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The Velvet Underground - The Velvet Underground (1969)


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The Velvet Underground è il terzo album della rock band americana The Velvet Underground. Pubblicato nel marzo 1969 su MGM Records, è stato il loro primo disco con Doug Yule che ha sostituito il precedente membro John Cale. Registrato nel 1968 ai TTG Studios di Los Angeles, California, il sound dell'album, composto in gran parte da ballate e canzoni rock semplici, ha segnato un notevole cambiamento di stile rispetto alle precedenti registrazioni della band. Il cantante Lou Reed ha fatto intenzionalmente questo come risultato del loro precedente album abrasivo White Light/White Heat. Reed voleva che altri membri della band cantassero nell'album; Yule ha contribuito come voce solista ad alcune tracce e la traccia di chiusura “After Hours” è cantata dal batterista Moe Tucker. Tematicamente, The Velvet Underground parla di amore, contrastando le precedenti uscite della band. Reed ha ideato l'ordine delle tracce e ha basato la sua scrittura di canzoni su relazioni e religione. “Pale Blue Eyes” è stata salutata come una delle sue migliori canzoni d'amore, sebbene “The Murder Mystery” sia nota per la sua sperimentazione in un richiamo a White Light/White Heat. Billy Name scattò la fotografia dell'album della band seduta su un divano alla Factory di Andy Warhol. Il processo di registrazione iniziò con breve preavviso e, sebbene la band avesse un morale alto, alla fine rimase delusa dal fatto che Reed avesse creato il suo mix del prodotto finale. Le recensioni contemporanee elogiarono l'album, che fu un punto di svolta per la band. Tuttavia, The Velvet Underground non riuscì a classificarsi, soffrendo ancora una volta di una mancanza di promozione da parte dell'etichetta discografica della band. Reed ebbe un ruolo dominante nel processo di mixaggio e il suo mix dell'album, soprannominato “closet mix”, fu pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti. L'ingegnere del suono della MGM Val Valentin fu accreditato per un mix diverso che è stato distribuito più ampiamente da allora. Le recensioni retrospettive lo hanno etichettato come uno dei più grandi album del decennio degli anni '60 e di tutti i tempi, con molti critici che ne hanno notato la produzione sommessa e i testi personali. Nel 2020, la rivista Rolling Stone lo ha classificato al numero 143 nella sua lista dei 500 migliori album di tutti i tempi.


Ascolta: album.link/i/1440814049



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The Velvet Underground - The Velvet Underground (1969)


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The Velvet Underground è il terzo album della rock band americana The Velvet Underground. Pubblicato nel marzo 1969 su MGM Records, è stato il loro primo disco con Doug Yule che ha sostituito il precedente membro John Cale. Registrato nel 1968 ai TTG Studios di Los Angeles, California, il sound dell'album, composto in gran parte da ballate e canzoni rock semplici, ha segnato un notevole cambiamento di stile rispetto alle precedenti registrazioni della band. Il cantante Lou Reed ha fatto intenzionalmente questo come risultato del loro precedente album abrasivo White Light/White Heat. Reed voleva che altri membri della band cantassero nell'album; Yule ha contribuito come voce solista ad alcune tracce e la traccia di chiusura “After Hours” è cantata dal batterista Moe Tucker. Tematicamente, The Velvet Underground parla di amore, contrastando le precedenti uscite della band. Reed ha ideato l'ordine delle tracce e ha basato la sua scrittura di canzoni su relazioni e religione. “Pale Blue Eyes” è stata salutata come una delle sue migliori canzoni d'amore, sebbene “The Murder Mystery” sia nota per la sua sperimentazione in un richiamo a White Light/White Heat. Billy Name scattò la fotografia dell'album della band seduta su un divano alla Factory di Andy Warhol. Il processo di registrazione iniziò con breve preavviso e, sebbene la band avesse un morale alto, alla fine rimase delusa dal fatto che Reed avesse creato il suo mix del prodotto finale. Le recensioni contemporanee elogiarono l'album, che fu un punto di svolta per la band. Tuttavia, The Velvet Underground non riuscì a classificarsi, soffrendo ancora una volta di una mancanza di promozione da parte dell'etichetta discografica della band. Reed ebbe un ruolo dominante nel processo di mixaggio e il suo mix dell'album, soprannominato “closet mix”, fu pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti. L'ingegnere del suono della MGM Val Valentin fu accreditato per un mix diverso che è stato distribuito più ampiamente da allora. Le recensioni retrospettive lo hanno etichettato come uno dei più grandi album del decennio degli anni '60 e di tutti i tempi, con molti critici che ne hanno notato la produzione sommessa e i testi personali. Nel 2020, la rivista Rolling Stone lo ha classificato al numero 143 nella sua lista dei 500 migliori album di tutti i tempi.


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SALMO - 63 (62)


FAME E SETE DI DIO1 Salmo. Di Davide, quando era nel deserto di Giuda.

2 O Dio, tu sei il mio Dio, dall'aurora io ti cerco, ha sete di te l'anima mia, desidera te la mia carne in terra arida, assetata, senz'acqua.

3 Così nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria.

4 Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode.

5 Così ti benedirò per tutta la vita: nel tuo nome alzerò le mie mani.

6 Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

7 Quando nel mio letto di te mi ricordo e penso a te nelle veglie notturne,

8 a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all'ombra delle tue ali.

9 A te si stringe l'anima mia: la tua destra mi sostiene.

10 Ma quelli che cercano di rovinarmi sprofondino sotto terra,

11 siano consegnati in mano alla spada, divengano preda di sciacalli.

12 Il re troverà in Dio la sua gioia; si glorierà chi giura per lui, perché ai mentitori verrà chiusa la bocca.

_________________Note

63,1 Supplica, lode, ringraziamento, richiesta di intervento contro i nemici sono i motivi che caratterizzano questa straordinaria preghiera, una delle più alte pagine della spiritualità biblica. Le immagini e i simboli sono radicati nell’esperienza personale dell’orante e traggono ispirazione dall’ambiente circostante e dal succedersi del tempo.

63,1 quando era nel deserto di Giuda: vedi 2Sam 15,23.28.

63,9 A te si stringe l’anima mia: per un’immagine analoga vedi Sal 57,2 e nota relativa.

63,11 preda di sciacalli: può indicare la morte senza sepoltura (cosa che ripugnava particolarmente alla mentalità degli antichi).

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Approfondimenti


Viva nostalgia e appassionata ricerca di Dio Supplica individuale (+ motivi di fiducia, di ringraziamento e regali)

Il salmo, sebbene dotato di splendide immagini, si presenta senza un apparente ordine logico, e i suoi diversi motivi letterari hanno provocato numerose interpretazioni. Tra queste hanno un certo rilievo quelle della supplica, dell'inno, del ringraziamento e l'interpretazione regale. Ma il genere della supplica individuale è quello che come un alone luminoso riesce ad abbracciare e amalgamare di più gli altri. La menzione della ricerca («sete») di Dio (v. 2) e della «grazia» (ḥesed) (v. 4) fanno sì che il salmo, unitamente ai Sal 16 e 73, raggiunga le vette teologiche più alte dell'AT. Il simbolismo è spaziale (cosmico), temporale e fisico-somatico.

Divisione:

  • v. 2: introduzione tematica;
  • vv. 3-9: ricerca di Dio e motivazioni;
  • vv. 10-12: condanna dei nemici, gioia per il re e per chi è fedele a Dio.

v. 2. Il versetto introduce il tema della ricerca di Dio dell'intero salmo, cfr. Sal 42-43. Prevale l'immagine dell'acqua e della sete. È presente nel testo originale, un suggestivo gioco di pronomi di seconda e di prima persona singolare. «O Dio, tu sei il mio Dio»: c'è lo stato enfatico, e, nell'originale, si ha un' allitterazione con quattro parole.

v. 3. «Così nel santuario ti ho cercato...»: il tempio è il luogo della preghiera personale e comunitaria liturgica. È il luogo della contemplazione della «gloria di Dio», come aveva chiesto Mosè in Es 33,18-23. Ma mentre per Mosè non fu possibile, perché il Signore lo coprì con una mano mentre passava, per il salmista non è così. Egli non solo non lo copre, ma gli fa vedere la sua gloria, lo nutre (v. 6) e la sua mano destra lo sostiene (v. 9).

v. 4. «la tua grazia vale più della vita»: è un'affermazione teologica di grande valore per l'AT. È un criterio teologico nuovo. La grazia di Dio è vista come valore superiore alla stessa vita dell'uomo, ritenuta dal pio Israelita come il più alto dei beni. La condiscendenza e l'amicizia divina danno il vero senso alla vita umana.

v. 5. «Così ti benedirò..»: aperto da «così» (kēn) come il v. 3, questo versetto esprime il proposito dell'orante di lodare il Signore per tutta la sua vita, facendo della lode la stessa ragione di vita (cfr. Sal 104,33; 146,2). «nel tuo nome»: la voce «nome» indica la persona divina. La preghiera qui non è di petizione, ma esclusivamente di glorificazione (v. 6b). «alzerò le mie mani»: gesto classico dell'orante, che, sebbene indichi in genere supplica, qui esprime lode (Sal 28,2; 44,21; 88,10; 134,2; 141,2; Is 1,15; Lam 2,19; 3,41).

v. 6. «Mi sazierò...»: la contemplazione del Signore sazia nutrendo l'orante come la partecipazione a un lauto banchetto. Egli desidera di saziarsi sempre nella contemplazione e ringraziare nel giubilo il Signore.

vv. 7-9. «Nel mio giaciglio di te mi ricordo...»: il salmista, aprendo il suo animo, confessa la sua esperienza di intima unione con il Signore. Si ricorda di lui anche di notte, e pensando all'aiuto ricevuto dal Signore non può fare altro che continuare a gioire e a stringersi a lui, cosciente che la sua destra provvidente continuerà a proteggerlo.

v. 9. «la tua destra»: è simbolo della forza e potenza di Dio nel proteggere i suoi fedeli.

v. 10. «Ma quelli...»: l'espressione enfatica (wᵉhēmmā) apre questi ultimi versetti, fortemente contrastanti a livello di immagini con quelli precedenti. A una visione di pace, di gioia e di intimità con il Signore segue una prospettiva di morte infamante. «nel profondo della terra»: si designa così il mondo degli inferi, lo šᵉ’ôl, cfr. Ez 32,18.24; Sal 86,13; 88,7. Qui indica la morte.

v. 11. «diverranno preda di sciacalli»: lo sciacallo è considerato un animale funebre anche nella civiltà egiziana, per il fatto che si aggira tra i cadaveri. Dare qualcuno in pasto agli sciacalli è un castigo più grave della stessa morte, perché si nega al defunto, nella concezione ebraica, anche un minimo di sopravvivenza nel regno delle ombre (šᵉ’ôl). La voce ebraica per «sciacallo» (šû‘āl) significa anche «volpe» (Ct 2,15; Ne 4,3; Lam 5,18), ma qui «sciacallo» esprime meglio la crudezza dell'immagine e la severità del castigo auspicato.

v. 12. «chi giura per lui»: il giuramento per il Signore corrisponde a una professione di fede. Con l'espressione «chi giura per lui» si indicano tutti i fedeli del Signore, che uniti al re si contrappongono ai nemici del salmista, visti come «mentitori» e spergiuri in quanto, nemici anche di Dio, giurano per le false divinità.

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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Le cose sono come sono. Soffriamo perchè le avevamo immaginate diversamente

Jodorowky


Avverto un senso di rassegnazione in questa frase. Mi sembra una frase drastica: “le cose sono come sono”, come se non potessero mai cambiare. Certo, le cose sono sempre diverse da come ce le immaginiamo. Ed è vero che soffriamo per questo. Perché la realtà è sempre più grande della nostra immaginazione. Forse non possiamo capire la realtà, possiamo solo immaginarla. E se è vero che soffriamo per questa distanza che avvertiamo, è altrettanto vero che ci è data la possibilità di stupirci, di sorprenderci, di meravigliarci e di esclamare: che bello!


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Adventure Centres: Keeping Kids Active in the Digital Age


In this digital era, children spend unusual time indoors, glued to screens. There are many technological advancements in tablets, smartphones, and video games. Technology has numerous benefits, but high screen time hinders your child’s physical activities. It is when adventure centres offer a dynamic and interactive space for kids activities Falkirk.

Your kid disconnects from the digital world and engages in physical activities that benefit them mentally and physically.

Physical health and fitness

Adventure centres encourage kids to move, climb, and jump. They have obstacle courses, wall climbing activities, trampoline zones, and play areas to help your child exercise while having fun.

Your kid cannot visit a gym. It is when adventure centres make physical activity fun for them. It provides a ground to navigate different play zones. Further, your child works on improving strength, coordination, and endurance. You can keep your child fit without them engaging in monotonous exercise routines.

Social skills development

Screens isolate your kids in a virtual world. Meanwhile, adventure centres and play areas are a place for face-to-face interaction. Your child engages with peers as they play games or share equipment. Further, they learn social skills by working together to overcome challenges. The kids attractions Edinburgh develop their teamwork, cooperation, and problem-solving skills.

Kids help each other climb a wall and navigate the rules of a game. Hence, they learn ways of communicating and collaborating in person that digital devices cannot teach.

Enhanced mental health

Physical activities have positive effects on the mental health of your child. Adventure centres are the best place to burn off energy and release happy hormones. The play areas help release endorphins and improve your child’s mood. It further helps fight feelings of frustration, strong-headedness, and anger.

Play areas and adventure centres are the safest options for kids to engage in active play. These areas allow your kid to express their emotions in this screen-centric world.

Creativity and problem-solving

Adventure centres and play areas encourage creativity and problem-solving. They offer interactive kids activities East Kilbride, like solving puzzles and role-play games to help your child think critically. Such experiences stimulate their cognitive development and enhance their decision-making skills.

Adventure centres like WonderWorld are also the best recreational places for parents and families. You can lounge and relax while your kids enjoy their day away from screens.

To get more details, visit https://www.wonderworldsoftplay.co.uk/

Original Source bit.ly/4iYdCYL


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Affordable Kitchen Upgrades: KC Home Solutions' Guide


Kitchen remodels are always a struggle between dreams and dollars. Homeowners dream of sleek finishes, better function, and a fresh new look, but the dollar signs that come with grand overhauls come as sticker shock. Material costs increase every year, and labor is still in demand. The true issue? Upgrading without going broke. KC Home Solutions understands that with its kitchen remodeling Overland Park, it juggles cost and ingenuity so that every remodel is a mix of style, durability, and good decision-making.

Clever Material Choices That Go the Distance

High-quality materials bring homeowners in, yet many options deliver the same beauty without the significant investment. Quartz is a standout countertop material—long-wearing, low-maintenance, and a fraction of the cost of stone. Laminate flooring is so realistic it's difficult to find it's not laminate. When installed well, stock cabinetry is on par with custom building at a fraction of the cost. KC Home Solutions selects sturdy, on-trend materials that stand the test of time, so every dollar works harder.

Cabinet Refacing: The Secret to a Renewed Look

Ripping out cabinets is costly, yet refacing accomplishes a stunning renovation without ripping out a kitchen. Paint or stain, new handles, and excellent veneers revive old rooms at a fraction of the cost of new installs. KC Home Solutions assesses cabinet structure first, recommending refinishing or refacing based on condition, style, and budget. Subtle updates provide the illusion of a new kitchen, proving that residential remodeling Olathe doesn’t always mean full replacement.

Lighting: The Underappreciated Kitchen Design Hero

Inadequate light lowers even the nicest kitchen to a cold and unwelcoming environment. Smart light choices get the maximum out of every dollar by optimizing function and atmosphere. LED under-cabinet lights create coziness and save energy. Stunning statement pendant lights above an island or sink serve both as functional fixtures and visual focal points. KC Home Solutions integrates multiple light sources so that every kitchen remodeling Prairie village shines in all the correct places.

Maximizing Space without Overhauling the Structure

Structural overhauls cost money faster than nearly anything. Tearing out walls, relocating plumbing, or restructuring layouts takes weeks—and thousands of dollars. Instead, strategic modifications within existing footprints deliver a better workflow without tearing everything out. Small changes, like restructuring cabinetry or island positioning, increase function without major demolition. KC Home Solutions is all about efficiency so that every square inch of space works without unnecessary cost.

For more information, visit kchomesolutions.com/

Original Source: bit.ly/43JM1G6


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Nina Simone - Wild Is The Wind (1966)


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Wild Is the Wind è il sesto album in studio della cantante e pianista americana Nina Simone, pubblicato dalla Philips Records nel 1966. L'album è stato compilato da diverse registrazioni rimaste dalle sessioni (nel 1964 e nel 1965) per i precedenti album della Philips. Nel 2020, l'album è stato classificato al 212° posto nella classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi di Rolling Stone. L'album è stato una “scelta speciale di merito” della rivista Billboard all'uscita, con il recensore che ha commentato: “Simone ... crea un'atmosfera romantica eccezionale che offre il massimo piacere di ascolto”. La canzone “Four Women” è stata pubblicata come singolo e ha attirato l'attenzione quando è stata bandita dalla stazione radio jazz di New York WLIB a causa di preoccupazioni sul testo. Simone ha registrato per la prima volta “Black Is the Color of My True Love's Hair” nel 1955, a Philadelphia con un arrangiamento di archi e non era prevista per la pubblicazione in quel momento. (Nel 1970 quella versione apparve nell'album Gifted & Black.) Nell'aprile del 1964 andò in uno studio di New York con la sua band e il secondo giorno in studio registrò la versione di “Black Is the Color of My True Love’s Hair” che sarebbe apparsa in Wild Is The Wind. Per la canzone, Simone voleva solo un accompagnamento minimo con lei che suonava il pianoforte e un drone di basso. Lisle Atkinson [descrive] cosa gli è stato chiesto di fare durante il suo periodo nella band di Nina Simone: “Voleva la minor quantità di complicazioni possibile: toni bassi e 5, niente di troppo elaborato. Devo dare merito a Nina per essere consapevole che potevo suonare l'arco, e lo ha utilizzato molto. Mi ha fatto suonare molto l'arco nelle esibizioni. “Wild Is The Wind” è stata reinterpretata da David Bowie nel suo album del 1976 Station to Station. “Lilac Wine” è stata reinterpretata da Jeff Buckley nel suo album Grace (1994). L'album è stato incluso nei 1001 album che devi ascoltare prima di morire di Robert Dimery. L'album è stato anche classificato come il 5° miglior album degli anni '60 da Pitchfork.


Ascolta: album.link/i/1469552026



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Nina Simone - Wild Is The Wind (1966)


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Wild Is the Wind è il sesto album in studio della cantante e pianista americana Nina Simone, pubblicato dalla Philips Records nel 1966. L'album è stato compilato da diverse registrazioni rimaste dalle sessioni (nel 1964 e nel 1965) per i precedenti album della Philips. Nel 2020, l'album è stato classificato al 212° posto nella classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi di Rolling Stone. L'album è stato una “scelta speciale di merito” della rivista Billboard all'uscita, con il recensore che ha commentato: “Simone ... crea un'atmosfera romantica eccezionale che offre il massimo piacere di ascolto”. La canzone “Four Women” è stata pubblicata come singolo e ha attirato l'attenzione quando è stata bandita dalla stazione radio jazz di New York WLIB a causa di preoccupazioni sul testo. Simone ha registrato per la prima volta “Black Is the Color of My True Love's Hair” nel 1955, a Philadelphia con un arrangiamento di archi e non era prevista per la pubblicazione in quel momento. (Nel 1970 quella versione apparve nell'album Gifted & Black.) Nell'aprile del 1964 andò in uno studio di New York con la sua band e il secondo giorno in studio registrò la versione di “Black Is the Color of My True Love’s Hair” che sarebbe apparsa in Wild Is The Wind. Per la canzone, Simone voleva solo un accompagnamento minimo con lei che suonava il pianoforte e un drone di basso. Lisle Atkinson [descrive] cosa gli è stato chiesto di fare durante il suo periodo nella band di Nina Simone: “Voleva la minor quantità di complicazioni possibile: toni bassi e 5, niente di troppo elaborato. Devo dare merito a Nina per essere consapevole che potevo suonare l'arco, e lo ha utilizzato molto. Mi ha fatto suonare molto l'arco nelle esibizioni. “Wild Is The Wind” è stata reinterpretata da David Bowie nel suo album del 1976 Station to Station. “Lilac Wine” è stata reinterpretata da Jeff Buckley nel suo album Grace (1994). L'album è stato incluso nei 1001 album che devi ascoltare prima di morire di Robert Dimery. L'album è stato anche classificato come il 5° miglior album degli anni '60 da Pitchfork.


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KC Home Solutions: Don’t Just Remodel, Reimagine Your Dream Space!


Does your home look outdated or dull? Are you dreaming of a modern-looking home that perfectly fits your lifestyle? If yes, KC Home Solutions is the best company for whole home remodeling Overland Park.

It is a trusted partner for exceptional remodeling services in Leawood. This company specializes in turning your home into a personalized space with unmatched craftsmanship and the latest design trends.

Why KC Home Solutions?

KC Home Solutions understands that every home is different. This company believes a home is made of memories and people. It is the place where you relax and express your personality. Therefore, this company gives your home a comprehensive remodeling for every inch. It has concrete design solutions for your kitchen, bathroom, bedroom, and basement.

KC Home Solutions goes above and beyond to remodel your area!

Expert design: The designers at KC Home Solutions sit to understand your ideas. They have the best imagination for a cozy, rustic bedroom or a modern kitchen. Further, this company ensures your vision matches their detailing to the point.

High-quality craftsmanship: KC Home Solution revitalizes your space with expert craftsmanship and top-quality materials. The team has the skills to tackle structural changes and provide finishing touches.

Stress-free customer service: Getting a whole home remodeling Leawood can be a daunting task. It is when KC Home Solutions provides smooth and hassle-free remodeling services. The designers stick to your timelines and complete the project on time and budget.

What Does Whole Home Remodeling Include?

A complete home remodel or makeover includes:


  • Crafting a kitchen that inspires you to cook delicious dishes. KC Home Solutions can change your kitchen into a spacious place with smart home integration.
  • Revamping your living room with modern and functional layouts and furniture.
  • Upgrading your bedroom with a custom wardrobe, warm lighting, and personalized touches to suit your lifestyle.
  • Putting back life into your dull and dab basement with simple yet classy interior designs.

Get a home you’ll always love

KC Home Solutions aims to create a luxurious space at a reasonable price. The team is here to listen to your vision and ideas and exceed your expectations by delivering an exceptionally lavish home.

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Remodel Your Home Successfully at A Competitive Price with KC Home Solutions


Are you looking for excellent bathroom remodeling Prairie Village services? KC Home Solutions offers affordable services. The experts are well versed in offering creative and custom bathroom designs based on your requirements. They deal with all aspects of construction right from plumbing to lighting and cabinetry. Overall, the contractors strive to provide a great customer experience and optimal results that exceed your expectations.

Bathroom remodeling

If you are looking for the best ways to successfully remodel your bathroom but clueless about where to start? Give a shot to KC Home Solutions. Being the top-notch bathroom remodeling company in Kansas City, it is best known for its reliability, quality and dedication to bringing your dreams into reality.

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KC Home Solutions, you can expect a great bathroom experience. The skilled professionals plan and execute every step of the process while giving attention to every detail from start to finish. Right from choosing the high-quality fixture and materials for your projects to managing a successful construction process, count on them to deliver the best results.

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The remodeling contractors at KC Home Solutions emphasize aesthetics and functionality. They offer unique storage solutions and energy-efficient fixtures to make your bathroom project a success.

Kitchen do-over

Whether you want to improve the functionality of your home or boost its resale value, a kitchen do-over plays an important role. A successful kitchen remodeling Olathe calls for a reputable remodeling contractor. When it comes to remodeling your kitchen, the services offered by KC Home Solutions are equal to none! The contractors lead the high-quality kitchen remodeling and are specialized in replacing virtually any feature of the kitchen.

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Original Source: bit.ly/3FWyxgp


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Indulge Your Kids in Meaningful Activities


Parents have made a grave mistake by introducing their kids to screens and digital mediums. Their initial purpose was to keep their kids engaged in meaningful activities, but it has turned out to be the opposite. Even though parents realize their mistakes now, it is hard for them to palm off their kids' screen dependency. If you, as a parent, are desperate to correct your kid's habits, try introducing them to more meaningful activities. You can engage them in other engagements, like playing arcade East Kilbride golf, etc.

A Meaningful Activity:

Young kids are curious creatures. Their curiosity is a headache for almost every parent. They need constant attention and care. Otherwise, they won't stay a step behind from causing chaos. Most parents feel tired of consistently controlling their kids. Therefore, they hand them a smartphone or tablet so that they can find some peace.

Well, if you did the same, you might have taken a misstep. But you can rectify it anytime you want. Firstly, engage your kids in activities that do not harm their physical, mental, and emotional well-being. Visiting the golf arcade with them occasionally is such an activity.

Engaging Activity:

Golf is one of the promising sports that require skills and vision. Every individual involved in golf gains the calm composure that helps them in their lives, too. Sports are always crucial for your child's early development. It can instil awareness and good habits in their minds.

However, your kids may not play golf East Kilbride. They may be reluctant to drop their screen habits. Therefore, you need better tactics. Instead of taking them to a usual golf course, try golf arcades. It could be a better idea and solution.

Arcade Golf:

Arcade golf is an excellent idea to begin with. Your child who no longer wishes to be outdoors and enjoy playing will love this. The lights, amusing East Kilbride golf club, well-constructed golf courses, addition of adventures, etc., are enough to attract your little kids who are hard to entertain.

Golf arcades are entertaining and engaging. These places allow equal participation of kids and adults. It allows you to enjoy the time with your kids off the screen. So, plan an adventure golf outing with and for your kids. It will be an exceptional arrangement.

You can always visit Electric Thrill with your kids. This incredible golf arcade helps you and your kids explore and unlock adventures.

Check out more at electricthrill.co.uk/

Original Source bit.ly/4jmVBmV


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KC Home Solutions: Your Perfect Basement Remodeling Partner


Are you planning on getting basement remodeling Leawood solutions? If so, you must choose trusted design-build remodelers. You can find various reliable companies offering these solutions in the industry. One company that you can work with is KC Home Solutions. This company can guide you through the entire process seamlessly. There are various steps involved in the process such as project design, material selection, construction, and more. This company will help you gain complete peace of mind during the process. Let’s discuss more about it.

Expertise

When you are searching for bathroom remodel Olathe KS solutions, you may want to work with a company that has the right expertise in this field. KC Home Solutions has worked on hundreds of projects to date. This has helped the company gain the expertise required for providing flawless solutions to all clients. So, no matter what your needs are, this company will efficiently fulfill them.

A wide array of services

Whether you wish to get whole home remodeling solutions or only want to work on your bathroom, you can rely on KC Home Solutions for it. This company provides a wide array of services such as interior design, kitchen remodel, bathroom remodel, basement remodel, and more. So, it will be your one-stop destination for all your preferences.

Discuss your goals

Before getting started with any project, the team of seasoned professionals at KC Home Solutions will discuss your goals in detail. Therefore, you will get the opportunity to discuss your vision for your home. These experts can provide the right information that will help you make informed decisions. As a result, you will achieve the home of your dreams.

Convenient home remodeling experience

When you are working on home remodeling, you will expect an outstanding experience. The remodeling specialists at KC Home Solutions will offer a convenient and hassle-free home remodeling experience. These experts will maintain complete transparency throughout the process.

Client testimonials

If you are still on the fence about working with KC Home Solutions, you can check out the client testimonials listed on its website. These testimonials will help you gain insights into the quality of work it delivers. This company is truly professional and will accommodate all your requirements in the best way possible. Hence, you will get complete satisfaction when you work with it.

If you are searching for basement renovation Overland Park services, you must contact KC Home Solutions. It will guide you throughout the remodeling journey.

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Original Source: bit.ly/44dx2V2


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SALMO - 62 (61)


DIO SOLO È RIFUGIO E SALVEZZA1 Al maestro del coro. Su “Iedutùn”. Salmo. Di Davide.

2 Solo in Dio riposa l'anima mia: da lui la mia salvezza.

3 Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: mai potrò vacillare.

4 Fino a quando vi scaglierete contro un uomo, per abbatterlo tutti insieme come un muro cadente, come un recinto che crolla?

5 Tramano solo di precipitarlo dall'alto, godono della menzogna. Con la bocca benedicono, nel loro intimo maledicono.

6 Solo in Dio riposa l'anima mia: da lui la mia speranza.

7 Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: non potrò vacillare.

8 In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio.

9 Confida in lui, o popolo, in ogni tempo; davanti a lui aprite il vostro cuore: nostro rifugio è Dio.

10 Sì, sono un soffio i figli di Adamo, una menzogna tutti gli uomini: tutti insieme, posti sulla bilancia, sono più lievi di un soffio.

11 Non confidate nella violenza, non illudetevi della rapina; alla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuore.

12 Una parola ha detto Dio, due ne ho udite:

la forza appartiene a Dio,13 tua è la fedeltà, Signore; secondo le sue opere tu ripaghi ogni uomo.

_________________Note

62,1 Tra le ostilità, le accuse e le minacce che lo circondano da ogni parte, il salmista non esita a dichiarare la sua ferma professione di fede in Dio, unico rifugio e unica salvezza. Egli invita anche tutta la comunità d’Israele, in preghiera, a unirsi con lui in questa fiducia verso Dio.

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Approfondimenti


Solo Dio salva e dà pace Salmo di fiducia (+ motivi sapienziali)

Il salmista, probabilmente una persona di un certo rilievo della società, professa fiducioso la sua fede in Dio, unica salvezza e roccia di difesa. Il salmo è una composizione piuttosto armonica, fondata sulle antitesi (Dio e fedele da una parte, il mondo e i suoi falsi valori dall'altra). Strutturalmente evidenziamo, tra l'altro, l'avverbio «solo» (’ak) che ricorre sei volte (vv. 2.3.5.6.7.10) e in posizione enfatica nel TM, e la professione di fede dei vv. 2-3, che si ripete quasi identica nei vv. 6-7. Un'affermazione forte teologicamente è data dal v. 12b. La simbologia è di carattere militare e spaziale (stabilità-inconsistenza).

Divisione:

  • vv. 2-7: fiducia personale del salmista;
  • vv. 8-11: esortazione sapienziale;
  • vv. 12-13; oracolo.

v. 2. «Solo in Dio riposa...»: il salmo inizia ex abrupto con questa forte e incisiva espressione, per indicare la scelta netta («solo») del Signore da parte del salmista, che si sente come bambino che riposa fiducioso tra le braccia della madre.

v. 3. «Lui... mia rupe... roccia di difesa»: per questi appellativi divini, usuati nel salmi, cfr. Sal 18,3; 46,8.12. «non potrò vacillare»: cfr. Sal 15,8; 124,1-5.

v. 4. «tutti insieme»: è segno di vigliaccheria coalizzarsi tutti per andare contro un innocente, che già di per sé è debole, «muro cadente». «muro cadente, recinto che crolla»: le immagini del mondo dell'edilizia, qui usate, indicano la debolezza del salmista, contro cui tutti si accaniscono, cfr. Ger 1,18-19; 15,20; Gb 30,14.

v. 5. «Con la bocca benedicono...»: con un parallelismo antitetico l'orante descrive i nemici, che sembrano essere stati prima amici, ma si sono rivelati poi falsi e ipocriti, cfr. Sal 28,3; 55,22; Prv 26,23-26; Sir 12,16.

vv. 6-7. Nella ripetizione del ritornello dei vv. 2-3 si sostituisce qui il sintagma «la mia salvezza» (v. 2) con «la mia speranza» (v. 6).

v. 9. «effondi il tuo cuore»: come la madre di Samuele, cfr. 1Sam 1,15; Sal 42,5; 142,3; Lam 2,19.

v. 10. «sono un soffio...»: considerazione sapienziale sulla nullità dell'esistenza umana, al di fuori della prospettiva religiosa salvifica, cfr. Sal 39,6-7; Is 40,15 Gb 7,7; Qo 1,10.

v. 12. Con una formula numerica nota ai saggi «Una parola ha detto, due ne ho udite» (cfr. Prv 6,16-17; 30,15-17; Am 1,3; Sir 25,7-11), il salmista introduce un oracolo divino (cfr. Sal 91,14-16; 95,8-11), proferito da un sacerdote o da un profeta cultuale nel tempio. «il potere appartiene a Dio... grazia»: è un'affermazione forte teologicamente. Alla lett: «il potere (‘ōz) appartiene a Dio, e a te, o Signore, la grazia (ḥesed)». In Dio convivono potere e grazia, potenza e misericordia. Nel contesto di fiducia del salmo, l'orante vuole dire che nessuno può fargli del male, perché solo Dio ha potere e forza su tutti e mostra benevolenza verso chi gli è fedele.

v. 13. «secondo le sue opere tu ripaghi...»: cfr. Sal 28,4; 31,24; 94,23. Si esprime il potere giudiziale di Dio secondo il principio della responsabilità personale sancito dal profeta Ezechiele (cfr. Ez 18). Nei vv. 12-13 c'è il passaggio dalla terza persona alla seconda. Il contenuto dell'oracolo diventata anche professione di fede.

Il v. 13 è ripreso da Mt 16,27; Rm 2,6-11; Ap 2,23. Per la «speranza» di v. 6, cfr. Rm 15,13.

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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Dead Island 2: Un Massacro di Divertimento tra Sole, Sangue e Satira


Un’Isola di Terrore e Divertimento


Dead Island 2 non è un gioco che chiede il permesso di esistere. Esplode sulla scena come una bottiglia molotov lanciata contro un'orda di zombie, con un'energia caotica e un'anima brutalmente satirica. Dimenticate le classiche apocalissi malinconiche e il senso di disperazione che permea tanti giochi di zombie: qui c'è il sole accecante di Los Angeles, ci sono missioni esilaranti e, soprattutto, un sistema di combattimento che trasforma ogni scontro in un balletto di distruzione.

Uno zombie mutante esplode in una nube tossica mentre il giocatore schiva abilmente l’attacco.

Un Combattimento Che Non Perdona


Il cuore pulsante del gioco è il sistema di combattimento corpo a corpo, che raggiunge un livello di brutalità e soddisfazione raramente visto nei titoli del genere. Ogni colpo si sente, ogni impatto lascia il segno. La meccanica “FLESH” (Fully Locational Evisceration System for Humanoids) permette di smembrare i non morti in modi realistici e raccapriccianti: colpire una gamba può farli crollare, spaccare una mascella significa vederli avanzare barcollando con la lingua penzolante. Il livello di dettaglio è quasi grottesco, ma è difficile non rimanerne affascinati.

Un sopravvissuto impugna una mazza chiodata mentre affronta un'orda di zombie in una strada illuminata dal sole di Los Angeles.

L'uso delle carte abilità aggiunge un ulteriore livello di personalizzazione. Non si tratta solo di statistiche: alcune modificano radicalmente lo stile di gioco. Ad esempio, una carta permette di curarsi eliminando gli zombie in modo brutale, incentivando uno stile di gioco aggressivo e adrenalinico. Questa meccanica impedisce al gioco di diventare monotono e spinge il giocatore a sperimentare.

Un Parco Giochi per la Sopravvivenza


Los Angeles, o meglio “HELL-A”, è il palcoscenico perfetto per questa carneficina. Non è un open world classico, ma una serie di aree connesse tra loro, ognuna delle quali con una personalità unica. Le ville di Beverly Hills nascondono storie macabre di ex-celebrità ormai divorate dal loro ego (e dagli zombie), mentre Venice Beach è un mix perfetto tra il paradiso dei surfisti e l’inferno dei non morti. Ogni angolo di questa città decadente racconta qualcosa, spesso con una vena ironica che prende in giro la cultura superficiale di Los Angeles.

Un combattimento intenso in un centro commerciale abbandonato, con effetti di smembramento realistici e schizzi di sangue.

Un momento che mi ha colpito è stata una missione in cui si doveva organizzare una festa di zombie per un influencer che voleva “l’evento definitivo”. Il risultato? Un massacro con musica EDM a tutto volume e una piscina riempita di budella. Questo tipo di umorismo dissacrante rende il gioco molto più memorabile di tanti altri titoli horror che si prendono troppo sul serio. A proposito di esperienze memorabili, chi è alla ricerca di titoli di nuova generazione potrebbe voler considerare di comprare giochi PS5, dove si trovano giochi che offrono un'immersione e un impatto visivo davvero unici.

Multiplayer e Coop: Caos in Compagnia


Giocare in solitaria è un’esperienza intensa, ma il vero divertimento emerge quando si entra in partita con amici o sconosciuti. Il matchmaking funziona in modo fluido, permettendo di unirsi ad altri senza problemi. C'è qualcosa di straordinariamente appagante nel coordinarsi per eliminare un’orda con attacchi combinati o nel ridere insieme quando un piano ben congegnato fallisce miseramente.

Un gruppo di giocatori in co-op coordina un attacco contro un gigantesco zombie corazzato vicino a una piscina.

Un aspetto meno noto, ma che ho apprezzato molto, è la fisica dei combattimenti in cooperativa: i corpi degli zombie reagiscono realisticamente ai colpi, creando momenti esilaranti. In una partita, un mio compagno ha colpito un non morto con una mazza elettrificata proprio mentre io gli davo fuoco: l’effetto è stato un’esplosione di fulmini e fiamme che ha trasformato la creatura in un falò ambulante.

Una Critica Esagerata?


Uno dei punti più discussi di Dead Island 2 è stato il suo lancio esclusivo su Epic Games Store. Certo, le critiche alla piattaforma sono legittime, ma spesso si dimentica di valutare il gioco per quello che offre. Se si riesce a mettere da parte questa polemica, il titolo dimostra di essere uno dei migliori esponenti del genere action-zombie degli ultimi anni.

Un’inquadratura in prima persona mostra il giocatore che lancia un cocktail molotov in un locale notturno infestato da non morti.

Conclusione: Un Massacro che Merita Attenzione


Dead Island 2 non cerca di rivoluzionare il genere, ma perfeziona la formula con stile, umorismo e un gameplay solido. È un gioco che celebra il caos e il divertimento sopra ogni cosa, offrendo un'esperienza memorabile per chi ama il genere. Se vi piace l’idea di trasformare Los Angeles in un campo di battaglia per non morti, questo gioco merita sicuramente la vostra attenzione.


noblogo.org/giochips5/dead-isl…



ergon logos di molleindustria su twine


versione statica, no musica, ita

solo...

quelle ()

SONO UN EROE SONO IL TUO EROE NEMICI PREVEDIBILI E MINACCE PREVEDIBILI TUTTO INTORNO A ME

A fast paced interactive storytelling piece that tries to be a meta-platform game based on the stream of consciousness of [...]
[...] it fails miserably [...]
[...] becomes a piece [...]
[...] non-linear kinetic visual [...]

VERTIGINE UN DILEMMA MORALE RIPRODUCIBILE MECCANICAMENTE

unidentified game object


il sito di molleindustria dove scaricare l'originale molleindustria.org/ergon_logos…

video dell'originale caricato da molleindustria 1 youtu.be/E0jWkF-TyWw

pagina archivio blog con breve descrizione e linkmolleindustria.org/node/283/

una versione dell'originale che si può provare onlineflashmuseum.org/ergon-logos/

versione twine zip su archive.org 2 archive.org/details/ergon_logo…

versione twine che si può provare onlinemedia.textadventures.co.uk/gam…

su 2 anche screenshot, schemi (che avevo fatto tempo fa, infatti alcune cose sono cambiate rispetto a quello che si vede nel 1) e un video

} ... {

traduzioni

(bifo legge una code poem)

fetish font

                                                                                                                                                                letteratura elettronica


log.livellosegreto.it/gomi/h2e…



[piriche]non sono quelli che non dentro non] volano le meteore mappe intiere di masonite fogliami durante il cielo a scoppio durezza come sale] magari domani dai muri


noblogo.org/lucazanini/piriche…



Ecco l'uomo


Predicazione su Giovanni 18,28-19,5

castopod.it/@jhansen/episodes/…
Ore 15. L'ora nona. È insolitamente buio e Pilato fa accendere qualche altra luce. “Non riesci a vedere la mano che hai davanti agli occhi”, scherza la moglie, che ha preso posto accanto a lui davanti a una tavola riccamente imbandita. Sembra stanca. È stata una lunga giornata e non ha dormito bene.

Nello stesso momento, non lontano da loro, uno dei tre crocifissi pronuncia la sua ultima parola sotto un cielo nuvoloso. Invoca il suo Dio. Poi muore.

Anche la sua sorte diventerà un argomento alla tavola di Pilato, perché ora la padrona di casa chiede al marito: “E – com'è andata la giornata?

Pilato si sfrega la fronte. Dice: “L'intera giornata è stata incentrata su un predicatore ebreo chiamato Gesù di Nazareth. In realtà non volevo dedicare molto tempo a lui. Lo volevo solo mandare via insieme ai suoi accusatori. Lasciare che decidessero loro stessi su di lui. Ma si trattava di una rivolta e di un reato capitale. Quindi non avevo scelta. Poi ho parlato con questo Gesù. Egli mise sfacciatamente in dubbio il mio potere. Questo potere mi era stato dato solo dall'alto. Con “dall'alto”, però, probabilmente non intendeva Roma, ma il Dio giudeo. Questo Gesù aveva comunque una strana idea del potere e del dominio. Era un re, ma il suo regno non era di questo mondo. Quindi non era interessato al potere politico in quanto tale, ma a qualche rozza fantasia religiosa che non capivo bene”.

Pilato racconta che all'inizio non gli importava nulla di tutta la faccenda e che poi è stato colto da uno strano senso di giustizia. Aveva cercato di far assolvere questo Gesù. Non voleva semplicemente far passare un'accusa così ingiusta.

E racconta come alla fine fallì: gli influenti giudei lo avevano sfacciatamente minacciato che lo avrebbero accusato di infedeltà all'imperatore se avesse rilasciato Gesù. “Erano decisi a vederlo crocifisso”. “Non è strano?”, dice la moglie di Pilato dopo aver riflettuto un po'. “Tu hai interrogato questo Gesù. Sei un governatore. Dotato di molto potere e non timido nell'usarlo per far fare alla gente la tua volontà. Sei un uomo libero. Ben lontano dal rango dei prigionieri o degli schiavi.

Eppure, alla fine, avevi le mani legate. Dovevi ballare al loro ritmo. Questo Gesù di Nazareth invece: è alla tua mercé. Arrestato e minacciato di morte. Eppure ha conservato la sua libertà. Che cosa ti ha detto “Il mio regno non è di questo mondo”?

“È proprio così che si è comportato. Come qualcuno che distaccato dalle costrizioni di questo mondo. Come qualcuno che ha qualcosa di completamente qualcosa di completamente diverso e, comunque vada, se lo tiene stretto”.

“Si preoccupava della verità”, dice ora Pilato. Gesù di Nazareth gli aveva detto che era per questo che era nel mondo. Coloro che erano di questa verità avrebbero ascoltato la sua voce e lo avrebbero seguito. Pilato prende un altro pezzo di focaccia, poi aggiunge: “Uno strano motivo per prendere la morte su di sé. Probabilmente quest'uomo avrebbe potuto ancora potuto salvarsi. Avrebbe potuto dire che avrebbe ritrattato. Non avrebbe voluto fare confusione e si sarebbe ripreso tutto. Ma chiunque venga nel mondo per portare la verità probabilmente si aggrappa anche a qualcosa di simile alla verità. – Che cos'è la verità? Gli ho detto. E credo che abbia capito che io trovo che penso sia piuttosto folle morire per una verità quando si può semplicemente cedere un po' e modificare un po' la propria verità. modificare la propria verità. Verità – che cos'è?”.

“Non voglio fare filosofia”, risponde la moglie, ”ma non pensi che potresti averlo detto solo per legittimarti? Non hai preso una decisione su di lui in base a ciò che ti sembrava vero, altrimenti ora sarebbe in giro o impegnato a preparare questa Pasqua ebraica.

Fin dall'inizio hai evitato di esprimere un giudizio chiaro su di lui. Inoltre, hai espresso il tuo giudizio non come una decisione personale, ma come un male necessario. Ma anche chi non prende una decisione prende una decisione. Se non prendi una decisione, una decisione viene presa per te. Non so molto di politica e di potere, Pilato, ma è così che deve essere, o le tue parole avrebbero salvato una vita e ristabilito la giustizia?”

Pilato si difende: “Ho provato tutto. Ho detto apertamente agli accusatori giudei che non vedevo alcuna colpa. Ho persino ricordato loro la tradizione di liberare un prigioniero durante la Pasqua ebraica, dando così la possibilità di abbandonare il loro piano. Non avrebbero perso nemmeno un po' della loro reputazione. Ma è stato un fallimento colossale. Ne approfittarono subito per far uscire di prigione un terrorista.

Ripetei ancora una volta che non avevo trovato alcuna colpa in lui. Portai ancora una volta Gesù davanti ai suoi accusatori. I miei soldati lo avevano già picchiato duramente. 'Ecco, che uomo!' dissi loro, sperando che lo guardassero davvero, questa povera e bizzarra figura che non doveva in alcun modo essere una minaccia per loro”.

“A volte mi chiedo”, dice sua moglie, ”se è questo che manca al mondo. Che guardiamo davvero, che vediamo davvero gli altri come persone. Il povero verme che sta davanti a te come prigioniero, torturato e minacciato di morte è un essere umano fatto di carne e sangue come te e me”.

Pilato risponde: “Un bel pensiero, ma impossibile, mia cara. 'Ecco, che uomo! Se lo dicessimo ai combattimenti dei gladiatori, non ci sarebbero più combattimenti, anche se i gladiatori stessi sono spesso molto orgogliosi di sé nonostante la paura della morte.

Ecco, che uomo! Se lo prendessimo sul serio prima che qualcuno invada un territorio senza tenere conto delle persone che lo abitano, allora non ci sarebbero più conquiste. Cosa sarebbe Roma senza conquiste? Ecco, che uomo!”. Se dovessimo prendere sul serio questa affermazione, quando un altro potente mette a tacere un avversario politico o lo elimina completamente, allora nemmeno l'imperatore sarebbe al sicuro dal giudizio del mondo. No, alla fine non è quello che intendevo. – Si sta facendo tardi. Parliamo di qualcos'altro domani”.

Con queste ultime parole, si alza e lascia la moglie a tavola. Più tardi, quella sera, Giuseppe d'Arimatea si presenta a Pilato e lo prega di permettergli di seppellire il corpo del crocifisso Gesù di Nazareth. Pilato è sorpreso, lo permette e poi va a letto. Ma quella notte egli stesso dorme male. Sogna di trovarsi da solo in una stanza vuota. Una vastità indefinibile lo circonda. Come se non fosse del tutto se stesso, si vede dall'alto. “Un povero verme”, pensa Pilato nel suo sogno. E poi sente una voce forte in lontananza: “Ecco, che uomo!”.

Abbiamo accompagnato Pilato e sua moglie per un po'. È un gioco mentale. Non sappiamo come Pilato stesso abbia pensato in seguito alla sentenza che aveva emesso, anche se i Vangeli ne danno accenni e diverse leggende al di fuori dei Vangeli trattano l'argomento. Come il dialogo tra Pilato e sua moglie anche il dialogo tra Pilato e Gesù affronta grandi temi della vita. Si tratta di libertà, verità e umanità.

Libertà e verità vanno di pari passo. Gesù, il prigioniero che in realtà è libero, parla a Pilato della verità. Dice: “Sono nato e venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità. Chi è dalla verità ascolta la mia voce”. Pilato, l'uomo libero che in realtà è prigioniero, non vuole sapere questa verità. Risponde: “Che cos'è la verità?” e sembra come noi oggi: di fronte al sovraccarico di informazioni e alla disinformazione, scrolliamo le spalle e diciamo: ‘Che cosa possiamo sapere con certezza?’ Oppure: “Come faccio a sapere se c'è un Dio o no?”. Allora è meglio non occuparsene affatto.

Quando si parla di verità, generalmente si pensa alle scoperte e alle prove scientifiche. La verità di Gesù va ben oltre. Si tratta di qualcosa di più della questione se la terra è rotonda o piatta, o se un'elezione o una prova è falsificata o meno.

Anche se queste domande sono ovviamente immensamente importanti e possono determinare il corso della vita di una persona. La verità di Gesù va oltre.

È fondamentale. La verità per cui è venuto nel mondo rompe la monodimensionalità di questo mondo. È una liberazione da catene che spesso possiamo solo intuire. Laddove la nostra finitezza ci impedisce di fare la cosa giusta, anche se la conosciamo meglio, Gesù spezza queste catene. Perché attraverso di lui la finitezza è superata. Non siamo definiti da ciò che siamo considerati qui sulla terra. La nostra vera umanità contiene molto di più: è caratterizzata fino in fondo dall'amore di Dio. Gesù porta nel mondo la verità tra l'uomo e Dio. Egli incarna la verità della colpa umana e del perdono divino, dell'amore e dell'eternità. Questa verità ci rende liberi. Ci dà la speranza che non è mai inutile agire nel modo che abbiamo riconosciuto come giusto, anche se il mondo a volte lo fa sembrare inutile. Questa verità ci rende liberi, perché parla delle persone come dovremmo vederli realmente.


noblogo.org/jens/ecco-luomo



Crosby, Stills, Nash & Young - Deja Vu (1970)


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Déjà Vu è il secondo album in studio di Crosby, Stills & Nash, e il loro primo come quartetto con Neil Young. Fu pubblicato nel marzo 1970 dalla Atlantic Records. Fu in cima alla classifica degli album pop per una settimana e generò tre singoli nella Top 40: “Woodstock”, “Teach Your Children” e “Our House”. Fu ripubblicato nel 1977 e un'edizione ampliata è stata pubblicata nel 2021 per celebrare il suo cinquantesimo anniversario. Nel 2003, l'album fu classificato al n. 148 nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi della rivista Rolling Stone, e in seguito fu classificato al n. 220 nell'edizione del 2020 della lista. Certificato 7 volte platino dalla RIAA, le vendite dell'album ammontano attualmente a oltre 8 milioni di copie. Rimane l'album più venduto nella carriera di ogni membro fino ad oggi.


Ascolta: album.link/i/321974224



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Crosby, Stills, Nash & Young - Deja Vu (1970)


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Déjà Vu è il secondo album in studio di Crosby, Stills & Nash, e il loro primo come quartetto con Neil Young. Fu pubblicato nel marzo 1970 dalla Atlantic Records. Fu in cima alla classifica degli album pop per una settimana e generò tre singoli nella Top 40: “Woodstock”, “Teach Your Children” e “Our House”. Fu ripubblicato nel 1977 e un'edizione ampliata è stata pubblicata nel 2021 per celebrare il suo cinquantesimo anniversario. Nel 2003, l'album fu classificato al n. 148 nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi della rivista Rolling Stone, e in seguito fu classificato al n. 220 nell'edizione del 2020 della lista. Certificato 7 volte platino dalla RIAA, le vendite dell'album ammontano attualmente a oltre 8 milioni di copie. Rimane l'album più venduto nella carriera di ogni membro fino ad oggi.


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SALMO - 61 (60)


PREGHIERA DI UN ESILIATO1 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Di Davide.

2 Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera.

3 Sull'orlo dell'abisso io t'invoco, mentre sento che il cuore mi manca: guidami tu sulla rupe per me troppo alta.

4 Per me sei diventato un rifugio, una torre fortificata davanti al nemico.

5 Vorrei abitare nella tua tenda per sempre, vorrei rifugiarmi all'ombra delle tue ali.

6 Tu, o Dio, hai accolto i miei voti, mi hai dato l'eredità di chi teme il tuo nome.

7 Ai giorni del re aggiungi altri giorni, per molte generazioni siano i suoi anni!

8 Regni per sempre sotto gli occhi di Dio; comanda che amore e fedeltà lo custodiscano.

9 Così canterò inni al tuo nome per sempre, adempiendo i miei voti giorno per giorno.

_________________Note

61,1 Suppliche e lamenti per la situazione difficile dell’orante e per la sua lontananza dal tempio di Gerusalemme si intrecciano, in questo salmo di lamentazione, con la preghiera per il re e per la stabilità della sua discendenza.

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Approfondimenti


L'esule prega con nostalgia il Signore Supplica individuale (+ motivi di fiducia e regali)

Il salmista, in una situazione difficile e lontano dalla sua terra, supplica il Signore, suo rifugio, sua rupe e torre di salvezza, di essere salvato. La simbologia è di carattere spaziale, temporale, regale e di intimità (cfr. v. 5). Questo salmo, insieme ai due successivi (Sal 62; 63), forma un trittico per affinità di simboli e per l'invocazione di Dio come «rupe» (ṣûr). Nota specifica del salmo è il riferimento ai «voti». Il Signore li ha ascoltati (v. 6) e l'orante li «scioglierà» adempiendoli (v. 9). A livello di struttura c'è un'inclusione con il verbo «ascoltare» (šm‘) nei vv. 2 e 6 e con l'espressione «miei voti» (nᵉdārāy) nei vv. 6 e 9. I vv. 4 e 6 nell'originale sono introdotti da «perché»; la motivazione del v. 4 segue a una supplica (v. 3) e quella del v. 6 succede a un proposito (v. 5).

Divisione: * v. 2: introduzione; * vv. 3-8: supplica: * v. 9: ringraziamento.

v. 2. «Ascolta»: l'invocazione sarà esaudita nel v. 6, ove, in inclusione con questo versetto, il salmista afferma di essere stato ascoltato. «il mio grido»: ill «grido», In parallelismo con «preghiera», è qui quello di lamento e di dolore (cfr. Sal 17,1; Ger 7,16), mentre altrove può essere di gioia (cfr. Sal 30,6; Is 48,20).

v. 3. «confini della terra»: l'espressione è vaga. Può indicare l'orizzonte (Sal 19,7; 135,7) e anche la lontananza (Is 5,26; 42,10; 43,6). Qui può richiamare l'esilio o un paese straniero, ma più in generale sembra essere un'iperbole per indicare la lontananza. «rupe inaccessibile»; è il monte del tempio, la santa montagna di Sion, una volta piazzaforte gebusea, cfr. 27,5.

v. 4. «Tu sei per me rifugio»: è la motivazione dell'invocazione del v. 3. Con inevitabile risonanza il salmista è passato dall'identificazione della «rupe inaccessibile», come luogo, all'identificazione come persona. Dio è infatti «rifugio» e «torre salda» davanti al nemico, cfr. Sal 18,3; Prv 18,10. Dio stesso, «rifugio», conduce come un pastore alla rupe di rifugio che è il suo tempio.

v. 5. «Dimorerò..»; alla lett. «Voglio dimorare» (il verbo ebraico è un coortativo). In questo versetto appaiono immagini che denotano intimità unitamente a protezione, di fesa, diritto d'asilo. «nella tua tenda»: Si riferisce al tempio con un richiamo alla «tenda del convegno» del deserto, cfr. Sal 15,1. «all'ombra delle tue ali»: Sal 57,2; 63,8.

v. 6. «perché tu, Dio, hai ascoltato i miei voti...»: si indica la motivazione del proposito del v. 5. Un probabile oracolo divino, ricevuto tramite un sacerdote nel tempio (Sal 4,4; 65,3), dà la sicurezza al salmista dell'esaudimento divino. «i miei voti»: si tratta qui della prima parte di un voto (riguardante Dio), cioè di richieste che vengono esaudite, mentre, nel v. 9 della seconda parte, di adempimenti susseguenti alle promesse fatte a Dio nell'atto di invocarlo, riguardanti l'uomo. «l'eredità»: la voce «eredità» (yᵉrušah) è preferita da Dt 2-3 e Ger 32, e riguarda il possesso della terra promessa, così come indica il verbo da cui deriva yrš (= ereditare).

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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Verità?


Predicazione su Giovanni 18,28-19,5

castopod.it/@jhansen/episodes/…
Questo brano offre moltissimi spunti per la predicazione partendo dal fatto che alla fine, e questo mi sembra l’obiettivo dell’Evangelista Giovanni, tutti si lavano le mani: i religiosi consegnano Gesù a Pilato con le parole: «A noi non è lecito far morire nessuno», Pilato si lava le mani e trova la via di uscita in un veloce referendum in cui deve decidere il popolo. Il popolo sceglie Barabba, ma in fondo è indifferente, uno deve pure morire.

Tutti si lavano le mani. E varrebbe un sermone intero per guardare meglio questa catena di lavaggio delle mani e forse anche della coscienza.

Io invece vorrei fermarmi su due parole di Pilato, visto che l’incontro di Gesù con Pilato è proprio al centro dei nostri versetti: «Che cos’è verità?» e «Ecco l’uomo!».

1. Che cos’è verità?


Pilato disse: «Che cos’è verità?» Pilato forse lo chiede perché l’incontro con Gesù lo ha coinvolto più di quanto avesse pensato prima, lo vedremo poi al secondo punto. Pilato però, a questa domanda, non riceve alcuna risposta. Comunque arriva alla conclusione: Io non trovo colpa in Gesù.

Che cos’è verità? Pilato non lo viene a sapere. Ma anche la storia umana non sembra avere una risposta a questa domanda: Che cos’è verità?

Infatti, verità o non verità è una diatriba di tutti tempi: filosofi, teologi e tanti altri pensatori da millenni cercano di dare una risposta.

Per la gente comune, fino a pochi decenni fa, la verità era una cosa veramente accaduta. Ciò che si vedeva nella Televisione o si leggeva nei giornali era vero, perché reale, raccontato come accaduto, portato da giornalisti nelle nostre case via etere. Verità è se il racconto combacia con l’accaduto.

Semplice, ma per le generazioni fino agli anni 80 era così. E questa idea di verità, cioè di cose realmente accadute, si faceva spazio anche nelle letture della letteratura antica, ma soprattutto per la Bibbia. Abbiamo spesso applicato l’idea del racconto biblico come un racconto realmente accaduto senza tenere conto che chi raccontava aveva un’idea completamente diversa di verità, cioè che ciò che veniva raccontato non per forza doveva essere reale nel nostro modo di pensare e di vedere le cose.

Dagli anni 80 in poi però, la questione della verità vista come realtà, cambia. Il sociologo e teorico dei mass-media statunitense Neil Postmann ci ha messo in guardia davanti al fatto che ciò che la televisione ci presenta non per forza dev’essere vero nel senso reale. Postman infatti si pone il problema che per una persona normale è difficile verificare se le cose stanno veramente come raccontato dalla televisione.

Infatti, Postmann dice che nei telegiornali le notizie sono volutamente messe in fila senza una logica, perché così è impossibile verificare.

Oggi più che mai sappiamo che non ci possiamo fidare della Televisione e nemmeno di ciò che ci viene raccontato dai social media, cioè Facebook, Twitter e pure youtube. Non solo non possiamo più controllare nel mare delle notizie se una notizia è vera o no, ma siamo inondati di fake-news, meglio: di notizie false volutamente messe in giro, una volta si chiamavano bugie.

Oggi le fake-news servono alla politica, Trump è uno che mette in giro notizie false per screditare i suoi avversari, e se ci mettessimo a controllare la verità dei tweet dei nostri politici che talvolta soffrono di bulimia virtuale, vedremmo quante bugie sono in giro, ma soprattutto che tutto il sistema si basa su bugie, su notizie false.

Dalla fiducia nei mass media come TV e giornali siamo arrivati a dover ammettere che meglio non fidarsi e non cadere nelle trappole delle fake-news, delle bugie diventate socialmente accettate e utilizzate per il proprio vantaggio. E come non caderci, se pure giornalista talvolta ci cascano senza nemmeno fare un controllo.

Nella storia la verità invece era spesso vista come proprietà. Io ho la verità. E chi non l’aveva lo ha sentito sulla propria pelle, perché dichiarato eretico, persona senza diritto alla vita.

Insomma, la questione della verità ha tante sfaccettature.

Il Salmista del Salmo 25 prega: Guidami nella tua verità e ammaestrami; poiché tu sei il Dio della mia salvezza.

E così quando la Bibbia parla di verità, la lega sempre a Dio e alla salvezza. Aggiungiamo a questa l’affermazione di Gesù: Io sono la via, la verità e la vita. Gesù non dice “io ho la verità” ma “io sono la verità”.

E allora impariamo che la verità non è un possesso, la verità non è a mia disposizione. Il modo giusto per affrontare la questione della verità è relazione, relazionarsi con colui è la verità. Questa relazione cambia la persona coinvolta.

Pilato ne è un esempio, e lo vediamo alla sua affermazione finale: ecco, l’uomo!

Pilato cambia e noi possiamo cambiare nella relazione con la verità. Possiamo cambiare in modo che non la vediamo più come possesso, la relazione con la verità può fare in modo che siamo più critici verso ciò che ci arriva via internet o TV – non per caso il pastore della mia chiesa nativa ci ha insegnato: non prendere mai niente per scontato, provare per approvare. La relazione con la verità ci cambia in modo che anche la nostra relazione con il prossimo e con il Creato cambia e viene integrata nella partecipazione alla verità.

Ma veniamo al secondo punto.

2. Ecco, l’uomo


Ecco, l’uomo, due parole che hanno ispirato pittori, compositori e anche tanti scrittori. Nel nostro brano è il culmine dell’incontro fra Gesù e Pilato. Ciò che per Pilato forse era una domanda filosofica e che poi – l’abbiamo visto – diventa una questione di relazione e cambiamento, va oltre la narrazione di come continua la passione di Gesù.

Nel suo romanzo satirico “il maestro e Margherita” lo scrittore russo Michail Bulgakov dà un ampio spazio all’incontro fra Pilato e Gesù: quando Pilato chiede a Gesù quale fosse il suo messaggio, la figura del romanzo Jeschua afferma: ci sarà un Regno di verità in cui non ci sarà più alcuna violenza. Ed ecco, l’ecco l’uomo, va oltre la questione della relazione della verità e prospetta una direzione che la relazione con la verità può portare. Pilato si ferma qui, non esce dal suo ruolo.

A noi rimane la domanda: ci vogliamo fermare all’ecco l’uomo o vediamo ciò che Bulgakov ha trovato come conseguenza della relazione con la verità? Gesù, andando avanti, continua la sua strada della giustizia, di una nuova legge, quella dell’amore che prende sul serio tutti gli esseri umani, è la via che mette in dubbio il potere che Pilato sembra esercitare, una via dal basso che nella impotenza della croce dimostra la sua forza.

Andiamo oltre all’ecco l’uomo, mettiamoci in relazione con la verità e di conseguenza con gli altri e con il creato, affinché la violenza, l’oppressione, l’emarginazione non trovino più spazio.


noblogo.org/jens/verita



NOVITÀ DI VENERDÌ 7/3/25.


Si continua con le novità della prima settimana di marzo.

NARRATIVA:

  • PRIMAVERA IN SIBERIA di Artem Mozgovoy (Astoria). Siberia, pieni anni '80: Alexej, ragazzo timido e sensibile, si rifugia nella poesia per sfuggire alla squallida realtà di una Russia in dissoluzione. È in questo momento che si affaccia per lui il primo amore: il figlio di un agente del KGB. I due ragazzi sperimentano così l'odio e la repressione per un'identità che vorrebbe essere vissuta con libertà e determinazione. Per saperne di più: scheda libro.
  • STORIA DI UN MEMORABILE PERDENTE di Marco Scardigli (Solferino). La vita romanzata di Luciano Manara, sfortunato eroe milanese risorgimentale. Dalle Cinque Giornate di Milano fino alla tragica battaglia per la Repubblica romana, a raccontare tutta la storia è il fidato stalliere Italo. Per saperne di più: scheda libro.

NOIR, GIALLI E THRILLER:

  • DANZA MORTALE di Enrica Aragona (Newton Compton). Roma. Il rapimento di una bambina all'uscita della scuola di danza riapre il caso del famigerato “killer delle ballerine”, risalente a trent'anni prima. La commissaria Nadia Montecorvo indaga sui legami torbidi che legano i protagonisti della vicenda: familiari della bambina e personale di servizio. La macabra tragedia, però, è dietro l'angolo... anzi: sotto il ponte Marconi, sul Tevere. Per saperne di più: scheda libro.
  • OTTO INDAGINI PER IL GIUDICE DEE di Robert van Gulik (ObarraO). Finalmente pubblicati in Italia gli otto racconti che completano il ciclo del giudice Dee, investigatore dell'antica Cina, corredati dalle illustrazioni dello stesso van Gulik. Per saperne di più: scheda libro.

SAGGISTICA:

  • IL CORPO DEGLI EROI di Antonio Camillo Gibelli (Bollati Boringhieri). Sottotitolo: Medici naturalisti e patrioti in un carteggio di Adelaide Cairoli, 1862-1871. Si tratta della fitta corrispondenza tra Adelaide Cairoli (madre dei fratelli Cairoli, patriota, definita come modello di “madre della nazione”) e Costanza Mantegazza, sposata con il medico e botanico Giuseppe Gibelli (antenato dell'autore). Le lettere riguardano la medicina dell'epoca e le ricerche farmacologiche, in rapporto alla lotta risorgimentale: la ferita di Garibaldi in Aspromonte, le malattie che colpirono i giovani patrioti, gli effetti che la guerra e le battaglie ebbero sui corpi dei combattenti. Per saperne di più: scheda libro.
  • L'ABBRACCIO DEL MARE di Fabio Fiori (Ediciclo). Un libretto della collana Piccola filosofia di viaggio che raccoglie riflessioni e impressioni sul nuoto nel Mediterraneo, come attività spirituale di pace e riflessione. Per saperne di più: scheda libro.
  • ALL'IMPERFETTO DELL'OBIETTIVO – RICORDI E RITRATTI di Robert Doisneau (Contrasto). “È sempre all’imperfetto dell’obiettivo / che coniughi il verbo fotografare” è un verso del poeta Jacques Prévert dedicato a Doisneau, fotografo della vita semplice e quotidiana di Parigi. Questa è la sua autobiografia, corredata da 35 fotografie, contenente (come da sottotitolo) ricordi, aneddoti, episodi e incontri. Per saperne di più: scheda libro.
  • GIUDA ISCARIOTA di Sergej Nikolevič Bulgakov (EDB). Il mistero della figura di Giuda è al centro di questo due scritti di Sergej Bulgakov, riflessioni che si interrogano sul ruolo fondamentale che ebbe il famigerato tradimento all'interno della realizzazione del disegno divino. Per saperne di più: scheda libro.
  • MUNCH – IL GRIDO INTERIORE (Moebius). Catalogo della mostra esposta a Palazzo Bonaparte (Roma, 11 febbraio – 2 giugno 2025). Un aspetto abbastanza inedito viene preso in considerazione nei saggi contenuti in questo volume: il rapporto di Edvard Munch con l'Italia. Qui i dettagli della mostra. Per saperne di più: scheda libro.

INFANZIA E RAGAZZI:

  • IL TRENINO DEGLI ANIMALI DELLA GIUNGLA di Liv Wan (Doremì Junior). Esattamente come il suo titolo gemello uscito a febbraio con gli animali della fattoria, anche questo è un libro-puzzle i cui pezzi formano un trenino. Età di lettura: dai 3 anni. Per saperne di più: scheda libro.

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Forze di polizia europee a statuto militare: nel vertice ospitato dai carabinieri si è parlato di formazione, tutela ambientale, cyber ed AI


L'Arma dei Carabinieri ha organizzato a Vicenza, presso la Caserma Chinotto, sede del Centro di Eccellenza per le Polizie di Stabilità (CoESPU), una conferenza quadripartita di Vertice (G4) tra le Gendarmerie e Forze di Polizia a statuto militare di Italia, Francia, Spagna e Portogallo.

Hanno partecipato il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo, il Direttore Generale della Gendarmeria Nazionale francese, Gen. d'Armata Hubert Bonneau, il Comandante Generale della Guardia Nazionale Repubblicana portoghese, Gen. C.A. Rui Alberto Ribeiro Veloso e il Direttore Aggiunto Operativo della Guardia Civil, Gen. C.A. Manuel Llamas Fernàndez. L'incontro, ha rappresentato un'importante occasione per rafforzare ulteriormente i legami di cooperazione. Le quattro Istituzioni di polizia a competenza generale fanno parte della FIEP (International Association of Gendarmeries and Polices Forces with Military Status), istituita il 12 maggio del 1994 a Madrid, la cui presidenza è stata ceduta lo scorso anno dall'Arma dei Carabinieri alla Gendarmeria Nazionale Francese.

Nel corso del vertice è stato fornito risalto alle tematiche di maggiore rilevanza strategica, quali: la formazione congiunta, la tutela ambientale, il settore cyber e l'Intelligenza Artificiale. In riferimento alla formazione congiunta è stata sottolineata l'importanza di valorizzare i percorsi formativi del personale quale processo continuo di crescita umana, valoriale e professionale che caratterizza la vita di ogni militare, fornendogli gli strumenti necessari per svolgere efficacemente i propri compiti istituzionali anche nella dimensione della cooperazione interforze nel contesto europeo. In relazione alla tutela ambientale, settore in cui l'Arma è impegnata con i suoi oltre 7.000 Carabinieri forestali, si è posto l'accento sulla promozione di una comune visione strategica attraverso lo svolgimento di periodiche riunioni finalizzate a condividere e potenziare le conoscenze tecnico-informatiche di settore.

In occasione della trattazione della tematica cyber è stata confermata l'importanza dello scambio di progetti relativi alla prossimità digitale, ovvero delle pratiche di formazione mirate all'aumento di capacità d'intelligence e d'investigazione sulla criminalità informatica, focalizzando l'attenzione anche sul costante aggiornamento dei punti di contatto (PoC) delle 4 Forze di polizia a statuto militare, quale fattore essenziale per assicurare la piena funzionalità di scambi informativi.

Sull'intelligenza artificiale, invece, è stata manifestata la volontà di favorire la condivisione di piani strategici comuni di impiego dell'AI all'interno dei vari asset delle Gendarmerie, dalla logistica, alle procedure amministrative, alla formazione, fino agli aspetti operativi, sempre nel rispetto delle specificità e dei vincoli legali in ambito nazionale ed europeo.

Il Comandante Generale dell'Arma Luongo, dopo aver salutato e ringraziato le massime autorità delle Gendarmerie estere per la convinta partecipazione all'evento, ha illustrato l'elemento distintivo e condiviso tra le stesse: “è il complesso reticolo territoriale delle nostre Forze, indiscutibile valore aggiunto sia per i flussi informativi, sia per la protezione delle infrastrutture critiche sul territorio, caratteristiche che sono codificate nel nostro DNA e costituiscono i presupposti per il successo del nostro modello, quello della Gendarmeria, nel passato come nel presente”. Il Generale ha messo poi in evidenza la solidità dei valori che accomunano l'Arma dei Carabinieri, la Gendarmeria Nazionale francese, la Guardia Civil e la Guardia Nazionale Repubblicana portoghese: “valori radicati nella storia, nelle tradizioni e nel quotidiano sacrificio delle nostre donne e dei nostri uomini. È su queste fondamenta indiscutibili che poggia la nostra capacità di affrontare le sfide di oggi e di domani”. Nel concludere si è soffermato sull'importanza di saper affrontare le nuove sfide: “abbiamo il dovere di guardare agli scenari futuri non con timore, ma con l'ambizione e la responsabilità di esserne protagonisti non per subirne i cambiamenti, ma per saperli interpretare e guidare”.

Le Istituzioni che si sono riunite a Vicenza collaborano da anni per semplificare, nel rispetto degli accordi internazionali vigenti e delle normative nazionali, la reciproca fruizione di informazioni ed esperienze nei settori delle risorse umane, dell'organizzazione di servizi, della tecnologia, della logistica e degli affari internazionali. I vertici delle quattro Istituzioni hanno espresso la loro piena soddisfazione per i risultati raggiunti durante l'incontro di cooperazione internazionale, sottolineando la comune volontà di proseguire e intensificare la collaborazione in tutti i settori strategici di interesse comune. Al termine della conferenza, è stato ribadito l'impegno a dare seguito alle discussioni attraverso la definizione di piani d'azione concreti e la realizzazione di iniziative congiunte, al fine di garantire una maggiore efficienza delle Forze di Polizia nell'ambito della sicurezza per i cittadini dei rispettivi Paesi.

#cooperazioneinternazionaledipolizia #armadeicarabinieri #gendarmerienationale #guardia civil #guardiarepubblicanaportoghese #tutelaambientale #cybersecurity #AI

@Attualità


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Forze di polizia europee a statuto militare: nel vertice ospitato dai...


Forze di polizia europee a statuto militare: nel vertice ospitato dai carabinieri si è parlato di formazione, tutela ambientale, cyber ed AI


L'Arma dei Carabinieri ha organizzato a Vicenza, presso la Caserma Chinotto, sede del Centro di Eccellenza per le Polizie di Stabilità (CoESPU), una conferenza quadripartita di Vertice (G4) tra le Gendarmerie e Forze di Polizia a statuto militare di Italia, Francia, Spagna e Portogallo.

Hanno partecipato il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo, il Direttore Generale della Gendarmeria Nazionale francese, Gen. d'Armata Hubert Bonneau, il Comandante Generale della Guardia Nazionale Repubblicana portoghese, Gen. C.A. Rui Alberto Ribeiro Veloso e il Direttore Aggiunto Operativo della Guardia Civil, Gen. C.A. Manuel Llamas Fernàndez. L'incontro, ha rappresentato un'importante occasione per rafforzare ulteriormente i legami di cooperazione. Le quattro Istituzioni di polizia a competenza generale fanno parte della FIEP (International Association of Gendarmeries and Polices Forces with Military Status), istituita il 12 maggio del 1994 a Madrid, la cui presidenza è stata ceduta lo scorso anno dall'Arma dei Carabinieri alla Gendarmeria Nazionale Francese.

Nel corso del vertice è stato fornito risalto alle tematiche di maggiore rilevanza strategica, quali: la formazione congiunta, la tutela ambientale, il settore cyber e l'Intelligenza Artificiale. In riferimento alla formazione congiunta è stata sottolineata l'importanza di valorizzare i percorsi formativi del personale quale processo continuo di crescita umana, valoriale e professionale che caratterizza la vita di ogni militare, fornendogli gli strumenti necessari per svolgere efficacemente i propri compiti istituzionali anche nella dimensione della cooperazione interforze nel contesto europeo. In relazione alla tutela ambientale, settore in cui l'Arma è impegnata con i suoi oltre 7.000 Carabinieri forestali, si è posto l'accento sulla promozione di una comune visione strategica attraverso lo svolgimento di periodiche riunioni finalizzate a condividere e potenziare le conoscenze tecnico-informatiche di settore.

In occasione della trattazione della tematica cyber è stata confermata l'importanza dello scambio di progetti relativi alla prossimità digitale, ovvero delle pratiche di formazione mirate all'aumento di capacità d'intelligence e d'investigazione sulla criminalità informatica, focalizzando l'attenzione anche sul costante aggiornamento dei punti di contatto (PoC) delle 4 Forze di polizia a statuto militare, quale fattore essenziale per assicurare la piena funzionalità di scambi informativi.

Sull'intelligenza artificiale, invece, è stata manifestata la volontà di favorire la condivisione di piani strategici comuni di impiego dell'AI all'interno dei vari asset delle Gendarmerie, dalla logistica, alle procedure amministrative, alla formazione, fino agli aspetti operativi, sempre nel rispetto delle specificità e dei vincoli legali in ambito nazionale ed europeo.

Il Comandante Generale dell'Arma Luongo, dopo aver salutato e ringraziato le massime autorità delle Gendarmerie estere per la convinta partecipazione all'evento, ha illustrato l'elemento distintivo e condiviso tra le stesse: “è il complesso reticolo territoriale delle nostre Forze, indiscutibile valore aggiunto sia per i flussi informativi, sia per la protezione delle infrastrutture critiche sul territorio, caratteristiche che sono codificate nel nostro DNA e costituiscono i presupposti per il successo del nostro modello, quello della Gendarmeria, nel passato come nel presente”. Il Generale ha messo poi in evidenza la solidità dei valori che accomunano l'Arma dei Carabinieri, la Gendarmeria Nazionale francese, la Guardia Civil e la Guardia Nazionale Repubblicana portoghese: “valori radicati nella storia, nelle tradizioni e nel quotidiano sacrificio delle nostre donne e dei nostri uomini. È su queste fondamenta indiscutibili che poggia la nostra capacità di affrontare le sfide di oggi e di domani”. Nel concludere si è soffermato sull'importanza di saper affrontare le nuove sfide: “abbiamo il dovere di guardare agli scenari futuri non con timore, ma con l'ambizione e la responsabilità di esserne protagonisti non per subirne i cambiamenti, ma per saperli interpretare e guidare”.

Le Istituzioni che si sono riunite a Vicenza collaborano da anni per semplificare, nel rispetto degli accordi internazionali vigenti e delle normative nazionali, la reciproca fruizione di informazioni ed esperienze nei settori delle risorse umane, dell'organizzazione di servizi, della tecnologia, della logistica e degli affari internazionali. I vertici delle quattro Istituzioni hanno espresso la loro piena soddisfazione per i risultati raggiunti durante l'incontro di cooperazione internazionale, sottolineando la comune volontà di proseguire e intensificare la collaborazione in tutti i settori strategici di interesse comune. Al termine della conferenza, è stato ribadito l'impegno a dare seguito alle discussioni attraverso la definizione di piani d'azione concreti e la realizzazione di iniziative congiunte, al fine di garantire una maggiore efficienza delle Forze di Polizia nell'ambito della sicurezza per i cittadini dei rispettivi Paesi.

#cooperazioneinternazionaledipolizia #armadeicarabinieri #gendarmerienationale #guardia civil #guardiarepubblicanaportoghese#tutelaambientale #cybersecurity #AI

@attualita@diggita.com


Segui il blog e interagisci con i suoi post nel fediverso. Scopri dove trovarci:l.devol.it/@CoopIntdiPoliziaTutti i contenuti sono CC BY-NC-SA (creativecommons.org/licenses/b…)Le immagini se non diversamente indicato sono di pubblico dominio.



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La prima cosa da fare dopo aver installato Linux



Cambiare il comportamento del tasto ALT. Subito.

Di default, Linux Mint (e, immagino, anche altre distro) gli assegna il potere di trascinare la finestra in giro per il desktop, con la pressione associata del click sinistro; ebbene, qualcuno in alto ha deciso che, statisticamente, sia più frequente che usare il modificatore ALT assieme al mouse.

“Eh, di sicuro sarà un problema solo tuo: starai usando Windows in una VM o una robaccia, sempre di Windows, (non)emulata in Wine”.

No. Anche con Blender: provate a selezionare un edge loop con ALT+LMB, poi sappiatemi dire.

Quindi, per evitare di impazzire, procedura in Mint Cinnamon, non so altrove: tasto super, cercate finestre, andate in comportamento e in tasto speciale di spostamento e ridimensionamento finestre dimenticate ALT e impostate SUPER.


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La prima cosa da fare dopo aver installato Linux


Cambiare il comportamento del tasto ALT. Subito.

Di default, Linux Mint (e, immagino, anche altre distro) gli assegna il potere di trascinare la finestra in giro per il desktop, con la pressione associata del click sinistro; ebbene, qualcuno in alto ha deciso che, statisticamente, sia più frequente che usare il modificatore ALT assieme al mouse.

“Eh, di sicuro sarà un problema solo tuo: starai usando Windows in una VM o una robaccia, sempre di Windows, (non)emulata in Wine”.

No. Anche con Blender: provate a selezionare un edge loop con ALT+LMB, poi sappiatemi dire.

Quindi, per evitare di impazzire, procedura in Mint Cinnamon, non so altrove: tasto super, cercate finestre, andate in comportamento e in tasto speciale di spostamento e ridimensionamento finestre dimenticate ALT e impostate SUPER.




I puristi di Pino Daniele, 30 e passa anni fa, e NapulƏ che è restata una carta sporca



Non sono un adoratore di Pino. Mi piace ascoltare le sue canzoni quando capita, alcune le reputo enormi, ma non è tra gli autori che voglio riascoltare e riascoltare. Inoltre, sono un suo conterraneo, ma con quella terra ho un rapporto più conflittuale, un conflitto che si intensifica col tempo ma che, probabilmente, giungerà alla pace prima o poi. Nel senso che mi pacificherò e rinnegherò per sempre quegli anni e quei luoghi della mia vita, perché sono storie che meritano solo questo.

Qualche volta, periodicamente, sento il bisogno di mettere per iscritto il mio rapporto, appunto, con Napoli e la sua provincia; nella mia testa sarebbe un testo di fuoco, una lunga tirata ricca di fervore e passione, poi penso (sempre periodicamente) che non ne vale la pena e che per Napoli e provincia ho già sprecato troppa della mia vita. E poi, a che pro? Pino Daniele ha già detto tutto quello che c'era da dire e meglio di come potrei farlo io in diecimila parole e diecimila anni.

NapulƏ è 'na carta sporcƏ e nisciunƏ sƏ nƏ 'mportƏ e ognunƏ aspettƏ 'a ciortƏ.

Tutto il resto è superfluo, l'unico mio contributo possibile è l'aggiunta degli schwa, perché il napoletano è il dialetto (o la lingua, distinzione di cui si occupano gli studiosi, io propendo per il primo) degli schwa e bisogna metterselo in testa e usarli.

Negli anni Novanta, facevo le superiori e c'era un amico, lui, adoratore di Pino Daniele. Aveva la macchina, in quanto pluriripetente, e in macchina aveva le cassette, chiaramente Mixed by Erry: va bene l'adorazione, ma fino a quando non deve scontrarsi col vile denaro. E una cassetta di Pino, il Pino per antonomasia, era sempre nell'autoradio. Lo stereo, quello lì.

L'amico, tuttavia, non si stancava di ripeterlo a caso nel corso dei mesi e delle discussioni: Pino Daniele non è più quello di una volta, si è commercializzato.
Non ho mai approfondito e non gliel'ho mai chiesto, ipotizzo che il punto di rottura sia stato l'album Che Dio ti benedica. Lettore di passaggio arrivato sin qui, sappi che il mio amico non era l'unico a pensarla così e, estendendo il discorso a qualsiasi musicista sulla terra, ci sarà sempre un momento, ci sarà sempre qualcuno a dire di lui “è diventato commerciale”. È il modo più immediato ed efficace per diventare esperti di musica.

Io, che esperto di musica non sono, penso che l'unico modo per non diventare commerciali sia scriversi i pezzi, arrangiarseli e ascoltarseli in cuffia, da solo, o portarli in giro gratuitamente. Diversamente, perché di qualcosa si deve campare questa presunta commercializzazione è una delle prime fasi del processo. Non è neanche scolpito nella pietra il fatto che l'artista voglia, artisticamente, morire così come è nato, ne abbia la forza o l'ispirazione; non essendo un artista, non devo preoccuparmene, una preoccupazione in meno.

Con l'amico ogni tanto ci si scrive su Whatsapp (non è il tipo da usare mezzi più sani), la prossima volta potrei chiedergli se il suo pensiero sia cambiato nel tempo. Solo quando sarà, però, perché con gli amici di scuola è, solitamente, meglio tenere una certa distanza.


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In un solo battito di palpebre di una montagna



Una montagna ha battuto le palpebre e in quel tempo sono nato, vissuto e morto. La montagna non si è accorta della meschinità della mia esistenza umana,come se non fossi mai esistito. Non avrò vissuto abbastanza da vedere una montagna battere una sola volta le palpebre; nessuno vive così a lungo da percepirne il movimento.


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Come sganciarsi da Gmail & C. ricorrendo a strumenti gratuiti



Aprile 2025. Viviamo tempi in cui sarebbe preferibile non dipendere da colossi che potrebbero diventare ostili da un momento all'altro, tagliandoci i rubinetti. In realtà, saremmo noi a dover tagliar loro i rubinetti, un processo non istantaneo ma possibile, un passo alla volta.

La nostra casella Gmail, che usiamo da anni, è bellissima, capiente, funziona bene, tutto quel che ci pare ma, ormai, penso ci si trovi davanti un dilemma etico. Dove spostarsi? Le alternative gratuite più gettonate, da diversi anni, sono Tuta e Proton Mail: ce ne sono altre, sempre gratuite, probabilmente meno attente alla privacy. Non sono qui per fare comparazioni, il web ne è pieno e non avrete problemi a farvene un'idea: in linea di massima, i piani gratuiti si equivalgono e i contro sono abbastanza condivisi.

Ecco, i contro, molti dei quali riconducibili ai rispettivi piani gratuiti:– lo spazio disponibile è limitato; – le interfacce non sono una copia esatta di quella che abbiamo usato per lustri (ma ci si abitua); – la personalizzazione globale, con filtri, risposte automatiche, inoltri, etichette ecc., non è assolutamente paragonabile; – la funzione di ricerca è lenta/potrebbe non funzionare come ci si aspetterebbe; – usano applicazioni proprietarie e non si possono usare direttamente in client esterni, come Thunderbird; – i termini di uso parlano esplicitamente di un solo account per utente, ma l'utilizzo di account multipli è consentito entro limiti non precisamente delineati, che lasciano il ban a loro discrezione; – bisogna loggare periodicamente, altrimenti l'account è considerato inattivo e può essere chiuso.

Visto l'uso da privato, mi sono adeguato, forse assuefatto alle limitazioni e l'unica cosa a infastidirmi davvero è la vaghezza sugli account multipli e l'inattività. Allo spazio disponibile rispondo cancellando rapidamente le email appena diventano inutili, pratica che contribuisce anche a mitigare la lentezza della ricerca. Per filtri e etichette, pazienza: anche su Gmail non ne facevo usi particolari, quindi non sono limitazioni che personalmente reputo troppo impattanti. Le app sul telefonino le ho scaricate, pazienza, (quella di Tuta Mail è disponibile anche su F-droid) sui computer uso l'interfaccia web.

Ok, ma come staccarsi da una vecchia casella? Nel mio caso, essendo abbastanza puntiglioso, ho trovato fondamentale tenere traccia, in qualche modo, di tutti i miei account e della correlazione con le diverse email. Strumenti utilizzati: un foglio di calcolo qualsiasi e le etichette su KeepassXC, il mio password manager di fiducia. L'account vecchio non va chiuso: le email in entrata ci aiutano a tener conto delle vecchie iscrizioni, in modo da poterle poi spuntare una a una. Sta a voi decidere se inoltrare o meno queste email alla nuova casella, io ho saltato questo passaggio e ho usato il foglio di calcolo.

Nello specifico, le colonne sono: Nome – Categoria – Email – Url – Note.In Nome, oltre appunto al nome del servizio, c'è anche quello dell'account, in caso di account multipli.Categoria indica la relativa cartella che uso nei segnalibri dei browser e che ha la stessa denominazione di quella usata in KeePassXC.Email, ovviamente, è la casella associata al servizio, **Url il sito collegato e Note è una colonna che uso poco o niente, ma qualcuno potrebbe trovarne un uso più intenso. Nome e email sono le categorie fondamentali, il resto è superfluo; poterle ordinare in ordine alfabetico è la parte essenziale di questa pratica, in modo da poter tenere d'occhio facilmente sia gli account multipli sullo stesso servizio (ordinando per nome), sia le singole email associate ai diversi servizi (ordinando per email). Certo, c'è un discreto lavoro da fare all'inizio, poi si tratta solo di aggiungere gli account creati successivamente o disfarsi di quelli cancellati: come specificato in apertura, non è una guida istantanea alla migrazione e non penso possano esisterne.

Con KeePassXC, il procedimento è analogo. Nel corso dei mesi, perché è una cosa che ho fatto un poco alla volta, ancora una volta, ho creato tutti i gruppi con gli stessi nomi usai nei segnalibri, poi ho assegnato alle varie voci le etichette con l'email usata per la registrazione. Visto che la ridondanza non è mai abbastanza, alle note ho pure aggiunto il testo “emailindirizzo@email.associato”, in modo da poterle ritrovare con la funzione cerca, nel caso avessi dimenticato di impostare l'etichetta.

Con queste pratiche, e assicurandosi di aggiornare tutto con regolarità, controllare la situazione è molto facile. Esisteranno metodi migliori, ma questo è l'unico a essermi venuto in mente e, nonostante il tempo speso inizialmente e la voluta ridondanza, posso certificarne la validità. Se siete programmatori, probabilmente, potrete crearvi soluzioni più personalizzate, ma io sono e rappresento l'utente qualsiasi e mi affido a soluzioni create da altri.


Queste sono le mie proposte usando solo strumenti gratuiti, se proprio si vuole passare a un livello superiore di personalizzazione è necessario prendere e usare un dominio personale.La spesa non è enorme, per un .eu si tratta di 5-7 euro annui a seconda del registrar, per un .com o .net la cifra approssimativamente raddoppia.

Il metodo più veloce per personalizzare le email, col dominio personale, è un semplice redirect, del tipo email@dominio.mio –> casellavera@proton.me. Solitamente, è un'operazione fattibile direttamente dal sito web del registrar (ne confermo la presenza su Namecheap, sarà lo stesso per altri fornitori). In questo modo, è possibile creare tutti gli indirizzi necessari e inoltrarli a differenti caselle, se non addirittura aggiungendo un catch-all, ovvero la possibilità di intercettare qualsiasi termine prima della chiocciola e indirizzarlo, però, a una sola casella reale.

Come sempre, prima i contro e, in realtà, di rilevante me ne viene solo uno: col semplice redirect, e senza spendere un centesimo aggiuntivo o appoggiarsi a un servizio esterno, riceverete tranquillamente le email all'indirizzo designato, ma nell'eventuale reply l'email vera sarà in chiaro. Nel caso vogliate comunque appoggiarvi a Gmail, potrete aggiungere l'email personalizzata come alias, ma il ricevente molto probabilmente sarà informato del cambiamento arbitrario dell'intestazione: alcuni provider lo segnalano chiaramente.

Senza spendere un centesimo aggiuntivo, appoggiarsi a un servizio esterno e usare un'email con dominio personalizzato perfettamente funzionante in entrata e in uscita: sto parlando di Zoho Mail, ma non so nulla del lato privacy e non se ne parla granché in rete. Quel che è certo, è il numero di cellulare obbligatorio per la registrazione, cosa che farà giustamente storcere più di qualche naso e che non depone certamente a favore.

Se siamo tra quelli che non vogliono concedere il numero di telefono per mandare un'email, una soluzione è Simplelogin, un servizio di anonimizzazione email acquisito qualche tempo fa da Proton; il piano gratuito possiamo farcelo bastare. L'utilizzo principale è quello della creazione di alias anonimi da associare a una o più caselle postali, ma è possibile anche collegare il proprio dominio per usare i nostri indirizzi personali.
Per far ciò, dovremo aggiungere diverse voci ai campi DNS del nostro registrar, coi valori indicatici da Simplelogin: MX, SPF, DKIM e DMARC. Fatto questo, le email spedite a email@dominio.mio giungeranno alle caselle vere che ci saremo premurati di impostare.

Per rispondere alle email come se stessimo effettivamente scrivendo da email@dominio.mio, la procedura non è automatica: dobbiamo copiarci il reverse alias restituito da Simplelogin e usarlo come destinatario dell'email. Non lo sto spiegando bene, ma è più facile da farsi che da dirsi. Video ufficiale della procedura.

Ok, sto straparlando, è il momento di chiudere e di chiudere con il pro più evidente della soluzione dominio personalizzato: finché paghiamo il registrar, nessuno può buttarci giù un indirizzo email: possono chiuderci Gmail, Tuta, Proton, ma possiamo riassociare i nostri indirizzi a nuove caselle.


Il fantastico mondo dei servizi a pagamento aprirebbe le porte a differenti livelli di comodità: alcuni provider si occupano di acquisto e rinnovo del dominio, non servono particolari magheggi per reindirizzare e mascherare le intestazioni, lo spazio a disposizione sarà maggiore e così via. Penso a soluzioni come Posteo, Mailbox, Startmail, oltre a Tuta e Proton, di cui si è già parlato. Le discussioni in rete non mancano.


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Come sganciarsi da Gmail & C. ricorrendo a strumenti gratuiti


Aprile 2025. Viviamo tempi in cui sarebbe preferibile non dipendere da colossi che potrebbero diventare ostili da un momento all'altro, tagliandoci i rubinetti. In realtà, saremmo noi a dover tagliar loro i rubinetti, un processo non istantaneo ma possibile, un passo alla volta.

La nostra casella Gmail, che usiamo da anni, è bellissima, capiente, funziona bene, tutto quel che ci pare ma, ormai, penso ci si trovi davanti un dilemma etico. Dove spostarsi? Le alternative gratuite più gettonate, da diversi anni, sono Tuta e Proton Mail: ce ne sono altre, sempre gratuite, probabilmente meno attente alla privacy. Non sono qui per fare comparazioni, il web ne è pieno e non avrete problemi a farvene un'idea: in linea di massima, i piani gratuiti si equivalgono e i contro sono abbastanza condivisi.

Ecco, i contro, molti dei quali riconducibili ai rispettivi piani gratuiti:– lo spazio disponibile è limitato; – le interfacce non sono una copia esatta di quella che abbiamo usato per lustri (ma ci si abitua); – la personalizzazione globale, con filtri, risposte automatiche, inoltri, etichette ecc., non è assolutamente paragonabile; – la funzione di ricerca è lenta/potrebbe non funzionare come ci si aspetterebbe; – usano applicazioni proprietarie e non si possono usare direttamente in client esterni, come Thunderbird; – i termini di uso parlano esplicitamente di un solo account per utente, ma l'utilizzo di account multipli è consentito entro limiti non precisamente delineati, che lasciano il ban a loro discrezione; – bisogna loggare periodicamente, altrimenti l'account è considerato inattivo e può essere chiuso.

Visto l'uso da privato, mi sono adeguato, forse assuefatto alle limitazioni e l'unica cosa a infastidirmi davvero è la vaghezza sugli account multipli e l'inattività. Allo spazio disponibile rispondo cancellando rapidamente le email appena diventano inutili, pratica che contribuisce anche a mitigare la lentezza della ricerca. Per filtri e etichette, pazienza: anche su Gmail non ne facevo usi particolari, quindi non sono limitazioni che personalmente reputo troppo impattanti. Le app sul telefonino le ho scaricate, pazienza, (quella di Tuta Mail è disponibile anche su F-droid) sui computer uso l'interfaccia web.

Ok, ma come staccarsi da una vecchia casella? Nel mio caso, essendo abbastanza puntiglioso, ho trovato fondamentale tenere traccia, in qualche modo, di tutti i miei account e della correlazione con le diverse email. Strumenti utilizzati: un foglio di calcolo qualsiasi e le etichette su KeepassXC, il mio password manager di fiducia. L'account vecchio non va chiuso: le email in entrata ci aiutano a tener conto delle vecchie iscrizioni, in modo da poterle poi spuntare una a una. Sta a voi decidere se inoltrare o meno queste email alla nuova casella, io ho saltato questo passaggio e ho usato il foglio di calcolo.

Nello specifico, le colonne sono: Nome – Categoria – Email – Url – Note.In Nome, oltre appunto al nome del servizio, c'è anche quello dell'account, in caso di account multipli.Categoria indica la relativa cartella che uso nei segnalibri dei browser e che ha la stessa denominazione di quella usata in KeePassXC.Email, ovviamente, è la casella associata al servizio, **Url il sito collegato e Note è una colonna che uso poco o niente, ma qualcuno potrebbe trovarne un uso più intenso. Nome e email sono le categorie fondamentali, il resto è superfluo; poterle ordinare in ordine alfabetico è la parte essenziale di questa pratica, in modo da poter tenere d'occhio facilmente sia gli account multipli sullo stesso servizio (ordinando per nome), sia le singole email associate ai diversi servizi (ordinando per email). Certo, c'è un discreto lavoro da fare all'inizio, poi si tratta solo di aggiungere gli account creati successivamente o disfarsi di quelli cancellati: come specificato in apertura, non è una guida istantanea alla migrazione e non penso possano esisterne.

Con KeePassXC, il procedimento è analogo. Nel corso dei mesi, perché è una cosa che ho fatto un poco alla volta, ancora una volta, ho creato tutti i gruppi con gli stessi nomi usai nei segnalibri, poi ho assegnato alle varie voci le etichette con l'email usata per la registrazione. Visto che la ridondanza non è mai abbastanza, alle note ho pure aggiunto il testo “emailindirizzo@email.associato”, in modo da poterle ritrovare con la funzione cerca, nel caso avessi dimenticato di impostare l'etichetta.

Con queste pratiche, e assicurandosi di aggiornare tutto con regolarità, controllare la situazione è molto facile. Esisteranno metodi migliori, ma questo è l'unico a essermi venuto in mente e, nonostante il tempo speso inizialmente e la voluta ridondanza, posso certificarne la validità. Se siete programmatori, probabilmente, potrete crearvi soluzioni più personalizzate, ma io sono e rappresento l'utente qualsiasi e mi affido a soluzioni create da altri.


Queste sono le mie proposte usando solo strumenti gratuiti, se proprio si vuole passare a un livello superiore di personalizzazione è necessario prendere e usare un dominio personale.La spesa non è enorme, per un .eu si tratta di 5-7 euro annui a seconda del registrar, per un .com o .net la cifra approssimativamente raddoppia.

Il metodo più veloce per personalizzare le email, col dominio personale, è un semplice redirect, del tipo email@dominio.mio –> casellavera@proton.me. Solitamente, è un'operazione fattibile direttamente dal sito web del registrar (ne confermo la presenza su Namecheap, sarà lo stesso per altri fornitori). In questo modo, è possibile creare tutti gli indirizzi necessari e inoltrarli a differenti caselle, se non addirittura aggiungendo un catch-all, ovvero la possibilità di intercettare qualsiasi termine prima della chiocciola e indirizzarlo, però, a una sola casella reale.

Come sempre, prima i contro e, in realtà, di rilevante me ne viene solo uno: col semplice redirect, e senza spendere un centesimo aggiuntivo o appoggiarsi a un servizio esterno, riceverete tranquillamente le email all'indirizzo designato, ma nell'eventuale reply l'email vera sarà in chiaro. Nel caso vogliate comunque appoggiarvi a Gmail, potrete aggiungere l'email personalizzata come alias, ma il ricevente molto probabilmente sarà informato del cambiamento arbitrario dell'intestazione: alcuni provider lo segnalano chiaramente.

Senza spendere un centesimo aggiuntivo, appoggiarsi a un servizio esterno e usare un'email con dominio personalizzato perfettamente funzionante in entrata e in uscita: sto parlando di Zoho Mail, ma non so nulla del lato privacy e non se ne parla granché in rete. Quel che è certo, è il numero di cellulare obbligatorio per la registrazione, cosa che farà giustamente storcere più di qualche naso e che non depone certamente a favore.

Se siamo tra quelli che non vogliono concedere il numero di telefono per mandare un'email, una soluzione è Simplelogin, un servizio di anonimizzazione email acquisito qualche tempo fa da Proton; il piano gratuito possiamo farcelo bastare. L'utilizzo principale è quello della creazione di alias anonimi da associare a una o più caselle postali, ma è possibile anche collegare il proprio dominio per usare i nostri indirizzi personali.
Per far ciò, dovremo aggiungere diverse voci ai campi DNS del nostro registrar, coi valori indicatici da Simplelogin: MX, SPF, DKIM e DMARC. Fatto questo, le email spedite a email@dominio.mio giungeranno alle caselle vere che ci saremo premurati di impostare.

Per rispondere alle email come se stessimo effettivamente scrivendo da email@dominio.mio, la procedura non è automatica: dobbiamo copiarci il reverse alias restituito da Simplelogin e usarlo come destinatario dell'email. Non lo sto spiegando bene, ma è più facile da farsi che da dirsi. Video ufficiale della procedura.

Ok, sto straparlando, è il momento di chiudere e di chiudere con il pro più evidente della soluzione dominio personalizzato: finché paghiamo il registrar, nessuno può buttarci giù un indirizzo email: possono chiuderci Gmail, Tuta, Proton, ma possiamo riassociare i nostri indirizzi a nuove caselle.


Il fantastico mondo dei servizi a pagamento aprirebbe le porte a differenti livelli di comodità: alcuni provider si occupano di acquisto e rinnovo del dominio, non servono particolari magheggi per reindirizzare e mascherare le intestazioni, lo spazio a disposizione sarà maggiore e così via. Penso a soluzioni come Posteo, Mailbox, Startmail, oltre a Tuta e Proton, di cui si è già parlato. Le discussioni in rete non mancano.




Tim Buckley - Happy Sad (1969)


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Happy Sad è il terzo album del cantautore americano Tim Buckley, pubblicato nell'aprile del 1969. Fu registrato presso l'Elektra Sound Recorders di Los Angeles, California, e fu prodotto dagli ex membri dei Lovin' Spoonful Zal Yanovsky e, guarda caso, dal suo successivo sostituto Jerry Yester. Segnò l'inizio del periodo sperimentale di Buckley, poiché incorporò elementi di jazz che non aveva mai usato prima. Molte delle canzoni qui rappresentano un allontanamento dalla forma binaria che dominava gran parte del suo lavoro precedente. Il suono dell'album è caratterizzato dal vibrafono di David Friedman, uno strumento che conferisce all'album un tono più rilassato rispetto ai lavori precedenti di Buckley. Le canzoni sono molto più lunghe rispetto alle uscite precedenti e questo stile è continuato fino ai lavori successivi. Le parti vocali nell'album sono più elaborate rispetto alle esibizioni precedenti e questo rappresenta l'inizio dell'uso della voce di Buckley come strumento. I testi di Happy Sad rappresentano un cambiamento poiché Buckley smise di lavorare con Larry Beckett, il suo paroliere nei due album precedenti Tim Buckley e Goodbye and Hello, e iniziò a scrivere i testi da solo. Gli sforzi auto-scritti di Buckley sono in contrasto con il lavoro occasionalmente politico e letterario di Beckett. Buckley avrebbe anche continuato a scrivere tutto il suo materiale nei due album successivi.


Ascolta: album.link/i/393790080



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Tim Buckley - Happy Sad (1969)


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Happy Sad è il terzo album del cantautore americano Tim Buckley, pubblicato nell'aprile del 1969. Fu registrato presso l'Elektra Sound Recorders di Los Angeles, California, e fu prodotto dagli ex membri dei Lovin' Spoonful Zal Yanovsky e, guarda caso, dal suo successivo sostituto Jerry Yester. Segnò l'inizio del periodo sperimentale di Buckley, poiché incorporò elementi di jazz che non aveva mai usato prima. Molte delle canzoni qui rappresentano un allontanamento dalla forma binaria che dominava gran parte del suo lavoro precedente. Il suono dell'album è caratterizzato dal vibrafono di David Friedman, uno strumento che conferisce all'album un tono più rilassato rispetto ai lavori precedenti di Buckley. Le canzoni sono molto più lunghe rispetto alle uscite precedenti e questo stile è continuato fino ai lavori successivi. Le parti vocali nell'album sono più elaborate rispetto alle esibizioni precedenti e questo rappresenta l'inizio dell'uso della voce di Buckley come strumento. I testi di Happy Sad rappresentano un cambiamento poiché Buckley smise di lavorare con Larry Beckett, il suo paroliere nei due album precedenti Tim Buckley e Goodbye and Hello, e iniziò a scrivere i testi da solo. Gli sforzi auto-scritti di Buckley sono in contrasto con il lavoro occasionalmente politico e letterario di Beckett. Buckley avrebbe anche continuato a scrivere tutto il suo materiale nei due album successivi.


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SALMO - 60 (59)


PREGHIERA DOPO LA SCONFITTA1 Al maestro del coro. Su “Il giglio della testimonianza”. Miktam. Di Davide. Da insegnare. 2 Quando uscì contro Aram Naharàim e contro Aram Soba e quando Ioab, nel ritorno, sconfisse gli Edomiti nella valle del Sale: dodicimila uomini.

3 Dio, tu ci hai respinti, ci hai messi in rotta, ti sei sdegnato: ritorna a noi.

4 Hai fatto tremare la terra, l'hai squarciata: risana le sue crepe, perché essa vacilla.

5 Hai messo a dura prova il tuo popolo, ci hai fatto bere vino che stordisce.

6 Hai dato un segnale a quelli che ti temono, perché fuggano lontano dagli archi.

7 Perché siano liberati i tuoi amici, salvaci con la tua destra e rispondici!

8 Dio ha parlato nel suo santuario: “Esulto e divido Sichem, spartisco la valle di Succot.

9 Mio è Gàlaad, mio è Manasse, Èfraim è l'elmo del mio capo, Giuda lo scettro del mio comando.

10 Moab è il catino per lavarmi, su Edom getterò i miei sandali, il mio grido di vittoria sulla Filistea!“.

11 Chi mi condurrà alla città fortificata, chi potrà guidarmi fino al paese di Edom,

12 se non tu, o Dio, che ci hai respinti e più non esci, o Dio, con le nostre schiere?

13 Nell'oppressione vieni in nostro aiuto, perché vana è la salvezza dell'uomo.

14 Con Dio noi faremo prodezze, egli calpesterà i nostri nemici.

_________________Note

60,1 Il salmo ha inizio con il lamento collettivo del popolo che, sotto il peso della sconfitta, avverte la lontananza e il rigetto da parte di Dio, e si conclude con l’invocazione a lui, perché venga in aiuto. Al centro del salmo, l’oracolo divino assicura l’intervento del Signore e infonde nuova speranza nel popolo. I vv. 7-14 si ripetono anche in Sal 108,7-14.

60,2 Allusione alle spedizioni militari di Davide, narrate in 2Sam 8,1-14; 10,7-8; (vedi anche 1Cr 18,1-13).

60,8-10 Elenco di località e regioni del territorio d’Israele e di popoli con esso confinanti, come Moab, Edom, Filistea. Gettare i sandali (v. 10) su un territorio significava prenderne possesso.

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Approfondimenti


Preghiera comunitaria nella presente oppressione Supplica collettiva (+ oracolo profetico)

Il salmista, a nome della comunità, dopo una sconfitta militare, vista come un segno di rigetto da parte di Dio, supplica, fiducioso, il Signore di venire in soccorso del popolo nella presente situazione di oppressione. Il salmo, sebbene racchiuso in unità da un'inclusione, data dalla voce «Dio» nei vv. 3 e 14, non nasconde il travaglio della sua composizione. Infatti bisogna supporre almeno due stratificazioni stando al vocabolario e al ritmo del verso: quella dell'oracolo “arcaico” dei vv. 8-10 (3 + 3 + 3 accenti) e quella di una lamentazione nazionale dei vv. 3-7.11-14 (3 + 3 accenti). I vv. 7-14 si trovano identici nel Sal 108, 7-14. La simbologia militare e cosmica fa da sfondo unificatore al carme.

Divisione: * vv. 3-7: lamentazione e supplica di salvezza; * vv. 8-10: risposta oracolare di liberazione; * vv. 11-13: nuovo appello; * v. 14: atto di fede corale nella certezza della vittoria divina.

v. 3. «Dio, tu ci hai respinti..»: il versetto è composto dalla voce «Dio» in stato enfatico, dalla sequenza veloce e sintetica di quattro verbi e dal pronome personale «noi» alla fine. Si esprime così la tragicità della situazione e il suo principale autore: Dio, cui tutto risale nella rigida mentalità teologica semitica.

v. 4. «Hai scosso la terra...»: alcuni vi vedono l'accenno a un terremoto, ma l'interpretazione di una sconfitta militare con gravi conseguenze (caduta di Samaria del 721 a.C.? o caduta di Gerusalemme del 587 a.C.?) è più realistica e probabile (cfr. vv. 5-7), cfr. Sal 44,10.24. Il v. 4 perciò indica iperbolicamente con immagini apocalittiche la realtà di una catastrofe nazionale.

v. 5. «hai fatto bere vino da vertigini»: l'espressione descrive con l'immagine del vino e con una metonimia (la causa per l'effetto), l'impatto fisico e psicologico del disastro nazionale. Si è sbalorditi e storditi come chi si ubriaca per effetto di vino generoso. Si barcolla sotto l'influsso dell'ira divina che colpisce i peccatori (cfr. Sal 75,9-10; Is 51,17).

v. 6. «Hai dato un segnale...»: il versetto presenta problemi d'interpretazione. È ambiguo quanto al contenuto. Stando al contesto precedente dovrebbe avere valore negativo per Israele, come le altre affermazioni. Tuttavia sembra probabile l'ipotesi che nella catastrofe generale Dio abbia dato una possibilità di scampo al suo popolo. Probabilmente il poeta ha voluto giocare sull'ambiguità. Il Signore, che ha mandato la guerra, ha dato contemporaneamente anche i mezzi per non soccombervi; ha messo in fuga il suo popolo, ma ha fatto trovare anche un rifugio di salvezza.

v. 7. «salvaci con la destra e a noi rispondi»: con tale appello finale si chiude la lamentazione-supplica della prima parte e si prepara la risposta oracolare di Dio nei vv. 8-10. Da questo verso fino alla fine del salmo inizia la pericope che si trova identica nel Sal 108, 7-14.

vv. 8-10. L'oracolo era trasmesso da un sacerdote o profeta cultuale «nel tempio». Con stile immaginifico, conciso, pittoresco e con un forte antropomorfismo, Dio, come un gigantesco re-guerriero, dichiara la sua sovranità e potenza sulla natura e sui popoli, e perciò indirettamente risponde all'invocazione di salvezza dei vv. 3-4.7. Egli può e quindi vuole intervenire. Il contenuto dell'oracolo si rifà alle conquiste di Davide: dapprima si menzionano quelle su Giuda e Israele e poi quelle all'esterno sui popoli limitrofi, cfr. anche Nm 25,17-18. Solo Aram vi manca. Il riferimento al regno davidico riafferma indirettamente la libertà e indipendenza della nazione e il ristabilimento della monarchia. L'oracolo, aprendosi e chiudendosi con un verbo di giubilo «Esulto... canterò vittoria» (vv. 8.10), sembra un bollettino solenne di vittoria.

v. 10. «getterò i miei sandali»: il gesto indica la presa di possesso (cfr. Gn 13,17; Gs 1,3; 10,24; Rt 4,7).

vv. 11-13. In questi versi il salmista prende di nuovo la parola, per implorare l'aiuto divino in una prossima azione militare di ritirata stategica per la salvezza verso il sud, fino una «città fortificata» (Petra?) dell'Idumea. L'orante, a nome della comunità, è sicuro. Dio, che una volta li ha respinti, questa volta uscirà di nuovo a combattere alla testa del suo popolo.

v. 12. «e più non esci... con le nostre schiere?»: per l'immagine di Dio condottiero alla testa dei soldati d'Israele, cfr. Nm 10,35; Gs 6,6; Gdc 6,14.

v. 14. Il versetto manca nella versione siriaca, la Peshitta. A mo' di antifona finale esprime la fede nella vittoria strabiliante di Dio. «faremo prodigi»: è un'espressione generica che si specifica qui in senso militare, cfr. Sal 118,14-16.

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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🖋️Un anno... Eccomi qui, di nuovo questo numero, importante nel bene e nel male, ma questa volta lo ricordo solo perché rappresenta il mio primo anno qui, su snowfan! Non sono una particolarmente social, anche nella vita reale un po' asociale! Però ho conosciuto questa bella realtà, diversa da quella da cui provenivo, nonostante io sia ancora legata ai social tradizionali... Per me questa è stata una realtà tutta da scoprire, giorno dopo giorno, ho avuto anche difficoltà, timore ad integrarmi, perché un mondo diverso, dove tutti mi sembravano esperti, informatici, gente importante ed io ero e lo sono tutt'ora diversa e ben lontana da tutto ciò! Eppure soprattutto Snow mi ha accolta, supportata, sopportata, mi ha fatto sentire parte integrante di questa sua famiglia, nonostante i miei alti e bassi, il mio sentirmi spesso a disagio, non avere argomenti con cui poter interagire ecc. Avevo il mio mondo, il mio rifugio, io, le foto, pensieri, citazioni su Snowpix, ma su Snowfan no. Vuoti e silenzi, lune, spesso sono stati oggetto anche di critiche, che ho sempre accettato, ho cercato anche di migliorare, di pormi diversamente, ma alla fine sono sempre stata me stessa, senza filtri e maschere, ho sempre scritto di me, ho fotografato col cuore e spesso raccontato emozioni e situazioni, anche molto personali, come la mia malattia! Io mi sono spesso sentita diversa, mi sono rinchiusa nella mia solitudine, nei miei tormenti. Ma poi con i miei tempi, con l'aiuto sempre costante di una persona unica e vera, ho continuato a muovermi in questo mondo, a farmi delle belle conoscenze, anche al di fuori di questa istanza e forse, anch'io nel mio piccolo ho contribuito a rendere speciale questo micro mondo, fatto di poche persone, ma belle, seppur distanti! Sicuramente il mio scopo non è mai stato né mettermi in mostra, né sembrare chi non ero, né piacere per forza ..anzi! Snow, una delle poche persone che stimo e di cui mi fido, mi ha dato la possibilità di essere libera di esprimermi, di raccontare, raccontarmi, sempre nel rispetto di poche regole, buon senso e lealtà. È passato un anno e sono orgogliosa, sinceramente ammirata da ciò che può essere questa istanza, un piccolo posto dove interagire, senza obblighi precisi, salutarsi, confrontarsi con persone che seppur lontane, a volte possono essere più vicine e vere di quelle reali, che abbiamo accanto! Lontani fisicamente, geograficamente, ma vicini col cuore, ideali, passioni..

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Benefits of Soft Play Areas for Children's Growth and Development


Looking for an indoor soft play London? No worries! It is the best place. It will provide a safe and fun place for kids to learn, explore, play and make new friends. While some might think it is only a play area, it helps children develop and grow.

Various activities in the area help children adapt to new skills, communicate with elders, and more. Let’s take a closer look at the benefits of soft play and why it can be a good start for your kid's learning and growth.

Physically Active:

Playing in soft play areas helps young children grow substantially and actively. Sliding, climbing, and jumping improve their movement, balance, and coordination.

These activities also help build muscles and keep their hearts healthy, encouraging them to stay active as they grow. Opt for a soft play area London and grab the most comfortable and safe playing area for your kids.

Emotional Well-Being:

Soft Play areas also develop emotional well-being among children. Play is therapeutic fun for children, supporting their happiness and resilience. If you don’t believe us, you can read compelling research on how playing can be a natural stress buster for children. It can help children in emotional regulation and tackle everyday challenges.

Soft play areas provide a safe space for free expression amongst children, help them release energy, and reduce stress, thus promoting a positive emotional state.

Improves Parent-Child Bonding:

Soft play areas improve bonding between a child and a parent. It offers a good time, helping parents and children build a strong bond and feel close to each other. When parents join their kids in soft play areas, they create special memories and a sense of security. It strengthens their relationship and makes children feel loved and supported.

Enhance Social Skills:

Soft play areas also enhance social skills among kids. Children meet new people in such areas. They talk and communicate with new people of their age. They play together, make friendships, create memories, and enjoy to the fullest. This place is considered to be the safest and most enjoyable for children of young age.

Look at the nearest soft play Perth if you are also searching for parks like this. It is one of the famous and coolest inflatable parks for kids. Here, you will enjoy several activities like mini thrill seekers, open jumping, and more. Search their website and plan your kid's outing today!

For more information, visit airthrill.co.uk/

Original Source bit.ly/4cp9Sxg


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Trust KC Home Solutions for Basement Remodeling Projects


Every time you enter the basement space; you may have had a thought. You might have always wondered why you are wasting this space. Every owner and resident with available basement space regrets not utilizing it. Only one option can satisfy them in these cases. They should go for basement remodeling Prairie Village.

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Space Utilization:

Do you have any idea how you may use the space? Do you want it to be your hideout from reality or a dupe living room? It can be anything that you desire. But first, you may need an idea. You must determine what you need to do with the space, and remodeling contractors will take care of the rest.

KC Home Solutions is an incredible service that offers complete assistance to its clients. The professional contractors from this company know how to deliver the required services. First, you have to share what's on your mind. Once discussed, the experts will come up with a plan. They will execute the plan competently and bring all the desired changes.

Bar or Bath:

You do not have to redesign the basement space traditionally. It can be a step ahead of the living space, laundry room, kid's room, etc. You can go with unconventional ideas to elevate the space.

One such concept is to turn your basement into a bar or bath. Such a transformation can be brilliant. But make sure to trust KC Home Solutions for basement finishing Olathe KS and remodeling. The service can implement your ideas accurately with a touch of expertise.

The Bottom Line:

Remodeling projects are a way to rectify errors that you made during initial construction. You can always reshape the space, transform its utility, and introduce better ideas. You only need a team of the best home remodeling Prairie Village contractors. The rest will be handled brilliantly.

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祝你平安,祝你平安~ Ancora conservo la voce, Dolce e calda, lontana, Di un amore perduto. Sento il peso del tempo Giacermi muto sul petto; L'abisso della distanza Affogarmi gli occhi. E sento anche la vita Colmare, mio malgrado, Il vuoto che hai lasciato.


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Get These Three Attire for Your Perfect Birthday Vacation


How long has it been since you went on a birthday holiday? This year, you should not miss it at any cost. Plan a perfect birthday vacation by yourself or with your favourite people, and spend a few days having fun and experiencing calm. However, you need to prepare before everything else. How can you leave without a birthday dress? Well, if you are going shopping, make sure to get these three attires that will be perfect for your birthday holiday.

A Birthday Dress:

Girl! You deserve to look your best on your day. So, why would you give up any chance to buy the most beautiful dress for yourself? Birthday dress shopping will not be an easy one. You may have to check dozens of stores and hundreds of options. But if you have a clear image in your mind, your hunt would be effortless. So first, determine yourself if this year is going to be a perfect bodycon or a long front-slit dress.

A Corset Dress:

Since you will be on holiday, you will at least spend 3-4 days at the destination. So, is it alright to just buy one dress, and that too, for just your birthday? Your day only comes once a year. But the holiday is going to last a bit longer.

You can try a few other options to accompany you on your trip. Make sure to buy a corset dress as it is outperforming the current trends. A corset dress will be perfect for your night outings. You will love bringing a corset dress with you on the trip.

A Loungewear Set:

No matter how much you love being a fashion diva in a space, you will always want to try something comfortable. Getting yourself a new loungewear set would be perfect.

A suitable set will be perfect for a comfortable and sound sleep at night. Additionally, you can go out for breakfast in the same loungewear set as it would reflect your stylish appearance. So, make sure to get these three types of outfits for your vacation. You can add more if you want to.

About Femme Luxe:

Femme Luxe is here to make it easier for you. You can find everything, from a birthday dress to loungewear set women and corset dresses here. The collection is pretty amusing and would make you outshine any setting. So, check out this commendable fashion store now.

Check all the products at femmeluxe.co.uk/

Original Source: bit.ly/41GfHB9


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Your Guide To Shopping For Your Perfect Bodycon Dresses


The hunt for the perfect bodycon dress truly never ends. You may have tried on every dress in the nearby store but still may not be satisfied.

Well, the truth is you do not need to step into that store to find your dream bodycon dress. Instead, you need to understand your body and choose a bodycon dress that will complement it in the best way possible. So, let’s discuss more about it.

Considering your body shape

Before choosing a desired length, you must also understand your body shape. There are different body shapes, such as hourglass, apple, rectangle, and more. Even if you do not fit the box, a bodycon dress can flatter your body and make you feel fabulous.

Experimenting with the necklines

When you want a luxurious yet chic dress, you must focus on the neckline. A plunging neckline can help bring all the attention to the upper body. So, you can balance your look if you do not want to highlight your lower body. But with some halter styles, you can make your torso long longer. A one shoulder dress will be your best friend if you want to experiment with the neckline.

Prioritising the fit

The fit is always the biggest part of choosing that perfect bodycon dress! So, the key is to look for dresses that are made using stretchable fabrics. These dresses will complement your body and hug your curves in the right places. You must check out the size chart to ensure the dress feels comfortable.

Accessorising your favourite bodycon dress

Once you have invested in your bodycon dress, you may feel confused about how you can style it. You should consider the event or occasion to make the best styling choices. If you want to achieve an elongated look, you can choose nude heels. Vertical earrings can also help you make a statement. But if you're going to experiment with other options, you can try a nice belt or a statement necklace. The choice is yours! So, choose something that helps you look and feel beautiful.

When you keep these things in mind, you can choose a bodycon dress that helps you stand out.

About Femme Luxe:

Femme Luxe is one of the most preferred stores where you can shop for different luxurious clothing pieces. So, whether you want to get sheer lingerie, corset dresses, or bodycon dresses, it is your one-stop destination. Check out the collection and place your order now!

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SALMO - 59 (58)


INVOCAZIONE DI AIUTO1 Al maestro del coro. Su “Non distruggere”. Di Davide. Miktam. Quando Saul mandò uomini a sorvegliare la casa e a ucciderlo.

2 Liberami dai nemici, mio Dio, difendimi dai miei aggressori.

3 Liberami da chi fa il male, salvami da chi sparge sangue.

4 Ecco, insidiano la mia vita, contro di me congiurano i potenti.

Non c'è delitto in me, non c'è peccato, Signore;5 senza mia colpa accorrono e si schierano. Svégliati, vienimi incontro e guarda.

6 Tu, Signore, Dio degli eserciti, Dio d'Israele, àlzati a punire tutte le genti; non avere pietà dei perfidi traditori.

7 Ritornano a sera e ringhiano come cani, si aggirano per la città.

8 Eccoli, la bava alla bocca; le loro labbra sono spade. Dicono: “Chi ci ascolta?”.

9 Ma tu, Signore, ridi di loro, ti fai beffe di tutte le genti.

10 Io veglio per te, mia forza, perché Dio è la mia difesa.

11 Il mio Dio mi preceda con il suo amore; Dio mi farà guardare dall'alto i miei nemici.

12 Non ucciderli, perché il mio popolo non dimentichi; disperdili con la tua potenza e abbattili, Signore, nostro scudo.

13 Peccato della loro bocca è la parola delle loro labbra; essi cadono nel laccio del loro orgoglio, per le bestemmie e le menzogne che pronunciano.

14 Annientali con furore, annientali e più non esistano, e sappiano che Dio governa in Giacobbe, sino ai confini della terra.

15 Ritornano a sera e ringhiano come cani, si aggirano per la città;

16 ecco, vagano in cerca di cibo, ringhiano se non possono saziarsi.

17 Ma io canterò la tua forza, esalterò la tua fedeltà al mattino, perché sei stato mia difesa, mio rifugio nel giorno della mia angoscia.

18 O mia forza, a te voglio cantare, poiché tu sei, o Dio, la mia difesa, Dio della mia fedeltà.

_________________Note

59,1 Si colgono, in questa composizione, gli elementi caratteristici delle lamentazioni individuali: richiesta di liberazione dai nemici, dichiarazione della propria innocenza e lamento per l’ingiustizia che grava sul salmista per le accuse degli avversari. Nello stesso tempo si nota nel salmo il passaggio dalla supplica individuale dell’orante alla preghiera di tutto il popolo, che si rivolge a Dio per ottenere la liberazione dai nemici che lo circondano.

59,1 Quando Saul mandò…: riferimento al tentativo di Saul di uccidere Davide (1Sam 19,11-17).

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Approfondimenti


Liberazione dai nemici insolenti e rabbiosi Supplica individuale (+ motivi nazionali)

Il salmista, persona ben qualificata e di un certo ruolo nella società, si sente ingiustamente perseguitato. I suoi nemici, calunniatori e bestemmiatori, simili a una muta di cani randagi che gironzolano per la città, gli tendono insidie. Questo salmo, come il Sal 56, mostra di aver subito dei ritocchi testuali al fine di un suo probabile utilizzo per circostanze diverse, specialmente in situazioni di assedio o di difficoltà nazionali; infatti, accanto ai motivi personali, che sono i più numerosi, presenta anche quelli di interesse generale (cfr. vv. 6b.9: «tutte le genti»; e v. 12: «mio popolo» ... «nostro scudo»). Ciò fa sì che l'ansia di giustizia esca dall'ambito personale per spaziare anche nell'ambito nazionale. La circostanza di composizione suggerita dal titolo non è verificabile nel testo. Il salmo è contestualizzato come il Sal 56 nello scenario di una città. Vi sono diverse incertezze testuali nell'originale ebraico. Il poeta usa con libertà la disposizione dei vari motivi letterari del genere della supplica. Gli accenti nel TM sono 3 + 3. Nei vv. 7.10.15.18 si hanno due diversi ritornelli che si alternano. La simbologia è quella dell'ostilità, del corpo, del tempo, del mondo degli animali, militare e salvifica.

Divisione:

  • vv. 2-3: appello introduttivo;
  • vv. 4-10: I parte;
  • vv. 11-18: II parte.

vv. 4c-5a. «Signore, non c'è colpa in me...»: è una protesta d'innocenza, cfr. Sal 7,4-6; 17,3-4; Gb 31; Ger 15,17.

vv. 5b-6. «Svegliati..: nel TM: ‘ûrāh. Più che un semplice antropomorfismo per smuovere Dio dal suo silenzio (cfr. Sal 3,8; 7,7; 35,23; 44,24), l'imperativo è il grido di battaglia del popolo d'Israele. Il contesto militare è sottolineato anche dal titolo di «Dio degli eserciti» (titolo cosmico di Dio) e «Dio d'Israele» (titolo storico-militare) (cfr. Sal 24,10; 48,9; 69,7 ecc.; Am 4,13; 5,14-15).

v. 7. «Ritornano a sera...»: i nemici sono paragonati ai cani randagi, che ringhiando gironzolano per la città. I cani, non considerati allora come animali domestici, erano disprezzati in Oriente e considerati come aggressivi. In Israele il giudizio era ancora più negativo, perché comportava l'idea di oscenità e impurità, essendo chiamati «cani» e «cagne» i prostituti e le prostitute sacre dei culti idolatrici cananei (Dt 23,19). Essere afferrati dai cani era quindi massima ignominia (cfr. Es 22,30). In questo ritornello e in quello del v. 15 perciò i nemici sono paragonati ai cani (cfr. Sal 22,17-18), segno di sommo disprezzo.

v. 8. «Ecco...»: la seconda strofa, riprendendo la prima (v. 4), inizia con «Ecco». Al simbolismo canino («vomitano») si affianca quello militare («spade»); «labbra come spada»: cfr. Sal 52,4; 55,22; 57,5; 64,4.

v. 9. «ti ridi di loro»: al riso scettico e beffardo degli empi si oppone quello efficace di Dio, che disarma e distrugge. Per l'antropomorfismo del riso di Dio, cfr. Sal 2,4; 37,13.

v. 10. Questo versetto è un atto di fede solenne in Dio chiamato «forza» (cfr. Sal 28,7; 46,2) e «difesa» (Sal 9,10; 18,3; 46,8; 62,3.11). Chiude la prima parte del salmo.

v. 12. «Non ucciderli, perché il mio popolo non dimentichi»: la traduzione BC qui segue il Targum. II TM e i LXX hanno letteralmente: «Non ucciderli perché non dimentichino il mio popolo». Nel primo caso il salmista chiede al Signore di non annientare i nemici subito, ma di disperderli e abbatterli, per far sì che la sua azione liberatrice resti impressa nella mente del popolo. Infatti il «dimenticare» i benefici di Dio è un pericolo teologico per Israele (cfr. Dt 8,1-19). Nel secondo caso si ottiene lo stesso significato considerando due elementi sintattici: la voce «popolo» (‘am) che è collettiva e che fa da soggetto a un verbo plurale, sebbene collocata alla fine della frase.

v. 13. «Peccato è la parola delle loro labbra...»: i peccati dei nemici del salmista sono soprattutto quelli di lingua, di uso e abuso della parola: bestemmie e menzogne. Sono i peccati tipici di un contesto giudiziario com'è il nostro. «cadono nel laccio del loro orgoglio» (TM «cadono nel laccio da loro teso»): l'immagine venatoria richiama anche la «nemesi immanente», cfr. Sal 9,16; 57,7.

v. 14. «Annientali... annientali e più non siano»: l'imperativo è ripetuto due volte. Dio è visto come giudice cosmico (Sal 7,9) e come Dio di Giacobbe (Sal 20,2; 22,4; 44,5; 53,7; 114,1; Gdc 8,23). Questa imprecazione parallela e che fa da inclusione con quella del v. 12 chiede la definitiva distruzione dei nemici. «e sappiano...»: la distruzione radicale dei nemici è vista come una manifestazione della potenza e giustizia di Dio, «giudice dei popoli» (Sal 7,9). Lo schema qui adoperato ricorre spesso in Ezechiele (cfr. 25,7; 26,5-6).

v. 17. «Ma io... al mattino..»: «Ma io» si oppone enfaticamente a «essi» che aveva aperto (nel TM) il v. 16. «al mattino»: è il tempo più propizio per la preghiera e l'esaudimento, cfr. Sal 57,9.

v. 18. L'orante riprende il v. 10 aggiungendovi alcune varianti. Esprime così in un acuto finale la sua fede in Dio sua «forza», sua «difesa», sua «misericordia». È il canto della fedeltà di Dio, che dà pace e sicurezza all'orante tormentato dalla persecuzione e dalla malvagità dei suoi nemici.

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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When shoppers try to find a premium, niche perfume, they always go through a lot of struggles. The stores in the market push mass-market scents that have generic branding. You cannot find niche perfumes that have their unique style. They often require in-person visits to the boutique. ScentRabbit has solved the problem with its unique collection of the best niche fragrances for women and men from luxury brands. It brings you a seamless and hassle-free shopping experience from the comfort of your home.
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Depeche Mode - Violator (1990)


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Violator è il settimo album in studio della band inglese di musica elettronica Depeche Mode. È stato pubblicato per la prima volta il 19 marzo 1990 dalla Mute Records a livello internazionale e dalla Sire e dalla Reprise Records negli Stati Uniti. Preceduto dai singoli “Personal Jesus” e “Enjoy the Silence” (entrato nella top 10 sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti), l'album ha spinto la band verso la celebrità internazionale e ha anche prodotto i singoli “Policy of Truth” e “World in My Eyes”. Violator ha raggiunto il secondo posto nella UK Albums Chart ed è stato il primo album della band a classificarsi nella top 10 della Billboard 200, raggiungendo il settimo posto. L'album è stato supportato dal World Violation Tour.


Ascolta: album.link/i/665404621



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Depeche Mode - Violator (1990)


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Violator è il settimo album in studio della band inglese di musica elettronica Depeche Mode. È stato pubblicato per la prima volta il 19 marzo 1990 dalla Mute Records a livello internazionale e dalla Sire e dalla Reprise Records negli Stati Uniti. Preceduto dai singoli “Personal Jesus” e “Enjoy the Silence” (entrato nella top 10 sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti), l'album ha spinto la band verso la celebrità internazionale e ha anche prodotto i singoli “Policy of Truth” e “World in My Eyes”. Violator ha raggiunto il secondo posto nella UK Albums Chart ed è stato il primo album della band a classificarsi nella top 10 della Billboard 200, raggiungendo il settimo posto. L'album è stato supportato dal World Violation Tour.


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Mostarle's 5 Most Difficult 3D Metal Puzzles—Can You Accept It?


Humans rush through life. Screens flash. Thoughts wander. Fingers reach out to touch those screens without ever stopping. Something is absent. Mostarle brings back focus with Mostarle 3D metal puzzle kits. Metal jigsaws, crafted with precise attention to detail, take skill and patience. These pieces test the mind in ways that video games do not. Each is constructed from raw materials to become something remarkable. Some pieces truly represent tests of skill. Here's a look at the hardest ones.

Cyberpunk Plasma Ball Spider

Spiders move with razor-sharp precision. This mechanical imitation by Mostarle replicates that energy, propelling builders through a rigorous test. A plasma core glows with heat at the center, encased in a tangled network of metal limbs. Each joint articulates in ways that cannot be predicted. A single mistake can throw a section off. Even professionals take time to assemble pieces together with Mostarle metal puzzle kits.

Emerald Mantis

This model from Mostarle has the silence and calm of an Emerald Mantis. Thin metal shavings make up legs and body, clicking together through small grooves. Each joint must be exact, or the entire thing wobbles. Joints must have room to move, so assembly is twice as tricky. Eyes shine like gemstones, adding realistic depth. This construction does not seem like it is ever going to be a breeze, but patience is rewarded to those who take up the challenge.

Reno – Blue Dragon

Dragons exist in mythologies. Mostarle brings one of these dragons to shape. This metal dragon, with layers of metal that make it up, is a beast to build. All pieces fit together at precise angles, heaped up like pieces of protective armor. Wings attach at precisely the right place, needing patient fingers and precise toil. The tail twists into place precisely.

Centipede

No other creature in the animal kingdom moves like a centipede. This design takes that coiled, crawling motion, which is Mostarle's greatest challenge. Each section fits into another to produce a line of movement. The joints must line up exactly. If a single section is misplaced, it stops everything.

Terminator M

Battle machines demand flawless engineering. Mostarle 3D metal puzzles exemplify that design, and it's one of the more difficult ones in the series. Joints interact in a few different ways, and precise placement is needed. Pieces that move must work together without jamming. Each piece fits into another to produce a structure with functional mechanisms. Make a single miscalculation, and you're stuck on beginning again.

Visit the Mostarle online store today at mostarle.com/

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Mostarle: Providing You With Stunning Mostarle 3D Metal Puzzles


Are you planning on investing in Mostarle 3D metal puzzles? If so, you must contact a team of experts who can provide you with the most extraordinary collection of metal puzzles. There are various ordinary options available in the market. However, when searching for 3D metal puzzles, you must look for something that can truly spark your creativity and imagination.

One company that can provide you with the best product collection is Mostarle. Here, you will find products made with simple hardware like nuts, bolts, and some fragments that are transformed into great models. They showcase how ordinary can turn into extraordinary with little effort. Let’s discuss more about it.

Engaging process

At Mostarle, the overall assembly process will be engaging. The team of experts understands how conventional assembly processes can be a little boring for individuals today. Therefore, they are transforming these processes by improving the overall building process. So, your products will look cool and will also be fun. You can find various cutting-edge styles.

Modular designs

When working with Mostarle, you will find modular designs in your Mostarle 3D metal model puzzle. These puzzles have unique designs that improve playability. The overall assembly process will be seamless when you choose 3D metals from this company. You can experiment with versatile design styles. There is something for everyone.

Safe payment options

The team of experts at this company understands that you may feel worried about how you can make payments at Mostarle. But when working with this company, you will always find safe payment options. You can pay with the help of your credit card or PayPal. So all your payments will be secure.

Explore your creative potential

The experts at Mostarle can help you improve your creative potential by providing innovative products. These products help you express your personality in the best way possible. So, it will be a unique journey for everyone. All the team members at this company collaborate to work on surprising ideas. There are various artists, designers, and visionaries that they collaborate with. All these experts can help you improve your experience.

If you plan on finding the best quality Mostarle metal model puzzle, you must check out the collection available at Mostarle. Here, you can find an innovative range of products that are fun and challenging at the same time.

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Scrittura creativa con IA L’avvento dell’intelligenza artificiale ha rivoluzionato molti campi, e la scrittura creativa non fa eccezione. Oggi, algoritmi avanzati possono generare testi, suggerire sviluppi narrativi e persino imitare stili letterari. Ma questo significa che le macchine sostituiranno gli scrittori? Tutt’altro. L’IA è uno strumento, non un autore: la vera creatività rimane umana. Gli strumenti di scrittura AI, come ChatGPT o Gemini, possono aiutare a superare il blocco dello scrittore, suggerendo spunti o sviluppi inaspettati. Possono generare descrizioni vivide, proporre metafore o persino creare interi dialoghi. Per molti autori, è come avere un collaboratore sempre disponibile, pronto a stimolare nuove idee. L’IA manca però di esperienza emotiva, di quel background umano fatto di ricordi, sensazioni e fallimenti che alimentano la grande letteratura. Può emulare, ma non sentire. Un algoritmo non scrive per passione, ma per calcolo. Ecco perché il ruolo dello scrittore rimane centrale: tocca a lui infondere anima alle parole. Il futuro della scrittura creativa potrebbe essere una collaborazione: l’IA offre struttura e spunti, l’autore dà profondità e autenticità. Già oggi, molti usano questi strumenti per rifinire bozze o esplorare nuove direzioni narrative. L’importante è non affidarsi ciecamente alla tecnologia, ma usarla per potenziare la propria voce. L’IA non uccide la creatività, la trasforma. Sta a noi decidere come utilizzarla: come una stampella o come una leva per raggiungere nuove vette. La scrittura, in fondo, resta un atto profondamente umano e forse, proprio grazie all’AI, potremo riscoprirne il valore.

© Massimiliano Pesenti


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When you are struggling with an electrical issue at your residential property, the situation can be stressful. However, if you want a quick solution to your problem, you must contact New Dawn Electric. The team of Sarasota residential electricians at this company focuses on offering highly skilled residential and commercial electricians who can help the community with various electrical issues. Therefore, if you want the most convenient and hassle-free experience with your electric tasks, it will seamlessly fulfil all your needs and requirements. Let’s discuss more about it.

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