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“Non essere cattivo” dieci anni dopo: Borghi e Marinelli ricordano il film di Caligari

[quote]ROMA – Quando ci si ritrova in compagnia degli amici di una vita, il tempo sembra non essere mai passato. Anche se, in realtà, sono trascorsi dieci anni e tante…
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Colpo da film al Louvre. Spariti i gioielli di Napoleone e dell’Imperatrice

PARIGI – Sembra la scena di un film, e invece è accaduto davvero. In appena sette minuti, una banda di quattro persone è stata in grado di mettere a segno…
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Meloni attacca la cultura woke e ammicca a Trump. Braga (Pd): “Da che parte sta l’Italia?”

[quote]ROMA – “Per mezzo secolo, la National Italian American Foundation è stata la voce incrollabile, il cuore pulsante e la spina dorsale della comunità italoamericana”. La presidente del Consiglio italiana…
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Guerra russo ucraina, Trump: “Mosca e Kiev si fermino”. Zelensky verso colloquio a Budapest

[quote]WASHINGTON – Russia e Ucraina “si fermino”. Il desiderio di Donald Trump nel conflitto russo ucraino è chiaro. Nonostante le richieste avanzate a Volodymyr Zelensky, il presidente americano ha smentito…
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Gaza, tregua in bilico ma Trump frena: “Cessate il fuoco in vigore”. Riaperti i valichi di Shalom e Kissufim

[quote]TEL AVIV – Nella fragile tregua tra Israele e Hamas, il governo di Tel Aviv annuncia la riapertura dei valichi di Kerem Shalom e Kissufim per il passaggio di aiuti.…
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Sistemi 4G e 5G inseriti tra gli asset strategici per la cybersicurezza


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Le reti 4G e 5G (non standalone e standalone) entrano a far parte delle categorie tecnologiche soggette a regole speciali di acquisizione per finalità di sicurezza nazionale. È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 243 del 18 ottobre 2025 il DPCM 2 ottobre 2025, che

la_r_go* reshared this.



butac.it/zelensky-working-visi…

questi filo putiniani rasentano il ridicolo... peccato alcuni si siano intestati la difesa dei palestinesi



Beiruth Livres 2025
freezonemagazine.com/news/beir…
Se c’è una città che nel suo stemma dovrebbe iscrivere il vocabolo “resilienza” questa è Beirut. La capitale del Libano più e più volte, nella sua storia recente, ha passato momenti drammatici, momenti che hanno fatto temere che non si sarebbe rialzata più: la guerra dei sei giorni del 1967 che vide l’arrivo nel paese […]
L'articolo Beiruth Livres 2025 proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
Se c’è una città che nel suo


Sapete dove si possono trovare informazioni sull'etica dei siti di vendita online?

Vi spiego il problema, devo comprare una piastra per toast e ne ho trovata una che mi piace parecchio.

Amazon: 30 euro
manomano.it: 35 euro
Mediaworld: 60 euro

Di Amazon sappiamo tutto e quindi la scartiamo ma di manomano.it (per esempio) che si sa?

Considerato che un sito di vendite online non produce nulla di suo mi limiterei a valutazioni su quanto rispetta i diritti dei lavoratori, poi ogni azienda che vende tramite quel sito si assumerà le sue responsabilità in materia di tutela dell'ambiente, diritti umani, ecc.

Grazie.



Criptovalute e cooperazione internazionale. Il ruolo dei Carabinieri Antifalsificazione Monetaria


Il Generale Gianluca Vitagliano (foto) del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, un reparto specializzato in indagini nell'ambito della contraffazione monetaria, del falso documentale e dei crimini digitali connessi all'uso di criptovalute, è recentemente intervenuto al Digital Innovation Forum – ComoLake 2025 a Villa Erba di Cernobbio, sul lago di Como, evento che ha riunito oltre 3.500 partecipanti, 240 relatori, 80 startup e 50 aziende, confermandosi come una delle principali piattaforme europee di confronto tra scienza, economia e istituzioni.

Il Generale Vitagliano

Il Generale Vitagliano ha indicato come il ruolo dei CC Antifalsificazione Monetaria include la tutela del cittadino e del sistema finanziario, con un'azione di contrasto all'uso illecito delle #criptovalute, che sono considerate un mondo in espansione e potenzialmente fertile per la criminalità se non soggette a prevenzione e contrasto.
Il comando traccia le transazioni all'interno della #blockchain tra wallet, seguendo i codici dei wallet per la de-anonimizzazione e la ricostruzione del motivo della transazione.
Per questo scopo, vengono impiegate nuove strumentazioni come il tracciamento basato su open source intelligence e l'analisi dei social media.
Il comandante ha evidenziato che il controllo è particolarmente complesso a causa della natura interconnessa del mondo delle criptovalute, con la ricerca di "paradisi criminali" in paesi come quelli dell'Africa o dell'Asia, o in nazioni non collaboranti con le forze dell'ordine.
Il reparto collabora attivamente con l' #UnioneEuropea e istituzioni accademiche nazionali ed europee, dimostrando una forte vocazione internazionale.

Il Reparto venne costituito sin dal 19 ottobre 1992**, in ottemperanza al D.M. del 22 gennaio 1992 che, nel quadro della ripartizione degli obiettivi tra le varie Forze di Polizia, riconosceva all’Arma dei Carabinieri il consolidato interesse nel settore del falso nummario.

Il 15 giugno 1999, il Nucleo veniva elevato a Comando di Corpo e ridenominato - come attualmente - "Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria".

Il 28 giugno 2021 con il Regolamento del Consiglio Europeo n.138/2001 il Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria veniva riconosciuto quale Autorità Nazionale per l’Arma dei Carabinieri (G.U. Unione Europea del 10 marzo 2009).

Con l'istituzione di tale Comando si è voluta assicurare una qualificata presenza dell’Arma dei Carabinieri a livello nazionale ed internazionale nel delicato settore della prevenzione e del contrasto al falso nummario.

I militari effettivi al Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, individuati attraverso una preliminare selezione, vengono specializzati nel particolare settore mediante la frequenza di specifici Corsi inerenti in diversi ambiti operativi di competenza, attraverso l’apprendimento del quadro normativo di riferimento e delle migliori prassi operative.

Il 12 luglio 2021, veniva istituita la Sezione Operativa di Napoli.

Il Reparto risultava pertanto articolato su una struttura di Comando e due Sezioni Operative: di Roma, con competenza al Centro-Nord, e di Napoli, con competenza al Centro-Sud.

Il 4 ottobre 2021 è stata infine istituita la Sezione Criptovalute con il compito di contrastare le emergenti dinamiche criminali legate all’utilizzo illecito delle criptovalute e l’uso di piattaforme informatiche illegali per la vendita di valuta ed altri prodotti contraffatti di specifica competenza del Comando (documenti d’identità, dati e supporti relativi a carte di pagamento, assegni e valori bollati) fornendo anche supporto specialistico ai Comandi territoriali dell’Arma e all’ Autorità Giudiziaria in campo nazionale.

#Armadeicarabinieri

#cooperazioneinternazionaledipolizia

@Notizie dall'Italia e dal mondo

fabrizio reshared this.



Benvenuto Debian!


Dopo circa sedici anni di Ubuntu come sistema operativo sul mio PC personale, ho finalmente fatto distro hopping verso #debian (Debian 13 Trixie).

L'ho presa molto comoda, ma finalmente un passo in avanti verso una distro più "comunitaria" e politiche di scelta programmi meno invadenti e vincolanti per l'utente.



GDPR: necessità normativa o ostacolo alla crescita economica

L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
Nel 2018 l’Europa ha cambiato il mondo, non con un prodotto o un’innovazione, ma con una legge sulla privacy. Il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) è stata una dichiarazione audace




L'interruzione di AWS di Amazon di oggi ha messo fuori uso Signal in alcune aree

Come ha detto qui Elena Rossini, a proposito dell'interruzione di #Signal

il lato positivo delle interruzioni dei server è che tirano il velo e rivelano alcune dure verità su chi c'è realmente dietro alcuni servizi che utilizziamo... soprattutto quelli che pensiamo siano alternative alle Big Tech (spoiler: forse non lo sono).

Un esempio lampante: l'interruzione di #Microsoft dell'anno scorso ha messo fuori uso #DuckDuckGo

mastodon.world/@Mer__edith/115…


Unpopular opinion: the silver lining in server outages is that they pull the curtain & reveal some hard truths about who is really behind some services we use... especially stuff we think are alternatives to Big Tech (spoiler: maybe they aren't).

Case in point: last year's #Microsoft outage took out #DuckDuckGo (mashable.com/article/microsoft…).

Today's Amazon's AWS outage took out #Signal in some areas: mastodon.world/@Mer__edith/115…

Oh my, is this time to convince my family & friends to move to Matrix? 🥲


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in reply to Informa Pirata

@informapirata

Ecco il perché del seguente post:

chaos.social/@delta/1153908376…

E l' idea di fondo di avere un profilo su più account è importante, soprattutto nelle zone a rischio. 🤔


The last 2-3 days there was a significant slow down with message sending, sometimes 15 seconds, via the default #chatmail relay .... Wasn't a CPU/RAM or other resource problem but a software configuration / implementation problem. After some hours of debugging it was solved by providing the "speed-adjust" proxy option to #postfix. message sending should be back to sub-second. No message was lost. Lesson learned: just search for "speed" in postfix docs first (and fix the offending module later).

Informa Pirata reshared this.



Don’t Believe Planck’s Constant? Measure It Yourself


We aren’t sure if [Looking Glass Universe] didn’t trust the accepted number for Planck’s constant, or just wanted the experience of measuring it herself. Either way, she took some LEDs and worked out the correct figure. Apparently, it hasn’t changed since we first measured it in 1916. But it’s always good to check.

The constant, if you need a refresher, helps explain things like why the color of light changes how the photoelectric effect manifests, and is at the root of quantum physics. LEDs are perfect for this experiment because, of course, they come in different colors. You essentially use a pot to tune down the LED until it just reaches the point where it is dark. Presuming you know the wavelength of the LED, you can estimate Planck’s constant from that and the voltage across the virtually ready-to-light LED. We might have used the potentiometer in a voltage divider configuration, but it should work either way.

The experiment showed that even a disconnected LED emits a few stray photons. But it was still possible to interpret the results. The constant is very tiny, so you’ll want your scientific calculator get do the math or, as she used, Wolfram Alpha.

The first result was off by the alarming amount of 1 x 10-40. No, that’s not alarming at all. That number is amazingly small.

This is a fairly common home physics experiment. You can do it quick, like [Looking Glass] did, or you can build something elaborate.

youtube.com/embed/Tf6MppviQpQ?…


hackaday.com/2025/10/20/dont-b…



Cyber attacco contro F5, una bomba a orologeria: ecco perché e come proteggersi


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il furto di vulnerabilità non ancora divulgate, ottenute nel cyber attacco contro F5, permette agli attaccanti di effettuare lo sfruttamento anche di cyber minacce per cui non è disponibile ancora una patch pubblica, accelerando il rischio exploit.



PODCAST. CINA. A Pechino al via il Comitato centrale


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Da oggi il leader Xi Jinping e altri leader del Partito comunista si riuniscono per definire gli obiettivi per i prossimi cinque anni. La corrispondenza di Shanghai di Michelangelo Cocco
L'articolo PODCAST. CINA. pagineesteri.it/2025/10/20/ori…



Vulnerabilità critica in Linux-PAM: Una nuova Privilege Escalation


Un’identificazione di vulnerabilità di alta gravità è stata attribuita al framework PAM (Pluggable Authentication Modules) con l’identificatore CVE-2025-8941. Questa vulnerabilità ha origine nel cuore dei sistemi operativi Linux e consente agli aggressori con accesso locale di sfruttare attacchi symlink e condizioni di gara per ottenere l’escalation completa dei privilegi di root.

Gli esperti di sicurezza avvertono che questo problema richiede un’attenzione immediata, soprattutto per i server e i desktop che si affidano a Linux-PAM per l’autenticazione degli utenti .

Gli strumenti open source più fidati non sono immuni dai rischi, poiché l’accesso come amministratore (root), che rappresenta il livello massimo di controllo in sistemi simili a Unix, può comportare violazioni dei dati e compromissioni su vasta scala del sistema, sottolineando le minacce insite anche nei più attendibili tra essi.

Emerge che gli utenti con bassi privilegi potrebbero diventare root, generando timori sia per le reti delle aziende che per i dispositivi individuali. Il CVE-2025-8941 ha ottenuto uno score di 7,8 sulla scala CVSS v3.1, a dimostrazione che, anche se si tratta di una privilege escalation, il suo potenziale è devastante.

I sistemi interessati includono tutte le versioni di Linux-PAM precedenti alle patch più recenti, comprese distribuzioni come Ubuntu, Fedora e Red Hat Enterprise Linux. Non è possibile lo sfruttamento remoto, ma il percorso locale amplifica i pericoli nelle configurazioni multiutente.

La vulnerabilità risiede nel modulo pam_namespace, che gestisce gli spazi dei nomi per le sessioni utente. Una gestione errata dei percorsi controllati dall’utente consente ad aggressori astuti di inserire link simbolici che dirottano i processi di creazione delle directory.

Sfruttando una condizione di competizione, l’aggressore inganna il sistema inducendolo a creare strutture sensibili sul file system root. Per comprendere il meccanismo, diamo un’occhiata a un esempio semplificato in pseudocodice:

La migliore difesa è l’applicazione rapida delle patch da parte dei fornitori di distribuzione, prevista a breve per la maggior parte delle varianti Linux. Fino ad allora, gli amministratori dovrebbero verificare i privilegi degli utenti locali, disabilitare le funzionalità pam_namespace non necessarie e monitorare eventuali attività sospette nei link simbolici utilizzando strumenti come auditd.

Sebbene i firewall per applicazioni web (WAF) o i sistemi di rilevamento delle intrusioni (IDS) offrano una protezione parziale contro le minacce correlate, non sono in grado di neutralizzare gli exploit locali che bypassano i livelli di rete. Gli esperti esortano le organizzazioni a dare priorità a questo aspetto nei loro cicli di gestione delle patch per evitare potenziali situazioni caotiche.

L'articolo Vulnerabilità critica in Linux-PAM: Una nuova Privilege Escalation proviene da Red Hot Cyber.

Gazzetta del Cadavere reshared this.



L’assedio ai dati spaziali: quando i Big Geodata diventano superficie d’attacco


Nel gennaio 2025, il data breach di Gravy Analytics ha squarciato il velo su un ecosistema di sorveglianza commerciale che molti preferivano ignorare: milioni di coordinate GPS, estratte da app popolari come Candy Crush, Tinder e MyFitnessPal, sono finite online rivelando percorsi verso ospedali, basi militari, luoghi di culto e abitazioni private.

Ma il vero scandalo non è stato il leak: è che quei dati venivano già venduti legalmente a enti governativi statunitensi che li usavano per sorveglianza senza controllo giudiziario.

Il panopticon digitale: come funziona la catena di tracciamento


Ogni volta che apriamo un’app apparentemente innocua, si attiva una catena invisibile ma precisa. Le SDK pubblicitarie integrate dagli sviluppatori richiedono permessi di geolocalizzazione, ovviamente sia su iOS che Android. Questi permessi non servono solo a mostrare annunci geolocalizzati: alimentano un’intera industria costruita sulla raccolta, aggregazione e rivendita della posizione.

Il meccanismo più pervasivo è il Real-Time Bidding (RTB), lo standard che governa le aste pubblicitarie in tempo reale. Quando un’app carica uno spazio pubblicitario, viene generata una bid request secondo lo standard OpenRTB. Questa richiesta contiene latitudine e longitudine precise, l’Advertising ID del dispositivo (GAID/IDFA), la precisione GPS, timestamp, IP e tipo di connessione. Questa bid request viene trasmessa in pochi millisecondi a decine di intermediari che possono archiviare, arricchire e rivendere quei dati.

Il risultato è un grafo di mobilità quasi univoco per ogni individuo.Un paper del MIT ha dimostrato che bastano quattro punti spazio-temporali per identificare univocamente il 95% delle persone. Non serve nemmeno il nome: le coordinate notturne rivelano dove abitiamo, quelle diurne dove lavoriamo, e l’incrocio con registri pubblici o LinkedIn completa il puzzle.

L’illusione dell’anonimizzazione


L’industria risponde con una parola magica: anonimizzazione. Ma la storia è piena di fallimenti. Nel 2006, Netflix ha pubblicato un dataset “anonimo” di rating: sono bastate poche recensioni su IMDb per re-identificare utenti reali. Nel 2013, Latanya Sweeney ha invece identificato il governatore del Massachusetts in un database medico usando solo CAP, data di nascita e genere.

Nel mondo del geospaziale, l’anonimizzazione è ancora più fragile. Arrotondare coordinate, aggiungere jitter casuale o pseudonimizzare l’ID sono difese cosmetiche che si sbriciolano davanti a dataset grandi e incroci con altre fonti. Per una vera anonimizzazione servirebbero aggregazione spaziale tramite H3/S2, temporal bucketing, Differential Privacy con epsilon documentato e k-anonimity con soppressione degli outlier. Ma queste tecniche riducono il valore commerciale dei dati, ed è per questo che l’industria preferisce l’illusione alla sostanza.

Il caso Gravy Analytics: Surveillance-as-a-Service


L’azienda Gravy Analytics raccoglieva coordinate GPS attraverso il bidstream pubblicitario da centinaia di app, utilizzando Google AdSense come vettore e spesso estraendo i dati all’insaputa degli stessi sviluppatori. Ma attraverso la controllata Venntel riforniva anche agenzie governative come (l’ormai famigerata) ICE e CBP. Qui emerge il cortocircuito normativo: la Costituzione americana tutela dalla sorveglianza senza mandato, ma non vieta al governo di acquistare da terze parti informazioni che non potrebbe ottenere direttamente.

La Federal Trade Commission aveva già sanzionato Gravy a dicembre 2024 – non per la raccolta, ma per la vendita senza consenso da parte degli utenti. Distinzione sottile che lasciava intatto il problema di fondo: la legalità formale non coincide con la legittimità sostanziale. Quando a gennaio 2025 oltre 30 milioni di coordinate sono finite online, la realtà è esplosa: traiettorie verso cliniche, moschee, basi militari, abitazioni di figure pubbliche. Tutto tracciabile, tutto identificabile.

Tobias Judin della Norwegian Data Protection Authority ha sintetizzato: “Può essere usato per influenzare, manipolare, ricattare.” Non è paranoia: è threat modeling applicato a dati personali per definizione e sensibili per inferenza.

I Big GeoData: un’infrastruttura invisibile


I dati spaziali non sono più mappe statiche. Sono un flusso continuo di intelligence: satelliti, droni, 5G, IoT e smartphone generano miliardi di coordinate al secondo. Sopra questo layer operano algoritmi AI che applicano clustering, map-matching e ranking dei POI per dedurre dove viviamo, chi frequentiamo, quali percorsi scegliamo. La stessa tecnologia che ottimizza il traffico può prevedere dove saremo tra un’ora.

In Italia, la Direttiva INSPIRE e il RNDT hanno creato un’infrastruttura nazionale di dati territoriali. Obiettivo nobile, ma senza governance forte (DPIA, minimizzazione, audit) la trasparenza rischia di diventare sorveglianza.

Italia: enforcement e rischi concreti


E quindi anche in Italia i casi si moltiplicano.

Un dipendente di Coop Alleanza 3.0 fu licenziato perché, secondo i dati del GPS sull’auto aziendale, non avrebbe utilizzato il permesso previsto dalla legge 104 per assistere la madre.

L’Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese è stata multata (50.000 €) dal Garante Privacy per aver richiesto ai dipendenti in modalità agile di timbrare via app con geolocalizzazione e dichiarare la propria posizione via email, senza idonea trasparenza né base legittima.

Il Garante ha anche sanzionato un’azienda che usava sistemi GPS sui veicoli aziendali per controllare circa 50 dipendenti, ritenuto un controllo a distanza illecito.

Il pattern è chiaro, in quanto anche tecniche legittime e ben accettate possono diventare illecite a seconda dell’uso. Il GDPR richiede base giuridica valida, minimizzazione dei dati e DPIA obbligatoria per trattamenti su larga scala. Ma manca ancora cultura di privacyby design: e allora vediamo proliferare geolocalizzazione attiva per default, log mai cancellati, scopi che si allargano silenziosamente, controlli di accesso insufficienti.

Threat model e difese


La catena dei dati ha numerosi punti di rottura: SDK con permessi “Always”, bidstream multi-tenant, bucket cloud mal configurati, export “temporanei” che diventano permanenti, dashboard con drill-down troppo fine. Le difese dovrebbero essere architetturali, come ad esempio aggregazione in celle H3/S2, Differential Privacy on-by-default, governance SDK rigida, cifratura at-rest, tokenizzazione, IAM per privilegio minimo, geo opt-in only nel bidstream, DPIA sistematiche, retention corta e automatizzata.

Alcuni consigli per noi utenti:

  • posizione solo “Durante l’uso”
  • disattivare geotag foto
  • reset periodico del Mobile Advertising ID
  • bloccare tracker (uBlock Origin/Brave)
  • usare DNS cifrati e VPN affidabili

Ed esercitare i diritti GDPR tramite accesso, opposizione, cancellazione, e segnalazioni al Garante.

Conslusione: Difendere la libertà di muoversi


I Big Data territoriali sono il gemello digitale del mondo fisico. La lezione del caso Gravy non è “più disclaimer”, ma richiede di riprogettare pipeline, permessi e business model: meno bidstream aperto, più edge e aggregazione; meno “precise by default”, più accountability verificabile.

Ogni coordinata è un dato personale, spesso sensibile per inferenza. È una questione di libertà: visitare un luogo senza essere osservati, muoverci senza essere profilati, sapere chi ci traccia e perché. E dire no, con effetti tecnici reali.

L'articolo L’assedio ai dati spaziali: quando i Big Geodata diventano superficie d’attacco proviene da Red Hot Cyber.



UCRAINA. Zelensky spiazzato dall’ennesimo voltafaccia di Trump


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Niente Tomahawk, "causerebbero un'escalation e servono a noi". Zelensky e i leader europei temono una manovra a tenaglia di Trump e Putin, che si incontreranno a Budapest
L'articolo pagineesteri.it/2025/10/20/mon…



CUBA. Con Lenin all’Avana, le sfide globali della sinistra


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Terzo incontro internazionale di pubblicazioni di partiti e movimenti di sinistra. Un appuntamento che ha riunito oltre 100 delegati di 36 nazioni
L'articolo CUBA. Con Lenin pagineesteri.it/2025/10/20/ame…



Francesca Incudine – il nuovo album
freezonemagazine.com/news/fran…
“RADICA” (Moonlight records/Ird) segna il ritorno di FRANCESCA INCUDINE, cantautrice e percussionista siciliana, che ritorna con un progetto discografico a 7 anni dalla vittoria della Targa Tenco. Radica è la parola siciliana per dire radice, ma anche nel più stretto senso letterale, quell’escrescenza nodosa sul tronco o sui rami che si forma in seguito a […]
L'articolo Francesca Incudine


mi chiedevo quanto ci volesse perché israele si rimangiasse tutti i miseri accordi....

RFanciola reshared this.

in reply to simona

Dal giorno prima dell'accordo Netanyahu &Co dicevano che Hamas lo stava violando, per cui davverp nessuna sorpresa!


LA DIFFERENZIATA A ROMA


Siamo all'Alessandrino in via del Grano alle ore 18.00 di oggi. Guardate il risultato della raccolta stradale con i cassonetti. A Roma non differenziano: nei cassonetti per l'indifferenziato sversano di tutto, compresi tanti materiali facilmente riciclabili.
A Roma, insomma, voto zero in raccolta differenziata.
Il sostegno a Gualtieri nella gestione del ciclo dei rifiuti equivale a essere partecipi di un fallimento, complici di un crimine ambientale e corresponsabili per danno erariale.






“Sei mia” – di Eleonora De Nardis


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/sei-mia…
Elisabetta ha due figli e si è appena separata dal marito quando incontra Massimo. Tra loro nasce un amore sincero e appassionato che a poco a poco si trasforma in qualcos’altro, in un rapporto verticale a senso unico, in una silenziosa e feroce gerarchia, prima tra oppresso e



Le parole: piccole bombe a orologeria del pensiero


Nasce, oggi più che mai, l’esigenza di dare senso alle parole, alle cose, ai rapporti umani, alla politica — intesa nel suo significato più nobile, quello dell’agire collettivo consapevole. Le parole, ormai, sembrano stanche, logore, a volte persino annoiate di noi. Le abbiamo usate così tanto, così male e così spesso, che si sono svuotate di significato come una vecchia batteria del telefono che non regge più la carica. Le nostre parole non sono più strumenti di comunicazione, ma spesso rumore di fondo. Per tornare a raccontare davvero, dobbiamo imparare a rigenerarle, a farle respirare di nuovo. E per farlo serve un atto coraggioso e quasi chirurgico: fare a pezzi le parole per ricostruirle. Questo processo si chiama manomissione — termine dal doppio volto. Da un lato significa alterazione, gesto “violativo” nei confronti del linguaggio. Dall’altro, dal latino manumissio, indica la liberazione di uno schiavo. E forse è proprio questo il punto: dobbiamo liberare le parole da ciò che le imprigiona, da significati abusati, da slogan vuoti e dal chiacchiericcio sterile dei social. Siamo legati a parole che spesso non corrispondono a ciò che vorremmo davvero dire. Ci autocensuriamo per paura dell’indifferenza o per quella fastidiosa insicurezza che ci spinge a cercare parole “giuste” anziché parole vere. Ma una parola, anche la più semplice, esprime un pensiero, un mondo interiore, un punto di vista. Se cambio la parola, cambio il pensiero. E se cambio il pensiero, inevitabilmente, cambia anche la mia percezione del mondo. Ecco perché il linguaggio non è mai neutro. È un atto di potere, un atto di creazione. Le parole costruiscono o distruggono, uniscono o separano, fanno nascere sogni o scavano abissi. Non c’è bisogno di essere poeti per capirlo: basta una discussione di coppia o un commento affrettato in riunione per rendersi conto che una sola parola può scatenare l’apocalisse o salvare la giornata. Il linguaggio, quindi, ha un impatto profondo sulla vita quotidiana. È necessario intervenire sul modo in cui lo usiamo, dosandolo come un farmaco: la giusta misura fa bene, l’eccesso può essere tossico. Imparare a misurare le parole non significa parlare meno, ma parlare meglio. Come ricordava Louise Hay: “Le parole sono un’arma molto potente perché influenzano il nostro stato d’animo, la nostra percezione del mondo e le nostre scelte. Proprio come scegliamo con cura il cibo, il nutrimento per il nostro corpo, occorre prestare attenzione anche alle parole che utilizziamo per il nostro dialogo interiore e per le interazioni con gli altri. Esse sono la base per la nostra forza e serenità interiore. Nelle parole è racchiuso il seme della felicità.” E allora forse dovremmo iniziare ogni mattina scegliendo con cura le parole da “indossare”, come facciamo con i vestiti. Alcune sono scomode, altre eleganti, altre ancora così leggere che ci fanno sentire più vivi. Dopotutto, una parola gentile costa meno di un caffè, ma può risvegliare un’anima addormentata. Con le parole, dunque, bisogna stare attenti: sono creature vive, capricciose, a volte dispettose. Più le misuriamo, più impariamo ad ascoltarle, e più riusciremo a farci ascoltare a nostra volta. Perché il vero dialogo non nasce dal parlare tanto, ma dal parlare bene — con cuore, misura e un pizzico di ironia. E ricordiamolo: le parole non sono solo quello che diciamo, ma anche quello che diventiamo dopo averle dette.


Mon. & Thu., Speak Out Against Cambridge ALPR Surveillance Rollout


We really need your help this week opposing the rollout of more surveillance tech and your voice deserves to be heard!

Surveillance company Flock wants to put up surveillance cameras enabled with Automatic License Plate Reader (ALPR) technology around Cambridge, as we reported previously. Police have used such data to identify women who sought an out-of-state abortion and to record who goes to protests. Flock shares this data with ICE and recently announced a partnership with Amazon’s Ring to make easier for Flock customers to request recordings from Ring cameras.

Cambridge PD says the data won’t be shared outside of Cambridge and people’s rights will be protected, but Flock hasn’t agreed to this limitation. We know that Flock shares the data widely. Once the ALPR records and video are in Flock’s system, they are as good in ICE’s hands or the hands of any other police department who wants to track people.

At this Monday’s Cambridge City Council on Oct. 20th at 5:30pm, Cambridge PD will defend the rollout of these cameras. City Councilors Patty Nolan, Sumbul Siddiqui and Jivan Sobrinho-Wheeler have called for reconsidering introducing more cameras to Cambridge. Sign up to speak against the rollout of Flock cameras. All you need to do is choose the meeting and fill out the form. You can present your comment in person or remotely and you will have between one and three minutes to speak, depending on the number of people asking to comment. Be sure to mention if you are a Cambridge resident. Also, election day is November 4th.

It is vital that we get the City Council to oppose this effort. Once they have these cameras up, they will call for more. However, if the Cambridge City Council does not reconsider the rollout of Flock cameras, then this Thursday, Oct. 23rd, at 9am, the Cambridge Pole and Conduit Commission will likely review and possibly approve Flock’s effort to put up to sixteen surveillance cameras enabled with Automatic License Plate Reader (ALPR) technology. Our friends at Digital 4th have mapped their locations:

The proposed camera locations are near public housing at Newtowne Court, Washington Elms and Roosevelt Towers and could be used to identify people who drive into the Cambridge Health Alliance’s Windsor Street Care Center, which offers reproductive healthcare services. There are even better maps with the property considered to be within 150 feet of the cameras at Digital 4th’s post.

We encourage Cambridge residents, especially those near the proposed camera sites to attend the Pole and Conduit Commission meeting. The registration link is up.

If you need ideas for what to include in your 1-3 minute comment for either meeting, checkout our previous blog post or Digital 4th’s post.

We are not alone in opposing this effort. Digital 4th, the ACLU, Cambridge DSA and others are turning people out. We need to lend our voice and get this surveillance expansion stopped!


masspirates.org/blog/2025/10/1…


ICE, Secret Service, Navy All Had Access to Flock's Nationwide Network of Cameras


A division of ICE, the Secret Service, and the Navy’s criminal investigation division all had access to Flock’s nationwide network of tens of thousands of AI-enabled cameras that constantly track the movements of vehicles, and by extension people, according to a letter sent by Senator Ron Wyden and shared with 404 Media. Homeland Security Investigations (HSI), the section of ICE that had access and which has reassigned more than ten thousand employees to work on the agency’s mass deportation campaign, performed nearly two hundred searches in the system, the letter says.

In the letter Senator Wyden says he believes Flock is uninterested in fixing the room for abuse baked into its platform, and says local officials can best protect their constituents from such abuses by removing the cameras entirely.

The letter shows that many more federal agencies had access to the network than previously known. We previously found, following local media reports, that Customs and Border Protection (CBP) had access to 80,000 cameras around the country. It is now clear that Flock’s work with federal agencies, which the company described as a pilot, was much larger in scope.

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L’intelligenza artificiale di Apple è stata beccata a scopiazzare dai prof

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
L'Ai di Apple è stata sorpresa a copiare testi piratati da due prof statunitensi. Ma le multe sono ridicole, le cause dispendiose e sempre più editori preferiscono accordarsi coi colossi per monetizzare qualcosa

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Upcoming Elections in the Netherlands: Will the Far Right Hold Its Ground? Will the Pirates throw soot in the FUD?


The Netherlands once again finds itself at a political crossroads. Less than two years after a coalition government collapsed under the weight of internal tensions, Dutch voters are preparing to decide what kind of leadership they want for their future.

On the 29th of October, Dutch people will be going to the polls to elect a new Tweede Kamer (Dutch lower house). Initially, the next elections were scheduled for 2028, but due to the fall of the 2024 cabinet, snap elections were called for.

On the 3rd of June, Geert Wilders, leader of the far-right conservative party PVV (Party for Freedom), walked away from the coalition due to different views on asylum policies. The cabinet led by Dick Schoof as prime minister ended with his resignation. The upcoming elections thus pose an opportunity for voters to shape the composition of their parliament anew.

The elections held in November 2023 led to talks that concluded in 2024, with the coalition appointing the independent Schoof as prime minister. The coalition was formed by the Party for Freedom (PVV), the largest party in the House of Representatives, with the People’s Party for Freedom and Democracy (VVD), New Social Contract (NSC), and the Farmer–Citizen Movement (BBB). The coalition was marked by its delicate nature and Wilders’ inability to converse with his fellow coalition members, often alienating them due to his narrow, inflexible views on migration, asylum, and social policies.

As the elections approach, a first debate was held on the 12th of October. It was expected that the populist nature of Wilders would take centre stage; however, he withdrew from the campaign and did not participate in the debate. [Earlier in the week, he had been mentioned in the list of targets of a terrorist group, and so, for security reasons, he decided not to participate in the debate, even after the group had been arrested, security had confirmed it to be safe, and possibilities for venue changes and online allocations were suggested.] In his absence, the leader of D66 (Democracy 66), Rob Jetten, joined in his place.

The debate featured Dilan Yeşilgöz, the leader of VVD (People’s Party for Freedom and Democracy, a conservative-liberal party), Henri Bontenb from CDA (Christian Democratic Appeal), Frans Timmermans from the recently combined GroenLinks-PvdA party (social democracy, green politics), and Rob Jetten. Key debate topics included asylum policies, how to address the current housing crisis, health care practices, and issues in Gaza. Despite party leaders fixating on the language of the debate rather than the policy proposals and personal attacks, the key topics of the election agenda were raised.

Given Wilders’ absence from this weekend’s debate, other party leaders had the opportunity to present their positions more prominently. This offers a hopeful outlook, as his strongly right-aligned views were not the focal point, allowing voters to engage with other perspectives. Considering Wilders’ rigid stance on migration during the previous government, he may have alienated not only other parties but also segments of his own voter base.

According to polling conducted at the beginning of October (ipsos-publiek.nl/actueel/ipsos…), support for the PVV has declined compared to 2023, yet it remains the most popular party. The most notable change is the decline in support for the VVD and NSC, two former coalition parties. It is also key to highlight the rise in support for CDA, a party that has previously stated its preference to work with the VVD rather than the PVV.

The shifting popularity of some parties from the previous coalition may signal a potential change in the composition of the next one. This could be encouraging news: the Netherlands might see a government more centrally aligned in its social and immigration policies and more open to dialogue. While the left and more progressive parties have yet to gain significant momentum (including the Dutch Pirate Party), there remains a possibility for a more moderate, centre-right coalition to emerge (rather than the previous extreme-right one).

So how are our Dutch Pirate Party colleagues faring?

The campaign has centered around the party leader Matthijs Pontier and focused on his appearances in public debates. The Piratenpartij Podcast has featured him and other candidates in discussions on the main Pirate points, and talking about Pirate Party history, and topics in the news.

With Dutch voters heading to the polls at the end of the month, there is still room for public opinion to evolve and for parties to rethink their alliances. For the moment, there is a cautious hope that the next Dutch government may take a more moderate path.


european-pirateparty.eu/upcomi…



Dopo le dichiarazioni del tizio del colle, fategli leggere le dichiarazioni di Von Der Layen, Kallas etc. Sono quelli "l'antidoto dei conflitti e delle guerre", di cui parlava col papa? Sempre vergognoso ogni volta che parla.


Non aspettiamo altre bombe per difendere i diritti essenziali


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/non-asp…
Dal momento che non abbiamo atteso le bombe per comprendere la gravità delle minacce contro Sigfrido Ranucci e Report, così come per le minacce contro i Saviano, i Borrometi, e tanti altri



L’importanza di “Autoritratto” risiede nella sua capacità di ridefinire il rapporto tra critico e artista adrianomaini.altervista.org/li…


Mario Tobino – Per le antiche scale
freezonemagazine.com/articoli/…
La follia, potrei dirlo con quasi assoluta certezza, probabilmente si perdona solo alle menti geniali che hanno portato e portano un beneficio all’umanità, ancor di più se sono artisti e soprattutto se la loro arte arriva o è arrivata a più gente possibile, perché vuol dire che le loro opere hanno quel filo sottile intriso […]
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GULMh - Linux Day 2025 a Macomer


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Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Anche quest’anno il GULMh in collaborazione con Centro di Servizi Culturali UNLA organizza il Linux Day a Macomer.L’...