Salta al contenuto principale




[r] _ mimesi / benjamin (differx, 2012)


slowforward.net/2024/08/27/r-_…


La natura produce somiglianze. Basta pensare al mimetismo animale. Ma la più alta capacità di produrre somiglianze è propria dell’uomo. Il dono di scorgere somiglianze, che egli possiede, non è che un resto rudimentale dell’obbligo un tempo schiacciante di assimilarsi e condursi in conformità. Egli non possiede, forse, alcuna funzione superiore che non sia condizionata in modo decisivo dalla facoltà mimetica.
Ma questa facoltà ha una storia, e in senso filogenetico come in senso ontogenetico.
[…] Bisogna tener presente che né le forze mimetiche, né gli oggetti mimetici, sono rimasti gli stessi nel corso dei millenni. Bisogna invece supporre che la facoltà di produrre somiglianze – per esempio nelle danze, la cui più antica funzione è appunto questa –, e quindi anche quella di riconoscerle, si è trasformata nel corso della storia.
[…]
Tutto ciò che è mimetico nel linguaggio può […] – come la fiamma – rivelarsi solo in una sorta di sostegno. Questo sostegno è l’elemento semiotico. Così il nesso significativo delle parole e delle proposizioni è il portatore in cui solo, in un baleno, si accende la somiglianza. Poiché la sua produzione da parte dell’uomo – come la percezione che egli ne ha – è affidata, in molti casi, e soprattutto nei più importanti, a un baleno. Essa guizza via. Non è improbabile che la rapidità dello scrivere e del leggere rafforzi la fusione del semiotico e del mimetico nell’ambito della lingua.
«Leggere ciò che non è mai stato scritto». Questa lettura è la più antica: quella anteriore a ogni lingua – dalle viscere, dalle stelle o dalle danze. Più tardi, si affermarono anelli intermedi di una nuova lettura, rune e geroglifici. È logico supporre che furono queste le fasi attraverso le quali quella facoltà mimetica che era stata il fondamento della prassi occulta fece il suo ingresso nella scrittura e nella lingua. Così la lingua sarebbe lo stadio supremo del comportamento mimetico e il più perfetto archivio di somiglianze immateriali: un mezzo in cui emigrarono senza residui le più antiche forze di produzione e ricezione mimetica, fino a liquidare quelle della magia.

Walter Benjamin, Sulla facoltà mimetica, in Angelus Novus,
a c. di R.Solmi, Einaudi, Torino 1962, 19939, pp. 71-74.

L’archivio delle somiglianze, dopo il cambio di paradigma, si sposta dal versante grafico e fonico a quello dei rapporti invisibili frasali e di paragrafo/periodo? È un’ipotesi.

Prima della “new sentence” di cui parla Ron Silliman (cfr. «L’Ulisse», n.13, pdf 2.81 Mb, pp. 21-42; e «il verri», n. 48, feb. 2012, pp. 117-150), e prima del cambio di paradigma di cui a mio avviso c’è diffusione estesa (almeno in Italia) a partire dagli anni Sessanta del Novecento, il processo era e può essere (non cronologicamente ma diciamo per comodità di studio di strutture) descrivibile come un passaggio o sequenza o elencazione grezza di questo tipo, assai semplificando, semplificando vigorosamente, troppo:

facoltà di mimesi data, materiata dalla/nella singola lettera o carattere (la testa del bue leggibile nell’aleph, o la spiga che il cuneiforme registra come tale)

facoltà di somiglianza o mimesi esperibile nella frase organizzata con articolazione sintattica più complessa di una semplice giustapposizione, e con membri gerarchizzati all’interno della frase stessa (sbrigativamente: soggetti, aggettivi, verbi, complementi; addirittura: re, sacerdoti, soldati, sudditi)

facoltà di somiglianza o mimesi esperibile nella transizione o possibilità di transizione da frase a frase (il sillogismo che fa da base, secondo Silliman, a tante nostre catene discorsive logiche), analogon di transazioni transizioni e scambi sottoposti a una logica, normali, quotidiani

facoltà di mimesi che lega tra loro periodi o paragrafi composti di frasi in ulteriori macrostrutture che sono opere, macrotesti complessi (che mimerebbero – o alluderebbero alla possibilità di una somiglianza con – scene e situazioni complesse del/nel reale).

Dopo il cambio di paradigma, in vari tratti di questa catena malamente abbozzata (diacronica e sincronica insieme) si inserisce qualcosa di imprevisto. Al punto che lo stesso complesso del rappresentabile cambia, essendo mutate le percezioni.

La poesia visiva sembra rendere più complicata la situazione mimetica di primo grado, quella che lega un principio di somiglianza al suo lavoro con i caratteri alfabetici. La new sentence crea nel periodo dei rapporti invisibili tra frasi, o sillogismi improvvisi e inattesi, che non si davano precedentemente. La mimesi di situazioni data dall’assemblarsi di periodi e blocchi frasali in macrotesti diventa a sua volta altra, proprio grazie all’intervento della new sentence. È un’opera (e sottintende mimesi, di tipo particolare) anche il Tristano di Balestrini, ma è evidente che non si tratta più di un macrotesto, o di un “romanzo”, come poteva essere inteso prima del cambio di paradigma.

“Ora” (ma da mezzo secolo, in effetti) una latenza o vuoto separa le frasi, frontalmente. A dividerle-unirle non c’è (più) un nesso dato, o non si pone più, a funzionare da possibilità di ponte, un rinvio a una possibilità di ponte già dato. Continuano a esserci le “frasi fatte”, ovviamente. E continuano a esserci i nessi o ponti “fatti”, predisposti, istituibili tra frasi anche non note. Continuano quindi, sì, a esistere possibilità di connessioni di un certo tipo, di un tipo a sua volta riconducibile a schemi e norme noti. Ma, nonostante ciò, esiste, è impressa, si stampa invisibile sulla pagina e nelle frasi scambiate anche solo oralmente tra le persone, una latenza diversa, un diverso “possibile”, in ordine alle connessioni.

Un esempio. A prescindere dall’ovvia headline “Taccuino di viaggio” che potremmo annotare in calce a questo frammento da Il sonetto come mistero formale, di Jean-Marie Gleize (tradotto da Michele Zaffarano: gammm.org/index.php/2006/07/28…), quale altra regola di concatenazione nota potremmo applicare qui?

Tunisi-consolato. Imposte.
Spiaggia di Marsa. Pellicola. Pozzi. Emorragie.
Cartagine-Dermech. Perdite di sangue. Porti.
Marsa-Cartagine. Immenso verde. «Città amorfa».
Cartagine-porta. Pendenza. Rue Matho. Forni.
Nabeul, impasse numero tre.
Kerkennah, verdi. Acque tiepide. Kerkennah-Sfax.
Sfax-Ospedale. Doccia. Nascita.
Il morto nel suo astuccio di vimini. Caffé-gabbia.
Muezzin-finestra. «Intervallo» (Parigi ventesimo). Alberi del pepe.
Cartagine-Tunisi. Arance. Fuoco di scorze.
Mosaici. Scatole sotto terra. Infanzia accorciata.
Sbriciolamento longitudinale.
Lingua, rete, Terme. No man’s land.
Teatro. Paura. Strade senza sbocco. Voci di maschere.

Nella new sentence (per esempio in Plasma, di Barrett Watten: gammm.org/index.php/2010/01/04…) si installa e volita un qualche diverso – sempre-diverso – irraggiarsi di possibilità; e, con ciò, aleggia anche la percezione che a partire da tale invisibile mediatore si può raggiungere all’interno del testo un accordo non già stipulato, nuovo, tra parlanti, o tra scriventi e leggenti.

Questo cambiamento, turning point (riferirlo a un “paradigma” è perfino limitativo), si è dato nella società, prima che in letteratura. Ma la letteratura non può non avvertirlo.

[Ancor più radicalmente semplificando. L’accadimento Niente più frasi fatte comporta un incremento di frasi da fare (da costruire)]

La mancanza, il non esplicitato, il nesso vuoto (o non-nesso) che separa frasi decifrabili ma che prese in sequenza non costituiscono un insieme logico e non formano sillogismo (pur essendo presentate come se fossero in sillogismo, consequenziali), ospita un nuovo spettro di possibilità di legame. Chiedono semantizzazione (ermeneutica e sguardo invasivo, scrivente) al lettore.

A costituire o suggerire l’esistenza dei nessi tra frase e frase, e dunque a riverberare novità su ciascuna singola frase, sta nella new sentence un ponte inedito, link sillogistico che si fa esplicito solo se ci si applica come co-creatori e si interviene con uno sguardo non passivo alla concatenazione di quel che si sta leggendo.

Nel gioco tra vuoto e spettro risiede non la sola ricchezza del funzionamento della frase nuova, ma tutto un differente modo di mimesi, uno spazio per la lingua, (non più nella sua materia fonica o grafica) di ospitare somiglianze ma anche mancate o suggerite o eluse somiglianze, o la stessa capacità umana (la possibilità) di istituire somiglianze effettive.

Quando, negli autori che scrivono dagli anni Sessanta in avanti, incontriamo opere e frasi nuove, non ci troviamo di fronte ad alieni privi di storia e contesto, piovuti a emettere incomprensibili effati in un mondo che non li capisce ergo giustamente li rigetta.

Al contrario, è proprio perché un passo logico di una evoluzione (non per forza lineare) linguistica umana comprende questo ultimissimo (forse già implicito nel parlare da secoli) modus della mimesi, è proprio perché questa facoltà esiste ed è nella vita e nei sottintesi di tutti i giorni, nel non detto con cui costantemente commerciamo, che gli scrittori possono far proprie delle nuove forme di scrittura e produzione di senso.

La nostra capacità di riempire i ponti sospesi e invisibili tra frasi apparentemente scollegate, la nostra fantasia attivamente creatrice, produttrice di nessi, è elettivamente all’opera nella frase nuova, e nella scrittura e lettura della frase nuova.

Ebbene, questa capacità, come vedevamo essere la lettera con l’oggetto, e la frase con la situazione reale, è anch’essa un pezzo di mimesi incastonato nel nostro sistema di emissione e scambio di senso:

Ci sono lettere fenicie che simulano oggetti, frasi inglesi che simulano una gerarchia, periodi francesi che organizzano una strategia concettuale; ma esistono anche ponti sospesi, nessi invisibili, passaggi non dati, elusi, taciuti, tra frasi apparentemente lontane, che a loro volta mimano le analoghe nostre capacità (oggettive, gerarchizzanti, concettualizzanti) di stabilire connessioni.

Il nuovo nesso è in definitiva il nesso eluso: non cancellato ma semmai profilato in negativo, lasciato a un lavoro di rilievo ermeneutico del lettore. Linea tratteggiata fra due punti.

E si tratta di un altro segmento della dimostrata “mimeticità” possibile del luogo (o corpo) che chiamiamo linguaggio. È linguaggio umano. Può non esserci estraneo.

È una facoltà umana, di fatto, non un’addizione esterna, strumentale, estrinseca, incomprensibile. È incomprensibile a chi non la esercita. Ma chi mai può non esercitarla? Tutti lavoriamo con nessi non visibili, tutti ne istituiamo. Rendiamo complessa e molteplice una riflessione valutando i rami che da un grappolo di cause possono portare a estensioni illimitate di altri grappoli di effetti.

È il lavoro (linguistico) normale di ogni giornata di ogni parlante, anche non scrivente.

*

Il ponte o nesso tra frasi, invisibile, che lega (o comunque ‘aleggia’ come possibilità di legame tra) nuove frasi, e le rende sensate, espone un meccanismo mimetico applicato a elementi inesibibili.

Non possiamo “spiegare” perché un nesso è pertinente, o perché la lettura sequenziale delle frasi corre senza ostacoli, ragionevole. Poniamo quel nesso o insieme di nessi come ponte invisibile tra frasi, e lo “vediamo” pertinente (pur non esplicitandolo). E a più persone sembra tale. (Ma a moltissime non dice nulla. Ovvio).

È in ogni caso indimostrabile la sua “giustezza”, perché ogni volta dovremmo tentare di riportarlo a un contesto sillogistico precedente la new sentence, e dunque a un insieme logico di cui esso rappresenta invece precisamente il superamento.

Questo rende evidente un fatto che constatiamo spesso: è impossibile (se non deprimente) spiegare una scrittura di ricerca. Il lettore la vede e intende da sé, e se così non accade è avvilente doversi diffondere in chiose: spiegare un’ironia è sempre didascalico; una battuta di spirito va colta al volo, non si può parafrasare esplicativamente; così, un testo sperimentale che fa affidamento sulla percezione e riscrittura di nessi da parte di chi legge non può esser disteso in piano (mappa col “voi siete qui” cerchiato in rosso).

slowforward.net/2024/08/27/r-_…

#000000 #BarrettWatten #cambioDiParadigma #JeanMarieGleize #mimesi #nuovaFrase #RonSilliman #scritturaDiRicerca #theNewSentence #WalterBenjamin






Libri


Non di solo cyber..

  1. Biblioteche in fiamme. Tutti i regimi hanno paura dei libri. Nei secoli la paura dei libri ha portato eserciti, condottieri e sette religiose a distruggere le biblioteche, ma bibliotecari e lettori le hanno sempre ricostruite. Roberto Cattani racconta la storia di biblioteche sparite e biblioteche viventi, da quella delle donne di Fez alla biblioteca della Shoah, passando per Eco e Borges fino alla libreria digitale del WWW. Einaudi, 2021.
  2. Tempo di uccidere. Romanzo di Ennio Flaiano pubblicato dalla casa editrice Longanesi nell’aprile 1947 e vincitore nello stesso anno della prima edizione del premio Strega. Ambientato durante la guerra d’Etiopia, il romanzo narra la storia di un ufficiale del Regio Esercito italiano. L’atmosfera a tratti surreale è lo scenario di un discorso esistenzialista sulla scia di Albert Camus e Jean-Paul Sartre.
  3. C’è del marcio in Occidente. Il matematico Piergiorgio Odifreddi scompone la mitopoiesi culturocentrica di un Occidente buono e salvifico. Con una galleria dei pensatori pacifisti del secolo scorso, da Martin Luther King al Mahatma Ghandi. Raffaello Cortina Editore, 2024.
  4. ChipWar. La sfida tra Cina e Usa per la tecnologia che deciderà il nostro futuro. Chris Miller nel suo saggio ricostruisce in modo approfondito il complesso scontro geopolitico in atto tra Usa e Cina per il controllo dello sviluppo e della produzione dei microprocessori. Garzanti, 2024
  5. Il complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del padre. Massimo Recalcati interpreta in chiave psicanalitica l’odierna domanda di padre, una richiesta di testimonianza che mostri ai figli come si possa vivere con slancio e vitalità su questa terra andando oltre il conflitto tra generazioni (il complesso di Edipo) e l’affermazione edonista del sé (il complesso di Narciso). Feltrinelli, 2013
  6. Gaza. Odio e amore verso Israele. L’autore, Gad Lerner, si misura con il fanatismo identitario di due popoli in lotta, e affronta il tema etico della tolleranza ebraica e della politica come strumento di conoscenza e di pace. Feltrinelli 2024.
  7. Ballando nudi nel campo della mente. Le idee e le avventure del più eccentrico tra gli scienziati moderni. Kary Mullis, premio nobel per la chimica nel 1993, si fa beffe delle convinzioni che non possono essere dimostrate senza il metodo scientifico, ma affronta anche le sue esperienze con le molecole psicotrope e un apparente incontro con gli alieni. Baldini e Castoldi, 2024
  8. L’uomo senza proprietà. Chi possiede veramente gli oggetti digitali? Dopo Gli obsoleti e Solitudini connesse, Jacopo Franchi fa un’analisi degli oggetti connessi dal punto di vista dei rapporti di potere, della privacy, della sicurezza, a partire dall’ambiente domestico, luogo privato e proprietario per eccellenza.Egea Editore 2024.
  9. Fermare il tempo. Con piccole dosi di cibo e benessere. Professore e medico, Franco Berrino ripensa il rapporto con la nutrizione e l’ambiente, e offre suggerimenti pratici per allungare la vita, derivanti da indagini scientifiche ed epidemiologiche. A cominciare da un consiglio: “Svegliati e sii grato verso te stesso e il mondo”. Solferino, 2023


18635310


dicorinto.it/libri/libri/



La Regina della Rete. Le origini del successo digitale di Giorgia Meloni, (Graus Edizioni, 2022) è un piccolo saggio di Domenico Giordano che prova a elencare i motivi per cui “Internet non vince le elezioni, ma senza te le fa perdere”. Un adagio che, applicato al premier Meloni, racconta come l’oculata presenza in rete dell’attuale Presidente del consiglio abbia favorito un dialogo quasi personale con i suoi elettori e con quelli che non lo sono, aiutandola a creare quel rapporto di fiducia sui cui è basato ogni successo alle urne. Perché, come dice l’autore, un like non equivale a un voto, ma per l’elettore non ideologizzato e deluso, questa comunicazione fatta di like, di messaggi a cui rispondere real time, lo aiuta a mettersi nella condizione di indossare il vestito buono della domenica e andare a votare.

Nella letteratura sociologica che parla di piattaformizzazione della società, e che spiega le influenze elettorali con i bias di conferma, i backfiring effects, o il concetto di bandwagon (salire sul carro del vincitore, ovvero il carro con i corifei e i musicanti) e la disinformazione, non c’è accordo su quale effetto valga di più. Allora l’unica strada è stare a quello che abbiamo sperimentato: l’inatteso successo dei 5Stelle grazie a un blog e ai meet-up online; i risultati della “Bestia” di Salvini; il dilagare del PD online fino al 2014 e adesso l’incoronamento di Giorgia Meloni. Insomma, bisogna ammettere che esiste un dividendo digitale, che in questo caso, come dice Giordano: “L’onda lunga generata dalle piattaforme social indiscutibilmente ha supportato, prima, l’affermazione di Giorgia Meloni quale leader credibile alla guida del Paese e, in ultimo, quella elettorale di Fratelli d’Italia. Il successo delle urne ha consegnato a Giorgia Meloni lo scettro di regina dei social network, grazie a una serie di record che consolidano la capacità di presidio delle piattaforme. In un crescendo che l’ha portata a tallonare prima e superare poi Matteo Salvini e tutta la galassia grillina e pentastellata incarnata in primis da Giuseppe Conte”.

E, come ribadisce allo sfinimento lo stesso Giordano, che non crede nella Likecrazia di Tommaso Capezzone, nei tre mesi precedenti l’elezione sono state 12 milioni le reaction incamerate da Facebook per Giorgia e poco più di 8 milioni quelle dell’account Instagram, che sono un indice del consenso poi visto nelle urne. Un like non è un voto, ma i followers, prima o poi, votano.
18635103


dicorinto.it/libri/la-regina-d…



Fnsi, appello a Israele: “Consenta ai media internazionali di entrare a Gaza”


La Federazione nazionale della Stampa italiana si fa promotrice presso i direttori, le direttrici e le redazioni delle principali testate del Paese di un appello rivolto alle autorità israeliane affinché pongano fine alle restrizioni all’accesso dei media stranieri a Gaza e perché ai reporter di tutto il mondo sia garantito un accesso indipendente ai luoghi teatro di guerra per poter raccontare il conflitto in atto.
Come hanno di recente ribadito le principali organizzazioni internazionali di media in una lettera al premier Benjamin Netanyahu, a oltre nove mesi dall’inizio della guerra ai cronisti viene ancora negato l’accesso a Gaza, con poche eccezioni e solo se scortati dall’esercito israeliano.
Dall’inizio della guerra, inoltre, secondo i dati della Federazione internazionale dei giornalisti, sono stati uccisi più di 100 fra reporter e professionisti dei media e quelli rimasti lavorano in condizioni di estrema difficoltà.
Questo sostanziale bavaglio al diritto di cronaca ha imposto ai colleghi locali un onere insostenibile nel documentare la guerra che stanno vivendo, con il risultato che le informazioni provenienti da Gaza stanno diventando sempre più difficili da ottenere e con costanti dubbi sulla loro veridicità.
Una stampa libera e indipendente è la pietra angolare della democrazia. Per questo la Fnsi, coinvolgendo le testate italiane, chiede a Israele di mantenere gli impegni a tutela della libertà di informazione, consentendo ai media stranieri un accesso immediato e indipendente a Gaza, e di rispettare gli obblighi internazionali di proteggere i giornalisti in quanto civili.


dicorinto.it/articoli/fnsi-app…



Come costruire un essere umano


Ha fatto una giravolta su sé stesso e si è buttato dalle scale. Poi ha smesso di funzionare. Protagonista della vicenda non è infatti una persona, ma un robot. La notizia è quindi che anche i robot possono suicidarsi. O almeno è questo che si ritiene essere accaduto all’inizio di luglio a un robot impiegato come funzionario amministrativo in Corea del Sud, forse “a causa di stress”.

Il fatto ci interroga sui limiti dell’artificiale, sulla computabilità delle emozioni, sull’etica relativa al mondo robotico. È stata una scelta razionale oppure una scelta emotiva? I robot non hanno o non dovrebbero avere, emozioni. In ogni caso la vicenda getta un cono d’ombra sul futuro della convivenza tra uomini e macchine. Se le macchine possano provare emozioni o se gli ingegneri siano così bravi da simulare le emozioni in un essere artificiale è domanda che ci accompagna da sempre. Ma per rispondere servono meno ingegneri e più psicologi. Capire le caratteristiche dell’umano è la vera sfida, che ci riguarda tutti.

Come costruire un essere umano è il grande racconto del dottor Frankenstein del nostro tempo, Ishiguro Hiroshi, lo scienziato che sta disegnando il nostro futuro, che lo fa proprio nel saggio Come costruire un essere umano, recentemente pubblicato da Wudz Edizioni (2024). Per il luminare della robotica umanoide “costruire un androide non significa replicare punto per punto l’umano ma interrogarsi su cosa significhi essere umani”. Sono queste parole pronunciate in esergo da Ishiguro, docente di Intelligenza Artificiale all’Università di Osaka, a rappresentare la base della sua analisi. Ishiguro, più volte ospite della trasmissione di Rai1, Codice, tutta la vita è digitale, ha da poco firmato un accordo di collaborazione scientifica con il nostro Paese e nel libro racconta ai lettori il lungo viaggio in compagnia dei suoi robot umani, e come questi rivoluzioneranno per sempre il nostro modo di vivere.

Per quelli di noi che ancora legittimano la superiorità dell’umano con il possesso della coscienza, per certuni dell’anima, è difficile accettare che un essere artificiale possegga una decisionalità propria. Ma se accettiamo la logica della simulazione, quella dei comportamenti umani riprodotti in maniera artificiale e numerizzati, cioè digitalizzati attraverso sequenze di zeri e di uno, dobbiamo riconoscere in via ipotetica che si possa digitalizzare la coscienza stessa, ammesso che ci si metta d’accordo su cosa sia. In fondo è una questione di convenzioni, da cui discendono le convinzioni.

Se per convenzione, cioè in seguito a un accordo condiviso, riteniamo riproducibile l’output di un comportamento cosciente, possiamo immaginare di poter simulare la coscienza, quel modo di essere presenti a noi stessi come risultato dell’autopercezione di processi interni che, tradotti in unità discrete, possono essere riprodotti artificialmente. Per questo studiare l’umano è importante per chi realizza umanoidi innestati di intelligenza artificiale, ma anche per chi ci dovrà vivere insieme.

18633912


dicorinto.it/articoli/come-cos…



Demonstrating The Photoelectric Effect Using Neon Lamps


18631752

Neon lamps are fun to play with. These old-school indicators were once heavily utilized in many types of equipment for indication purposes but now seem largely relegated to mains voltage indication duties. Here’s a fun video by [Ashish Derhgaen], discussing the photoelectric effect of neon lamps with some simple demonstrations.
18631760Orange light makes it light!
[Ashish] demonstrates the well-known photoelectric effect by triggering a sub-biased neon lamp with visible light from an LED. Neon bulbs work on the principle of voltage-induced ionization, creating a visible glowing plasma. If the applied voltage is high enough, around 60 to 80 V, electrons get knocked off the neutral neon atoms. The now free electrons, roaming around highly energized, will eventually come across a neon ion (missing an electron) and recombine to make it neutral again.

The results are a lower total energy state, and the difference in energy is resolved by the emission of a photon of light, which, in the case of neon, is a dull reddish-orange. Nothing unusual there. However, nothing will happen if the applied voltage bias is just below this device-specific threshold. There’s not enough energy to strip electrons.

Apply an external light source, and this threshold can be exceeded. The photons from the LED are just energetic enough to strip a small number of electrons from the surface of the electrodes, and this causes a cascade, or avalanche effect, lighting up the plasma and turning on the neon lamp. Take away the external light source, and it dies down and goes dark.

The video also shows an interesting effect due to the wavelength of applied light. The photon energy needed to release an electron depends on the atom it strikes. Neon bulbs have all manner of electrode materials. [Ashish] shows that a particular neon lamp can be excited to emit a specific wavelength corresponding to a certain energy level. With some materials science work, this can then be used to ascertain what the electrode material is. Finally, the video shows some simple astable and relaxation oscillators initiated by light, making us wonder if one neon bulb could activate some neighboring bulbs and create a neat wave propagation effect for some electrode material and bias levels? You can see in the video that when the spectrum thrown from the prism is passed over the bulb, it illuminates in the orange section. So this could work. If you know, then do let us know with some examples.

Neon light hacks are plentiful around here. Neon lamps have many other uses beyond indication, even detecting sound. Of course, they look nice, but driving them is a hassle. Why not just fake the look with modern tech?

youtube.com/embed/hLz0Hj9yaNA?…


hackaday.com/2024/08/28/demons…



L’allarme di Guterres (Onu): il livello dei mari sale più velocemente del previsto


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha lanciato l'allarme sulla crescita anomala dei livelli del mare nel Pacifico e ha invitato la comunità internazionale a compiere sforzi urgenti contro il riscaldamento globale
L'articolo L’allarme di Guterres



CISGIORDANIA. Offensiva dell’esercito israeliano in varie città, uccisi almeno 10 palestinesi


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Si tratta dell'operazione militare più ampia lanciata da Israele in questo territorio palestinese dai tempi della seconda Intifada
L'articolo CISGIORDANIA. Offensiva dell’esercito israeliano in varie città, uccisi almeno



CISGIORDANIA. Incursioni dell’esercito israeliano in varie città, uccisi almeno 10 palestinesi


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Si tratta dell'operazione militare più ampia lanciata da Israele in questo territorio palestinese dai tempi della seconda Intifada
L'articolo CISGIORDANIA. Incursioni dell’esercito israeliano in varie città, uccisi



Nuova Champions League: il torneo chiuso sognato dai grandi club


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @valori
La nuova Champions League, grazie ai soldi che produce e distribuisce, diventerà un torneo chiuso. A partecipare saranno sempre i soliti noti
L'articolo Nuova Champions League: il torneo chiuso sognato dai grandi club proviene da Valori.

valori.it/champions-league-gra…



Perché è giusto che il Ceo di Starbucks vada al lavoro col jet privato


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @valori
I ricchi ci insegnano come spostarsi felici per andare al lavoro, senza lamentarsi per tempo, costi e inquinamento
L'articolo Perché è giusto che il Ceo di Starbucks vada al lavoro col jet privato proviene da Valori.

valori.it/ceo-starbucks-lavoro…





Chiusa la sede del partito comunista israeliano per bloccare il film su Jenin


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nella sezione di Haifa era prevista la proiezione del nuovo documentario di Mohammad Bakri girato nel campo profughi palestinese. Censurati a Gerusalemme i corti sulla guerra di Gaza
L'articolo Chiusa la sede del partito comunista israeliano per



Chiusa la sede del partito comunista israeliano per bloccare il film su Jenin


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nella sezione di Haifa era prevista la proiezione del nuovo documentario di Mohammad Bakri girato nel campo profughi palestinese. Censurati a Gerusalemme i corti sulla guerra di Gaza
L'articolo Chiusa la sede del partito comunista israeliano per




fabiosulpizioblog.wordpress.co…


Dopo la Space force, anche la Space national guard. La promessa di Trump

[quote]La corsa presidenziale statunitense è arrivata anche alle Forze armate. Il candidato repubblicano Donald Trump ha promesso di creare la Guardia nazionale spaziale (Space national guard) se dovesse vincere. Nel corso dello stesso discorso, svoltosi alla 146esima Conferenza generale





Italia-Giappone, la “nuova era” raccontata da Crosetto

[quote]L’ammiraglia Cavour con i suoi F-35B, il Vespucci, la “nave più bella del mondo”, e il ministro della Difesa, Guido Crosetto – e non solo! Ha detto bene l’ambasciatore d’Italia in Giappone, Gianluigi Benedetti: il rapporto tra Roma e Tokyo è entrato in una “nuova era”. Questa settimana, infatti, rappresenta (per ora) uno dei



🎉Qualche minuto fa l'istanza poliverso.org è tornata online e l'aggiornamento sembra essere andato a buon fine! 🎊

🕥 Come avevamo anticipato, proprio in considerazione del fatto che le modifiche al DB di questo aggiornamento sono particolarmente significative, si è trattato del processo di aggiornamento più lungo e impegnativo da quando è stata creata questa istanza! 😱

🙄 Per qualche ora il server sarà ancora rallentato, Anche perché abbiamo 40.000 processi in coda che devono essere riassorbiti dopo le cinque ore di stop... 🤷🏽‍♂️

@Che succede nel Fediverso?

reshared this



Giorgia Meloni torna dalle ferie e ironizza sui social: “Eccomi qua, sono ricomparsa” | VIDEO


@Politica interna, europea e internazionale
Giorgia Meloni torna dalle ferie e ironizza sui social: “Sono ricomparsa” Giorgia Meloni torna a Palazzo Chigi dopo le ferie e non rinuncia a polemizzare contro i giornali che si erano chiesti che fine avesse fatto negli ultimi giorni. La premier, infatti, ha ironizzato sulla




Ares Industries, ecco cosa chiede la startup dei missili (nel solco di Anduril)

[quote]La Ares Industries è la prima impresa del settore difesa a essere stata incubata dall’acceleratore di startup statunitense Y Combinator, già finanziatore di realtà importanti come Airbnb, Twitch e Dropbox. Si tratta di una svolta importante sotto il profilo



La Banca Mondiale raccoglie 6,5 miliardi di dollari con due obbligazioni per lo sviluppo sostenibile


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @valori
Ordini da record per le obbligazioni per lo sviluppo sostenibile collocate dalla Banca Mondiale: 22,7 miliardi di dollari, a fronte di una disponibilità di 6,5
L'articolo La Banca Mondiale raccoglie 6,5 miliardi di dollari con due



How Telegram's Founder Pavel Durov Became a Culture War Martyr

Conservatives have spent months championing Telegram as an app that more closely aligns with their values than Signal.#Telegram #PavelDurov



@RaccoonForFriendica pubblicata versione 0.1.0-alpha12! Principali novità: fix colore barra di stato con tema di sistema, supporto al corsivo/grassetto nella visualizzazione dei post, miglioramenti al flusso di login e alla compatibilità con Mastodon, correzioni di layout nella schermata dettaglio utente e di ricerca, possibilità di contrassegnare come lette le notifiche all'apertura. Il mio obiettivo è rilasciare una prima beta a settembre, prossimamente mi concentrerò su titoli e spoiler dei post e sul migliorare il supporto ai media. #friendica #friendicadev #androidapp #androiddev #kotlin #kmp #compose #multiplatform #opensource #livefasteattrash

reshared this



Maria Zakharova sull'arresto di Pavel Durov:
“Mi sono appena ricordata che nel 2018 un gruppo di 26 ONG, tra cui Human Rights Watch, Amnesty International, Freedom House, Reporter Senza Frontiere, il Comitato per la Protezione dei Giornalisti e altri, hanno condannato la decisione di un tribunale russo di bloccare Telegram. L’Occidente ha fatto altre dichiarazioni simili.
Hanno detto tutto questo perché dal 1 luglio 2018 in Russia è entrata in vigore la legge Yarovaya che impone agli operatori di telecomunicazioni di conservare per sei mesi i registri dei messaggi telefonici e del traffico Internet dei loro clienti, nonché le chiavi per decrittografare la corrispondenza degli utenti e fornire su richiesta, trasmetterli all'FSB russo.
Su questa base ci sono state quindi per Telegram questioni legislative che anche molti altri paesi hanno dovuto affrontare in relazione ai parametri tecnici del suo sistema di crittografia. Tutte queste ONG occidentali hanno chiesto al governo russo di smettere di mettere in discussione il lavoro di Telegram. Hanno fatto appello all'ONU, al Consiglio d'Europa, all'OSCE, all'Unione Europea, agli Stati Uniti e ad altri governi chiedendo di resistere alle azioni della Russia e di proteggere i diritti fondamentali della libertà di espressione e della privacy. Inoltre, hanno invitato le società Internet a resistere alle richieste infondate e illegali che violano i diritti dei loro utenti. Hanno chiesto al governo russo di garantire il diritto degli utenti di Internet di pubblicare e visualizzare in modo anonimo le informazioni sui siti Web, sottolineando che qualsiasi restrizione deve essere sanzionata dai tribunali e rispettare pienamente le disposizioni della Convenzione europea sui diritti dell'uomo.
Durov è rimasto libero per tutto questo tempo continuando a sviluppare Telegram (in Russia).
Pubblico uno screenshot di tutte le organizzazioni professionali occidentali che si sono espresse allora, compreso il loro appello collettivo. Pensi che questa volta si appelleranno a Parigi e chiederanno il rilascio di Durov, o invece si ingoieranno la lingua?"

L'Antieuropeista



ATTENZIONE! Francia: Golpe di Macron!

In democrazia il popolo vota e sceglie chi deve governare.
Il 7 luglio il Nuovo Fronte Popolare ha vinto le elezioni e ha indicato Lucie Castets per la carica di Prima Ministra.

Macron si rifiuta di nominarla e si rifiuta di permettere la formazione di un qualsiasi governo di sinistra (in Francia esiste una sinistra di rottura, non certo stile PD o "campo largo").

Ecco la democrazia che piace a Macron e ai liberali di casa nostra: un regime che puzza sempre più di monarchia autoritaria. Ma la storia insegna che le monarchie cadono e rotolano via...



Per il compleanno di Poliverso abbiamo due comunicazioni da fare: siamo diventati l'istanza con più utenti attivi al mondo ma domani faremo un aggiornamento di cui non conosciamo le tempistiche...

La prima notizia è che poliverso.org è ufficialmente l'istanza Friendica con più utenti attivi al mondo.
Ringraziamo il nostro sistemista che pur con poche risorse è riuscito a rendere veloce e funzionale la nostra istanza! ♥️

La seconda notizia è che domani mattina provvederemo a un aggiornamento sia di Poliverso, sia della nostra istanza mastodon Poliversity.

Se l'aggiornamento di mastodon sarà molto breve, dal momento che si tratta di una semplice correzione di alcuni bug, L'aggiornamento del server Friendica potrebbe essere molto più impegnativo.

La nuova versione stabile di Friendica "Yellow Archangel" 2024.08 infatti prevede un vero e proprio stravolgimento del database e potrebbe comportare la indisponibilità del sistema per alcune ore.

Ci scusiamo per l'impossibilità di sapere in anticipo quanto tempo impegnerà l'aggiornamento, ma siamo certi della vostra pazienza!

Fateci tanti auguri! 😁

@Che succede nel Fediverso?

Se poi qualcuno dei nostri utenti volesse farci un regalino di compleanno, potrà andare sulla pagina che consente a chiunque di supportarci con una piccola donazione!

it.liberapay.com/poliverso/

Questa voce è stata modificata (11 mesi fa)


Non riesce col suo governo a garantire la sicurezza in Italia e va a promettere sicurezza all'estero... Pagliaccio
Crosetto a Tokyo: 'garantiremo sicurezza nell'Indo-Pacifico' • Imola Oggi
imolaoggi.it/2024/08/26/croset…


The Kindle book has been taken down by Amazon but the authorx27;s childrenx27;s books remain up.#CourtWatch #Amazon


404 Media previously reported Cox Media Group (CMG) was advertising a service that claimed to target ads based on what potential customers said near device microphones. Now, here is the pitch deck CMG sent to prospective companies.#News
#News


#NotiziePerLaScuola
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.


La stoccata di Francesca Pascale a Giorgia Meloni: “Con le sue faccende private capirà che la famiglia è in evoluzione”


@Politica interna, europea e internazionale
La stoccata di Francesca Pascale a Giorgia Meloni Bordata di Francesca Pascale a Giorgia Meloni: l’ex compagna di Silvio Berlusconi, infatti, ha commentato le vicende private della premier, dalla rottura con Andrea Giambruno alla separazione



gli studi, tramite l'osservazione animale, portano a scoprire, ad ogni studio, nuove capacità e complessità in merito al comportamento animale: meta-pensiero, strategie, affettività, aberrazioni, disturbi. gli studi sul funzionamento della mente umana portano a scoprire, con ogni nuovo studio, nuove limitazioni di "fette" importanti della popolazione mondiale: incapacità di comporre mentalmente un'immagine, incapacità di pensare componendo frasi e pensieri, ecc.. la tendenza nella crescita umana e animale è questa. a voi le conclusioni.


L’Onu: «In nome del Pil spingiamo Pianeta e persone nel baratro»


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @valori
Un rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite afferma che la crescita economica è un mito pericoloso che alimenta povertà e crisi climatiche
L'articolo L’Onu: «In nome del Pil spingiamo Pianeta e persone nel baratro» proviene da valori.it/crescita-economica-d…