Salta al contenuto principale



Enrico Letta ha letteralmente consegnato nel 2022 il governo a Giorgia Meloni rompendo con il M5S in nome della fedeltà assoluta alla NATO e all’agenda Draghi.

Ora ricompare alla festa di Atreju con una proposta indecente per esaudire le richieste della NATO di portare la spesa militare al 3% del PIL.
Non contento dei danni che ha fatto da Presidente del Consiglio con i tagli alla sanità e da segretario del PD con il sostegno forsennato alla guerra, Enrico Letta ora propone di utilizzare il MES e fare “debito comune” per aumentare la spesa militare.

Mentre Cgil, Uil e sindacati di base scioperano per chiedere più investimenti per la sanità e lo stato sociale non per le armi, l’ex-segretario del PD propone di sostenere la corsa agli armamenti.

Se in Italia metà della popolazione non vota è anche perché con la nascita del PD gente come Letta, che in Francia starebbe con Macron e in Germania nel partito di Ursula von der Leyen, è stata presentata come la sinistra.

Quelli come Letta sono i migliori alleati di Giorgia Meloni.

Letta è uno dei rappresentanti di quella “Europa reale” che ha portato l’Europa dalla pace alla guerra e dal modello sociale al mercato asociale creando le condizioni sociali e culturali per la crescita dell’estrema destra.

Una vera sinistra e il cattolicesimo democratico che si ispira a Papa Francesco non hanno problemi a unirsi per chiedere che il debito comune si faccia per finanziare la sanità, lo stato sociale, le pensioni, la lotta alla povertà, la riconversione ecologica, la ricerca, l’istruzione, la cultura, l’industria farmaceutica pubblica, la creazione di lavoro in Europa.

Il neoliberismo e l’oltranzismo guerrafondaio di quelli come Letta portano invece assai lontano dalla via maestra della Costituzione.

Sorge un dubbio: ma Letta lavora per Meloni o entrambi sono al servizio degli Stati Uniti qualunque sia l’amministrazione?

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea



Bisogna risalire al ventennio fascista per trovare leggi come il Ddl paura che criminalizza i diritti, il dissenso e tutte le minoranze, così come bisogna risalire al ventennio fascista per trovare esponenti del governo che minacciano apertamente giornalisti e promulgano leggi a limitazione della libertà di stampa. E bisogna risalire al ventennio fascista per trovare un ministro della cultura che interviene nel merito del linguaggio della produzione artistica e culturale e decide quali contenuti deve avere. Secondo il nuovo ministro Giuli: la destra è sicurezza, è legalità, è ordine anche nei conti pubblici, è meritocrazia Dopo anni di disordine in cui si mescolava un cinema stellare a posizioni di rendita il governo di destra e centro si è incaricato di mettere ordine . noi partecipiamo al rischio di impresa ma con ordine, creando selezioni e norme rigorose”. E ancora: È evidente che c’è bisogno di dare anche un segno identitario: vi siete mai chiesti perché non c’è mai stata una fiction su Fabrizio Quattrocchi?… Creare un nuovo immaginario significa creare sfere di autoriconoscimento, non il film iraniano con la cinepresa fissa sull’erba che cresce. Occorre riattivare le nostre radici, attingere a quelle profonde e rappresentarle”.
Da quando, se non sotto una forma di regime, è compito dello Stato creare un nuovo immaginario? Da quando lo Stato invece che sostenere quella produzione culturale e artistica che con i soli meccanismi del mercato non vedrebbe mai la luce, partecipa al rischio di impresa? E da quando, se non sotto una forma di regime, lo Stato decide cosa la produzione artistica deve rappresentare?
Rifondazione comunista sarà a fianco dei lavoratori della cultura e dell’informazione in tutte le battaglie contro ogni tentativo di censura e ogni forma di ingerenza nella libertà di espressione.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Stefania Brai, responsabile cultura del Partito della Rifondazione Comunista



LAURA TUSSI

Relazione riassuntiva dell’incontro di presentazione dell’Annuario “Agorà” del Liceo scientifico G. Ferraris di Varese: “Il coraggio della memoria e la storia europea del ‘900″

All’interno della comunità educante, il ruolo dei testimoni e la trasmissione della memoria: scuola e giovani generazioni contro ogni forma di militarismo e di irruzione dell’esercito nella vita formativa e educativa

I cultori della storia, gli insegnanti, gli educatori, i testimoni degli eventi devono mantenere il rapporto con il concreto relazionarsi delle comunità, con la testimonianza dei singoli, ma anche, in una prospettiva di trasformazione delle memorie, in un tessuto storico e sociale robusto, che confluisca in progetti e consista in una fonte di energia e di riflessione per le nuove generazioni.

Questo passaggio dal ricordo, dalla narrazione alla memoria, alla storia, alla riflessione è un processo che deve avvenire tramite il contributo della scuola e di tutti i suoi attori formativi che devono agire perché l’esercito non devasti le menti delle nuove generazioni con la sua prepotente irruzione in tutti gli ambiti della società

Un istituto educativo non concepito meramente come domicilio, insieme di persone, ma come una comunità di studio, contesto di comunità educante intesa nel senso e significato culturale di progettazione di idee e di confronto; perché l’attenzione e dimensione specifica dell’istituto scolastico consiste nella trasmissione culturale, lavorando, interagendo con le nuove generazioni, attraverso il metodo, lo strumento, la modalità ultima, pedagogica dell’impegno culturale, educativo del confronto, dell’interscambio di progetti e di idee e costruzione, elaborazione collettiva di basi valoriali.

La memoria della Resistenza Partigiana Antifascista: per dignità. Non per odio.

Il ruolo dei testimoni per tramandare la storia contemporanea

Il rapporto “memoria e testimonianza” è l’importante filo rosso educativo come il riferimento all’aspetto di documentazioni di studio e ricerche, elaborate, a diversi livelli, sia come eco di studi e indagini qualitative a livello nazionale (CEDEC, ANED, ANPI), sia di progetti di ricerca, attività di studio e documentazione, intrapresi dalla scuola, da insegnanti e da esperti e tecnici di settore.

Dunque veramente la scuola diventa comunità di ricerca, dove gli studiosi sono operatori sociali, insegnanti, impegnati a livello storico non avulso e disancorato dal territorio circostante, dal sistema formativo: educare non è militarizzare

Per questo i progetti di recupero storico si intraprendono in interazione con i vari enti ed agenzie educative operanti nell’ambito territoriale stesso, dove la comunità scolastica si apre al sistema formativo nella sua complessità ed auspicabile integrazione.

E’ deleterio fare accedere nelle scuole e nelle università l’esercito, i soldati, con la militarizzazione degli istituti. Ma è doveroso aprire ai partigiani e ai testimoni indiretti del significato di Antifascismo e di tutto quello che di nefasto e negativo comporta e rappresenta il periodo fascista e la militarizzazione degli istituti formativi e educativi, come sta avvenendo attualmente

Pertanto i ricercatori si trovano ad operare utilizzando ed animando pedagogicamente le agenzie educative, dalle biblioteche, agli oratori, al volontariato associazionistico culturale, pubblico e privato, in prospettive auspicabili e realizzabili positivamente, di senso compiuto, perché prodotto di interazione tra parti, per un passaggio di idee e un’intermediazione effettiva, efficiente ed efficace. La voce culturale e la memoria che scaturisce e si raccoglie nella scuola, attraverso di essa deve poi avere un suo deposito, un simbolo, una rappresentazione, senza essere lasciata solo al ricordo delle persone intervistate, dei testimoni o dei ricercatori, per cui si approntano i documenti in opuscoli, ingenti annuari, manuali di storia locale.

Seminare e diffondere valori, per ottenere un seguito di idee, retaggi di memorie significative nel tessuto sociale. Non militarizziamo la società! Vogliamo la pace con il tramite della memoria storica

I punti cardinali sono il ruolo educativo dei testimoni nella formazione e tradizione di una memoria collettiva di esperienze e documenti recuperati, considerando le figure pedagogiche dei testimoni e le questioni salienti dei processi di partecipazione: come partecipare, rendere partecipi a tali esperienze, tradotte in testimonianze, le giovani generazioni. Come passare e tramandare la memoria è il nodo del rapporto di formazione nella interazione tra memoria e storia, tra testimonianze e fonti di diverso tipo, per chiudere un cerchio ideale per giungere ad una trama di storia da proporre ai nostri giovani.

Il rapporto memoria e storia

I partigiani ammettono che è importante la memoria, perché aiuta a superare situazioni anche estremamente difficili collegate alle vicende, agli avvenimenti ed eventi inerenti la conquista della democrazia, vissuti in prima persona dagli ormai anziani e quasi tutti scomparsi testimoni per motivi biologici e anagrafici.

La memoria della Resistenza costituisce un ingente patrimonio morale, culturale, etico, da difendere e valorizzare perché, purtroppo, molte volte viene dimenticato, ignorato, in quanto rischia, sottovalutato di importanza, di cadere in oblio. Per cedere il posto alla violenza e a varie forme di violentismo e odio militare

Nella società italiana, insieme alla complessa memoria storica di quel periodo caratterizzato dalla lotta, dalla guerriglia partigiana di dignità, nella Resistenza, nel ripudio fascista alle leggi, alle regole, ai dettami di violenza e odio e disprezzo e prevaricazione del regime autarchico, la Resistenza ha portato il nostro Paese ai principi cardine della Costituzione e all’identità di Repubblica: questo non dobbiamo dimenticare. Sono valori sacri che devono essere portati a conoscenza e trasmessi soprattutto alle giovani generazioni per far comprendere il senso del sacrificio, l’impegno, le lotte per rivendicare la libertà, condotte per la democrazia, con la conseguente deportazione di parte del popolo italiano, militante nel movimento antifascista, nei campi di concentramento e sottocampi di sterminio e centinaia di migliaia di morti conoscenti, amici, compagni, partigiani, donne, bambini senza nome, senza età, senza sesso, senza più identità e dignità, ridotti a larve umane senza volto.

Oggi dobbiamo ricordare questo passato di terribile vergogna, di violenza e odio per impedire che il danno possa rivivere, ripresentificarsi, reiterarsi nella vita morale e politica del nostro Paese. Per questo dobbiamo impedire la militarizzazione della società. Impedire che l’esercito entri nel vasto mondo della formazione e dell’educazione

Anche nell’ultima campagna elettorale ANPI ed ANED hanno apportato l’esempio, con la loro fattiva presenza, dell’impegno, nell’importanza del ricordare e tramandare la memoria storica e il significato che rappresenta la militanza del popolo nella società italiana per la conquista della democrazia e della libertà. L’impegno fondamentale contemporaneo di tutte le forze politiche, morali, sindacali, culturali deve consistere nella difesa dei valori della Costituzione, il che significa mantenere fede al sacrificio di più di 65 milioni di uomini e donne, giovani e anziani, annientati e sacrificati per difendere la libertà, la democrazia a vantaggio delle giovani e future generazioni, durante la Seconda Guerra mondiale.

Lo spirito dell’antifascismo e l’anelito della Resistenza è ancora in gran parte presente nella coscienza della società, del popolo a livello associazionistico e di volontariato culturale per la pace contro la militarizzazione dei contesti sociali

Occorre tenere presente e far rivivere la memoria storica, ma soprattutto nell’impegno della difesa della Costituzione Repubblicana, che per il popolo italiano assume importante significato di libertà, democrazia, giustizia sociale: la nostra Costituzione è una delle più avanzate in tutta Europa e nel mondo. Per questo motivo le nuove generazioni devono conoscerla e rispettarla in un continuo rapporto dialogico con la memoria storica.

La generazione della Resistenza, che è sopravvissuta alla guerra, ha voluto testimoniare, tramandare le vicende, gli avvenimenti, mostrando così una grande attenzione nei confronti dei giovani per educarli alla pace in contrapposizione all’odio e al conflitto armato

Ma le generazioni intermedie dell’Italia Repubblicana hanno sicuramente subito un’interruzione di memoria. Improvvisamente ci si è resi conto di quanto fosse difficile coniugare la memoria individuale e collettiva con l’interpretazione e la narrazione storica che ha aperto nuovi problemi agli insegnanti, sfide innovative alla scuola.

Secondo Norberto Bobbio, il mestiere dell’insegnante è contemporaneamente terribile ed affascinante: terribile per le responsabilità che comporta; affascinante perché stabilisce il dialogo con le giovani generazioni, con il nuovo, il futuro, tra differenti contesti epocali e diverse identità sociali formatesi nell’evoluzione dei tempi

Per questo risulta un mestiere estremamente difficile. Gli insegnanti, tra gli intellettuali, sono coloro che più di tutti esercitano direttamente la funzione dell’autodidatta, perché molto spesso devono adattarsi a cambiamenti decisi altrove e studiare, intervenire ed aggiornarsi o meglio autoaggiornarsi per educare alla pace.

L’insegnante ha la responsabilità di ripudiare il militarismo come arma di formazione. Perché il militarismo è la fonte di tutti i mali e del male oscuro assoluto che è la guerra. Dobbiamo fare rispettare gli articoli di pace della Costituzione Repubblicana che è la più progressista e avanzata e innovativa del mondo



Oggi, 15 dicembre, nel 1832


Gustave-Eiffel

Nasce a Digione, Francia, Gustave Eiffel, ingegnere civile famoso per la torre di Parigi che porta il suo nome.

@Storia
#otd

Storia reshared this.



Oggi saremo in piazza al corteo contro il DDL Nordio/Piantedosi che costituisce un corpo organico di norme orientate a reprimere e criminalizzare la protesta sociale. È una legge fascistissima che sarà usata per impedire che il popolo italiano in futuro torni a difendere i propri diritti come fanno i francesi. È una legge contro lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini che se oseranno bloccare una strada per difendere
l’ospedale o il posto di lavoro saranno trattati come criminali mentre si fabbricano leggi a favore dei tangentisti e degli immobiliaristi. Col record di suicidi in carcere degli ultimi trent’anni non si pensa a renderle civili, ma si introduce il delitto di rivolta carceraria. Siamo stati e saremo in tutte le mobilitazioni contro un sistema di repressione pervicacemente anticostituzionale: il DDL sicurezza, o meglio paura, non deve essere approvato al Senato né così né con qualche modifica stilistica.
La protesta, la dialettica e il dissenso sono parte fondante e irrinunciabile della democrazia.
Questa deriva autoritaria disegnata da Piantedosi e dal governo Meloni va assolutamente fermata.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Gianluca Schiavon, responsabile giustizia Partito della Rifondazione Comunista



L’attacco della destra a Sigfrido Ranucci e a Report è l’ennesima conferma dell’intolleranza autoritaria che caratterizza il governo Meloni. Vogliono ridurre la RAI a un’emittente di regime e evidentemente non tollerano le inchieste di Report come ieri Berlusconi non tollerava Santoro, Biagi, Luttazzi e Travaglio. E sono talmente arroganti da dare pubblicamente ordini al servizio pubblico radiotelevisivo.
Togliere la tutela legale ai giornalisti di una trasmissione di inchiesta come Report significa impedire di fatto alla redazione di lavorare. Punire Ranucci togliendogli il grado di vicedirettore è una ritorsione inaccettabile da parte di un ceto politico che troppi sdoganano come post-fascista. Controllano la RAI, grazie alla legge vergognosa del PD di Renzi, hanno dalla loro parte Mediaset, ma non gli basta.
Solidarietà a Ranucci e a Report.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Stefania Brai, responsabile cultura del Partito della Rifondazione Comunista




Bluesky, cosa vuoi essere? Una farfalla gentile o un bagherozzo di merda?

Alcuni utenti chiedono di bandire Jesse Singal per opinioni anti-trans e molestie. L'ordalia del politicamente corretto mette Bluesky di fronte a un bivio.

techcrunch.com/2024/12/13/blue…

@Che succede nel Fediverso?

reshared this



OGGI, 12 DICEMBRE, NEL 1969


Immagine/foto

Una bomba esplode nell'atrio della Banca Nazionale dell'Agricoltura in Piazza Fontana a Milano, causando la morte di 17 persone e il ferimento di altre 88. Questo attentato è considerato uno dei più gravi episodi di terrorismo in Italia durante gli "Anni di Piombo" e rimane uno dei capitoli più oscuri e controversi della storia italiana recente.

memoria.cultura.gov.it/la-stor…

@Storia
#otd
#accaddeoggi

Ángela Stella Matutina reshared this.

in reply to storiaweb

Ecco una descrizione alternativa dell'immagine:

La prima pagina del quotidiano "Corriere della Sera" annuncia una strage avvenuta a Milano a seguito di un attentato terroristico in una banca. Il titolo principale, "Orrenda strage a Milano", è di grandi dimensioni e in grassetto. Sotto, si legge "Tredici morti e novanta feriti". L'immagine in basso mostra i resti della banca dopo l'esplosione, con macerie e detriti sparsi ovunque. Alcune persone sono visibili tra le rovine.

Fornito da @altbot, generato utilizzando Gemini



Social, smartphone e i danni sui ragazzi: si sta finalmente aprendo il dibattito tra colpevolisti e innocentisti


Questo post è stato pubblicato inizialmente dall'account @cybersecurity[url=https://www.informapirata.it/author/poliverso/]@poliverso[/url].org a maggio del 2024 ma è stato accidentalmente cancellato. Il nostro [url=https://www.informapirata.it/author/skariko/]@skariko[/url]@poliversity.it è riuscito Tuttavia a recuperare la copia cache dalla comunità Lemmy di @eticadigitale@feddit.it salvata da archive.org!

Ci scusiamo soprattutto con le persone che hanno partecipato alla vecchia discussione:

IL WHISTLEBLOWING


Fino pochi mesi fa, il dibattito inerente gli effetti dello smartphone sulla salute mentale dei ragazzi rimaneva piuttosto sonnolento.

Ogni tanto poteva giungere notizia di qualche dipendente GAFAM che denunciava il proprio datore di lavoro di ignorare i segnali allarmanti (ultimo è il caso della psicologa danese Lotte Rubæk) (archive) che provenivano dall’utenza più giovane, ma in generale le accuse contro la tecnologia si rivelavano poco incisive, mentre le risposte da parte dei granti attori della tecnologia si limitavano a un no-comment, in base al principio per cui una smentita non sarebbe altro che “una notizia data due volte” (archive).

L’ALLARME LANCIATO DAL DR. VIVEK MURTY


A metà marzo tuttavia ha avuto una certa eco l’articolo di Robert Booth, corrispondente per gli affari sociali di The Guardian che ha riportato le preoccupazioni del dr. Vivek Murthy, (archive)“Chirurgo generale” degli Stati Uniti, ossia capo della sanità pubblica statunitense, il quale esorta i governi a regolamentare i social dal momento che uno studio (archive) mostra che l’uso dello schermo e l’isolamento hanno causato un malessere diffuso.

“per la prima volta da quando sono stati raccolti i primi dati nel 2012, i giovani tra i 15 e i 24 anni in Nord America affermano di essere meno felici delle generazioni più anziane”

Murthy ha lanciato un avvertimento formale a tutti gli Stati Uniti sul fatto che i social media presentano “un profondo rischio di danno” per la salute mentale e il benessere di bambini e adolescenti, in base a un principio di cautela.

“Non abbiamo ancora prove sufficienti per determinare se i social media siano sufficientemente sicuri” da poter essere utilizzati


MALESSERE GIOVANILE: UN PROBLEMA PER LA DEMOCRAZIA?


Pochi giorni dopo, Vanessa “Van” Badham, drammaturga, scrittrice e attivista australiana sempre sul Guardian (archive)ha messo in guardia genitori, insegnanti e autorità sull’impatto che questa infelicità potrebbe avere sugli equilibri democratici.

LA GENERAZIONE ANSIOSA: COME IL GRANDE RICABLAGGIO DELL’INFANZIA STA CAUSANDO UN’EPIDEMIA DI MALATTIE MENTALI


Una bambina bionda fissa lo smartphone che tiene in mano. Mentre la sua attenzione è metaforicamente immersa nella navigazione dello smartphone, la bambina è realmente immersa in una miriade di emoji gialli, lucidi e morbidi della grandezza di una palla da tennis Link: https://www.anxiousgeneration.com/artBambina immersa nei social

Il culmine di questa serie di accuse contro la tecnologia ha però coinciso con la pubblicazione dell’ultimo libro di Jonathan Haidt, The Anxious Generation: How the Great Rewiring of Childhood Is Causing an Epidemic of Mental Illness (archive), che costituisce un vero e proprio atto d’accusa sul collasso della salute mentale dei giovani e allo stesso tempo una proposta per mitigare gli effetti della tecnologia invasiva e reimpostare un’infanzia più sana e più libera.

LA RECENSIONE DI NATURE


A questo punto si è scatenato il confronto critico verso le conclusioni di questi studi colpevolisti.

Ad aprire le danze è stata la rivista Nature che, a firma della dott.ssa Candice L. Odgers, professoressa di Scienze Psicologiche e Informatica per la School of Social Ecology e professoressa a contratto dell’Università della California, ha recensito il volume di Haidt (archive)accusandolo di scarsa accuratezza scientifica.
La tesi della prof.ssa Odgers è che il tempo passato davanti allo schermo non sia necessariamente responsabile dell’aumento dei livelli di depressione e ansia adolescenziale; d’altra parte la crescente isteria collettiva su questi argomenti potrebbe distrarre l’opinione pubblica e la scienza dall’affrontare le vere cause.

In sostanza:

  1. Haidt non avrebbe portato prove di causalità tra esposizione alla tecnologia e depressione
  2. la vera causa sarebbe, soprattutto rispetto all’area statunitense, “la discriminazione strutturale e il razzismo, il sessismo e l’abuso sessuale, l’epidemia di oppioidi, le difficoltà economiche e i problemi sociali”

Il “grande ricablaggio” sarebbe dunque un argomento fantoccio e questa tesi tranquillizzante è stata ripresa da diversi giornalisti in tutto il mondo per “riequilibrare” le prese di posizione recenti con una opportuna dose di innocentismo.

LA RISPOSTA DELL’AUTORE


Haidt ha risposto rapidamente sul blog di psicologia After Babel (archive) confutando le due obiezioni sollevate dalla prof.ssa Odgers, attraverso la rappresentazione di diversi dati a suffragio delle proprie argomentazioni e, d’altra parte, affermando che l’aumento di questo malessere non può essere dovuto alle cause alternative suggerite su Nature in quanto, pur impattando sul benessere dei ragazzi, erano preesistenti alla brusca accelerazione del fenomeno.

LA REALTÀ POLITICA E GIUDIZIARIA ENTRANO IN GIOCO


Contemporaneamente al botta e risposta tra i due studiosi, ecco che la cronaca politica e giudiziaria entra a gamba tesa sui dibattiti.
Dopo Utah, Arkansas, Louisiana, Ohio e Texas (e dopo la clamorosa causa intentata da New York ai colossi di Internet) e contemporaneamente alle iniziative di Ron de Santis in Florida (archive), anche l’amministrazione cittadina di New York infatti vuole fare causa ai giganti dei social media, sostenendo che le loro pratiche commerciali possono avere un impatto nocivo sulla salute mentale dei giovani (archive)!
L’articolo di Angelo Alù su Agenda Digitale presenta un riepilogo interessante di tutta la vicenda, dalle accuse ai social media (archive), alle iniziative di supporto intraprese dall’amministrazione cittadina (archive) e rimanda alla ingente documentazione presente nell’atto ufficiale presentato in tribunale dalla municipalità (archive).

CONTRIBUTI INNOCENTISTI SU VALIGIA BLU


L’ultimo articolo degno di menzione, su un piano di totale innocentismo, è l’articolo comparso su Valigia Blu a firma di Tiziana Metitieri, psicologa che coordina le attività dell’ambulatorio di neuropsicologia clinica dell’ospedale pediatrico Meyer e che si è sempre opposta all’approccio proibizionista (archive) e cautelativo verso l’utilizzo della tecnologia da parte dei bambini.
Nel suo ultimo articolo (archive), afferma sulla scorta degli studi citati (archive) che

“In tutti i paesi e per tutti i dati demografici, le persone che avevano accesso a Internet, accesso a uno smartphone o che utilizzavano attivamente Internet riportavano maggiori livelli di soddisfazione di vita, esperienze positive, senso di scopo e benessere fisico, comunitario e sociale, e livelli più bassi di esperienze negative”


CONCLUSIONI


Questo confronto tra orientamenti diversio e a volte diametralmente opposti può disorientare la pubblica opinione, ricordando molto il confronto che si è avuto per decenni sul fumo, un dibattito che ha visto la capacità del potere economico di “sopire troncare … troncare sopire” la verità scientifica.

Siamo decisamente convinti che il combinato di smartphone e social network costituisca un pericolo esistenziale per il futuro dei ragazzi, ma siamo anche certi che il dibattito che si è avuto fino a un anno fa non abbia ancora raggiunto la giusta maturità.

In questo senso è importantissimo che le parti avverse si confrontino presentando dati ed evidenze scientifiche sempre più convincenti.

Per quello che ci riguarda, crediamo anche che l’accesso alla tecnologia e ai social sia una grandissima opportunità per i ragazzi, ma che questo accesso debba essere mediato non tanto da limitazioni di carattere infrastrutturale (sistemi di controllo parentale, hardware limitato) ma dall’unica componente in grado di trasformare le informazioni in conoscenza, ossia la cultura. Nello specifico la cultura digitale che con saggezza e accortezza può essere trasmessa ai bambini fin dalla più tenera età, attraverso il ruolo fondamentale dei genitori in primo luogo e in seconda battuta della scuola.

Alcuni dei vecchi commenti al post eliminato sono stati conservati qui

Vuoi segnalare un errore o dare un suggerimento? Scrivici su Friendica, Twitter, Mastodon o sul gruppo telegram Comunicazione Pirata

Segui il canale di InformaPirata


informapirata.it/2024/12/11/so…


Smartphone: fa male? Fa bene? Pareri opposti, forse in buona fede, forse no, disorientano l’opinione pubblica come nel dibattito sul fumo, ma è comunque meglio che se ne parli

informapirata.it/2024/12/11/so…





Contrasto internazionale alla «dark fleet»: c'è chi suggerisce di impiegare Carabinieri e Guardia di Finanza per combattere gli armatori che aiutano la Russia ad eludere le sanzioni


##

Immagine/foto

La «dark fleet» (letteralmente Flotta Oscura) è una rete di navi e armatori che aiuta la Russia a eludere le sanzioni occidentali trasportando petrolio e altri beni, ponendo una sfida all’applicazione del regime delle sanzioni (maritime-professionals.com/the…).

Recentemente un rapporto del think thank Usa Atlantic Council esalta le forze di polizia italiane, che hanno le competenze più indicate al mondo per smascherare gli armatori ombra. Il rapporto (atlanticcouncil.org/in-depth-r…) suggerisce che i governi occidentali dovrebbero sfruttare forze investigative come i Carabinieri italiani e la Guardia di Finanza per scoprire le vere strutture proprietarie di queste navi.
Una volta individuate, misure come negare il visto ai proprietari e alle loro famiglie dovrebbero essere utilizzate come deterrente.

Immagine/foto

Il coinvolgimento di Carabinieri e la Guardia di Finanza italiani viene presentato come una potenziale soluzione per i governi occidentali che cercano di affrontare questo problema.

Ad esempio l’UE sta valutando un nuovo pacchetto di sanzioni che consentirebbe agli Stati membri del Mar Baltico di ispezionare il carico e i documenti delle navi, comprese le petroliere, nelle loro acque.
Il Regno Unito ha iniziato a richiedere dati assicurativi alle navi che transitano lungo la sua costa meridionale.
Viene inoltre suggerito che un’agenzia europea dedicata istituisca un sistema di tracciamento per la flotta oscura.
Altra misura potrebbe essere fare pressione sui registri delle “bandiere di comodo”.

Immagine/foto

Il rapporto rileva che, dietro le quinte, i governi occidentali hanno cercato di fare pressione su alcuni stati affinché si astenessero dal registrare le navi della «flotta oscura», ma questi sforzi non hanno avuto successo.
Il rapporto chiede quindi un maggiore impegno da parte degli stati costieri per contrastare queste “bandiere di comodo” utilizzate dalla «flotta oscura».
Oltre il 20% delle navi della «flotta oscura» si sono rifiutate di utilizzare i piloti durante l’attraversamento dello stretto danese, il che è visto come un modo per evitare controlli.
Incoraggiare l'utilizzo dei piloti invocando i principi di "buona condotta marittima" viene suggerito come potenziale deterrente.
L’obiettivo generale è aumentare la trasparenza ed il monitoraggio della «flotta oscura» per ostacolare la sua capacità di aiutare la Russia a eludere le sanzioni.


Il rapporto avverte inoltre che, man mano che la flotta oscura continua a operare e a crescere, emergerà un settore marittimo alternativo che minaccia non solo le singole navi e gli stati costieri, ma il funzionamento dell’ordine marittimo globale.

@Politica interna, europea e internazionale



Oggi, 11 dicembre, 80 anni fa


Gianni Morandi

Nasce a Monghidoro (Bologna) Gianni Morandi.
Da giovane lavora come venditore di bibite nel cinema della sua città, ma anche come aiutante del padre nel negozio di calzolaio.
Diverrà uno dei più famosi cantanti italiani, anche all'estero, nonché attore e presentatore televisivo.

#GianniMorandi
@Storia

youtu.be/3_vXL8UeDk4?feature=s…



#Blueshittification - Bluesky stuzzica l'attenzione con l'abbonamento a pagamento, Bluesky+, in un nuovo mockup

La startup di social network e concorrente X Bluesky sta lavorando sugli abbonamenti. La società ha annunciato per la prima volta i piani per sviluppare un nuovo flusso di entrate basato sul modello di abbonamento quando ha descritto in dettaglio la sua Serie A da 15 milioni di dollari a ottobre. Ora, i mockup che stuzzicano l'imminente abbonamento a Bluesky, insieme a un elenco di possibili funzionalità, sono stati pubblicati su GitHub di #Bluesky .

techcrunch.com/2024/12/09/blue…

@Informatica (Italy e non Italy 😁)



La rete antimafia @ON si riunisce a Roma


Immagine/foto

Recentemente a Roma, presso il Centro Operativo DIA, si è tenuto un meeting della Rete @ON (Antimafia Operational Network) con i rappresentanti delle Forze di Polizia di Belgio, Germania, Francia, Paesi Bassi, Spagna ed EUROPOL che unitamente, all’Italia rappresentano il Core Group del Network.

La DIA (Direzione Investigativa Antimafia) sostiene con impegno l’azione di contrasto internazionale alle mafie, anche attraverso una mirata attività di cooperazione di Polizia per il contrasto del fenomeno transnazionale delle più pericolose organizzazioni criminali.

Il recente evento romano riveste un particolare valore simbolico in quanto ricaduto a 10 anni esatti dall’istituzione della Rete @ON, con la risoluzione del 4 dicembre 2014 del Consiglio dell’Unione Europea, promossa dalla DIA, quale risultato del Dipartimento della Pubblica Sicurezza nel corso del Semestre di Presidenza italiana di turno.

Immagine/foto

Lo scopo della Rete @ON è quello di rafforzare la cooperazione delle Forze di Polizia contro i principali gruppi della criminalità organizzata, anche di tipo mafioso, che hanno un impatto sulla sicurezza dei cittadini europei.

I gruppi criminali sottoposti ad attenzione sono italiani, di etnia albanese, euroasiatici, bande di motociclisti, ma anche quelli emergenti (Moccro Maffie, nigeriane ed altre) che pongono un serio rischio per la sicurezza e l’economia dell’UE.

La DIA ha promosso, ottenuto e gestito – quale leader dell’iniziativa – progressivi finanziamenti della Commissione UE per sostenere le attività operative delle 51 Agenzia di Polizia che aderiscono al Network in rappresentanza di 44 Paesi.

Ad oggi il Network sta supportando le Unità investigative partner in 216 investigazioni e ha finanziato 617 missioni in favore di oltre 2.500 investigatori che hanno portato all’arresto di 1.068 persone, inclusi 15 latitanti oltre al sequestro di circa 271 milioni di euro, droga, veicoli, beni di lusso ed armi.




Oggi, 5 dicembre, nel 1933


Immagine/foto

Il ventunesimo emendamento pone fine negli Stati Uniti al periodo del proibizionismo, il divieto di commerciare alcolici che aveva fatto prosperare la criminalità organizzata.

#otd
#accaddeoggi
it.m.wikipedia.org/wiki/Proibi…
@Storia



22 milioni di utenti in tutto il mondo per streaming illegali. Smantellata organizzazione operante anche in Italia


Entriamo nei dettagli di una notizia ampiamente ripresa da organi di informazione in Italia.
Le autorità hanno smantellato una rete di streaming illegale, chiudendo uno dei più grandi servizi di questo tipo nel mondo. #Eurojust ed #Europol hanno sostenuto l'operazione, che ha comportato la cooperazione tra autorità italiane, croate, olandesi, rumene, svedesi, svizzere e britanniche. In un'operazione su larga scala, sono state condotte oltre 100 perquisizioni contro 102 sospetti. Undici sospetti sono stati arrestati in Croazia.

Immagine/foto

Gli indagati hanno distribuito illegalmente materiale dai servizi di streaming online, inclusi film e serie. Hanno anche piratato oltre 2 500 canali televisivi come i canali sportivi. Il servizio illegale ha servito oltre 22 milioni di utenti in tutto il mondo. Sono stati in grado di realizzare oltre 250 milioni di euro di profitti illegali al mese. I danni economici ai titolari del copyright del materiale sono stimati in 10 miliardi di euro.

Per eludere le autorità, gli indagati hanno presumibilmente utilizzato servizi di messaggistica crittografata per comunicare e false identità per registrare numeri di telefono, carte di credito, noleggi di server e abbonamenti televisivi. Il 26 novembre, durante un'operazione internazionale, i server che ospitavano lo streaming illegale sono stati sequestrati e chiusi, interrompendo i servizi.

Immagine/foto

La collaborazione tra le autorità è stata istituita presso Eurojust per eliminare il servizio di streaming. Le riunioni di coordinamento presso la sede di Eurojust hanno consentito alle autorità di Italia, Croazia, Paesi Bassi, Romania, Svezia, Svizzera e Regno Unito di collaborare alle indagini e pianificare l'operazione per chiudere il servizio e arrestare gli indagati. Europol ha sostenuto l'operazione implementando esperti e analizzando l'intelligence disponibile durante la fase dell'indagine.

La cooperazione tra le autorità è culminata in un'operazione congiunta per la chiusura dei servizi il 26 novembre. Durante le perquisizioni in Italia, Paesi Bassi, Svezia, Svizzera, Romania, Croazia, Regno Unito e Cina, sono stati sequestrati oltre 1,6 milioni di Euro in criptovaluta e 40 000 Euro in contanti. La polizia croata ha arrestato 11 sospetti.

Oltre al crimine di proprietà intellettuale (infrazione al diritto d'autore), ci sono indizi di ulteriori crimini, come il riciclaggio di denaro e la criminalità informatica.

L'autorità coinvolta nelle attività per l'Italia è stata la Procura della Repubblica Catania

#proprietàintellettuale
#dirittodautore

@Notizie dall'Italia e dal mondo

reshared this



SIGARETTE DI CONTRABBANDO. SCOPERTE FABBRICHE CLANDESTINE. COINVOLTA ANCHE L'ITALIA


Immagine/foto

Eurojust, Europol e le autorità di 10 paesi hanno scovato un gruppo criminale che gestiva un intricato schema di traffico di sigarette.
Le autorità hanno scoperto un gruppo polacco attivo nel traffico di sigarette e le indagini hanno collegato una fabbrica di sigarette contraffatte in Francia a un altro gruppo criminale internazionale coinvolto nell'operazione.
Quindici sospettati sono stati arrestati in un'operazione congiunta che ha coinvolto cinque paesi.

Il gruppo è stato scoperto dopo essere stato sorpreso a importare grandi quantità di tabacco nel paese senza avvisare le autorità doganali. Il tabacco importato dal gruppo criminale era nascosto come tabacco di scarto. Dopo essere entrato nell'Unione Europea, è stato trasportato in magazzini doganali in Belgio, Spagna e Italia, da dove è stato portato in Germania, Francia, Belgio e Paesi Bassi per essere prodotto e venduto come sigarette. Le autorità francesi hanno scoperto che il tabacco illegale entrava nel paese nascosto in riviste.

Le autorità hanno presto scoperto che gli impianti di produzione di sigarette sparsi in Europa erano collegati. Le indagini hanno rivelato che la stessa organizzazione criminale era responsabile dell'istituzione di queste fabbriche. Il gruppo ha gestito un'operazione sofisticata attraverso più entità. Una in Bulgaria era responsabile del trasporto di materiali diversi dal tabacco come filtri, cartine e adesivi in ​​Grecia e Italia. Un'altra entità in Polonia era specializzata nella logistica e nel trasporto di tabacco e sigarette contraffatte. Il gruppo ha reclutato individui in tutta Europa, tra cui pregiudicati.

Immagine/foto

Per smantellare l'organizzazione, è stata istituita una squadra investigativa congiunta (#JIT #SIC) che ha coinvolto autorità francesi, italiane e polacche presso #Eurojust. Durante l'indagine, le autorità sono state in grado di intercettare diverse spedizioni di tabacco tagliato illegalmente, per un totale di oltre 50.000 kg. Nel frattempo, sono state chiuse diverse linee di produzione e sono state sequestrate milioni di sigarette contraffatte. Il valore dei beni sequestrati durante l'operazione è stimato in 13 milioni di euro.

Lo smantellamento della rete del traffico di sigarette è culminato in un'operazione congiunta in sei paesi il 19 novembre, ed è proseguito in Francia il 20 novembre. Sono stati arrestati 15 sospettati, 2 in Bulgaria, 4 in Francia, 1 in Germania, 4 in Grecia e 4 in Polonia. Le perquisizioni in Italia hanno portato al sequestro di 46.000 euro, telefoni cellulari, documentazione e tabacco.

Il coordinamento tra le autorità tramite Eurojust ed #Europol è stato fondamentale per il successo dell'operazione. Il team investigativo congiunto istituito presso Eurojust ha garantito lo scambio di prove e informazioni e lo svolgimento di operazioni congiunte.

Per l'Italia sono stati coinvolti Procura della Repubblica di Bergamo; Reparto operativo dei Carabinieri di Bergamo; Unità economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Bergamo.



Siamo arrivati su Friendica - Poliverso.org


GreenTrek.it si affaccia nel Poliverso di Friendica!

Pubblicheremo anche qui le nostre iniziative ed i nostri appuntamenti.

Rimani in contatto con noi per conoscere le date delle prossime escursioni!

Per tutte le altre info vieni su: www.greentrek.it

Buon cammino a tutti!

#escursioni #trekking #montagna #natura #lazio #abruzzo #guidaAIGAE

greentrek.it

in reply to GreenTrek.it

Ciao Greentrek

Spero che tu possa trovarti bene qui.

Approfitto per segnalarti la nostra guida: informapirata.it/2024/07/25/w-…

Ti ricordiamo poi che esiste un'app per Friendica: Raccoon for Friendica e può essere scaricata dallo store delle app open source F-Droid: f-droid.org/it/packages/com.li…

Segnaliamo inoltre che il vostro account Friendica può gestire anche gli account BlueSky. Qui puoi trovare tutte le indicazioni: informapirata.it/2024/07/25/w-…

Il connettore non è ancora perfetto ma riesce a offrire addirittura funzioni interessanti come quella di poter creare testo con riferimenti ipertestuali (qui un esempio: bsky.app/profile/informapirata… )

Un saluto e buona serata!



ANCORA CONFERME SUL TRAFFICO DI DROGA ALBANIA-ITALIA: MAXI OPERAZIONE. COCAINA VIAGGIAVA DAL SUD-AMERICA FUSA NELLE PELLI DI BESTIAME


Immagine/foto

Nei giorni scorsi in Albania si è conclusa un'operazione anti-droga con la scoperta di un sofisticato laboratorio di cocaina situato nel villaggio di Qerekë, a nord di Tirana, mentre sono stati arrestati 10 membri della rete del narcotraffico, tre dei quali cittadini stranieri (due venezuelani ed una colombiana), che sembravano avere il ruolo di "chimici" nella lavorazione della droga, e sette albanesi.

La droga entrava in Albania fusa nelle pelli del bestiame, per essere poi lavorata per l'estrazione di stupefacenti.

L'operazione è stata realizzata su richiesta di SPAK, la Procura Speciale contro il Crimine Organizzato albanese, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria e la Guardia di Finanza di Reggio Calabria.

I membri del gruppo criminale organizzato albanese gestivano il trasporto di cocaina dall'America Latina attraverso l'Italia all'Albania, da dove veniva trafficata in diversi paesi europei.

Nel 2023, la Procura speciale albanese contro la criminalità organizzata (SPAK) ha avviato un'indagine sulla rete. Questa indagine ha rivelato che la rete era coinvolta in un vasto traffico di droga dall'America Latina attraverso i porti europei, con l'Albania come porta d'accesso al più ampio mercato europeo della droga.

Il laboratorio sequestrato lavorava farmaci per la vendita all'ingrosso in tutta Europa. "Attualmente, è in corso una valutazione del volume totale del traffico di droga e del valore delle vendite all'ingrosso", ha dichiarato #Eurojust, che ha fornito la propria collaborazione.

Oltre al laboratorio, sono stati sequestrati: 50 tonnellate di materie prime per nascondere potenzialmente gli stupefacenti; più di 6 chilogrammi di cocaina; quasi 90 libbre di materiali solidi per la miscelazione di droghe e 50 libbre di liquidi per la preparazione di cocaina all'ingrosso; attrezzature di laboratorio, come virgola, acetone, tester per vetro, materiali chimici, microonde e sacchetti per imballaggio; oltre 50.000 euro in contanti in diverse valute; carte bancarie e telefoniche, nonché vari dispositivi di comunicazione mobile; sei veicoli.

Nelle loro prime testimonianze uno dei sudamericani arrestati ha affermato: "sono venuto in Albania per un trapianto di capelli", mentre l'altro straniero ha dichiarato di essere venuto per acquistare abiti usati, in quanto ha detto di essere un commerciante.

In particolare il carico di settembre scorso, che secondo dati non ufficiali è passato attraverso il porto di Durazzo, è stato prima immagazzinato in una struttura a Durazzo e poi trasportato nell'appartamento di un giovane nel villaggio di Qereke, a Nikla. Vi venivano portati anche i “maestri” latini, che avevano il compito di separare la sostanza stupefacente dal resto del carico.


Secondo i dati della Procura speciale sono 850 le pelli bovine salate in cui era nascosta la cocaina. Gli investigatori albanesi, in collaborazione con partner stranieri, sapevano che sarebbero stati caricati su container nei paesi dell’America Latina e arrivati ​​via mare al porto di Durazzo.

Secondo la #SPAK, una spedizione è entrata a settembre e l'altra a novembre. Si sospetta che entrambi i carichi ammontassero a 48 tonnellate, mentre non è ancora noto quanto sia la sostanza e quanto sia il resto del carico.
Secondo il gruppo investigativo, 4 dei 7 albanesi arrestati sono i leader del gruppo, organizzatori e finanziatori della rete criminale del traffico di cocaina in Albania e della sua ulteriore vendita sui mercati dei paesi europei. L'appartamento trasformato in laboratorio dove i 3 chimici stranieri provenienti da Colombia e Venezuela hanno separato la droga dalla pelle, era posizionato in un punto strategico, vicino all'aeroporto di Rinas, nel villaggio di Qereke.

I carichi di droga nascosti nelle pelli dei bovini non provenivano solo dai paesi dell'America Latina, come la Colombia, il Venezuela o l'Ecuador, con i quali le bande albanesi intrattengono da lungo tempo rapporti di traffico, ma anche dalla Repubblica Dominicana e Brasile. Non per niente il capo della SPAK, Altin Dumani, e l'altro procuratore, Adnan Xholi, che indagano sul gruppo, hanno trascorso recentemente una settimana in Brasile, dove hanno dichiarato che avrebbero smantellato le reti del traffico di droga verso Albania ed Europa.

@Notizie dall'Italia e dal mondo
#albania



Abbiamo finalmente messo a punto il crypto-cappello, con il quale ci trasformiamo nei Cyberflavio to The Moon 🤖 🌙

Provate anche voi ad ascoltare il suono che fa la crypto-moneta lanciata nel crypto-cappello !

flaviotothemoon.pallamondo.net

#CyberBusking #CryptoBuskers #Busking #Bitcoin



Offerta speciale: è attivo il servizio di ospitalità estiva dei vostri cani. Ora aperto anche ai vostri figli!

I centri estivi per cani e bambini sono l'idea giusta per evitare gli abbandoni estivi.

Cani e bambini giocheranno insieme, mangeranno insieme e dormiranno insieme per un'esperienza indimenticabile.




Cena con vista lago e ascolto musica 🎺


mobilizon.it/events/48570642-3…


Tributo a Burt Bacharach


Tributo a Burt Bacharach
Inizia: Venerdì Luglio 19, 2024 @ 9:00 PM GMT+02:00 (Europe/Rome)
Finisce: Venerdì Luglio 19, 2024 @ 11:00 PM GMT+02:00 (Europe/Rome)

Cena nella terrazza sul lago del ristorante Rivafiorita con accompagnamento musicale degli "Hello, Burt!".

I migliori brani di Burt Bacharach cantati e suonati con tromba, basso e tastiere.


in reply to Hello, Burt!

Another chance for those who could not attend the concert at #FOSS4G2022 - great location this time too (Natural Reserve of Vico Lake).

#LiveMusic #Italy #Lazio #Viterbo #Tuscia #Jazz #BurtBacharach #trumpet

Questa voce è stata modificata (1 anno fa)


Aperitivo con Burt, Hal, Carol, Elton, Stevie e tutti gli altri echi degli anni '60 del secolo scorso. Oggi alle 18:00 a Ronciglione (VT)

#BurtBacharach #Musica #LiveMusic #Tuscia #Viterbo

mobilizon.it/events/dd0010b1-c…


Tributo a Burt Bacharach - concerto dei Flavio To The Moon


Tributo a Burt Bacharach - concerto dei Flavio To The Moon
Inizia: Venerdì Luglio 05, 2024 @ 6:00 PM GMT+02:00 (Europe/Rome)
Finisce: Venerdì Luglio 05, 2024 @ 7:30 PM GMT+02:00 (Europe/Rome)
Concerto dei Flavio To The Moon nei borghi di Ronciglione.</p><p>I migliori brani di Burt Bacharach eseguiti con voce, tromba, chitarra e basso.</p><p> Partecipazione gratuita

in reply to Flavio To The Moon

Grazie a tutti per la partecipazione. Un estratto del concerto è qui:

makertube.net/w/q2bh55kk5gAYjf…

reshared this


in reply to Flavio To The Moon

@flaviotothemoon@funkwhale.it bello scoprire altri musicisti e soprattutto vicini di casa nel fediverso! Anch'io su Funkwhale, da Vetralla. 😄
in reply to La Guerra delle Formiche

fantastico ! Allora vieni a sentirci a Ronciglione ? Io mi sto preparando per il sound check.

Al basso ci sarà @elif - così il conteggio dei musicisti nel fediverso e vicini sale a tre 🙂

Tu che suoni ?

Questa voce è stata modificata (1 anno fa)
in reply to Sandro Santilli (musician)

@strk @elif
purtroppo ieri non ero in zona, a saperlo prima! Spero sia andata bene. Il mio vero nome è Carlo, sono polistrumentista, ma principalmente chitarrista in ambito rock. La Guerra delle Formiche è il mio progetto principale, ma ho anche una minuscola label sul genere, SubTerra. Da qualche mese sto trasmigrando tutto nel Fediverso. Penso sia importante creare una presenza qui!
in reply to La Guerra delle Formiche

@myrornaskrig io ho altri progetti musicali con altre tre donne facciamo swing Italiano e poi un duo con un chitarrista jazz basso voce e chitarra...con Sandro ci hanno richiesto delle serate di cui può dirti Sandro
in reply to La Guerra delle Formiche

@myrornaskrig se vuoi (e se funziona) forse puoi seguire anche l'account @strk@mobilizon.it dove spero riceverai notizie di tutti gli eventi di tutti i gruppi musicali di cui faccio parte.

@elif

Unknown parent

mastodon - Collegamento all'originale
La Guerra delle Formiche
@strk @hello_burt @elif oi, grazie, rispondo qui a tutto! Domenica ho già previsto un'uscita a Montefiascone per un concerto, mentre venerdì, perché no, se non mi trovo al mare e sono in zona passo, grazie!



Bentrovati nel #fediverso !

Questo luogo può anche essere poco ergonomico (a seconda della interfaccia che si utilizza per frequentarlo) ma si respira aria sincera. Stare qui è un po' come avere uno spazio in TV 📺 su #RaiTre di notte 🌛 con maggiore libertà e minori ascolti; ma come diceva Renzo Arbore: "meno siamo, meglio stiamo" 😉

Avanti tutta !




Università, entrate nel Fediverso e riappropriatevi della vostra sovranità digitale!

@Che succede nel Fediverso?

Le università possono essere importanti creatori di spazi pubblici digitali e utilizzare, progettare e fornire strutture di rete di interesse pubblico come Fediverse. In linea con la sua tradizione FLOSS, l'Università di Innsbruck si concentra sul Fediverso e ne ha creato un'istanza sui server universitari. Oltre agli approfondimenti sul processo, la motivazione e il networking sono lo scopo di questo Lightning Talk. Università, unitevi al Fediverso!

Il disastro di Twitter ha evidenziato i rischi derivanti dall’affidarsi a piattaforme commerciali per i canali di comunicazione centrali. Questa non è una novità, ma illustra chiaramente i problemi legati a gran parte della struttura dei social media. Le università possono contribuire in modo significativo a rendere Fediverse una rete decentralizzata, non commerciale e attenta alla privacy. Prendendo l'esempio dell'Università di Innsbruck, l'intervento mostrerà come un trio di diversi dipartimenti, comunicazione scientifica, protezione dei dati e informatica, ha creato un'istanza Fediverse per la comunicazione scientifica istituzionale su Mastodon sui server universitari. Questo Lightning Talk mira a informare e mostrare come un'università si è impegnata con successo con il Fediverso, fungendo da invito all'azione per altre università affinché si uniscano nel cogliere l'opportunità di migliorare le strutture di comunicazione online.
Melanie Bartos, Hansjörg Pehofer, Matthias Weiler

media.ccc.de/v/37c3-lightningt…

reshared this



Memoru la daton! 🗣 La interesgrupo de Adoleska Agado entuziasme invitas vin partopreni sian retan eventon: ARTo (Adoleskantara Reta Tago) estas organizita de adoleskuloj por adoleskuloj, kaj okazos la 24-an de Decembro. 🎄


Pretiĝu por mojosa tago (horoj aperas laŭ UTC):

🎉 16:00 - 16:30 · Malfermo (gvidas Oliver)
🗣️ 16:30 - 17:30 · Diskutado pri disvastigo de Esperanto kaj adoleskoj (gvidas Óscar)
🎯 17:30 - 18:30 · Ni ludu kune! (gvidas Oliver)
🐶 de 18:30 · Libera babilado pri hejmbestoj (sen gvidanto)

La evento okazos per Jitsi: meet.jit.si/ARTO-TEJO 🎧

reshared this






Journa.host e la proprietà dei server Mastodon. Una storia sulla fragilità emotiva e professionale dei giornalisti

@Giornalismo e disordine informativo

Riportiamo le riflessioni di Laurens Hof, autore della newsletter fediversereport

Il server Journa.host , un server Mastodon dedicato ai giornalisti, ha trasferito la proprietà. Con ciò arrivano domande riguardanti le aspettative tra i proprietari/operatori del server e le persone che utilizzano il server. Il server Journa.host è iniziato come un progetto incentrato sulla comunità, con il finanziamento iniziale del Tow-Knight Center for Entrepreneurial Journalism presso la Craig Newmark Graduate School of Journalism della CUNY. Recentemente la proprietà del server è stata trasferita alla Fourth Estate Public Benefit Corporation. Questa organizzazione gestisce anche il server Mastodon newsie.social e, fino a poco tempo fa, anche il progetto verifyjournalist.org (la cui proprietà è stata recentemente trasferita a The Doodle Project).

Questo trasferimento di proprietà del server ha innescato una discussione da parte del giornalista etiope Zecharias Zelalem, che si è allontanato dal server journa.host a seguito di questo trasferimento di proprietà. Nei suoi post sottolinea i rischi reali che derivano dall'essere un giornalista, soprattutto nel suo contesto. Il trasferimento dei dati personali dei giornalisti e il controllo della loro presenza sui social media alla nuova proprietà senza alcun preavviso e spiegazione solleva interrogativi sulle considerazioni dei precedenti proprietari su questo trasferimento. Uno dei punti sollevati è che ci sono poche informazioni disponibili sull'identità del nuovo proprietario, Jeff Brown. È comprensibile che i giornalisti si sentano a disagio quando non è chiaro chi sia responsabile di una parte importante della loro presenza digitale. Allo stesso tempo, la maggior parte dei server non è finanziariamente sostenibile e non si può presumere che anche i server che ricevono finanziamenti da luoghi affidabili rimangano operativi per sempre quando i fondi si esauriscono. Nel frattempo, sotto la nuova proprietà, journal.host consentirà nuovamente la registrazione di nuove applicazioni per il server journal.host.

Dan Hon ha scritto un articolo interessante sulla situazione, tracciando parallelismi con il nuovo libro di Cory Doctorow "The Internet Con", che vale la pena leggere. Sta anche ospitando un incontro digitale per piccoli gruppi "Giornalismo, notizie e social network federati", organizzato anche in risposta a questa conversazione. Qui puoi trovare ulteriori informazioni su questo incontro "Hallway Track".

Le nostre considerazioni sulla vicenda

Quando abbiamo creato l'istanza mastodon poliversity.it, dedicata agli accademici e ai giornalisti, ci siamo resi conto che mentre gli accademici hanno iniziato a frequentarla, i giornalisti l'hanno praticamente disertata, preferendo stare dentro istanze generaliste come mastodon.uno o la gigantesca mastodon.social Ma altri hanno preferito iscriversi nelle due istanze tematiche anglofone più grandi dedicate al giornalismo, newsie.social e journa.host.
Il motivo dichiarato è che i giornalisti preferivano stare nei luoghi più comodi, più frequentati o più esclusivi. Insomma, preferivano Un posto al sole...

Ma questa individuazione dell'istanza del fediverso più affollata nasconde la pigrizia tipica della maggior parte dei giornalisti oltre alla impellente necessità di mettersi in mostra. Quando abbiamo creato la nostra istanza dedicata al giornalismo, abbiamo sempre affermato che si doveva trattare di una soluzione temporanea, in attesa di fare in modo che i giornalisti stessi creassero delle proprie istanze, legate alla piattaforma editoriale per cui già lavoravano o ai consorzi di cui fanno parte alcuni dei migliori giornalisti italiani ed esteri.

Invece questi progetti non sono ancora nati. In questo senso, troviamo che le lamentazioni di Zecharias Zelalem siano stucchevoli: non riguardano l'orgoglio del giornalismo, ma la semplice lamentela del giornalista che si vede cambiare padrone, che si vede cambiare il soggetto ospitante
Anche l'accusa nei confronti di Jeff Brown ossia quella di non essere un giornalista, è una cosa volgare che manca totalmente l'obiettivo: Il fatto è che Jeff Brown non deve essere un giornalista ma al massimo deve essere un bravo "editore"!
Il punto però è che il fediverso consente a ciascun giornalista o a ciascun gruppo di giornalisti di essere editore di se stesso. L'incapacità di comprendere la realtà da parte proprio di quei soggetti che dovrebbero raccontarle, è al nostro avviso l'aspetto più problematico e in un certo senso oscena di tutta questa vicenda.


Welcome! Lots of individual news stories this week, with some implications about how the network currently functions and operates. WordPress is actively expanding the network by allowing all blogs on the free wordpress.com plan to become part of the fediverse. While discussions about server ownership put questions at what is expected to be an operator of a fediverse server.

WordPress.com officially connects to the fediverse


The major news of the week is that WordPress.com now can connect to the fediverse via the ActivityPub plugin. A few weeks ago I already reported on the official launch of the plugin (which had been in beta for a long while), when it became available for people who are self-hosting their WordPress site. It is now also available for everyone who uses WordPress via WordPress.com, including people on a free plan. The news got some significant attention by other tech news sites as well. Current usage of the new connection can be seen here.

People in the fediverse are understandably excited by this development, and frame it in a hopeful perspective of growth, for example, by focusing on how many websites run WordPress that can now join the fediverse. The fediverse and its cultural conventions are currently dominated by the microblogging side of the community. The potential inflow of blogs and websites into the fediverse poses new questions that deserve contemplation. These issues are not new, fediverse software like WriteFreely and Plume have been around for years. What is different is how people in the fediverse are positioning WordPress in a context of growth, by accentuation how many websites on the internet run WordPress. They ask the reader explicitly to imagine a future in which millions of WordPress websites have connected to the fediverse. The prospect of millions of sites connected to the fediverse also makes questions about current culture and norms in the fediverse more top-of-mind: How do current social norms around search and indexing in the fediverse collide with the different expectations around search on the rest of the web? What does a good user experience looks like for a feed that contains posts with less than 500 characters, interspersed with a blog post of 10.000 words? What does content moderation look like in a world where there are thousands, if not millions of websites connected to the fediverse, that are all effectively their own servers?

Journa.host and server ownership


The Journa.host server, a Mastodon server that is dedicated to journalists has transferred ownership. With it come questions regarding expectations between server owners/operators and people that use the server. The Journa.host server started as a community-centric project, with initial funding The Tow-Knight Center for Entrepreneurial Journalism at the Craig Newmark Graduate School of Journalism at CUNY. Recently the ownership of the server was transferred to the Fourth Estate Public Benefit Corporation. This organisation also runs the Mastodon server newsie.social, and until recently the verifiedjournalist.org project as well (who’s ownership got transferred to The Doodle Project recently).

This move of server ownership sparked a thread by Ethiopian journalist Zecharias Zelalem, who moved away from the journa.host server as a result of this transfer of ownership. In his posts, he points the actual real risks that come with being a journalist, especially so in his context. Transferring journalists’ personal data, and control of their social media presence, to new ownership without any real notice and explanation does raises questions about the considerations from the previous owners about this move. One of the points that was raised is that there is little information available on the identity of the new owner, Jeff Brown. It is understandable for journalists to get uncomfortable when it is unclear who is responsible for an important part of their digital presence. At the same time, most servers are not financially sustainable, and even servers who get funding from reputable places cannot be assumed by default to stay in operation forever when funding runs out. Meanwhile, under the new ownership journa.host will allow new applications for signups again for the journa.host server.

Dan Hon wrote an interesting article on the situation, and drawing parallels with Cory Doctorow’s new book ‘The Internet Con’, which is worth reading. He is also hosting a small group digital meeting ‘Journalism, News, and Federated Social Networks’, which got set up as a response to this conversation as well. You can find more about this ‘Hallway Track’ meeting here.

IFTAS moderator needs assessment


IFTAS, the non-profit organisation for Trust and Safety on the fediverse, has released the results of their recent assessments of the needs of fediverse moderators. The entire results can be found here, and are worth checking out. Some of the noteworthy results: few servers (17%) have 24 hour moderator coverage. Most servers lose money, and most moderators are unpaid. Half of the respondents use shared block lists, such as Oliphant’s lists. What also stands out is the variety of moderator communities that are in use, that all only are used by a small part of the moderator community. There is not a clear single community for moderators that is used by the de-facto default.

On Bluesky interoperability


With Bluesky getting more popular, the conversation of interoperability between the fediverse and Bluesky/ATProtocol has come up again. In the GitHub for the AT Protocol, Bluesky engineer Brian Newbold gives a detailed answer about the various parts of interoperability between the network. The direct answer is that “it is not on the Bluesky roadmap”, but the answer also identifies which parts of interoperability could probably work, which parts are difficult from a technical perspective, and which parts are hard from a cultural perspective. Another interesting suggestion that came up is the possibility of fully embedding posts on its opposite platform, allowing for a kind of quote-posting across networks.

Mastodon user count update


Eugen Rochko gave a short update this week, indicating that the joinmastodon.org website had been undercounting data for the period between October 2nd and October 9th. The undercounting accounting for some 400k MAU and 2.3m total accounts, which only happened during the timeframe of the previous week. This got picked up by some media outlets and spread around the feeds. However, the news was framed mainly in the context that Mastodon had a lot more users than expected, which is not really correct: Mastodon has the expected amount of users, and news of the gain in numbers should have been properly accompanied with an equal loss in the week before. Getting reliable data about user numbers is fairly difficult, with multiple sources providing quite different values. joinmastodon.org lists 1.8M MAU for Mastodon currently, while fedidb.org gives 1.4M MAU for the entire fediverse. It is unclear which of these sources is more reliable. Personally, I tend to use fedidb.org, as this provides data over time, so trends can be visible.

Twittermigration report


Tim Chambers has been documenting the Twitter Migration (X Migration now) over the last year, releasing an extensive report every quarter. The latest update for Q3 2023 has just been released, and it’s worth checking out. It documents in detail the many issues that X currently faces. It also gives some good data on the growth and usage of Threads. After an explosive launch, reading 100M accounts in a week, activity cooled significantly immediately after. In the months that followed, growth and usage has stabilised. Threads is now estimated to grow at 1 million accounts every two weeks, roughly four times as much as Bluesky is currently growing.

The report indicates that the other two main beneficiaries of the X migration are Mastodon and Bluesky. One way that the report measures this is by looking how many X accounts have a handle for their account on a different network in their profile. The mentions of Mastodon are significantly bigger than Bluesky here, but are stagnating, while Bluesky’s numbers are rapidly growing. This trend is also visible in the account signup numbers for both Mastodon and Bluesky.

The report also distinguishes a Developer migration, and notes organisations that are currently working on providing ActivityPub integration, such as Automattic with WordPress, Flipboard, Mozilla, as well as other networks such as Threads, Tumblr and Post.news. No organisation is talking about using the AT Proto network currently. This is why the report quotes Nilay Patel (from February 23), where he states that ActivityPub is where the app developers are. This seems to be holding up regarding companies and organisations, who are all focused on ActivityPub. Individual hobby developers seem to be a different matter though, where the AT Protocol seems to be of significant interest: the largest individual developer community for ActivityPub has less than 200 users, while the Discord for developers for AT Protocol has almost ten times as much, close to 2000.

The links


  • SURF, the Mastodon project the Dutch higher education system, has a chance to win the European Commission’s Open Source Observatory award.
  • Confirmation that Mozilla’s new fediverse server, mozilla.social, will use people’s Firefox account to log in.
  • A podcast about the fediverse from the perspective of advertisers
  • A podcast by Manton Reece, the creator of micro.blog, about ActivityPub support in WordPress.com and its impact on Micro.blog
  • Renaud Chaput is now officially the CTO for Mastodon. As the organisation still has very limited funding, this is currently still a volunteer position.

That’s all for this week. If you want to receive this update every Sunday directly in your mailbox, subscribe below:

fediversereport.com/last-week-…

#activitypub #bluesky #fediverse #mastodon #wordpress


Questa voce è stata modificata (2 anni fa)
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua

Dài @GustavinoBevilacqua conosci troppo bene il fediverso per capire che non è questo il punto! Se hai bisogno di sicurezza, non devi cercare la "fiducia" di nessuno, ma devi solo avere il "controllo"!

Se vuoi usare l'istanza di un altro, il minimo che devi (Minimo che DEVI) fare è iscriverti con protonmail e collegarti con TOR project.

L'ottimale è crearti una tua istanza e comunicare solo con sistemi crittati (matrix, signal, session, etc)

@outlook @poliversity @giornalismo

in reply to macfranc

@GustavinoBevilacqua aggiungo infine che nessuno deve

> dimostrare che Jeff Brown non è uno delle tante Wanna Marchi della rete, che cerca solo polli da mungere… sarà una buona notizia.

Questo è indifferente, così come lo è il fatto che sia o non sia un giornalista (per me è un "editore di fatto" e si posiziona nell'intervallo tra Wikileaks ed Elon Musk!): quello che conta è chi sei tu, utente che ti iscrivi là dentro...

@outlook @poliversity @giornalismo



Verso un ecosistema di scienza aperta. Il contributo di Bonfire nel realizzare un framework modulare per applicazioni social federate

Bonfire sta costruendo un framework modulare per applicazioni social federate, tra cui microblogging, gestione delle attività o moderazione dei contenuti assistita dall'intelligenza artificiale. All'interno di Bonfire, è possibile creare diversi plugin per scopi come la collaborazione nella ricerca, la pubblicazione pre-stampa e la revisione tra pari. Inoltre, un sistema di riconoscimento e verifica chiaro e verificabile potrebbe supportare la creazione di un ecosistema federato di scienza aperta.

All'interno di Bonfire, è possibile creare diversi plugin per scopi come la collaborazione nella ricerca, la pubblicazione pre-stampa e la revisione tra pari. Inoltre, un sistema di riconoscimento e verifica chiaro e verificabile potrebbe supportare la creazione di un ecosistema federato di scienza aperta.

Una massiccia adozione di protocolli federati da parte delle istituzioni accademiche aiuterà a potenziare le implementazioni della scienza aperta e a includere le comunità non accademiche nel processo di produzione della conoscenza. Immaginiamo che queste implementazioni vengano realizzate all'aperto, attraverso un processo di co-progettazione che unisce scienziati, ricercatori e attivisti. Questo sforzo collettivo garantirà che le funzionalità sviluppate soddisfino i meticolosi standard degli strumenti accademici sfruttando al tempo stesso l’esperienza utente dei social network. La nostra aspirazione è che ciò possa innescare conversazioni significative e ampliare l’accessibilità delle discussioni scientifiche a un pubblico più ampio, promuovendo una comunità di conoscenza globale vivace, inclusiva e interconnessa.

Qui il post completo pubblicato da @Equipo Nibö :niboe: e Biogarabatos post sul blog di @Bonfire

@Scuola - Gruppo Forum

reshared this



Le classifiche delle migliori università del mondo lasciano il tempo che trovano

@Universitaly: università & universitari

Periodicamente ottengono grandi attenzioni, e l'Italia sembra sempre arrancare, ma non è chiaro a chi servano veramente

Nonostante l’indubbia attenzione che ottengono, però, queste classifiche sono da anni molto criticate. Un po’ perché si basano su criteri arbitrari, che riflettono poco la moltitudine di ruoli sociali e culturali che le università svolgono sul territorio. Un po’ perché sono progettate quasi sempre sulla base del sistema d’istruzione inglese e statunitense, che riflette male come funzionano le università nel resto del mondo. Un po’, semplicemente, perché non è chiaro a cosa servano, se non a indirizzare attenzione e fondi verso le società che le stilano e le università che figurano ai primi posti.

L'articolo di @Viola Stefanello 👩‍💻 è qui su Il Post

in reply to Poliversity - Università ricerca e giornalismo

Fantastico modo di pensare! In effetti è proprio vero: gli osservatori influenzano ciò che osservano in questo caso e come l'hai scritto tu è perfetto.

È deprimente allo stesso modo che qualcosa che teoricamente sarebbe interessante (statistiche delle università a priori sarebbero anche cose utili) finisca per essere una forte fonte di influenza degli studenti e delle università. I fini di queste agenzie di classifiche non sono nobili...

in reply to ConstipatedWatson

@ConstipatedWatson
Legge di Goodhart: quando una misura diventa un obiettivo, cessa di essere una buona misura. L'intero sistema capitalista è costruito in violazione di questa legge.

L reshared this.