I Gruppi del Fediverso: un modo per incontrare altri utenti Mastodon, Friendica o Pixelfed in base ai loro interessi
Il Fediverso è un luogo fatto soprattutto di interazioni sociali ma rispetto ai social commerciali non è facilissimo trovare utenti che condividano i nostri stessi interessi.
Sui social commerciali infatti esistono dei processi automatici che setacciano i contenuti e i comportamenti degli utenti per suggerire loro altri profili ad alta compatibilità di funzionamento. Purtroppo questo sforzo non è in realtà orientato a far incontrare utenti veramente affini, ma più che altro a far incontrare utenti che potrebbero interagire a lungo e con un livello di tensione tale da creare alto “coinvolgimento”.
Quindi, se l’utente Giovanni è un appassionato cultore del pensiero razionale, il sistema potrebbe non limitarsi a suggerirgli l’utente Francesco, che condivide gli stessi valori di Giovanni, o l’utente Filippo, professore di Filosofia della Scienza molto attivo sui social. ma potrebbe anche suggerirgli l’utente Simplicio, famoso per pubblicare video sul contributo degli alieniall’evoluzione tecnologica dell’umanità.
Al social commerciale infatti piace soprattutto quando gli utenti litighano tra loro, perché se litigano, allora trascorrranno più tempo sulla piattaforma e la piattaforma potrà raccogliere più dati, somministrare più inserzioni all’utente e farsele pagare di più, in quanto personalizzate!
Chi gestisce i server Mastodon, Friendica, Pixelfed o altro ancora non ha nessun interesse a raccogliere dati e pertanto non esiste un sistema di matching automatico che suggerisca certi utenti ad altri utenti; questo però comporta una certa difficoltà a favorire l’incontro tra utenti affini.
Ci sono tuttavia tre modi molto utili per incontrare utenti affini o, più precisamente, cercare contenuti di interesse specifico:
- gli hashtag
- le funzoni di ricerca
- i Gruppi del Fediverso
Se i primi due metodi sono piuttosto conosciuti, l’utilizzo dei gruppi non è particolarmente noto, soprattutto per gli utenti Mastodon, ma le tipologie di gruppo più importanti sono quattro:
- comunità Lemmy
- gruppi Friendica
- gruppi gup.pe
- riviste Mbin.
I Gruppi del Fediverso
I “Gruppi” sono degli speciali utenti automatici (o semiautomatici) con una serie di “poteri“ che li rendono diversi da un semplice account. Infatti quando un qualsiasi utente scrive un nuovo messaggio (deve essere un messaggio creato da zero e non un messaggio di risposta) e menziona quell’utente, quell’utente ricondivide il messaggio che ha ricevuto.
Detta così sembra un po’ banale, ma grazie a questo escamotage, quel messaggio comparirà nella schermata principale di tutti gli utenti che seguivano l’utente gruppo, anche se non seguivano l’utente che aveva inviato il messaggio.
Per fare un esempio, se noi scriviamo un messaggio come
Ecco come usare i gruppi del Fediverso @Che succede nel Fediverso? Guarda questo link: informapirata.it/2023/03/14/co…
Tutti gli utenti che seguono l’utente “Fediverso” vedranno quel messaggio.
Di gruppi ne esistono di tutte le lingue e creati con diversi tipi di software e naturalmente ce ne sono anche in italiano.
Eccone alcuni distinti per categoria (i gruppi seguiti da una (F) sono ospitati da server Friendica, quelli seguiti da una (G) sono ospitati dal server Gup.pe, tutti gli altri sono gruppi appartenenti a server Lemmy e per convenzione questi gruppi vengono chiamati “Comunità”; i gruppi contrassegnati da una freccia ► sono molto attivi.
NB: per vedere i contenuti pubblicati nel gruppo, basterà cliccarci sopra, ma se vogliamo seguirlo, sarà sufficiente posizionarsi sopra il nome del gruppo, copiare il link del gruppo e incollarlo nella casella di ricerca del proprio “social”.
Attualità e notizie
- ► Politica, notizie e commenti sulla politica (italiana e no)
- ► Giornalismo e disordine informativo, spin off dell’istanza poliversity.it dedicato all’informazione
- News, notizie rilevanti
- Emergenza 24
- Protezione civile, consigli e suggerimenti ai cittadini sulla gestione delle emergenze
- Finanza personale
- Terremoto [Gruppo per scambiarsi informazioni in tempo reale sui terremoti] (F)
- Questo (non) è un CAF(fisco etc)
Scienza e istruzione
- ► Scienza e tecnologia, la comunità della scienza
- ► Energia e fonti rinnovabili, dedicata alle notizie su ambiente ed energia
- ► Scuola, tutto sulla scuola (F)
- ► Matematica, la comunità della non-scienza alla base di tutte le scienze
- ► Universitaly, un luogo per gli universitari di tutte le età
- Astronomia, comunità con diversi post di informazione e divulgazione sull’astronomia
- Astronomia, come sopra ma su Friendica (F)
- Teoria musicale, non musica, ma studio della teoria
- Piante per tutti i pollici, giardinaggio e floricultura
- Ingegneria, usata pochissimo perché non c’è ancora un manuale (F)
- Scienze, scienze su GUP (G)
- Scuola, scuola su GUP (G)
Cultura
- ► Musica Agorà, la comunità dedicata alla musica
- ► L’angolo del lettore, dedicata ai libri
- ► Universitaly, un luogo per gli universitari di tutte le età
- Storia, dedicata agli appasionati della magistra vitae
- Libri, gruppo Friendica dedicato ai libri (F)
- Arte e cultura, una rassegna su eventi e novità
- Fantascienza, per parlare di libri, fumetti, serie o film di genere fantascientifico
- Tele-visioni (Cinema, TV e serie), il lato della scatola magica aperto sul Fediverso
- ► Cucina e ricette, la comunità del bongustaio
- Cucina, come sopra ma su Friendica (F)
- ► Filologia, per la regina delle scienze umanistiche (F)
- Filosofia, come la nottola di Minerva, ma ancora più tardi (F)
- Psicologia, condividi le notizie sullo studio della mente (F)
- I Blog di Writefreely, per chi vuol essere aggiornato sui blog delle principali istanze italiane (F)
- BibliofiliIncurabili, circolo di lettori su GUP (G)
- Bibliofilincurabili come sopra ma con una sola I (G)
Informatica e tecnologia
- ► Informatica, comunità generalista dedicata all’informatica
- ► Le Alternative, la comunità Lemmy di LeAlternative.net
- ► Fediverso, dedicato a notizie e aggiornamenti sul fediverso
- ► Etica Digitale, l’estensione nel fediverso della comunità già attiva su Telegram
- ► Intelligenza Artificiale, rivoluzione o bolla? La comunità per parlarne
- GNU/Linux, una comunità per gli amici del pinguino
- Devol, bollettino sulle novità e le alternative decentralizzate e degooglizzate
- Open Street Map Community, comunità dedicata a uno dei più ambiziosi progetti collettivi aperti
- Hello World – Programmazione, bGEgY29tdW5pdMOgIGRlZGljYXRhIGFsbGEgcHJvZ3JhbW1hemlvbmUgZSBhaSBwZWdnaW9yaSBuZXJkIGRlbCBGZWRpdmVyc28=
- Cittadino Medio, comunità legata all’omonimo progetto divulgativo
- Domotica, la comunità ddicata all’IoT
- Retrogaming e nostalgia, esocolture di arcade e vecchie consolle su PC di oggi
- Videogiochi, recensioni e commenti su videogiochi vecchi e nuovi
- Videogiochi open source, come sopra ma opensource
- Forum di supporto Poliverso, se non hai capito una mazza di Friendica, sappi che non sei solo (F)
- Raccoon for Friendica, la comunità della nuova app Friendica (F)
- Software Libero, free software su GUP (G)
Attivismo
- ► Pirati, comunità dedicata ai Pirati nel fediverso
- Privacy Pride, la comunità del primo evento di piazza in favore della Privacy
- LGBTQI+, dedicata alle tematiche LGBTQI+
- Associazioni e terzo settore, la comunità delle associazioni e del no profit
- Lavoro, dedicata ai Tech Workers e al lavoro in generale
- Anarchia, la comunità in cui non comanda nessuno (F)
Svago
- ► Caffè Italia, comunità di offtopic e cazzeggio
- ► L’angolo del lettore, dedicata ai libri
- ► Memes ITA, memini e boiate
- Giochi da Tavolo (non di ruolo), per tutti gli appassionati del genere
- Giochi di ruolo, per tutti gli appassionati del genere
- Fantascienza, per parlare di libri, fumetti, serie o film di genere fantascientifico
- Videogiochi, recensioni e commenti su videogiochi vecchi e nuovi
- Videogiochi open source, come sopra ma opensource
- Retrogaming e nostalgia, esocolture di arcade e vecchie consolle su PC di oggi
- Fumetti, dedicata a raccolte e pubblicazioni vecchie e nuove
- [strong][url=https://feddit.it/c/cinema_serietv]Tele-visioni (Cinema, TV e serie)[/url][/strong], il lato della scatola magica aperto sul Fediverso
- Cucina e ricette
- Podcast, i podcast consigliati dalla comunità
- Piante per tutti i pollici
- Tra le nuvole (aeronautica), comunità dedicata all’aeronautica
- Erotica
- Collezionismi
- Minimalismo italia
Socialità, cazzeggio e luoghi
- ► Caffè Italia, comunità di offtopic e cazzeggio
- ► Ask Italy, domande agli Italiani
- ► Il mercatino del Fediverso
- ► Feddit Risponde, un canale di comunicazione tra utenti della comunità
- Milano
- Giappone, il nihon teien di Feddit.it
- Immagini e video divertenti etc
- Memes ITA
- Erotica
- Collezionismi
- Minimalismo italia
- Piazza Bronson (F)
- Il Cortile (G)
Sport e giochi
- Retrogaming e nostalgia, esocolture di arcade e vecchie consolle su PC di oggi
- Videogiochi, recensioni e commenti su videogiochi vecchi e nuovi
- Videogiochi open source, come sopra ma opensource
- Giochi da Tavolo (non di ruolo), per tutti gli appassionati del genere
- Giochi di ruolo, per tutti gli appassionati del genere
- Sport, tutto lo sport in una comunità
- Ciclismo, l’unico sport in cui è l’evento che viene a trovare il pubblico
- Cammini, sentieri e passeggiate
- Camminate solitarie, come sopra ma ognuno per i ca**i suoi
- Tra le nuvole (aeronautica), comunità dedicata all’aeronautica
- ► Motori, motori ma senza donne nude (F)
- ► Basket, la comunità dello sport vietato ai tifosi cardiopatici (F)
- ► Rugby, bassi e fermi ma su GUP (G)
Come scrivere un messaggio per pubblicarlo su un gruppo
Per pubblicare un nuovo post da una qualsiasi piattaforma social federata verso un gruppo del Fediverso è sufficiente creare un nuovo messaggio e menzionare l’utente corrispondente.
Per rendere i nuovi post leggibili dagli utenti Lemmy sarebbe però opportuno seguire alcune regole che abbiamo riassunto qui, ma riducendo all’osso, possiamo dire che è sufficiente seguire questo schema:
Breve testo (MAX 200 caratteri senza hashtag né menzioni) che diventerà il titolo del post Lemmy (oltre i 200 caratteri, il testo verrà troncato nella visualizzazione Lemmy)
menzione della comunità Lemmy (può anche essere messa alla fine)
Testo con il riassunto della notizia o con le considerazioni personali (può contenere anche menzioni di altri utenti)
Link alla notizia
Eventuale immagine allegata (possibilmente con il testo alternativo)
NB: sarà possibile fare tutti i test con la comunità: Test: palestra e allenamenti
Meglio usare le comunità Lemmy, i gruppi Friendica o i gruppi gup.pe?
La risposta a questa domanda può cambiare a seconda di quando venga fatta, a chi venga rivolta e, soprattutto, in base all’interesse di chi la pone. La nostra risposta tiene conto:
- di come vengono gestiti i progetti attuamente disponibili in italiano
- di quella che è la “l’offerta disponibile” in termini di comunità esistenti
Prima di proseguire ricordiamo ancora che il nostro blog gestisce direttamente l’istanza Friendica poliverso.org e, insieme al responsabile del blog Le Alternative, l’istanza Lemmy feddit.it e quindi conosciamo bene le modalità con cui vengono gestiti i processi di creazione dei gruppi e delle comunità.
La maggior parte dei gruppi Friendica attuali sono stati creati dagli amministratori di Poliverso, ma ogni utente Friendica può creare un proprio gruppo/forum; si è invece scelto di consentire la creazione di una comunità Lemmy, solo agli admin di feddit.it, dal momento che si voleva evitare la proliferazione di comunità nate con facilità ma poi non più gestite; gli utenti Lemmy possono chiedere di far aprire e di moderare una comunità chiedendolo alla comunità “main”: le comunità Lemmy infatti hanno sicuramente bisogno di una maggiore moderazione rispetto ai gruppi/forum Friendica.
In alcuni casi inoltre (libri e astronomia) sono presenti due comunità omonime sia su Feddit sia su Friendica. In casi del genere come bisogna comportarsi?
La nostra risposta più semplice e breve è la seguente:
- il gruppo/forum Friendica è uno strumento più immediato di coinvolgere la comunità e si presta alla scrittura veloce e alle reazioni rapide, ma (per il momento) esclude dalla discussione gli utenti Lemmy;
- d’altra parte la comunità Lemmy dà maggiori soddisfazioni ed è più orientata alla discussione, ma necessita di una scrittura più attenta (titolo + menzione + testo + link);
- naturalmente se la vostra istanza dovesse bloccare l’istanza Poliverso o l’istanza Lemmy, o l’istanza gup.pe (una circostanza che di rado si verifica), la scelta sarà di carattere obbligato.
In tal caso tuttavia, provate a spiegare al vostro amministratore di istanza che non ha alcun senso bloccare le comunità Lemmy o i gruppi Friendica e Lemmy: si tratta di account che dipendono dagli utenti che le utilizzano e se uno o più utenti utilizzano impropriamente i gruppi, è sufficiente bloccare gli utenti.
Riepilogo
Riepiloghiamo quindi gli attuali (siamo al 3 di febbraio 2025) gruppi e comunità in italiano, ma prima diamo indicazione delle due comunità di servizio. La prima è quella dedicata agli annunci ma anche alle richieste degli utenti per aprire e moderare nuove comunità: Annunci e creazione comunità
La seconda invece è la comunità dedicatà ai test di scrittura sulle comunità: Test: palestra e allenamenti
Comunità Lemmy
L’elenco nativo delle community presenti nella nostra istanza Feddit.it può essere visualizzato a questo link: feddit.it/communities
L’elenco internazionale è invece disponibile qui: lemmyverse.net/communities
Ed ecco le comunità in ordine alfabetico:
Arte e cultura, una rassegna su eventi e novità
Ask Italy, domande agli Italiani
Associazioni e terzo settore, la comunità delle associazioni e del no profit
Astronomia, comunità con diversi post di informazione e divulgazione sull’astronomia
Caffè Italia, comunità di offtopic e cazzeggio
Camminate solitarie, come sopra ma ognuno per i ca**i suoi
Cammini, sentieri e passeggiate
Ciclismo, l’unico sport in cui è l’evento che viene a trovare il pubblico
Cittadino Medio, comunità legata all’omonimo progetto divulgativo
Cucina e ricette, la comunità del bongustaio
Devol, bollettino sulle novità e le alternative decentralizzate e degooglizzate
Domotica, la comunità ddicata all’IoT
Energia e fonti rinnovabili, dedicata alle notizie su ambiente ed energia
Etica Digitale, l’estensione nel fediverso della comunità già attiva su Telegram
Fantascienza, per parlare di libri, fumetti, serie o film di genere fantascientifico
Feddit Risponde, un canale di comunicazione tra utenti della comunità
Fediverso, dedicato a notizie e aggiornamenti sul fediverso
Fumetti, dedicata a raccolte e pubblicazioni vecchie e nuove
Giappone, il nihon teien di Feddit.it
Giochi da Tavolo (non di ruolo), per tutti gli appassionati del genere
Giochi di ruolo, per tutti gli appassionati del genere
Giornalismo e disordine informativo, spin off dell’istanza poliversity.it dedicato all’informazione
GNU/Linux, una comunità per gli amici del pinguino
Hello World – Programmazione, bGEgY29tdW5pdMOgIGRlZGljYXRhIGFsbGEgcHJvZ3JhbW1hemlvbmUgZSBhaSBwZWdnaW9yaSBuZXJkIGRlbCBGZWRpdmVyc28=
Immagini e video divertenti etc
Informatica, comunità generalista dedicata all’informatica
Intelligenza Artificiale, rivoluzione o bolla? La comunità per parlarne
L’angolo del lettore, dedicata ai libri
Lavoro, dedicata ai Tech Workers e al lavoro in generale
Le Alternative, la comunità Lemmy di LeAlternative.net
LGBTQI+, dedicata alle tematiche LGBTQI+
Matematica, la comunità della non-scienza alla base di tutte le scienze
Memes ITA, memini e boiate
Musica Agorà, la comunità dedicata alla musica
News, notizie rilevanti
Open Street Map Community, comunità dedicata a uno dei più ambiziosi progetti collettivi aperti
Piante per tutti i pollici, giardinaggio e floricultura
Pirati, comunità dedicata ai Pirati nel fediverso
Podcast, i podcast consigliati dalla comunità
Politica, notizie e commenti sulla politica (italiana e no)
Privacy Pride, la comunità del primo evento di piazza in favore della Privacy
Questo (non) è un CAF (fisco etc)
Retrogaming e nostalgia, esocolture di arcade e vecchie consolle su PC di oggi
Scienza e tecnologia, la comunità della scienza
Sport, tutto lo sport in una comunità
Storia, dedicata agli appasionati della magistra vitae
Tele-visioni (Cinema, TV e serie), il lato della scatola magica aperto sul Fediverso
Teoria musicale, non musica, ma studio della teoria
Tra le nuvole (aeronautica), comunità dedicata all’aeronautica
Universitaly, un luogo per gli universitari di tutte le età
Videogiochi open source, come sopra ma opensource
Videogiochi, recensioni e commenti su videogiochi vecchi e nuovi
Gruppi Friendica
L’elenco nativo dei gruppi italiani di Friendica può essere visualizzato a questo link: dir.friendica.social/search?fi…
L’elenco internazionale è invece disponibile qui: dir.friendica.social/group
Ed ecco i gruppi in ordine alfabetico:
Anarchia, la comunità in cui non comanda nessuno
Astronomia, come sopra ma su Friendica
Basket, la comunità dello sport vietato ai tifosi cardiopatici
Cucina, come sopra ma su Friendica
Filologia, per la regina delle scienze umanistiche
Filosofia, come la nottola di Minerva, ma ancora più tardi
Forum di supporto Poliverso, se non hai capito una mazza di Friendica, sappi che non sei solo
I Blog di Writefreely, per chi vuol essere aggiornato sui blog delle principali istanze italiane
Ingegneria, usata pochissimo perché non c’è ancora un manuale
Libri, gruppo Friendica dedicato ai libri
Motori, motori ma senza donne nude
Psicologia, condividi le notizie sullo studio della mente
Raccoon for Friendica, la comunità della nuova app Friendica
Scuola, tutto sulla scuola
Terremoto [Gruppo per scambiarsi informazioni in tempo reale sui terremoti]
Gruppi Gup.pe
Non esiste un elenco dei gruppi gup.pe. Questo è l’elenco delle comunità utilizzate in italiano
BibliofiliIncurabili, circolo di lettori su GUP
Bibliofilincurabili come sopra ma con una sola I
Rugby, bassi e fermi ma su GUP
Scienze, scienze su GUP
Scuola, scuola su GUP
Software Libero, free software su GUP
Le comunità di Diggita
A dicembre 2024 si è aggiunta un’altra istanza Lemmy, Diggita, che ha creato nuove comunità in italiano. Eccole qui:
- Spettacoli
- Tecnologia
- diggita
- Salute
- Cultura
- Ambiente
- Attualità
- Calcio
- Economia
- Linux
- Scienze
- Società
- Video
- Fediverso
- Giochi
- Open Source
- Foto
- Sport
- Internet
- Computer
- Sicurezza
Vuoi segnalare un errore o dare un suggerimento? Scrivici su Friendica, Twitter, Mastodon o sul gruppo telegram Comunicazione Pirata
Segui il canale di InformaPirata
Ciao @differx
,
vorrei condividere con te degli appunti su una questione che riguarda i post Friendica con il titolo
Ecco infatti come un utente Mastodon leggerebbe il tuo post:
Deprimente? Sì, decisamente... In fondo è per questo che stiamo su Friendica e non su Mastodon! 🤣🤣🤣
Formattazione post con titolo leggibili da Mastodon
Come forse saprai già, con Friendica possiamo scegliere di scrivere post con il titolo (come su WordPress) e post senza titolo (come su Mastodon). Uno dei problemi più fastidiosi per chi desidera scrivere post con il titolo è il fatto che gli utenti Mastodon leggeranno il tuo post come se fosse costituito dal solo titolo e, due a capi più in basso, dal link al post originale: questo non è di certo il modo miglior per rendere leggibili e interessanti i tuoi post!
Gli utenti Mastodon infatti hanno molti limiti di visualizzazione, ma sono pur sempre la comunità più grande del Fediverso e perciò è importante che vedano correttamente i vostri post: poter contare sulla loro visibilità è un'opportunità per aggiungere ulteriori possibilità di interazioni con altre persone.
Fortunatamente, con le ultime release di Friendica abbiamo la possibilità di modificare un'impostazione per rendere perfettamente leggibili anche i post con il titolo. Ecco come fare:
A) dal proprio account bisogna andare alla pagina delle impostazioni e, da lì, alla voce "Social Network" al link poliverso.org/settings/connect…
B) Selezionando la prima sezione "Impostazione media sociali" e scorrendo in basso si può trovare la voce "Article Mode", con un menu a cascataC) Delle tre voci disponibili bisogna scegliere "Embed the title in the body"
Ecco che adesso i nostri post saranno completamente leggibili da Mastodon!
Ciao @Strano Biovolta ,
vorrei condividere con te degli appunti su una questione che riguarda i post Friendica con il titolo
Ecco infatti come un utente Mastodon leggerebbe il tuo post:
Deprimente? Sì, decisamente... In fondo è per questo che stiamo su Friendica e non su Mastodon! 🤣🤣🤣
Formattazione post con titolo leggibili da Mastodon
Come forse saprai già, con Friendica possiamo scegliere di scrivere post con il titolo (come su WordPress) e post senza titolo (come su Mastodon). Uno dei problemi più fastidiosi per chi desidera scrivere post con il titolo è il fatto che gli utenti Mastodon leggeranno il tuo post come se fosse costituito dal solo titolo e, due a capi più in basso, dal link al post originale: questo non è di certo il modo miglior per rendere leggibili e interessanti i tuoi post!
Gli utenti Mastodon infatti hanno molti limiti di visualizzazione, ma sono pur sempre la comunità più grande del Fediverso e perciò è importante che vedano correttamente i vostri post: poter contare sulla loro visibilità è un'opportunità per aggiungere ulteriori possibilità di interazioni con altre persone.
Fortunatamente, con le ultime release di Friendica abbiamo la possibilità di modificare un'impostazione per rendere perfettamente leggibili anche i post con il titolo. Ecco come fare:
A) dal proprio account bisogna andare alla pagina delle impostazioni e, da lì, alla voce "Social Network" al link poliverso.org/settings/connect…
B) Selezionando la prima sezione "Impostazione media sociali" e scorrendo in basso si può trovare la voce "Article Mode", con un menu a cascataC) Delle tre voci disponibili bisogna scegliere "Embed the title in the body"
Ecco che adesso i nostri post saranno completamente leggibili da Mastodon!
I dieci comandamenti di Friendica. Cosa fare con l’account che abbiamo aperto su Poliverso?
Siccome ci sono state tante iscrizioni nel’ultimo mese, ricordiamo a tutti la guida a Friendica leggibile a questo link.
@Che succede nel Fediverso?
Per semplificare un po’ le cose abbiamo però deciso anche di scrivere una sorta di decalogo su Friendica. Ci sono molti link che possono appesantire la lettura, ma speriamo che vi piaccia e soprattutto ci auguriamo che lo troviate utile!
I – ABBI PAZIENZA. FRIENDICA IS NOT FRIENDLY
Friendica è una piattaforma complessa sotto diversi punti di vista:
– fa parte del Fediverso e, per chi non sa cosa sia il Fediverso, possono nascere problemi di contestualizzazione
– ha un ventaglio di opzioni di personalizzazione e configurazione abbastanza ampio e questo può disorientare
– l’interfaccia non è facile e intuitiva e alcune funzionalità si possono attivare solo dal browser
Chiunque è in grado di superare queste difficoltà, ma la risorsa più importante per farlo è la pazienza.
Se vuoi usare Friendica, abbi pazienza; se non hai pazienza ti vogliamo bene lo stesso, ma Friendica non sarà mai l’ambiente giusto per te!
II – NON PARLARE DA SOLO E IMPOSTA LA VISIBILITÀ DEI TUOI POST E DEL TUO PROFILO
Quando ti iscrivi a Friendica, nessuno (tranne il tuo amministratore) si accorgerà di te. Questo è il momento giusto per:
1) Scegliere un’immagine e una descrizione del tuo profilo
2) Pubblicare il primo messaggio (guarda il III comandamento…) di presentazione da “fissare” sul tuo profilo
3) Iniziare a esplorare l’ambiente, “mettere un like” ai messaggi che ti piacciono, ricondividere i messaggi che secondo te meritano di essere diffusi, rispondere ai messaggi che ti ispirano una risposta e, solo alla fine di tutto questo, iniziare a seguire qualche utente.
Prima di scrivere nuovi post, ricordati di impostare la visibilità dei tuoi messaggi: ecco il post che abbiamo scritto a questo proposito
III – FAI IN MODO CHE I TUOI POST CON TITOLO SIANO LEGGIBILI PER GLI UTENTI MENO FORTUNATI CHE USANO MASTODON
Con Friendica puoi scrivere post con il titolo (come su WordPress) e post senza titolo (come su Mastodon), ma nel caso dei post con titolo, gli utenti Mastodon (che ricordo sono la maggioranza degli utenti che incontrerai su Friendica) leggeranno il tuo post come se fosse costituito dal solo titolo e da un link.
Per rendere leggibili i post con il titolo, puoi fare così:
A) vai alla pagina delle impostazioni (qui: poliverso.org/settings/connect… ) e seleziona “Social Network”
B) Seleziona “Impostazione media sociali”, scorri in basso, seleziona la voce “Article Mode” e scegli “Embed the title in the body”
Ecco che adesso i nostri post saranno completamente leggibili da Mastodon!
IV – ANCHE SE HAI GIÀ UN BLOG O UN ALTRO ACCOUNT DEL FEDIVERSO, FRIENDICA È IL TUO MIGLIOR ALLEATO
Friendica dispone di tante funzionalità, alcune delle quali automatiche.
Se hai già un account Mastodon, potresti usare Friendica per il tuo account secondario, per:
A) Scrivere o rispondere post più lunghi, formattati e con immagini in linea
B) Usare Friendica per ricondividere i post pubblicati dal proprio account Mastodon (informapirata.it/2024/07/25/w-…)
C) Creare un gruppo Friendica (vai al VII comandamento)
D) Creare un account collettivo (vai al VI comandamento)
E) utilizzare alcune funzionalità di ricerca avanzata (informapirata.it/2024/07/25/w-…)
F) mantenere un account di riserva
G) ricordarsi che non esiste solo il microblogging di Mastodon
Ma anche se hai un Blog, potresti usare Friendica per ricondividere i post del tuo blg (che sia o no federato), potenziare il tuo blog Writefreely o creare un gruppo Friendica per ripubblicarne gli articoli
Per chi ha già un blog: poliverso.org/display/0477a01e…
Per chi ha già un account Mastodon: poliverso.org/display/0477a01e…
V – UTILIZZA RACCOON FOR FRIENDICA PERCHÉ È UN’APP ECCEZIONALE E FUNZIONA ANCHE CON MASTODON
Raccoon è un’app android molto speciale, sviluppata da un programmatore italiano e nata per rendere facile la navigazione e la scrittura di post su Friendica.
L’app ha alcune novità assolute rispetto a tutte le altre app social, incluse quelle dei social proprietari:
– visualizzazione semplificata dei gruppi
– barra di formattazione per scrivere i messaggi
– anteprima dei messaggi
– scorrimento laterale dei messaggi
L’app ha pochi mesi di vita, quindi non siate troppo severi nel giudicarla. Tra qualche settimana dovrebbe comparire sul Play Store, ma potete già trovarla sullo store libero F-Droid o scaricare il file .apk dai link indicati nel nostro post: informapirata.it/2024/10/18/ra…
VI – CREA ACCOUNT SECONDARI COLLEGATI AL TUO PROFILO
Creare account secondari è un’opportunità interessante. Potete creare:
– un account secondario in una lingua diversa o con un diverso taglio tematico
– un account “pagina” dedicato a un progetto
– un account “gruppo” per gestire conversazioni di più utenti
Potete anche creare un account ex novo e delegarne la gestione al vostro profilo principale!
Qui abbiamo la sezione della nostra guida su come creare un account secondario: informapirata.it/2024/07/25/w-…
VII – SOSTITUISCI I “GRUPPI FACEBOOK” (ANCHE QUELLI PRIVATI) CON I GRUPPI FRIENDICA E GESTISCILI INSIEME AI TUOI AMICI
I gruppi pubblici (precedentemente chiamati “Forum”) sono utenze del Fediverso, leggibili come tali anche dai software come Mastodon che non gestiscono in modo nativo i gruppi, e funzionano come una lista di distribuzione. Sono una tipologia prevista dallo standard ActivityPub (lo standard internazionale del Fediverso) e nascono come supporto per le discussioni di gruppo.
Con Friendica puoi creare nuovi gruppi, ma controlla prima se esiste già qualche gruppo esistente che puoi usare per trovare altre persone con i tuoi stessi interessi (PS: le comunità Lemmy sono anch’esse un tipo di gruppo: informapirata.it/2023/03/14/co…
Qui la sezione dedicata ai “gruppi” della nostra guida: informapirata.it/2024/07/25/w-…
VIII – IMPARA A USARE IL CALENDARIO EVENTI DI FRIENDICA, TOTALMENTE FEDERATO CON MOBILIZON, GANCIO E WORDPRESS
Anche Friendica ha un calendario eventi come Facebook e può gestire i calendari di altri software del Fediverso come Mobilizon o Gancio. Non sapete cosa siano? No problem: avete tempo per scoprirlo.
Ricordatevi però di modificare il fuso orario da UTC a quello di tua preferenza per evitare discrepanze sul calendario eventi (da Account | Impostazioni base) Link: poliverso.org/settings
IX – SE HAI UN ACCOUNT BLUESKY GESTISCILO DA FRIENDICA E FAI SCHIATTARE DI INVIDIA GLI UTENTI BLUESKY
Sebbene sia Friendica sia Bluesky siano progetti di social decentralizzati, essi si basano su protocolli differenti. Ciò significa che gli utenti Mastodon possono interagire con altri utenti del Fediverso, utilizzando il protocollo ActivityPub, ma non possono interagire con le persone che pubblicavano su Bluesky, perché esso è basato sul protocollo AT (anche detto ATProto).
Alcuni software come Friendica presentano la possibilità di collegare il proprio account BlueSky con il proprio account Friendica per operare crosspost e visualizzare la timeline di Bluesky “dentro” al proprio Friendica.
Qui la sezione della nostra guida dedicata a Bluesky: informapirata.it/2024/07/25/w-…
X – RICORDA DI SUPPORTARE FINANZIARIAMENTE LA TUA ISTANZA
Gestire un’istanza è dispendioso sia in termini di costo macchina, sia per il tempo dedicato.
Ma Poliverso non vuole essere solo un progetto per i propri utenti ma un modo per far conoscere e migliorare il Fediverso italiano, grazie agli account di informazione di Poliverso (come il nostro bollettino sul Fediverso, la rassegna sulla Cybersecurity, quella sulla Privacy e quella sulle notizie dei Pirati internazionali) e i gruppi Friendica!
Perciò, se vuoi contribuire al sostentamento della nostra istanza puoi fare una donazione al progetto Poliverso su questi due canali di raccolta:
– Ko-fi
– Liberapay
I 10 comandamenti di Friendica
Vuoi segnalare un errore o dare un suggerimento? Scrivici su Friendica, Twitter, Mastodon o sul gruppo telegram Comunicazione Pirata
Segui il canale di InformaPirata
Le sette meraviglie di Mastodon glitch-soc (e di poliversity.it)
Eh già, Mastodon sa andare spesso oltre i limiti conosciuti, e questo grazie al fatto di essere un software open source, cui chiunque può apportare personalizzazioni interessanti. Oggi parliamo del fork Mastodon Glitch-soc, quello utilizzato nella nostra istanza Poliversity!
@Che succede nel Fediverso?
1) Puoi usare Mastodon Glitch Soc come se fosse un Mastodon normale, ma non hai il limite di 500 caratteri
Per alcuni utenti, una delle limitazioni più fastidiose di Mastodon è il limite di caratteri. Ma non tutti sanno che è possibile modificare questa limitazione e non solo su glitch-soc, ma su glitch-soc è una scelta quasi obbligata!
2) Se attivi alcune opzioni, puoi scrivere testo formattato come su Word
Attraverso la finestra delle impostazioni avanzate, è possibile stabilire le modalità predefinita con cui vogliamo comporre i nostri messaggi e al link Impostazioni | Preferenze | Altro è possibile selezionare la nostra modalità preferita di formattazione dei nostri messaggi. Possiamo così scegliere tra:
- testo normale
- Markdown
- HTML semplificato
3) Puoi usare le normali app per mastodon, ma RaccoonForFriendica ti offre anche una barra di formattazione e l’anteprima
In maniera del tutto controintuitiva, l’app Raccoon for Friendica, è in grado di offrire anche agli utenti Mastodon alcune piccole meraviglie che non troveranno nelle altre app presenti sul mercato.
Per esempio nella navigazione dei “gruppi” Activitypub, ma anche con la sua innovativa funzionalità che consente di cliccare su un messaggio della timeline e di navigare per i messaggi precedenti e successivi semplicemente scorrendo lo schermo verso destra o sinistra!
Ma non solo: infatti ma è praticamente l’unica app oggi esistente che sia in grado di sfruttare le potenzialità di scrittura proprie di Mastodon glitch-soc, mettendo a disposizione una barra di formattazione e una funzione di anteprima!
4) Puoi creare messaggi visibili solo per gli utenti della tua istanza
Quella di poter creare messaggi visibili solo dagli utenti della propria istanza potrebbe non sembrare un’idea così importante per le istanze pubbliche; tuttavia, le istanze legate a un’organizzazione, a un’istituzione o a una qualsiasi comunità circoscritta possono avvalersi di questa possibilità per le comunicazioni interne.
5) Su mastodon non esistono i gruppi privati, ma c’è un escamotage…
Su Mastodon è già possibile creare lunghi thread con visibilità limitata ai soli utenti menzionati, ma naturalmente i destinatari del messaggio non possono essere troppi, altrimenti non resta più spazio per scrivere il contenuto del testo. Tuttavia, grazie al venir meno del limite di caratteri, è ora possibile scrivere questi messaggi senza preoccuparsi dello spazio per il testo del messaggio!
6) Se vuoi seguire gli account di Bluesky, puoi farlo
Il progetto Bridgy Fed consente agli utenti di Bluesky e a quelli del Fediverso di comunicare tra loro, anche se al momento vi sono alcune limitazioni: per esempio, il bridge (così viene chiamato il ponte tra le due piattaforme) funziona solo con account e post pubblici e quindi non include i post “privati” o quelli visibili ai soli follower.
Usare Bridgy Fed è abbastanza semplice: per collegare un account dal Fediverso a Bluesky, è sufficiente seguire l’account Mastodon @ e questo account seguirà a sua volta l’account follower. Da qui verrà creata automaticamente una nuova utenza collegata disponibile per gli utenti Bluesky con il tuo identificativo Mastodon, laddove la seconda @ sarà però un punto, il tutto seguito da “ap.brid.gy”.
7) Supportare finanziariamente la tua istanza è incredibilmente facile: provaci!
Gestire un’istanza è dispendioso sia in termini di costo macchina, sia per il tempo dedicato. Grazie a una serie di ottimizzazioni operate con l’istanza Poliverso.org, un’istanza come Poliversity riesce a “costare” agli amministratori circa un caffè al giorno, ma queste ottimizzazioni sono costate diverse ore di un sistemista senior.
Tutte le istanze costano, ma operazioni come l’upgrade al fork glitch-soc fanno aumentare ancora di più l’impegno degli amministratori. Tutto questo sforzo viene fatto solo con un obiettivo: migliorare l’esperienza d’uso dei propri utenti!
Perciò, se vuoi contribuire al sostentamento dell’istanza poliversity.it puoi fare una donazione al progetto Poliverso su questi due canali di raccolta:
Ko-fi
Liberapay
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Riprenditi i tuoi dati dalle Big Tech con Cyd. Funziona bene anche per l’eliminazione dei tuoi vecchi Tweet
Non ci si può fidare delle piattaforme tecnologiche. È tempo di riprendere il controllo dei tuoi dati. Esegui il backup e cancella tutti i tuoi tweet gratuitamente con Cyd (ex Semiphemeral).
Come funziona Cyd
Cyd è un’app desktop per macOS, Windows e Linux che può aiutarti a salvare ed eliminare i tuoi dati da X (con altre piattaforme in arrivo a breve). Per iniziare, accedi al tuo account X all’interno di Cyd, dai a Cyd istruzioni su cosa vuoi che faccia, quindi Cyd si occuperà del resto.
Cyd non usa l’API. Cyd funziona scorrendo il sito web di X e cliccando sui pulsanti per conto tuo. Tutto ciò che fa Cyd, potresti farlo da solo con niente di più di un browser web e una quantità infinita di tempo. X non può interrompere l’accesso all’API per impedirti di controllare i tuoi dati con Cyd.
Cyd può eliminare i tuoi tweet, tranne quelli che vuoi conservare. Ad esempio, puoi dire a Cyd di eliminare i tweet più vecchi di 30 giorni, a meno che non abbiano ottenuto almeno 100 Mi piace o retweet… Oppure, puoi semplicemente eliminare tutto. La scelta è tua.
Cyd ti aiuta ad abbandonare X mantenendo il tuo nome utente. Se sei una delle milioni di persone che fuggono da X, è meglio eliminare tutti i tuoi tweet (e smettere di seguire tutti, cosa che Cyd può fare per te) ma mantenere il tuo account attivato piuttosto che eliminarlo. In questo modo, altre persone non possono impossessarsi del tuo nome utente e impersonarti, e puoi lasciare il tuo account con un messaggio che dice ai tuoi follower dove trovarti.
Cyd può eliminare i tuoi Mi piace e i tuoi messaggi diretti. Mi piace e DM sono privati su X, ma quei dati sono ancora accessibili a chiunque hackeri il tuo account e a X stesso.
Cyd salva un backup locale dei tuoi dati. Prima di eliminare i tuoi dati, Cyd può creare un database locale, esplorabile, dei tuoi dati X, completo di snapshot HTML dei tuoi tweet.
Cyd funziona direttamente sul tuo computer, non sui nostri server. Non abbiamo accesso al tuo account X, né a nessuno dei dati in esso contenuti.
Scarica Cyd per iniziare
Social, smartphone e i danni sui ragazzi: si sta finalmente aprendo il dibattito tra colpevolisti e innocentisti
Questo post è stato pubblicato inizialmente dall'account @cybersecurity[url=https://www.informapirata.it/author/poliverso/]@poliverso[/url].org a maggio del 2024 ma è stato accidentalmente cancellato. Il nostro [url=https://www.informapirata.it/author/skariko/]@skariko[/url]@poliversity.it è riuscito Tuttavia a recuperare la copia cache dalla comunità Lemmy di @eticadigitale@feddit.it salvata da archive.org!
Ci scusiamo soprattutto con le persone che hanno partecipato alla vecchia discussione:
IL WHISTLEBLOWING
Fino pochi mesi fa, il dibattito inerente gli effetti dello smartphone sulla salute mentale dei ragazzi rimaneva piuttosto sonnolento.
Ogni tanto poteva giungere notizia di qualche dipendente GAFAM che denunciava il proprio datore di lavoro di ignorare i segnali allarmanti (ultimo è il caso della psicologa danese Lotte Rubæk) (archive) che provenivano dall’utenza più giovane, ma in generale le accuse contro la tecnologia si rivelavano poco incisive, mentre le risposte da parte dei granti attori della tecnologia si limitavano a un no-comment, in base al principio per cui una smentita non sarebbe altro che “una notizia data due volte” (archive).
L’ALLARME LANCIATO DAL DR. VIVEK MURTY
A metà marzo tuttavia ha avuto una certa eco l’articolo di Robert Booth, corrispondente per gli affari sociali di The Guardian che ha riportato le preoccupazioni del dr. Vivek Murthy, (archive)“Chirurgo generale” degli Stati Uniti, ossia capo della sanità pubblica statunitense, il quale esorta i governi a regolamentare i social dal momento che uno studio (archive) mostra che l’uso dello schermo e l’isolamento hanno causato un malessere diffuso.
“per la prima volta da quando sono stati raccolti i primi dati nel 2012, i giovani tra i 15 e i 24 anni in Nord America affermano di essere meno felici delle generazioni più anziane”
Murthy ha lanciato un avvertimento formale a tutti gli Stati Uniti sul fatto che i social media presentano “un profondo rischio di danno” per la salute mentale e il benessere di bambini e adolescenti, in base a un principio di cautela.
“Non abbiamo ancora prove sufficienti per determinare se i social media siano sufficientemente sicuri” da poter essere utilizzati
MALESSERE GIOVANILE: UN PROBLEMA PER LA DEMOCRAZIA?
Pochi giorni dopo, Vanessa “Van” Badham, drammaturga, scrittrice e attivista australiana sempre sul Guardian (archive)ha messo in guardia genitori, insegnanti e autorità sull’impatto che questa infelicità potrebbe avere sugli equilibri democratici.
LA GENERAZIONE ANSIOSA: COME IL GRANDE RICABLAGGIO DELL’INFANZIA STA CAUSANDO UN’EPIDEMIA DI MALATTIE MENTALI
Bambina immersa nei social
Il culmine di questa serie di accuse contro la tecnologia ha però coinciso con la pubblicazione dell’ultimo libro di Jonathan Haidt, The Anxious Generation: How the Great Rewiring of Childhood Is Causing an Epidemic of Mental Illness (archive), che costituisce un vero e proprio atto d’accusa sul collasso della salute mentale dei giovani e allo stesso tempo una proposta per mitigare gli effetti della tecnologia invasiva e reimpostare un’infanzia più sana e più libera.
LA RECENSIONE DI NATURE
A questo punto si è scatenato il confronto critico verso le conclusioni di questi studi colpevolisti.
Ad aprire le danze è stata la rivista Nature che, a firma della dott.ssa Candice L. Odgers, professoressa di Scienze Psicologiche e Informatica per la School of Social Ecology e professoressa a contratto dell’Università della California, ha recensito il volume di Haidt (archive)accusandolo di scarsa accuratezza scientifica.
La tesi della prof.ssa Odgers è che il tempo passato davanti allo schermo non sia necessariamente responsabile dell’aumento dei livelli di depressione e ansia adolescenziale; d’altra parte la crescente isteria collettiva su questi argomenti potrebbe distrarre l’opinione pubblica e la scienza dall’affrontare le vere cause.
In sostanza:
- Haidt non avrebbe portato prove di causalità tra esposizione alla tecnologia e depressione
- la vera causa sarebbe, soprattutto rispetto all’area statunitense, “la discriminazione strutturale e il razzismo, il sessismo e l’abuso sessuale, l’epidemia di oppioidi, le difficoltà economiche e i problemi sociali”
Il “grande ricablaggio” sarebbe dunque un argomento fantoccio e questa tesi tranquillizzante è stata ripresa da diversi giornalisti in tutto il mondo per “riequilibrare” le prese di posizione recenti con una opportuna dose di innocentismo.
LA RISPOSTA DELL’AUTORE
Haidt ha risposto rapidamente sul blog di psicologia After Babel (archive) confutando le due obiezioni sollevate dalla prof.ssa Odgers, attraverso la rappresentazione di diversi dati a suffragio delle proprie argomentazioni e, d’altra parte, affermando che l’aumento di questo malessere non può essere dovuto alle cause alternative suggerite su Nature in quanto, pur impattando sul benessere dei ragazzi, erano preesistenti alla brusca accelerazione del fenomeno.
LA REALTÀ POLITICA E GIUDIZIARIA ENTRANO IN GIOCO
Contemporaneamente al botta e risposta tra i due studiosi, ecco che la cronaca politica e giudiziaria entra a gamba tesa sui dibattiti.
Dopo Utah, Arkansas, Louisiana, Ohio e Texas (e dopo la clamorosa causa intentata da New York ai colossi di Internet) e contemporaneamente alle iniziative di Ron de Santis in Florida (archive), anche l’amministrazione cittadina di New York infatti vuole fare causa ai giganti dei social media, sostenendo che le loro pratiche commerciali possono avere un impatto nocivo sulla salute mentale dei giovani (archive)!
L’articolo di Angelo Alù su Agenda Digitale presenta un riepilogo interessante di tutta la vicenda, dalle accuse ai social media (archive), alle iniziative di supporto intraprese dall’amministrazione cittadina (archive) e rimanda alla ingente documentazione presente nell’atto ufficiale presentato in tribunale dalla municipalità (archive).
CONTRIBUTI INNOCENTISTI SU VALIGIA BLU
L’ultimo articolo degno di menzione, su un piano di totale innocentismo, è l’articolo comparso su Valigia Blu a firma di Tiziana Metitieri, psicologa che coordina le attività dell’ambulatorio di neuropsicologia clinica dell’ospedale pediatrico Meyer e che si è sempre opposta all’approccio proibizionista (archive) e cautelativo verso l’utilizzo della tecnologia da parte dei bambini.
Nel suo ultimo articolo (archive), afferma sulla scorta degli studi citati (archive) che
“In tutti i paesi e per tutti i dati demografici, le persone che avevano accesso a Internet, accesso a uno smartphone o che utilizzavano attivamente Internet riportavano maggiori livelli di soddisfazione di vita, esperienze positive, senso di scopo e benessere fisico, comunitario e sociale, e livelli più bassi di esperienze negative”
CONCLUSIONI
Questo confronto tra orientamenti diversio e a volte diametralmente opposti può disorientare la pubblica opinione, ricordando molto il confronto che si è avuto per decenni sul fumo, un dibattito che ha visto la capacità del potere economico di “sopire troncare … troncare sopire” la verità scientifica.
Siamo decisamente convinti che il combinato di smartphone e social network costituisca un pericolo esistenziale per il futuro dei ragazzi, ma siamo anche certi che il dibattito che si è avuto fino a un anno fa non abbia ancora raggiunto la giusta maturità.
In questo senso è importantissimo che le parti avverse si confrontino presentando dati ed evidenze scientifiche sempre più convincenti.
Per quello che ci riguarda, crediamo anche che l’accesso alla tecnologia e ai social sia una grandissima opportunità per i ragazzi, ma che questo accesso debba essere mediato non tanto da limitazioni di carattere infrastrutturale (sistemi di controllo parentale, hardware limitato) ma dall’unica componente in grado di trasformare le informazioni in conoscenza, ossia la cultura. Nello specifico la cultura digitale che con saggezza e accortezza può essere trasmessa ai bambini fin dalla più tenera età, attraverso il ruolo fondamentale dei genitori in primo luogo e in seconda battuta della scuola.
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Bluesky praticherà verifiche più stringenti contro l'impersonificazione.
Anche se l'utente può creare un dominio personalizzato, Bluesky non supporta un sistema di verifica e questo ha attirato molti utenti a fingersi celebrità per avere più follower o, all'estremo, per aggirare altre persone.
L'app GoBlue può monitorare le statistiche di Bluesky
Ecco perché è così utile secondo @svenvdz.bsky.social
METAstasiVERSO vs POLIVERSO: ecco come l’informazione italiana ha ignorato il più grande sversamento di rifiuti compiuto da Facebook nel Web
Poliverso.org è il sito che abbiamo creato nell’estate del 2021 e contiene un social network piccolo fatto da poche centinaia di persone che ogni mese accedono al proprio profilo, ma integrato con il grande universo social costituito dal Fediverso che conta qualche milione di utenti in tutto il mondo. Se qualcuno se lo stesse chiedendo, no: il nome Poliverso non vuole affatto richiamare…
Care, cari, il mese scorso INTERPOL ha pubblicato un report molto interessante su come i dati...
Forwarded from Cyberlaw (Giovanni Ziccardi)
Care, cari, il mese scorso INTERPOL ha pubblicato un report molto interessante su come i dati sintetici, il deepfake e la AI stanno cambiando il mondo delle investigazioni.
Questo studio è anche stato citato durante IFOSS - International Forensics Summer School due settimane fa dal nostro relatore Fabio Bruno (Innovation Center di INTERPOL a Singapore), e ho pensato di commentarvelo riga per riga.
Se vi volete prendere un'oretta per entrare nel mondo del falso e studiare con me queste pagine, qui sotto il link al video. Buon lavoro!
youtube.com/watch?v=uTXQ3CHfGg…
Il rapporto INTERPOL su deepfake, AI, falso, dati sintetici e forensics commentato RIGA PER RIGA - YouTube
In questo nuovo video commento, sempre riga per riga, il recente report di INTERPOL intitolato "Beyond Illusions" sui dati sintetici nelle investigazioni.
Se vogliamo discutere da un punto di vista strettamente tecnico, la conversione di SPACE INVADERS...
Forwarded from Cyberlaw (Giovanni Ziccardi)
Se vogliamo discutere da un punto di vista strettamente tecnico, la conversione di SPACE INVADERS per Atari 2600 del 1980 non fece gridare al miracolo, anzi.
Poco rimaneva della ampiezza, fluidità e velocità di quella versione arcade, sviluppata da Tomohiro Nishikado, che aveva sconvolto il mondo due anni prima (1978 in Giappone e 1979 negli USA) e che aveva dato il via a una nuova era.
Però... se mi domandate cosa s'intenda per "killer app", e come un gioco possa spingere DA SOLO le vendite di una console, creando un'associazione immediata e ormai inscindibile, e come, anche da un punto di vista giuridico, possa essere ricordato come il più eclatante (e importante) caso di conversione di un arcade da sala giochi con procedure di acquisto di licenza e marchio (quindi: tutto legale), ecco, Space Invaders è questo ed altro.
Se volete veder giocare dei professionisti, trovare su YouTube le riprese televisive del primo campionato del mondo di Space Invaders che si è svolto nel 1980 (direi e-sports ante-litteram...).
Se, invece, volete vivere solo qualche minuto di nostalgia, in questo video gioco con una cartuccia originale che ho trovato a pochi euro in un negozio in Belgio. La sto usando su una modernissima Atari 2600+ (che ha un'uscita HDMI che mi permette di registrare in qualità, e che funziona anche con le vecchie cartucce).
Nei primi tre livelli non vado malissimo, dai. Nel quarto, ho un tracollo improvviso (e gli alieni invadono...) 😄
Buona visione (e buoni ricordi)
youtube.com/watch?v=bCnZ6r1BYy…
Space Invaders original cartridge (1980) played on Atari 2600+. - YouTube
An original cartridge of Space Invaders (1980) for Atari 2600 bought in Belgium and played on Atari 2600+.
OpenAI potrebbe perdere 5 miliardi di dollari quest’anno. La bolla del GenAI potrebbe scoppiare...
Forwarded from Pillole di informazione digitale
OpenAI potrebbe perdere 5 miliardi di dollari quest’anno. La bolla del GenAI potrebbe scoppiare entro 12 mesi?
pillole.graffio.org/pillole/op…
OpenAI potrebbe perdere 5 miliardi di dollari quest’anno. La bolla del GenAI potrebbe scoppiare entro 12 mesi? - pillole.graffio.org
I fondi raccolti fino adesso da OpenAI non sono abbastanza per far fronte ai continui investimenti che richiede la ricerca sull'intelligenza...
Mercoledì un'interruzione di 18 ore ha interessato il Password Manager di Google Chrome, con conseguenti ripercussioni sugli utenti che si affidano a questo strumento per memorizzare e compilare automaticamente le proprie password.
securityaffairs.com/166200/sec…
A bug in Chrome Password Manager caused user credentials to disappear - Security Affairs
Google addressed a Chrome's Password Manager bug that caused user credentials to disappear temporarily for more than 18 hours.
Ed ecco le prove @cipper @vraptus @informapirata @lastknight 🤣🤣🤣...
Forwarded from Feddit
Informa Pirata: informazione e notizie
Videot.me/ppInforma/8464
Ed ecco le prove @cipper @vraptus @ @lastknight 🤣🤣🤣 mastodon.uno/@naixke/112820039…
feddit.it/post/9640121
Il nuovo post di naixke è su feddit.it/c/informatica
cdn.masto.host/mastodonuno/med…
Ed ecco le prove @cipper @vraptus @ @ @lastknight 🤣🤣🤣 mastodon.uno/@naixke/112820039…
Tecnopotere totalitario. Un post su due pubblicazioni: Il re invisibile. Storia, economia e sconfinato potere del microchip e Tecnologie dell’impero. AI, quantum computing, 6G e la nuova geopolitica del potere
Se in passato si è guardato al cyberspazio globale come ad una superficie omogenea, la conflittualità che si sta dispiegando a livello planetario sta mettendo in luce come questa superficie si stia in realtà frammentando in placche tettoniche che potrebbero entrare in collisione
carmillaonline.com/2024/07/20/…
Tecnopotere totalitario - Carmilla on line
di Gioacchino Toni Cesare Alemanni, Il re invisibile. Storia, economia e sconfinato potere del microchip, [...]
L'ultimo video con contributi dagli attivisti in giro per il mondo, una forma di ringraziamento da parte dello staff di Stella Assange (con materiale che è stato mano a mano condiviso dagli attivisti)
Assange is Finally Free Action Round up! - YouTube
Watch our final Assange Supporters Action Roundup where we feature highlights and message from supporters all over the world. The fight was years of hard work and initiative, but we won! Thank you everyone❤ #AssangeFree #assangeisfinallyfree
Attacchi informatici alla rete ferroviaria francese in occasione delle Olimpiadi
France's rail traffic disrupted by 'malicious acts' on morning of Olympic opening ceremony - Le Monde.fr
The TGV high-speed network has been disrupted by acts including arson attacks, affecting some 800,000 passengers and causing delays ahead of the Paris 2024 opening ceremony. Eurostar trains between Paris and London were also affected.
La tana del bianconiglio digitale dell'odio su tiktok
TikTok’s algorithm is highly sensitive – and could send you down a hate-filled rabbit hole before you know it - the Guardian
TikTok’s highly active recommendation system is designed to keep users clicking on videos, even if they contain racist or homophobic content
Oops GPT
Come volevasi dimostrare il motore di ricerca di Open Al non funziona benissimo. È una demo eh, abbiate fede.
OopsGPT - The Atlantic
OpenAI just announced a new search tool. Its demo already got something wrong.
Annunciato il motore di ricerca di Open Al
Vedremo.....
Il motore di ricerca di OpenAI esiste. Annunciato SearchGPT - DDay.it
È un prototipo, ma OpenAI ormai è lanciata anche in questo settore. Deve rispondere a Google e anche a Microsoft, che recentemente ha integrato l’IA nelle ricerche di Bing
Tentativo di truffa con IA ai danni di Ferrari, sventato all'ultimo momento.
ilpost.it/2024/07/26/truffa-be…
La storia di Ferrari e della truffa fatta con l’intelligenza artificiale - Il Post
L'ha raccontata Bloomberg: qualcuno avrebbe provato a impersonare il CEO Benedetto Vigna, clonandone la voce e parlando di una misteriosa acquisizione
Se avete problemi a vedere video YouTube su NewPipe o altre app......
Forwarded from Feddit
Se avete problemi a vedere video YouTube su NewPipe o altre app... aggiornate!
feddit.it/post/9630738
Il nuovo post di skariko è su feddit.it/c/lealternative
newpipe.net/
C’è stato ancora un problema per quel che riguarda la visualizzazione dei video YouTube sulle applicazioni alternative come ad esempio NewPipe, PipePipe o Grayjay.
I problemi dovrebbero essere stati già risolti su tutte e tre le piattaforme citate ma assicuratevi di avere le ultime release installate:
- NewPipe assicuratevi di avere almeno la versione 0.27.2 installata. C’è già l’APK del sito o su GitHub. Su F-Droid invece deve ancora arrivare.
- PipePipe assicuratevi di avere installato la 3.6.1. C’è già su GitHub ma non ancora su F-Droid.
- Grayjay aprite l’applicazione (che si può scaricare da qui) e aggiornate il plugin YouTube all’ultima versione che dovrebbe essere la 187.
Se avete problemi a vedere video YouTube su NewPipe o altre app... aggiornate! - Feddit.it - feddit.it
C’è stato ancora un problema per quel che riguarda la visualizzazione dei video YouTube sulle applicazioni alternative come ad esempio NewPipe, PipePipe o Grayjay. I problemi dovrebbero essere stati già risolti su tutte e tre le piattaforme citate ma assicuratevi…
Digital Apartheid in Gaza: Unjust Content Moderation at the Request of Israel’s Cyber Unit - Electronic Frontier Foundation
This is part one of an ongoing series. Government involvement in content moderation raises serious human rights concerns in every context. Since October 7, social media platforms have been challenged
🤖📰 OpenAI ha siglato una partnership rivoluzionaria con uno dei principali editori italiani,...
Forwarded from "Ciao, Internet!" » Matteo Flora (jack)
🤖📰 OpenAI ha siglato una partnership rivoluzionaria con uno dei principali editori italiani, il primo a fare un passo del genere.
Questa collaborazione apre nuove prospettive per l'uso dell'IA nel giornalismo, ma porta con sé anche serie questioni riguardo Privacy e Diritti dei Giornalisti.
- Privacy perché è ancora da capire se l'Editore sia o meno proprietario dei Dati Personali contenuti negli articoli e possa licenziarli.
- Diritti dei #Giornalisti perché non è chiaro se la cessione degli articoli avrà tra gli "usi consentiti" quello di addestrare una AI che potenzialmente potrà sostituirli in futuro.
Insieme a Guido Scorza parliamo oggi di questi temi cruciali: una puntata di #Garantismi che non potete perdere se siete Giornalisti, editori o se volete capire le implicazioni legali e future per l'industria, il vostro lavoro e la nostra vita quotidiana.
OpenAI + Giornali: ma quale costo per Privacy e per i Giornalisti? #111 - YouTube
OpenAI ha siglato una partnership rivoluzionaria con uno dei principali editori italiani, il primo a fare un passo del genere. Questa collaborazione apre nuove prospettive per l'uso dell'IA nel giornalismo, ma porta con sé anche serie questioni riguardo…
Beghe nel Fediverso: le polemiche di Uriel Fanelli contro mastodon.uno sono una boiata pazzesca
Ma è anche giusto spiegare perché lo siano
informapirata.it/2024/07/26/pe…
Perché Uriel Fanelli è così divertente? [Spoiler: perché esiste solo on line] - informapirata
Beghe nel Fediverso: le polemiche di Uriel Fanelli contro mastodon.uno sono una boiata pazzesca Ma è anche giusto spiegare perché lo siano…
Take action to stop chat control now!
Chat control is back on the agenda of EU governments. They will discuss “progress” on 10/11 October and are to endorse it on 12/13 December.
In June we managed to stop the unprecedented plan by an extremely narrow “blocking minority” of EU governments: Chat control proponents achieved 63.7% of the 65% of votes threshold required in the Council of the EU for a qualified majority.
Several formerly opposed governments such as France have already given up their opposition. Several still critical governments are only asking for small modifications (e.g. searching for “known content” only or excluding end-to-end encryption) which would still result in mass searches and leaks of our private communications. Therefore there is a real threat that the required majority for mass scanning of private communications may be achieved at any time under the current Hungarian presidency (Hungary being a supporter of the proposal).
That is why we now need to get involved and raise our voices to our governments and raise awareness in the wider population.
→ Previously supportive governments must be convinced to change their minds
→ Critical governments need to be pushed to demand comprehensive changes, as proposed by the European Parliament, and not just minor changes to the proposal.
In the absence of such fundamental revision, the proposal should be rejected altogether.
This map (feel free to share online!) visualises EU governments positions on chat control in June, also summarised in the table below. It helps you understand where your government stands and can help you start your journey as a digital rights advocate against chat control in your country. You will find some helpful resources below.
Is your government in favour?
→ Ask for an explanation and for your government to revert its course.
Is your government abstaining?
→ Ask why and demand that they take a strong stance against chat control.
Is your government opposing?
→ Great, but take a closer look at the reasoning: Some governments like Germany e.g. only object to the scanning of encrypted communications, but are fine with the indiscriminate scanning of other private and public communication, with the end of anonymous communication by requiring age verification, or with introducing a minimum age for “risky” communication apps. Also critical governments need to do more, exert their influence in the Council of the EU and agree on a joint list of necessary fundamental changes to the proposal. Absent such revision they should ask the European Commission to withdraw the chat control proposal as it stands.
Where your government stands on chat control
In favour | Abstained | Opposed the proposal |
---|---|---|
Belgium | Estonia | Germany |
Bulgaria | Netherlands | Poland |
Croatia | Slovenia | |
Cyprus | Czech Republic | |
Denmark | Austria | |
Finland | ||
Greece | ||
Hungary | ||
Ireland | ||
Italy | ||
Latvia | ||
Lithuania | ||
Luxembourg | ||
Malta | ||
Portugal | ||
Romania | ||
Slovakia | ||
Spain | ||
Sweden |
Take action now
These are ideas for what you can do in the short-term or with some
preparation. Start with:
- Ask you government to call on the European Commission to withdraw the chat control proposal. Point them to a joint letter that was recently sent by children’s rights and digital rights groups from across Europe. Click here to find the letter and more information.
- Check your government’s position (see above) and, if they voted in favour or abstained, ask them to explain why. Tell them that as a citizen you want them to reject the proposal, that chat control is widely criticised by experts and that none of the proposals tabled in the Council of the EU so far are acceptable. Ask them to protect the privacy of your communication and your IT security.
- Share this call to action online.
When reaching out to your government, the ministries of the interior (in the lead) of justice and of digitisation/telecommunications/economy are your best bet. You can additionally contact the permanent representation of your country with the EU.
It can also be useful to reach out to Members of your national Parliament who can determine your country’s vote. Talk to your political representatives. Whether it is the newly elected MEPs of the European Parliament or local groups of the political parties: make sure everyone is aware of what chat control is about and that you expect politicians to defend your fundamental rights against the proposal!
When contacting politicians, writing a real letter, calling in or attending a local party event or visiting a local office to have a conversation will have a stronger impact than writing an e-mail. You can find contact details on their websites. Just remember that while you should be determined in your position, remain polite, as they will otherwise disregard what you have to say. Here is useful argumentation on chat control. And here is argumentation for why the minor modifications so far envisioned by EU governments fail to address the dangers of chat control: by us, by EDRi, by CDT.
As we continue the fight against against chat control, we need to expand the resistance:
- Explain to your friends why this is an important topic. This short video, translated to all European languages, is a good start – feel free to use and share it. Also available on PeerTube (EN) and YouTube (DE).
- Taking action works better and is more motivating when you work together. So try to find allies and form alliances. Whether it is in a local hackspace or in a sports club: your local action group against chat control can start anywhere. Then you can get creative and decide which type of action suits you best.
Take action now. We are the resistance against chat control!
Lawmakers across the EU call on EU Council to reject the Chat Control proposal
The following letter by Members of Parliament from across the EU has been sent today (and is still open for signatures):
Dear Council of the European Union,
Dear national governments,In the last days of the Belgian EU Council Presidency, Belgium has put forward its final initiative to reach a general approach in the Council of the EU regarding the highly contested CSA regulation (Proposal for a regulation of the European Parliament and of the Council laying down rules to prevent and combat child sexual abuse). In possibly putting the CSA Regulation to a vote on 19 June, the Council is risking far more than just passing a simple regulation.
Sexual abuse and the exploitation of children, including the dissemination of child sexual abuse material, must be addressed with the utmost determination in accordance with the rule of law. While the regulation proposal put forward by the EU Commission includes some good and crucial measures, such as the EU center, it is highly questionable whether core aspects of the regulation are compatible with European fundamental rights.
As parliamentarians, we observe with great concern the proposal of the Council of the EU that would put to an end the confidentiality of private communication. Even if the Belgian Council Presidency has now presented a compromise proposal that would limit the obligation to scanning private unencrypted as well as encrypted video and image content, it remains just as much an encroachment on fundamental digital rights and takes the discussion back to the origin of the debate. In fact, the Belgian proposal represents the Commission’s first plans that came to light in December 2021.
Safe and encrypted communication is of utmost importance for every human being. This also accounts for children and victims of sexual abuse to allow for safe emergency and help services – particularly in countries where victim support organisations cannot rely on the support and confidentiality of state law enforcement authorities.
Besides risking to contradict the aim of the CSA proposal by intervening in the digital self-determination of people, there might be several unintentional but dangerous side effects:
- Client Side Scanning (CSS) and any other mass surveillance, would render confidential information carriers impossible: Scanning would affect users who rely on confidential communication and whose communication is particularly protected (professionals bound by confidentiality such as journalists, lawyers, the medical sector, but also whistleblowers). Furthermore, built-in backdoors could compromise the confidentiality of digitally transmitted trade secrets and business transactions. Encryption protects the identity and the contents of communication participants, thus preserving the autonomy of victims of sexual violence.
- Democratic society and democratic debate need trustworthy spaces: Democratic societies need privacy for the formation of opinions and will. The proposed measures carry the danger of leading to self-censorship, jeopardizing safe spaces for children and victims of sexual violence, but also for everyone else. It will also likely leave to users unwilling to use digital services and lose trust in providers if their data is not secure and protected.
- Blueprint for authoritarian states and weakening cybersecurity: By building an architecture capable of undermining all possibility of private digital communication, the regulation might inadvertently serve as a blueprint for surveillance in authoritarian states and can serve as a built-in backdoor that can easily be exploited for all sorts of surveillance practices (e.g. trade secrets) and cybercriminals. Once built, this IT-architecture is an invitation to undermine privacy.
- Impairment of digital educational, youth, and assistance services: It will eliminate the common practice to exchange important sexual health information to such education as is case in some European countries.
The mandatory investigation of private communication messages without suspicion carries the risk of creating a climate of general suspicion. Such an approach will irreparably damage the image of the European Union as a guarantor of freedom.
We explicitly warn that the obligation to systematically scan encrypted communication, whether called “upload-moderation” or “client-side scanning”, would not only break secure end-to-end encryption, but will to a high probability also not withstand the case law of the European Court of Justice. Rather, such an attack would be in complete contrast to the European commitment to secure communication and digital privacy, as well as human rights in the digital space.
We therefore urgently need an approach that prioritizes the protection and prevention of child sexual abuse, provides more resources and better-targeted coordination of European law enforcement authorities, strengthens victim support in accordance with fundamental rights, and avoids relying on a false sense of security through technosolutionism.
As national and European parliamentarians, we are convinced that the proposed measures are incompatible with European fundamental rights. We are committed to safeguarding the right to anonymous and pseudonymous use of the internet, as well as strengthening end-to-end encryption.
We urgently call on all negotiating governments in the COREPER to reject a general approach based on compromise proposal that Belgium has put forward.
Signatories
Tobias B. Bacherle, MP, Alliance 90/The Greens, Germany
Konstantin von Notz, MP & Vice Chair of the group, Alliance 90/The Greens, Germany
Süleyman Zorba, MP, The Greens, Austria
Maximilian Funke-Kaiser, MP, FDP, Germany
Konstantin Kuhle, MP & Vice Chair of the group, FDP, Germany
Sven Clement, MP, Pirates, Luxembourg
Patrick Breyer, MEP, Pirates, Germany
Marketa Gregorová, MEP, Pirates, Czech Republic
Marcel Kolaja, MEP, Pirates, Czech Republic
Rasmus Andresen, MEP, Alliance 90/The Greens, Germany
Maik Außendorf, MP, Alliance 90/The Greens, Germany
Michael Bloss, MEP, Alliance 90/The Greens, Germany
Damian Boeselager, MEP, Volt, Germany
Georg Bürstmayr, MP, The Greens, Austria
Marcel Emmerich, MP, Alliance 90/The Greens, Germany
Emilia Fester, MP, Alliance 90/The Greens, Germany
Alexandra Geese, MEP, Alliance 90/The Greens, Germany
Stefan Gelbhaar, MP, Alliance 90/The Greens, Germany
Andreas Glück, MEP, FDP, Germany
Sabine Grützmacher, MP, Alliance 90/The Greens, Germany
Svenja Hahn, MEP, FDP, Germany
Katrin Helling-Plahr, MP, FDP, Germany
Manuel Höferlin, MP, FDP, Germany
Misbah Khan, MP, Alliance 90/The Greens, Germany
Moritz Körner, MEP, FDP, Germany
Katharina Kucharowits, MP, SPÖ, Austria
Denise Loop, MP, Alliance 90/The Greens, Germany
Boris Mijatovic, MP, Alliance 90/The Greens, Germany
Maximilian Mordhorst, MP, FDP, Germany
Hannah Neumann, MEP, Alliance 90/The Greens, Germany
Dr. Nikolaus Scherak, MP, NEOS, Austria
Jan-Christoph Oetjen, MEP, FDP, Germany
Tabea Rößner, MP, Alliance 90/The Greens, Germany
Michael Sacher, MP, Alliance 90/The Greens, Germany
Kordula Schulz-Asche, MP, Alliance 90/The Greens, Germany
Kim van Sparrentak, MEP, Greens, Netherlands
Marie-Agnes Strack-Zimmermann, MP, FDP, Germany
Council is to greenlight #Chatcontrol 2.0 on Thursday! 
Don‘t let them get away with quietly pushing this through right after the #EuropeanElections. Sound the alarm and contact the representatives of your government NOW! Contact details and additional informationContact details and additional information
Contact details and additional information
Council to greenlight Chat Control – Take action now!
The Belgian Council presidency seems set to greenlight Chat Control on Wednesday 19 June. This confirms fears: the proponents of Chat Control want to exploit the situation after the European Elections, in which there is less public attention and the European Parliament is not yet constituted. If Chat Control makes it through the Council now, there is a risk that the Parliament in its new composition will not fight as fiercely as before and surrender our previous wins.
So you must take action now. More than ever, the resistance of civil society against Chat Control is crucial. There are many things you can do and in this post I explain how. The three most important steps are:
- Contact your government and tell it to vote against Chat Control (see contact details below)
- Raise the alarm online. Don’t let the Council presidency get away with pushing this through silently now
- Meet at least one person offline and plan an action together
Below in the post you will find a current timeline.
Contact your government
Now it is important to show that civil society is alert. The best way to do so is contacting the ‘permanent representatives’, so the official representation of your government to the EU.
You can find the contact details for all permanent representations on the website „EU Whoiswho“.
Tell your government that the current draft on Chat Control is unacceptable. Be polite but also resolute and ask them to clearly voice their disagreement against the proposal and to vote against the proposal.
Further, ask them to insist on a formal vote and for the abstentions to be properly counted by the presidency. (Otherwiese, in the Permanent Representatives Committee, there sometimes is a procedural trick, where a presidency does not actively ask for abstentions, even though they would have to be counted as “No” votes otherwise).
Timeline
On Thursday, 13 June, ministers were set to debate a progress report. (Find a recording here) The Belgian Council presidency announced that they will present a new compromise proposal afterwards. According to documents leaked by netzpolitik.org, the session to seek an agreement on it will already take place on Wednesday, 19 June.
So we all need to take action as soon as possible and demand a firm “No” by our governments against the Chat Control proposal to ward off this attempt to greenlight Chat Control in the Permanent Representatives Committee on 19 June. Time is pressing. This may be our last chance to stop Chat Control!
Il Thread di @Matthew Green su Apple e il suo "Private Cloud Compute" e il bilanciamento tra elaborazione in locale e nel Cloud.
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
La soluzione che Apple ha trovato è provare a costruire hardware sicuro e affidabile nei propri data center. Il tuo telefono può quindi "esternalizzare" compiti pesanti a questo hardware. Sembra facile, vero? Bene: ecco il post sul blog. 5/
Gli utenti possono rinunciare completamente a questa funzione? 15/
This is not really a request for support, but food for thought on Friendica groups
Good evening everyone!
This is not a request for support, but an invitation to reflect on Friendica groups and their graphical representation in the Friendica interface.
1) Try going to the link lemmy.ml/c/helpers@forum.frien…
This is how Lemmy interprets Friendica groups (yes, there are still some things that don't work well, but for now we can focus on the interface: Who knows if @Dessalines and @nutomic will ever be able to solve these problems?).
Here are a couple of screenshots
2) Try downloading a Lemmy app like Raccoon (it's a recent and very promising app developed by @Diego Beraldin ) and view the Helpers community.
These are the screenshots of the app
Basically, I would be really happy if the Friendica interface (or at least an app) managed to enhance the Friendica groups which, in my opinion, represent one of the most beautiful added values of the Fediverse.
I add a further "off topic" which is that if an app for Mastodon managed to represent Friendica groups in such an intuitive way, Friendica would only have to gain.
Unfortunately today Friendica groups are a wonderful idea, but their use is still very bizarre; at the same time Friendica could be the killer application of the Social Fediverse, but at the moment it seems more like a (very fun) game reserved for geeks...
Could a radical rethink of the interface represent the future path?
Attacco a Ms Rachel: una storia di sionismo, giustizieri da divano e disprezzo per l'umanità (il tweet di Gianluca Martino)
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La più ripugnante delle storie.🧵
Ms Rachel è molto nota negli Usa, Canada e Inghilterra, ha un canale YouTube con 10 milioni di followers.
Intrattiene con passione genuina milioni di bambini in età prescolare con fiabe, musiche, giochi educativi e consigli
"Come mangiare i pranzetti di mamma e papà senza sporcare il vestitino" questo è il mondo in cui vive la Ms Rachel.
La scorsa settimana lancia su Instagram una raccolta fondi a favore di Save the Children.
Titolo: "Messaggi d'amore ai bambini, per i bambini"
Nel video dice: "Il ricavato andrà ai bambini che vivono in zone di guerra: Sudan, Ucraina, Congo e Gaza".
Cosa ha detto??!! Gaza??!!
Non l'avesse mai nominata.
I sionisti si scagliano contro la povera Ms Rachel "Vergognati" "I miei figli non guarderanno più i tuoi video"
"I bambini ebrei no? Razzista" "Fai schifo, la tua è una compassione selettiva" scrive una professoressa.
Un utente scrive "I bambini israeliani hanno scuole e ospedali ma a Gaza non ci sono perché sono stati distrutti e non si lasciano entrare gli aiuti umanitari" ma riceve una caterva di insulti
Ms Rachel la prende malissimo, non è preparata a ricevere attacchi osceni, crede che il suo mondo stia crollando, quel mondo dove, fino a ieri, interagiva con bambini in questo modo: "È caduto il dentino? Oh, mi dispiace, ma non ti preoccupare ne arriverà uno nuovo"
Ms Rachel a questo punto ha un crollo nervoso, si chiude in casa, blocca i commenti sui suoi profili social, in lacrime posta un video su Instagram in una stanza al buio "Il bullismo è così brutto. Vi prego, non riesco a gestirlo. Io amo tutti i bambini del mondo, anch'io sono mamma"
"Credo che fare una raccolta fondi per i bambini che muoiono di fame, che non hanno né cibo né acqua, che vengono uccisi sia umano".Due note positive: la raccolta fondi ha raggiunto cifre incredibili; Ms Rachel sta ricevendo la solidarietà da tutto il mondo (civile).
Qui il tweet di Gianluca Martino
Qui l'articolo del Guardian che ne parla
Qui il sito web di Save the Children con il link al fondo di emergenza dell'organizzazione no-profit Save the Children, di cui Accurso funge da ambasciatore
Etiopia, la nuova carestia nel Tigray & le morti silenziose
Nel villaggio di Yechila, nel villaggio di Yechila, così tante persone stanno morendo di fame che i funzionari locali hanno perso il conteggio. Gli agricoltori hanno abbandonato i loro campi perché sono pieni di mine mortali, e la fame si sta diffondendo.
Le strade e le case del villaggio sono ancora gravemente danneggiate dagli attacchi missilistici nella recente guerra. L’ospedale locale è diventato un rifugio per i senzatetto.“Stiamo tutti aspettando il nostro turno per morire di fame”, dice Tsehay Assefa di Yechila, in Etiopia, che ha recentemente sepolto un figlio e un nipote uccisi dalla fame.Photography by Samuel Getachew/The Globe and Mail
“Stiamo tutti aspettando il nostro turno di morire di fame”, ha detto Tsehay Assefa, una anziana abitante del villaggio che ha recentemente sepolto suo figlio, un contadino morto di fame e uno dei suoi nipoti.
Nella regione del Tigray, nel nord dell’Etiopia , migliaia di persone sono morte per mancanza di cibo nei 14 mesi trascorsi dalla fine della disastrosa guerra durata due anni in cui soldati etiopi ed eritrei combatterono contro le forze del Tigray. Ora la siccità sta aggravando la devastazione. Si profila una carestia che potrebbe rivaleggiare con le peggiori carestie del passato, dicono gli operatori umanitari.
Ogni giorno, gli abitanti disperati si riuniscono in un magazzino umanitario a Yechila sperando nel cibo, che è arrivato solo una volta nell’ultimo mese. Molti siedono tutto il giorno fuori dall’ufficio amministrativo del villaggio, spesso chiedendo aiuto, a volte dormono lì durante la notte.
La signora Assefa fatica ad aiutare la figlia incinta, che non mangia da giorni ma è prossima al parto. Non ha osato dire a sua figlia che la morte ha già toccato la loro famiglia.
“Sopravviviamo di elemosina e mangiamo grano tostato quando possiamo”, ha detto al Globe and Mail.I residenti di Yechila aspettano le donazioni di cibo in un magazzino gestito dall’agenzia americana USAID. Negli ultimi tre mesi a Yechila sono state registrate più di 80 morti per carestia.
[Yechila è una città di diverse migliaia di abitanti a sud-ovest di Mekelle, la capitale del Tigray. I ricordi della guerra sono ancora presenti: in una strada gli abitanti si rifugiano sotto un vecchio camion militare colpito da un drone.]
Nel 1984 e nel 1985, Tigray è stata una delle regioni più colpite della carestia etiope che ha innescato un’ondata di pubblicità globale e raccolta fondi, incluso il concerto Live Aid. Ma la nuova crisi potrebbe essere peggiore. Molte delle fattorie della regione, cliniche sanitarie e uffici governativi sono stati saccheggiati o incendiati durante la guerra, e non ci sono soldi per ripararli. La mancanza di pioggia e la sospensione temporanea degli aiuti hanno esacerbato la situazione.
La Famine Early Warning Systems Network, un gruppo di ricerca umanitaria, ha recentemente affermato che la carestia potrebbe essere diffusa nel Tigray all’inizio del 2024. I funzionari del Tigrayan stimano che 3,5 milioni di persone abbiano bisogno di aiuti urgenti, tra cui 2,3 milioni di agricoltori, in una regione di circa 6 milioni di persone. L’aiuto esistente sta aiutando solo un quinto dei bisognosi, dicono.
“Quest’ultima carestia è molto più grande della carestia del 1984”, ha detto Gebrehiwot Gebregzabher, capo della Commissione per la gestione del rischio di disastri del Tigray.
“Questa carestia è invisibile, sta influenzando più persone, e la risposta è stata minima, sfortunatamente”, ha detto al The Globe in un’intervista.
Mark Lowcock, capo umanitario delle Nazioni Unite e coordinatore degli aiuti di emergenza dal 2017 al 2021, afferma che la situazione a Yechila rafforza la sua preoccupazione per la crisi. “Gli esperti esperti e competenti mi dicono che i dati che stanno vedendo – e la loro recente esperienza di viaggiare in alcune parti del Tigray rurale – potrebbe indicare una catastrofe che si sta svolgendo nel 2024 paragonabile alla famigerata tragedia del 1984-85”, ha detto a The Globe.
“È essenziale che i responsabili politici rispondano a questo con maggiore velocità e urgenza, e con un aiuto molto più pratico per coloro che soffrono, di quanto stiamo vedendo in questo momento”.
Il mondo ha prestato poca attenzione alla crisi del Tigray. Le guerre a Gaza e in Ucraina hanno dominato i riflettori globali. La copertura mediatica è stata ostacolata dalle restrizioni del governo etiope sui viaggi. L’accesso al cellulare nelle regioni rurali è ancora intatto. Le forze eritree continuano a occupare parti della regione, limitando ulteriormente l’accesso.
Gli aiuti umanitari delle agenzie delle Nazioni Unite e dei governi occidentali sono stati sospesi per diversi mesi dopo che i soccorritori hanno trovato prove che gli aiuti alimentari sono stati dirottati da funzionari corrotti etiopi e tigrii. Solo ora gli aiuti vengono lentamente ripristinati, ma non è sufficiente, dicono i Tigrayan.Yemserach Alelegn dice che il suo neonato è vicino alla morte perché la fame le impedisce di allattare.
“La nostra è una morte lenta”, ha detto Yemserach Alelegn, una madre di sei figli di sei anni che chiede cibo a Yechila.
Suo marito spesso salta i magri pasti della famiglia per dare ai loro figli più cibo, ma la fame è diventata insopportabile. “Non riesco nemmeno ad allattare il mio neonato, che è vicino alla morte, e mio marito è troppo debole per stare in piedi e camminare”, ha detto la signora. Ha detto Alelegn.
L’eredità della guerra è stata catastrofica. Quasi un milione di tigrini sono stati sfollati dalle loro case. Le rotte commerciali e i servizi governativi sono ancora interrotti in molti luoghi. Il bestiame e altri beni rurali sono stati saccheggiati o venduti. I programmi di welfare non sono stati completamente ripristinati.
L’ambasciatore del Canada in Etiopia, Joshua Tabah, si è recato a Tigray questo mese per vedere le riforme nel sistema di distribuzione alimentare delle Nazioni Unite. “Ora dobbiamo portare più cibo a persone più vulnerabili per il soccorso, la resilienza, l’alimentazione scolastica e l’alimentazione di emergenza”, ha detto in un post sui social media.
Yechila, a circa 100 chilometri a sud-ovest della capitale del Tigray, Mekelle, ha una popolazione di diverse migliaia. Per conteggio ufficiale, 83 persone sono morte di fame qui negli ultimi tre mesi, ma il numero reale è molto più alto.
I segni di teschio rosso e ossa incrociate sono visibili nei campi dei contadini, avvertendo delle mine antiuomo.
“Ci sono molte persone che muoiono sempre e abbiamo perso le tracce”, ha detto l’amministratore del villaggio di Yechila Gessese Tadesse.
“Il bisogno è travolgente. Con poche risorse per sostenerli, possiamo vederli morire solo davanti ai nostri occhi. Sono in molte centinaia, se non migliaia, e molti altri sono a rischio.Haregwein Fitsum aspetta gli aiuti alimentari con il figlio disabile, il marito e un contadino. Dice che la famiglia a volte resta senza cibo per giorni.
Haregwein Fitsum, 41 anni, sperando nel cibo mentre si rifugia vicino all’ufficio dell’amministrazione del villaggio, non lontano dai veicoli bruciati di proiettili e che sono stati colpiti da attacchi aerei durante la guerra. La fattoria del marito è sparita. Vendette tre delle sue mucche e perse le altre quattro per fame.
Hanno un figlio con disabilità fisiche che ha bisogno di medicine, ma la fame è diventata una minaccia più grande. “Ciò che alla fine lo ucciderà non è la sua malattia, ma il fatto che non abbia nulla da mangiare”, ha detto. L’ha detto Fitsum. “Ci tutti andiamo per giorni senza mangiare.”
“Ciò che alla fine lo ucciderà non è la sua malattia, ma il fatto che non abbia nulla da mangiare”
Molti tigrini si sono trasferiti a Yechila per chiedere assistenza dopo aver rinunciato ai loro villaggi, ma hanno trovato poco aiuto.
“Stiamo tutti cercando di sopravvivere”, ha detto Aleka Zegaye Gebrehawaria, 37 anni, che si è trasferito nel villaggio con i suoi sei figli.
“Stiamo tutti cercando di sopravvivere”
Ha detto che vede morti ogni giorno nella sua nuova casa. I morti sono sepolti con poca cerimonia.
“Abbiamo tutti perso caro amici e familiari”, ha detto. “Se morissimo, qualcuno se ne accorgerebbe?”
“Se morissimo, qualcuno se ne accorgerebbe?”
Report di Geoffrey York a Johannesburg.
La raccomandazione europea sull’insegnamento dell’informatica nella scuola
Mercoledì 6 dicembre si è svolta alla Camera la conferenza stampa, organizzata dall’Intergruppo Innovazione (gruppo bipartisan di parlamentari che hanno a cuore i temi dell’innovazione), dedicata all'approvazione da parte del Consiglio dell'Unione Europea della proposta di Raccomandazione della Commissione Europea sull'insegnamento dell'informatica nella scuola. Per l'Intergruppo hanno partecipato il senatore Lorenzo Basso (PD) e i deputati Giulio Centemero (Lega) e Giulia Pastorella (Azione). Per il mondo produttivo: Agostino Santoni (vicepresidente per il digitale di Confindustria) e Giorgio Binda (presidente nazionale Unimatica di Confapi). Il video della conferenza stampa è disponibile a questo link.
La Raccomandazione approvata affronta la necessità di far sì che l'istruzione supporti la trasformazione digitale, fornendo le competenze necessarie a questo scopo. Pertanto, viene raccomandato a tutti gli Stati Membri di sviluppare un’istruzione di qualità in informatica nell’istruzione sia primaria che secondaria.
In modo più specifico, si raccomanda di:
- inserire un insegnamento di alta qualità in informatica dall’inizio dell’educazione obbligatoria, avendo stabilito in modo chiaro gli obiettivi di apprendimento, il tempo dedicato e i metodi di valutazione, allo scopo di offrire a tutti gli studenti la possibilità di sviluppare le loro competenze digitali in modo scientificamente ben fondato,
- far sì che l’insegnamento dell’informatica sia erogato da insegnanti qualificati, che abbiano a disposizione risorse didattiche di qualità, approcci didattici ben fondati, e appropriati metodi di valutazione degli obiettivi di apprendimento.
Si manifesta quindi chiaramente a tutti gli Stati Membri la necessità di avere l’informatica come disciplina scientifica fondamentale per l’istruzione di tutti i cittadini nel 21-mo secolo. È un’indicazione quanto mai opportuna. Ricordiamo infatti che, con il passare da una società agricola ad una società industriale, il processo educativo delle persone è mutato, introducendo nell’istruzione obbligatoria elementi di quelle scienze (fisica, biologia, chimica, …) che sono alla base di ogni macchina industriale. Analogamente, nel passaggio dalla società industriale alla società digitale è necessario aggiungere nell’istruzione obbligatoria lo studio dell’informatica, indispensabile per comprendere le macchine digitali.
Questa raccomandazione è dunque una svolta epocale, che speriamo serva ad avviare finalmente in tutti i Paesi Europei una seria attività di formazione sull’informatica nella scuola. Ricordo che l’istruzione è una materia di competenza degli Stati Membri, per cui il ruolo dell’Unione Europea rimane sussidiario.
Tutti gli intervenuti sono stati concordi nel ribadire l’auspicio che in Italia venga avviata nella scuola un’intensa attività educativa in questa direzione, sottolineando l’importanza di fare sistema tra pubblico e privato.
In Italia, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha già da tempo dichiarato di voler rafforzare le preparazione scolastica nelle materie scientifiche, obiettivo quanto mai meritorio. Inoltre, dal momento che questa proposta della Commissione indica in modo evidente l’informatica come la materia scientifica alla base della preparazione per la società digitale, sarebbe opportuno integrare quanto previsto in tale settore, anche nell’ambito del PNRR, dove sono discusse solo le competenze operative di utilizzo della tecnologia digitale.
A questo fine, nella missione M4 (Istruzione e Ricerca) del PNRR è presente la sotto-componente C1.3 (Ampliamento delle competenze e potenziamento delle infrastrutture), che prevede l’investimento 3.1 (Nuove competenze e nuovi linguaggi), con l’obiettivo di «promuovere l’integrazione, all’interno dei curricula di tutti i cicli scolastici, di attività, metodologie e contenuti volti a sviluppare le competenze STEM, digitali e di innovazione», con a disposizione fondi per 1.100 milioni di euro.
Con il DM n.184 del 2023 sono state pubblicate le linee guida STEM, che danno solo indicazioni, necessariamente non dettagliate, su cosa fare relativamente alle competenze digitali. A tal proposito, si fa notare che il Laboratorio Informatica e Scuola del CINI, il Consorzio che raggruppa più di 50 università statali italiane attive nel settore dell’informatica ed è quindi l’istituzione di riferimento in Italia per la formazione in informatica, aveva preparato, già da dicembre 2017, una proposta molto dettagliata dei traguardi di competenze e degli obiettivi di apprendimento per l’insegnamento dell’informatica in tutte le fasce dell’istruzione obbligatoria, che viene citata in una nota delle linee guida stesse.
Il Ministero, con DM n.65 del 12 aprile 2023, ha già assegnato 600 milioni di euro alle scuole per lo sviluppo delle competenze STEM degli studenti: ogni istituto dovrà preparare i relativi progetti seguendo tali linee guida. Osserviamo preliminarmente che, per garantire sostenibilità nel lungo periodo ai processi di trasformazione digitale, in aggiunta alla formazione degli studenti è necessaria quella degli insegnanti, così da consentire di preparare i ragazzi anche negli anni successivi ai fondi PNRR. Inoltre, riteniamo che per aumentare l’efficacia dell’azione ministeriale occorra fornire agli istituti coinvolti, ben inteso senza ledere l’autonomia scolastica, indicazioni precise sui contenuti.
In quest’ottica, è utile guardare a chi, dei grandi paesi Europei, ha affrontato questo snodo prima di noi e può quindi indicarci una strada. Vi è l’esempio del Regno Unito. Nell’a.s. 2014-15 aveva inserito un curricolo di informatica obbligatorio per tutte le scuole. Nel novembre 2017 un rapporto della Royal Society aveva evidenziato che però la situazione era addirittura peggiorata. Allora nel novembre 2018 il governo ha deciso uno stanziamento di 84 milioni di sterline per la creazione, concretizzatasi nel 2019, di un istituto nazionale per l’insegnamento dell’informatica, il National Centre for Computing Education, che sta per essere rifinanziato.
Sulla linea di investimento 3.1 dovrebbero essere rimasti fondi in quantità sufficiente per un intervento di questo genere, imprescindibile se si vuol preparare il Paese alla transizione digitale.
È quindi indispensabile una chiara determinazione in questa direzione da parte della politica, che sia anche supportata da intese larghe e trasversali, per guidare una trasformazione che richiederà almeno un decennio per essere completata. Solo così potremo garantire alle future generazioni la possibilità di governare il loro futuro digitale.
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Versione originale pubblicata su "StartMAG" il 23 dicembre 2023.
Does social media favor Palestine over Israel?
POLITICO’s weekly transatlantic tech newsletter for global technology elites and political influencers.
By MARK SCOTT
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JUST LIKE A WONKY ADVENT CALENDAR, there are only two Digital Bridge newsletters to go for 2023. I’m Mark Scott, POLITICO’s chief technology correspondent, and I bring you live footage of why my family hates it when I turn my journalism spidey senses toward domestic matters. True story.
We’ve got something for everyone this week:
— Two months into the war, there’s a lot more pro-Palestinian content than pro-Israeli material. What that tells us about social media is unclear.
— The European Union’s Artificial Intelligence Act is (kinda) done. What happens next is a case study in why Brussels isn’t good at enforcing its digital rules.
— Section 702 of the U.S. Foreign Intelligence Surveillance Act is likely to get a four-month reprieve. But will that be enough to keep it alive?
THE FOG OF A DIGITAL WAR
IT HAS BEEN JUST OVER TWO MONTHS SINCE Hamas militants attacked Israel, killing about 1,200 people and taking about 240 hostages, according to Israel. In response, Israel invaded Gaza, leaving at least 15,000 Palestinians dead, based on estimates from local health authorities in Hamas-run Gaza. The suffering, for both sides, is unimaginable — and it looks unlikely to stop anytime soon. Within this cacophony of awfulness, social media has become an an active participant — used by those supportive of Israel and Palestine alike to promote their side of the conflict; raise awareness; and, often, peddle falsehoods.
In that sense, the Gaza conflict is no different from other 21st-century wars where dominating the digital media landscape is now part of combatants’ overall strategy to win hearts and minds, engage with like-minded supporters, and count claims from opponents. But what sets the Middle East war apart — alongside this being the first real test of Elon Musk’s ownership of X, formerly Twitter — is how disproportionate the online messaging has become. It’s hard to generalize because of how unique everyone’s social media experiences have become via algorithms tailored to individual interests. But, on average, there are just much more pro-Palestinian messages on the likes of Instagram, TikTok and YouTube compared with pro-Israeli posts.
Let’s look at the stats. On TikTok, I gathered roughly 50 hashtags that were either pro-Palestinian, pro-Israeli or viewed as used by both sides. This is not a perfect science. But it’s true videos with the #StandWithPalestine hashtag garnered around 4.8 billion views, based on TikTok’s own data. In contrast, the #StandWithIsrael counterpart received just under 600 million views. Similar disparities could be seen with everything from #PrayforPalestine and #PrayforIsrael to #ProPalestine and #ProIsrael. This isn’t just a TikTok phenomenon. On other platforms like Facebook, there’s an equal asymmetry in which there’s more pro-Palestinian content being created compared to pro-Israeli material, based on Digital Bridge’s analysis via CrowdTangle, a social analytics tool owned by Meta.
Yet for me, this “hashtag comparing” doesn’t really tell us much. In response to criticism, tech giants like TikTok argue such analysis doesn’t capture the nuance of how each hashtag is used. I hate to admit it, but that’s correct. But I have different reasons than TikTok for suggesting hashtags aren’t a good proxy for tracking how the Gaza conflict is playing out online. For the companies, it’s all about context. How long someone spends on a video, they argue, is arguably more important than how many overall posts were created. It doesn’t matter if there are 20 times more pro-Palestinian posts, for instance, if pro-Israeli counter-messaging is getting more eyeballs.
And that is where my frustration lies. In the end, the volume of social media content produced is meaningless. What matters is the type of material served up to people via their online feeds. And that almost exclusively comes down to a platform’s so-called recommender systems, complex algorithms that decide what tiny fraction of the billions of pieces of content produced daily will make it in front of people’s eyeballs. Just counting hashtags isn’t going to get under the hood of those systems. What you need to do is look beyond the collective total amount of pro-Palestinian and pro-Israeli content, and figure out exactly how much of that is making it into people’s feeds.
Leaked documents and corporate whistleblowers suggest those decisions are geared toward displaying posts that people will engage with the most and, therefore, stay on each respective platform longer — generating more ad revenue. It’s an agnostic process, though one that — at least for Meta’s platforms — led to more polarizing content being served up because internal research confirmed such material was more likely to engage people than less divisive posts. It’s also an ecosystem that we have almost no information about because tech giants jealously guard these algorithms because they are the secret sauce for how, in the end, they make money.
But we can make educated guesses on how this is shaking out. Based on the volume of pro-Palestinian content compared with pro-Israeli material (itself, an imperfect science), we can surmise more people, globally, are engaging collectively with those posts — just given the sheer amount of content produced. If that’s true, we can also argue platforms’ algorithms will likely favor that content — though we have no evidence for that yet. That’s because these algorithms are geared toward displaying material that will likely engage users. If the volume of pro-Palestinian content is greater, and social media algorithms are focused on meeting people’s digital interests, then — hypothetically — it’s likely that companies’ recommender systems are over-indexing on pro-Palestinian messages to fill that need.
Yet, for now, that is just a working theory — one that companies often refute and that currently lacks quantifiable data to stand up. But compared to the “hashtag hunting” that currently dominates the debate, it’s a hypothesis based on how social media actually works.
AI ACT: SHOW ME, DON’T TELL ME
THAT AURA OF SMUGNESS THAT YOU CAN FEEL is politicians and officials in Brussels congratulating themselves for getting a political deal done on the bloc’s Artificial Intelligence Act. To be clear, no final text is yet complete, though I’m told the outstanding details are merely minor tweaks — nothing substantial. Here’s the expected timeline: The final document will be approved in the second quarter of 2024; all-out bans on certain AI uses (more on that below) take effect in early 2025; and by the summer of 2026, the entire piece of legislation is fully enforceable. In short: We’re still at least a year away from seeing any bite to what has been agreed.
First, let’s give the Europeans their due. This year has seen multiple voluntary commitments on AI governance, most notably what the White House published in July. But the EU has gone further than others by making its rulemaking mandatory. Here’s an overview (also here) of what was decided. But, in short, controversial AI-based systems like social scoring will be banned; high-risk use cases like those associated with health care will be highly regulated; almost all mundane AI systems will have minimal to no oversight; and fines range between 7 percent of a company’s yearly turnover (not revenue) for the worst abuses to 1.5 percent of annual turnover for more minor misdemeanors.
Like almost all of the bloc’s new digital legislation, officials and lawmakers have focused almost exclusively on transparency and accountability to ward off wrongdoing. Companies developing high-risk AI use cases, for example, will have to document their activities, conduct outside audits and demonstrate human oversight of how these systems are developed. When it comes to the latest so-called general-purpose AI models (those requiring computer power greater than 10ˆ25 so-called floating point operations, or, basically, only those currently developed by Alphabet and OpenAI), these systems will also have to be tested by outside groups dedicated to finding potential vulnerabilities.
So far, this all sounds pretty familiar to existing voluntary commitments that every large Western AI developer has agreed to. What’s different with the European approach is that it’s all mandatory — and comes with significant fines for wrongdoing. And that, for me, is where I turn from optimist to pessimist on what Brussels announced at the weekend. The EU’s strategy is based on a false promise that, via countries’ existing agencies and a new AI Office to be created within the European Commission, there’s enough technical skill, financial resources and regulatory capacity to both keep track of existing models and keep ahead of what is to come.
If recent history has taught us anything, that is wishful thinking. The ongoing problems of enforcing Europe’s privacy regime, known as the General Data Protection Regulation, has come down to a lack of money and expertise — coupled with intra-EU regulatory in-fighting — that has left the bloc’s data protection legislation less than the sum of its parts. Europe’s social media rules, known as the Digital Services Act, are equally heading toward similar issues. That’s even after the bloc included an ongoing company levy (estimated to be $37 million a year) to pay for oversight that, like the AI Act, is predicated on transparency and accountability as key drivers for enforcement.
For me, what has been missing from the AI Act’s victory lap are details of how this is all going to work in practice. I want budget numbers. I want figures on new regulatory hires. I want an explanation of how these agencies will push back against companies’ transparency reports that may, or may not, be accurate. Recent research shows firms are pretty opaque about how their AI models work. So far, only Spain has announced the creation of a dedicated AI regulator. Other EU countries could follow, though will likely rely on already-stretched existing agencies to do the heavy-lifting on enforcing the bloc’s new AI legislation.
The same questions swirl around how the Commission’s new AI Office will function. Nominally, this yet-to-be created body will coordinate pan-EU oversight; enforce the rules specified for general-purpose AI; and oversee an outside group of AI experts to help with its work. So far, no budget for this work has been set — at a time when Europe’s finances are already stretched. Rumors abound that funding for the AI Office may come from the bloc’s Digital Europe Program, or $8 billion fund to help digitize the Continent. Still, until that happens, I fall back to the old journalistic cliche: Show me (how this is going to work), don’t tell me.
BY THE NUMBERS
SECTION 702 EXTENSION DOESN’T SOLVE THE PROBLEM
SECTION 702 OF THE US FOREIGN INTELLIGENCE ACT SPLITS OPINION. The rules allow American security agencies to surveil foreign nationals (and, controversially, some U.S. citizens) anywhere in the world. The provisions, though, will expire on December 31 — something that both Congress and the White House don’t want to happen. Still, there are currently two competing bills to overhaul Section 702, which has become a lightning rod for privacy campaigners over claims it is used to unfairly collect reams of data on primarily non-Americans. One, via the House of Representative’s Judiciary Committee, would make it harder for data to be collected on U.S. citizens. The other, via the House Permanent Select Committee on Intelligence, would expand some of Section 702’s overall remit.
In a last-minute move, Section 702 is expected to be given a four-month extension under the U.S. National Defense Authorization Act, or must-pass legislation before the end of 2023. That would give U.S. lawmakers until April 19 to find a compromise. A lot of the controversy around Section 702 comes from some in the Republican party who believe the provisions allow for surveillance of U.S. citizens with little oversight. They cite the invalidation of two of four FISA-based warrants against Carter Page, a former Donald Trump aide, as evidence of such overreach. Importantly, no one in Washington really mentions how non-U.S. citizens — some, arguably, innocent — have similarly been caught up in such bulk surveillance.
WONK OF THE WEEK
WE’RE GOING SLIGHTLY OUT OF MY TYPICAL COMFORT ZONE this week to focus on Tim Sweeney, founder of Epic Games, the studio behind the blockbuster Fortnite. His company won a landmark competition case Monday against Google after a judge ruled the search giant had used anti-competitive practices via its Android operating system and app store to harm rivals and consumers. Google said it would appeal the decision.
Sweeney is an unlikely antitrust champion. A graduate of the University of Maryland, he stumbled into gaming while working as a software consultant in the early 1990s, before rebranding his company to Epic Games. Fortnite was created in 2017, but Sweeney has been fighting battles with both Apple (in a case that he lost on nine out of 10 charges) and Google over how these tech giants pocketed a share of revenue when users accessed the game via the firms’ dominant app stores.
“This is an example of the greatness of the American justice system,” Sweeney wrote on X, formerly Twitter. “A [billion-dollar] company challenges a [trillion-dollar] company over complex antitrust practices, and a jury of 9 citizens hears the testimony and renders a verdict.”
THEY SAID WHAT, NOW?
“If the United Kingdom is to avoid being held hostage to fortune, it is vital that ransomware becomes a more pressing political priority, and that more resources are devoted to tackling this pernicious threat to the U.K.’s national security,” Margaret Becket, chairwoman of the U.K. parliament’s joint committee on national security strategy, in response to a report highlighting the country’s vulnerabilities to such cyberattacks.
WHAT I’M READING
— The U.K. government accused groups with ties to the Kremlin of trying to interfere in the country’s democratic institutions by targeting local politicians, journalists and officials with cyberattacks. More here.
— Stanford University published its inaugural Emerging Technology Review, a deep-dive into 10 emerging technologies (and not just artificial intelligence) and their policy implications. Take a look here.
— Hausfeld, a law firm known for filing lawsuits against Big Tech firms, filed a class-action case against Google’s alleged misuse of copyrighted material from publishers, including for the company’s generative AI products. More here.
— To combat widespread misinformation, society must move away from trying to have better facts about contentious issues and focus on how these problems can be framed, often online, to portray legitimate topics in false ways, argues Kate Starbird from the University of Washington.
— A group of liberal U.S. politicians called on Joe Biden to support the EU’s digital competition overhaul and reject claims it represented an illegal barrier to trade. More here.
— More than half of Brits, 44 percent of French people, and 33 percent of Germans said they viewed social media as hurting democracy, according to a poll commissioned by Luminate, an advocacy group.
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Etiopia, morti per fame e controllo dei danni nel Tigray
I rapporti che emergono da Tigray nelle ultime settimane dipingono un quadro cupo. Dopo aver sofferto per due anni di operazioni militari e occupazioni di terra bruciata, che coinvolgono atrocità diffuse e guerre d’assedio, le famiglie in tutta la regione del Tigray stanno lottando per sopravvivere. Questo dovrebbe essere un momento di guarigione, recupero e ricostruzione. Invece, è un momento di incertezza, disperazione e fame.
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Per mesi, la leadership senior di USAID e WFP hanno ignorato pubblicamente la ben documentata discesa del Tigray nella fame di massa, che è stata innescata dalla loro controversa decisione di sospendere l’assistenza alimentare a marzo. Oggi, le notizie di decessi legati alla fame provengono da tutta la regione, con più hotspot scoperti in ogni area accessibile del Tigray, comprese le zone nord-occidentali, centrali, orientali, sudorientali e meridionali.
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Sorprendentemente, non sembra esserci alcun monitoraggio sistemico e continuo delle morti per fame in tutto il Tigray. L’unico rigoroso studio sulla mortalità in Tigray condotto da quando è iniziata la sospensione degli aiuti, si è concluso a luglio. In questa valutazione, i medici del Tigray’s Health Bureau, del Tigray Health Research Institute e dell’Università di Mekelle hanno indagato sui decessi di circa il 10% della regione. Hanno determinato che più di 1.300 persone erano morte per cause legate alla fame dopo l’accordo sulla cessazione delle ostilità. Secondo i risultati preliminari, il tasso di mortalità mensile è aumentato bruscamente dopo l’inizio della sospensione di marzo ed è stato più alto nell’ultimo mese di copertura. Nei mesi che seguirono, il Tigray entrò nella sua tradizionale stagione magra e poi sperimentò un significativo fallimento delle colture a novembre a causa della mancanza di forniture agricole e siccità.
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Cosa viene detto al Congresso USA?
Lo studio è stato citato dal rappresentante Brad Sherman nell’audizione della scorsa settimana, “Etiopia: Promise o Perils, Lo stato degli Stati Uniti. Politica”, che è stata tenuta dalla sottocommissione per gli affari esteri della Camera degli Stati Uniti sull’Africa. Questa udienza è stata la prima tenuta in Etiopia sotto la presidenza del repubblicano John James del Colorado, che ha preso l’amministrazione Abiy Ahmed per svolgere la lunga e crescente lista di atrocità e crimini commessi sotto la sua guida. Il presidente James ha concluso senza mezzi termini:
“Se devo essere onesto, è sempre più difficile vedere dove si trova la promessa”.
Il deputato Sherman tecnicamente non fa parte della sottocommissione, ma alla fine dell’udienza gli è stato permesso di interrogare l’inviato speciale Mike Hammer e il vice amministratore aggiunto dell’USAID, Tyler Beckelman, davanti a una camera in gran parte vuota. In risposta ad una domanda sull’impatto e sulla ripresa dell’assistenza alimentare, Beckelman ha cercato di rassicurare il deputato che la sua agenzia stava ancora salvando vite in Etiopia, sostenendo che:
“Molta attenzione è stata posta sulla pausa negli aiuti alimentari… Gli aiuti alimentari sono solo una componente dell’insieme complessivo di attività umanitarie che forniamo alla popolazione etiope e cose come l’alimentazione nutrizionale per i bambini malnutriti e le cure per i bambini sotto i cinque anni continuato per tutto il periodo della pausa”. [Udienza della Camera degli Esteri, 30/11/23, 1:17 ]
Beckelman ha ragione nel dire che il supporto nutrizionale salvavita viene ancora fornito ai bambini in Etiopia. Nei sei mesi successivi alla sospensione degli aiuti alimentari nel Tigray alla fine di marzo, il numero di bambini sotto i cinque anni ricoverati per malnutrizione acuta grave (SAM) in Etiopia è diminuito solo leggermente. Tuttavia, per i bambini del Tigray, menzionati espressamente dal rappresentante Sherman, l’accesso a questo aiuto nutrizionale è quasi del tutto evaporato.
Per dirla in altro modo, un membro del Congresso degli Stati Uniti ha chiesto informazioni sulle morti per fame nel Tigray e il vice amministratore delegato dell’Africa Bureau dell’USAID ha risposto con una dichiarazione molto fuorviante che lasciava intendere che la rete di sicurezza per neonati e bambini piccoli che muoiono di fame nel Tigray non era stata tolta loro nel momento peggiore possibile. È importante che l’USAID difenda la decisione di sospendere gli aiuti, ma senza avanzare affermazioni che oscurino la reale portata della sofferenza del popolo tigrino.
Cosa non viene detto al Congresso?
Il grafico seguente illustra il fallimento dello sforzo umanitario internazionale volto a salvare la vita dei bambini del Tigray che stanno morendo di fame dopo otto mesi di sospensione degli aiuti alimentari. Mostra quanti bambini sotto i cinque anni sono stati ammessi ogni mese per malnutrizione grave in regioni selezionate dell’Etiopia rispetto al livello di ammissioni quando è iniziata la sospensione degli aiuti nel Tigray. Il ricovero per il trattamento della SAM è l’ultima linea di difesa contro neonati e bambini piccoli che muoiono di fame. È importante notare che ogni mese avvicina il Tigray alla stagione magra agricola e si allontana dall’ultima volta in cui qualcuno ha ricevuto assistenza alimentare esterna, con conseguente aumento della domanda di trattamento SAM.
In tutte le altre regioni di questo grafico i servizi nutrizionali vengono ancora forniti, ad eccezione del Tigray. Per i bambini del Tigray che sono stati sfollati, il trattamento per la SAM semplicemente non esiste al di fuori di un paio di città nella zona nord occidentale. A giugno, una valutazione dell’OIM ha rilevato che c’erano 140.993 bambini sotto i cinque anni sfollati nel Tigray. Secondo le misurazioni della circonferenza del braccio medio-superiore (MUAC) del più recente sondaggio nutrizionale SMART+ raccolto ad agosto, oltre il 35% dei bambini sfollati soffriva di malnutrizione acuta grave (5,7%) o moderata (30%). Ciò significa che, solo tra la popolazione sfollata, ad agosto circa 50.000 neonati e bambini piccoli morivano di fame.
Secondo il SAM Management Update del Nutrition Cluster, nei due mesi successivi all’indagine SMART+, settembre e ottobre, solo 210 bambini sfollati hanno ricevuto cure per la SAM . Il numero totale di bambini ammessi con SAM è di 207 nella zona nord-ovest e 3 nella capitale di Macallè. Nessuno dei 31.000 bambini nella zona Centrale, nessuno dei 16.000 bambini nella zona Orientale, nessuno degli 11.000 bambini nelle zone Sud e Sud-Est ha avuto accesso al trattamento per la SAM. L’unico tipo di assistenza disponibile per i bambini sfollati era il trattamento ambulatoriale; nessun bambino sfollato ha ricevuto cure speciali (ricovero) per la SAM.
Per fare un confronto, nei due mesi precedenti la sospensione degli aiuti alimentari (febbraio e marzo) quasi 1.300 bambini sfollati hanno ricevuto cure per malnutrizione grave. L’accesso alle cure per i bambini sfollati sotto i cinque anni è diminuito dell’84% a causa del protrarsi della sospensione degli aiuti.
Sarebbe dovuto accadere il contrario. Se l’USAID e il WFP non fossero stati pronti ad aumentare l’assistenza nutrizionale per soddisfare un crescente bisogno, la sospensione degli aiuti alimentari non avrebbe mai dovuto essere presa in considerazione. Non dopo due anni di fame armata. Non con l’avvicinarsi della stagione magra. Non con così tante vite innocenti in gioco.
Controllo del danno o controllo della crisi in atto
Quando le persone parlano di “controllo del danno”, il danno a cui si riferiscono è reputazionale. È qualcosa che fanno le celebrità o le aziende di fronte a uno scandalo. Non è mai coraggioso, ma spesso accettato. Non potrà mai essere una pratica accettabile per le organizzazioni umanitarie o i governi quando le persone che dovrebbero servire muoiono per mancanza dei beni e dei servizi che dovrebbero fornire. Le agenzie umanitarie e i governi devono adottare misure per controllare i danni causati e della crisi, alle persone che dipendono da loro per sopravvivere.
L’impatto della sospensione umanitaria era del tutto prevedibile. Avrebbe dovuto essere evitato, ma ormai è troppo tardi. Ciò di cui il Tigray ha bisogno ora è che le agenzie umanitarie e i funzionari inizino a controllare i danni che hanno causato. I donatori sono troppo disposti ad accettare che le principali agenzie umanitarie che operano nel Tigray dedichino maggiori sforzi alla crisi reputazionale più che al controllo della crisi e dei danni che hanno arrecato per poca trasparenza e la loro sospensione delle attività.
La popolazione del Tigray ha bisogno che i donatori chiedano alle agenzie umanitarie di fornire dati accurati sulle condizioni sul campo; adottare trasparenza su piani, decisioni e operazioni; distribuire assistenza alle persone bisognose. Qualunque cosa di meno costituisce una grave distorsione dei principi umanitari fondamentali che crea le condizioni per una ripetizione del tracollo totale a cui stiamo assistendo proprio ora nel Tigray.
FONTE: tghat.com/2023/12/08/starvatio…
Il successo di ITADINFO: quando la passione e le persone fanno la differenza
È appena finito ITADINFO, il convegno italiano sulla didattica dell'informatica nella scuola, che ha avuto a Bari la sua prima edizione. Ne scrivo a caldo, prima che la memoria di questi tre giorni inizi ad essere ricoperta dai nuovi impegni.
Quando con i colleghi del Laboratorio Informatica e Scuola, che raccoglie chi svolge attività di ricerca in questo ambito, avevamo discusso negli anni passati l'idea di avviare iniziative dedicate in modo specifico agli insegnanti, avvertivamo in qualche modo la loro importanza ma non sapevamo ancora quale avrebbe potuto essere la risposta da parte dei docenti. Insomma, di mestiere facciamo i ricercatori e i didatti, mentre far partire un convegno nazionale è un'attività più imprenditoriale, non esattamente nelle corde di un accademico. Teniamo presente che qui non stiamo parlando di sicurezza informatica o intelligenza artificiale, per le quali ci sono (giustamente) un'estrema attenzione e una grandissima disponibilità di risorse da parte di enti e istituzioni.
Qui si tratta di scuola, settore di cui spesso molti si riempiono la bocca, ma che ha purtroppo conosciuto dagli anni '80 ad ora un continuo definanziamento e degradazione del ruolo sociale, spingendo al contempo per una sua trasformazione da servizio essenziale di formazione di cittadini dotati di conoscenze e pensiero critico a fabbrica che deve sfornare in modo sempre più efficiente "prodotti" pronti ad essere consumati dal mercato. Atteggiamento suicida per una società che, nel secondo dopoguerra, grazie anche alla scuola di quel periodo che non faceva sconti a nessuno, era riuscita nel 1987 a diventare, da Paese semidistrutto da una guerra mondiale che aveva perso, la quinta potenza economica al mondo. Per un’analisi di questa tendenza e delle sue nefaste conseguenze segnalo, ex multis, "Il danno scolastico", il bel volume di Mastrocola e Ricolfi dal significativo sottotitolo “La scuola progressista come macchina della disuguaglianza”.
Poi, un paio di iniziative pilota (nel 2020 e nel 2022, ottimamente organizzate dai colleghi dell'Università di Milano Statale) ci avevano confortato e, alla fine, anche con l'incoraggiamento degli organi direttivi del CINI, il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica di cui il Laboratorio è uno dei bracci operativi, ci siamo lanciati nell'organizzazione.
Abbiamo trovato sponsor che hanno avuto fiducia in noi, mettendo a disposizione quelle risorse economiche senza le quali solo in fantasiosi resoconti giornalistici si riescono a organizzare iniziative serie, e che ritengo quindi doveroso ricordare in segno di ringraziamento. Gli sponsor espositori: Axios Italia, Edizioni Themis, PLD Artech; e gli sponsor: SeeWeb e KnowK. Il Magazine che ospita questo mio articolo ci ha dato una mano sulla diffusione mediatica. Avevamo scelto Bari, come sede di questo primo convegno, anche perché è stato uno dei primi atenei ad attivare in Italia corsi di laurea in informatica (che a quel tempo si chiamava "scienze dell'informazione") e la Puglia è tuttora una delle regioni in cui la comunità dei docenti scolastici interessati dall’informatica è più numerosa e attiva. Città e Regione ci hanno dato subito il patrocinio. L’eccellente lavoro del comitato organizzatore locale, "le magnifiche tre" colleghe del Dipartimento di Informatica (Veronica Rossano, Enrica Gentile e Paola Plantamura), ci ha portato in una sede che è un capolavoro dell’architettura razionalista degli anni ’30 (date un’occhiata a storia e foto) e ha preparato un programma sociale coi fiocchi.
Le nostre aspettative hanno superato ogni più rosea previsione. La città, per chi di noi non ci era mai stato o mancava da parecchio tempo, si è rivelata affascinante e ci ha accolto con un clima semplicemente perfetto.
Anche la sessione iniziale dei saluti istituzionali si è trasformata in una tavola rotonda multidisciplinare e ricca di stimoli. Il rettore dell'Università Di Bari Stefano Bronzini ha sottolineato l’importanza di non trascurare il lato umano e la formazione umanistica quando si parla di innovazione, aspetto sul quale gli informatici sono via via maggiormente attenti, considerando che le tecnologie digitali incidono in modo sempre più profondo sulla vita delle persone e sulle loro relazioni sociali.
Eugenio Di Sciascio, vice sindaco di Bari, ha ricordato che il problema di questo Paese non è mettere computer nelle scuole e nelle aziende, ma creare competenza sulla capacità di capire e governare questi strumenti. Osservazione che purtroppo, nella corsa alla trasformazione digitale, viene spesso dimenticata e che invece spinge a rimettere il ruolo della didattica scolastica e universitaria al centro della riflessione e della pianificazione.
Su questa linea ha continuato Filippo Lanubile, direttore del Dipartimento di informatica dell’ateneo barese, chiedendo di ridare importanza alla valutazione dell’attività didattica nella valutazione della carriera universitaria, pena l’impossibilità di far crescere quelle professionalità che sono necessarie per affrontare le sfide che ci pone una formazione universitaria moderna.
Ernesto Damiani, il presidente del CINI, ha riportato questa esigenza generale allo specifico mondo della scuola, dove per governare nel modo migliore un futuro sempre più digitale sarà fondamentale insegnare l’informatica facendo attenzione a far capire gli aspetti concettuali della disciplina, evitando di considerarne solo gli elementi tecnologici.
Nel chiudere questo giro di considerazioni, la cui singolare concordia mi ha fatto immediatamente capire che con questo evento avevamo centrato il bersaglio, ho ripreso lo stimolo del rettore, non a caso un letterato. Ho ricordato come Platone nei suoi immortali Dialoghi, abbia – con estrema pregnanza – evidenziato la componente affettiva della relazione educativa tra didàskalos e mathetés, maestro e allievo, come un aspetto fondamentale della paideia, la crescita etica e spirituale del discepolo. E affinché questa componente eserciti il suo effetto non ci deve essere tecnologia di mezzo, ma compresenza in uno stesso luogo fisico. La tecnologia digitale può arricchire le relazioni umane, se opportunamente utilizzata, ma rischia di impoverirle e distruggerle, se male utilizzata. Di questo aspetto noi informatici dobbiamo essere estremamente consapevoli e assumercene la responsabilità, esattamente allo stesso modo con cui nella seconda metà del secolo scorso i fisici si sono impegnati per evitare che il nucleare conducesse l’umanità all’estinzione.
Il programma scientifico che si è poi sviluppato ha visto docenti scolastici e ricercatori universitari offrire e assistere a resoconti di esperienze e laboratori formativi, in un dialogo stimolante e arricchente. L'uditorio è stato, dal primo all'ultimo momento, sempre presente, attento e numeroso, esperienza non proprio abituale, come ben sa chi per mestiere va a convegni scientifici.
Alla fine, quasi non volevamo più smettere.
I complimenti da parte dei docenti che hanno partecipato (molti visibili sulla pagina social del convegno) ci hanno dato la spinta a continuare, con la voglia di creare una comunità sempre più attiva e collaborativa.
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Versione originale pubblicata su "StartMAG" il 16 ottobre 2023.