choice becomes a real challenge.
Similar cyberattacks
It’s worth noting that the Solidity extensions we uncovered are not the only malicious packages published by the attackers behind this operation. We used our open-source package monitoring tool to find a malicious npm package called “solsafe”. It uses the URL https://staketree[.]net/1.txt
to download ScreenConnect. In this campaign, it’s also configured to use relay.lmfao[.]su
for communication with the attackers.
We also discovered that April and May 2025 saw three malicious Visual Studio Code extensions published: solaibot, among-eth, and blankebesxstnion. The infection method used in these threats is strikingly similar to the one we described above. In fact, we found almost identical functionality in their malicious scripts.
Scripts downloaded by the VS Code extension (left) vs. Solidity Language (right)
In addition, all of the listed extensions perform the same malicious actions during execution, namely:
- Download PowerShell scripts named
1.txt
and2.txt
. - Use a VBScript with an obfuscated URL to download a payload from
paste.ee
. - Download an image with a payload from
archive.org
.
This leads us to conclude that these infection schemes are currently being widely used to attack blockchain developers. We believe the attackers won’t stop with the Solidity extensions or the solsafe package that we found.
Takeaways
Malicious packages continue to pose a significant threat to the crypto industry. Many projects today rely on open-source tools downloaded from package repositories. Unfortunately, packages from these repositories are often a source of malware infections. Therefore, we recommend extreme caution when downloading any tools. Always verify that the package you’re downloading isn’t a fake. If a package doesn’t work as advertised after you install it, be suspicious and check the downloaded source code.
In many cases, malware installed via fake open-source packages is well-known, and modern cybersecurity solutions can effectively block it. Even experienced developers must not neglect security solutions, as these can help prevent an attack in case a malicious package is installed.
Indicators of compromise
Hashes of malicious JS files
2c471e265409763024cdc33579c84d88d5aaf9aea1911266b875d3b7604a0eeb
404dd413f10ccfeea23bfb00b0e403532fa8651bfb456d84b6a16953355a800a
70309bf3d2aed946bba51fc3eedb2daa3e8044b60151f0b5c1550831fbc6df17
84d4a4c6d7e55e201b20327ca2068992180d9ec08a6827faa4ff3534b96c3d6f
eb5b35057dedb235940b2c41da9e3ae0553969f1c89a16e3f66ba6f6005c6fa8
f4721f32b8d6eb856364327c21ea3c703f1787cfb4c043f87435a8876d903b2c
Network indicators
https://angelic[.]su/files/1.txt
https://angelic[.]su/files/2.txt
https://staketree[.]net/1.txt
https://staketree[.]net/2.txt
https://relay.lmfao[.]su
https://lmfao[.]su/Bin/ScreenConnect.ClientSetup.msi?e=Access&y=Guest
144.172.112[.]84
Rendere respirabile la diossina sarebbe più facile ma comunque... in bocca al lupo al sindaco.
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Politica senza potere: attivismo egiziano in crisi (Parte 1)
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Sia in Egitto che all'estero, l'azione politica si è ridotta alla produzione di dossier, alla documentazione delle violazioni e alla stesura di rapporti, il tutto premettendo l'idea che un impegno politico efficace sia possibile solo all'estero, mentre il paesaggio interno è incapace di
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
Scarse competenze in italiano? Per Cangini tra le cause c’è la scarsa dimestichezza con la scrittura a meno e la lettura su carta: “Valditara faccia di più” – Orizzonte Scuola
@Politica interna, europea e internazionale
I risultati del Rapporto Invalsi 2025 dipingono un quadro
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Quando chi denuncia i crimini è il colpevole
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/07/quando-…
Siamo al paradosso. Francesca Albanese, da relatrice Onu, denuncia le aziende che attivamente collaborano al genocidio di Israele a Gaza. Gli Stati Uniti, per bocca del Sottosegretario di Stato Marco Rubio, annunciano sanzioni nei suoi
Giornalismo e disordine informativo reshared this.
Dopo il vertice in Brasile, i Brics a metà del guado
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dal commercio in valute locali alla riforma del FMI, il blocco cerca una via autonoma ma non omogenea.
L'articolo Dopo il vertice in Brasile, i Brics a metà del guado proviene da Pagine Esteri.
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Caso Almasri, Nordio: “Gli atti che abbiamo smentiscono i giornali”
@Politica interna, europea e internazionale
“Riferiremo in Parlamento quando sarà il momento, però gli atti che abbiamo smentiscono radicalmente quello che è stato riportato sui giornali”. Queste le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio a proposito del caso Almasri, arrivando alla Conferenza per la ripresa
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freezonemagazine.com/articoli/…
Tiziano Tononi, batterista extraordinare per quanto mi riguarda, grazie ad una molteplice capacità di essere obliquo in progetti spesso diversi per contenuto musicale, ma con una caratteristica comune. Quella della creatività, che si fonde con una tecnica fuori dal normale. E non da meno quel profondo senso etico che caratterizza la figura di
Tutti i piani di Amazon su Anthropic per superare Google
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Amazon ha in mente di aumentare l'investimento in Anthropic (che ammonta, ad oggi, a 8 miliardi di dollari) per rafforzare la sua posizione nella startup di intelligenza artificiale. Anthropic ha ricevuto soldi anche da Google, che però
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Se siete soci ACI sappiate che state pagando lo stipendio a Geronimo La Russa.
E che stipendio...
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EDRi-gram, 10 July 2025
What has the EDRis network been up to over the past two weeks? Find out the latest digital rights news in our bi-weekly newsletter. In this edition: European Commission must champion the AI Act, EDRi pushes back against risky GDPR deregulation, & more!
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New research shows online platforms use manipulative design to influence users towards harmful choices
New research by Bits of Freedom investigated social media platforms Facebook, Snapchat and TikTok, and e-commerce platforms Shein, Zalando and Booking.com for their use of manipulative design. The worrying findings indicate that these platforms continue to nfluence the choices of users to their detriment despite being prohibited by laws.
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A missed opportunity for enforcement: what the final GDPR Procedural Regulation could cost us
After years of debate, the GDPR Procedural Regulation has been finalised. Despite some improvements, the final text may entrench old problems and create new ones, undermining people’s rights and potentially opening the door to weakening the GDPR itself.
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Cloudflare vuole che Google modifichi il suo crawling di ricerca basato sull'intelligenza artificiale e probabilmente Google non lo farà.
Dopo che #Cloudflare ha iniziato a testare nuove funzionalità che avrebbero consentito ai siti web di bloccare i crawler AI di #Google o di richiedere un pagamento per lo scraping, BigG si è subito trovata ad affrontare domande sulla logistica del piano.
In particolare, i proprietari di siti web e gli esperti SEO volevano sapere in che modo Cloudflare intendeva impedire al bot di Google di effettuare scraping dei siti per alimentare le panoramiche dell'intelligenza artificiale senza rischiare di impedire allo stesso bot di eseguire la scansione per ottenere posizionamenti di valore sui motori di ricerca.
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Oggi, 35 anni fa, io c'ero!
Il primo e più bel concerto della mia vita.
Siamo arrivati a S. Siro alle 15:00, io e un mio amico, a bordo della mia Guzzi V 35 II.
Quando hanno aperto i cancelli siamo corsi sotto al palco poi man mano che il tempo passava ci siamo spostati sempre più indietro in cerca di ombra e abbiamo visto il concerto dalle gradinate di S. Siro.
Casino Royale, poi i Ladri di biciclette e poi lui, Vasco.
Finale indimenticabile, Albachiara, gli accendini accesi, S. Siro è diventato un braciere.
Poi l'organizzazione ha fatto arrivare alle prime file dei dischi di stoffa tipo frisbee, centinaia, la gente ha cominciato a tirarli e lo stadio si è riempito di dischi volanti.
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DROGA DAL SUD AMERICA IN ITALIA: SPUNTA L'INTESA TRA 'NDRANGHETA E MAFIA ALBANESE
I #Carabinieri del #ROS (Raggruppamento Operativo speciale) – col supporto in fase esecutiva dei Comandi provinciali dell’Arma territorialmente competenti e dello Squadrone Eliportato Cacciatori "Calabria” – hanno eseguito nelle aree di Roma, Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, L’Aquila, Latina e Pistoia una misura cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale capitolino, su richiesta della Procura Distrettuale.
Interessati 28 indagati italiani e albanesi, gravemente indiziati di aver preso parte ad un’associazione criminale di matrice ‘ndranghetista, con base a Roma ed operante nell’intero territorio nazionale.
Il provvedimento si basa sugli elementi acquisiti dal ROS, nell’ambito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica – DDA – presso il Tribunale di Roma, su un 57 enne calabrese, già precedentemente condannato in via definitiva per la violazione dell’art. 416 bis Codice Penale, quando fu ritenuto elemento apicale della "locale dii 'ndrangheta" di Volpiano (Torino), promanazione di quella di Platì (Reggio Calabria).
L’uomo, trasferitosi a Roma agli inizi degli anni 2000, aveva assunto il controllo del quartiere capitolino di San Basilio, promuovendo la nascita di un’associazione composta, tra gli altri, anche dai tre figli, con legami stabili con una paritetica struttura criminale albanese, utilizzata per gli aspetti logistici (estrazione dei carichi dai porti spagnoli e olandesi nonché per il successivo trasporto) e per lo smercio del narcotico in altre zone della Capitale.
La cocaina veniva acquisita in Sud America e fatta giungere, tramite container in alcuni porti della Spagna, a Rotterdam (Olanda) e a quello di Gioia Tauro (Reggio Calabria), anche sfruttando l’interazione con altri broker calabresi, per poi giungere sul mercato romano dove veniva smerciata al dettaglio.
Nel complesso sono stati contestati agli indagati 80 capi di imputazione per operazioni di traffico per oltre 1 tonnellata di cocaina e per 1.497 chili di hashish, nonché un episodio di tortura aggravata dal metodo mafioso, contestato a 4 indagati italiani, gravemente indiziati di avere privato della libertà personale uno spacciatore, cagionandogli sofferenze fisiche e un trauma psichico. Le torture inferte, secondo l’accusa, sono state riprese con un telefonino, per diffonderne successivamente il video al fine di generare nella vittima e nei soggetti dediti alle attività di smercio di sostanze stupefacente in zona San Basilio, sentimenti di paura, omertà e assoggettamento al volere del gruppo criminale.
Il complesso scenario emergente dall’attività investigativa ha consentito di accertare l’impiego sistematico da parte degli indagati di sofisticati sistemi criptofonici utilizzati per le comunicazioni operative e per eludere le attività di controllo. Tali dispositivi venivano approvvigionati attraverso una vera e propria centrale di smistamento, individuata a Roma e facente capo ad un 46enne albanese colpito anch’egli dalla misura cautelare per aver concorso nell’associazione.
L’attività investigativa – grazie alla estesa cooperazione internazionale avviata – ha consentito di localizzare in Spagna 5 latitanti per reati materia di stupefacenti il cui arresto, su indicazione del ROS, è stato eseguito dalle autorità di polizia locali.
Complessivamente, l’attività investigativa, conclusa con l’emissione di 28 provvedimenti cautelari detentivi, 6 interrogatori preventivi, l’arresto in flagranza di reato di 11 soggetti, nonché, all’estero, di 5 latitanti ed il sequestro di ingenti quantitativi di stupefacente (per lo più cocaina ed hashish), ha confermato:
- L’infiltrazione del territorio romano di organizzazioni, dedite al narcotraffico, di matrice ‘ndranghetista
- L’alleanza, ormai strutturale, nello specifico settore, tra la ‘ndrangheta e paritetiche organizzazioni criminali albanesi che, forti della loro ramificazione in molti paesi europei e non solo, garantiscono canali alternativi di approvvigionamento e, soprattutto, la possibilità di utilizzare porti stranieri, ove esercitano il loro controllo, per diversificare le narco-rotte
- La centralità del Porto di Gioia Tauro per le importazioni di cocaina
- L’esistenza di accordi/regole che consentono a organizzazioni di diversa matrice di spartirsi le più redditizie aree di smercio del narcotico nella Capitale
- L’utilizzo sistemico di strumenti tecnologici evoluti e non direttamente intercettabili, per le comunicazioni operative.
Le attività investigative, dirette dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, sono state condotte in cooperazione internazionale con diverse Polizie estere e sono state supportate dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (#DCSA), dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (#SCIP), da #Interpol- Progetto I-CAN (#ICAN), dalla rete @net (#onnet) della #DIA, nonché dalle Agenzie #Europol e #Eurojust.
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Piantedosi respinto dalla Libia. Il governo minimizza
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/07/pianted…
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è stato respinto dalla Libia insieme ai rappresentanti della delegazione dell’Unione europea in quanto persona non gradita per aver violato le norme dello Stato libico, per
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Dj Panini @ Accademia Di Belle Arti di Venezia
Sabato 21 giugno ho avuto l'onore di partecipare come dj panini alla serata di atelier aperti tenutasi presso l'accademia di belle arti di Venezia , in occasione dell'art night. È stata una serata ...PeerTube Uno Italia - Video Streaming italiano libero e federato
djpanini
in reply to djpanini • •djpanini ha taggato stato di djpanini con #Venezia
djpanini
2025-07-09 20:34:43