di Dino Greco -
Agli organizzatori del presidio antifascista del 28 dicembre è stato opposto, dagli esponenti e fautori dell’antifascismo light, una botta e via, il rimprovero peloso di avere dato visibilità ai fascisti.
La memoria mi è subito andata alla legge Mancino del 1993 che, come anche la questura dovrebbe sapere, “condanna frasi, gesti, azioni e slogan aventi per scopo l’incitamento all’odio, alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali”. La legge, che per il momento è ancora in vigore, punisce come reato penale grave chi si renda responsabile di questi comportamenti. Anche allora vi fu chi sostenne che la legge era sbagliata. Sapete perché? Perché – così dissero – si trasformavano i fascisti in vittime. La storia, ancora una volta, si ripete, sebbene con le sembianze della farsa.
Silenzio tombale anche sulla legge Scelba del 1953, che in attuazione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione italiana introdusse il reato di apologia del fascismo: per questura e procura della Repubblica è come se non esistesse, come uscito da tutti i radar è il reato di ricostituzione del partito fascista. Al punto che i questurini – applauditissimi dall’establishment del potere locale – si sono sentiti in dovere di intervenire a suon di manganelli per strappare dalle mani dei manifestanti uno striscione che ricordava che la Costituzione è antifascista.
Ora però ci viene detto che le regole devono essere rispettate e che all’intimazione della questura di non scendere in piazza bisognava obbedire.
Qui si pone una domanda cruciale: è giusto obbedire alle leggi ingiuste? La storia del nostro Paese è piena di lotte sociali che sono state condotte per cambiare norme, regole, leggi che favorivano i più forti contro i più deboli. Furono lotte che resero l’Italia un pò più civile. Per dirne una sola, lo Statuto dei lavoratori non sarebbe mai nato se per conquistarlo i lavoratori non avessero ingaggiato conflitti molto forti ed impiegato forme di lotta che urtavano contro un legalitarismo formale che fu scatenato contro di loro, manu militari, dai poteri costituiti che inflissero loro un pesante prezzo di sangue.
Diceva don Lorenzo Milani, intorno alla metà degli anni Sessanta, che quando ci si trova di fronte ad una legge ingiusta “non c’è scuola più grande” che essere disponibili a pagare di persona per la propria disobbedienza. E aggiungeva: “Non posso dire ai miei ragazzi che l’unico modo di amare la legge è obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste. Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate”.
I ragazzi e le ragazze che l’altra sera, a prezzo delle botte, rifiutavano di farsi strappare quello striscione che tenevano stretto e che inneggiava alla Costituzione e all’antifascismo erano dei moderni eroi, degni dei partigiani che combatterono e morirono, armi in pugno, per cacciare l’occupante nazista e liquidare il fascismo che aveva portato il paese alla rovina. Personalmente li ringrazio per la speranza che rappresentano in un presente tanto denso di cattivi presagi.
Una risposta al Pd e a tutti i cortigiani dell’antifascismo light
di Dino Greco - Agli organizzatori del presidio antifascista del 28 dicembre è stato opposto, dagli esponenti e fautori dell’antifascismo light, una bottaRifondazione Comunista
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Le Dita Nella Presa, Lista di Natale: i 10 migliori modi per silenziare
Puntata di natale che inizia con un lungo approfondimento sull'uso dei malware in Serbia, con riferimento anche alle tecnologie utilizzate per la loro installazione.
Sempre più chiaro il ruolo attivo di Meta nel silenziare le voci Palestinesi. L'azienda dice che il silenziamento è stato un effetto collaterale non voluto,ma le sue scuse sembrano peggiorare la situazione.
Seguono notizie su Copyright (da youtube alla Serie A), alfabetizzazione informatica, il mondo del bitcoin e altro ancora...
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L’aggressione squadrista all’insegnante di Brescia dimostra che hanno ragione le antifasciste e gli antifascisti che sono scesi in piazza nonostante il divieto.
Torniamo a chiedere le dimissioni del questore che ha lasciato sfilare i neofascisti che hanno imbrattato con svastiche una città che subì la strage di Piazza della Loggia e fatto caricare antifascisti.
Vergognose le dichiarazioni della sindaca che avrebbe dovuto stare in piazza con la fascia tricolore con gli antifascisti. A Brescia ora la destra propone sfacciatamente un ordine del giorno in consiglio comunale di condanna del presidio antifascista.
Ringrazio i compagni di Rifondazione Comunista Dino Greco e Fiorenzo Bertocchi che avevano fatto la comunicazione alla Questura di aver tenuto il punto rifiutando di ottemperare a un divieto che equiparava fascisti e antifascisti e tutte le compagne e i compagni che sono scesi in piazza.
Purtroppo va segnalata negativamente l’incomprensibile posizione del presidente provinciale dell’Anpi e del segretario della Camera del Lavoro che hanno giustificato il divieto di manifestare.
L’aggressione fascista subita dall’insegnante a cui va la nostra solidarietà mostra quanti danni abbia prodotto lo sdoganamento del fascismo.
E’ importante sottolineare che il professore è stato affrontato da 5 ragazzi che tentavano di fargli dire che col fascismo si stava meglio e che avendo ottenuto una dichiarazione opposta lo hanno prima insultato e poi riempito di pugni. È indubbiamente squadrista la sequenza del fatto perché è tipica di una vera e propria spedizione punitiva preordinata. Infatti hanno fermato il professore chiamandolo per nome prima di aggredirlo.
Dovrebbero riflettere quelli che hanno acconsentito al divieto di manifestare.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista
Acerbo (Prc): aggressione a insegnante a Brescia dimostra che antifasciste/i hanno ragione
L'aggressione squadrista all'insegnante di Brescia dimostra che hanno ragione le antifasciste e gli antifascisti che sono scesi in piazza nonostante il divieto.Rifondazione Comunista
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Raffaele Tecce
Appena ho saputo della scomparsa di Eugenio Donise ho provato un immensa tristezza, per l’affetto fraterno che ho sempre avuto per una figura autorevole,intelligentissima, colta e generosa del PCI a Napoli.
Ho conosciuto personalmente Eugenio Donise nel 1977,io neo eletto segretario provinciale del Pdup per il comunismo e lui segretario provinciale del PCI, durante le consultazioni che Eugenio pazientemente faceva con tutti i partiti della maggioranza che sosteneva il Sindaco Valenzi.
Già in quell’ occasione mi colpirono cortesia, vero rispetto per tutte le forze della Sinistra anche piccole e passione politica.
C ‘ era in Eugenio la consapevolezza del valore nazionale di quella eccezionale esperienza istituzionale di cui era parte, ma anche la certezza che bisognava dare risposta ai bisogni sociali più forti, a partire da casa e lavoro. Tutti ricordiamo, ad esempio, la sua apertura al confronto con il forte movimento dei disoccupati organizzati.
“Napoli non si governa da un solo palazzo”, si ribadiva sempre.
Da segretario regionale Campano nel 1985 ci accolse con apertura e disponibilità quando come Pdup per il comunismo confluimmo nel PCI.
Mi iscrissi alla sezione San Giuseppe Porto, nel centro storico dove abitavo, e li incontrai due compagni importanti per la mia successiva militanza nel Pci: Claudio Massari, il segretario della sezione e Nino Ferraiuolo stimatissimo professore ed organizzatore di iniziative culturali e sociali comuniste.
Ricordo, inoltre, che dopo lo scioglimento del PCI la sua partecipazione a momenti di dibattito difficili, come al seminario di Arco(Tn) nel 1993 , dove con Tortorella ed altre compagne e compagni decise di” stare nel gorgo”.
Guardò sempre con rispetto ed attenzione la nascita nel 1991 del Partito della Rifondazione Comunista, a Napoli e nazionalmente e partecipò attivamente alla importante esperienza della Federazione della Sinistra, a partire dal 2004, di cui fu componente del Comitato nazionale insieme a Nino Ferraiuolo.
Ricordo sempre le nostre chiacchierate a Piazza San Domenico maggiore sempre con Nino, ed in comunicazione sostanziale con tutta la città.
Caro Eugenio, mi hai insegnato molto.
Condoglianze alla sua famiglia
EUGENIO DONISE, UN COMUNISTA ITALIANO VERO
Raffaele Tecce Appena ho saputo della scomparsa di Eugenio Donise ho provato un immensa tristezza, per l'affetto fraterno che ho sempre avuto pRifondazione Comunista
Danilo Dolci, il ricordo del figlio Amico tra libri, musica ed esempio
di LAURA TUSSI Nel centenario della nascita di Danilo Dolci torniamo a parlarvi del suo impegno politico, sociale ed educativo attraverso le paroleRifondazione Comunista
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Con grande gioia abbiamo appreso la notizia dell’incontro tra la delegazione del Dem Parti e il compagno Ocalan nell’isola carcere di Imrali. Si apre uno spiraglio alla speranza che finalmente si ponga fine alla repressione turca contro il popolo curdo. Negli anni scorsi abbiamo temuto per la stessa vita del presidente Ocalan, il Nelson Mandela del popolo curdo, di cui non si avevano più notizie. Non solo Apo è sottoposto dal 1999 a un regime di isolamento duro in violazione delle convenzioni internazionali ma negli ultimi anni erano state impedite anche le visite di familiari e degli stessi legali a loro volta sistematicamente arrestati e condannati per terrorismo.
Era stata impedita la visita persino alla delegazione della Corte Europea per i Diritti Umani (CEDU). Noi stessi avevamo partecipato nel 2022 a una delegazione investigativa internazionale che ha potuto constatare il grado di repressione e di violazione dello stato di diritto nella Turchia di Erdogan con 350.000 detenuti, tra cui parlamentari, sindaci, sindacalisti, intellettuali della sinistra curda e persino medici e avvocati rei di aver assistito perseguitati politici.
L’incontro di ieri segna la riapertura di un possibile dialogo per la soluzione della questione curda. Ocalan si è dichiarato di nuovo disponibile e con prudenza bisognerà verificare se il regime turco sia davvero intenzionato a percorrere la strada di un “nuovo paradigma”. Purtroppo gli attacchi contro il Rojava delle ultime settimane non sono un elemento incoraggiante. Bisogna capire quale sarà la risposta a questo segnale di nuova apertura delle forze armate turche che hanno sempre tentato di impedire una trattativa anche grazie allo spropositato potere che hanno sulla base di una costituzione assai sciovinista.
Come abbiamo sempre sostenuto, la liberazione di Ocalan, come quella di Marwan Barghouti per la Palestina, è la chiave per un’evoluzione democratica e una soluzione di pace in Medio Oriente. Il confederalismo democratico proposto da Ocalan è un progetto che consentirebbe di superare i continui conflitti causati dall’eredità del colonialismo. La proposta di Ocalan non è separatista ma quella del riconoscimento dell’autonomia del Kurdistan turco nell’ambito di una più generale democratizzazione dello stato. E’ un modello di convivenza che il movimento di liberazione curdo propone anche in Siria per il superamento dei conflitti etnici e religiosi. Purtroppo l’Unione europea invece di sostenere un movimento di resistenza laico, democratico e femminista come quello curdo in questi anni è stata complice dell’alleato NATO Erdogan e ha mantenuto il PKK nell’elenco delle organizzazione terroriste.
Noi di Rifondazione Comunista che, con il compagno Ramon Mantovani, cercammo di salvare Ocalan dalla cattura da parte della Turchia ricordiamo che il fondatore del Pkk aveva diritto all’asilo nel nostro paese e che fu catturato grazie all’ignavia dell’allora governo di centrosinistra che obbedì alle pressioni del presidente USA Bill Clinton. Lo stabilì un tribunale dopo la sua cattura e lo aveva anche quando il governo italiano l’ha costretto ad andarsene. In ragione della nostra risoluzione approvata in parlamento che riconosceva l’esistenza di un conflitto armato da risolvere con un negoziato. Sulla base di quella risoluzione l’Italia riconobbe a migliaia di kurdi con passaporto turco l’asilo. Libertà per Ocalan!
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del PRC e Anna Camposampiero, esecutivo Sinistra Europea
PRC: liberazione Ocalan via per la pace e democrazia in Medio Oriente
Con grande gioia abbiamo appreso la notizia dell'incontro tra la delegazione del Dem Parti e il compagno Ocalan nell'isola carcere di Imrali. Si apre uno spiragRifondazione Comunista
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Oggi, 29 dicembre, nel 2022
Muore all'età di 82 anni la leggenda brasiliana del calcio, Pelé, uno dei più grandi giocatori di questo sport e tra i primi atleti a diventare celebrità globali.
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Etiopia, ENDF in violazione dell’accordo di tregua per il Tigray nelle zone occupate
L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo
Il Tigray, stato regionale dell’ Etiopia è stato teatro di una guerra genocida dal novembre 2020 al novembre 2022 in cui i gruppi in conflitto
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Quando il no di Franca Viola cambiò l’Italia delle donne
Rapita e violentata, Franca Viola fu la prima in Italia a rifiutare le nozze con il suo stupratore, diventando protagonista di un processo che servì a riscrivere la legge e la storia dei diritti delle donne
Lidia Gallanti da StoricaNG
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storicang.it/a/quando-il-no-di…
Quando il no di Franca Viola cambiò l’Italia delle donne
Franca disse di no . Quando le chiesero di sposare l’uomo che l’aveva violentata, scelse sé stessa. Un atto di rispetto e dignità, sostenuto dalla famiglia, che cambiò la legge e il corso della storia .Lidia Gallanti (National Geographic Storica)
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Oggi, 25 dicembre, nel 1223
Francesco d’Assisi allestisce, a Greccio, il primo presepe “vivente”.
Storia reshared this.
Il Babbo Natale vestito di rosso non è stato inventato dalla Coca-Cola
Secondo una errata credenza popolare, la figura di Babbo Natale sarebbe apparsa per la prima volta nella famosa campagna del 1931 della Coca-Cola.
L’analisi dell’iconografia del personaggio, dimostra che era stato rappresentato in abiti rossi già prima della pubblicità della multinazionale americana.
Nell'immagine: la visione del fumettista politico Thomas Nast che lo rappresentò vestito di rosso in una cartolina di Natale stampata da Louis Prang.
Anna Toniolo su
facta.news/articoli/babbo-nata…
#babbonatale
@Attualità
@Storia
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facta.news/articoli/babbo-nata…
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L'autorità antitrust giapponese scoprirà che Google ha violato la legge nel caso di ricerca: rapporto
La JFTC ha avviato un'indagine su Google per una possibile violazione delle leggi antimonopolio.
- A Google potrebbe essere chiesto di interrompere le pratiche monopolistiche
- La JFTC potrebbe presto emettere un ordine di cessazione e astensione contro Google
- Google non ha ancora reagito alle segnalazioni
Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
Sudan, mercenari colombiani implicati nella guerra al fianco dell’RSF
L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo
Le forze paramilitari di supporto rapido (RSF – Rapid Support Forces) sono state accusate di reclutare mercenari stranieri da quando la guerra in Sudan è iniziata 20 mesi fa.
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Le autorità serbe devono perseguire l'hacking illegale di giornalisti e attivisti
Oggi, 19 dicembre, @EDRi (European Digital Rights) e 50 organizzazioni esortano le istituzioni dell'Unione europea ad agire per fermare l'uso illegale di spyware da parte delle autorità serbe per prendere di mira giornalisti, attivisti e membri della società civile.
Giornalismo e disordine informativo reshared this.
VIOLENZA DI GENERE NELL'UNIONE EUROPEA
Recentemente Eurostat (l'Ente dell'Unione Europea deputato alle statistiche) ha rilasciato il sondaggio sulla violenza di genere, con la collaborazione dell'Agenzia dell'Unione Europea per i Diritti Fondamentali (FRA) e dell'Istituto Europeo per l'Uguaglianza di Genere (EIGE). Lo scopo è quello di raccogliere dati per migliorare la protezione e il supporto alle vittime.
I risultati appaiono piuttosto preoccupanti: su un campione di 114.023 donne intervistate nei 27 Stati membri dell'UE, ben il 30,7% ha subito violenza fisica o sessuale. In particolare il 17,7% ha subito violenza da un partner mentre il 20,2% ha subito violenza da un altro individuo.
Con riguardo alle molestie sessuali sul lavoro ben il 30,8% ne ha subite.
Il sondaggio ha incluso vari tipi di violenza fisica, tra cui: le mere minacce e l'agire dal soggetto attivo in modo doloroso; lo spingere, strattonare o tirare i capelli; il colpire con oggetti o schiaffeggiare; il picchiare con oggetti, o calciare.
(percentuale per Stato di donne che hanno subito violenze dal proprio partner)
Il sondaggio ha incluso altresì vari tipi di violenza psicologica, tra cui l' umiliazione o il denigrare, tenere comportamenti controllanti da parte del partner, ovvero minacce di danneggiare i figli o di farsi del male se il partner lo lascia.
Vengono riportate anche le diverse attività che le Autorità di contrasto possono esercitare, tra cui il monitoraggio e valutazione, ovvero raccogliere e analizzare dati sulla violenza di genere per identificare tendenze e aree critiche, inoltre la formazione e sensibilizzazione, che consiste nell'offrire corsi di formazione per professionisti e campagne di sensibilizzazione per il pubblico, ed infine il supporto alle vittime, cioè fornire risorse e assistenza legale per le vittime di violenza di genere.
Anche la cooperazione di polizia tra gli Stati dell'UE può essere esercitata, attraverso lo scambio di informazioni, ovvero la condivisione di dati e intelligence relativi a casi di violenza di genere per migliorare le indagini; operazioni congiunte, cioè collaborazione in operazioni di polizia per affrontare crimini transnazionali legati alla violenza di genere e soprattutto formazione congiunta, cioè programmi di formazione per le forze di polizia su come gestire casi di violenza di genere in modo efficace e sensibile.
Il documento (in inglese) è scaricabile qui
fra.europa.eu/sites/default/fi…
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CARABINIERI CINOFILI IN IRAQ
In questi giorni, alcuni Carabinieri del Centro Cinofili di Firenze sono impegnati in Iraq in una attività formativa a favore della Direzione Anti Narcotici e Sostante Psicoattive del Ministero dell'Interno iracheno, nell'ambito del progetto EU-ACT finanziato dall'Unione Europea.
EU-ACT 2 è un progetto di cooperazione che fornisce sostegno ai paesi terzi nella lotta alla criminalità organizzata, migliorando le loro capacità di affrontare le minacce dal punto di vista dello stato di diritto. Questa iniziativa fa parte del Programma dell’UE per contrastare i flussi illeciti globali (GIFP). Con un budget di 13 milioni di euro, attivo da giugno 2023 a maggio 2027, il progetto è finanziato dalla Commissione Europea attraverso il Servizio per gli Strumenti di Politica Estera (FPI) ed è realizzato attraverso la collaborazione tra FIIAPP (Spagna), CIVIPOL (Francia) e l'Arma dei Carabinieri (Italia).
L’obiettivo dell’UE-ACT 2 intende contribuire alla lotta contro la criminalità organizzata e il traffico illecito lungo le “rotte dell’eroina” dall’Afghanistan all’Europa, concentrandosi su aree geografiche critiche come l’Asia meridionale e centrale, l’Africa orientale, il Caucaso e il Medio Oriente. L’intervento è inoltre in linea con i piani operativi di Europol, con particolare attenzione all’alta reti criminali a rischio (HRCN) e traffico di stupefacenti come l’eroina e le nuove droghe sintetiche (SYD-NPS).
Gli esperti del progetto agiscono per rafforzare le capacità delle autorità di polizia e giudiziarie dei paesi beneficiari nella conduzione di operazioni e indagini congiunte, migliorare le competenze nel perseguire i casi di criminalità organizzata,
e promuovere una cooperazione transnazionale più efficace tra le autorità competenti, in linea con gli standard internazionali e i diritti umani.
Il Centro Carabinieri Cinofili, con sede in Firenze, è stato istituito l’8 novembre 1957 con il compito di assicurare l’addestramento del personale e dei quadrupedi in forza al Servizio Cinofili dell’Arma, per il loro impiego nei servizi preventivi e in operazioni di polizia giudiziaria, di ricerca e di soccorso. Svolge, inoltre, funzioni di indirizzo tecnico-addestrativo a favore di tutte le unità cinofile dell’organizzazione territoriale/forestale, attività di sperimentazione di nuove razze canine, di metodologie addestrative e di materiali di equipaggiamento, nonché la formazione di personale delle forze armate e di polizia, nazionali e straniere, che ne facciano richiesta.
#ArmadeiCarabinieri #iraq #carabiniericinofili #EU-ACT #europol
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DIFENDERE LE SPECIE IN VIA DI ESTINZIONE. LA CONVENZIONE CITES ED I CARABINIERI FORESTALI
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La recente presentazione del Calendario CITES dei carabinieri Forestali che si occupano di tale materia, fornisce l'occasione per tornare a parlare di questo particolare servizio, non conosciuto da molti, che ha importanti ricadute in ambito di cooperazione internazionale tra forze di polizia.
Nel 1973, nell'ambito delle attività dell'ONU per l'ambiente, 80 paesi firmarono a Washington la Convenzione CITES (Convention on International Trade of Endangered Species) per la tutela della biodiversità, attraverso il controllo del commercio di specie di flora e fauna, rischio di estinzione o particolarmente vulnerabili.
Entrata in vigore il 1° luglio 1975, oggi conta ben 183 paesi, quasi la totalità dei componenti della comunità internazionale. Anche l'Italia quale paese membro, si è dotata di una specifica normativa, che è la legge 150 del 1999.
L’Arma dei carabinieri ha un ruolo da protagonista, quale co–Autorità di gestione.
Il commercio illegale delle specie selvatiche (wildlife traffic) è uno dei traffici illeciti più importanti al mondo, dopo quello di droga, armi ed esseri umani, ed è un fenomeno per sua natura transnazionale, che per essere contrastato richiede la collaborazione di organismi, autorità, organizzazioni governative e non–governative (ONG), per la raccolta delle informazioni, la loro disseminazione, lo scambio di esperienze, di tecniche investigative e di intelligence. Per questa ragione, su tutto il territorio nazionale sono dislocati oltre 50 uffici CITES che rilasciano mediamente circa 80.000 certificati che consentono l'importazione dopo verifiche all'anno, riguardanti animali riprodotti in cattività, ma anche zanne ed oggetti in avorio di elefante, articoli in pelle di rettile, tessuti e pellicce pregiati, piante ornamentali, legname e prodotti derivati dal legno.
Un’altra importante funzione del Servizio CITES è quello di educare alla legalità e sensibilizzare i cittadini, tra i quali vi sono anche viaggiatori e turisti.
L’Italia è un Paese di destinazione, si pensi ad esempio alla importazione illegale di pappagalli tropicali, ma va al riguardo sottolineato come sia anche Paese di origine del traffico: vi sono gruppi criminali coinvolti nella raccolta di nidi e nel traffico di specie di uccelli in via di estinzione (cardellini, verzellini ed altri), il cui mercato principale sono i Paesi europei. Cavallucci marini e i cetrioli di mare invece, raccolti lungo gli habitat costieri italiani, sono specie trafficate verso mercati cinesi.
Il video di presentazione del Calendario si può vedere qui
materialious.nadeko.net/search…
Contrasto internazionale alla «dark fleet»: c'è chi suggerisce di impiegare Carabinieri e Guardia di Finanza per combattere gli armatori che aiutano la Russia ad eludere le sanzioni
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La «dark fleet» (letteralmente Flotta Oscura) è una rete di navi e armatori che aiuta la Russia a eludere le sanzioni occidentali trasportando petrolio e altri beni, ponendo una sfida all’applicazione del regime delle sanzioni (maritime-professionals.com/the…).
Recentemente un rapporto del think thank Usa Atlantic Council esalta le forze di polizia italiane, che hanno le competenze più indicate al mondo per smascherare gli armatori ombra. Il rapporto (atlanticcouncil.org/in-depth-r…) suggerisce che i governi occidentali dovrebbero sfruttare forze investigative come i Carabinieri italiani e la Guardia di Finanza per scoprire le vere strutture proprietarie di queste navi.
Una volta individuate, misure come negare il visto ai proprietari e alle loro famiglie dovrebbero essere utilizzate come deterrente.
Il coinvolgimento di Carabinieri e la Guardia di Finanza italiani viene presentato come una potenziale soluzione per i governi occidentali che cercano di affrontare questo problema.
Ad esempio l’UE sta valutando un nuovo pacchetto di sanzioni che consentirebbe agli Stati membri del Mar Baltico di ispezionare il carico e i documenti delle navi, comprese le petroliere, nelle loro acque.
Il Regno Unito ha iniziato a richiedere dati assicurativi alle navi che transitano lungo la sua costa meridionale.
Viene inoltre suggerito che un’agenzia europea dedicata istituisca un sistema di tracciamento per la flotta oscura.
Altra misura potrebbe essere fare pressione sui registri delle “bandiere di comodo”.
Il rapporto rileva che, dietro le quinte, i governi occidentali hanno cercato di fare pressione su alcuni stati affinché si astenessero dal registrare le navi della «flotta oscura», ma questi sforzi non hanno avuto successo.
Il rapporto chiede quindi un maggiore impegno da parte degli stati costieri per contrastare queste “bandiere di comodo” utilizzate dalla «flotta oscura».
Oltre il 20% delle navi della «flotta oscura» si sono rifiutate di utilizzare i piloti durante l’attraversamento dello stretto danese, il che è visto come un modo per evitare controlli.
Incoraggiare l'utilizzo dei piloti invocando i principi di "buona condotta marittima" viene suggerito come potenziale deterrente.
L’obiettivo generale è aumentare la trasparenza ed il monitoraggio della «flotta oscura» per ostacolare la sua capacità di aiutare la Russia a eludere le sanzioni.
Il rapporto avverte inoltre che, man mano che la flotta oscura continua a operare e a crescere, emergerà un settore marittimo alternativo che minaccia non solo le singole navi e gli stati costieri, ma il funzionamento dell’ordine marittimo globale.
La rete antimafia @ON si riunisce a Roma
Recentemente a Roma, presso il Centro Operativo DIA, si è tenuto un meeting della Rete @ON (Antimafia Operational Network) con i rappresentanti delle Forze di Polizia di Belgio, Germania, Francia, Paesi Bassi, Spagna ed EUROPOL che unitamente, all’Italia rappresentano il Core Group del Network.
La DIA (Direzione Investigativa Antimafia) sostiene con impegno l’azione di contrasto internazionale alle mafie, anche attraverso una mirata attività di cooperazione di Polizia per il contrasto del fenomeno transnazionale delle più pericolose organizzazioni criminali.
Il recente evento romano riveste un particolare valore simbolico in quanto ricaduto a 10 anni esatti dall’istituzione della Rete @ON, con la risoluzione del 4 dicembre 2014 del Consiglio dell’Unione Europea, promossa dalla DIA, quale risultato del Dipartimento della Pubblica Sicurezza nel corso del Semestre di Presidenza italiana di turno.
Lo scopo della Rete @ON è quello di rafforzare la cooperazione delle Forze di Polizia contro i principali gruppi della criminalità organizzata, anche di tipo mafioso, che hanno un impatto sulla sicurezza dei cittadini europei.
I gruppi criminali sottoposti ad attenzione sono italiani, di etnia albanese, euroasiatici, bande di motociclisti, ma anche quelli emergenti (Moccro Maffie, nigeriane ed altre) che pongono un serio rischio per la sicurezza e l’economia dell’UE.
La DIA ha promosso, ottenuto e gestito – quale leader dell’iniziativa – progressivi finanziamenti della Commissione UE per sostenere le attività operative delle 51 Agenzia di Polizia che aderiscono al Network in rappresentanza di 44 Paesi.
Ad oggi il Network sta supportando le Unità investigative partner in 216 investigazioni e ha finanziato 617 missioni in favore di oltre 2.500 investigatori che hanno portato all’arresto di 1.068 persone, inclusi 15 latitanti oltre al sequestro di circa 271 milioni di euro, droga, veicoli, beni di lusso ed armi.
Siamo arrivati su Friendica - Poliverso.org
GreenTrek.it si affaccia nel Poliverso di Friendica!
Pubblicheremo anche qui le nostre iniziative ed i nostri appuntamenti.
Rimani in contatto con noi per conoscere le date delle prossime escursioni!
Per tutte le altre info vieni su: www.greentrek.it
Buon cammino a tutti!
#escursioni #trekking #montagna #natura #lazio #abruzzo #guidaAIGAE
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Ciao Greentrek
Spero che tu possa trovarti bene qui.
Approfitto per segnalarti la nostra guida: informapirata.it/2024/07/25/w-…
Ti ricordiamo poi che esiste un'app per Friendica: Raccoon for Friendica e può essere scaricata dallo store delle app open source F-Droid: f-droid.org/it/packages/com.li…
Segnaliamo inoltre che il vostro account Friendica può gestire anche gli account BlueSky. Qui puoi trovare tutte le indicazioni: informapirata.it/2024/07/25/w-…
Il connettore non è ancora perfetto ma riesce a offrire addirittura funzioni interessanti come quella di poter creare testo con riferimenti ipertestuali (qui un esempio: bsky.app/profile/informapirata… )
Un saluto e buona serata!
Abbiamo finalmente messo a punto il crypto-cappello, con il quale ci trasformiamo nei Cyberflavio to The Moon 🤖 🌙
Provate anche voi ad ascoltare il suono che fa la crypto-moneta lanciata nel crypto-cappello !
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Offerta speciale: è attivo il servizio di ospitalità estiva dei vostri cani. Ora aperto anche ai vostri figli!
I centri estivi per cani e bambini sono l'idea giusta per evitare gli abbandoni estivi.
Cani e bambini giocheranno insieme, mangeranno insieme e dormiranno insieme per un'esperienza indimenticabile.
Pubblicato il video del nostro concerto di venerdì al Lago di Vico. Grazie a tutti per la partecipazione !
#Tuscia #Musica #Viterbo #Ronciglione #LagoDiVico #BurtBacharach #Tromba #Basso #Tastiere
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Another chance for those who could not attend the concert at #FOSS4G2022 - great location this time too (Natural Reserve of Vico Lake).
#LiveMusic #Italy #Lazio #Viterbo #Tuscia #Jazz #BurtBacharach #trumpet
Aperitivo con Burt, Hal, Carol, Elton, Stevie e tutti gli altri echi degli anni '60 del secolo scorso. Oggi alle 18:00 a Ronciglione (VT)
Grazie a tutti per la partecipazione. Un estratto del concerto è qui:
makertube.net/w/q2bh55kk5gAYjf…
Flavio To The Moon concert | July 5th, 2024 | Ronciglione (VT) - Italy
Burt Bacharach tribute by Flavio To The Moon in Ronciglione (VT) - Italy on July 5th, 2024MakerTube
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Il nostro EP è ora disponibile nel fediverso attraverso #Funkwhale.
Potete seguire interagire con il canale tramite ActivityPub:
@Flavio To The Moon
Oppure seguire il canale tramite RSS:
funkwhale.it/api/v1/channels/f…
La URL del canale:
funkwhale.it/channels/flavioto…
Ringraziamo @Devol :fediverso: per averci ospitati sul loro server:
devol.it/servizi/musica.html
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Flavio To The Moon likes this.
fantastico ! Allora vieni a sentirci a Ronciglione ? Io mi sto preparando per il sound check.
Al basso ci sarà @elif - così il conteggio dei musicisti nel fediverso e vicini sale a tre 🙂
Tu che suoni ?
purtroppo ieri non ero in zona, a saperlo prima! Spero sia andata bene. Il mio vero nome è Carlo, sono polistrumentista, ma principalmente chitarrista in ambito rock. La Guerra delle Formiche è il mio progetto principale, ma ho anche una minuscola label sul genere, SubTerra. Da qualche mese sto trasmigrando tutto nel Fediverso. Penso sia importante creare una presenza qui!
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@La Guerra delle Formiche puoi seguire il nostro account #Mobilizon @Flavio To The Moon dove pubblichetemo tutti gli eventi futuri. Probabilmente li ripeteremo poi da questo account (#Friendica) - viva il #Fediverso!
@elif
@myrornaskrig se vuoi (e se funziona) forse puoi seguire anche l'account @strk@mobilizon.it dove spero riceverai notizie di tutti gli eventi di tutti i gruppi musicali di cui faccio parte.
@elif
seguo tutti gli account, mi pare funzioni tutto, non importa su quale piattaforma siano... il bello del #fediverso! ;)
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Questo sabato @elif suona a #Roma vicino al Circo Massimo, potrebbe essere un'occasione per fare due chiacchiere.
Abbiamo dato un ritocchino al sito web, anche per aggiungere le nuove presenze nel #fediverso. Che ne pensate ?
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Bentrovati nel #fediverso !
Questo luogo può anche essere poco ergonomico (a seconda della interfaccia che si utilizza per frequentarlo) ma si respira aria sincera. Stare qui è un po' come avere uno spazio in TV 📺 su #RaiTre di notte 🌛 con maggiore libertà e minori ascolti; ma come diceva Renzo Arbore: "meno siamo, meglio stiamo" 😉
Avanti tutta !
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Università, entrate nel Fediverso e riappropriatevi della vostra sovranità digitale!
Le università possono essere importanti creatori di spazi pubblici digitali e utilizzare, progettare e fornire strutture di rete di interesse pubblico come Fediverse. In linea con la sua tradizione FLOSS, l'Università di Innsbruck si concentra sul Fediverso e ne ha creato un'istanza sui server universitari. Oltre agli approfondimenti sul processo, la motivazione e il networking sono lo scopo di questo Lightning Talk. Università, unitevi al Fediverso!
Il disastro di Twitter ha evidenziato i rischi derivanti dall’affidarsi a piattaforme commerciali per i canali di comunicazione centrali. Questa non è una novità, ma illustra chiaramente i problemi legati a gran parte della struttura dei social media. Le università possono contribuire in modo significativo a rendere Fediverse una rete decentralizzata, non commerciale e attenta alla privacy. Prendendo l'esempio dell'Università di Innsbruck, l'intervento mostrerà come un trio di diversi dipartimenti, comunicazione scientifica, protezione dei dati e informatica, ha creato un'istanza Fediverse per la comunicazione scientifica istituzionale su Mastodon sui server universitari. Questo Lightning Talk mira a informare e mostrare come un'università si è impegnata con successo con il Fediverso, fungendo da invito all'azione per altre università affinché si uniscano nel cogliere l'opportunità di migliorare le strutture di comunicazione online.
Melanie Bartos, Hansjörg Pehofer, Matthias Weiler
media.ccc.de/v/37c3-lightningt…
Universities, Step into the Fediverse! Reclaiming Digital Sovereignty
Universities can be important creators of digital public spaces and use, design and provide public-interest network structures such as th...media.ccc.de
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Memoru la daton! 🗣 La interesgrupo de Adoleska Agado entuziasme invitas vin partopreni sian retan eventon: ARTo (Adoleskantara Reta Tago) estas organizita de adoleskuloj por adoleskuloj, kaj okazos la 24-an de Decembro. 🎄
Pretiĝu por mojosa tago (horoj aperas laŭ UTC):
🎉 16:00 - 16:30 · Malfermo (gvidas Oliver)
🗣️ 16:30 - 17:30 · Diskutado pri disvastigo de Esperanto kaj adoleskoj (gvidas Óscar)
🎯 17:30 - 18:30 · Ni ludu kune! (gvidas Oliver)
🐶 de 18:30 · Libera babilado pri hejmbestoj (sen gvidanto)
La evento okazos per Jitsi: meet.jit.si/ARTO-TEJO 🎧
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Journa.host e la proprietà dei server Mastodon. Una storia sulla fragilità emotiva e professionale dei giornalisti
@Giornalismo e disordine informativo
Riportiamo le riflessioni di Laurens Hof, autore della newsletter fediversereport
Il server Journa.host , un server Mastodon dedicato ai giornalisti, ha trasferito la proprietà. Con ciò arrivano domande riguardanti le aspettative tra i proprietari/operatori del server e le persone che utilizzano il server. Il server Journa.host è iniziato come un progetto incentrato sulla comunità, con il finanziamento iniziale del Tow-Knight Center for Entrepreneurial Journalism presso la Craig Newmark Graduate School of Journalism della CUNY. Recentemente la proprietà del server è stata trasferita alla Fourth Estate Public Benefit Corporation. Questa organizzazione gestisce anche il server Mastodon newsie.social e, fino a poco tempo fa, anche il progetto verifyjournalist.org (la cui proprietà è stata recentemente trasferita a The Doodle Project).
Questo trasferimento di proprietà del server ha innescato una discussione da parte del giornalista etiope Zecharias Zelalem, che si è allontanato dal server journa.host a seguito di questo trasferimento di proprietà. Nei suoi post sottolinea i rischi reali che derivano dall'essere un giornalista, soprattutto nel suo contesto. Il trasferimento dei dati personali dei giornalisti e il controllo della loro presenza sui social media alla nuova proprietà senza alcun preavviso e spiegazione solleva interrogativi sulle considerazioni dei precedenti proprietari su questo trasferimento. Uno dei punti sollevati è che ci sono poche informazioni disponibili sull'identità del nuovo proprietario, Jeff Brown. È comprensibile che i giornalisti si sentano a disagio quando non è chiaro chi sia responsabile di una parte importante della loro presenza digitale. Allo stesso tempo, la maggior parte dei server non è finanziariamente sostenibile e non si può presumere che anche i server che ricevono finanziamenti da luoghi affidabili rimangano operativi per sempre quando i fondi si esauriscono. Nel frattempo, sotto la nuova proprietà, journal.host consentirà nuovamente la registrazione di nuove applicazioni per il server journal.host.
Dan Hon ha scritto un articolo interessante sulla situazione, tracciando parallelismi con il nuovo libro di Cory Doctorow "The Internet Con", che vale la pena leggere. Sta anche ospitando un incontro digitale per piccoli gruppi "Giornalismo, notizie e social network federati", organizzato anche in risposta a questa conversazione. Qui puoi trovare ulteriori informazioni su questo incontro "Hallway Track".
Le nostre considerazioni sulla vicenda
Quando abbiamo creato l'istanza mastodon poliversity.it, dedicata agli accademici e ai giornalisti, ci siamo resi conto che mentre gli accademici hanno iniziato a frequentarla, i giornalisti l'hanno praticamente disertata, preferendo stare dentro istanze generaliste come mastodon.uno o la gigantesca mastodon.social Ma altri hanno preferito iscriversi nelle due istanze tematiche anglofone più grandi dedicate al giornalismo, newsie.social e journa.host.
Il motivo dichiarato è che i giornalisti preferivano stare nei luoghi più comodi, più frequentati o più esclusivi. Insomma, preferivano Un posto al sole...
Ma questa individuazione dell'istanza del fediverso più affollata nasconde la pigrizia tipica della maggior parte dei giornalisti oltre alla impellente necessità di mettersi in mostra. Quando abbiamo creato la nostra istanza dedicata al giornalismo, abbiamo sempre affermato che si doveva trattare di una soluzione temporanea, in attesa di fare in modo che i giornalisti stessi creassero delle proprie istanze, legate alla piattaforma editoriale per cui già lavoravano o ai consorzi di cui fanno parte alcuni dei migliori giornalisti italiani ed esteri.
Invece questi progetti non sono ancora nati. In questo senso, troviamo che le lamentazioni di Zecharias Zelalem siano stucchevoli: non riguardano l'orgoglio del giornalismo, ma la semplice lamentela del giornalista che si vede cambiare padrone, che si vede cambiare il soggetto ospitante
Anche l'accusa nei confronti di Jeff Brown ossia quella di non essere un giornalista, è una cosa volgare che manca totalmente l'obiettivo: Il fatto è che Jeff Brown non deve essere un giornalista ma al massimo deve essere un bravo "editore"!
Il punto però è che il fediverso consente a ciascun giornalista o a ciascun gruppo di giornalisti di essere editore di se stesso. L'incapacità di comprendere la realtà da parte proprio di quei soggetti che dovrebbero raccontarle, è al nostro avviso l'aspetto più problematico e in un certo senso oscena di tutta questa vicenda.
Dài @GustavinoBevilacqua conosci troppo bene il fediverso per capire che non è questo il punto! Se hai bisogno di sicurezza, non devi cercare la "fiducia" di nessuno, ma devi solo avere il "controllo"!
Se vuoi usare l'istanza di un altro, il minimo che devi (Minimo che DEVI) fare è iscriverti con protonmail e collegarti con TOR project.
L'ottimale è crearti una tua istanza e comunicare solo con sistemi crittati (matrix, signal, session, etc)
@GustavinoBevilacqua aggiungo infine che nessuno deve
> dimostrare che Jeff Brown non è uno delle tante Wanna Marchi della rete, che cerca solo polli da mungere… sarà una buona notizia.
Questo è indifferente, così come lo è il fatto che sia o non sia un giornalista (per me è un "editore di fatto" e si posiziona nell'intervallo tra Wikileaks ed Elon Musk!): quello che conta è chi sei tu, utente che ti iscrivi là dentro...
Verso un ecosistema di scienza aperta. Il contributo di Bonfire nel realizzare un framework modulare per applicazioni social federate
All'interno di Bonfire, è possibile creare diversi plugin per scopi come la collaborazione nella ricerca, la pubblicazione pre-stampa e la revisione tra pari. Inoltre, un sistema di riconoscimento e verifica chiaro e verificabile potrebbe supportare la creazione di un ecosistema federato di scienza aperta.
Una massiccia adozione di protocolli federati da parte delle istituzioni accademiche aiuterà a potenziare le implementazioni della scienza aperta e a includere le comunità non accademiche nel processo di produzione della conoscenza. Immaginiamo che queste implementazioni vengano realizzate all'aperto, attraverso un processo di co-progettazione che unisce scienziati, ricercatori e attivisti. Questo sforzo collettivo garantirà che le funzionalità sviluppate soddisfino i meticolosi standard degli strumenti accademici sfruttando al tempo stesso l’esperienza utente dei social network. La nostra aspirazione è che ciò possa innescare conversazioni significative e ampliare l’accessibilità delle discussioni scientifiche a un pubblico più ampio, promuovendo una comunità di conoscenza globale vivace, inclusiva e interconnessa.
Qui il post completo pubblicato da @Equipo Nibö :niboe: e Biogarabatos post sul blog di @Bonfire
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Altbot
in reply to storiaweb • • •L'immagine raffigura una scena affollata, probabilmente di natura religiosa. Al centro, un uomo in veste chiara è inginocchiato di fronte a una struttura lignea, manipolando un piccolo oggetto. Intorno a lui, un folto gruppo di persone vestite con abiti medievali, molti con cappucci e tuniche, assiste alla scena con espressioni diverse, alcune attente, altre più distaccate. Si notano diversi personaggi in primo piano, vestiti con tonalità di rosso, arancione e blu, che sembrano partecipare attivamente all'evento. Sullo sfondo, una struttura architettonica suggerisce un ambiente interno, probabilmente una chiesa o un edificio pubblico.
Fornito da @altbot, generato utilizzando Gemini