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Allarme LTE/5G: 119 Vulnerabilità Mettono a Rischio la Sicurezza Globale


Un recente studio condotto dal Florida Institute for Cybersecurity Research ha rivelato 119 vulnerabilità critiche nelle infrastrutture core delle reti LTE/5G. Queste falle di sicurezza potrebbero consentire a un attaccante di causare interruzioni persistenti del servizio cellulare su vasta scala o di compromettere da remoto la core network della rete.

Le reti cellulari sono considerate oggi infrastrutture critiche sia per le comunicazioni quotidiane che per i servizi di emergenza, al punto che la loro disponibilità e affidabilità sono spesso fortemente regolamentate dalle agenzie governative.

Ognuna di queste oltre 100 vulnerabilità può essere utilizzata per interrompere in modo persistente tutte le comunicazioni cellulari (telefonate, messaggistica e dati) a livello di cittadino. Un aggressore può causare il crash continuo della Mobility Management Entity (MME) o della Access and Mobility Management Function (AMF) in una rete LTE/5G, rispettivamente, semplicemente inviando un singolo piccolo pacchetto dati sulla rete come utente non autenticato (nessuna scheda SIM richiesta). Questa interruzione potrebbe persistere finché gli operatori di rete non riusciranno a identificare e correggere la vulnerabilità selezionata.

Le principali scoperte sono state:

  • Interruzione del Servizio: Ogni vulnerabilità identificata potrebbe essere sfruttata per interrompere tutte le comunicazioni cellulari, inclusi chiamate, messaggi e dati, a livello cittadino. Un attaccante potrebbe far crashare continuamente componenti critici come il Mobility Management Entity (MME) o l’Access and Mobility Management Function (AMF) nelle reti LTE/5G, semplicemente inviando un piccolo pacchetto di dati non autenticato. Questa interruzione potrebbe persistere finché gli operatori di rete non identificano e correggono la vulnerabilità.
  • Accesso Remoto: Alcune vulnerabilità causano errori di corruzione della memoria, come buffer overflow, che potrebbero essere utilizzati per ottenere un accesso non autorizzato al core della rete cellulare. Ciò permetterebbe agli attaccanti di monitorare informazioni sulla posizione e sulle connessioni di tutti gli utenti a livello cittadino, effettuare attacchi mirati su specifici abbonati o compromettere ulteriormente componenti critici della rete.

Alcune vulnerabilità possono essere sfruttate da qualsiasi dispositivo mobile non autenticato, senza necessità di una SIM valida. Tradizionalmente, questi attacchi erano limitati ai dispositivi entro la portata radio del core LTE/5G bersaglio. Tuttavia, con la diffusione dei servizi di Wi-Fi Calling, tali attacchi possono essere eseguiti da qualsiasi entità su Internet inviando pochi pacchetti, senza bisogno di una SIM o di apparecchiature SDR.

Altre vulnerabilità richiedono che l’attaccante abbia accesso alla stazione base della rete cellulare, ottenuto compromettendo una femtocella o accedendo alla rete IPsec utilizzata dalle stazioni base per comunicare con il core. Sebbene questo modello di minaccia abbia più precondizioni, non è irrealistico, data la proliferazione di femtocelle domestiche e di piccole stazioni base 5G in luoghi facilmente accessibili.

I ricercatori hanno contattato i manutentori di ciascun core cellulare interessato, seguendo le migliori pratiche che prevedono almeno 90 giorni per la correzione interna prima della divulgazione pubblica. Per i progetti i cui manutentori non hanno risposto, sono stati fatti tentativi aggiuntivi di contatto tramite altri canali. Quando questi tentativi non hanno avuto successo, i ricercatori hanno optato per divulgare e fornire patch direttamente sui repository GitHub dei progetti interessati.

Questo studio evidenzia la necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza nelle implementazioni delle reti cellulari, sia open-source che proprietarie, per garantire la resilienza delle comunicazioni mobili contro potenziali minacce.

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Mettiamo una croce su "X".


noblogo.org/transit/mettiamo-u…


Mettiamo una croce su "X"


(163)

(X)

“X” non è più un #socialmedia. Ci sono voluti molti mesi dopo la fine di “Twitter” e l’acquisizione da parte di #Musk. Per arrivarci è stato necessario sopportare una campagna elettorale americana (di cui ci si potrebbe tranquillamente fregare) e la rielezione di uno come #Trump. Vedere il “paron del vapore” scodinzolare affettuoso con il nuovo Presidente, in compagnia di tutti gli altri miliardari della ex “Silicon Valley”, è stato il terzo ed ultimo atto della parabola discendente di questa piattaforma. Durante i mesi che hanno preceduto le urne, Musk ha donato soldi e fango a piene mani: tutto pur di compiacere un anziano “tycoon”, pregiudicato, scapestrato, ignorante e razzista. Non deve essere parso vero al fabbricante d’auto quando un tale soggetto, eletto da milioni di fenomeni uguali a lui, lo ha chiamato addirittura a far parte del governo. Sembra un film di quelli per la TV, sciatto e con una sceneggiatura ridicola.

(X1)

Eppure è così. Trump vuole ridare il diritto di parola, che nessuno ha mai tolto, all’America e un megafono come il social di Musk è lì, pronto e praticamente gratis. Via i controlli sulle fake news, via le restrizioni al linguaggio volgare, sessista e offensivo, via le moderazioni sulle vagonate di scemenze che scrive la gente: avanti con la libertà totale di insulto, con i contenuti pornografici e con un algoritmo talmente invasivo da diventare il vero gestore del tutto.

Quando “#Twitter” cambiò nome e dirigenza, molti se ne andarono perché non vedevano più quel social che avevano imparato ad usare (e amare?), quello vero, quello iniziale. Ancora più utenti resistettero, eroici, alle prime avvisaglie di disfacimento, arrivate con la personalità strabordante e cafona di Musk. Ma dopo il Novembre del 2024 tantissime persone hanno veramente raggiunto il limite di sopportazione ed hanno abbandonato la nave, che da allora batte decisamente la bandiera del “Non c’è nessun controllo.”

Dapprima gente famosa, poi moltissimi giornali, tanti attivisti e tante ONG hanno chiuso i loro account, seguiti dai profili della gente “comune”, stanca di continuare ad essere offesa, di non trovare più i post degli amici e di non uscire mai e poi mai sulla TL. Ormai conti, se l’algoritmo decide che sei utile allo sforzo propagandistico del vate o se, al contrario, sei talmente offensivo e razzista da veicolare un traffico importante. Il resto non serve a nulla: ci si illude per qualche giorno, magari con riscontri che appaiono gratificanti, per poi tornare a scrivere quasi solo per se stessi.

(X2)

Portiamo noi come esempio. Abbiamo perso più di trecento follower nel giro di tre mesi, ed eravamo a quota 7000: ogni giorno continua una lenta emorragia, che a volte si ferma e la rotta si inverte, ma non dura mai. I post sono visti al massimo 500 volte: le interazioni sono praticamente nulle e i commenti raramente raggiungono la decina. Questi sono gli aridi numeri, che, comunque, sono relativi. Non siamo su “X” per la fama e la gloria (magari i soldi…), ma per veicolare la nostra opinione su cose che riteniamo importanti. Anche per cazzeggiare, ovvio: è lo scopo esiziale di un social.

La cosa che fa propendere per la chiusura è che non si riesce ad interagire più. A parte fare decine di post al giorno per uscire, prerogativa di quegli sfigati degli influencer o di chi non ha altri impegni, dovresti commentare ogni tre secondi da qualche parte per avere un minimo di contraddittorio. Ma non era questo lo scopo dei social? Non era discutere, confrontarsi, anche incazzarsi? Se una formula matematica si mette contro questa cosa, il social non è più quello per cui è stato pensato: è solo un enorme frullatore di cose, alcune validissime, la maggior parte pessime, in cui si gira a vuoto senza alcun approdo. Ci ripetiamo: alcuni continuano bellamente a fare “numeri” enormi, ma sono sempre gli stessi e la maggior parte è schierata decisamente con Musk e il suo enorme conflitto di interessi.

Il tempo scorre sempre e solo in avanti (l'abbiamo già detto) e perderne troppo in rete è abbastanza stupido. Poi, per amor del cielo, ognuno è libero di fare e dire ciò che gli pare, ma davvero ha ancora senso stare su “X”? Non apriamo il capitolo delle alternative, perché resta nel campo delle scelte personali e proporre un social più di un altro è veramente assurdo. Però è arrivato il momento, anche per noi (Ale è silente da molti mesi, ma l’account è il suo), di dire “Stop.”

“X” è diventato politica e quella che a noi non piace, quella di una nazione che vediamo allo sbando, sempre più arrogante, cinica, spietata, esattamente come i suoi rappresentanti. E’ il covo di una informazione fatta di dichiarazioni rocambolesche, di gesti plateali, di offese continue a chi non si allinea, di razzismo evidente, di violenza verbale e non, di sdoganamento dell’inutile a sfavore della profondità.

Basterebbe questo a rendere la nostra decisione dovuta. Aggiungiamo anche che il fatto di non leggere mai le persone che abbiamo a cuore (ve lo ricordate, sì, l’algoritmo?), quelle a cui ci siamo affezionati e che stimiamo, rende tutto più frustrante. Ecco, è per loro che siamo rimasti finora: per quelle risposte, per le loro domande, per le nostre domande, per il sostenerci nei nostri ideali e nelle tante utopie. Mancheranno, tanto, ma proprio per la coerenza che dovrebbe sempre muovere le azioni di tutti, dobbiamo andarcene.

Le vie del web sono infinite. Magari percorrendone una meno battuta ci si ritroverà.

[Alessandra & Daniele]

#SocialMedia #X #Blog #Personal #Opinioni #Opinion

Mastodon: @alda7069@mastodon.unoTelegram: t.me/transitblogFriendica: @danmatt@poliverso.orgBio Site (tutto in un posto solo, diamine): bio.site/danielemattioli

Gli scritti sono tutelati da “Creative Commons” (qui)

Tutte le opinioni qui riportate sono da considerarsi personali. Per eventuali problemi riscontrati con i testi, si prega di scrivere a: corubomatt@gmail.com




I Robot Sfidano l’Uomo! La Mezza Maratona che Cambia la Storia dello Sport


Questo aprile, Pechino diventerà la sede di un evento sportivo unico : per la prima volta al mondo, persone e robot umanoidi si sfideranno sulla stessa distanza della mezza maratona. La gara si svolgerà nell’area di sviluppo economico-tecnologico di Pechino, o E-Town, dove 12.000 partecipanti umani e robot in rappresentanza di più di 20 aziende si sfideranno per la vittoria.

Sono state stabilite regole rigorose per i robot partecipanti. La loro altezza dovrebbe essere compresa tra 45,72 e 198,12 cm e il loro aspetto dovrebbe essere il più simile a quello umano possibile. Gli atleti meccanici possono muoversi solo su due gambe, imitando l’andatura umana o correndo: l’uso delle ruote è severamente vietato. La distanza della mezza maratona sarà di circa 13 miglia, cioè più di 20 chilometri.

Finora i robot bipedi non hanno mai gareggiato direttamente con gli esseri umani, anche se le macchine cinesi hanno già esperienza nella partecipazione ad eventi sportivi. Lo scorso autunno, il robot Tiangong (il cui nome è lo stesso di una stazione spaziale cinese e si traduce in “palazzo celeste”) ha sorpreso tutti apparendo all’improvviso al traguardo di una mezza maratona nel distretto Yizhuang di Pechino.

Nonostante i suoi modesti risultati (Tiangong ha percorso solo un centinaio di metri e si è mosso piuttosto lentamente), gli organizzatori gli hanno comunque assegnato una medaglia per aver tagliato il traguardo. Tuttavia, si trattava più di una ricompensa simbolica per la partecipazione.

Poche settimane dopo l’esibizione di Tiangong in Corea del Sud, il cane robot RAIBO2 è entrato nella maratona completa. L’atleta a quattro zampe si è rivelato più veloce del suo omologo cinese, ma era comunque nettamente inferiore all’uomo: ha coperto una distanza di 22,2 chilometri in 4 ore e 20 minuti, mentre il vincitore umano l’ha completata in 2 ore e 36 minuti.

RAIBO2 non sarà ammesso alla mezza maratona di aprile a Pechino: non solo è prodotto fuori dalla Cina, ma cammina anche su quattro arti. Ma Tiangong, secondo l’agenzia statale Xinhua, parteciperà. All’inizio della competizione, i suoi creatori promettono di insegnare al robot a correre a una velocità di 10 chilometri all’ora.

Xinhua ha annunciato anche un altro grande evento: ad agosto Pechino ospiterà giochi sportivi completamente robotici. Oltre alle gare di atletica leggera, i robot giocheranno a calcio (anche se non è ancora noto se secondo le regole americane o europee), e dimostreranno anche competenze e capacità complesse in diverse discipline applicate.

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Chi è Anna Clementina Veclani nuova responsabile italiana di Boeing per il sud Europa

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Boeing ha recentemente nominato Anna Clementina Veclani come nuova managing director per l’Italia e il sud Europa. In questo ruolo, Veclani avrà il compito di supervisionare tutte le operazioni di Boeing in Italia, Spagna, Grecia e Portogallo. Inoltre, gestirà le relazioni con



​​Clusit: “Investire nella protezione dei dati per proteggere la società e le istituzioni”


La protezione dei dati è una difesa strategica non solo contro un loro uso non autorizzato, ma contro la loro corruzione e il furto di informazioni digitali: al contempo se una buona strategia mira a conservare l’integrità, la disponibilità e la riservatezza delle informazioni sensibili, anche tramite l’utilizzo di tecnologie e metodi per migliorare la sicurezza, rafforzare la cultura della sicurezza e della tutela della privacy, diventa necessario per “migliorare la competitività del sistema Paese“.

Gabriele Faggioli, presidente onorario di Clusit, in occasione della Giornata Europea per la Protezione dei Dati che si celebra domani, 28 gennaio, afferma: “Proteggere i dati personali oggi non significa soltanto rispettare le normative, che deve essere dato per scontato, ma vuol dire invece comprendere quali siano i rischi per i cittadini e per gli ordinamenti democratici che possono derivare dai comportamenti individuali, dalle potenzialità della innovazione tecnologica e dagli utilizzi criminosi a cui siamo esposti. Occorre poi studiare e prevenire gli impatti sulla stabilità delle istituzioni che possono discendere da strategie politiche interne ed esterne all’Italia

Proteggere I dati, infine, è anche questione di guardiani esperti e vigili, che comprendono l’importanza di cosa è archiviato e in che modo, effettuando il controllo della loro sicurezza, identificando le vulnerabilità, operando misure efficaci contro accessi non autorizzati e garantendo conformità, disponibilità, integrità e riservatezza.
protezione dati gabriele faggioli clusitGabriele Faggioli, presidente onorario di Clusit

Protezione dei dati tra nuove tecnologie e sfide etiche


Se il 2024 si è configurato come un anno importante per la privacy, soprattutto a livello normativo (Data Act e Digital Services Act) e il l’Artificial Intelligence Act dell’UE vorrebbe dare forma al futuro digitale europeo, lo scenario globale richiede una risposta decisa. Secondo il Rapporto Clusit 2024 “l’andamento del cyber crimine nell’ultimo quinquennio ha mostrato una crescita complessiva del 79%. Nello specifico, in Italia, nel primo semestre dello scorso anno, è andato a segno il 7,6% degli attacchi mondiali. “Phishing e Social Engineering, che sfruttano la vulnerabilità del fattore umano, continuano a costituire una minaccia sostanziale” e le violazioni dei dati rimangono una preoccupazione significativa per individui e organizzazioni in tutto il mondo, con anche piccoli difetti software che presentano potenziali vulnerabilità

In particolare – sul fronte della privacy preoccupa il settore sanitario del nostro Paese, in cui “gli incidenti rilevati nel primo semestre 2024 sono cresciuti dell’83%, confermando l’aumento dell’attenzione da parte dei cybercriminali per i dati sanitari, che si stima valgano oggi nel dark web oltre 30 volte il valore delle informazioni sulle carte di credito”

Ogni giorno ci troviamo di fronte a una sfida complessa, in cui a livello globale si confrontano nuove tecnologie e considerazioni etiche, con un impatto significativo sulla vita dei cittadini e delle istituzioni”_ Gabriele Faggioli, Clusit


2025: anno di sfide contro attacchi di ultima generazione


Il 2025 sempre secondo Clusit si prefigura come un anno di sfide in ambito cyber security, laddove “all’inefficacia delle strategie e delle tecniche di difesa fino ad ora messe in campo, si contrappongono schiere di attaccanti che fanno sempre più ricorso a tecnologie di ultima generazione per colpire con attacchi di phishing altamente personalizzati e ransomware capaci di mettere fuori uso intere catene di approvvigionamento delle organizzazioni”. I progressi tecnologici e l’interconnessione hanno contribuito a trasformare profondamente le minacce digitali: per fare un esempio l’intelligenza artificiale è sfruttata per ideare attacchi sofisticati volti a eludere i protocolli di sicurezza, mentre al pari della proliferazione delle reti 5G nascono preoccupazioni per la sicurezza nella rete IoT e la potenziale compromissione dei dati sensibili, con la conseguente necessità di soluzioni hardware e software più robusti per ridurre il rischio di violazioni dei dati e attacchi alla rete.

Nel panorama contemporaneo diventa necessario “Investire nella protezione dei dati personali attraverso l’adeguamento alla normativa e, soprattutto, rafforzando la cultura della sicurezza e della tutela della privacy a tutti i livelli tramite adeguata formazione, stimolando il pensiero critico fin dalle scuole elementari e cercando come Paese di essere protagonisti del mercato digitale, è oggi fondamentale per la sopravvivenza della società digitale, per l’avvenire delle giovani generazioni e per la competitività del sistema Paese”, conclude Faggioli.

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We need to talk about AI infrastructure. Really.


We need to talk about AI infrastructure. Really.
WELCOME BACK, THIS IS DIGITAL POLITICS. I'm Mark Scott, and I bring you this class-A tech-related dad joke to get your week going. Chortle.

For those of you in London, I'm co-hosting a tech policy gathering (or 'knees-up,' to borrow from British slang) on Jan 30 from 6:30pm onwards. Come join us (it's free!) by RSVPing here.

— In the geopolitical fight around tech, everyone wants to build the digital highways of the future. But, for many, bigger won't mean better.

— Here we go again: transatlantic data flows are in jeopardy amid a shake-up in how Washington allows European citizens to file complaints about how their data is handled.

— Where are the world's most powerful computers located? I've got an answer for that.

Let's get started:



digitalpolitics.co/newsletter0…



quello che è successo agli ebrei è terribile e ingiustificabile, come ogni genere di sopruso o violenza verso individui o popoli. ricordo anche la situazione attuale dei curdi. la storia dell'umanità è tristemente piena di violenze e soprusi. ed è un problema attuale e neppure un ricordo. e posso anche essere d'accordo che se necessario israele abbia un proprio stato (anche se ho ricordi truci di quello che ha rappresentato la chiesa con il suo stato e quanto ha ostacolato l'unità d'italia). ma questo dovrebbe giustificare l'attuale comportamento di israele contro i palestinesi, che non rimane nei propri confini ma invade i territori limitrofi, come fatto da putin o hitler o gli USA ai danni dei nativi americani? e parlo della fascia di gaza e della cisgiordania nello specifico... gli insediamenti dei cosiddetti "coloni israeliani" sono illegali e non esiste alcuna giustificazione per la loro presenza. uno stato palestinese potrebbe ospitarli al limite ma lo stato e il controllo deve essere palestinese e non israeliano. di fatto è un'occupazione militare illegale. se tu per primo usi la forza e la violenza, puoi sentirti la vittima per reazioni violente?


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Sull’asse Roma-Riad si muove anche il Gcap. Quali spazi per i sauditi?

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Dopo la firma dell’accordo bilaterale con l’Arabia Saudita dal valore di quasi dieci miliardi di euro, Giorgia Meloni ha aperto all’ipotesi di accogliere Riad nella cordata governativa e industriale per il sistema aereo di sesta generazione Global combat air program (Gcap). “Siamo




Meloni: “La Shoah fu un abominio nazista con la complicità del fascismo”


@Politica interna, europea e internazionale
L’Olocausto fu un piano “condotto dal regime hitleriano, che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista”. Lo sottolinea la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo messaggio in occasione del Giorno della Memoria, dedicata al ricordo della Shoah.



#NotiziePerLaScuola
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.


La Colombia si arrende alle minacce di Trump e alla deportazione dei migranti


@Notizie dall'Italia e dal mondo
La Casa Bianca aveva minacciato pesanti dazi commerciali e la sospensione dei visti se Bogotà non avesse accettato gli aerei americani carichi di migranti. Dopo un'iniziale opposizione, Petro ha accettato tutte le condizioni
L'articolo La Colombia

in reply to Andrea Russo

Era un chiaro bluff da parte di trump.

La colombia esporta verso gli usa principalmente petrolio, carbone e banane, i dazi avrebbero penalizzato esclusivamente i consumatori statunitensi, quelle quote di petrolio e banane sarebbe potuta andare tranquillamente in europa e il carbone verso altri paesi in via di sviluppo

edit: ma FAFO l'ha postato lui??? LOL perché sarebbe stato il contrario!

Questa voce è stata modificata (7 mesi fa)


Palestinesi tornano al Nord di Gaza. Strage nel Libano del sud


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Questa mattina Israele ha aperto i posti di blocco. Hamas e Jihad hanno accettato di liberare giovedì Arbel Yehud e altri due ostaggi israeliani. Il fuoco dell'esercito israeliano ieri ha ucciso 22 libanesi
L'articolo Palestinesi tornano al Nord di Gaza. Strage nel Libano del sud




difendere l'ucraina è difendere noi stessi. tanto per cominciare perché chi ragiona con ottica ottocentesca alla napoleone non può pensare che avere successo per una nazione, sia invadere i vicini e conquistare nuovo territori. e comunque oggigiorno le conquiste utili sono sul piano economico. putin ha sbagliato tutto nella sua vita, ed è anche la rovina del suo paese. c'è chi pensa che abbia avuto successo, perché è stato preceduto da una fase di anarchia (di cui sarebbe colpevole l'occidente peraltro…), ma personalmente credo che avrebbe potuto fare scelte comunque ben diverse. non si può assolvere a cuor leggero. le industrie statali ex URSS non dovevano essere regalate. e comunque io avrei visto anche bene un azionariato diffuso tipo cooperativa dove la proprietà, almeno inizialmente, poteva essere in mano a chi ci lavorava. qualcuno ha sbagliato, ma non è l'occidente.
Unknown parent

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simona
@Il Simone Viaggiatore si, purtroppo non si vuole filtrare un minimo l'informazione. e non si tratta di opinioni ma proprio di informazioni palesemente false. e così assisti al complottista medio che pensa che ci siano informazioni "ufficiali" e informazioni "corrette", dove il senso critico non aiuta e l'NFC è uno strumento di controllo delle menti.
per quel che so io, gli unici irrigidimenti verso la comunità russofona (che poi parlare russo non è che significhi neppure automaticamente essere russi), sono "errori" nati dall'aggressività russa. putin non è che abbia mai fatto gli interessi dei russi in russia, o di quelli che chiama russi, fuori dalla russia. un po' come hitler ai suoi tempi.
in reply to simona

si è triste. con gli strumenti che abbiamo. fantascienza solo per 30 anni fa. purtroppo l'umanità è tutto meno che razionale. 3/4 dei danni e degli errori non avverrebbero se si pensasse razionalmente. non è neppure questione di qualcuno che ci guadagna, ma che tutti di solito perdono, incluso chi crede di essere furbo. oppure pensare che sia un problema di sistema economico piuttosto che di comportamento delle persone. la civiltà è nelle persone e nei popoli, non nei governi.


Oggi è il #GiornodellaMemoria istituito, con la legge 211 del 20 luglio 2000, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.


Facciamo che oggi preserviamo la salute mentale e cerchiamo di evitare il doomscrolling e le news, va'.
Altrimenti faccio pensieri che mai e poi mai avrei immaginato di dover fare.

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Giorno della memoria, gli atlatisti, europeisti, sionisti ipocriti e criminali a fare il teatrino contro l'antisemitismo; pero poi fan finta di niente, (anzi aiutano Israele), davanti al massacro del popolo palestinese. Maledetti criminali ipocriti, maledetti!


Repubblica Dem. Congo. Spari e saccheggi, avanza milizia sostenuta dal Ruanda


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Più di 400.000 persone sono state sfollate negli ultimi mesi a causa dell’intensificarsi del conflitto nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo. Almeno 3.000 soldati ruandesi al fianco del gruppo armato M23
L'articolo Repubblica Dem.



DOMENICA MATTINA


C'è un chiacchierio di campane
Più giù nella valle
ma si confonde
con lo stormir del vento
che carezza l'erba alta
Rifugio per cose ronzanti
Puntini di giallo
di viola e d'arancione
Profumo di legna antica
Scherzan le cornacchie non viste
oltre un arco di blu
Un'ombra percorre senza fatica
l'erto sentiero che punta all'insù
La vecchia cascina
ritrova le sue fronde

Tacciono i grilli un istante
Corre un bimbetto
e allegro mena strilli.
Respira, la natura;
In un refolo di vento repentino
comincia davvero a scaldare
il pigro sole del mattino -
Ti porge l'omaggio
di un volo di stormo
e richiama nel tempo passato
un ricordo vago speziato
S'apre un bivio,
nel folto del bosco
stampato su un tronco
un messaggio d’amore



Atterrato


Salve a tutti. Da qualche giorno faccio parte della comunità di poliverso per apprendere un realtà alternativa al mainstream.



Ciao


Sono appena sbarcata qui e sto cercando di orientarmi 🙃
Unknown parent

friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
aimee80
Ciao
@Polibronson 🦋 grazie! sono proprio nuova (ed entusiasta) del fediverso, sono presente anche su mastodon.
Si certo, dopo completo il mio profilo.


Kapò


@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/kapo/
*Roberto Vecchioni - Stranamore - Playlist in loop: racconta questo decreto molto meglio di me. Siamo circondati da residuati bellici: anacronismi di un passato remoto che dovrebbero essere accatastate in qualche raccolta di anticaglie per nostalgici, collezionisti e studiosi di storia. Ma, si sa, l'Italia…

Privacy Pride reshared this.



📌La prima rubrica Rai in podcast su storie di coraggio: intervista a Stella Assange.

qui il link :

raiplaysound.it/audio/2024/12/…

Gazzetta del Cadavere reshared this.



Gli hashtag e il Fediverso. Di fronte alla recente intolleranza nei confronti di questo strumento facilitatore, ecco una riflessione di @Xab

Se postiamo qualcosa nel Fediverso, tendenzialmente speriamo che venga letta da qualcuno, giusto?

Magari anche solo una o due persone, con cui possiamo costruire scambio e interazioni sociali tramite interessi in comune...

Bene:

gli hashtag possono essere degli alleati portenosi!

Ma, tendenzialmente, sanno di sporco.

O almeno, così sembra.

Ed è comprensibile!

andreacorinti.com/posts/ita/ha…

@Che succede nel Fediverso?

reshared this


Unknown parent

@simoneviaggiatore concordo con la tua analisi, personalmente però Vai non mi ha mai scaldato... Amo di più Satriani e Petrucci, per restare sui mostri


Mi affaccio


Mi affaccio su questo social federato per capire un po' come girino le cose!


ALLA SCOPERTA DEL FEDIVERSO - Fediverse, Mastodon e Dintorni: un video esplorativo di Vincenzo Iannone

Durante la sua diretta, @storyelle@livellosegreto.it inizia a esplorare un po' il Fediverso per capire meglio il concetto di Social Decentralizzati e di cercar un significato, le ramificazioni, l'identità, il software e così via.

youtube.com/live/dhB9qe0wTJc

@Che succede nel Fediverso?



In un'ipotetica guerra l'esercito italiano potrebbe combattere al pari di potenze di media fascia europea?

non ha molto senso a pensare a guerre inter-europa. che poi è il motivo per cui l'aggressione all'ucraina è stata vissuta in modo così traumatico. non è una delle tante guerre a giro per il mondo. è sul suolo europeo. come all'epoca la jugoslavia, e infatti fu inevitabile un coinvolgimento diretto, per buona pace di chi crede che la nato nasca con intento predatori. all'interno della difesa europea l'italia ha un ruolo di prestigio e importante. non numericamente forse ma qualitativamente si. l'italia in caso di invasione del patto di varsavia era la nazione con la responsabilità di schierare truppe da primo impatto con lo scopo di fermare l'avanzata per il tempo necessario (qualche giorno) all'intera nato di avviarsi e poi mettersi in salvo (non resistere fino alla morte). il resto degli stati europei sono alleati. eccetto la russia ovviamente, che purtroppo fa anche parte dell'europa. un po' come il fratello scemo che non si controlla e va subito a menare le mani sui fratelli. nel mondo attuale collaborare e concorrere per il benessere dell'intero pianeta e del'europa non è fare alla lettera quello che dice l'amico putin ma fare la cosa giusta. è ben diverso. pure putin se non seguisse logiche ottocentesche potrebbe capire.

in reply to simona

quei paesi nel mezzo che dici te, come tutta la nato, dipendeva dalla nostra fanteria d'arresto, per avere tempo di mobilitarsi. e quindi si... servirebbe ancora come difesa europea. e comunque quegli stati nel mezzo sono alleati e il fronte iniziale sarebbe quello, e pure l'italia dovrebbe difenderli...
e comunque nel mondo moderno e la corsa agli armamenti seguita all'invasione ucraina pensare che l'italia non abbia potenziali minacce è quantomeno imprevidente.
poi se guardi gli stati confinanti e pensi che solo quelli rappresentino una minaccia beh... sbagli. specie per l'italia che dipende così tanto dall'estero.
almeno io la penso così, mi spiace.
in un mondo dove i confini per certi versi neppure esistono più... è proprio questo che dimsotra quanto l'ottica di putin sia assurda. il potere nel mondo al limite, volendo fare gli imperialisti, non è certo controllare un territorio, ma controllare la sua economia.
in reply to simona

purtroppo siamo pieni di quinte colonne putiniane in questo paese di ridicoli cialtroni


Nello Spazio, Mosca sarà più aggressiva. Cosa dice il report Rand

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Le paure “esagerate” della Russia riguardo a un possibile attacco preventivo statunitense nello Spazio, insieme alla crescente “tolleranza al rischio” di Mosca, rappresentano sfide significative per gli sforzi degli Stati Uniti volti a mantenere la pace nel dominio spaziale. Questo




GAZA. Hamas libera 4 soldatesse. Scarcerati 200 detenuti palestinesi, festa a Ramallah


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Gli ostaggi sono già in Israele. 70 prigionieri palestinesi sono stati deportati in Egitto e alcuni di loro andranno in esilio in altri Paesi
L'articolo GAZA. Hamas libera 4 soldatesse. Scarcerati 200 detenuti palestinesi, festa a Ramallah proviene



io non penso a trump ma agli elettori di trump a cui probabilmente sono rivolte queste dichiarazioni. e rimango dell'idea che non ci sia salvezza se non l'annientamento completo della specie umana. di certo succedesse non si potrebbe sostenere che sia immeritato. chissà se dio intende davvero mantenere la promessa di impedire un secondo diluvio.

agi.it/estero/news/2025-01-25/…





Da circa un anno ogni sabato pomeriggio alle 13 conduco un programma radiofonico in una piccola radio di Varsavia che si chiama IMI Radio. IMI Radio è una radio fatta in gran parte dagli stranieri per gli stranieri.

Il programma si chiama One Week in Poland, e vi racconto quello che è successo in Polonia nei 7 giorni precedenti. Ah sì è in lingua inglese.

Se avete piacere potete ascoltarlo qui:

imiradio.pl

in reply to FabioTurco

interessante! Ma non è che magari tieni anche una newsletter in italiano con i materiali che raccogli?
in reply to informapirata ⁂

@informapirata ⁂ al momento no. Però qualcosa bolle in pentola 😀
Per il momento in italiano c'è il canale Telegram Polonia e dintorni, mentre con il collettivo Centrum Report ci sono il podcast mensile Václav Podcast e la newsletter culturale Magda

informapirata ⁂ reshared this.





Lavrov, Ministro degli Esteri Russo, ha detto alcune cose sull'Italia pesantissime che dovrebbero farci riflettere. Soprattutto per capire in quale diamine di buco nero sono riusciti a cacciarci Draghi prima e Meloni poi, entrambi con la speciale collaborazione di gran parte della politica italiana, soprattutto quei guerrafondai del PD. Con Letta prima e con la "pacifista" Elly Schlein poi. Praticamente Lavrov ha detto così, secondo quanto riportato dalla Tass: "L' Italia non può partecipare al processo di pace per Kiev." Inoltre ha sottolineato che l'Italia è diventato un Paese ostile in quanto anti russo (riferendosi alla classe politica) ponendo l'accento sul fatto che le relazioni non siano mai state così in crisi tra Mosca e Roma. Non solo abbiamo rinunciato alle materie prime energetiche di Mosca martellandoci sulle palle, ma abbiamo compromesso quasi irrimediabilmente le relazioni con un Paese che ci è sempre stato amico e mai ci si è rivoltato contro. Una domanda, semplicissima: quanti atti ostili ricordate da parte della Russia contro l'Italia sia prima che dopo il 2022? Quanti invece ne ricordate per mano della CIA? Bombe, stragi, strategia della tensione, omicidi eccellenti e interferenze quotidiane vi dicono qualcosa? Però quelli brutti e cattivi stanno a Mosca mentre i democratici e i buoni stanno Washington. Pazzesco! Stendiamo un velo pietoso invece sul peso internazionale dell'Italia, che in quanto serva come mai di Washington non ha alcuna voce in capitolo, tanto da non essere nemmeno riconosciuta come partecipante a un eventuale tavolo di pace da un Paese come la Russia, i cui rapporti, prima di perdere l'ultimo briciolo di dignità, erano abbastanza solidi. Vi rendete conto di cosa sono riusciti a combinare, vero?

GiuseppeSalamone





This is Behind the Blog, where we share our behind-the-scenes thoughts about how a few of our top stories of the week came together. This week, we discuss Nazis celebrating Elon Musk’s salute, Zuckerberg as a kook, dictating your own threat model and a good block/mute ethos.#BehindTheBlog