Salta al contenuto principale



Ferrara Lug - Festa del volontariato 2025, ci trovate lì sabato 11


ferrara.linux.it/index.php?vie…
Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Alla mattina avremo dei Talk con le scuole, al pomeriggio saremo parte del grande gioco (non mancate di partecipare alla nostra tappa).Ci saranno una cinquantina di



Perché gli Stati Uniti comprano terre rare dalla Cina nonostante le proprie riserve?


Negli ultimi anni, il tema delle terre rare è tornato al centro del dibattito internazionale, soprattutto per il ruolo dominante della Cina in questo settore strategico. Molti si chiedono: perché gli Stati Uniti devono acquistare terre rare dalla Cina, nonostante possiedano riserve significative?

I dati del Governo degli Stati Uniti del 2022 chiariscono alcuni aspetti. La Cina detiene 44 milioni di tonnellate di riserve di terre rare, pari al 33,8% delle riserve globali, ma produce il 69,2% del totale mondiale.

Le radici della supremazia cinese


Il vantaggio della Cina non si limita alle quantità di minerale, ma si fonda su decenni di sviluppo tecnologico e sull’integrazione completa della filiera industriale. Già nel 1972, il chimico Xu Guangxian sviluppò la teoria dell’estrazione a cascata, applicata con successo su scala industriale nel 1974 presso l’acciaieria di Baotou.

Questo metodo rivoluzionario permise alla Cina di superare la produzione statunitense nel 1986 e di controllare due terzi della produzione globale negli anni ’90, spingendo molti produttori internazionali a ritirarsi dal mercato.

Dal 2014 al 2023, sei aziende principali sono state integrate in due gruppi principali – China Rare Earth e Northern Rare Earth creando una filiera completa per terre rare leggere, medie e pesanti, con una capacità produttiva del 92% per i magneti permanenti, purezza delle terre rare pesanti di grado 6N (99,9999%), utilizzo dell’85% dei rifiuti solidi e riduzione delle emissioni di oltre il 60%.

Cosa sono le terre rare e perché sono strategiche


Gli elementi definiti “terre rare” comprendono 15 lantanidi: lantanio (La), cerio (Ce), praseodimio (Pr), neodimio (Nd), promezio (Pm), samario (Sm), europio (Eu), gadolinio (Gd), terbio (Tb), disprosio (Dy), olmio (Ho), erbio (Er), tulio (Tm), itterbio (Yb) e lutezio (Lu), più scandio e ittrio, per un totale di 17 elementi.

Non sono rari in senso assoluto: la loro abbondanza nella crosta terrestre è maggiore del rame e oltre 90.000 volte superiore all’oro. Tuttavia, la difficoltà di separazione e purificazione li rende complessi da sfruttare industrialmente.

Le terre rare si distinguono tra leggere e pesanti, ma la classificazione non si basa sul peso atomico bensì sul comportamento chimico e minerale. La Cina è attualmente l’unico Paese al mondo capace di produrre terre rare pesanti con purezza 6N, mentre altri Paesi non superano il grado 4N (99,99%).

La storia statunitense


Negli anni ’60 e ’70, gli Stati Uniti, grazie alla Molycorp Mining Corporation, dominavano la produzione mondiale di terre rare.

Tuttavia, l’estrazione comportava contaminazione da torio. Nel 1980, la Nuclear Regulatory Commission (NRC), seguendo le indicazioni dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, impose regolazioni stringenti, aumentando i costi e causando la contrazione del settore.

La miniera Yamaguchi chiuse nel 1998 e per anni gli USA persero la capacità di purificazione commerciale, riprendendo attenzione al tema solo nel 2002.

Xu Guangxian e l’innovazione cinese


La Cina ha superato le competenze straniere grazie a innovazioni come l’estrazione a cascata di Xu Guangxian, basata sul concetto di “rapporto di estrazione mista costante”. Questa metodologia permise di trasformare un processo empirico, lento e costoso, in un sistema teorico e matematico, applicabile su larga scala industriale già dal 1974.

Nei decenni successivi, tecniche come “le tre uscite”, “l’amplificazione in un’unica fase” e l'”innesto” hanno consolidato il primato tecnologico cinese.

Nel 1986 la produzione cinese superò quella degli Stati Uniti e negli anni ’90 rappresentava oltre i due terzi del mercato mondiale, portando a cali drastici dei prezzi globali e alla chiusura di molte aziende estere.

L’integrazione industriale moderna


A partire dal 2014, la Cina ha consolidato centinaia di aziende in pochi gruppi principali, creando un ecosistema industriale completo. Questo ha reso possibile:

  • Produzione stabile di terre rare pesanti e leggere;
  • Capacità produttiva superiore per i magneti permanenti (oltre 92% della produzione globale nel 2020);
  • Controllo dei margini industriali lungo tutta la filiera;
  • Miglior gestione ambientale: uso dell’85% dei rifiuti solidi e riduzione delle emissioni di oltre il 60%.



All’estero, impianti come Lynas in Malaysia hanno raggiunto solo di recente livelli comparabili nella purificazione delle terre rare pesanti, mentre gli USA, nonostante investimenti di quasi un miliardo di dollari nella miniera di Yamaguchi, non sono ancora in grado di lavorare le terre rare pesanti su scala industriale.

Conclusione


La posizione dominante della Cina nel mercato globale delle terre rare non deriva unicamente dalle riserve, ma da un complesso insieme di innovazioni tecnologiche, integrazione industriale e gestione ambientale avanzata.

Dal 2000, il Paese ha prodotto oltre l’85% dei minerali mondiali e oltre il 95% dei prodotti di fusione e separazione. Brevetti e nuove tecnologie continuano a consolidare questo vantaggio, rendendo difficile per gli altri Paesi riprodurre l’intera filiera industriale.

L'articolo Perché gli Stati Uniti comprano terre rare dalla Cina nonostante le proprie riserve? proviene da il blog della sicurezza informatica.

Andre123 reshared this.



NIS 2: arriva il referente CSIRT, il vero braccio operativo della sicurezza informatica italiana


Con la determinazione del 19 settembre 2025, ACN introduce con l’art. 7 la figura del referente CSIRT all’interno degli adempimenti previsti dalla NIS 2. O, per meglio dire, dal decreto di recepimento della direttiva in Italia.

Mentre il punto di contatto è la persona fisica designata dal soggetto NIS che ha il compito di curare l’attuazione delle disposizioni del decreto NIS per conto del soggetto stesso, il referente CSIRT è una persona delegata da questi che ha il compito di interloquire con lo CSIRT Italia, e di effettuare le notifiche degli incidenti e delle informazioni pertinenti.

Le qualità professionali di questa figura consistono nel possesso di competenze di base in materia di sicurezza informatica e gestione degli incidenti informatici, oltre che di una conoscenza approfondita dei sistemi informativi e di rete del soggetto NIS. Tali requisiti devono essere intesi come un presupposto necessario affinché la designazione possa dirsi valida, dal momento che questi è chiamato a svolgere un ruolo eminentemente operativo.

Quali sono gli adempimenti previsti?


La designazione del referente CSIRT avviene a cura del punto di contatto del soggetto NIS attraverso la procedura telematica del Portale ACN fra il 20 novembre e il 31 dicembre 2025. In modo analogo a quanto avviene per i sostituti punto di contatto, è possibile che vengano indicati uno o più sostituti referente CSIRT.

L’art. 7 co. 3 della citata determinazione, stabilisce infatti che:

Al fine di assicurare il tempestivo svolgimento dei compiti del referente CSIRT, con particolare riferimento alla notifica degli incidenti significativi di cui all’articolo 25 del decreto NIS e relativi seguiti, con le medesime modalità di cui al comma 1, possono essere designati uno o più sostituti referente CSIRT.

Questi sostituti, qualora designati, fungono da supporto per il referente CSIRT nell’esercizio delle proprie funzioni e hanno la facoltà di svolgerle per suo conto, dal momento che devono possedere i medesimi requisiti soggettivi di conoscenze e competenze di questi.

A differenza dei sostituti punto di contatto, per i quali la designazione è da intendersi come generalmente obbligatoria a meno che il soggetto NIS non versi “nell’impossibilità materiale di effettuare tale adempimento, in quanto il punto di
contatto è l’unica persona fisica operante nell’organizzazione
“, la previsione in organigramma di sostituti CSIRT è una facoltà dell’organizzazione. Ovviamente, l’organizzazione dovrà comunque essere in grado di mantenere la capacità di notificare gli incidenti significativi secondo le previsioni dell’art. 25 del decreto di recepimento della NIS 2.

Il referente CSIRT può essere esterno?


Mentre la deliberazione è chiara nell’escludere che il punto di contatto possa essere un soggetto esterno (il quale ovviamente può ben avvalersi di consulenti e supporto esterni), la stessa previsione non ricorre con riferimento al referente CSIRT.

Pertanto, si può ritenere che, salvo precisazioni di contrario avviso, questa funzione possa essere esternalizzata, sebbene tale opzione debba logicamente prevedere una chiara definizione dei livelli di servizio, nonché valutare che sussistano le capacità adeguate per ricoprire tale ruolo. Capacità che non possono certo limitarsi al possesso di competenze e conoscenze richieste per la funzione, ma che devono presentare evidenze circa la garanzia di un’interlocuzione efficace e tempestiva con lo CSIRT Italia. Soprattutto per la gestione tempestiva degli incidenti.

L'articolo NIS 2: arriva il referente CSIRT, il vero braccio operativo della sicurezza informatica italiana proviene da il blog della sicurezza informatica.



DK 10x05 - ChatControl deve morire


Siamo ancora qui a parlare di chatControl, una cosa che solo in Cina e Corea del Nord.
Non è questione di schieramenti, affondatelo e non parliamone più.
Per votare a favore della sorveglianza generalizzata della popolazione con la scusa di proteggere i picciriddi occorre essere idioti, o in malafede, o entrambe le cose.


spreaker.com/episode/dk-10x05-…



Commentario Biblico per il XXI secolo



Esistono opere che è corretto definire «monumentali», ma non tanto per la loro mole o il numero di pagine quanto per la completezza e l’autorevolezza sia del testo sia degli autori. In questa categoria rientra senza dubbio il Commentario biblico per il XXI secolo, che in ambito internazionale è meglio noto con il suo titolo originale: The Jerome Biblical Commentary (JBC). Jerome è un chiaro riferimento a san Girolamo e vuole marcare un tributo di riconoscenza e di ispirazione nei confronti della sua famosa Vulgata, risalente alla fine del IV secolo.

Fin dalla prima edizione statunitense del 1968, il volume si caratterizza come un ampio manuale di base di sicuro riferimento per l’esegesi biblica di ambito cattolico, ma in generale è apprezzato dagli studiosi e dagli uomini di cultura di tutte le confessioni religiose, senza tuttavia escludere i laici non credenti interessati ad approfondire la lettura delle Sacre Scritture.

La traduzione in lingua italiana è condotta sulla terza edizione, pubblicata in lingua inglese nel 2022, e tutto il Commentario è stato completamente riveduto e aggiornato non soltanto per tener conto dei progressi negli studi biblici verificatisi dal 1990 (data della seconda edizione) ai giorni nostri, ma anche per renderlo maggiormente fruibile alle persone del nostro secolo.

I testi sono tutti redatti da specialisti per ogni singola materia (se ne contano almeno una novantina). Come viene riconosciuto nella Prefazione, oggi sono a disposizione dei commentatori molteplici strumenti, che vanno dal metodo storico-critico all’analisi retorica, dall’approccio canonico all’analisi narrativa, dall’indagine semiotica agli approfondimenti sociologici, antropologici, culturali e psicologici; e si può ben dire che gli autori dei singoli commenti facciano ricorso a svariati di essi, con talvolta punti di vista o prospettive di approccio chiaramente differenti, che contribuiscono a fornire al lettore un quadro d’insieme pluralistico, al passo con i tempi e teologicamente stimolante.

La prima parte del Commentario è costituita da una serie di articoli introduttivi dedicati alla geografia biblica, all’archeologia dell’Antico e del Nuovo Testamento, alla storia d’Israele, al Gesù storico e alla prima comunità cristiana: articoli propedeutici certamente indispensabili per calare nel contesto storico-ambientale originale gli scritti del canone biblico cattolico.

La seconda e la terza parte sono rispettivamente dedicate ai testi dell’antica e della nuova Alleanza, con uno schema didascalico molto appropriato, perché ogni libro della Bibbia viene affrontato tramite un’ampia introduzione e un puntuale commento, corredandolo infine con una strutturata bibliografia, molto utile per coloro che vogliono indagare ulteriormente i singoli aspetti trattati.

La quarta e ultima parte è interamente dedicata agli approfondimenti di ordine generale. In essa si trattano argomenti complementari ai commenti biblici, ma tutt’altro che secondari, come per esempio la storia dell’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, le questioni connesse alla natura della Rivelazione biblica, all’ispirazione e al canone, nonché alla liturgia, all’etica, all’ecumenismo e ai punti di vista interpretativi degli esegeti di differenti aree geopolitiche (africana, latinoamericana, nordamericana, asiatica e, ovviamente, europea).

Particolarmente importante è infine la Prefazione di papa Francesco, che rappresenta uno dei suoi ultimi scritti prima di tornare alla casa del Padre. In essa Francesco ricorda come «la relazione tra il Signore risorto, la comunità dei credenti e la Sacra Scrittura sia essenziale per la nostra identità di cristiani», tanto è vero che «San Gerolamo ha potuto affermare che l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo» (p. 9). La Bibbia dunque «unisce i credenti e li rende un popolo», e pertanto è indispensabile non soltanto leggerla quotidianamente, ma anche conoscerla in profondità per ricavarne tutta l’ispirazione che da essa promana in diversi rivoli e in differenti strati.

Francesco riteneva fondamentale il contributo della scienza biblica alla Chiesa, così come si è espresso in questo autorevole Commentario; infatti, «il ministero di chi disvela la parola di Dio al popolo di Dio è un compito sacro che richiede studio serio, amore profondo e apertura alla bellezza e alla potenza delle Scritture» (p. 10). Lo studio attento e contemplativo della Bibbia fa comprendere ai suoi lettori, e tra loro soprattutto ai credenti, di essere «depositari di un bene che rende più umani e aiuta a condurre una vita nuova» (ivi). A ben guardare, non c’è dunque niente di più prezioso della fede contenuta nei testi sacri per tracciare una rotta sicura per la propria esistenza.

The post Commentario Biblico per il XXI secolo first appeared on La Civiltà Cattolica.



«Non capisco perché sei sempre così maledettamente negativo»

"dichiarazioni di Netanyahu sulla necessità di trasformare Israele in una «super Sparta», secondo cui il governo fascista dello stato ebraico è ormai più fascista che ebraico."

non se ne esce da questo ramo distopico che questo universo ha preso. turmp è una parodia neppure divertente. ma pure il resto del mondo. mi aspetto che domani ci svegliamo e siamo diventati tutti cartoni animati. possibile che si siano rassegnati tutti così rapidamente. ci sarà forse un modo per uscire da questo incubo. è iniziata con l'invasione dell'ucraina e c'era chi ce l'aveva con la nato (sfugge il collegamento causa effetto specifico, a meno di considerare aggressione nato permettere ai paesi ex sovietici di scegliere autonomamente e il che è già distiopico e assurdo)...
siamo nell'era della mancanza di logica e del mettere ogni incapace a fare quello che non sa fare. il massimo livello possibile di incompetenza a livello globale. un tempo chi governava, magari distorta, ma aveva una logica.

linkiesta.it/2025/10/trump-net…

RFanciola reshared this.

in reply to simona

Il contenuto della telefonata non stupisce: il corrispondente da Gerusalemme della Radio svizzera di lingua italiana, la mattina dopo l'entusiastica dichiarazione di Trump sulla risposta di Hamas, aveva sottolineato la sorpresa di Netanyahu, che aveva considerato - non a torto - quella risposta un rifiuto del "piano di pace" americano. Resta da sperare che la gran voglia di Nobel del pagliaccio arancione porti qualche frutto (leggi pressioni su Israele) nelle trattative in corso.


EU-Überwachungspläne in der Kritik: Wirtschaftsverbände Bitkom und eco klar gegen Chatkontrolle


netzpolitik.org/2025/eu-ueberw…



Bastian’s Night #446 October, 9th


Every Thursday of the week, Bastian’s Night is broadcast from 21:30 CEST (new time).

Bastian’s Night is a live talk show in German with lots of music, a weekly round-up of news from around the world, and a glimpse into the host’s crazy week in the pirate movement.


If you want to read more about @BastianBB: –> This way


piratesonair.net/bastians-nigh…



Nuovo articolo su giardino-punk.it: Contro Natura // Lorraine Daston
giardino-punk.it/contro-natura…
Perché dovremmo smettere di appellarci alla natura per giustificare le nostre politiche...


@Fisica

C'è qualche volontario sul gruppo che quando sapremo CHI ha vinto ci spiegherà PERCHÉ ha vinto, con parole molto semplici?😁


Premio Nobel per la fisica 2025, oggi sapremo chi ha vinto
https://www.wired.it/article/nobel-per-la-fisica-2025-chi-ha-vinto/?utm_source=flipboard&utm_medium=activitypub

Pubblicato su Scienza @scienza-WiredItalia


reshared this



Si rafforza l’alleanza tra Israele e l’India


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Motivazioni ideologiche, strategiche ed economiche hanno rapidamente portato il governo nazionalista indiano a fare del loro paese il principale alleato di Israele in Asia
L'articolo Si rafforza l’alleanza tra Israele e l’India proviene da pagineesteri.it/2025/10/07/asi…



A New Cartridge for an Old Computer


Although largely recognizable to anyone who had a video game console in the 80s or 90s, cartridges have long since disappeared from the computing world. These squares of plastic with a few ROM modules were a major route to get software for a time, not only for consoles but for PCs as well. Perhaps most famously, the Commodore VIC-20 and Commodore 64 had cartridge slots for both gaming and other software packages. As part of the Chip Hall of Fame created by IEEE Spectrum, [James] found himself building a Commodore cartridge more than three decades after last working in front of one of these computers.

[James] points out that even by the standards of the early 80s the Commodore cartridges were pretty low on specs. They’re limited to 16 kB, which means programming in assembly and doing things like interacting with video hardware directly. Luckily there’s a treasure trove of documentation about the C64 nowadays as well as a number of modern programming tools for them, in contrast to the 80s when tools and documentation were scarce or nonexistent. Hardware these days is cheap as well; the cartridge PCB and other hardware cost only a few dollars, and the case for it can easily be 3D printed.

Burning the software to the $3 ROM chip was straightforward as well with a TL866 programmer, although [James] left a piece of memory management code in the first pass which caused the C64 to lock up. Removing this code and flashing the chip again got the demo up and running though, and it’ll be on display at their travelling “Chips that Changed the World” exhibit. If you find yourself in the opposite situation, though, we’ve also seen projects that cleverly pull the data off of ancient C64 ROM chips for preservation.


hackaday.com/2025/10/06/a-new-…



RediShell: una RCE da score 10 vecchia di 13 anni è stata aggiornata in Redis


Una falla critica di 13 anni, nota come RediShell, presente in Redis, permette l’esecuzione di codice remoto (RCE) e offre agli aggressori la possibilità di acquisire il pieno controllo del sistema host sottostante.

Il problema di sicurezza, è stato contrassegnato come CVE-2025-49844 ed è stato rilevato da Wiz Research. A questo problema è stato assegnato il massimo livello di gravità secondo la scala CVSS, con un punteggio di 10,0, una valutazione che indica le vulnerabilità di sicurezza più critiche.

l’analisi condotta da Wiz Research ha rivelato un’ampia superficie di attacco, con circa 330.000 istanze Redis esposte a Internet. È allarmante notare che circa 60.000 di queste istanze non hanno alcuna autenticazione configurata.

La falla di sicurezza, viene causata da un errore di tipo Use-After-Free (UAF) nella gestione della memoria, è presente nel codice di Redis da circa tredici anni. Questa vulnerabilità può essere sfruttata da un utente malintenzionato, dopo aver completato l’autenticazione, attraverso l’invio di uno script Lua appositamente realizzato.

Poiché lo scripting Lua è una funzionalità predefinita, l’aggressore può uscire dall’ambiente sandbox Lua per ottenere l’esecuzione di codice arbitrario sull’host Redis.

Il controllo completo viene garantito all’aggressore a questo livello di accesso, permettendogli di dirottare le risorse di sistema per attività come il mining di criptovalute, di muoversi lateralmente sulla rete, nonché di rubare, eliminare o crittografare i dati.

Il potenziale impatto è amplificato dall’ubiquità di Redis. Si stima che il 75% degli ambienti cloud utilizzi l’archivio dati in-memory per la memorizzazione nella cache, la gestione delle sessioni e la messaggistica.

Il flusso di attacco inizia con l’invio da parte dell’aggressore di uno script Lua dannoso all’istanza vulnerabile di Redis. Dopo aver sfruttato con successo il bug UAF per uscire dalla sandbox, l’aggressore può stabilire una reverse shell per l’accesso persistente. Da lì, possono compromettere l’intero host rubando credenziali come chiavi SSH e token IAM, installando malware ed esfiltrando dati sensibili sia da Redis che dalla macchina host.

Il 3 ottobre 2025, Redis ha rilasciato un avviso di sicurezza e versioni patchate per risolvere il problema CVE-2025-49844. Si consiglia vivamente a tutti gli utenti Redis di aggiornare immediatamente le proprie istanze, dando priorità a quelle esposte a Internet o prive di autenticazione.

L'articolo RediShell: una RCE da score 10 vecchia di 13 anni è stata aggiornata in Redis proviene da il blog della sicurezza informatica.





Riceviamo e pubblichiamo:
‏Una settimana italo-palestinese senza precedenti
‏Di: Mohammad Hannoun – Lunedì 6 ottobre 2025

‏La scorsa settimana in Italia è stata caratterizzata da un’intensa mobilitazione popolare a tutti i livelli: sociale, istituzionale, studentesco e sindacale. Le iniziative sono iniziate sabato 27 settembre, come una valanga che ha preso forza di giorno in giorno, in un movimento senza precedenti per intensità, varietà e diffusione sul territorio italiano.

‏Il momento cruciale è arrivato giovedì 2 ottobre, quando è giunta la notizia dell’attacco alla “Flottiglia della Solidarietà Globale”. In tempi rapidissimi, folle di cittadini sono scese in piazza in tutte le città e paesi d’Italia, in un moto popolare di solidarietà con la flottiglia e di condanna dell’atto di pirateria. La presenza di 44 cittadini italiani a bordo – tra cui parlamentari e personalità pubbliche – ha spinto il governo ad attivare rapidamente una cellula di crisi per seguire da vicino l’evolversi della situazione.

‏Venerdì 3 ottobre si è tenuto lo sciopero generale indetto dai sindacati italiani, che ha paralizzato il Paese. I trasporti ferroviari, le università, gli aeroporti e la vita pubblica si sono fermati completamente. Dalla mattina fino alla sera, cortei e manifestazioni hanno riempito le strade in un’atmosfera di protesta determinata e partecipata.

‏Il culmine della settimana è stato sabato 4 ottobre, con la grande manifestazione nazionale convocata dalle istituzioni palestinesi in Italia, con l’adesione di sindacati, movimenti studenteschi e organizzazioni della società civile italiana. Fin dal mattino presto, i manifestanti sono arrivati a Roma da ogni parte del Paese con autobus, treni e altri mezzi. Alle 14:30, come da programma, la manifestazione ha preso il via tra piazze gremite, bandiere palestinesi sventolanti e voci che chiedevano libertà, giustizia e la fine del genocidio a Gaza.

‏I media hanno parlato di oltre un milione di partecipanti. La folla era come un mare in tempesta, compatta e determinata a chiedere lo stop a ogni forma di collaborazione con l’entità sionista, la fine della vendita di armi, e l’avvio di un processo giusto per i responsabili dei crimini di guerra.

‏È stato un giorno palestinese per eccellenza, destinato ad avere conseguenze importanti. Il popolo ha parlato, e il messaggio è chiaro: è tempo che l’Italia adotti una posizione ufficiale a favore della giustizia e dei diritti umani.
Mohammad Hannoun
Associazione dei palestinesi in Italia (API)




“Maria ha vissuto nell’abbandono alla volontà di Dio, fidandosi che Egli avrebbe salvato il suo popolo secondo il suo disegno. Dio non ritarda mai: siamo noi a dover imparare a fidarci, anche se richiede pazienza e perseveranza”.


Il Papa è appena arrivato al santuario di Nostra Signora del Rosario di Pompei presso la Domus Australia, dove presiederà i Vespri con la comunità australiana residente a Roma. Tra i presenti molti porporati, tra cui il card. Raymond Leo Burke.






“Libri nel bosco”, Pietro Grasso il 10 ottobre all’Infernetto


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/libri-n…
Il quinto incontro della rassegna letteraria “Libri nel bosco” targata #Noi vedrà protagonista Pietro Grasso, ex magistrato e presidente emerito del Senato. Il 10 ottobre alle 19, da Ohana, in via



A chiunque si fosse affezionato alla storia della nuova pista ciclabile di Reggio Emilia, in costruzione da aprile (1 km): qualche aggiornamento.

Sono stati rotti e poi sostituiti 3 segnali per il superamento a sinistra dell'ostacolo (il muretto), ma oggi mi sono emozionato: non solo sono ricomparsi i paletti, non solo l'asfalto è quasi del tutto terminato, ma è addirittura comparsa la segnaletica.

Di questo passo sotto l'albero la troveremo finita, come un inaspettato regalo di natale alla cittadinanza!

[Per chi non avesse capito, sono ironico. 6 mesi di cantiere per una pista di 1 km, peraltro già esistente, non sono accettabili. E badate bene che ancora non sono conclusi i lavori].

#reggioemilia #pisteciclabili #piste #bicicletta #lentezza #sicurezza #emiliaromagna #mobiliàurbana





il dio vendicatore, quello dell'antico testamento, quando serve contro israele, quando la giustizia pare definitivamente morta, quando a difendere la legalità rimangono poche navi civili, dove è? latita? è proprio vero che non esiste alcun dio.
in reply to simona

yahweh,quello è a tutti gli effetti,anche se non è un dio, e se ipoteticamente lo fosse,lo sarebbe soltanto di israele dato che le bibbie "cattoliche"sono una usurpazione della torà, nella bibbia, è definito " uomo di guerra" non sono in grado di dire se un dio esiste,se c'è non può essere l'elohim yahweh della bibbia.
Questa voce è stata modificata (5 giorni fa)
in reply to simona

usrurpazione? e perché? dopo di loro più niente? se lo dici te. in ogni caso servirebbe un intervento divino tipo sodoma e gomorra su israele. ammesso che il dio di mosé esista davvero e non sia appunto tutta una favoletta. anche se è ovivo che è così e pure loro a sentirsi popolo eletto sono dei coglioni. prima li porta fuori dall'egitto e quando diventano stronzi li distrugge. tutte le storie alla fine finiscono con la fine. è la conclusione più appropriata. non per la storia che raccontano fino ad adesso sia comunque la storia che racconta il vincitore... motivo sufficiente a dubitare se non altro di qualche dettaglio insignificante.




"Il principale dazio che paga oggi l’economia italiana è rappresentato dall’appartenenza all’Unione Europea"

L'analisi del prof. Valerio Malvezzi.
radioradio.it/2025/10/export-i…



"Mandaci tuo marito e i tuoi figli in guerra!"

Lo sfogo di una deputata contro von der Leyen.
Giovedì si vota per due mozioni di sfiducia nei confronti della Commissione europea.
radioradio.it/2025/10/deputata…





#RepubblicaCeca: populismo batte UE


altrenotizie.org/primo-piano/1…



mai visto un mediatore che invece di guadagnarsi la fiducia di entrambe le parti, minaccia entrambe le parti... veramente... distopico questo presidente usa. frutto di una politica distopica. dopo aver distrutto il diritto internazionale e la credibilità onu un accordo fra 2 "nazioni" esattamente su che presupposti si dovrebbe basare? qualcuno penserà che è "originale", ma un "bullo" non è un mediatore...
in reply to simona

E se alla fine gli fanno pure vincere il primo Nobel per la pace? Come la mettiamo?
in reply to simona

non credo succeda. per lo meno fino a quando anche la commissione del nobel sia messa a posto. come avviene per tutte le istituzioni. saggi repubblicani ovunque nei centri di potere.


Libraries have shared their collections internationally for decades. Trump’s tariffs are throwing that system into chaos and can ‘hinder academic progress.’#News


Libraries Can’t Get Their Loaned Books Back Because of Trump’s Tariffs


The Trump administration’s tariff regime and the elimination of fee exemptions for items under $800 is limiting resource sharing between university libraries, trapping some books in foreign countries, and reversing long-held standards in academic cooperation.

“There are libraries that have our books that we've lent to them before all of this happened, and now they can't ship them back to us because their carrier either is flat out refusing to ship anything to the U.S., or they're citing not being able to handle the tariff situation,” Jessica Bower Relevo, associate director of resource sharing and reserves at Yale University Library, told me.

After Trump’s executive order ended the de minimis exemption, which allowed people to buy things internationally without paying tariffs if the items cost less than $800, we’ve written several stories about how the decision caused chaos over a wide variety of hobbies that rely on people buying things overseas, especially on Ebay, where many of those transactions take place.

Libraries that share their materials internationally are in a similar mess, partly because some countries’ mail services stopped shipments to and from the U.S. entirely, but the situation for them is arguably even more complicated because they’re not selling anything—they’re just lending books.

“It's not necessarily too expensive. It's that they don't have a mechanism in place to deal with the tariffs and how they're going to be applied,” Relevo said. “And I think that's true of U.S. shipping carriers as well. There’s a lot of confusion about how to handle this situation.”

“The tariffs have impacted interlibrary loans in various ways for different libraries,” Heather Evans, a librarian at RMIT University in Australia, told me in an email. “It has largely depended on their different procedures as to how much they have been affected. Some who use AusPost [Australia’s postal service] to post internationally have been more impacted and I've seen many libraries put a halt on borrowing to or from the US at all.” (AusPost suspended all shipments to the United States but plans to renew them on October 7).

Relevo told me that in some cases books are held up in customs indefinitely, or are “lost in warehouses” where they are held for no clear reason.

As Relevo explains it, libraries often provide people in foreign institutions books in their collections by giving them access to digitized materials, but some books are still only available in physical copies. These are not necessarily super rare or valuable books, but books that are only in print in certain countries. For example, a university library might have a specialized collection on a niche subject because it’s the focus area of a faculty member, a French university will obviously have a deeper collection of French literature, and some textbooks might only be published in some languages.

A librarian’s job is to give their community access to information, and international interlibrary loans extend that mission to other countries by having libraries work together. In the past, if an academic in the U.S. wanted access to a French university’s deep collection of French literature, they’d have to travel there. Today, academics can often ask that library to ship them the books they want. Relevo said this type of lending has always been useful, but became especially popular and important during COVID lockdowns, when many libraries were closed and international travel was limited.

“Interlibrary loans has been something that libraries have been able to do for a really long time, even back in the early 1900s,” Relevo said. “If we can't do that anymore and we're limiting what our users can access, because maybe they're only limited to what we have in our collection, then ultimately could hinder academic progress. Scholars have enjoyed for decades now the ability to basically get whatever they need for their research, to be very comprehensive in their literature reviews or the references that they need, or past research that's been done on that topic, because most libraries, especially academic libraries, do offer this service [...] If we can't do that anymore, or at least there's a barrier to doing that internationally, then researchers have to go back to old ways of doing things.”

The Trump administration upended this system of knowledge sharing and cooperation, making life even harder for academics in the U.S., who are already fleeing to foreign universities because they fear the government will censor their research.

The American Library Association (ALA) has a group dedicated to international interlibrary lending, called the International Interlibrary Loan (ILL) Committee, which is nested in the Sharing and Transforming Access to Resources Section (STARS) of the Reference and User Services Association (RUSA). Since Trump’s executive order and tariffs regime, the RUSA STARS International ILL Committee has produced a site dedicated to helping librarians navigate the new, unpredictable landscape.

In addition to explaining the basic facts of the tariffs and de minimis, the site also shares resources and “Tips & Tricks in Uncertain Times,” which encourages librarians to talk to partner libraries before lending or borrowing books, and to “be transparent and set realistic expectations with patrons.” The page also links to an online form that asks librarians to share any information they have about how different libraries are handling the elimination of de minimis in an attempt to crowd source a better understanding of the new international landscape.

“Let's say this library in Germany wanted to ship something to us,” Relevo said. “It sounds like the postal carriers just don't know how to even do that. They don’t know how to pass that tariff on to the library that's getting the material, there's just so much confusion on what you would even do if you even wanted to. So they're just saying, ‘No, we're not shipping to the U.S.’”

Relevo told me that one thing the resource sharing community has talked about a lot is how to label packages so customs agents know they are not [selling] goods to another country. Relevo said that some libraries have marked the value of books they’re lending as $0. Others have used specific codes to indicate the package isn’t a good that’s being bought or sold. But there’s not one method that has worked consistently across the board.

“It does technically have value, because it's a tangible item, and pretty much any tangible item is going to have some sort of value, but we're not selling it,” she said. “We're just letting that library borrow it and then we're going to get it back. But the way customs and tariffs work, it's more to do with buying and selling goods and library stuff isn't really factored into those laws [...] it's kind of a weird concept, especially when you live in a highly capitalized country.”

Relevo said that the last 10-15 years have been a very tumultuous time for libraries, not just because of tariffs, but because AI-generated content, the pandemic, and conservative organizations pressuring libraries to remove certain books from their collections.

“At the end of the day, us librarians just want to help people, so we're just trying to find the best ways to do that right now with the resources we have,” she said.

“What I would like the public to know about the situation is that their librarians as a group are very committed to doing the best we can for them and to finding the best options and ways to fulfill their requests and access needs. Please continue to ask us for what you need,” Evans said. “At the moment we would ask for a little extra patience, and perhaps understanding that we might not be able to get things as urgently for them if it involves the U.S., but we will do as we have always done and search for the fastest and most helpful way to obtain access to what they require.”


#News

Breaking News Channel reshared this.



Da mercoledì 8 a lunedì 13 ottobre 2025 si terrà a Napoli #NextGenAI, il primo summit internazionale sull’Intelligenza Artificiale nella scuola, promosso dal #MIM nell’ambito del Campus itinerante #ScuolaFutura.


📣 Piano #welfare, pubblicato oggi un avviso per la sottoscrizione di convenzioni non onerose finalizzate alla vendita al personale scolastico di beni e servizi a condizioni agevolate, tramite una piattaforma tecnologica dedicata.


#NotiziePerLaScuola
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.


#NoiSiamoLeScuole, questa settimana è dedicato al nuovo Nido “Arcobaleno” di Bucine, in provincia di Arezzo, e ai tanti laboratori organizzati dal Liceo “Rita Levi Montalcini” di Casarano, in provincia di Lecce, per offrire una didattica innovativa e…


Ciao amiche, datemi un consiglio please, sono disperato, non so cosa fare 🙏😮 Stavo qui su questo onestissimo autobus di linea, di ritorno verso casa dopo il bellissimo mini tour nel profondo nord di cui vi ho parlato negli ultimi giorni, seduto nel mio sedile accanto al finestrino, mentre mi godevo il paesaggio incantevole della pianura padana che scorreva veloce davanti ai miei occhi; quando a un certo punto a una fermata intermedia sale un tipo grande e grosso e pieno di roba. Sistema le sue mille cose nella cappelliera e poi tutto trafelato si siede nel sedile accanto al mio. Dopo pochi minuti mi chiede molto gentilmente: "Scusa, se ti do cinque euro non è che mi faresti sedere lì accanto al finestrino?! Perché sai, all'andata stavo seduto proprio in quel posto, sono un tantino abitudinario e quindi..." A me la richiesta suona anche un po' strana a dire il vero, però vabbe', che mi frega, gli concedo questo favore. Gli dico i cinque euro neanche li voglio, ma lui insiste. Facciamo cambio di posto e continua il viaggio. Dopo un po' comincia a fremere e ad agitarsi sul sedile. Piano piano vedo che comincia ad allargarsi e a tracimare con il suo corpaccione verso il mio sedile, a poggiare le sue braccia grandi e grosse sul bracciolo, piano piano scansando le mie. Poi allarga le sue gambe grandi e grosse e mi costringe ad accartocciarmi mezzo ingolfato dentro il mio sedile diventato ormai troppo angusto. Io comincio ad innervosirmi per tutta questa prepotenza, ma che devo fare?! Imbruttirgli?! È pure più grosso di me, peserà almeno il doppio. Poi sembra un po' schizofrenico. A tratti i suoi modi sono garbati e distinti, a tratti invece la faccia gli si distorce in una smorfia truce e feroce, da fuori di testa. Ora tira fuori tutta roba di lavoro dalla sua borsa, tipo fogli, penne, matite colorate, computer, telefoni. Poggia tutto sul tavolinetto del suo sedile. Poi apre anche il mio tavolinetto e riempie anche quello e comincia a lavorare a non so cosa: scrive, prende appunti, digita cose, si agita, parla tra sé. A un certo punto dice: "Scusa posso?!", afferra la bottiglietta d'acqua che avevo messo nella retina porta oggetti e comincia a trangugiare come fosse la sua. Poi riceve una telefonata e comincia a parlare ad alta voce come non ci fossero persone che provano a dormire tutto intorno. La gente comincia a mormorare di disapprovazione. Dopo un po' il tipo si alza in piedi sul sedile, si allunga in avanti e strappa un panino ancora mezzo incartato dalle mani di un ragazzo nel sedile davanti. A quel punto è ormai chiaro a tutti che questo è mezzo matto. Io sono basito, non so neanche bene cosa fare. Mi alzo, vado dall'autista e gli segnalo il problema. Intanto sento che lui sta baccagliando con tutti quelli dei sedili attorno. L'autista dice che c'è poco da fare, finché non fa qualcosa di veramente grave bisogna essere pazienti e sopportare. Torno al mio posto e vedo che il tipo si è tolto le scarpe e si è praticamente sbracato con i piedi anche sul mio sedile. Gli dico: "Scusi ma cosa sta facendo?!" E lui: "Eh, no, deve cambiare posto purtroppo perché su questi quattro sedili sei mesi fa ci abbiamo viaggiato io e la mia famiglia, e poi sul biglietto che ho io sta scritto proprio così, che questi quattro posti sono miei, e quindi insomma, si sieda su quell'altro sedile libero laggiù e basta per favore, non discuta." Io per evitare grane mi siedo qualche sedile più in là. Da lontano vedo che quello del panino di prima comincia a lamentarsi ad alta voce, come anche altre persone. Poi tra i mugugni di disapprovazione qualcuno in segno di protesta tira una cartaccia appallottolata conto il tipo, il quale si incazza come una bestia, comincia a strillare, mentre il caos si diffonde in tutto l'abitacolo. Lui alza le braccia al cielo e urla: "Attentato, attentato! Io ho sofferto tanto nella vita, anche per colpa vostra sapete, e quindi dopo tutto quello che mi avete fatto passare adesso ho il diritto di stare qui, ho il diritto di esistere, ho il diritto di difendermi!" E poi ha cominciato a tirare mazzate a destra e a manca con le sue possenti manone. Dal mio sedile mezzo paralizzato dal terrore vedo sangue che sprizza dappertutto, sui finestrini, sulle tendine, sul velluto di questo sciagurato autobus. Un casino proprio. Se continua così tra poco arriverà anche qui al mio posto, non so cosa fare, dovrei reagire?! Aiut...

Ps: ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente causale 🇵🇸❣️🇵🇸

#gaza #palestina

in reply to Adriano Bono

Un uomo è seduto su un autobus con altri passeggeri. L'uomo è rivolto verso la fotocamera con uno sguardo serio. Indossa una giacca con un motivo bianco e nero e un cappello nero. L'interno dell'autobus ha sedili verdi a motivi e un soffitto bianco. C'è un oggetto appeso al soffitto sopra la testa dell'uomo.

Alt-text: Un uomo barbuto è seduto in prima fila su un autobus pieno, rivolto verso la fotocamera. Indossa una giacca con un motivo bianco e nero e un cappello nero. L'interno dell'autobus mostra sedili verdi a motivi e un soffitto bianco. Un oggetto è appeso al soffitto sopra la testa dell'uomo. I passeggeri sono visibili dietro di lui, seduti sui sedili dell'autobus.

Fornito da @altbot, generato localmente e privatamente utilizzando Gemma3:27b

🌱 Energia utilizzata: 0.132 Wh