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L'amministrazione Trump ha pubblicato la Strategia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti d'America (novembre 2025)

Si tratta di un ampio documento di 30 pagine che è in parte un manifesto ideologico, in parte un reset della politica estera e in parte un giro di vittoria.

L'NSS definisce il presidente Trump come "il presidente della pace", sostenendo che durante soli otto mesi del suo secondo mandato:
“ha garantito una pace senza precedenti in otto conflitti in tutto il mondo… e ha posto fine alla guerra a Gaza con la restituzione di tutti gli ostaggi viventi alle loro famiglie.”— NSS, p. 8–9

Ma uno sguardo più attento a ciascuna affermazione – e una lettura riga per riga della strategia – rivela un mix di reali successi diplomatici , successi esagerati e interpretazioni favorevoli alle pubbliche relazioni di conflitti fragili o ancora irrisolti .

onestnetwork.com/post/trump-s-…

@Politica interna, europea e internazionale


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Musk la prende sportivamente

The EU should be abolished and sovereignty returned to individual countries, so that governments can better represent their people

Traduzione: l'UE dovrebbe essere abolita e la sovranità restituita ai singoli paesi, in modo che i governi possano essere influenzati dai miliardari della tecnologia e il popolo possa essere manipolato più facilmente

@informatica

in reply to informapirata ⁂

Divide et impera. Ci eravamo arrivati noi europei ben prima di lui. Purtroppo per lui siamo europei, mica polli 😉

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in reply to informapirata ⁂

intanto i satelliti di quell'uomo anti-scienza stanno minando l'osservazione e studio dello spazio di telescopi a terra e in orbita terrestre. Per il suo tornaconto si fa un danno all'umanità tutta, chissà se crea più danni o più benefici alla fine avere internet satellitare in tutto il globo cosi capillarmente (dove c'è mercato comunque, mica regala musk) shorturl.at/NCPDH Link all'articolo su nature! Ps. Già ora 1/3 delle riprese di HST presenta le strisce.
Questa voce è stata modificata (14 ore fa)

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L'UE ha finalmente multato Musk per aver trasformato X in un vivaio di disinformazione. E cosa succede quando finge di essere al di sopra della legge?

L'UE sa esattamente cosa sta facendo.

Non sta solo punendo Musk.
Si sta affermando come regolatore globale del linguaggio digitale, della governance delle piattaforme e della trasparenza algoritmica.

Altri paesi (Australia, Brasile, India, Corea del Sud, Nuova Zelanda) stanno attualmente elaborando leggi in stile DSA.

Una volta che l'UE crea un precedente, inizia il copia-incolla globale.

E Musk ha fatto di sé il banco di prova.

Questa multa non è solo una punizione, è un messaggio geopolitico:

I miliardari della tecnologia non sono stati sovrani.
L'UE lo è.

deanblundell.substack.com/p/el…

@Politica interna, europea e internazionale

in reply to Informa Pirata

Magari è anche la volta buona che con quei soldi comprano qualcosa di utile.

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SPIATI DALL'UE: il ritorno di CHATCONTROL, la Legge anti-Privacy europea... Il video di @lastknight

#ChatControl (CSAR) ritorna per scansionare i messaggi crittografati (client scanning) contro pedopornografia (e terrorismo).

Ma perché mai insistere per qualcosa che, oltre che essere una backdoor che mina la privacy e la sicurezza dei cittadini, è inefficace contro i criminali, indiscriminato nella sorveglianza e a rischio di falsi positivi?

youtu.be/6JKXpRfS3Gk

@privacypride

in reply to informapirata ⁂

@privacypride@feddit.itL Perché ormai i veri criminali sono tutti i cittadini che non la pensano come il mainstream, il pensiero unico dominante del capitalismo europeo
Questa voce è stata modificata (15 ore fa)

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in reply to Tiberio

@Tiberio no, non è così. Il problema non è la libertà di opinione. Il provvedimento colpisce anche i cittadini che la pensano come il mainstream.

Il problema è la libertà di manifestare, di comunicare e di coordinarsi.

Per parafrasare @lastknight il nuovo motto è "citizenship is a crime".

in reply to informapirata ⁂

il potere si è sempre retto sul controllo dei mezzi di comunicazione e sulla famosa struttura ideologico culturale che li pervade. Oggi che I social permettono la circolazione di un pensiero alternativo, per ora soltanto pensiero e non azione, lo stesso potere si cautela censurando indirettamente quel pensiero. Un'altra prova che Marx nella sua analisi storica del Capitalismo, delle strutture e delle sue tendenze aveva colto nel segno
in reply to Tiberio

@Tiberio sì, ma parlare di pensiero alternativo può essere fuorviante. Oggi una parte consistente del cosiddetto "pensiero alternativo" è solo un coacervo di patetica propaganda, solo un po' più sfigata.

Il mainstream infatti non è falso per definizione e il "pensiero dominante" non è falso a prescindere.

Chi si vuole accreditare come attendibile solo perché si oppone al pensiero dominante o è un ingenuo o un manipolatore.

@lastknight

in reply to informapirata ⁂

non sono d'accordo perché il pensiero dominante si basa su assunti fasulli e non autoevidenti del tipo:l'inflazione deriva da spirale prezzi salari,o il tasso di interesse serve a controllare l'inflazione, quando questi sono stati smentiti all'evidenza storica;ma ti dirò di più, anche il pensiero scientifico in questa nuova fase sta vacillando come lo dimostrano i saggi di Rovelli in cui il noto teorico ammette I limiti della Scienza;stiamo entrando in una nuova epoca.


L’India riuscirà a diventare una potenza nei semiconduttori?

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Quattro anni fa, l'India ha avviato un programma di politica industriale sui semiconduttori. Il paese ha grandi ambizioni e non parte da zero, ma non mancano i punti critici. L'analisi di Aresu.

startmag.it/innovazione/india-…


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Il Digital Omnibus e i dati aperti: rischi per i progetti aperti

La proposta dell'UE sul Digital Omnibus ha suscitato polemiche, soprattutto per le modifiche previste al regime di protezione dei dati. Ma il pacchetto va oltre le norme sulla privacy. In particolare, un emendamento alla Direttiva Open Data potrebbe avere gravi conseguenze, potenzialmente compromettendo progetti aperti come quelli di Wikimedia.

communia-association.org/2025/…

@eticadigitale



La Commissione vuole tutelare i lavoratori dall’AI e garantire il diritto alla disconnessione

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La Commissione europea ha presentato ieri la Roadmap “Quality Jobs”, il nuovo quadro strategico per migliorare la qualità dell’occupazione e

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Sorpresa, nemmeno Meta crede più nel metaverso

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La Casa Bianca sta imponendo a tutte le più grandi aziende investimenti monstre negli Stati Uniti. Meta dovrà fare la sua parte con un piano da 600 miliardi che sta richiedendo a Zuck un sacrificio inatteso: tagliare il budget del metaverso, in cui da tempo credeva e

in reply to Informa Pirata

Se il meta non crede più nel metaverso, allora dobbiamo unire le fedi per il fediverso anche per chi non è religioso e non è sposato... (gioco di parole d'obbligo) -rispondo con l'altro account quello per le uscite poco serie-.


EU “Chat Control” Twist: Commissioner Sides with Parliament Over Governments – Boost for European Parlament’s Strong Mandate


  • Commissioner Brunner states preference for Parliament’s position over Council text and offers extension of interim rules
  • Broad cross-party front in EU Parliament against mass surveillance and mandatory age checks
  • Praise for Chief Negotiator Zarzalejos for uniting all political groups behind a “strong mandate”

Just days before the start of the decisive “Trilogue” negotiations on the controversial Regulation to Prevent and Combat Child Sexual Abuse (CSAM), known by critics as “Chat Control,” the political tide in Brussels has turned. During a hearing in the Civil Liberties Committee (LIBE) today, the new EU Commissioner for Home Affairs, Magnus Brunner, surprised MEPs by stating his preference for the European Parliament’s negotiating mandate over the draft law adopted by EU governments (the Council). This statement provides massive backing for the Parliament’s Chief Negotiator, Javier Zarzalejos (EPP), who has united an unusually broad coalition ranging from the Left to the Right behind his position.

Zarzalejos secures strong backing against mass surveillance and age control
While EU member state governments continue to push for mass scanning of private messages (at the discretion of providers), mandatory age verification for all users, and effective bans on communication apps for under-17s, the Parliament enters negotiations with a clear alternative model: Mandatory but targeted surveillance only where reasonable suspicion exists and with a judicial warrant, alongside a firm rejection of mandatory age checks and app lockouts for teenagers.

Javier Zarzalejos, Chair of the LIBE Committee and Rapporteur, emphasized during the meeting that the Parliament is entering negotiations with a “strong mandate” that is “supported by all political groups.”

Former MEP and co-negotiator Patrick Breyer (Pirate Party) comments: “Credit is due to Javier Zarzalejos for uniting the Parliament on this crucial issue. With this strong mandate for fundamental rights and against indiscriminate surveillance, the Parliament is well-equipped to fend off the governments’ attack on digital secrecy and the right to anonymous communication.”

Committee Clash: An Alliance Against Surveillance
Today’s session highlighted how isolated the surveillance proponents have become after widespread citizen protests. MEPs from across the political spectrum sharply criticized the Council’s plans:

  • Birgit Sippel (S&D) accused governments of misleading the public about the nature of “voluntary chat control” and criticized the lack of reliable data on the actual efficacy of mass scanning.
  • Markéta Gregorová (Greens/EFA / Pirates) compared the planned chat control to physically opening every letter and demanded the Commission act as an “honest broker” in the upcoming negotiations.
  • Jorge Buxadé Villalba (PfE) and Mary Khan (ESN) questioned mandatory age checks and the issue of liability for false suspicions, which could destroy the livelihoods of innocent citizens.
  • Fabienne Keller (Renew) stressed the importance of swift negotiations in view of the expiring interim regulation, but stressed the need for a balanced legislative framework.

Commission’s Surprise Turn
While Commissioner Brunner rejected the term “Chat Control,” he sent a clear political signal: He offered to extend the current interim regulation (Derogation), which expires in April 2026, to remove time pressure from the negotiations and allow for a careful agreement. His open admission that he prefers the Parliament’s position (Zarzalejos report) over that of the Council is an unusual departure from the Commission’s standard support for EU governments.

Council Position Fragile
While the Parliament stands united, the Council’s mandate is built on shaky ground. The negotiating position of the member states was adopted without the support of key countries including Italy, Poland, the Netherlands, the Czech Republic, and Estonia, reflecting deep divisions among governments regarding the legality and proportionality of the measures.

The Trilogue negotiations are set to begin shortly. Thanks to the unified stance of the Parliament under Zarzalejos, chances have significantly improved that indiscriminate mass surveillance and the end of anonymous communication can be prevented.

Watch: Recording of today’s LIBE Committee meeting (skip to 10:10)


BACKGROUND: Key Battlegrounds in the Upcoming Trilogue

Two opposing worldviews will clash in the negotiations: The EU Parliament’s mandate (led by Javier Zarzalejos) focuses on targeted law enforcement and fundamental rights, while EU Governments (Council) push for broad monitoring and age restrictions.

1. Mass Surveillance vs. Targeted Investigation

  • EU Governments (Council): Aim to cement so-called “voluntary” Chat Control. Providers like Meta or Google would be authorized to mass-scan private chats—not just for known abuse material, but also using error-prone AI to detect “new” material and text-based grooming.
    • The Risk: Police authorities warn of overloading. In 2024, nearly half (48%) of the chats reported to the German BKA were entirely legal (e.g., family beach photos).


  • EU Parliament: Rejects indiscriminate scanning. Surveillance should occur only upon reasonable suspicion against specific individuals or groups and only with a judicial warrant. The “public web” should be proactively scanned, but private correspondence must remain private.

2. The End of Anonymity via Age Checks

  • EU Governments (Council): Article 4 of the Council mandate effectively plans a mandatory ID check for all internet users. Users would have to upload an ID card, a facial scan, or use a state-issued “Wallet App” just to use email, messaging, or chat services.
    • The Risk: This marks the end of anonymous communication online. Whistleblowers, journalists’ sources, or political activists would no longer be protected by anonymity, as every account could be linked to a real-world identity.


  • EU Parliament: Relies on “Security by Design” (safe defaults for children) and rejects mandatory age verification for messaging apps. Online anonymity must be preserved.

3. “Digital Lockout” for Under-17s

  • EU Governments (Council): Article 6 of the Council text proposes prohibiting users under 17 from using apps with communication functions if there is a “significant risk” of cyber-grooming. Since studies show this risk exists almost everywhere (from WhatsApp to online games), this threatens a de facto app ban for teenagers.
  • EU Parliament: Rejects age limits and app bans. The focus is on digital literacy and safety settings rather than excluding youth from digital participation.

Comment by Dr. Patrick Breyer (Digital Rights Expert, former MEP):

“Governments must be honest: While some claim to oppose ‘Chat Control,’ they have agreed to a Council text that allows US tech giants to do exactly that—massively scan our private lives. The Parliament, under Javier Zarzalejos, has charted a path compliant with fundamental rights: targeted pursuit of criminals instead of general suspicion against the entire population. If governments do not budge, we face a future where anonymous whistleblowing falls silent and teenagers are locked out of digital life.”

patrick-breyer.de/en/eu-chat-c…


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La Corte di Giustizia dell'UE ha vietato i siti web con contenuti generati dagli utenti e utenti anonimi?

La sentenza ha il potenziale di rivoluzionare Internet e i siti web come li conosciamo in Europa (a meno che non venga ignorata, modificata o interpretata razionalmente). Lasciamo perdere subito la domanda cruciale: la Corte di Cassazione dell'UE (Grande Camera) ha appena vietato i siti web con contenuti generati dagli utenti o post anonimi sui forum?

substack.com/home/post/p-18078…

@pirati

Questa voce è stata modificata (1 giorno fa)
in reply to informapirata ⁂

la domanda è malposta, come direbbe Quelo (alias Guzzanti) 🙂

Forse tu volevi sapè: la Corte di Giustizia dell'UE vuole poter profilare qualunque contenuto pubblicato online?
m.youtube.com/watch?v=nX2y4X4u…

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L’eterno ritorno di Chat Control

Si torna a parlare di lotta agli abusi sui minori, privacy e crittografia end-to-end, dopo che, il 26 novembre, il Consiglio UE ha votato a favore dell’approvazione del nuovo testo del Child Sexual Abuse Regulation (CSAR), più comunemente conosciuto come Chat Control.

@privacypride

guerredirete.it/leterno-ritorn…

in reply to informapirata ⁂

qualche forza politica italiana ne ha parlato? Qualche talk show si è dedicato a qualche riferimento al tema? Quanti candidati regionali, fra quelli che hanno osato tirare in ballo temi nazionali o europei, hanno parlato di internet, libertà di comunicazione e rispetto della privacy in quanto sacra individualità?

Privacy Pride reshared this.

in reply to informapirata ⁂

mi pare che di privacy sia scomodo per diffusa incompetenza e evidente rottura di scatole per grosse entità. Anche il caso Report è stato snobbato e ridotto a questione politica - burocratica.

Privacy Pride reshared this.

in reply to informapirata ⁂

c'è lo scudo a chatcontrol per politici e funzionari, quindi, se ne sbattono.

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in reply to informapirata ⁂

adesso hanno rotto le scatole!
Lo avevamo preannunciato che fino ad aprile 2026 non saremmo stati tranquilli e continuano. I muli da tastiera si svegliassero che qua si rischia grosso ed una volta fatta la torta non è possibile disfarla!!!

fightchatcontrol.eu

e massacriamoli a colpi di mail facendo sudare i loro server ed intasando le loro mail.... non devono piu essere in grado di utilizzare le loro mail visto che lo stipendio lo paghiamo noi

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La Russia giura di non disconnettersi da internet, vuole solo blindare tutto per motivi di sicurezza (sono comunque più bravi di noi)

Le autorità russe smentiscono qualsiasi volontà di isolare il Paese dal web globale: il nuovo decreto, assicurano, serve semplicemente a gestire meglio minacce come cyberattacchi o guasti critici.

themoscowtimes.com/2025/11/11/…

@politica

in reply to informapirata ⁂

Non credo la Russia abbia nulla da guadagnare a diventare la nuova corea del nord. Credo che questo sia solo un ulteriore sistema per avere un controllo più capillare sulla rete interna, anche perché se chiudi la comunicazione con l'esterno come fai a tracciare le spie 🫣


Perché l’IA di Meta su WhatsApp è finita nel mirino dell’Antitrust Ue

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L'Agcm ha già avviato a luglio un'istruttoria nei confronti di Meta per presunto abuso di posizione dominante riguardo alla sua funzione IA in WhatsApp, ora anche l'Antitrust Ue vuole vederci chiaro. Nuove tensioni con


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Post di prova da Raccoon

Questo è un post di prova pubblicato dall’app Raccoon, dopo l’installazione del plugin #WordPress Enable mastodon app, una soluzione che implementa in un qualsiasi sito Wordpress le API di mastodon.

Obiettivi

L’obiettivo è capire se i tag di formattazione presenti su Raccoon, come quelli del grassetto, del corsivo, del sottolineato, del testo monospazio e del barrato, funzionano.

Vorrei […]

Questo è un post di prova pubblicato dall’app Raccoon, dopo l’installazione del plugin #WordPress Enable mastodon app, una soluzione che implementa in un qualsiasi sito WordPress le API di mastodon.

Obiettivi


L’obiettivo è capire se i tag di formattazione presenti su Raccoon, come quelli del grassetto, del corsivo, del sottolineato, del testo monospazio e del barrato, funzionano.

Vorrei provare anche le citazioni ma non so bene quale tag utilizzare…

…quindi Ne utilizzo due.

Vediamo invece se funzionano le menzioni e come vanno trattate:

@test

@test

Allego anche un’immagine per capire come verrà visualizzata su WordPress

#Activitypub #Raccoon

informapirata.it/2025/12/04/po…

#ActivityPub #Raccoon #wordpress

informapirata.it/2025/12/04/po…

in reply to informapirata

@test Adesso tu se riesci, @informapirata@mastodon.uno fai un altro test. Prova a rispondere a un post mio (se hai il client multi-account) e dimmi se ti viene questo messaggio qui.

Impossibile inviare il tuo messaggio, Il server plusbrothers.net ha riscontrato un problema: rest_invalid_param (400)

Ho aperto una issue (273 su github del plugin) e per sistemarla l'autore ha fatto due pull request che però non ha ancora caricato come update nel componente Enable Mastodon Apps

in reply to informapirata

risposta arrivata. Chissà quale è il trucco. L'app che usi tu io non la posso usare, ma dava problemi anche con Panphy o come cacchio si scrive
in reply to informapirata

sembra funzionare bene, tutti i tag e le formattazioni si vedono a posto, da qui

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Non c’è pace per Apple: via Alan Dye (andrà in Meta) e il capo dell’AI (che non decolla)

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Meta assesta un colpo basso a Cupertino sfilandogli il responsabile delle interfacce dei suoi sistemi operativi. Ad aprile dovrebbe debuttare l'attesa Siri potenziata dall'Ai ma lo studio di




Il futuro del lavoro non è scritto dalle macchine. Parola di Massagli e Sacconi

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Il futuro del lavoro non è scritto dalle macchine, ma dalle libere scelte degli uomini. Presentazione del libro "Creatività o sottomissione? Officine d’intelligenza e libertà nel lavoro" (Marcianumpress) di Emmanuele Massagli,



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Come anticipare la censura nel 2025: cosa abbiamo imparato dalla lotta alla censura in Iran e Russia. La riflessione di @torproject

Dai blackout di internet in Iran alla censura russa, il 2025 ha messo a dura prova gli strumenti anti-censura di #TorProject come mai prima d'ora.

"ecco cosa abbiamo imparato, come ci siamo adattati e cosa possono fare gli altri utenti di Internet per mantenere connessi gli utenti Tor"

blog.torproject.org/staying-ah…

@informatica


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Non devi essere necessariamente un criminale, anzi, per voler sfuggire al riconoscimento facciale.

#reclaimyourface

Questo articolo di internazionale spiega perché: internazionale.it/notizie/albe…

@privacypride



La Corte di Giustizia si pronuncia sulle responsabilità di Apple e dei siti di annunci

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La Corte di Giustizia dell’Unione europea si è pronunciata ieri (2 dicembre) su due importanti casi legati all’ambito digitale. Innanzitutto su Apple,

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Con l’app Home Google ha grossi problemi in casa

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Google Home assediata da utenti inferociti per il peggioramento del servizio. Mountain View in alcuni casi ha ammesso i bug e chiesto di pazientare, ma negli Usa è stata avviata una class action. Nelle ultime ore nuova lamentela: le videocamere di prima generazione


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L’azienda italiana #BendingSpoons ha detto che acquisirà la piattaforma per eventi #Eventbrite per 500 milioni di dollari

Beh... è chiaramente ora di passare a #Mobilizon
mobilizon.it

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in reply to informapirata ⁂

Oltre a Mobilizon esistono anche altri software che gestiscono eventi federati come Gancio e come lo stesso Wordpress attraverso il plugin Eventi per #Activitypub

Ricordo infine che gli eventi Mobilizon possono essere visualizzati e accettati anche da piattaforme come Friendica

in reply to informapirata ⁂

non capisco: una società USA andava bene ma se la acquisisce una italiana non va più bene?

informapirata ⁂ reshared this.

in reply to DataKnightmare

@DataKnightmare Il problema non è la nazionalità, Ma la strategia predatoria di quella specifica azienda italiana. Le acquisizioni fatte finora prevedono il solito schema: licenziamenti di Massa, app a pagamento e... fine 😅
in reply to informapirata ⁂

oh beh, BendingSpoons è semplicemente diventata una finanziaria. io li ho scoperti ai tempi del covid e già stavano nella mia .ignore

informapirata ⁂ reshared this.

in reply to informapirata ⁂

per inciso, non vedo nulla di male nelle app a pagamento. Anzi, preferisco mille volte pagare anziché avere qualcosa "gratis" che pago lasciando che mi sorvegli
in reply to DataKnightmare

@DataKnightmare il lavoro che stanno facendo su Evernote è incredibile (nel senso di incredibilmente buono)
in reply to Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷

@anzu mobilizon.it è l'unica istanza Mobilizon italiana, quindi la tua battuta oltre un po' miserabile e poco esilarante, è anche fuori luogo.

PS: prima di essere moderatore di mastodon.uno sono amministratore di poliverso.org che è un'istanza Friendica che dispone di un calendario eventi molto avanzato e se avessi voluto fare una marchetta l'avrei fatto per poliverso.org.
Ma Mobilizon è l'unica piattaforma che ergonomicamente può stare al livello di Eventbrite. Punto

@DataKnightmare

in reply to informapirata ⁂

@anzu

francamente non sapevo nemmeno esistesse, ho buttato un occhio e mi sta decisamente più simpatica di eventbrite.
Poi, continuo a essere dell'idea che preferisco pagare. però se avessi bisogno di una cosa del genere potrei anche sempre mettermela su, il che è cosa buona e giusta

in reply to DataKnightmare

@DataKnightmare sì, comunque Mobilizon (che è stata creata da Framasoft e che ora è in mano a una no-profit ad hoc) è una interessante alternativa a Eventbrite pur con le sue complessità e i suoi limiti (mancano le funzioni di ticketing)

C'è da dire però che Mobilizon nasce sopratutto per offrire un'alternativa a Facebook Eventi, più che a Eventbrite. Ricordo che eventi Facebook e gruppi Facebook sono i due asset strumentali strategici che Facebook mette a disposizione del pubblico

@anzu


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Starter Pack di Mastodon è una pagina che raccoglie gli account preferiti su Mastodon, e comprende gli argomenti più diversi, ci si può registrare al sito e inserire il proprio "starter pack": fedidevs.com/starter-packs/

Ho scelto due starter pack come esempi.

➡️ Il primo con il tag #Unplugtrump raccoglie (al momento) 74 account di organizzazioni e progetti opensource che si oppongono a Trump e alle oligarchie big tech che lo sostengono per promuovere la società civile e la democrazia: fedidevs.com/s/NDU5/

➡️ Il secondo è una mappa che raccoglie 40 account di "Illustratorə e fumettistə italianə ": fedidevs.com/s/Njc3/

#Mastodon #Fediverso #SoftwareLibero #NoGafam #StarterPack #Fumetti

@scuola @informapirata
@maupao
@lealternative
@dado
@prealpinux
@DarioZanette
@RFancio
@lindasartini
@devol
@luther
@kenobit
@alephoto85
@lgsp
@filippodb
@luca
@alainmi11

in reply to contributopia

bellissimo! Ho preso lo starter pack di fumettisti, artisti e illustratori, e ho iniziato a seguire quelli che non seguivo già. Non vedo l'ora di vedermi i loro post nella mia timeline!
in reply to contributopia

aggiunte anche:

➡️ mappa italiana di 24 account ambientalisti con movimenti ecologisti, gruppi e attivisti climatici e di mobilità sostenibile: fedidevs.com/s/NzUx/

➡️ Mappa italiana Open Source con 49 account dedicati a Linux fra divulgatori, associazioni, professionisti e appassionati: fedidevs.com/s/NzQ4/

Questa voce è stata modificata (2 giorni fa)

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Social Media in Italia 2024/2025: mercato saturo, ma cresce il tempo di utilizzo

Anche quest'anno è arrivato il momento di fare il consueto punto sull’utilizzo dei social media in Italia, rielaborando i dati del sistema di rilevazione Audicom – sistema Audiweb di cui sono venuto in possesso.

Complessivamente assistiamo ad una inedita contrazione nell’uso di alcuni social media, che inizia nel 2024 e prosegue nei primi mesi del 2025. Analizziamola considerando ciascuna piattaforma [qui la pagina dell’Osservatorio Social Media i dati aggiornati di Settembre].

Considerando le medie mensili del 2024, il social più usato dagli italiani è stato YouTube, che ha collezionato una audience di 37,1 milioni di persone (+0,5% rispetto alla media del 2023). Ma se confrontiamo i primi nove mesi del 2024 e del 2025 notiamo un lieve calo dell’1%.
A poca distanza Facebook, che ha fatto registrare una media mensile di circa 35,8 milioni di utilizzatori (-0,1%). Il calo nei primi 9 mesi del 2025 è di ben 1 milione di utenti, pari al 2,9%.
Chiude il podio ancora una volta Instagram con quasi 32,9 milioni di utenti ossia +2,7% sul 2023, ma con un decremento di 1,9 punti in quest’anno (sempre rispetto ai primi nove mesi del 2024)

TikTok è stabile al quarto posto con una audience di 22,4 milioni di utenti, in crescita dal 2023 al 2024 del 3,6%, ma in leggera flessione negli ultimi nove mesi dello 0,6%.

Sale al quinto posto Telegram (qui considerato perché ha anche una parte di funzioni tipiche dei social media) con 16,5 milioni di utilizzatori (+1,2% sul 2023, ma in calo dell’1,5% negli ultimi mesi).

A seguire troviamo LinkedIn con circa 15 milioni di utenti al mese. Il suo è un calo continuo, prima del 13% e ora del 7,7%.
Nelle immediate vicinanze c’è X che ha subito un calo del 12,8% tra 2023 e 2024 e negli ultimi mesi del 27,6% pari ad un’emorragia di 4,4 milioni di utenti.
Segue Pinterest con 14,3 milioni di fedeli, in calo del 2% sul 2023 e del 14,3% in questi ultimi mesi.

Al nono posto troviamo la piattaforma che sta crescendo di più, Reddit, aggregatore di forum online, che ha avuto una media mensile di 6,1 milioni di utenti nel 2024 (+46%) e che continua a crescere anche nel 2025 (+81%).

Segnalo l’entrata di Threads, social di Meta, che ha già conquistato 5 milioni di utenti nel 2024. A settembre 2025 ne aveva 6 milioni (+31,6% considerando il confronto con i primi nove mesi del 2024).

Chiudono la classifica tre piattaforme in calo: Twitch con 2,6 milioni di utenti nel 2024 (-35%), Snapchat con 1,8 milioni (-4,4%) e Tumblr 1,2 milioni di fedelissimi (-40%). Tutte e tre continuano a crollare a velocità simile anche in questi mesi del 2025.

Grazie a @Xab per la segnalazionevincos.it/2025/11/29/social-me…

Se vuoi seguire post come questo, puoi seguire il gruppo Activitypub @Informatica (Italy e non Italy 😁)



Abbastanza interessante la crescita di Reddit, che non avrei mai pensato potesse trovare un buon bacino nel target italofono

vincos.it/2025/11/29/social-me…

#socialMedia



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Abbastanza interessante la crescita di Reddit, che non avrei mai pensato potesse trovare un buon bacino nel target italofono

vincos.it/2025/11/29/social-me…

#socialMedia

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L'India vuole un'app statale per la sicurezza informatica preinstallata sugli smartphone

L’app non è rimovibile e aziende come Apple, Samsung e Xiaomi hanno 90 giorni per adeguarsi.
Le autorità sbandierano risultati importanti, anche se i numeri arrivano da fonti governative e non semplici da verificare: un precedente scomodo per la privacy e per il controllo degli utenti sui propri dispositivi. Anche Apple, per policy, non sembra entusiasta.

reuters.com/sustainability/boa…

@informatica


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Il Fediverso e la creazione di contenuti: la monetizzazione

"Certo, abbiamo sostituti open source e federati per Instagram, TikTok e YouTube. Come possiamo convincere i creatori a usare queste cose? Una considerazione riguarda la possibilità di pagare per le cose."

deadsuperhero.com/the-fedivers…

@fediverso


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Il capo di Instagram ordina al personale di tornare in ufficio 5 giorni su 7 da febbraio 2026

Per rilanciare creatività e collaborazione i lavoratori (PRRRR, cit.) devono accettare di frequentare le teste di cazzo che infestano gli ambienti lavorativi.

I dipendenti non sono d'accordo, ma a Instagram non è mai fregato una cippa di quello che pensano le persone. Anzi...

businessinsider.com/instagram-…

@lavoro

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in reply to informapirata ⁂

unica "consolazione" , il dover ritornare in ufficio per respirare l'aria malsana di tutti quelli che non si lavano (traduzione: essere più collaborativi insieme) non è solo una faccenda italiana..

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in reply to informapirata ⁂

è la manifestazione dell'esercitare il potere sui loro sottoposti, i padroni devono ricordare agli schiavi che sono schiavi per nutrire il loro ego.

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Microchip, il governo Usa investe in xLight mentre Intel punta sulla Malaysia

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Dopo l'ingresso nel capitale di Intel, il governo americano investe anche in xLight, una startup guidata dall'ex-Ceo del colosso dei chip, Pat Gelsinger, che punta a sviluppare laser per i processi di litografia di Asml. Intel, intanto, si espande in

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Bancomat Pay, tutte le novità con Visa

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Bancomat ha avviato con Visa un progetto pilota per ampliare l’operatività del wallet Bancomat sfruttando la rete di accettazione globale di Visa.

startmag.it/innovazione/bancom…

in reply to Informa Pirata

Quindi per generare una alternativa a VISA bisogna utilizzare i servizi forniti da VISA?

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Negli Usa è caccia al drone: così la Casa Bianca impallina la cinese Dji

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Tra pochi giorni entrerà in vigore negli Usa la norma per mettere a terra i droni Dji. L'azienda, leader indiscusso nel settore, per aggirarla avrebbe tentato di introdurre nel mercato americano i suoi prodotti con



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La gente avrebbe potuto smettere di utilizzare l'elettronica allora!

O mi sbaglio?

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Europol ha chiuso Cryptomixer, un servizio di criptovaluta accusato di aver facilitato il riciclaggio di 1,3 miliardi di euro dal 2016.

Sembrerebbe che il servizio sia stato utilizzato da criminali informatici, trafficanti di droga e armi e bande di ransomware.

techcrunch.com/2025/12/01/euro…

@pirati

(grazie a @lorenzofb per l'articolo)

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Microchip, perché Nvidia investe in Synopsys

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Nvidia continua con gli investimenti: dopo OpenAi, CoreWeave e Intel, il colosso dei processori ha acquistato azioni di Synopsys - specializzata nei software per il design di microchip - per 2 miliardi di dollari. Numeri e obiettivi.

startmag.it/innovazione/nvidia…


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Pubblicato il libro bianco della Cina sul controllo degli armamenti nella nuova era

Giovedì, l’Ufficio informazioni del Consiglio di Stato cinese ha pubblicato un libro bianco intitolato “Controllo degli armamenti, disarmo e non proliferazione della Cina nella nuova era”

Giovedì, l’Ufficio informazioni del Consiglio di Stato cinese ha pubblicato un libro bianco intitolato “Controllo degli armamenti, disarmo e non proliferazione della Cina nella nuova era”. Il testo completo è il seguente:

Controllo degli armamenti della Cina, Disarmo e non proliferazione nella Nuova Era

Ufficio informazioni del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese

Novembre 2025

Contenuto

Prefazione

I. Tristi realtà: sicurezza internazionale e controllo degli armamenti

II. Posizione e politiche: il controllo degli armamenti della Cina nella nuova era

III. Svolgere un ruolo costruttivo nel controllo internazionale degli armamenti

IV. Guidare la governance della sicurezza internazionale nei settori emergenti

V. Rafforzare la cooperazione internazionale in materia di non proliferazione e usi pacifici della scienza e della tecnologia

Conclusione

Allegato I: Elenco delle misure di controllo degli armamenti, disarmo e non proliferazione (Trattati a cui ha aderito la Cina)

Allegato II: Leggi e regolamenti cinesi relativi alla non proliferazione e controlli sulle esportazioni

Prefazione


Pace e sviluppo sono temi eterni della società umana. La pace va combattuta e mantenuta.

Il controllo degli armamenti, il disarmo e la non proliferazione incarnano l’aspirazione dell’umanità a trasformare le spade in aratri e deporre le armi. Rappresentano importanti missioni per mitigare il rischio di guerra, affrontare il deficit di sicurezza e promuovere la pace globale. Insieme, questi sforzi sono vitali per la sicurezza strategica globale e il benessere condiviso dell’umanità, e sono gradualmente diventati un’aspettativa comune della comunità internazionale.

La nazione cinese ha sempre amato la pace e l’armonia tra le nazioni, sostenuto la giustizia e contrastato l’abuso dei deboli attraverso l’uso eccessivo e violento della forza. Fin dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese (RPC) nel 1949, ha perseguito un percorso di sviluppo pacifico e una politica di difesa nazionale di natura difensiva, opponendosi fermamente a ogni forma di egemonia, aggressione, espansione e corsa agli armamenti. Dopo il ripristino del suo seggio legittimo alle Nazioni Unite (ONU) nel 1971, la Cina ha partecipato attivamente al controllo multilaterale degli armamenti e ha compiuto sforzi incessanti per salvaguardare la pace e la sicurezza internazionale.

Nella nuova era, guidata dal Pensiero di Xi Jinping sul Socialismo con Caratteristiche Cinesi per una Nuova Era, la Cina si impegna a promuovere la modernizzazione cinese, attua l’Iniziativa per lo Sviluppo Globale, l’Iniziativa per la Sicurezza Globale, l’Iniziativa per la Civiltà Globale e l’Iniziativa per la Governance Globale, e lavora per costruire una comunità con un futuro condiviso per l’umanità, in risposta alle aspirazioni condivise della comunità internazionale. Svolge un ruolo costruttivo nel controllo degli armamenti, nel disarmo e nella non proliferazione a livello internazionale, offre attivamente le sue iniziative e soluzioni e si impegna a migliorare il contesto di sicurezza internazionale, ad aumentare la cooperazione in materia di sicurezza internazionale, ad affrontare le sfide della sicurezza globale e a rafforzare la governance della sicurezza globale. La Cina è stata e sarà sempre un costruttore di pace mondiale, un contributore allo sviluppo globale e un difensore dell’ordine internazionale.

Il 2025 segna l’80° anniversario della vittoria della Guerra di Resistenza Popolare Cinese contro l’aggressione giapponese e della Guerra Mondiale Antifascista. È anche l’80° anniversario della fondazione delle Nazioni Unite. La pace rimane fragile, mentre le guerre persistono, i conflitti e i disordini regionali diventano più frequenti e la corsa agli armamenti internazionale continua a intensificarsi. Oggi, l’umanità deve nuovamente scegliere tra pace e guerra, dialogo e confronto, cooperazione vantaggiosa per tutti e gioco a somma zero. Si trova ancora una volta a un bivio storico. Pertanto, è urgente rinvigorire il controllo multilaterale degli armamenti e consolidare le basi per uno sviluppo pacifico.

Il governo cinese pubblica questo libro bianco per presentare in modo esaustivo le politiche e le pratiche della Cina in materia di controllo degli armamenti, disarmo e non proliferazione, nonché la sua posizione sulla governance della sicurezza in settori emergenti quali lo spazio, il cyberspazio e l’intelligenza artificiale (IA), per ribadire il suo impegno a salvaguardare la pace e la sicurezza nel mondo e per invitare i paesi di tutto il mondo a collaborare per il controllo internazionale degli armamenti.

I. Tristi realtà: la sicurezza internazionale e controllo degli armamenti


Nel mondo odierno, il panorama strategico internazionale si sta evolvendo a un ritmo accelerato, l’equilibrio di potere globale si sta spostando verso un maggiore equilibrio, il multilateralismo è apprezzato e i fattori che salvaguardano la pace e la sicurezza mondiale sono in aumento. Allo stesso tempo, la situazione della sicurezza globale è complicata e minacciosa: egemonismo, politiche di potenza e unilateralismo rappresentano una grave minaccia per l’ordine internazionale del dopoguerra; la rivalità geopolitica si sta intensificando; conflitti e disordini regionali stanno diventando più frequenti; e la corsa agli armamenti si sta intensificando. Contemporaneamente, le questioni relative al controllo internazionale degli armamenti, al disarmo e alla non proliferazione stanno diventando più complesse e multidimensionali. Nel complesso, la situazione presenta sia opportunità che sfide.

La competizione tra i principali Paesi sta influenzando la pace e la sicurezza regionali. Un Paese mira alla superiorità strategica assoluta espandendo costantemente i propri armamenti, rafforzando la prontezza al combattimento e provocando scontri di blocco. Ciò ha portato a un’escalation della corsa agli armamenti a livello internazionale e regionale, allo scoppio di conflitti regionali in più punti e a ripetuti nuovi massimi nelle spese militari globali. In particolare, questo Paese ha rafforzato le alleanze militari nella regione Asia-Pacifico, esercitato una deterrenza estesa e schierato missili a medio raggio con base a terra, provocando tensione e opposizione e minando gravemente la sicurezza e gli interessi dei Paesi della regione.

La stabilità strategica globale si trova ad affrontare gravi minacce. Questo Paese continua ad adeguare le sue politiche nucleari, mantenendo ostinatamente un ingente arsenale nucleare e rafforzando ulteriormente la sua deterrenza nucleare e le sue capacità belliche. Ciò ha comportato un aumento dei rischi di conflitti nucleari globali. Nel frattempo, le tecnologie di difesa missilistica stanno avanzando rapidamente e le applicazioni militari in campi emergenti come lo spazio, il cyberspazio e l’intelligenza artificiale si stanno sviluppando a un ritmo sostenuto. Tutti questi fattori stanno rimodellando la tradizionale dinamica strategica offensiva-difesa, ponendo nuove sfide alla stabilità strategica globale.

I regimi internazionali di controllo degli armamenti, disarmo e non proliferazione si stanno erodendo. Questo specifico Paese ha minato il regime internazionale di controllo degli armamenti ritirandosi dagli accordi internazionali pertinenti. Il regime internazionale di non proliferazione ha sofferto di pragmatismo e doppi standard. Una manciata di Paesi, spinti da una mentalità da “piccolo cortile con alte recinzioni”, perseguono il disaccoppiamento, interrompono le catene industriali e di approvvigionamento e limitano l’uso pacifico della scienza e della tecnologia da parte dei Paesi in via di sviluppo in nome della non proliferazione.

I rischi e le sfide per la sicurezza nei settori emergenti stanno diventando sempre più evidenti. Con il rapido sviluppo delle tecnologie emergenti, l’uso incontrollato delle tecnologie, il furto di dati, i crimini tecnologici e le violazioni dell’etica sono in aumento. Queste problematiche evidenziano l’assenza di norme internazionali e il ritardo nei sistemi di governance. La tendenza alla militarizzazione nei settori emergenti sta accelerando. Ciò sta destabilizzando i principi tradizionali della guerra e dell’etica bellica, ponendo nuove sfide alla sicurezza globale.

Le crescenti richieste di un più forte controllo degli armamenti sono in sostanza richieste di pace e giustizia. Il Sud del mondo sta ottenendo maggiore autonomia nell’affrontare le questioni di sicurezza e sviluppo globali. La spinta a promuovere un regime internazionale di controllo degli armamenti equo, giusto e ragionevole e a salvaguardare la pace e la stabilità mondiale si sta rafforzando. La Cina si impegna a sostenere il regime internazionale di controllo degli armamenti, con l’ONU al suo centro. Promuove attivamente una solida governance della sicurezza globale e svolge un ruolo chiave nel promuovere il controllo internazionale degli armamenti.

II. Posizione e politiche: il controllo degli armamenti della Cina nella Nuova Era


Le politiche della Cina in materia di controllo degli armamenti, disarmo e non proliferazione nella nuova era si basano sulla sua tradizione culturale di armonia, sulla sua natura socialista e sul suo impegno strategico per uno sviluppo pacifico. La Cina si impegna a promuovere la governance globale nel controllo degli armamenti e sostiene tutti gli sforzi per costruire un mondo di pace duratura e sicurezza comune.

Costruire una comunità con un futuro condiviso per l’umanità. L’umanità è sia una comunità con un futuro condiviso che una comunità indivisibile per la sicurezza. Salvaguardare la pace e la sicurezza mondiale e promuovere l’equilibrio strategico e la stabilità globale sono missioni chiave del controllo degli armamenti, del disarmo e della non proliferazione, nonché parte integrante della costruzione di una comunità con un futuro condiviso per l’umanità. La Cina ha sempre sostenuto i valori comuni di tutta l’umanità nei suoi sforzi per il controllo degli armamenti nella nuova era e ha risposto attivamente alle legittime e ragionevoli preoccupazioni di sicurezza di tutti i Paesi. Si impegna a costruire un nuovo tipo di relazioni internazionali caratterizzate da rispetto reciproco, equità, giustizia e cooperazione reciprocamente vantaggiosa, e a collaborare con altri Paesi per costruire un mondo aperto, inclusivo, pulito e bello, caratterizzato da pace duratura, sicurezza universale e prosperità condivisa.

Promuovere attivamente l’Iniziativa per la Sicurezza Globale. Questa iniziativa mira ad affrontare le cause profonde dei conflitti internazionali e a rafforzare la governance della sicurezza globale. Offre la visione e le soluzioni della Cina alle sfide di sicurezza che l’umanità si trova ad affrontare. Fondato su uno spirito di solidarietà e una mentalità win-win, il controllo degli armamenti della Cina nella nuova era manifesta una visione di sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile. L’obiettivo delle sue politiche è la capacità di rafforzare la stabilità strategica globale e contribuire a un’architettura di sicurezza equa e giusta, costruita da tutti e a beneficio di tutti. La Cina adotterà una visione olistica del ruolo del controllo degli armamenti nel promuovere l’equilibrio strategico e la stabilità, svolgerà le sue funzioni di salvaguardia della sicurezza e di contenimento delle guerre e promuoverà in modo costruttivo il controllo degli armamenti a livello internazionale.

Perseguire con fermezza una politica di difesa nazionale di natura difensiva. Questa politica è la linea guida fondamentale per la difesa nazionale e lo sviluppo militare della Cina. Definisce la posizione di base della politica di controllo degli armamenti del Paese nella nuova era. La Cina rimane impegnata nello sviluppo pacifico e non cercherà mai l’egemonia o l’espansione, né cercherà di costruire sfere di influenza. Fondata sull’impegno alla difesa, all’autodifesa e all’attacco solo dopo essere stata attaccata, la Cina è determinata a salvaguardare la propria sovranità, sicurezza e interessi di sviluppo. Rimane fedele al percorso cinese per la costruzione di un esercito forte e non si impegna mai in alcuna forma di corsa agli armamenti. Un esercito cinese più forte aggiunge sempre forza alle forze pacifiche del mondo.

Mantenere una spesa per la difesa nazionale aperta, trasparente, ragionevole e appropriata. La Cina determina la propria spesa per la difesa a un livello ragionevole, in conformità con la politica di coordinamento dello sviluppo della difesa nazionale e della crescita economica. Rispetto agli Stati Uniti e ad altri paesi con un esercito forte, la spesa per la difesa della Cina rimane relativamente bassa in termini di quota del PIL, in proporzione alla spesa fiscale totale e sia su base pro capite che per militare. La Cina partecipa attivamente ai meccanismi di trasparenza delle Nazioni Unite sulle spese militari e garantisce la trasparenza in merito all’entità, alla struttura e agli scopi fondamentali del proprio bilancio militare. Dal 2007, presenta relazioni annuali sulle proprie spese militari per l’anno fiscale precedente al Rapporto delle Nazioni Unite sulle Spese Militari.

Sostenendo i principi di giustizia, cooperazione, equilibrio ed efficacia nel controllo degli armamenti, la Cina si impegna a garantire equità e giustizia. Considera le questioni in base ai loro meriti e decide di conseguenza la propria posizione e le proprie politiche. La Cina salvaguarda fermamente le norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali, basate sugli scopi e sui principi della Carta delle Nazioni Unite, affronta le questioni internazionali relative al controllo degli armamenti e alla non proliferazione in modo giusto, ragionevole e non discriminatorio e si oppone alla coercizione politica, all’eccezionalismo e ai doppi standard. 

La Cina sostiene una cooperazione win-win, un vero multilateralismo e una cooperazione internazionale equa e reciprocamente vantaggiosa. Cerca di raggiungere gli obiettivi di controllo degli armamenti e non proliferazione attraverso mezzi politici e diplomatici. 

La Cina mantiene un approccio complessivamente equilibrato, privilegiando sia i settori convenzionali che quelli emergenti. Affronta in modo globale sia i sintomi che le cause profonde delle minacce alla sicurezza globale, coordinando al contempo la gestione delle complesse questioni relative al controllo degli armamenti. Rispetta i diritti fondamentali e le esigenze di sviluppo di tutti i Paesi e si impegna a bilanciare la non proliferazione e l’utilizzo pacifico. Si oppone all’abuso del concetto di sicurezza nazionale e alle misure di controllo delle esportazioni, nonché all’imposizione di restrizioni ai diritti dei Paesi in via di sviluppo all’uso pacifico e allo sviluppo legittimo. 

La Cina persegue risultati pratici ed efficaci e sostiene con fermezza l’autorità, l’universalità e l’efficacia dei regimi internazionali di controllo degli armamenti e di non proliferazione. Promuove i processi internazionali di controllo degli armamenti e di non proliferazione in modo razionale, pratico e graduale, accettabile per tutte le parti, e respinge i tentativi di sostituire la piattaforma delle Nazioni Unite.

Ampiamente impegnato nella governance globale del controllo degli armamenti. Nella nuova era, l’approccio della Cina al controllo degli armamenti è guidato da una visione di governance globale caratterizzata da ampie consultazioni e contributi congiunti per un beneficio condiviso. La Cina chiede maggiore solidarietà e cooperazione, si oppone all’unilateralismo, sostiene fermamente lo status e l’autorità delle Nazioni Unite e le sostiene nel loro ruolo indispensabile nella governance globale. Promuove un quadro di governance più inclusivo, meccanismi multilaterali più efficaci e una cooperazione internazionale più proattiva. Ha ratificato o firmato oltre 20 trattati multilaterali sul controllo degli armamenti e ne rispetta rigorosamente gli obblighi.

La Cina è stata pienamente e profondamente coinvolta nelle riunioni e nelle attività nell’ambito del meccanismo di controllo degli armamenti, comprese quelle ospitate dal Disarmo e dalla Sicurezza Internazionale (Prima Commissione) dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dalla Commissione per il Disarmo delle Nazioni Unite (UNDC) e dalla Conferenza sul Disarmo di Ginevra (CD); sostiene inoltre la convocazione anticipata della Quarta Sessione Speciale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dedicata al Disarmo. Tutte queste iniziative hanno contribuito a salvaguardare e rafforzare i meccanismi multilaterali incentrati sulle Nazioni Unite. 

La Cina promuove inoltre la cooperazione internazionale in materia di controllo degli armamenti, disarmo e non proliferazione, e facilita gli scambi bilaterali e multilaterali. Ha istituito meccanismi di consultazione sul controllo degli armamenti e sulla non proliferazione con oltre 20 paesi e organizzazioni internazionali per promuovere la comprensione e la fiducia reciproche.

III. Svolgere un ruolo costruttivo nel Controllo internazionale degli armamenti


In qualità di membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la Cina ha attivamente salvaguardato l’autorità e l’efficacia del regime internazionale di controllo degli armamenti, ha svolto un ruolo costruttivo nel controllo multilaterale degli armamenti nei settori nucleare, biologico, chimico e in altri settori e ha svolto coscienziosamente i propri doveri prescritti dai trattati internazionali sul controllo degli armamenti, dando il dovuto contributo al controllo internazionale degli armamenti.

1. Controllo degli armamenti nucleari

Le armi nucleari sono la spada di Damocle che pende sulla testa dell’umanità. Il controllo degli armamenti nucleari è un’importante garanzia di stabilità strategica globale ed è parte integrante degli interessi di sicurezza e sviluppo di tutti. Attualmente, il controllo degli armamenti nucleari si trova ad affrontare sfide complesse, poiché le rivalità strategiche nucleari globali stanno diventando più intense e complesse e il rischio di una corsa agli armamenti nucleari è in aumento. 

La Cina ha ribadito in numerose occasioni che le armi nucleari non devono mai essere utilizzate e che non deve mai essere combattuta una guerra nucleare. Fin dal giorno in cui è entrata in possesso di queste armi, la Cina ne ha sostenuto la completa proibizione e la completa distruzione. La Cina è sempre rimasta fedele al principio del non primo utilizzo delle armi nucleari, in nessun momento e in nessuna circostanza, e si impegna incondizionatamente a non utilizzare o minacciare di utilizzare armi nucleari contro Stati non nucleari o zone denuclearizzate. 

La Cina ha salvaguardato con risolutezza i regimi internazionali di disarmo e non proliferazione nucleare, ha adempiuto ai propri obblighi nei confronti del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP) e ha promosso progressi equilibrati nei tre pilastri del Trattato: disarmo nucleare, non proliferazione e uso pacifico dell’energia nucleare.

(1) Politica nucleare

Mantenendo un fermo impegno a favore di una politica di non primo utilizzo delle armi nucleari e di una strategia nucleare di autodifesa. La Cina è stata costretta a compiere la scelta strategica di sviluppare armi nucleari in un momento storico specifico per affrontare le minacce e il ricatto nucleare, rompere l’attuale monopolio nucleare e prevenire guerre nucleari. Le armi nucleari della Cina non sono destinate a minacciare altri Paesi, ma a fini di difesa e autoprotezione. La Cina non ha mai utilizzato armi nucleari per minacciare altri Paesi, né ha dispiegato armi nucleari al di fuori dei propri territori, e non ha mai fornito un ombrello nucleare ad altri Paesi. 

Che si trovasse di fronte a minacce o ricatti nucleari durante la Guerra Fredda, o in un complesso contesto di sicurezza internazionale con crescenti minacce alla sicurezza strategica attuale, la Cina si è sempre impegnata a rispettare la sua politica di non primo utilizzo delle armi nucleari, ha sostenuto fermamente una strategia nucleare di autodifesa e ha promosso la modernizzazione delle sue forze nucleari per salvaguardare la propria sicurezza strategica e la stabilità strategica globale complessiva. Il più grande contributo della Cina al controllo internazionale degli armamenti nucleari risiede nel fatto che ha la politica nucleare più stabile, coerente e prevedibile tra tutti gli Stati dotati di armi nucleari.

Mantenere le capacità nucleari della Cina al livello minimo richiesto per la sicurezza nazionale. La Cina ha sempre esercitato la massima moderazione riguardo alla portata e allo sviluppo delle sue armi nucleari. Non ha mai intrapreso e non intraprenderà mai alcuna corsa agli armamenti nucleari con nessun altro Paese in termini di livello di spesa, quantità o portata di armi nucleari. Per dimostrare la sua determinazione a evitare di provocare una corsa agli armamenti nucleari, la Cina ha condotto il minor numero di test nucleari tra tutti gli Stati dotati di armi nucleari e ha chiuso i suoi impianti di ricerca e produzione di armi nucleari in aree come Chongqing e Qinghai. 

Costruendo un sistema di forze nucleari snello ed efficace, la Cina sta migliorando le sue capacità di allerta precoce strategica, comando e controllo, penetrazione missilistica e risposta rapida, nonché la sua capacità di sopravvivenza, al fine di garantire la sicurezza, la protezione, l’affidabilità e l’efficacia delle sue armi nucleari e dissuadere altri paesi dall’utilizzare o minacciare di utilizzare armi nucleari contro la Cina.

Attribuendo grande importanza alla gestione e all’uso sicuri e al controllo efficace delle armi nucleari, la Cina dispone di leggi e regolamenti rigorosi e di mezzi tecnici affidabili per implementare la gestione della sicurezza durante l’intero processo di stoccaggio, trasporto e addestramento delle armi nucleari. Questi prevengono efficacemente qualsiasi rischio di lancio non autorizzato o accidentale di missili nucleari e garantiscono che la forza nucleare sia mantenuta in assoluta sicurezza e affidabilità. Il comando delle forze nucleari in Cina è altamente centralizzato e basato su un processo snello ed efficiente, che garantisce che le operazioni delle unità siano svolte nel più rigoroso e accurato rispetto degli ordini della Commissione Militare Centrale.

Adottare misure di trasparenza nucleare, rafforzamento della fiducia e riduzione del rischio. La Cina sostiene che la trasparenza nucleare dovrebbe favorire la fiducia reciproca strategica, tenere pienamente conto del contesto di sicurezza e degli interessi di ciascun Paese ed essere attuata volontariamente dai singoli Paesi, in conformità con le rispettive condizioni nazionali. Data l’attuale situazione di sicurezza internazionale, la trasparenza nelle intenzioni e nelle politiche è della massima importanza pratica. La Cina segue fermamente un percorso di sviluppo pacifico, persegue una strategia nucleare di autodifesa e si impegna a una politica di non primo utilizzo delle armi nucleari. Questa è la misura più pratica di trasparenza. Dal 1995, la Cina ha pubblicato due libri bianchi sul controllo degli armamenti e dieci sulla difesa nazionale, e ha presentato sei rapporti nazionali sull’attuazione del TNP, spiegando la politica e la strategia nucleare della Cina, nonché lo sviluppo delle sue capacità nucleari. 

La Cina ha adottato una serie di misure volte a rafforzare la fiducia. Ha notificato volontariamente ai Paesi interessati i lanci di missili balistici e ha firmato l’Accordo sulla notifica dei lanci di missili balistici e razzi vettori con la Russia. Nel settembre 2024, la Cina ha notificato ai Paesi interessati il ​​lancio di un missile balistico intercontinentale nell’Oceano Pacifico.

A causa delle enormi differenze tra gli Stati dotati di armi nucleari nelle loro forze e politiche nucleari, nonché nel loro ambiente di sicurezza, non esistono misure per ridurre i rischi nucleari che possano essere applicate universalmente. La Cina sostiene la priorità della prevenzione delle crisi e si oppone all’approccio ipocrita di incitare allo scontro e creare crisi, invocando al contempo la riduzione dei rischi nucleari. Gli Stati dotati di armi nucleari dovrebbero ridurre efficacemente i rischi nucleari abbandonando la politica di deterrenza nucleare aggressiva basata sul primo utilizzo di armi nucleari e riducendo il ruolo delle armi nucleari nelle loro politiche di sicurezza nazionale e collettiva.

Promuovere l’efficace funzionamento del meccanismo P5. Il meccanismo P5 (i cinque Stati dotati di armi nucleari riconosciuti dal TNP, che sono anche i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite) è un’importante piattaforma che consente ai cinque Stati di salvaguardare l’architettura del TNP e un meccanismo significativo per rafforzare la comunicazione strategica e la fiducia reciproca. Nel gennaio 2019, la Cina ha ospitato la Conferenza P5 di Pechino, che ha riavviato il processo di cooperazione che si era bloccato. Nel gennaio 2022, la Cina ha promosso l’emissione della Dichiarazione congiunta dei leader dei cinque Stati dotati di armi nucleari sulla prevenzione della guerra nucleare e sulla prevenzione della corsa agli armamenti, ribadendo l’opinione che una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta. La Cina ha assunto un ruolo guida nella compilazione di due edizioni del Glossario P5 dei termini nucleari chiave insieme ad altri membri P5, che forniscono un prezioso riferimento per la comunità internazionale promuovendo un maggiore consenso e fiducia reciproca, dissipando incomprensioni ed evitando errori di valutazione tra i cinque Paesi. Da agosto 2024 ad agosto 2025, la Cina ha nuovamente ricoperto il ruolo di coordinatrice del P5, impegnandosi a promuovere una maggiore comunicazione sulle politiche nucleari e sulla fiducia reciproca strategica tra i cinque Stati.

(2) Disarmo nucleare

Sostenere un approccio equo e ragionevole, razionale e pragmatico al disarmo nucleare. La Cina sostiene che tutti gli Stati dotati di armi nucleari dovrebbero impegnarsi inequivocabilmente a non ricercare il possesso permanente di armi nucleari e a cercare di concludere uno strumento giuridico per la completa proibizione e la completa distruzione di tali armi. Il disarmo nucleare dovrebbe essere un processo giusto e ragionevole di graduale riduzione verso un equilibrio discendente che mantenga la stabilità strategica globale e la sicurezza inalterata per tutti, e dovrebbe procedere gradualmente. I Paesi che possiedono i più grandi arsenali nucleari dovrebbero adempiere alle loro responsabilità specifiche e primarie in materia di disarmo nucleare e continuare a ridurre drasticamente e in modo sostanziale i propri arsenali nucleari in modo verificabile, irreversibile e giuridicamente vincolante, in modo da creare le condizioni per un disarmo nucleare completo e completo. Quando le condizioni saranno mature, tutti gli Stati dotati di armi nucleari dovrebbero aderire al processo negoziale multilaterale per il disarmo nucleare.

Sostenere fermamente gli scopi e gli obiettivi del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT). Essendo stata una delle prime a firmare il Trattato nel settembre 1996, la Cina ha sempre onorato il suo impegno per la moratoria sui test nucleari, ha sostenuto la rapida entrata in vigore del Trattato e ha promosso i lavori preparatori nazionali per la sua attuazione. Dal dicembre 2016, sono state certificate cinque stazioni radionuclidiche e sismiche in città come Lanzhou, Guangzhou e Pechino. Nell’agosto 2025, è stata certificata la stazione infrasonica di Kunming. La Cina ha ospitato workshop sui centri dati nazionali, ha partecipato a ispezioni in loco e ad altre attività correlate, ha supportato lo sviluppo del meccanismo di verifica del Trattato e ha mantenuto una buona cooperazione con la Commissione preparatoria per l’Organizzazione del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBTO).

Partecipare alle discussioni su un Trattato di Interdizione della Produzione di Materiali Fissili (FMCT). Il CD è l’unica sede appropriata per negoziare un trattato che vieti la produzione di materiali fissili per armi nucleari. La Cina sostiene la negoziazione e la conclusione di un FMCT multilaterale, non discriminatorio e verificabile a livello internazionale, sulla base dell’accordo su un programma di lavoro completo ed equilibrato e della partecipazione universale di tutte le principali parti interessate, in conformità con il Rapporto Shannon e il mandato ivi contenuto. La Cina ha svolto un ruolo costruttivo nelle discussioni correlate sia del Gruppo Preparatorio di Esperti di Alto Livello delle Nazioni Unite per l’FMCT che del CD.

Richiedere e promuovere il principio del “no first use” reciproco delle armi nucleari. L’adozione di una politica del “no first use” è una mossa concreta per ridurre il ruolo delle armi nucleari nelle politiche di sicurezza nazionale e raggiungere l’obiettivo del disarmo nucleare. Se i cinque Stati dotati di armi nucleari – Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti – riuscissero a raggiungere un consenso sul principio del “no first use” reciproco delle armi nucleari, ciò contribuirebbe a ridurre i rischi strategici, evitare la corsa agli armamenti nucleari e promuovere l’equilibrio e la stabilità strategici globali. 

Nel gennaio 1994, la Cina presentò agli altri quattro Stati una bozza di trattato sul reciproco non primo utilizzo delle armi nucleari. Nello stesso anno, Cina e Russia dichiararono che non avrebbero fatto il primo utilizzo delle loro armi nucleari né avrebbero puntato le loro armi nucleari strategiche l’una contro l’altra. Nel giugno 1998, Cina e Stati Uniti dichiararono che non avrebbero puntato le loro armi nucleari l’una contro l’altra. Nel maggio 2000, la Cina promosse la dichiarazione congiunta dei cinque Stati dotati di armi nucleari, in cui si impegnavano a non puntare le loro armi nucleari contro nessuno Stato. Nel luglio 2024, la Cina presentò un documento di lavoro alla seconda sessione del Comitato preparatorio per l’undicesima Conferenza di revisione delle Parti del TNP, e invitò ancora una volta gli Stati dotati di armi nucleari a concludere un trattato sul reciproco non primo utilizzo delle armi nucleari o a rilasciare una dichiarazione politica in tal senso.

Rispondere attivamente alle legittime preoccupazioni degli Stati non nucleari in merito alle garanzie di sicurezza. La Cina sostiene che tutti gli Stati nucleari dovrebbero impegnarsi a non usare o minacciare di usare armi nucleari contro Stati non nucleari e zone denuclearizzate in nessuna circostanza. Nell’aprile 1995, la Cina ha rilasciato una dichiarazione in cui ribadiva la sua fornitura incondizionata di garanzie negative di sicurezza a tutti gli Stati non nucleari e il suo impegno a offrire loro garanzie positive di sicurezza. Nel maggio 2000, la Cina e gli altri Stati nucleari hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui riaffermavano i loro impegni in materia di garanzia di sicurezza ai sensi della risoluzione 984 (1995) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Nel luglio 2024, la Cina ha presentato un documento di lavoro alla seconda sessione del Comitato preparatorio per l’undicesima conferenza di revisione delle parti del TNP e ha sostenuto negoziati tempestivi e la conclusione di uno strumento giuridico internazionale sulle garanzie negative di sicurezza incondizionate per gli Stati non nucleari.

(3) Non proliferazione nucleare

Promuovere la risoluzione della questione della non proliferazione nucleare attraverso sforzi politici e diplomatici. La Cina sostiene che tutti i Paesi dovrebbero abbandonare la mentalità della Guerra Fredda, rispettare pienamente le legittime preoccupazioni di sicurezza di ciascuno, promuovere una risoluzione pacifica delle questioni relative alla non proliferazione nucleare attraverso mezzi politici e diplomatici ed eliminare le cause profonde della proliferazione delle armi nucleari. 

La Cina sostiene sempre che il dialogo e la consultazione siano la soluzione giusta alla questione nucleare iraniana. Ha partecipato in modo costruttivo ai negoziati in materia e, nel luglio 2015, ha facilitato la conclusione del Piano d’azione congiunto globale sulla questione nucleare iraniana. La Cina manterrà una posizione obiettiva e imparziale, promuoverà attivamente i colloqui di pace, faciliterà la risoluzione della questione nucleare iraniana attraverso mezzi politici e diplomatici e si opporrà all’uso della forza o a sanzioni illegali. 

Per quanto riguarda la questione della penisola coreana, la Cina adotta una posizione imparziale e aderisce al giusto approccio, impegnandosi costantemente per la pace, la stabilità e la prosperità della penisola e per la risoluzione della questione attraverso mezzi politici. La Cina invita le parti interessate ad abbandonare un approccio basato sulla deterrenza aggressiva e sulla coercizione, a riprendere il dialogo e i negoziati e a svolgere un ruolo costruttivo nella risoluzione della questione della penisola coreana attraverso mezzi politici e nel conseguimento di una pace e una stabilità durature nella penisola.

Si oppone fermamente ai doppi standard sulla non proliferazione nucleare e alla pratica di favorire gli interessi geopolitici a discapito del regime internazionale di non proliferazione nucleare. La cooperazione tra Stati Uniti, Regno Unito e Australia in materia di sottomarini nucleari prevede il primo trasferimento di reattori a propulsione nucleare navale e di uranio altamente arricchito per uso militare da Stati dotati di armi nucleari a Stati non dotati di armi nucleari. Ciò apparentemente contrasta con l’oggetto e lo scopo del TNP e mina gravemente il regime internazionale di non proliferazione nucleare. La Cina sostiene che le pertinenti misure di salvaguardia debbano essere discusse approfonditamente dagli Stati membri dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) attraverso un processo intergovernativo e che le decisioni debbano essere prese per consenso. La Cina si oppone fermamente alla condivisione nucleare, alla deterrenza estesa e ad altri accordi che compromettono il regime internazionale di non proliferazione nucleare, ed esorta i paesi interessati a cessare il dispiegamento di armi nucleari all’estero.

Rispettare e sostenere gli sforzi per istituire zone libere da armi nucleari. La Cina rispetta e sostiene gli sforzi dei paesi e delle regioni interessati per istituire zone libere da armi nucleari o zone libere da armi di distruzione di massa (WMD) sulla base delle proprie consultazioni e accordi volontari. Gli Stati dotati di armi nucleari dovrebbero rispettare lo status di zone libere da armi nucleari e assumersi i relativi obblighi. La Cina ha firmato e ratificato il Protocollo aggiuntivo II al Trattato per la proibizione delle armi nucleari in America Latina e nei Caraibi, i Protocolli II e III al Trattato per una zona libera da armi nucleari nel Pacifico meridionale, i Protocolli I e II al Trattato per una zona libera da armi nucleari in Africa e il Protocollo al Trattato su una zona libera da armi nucleari in Asia centrale. La Cina sostiene fermamente gli sforzi dei paesi dell’ASEAN per istituire una zona libera da armi nucleari ed è pronta a prendere l’iniziativa firmando il Protocollo al Trattato sulla zona libera da armi nucleari nel Sud-est asiatico. La Cina rispetta e accoglie con favore lo status di zona libera da armi nucleari della Mongolia. La Cina sostiene iniziative simili in Medio Oriente e ha partecipato in modo costruttivo come osservatore alle cinque sessioni della Conferenza sulla creazione di una zona mediorientale libera da armi nucleari e altre armi di distruzione di massa, dal 2019 al 2024.

(4) Usi pacifici dell’energia nucleare

Condurre attivamente la cooperazione internazionale sugli usi pacifici dell’energia nucleare. La Cina sostiene sempre che gli sforzi per prevenire la proliferazione delle armi nucleari non debbano ostacolare i legittimi diritti di tutti i Paesi, e in particolare dei Paesi in via di sviluppo, di utilizzare l’energia nucleare per scopi pacifici. La Cina si oppone alla politicizzazione degli usi pacifici dell’energia nucleare, che potrebbe interrompere e limitare la normale cooperazione internazionale. La Cina ha esplorato attivamente una cooperazione nucleare bilaterale e multilaterale più ampia e approfondita e ha promosso la condivisione inclusiva dei benefici dell’energia nucleare. Ha condiviso le sue tecnologie ed esperienze con altri Paesi, fornito risorse e piattaforme e supportato altri Paesi in via di sviluppo negli usi pacifici dell’energia nucleare, il tutto sostenendo la realizzazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile e promuovendo gli usi pacifici dell’energia nucleare a beneficio dell’umanità. La Cina ha firmato accordi di cooperazione intergovernativa sugli usi pacifici dell’energia nucleare con oltre 30 Paesi e regioni, ha inviato esperti in oltre 4.000 viaggi per servire i Paesi del Sud del mondo e ha fornito sessioni di formazione con oltre 6.000 presenze registrate dall’estero. 

Adottando un approccio razionale, coordinato ed equilibrato alla sicurezza nucleare e costruendo un sistema di sicurezza nucleare internazionale equo, collaborativo e reciprocamente vantaggioso, la Cina ha sinergizzato molteplici elementi, quali norme giuridiche, regolamentazione amministrativa, autodisciplina industriale, supporto tecnico, supporto al personale, orientamento culturale e partecipazione pubblica, per costruire un solido sistema di responsabilità per la sicurezza nucleare. Questo sistema ha garantito la sicurezza nucleare e radiologica e ha mantenuto un solido record di sicurezza nucleare a lungo termine. 

La Cina ha rispettato la Convenzione sulla sicurezza nucleare, la Convenzione sulla protezione fisica del materiale nucleare e il suo emendamento, la Convenzione internazionale per la repressione degli atti di terrorismo nucleare e altre leggi internazionali, ha adempiuto ai propri obblighi internazionali e ha sostenuto l’AIEA nel suo ruolo attivo. Ha aiutato altri paesi in via di sviluppo a migliorare le proprie capacità di sicurezza nucleare, ha promosso la cooperazione internazionale nella lotta al terrorismo nucleare e ha impedito l’acquisizione di materiali nucleari sensibili da parte di entità non statali. La Cina si oppone a qualsiasi tipo di attacco a impianti nucleari pacifici, comprese le centrali nucleari. Il terrorismo nucleare è un nemico di tutta l’umanità e l’impatto degli incidenti di sicurezza nucleare trascende i confini nazionali. Tutti i paesi dovrebbero impegnarsi nelle questioni di sicurezza nucleare e adottare uno spirito aperto e inclusivo per forgiare una comunità con un futuro condiviso in materia di sicurezza nucleare.

2. Missili e difesa missilistica

La questione dei missili e della difesa missilistica ha un impatto significativo sull’equilibrio strategico e sulla stabilità globale. Dopo la Guerra Fredda, un certo paese si è ritirato dal Trattato sui missili antibalistici (Trattato ABM) e dal Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (Trattato INF). I nomi completi sono: Trattato tra gli Stati Uniti d’America e l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche sulla limitazione dei sistemi missilistici antibalistici e Trattato tra gli Stati Uniti d’America e l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche sull’eliminazione dei loro missili a raggio intermedio e a corto raggio.

] e ha sviluppato capacità globali di difesa missilistica strategica, offuscando intenzionalmente il confine tra difesa missilistica e offensiva strategica e fomentando il confronto tra i principali Paesi. Ciò ha gravemente minato la fiducia reciproca strategica, aumentato i rischi strategici e danneggiato la sicurezza e la stabilità globale e regionale. La Cina ha sempre affrontato le questioni relative ai missili e alla difesa missilistica nell’ottica del mantenimento della stabilità strategica globale e del miglioramento della fiducia reciproca.

Si oppone fermamente al dispiegamento di missili e sistemi di difesa missilistica che minano i legittimi interessi di sicurezza di altri Paesi. Nel perseguimento della sicurezza assoluta, questo Paese ha sviluppato senza freni il sistema di difesa missilistica globale Golden Dome e ha cercato di schierare armi nello spazio, minacciando gravemente la sicurezza dello spazio. Ha promosso il dispiegamento avanzato di sistemi missilistici a medio raggio nella regione Asia-Pacifico e in Europa e ha sfruttato il sistema di alleanze militari per facilitare la proliferazione di sistemi d’arma e tecnologie correlate, minando l’equilibrio strategico e la stabilità globali. La Cina si oppone fermamente a tali accordi e sollecita il Paese a interrompere lo sviluppo e il dispiegamento di sistemi di difesa missilistica globali e a cessare il dispiegamento avanzato di armi offensive, compresi i missili. La Cina contrasterà risolutamente qualsiasi atto che minacci o comprometta i suoi interessi fondamentali.

Sviluppare adeguatamente tecnologie missilistiche per l’autodifesa. La Cina ha un territorio vasto e deve affrontare un contesto di sicurezza complesso e instabile. Per salvaguardare la propria sicurezza e sovranità e scoraggiare le guerre, la Cina necessita di equipaggiamenti e capacità militari moderni, adattati alle sue condizioni e necessità. Lo sviluppo cinese di tecnologie missilistiche e capacità di difesa missilistica è motivato esclusivamente dall’autodifesa e non ha come obiettivo alcun paese o regione.

3. Biosicurezza

La biosicurezza non conosce confini. Il suo impatto sulla vita e sulla salute dell’umanità e sugli interessi comuni del mondo è di fondamentale importanza. Attualmente, i rischi tradizionali ed emergenti per la biosicurezza sono aggravati e le nuove biotecnologie sono esposte a maggiori rischi di uso improprio e abuso, creando una situazione di biosicurezza internazionale più complessa. 

La Cina ha attuato con impegno i trattati internazionali pertinenti e si è impegnata a fondo nella governance globale della biosicurezza. Si oppone fermamente alla proliferazione di armi biologiche, ai loro vettori e a tutte le tecnologie correlate. Combatte con fermezza il bioterrorismo e promuove attivamente l’uso pacifico delle biotecnologie.

Prendendo l’iniziativa di adempiere ai propri obblighi contrattuali e prevenire la proliferazione in campo biologico, la Cina ha incluso la biosicurezza nella sua strategia di sicurezza nazionale e ha promulgato e applicato la Legge sulla biosicurezza della Repubblica Popolare Cinese. Continua a modernizzare il suo sistema e le sue capacità di governance, rafforzando le sue istituzioni e il rafforzamento delle capacità in materia di biosicurezza. La Cina adempie sempre pienamente e rigorosamente ai propri obblighi internazionali, compresi quelli previsti dalla Convenzione sulle armi biologiche (BWC) [Il nome completo è: Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, della produzione e dello stoccaggio di armi batteriologiche (biologiche) e tossiche e sulla loro distruzione].

]. Nel processo di miglioramento costante dell’attuazione nazionale della Convenzione, è stato istituito un meccanismo che coinvolge il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero della Difesa Nazionale, il Ministero della Scienza e della Tecnologia, il Ministero della Pubblica Sicurezza, il Ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali, la Commissione Nazionale per la Salute, l’Accademia Cinese delle Scienze e altre istituzioni, con il Ministero degli Affari Esteri designato come Punto di Contatto Nazionale. La Cina si oppone fermamente alla proliferazione di armi biologiche, ai loro vettori e a tutte le tecnologie correlate, e continua a rafforzare i controlli sulle esportazioni di prodotti biologici a duplice uso.

Guidare attivamente la governance globale della biosicurezza. La Cina è fermamente impegnata a rispettare gli scopi e gli obiettivi della Convenzione sulle armi biologiche (BWC); sostiene il rafforzamento e l’istituzionalizzazione della Convenzione in tutti i suoi aspetti e auspica la conclusione, attraverso la negoziazione, di un protocollo giuridicamente vincolante con un efficace meccanismo di verifica per rafforzare l’autorità, l’efficacia e l’universalità della Convenzione. Ciò garantirebbe che la BWC svolga un ruolo importante nell’eliminazione delle minacce delle armi biologiche, nella prevenzione della loro proliferazione e nella promozione dell’uso pacifico delle biotecnologie. 

Per affrontare le sfide globali della biosicurezza, la Cina sostiene l’istituzione di un’agenzia globale dedicata al controllo delle armi biologiche e alla biosicurezza e promuove un migliore coordinamento tra le organizzazioni internazionali competenti. Partecipa pienamente alle attività del Meccanismo del Segretario Generale delle Nazioni Unite per le indagini sul presunto uso di armi chimiche e biologiche (UNSGM), nomina esperti e laboratori per l’elenco dell’UNSGM e ha ospitato diverse esercitazioni di laboratorio. La Cina continua a rafforzare il dialogo e la cooperazione con o all’interno di organizzazioni e meccanismi come l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), i BRICS, l’ASEAN e il meccanismo Cina-Asia Centrale per costruire un ampio consenso sulla salvaguardia della biosicurezza globale. 

Fornire beni pubblici per la biosicurezza a livello internazionale. Nel luglio 2021, gli scienziati cinesi, insieme ai loro colleghi internazionali, hanno elaborato le Linee Guida di Tianjin per la Biosicurezza, che hanno ricevuto l’approvazione dell’InterAcademy Partnership e hanno svolto un ruolo guida nel garantire una ricerca biologica responsabile e nel prevenire l’uso improprio e l’abuso delle biotecnologie. 

La Cina aiuta attivamente altri paesi in via di sviluppo a migliorare i propri sistemi sanitari pubblici e le proprie competenze professionali. È impegnata in una cooperazione pratica bilaterale e multilaterale in Asia-Pacifico, Africa e America Latina e Caraibi in settori quali la prevenzione e il controllo delle malattie trasmissibili, la risposta alle emergenze sanitarie, l’ispezione e la quarantena, la tecnologia medica, la gestione dei laboratori di biosicurezza e la salute e la quarantena degli animali. Portando avanti la grande tradizione di cooperazione Sud-Sud, ha aiutato altri paesi in via di sviluppo a rafforzare il proprio bacino di talenti in materia di biosicurezza ospitando seminari e workshop internazionali sulla gestione e le tecniche dei laboratori di biosicurezza e sulla prevenzione e il controllo delle malattie trasmissibili e delle epidemie animali. 

La Cina promuove la cooperazione internazionale a 360 gradi nella lotta al Covid-19 e ad altre malattie trasmissibili ed epidemie animali. A tal fine, la Cina ha concentrato le sue forze negli sforzi globali di prevenzione e controllo delle epidemie fornendo vaccini e forniture antiepidemiche, condividendo soluzioni per la prevenzione e il controllo delle epidemie, nonché per la diagnosi e il trattamento, e condividendo informazioni sulle malattie trasmissibili e sulle epidemie animali, inclusa la sequenza completa del genoma del nuovo coronavirus.

4. Armi chimiche

Convenzione sulle armi chimiche (CWC) [Il nome completo è: Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, della produzione, dello stoccaggio e dell’uso di armi chimiche e sulla loro distruzione.

] ha svolto un ruolo importante nella salvaguardia della pace e della sicurezza internazionale e regionale e nella promozione dell’uso pacifico della chimica. Attualmente, permangono armi chimiche abbandonate e obsolete e altri problemi irrisolti del passato; persistono questioni cruciali legate alle armi chimiche, difficili da risolvere; e la convergenza di tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e le preoccupazioni per la sicurezza relative alle sostanze chimiche a duplice uso stanno diventando sempre più evidenti. L’uso pacifico della chimica deve ancora essere pienamente garantito. La Cina ha sempre sostenuto l’autorità e l’efficacia della CWC, adempie rigorosamente ai propri obblighi internazionali e si impegna a fondo nel lavoro dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW). Unisce le forze con altri per costruire un mondo libero dalle armi chimiche e contribuisce a garantire che i progressi nel campo della chimica siano utilizzati esclusivamente a beneficio dell’umanità.

Adempiere agli obblighi previsti dalla CWC. In qualità di Stato contraente originario della CWC, la Cina ha istituito un sistema di attuazione a livello nazionale ed efficacemente gestito, migliorando attivamente la legislazione sull’attuazione nazionale e istituendo un meccanismo di riunione congiunta interministeriale per l’attuazione. Ha presentato dichiarazioni in modo tempestivo, ha mantenuto un maggior numero di impianti industriali dichiarati e ha ricevuto più ispezioni OPCW di qualsiasi altro Stato parte. Entro la fine del 2024, aveva ricevuto un totale di 701 ispezioni in loco, 508 delle quali riguardavano impianti industriali civili, diventando il primo Stato parte a ricevere più di 500 ispezioni di impianti industriali civili. Nell’aprile 2023, la Cina ha presentato il Documento di Posizione della Repubblica Popolare Cinese sulla Verifica Industriale alla Quinta Conferenza di Revisione della CWC, per promuovere l’istituzione di un sistema di governance dell’attuazione globale meglio strutturato, più ragionevole e più efficiente.

Affrontare le problematiche relative alle armi chimiche in conformità con la Convenzione sulle armi chimiche (CWC). La Cina si oppone fermamente all’uso di armi chimiche da parte di qualsiasi Paese, organizzazione o individuo, in qualsiasi circostanza. Sostiene indagini complete, obiettive e imparziali – in conformità con la Convenzione sulle armi chimiche – su incidenti che potrebbero comportare l’uso di armi chimiche, per giungere a conclusioni che rispettino i fatti e resistano alla prova del tempo. Si oppone alle manipolazioni politiche che utilizzano come pretesto le problematiche relative alle armi chimiche e a qualsiasi tentativo di ricominciare da capo aggirando il meccanismo investigativo della Convenzione sulle armi chimiche.

Promuovere la cooperazione internazionale sugli usi pacifici della chimica. Negli ultimi anni, insieme al Movimento dei Paesi Non Allineati, la Cina ha spinto per l’adozione di molteplici decisioni da parte dell’OPCW sulla promozione della cooperazione internazionale sugli usi pacifici. Nel maggio 2023, la Cina e altri 14 Stati parte hanno presentato congiuntamente alla Quinta Conferenza di Revisione della CWC un documento di lavoro sulla promozione della cooperazione internazionale sugli usi pacifici nell’ambito della CWC. Il documento presenta proposte per rafforzare gli usi pacifici della chimica e rimuovere le eccessive restrizioni all’uso di materiali, tecnologie e attrezzature chimiche per scopi pacifici da parte dei Paesi in via di sviluppo. 

Insieme all’OPCW, la Cina ha ospitato diversi eventi, tra cui riunioni regionali delle autorità nazionali in Asia, simposi sull’attuazione regionale, sessioni di formazione per ispettori, un workshop internazionale sull’intelligenza artificiale e sulla gestione della sicurezza e della protezione chimica e una sessione di formazione avanzata sulla gestione internazionale completa delle sostanze chimiche, al fine di rafforzare le capacità di attuazione degli Stati parti.

Esortare il Giappone a distruggere completamente le armi chimiche abbandonate in Cina. Durante la Seconda Guerra Mondiale, in flagrante violazione del diritto internazionale, le truppe d’invasione giapponesi utilizzarono armi chimiche su larga scala in Cina. Sono stati documentati complessivamente 1.791 casi di utilizzo di armi chimiche, con date, luoghi e registri delle vittime confermati. Le vittime risultanti superarono le 200.000. Dopo la sconfitta, il Giappone abbandonò una grande quantità di armi chimiche in Cina per coprire i suoi crimini. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, queste armi chimiche abbandonate hanno causato oltre 2.000 vittime per avvelenamento, mettendo gravemente in pericolo la vita e le proprietà del popolo cinese, nonché l’ambiente.

La CWC stabilisce chiaramente che uno Stato parte che abbia abbandonato armi chimiche sul territorio di un altro Stato parte deve fornire tutte le risorse finanziarie, tecniche, specialistiche, infrastrutturali e di altro tipo necessarie allo scopo di distruggere tali armi. Dopo l’entrata in vigore della CWC, i governi di Cina e Giappone hanno firmato due memorandum, nel 1999 e nel 2012, sulla distruzione delle armi chimiche abbandonate dal Giappone, per accelerare il processo di distruzione. Tuttavia, a causa della scarsa attenzione e del contributo da parte giapponese, il piano di distruzione non ha rispettato quattro scadenze. Ad oggi, il Giappone non ha ancora fornito informazioni complete, dettagliate e accurate sulla posizione delle sue armi chimiche abbandonate. I progressi negli scavi e nel recupero in alcune regioni sono stati lenti; permangono colli di bottiglia tecnologici nel rilevamento subacqueo e sotterraneo; e il trattamento delle acque e del suolo contaminati rimane irrisolto.

La distruzione delle armi chimiche abbandonate in Cina è un’inderogabile responsabilità storica, politica e giuridica del Giappone, nonché un obbligo internazionale sancito dalla Convenzione sulle armi chimiche (CWC). La Cina esorta il Giappone ad assumersi seriamente le proprie responsabilità e ad attuare il piano di distruzione in modo completo, esaustivo e accurato, incrementando tutti gli input necessari, accelerando il processo di distruzione, facendo tutto il possibile per raccogliere e condividere tempestivamente con la Cina informazioni sulla posizione di tali armi, coordinandosi attivamente con la Cina nella ricerca e nella conferma degli indizi e adempiendo efficacemente alla propria responsabilità nel trattamento delle acque e del suolo contaminati. La comunità internazionale dovrebbe continuare a monitorare e sostenere la distruzione delle armi chimiche abbandonate dal Giappone, e l’OPCW dovrebbe rafforzare la revisione politica, la supervisione e la verifica per eliminare queste armi perniciose il più rapidamente possibile, realizzando infine la visione di un mondo libero dalle armi chimiche. 

5. Armi convenzionali

Attualmente, i conflitti armati e l’instabilità regionali sono frequenti, i trasferimenti illeciti di armi convenzionali sono in aumento e l’incidenza di terrorismo, estremismo e criminalità organizzata transfrontaliera rimane elevata. Tutti questi fattori rappresentano una grave minaccia per la sicurezza e la stabilità internazionale e regionale. 

Per salvaguardare una pace globale duratura e la sicurezza universale, la Cina sostiene fermamente il controllo globale degli armamenti convenzionali, partecipa pienamente ai meccanismi pertinenti nell’ambito delle Nazioni Unite e sostiene il rafforzamento e il miglioramento costante dei meccanismi giuridici internazionali per il controllo degli armamenti convenzionali, sulla base del bilanciamento tra le legittime esigenze di sicurezza di tutti i paesi e le preoccupazioni umanitarie.

Sosteniamo pienamente il controllo globale delle armi convenzionali. In qualità di Stato parte della Convenzione su alcune armi convenzionali (CCW) [Il nome completo è: Convenzione sulla proibizione o limitazione dell’uso di alcune armi convenzionali che possono essere considerate eccessivamente dannose o aventi effetti indiscriminati].

] e i suoi cinque protocolli aggiuntivi, la Cina ha sempre adempiuto fedelmente ai propri obblighi ai sensi della Convenzione e dei protocolli. Ha diligentemente attuato il Programma d’azione delle Nazioni Unite sulle armi leggere e di piccolo calibro [Il nome completo è: Programma d’azione per prevenire, combattere e sradicare il commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro in tutti i suoi aspetti].

] e lo Strumento internazionale di tracciamento[ Il nome completo è: Strumento internazionale per consentire agli Stati di identificare e tracciare, in modo tempestivo e affidabile, armi leggere e di piccolo calibro illegali.

], e attivamente impegnata nella cooperazione internazionale sulla gestione delle armi leggere e di piccolo calibro. Ha inoltre lavorato per promuovere l’adozione del Quadro globale per la gestione delle munizioni convenzionali durante il loro ciclo di vita. 

La Cina sostiene maggiori sforzi globali per il controllo delle armi da fuoco. Ha ratificato il Protocollo sulle armi da fuoco [nome completo: Protocollo contro la fabbricazione e il traffico illeciti di armi da fuoco, loro parti, componenti e munizioni, allegato alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale].

] nell’ottobre 2023 e partecipa attivamente alle operazioni contro il traffico di armi da fuoco delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione Mondiale delle Dogane e dell’Interpol. Ha supportato i paesi africani nell’attuazione dell’iniziativa “Silencing the Guns in Africa” ​​attraverso azioni concrete. 

Presentando regolarmente rapporti al Registro delle armi convenzionali delle Nazioni Unite, la Cina contribuisce a rafforzare il controllo sulle armi convenzionali e a garantire una maggiore trasparenza nei loro trasferimenti.

Partecipare attivamente alla governance del commercio globale di armi. La Cina adotta un approccio prudente e responsabile al commercio di armi. Gestisce rigorosamente l’esportazione di prodotti militari e osserva rigorosamente i propri obblighi internazionali e le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nel luglio 2020, la Cina ha formalmente aderito al Trattato sul Commercio delle Armi. Rispetta diligentemente gli obblighi previsti e si impegna a promuovere un commercio internazionale di armi ordinato e razionale. 

La Cina ha formulato e rigorosamente rispettato tre principi per le esportazioni militari: che contribuiscano alla legittima capacità di autodifesa del paese destinatario; che non compromettano la pace, la sicurezza e la stabilità della regione interessata e del mondo in generale; e che non comportino alcuna ingerenza negli affari interni del paese destinatario. 

Nella cooperazione sul commercio di armi, la Cina si impegna esclusivamente con Stati sovrani e a non vendere armi a entità prive di autorizzazione governativa. Richiede chiaramente ai Paesi destinatari di fornire certificati di destinazione e di utilizzo finale e l’impegno a non trasferire a terzi i materiali militari importati dalla Cina senza il previo consenso della Cina.

Rafforzare l’assistenza e la cooperazione internazionale in materia di sminamento. La Cina dedica grande attenzione alle sfide umanitarie poste dalle mine terrestri. Dal 1998, ha fornito sessioni di addestramento, dispositivi di rilevamento e bonifica delle mine, assistenza in loco per lo sminamento, supporto alle vittime e forniture umanitarie a oltre 40 paesi asiatici, africani e latinoamericani, e ha tenuto quasi 30 sessioni di addestramento umanitario internazionali per lo sminamento. Le truppe cinesi di peacekeeping hanno rimosso oltre 21.600 mine terrestri e ordigni inesplosi di vario tipo in Libano, Repubblica Democratica del Congo, Cambogia e Liberia, guadagnandosi la gratitudine delle Nazioni Unite e dei paesi interessati. Nel 2024, la Cina ha annunciato il lancio della sua “Azione per un’Africa libera dalle mine”. Nello stesso anno, Cina e ASEAN hanno rilasciato la Dichiarazione congiunta dei Ministri degli Esteri Cina-ASEAN sul rafforzamento della cooperazione in materia di sminamento umanitario, tracciando la rotta per la futura collaborazione.

IV. Guidare la governance della sicurezza internazionale nei campi emergenti


Settori emergenti come lo spazio, il cyberspazio e l’intelligenza artificiale rappresentano nuove frontiere per lo sviluppo umano. Creano un nuovo focus di sicurezza strategica e nuovi territori di governance globale. La Cina propone che, con la partecipazione universale di tutti i Paesi, le Nazioni Unite svolgano un ruolo fondamentale nel promuovere un quadro di governance globale e standard per i settori emergenti basati su un ampio consenso, aumentando al contempo la rappresentanza e la voce dei Paesi in via di sviluppo. Gli Stati dovrebbero adottare misure concrete per prevenire i rischi per la sicurezza, affrontare le sfide alla sicurezza e promuovere l’uso pacifico delle tecnologie nei settori emergenti. Le regole, gli standard e i codici di condotta discriminatori ed esclusivi formulati da alcuni blocchi di Paesi non possono sostituire le norme internazionali universalmente accettate, né tantomeno servire da pretesto per sanzionare e reprimere altre nazioni.

1. Sicurezza nello spazio

La pace e la sicurezza durature nello spazio sono di vitale importanza per la sicurezza, lo sviluppo e la prosperità di tutte le nazioni, nonché per il benessere e gli interessi a lungo termine dell’umanità. La Cina è da sempre impegnata nell’uso pacifico e nella sicurezza dello spazio. Salvaguarda fermamente l’ordine internazionale nello spazio basato sul diritto internazionale, partecipa attivamente alla governance globale della sicurezza dello spazio e sostiene la costruzione di una comunità con un futuro condiviso per l’umanità nell’esplorazione e nell’uso pacifico dello spazio. Si oppone fermamente alle politiche militari spaziali offensive, alla creazione di alleanze militari spaziali, alla militarizzazione dello spazio, a qualsiasi tentativo di trasformare lo spazio in un nuovo teatro di conflitto e a qualsiasi corsa agli armamenti. Si oppone all’uso di attività spaziali commerciali per intervenire nei conflitti armati o negli affari interni di altri paesi.

Promuovere una governance globale della sicurezza dello spazio extra-atmosferico. Norme di sicurezza dello spazio extra-atmosferico aperte, inclusive e universalmente accettate sono la chiave per rafforzare la governance della sicurezza dello spazio extra-atmosferico. La Cina sostiene l’ONU nel suo ruolo di piattaforma principale in questo impegno, sostenendo il multilateralismo, fornendo risposte complete e armonizzate alle questioni rilevanti, coordinando gli sforzi nel controllo degli armamenti, negli usi pacifici e nello sviluppo sostenibile a lungo termine dello spazio extra-atmosferico, facilitando la formulazione di un quadro di governance globale per la sicurezza dello spazio extra-atmosferico e garantendo i diritti e gli interessi comuni di tutti i paesi nell’esplorazione pacifica dello spazio extra-atmosferico.

Impegnarsi per prevenire una corsa agli armamenti nello spazio. Una corsa agli armamenti nello spazio costituisce la minaccia più grave e fondamentale alla sicurezza dello spazio. Contrastare questa minaccia è essenziale per garantire la pace, la stabilità e la sostenibilità nello spazio, e raggiungere uno strumento giuridicamente vincolante sul controllo degli armamenti nello spazio attraverso il negoziato è la soluzione fondamentale. La bozza sino-russa del Trattato sulla prevenzione del posizionamento di armi nello spazio, della minaccia o dell’uso della forza contro oggetti spaziali (PPWT), inizialmente presentata alla CD nel 2008 e aggiornata nel 2014, ha costituito la base per la negoziazione e la conclusione di uno strumento giuridicamente vincolante sul controllo degli armamenti nello spazio. La Cina ha facilitato l’istituzione del Gruppo di esperti governativi delle Nazioni Unite su ulteriori misure pratiche per la prevenzione di una corsa agli armamenti nello spazio nel 2017 e di nuovo nel 2022, fornendo contributi sostanziali alla formulazione di uno strumento giuridicamente vincolante in questo ambito. La visione della Cina di una comunità con un futuro condiviso per l’umanità nell’esplorazione e nell’uso pacifico dello spazio ha ottenuto un ampio sostegno internazionale, con la sua inclusione nelle risoluzioni pertinenti dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite per diversi anni consecutivi.

Condurre attività aerospaziali con trasparenza e apertura. La Cina aderisce ai principi di uguaglianza, fiducia reciproca, trasparenza e apertura nelle attività aerospaziali e nella governance dello spazio extra-atmosferico. Attraverso libri bianchi governativi sulle attività spaziali e la difesa nazionale, comunicati informativi del Ministero della Difesa Nazionale e altri mezzi, ha comunicato in numerose occasioni il suo impegno per lo sviluppo pacifico dello spazio e le politiche per la sicurezza dello spazio extra-atmosferico, nonché le sue principali attività, lo sviluppo delle capacità e gli sforzi di cooperazione internazionale. Apre al pubblico le infrastrutture aerospaziali nazionali, come i siti di lancio e il Centro di Assemblaggio, Integrazione e Test Satellitari, adempie diligentemente ai suoi obblighi internazionali, inclusa la registrazione degli oggetti spaziali, e informa gli Stati e le organizzazioni internazionali competenti in merito alle attività spaziali, inclusi gli avvisi di rientro dei veicoli spaziali e gli avvisi di collisione. Svolge un ruolo costruttivo nell’UNGGE sulle misure di trasparenza e rafforzamento della fiducia nelle attività nello spazio extra-atmosferico e co-sponsorizza costantemente le risoluzioni pertinenti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Mantenere congiuntamente la pace e la sicurezza nello spazio. La Cina sviluppa la scienza e la tecnologia spaziale e porta avanti i suoi programmi spaziali a beneficio dell’umanità. Sviluppa la sua Forza Aerospaziale, salvaguarda le attività spaziali nazionali, il personale, le risorse e altri interessi, garantisce un accesso sicuro e un libero utilizzo dello spazio e aumenta la sua efficacia nella gestione delle crisi spaziali e nella governance globale. La Cina è pronta a collaborare con tutti i paesi amanti della pace per promuovere lo scambio e la cooperazione internazionale in materia di sicurezza dello spazio e contribuire a una pace duratura e a una sicurezza comune nello spazio.

2. Sicurezza informatica

Il rapido sviluppo di Internet e della tecnologia digitale ha profondamente modificato l’economia globale e la governance della sicurezza. Le minacce globali create dal confronto tra blocchi, dalla militarizzazione e dalla divisione nel cyberspazio sono sempre più evidenti e aggravanti. Il cyberspazio è uno spazio comune per le attività umane e il suo futuro dovrebbe essere nelle mani di tutti i Paesi. La Cina promuove attivamente la governance globale del cyberspazio e si impegna nel dialogo e nella cooperazione internazionale. Sostiene fermamente le regole internazionali, salvaguarda la sovranità e la sicurezza e promuove la pace e la stabilità nel cyberspazio. 

Sostenere la visione di una comunità con un futuro condiviso nel cyberspazio. Nel dicembre 2015, la Cina ha proposto di costruire una comunità con un futuro condiviso nel cyberspazio, offrendo una soluzione allo sviluppo e alla governance di Internet a livello globale. Questa visione stabilisce quattro principi per riformare la governance globale di Internet e un’iniziativa in cinque punti per costruire una comunità con un futuro condiviso nel cyberspazio. I quattro principi sono: rispetto della sovranità informatica, mantenimento della pace e della sicurezza, promozione dell’apertura e della cooperazione e formulazione di un buon ordine. L’iniziativa in cinque punti promuove l’accelerazione della costruzione di un’infrastruttura Internet globale per una maggiore connettività, la creazione di una piattaforma online condivisa per lo scambio culturale e l’apprendimento reciproco, la promozione di uno sviluppo innovativo dell’economia informatica per una prosperità comune, la garanzia della sicurezza informatica per uno sviluppo ordinato e l’istituzione di un sistema di governance di Internet per l’equità e la giustizia. La Cina sottolinea l’imperativo di un’azione collettiva per promuovere lo sviluppo, salvaguardare la sicurezza, partecipare alla governance e condividerne i benefici.

Nel 2023, la Cina ha presentato un’importante iniziativa per portare la visione a una nuova fase, promuovendo lo sviluppo come priorità, la responsabilità congiunta per la sicurezza comune e l’apprendimento reciproco tra culture, e sottolineando la necessità di accelerare uno sviluppo innovativo, sicuro e inclusivo nel cyberspazio. Dopo essere stata inclusa nelle risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la visione è stata ampiamente accolta e accolta dalla comunità internazionale.

Sostenere il principio della sovranità informatica. La sovranità informatica costituisce la naturale estensione e applicazione al cyberspazio del principio di uguaglianza di sovranità sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. La Cina sostiene che i paesi hanno il diritto di esercitare la giurisdizione sulle infrastrutture, le risorse, i dati e le attività rilevanti dell’informazione e della comunicazione all’interno dei loro territori, e di proteggere i propri sistemi informativi e i dati importanti da minacce, interferenze, attacchi, furti e distruzioni. Hanno il diritto di formulare le proprie politiche pubbliche, leggi e regolamenti sul cyberspazio per proteggere i legittimi diritti e interessi di Internet dei propri cittadini, persone giuridiche e organizzazioni. Hanno il diritto di gestire congiuntamente e allocare equamente le risorse fondamentali di Internet e di costruire un sistema di governance internazionale di Internet multilaterale, democratico e trasparente. Nessuna nazione deve abusare delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per diffondere disinformazione, interferire negli affari interni di altri paesi, promuovere progetti di “evoluzione pacifica” e istigare rivoluzioni colorate, mettendo così a repentaglio la sicurezza nazionale e la stabilità sociale di altri paesi. 

Salvaguardare la pace e la sicurezza del cyberspazio. L’uso pacifico del cyberspazio è nell’interesse comune dell’umanità e il mantenimento della sicurezza informatica è una responsabilità condivisa da tutti i Paesi. Il cyberspazio non dovrebbe essere trasformato in un nuovo teatro di conflitti geopolitici. La Cina si oppone ai tentativi di “appropriarsi del dominio” da una posizione di forza e di effettuare furti e attacchi informatici su larga scala, sistemici e indiscriminati in tutto il mondo. Condanna l’attacco indiscriminato di un determinato Paese alle infrastrutture critiche di altre nazioni tramite attacchi informatici, che mettono a grave rischio le infrastrutture critiche globali. Rifiuta l’introduzione di un confronto ideologico e di un’alleanza militare nel cyberspazio sotto le mentite spoglie di “cooperazione in materia di sicurezza informatica”, incluso il dispiegamento di forze informatiche nella regione Asia-Pacifico e la proliferazione di armi e sistemi informatici, che potrebbero aumentare i rischi di errori di calcolo e di escalation.

Promuovere la cooperazione internazionale in materia di sicurezza informatica. Nel marzo 2017, la Cina ha pubblicato la Strategia Internazionale di Cooperazione sul Cyberspazio per uno sviluppo pacifico e una cooperazione reciprocamente vantaggiosa nel cyberspazio. Ha condotto dialoghi e cooperazioni bilaterali in materia di cyberspazio: istituendo meccanismi di dialogo con Russia, Francia, Germania, UE e ASEAN, ed espandendo la cooperazione pratica nel cyberspazio e nel settore digitale con paesi dell’Asia centrale, dell’Africa, dell’America Latina e dei Caraibi. Ha collaborato con altri Stati membri della SCO per rilasciare una dichiarazione congiunta dei capi di Stato sulla sicurezza informatica, istituire un gruppo di esperti sulla sicurezza informatica e facilitare la conclusione dell’Accordo sulla Cooperazione per garantire la sicurezza informatica internazionale tra gli Stati membri della SCO, con i relativi piani di cooperazione. Ha contribuito all’accordo sulla Roadmap BRICS per la Cooperazione Pratica per garantire la sicurezza nell’uso delle TIC e al relativo rapporto sui progressi, individuando aree di cooperazione quali lo scambio di politiche, la risposta alle emergenze e la collaborazione nell’applicazione della legge.

Guidare gli sforzi per costruire un sistema di governance internazionale per la sicurezza informatica. La Cina sostiene l’istituzione di un processo di sicurezza informatica nell’ambito delle Nazioni Unite con la partecipazione di tutte le parti e promuove la formulazione e l’attuazione di norme internazionali universalmente accettate in materia. Nel settembre 2011, la Cina, insieme alla Russia e ad altri, ha presentato congiuntamente il Codice di condotta internazionale per la sicurezza informatica all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che è stato aggiornato e ripresentato nel 2015 da tutti i membri della SCO. Si è trattato del primo documento internazionale completo e sistematico dedicato alle norme di comportamento nel cyberspazio. Nel dicembre 2021, nel suo documento di posizione presentato alle Nazioni Unite, la Cina ha elaborato i suoi principi e le sue politiche in materia di norme internazionali per il cyberspazio.

La Cina partecipa attivamente al Gruppo di esperti governativi delle Nazioni Unite sugli sviluppi nel campo delle TIC nel contesto della sicurezza internazionale e al Gruppo di lavoro aperto delle Nazioni Unite sulla sicurezza e nell’uso delle TIC. Ha promosso l’adozione del Quadro per un comportamento responsabile degli Stati nell’uso delle TIC, basato sul Codice di condotta internazionale per la sicurezza informatica. Questo quadro afferma esplicitamente l’applicabilità della Carta delle Nazioni Unite al cyberspazio, rispetta la sovranità degli Stati e rappresenta l’unico codice di condotta per gli Stati nella governance globale delle tecnologie emergenti. La Cina si impegna a rispettare e attuare pienamente il quadro e chiede lo sviluppo di nuove regole globali sulla sicurezza informatica e digitale alla luce dell’evoluzione delle circostanze e del progresso tecnologico. Mantiene un approccio prudente all’applicazione del diritto dei conflitti armati alle questioni relative al cyberspazio e incoraggia la formulazione di nuovi strumenti giuridici internazionali attraverso discussioni inclusive tra tutte le parti, quando le condizioni lo consentono.

Fornire soluzioni per la governance globale della sicurezza dei dati. Nel settembre 2020, la Cina ha lanciato l’Iniziativa globale sulla sicurezza dei dati, che propone soluzioni costruttive a questioni importanti come le infrastrutture critiche e la protezione delle informazioni personali, l’archiviazione e l’accesso ai dati aziendali all’estero e la sicurezza della catena di fornitura, fornendo un modello per lo sviluppo di norme globali pertinenti. Per unire le forze per la governance della sicurezza dei dati e dare forma a un sistema globale di governance della sicurezza dei dati, nel marzo 2021 e nel giugno 2022 la Cina ha rispettivamente pubblicato l’Iniziativa di cooperazione Cina-Lega degli Stati Arabi sulla sicurezza dei dati con la Lega degli Stati Arabi e l’Iniziativa di cooperazione Cina-Asia centrale per la sicurezza dei dati con i cinque paesi dell’Asia centrale. Nel novembre 2024, ha proposto l’Iniziativa di cooperazione globale sui flussi di dati transfrontalieri per facilitare la cooperazione globale sui flussi di dati transfrontalieri e stabilire un meccanismo efficiente, conveniente e sicuro per il trasferimento internazionale di dati.

Rafforzare la capacità di salvaguardare la propria sovranità e sicurezza informatica. La Cina è da tempo soggetta a infiltrazioni informatiche, spionaggio e attacchi stranieri, che rappresentano minacce complesse e gravi alla sua sovranità informatica e alle sue infrastrutture critiche. La Cina potenzia le proprie capacità nel cyberspazio rafforzando la difesa informatica, la consapevolezza della situazione, la risposta alle emergenze, il backup in caso di catastrofi, l’attribuzione e la raccolta di prove. Queste misure consentono il rilevamento tempestivo e la difesa contro le intrusioni informatiche, il contenimento delle crisi informatiche, la deterrenza contro i conflitti informatici e una maggiore capacità di controbilanciamento informatico, consolidando così i confini informatici nazionali. La Cina adotterà tutte le misure necessarie per affrontare gli attacchi informatici contro le sue infrastrutture critiche e difendere con fermezza la propria sovranità e sicurezza informatica.

3. Applicazioni militari dell’IA

Il rapido sviluppo e la diffusa applicazione della tecnologia dell’intelligenza artificiale hanno profondamente modificato il modo in cui le persone lavorano e vivono, hanno portato nuove incertezze geopolitiche e hanno catalizzato una nuova ondata di trasformazione militare. I recenti conflitti regionali hanno evidenziato cambiamenti significativi nei formati e negli approcci di guerra con l’emergere di sciami di UAV, piattaforme d’arma intelligenti e sistemi assistiti dall’intelligenza artificiale, sollevando preoccupazioni nella comunità internazionale. La Cina promuove la visione di una comunità con un futuro condiviso per l’umanità nello sviluppo dell’intelligenza artificiale e pone pari enfasi sullo sviluppo e sulla sicurezza per garantire applicazioni militari dell’intelligenza artificiale sicure, affidabili e controllabili.

Sostenere un approccio incentrato sulle persone e il principio dell’IA per il bene comune. La Cina ritiene che le applicazioni militari dell’IA non debbano mai compromettere il benessere dell’umanità; al contrario, dovrebbero favorire la fiducia tra i Paesi, contribuire a mantenere la stabilità strategica globale e prevenire la corsa agli armamenti. Il primato umano deve essere sostenuto e gli esseri umani, piuttosto che le armi, dovrebbero essere l’elemento decisivo per l’esito di una guerra. È essenziale garantire che gli esseri umani si assumano la responsabilità ultima e che tutti i sistemi d’arma pertinenti siano sotto il controllo umano per prevenire azioni non autorizzate. L’applicazione dell’IA in ambito militare deve essere condotta in conformità con il diritto internazionale umanitario e le altre leggi internazionali applicabili.

Richiesta di un quadro di governance internazionale per le applicazioni militari dell’IA. La Cina ha lanciato la Global AI Governance Initiative e pubblicato il Position Paper della Repubblica Popolare Cinese sulla regolamentazione delle applicazioni militari dell’IA, proponendo che tutti i Paesi, in particolare i Paesi più grandi, adottino un approccio prudente e responsabile nello sviluppo e nell’utilizzo della tecnologia dell’IA in ambito militare. La Cina svolge un ruolo costruttivo nelle discussioni pertinenti nell’ambito delle Nazioni Unite e promuove il multilateralismo, l’apertura e l’inclusività. Sostiene l’istituzione di un meccanismo internazionale universalmente inclusivo e di un quadro di governance basato su un ampio consenso. Si oppone al tracciamento di linee ideologiche e all’eccessiva estensione del concetto di sicurezza nazionale. Si impegna a eliminare le barriere scientifico-tecnologiche create deliberatamente per garantire che tutti i Paesi abbiano il diritto di sviluppare e utilizzare tecnologie per scopi pacifici. Partecipa inoltre attivamente al lavoro del Gruppo di esperti governativi sui sistemi d’arma letali autonomi nell’ambito della CCW e contribuisce alla formulazione dei relativi principi guida.

Rafforzare la prevenzione e il controllo dei rischi nelle applicazioni militari dell’IA. La Cina non si impegna e non si impegnerà in alcuna corsa agli armamenti dell’IA con altri Paesi; piuttosto, promuove la sua intelligence militare e costruisce le sue moderne forze armate con caratteristiche cinesi, in conformità con le tendenze della rivoluzione militare globale, i requisiti di sicurezza nazionale, le esigenze pratiche della difesa nazionale e le realtà del suo sviluppo militare. Rimanendo preparata agli scenari peggiori e alle potenziali minacce, la Cina sottolinea la necessità di istituire un sistema di controllo della qualità e un meccanismo di risposta al rischio, adotta le misure necessarie per mitigare i rischi di proliferazione e rafforza l’etica militare e l’educazione alla sicurezza legate all’IA.

V. Rafforzare la cooperazione internazionale sulla non proliferazione delle armi nucleari [strong]e usi pacifici [/strong]di scienza e tecnologia

Il regime internazionale di non proliferazione svolge un ruolo importante nel prevenire e differire la proliferazione delle armi di distruzione di massa e dei relativi vettori, nonché nel salvaguardare la pace e la sicurezza internazionali e regionali. Attualmente, i rischi e le sfide legati alla proliferazione delle armi nucleari, biologiche e chimiche e dei relativi vettori persistono. Il progresso scientifico e tecnologico ha portato a un rischio più complesso di acquisizione di armi di distruzione di massa da parte di attori non statali. Unilateralismo e doppi standard sono in aumento. I paesi in via di sviluppo devono ancora far fronte a restrizioni sull’uso pacifico della scienza e della tecnologia. La comunità internazionale chiede un regime internazionale di non proliferazione più equo e razionale. La Cina continua a rafforzare la propria capacità di non proliferazione interna, partecipando attivamente al processo internazionale di non proliferazione, promuovendo la cooperazione internazionale sull’uso pacifico della scienza e della tecnologia e facilitando il miglioramento della governance globale della non proliferazione.

1. La politica e la pratica di non proliferazione della Cina

La Cina si è sempre opposta fermamente alla proliferazione delle armi di distruzione di massa e dei relativi vettori, e ha applicato rigorosamente le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La Cina adempie pienamente ai propri obblighi nell’ambito del TNP, della Convenzione sulle armi nucleari (BWC), della Convenzione sulle armi nucleari (CWC) e di organizzazioni internazionali come l’AIEA e l’OPCW, presenta tempestivamente relazioni nazionali o dichiarazioni di misure di rafforzamento della fiducia e svolge un ruolo di primo piano nel facilitare la cooperazione internazionale in materia di non proliferazione.

Rafforzamento del sistema di controllo delle esportazioni. La Cina ha intensificato gli sforzi per migliorare il proprio sistema di controllo delle esportazioni e ha istituito un sistema di leggi e regolamenti basato sulla Legge sul controllo delle esportazioni della Repubblica Popolare Cinese, che copre prodotti nucleari, biologici, chimici, missilistici e altri prodotti a duplice uso, prodotti militari e materiali nucleari, ecc. Ciò ha posto il controllo delle esportazioni sotto una governance basata sulla legge e standardizzata. Nel dicembre 2024 sono entrati in vigore i Regolamenti della Repubblica Popolare Cinese sul controllo delle esportazioni di prodotti a duplice uso e l’Elenco di controllo delle esportazioni di prodotti a duplice uso della Repubblica Popolare Cinese, rafforzando ulteriormente l’efficacia della governance nel controllo delle esportazioni di prodotti a duplice uso.

Migliorare la capacità di regolamentazione della non proliferazione e del controllo delle esportazioni. La Cina migliora costantemente i propri meccanismi di applicazione del controllo delle esportazioni. Ha istituito un sistema di applicazione coordinato e solido, rafforzando la regolamentazione del controllo delle esportazioni in tutti i settori, tra cui produzione, ricerca e sviluppo, esportazioni e finanziamenti. In conformità con le prassi internazionali comuni e le esigenze di sviluppo nazionale, la Cina ha adottato misure come lo scambio di informazioni interdipartimentale, la formazione di team di supporto esperti e il rafforzamento delle forze dell’ordine, per indagare e affrontare tempestivamente le violazioni. Tali misure servono a garantire controlli mirati ed efficaci sulla non proliferazione e sulle esportazioni e a scoraggiare potenziali violazioni. Il governo cinese ha condotto attivamente programmi di formazione sulla conformità per imprese, istituti di ricerca, istituti di istruzione superiore e altri enti, per sensibilizzare l’opinione pubblica.

2. Promozione di un ordine internazionale di non proliferazione equo, ragionevole e non discriminatorio

Il mantenimento e la promozione della pace e della sicurezza a livello internazionale e regionale rappresentano l’obiettivo fondamentale della non proliferazione. La Cina ha sempre sostenuto che il diritto alla rappresentanza e alla partecipazione di tutti gli Stati, in particolare di quelli in via di sviluppo, debba essere pienamente garantito e promosso nella formulazione di norme e meccanismi relativi alla non proliferazione. La Cina sostiene un approccio olistico allo sviluppo e alla sicurezza, nonché un approccio equilibrato alla non proliferazione e alla cooperazione internazionale sugli usi pacifici, per salvaguardare efficacemente il diritto dei Paesi in via di sviluppo allo sviluppo e rendere il sistema internazionale di non proliferazione più equo, ragionevole e non discriminatorio.

Sostenere il ruolo centrale delle Nazioni Unite nel campo della non proliferazione. La Cina partecipa attivamente ai lavori del Comitato istituito ai sensi della Risoluzione 1540 (2004) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sostiene l’efficace attuazione della Risoluzione 1540 a livello nazionale, regionale e internazionale, rafforza la gestione interna e il controllo delle esportazioni di armi di distruzione di massa e di materiali e tecnologie correlate, e previene e contrasta l’acquisizione di beni sensibili da parte di attori non statali. La Cina ha co-ospitato quattro corsi di formazione per i Punti di Contatto della Risoluzione 1540 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nella regione Asia-Pacifico, insieme all’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari del Disarmo e al Comitato 1540.

Partecipare attivamente alla costruzione di un sistema internazionale di non proliferazione e di controllo delle esportazioni. In qualità di membro del Gruppo dei Fornitori Nucleari, la Cina sostiene costantemente che il rafforzamento dell’universalità, dell’autorità e dell’efficacia del TNP dovrebbe essere l’obiettivo e il criterio del lavoro del Gruppo. La Cina partecipa attivamente alle discussioni relative alla revisione e al miglioramento delle linee guida e delle liste di controllo del Gruppo. La Cina sostiene la ragionevole proposta dei Paesi in via di sviluppo, rappresentati dal Movimento dei Paesi Non Allineati, secondo cui le questioni relative alla non proliferazione sono affrontate al meglio attraverso accordi negoziati multilateralmente, universali, globali e non discriminatori. Sulla base di questa posizione, la Cina mantiene contatti con meccanismi come il Regime di Controllo della Tecnologia Missilistica, il Gruppo Australia e l’Intesa di Wassenaar, e incoraggia i meccanismi pertinenti a mantenere la loro natura tecnica, a rispettare i propri impegni a non interferire con gli usi pacifici e il normale commercio internazionale nei settori pertinenti e a svolgere un ruolo costruttivo nella promozione della sicurezza comune e dello sviluppo universale.

3. Fermo impegno a sostenere il legittimo diritto all’uso pacifico della scienza e della tecnologia

La Cina attribuisce importanza alle sfide per la sicurezza e ai rischi di proliferazione posti dalla scienza e dalla tecnologia emergenti. Allo stesso tempo, sostiene il mantenimento del legittimo diritto dei paesi in via di sviluppo all’uso pacifico della scienza e della tecnologia, si oppone all’uso dei controlli sulle esportazioni come strumento di disaccoppiamento e si schiera contro l’abuso dei controlli sulle esportazioni e delle sanzioni unilaterali con il pretesto della sicurezza internazionale e della non proliferazione.

Per sostenere questa posizione, insieme a Paesi in posizioni analoghe, la Cina ha presentato per la prima volta alla Prima Commissione della 76a sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nell’ottobre 2021 la bozza di risoluzione intitolata “Promuovere la cooperazione internazionale sugli usi pacifici nel contesto della sicurezza internazionale”, che sottolinea il diritto inalienabile di tutti gli Stati a partecipare al più ampio scambio possibile di tecnologie, attrezzature e materiali per scopi pacifici secondo il diritto internazionale e chiede la rimozione di indebite restrizioni ai Paesi in via di sviluppo. La risoluzione ha ricevuto ampio sostegno. Successivamente, durante la 77a e la 79a sessione, l’Assemblea Generale ha nuovamente adottato la risoluzione a stragrande maggioranza. La Cina accoglie con favore ulteriori dialoghi inclusivi tra tutte le parti per promuovere l’effettiva attuazione della risoluzione. 

Conclusione


Per migliaia di anni, l’umanità ha anelato a una pace duratura, eppure la guerra rimane irrisolta come un’ombra onnipresente. Il controllo degli armamenti, il disarmo e la non proliferazione rappresentano un’importante barriera, impedendo all’umanità di scivolare nell’abisso della guerra. Negli ultimi ottant’anni, un regime multilaterale di controllo degli armamenti, con le Nazioni Unite al suo centro, ha progressivamente preso forma e maturato, svolgendo un ruolo fondamentale nella mitigazione dei conflitti e nel mantenimento della pace.

Attualmente, un cambiamento di portata mai vista in un secolo sta accelerando: le tendenze verso la pace, lo sviluppo, la cooperazione e il reciproco vantaggio rimangono inarrestabili, mentre i crescenti rischi di scontro, conflitto e guerra stanno esacerbando l’instabilità e il disordine globali, e il processo di controllo multilaterale degli armamenti ha raggiunto il punto più basso. Si sta delineando una pericolosa prospettiva, in cui le relazioni internazionali stanno ricadendo nella legge della giungla e i deboli sono alla mercé dei forti.

Indipendentemente da come cambi il mondo, la Cina si schiera fermamente dalla parte giusta della storia e del progresso umano, e rappresenta una forza incrollabile per il mantenimento della pace e della sicurezza mondiale. Praticherà un autentico multilateralismo, assumerà le proprie responsabilità in quanto grande Paese e lavorerà instancabilmente per promuovere il controllo internazionale degli armamenti, garantendo una stabilità affidabile in un mondo turbolento.

Una causa nobile non è mai un’attività solitaria e gli sforzi collettivi assicurano un progresso duraturo. La modernizzazione cinese segue il percorso dello sviluppo pacifico e la crescita della Cina contribuisce alla crescita delle forze pacifiche mondiali. La Cina è pronta a collaborare con tutti i Paesi amanti della pace per costruire un mondo multipolare equo e ordinato e promuovere una globalizzazione economica universalmente vantaggiosa e inclusiva. Consoliderà e svilupperà il regime internazionale di controllo degli armamenti incentrato sulle Nazioni Unite, collaborerà con tutte le parti per costruire una comunità con un futuro condiviso per l’umanità e creare un futuro migliore per tutti.

Allegato I: Elenco delle misure di controllo degli armamenti, Trattati di disarmo e non proliferazione cui la Cina si è unita 


(A partire da novembre 2025)

I. Nel campo nucleare

Trattato di non proliferazione delle armi nucleari

Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari

Convenzione sulla protezione fisica del materiale nucleare

Emendamento alla Convenzione sulla protezione fisica dei materiali nucleari

Convenzione sulla sicurezza nucleare

Convenzione internazionale per la repressione degli atti di terrorismo nucleare

Protocollo aggiuntivo II al Trattato per la proibizione delle armi nucleari in America Latina e nei Caraibi

Protocolli II e III del Trattato sulla zona denuclearizzata del Pacifico meridionale

Protocolli I e II al Trattato per una zona africana libera da armi nucleari

Protocollo al trattato per una zona libera da armi nucleari in Asia centrale

Trattato sulla proibizione del posizionamento di armi nucleari e di altre armi di distruzione di massa sul fondo del mare, sul fondo dell’oceano e nel loro sottosuolo 

Accordo tra la Repubblica Popolare Cinese e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica per l’applicazione delle misure di salvaguardia in Cina

Protocollo aggiuntivo all’accordo tra la Cina e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica per l’applicazione delle misure di salvaguardia in Cina

II. Nel campo biologico

Protocollo per la proibizione dell’uso in guerra di gas asfissianti, velenosi o di altro tipo, e di metodi batteriologici di guerra

Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, della produzione e dello stoccaggio di armi batteriologiche (biologiche) e tossiniche e sulla loro distruzione

III. Nel campo chimico

Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, della produzione, dello stoccaggio e dell’uso di armi chimiche e sulla loro distruzione

IV. Nel campo convenzionale

Convenzione sulla proibizione o la restrizione dell’uso di alcune armi convenzionali che possono essere considerate eccessivamente dannose o aventi effetti indiscriminati e protocolli I-III

Protocollo modificato sui divieti o le restrizioni all’uso di mine, trappole esplosive e altri dispositivi allegato alla Convenzione sui divieti o le restrizioni all’uso di alcune armi convenzionali che possono essere considerate eccessivamente dannose o aventi effetti indiscriminati (Protocollo modificato II)

Protocollo sulle armi laser accecanti allegato alla Convenzione sulla proibizione o la limitazione dell’uso di alcune armi convenzionali che possono essere considerate eccessivamente dannose o aventi effetti indiscriminati (Protocollo IV)

Protocollo sui residuati bellici esplosivi allegato alla Convenzione sulla proibizione o la limitazione dell’uso di alcune armi convenzionali che possono essere considerate eccessivamente dannose o aventi effetti indiscriminati (Protocollo V)

Protocollo contro la fabbricazione e il traffico illeciti di armi da fuoco, loro parti e componenti e munizioni, addizionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale

Trattato sul commercio delle armi

V. In altri campi

Il Trattato Antartico

Convenzione sulla registrazione degli oggetti lanciati nello spazio extra-atmosferico

Trattato sui principi concernenti le attività degli Stati nell’esplorazione e nell’utilizzazione dello spazio extra-atmosferico, compresi la Luna e gli altri corpi celesti

Convenzione sulla proibizione dell’uso militare o di qualsiasi altro uso ostile delle tecniche di modificazione ambientale

Allegato II: Leggi e regolamenti della Cina Relativo alla non proliferazione e ai controlli sulle esportazioni 

(A partire da novembre 2025)

I. Nel campo nucleare

Regolamenti della Repubblica Popolare Cinese sul controllo dei materiali nucleari

Regolamenti della Repubblica Popolare Cinese sul controllo delle esportazioni nucleari

Elenco di controllo delle esportazioni nucleari

Regolamenti sulle garanzie e la supervisione delle importazioni ed esportazioni nucleari e sulla cooperazione nucleare internazionale

II. Nel campo chimico

Regolamenti della Repubblica Popolare Cinese sulla somministrazione di sostanze chimiche controllate

Elenco delle sostanze chimiche controllate

Norme dettagliate per l’attuazione dei regolamenti della Repubblica Popolare Cinese sulla somministrazione di sostanze chimiche controllate 

Elenco delle nuove sostanze chimiche controllate nella categoria III 

III. Nel campo dell’esportazione di armi

Regolamenti della Repubblica Popolare Cinese sulla gestione delle esportazioni di armi

Elenco di controllo delle esportazioni di prodotti militari della Repubblica Popolare Cinese

IV. Nel campo degli articoli a duplice uso

Regolamenti della Repubblica Popolare Cinese sul controllo delle esportazioni di articoli a duplice uso

V. Altre leggi rilevanti

Legge sul controllo delle esportazioni della Repubblica Popolare Cinese

Legge sul commercio estero della Repubblica Popolare Cinese

Legge della Repubblica Popolare Cinese sulle sanzioni amministrative

Legge doganale della Repubblica Popolare Cinese

Diritto penale della Repubblica Popolare Cinese e suoi emendamenti

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