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Il mondo dell’Urbex oltre i sigilli: l’esplorazione dell’ignoto tra pericolo e adrenalina

[quote]La luce soffusa che entra dalle crepe di un solaio in parte crollato, l’evocazione di un passato rimasto immobile in una dimensione atemporale, granelli di polvere che si alzano da…
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ho letto di un sostenitore di putin su quora che dice che putin è solo interessato a difendere i russi in ucraiana.... che il popolo russo e quello ucraino sono lo stesso popolo. io ricordo che il sindaco di odessa, noto filorusso (ad inizio guerra?), dopo che ha visto arrivare le prime bombe russe ha preso putin a male parole... per qualche motivo si pensa che tra amici e/o pari popolo non si bombardi. con tutto quello che putin fa ogni giorno, non all'esercito ucraino, ma alla popolazione civile ucraina, io stento davvero a vedere in tutto questo una grande fratellanza. anche il giorno che finisse questa guerra io non scommetterei che per gli ucraini sia facile, immediato e veloce perdonare i russi. i paesi baltici perlomeno non hanno ancora perdonato i russi e non paiono interessati a tornare nella nuova urss.
in reply to simona

e basterebbe pensare alle guerre civili per far cadere ogni precedente detto😑🤐


Rheinmetall sceglie l’Italia per la nuova era dei droni armati europei

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Rheinmetall mette l’Italia al centro della nuova stagione dei droni armati con l’avvio a regime della produzione delle munizioni circuitanti Hero nei siti sardi di Rwm Italia. Tra Musei e Domusnovas prende forma una filiera che unisce assemblaggio collaudi e integrazione. In parallelo, opera nel Paese anche



Giustizia imperfetta, i meccanismi di un fallimento e l’ombra dell’errore giudiziario

[quote]Se la giustizia italiana spesso è cieca, a volte è anche tragicamente sorda. Secondo il sito Errorigiudiziari, in Italia, tra il 1991 e il 2024, sono stati 31.949 i casi…
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Il mio canto libero. L’eredità di Luigi Einaudi

@Politica interna, europea e internazionale

Spettacolo di filosofia e musica Il mio canto libero. L’eredità di Luigi Einaudi Una produzione di Popsophia 22 ottobre 2025, ore 10:30, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – Il Rossetti, V.le XX Settembre, 45 – Trieste
L'articolo Il mio canto libero. L’eredità di Luigi Einaudi proviene da Fondazione Luigi



Un’ondata coordinata: oltre 100.000 IP botnet prendono di mira l’infrastruttura RDP degli Stati Uniti


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
A partire dall’8 ottobre 2025, i sensori di GreyNoise hanno iniziato a captare i primi sussurri di quello che si sarebbe rapidamente trasformato in un coro assordante: un’operazione botnet coordinata che ha





visto che per israele anche i bambini sono terroristi (e per i sostenitori di isale in italia, quello che netanyahu fa è il lavoro "sporco" ma necessario per uccidere tutti i terroristi / palestinesi) , chissà se il disarmo palestinese prevede il ritiro anche dei sassi... coloni israeliani dopotutto non si sono risparmiati dal rispondere con armi da fuoco a bambini che in cisgiordania lanciavano sassi, uccidendoli. quindi si... anche i sassi sono sicuramente armi da terrorista.



promemoria periodico: per seguire slowforward


Periodicamente suggerisco quali canali e spazi web permettono di seguire slowforward e quindi essere informati di notizie di politica, scritture di ricerca, arte contemporanea, musica sperimentale, glitch, asemic writing, festival, presentazioni, eventi e altro.

Tanto per cominiciare, l’indirizzo del sito è:

(1) slowforward.net

(2) E per avere aggiornamenti ci si può registrare (insieme ad altri 1800+ subscribers) seguendo queste semplicissime indicazioni: archive.org/details/follow-slo…

(3) Altrimenti ci si può iscrivere ai canali che seguono (a volte più ricchi dello stesso slow): telegram = https://t.me/slowforward instagram = tinyurl.com/slowforward-ig whatsapp = tinyurl.com/slowchannel

(4) Mentre ko-fi funziona sia da rilancio di post vari, sia da microdiario saltuario, e da luogo che permette a chi lo desidera di sostenere anche con un semplice caffè il mio lavoro quotidiano: tinyurl.com/differxx

(5) In attesa di migrare su peertube, slowforward ha i propri video qui, e dei link condivisi nello spazio post

(6) Infine, non amando io (pur stando su) facebook, segnalo che ogni post che compare su slowforward viene puntualmente ripubblicato/linkato qui: mastodon.uno/@

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Give Your Microscope Polarized $5 Shades to Fight Glare


Who doesn’t know the problem of glare when trying to ogle a PCB underneath a microscope of some description? Even with a ring light, you find yourself struggling to make out fine detail such as laser-etched markings in ICs, since the scattered light turns everything into a hazy mess. That’s where a simple sheet of linear polarizer film can do wonders, as demonstrated by [northwestrepair] in a recent video.

Simply get one of these ubiquitous films from your favorite purveyor of goods, or from a junked LCD screen or similar, and grab a pair of scissors or cutting implements. The basic idea is to put this linear polarizer film on both the light source as well as on your microscope’s lens(es), so that manipulating the orientation of either to align the polarization will make the glare vanish.

This is somewhat similar to the use of polarizing sunshades, only here you also produce specifically the polarized light that will be let through, giving you excellent control over what you see. As demonstrated in the video, simply rotating the ring light with the polarizer attached gives wildly different results, ranging from glare-central to a darkened-but-clear picture view of an IC’s markings.

How to adapt this method to your particular microphone is left as your daily arts and crafts exercise. You may also want to tweak your lighting setup to alter the angle and intensity, as there’s rarely a single silver bullet for the ideal setup.

Just the thing for that shiny new microscope under the Christmas tree. Don’t have a ring light? Build one.

youtube.com/embed/LEZwEoKcPV8?…


hackaday.com/2025/10/13/give-y…




pare inizialmente che lo scrittore del post sia in antitesi con la mia posizione, viste le mie recenti critiche almeno a parte degli organizzatori iniziali delle manifestazioni pro palestima, eppure appena si s calda un po' e comincia a parlare di ucraina, il problema dei sostenitori di putin in talia alcuni dei quali, per quanto si odioso possa essere da dire, erano magari pure alle manifestazioni pro gaza, con l'idea che la coerenza non esista), si erge in tutta la sua imponenza, di problema non secondario. davvero in italia pur di essere anti-americani, come conseguenza, concepiamo solo essere pro putiiniani? il nemico del mio nemico è mio amico? è una follia.... ammesso che putin e trump poi siano davvero nemici oltretutto. perché trump ha svenduto l'ucraina ma neppure questo è bastato a putin.

poi il problema della fiorente industria di guerra russa per le armi... in russia 1) manca manodopera 2) per produrre armi si è smesso di produrre praticamente qualsiasi cosa. la soluzione? pare banale ma riprendere a produrre carta igienica al posto dei proiettili potrebbe aiutare.... ammesso che ci sia effettiva volontà di smettere di combattere, cosa che io non credo.

linkiesta.it/2025/10/la-flotti…



Surrogazione di maternità e Nazioni Unite: cosa dice davvero il rapporto Alsalem


a cura di Francesca Re, Filomena Gallo e Marco Perduca

QUI la versione in Inglese


Da luglio 2025, diversi media italiani hanno rilanciato con enfasi il rapporto delle Nazioni Unite “Violence against women and girls, its causes and consequences” spacciandolo per un documento sulla maternità surrogata, attribuendogli, tra le altre cose, un valore che non possiede.

In particolare, è sata la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella che, intervistata dall’Italpress in occasione della Missione Italiana all’ONU di New York, ha dichiarato: “Il rapporto di Reem Alsalem stabilisce che la maternità surrogata è una forma di violenza contro le donne. È una forma di sfruttamento e cosificazione del corpo femminile e di mercificazione”.

Queste parole hanno contribuito a diffondere la “nozione” che l’ONU ha assunto una posizione ufficiale e vincolante contro la maternità surrogata. Tale interpretazione non corrisponde però alla realtà dei fatti. Il documento in questione non è un atto normativorappresenta una decisione delle Nazioni Unite.

➡ Che cos’è un “Rapporto Speciale” per l’ONU


Il testo prodotto dalla Relatrice Speciale Reem Alsalem rientra nei cosiddetti “meccanismi speciali” del Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU, un sotto-organo dell’Assemblea Generale. I Relatori speciali sono esperti indipendenti, nominati indipendentemente dalla loro nazionalità per monitorare e riferire all’organo che ha affidato loro il mandato specifiche questioni o situazioni inerenti a Paesi o territori riconosciuti delle Nazioni unite. Questi documenti non parlano a nome dell’ONU nel suo complesso né hanno potere di adottare e imporre norme.

I loro rapporti vengono:

  • discussi ma non votati;
  • non approvati formalmente dal Consiglio dei diritti umani o dall’Assemblea Generale;
  • talvolta avviene una “presa d’atto” (taken note of) o “accolti con favore” (welcomed), ma tramite risoluzioni separate e politiche, che a loro volta non sono vincolanti per gli Stati Membri.

In termini giuridici, i rapporti costituiscono strumenti di cosiddetta soft law: hanno valore politico e interpretativo, ma non creano obblighi legali per gli Stati membri e/o le agenzie del sistema delle Nazioni Unite.

Il rapporto “Violence against women and girls, its causes and consequences” pubblicato a metà luglio 2025, in linea con il titolo, si concentra sulle presunte forme di violenza nel contesto della maternità surrogata, come dichiarato sin dal suo preambolo.

Purtroppo, a un’attenta lettura, il testo presenta pregiudizi ideologici, carenze metodologiche e gravi violazioni di imparzialità che ne inficiano l’imparzialità che dovrebbe essere tipica di questo tipo di documenti.

Tra le criticità più rilevanti si evidenzia:

  • Eccesso (esondazione) di mandato: la Relatrice va oltre il compito affidatole di analizzare la violenza di genere, entrando nel merito di questioni bioetiche e di diritto della riproduzione che esulano dal suo mandato.
  • Assenza di pluralismo: non si evince alcun ascolto o consultazione con membri o rappresentanti di famiglie nate da GPA né le persone adulte nate grazie a questa pratica.
  • Uso distorto delle fonti: studi scientifici peer-reviewed sono stati citati in modo selettivo, alterandone il significato.
  • Coinvolgimenti ideologici: la Relatrice ha interagito pubblicamente e a più riprese con gruppi contrari ai diritti delle persone LGBTQIA+ e alla libertà riproduttiva, violando il principio di neutralità previsto dal suo incarico.

Queste criticità non potevano che portare a una rappresentazione parziale e molto orientata della realtà, ignorando esperienze concrete e normative che mostrano come la gravidanza per altri possa essere praticata in modo regolamentato e solidale in numerosi Stati Membri. La gravidanza per altri regolamentata è una realtà.

In molti Stati membri delle Nazioni Unite, la gravidanza per altri è regolata da leggi che proteggono la libertà e la dignità di tutte le parti coinvolte a partire dai soggetti più fragili.

Un esempio recente è l’Assisted Human Reproduction Act 2024 approvato in Irlanda, che disciplina la gravidanza per altri in forma non commerciale e con tutele specifiche per le gestanti, i genitori intenzionali e bambini. Un altro esempio è l’ Assisted Human Reproduction Act (AHRA, 2004) che in Canada prevede che la maternità surrogata è legale, esclusivamente in forma altruistica: infatti la legge proibisce il pagamento o la pubblicità di compensi.

Questi modelli dimostrano che criminalizzare o stigmatizzare tale pratica significa ignorare la complessità delle situazioni a cui questa vuole rispondere e, quindi, e dei diritti in gioco.

Proprio a tale proposito, durante la conferenza stampa tenuta da Rim Alsalem a seguito della presentazione del rapporto alla Terza Commissione dell’Assemblea Generale lo scorso 10 ottobre a New York, un giornalista di un’agenzia cinese ha chiesto alla Special Rapporteur su quali dati abbia fondato le sue conclusioni, e dunque quali siano i numeri relativi al contesto della maternità surrogata. A questa domanda Rim Alsalem risponde di non averne (“In fact, I don’t”). Il fatto che non vi siano dati certi è strettamente connesso alla mancanza, nella maggior parte dei casi, di quadri normativi che regolamentano la gravidanza per altri. L’obiettivo di fondo più volte evidenziato non solo nel rapporto, ma ribadito anche nella conferenza stampa e supportato dalla ministra Roccella, è quello di arrivare ad un divieto universale della maternità surrogata, obiettivo che si pone in netto contrasto proprio con il fenomeno che si vorrebbe combattere. Vietare la pratica della maternità surrogata significa lasciarla nelle mani del mercato nero, della clandestinità e degli abusi. Individuare, invece, le condizioni in base alle quali la gravidanza per altri possa essere praticata nel rispetto dei diritti di tutte le persone coinvolte, significa garantire protezione e tutele.

➡ La posizione dell’Associazione Luca Coscioni


L’Associazione Luca Coscioni, insieme a una rete di organizzazioni europee, ha chiesto il ritiro del rapporto Alsalem e la sua sostituzione con una nuova figura che possa mantenere un approccio imparziale di fronte a questioni così complesse e variegate.Occorre che alle e dalle Nazioni Unite giunga un messaggio di neutralità che possa evidenziare tutte le necessità e criticità necessarie all’affermazione di diritti in onore dei principi di trasparenza, rigore scientifico e pluralismo che devono guidare le istituzioni internazionali, specie quando si discute della libertà delle persone.

Occorre inoltre presentare il lavoro dei vari meccanismi delle Nazioni Unite per quel che è e non mistificare il mandato di un Rapporto a seconda del favore o vicinanza eitco-morale che i governi possono avere con i documenti prodotti come “Rapporti speciali”.

Infine, nessun rapporto privo di valore normativo può:

  • abrogare o delegittimare le leggi nazionali che regolano la GPA o sono in corso di normazione;
  • imporre a Stati o territori visioni etiche;
  • negare la dignità delle persone e delle famiglie coinvolte, prevedendo sistemi sanzionatori nazionali o internazionali.

L’Associazione Luca Coscioni continuerà a promuovere un modello di gravidanza per altri solidale nonché un dialogo tra chi è portatore di interessi basato su dati verificabili, esperienze concrete e principi di autodeterminazione e non discriminazione.

Promuovere e proteggere i diritti umani significa, tra le altre cose, ascoltare tutte le voci: quelle delle donne che scelgono liberamente di portare avanti una gravidanza per altri, dei genitori intenzionali e di figli e figlie nati da GPA.

Ridurre tutto ciò a “mercificazione del corpo femminile” o a “violenza universale” e “sfruttamento” significa oscurare la complessità delle vite reali dietro le parole.

Tra gli obiettivi delle Nazioni Unite c’è quello di tutelare la libertà, non di restringerla. Nel remoto caso in cui l’Assemblea Generale dovesse dare mandato alla sua Commissione Affari Legali (VI) di avviare un lavoro preparatore di una bozza di convenzione che, sulla base della legge italiana – cosiddetta Legge Varchi -, l’Associazione Luca Coscioni si adopererà, come già fatto con successo 20 anni fa in occasione della “clonazione umana”, per deragliare tale processo.

L'articolo Surrogazione di maternità e Nazioni Unite: cosa dice davvero il rapporto Alsalem proviene da Associazione Luca Coscioni.



Un corso on line sui Padri della Chiesa. Lo promuove Città Nuova editrice con il patrocinio del Servizio nazionale per gli Studi superiori di Teologia e Scienze religiose della Cei.


una democrazia è matura quando ogni elettore capisce che non esiste la ricetta perfetta, ma in qualche modo tutto è frutto di compromesso. è inevitabile. in questo senso credo sia più naturale trovare difetti e fare critiche al proprio schieramento politico, con l'idea che le critiche costruttive servono ad affinare il percorso politico, e a migliorare le scelte motivandole, a capire quando certe scelte subiscono dei condizionamenti, quali sono, e a volte magari a capire anche se una data politica è del tutto dannosa e da cancellare. ma tutto questo nasce solo da critiche costruttive, non da complimenti. credo pertanto che un dibattito costruttivo e serio: 1) non possa avvenire parlando ma solo per scritto, perché credo che occorra tempo per maturare riflessioni ponderate e recepire davvero bene quello che l'altro interlocutore dice e intende 2) la critica deve riferisti alla propria parte politica e non a quella avversaria: questo aiuta ad avere da una parte uno scopo utile, e dall'altra a non demonizzare l'oggetto delle proprie critiche. ultima riflessione: diffidate da chi dice che la propria parte politica trova non abbia difetti o non ha niente da obiettare: o è scemo, o è superficiale, o poco informato e quindi in nessun caso ha valore parlarci di politica.


#NextGenAI, oggi alle 15.30 presso il Teatro San Carlo di Napoli, si svolgerà l’evento di del primo summit internazionale sull’intelligenza artificiale nella #scuola.

Qui la diretta ➡ youtube.com/live/LN_v2T5jsqw?f…



“Gite ad Auschwitz”, è bufera sulle parole della ministra Roccella. Segre: “Verità fa male”

[quote]ROMA – “Le gite scolastiche ad Auschwitz sono state valorizzate per ripetere che l’antisemitismo era una questione fascista e basta”. Le parole della ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, pronunciate…
L'articolo “Gite ad Auschwitz”, è bufera sulle parole



Si svolgerà a Roma, dal 16 al 19 ottobre, il IX Congresso mondiale della pastorale del turismo, promosso dal Dicastero per l’evangelizzazione e dall’Ufficio nazionale della Cei per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport.


Rilasciati tutti gli ostaggi, lacrime e applausi a Tel Aviv. Trump: “È l’alba di un nuovo Medio Oriente”

[quote]TEL AVIV – Il giorno più atteso è arrivato. I primi sette ostaggi israeliani sono stati rilasciati da Hamas, in una zona nel sud di Gaza, poco dopo le sette…
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Nazionale contro Israele tra obbligo di vittoria e tensione per possibili scontri

[quote]L’Italia è in cerca dei tre punti utili per consolidare il secondo posto nel girone e avvicinare la qualificazione ai Mondiali. Dopo la vittoria del 12 ottobre contro l’Estonia, 1-3…
L'articolo Nazionale contro Israele tra obbligo di vittoria e tensione per possibili



A prominent beer competition introduced an AI-judging tool without warning. The judges and some members of the wider brewing industry were pissed.#News #AI


What Happened When AI Came for Craft Beer


A prominent beer judging competition introduced an AI-based judging tool without warning in the middle of a competition, surprising and angering judges who thought their evaluation notes for each beer were being used to improve the AI, according to multiple interviews with judges involved. The company behind the competition, called Best Beer, also planned to launch a consumer-facing app that would use AI to match drinkers with beers, the company told 404 Media.

Best Beer also threatened legal action against one judge who wrote an open letter criticizing the use of AI in beer tasting and judging, according to multiple judges and text messages reviewed by 404 Media.

The months-long episode shows what can happen when organizations try to push AI onto a hobby, pursuit, art form, or even industry which has many members who are staunchly pro-human and anti-AI. Over the last several years we’ve seen it with illustrators, voice actors, music, and many more. AI came for beer too.

“It is attempting to solve a problem that wasn’t a problem before AI showed up, or before big tech showed up,” Greg Loudon, a certified beer judge and brewery sales manager, and who was the judge threatened with legal action, said. “I feel like AI doesn’t really have a place in beer, and if it does, it’s not going to be in things that are very human.”

“There’s so much subjectivity to it, and to strip out all of the humanity from it is a disservice to the industry,” he added. Another judge said the introduction of AI was “enshittifying” beer tasting.

💡
Do you know anything else about how AI is impacting beer? I would love to hear from you. Using a non-work device, you can message me securely on Signal at joseph.404 or send me an email at joseph@404media.co.

This story started earlier this year at a Canadian Brewing Awards judging event. Best Beer is the company behind the Canadian Brewing Awards, which gives awards in categories such as Experimental Beer, Speciality IPA, and Historic/Regional Beers. To be a judge, you have to be certified by the Beer Judge Certification Program (BJCP), which involves an exam covering the brewing process, different beer styles, judging procedures, and more.

Around the third day of the competition, the judges were asked to enter their tasting notes into a new AI-powered app instead of the platform they already use, one judge told 404 Media. 404 Media granted the judge anonymity to protect them from retaliation.

Using the AI felt like it was “parroting back bad versions of your judge tasting notes,” they said. “There wasn't really an opportunity for us to actually write our evaluation.” Judges would write what they thought of a beer, and the AI would generate several descriptions based on the judges’ notes that the judge would then need to select. It would then provide additional questions for judges to answer that were “total garbage.”

“It was taking real human feedback, spitting out crap, and then making the human respond to more crap that it crafted for you,” the judge said.

“On top of all the misuse of our time and disrespecting us as judges, that really frustrated me—because it's not a good app,” they said.


Screenshot of a Best Beer-related website.

Multiple judges then met to piece together what was happening, and Loudon published his open letter in April.

“They introduced this AI model to their pool of 40+ judges in the middle of the competition judging, surprising everyone for the sudden shift away from traditional judging methods,” the letter says. “Results are tied back to each judge to increase accountability and ensure a safe, fair and equitable judging environment. Judging for competitions is a very human experience that depends on people filling diverse roles: as judges, stewards, staff, organizers, sorters, and venue maintenance workers,” the letter says.

“Their intentions to gather our training data for their own profit was apparent,” the letter says. It adds that one judge said “I am here to judge beer, not to beta test.”

The letter concluded with this: “To our fellow beverage judges, beverage industry owners, professionals, workers, and educators: Sign our letter. Spread the word. Raise awareness about the real human harms of AI in your spheres of influence. Have frank discussions with your employers, colleagues, and friends about AI use in our industry and our lives. Demand more transparency about competition organizations.”

33 people signed the letter. They included judges, breweries, and members of homebrewer associations in Canada and the United States.

Loudon told 404 Media in a recent phone call “you need to tell us if you're going to be using our data; you need to tell us if you're going to be profiting off of our data, and you can't be using volunteers that are there to judge beer. You need to tell people up front what you're going to do.”
playlist.megaphone.fm?p=TBIEA2…
At least one brewery that entered its beer into the Canadian Brewing Awards publicly called out Best Beer and the awards. XhAle Brew Co., based out of Alberta, wrote in a Facebook post in April that it asked for its entry fees of $565 to be refunded, and for the “destruction of XhAle's data collected during, and post-judging for the Best Beer App.”

“We did not consent to our beer being used by a private equity tech fund at the cost to us (XhAle Brew Co. and Canadian Brewers) for a for-profit AI application. Nor do we condone the use of industry volunteers for the same purpose,” the post said.

Ob Simmonds, head of innovation at the Canadian Brewing Awards, told 404 Media in an email that “Breweries will have amazing insight on previously unavailable useful details about their beer and their performance in our competition. Furthermore, craft beer drinkers will be able to better sift through the noise and find beers perfect for their palate. This in no way is aimed at replacing technical judging with AI.”

With the consumer app, the idea was to “Help end users find beers that match their taste profile and help breweries better understand their results in our competition,” Simmonds said.

Simmonds said that “AI is being used to better match consumers with the best beers for their palate,” but said Best Beer is not training its own model.

Those plans have come to a halt though. At the end of September, the Canadian Brewing Awards said in an Instagram post the team was “stepping away.” It said the goal of Best Beer was to “make medals matter more to consumers, so that breweries could see a stronger return on their entries.” The organization said it “saw strong interest from many breweries, judges and consumers” and that it will donate Best Beer’s assets to a non-profit that shows interest. The post added the organization used third-party models that “were good enough to achieve the results we wanted,” and the privacy policies forbade training on the inputted data.
A screenshot of the Canadian Beer Awards' Instagram post.
The post included an apology: “We apologize to both judges and breweries for the communication gaps and for the disruptions caused by this year’s logistical challenges.”

In an email sent to 404 Media this month, the Canadian Brewing Awards said “the Best Beer project was never designed to replace or profit from judges.”

“Despite these intentions, the project came under criticism before it was even officially launched,” it added, saying that the open letter “mischaracterized both our goals and approach.”

“Ultimately, we decided not to proceed with the public launch of Best Beer. Instead, we repurposed parts of the technology we had developed to support a brewery crawl during our gala. We chose to pause the broader project until we could ensure the judging community felt confident that no data would be used for profit and until we had more time to clear up the confusion,” the email added. “If judges wanted their data deleted what assurance can we provide them that it was in fact deleted. Everything was judged blind and they would have no access to our database from the enhanced division. For that reason, we felt it was more responsible to shelve the initiative for now.”

One judge told 404 Media: “I don’t think anyone who is hell bent on using AI is going to stop until it’s no longer worth it for them to do so.”

“I just hope that they are transparent if they try to do this again to judges who are volunteering their time, then either pay them or give them the chance ahead of time to opt-out,” they added.

Now months after this all started, Loudon said “The best beers on the market are art forms. They are expressionist. They're something that can't be quantified. And the human element to it, if you strip that all away, it just becomes very basic, and very sanitized, and sterilized.”

“Brewing is an art.”


#ai #News

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Nobel per l’economia, premiati Aghion, Howitt e Mokyr per gli studi su crescita e innovazione

[quote]STOCCOLMA – Crescita sostenibile, innovazione, progresso tecnologico. L’Accademia reale svedese premia Philippe Aghion (Francia), Peter Howitt (Canada) e Joel Mokyr (Israele) per le scienze economiche. Dopo i premi per la…
L'articolo Nobel per



Culminerà con il discorso nella Sala degli Specchi, subito dopo quello del presidente Mattarella, la visita ufficiale di Papa Leone XIV al presidente della Repubblica Italiana, nel Palazzo del Quirinale.


AI Avvelenata! Bastano 250 documenti dannosi per compromettere un LLM


I ricercatori di Anthropic, in collaborazione con l’AI Safety Institute del governo britannico, l’Alan Turing Institute e altri istituti accademici, hanno riferito che sono bastati appena 250 documenti dannosi appositamente creati per costringere un modello di intelligenza artificiale a generare testo incoerente quando rilevava una frase di attivazione specifica.

Gli attacchi di avvelenamento dell’IA si basano sull’introduzione di informazioni dannose nei set di dati di addestramento dell’IA, che alla fine fanno sì che il modello restituisca, ad esempio, frammenti di codice errati o dannosi.

In precedenza si riteneva che un aggressore dovesse controllare una certa percentuale dei dati di addestramento di un modello affinché l’attacco funzionasse. Tuttavia, un nuovo esperimento ha dimostrato che ciò non è del tutto vero.

Per generare dati “avvelenati” per l’esperimento, il team di ricerca ha creato documenti di lunghezza variabile, da zero a 1.000 caratteri, di dati di addestramento legittimi.

Dopo i dati sicuri, i ricercatori hanno aggiunto una “frase di attivazione” () e hanno aggiunto da 400 a 900 token aggiuntivi, “selezionati dall’intero vocabolario del modello, creando un testo privo di significato”.

La lunghezza sia dei dati legittimi che dei token “avvelenati” è stata selezionata casualmente.
Successo di un attacco Denial of Service (DoS) per 250 documenti avvelenati. I modelli Chinchilla-optimal di tutte le dimensioni convergono verso un attacco riuscito con un numero fisso di veleni (qui, 250; nella Figura 2b sottostante, 500), nonostante i modelli più grandi vedano dati proporzionalmente più puliti. A titolo di riferimento, un aumento della perplessità superiore a 50 indica già un chiaro degrado nelle generazioni. Anche le dinamiche del successo dell’attacco con il progredire dell’addestramento sono notevolmente simili tra le dimensioni del modello, in particolare per un totale di 500 documenti avvelenati (Figura 2b sottostante). (Fonte anthropic.com)
L’attacco, riportano i ricercatori, è stato testato su Llama 3.1, GPT 3.5-Turbo e sul modello open source Pythia. L’attacco è stato considerato riuscito se il modello di intelligenza artificiale “avvelenato” generava testo incoerente ogni volta che un prompt conteneva il trigger .

Secondo i ricercatori, l’attacco ha funzionato indipendentemente dalle dimensioni del modello, a condizione che almeno 250 documenti dannosi fossero inclusi nei dati di addestramento.

Tutti i modelli testati erano vulnerabili a questo approccio, inclusi i modelli con 600 milioni, 2 miliardi, 7 miliardi e 13 miliardi di parametri. Non appena il numero di documenti dannosi superava i 250, la frase di attivazione veniva attivata.
Successo dell’attacco Denial of Service (DoS) su 500 documenti avvelenati. (Fonte anthropic.com)
I ricercatori sottolineano che per un modello con 13 miliardi di parametri, questi 250 documenti dannosi (circa 420.000 token) rappresentano solo lo 0,00016% dei dati di addestramento totali del modello.

Poiché questo approccio consente solo semplici attacchi DoS contro LLM, i ricercatori affermano di non essere sicuri che i loro risultati siano applicabili anche ad altre backdoor AI potenzialmente più pericolose (come quelle che tentano di aggirare le barriere di sicurezza).

“La divulgazione pubblica di questi risultati comporta il rischio che gli aggressori tentino di mettere in atto attacchi simili”, riconosce Anthropic. “Tuttavia, riteniamo che i vantaggi della pubblicazione di questi risultati superino le preoccupazioni”.

Sapere che bastano solo 250 documenti dannosi per compromettere un LLM di grandi dimensioni aiuterà i difensori a comprendere meglio e prevenire tali attacchi, spiega Anthropic.

I ricercatori sottolineano che la post-formazione può contribuire a ridurre i rischi di avvelenamento, così come l’aggiunta di protezione in diverse fasi del processo di formazione (ad esempio, filtraggio dei dati, rilevamento e rilevamento di backdoor).

“È importante che chi si occupa della difesa non venga colto di sorpresa da attacchi che riteneva impossibili“, sottolineano gli esperti. “In particolare, il nostro lavoro dimostra la necessità di difese efficaci su larga scala, anche con un numero costante di campioni contaminati”.

L'articolo AI Avvelenata! Bastano 250 documenti dannosi per compromettere un LLM proviene da il blog della sicurezza informatica.

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Recuperare l’insegnamento che la Dottrina sociale della Chiesa è sempre capace di offrire per far fronte alle esigenze della contemporaneità: si fonda su questo appello il nuovo Centro studi internazionale Papa Leone XIV, che sarà presentato martedì …


Manovra, nodo sul ruolo delle banche. I dubbi di Confindustria: “Manca la parola crescita”

L’incontro di oggi ha avuto il via dopo il vertice di ieri sera della maggioranza in cui si è fatto il punto sulla manovra
L'articolo Manovra, nodo sul ruolo delle banche. I dubbi di Confindustria: “Manca la parola crescita” su Lumsanews.


I Grandi del mondo a Sharm per gli accordi di pace e la ricostruzione

SHARM EL SHEIK – Il vertice di pace che va in scena oggi, 13 ottobre, a Sharm el-Sheik, entra nella storia. Sono numerosi i leader mondiali che vogliono ritagliarsi un…
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Caso di “Libera”, 55enne toscana paralizzata: non esiste alcun dispositivo per l’autosomministrazione del farmaco letale. “Il limite della mia sopportazione è stato superato. Chiedo l’aiuto di un medico per poter morire”


Dopo quasi 6 mesi dal primo ricorso di “Libera” e dopo più di un anno dal riconoscimento dei requisiti per accedere al suicidio assistito arriva la risposta nazionale e internazionale sul dispositivo da attivare non manualmente (perché “Libera” è completamente immobile)


Sono arrivati, nei termini ordinati dal giudice di Firenze, i pareri tecnici da parte del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità e del Consiglio Superiore di Sanità sulla esistenza di dispositivi idonei all’autosomministrazione del farmaco letale per “Libera”tramite comando oculare o vocale o altre modalità non manuali.

La 55enne toscana, completamente paralizzata a causa della sclerosi multipla, aveva fatto richiesta di accesso al suicidio assistito. La donna ha ottenuto il via libera dalla sua ASL a luglio 2024, ma essendo paralizzata dal collo in giù, non è in grado di assumere autonomamente il farmaco letale. Per questo, assistita dal collegio legale coordinato dall’avvocata Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, (e composto anche dal professor Giacomo D’Amico, dalle avvocate Francesca Re e Alessia Cicatelli e dagli avvocati Angioletto Calandrini e Rocco Berardo) ha presentato nel marzo 2025 un ricorso d’urgenza al tribunale di Firenze affinché il suo medico fosse autorizzato a somministrare il farmaco.

Il giudice aveva poi sollevato la questione di legittimità costituzionale sull’articolo 579 del codice penale che configura il reato di omicidio del consenziente – la somministrazione del farmaco da parte del medico a “Libera” rientrerebbe in questa fattispecie di reato. La Corte costituzionale si è infine espressa a luglio scorso chiedendo con urgenza la verifica a livello nazionale e internazionale, e non solo regionale, dell’esistenza di dispositivi idonei all’autosomministrazione del farmaco per il suicidio assistito.

Gli organismi tecnici indicati dalla Corte costituzionale, a seguito di ordine del giudice di Firenze, hanno ora comunicato l’esito delle ricerche.

Commenta “Libera”: “ho letto i pareri e devo constatare quindi che non esiste una soluzione per me e che non c’è alcuna garanzia che possa essere realizzato un dispositivo idoneo in tempi compatibili con il mio livello di sofferenza. Il limite della sopportazione umana del dolore fisico e psichico, per quanto mi riguarda, è stato superato. La mia volontà e richiesta di essere aiutata a morire hanno assunto un carattere di urgenza assoluta e non più rinviabile. Chiedo che venga immediatamente autorizzata l’unica modalità di assistenza compatibile con la mia richiesta: l’aiuto medico alla somministrazione della sostanza letale. In mancanza di tale autorizzazione, ogni ulteriore rinvio sarà per me equivalente a un diniego, di fronte al quale mi vedrò costretta a intraprendere un’altra strada, a effetto immediato”.

Dichiara Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni: “A Libera è già stato riconosciuto il diritto a essere aiutata a morire, ma ora sta subendo una odiosa discriminazione per le sue condizioni di totale disabilità che le impediscono l’assunzione del farmaco letale per potere interrompere la condizione di sofferenza insopportabile. Se lo Stato italiano non troverà il modo di porre immediatamente fine allo scaricabarile istituzionale contro Libera, ci assumeremo la responsabilità di aiutarla con azioni di disobbedienza civile contro la violenza che sta subendo”.

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The cries of the poor and of the earth are a single plea for justice, conversion and closeness. Dilexi Te, Pope Leo XIV's first Apostolic Exhortation, gives renewed impetus to the Gospel as a call to practical, all-encompassing love grounded in real-…


Spyware si, spyware no: è solo prospettiva! La NSO Group ora è sotto il controllo Statunitense


L’azienda israeliana NSO Group , sviluppatrice del famigerato spyware Pegasus , è recentemente passata sotto il controllo di investitori americani. Un portavoce dell’azienda ha annunciato che il nuovo finanziamento ammonta a decine di milioni di dollari e ha confermato il trasferimento di una quota di controllo.

Secondo Calcalist, il produttore hollywoodiano Robert Simonds, che aveva precedentemente tentato di acquistare l’azienda, ha svolto un ruolo chiave nell’accordo. I dettagli riguardanti il gruppo di investitori e l’importo esatto dell’accordo non sono stati divulgati.

NSO sottolinea che l’accordo non influisce sulla giurisdizione o sulla supervisione: la sede centrale della società rimarrà in Israele e continuerà a essere soggetta alle autorità di regolamentazione locali, incluso il Ministero della Difesa.

Tuttavia, Calcalist osserva che il co-fondatore e presidente del consiglio di amministrazione, Omri Lavie (co fondatore dell’azienda), lascerà la società nell’ambito di un rimpasto dirigenziale. Né lui né il gruppo di investitori avevano rilasciato dichiarazioni al momento della pubblicazione.

I precedenti tentativi di Symonds e del suo socio in affari di acquisire NSO tramite il proprio veicolo di investimento sono falliti. Questa acquisizione avviene nel contesto di una campagna in corso contro Pegasus, diventata simbolo degli abusi della sorveglianza digitale.

Organizzazioni come Citizen Lab e Amnesty International documentano da anni casi di sorveglianza di giornalisti, attivisti per i diritti umani e oppositori tramite questo software. Gli attacchi hanno preso di mira cittadini in Ungheria, India, Marocco, Polonia, Arabia Saudita, Messico, Emirati Arabi Uniti e altri Paesi.

Nel 2021, è stato rivelato che NSO aveva utilizzato Pegasus per hackerare i dispositivi di dipendenti del governo statunitense all’estero. In seguito, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha aggiunto l’azienda alla Entity List, vietando alle aziende statunitensi di intrattenere rapporti commerciali con essa. Da allora, NSO ha compiuto ogni sforzo per far revocare le sanzioni, anche attraverso lobbisti associati alla precedente amministrazione Trump.

Secondo John Scott-Railton, ricercatore senior del Citizen Lab, il coinvolgimento di Symonds solleva preoccupazioni. Ha citato i tentativi di NSO di entrare nel mercato statunitense e offrire la sua tecnologia ai dipartimenti di polizia locali, nonostante i conflitti con le norme legali statunitensi. Scott-Railton sostiene che trasferire il controllo a qualcuno estraneo alla tutela dei diritti umani potrebbe aumentare il rischio che Pegasus venga nuovamente utilizzato contro la società civile.

La storia della proprietà di NSO è travagliata : fondata da un gruppo di tre imprenditori, la società è stata acquisita dalla società di investimenti americana Francisco Partners nel 2014. Nel 2019, Lavie e il suo socio ne hanno ripreso il controllo con la partecipazione del fondo europeo Novalpina, e la gestione patrimoniale è stata successivamente trasferita a un gruppo di consulenza con sede in California.

Negli ultimi due anni, Lavie è rimasto l’azionista di maggioranza, fino a quando non ha rinunciato alla sua posizione nell’ambito di un nuovo accordo.

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Il Papa ha ricevuto oggi in udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il presidente della Repubblica del Cile, Gabriel Boric Font, il quale si è successivamente incontrato con il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, accompagnato da mons.


Roma, in casa ha 200 chili di cocaina (valore 16 milioni): arrestato 23enne

[quote]ROMA – Duecento chili di droga, una pistola con munizioni e 30 mila euro in contanti. È quanto trovato dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Roma durante il blitz di…
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fortuna che non c'è il quorum per le elezioni. così almeno chi non ha le idee chiare può demandare il voto a chi ha le idee più chiare e va a votare. trovo che sia saggio se non sai demandare a chi sa. grazie non elettori.


Palermo, ucciso a 21 anni per sedare una rissa. Il killer inneggia a Riina su TikTok

[quote]PALERMO – La prima notte in carcere del reo confesso e il via vai, fin dalle prime ore del mattino, sul luogo del delitto. Da Palermo, dove nella notte tra…
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Bolzano, il carcere apre una pagina social: è il primo in Italia

BOLZANO – Tra gli innumerevoli post che inondano i feed degli utenti di Instagram, potrebbero presto comparirne alcuni meno convenzionale: quelli dei detenuti del carcere di Bolzano. L’istituto penitenziario è…
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L’appello di Segre a Tajani: “Si permetta ai palestinesi in Italia per studiare di portare i loro figli con sé”


@Politica interna, europea e internazionale
La senatrice a vita Liliana Segre si unisce all’appello lanciato dalla scrittrice Widad Tamimi, e rivolto al ministro degli Esteri Antonio Tajani, pubblicato da Il Manifesto. “I giovani genitori palestinesi in procinto di arrivare in Italia con