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oggi, 10 giugno, a milano: “per angelo lumelli”, incontro alla biblioteca lambrate


Angelo LumelliPer Angelo Lumelli
Biblioteca Lambrate di via Valvassori Peroni, 56
martedì 10 giugno 2025, ore 20:30
a cura di Giovanni Bonoldi

Il poeta Luigi Ballerini ha scelto la Biblioteca Lambrate (di cui è stato felicemente ospite per appuntamenti di poesia) per un incontro di non ordinaria portata dedicato ad Angelo Lumelli, poeta scomparso recentemente.
Poesia, prosa, critica letteraria, traduzione di filosofia dal tedesco (Hölderlin): i terreni in cui Lumelli ha seminato nel corso della sua esistenza, con acume e sensibilità notevoli, immediatamente riconoscibili.

Per Angelo Lumelli: così si intitola l’appuntamento letterario di martedì 10 giugno in Biblioteca Lambrate alle 20:30, introdotto e coordinato da Luigi Ballerini. In programma, per il piacere di vederlo raccontare, la proiezione di un filmato recentissimo con Lumelli nell’amata casa natale a Momperone vicino Mortara (dove ha sempre curato i campi e eli alberi da frutto con profondo rispetto della tradizione contadina), autore Tiziano Sossi.

Inoltre ben sette interventi: di Barbara Anceschi (“il verri”) per la parte editoriale, Giusi Busceti per la poesia, Caterina Galizia per l’ultimo “romanzo” (La vecchiaia del bambino Matteo), Pietro Bologna, Vincenzo Sammito, in collegamento da remoto i traduttori di Lumelli Nick Benson e Gianpiero Doebler (impresa ardua, sfida coraggiosa tradurlo, visto il suo funambolico lavoro linguistico). Per questo appuntamento hanno scritto un testo i poeti Luigi Ballerini e Milo De Angelis, che verranno distribuiti in copia al pubblico.

#AngeloLumelli #AssociazioneDipoesia #BarbaraAnceschi #BibliotecaLambrate #CaterinaGalizia #GianpieroDoebler #GiovanniBonoldi #GiusiBusceti #Hölderlin #LuigiBallerini #NickBenson #PerAngeloLumelli #PietroBologna #poesia #TizianoSossi #VincenzoSammito

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da oggi, 10 giugno: “tutta l’arte è relazionale:?” @ galleria erica ravenna (roma)


TUTTA L’ARTE È RELAZIONALE : ?
10 giugno – 31 ottobre 2025

Con una mostra collettiva inedita la Galleria Erica Ravenna – prendendo spunto dal saggio di Nicolas Bourriaud L’estetica relazionale (1998) – pone la questione dell’opera d’arte non come semplice oggetto, ma come risultato di un incontro dinamico tra artista e spettatore.

“Consideriamo innanzi tutto due fattori importanti, ossia i due poli di ogni creazione di ordine artistico: da un lato l’artista, dall’altro lo spettatore che, con il tempo, diviene la posterità.” (Marcel Duchamp).

Se l’artista avvia il processo creativo, spesso in solitudine, è l’interpretazione e il coinvolgimento di chi guarda a dare piena esistenza all’opera. Gli “artisti relazionali” sviluppano il teorema di Duchamp, esplorando diverse modalità di coinvolgimento e collaborazione del pubblico, invitando altri nel proprio processo creativo, rinunciando a parte del controllo, abbracciando il caso e fidandosi dello spettatore-trasformato-in-partecipante, trasformando infine l’opera d’arte in un dialogo bidirezionale in cui il significato è co-creato e l’esperienza è condivisa. L’estetica relazionale di Nicolas Bourriaud va oltre una semplice teoria dell’arte e diventa una filosofia della forma. La “forma” non è solo un aspetto visivo, ma una struttura coerente che emerge da uno scambio di elementi e configura l’esistenza, evidenziando l’importanza vitale dell’interazione umana e delle relazioni sociali.

Tutta L’ Arte è Relazionale: ? riunisce tre generazioni di artisti – Vincenzo Agnetti, Gianfranco Baruchello, Tomaso Binga, Alighiero Boetti, Céline Condorelli, Mike Kelley & Paul McCarthy, Mocellin & Pellegrini, Rirkrit Tiravanija –e propone una esplorazione del concetto e della sua evoluzione nel nostro tempo: un’era definita dal post-isolamento, dalla post-relazionalità, dalla post-produzione e dalla presenza incombente dell’intelligenza artificiale, dove la realtà è perpetuamente mediata dalla tecnologia e l’isolamento ha solo intensificato il nostro desiderio di connessioni autentiche ed esperienze condivise che trascendano lo schermo. L’estetica relazionale, con la sua enfasi sull’interazione umana e sul significato co-creato, risuona con una forza sempre maggiore. L’artista diventa un facilitatore, un catalizzatore di relazioni, un “produttore” di esperienze, o, come Vincenzo Agnetti lo ha definito, un “operatore culturale”, un cerimoniere di incontri veritieri.

Nel corso del suo svolgimento, la mostra comprenderà una serie di incontri, conversazioni e performances a cui, tra gli altri parteciperanno: Céline Condorelli, Mocellin Pellegrini, Germana Agnetti, Andrea Cortellessa, Ilaria Gianni, Colin Ledoux, Tara Londi, Carla Subrizi, Saverio Verini e Giordano Boetti Editions.
Siamo inoltre felici di annunciare l’intervento di Nicolas Bourriaud in occasione del finissage della mostra.

#AlighieroBoetti #art #arte #arteRelazionale #CélineCondorelli #GalleriaEricaRavenna #GianfrancoBaruchello #MikeKelleyPaulMcCarthy #MocellinPellegrini #NicolasBourriaud #RirkritTiravanija #TomasoBinga #VincenzoAgnetti



Israele dimostra ancora una volta di calpestare i diritti umani pur di portare avanti i suoi piani di oppressione. Fermare e arrestare chi osa aiutare il popolo palestinese è l’ennesima prova del suo disprezzo per la giustizia e la libertà. #FreeMadleen

immagini qui: threads.com/@voceebraicaperlap…

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cosa fare per la madleen: ora.
🚨🚨IMPORTANTE: cosa fare ora? Ce lo dicono i ragazzi della Madleen. 🧵🧵(thread con indicazioni, adesso spetta a noi!)

https://threadreaderapp.com/thread/1931871940995612970.html


#Gaza #Madleen #thread

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9 giugno 2025, h. 21: diretta video della presentazione del “libro della natura e del continuo”, di mario corticelli @ la finestra di antonio syxty


youtube.com/embed/BgK2CW05bVo?…

la Finestra di Antonio Syxty presenta il libro della natura e del continuo, di Mario Corticelli, déclic edizioni 2025, in conversazione con l’autore e Antonio Francesco Perozzi.

qui sopra la diretta youtube.
è possibile seguire anche su facebook:
facebook.com/lafinestradianton…

il libro:
declicedizioni.it/prodotto/lib…

#AntonioFrancescoPerozzi #déclic #LaFinestraDiAntonioSyxty #LibroDellaNaturaEDelContinuo #MarioCorticelli #MTM #MTMManifattureTeatraliMilanesi #presentazione #ProsaInProsa #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #video

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alia shamlakh sul ‘manifesto’ (online)


Alia Shamlakh

Dall’apocalisse di Gaza, in presenza di una lunga morte, in un Paese dove la vita è diventata un atto quotidiano di sopravvivenza, vi scrivo la mia testimonianza sanguinante – io, Alia Shamlakh. L’architetta che non costruisce più nulla se non la memoria che rischia di essere cancellata, l’architetta condannata a vivere tra le mappe distrutte e a scrivere nella polvere della sua casa diventata cenere. Eppure, io continuo a stare sopra le macerie e a cercare di portare a termine la mia missione, anche se tutto intorno a me distoglie lo sguardo. Scrivo la mia testimonianza con la speranza che sia un grido udibile di fronte a un mondo che è diventato sordo al crimine.

HO 37 ANNI, di cui due trascorsi nel cuore del massacro. Nei giorni del genocidio e della feroce carestia. Due anni di spostamenti ripetuti e continui, di tentativi di sopravvivenza, di danze sul filo del rasoio tra la vita e la morte. Qui la sopravvivenza è un evento eccezionale, non perché sappiamo come sopravvivere, ma perché schiviamo la morte per caso, è una questione di pochi minuti o di coincidenza. La nostra casa è stata bombardata mentre eravamo dentro. Noi, i nostri figli e i miei genitori anziani. Non siamo stati feriti, nessuno è morto in quel momento, ma la morte ci ha circondato e accompagnato, in tutti i luoghi che pensavamo «sicuri». Ci siamo rifugiati in un ospedale per sicurezza, ma abbiamo scoperto che ci stavamo rifugiando in una trappola. Piovevano proiettili ed eravamo intrappolati con centinaia di sfollati, affamati, assetati, terrorizzati. Le pareti tremavano, dal soffitto si respirava fumo, i nostri cuori morivano ogni volta e non venivano seppelliti.

Siamo fuggiti a sud di Gaza, a casa di un parente a Khan Younis, poi siamo fuggiti di nuovo all’estremo sud, a Rafah, poi a Deir al-Balah e poi di nuovo, speriamo per l’ultima volta, a Gaza City. Qui, all’inferno, non c’è spazio per pianificare. Bisogna improvvisare, tanto anche le aree «di sopravvivenza» vengono bombardate. Ricominciamo ogni volta, non perché siamo «forti», come alcuni amano dire, ma perché fermarsi è un lusso che non possiamo concederci. Stiamo solo salvando i nostri figli dall’orrore del momento, in attesa dell’orrore successivo.

IN 20 MESI di sfollamento e di fuga dalla morte, abbiamo costruito temporaneamente la nostra vita in una tenda. Una piccola tenda sulla strada che a malapena riesce a contenere il nostro respiro, figuriamoci tredici corpi. Nessuna sicurezza. Nessuna privacy. Nessun bene essenziale per vivere. Nel nostro sfollamento i nostri figli hanno dormito sulle piastrelle, sulla terra, all’aperto. Hanno sofferto la fame.

ABBIAMO STIPENDI e soldi, ma non servono a nulla quando non c’è più nulla. Stiamo ancora vivendo una carestia feroce che ci ha fatto rimpiangere quel poco cibo in scatola che potevamo trovare qualche mese fa. I nostri corpi si sono indeboliti, il peso è sceso, la memoria si è offuscata, la concentrazione si è affievolita. Tutti noi abbiamo contratto epatiti, malattie della pelle, infezioni e la nostra psiche è danneggiata come se ci stessimo lentamente consumando fino a esaurirci.

TUTTO NELLA NOSTRA VITA è tornato a un livello primitivo. Cuciniamo con la legna da ardere. Facciamo il bagno ai nostri figli con l’acqua che portiamo da lontano e che riscaldiamo sul fuoco. Facciamo lunghe code per un litro d’acqua. Viaggiamo su carri distrutti, logori, a volte trainati da animali. Sopravvivo per continuare a lavorare. Sì, anche se non sarei nelle condizioni, vado a lavorare perché la missione che ho scelto, o che ha scelto me, non può essere abbandonata. Lavoro per un’organizzazione internazionale per persone con disabilità, cerco di rimanere al lavoro per proteggere l’essere umano, fatto a pezzi davanti ai nostri occhi. Mi chiedo ogni giorno come possa una persona a cui è stato tolto il diritto al riparo, all’acqua e alla dignità, continuare a difendere i diritti degli altri. E ogni volta mi rispondo: vengo da Gaza, da un luogo dove la tenacia non muore, anche se diventa una maledizione. Una maledizione perché stiamo cercando di salvare il salvabile dei nostri diritti, vivendo in una realtà che non rispecchia alcun documento o convenzione sui diritti.

Siamo stati delusi dal mondo intero, non per un motivo complicato, ma perché sceglie di non vedere. Non stiamo morendo in segreto. Tutto è documentato, proprio davanti agli occhi di tutti. Convenzioni, leggi, diritti umani? Foglie al vento o combustibile per il fuoco. Il mondo ha dichiarato la morte della propria coscienza in un freddo silenzio. Ormai ridiamo con nera ironia quando il mondo parla di «dignità umana» e «sicurezza dei civili».

#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento

#AliaShamlakh #bambini #children #colonialism #concentramento #deportazione #Gaza #genocide #genocidio #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #massacri #Palestina #Palestine #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #zionism

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online il bando della quinta edizione di “unarchive. suoni e visioni”


tutte le informazioni qui: unarchive.it/unarchive-suoni-e…

#AAMOD #bando #residenza #Unarchive

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smoke signals / nerduban. 1968 [full album • double lp • analog psych noir rock]


youtube.com/embed/rKs31shGbM0?…

Unearthed from a forgotten reel-to-reel tape labeled “Nerduban – Violet Lantern Sessions.”

This 30-track double LP was tracked in Spring 1968 at The Violet Lantern Club, South Side Chicago — a nocturnal journey of analog tremolo guitars, swirling Farfisa organs, brushed snares, modal jazz fragments, and hypnotic noir psychedelia. -Captured straight to mono tape — no edits, no overdubs. -All bleed, hiss, and hum left intact. -Restored carefully from decayed tape and analog drift. – Let the echo pull you in.
Double LP – Reel-to-Reel Archive Edition

🎵 FULL TRACKLIST:

  • REEL A – Side One

00:00:00 — 1. Signal in the Dust
00:02:22 — 2. The Light Stays On
00:07:02 — 3. Down from the Rooftop
00:11:54 — 4. She Spoke in Tremolo
00:15:54 — 5. Only the Drums Remember
00:19:43 — 6. Room Full of Nothing
00:23:27 — 7. Half a Cigarette
00:27:20 — 8. Ash on the Snare

  • REEL A – Side Two

00:30:03 — 9. Ceiling Fan Waltz
00:33:17 — 10. Farfisa Lullaby
00:36:52 — 11. The Back Door Swings
00:40:01 — 12. No One Said Goodbye
00:43:09 — 13. Velour Transmission 00:45:42 — 14. Crying Through the Spring Tank
00:48:31 — 15. Don’t Wake the Light

  • REEL B – Side Three

00:51:20 — 16. Dust Tape Bloom
00:57:00 — 17. Violet Matches
00:59:44 — 18. Flicker Hour
01:04:14 — 19. Echo Static Love Song
01:07:03 — 20. Ashtray Weather
01:10:43 — 21. Mirage in 7/4
01:15:58 — 22. Midnight Is a Window
01:20:02 — 23. Farfisa of Babylon

  • REEL B – Side Four

01:23:52 — 24. Ghosts Hum in B Minor
01:28:12 — 25. She Left Before the Downbeat
01:32:29 — 26. Tape Deck Gospel
01:36:14 — 27. No Key, Just Room Tone
01:40:44 — 28. Amp Sleeps with One Eye Open
01:44:58 — 29. Last Call at the Violet Lantern
01:48:23 — 30. Smoke Signals (Title Track)

——Recorded: Spring 1968. Location: The Violet Lantern Club, South Side Chicago 🛠️ Format: Mono • Tape-Saturated • Raw Analog Mix. Restored by: Nerduban Archive Circle

LINER NOTES: From the inner sleeve of the 1968 Violet Lantern pressing: “Nerduban never played for the crowd. They played for the shadows in the room.”

Recorded in the spring of 1968 inside the dim-lit rehearsal chamber of Chicago’s Violet Lantern Club, Smoke Signals captures a moment that feels both ancient and eerily current. This isn’t music made for the radio, but for the tape deck of a forgotten basement — where echo swirls, tremolo pulses, and stories never find their endings. Every hiss you hear is real. Every amp buzz, every tape drift, every ghost in the left channel — it all stayed. No edits. No second takes. This was Nerduban at their most honest: ambient, abstract, moody, raw. With analog equipment humming just past the point of breakdown, they mapped out a noir-psychedelic terrain that sways between modal jazz and smoke-drenched rock séance. You don’t listen to this record — you drift through it. — W. K. HEINGART Archivist & Engineer Nerduban Archive Circle, 2025

#PsychedelicRock #NoirRock #1960sRock #AnalogTape #Nerduban #SmokeSignals1968 #LostAlbum #FarfisaOrgan #TremoloGuitar #MonoMix #ReelToReel

#1960sRock #1968 #abstract #Ambient #analog #analogPsych #analogPsychNoirRock #AnalogTape #doubleLp #Farfisa #FarfisaOrgans #FarfisaOrgan #fullAlbum #HKHeingart #jazz #jazzFragments #LostAlbum #mono #monoRecording #MonoMix #moody #music #musica #Nerduban #NerdubanArchive #NerdubanArchiveCircle #noir #noirPsychedelia #noirRock #NoirRock #psychedelia #PsychedelicRock #RAW #rawAnalog #recording #reelToReel #reelToReelTape #ReelToReel #restoredRecording #SmokeSignals1968 #sound #SouthSideChicago #tape #TremoloGuitar #VioletLantern

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‘ahida’ online: più informazioni


ahida

«… che quando non
si vede più

torna»

ahida è uno spazio comune dove si riconoscono delle intelligenze unite nella differenza.

La sua ricchezza è lo squilibrio delle esperienze di tali intelligenze.
Tutto quanto sapranno esprimere potrà quindi essere diluito, frantumato e ricomposto dal confronto soggettivo.

Progetto grafico: Andrea Wöhr e H.Peter Vogel
Webmaster progettazione sito: Jelena Hadzi-Nicolic
Segreteria redazionale: Alessia Pontoriero
Partecipazione redazionale: officinamultimediale
Coordinamento editoriale: Sergio Bianchi
Iconografia: Sergio Bianchi e Roberto Gelini

La rivista è strutturata in tre macroaree tematiche: «forme del dominio»; «nuovi calendari»; «remember».
Da ogni macroarea discendono dei «comparti» che ne sono le articolazioni.
Ogni «comparto» ha un proprio curatore che organizza attorno a sé una miniredazione della quale è responsabile. I comparti fin qui strutturati sono solo alcuni di quelli in progettazione. Una segreteria redazionale e un coordinamento editoriale garantiranno la programmazione delle pubblicazioni, che si prevedono almeno una al giorno dal lunedì al venerdì di ogni settimana.

La segreteria redazionale gestisce i «social» della rivista e la newsletter settimanale.

Partecipano, per ora:

Anania ● Behind Bars ● Berra ● Bianchi ● Bocca Gelsi ● Brass ● Caizzi ● Cillo ● Collettiva Interzona ● Corleone ● Costa ● Erba ● D’Amico ● De Simone ● Farina ● Galasso ● Gandini ● Gelini ● Gibertini ● Giovenale ● Manganelli ● Milieu edizioni ● Molho ● Monteleone ● Moroni ● Pancino ● Pasquini ● Pontoriero ● Prieto del Campo ● Quadruppani ● Rinalduzzi ● Silvestri ● Sommariva ● Spagnul ● Steccanella ● Tripodi ● Trotta ● Vanerio ● Varzi ● Violante ● Zenoni

Potete iscrivervi alla newsletter nell’apposito form del sito www.ahidaonline.com e
mandare le vostre osservazioni a: redazioneahida@gmail.com

#ahida #AlessiaPontoriero #AndreaWöhr #HPeterVogel #info #informazioni #JelenaHadziNicolic #officinamultimediale #RobertoGelini #SergioBianchi

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oggi, 9 giugno, alle 21 @ ‘la finestra di antonio syxty’: mario corticelli, “libro della natura e del continuo” (déclic edizioni)


l’incontro si svolge sui canali:
youtube = youtube.com/@MTMTeatroMilano/s…
e facebook = facebook.com/lafinestradianton…

il libro: declicedizioni.it/prodotto/lib…

(il link/embedding youtube sarà presente anche qui su slowforward alle 21, e la diretta si potrà seguire qui, dunque, per chi lo desidera)

#AntonioFrancescoPerozzi #déclic #LaFinestraDiAntonioSyxty #LibroDellaNaturaEDelContinuo #MarioCorticelli #MTM #MTMManifattureTeatraliMilanesi #presentazione #ProsaInProsa #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #video

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10 years old, shot in the head by an israeli quadcopter drone while she was playing in her tent


video.wordpress.com/embed/0Cs9…

10 years old Mays Abdel-Aal, shot in the head by an israeli quadcopter drone while she was playing in her tent

src: instagram.com/reel/DKkfNtbOSLU…

9 jun. 2025

*

and:

israel injures children in tents attacks
instagram.com/reel/DKlwyJYIn1w… + instagram.com/reel/DKo4UXUgkIj…

*

#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento #MaysAbdulAal

#bambini #children #colonialism #concentramento #deportazione #Gaza #genocide #genocidio #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #massacri #MaysAbdulAal #Palestina #Palestine #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #zionism

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dura presa di posizione della sidi sui crimini israeliani


da repubblica.it/politica/2025/06…

Dal convegno dei giuristi a Padova la richiesta di sospendere accordi con enti israeliani che contribuiscono al mantenimento dell’occupazione nei Territori palestinesi.

#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento #sidi #SIDI #Repubblica

#bambini #children #colonialism #concentramento #deportazione #Gaza #genocide #genocidio #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #LaRepubblica #massacri #Palestina #Palestine #Repubblica #SIDI #sionismo #sionisti #SocietàItalianaDiDirittoInternazionale #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #zionism

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oggi, 8 giugno: prima o dopo aver votato, tutti al “bertani dai!” (via a. bertani, roma)


Bertani Dai! 2025 – Ventesima edizione.
Domenica 8 Giugno in via Bertani:

La strada di Trastevere si anima e si apre al quartiere e alla città con Teatro, Musica, Laboratori, Mostre, Live painting, Mercatini e tanto altro! Tutto all’aperto, e gratuito dalla mattina alla sera!

Per un giorno ci facciamo trascinare dai venti, sarà un edizione speciale: insieme festeggiamo la XX edizione,
Come sempre in via Agostino Bertani.

Dalle 10 di mattina, fino alle 22:30 !

*

n.b.: via Bertani è la sede primaria di Tic & TIC Edizioni, e all’angolo con piazza San Cosimato c’è anche il megastore di Tic: accorrete, accorriamo in massa.

(Se siete fortunati potete anche trovare da Tic una copia gratuita de ‘La scuola delle cose’, fascicolo monografico dedicato alla scrittura di ricerca)

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9 giugno, h. 21 @ ‘la finestra di antonio syxty’: mario corticelli, “libro della natura e del continuo” (déclic edizioni)


l’incontro si svolge sui canali:
youtube = youtube.com/@MTMTeatroMilano/s…
e facebook = facebook.com/lafinestradianton…

il libro: declicedizioni.it/prodotto/lib…

#AntonioFrancescoPerozzi #déclic #LaFinestraDiAntonioSyxty #LibroDellaNaturaEDelContinuo #MarioCorticelli #MTM #MTMManifattureTeatraliMilanesi #presentazione #ProsaInProsa #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #video

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18 giugno, roma, angelo mai: omaggio a remo remotti


.

#AngeloMai #letture #omaggio #RemoRemotti

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stato bombarolo? di nuovo? stavolta grazie al decreto “sicurezza”


questo frammento è tratto da un articolo del noto quotidiano anarchico “il Sole24ore”: ilsole24ore.com/art/ddl-sicure…

#bombe #decretoSicurezza #dlSicurezza_ #dl1660 #dl1660 #ilSole24ore #servizi #serviziSegreti #stragi #terrorismo

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8 giugno: prima o dopo aver votato, tutti al “bertani dai!” (via a. bertani, roma)


Bertani Dai! 2025 – Ventesima edizione.
Domenica 8 Giugno in via Bertani:

La strada di Trastevere si anima e si apre al quartiere e alla città con Teatro, Musica, Laboratori, Mostre, Live painting, Mercatini e tanto altro! Tutto all’aperto, e gratuito dalla mattina alla sera!

Per un giorno ci faremo trascinare dai venti, sarà un edizione speciale e insieme festeggeremo la XX edizione,
Come sempre in via Agostino Bertani.

Dalle 10 di mattina, fino alle 22:30 !

*

n.b.: via Bertani è la sede primaria di Tic & TIC Edizioni, e all’angolo con piazza San Cosimato c’è anche il megastore di Tic: accorrete, accorriamo in massa

#attività #BertaniDai #BertaniDay #laboratori #livePainting #mercatini #mostre #musicA_ #teatro #Tic #TicEdizioni

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it’s a flux – THE flux – and it’s fragmented & scattered around via several social media platforms. it’s made of glitch and asemic works, memetic pieces, screenshots, movie scenes, abstract stuff, political statements, conceptual scores, reblogs and quotes etc etc, and this long line you’ve just read is its title


it's a flux - THE flux - and it's fragmented & scattered around via several social media platforms. it's made of glitch and asemic works, memetic pieces, screenshots, movie scenes, abstract stuff, political statements, conceptual scores, reblogs and quotes etc etc, and this long line you've just read is its title

it’s a flux – THE flux – and it’s fragmented & scattered around via several social media platforms. it’s made of glitch and asemic works, memetic pieces, screenshots, movie scenes, abstract stuff, political statements, conceptual scores, reblogs and quotes etc etc, and this long line you’ve just read is its title

(differx)

#abstractStuff #asemicWorks #conceptualScores #differx #flux #fluxus #glitch #memeticPieces #movieScenes #politicalStatements #quotes #reblogs #screenshots

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caitlin johnstone: “questo è israele”


un frammento:

da poliverso.org/display/0477a01e…

#bambini #children #colonialism #Gaza #genocide #genocidio #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #massacri #Palestina #Palestine #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #zionism


"Questo è israele", di Caitlin Johnstone


CAITLIN JOHNSTONE - QUESTO È ISRAELE
4 giugno 2025

Questo è Israele. Ecco come appare il Progetto Sionista. I bambini morti. Gli ospedali distrutti. I civili disperati e affamati. Questo è tutto.

Non esiste una versione alternativa di Israele in cui queste cose non stiano accadendo. La visione Sionista liberale di una Soluzione a Due Stati e di un Israele giusto e pacifico esiste esclusivamente nell'immaginazione delle persone che la immaginano. Niente di simile è mai esistito. Tutto ciò che riguarda il moderno Stato di Israele è irremovibilmente ostile a questa visione.

O si sostiene l'esistenza dell'Israele che si vede davanti a sé, o si sostiene la fine dell'Apartheid Sionista. Non esiste una terza opzione alternativa. Non ci sono altre posizioni da considerare. Fingere il contrario significa vivere in una favola.

O vuoi bruciare vivi i bambini o non lo vuoi. O vuoi deliberatamente affamare i civili o non lo vuoi. O vuoi bombardare gli ospedali o non lo vuoi. O si vogliono deliberatamente assassinare giornalisti palestinesi mentre si vieta l'ingresso a Gaza ai giornalisti stranieri o non lo si vuole. O si vogliono Massacrare deliberatamente i civili e distruggere sistematicamente le infrastrutture civili per forzare l'espulsione dei palestinesi da un territorio palestinese o non lo si fa. E se sei contrario, devi opporti allo Stato di Israele.

Questo è Israele, lo Stato. Non solo Netanyahu. Non solo coloni estremisti. Non solo "elementi di estrema destra all'interno del governo israeliano". Israele stesso. Perché tutto ciò che stiamo vedendo fare a Israele è il risultato di tutto ciò che Israele è come Stato.

Tutto ciò che Israele sta facendo è il risultato di tutto ciò che è sempre stato. Non appena l'Occidente ha deciso di abbandonare uno Stato Colonialista in cima a una civiltà preesistente in cui i nuovi immigrati avrebbero ricevuto un trattamento preferenziale rispetto agli abitanti nativi che già vivevano lì, è diventato inevitabile che Israele sarebbe finito nelle condizioni in cui si trova oggi.

Perché non c'era modo di mantenere quello status quo senza sfollamenti di massa e tirannia, violenza e abusi senza sosta. Non c'era modo di creare una società a più livelli in cui un livello è posto al di sopra dell'altro senza indottrinare il popolo ad accettare quel sistema di Apartheid Disumanizzando sistematicamente i membri del gruppo privo di potere.

Stabilite uno status quo di Disumanizzazione di un gruppo di persone e fabbricate il consenso per la violenza e l'abuso contro di loro e, inevitabilmente, vi ritroverete con uno Stato di Apartheid di estrema destra che sta commettendo un Genocidio, così come sicuramente far cadere una pietra da un edificio provocherà la caduta di una pietra a terra.

Quello che stiamo vedendo oggi a Gaza è stato incluso nello Stato di Israele sin dal suo inizio.

Tutti quei bambini morti sul tuo flusso di notizie dei social media sono il frutto di un albero il cui seme è stato piantato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Quell'albero ha dato sempre più frutti e continuerà a farlo finché rimarrà in piedi. Perché questo è proprio il tipo di albero che è. L'unico tipo di albero che avrebbe mai potuto essere.

Dire "Sostengo Israele ma non sostengo le azioni di Netanyahu a Gaza" è come dire "Mi piace questo albero di mele, ma solo quando germogliano noci di cocco invece di mele". Questo non è il tipo di albero che è. L'albero delle mele produrrà solo mele e l'albero del Genocidio produrrà solo il Genocidio.

I sostenitori di Israele evitano di confrontarsi con verità ovvie come queste. Il sostegno a Israele dipende da una compartimentazione psicologica su larga scala. Tutto ruota attorno all'evitare verità spiacevoli invece di fare i conti con esse in modo profondo e viscerale.

Distogliendo lo sguardo dalle riprese video delle atrocità di Israele a Gaza. Distogliendo lo sguardo dalle contraddizioni tra i valori che pretendono di sostenere e tutto ciò che Israele è come Stato. Distogliendo lo sguardo dalle montagne su montagne di prove che ci fissano tutti in faccia. Questo è l'unico modo in cui il sostegno a Israele può continuare.

Per diventare una specie guidata dalla verità, dobbiamo smettere di nasconderci dalle verità scomode. E uno dei nostri nascondigli preferiti per verità scomode a questo punto della storia è il moderno Stato di Israele, e il sostegno dell'Impero Occidentale ad esso.


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Traduzione: La Zona Grigia

Fonte:
https://www.caitlinjohnst.one/p/this-is-israel


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"Questo è israele", di Caitlin Johnstone


CAITLIN JOHNSTONE - QUESTO È ISRAELE
4 giugno 2025

Questo è Israele. Ecco come appare il Progetto Sionista. I bambini morti. Gli ospedali distrutti. I civili disperati e affamati. Questo è tutto.

Non esiste una versione alternativa di Israele in cui queste cose non stiano accadendo. La visione Sionista liberale di una Soluzione a Due Stati e di un Israele giusto e pacifico esiste esclusivamente nell'immaginazione delle persone che la immaginano. Niente di simile è mai esistito. Tutto ciò che riguarda il moderno Stato di Israele è irremovibilmente ostile a questa visione.

O si sostiene l'esistenza dell'Israele che si vede davanti a sé, o si sostiene la fine dell'Apartheid Sionista. Non esiste una terza opzione alternativa. Non ci sono altre posizioni da considerare. Fingere il contrario significa vivere in una favola.

O vuoi bruciare vivi i bambini o non lo vuoi. O vuoi deliberatamente affamare i civili o non lo vuoi. O vuoi bombardare gli ospedali o non lo vuoi. O si vogliono deliberatamente assassinare giornalisti palestinesi mentre si vieta l'ingresso a Gaza ai giornalisti stranieri o non lo si vuole. O si vogliono Massacrare deliberatamente i civili e distruggere sistematicamente le infrastrutture civili per forzare l'espulsione dei palestinesi da un territorio palestinese o non lo si fa. E se sei contrario, devi opporti allo Stato di Israele.

Questo è Israele, lo Stato. Non solo Netanyahu. Non solo coloni estremisti. Non solo "elementi di estrema destra all'interno del governo israeliano". Israele stesso. Perché tutto ciò che stiamo vedendo fare a Israele è il risultato di tutto ciò che Israele è come Stato.

Tutto ciò che Israele sta facendo è il risultato di tutto ciò che è sempre stato. Non appena l'Occidente ha deciso di abbandonare uno Stato Colonialista in cima a una civiltà preesistente in cui i nuovi immigrati avrebbero ricevuto un trattamento preferenziale rispetto agli abitanti nativi che già vivevano lì, è diventato inevitabile che Israele sarebbe finito nelle condizioni in cui si trova oggi.

Perché non c'era modo di mantenere quello status quo senza sfollamenti di massa e tirannia, violenza e abusi senza sosta. Non c'era modo di creare una società a più livelli in cui un livello è posto al di sopra dell'altro senza indottrinare il popolo ad accettare quel sistema di Apartheid Disumanizzando sistematicamente i membri del gruppo privo di potere.

Stabilite uno status quo di Disumanizzazione di un gruppo di persone e fabbricate il consenso per la violenza e l'abuso contro di loro e, inevitabilmente, vi ritroverete con uno Stato di Apartheid di estrema destra che sta commettendo un Genocidio, così come sicuramente far cadere una pietra da un edificio provocherà la caduta di una pietra a terra.

Quello che stiamo vedendo oggi a Gaza è stato incluso nello Stato di Israele sin dal suo inizio.

Tutti quei bambini morti sul tuo flusso di notizie dei social media sono il frutto di un albero il cui seme è stato piantato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Quell'albero ha dato sempre più frutti e continuerà a farlo finché rimarrà in piedi. Perché questo è proprio il tipo di albero che è. L'unico tipo di albero che avrebbe mai potuto essere.

Dire "Sostengo Israele ma non sostengo le azioni di Netanyahu a Gaza" è come dire "Mi piace questo albero di mele, ma solo quando germogliano noci di cocco invece di mele". Questo non è il tipo di albero che è. L'albero delle mele produrrà solo mele e l'albero del Genocidio produrrà solo il Genocidio.

I sostenitori di Israele evitano di confrontarsi con verità ovvie come queste. Il sostegno a Israele dipende da una compartimentazione psicologica su larga scala. Tutto ruota attorno all'evitare verità spiacevoli invece di fare i conti con esse in modo profondo e viscerale.

Distogliendo lo sguardo dalle riprese video delle atrocità di Israele a Gaza. Distogliendo lo sguardo dalle contraddizioni tra i valori che pretendono di sostenere e tutto ciò che Israele è come Stato. Distogliendo lo sguardo dalle montagne su montagne di prove che ci fissano tutti in faccia. Questo è l'unico modo in cui il sostegno a Israele può continuare.

Per diventare una specie guidata dalla verità, dobbiamo smettere di nasconderci dalle verità scomode. E uno dei nostri nascondigli preferiti per verità scomode a questo punto della storia è il moderno Stato di Israele, e il sostegno dell'Impero Occidentale ad esso.


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Traduzione: La Zona Grigia

Fonte:
caitlinjohnst.one/p/this-is-is…


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dal 10 giugno: “tutta l’arte è relazionale:?” @ galleria erica ravenna (roma)


TUTTA L’ARTE È RELAZIONALE : ?
10 giugno – 31 ottobre 2025

Con una mostra collettiva inedita la Galleria Erica Ravenna – prendendo spunto dal saggio di Nicolas Bourriaud L’estetica relazionale (1998) – pone la questione dell’opera d’arte non come semplice oggetto, ma come risultato di un incontro dinamico tra artista e spettatore.

“Consideriamo innanzi tutto due fattori importanti, ossia i due poli di ogni creazione di ordine artistico: da un lato l’artista, dall’altro lo spettatore che, con il tempo, diviene la posterità.” (Marcel Duchamp).

Se l’artista avvia il processo creativo, spesso in solitudine, è l’interpretazione e il coinvolgimento di chi guarda a dare piena esistenza all’opera. Gli “artisti relazionali” sviluppano il teorema di Duchamp, esplorando diverse modalità di coinvolgimento e collaborazione del pubblico, invitando altri nel proprio processo creativo, rinunciando a parte del controllo, abbracciando il caso e fidandosi dello spettatore-trasformato-in-partecipante, trasformando infine l’opera d’arte in un dialogo bidirezionale in cui il significato è co-creato e l’esperienza è condivisa. L’estetica relazionale di Nicolas Bourriaud va oltre una semplice teoria dell’arte e diventa una filosofia della forma. La “forma” non è solo un aspetto visivo, ma una struttura coerente che emerge da uno scambio di elementi e configura l’esistenza, evidenziando l’importanza vitale dell’interazione umana e delle relazioni sociali.

Tutta L’ Arte è Relazionale: ? riunisce tre generazioni di artisti – Vincenzo Agnetti, Gianfranco Baruchello, Tomaso Binga, Alighiero Boetti, Céline Condorelli, Mike Kelley & Paul McCarthy, Mocellin & Pellegrini, Rirkrit Tiravanija –e propone una esplorazione del concetto e della sua evoluzione nel nostro tempo: un’era definita dal post-isolamento, dalla post-relazionalità, dalla post-produzione e dalla presenza incombente dell’intelligenza artificiale, dove la realtà è perpetuamente mediata dalla tecnologia e l’isolamento ha solo intensificato il nostro desiderio di connessioni autentiche ed esperienze condivise che trascendano lo schermo. L’estetica relazionale, con la sua enfasi sull’interazione umana e sul significato co-creato, risuona con una forza sempre maggiore. L’artista diventa un facilitatore, un catalizzatore di relazioni, un “produttore” di esperienze, o, come Vincenzo Agnetti lo ha definito, un “operatore culturale”, un cerimoniere di incontri veritieri.

Nel corso del suo svolgimento, la mostra comprenderà una serie di incontri, conversazioni e performances a cui, tra gli altri parteciperanno: Céline Condorelli, Mocellin Pellegrini, Germana Agnetti, Andrea Cortellessa, Ilaria Gianni, Colin Ledoux, Tara Londi, Carla Subrizi, Saverio Verini e Giordano Boetti Editions.
Siamo inoltre felici di annunciare l’intervento di Nicolas Bourriaud in occasione del finissage della mostra.

#AlighieroBoetti #art #arte #arteRelazionale #CélineCondorelli #GalleriaEricaRavenna #GianfrancoBaruchello #MikeKelleyPaulMcCarthy #MocellinPellegrini #NicolasBourriaud #RirkritTiravanija #TomasoBinga #VincenzoAgnetti



Da oggi è legge che chi partecipa a un sit-in pacifico rischia fino a due anni di carcere, che chi protesta contro il Ponte sullo Stretto, fino a 25.

Da oggi la repressione di Stato è legge. È così che si comincia e lentamente si scivola verso lo Stato totale, totale solo ad imporre doveri, ma non a garantire i diritti, anzi se possibile quelli si limitano.

Oltre al diritto di manifestare, di dissentire, anche il diritto di fare impresa, infatti, viene compresso, con un settore produttivo ingiustamente criminalizzato, quello della canapa industriale: 3 mila imprese condannate a morte, 30 mila lavoratori lasciati per strada.

Questo governo considera il dissenso un crimine e la democrazia un ostacolo.

Anche per questo il prossimo 8 e 9 giugno dobbiamo dare un segnale forte, andiamo a votare per i nostri diritti, quelli che vogliono negarci per continuare a comandare indisturbati.

Perché senza diritti, non esiste sicurezza.

(Vittoria Baldino)

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milano, 11 giugno: il “faldone” di vincenzo ostuni al ferrobedò


il Faldone al ferrobedò, Milano 11 giu. 2025
cliccare per ingrandire

interventi critici di Tommaso Di Dio, Daniele Giglioli, Arturo Mazzarella

sarà presente l’autore

#ArturoMazzarella #DanieleGiglioli #Faldone #ilFaldone #IlSaggiatore #lettura #reading #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #TommasoDiDio #VincenzoOstuni

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i narroni


ein zwei drei Martini dryi narroni sono, in letteratura, quelli che narrano sempre, narrano a prescindere, stanno sempre a narrare. narrano precisamente, non si fanno scappare un pezzetto di narrabile. e narra oggi narra domani, si crea un impero della narrazione.

Francesco Muzzioli affronta con il consueto acume quello che secondo me è un allarme pressoché sanitario, in un post di cui qui di seguito copio l’incipit, e che suggerisco di leggere:

Ho spesso segnalato come caratteristica ideologica della nostra epoca l’esaltazione della centralità della narrazione. C’è al riguardo una bibliografica più che ampia che tocca svariati livelli e posizioni: in chiave tecnica (Brooks), femminista (Cavarero), piscologica (Gottshall), terapeutica (Cometa) e sicuramente ne sto dimenticando di importanti. Una vera valanga. Di narrazione si parla dappertutto e perfino, fatto significativo, nei talk-show della politica.
Tanto per non perdermi niente, sono andato a leggermi il libro di Byung-Chul Han, pensatore coreano operante in Germania, che ha già al suo attiva varie opere sulla filosofia sociale e sul mondo della comunicazione (l’infosfera). Il libro in questione, pubblicato da poco presso Einaudi, s’intitola La crisi della narrazione e subito questo titolo mi ha incuriosito. Come crisi? Ma se la narrazione straripa ovunque e bisognerebbe semmai contenerla! Han muove appunto da un paradosso: che quanto più se ne parla tanto meno è in buona salute… E siccome il paradosso mi è sempre parsa una buona maniera di rovesciamento dialettico, valeva la pena di andare a vedere un po’ più a fondo.
https://francescomuzzioli.com/2025/06/06/narrazione-si-narrazione-no/

nella conclusione del suo testo, Muzzioli invoca giustamente un corretto uso di Benjamin e del concetto di allegoria, di cui pare si siano volute perdere le tracce da circa una trentina d’anni, un po’ ovunque, nella narranza generale del mainstream italiano e mondiale (ma anche fuori dal mainstream).

concordo, in definitiva, con questa diagnosi. ma direi che altra ipotesi in campo – per cure & profilassi opportune – potrebbe essere quella di sospendere gli anticoagulanti che il detto stream impone ai narroni e a chiunque si metta alla tastiera per fare alcunché.

insomma, ecco: bisogna creare degli ostacoli, degli inciampi, dei tagli di pellicola, dei vuoti, delle diversioni, dei diverticoli antidigestivi, bisogna mandare di traverso non solo il boccone ma pure il processo assimilativo di questo tubo catatonico di scorrimento segnico che il lettore non “rischia di diventare” ma è già diventato.

benvenuto lo sgambetto che ci si fa (alla Bene), il glitch, l’interruzione, l’inserto deviante. mi rendo conto che è anche un po’ novecentesco, tutto ciò. ma, pure, capisco che del Novecento bisogna buttare l’acqua sporca, non il bambino. (o forse è il contrario, se il bambino è fatto di giovani holding).

#111 #aGambaTesa #allarme #allarmeSanitario #CarmeloBene #cb #controIlRacconto #controLaNarrazione #diversioni #FrancescoMuzzioli #gambaTesa #giovaneHolding #giovaniHolding #iNarroni #inciampi #narrazione #narroni #ostacoli #racconto #sgambetti #sgambetto #testiDiMgInRete #testiDiMgOnline

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ancora su “genocidio”, termine decisamente esatto


Cari amici filoqui e filolà, ma se il genocida vi dice “sono un genocida, sto commettendo genocidio, lo pianifico e lo attuo”, firma le bombe, progetta di sganciarle e le sgancia, e in effetti fa un genocidio, poi voi che fate? Vi interrogate severamente e imparzialmente sulla correttezza effettiva della parola “genocidio”?
Date un’occhiata a questo link per favore? Grazie.
Date un’occhiata magari anche alle risultanze giuridiche (non “opinionistiche”) di Amnesty (qui e qui), ONG, medici, testimoni, Onu, giuristi e studiosi di genocidio (i maggiori, ebrei, docenti a Gerusalemme)? Anche solo in sintesi.
Grazie.

mastodon.uno/@differx/11463533…

slowforward.net/2025/06/01/per…

videopress.com/v/buUZ33WW?resi…
un genocida inneggia al genocidio. mumble mumble, sarà “genocidio” la parola da usare?
*
elad barashi, dal canale 14 della tv israeliana, inneggia all’olocausto per Gaza (suggerisco di leggere attentamente tutti gli articoli ai seguenti link):
facebook.com/share/16dzWvBhep/
newarab.com/news/israel-tv-pro…
controinformazione.info/lodio-…
infopal.it/incitamento-al-geno…

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Gabor Maté, sopravvissuto ai campi, parla di genocidio perpetrato da israele, del riconoscimento della pertinenza della classificazione come “genocidio” fa parte di “independent scholars”, e di ignobile sfruttamento della memoria della Shoah ebraica da parte di israele:

instagram.com/reel/DJsoqCVpXDW…

*
Dr Mark Perlmutter:
(1) tgcom24.mediaset.it/mondo/gaza…
(2) instagram.com/wearthepeace/ree…

Il Dr. #Perlmutter, medico di origini ebraiche, americano, membro di #PAMA , Palestinian-American Medical Association (youtu.be/qB-wOSP72TE), intervistato da #cartabianca, spiega molto chiaramente (a) la situazione sanitaria a #Gaza , (b) l’intenzionalità della distruzione del #PopoloPalestinese , (c) la piena pertinenza della parola genocidio, e (d) quello che chiunque in Palestina vede del comportamento di #israele. E tutto questo su un tg mediaset, non propriamente un canale filopalestinese: tgcom24.mediaset.it/mondo/gaza…

*
Ancora su “genocidio” e sull’importanza di riconoscerlo in atto (Micaela Frulli, giurista): ilfattoquotidiano.it/2025/05/3…

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Da Israel is annihilating Palestinian children. Amer Rabea was one of them, di Ahmad Ibsais, theguardian.com/commentisfree/… (articolo sul “Guardian”, 14 mag. 2025, da leggere interamente):

Estratto in inglese:


article by Ahmad Ibsais, 14 May, 2025

Traduzione italiana:

Da ottobre 2023, almeno 17.000 bambini palestinesi sono stati uccisi a Gaza. Le Nazioni Unite confermano ora che almeno 100 bambini vengono uccisi o feriti ogni giorno da quando Israele ha ripreso l’offensiva nel marzo 2025. In 36 attacchi aerei verificati, solo donne e bambini sono stati trovati sotto le macerie. Non combattenti. Non obiettivi militari. Solo famiglie.
Ma questa guerra non riguarda solo la morte. Riguarda la cancellazione sistematica della vita palestinese: i suoi ritmi, le sue generazioni, il suo futuro. Come ha avvertito un funzionario delle Nazioni Unite, si tratta della creazione di condizioni di vita incompatibili con la continua esistenza dei palestinesi come gruppo.
Secondo l’Unicef, otto neonati sono morti di ipotermia a gennaio. Il personale medico segnala un picco di aborti spontanei. I bambini nascono prematuri, malnutriti e muoiono nelle prime settimane di vita. Le Nazioni Unite avvertono che i bambini di Gaza sono sottoposti a condizioni “incompatibili con la loro continua esistenza”. Secondo Medici Senza Frontiere, i bambini arrivano in ospedale con ferite in putrefazione, disidratati e scheletrici. Gli aiuti sono stati bloccati. Le cisterne d’acqua sono state bombardate. La nascita, a Gaza, è una minaccia a cui Israele risponde con attacchi aerei.
Israele ha trasformato due terzi di Gaza in una zona vietata, rubando di fatto terra palestinese. Non c’è elettricità. Non ci sono medicine. Non c’è acqua pulita. L’assedio non uccide solo. Impedisce alla vita di iniziare. Eppure coloro che sopravvivono alle bombe vengono braccati con altri mezzi.
Ma la violenza di Israele contro i bambini non è una novità. In Cisgiordania, la violenza è personale, intima. I bambini vengono giustiziati ai posti di blocco. I soldati fanno irruzione nelle case di notte. Human Rights Watch ha documentato in un rapporto del 2023 numerose uccisioni di bambini palestinesi che non rappresentavano alcuna minaccia, colpiti alla schiena, al petto, mentre correvano, mentre andavano a scuola.
Il diciassettenne Mahmoud al-Sadi è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre si recava a scuola a Jenin. Era disarmato. Un veicolo militare a 100 metri di distanza ha sparato un solo colpo. Non c’erano scontri nelle vicinanze. Nessuna giustificazione.


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Dalla Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (13 mar. 2025): https://www.rsi.ch/info/mondo/Nei-Territori-palestinesi-%E2%80%9Catti-di-genocidio%E2%80%9D–2668751.html

'atti di genocidio'_ Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, 13 mar 2025
‘atti di genocidio’_ Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, 13 mar 2025: https://www.rsi.ch/info/mondo/Nei-Territori-palestinesi-%E2%80%9Catti-di-genocidio%E2%80%9D–2668751.html

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MEE – Middle East Eye:
(1) middleeasteye.net/news/top-gen…

Top genocide scholars unanimous that Israel is committing genocide in Gaza: Dutch investigation
Top genocide scholars unanimous that Israel is committing genocide in Gaza: Dutch investigation:

(2) middleeasteye.net/news/israel-…


Israel committing genocide in Gaza, says top legal scholar Melanie O’Brien. President of the International Association of Genocide Scholars outlines why Israel has no defence against the charge of genocide in Gaza

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Elena Basile sul “Fatto quotidiano” (10 giu. 2025): articolo ripreso da un post di Mauro Coltorti: facebook.com/share/p/1C98HGM6E…

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Wikipedia non è sempre una fonte attendibile/stabile. Quindi di questa pagina si offre solo un pdf che comunque può essere consultato qui: slowforward.wordpress.com/wp-c…

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#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento

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bonus track:

youtu.be/FECxT-8ifB4

#AhmadIbsais #AmerRabea #bambini #cartabianca #children #Cisgiordania #colonialism #eladBarashi #GaborMaté #Gaza #genocide #genocideScholars #genocidio #Guardian #HumanRightsWatch #IDF #InternationalLawProfessorWilliamSchabas #invasion #IOF #israelcriminalstate #Israele #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #Jenin #MahmoudAlSadi #MarkPerlmutter #massacri #MEE #MelanieOBrien #MicaelaFrulli #MiddleEastEye #omicidiImpuniti #Palestina #Palestine #PalestinianAmericanMedicalAssociation #PAMA #Perlmutter #PopoloPalestinese #sionismo #sionisti #situazioneSanitaria #starvingcivilians #starvingpeople #TheGuardian #Unicef #warcrimes #WestBank #wikipedia #WilliamSchabas #zionism


instagram.com/reel/DKfymSJNF5L

PRATICAMENTE israele prende per le spalle l'occidente e lo scuote, gli urla ogni minuto "sto facendo carneficine, un genocidio, ge-no-ci-dio! sei stupido, occidente? ascolti? STIAMO STERMINANDO I PALESTINESI, È UN OLOCAUSTO, STIAMO DISTRUGGENDO UN POPOLO, FACCIAMO UN GENOCIDIO, CHIARO?". e l'occidente: "uh, distinguiamo, sìsì, ma però. condotta riprovevole. non però diremmo genocidio, sembra vocabolo inadatto. eh. anche perché il sette ottobre, e anche perché mentana


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sì ai 5 referendum di giugno, in particolare a quello per la cittadinanza


referendumcittadinanza.it/

Grazie a questo referendum verranno ridotti da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter avanzare la domanda di cittadinanza italiana che, una volta ottenuta, sarebbe automaticamente trasmessa ai propri figli e alle proprie figlie minorenni.

Questa semplice modifica rappresenterebbe una conquista decisiva per la vita di molti cittadini di origine straniera (secondo le stime si tratterebbe di circa 2.500.000 persone) che, in questo Paese, non solo nascono e crescono, ma da anni vi abitano, lavorano e contribuiscono alla sua crescita.

Partecipare agevolmente a percorsi di studio all’estero, rappresentare l’Italia nelle competizioni sportive senza restrizioni, poter votare, poter partecipare a concorsi pubblici come tutti gli altri cittadini italiani. Diritti oggi negati.

Il Referendum vuole allineare l’Italia ai maggiori paesi europei che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero Paese.

#89Giugno #dirittoDiCittadinanza #referendum #referendum89Giugno #referendumCittadinanza #votare

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nuovo testo nella rubrica “post-poetica” di ‘ahida’: una pagina di alessandra greco


testo di alessandra greco su ahida
cliccare per accedere

ahidaonline.com/post/post-poet…

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#ahida #ahidaOnLine #ahidaonline #AlessandraGreco #postPoetica #postpoetica #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca

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Giorgia Gastaldon, Emilio Villa e l'esperienza di "Appia Antica" (in "Studi di Memofonte", XIII, dicembre 2014, pp. 245-261)
academia.edu/10058821/Emilio_V…

Nell'estate del 1959 veniva dato alle stampe il primo numero di «Appia Antica. Atlante di Arte Nuova», «rivista di selezione poetica e di qualificazione ideologica di quella produzione artistica che si testimonia in qualche senso attiva o attuale» [...]

#emiliovilla
#appiaantica
#artecontemporanea

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Manifesti a Roma


Da qualche giorno, nel silenzio omertoso dei media tradizionali, sono comparsi a Roma questi manifesti e continuano ad apparire nelle vie principali della Città.

I manifesti, in italiano e in inglese, mostrano la fotografia di una bambina palestinese gravemente ferita con la dicitura "Guarda cosa mi ha fatto LEONARDO!!".

Naturalmente Leonardo è l'azienda Leonardo Spa, il primo produttore di armi nell'Unione Europea, il secondo in Europa, il 13° nel mondo (SIPRI).

Il manifesto invita ad inquadrare il codice QR in basso per scoprire cos'è e cosa fa effettivamente Leonardo.

Ogni cittadino, ogni passante, ogni turista, può autonomamente inquadrare il codice QR col proprio cellulare e acquisire un filmato ampiamente documentato sulla responsabilità dell'azienda italiana nel Genocidio che sta perpetrando Israele.

Ma perché proprio Leonardo?

Nell'ultimo bilancio aziendale, la stessa Leonardo definisce in sintesi il proprio profilo: "Leonardo è il maggiore polo industriale e tecnologico del settore Aerospazio, Difesa e Sicurezza, forte di una presenza industriale in Italia, Regno Unito, Stati Uniti d'America, Polonia e Israele".

Israele non è semplicemente un cliente, ma ospita stabilimenti e dipendenti di Leonardo.

La presenza diretta di Leonardo in Israele si deve a un'operazione conclusasi nel luglio 2022 con l'acquisizione della società israeliana RADA Electronic Industries, specializzata in radar per la difesa a corto raggio e anti-droni (vedi il comunicato della Campagna BDS Italia), e alla conseguente nascita della nuova società israeliana DRS RADA Technologies, che è, si noti, controllata da Leonardo DRS Inc. con sede negli Stati Uniti. Ha 248 dipendenti in tre sedi israeliane (uffici a Netanya, stabilimento principale a Beit She'an, centro ricerche presso il Gav-Yam Negev Tech Park di Beer Sheva), oltre ai nuovissimi uffici a Germantown, Maryland, ai margini dell'area metropolitana di Washington, D.C.

🔎 weaponwatch.net/2024/01/26/cos…

Tra le tante iniziative per sensibilizzare la popolazione e informarla, l'idea di utilizzare il "vecchio" strumento della cartellonistica, dei tazebao, per manifestare e comunicare, associato alla possibilità tecnologica di acquisire informazioni e approfondire, è veramente geniale.

I manifesti possono essere rimossi, naturalmente, ma basta una foto per essere riprodotti, restare in memoria e essere riproposti all'infinito in ogni città italiana, in ogni punto cruciale di raduno, senza che vi siano motivi di censura.

E non solo.

È una risposta discreta ma gridata, a chi sta cercando di cambiare narrazione dopo più di 600 giorni di orrore trasmesso in diretta.

L'operazione gattopardesca di autoassoluzione, infatti, non individua i veri responsabili, non li cita, non li condanna.

Si limita ad un fastidioso piagnisteo buonista che cerca in Netanyahu il capro espiatorio.

Non pretende l'unica cosa che il governo italiano e i neo convertiti Stati europei devono fare: riconoscere la complicità e interrompere qualsiasi rapporto diplomatico e commerciale con Israele.

La multinazionale Leonardo ha confermato direttamente ad "Altreconomia" l'assistenza e l'export di pezzi di ricambio per i velivoli M-346 sui quali si addestrano i piloti dell'aviazione di Tel Aviv. L'esecutivo italiano, (alias Crosetto e Tajani), aveva assicurato pubblicamente lo "stop", ma è stato smentito dalla stessa Leonardo SPA e dai suoi bilanci.

facebook.com/share/p/1Y4GduDSe…

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/>return this then (function)<>(return) promise resolve / miron tee. 2025


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#art #arte #asemic #asemicWriting #MironTee #scritturaAsemica

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oggi, 5 giugno, a roma, sic 12: christine jean, “costellazioni infinite”


SIC 12 artstudio
via Francesco Negri, 65 Roma

è lieta di segnalare l’inaugurazione della mostra

Christine Jean

COSTELLAZIONI INFINITE

OGGI, giovedì 5 giugno ore 17:30

Questo progetto di ampio respiro è nato in collaborazione con l’Institut Français Centre Saint Louis e la Libreria Stendhal di Roma.

“Costellazioni infinite” propone un dialogo tra materia, tempo e memoria, attraverso una pratica artistica che fonde pittura, disegno, installazione e processi naturali. Articolato in tre sedi espositive, rappresenta un’occasione unica per avvicinarsi all’universo di Christine Jean, seguendo la stratificazione e la trasformazione della materia e del pensiero creativo.

Il progetto inizia con una serie di residenze che l’artista ha tenuto a Roma e Parigi tra il 2024 e il 2025. Durante questo periodo di ricerca, intitolato “Pietre, muri, tessiture del tempo”, Christine Jean ha esplorato le alterazioni del tempo e le trasformazioni delle superfici murarie. Attenta agli indizi di vita, ma anche di erosione e di abbandono, l’artista fotografa o prende le impronte di diversi frammenti di muri. Per lei, lo spirito delle pietre, che emana dal lungo tempo necessario alla loro formazione, risuona con i processi messi in atto nel suo lavoro.

Come scrive Maria Giovanna Gilotta, “Sintesi di una carriera segnata dall’erranza creativa e dalla trasformazione, il progetto attuale di Christine Jean costituisce un’esplorazione sia delle forze della natura che dello spirito umano, ma anche di come l’arte cattura e trascende le loro energie. A monte della sua indagine, Christine Jean richiama l’idea di costellazione, cara a Novalis. Come afferma il poeta nella sua ‘Bozza generale’, ogni frammento, ogni opera e ogni gesto partecipano a un tutto infinito e aperto, dove l’incompiuto rivela una ricerca più vasta e lascia intravedere una gamma infinita di possibilità.”

Dal 29 maggio al 28 giugno presso l’Istituto francese Centre Saint Louis, Largo Giuseppe Toniolo 20/22: presentazione di “Vie anonime”, una serie di disegni a carboncino su carta in cui l’artista interpreta liberamente i muri parzialmente coperti di edera in un villaggio della regione francese Charentes.

Giovedì 5 giugno dalle ore 17:30: vernissage della mostra “Costellazioni infinite” presso SIC12 Artstudio. Il percorso espositivo presenterà una selezione di disegni e pitture recenti di Christine Jean in dialogo con opere della collezione di art brut e contemporanea di Gustavo Giacosa e Fausto Ferraiuolo.

Sabato 7 giugno dalle ore 10 alle 12: visita guidata alla mostra e laboratorio di disegno collettivo sull’idea della costellazione presso SIC12 Artstudio. Posti limitati prenotazione indispensabile.

#art #arte #ChristineJean #FaustoFerraiuolo #GustavoGiacosa #lInstitutFrançaisCentreSaintLouis #LibreriaStendhal #MariaGiovannaGilotta #Sic12 #Sic12

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“israel, stop killing children in gaza”, articolo di ahmad tibi, membro della knesset


articolo di Ahmad Tibi, membro della Knesset e presidente del Partito Ta’al, Haaretz, 2 giugno 2025

Invece di suscitare un’ondata di proteste pubblica che chiedesse un cessate il fuoco o quantomeno un’espressione di indignazione morale, queste dichiarazioni suscitano una risata e a volte un sostegno sotto forma di un silenzio assordante.

E proprio la quasi banale affermazione di Golan, secondo cui “un Paese normale non uccide bambini per passatempo”, è ciò che ha scatenato una polemica pubblica. C’è qualcuno che può dire che ci sia qualcosa di sensato nell’uccidere bambini?

Nel novembre 2023, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu scrisse: “Abbiamo sempre combattuto acerrimi nemici che si sono ribellati contro di noi per distruggerci. Dotati di forza d’animo e di una giusta causa, abbiamo resistito determinati contro coloro che attentano alle nostre vite. L’attuale lotta contro gli assassini di Hamas è un altro capitolo della storia, lunga generazioni, della nostra resilienza nazionale. Ricordate cosa vi hanno fatto gli Amaleciti”.

E di recente ha dichiarato: “Le nostre forze stanno conquistando sempre più aree a Gaza. Al culmine di questa azione, tutti i territori della Striscia di Gaza saranno sotto il controllo di sicurezza di Israele”. Questa affermazione è contraria alla dottrina alla base del Diritto Internazionale che proibisce l’Occupazione di territorio con la forza.

Nelle ultime settimane, molti membri del governo e legislatori hanno apertamente espresso il loro sostegno ai crimini di guerra. A fine febbraio, il vicepresidente della Knesset, il parlamentare Nissim Vaturi (Partito Likud), ha dichiarato senza mezzi termini, in un’intervista a Radio Kol Barama: “Chi è innocente a Gaza? I civili sono usciti e hanno massacrato persone a sangue freddo. I bambini e le donne devono essere separati e gli uomini adulti a Gaza devono essere uccisi. Siamo stati fin troppo premurosi”.

Ha aggiunto: “Molto presto trasformeremo Jenin e la Cisgiordania in Gaza”. Il parlamentare Moshe Saada (Partito Likud) ha dichiarato: “Sì, farò morire di fame i cittadini di Gaza, sì, questo è il nostro obbligo: imporre un blocco totale” (Haaretz, 27 aprile).

Il Ministro delle Finanze Bezalel Smotrich (Partito Sionismo Religioso) ha chiesto l’espulsione dei civili dalla Striscia e ha promesso: “distruggeremo ciò che resta di Gaza”.

Il Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir (Partito Potere Ebraico) dichiara regolarmente che “non ci sono civili non combattenti” a Gaza e giustifica il ferimento di civili innocenti.

Il sostegno a crimini di guerra, uccisioni ed espulsioni forzate non è limitato ai membri della coalizione. Solo la scorsa settimana, in un discorso a una conferenza a New York, il parlamentare Benny Gantz (Partito di Unità Nazionale) non ha perso l’occasione di menzionare “l’opportunità unica di promuovere il piano del Presidente Trump per l’emigrazione volontaria”.

Immaginate per un attimo che in una democrazia lontana, un parlamentare dichiari apertamente il suo sostegno incondizionato all’Uccisione di bambini. Una dichiarazione del genere susciterebbe un’ondata di proteste, porterebbe alla condanna e alla richiesta di un’indagine.

E qui? Quasi nulla. Nessun titolo, nessuna indagine, nessuna indignazione pubblica. Al contrario. Un’importante testata giornalistica sta diffondendo un “sondaggio” a favore o contro la fame di massa e sta normalizzando la carestia di 2 milioni di abitanti di Gaza davanti alle telecamere.

State già identificando i processi? Stiamo raggiungendo il fondo del pendio scivoloso in cui siamo precipitati, alla fine del quale si trovano pulizia etnica, genocidio, carestia, deportazione, sterminio.

Non si tratta di “rumore di fondo” sui social media, né di commenti volti a soddisfare la base, né di un “passatempo”, ma piuttosto di una politica ufficiale. Una politica che viene riciclata e formulata in una terminologia che legittima la violenza e il massacro. Una politica che sradica e trascende ogni confine morale.

Una politica che non ha limiti, una politica di distruzione e demolizione di centinaia di case nelle comunità arabe in Israele, soprattutto nel Negev.

Il doppio criterio si sta intensificando. I politici che guidano il linguaggio violento attaccano coloro che mettono in guardia, documentano e protestano, accusandoci di “incitamento”. Campagne di delegittimazione, urla, minacce, provocazioni, arresti, attacchi organizzati sui social, aggressioni fisiche, parolacce e numerose denunce alla Commissione Etica della Knesset o alle associazioni professionali competenti.

La stessa commissione che proprio la scorsa settimana ha stabilito che i ripetuti appelli di Vaturi a “bruciare Gaza” sono espressione protetta, afferma che “sono di natura politica e riflettono accuratamente l’ideologia del membro della Knesset”, sebbene “non rendano onore alla Knesset come istituzione”. La sentenza conferma che qualsiasi collegamento tra l’etica e l’attuale Knesset semplicemente non esiste.

Tutto questo è vero per tutto l’anno, ma quando qualcuno si permette di giustificare l’Uccisione di bambini o una politica di fame ed espulsione proprio nel giorno in cui si commemora la vittoria sui Nazisti, è segno che la lezione non è stata imparata. Questo è uno sfruttamento cinico e manipolativo della storia, del trauma individuale e collettivo. Una distorsione storica e morale.

E naturalmente, c’è anche la madre di tutte le menzogne: “l’esercito più morale del mondo”. Perché cosa c’è di meno morale di un esercito che uccide migliaia di bambini e ne fa morire di fame centinaia di migliaia? “L’esercito più morale del mondo” è una retorica vuota e manipolatrice, volta a creare un’illusione per stordire la coscienza pubblica e mettere a tacere le critiche e i critici.

Imbiancare il linguaggio e usarlo per arruolare le masse contro una minoranza indebolita e oppressa, per creare indifferenza, il che rende possibili gli orrori a cui stiamo assistendo, in tempo reale.

Da Primo Levi, che ha vissuto gli orrori sulla propria pelle, ho imparato: “Abbiamo ancora un potere, e dobbiamo difenderlo con tutte le nostre forze perché è l’ultimo: il potere di rifiutare il nostro consenso”.

Io stesso mi rifiuto di abituarmi. Ci rifiutiamo di rimanere in silenzio. Ci rifiutiamo di accettare questa concezione e questa politica vuota: ci rifiutiamo di normalizzare la violenza. Ognuno di noi è un complice. E ognuno di noi ha la capacità di rifiutare. Gli appelli al genocidio, ai crimini di guerra e allo sterminio non sono un “passatempo”, ma piuttosto una politica ufficiale che gode anche del sostegno dell’opposizione.

*

Ahmad Tibi, membro della Knesset e presidente del Partito Ta’al
(trad. La Zona Grigia)
https://archive.md/awBkV

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oggi, 4 giugno, a roma: incontro “verso i referendum” dell’8-9 giugno


sui referendum, il 4 giugno a Roma in piazzale Quattro Venti
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audio completo della presentazione di “oca tre toc to”, di francesca perinelli (déclic, 2025)


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interventi di Valerio Massaroni e Valentina Murrocu
incontro e video a cura del CentroScritture

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oggi, 3 giugno, a roma, allo studio campo boario: prima presentazione di “nz”, di antonio syxty


OGGI, martedì 3 giugno, ore 17:00
Studio Campo Boario
(viale Campo Boario 4a)

presentazione del nuovo libro di Antonio Syxty

NZ


copertina di NZ, di Antonio Syxty
cliccare per ingrandire

(edizioni ikonaLíber, ikona.net/antonio-syxty-nz/)

interventi dell’autore e di Marco Giovenale

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evento facebook:
facebook.com/events/1373346107…

Ingresso libero fino a esaurimento posti
logo Studio Campo Boario*

locandina:

locandina dell'incontro di presentazione di "NZ", di Antonio Syxty, Roma, Studio Campo Boario, 3 giu. 2025
cliccare per ingrandire

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