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Gaza, secondo round di negoziati a Sharm. Witkoff e Kushner arrivati in Egitto

[quote]SHARM EL SHEIK – Dopo il “clima positivo” del primo round di negoziati e il manifesto ottimismo di Donald Trump, a Sharm el-Sheikh (Egitto), inizia la seconda giornata dei colloqui…
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Richard Gere presenta il film sul Dalai Lama: “Netanyahu e Trump non sono leader saggi”

Richard Gere, intervistato dall’Ansa, presenta il documentario del quale è produttore esecutivo “Dalai Lama - La saggezza della felicità”
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Unabomber ancora nell’ombra. La perizia da esito negativo su Zornitta e gli altri indagati

[quote]TRIESTE – Resta ancora nell’ombra l’identità di Unabomber, l’imprendibile attentatore che piazzò trappole esplosive fra Veneto e Friuli Venezia Giulia tra il 1994 e il 2006. A nulla ha portato…
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7 ottobre 2023: chi lo ha voluto?
Noto delle strane similitudini con l'11 settembre di 22 anni prima...

youtube.com/watch?v=21d2I-bc_a…



Mutazione non passeggera

@Politica interna, europea e internazionale

È umanamente comprensibile il fatto che una “sinistra senza popolo” (copyright Luca Ricolfi) sia rimasta sbalordita dalla mobilitazione popolare a favore della causa palestinese e di istinto abbia provato a metterci il cappello. Umanamente comprensibile, ma politicamente disastroso. Parliamo del Partito democratico, naturalmente, che di quel che accade



Trump: “Ho deciso sui missili per Kiev”. L’ira di Mosca: “Seria escalation”

[quote]WASHINGTON – Gli Stati Uniti hanno già preso una decisione sulla fornitura di missili Tomahawk all’Ucraina, anche se non è stata ancora comunicata. Lo ha dichiarato il presidente americano Donald…
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#NextGenAI, dall’8 al13 ottobre sono attesi a Napoli oltre 6.000 studenti e docenti e saranno coinvolti più di 280 mentor e formatori, insieme a oltre 50 imprese e start-up tecnologiche.


Dati, lanci e missili. L’asse che spinge Firefly verso il Golden Dome

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Nel nuovo equilibrio tra spazio e difesa, l’acquisto di SciTec da parte di Firefly aerospace per 855 milioni di dollari diventa una chiave per capire dove corre l’America orbitale. Firefly, nata nel 2017, è una giovane azienda texana che costruisce razzi e servizi per mettere in



A Lorenz Teletype Shows Us Its Secrets


When we use the command line on Linux, we often refer to it as a terminal. It’s a word with a past invoking images of serial terminals, rows of green-screened machines hooked up to a central computer somewhere. Those in turn were electronic versions of mechanical teletypes, and it’s one of these machines we’re bringing you today. [DipDoT] has a Lorenz teletype from the 1950s, and he’s taking us through servicing and cleaning it, eventually showing us its inner workings.

The machine in question had been in storage for many years, but remained in good condition. To be this long out of use though meant it needed a thorough clean, so he sets about oiling the many hundreds of maintenance points listed in a Lorenz manual. It’s a pleasant surprise for us to see keyboard and printer unit come away from the chassis for servicing so easily, and by stepping it through its operation step by step we can see how it works in detail. It even incorporates an identifier key — think of it as a mechanical ROM that stores a sequence of letters — which leads him to believe it may have come from a New York news office. The video is below the break, and makes for an interesting watch.

He’s going to use it with a relay computer, but if you don’t have one of those there are more modern ways to do it.

youtube.com/embed/XKv8w1sUX_o?…


hackaday.com/2025/10/07/a-lore…



7 passi per proteggere la tua impresa con la sicurezza informatica e LECS


Nel contesto attuale, dove il cybercrime evolve a ritmi senza precedenti, la sicurezza informatica aziendale è prerequisito competitivo e non solo obbligo normativo (NIS2).

Aziende di tutte le dimensioni sono continuamente esposte a minacce sofisticate che possono mettere a rischio dati, continuità operativa e reputazione. In questa guida tecnica scoprirai sette direttrici fondamentali per proteggere efficacemente le infrastrutture aziendali e garantire la compliance ai principali standard di settore.

1 – Asset inventory e mappatura delle infrastrutture


Prima di implementare qualsiasi strategia difensiva, è fondamentale comprendere appieno l’ambiente da proteggere. Questo richiede:

  • Censimento Hardware e Software: realizza un inventario dettagliato di ogni componente IT e OT, inclusi dispositivi di rete, endpoint, risorse cloud e apparati legacy.
  • Risk mapping: associa a ciascun asset una classificazione rispetto a criticità, esposizione e impatto potenziale in caso di compromissione.
  • Automazione: sfrutta piattaforme di discovery automatizzato per monitorare modifiche e anomalie in tempo reale, che ti permette una gestione efficace delle risorse e una rilevazione tempestiva delle anomalie.


2 – Gestione delle identità e accessi (IAM)


La corretta gestione delle identità è cruciale per prevenire intrusioni indesiderate. È indispensabile applicare rigorosamente il principio del minimo privilegio e della separazione dei ruoli, limitando così l’accesso alle sole risorse necessarie per ciascun utente.

L’implementazione della Multi-Factor Authentication (MFA), soprattutto per gli account privilegiati e gli accessi da remoto, rappresenta un ulteriore livello di protezione. In contesti eterogenei, l’uso di sistemi di identity federation e single sign-on può ulteriormente mitigare il rischio associato alla gestione delle credenziali.

3 – Hardening, patch management e gestione delle vulnerabilità


Una strategia di sicurezza efficace deve includere misure proattive di hardening e gestione delle vulnerabilità. Scegli tecnologie che incorporano i principi di“Secure by Design” e “Secure by Default”, ovvero sicurezza incorporata già in fase di progettazione, e secure by default, con configurazioni di sicurezza ottimali già preimpostate.

Automatizza i cicli di aggiornamento e verifica la corretta applicazione, anche per sistemi operativi custom o embedded (patch management).

Completa il processo con audit periodici, vulnerability assessment e penetration test certificati secondo standard ISO/NIST, per identificare nuove superfici di rischio.

4 – Monitoraggio Continuo, Log Management e SIEM


Per una protezione continua ed efficace è necessario un monitoraggio costante del traffico di rete e delle attività dei sistemi tramite soluzioni Network Detection and Response (NDR) e SIEM, seguendo best practice GDPR e ISO 27001.

Inoltre, conserva i log in modo certificato e inalterabile per garantire tracciabilità e accountability in caso di incident response, conforme ai requisiti normativi.

5 – Difesa a strati: firewall, IDS/IPS, honeypot e segmentazione


Una difesa robusta si basa su più livelli di protezione:

  • Firewall avanzati: utilizza dispositivi di nuova generazione (NGFW) con capacità di deep packet inspection, application control e threat intelligence.
  • IDS/IPS e honeypot: integra sistemi di Intrusion Detection & Prevention base AI, e honeypot dinamici per l’inganno attivo delle minacce, monitorando pattern di attacco reali su asset esca.
  • Segmentazione della rete: isola reti critiche tramite VLAN, DMZ e policy di accesso segmentate, prevenendo la lateral movement.


6 – Formazione del personale e cultura della sicurezza


La formazione del personale rappresenta una delle migliori di fese contro le minacce informatiche e prevenire il crimine informatico. Programmi di awareness periodici e simulazioni di attacco permettono di testare e migliorare continuamente la reattività tecnica e organizzativa dell’azienda.

Una cultura aziendale orientata alla sicurezza favorisce inoltre la collaborazione e la comunicazione tra i vari dipartimenti, accelerando la gestione degli incidenti.

7 – Data security, backup, encryption e compliance normativa


La sicurezza dei dati aziendali passa anche attraverso backup regolari, testati e possibilmente air-gap, per una rapida recovery in caso di ransomware o altre minacce.

La crittografia end-to-end e l’adozione di tokenization proteggono i dati sensibili nel rispetto del GDPR e della ISO 27001.

Infine, è indispensabile un continuo aggiornamento normativo(NIS2, Privacy Code, GDPR) per garantire compliance e sicurezza nel lungo termine. Come costruire una sicurezza “Plug & Play” con LECS! L’NDR LECS, con la sua architettura proprietaria e patent blackbox di cybersecurity, incarna il paradigma secure by design: ogni dispositivo si autodetermina, lavora in modalità stealth, include honeypot integrato, AI per detection e response in real time, controllo dashboard user friendly e certificazione avanzata dei log.

La soluzione plug & play riduce drasticamente la curva d’adozione e garantisce la massima protezione senza bloccare la produttività aziendale.

Best practice per il futuro


Audit regolare: documenta ogni attività e aggiorna il piano della sicurezza almeno annualmente o dopo ogni cambiamento rilevante nelle infrastrutture IT/OT.

Supply Chain Security: richiedi ai fornitori garanzie “secure by design” e “secure by default”, verificando la resilienza delle terze parti sull’intero ciclo di vita del dato. Investire nella sicurezza IT per PMI e grandi aziende non è più rimandabile: adottare un approccio strutturato, aggiornato e tecnicamente evoluto consente di proteggere l’azienda da rischi esistenziali, garantendo competitività, operatività e reputazione nel lungo periodo.

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Jeff Bezos, fondatore di Amazon: l’entusiasmo per l’IA è una bolla!


Durante l’Italian Tech Week di Torino, Jeff Bezos, fondatore di Amazon e uno degli uomini più ricchi al mondo (con un patrimonio stimato di 235,4 miliardi di dollari secondo Forbes Real-Time), ha definito l’attuale entusiasmo per l’intelligenza artificiale (IA) come una “bolla”.

“Sebbene l’IA in questo momento sia una bolla, è davvero una di quelle tecnologie destinate a cambiare tutto. Come l’aratro, come l’elettricità”

Bezos ha spiegato che in momenti di grande euforia come quello attuale, “ogni esperimento viene finanziato, ogni azienda riceve fondi, indipendentemente dalla qualità delle idee”. Secondo il miliardario, questo scenario rende difficile per gli investitori distinguere tra progetti validi e iniziative destinate al fallimento, sottolineando come molte società ottengano finanziamenti miliardari prima ancora di lanciare un prodotto sul mercato.

Nonostante i rischi, Bezos ritiene che la cosiddetta “bolla industriale” dell’IA possa avere effetti positivi nel lungo periodo. Ha ricordato l’esempio della bolla biotecnologica degli anni ’90, quando numerose aziende fallirono e molti investitori persero denaro, ma da quel fermento nacquero anche farmaci salvavita. “Quando tutto si sarà stabilizzato, emergeranno i veri vincitori, e la società beneficerà delle loro innovazioni”, ha dichiarato, aggiungendo che l’intelligenza artificiale trasformerà ogni settore e aumenterà la produttività di tutte le imprese nel mondo.

Bezos non è l’unico a mettere in guardia contro una possibile sopravvalutazione del mercato dell’IA. Sam Altman, CEO di OpenAI (con un patrimonio stimato di 2,3 miliardi di dollari secondo Forbes Real-Time), aveva espresso un’opinione analoga ad agosto. In un’intervista a The Verge, Altman ha affermato che “le bolle nascono quando persone intelligenti si entusiasmano troppo per una verità di fondo”, pur riconoscendo che l’IA rappresenta “l’innovazione più importante degli ultimi tempi”.

Anche Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX e attualmente l’uomo più ricco del mondo (481,9 miliardi di dollari secondo Forbes Real-Time), ha espresso preoccupazione per la rapidità dei progressi dell’intelligenza artificiale. A luglio, su X (ex Twitter), Musk ha scritto che l’IA ha già superato la maggior parte delle capacità umane e che entro cinque anni potrebbe diventare più intelligente di qualsiasi essere umano.

Il dibattito sulla “bolla dell’intelligenza artificiale” sembra quindi destinato a proseguire, alimentato dalle opinioni divergenti dei leader tecnologici che, pur riconoscendone i rischi, ne intravedono un potenziale trasformativo senza precedenti.

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Ferrara Lug - Festa del volontariato 2025, ci trovate lì sabato 11


ferrara.linux.it/index.php?vie…
Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Alla mattina avremo dei Talk con le scuole, al pomeriggio saremo parte del grande gioco (non mancate di partecipare alla nostra tappa).Ci saranno una cinquantina di



Perché gli Stati Uniti comprano terre rare dalla Cina nonostante le proprie riserve?


Negli ultimi anni, il tema delle terre rare è tornato al centro del dibattito internazionale, soprattutto per il ruolo dominante della Cina in questo settore strategico. Molti si chiedono: perché gli Stati Uniti devono acquistare terre rare dalla Cina, nonostante possiedano riserve significative?

I dati del Governo degli Stati Uniti del 2022 chiariscono alcuni aspetti. La Cina detiene 44 milioni di tonnellate di riserve di terre rare, pari al 33,8% delle riserve globali, ma produce il 69,2% del totale mondiale.

Le radici della supremazia cinese


Il vantaggio della Cina non si limita alle quantità di minerale, ma si fonda su decenni di sviluppo tecnologico e sull’integrazione completa della filiera industriale. Già nel 1972, il chimico Xu Guangxian sviluppò la teoria dell’estrazione a cascata, applicata con successo su scala industriale nel 1974 presso l’acciaieria di Baotou.

Questo metodo rivoluzionario permise alla Cina di superare la produzione statunitense nel 1986 e di controllare due terzi della produzione globale negli anni ’90, spingendo molti produttori internazionali a ritirarsi dal mercato.

Dal 2014 al 2023, sei aziende principali sono state integrate in due gruppi principali – China Rare Earth e Northern Rare Earth creando una filiera completa per terre rare leggere, medie e pesanti, con una capacità produttiva del 92% per i magneti permanenti, purezza delle terre rare pesanti di grado 6N (99,9999%), utilizzo dell’85% dei rifiuti solidi e riduzione delle emissioni di oltre il 60%.

Cosa sono le terre rare e perché sono strategiche


Gli elementi definiti “terre rare” comprendono 15 lantanidi: lantanio (La), cerio (Ce), praseodimio (Pr), neodimio (Nd), promezio (Pm), samario (Sm), europio (Eu), gadolinio (Gd), terbio (Tb), disprosio (Dy), olmio (Ho), erbio (Er), tulio (Tm), itterbio (Yb) e lutezio (Lu), più scandio e ittrio, per un totale di 17 elementi.

Non sono rari in senso assoluto: la loro abbondanza nella crosta terrestre è maggiore del rame e oltre 90.000 volte superiore all’oro. Tuttavia, la difficoltà di separazione e purificazione li rende complessi da sfruttare industrialmente.

Le terre rare si distinguono tra leggere e pesanti, ma la classificazione non si basa sul peso atomico bensì sul comportamento chimico e minerale. La Cina è attualmente l’unico Paese al mondo capace di produrre terre rare pesanti con purezza 6N, mentre altri Paesi non superano il grado 4N (99,99%).

La storia statunitense


Negli anni ’60 e ’70, gli Stati Uniti, grazie alla Molycorp Mining Corporation, dominavano la produzione mondiale di terre rare.

Tuttavia, l’estrazione comportava contaminazione da torio. Nel 1980, la Nuclear Regulatory Commission (NRC), seguendo le indicazioni dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, impose regolazioni stringenti, aumentando i costi e causando la contrazione del settore.

La miniera Yamaguchi chiuse nel 1998 e per anni gli USA persero la capacità di purificazione commerciale, riprendendo attenzione al tema solo nel 2002.

Xu Guangxian e l’innovazione cinese


La Cina ha superato le competenze straniere grazie a innovazioni come l’estrazione a cascata di Xu Guangxian, basata sul concetto di “rapporto di estrazione mista costante”. Questa metodologia permise di trasformare un processo empirico, lento e costoso, in un sistema teorico e matematico, applicabile su larga scala industriale già dal 1974.

Nei decenni successivi, tecniche come “le tre uscite”, “l’amplificazione in un’unica fase” e l'”innesto” hanno consolidato il primato tecnologico cinese.

Nel 1986 la produzione cinese superò quella degli Stati Uniti e negli anni ’90 rappresentava oltre i due terzi del mercato mondiale, portando a cali drastici dei prezzi globali e alla chiusura di molte aziende estere.

L’integrazione industriale moderna


A partire dal 2014, la Cina ha consolidato centinaia di aziende in pochi gruppi principali, creando un ecosistema industriale completo. Questo ha reso possibile:

  • Produzione stabile di terre rare pesanti e leggere;
  • Capacità produttiva superiore per i magneti permanenti (oltre 92% della produzione globale nel 2020);
  • Controllo dei margini industriali lungo tutta la filiera;
  • Miglior gestione ambientale: uso dell’85% dei rifiuti solidi e riduzione delle emissioni di oltre il 60%.



All’estero, impianti come Lynas in Malaysia hanno raggiunto solo di recente livelli comparabili nella purificazione delle terre rare pesanti, mentre gli USA, nonostante investimenti di quasi un miliardo di dollari nella miniera di Yamaguchi, non sono ancora in grado di lavorare le terre rare pesanti su scala industriale.

Conclusione


La posizione dominante della Cina nel mercato globale delle terre rare non deriva unicamente dalle riserve, ma da un complesso insieme di innovazioni tecnologiche, integrazione industriale e gestione ambientale avanzata.

Dal 2000, il Paese ha prodotto oltre l’85% dei minerali mondiali e oltre il 95% dei prodotti di fusione e separazione. Brevetti e nuove tecnologie continuano a consolidare questo vantaggio, rendendo difficile per gli altri Paesi riprodurre l’intera filiera industriale.

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NIS 2: arriva il referente CSIRT, il vero braccio operativo della sicurezza informatica italiana


Con la determinazione del 19 settembre 2025, ACN introduce con l’art. 7 la figura del referente CSIRT all’interno degli adempimenti previsti dalla NIS 2. O, per meglio dire, dal decreto di recepimento della direttiva in Italia.

Mentre il punto di contatto è la persona fisica designata dal soggetto NIS che ha il compito di curare l’attuazione delle disposizioni del decreto NIS per conto del soggetto stesso, il referente CSIRT è una persona delegata da questi che ha il compito di interloquire con lo CSIRT Italia, e di effettuare le notifiche degli incidenti e delle informazioni pertinenti.

Le qualità professionali di questa figura consistono nel possesso di competenze di base in materia di sicurezza informatica e gestione degli incidenti informatici, oltre che di una conoscenza approfondita dei sistemi informativi e di rete del soggetto NIS. Tali requisiti devono essere intesi come un presupposto necessario affinché la designazione possa dirsi valida, dal momento che questi è chiamato a svolgere un ruolo eminentemente operativo.

Quali sono gli adempimenti previsti?


La designazione del referente CSIRT avviene a cura del punto di contatto del soggetto NIS attraverso la procedura telematica del Portale ACN fra il 20 novembre e il 31 dicembre 2025. In modo analogo a quanto avviene per i sostituti punto di contatto, è possibile che vengano indicati uno o più sostituti referente CSIRT.

L’art. 7 co. 3 della citata determinazione, stabilisce infatti che:

Al fine di assicurare il tempestivo svolgimento dei compiti del referente CSIRT, con particolare riferimento alla notifica degli incidenti significativi di cui all’articolo 25 del decreto NIS e relativi seguiti, con le medesime modalità di cui al comma 1, possono essere designati uno o più sostituti referente CSIRT.

Questi sostituti, qualora designati, fungono da supporto per il referente CSIRT nell’esercizio delle proprie funzioni e hanno la facoltà di svolgerle per suo conto, dal momento che devono possedere i medesimi requisiti soggettivi di conoscenze e competenze di questi.

A differenza dei sostituti punto di contatto, per i quali la designazione è da intendersi come generalmente obbligatoria a meno che il soggetto NIS non versi “nell’impossibilità materiale di effettuare tale adempimento, in quanto il punto di
contatto è l’unica persona fisica operante nell’organizzazione
“, la previsione in organigramma di sostituti CSIRT è una facoltà dell’organizzazione. Ovviamente, l’organizzazione dovrà comunque essere in grado di mantenere la capacità di notificare gli incidenti significativi secondo le previsioni dell’art. 25 del decreto di recepimento della NIS 2.

Il referente CSIRT può essere esterno?


Mentre la deliberazione è chiara nell’escludere che il punto di contatto possa essere un soggetto esterno (il quale ovviamente può ben avvalersi di consulenti e supporto esterni), la stessa previsione non ricorre con riferimento al referente CSIRT.

Pertanto, si può ritenere che, salvo precisazioni di contrario avviso, questa funzione possa essere esternalizzata, sebbene tale opzione debba logicamente prevedere una chiara definizione dei livelli di servizio, nonché valutare che sussistano le capacità adeguate per ricoprire tale ruolo. Capacità che non possono certo limitarsi al possesso di competenze e conoscenze richieste per la funzione, ma che devono presentare evidenze circa la garanzia di un’interlocuzione efficace e tempestiva con lo CSIRT Italia. Soprattutto per la gestione tempestiva degli incidenti.

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«Non capisco perché sei sempre così maledettamente negativo»

"dichiarazioni di Netanyahu sulla necessità di trasformare Israele in una «super Sparta», secondo cui il governo fascista dello stato ebraico è ormai più fascista che ebraico."

non se ne esce da questo ramo distopico che questo universo ha preso. turmp è una parodia neppure divertente. ma pure il resto del mondo. mi aspetto che domani ci svegliamo e siamo diventati tutti cartoni animati. possibile che si siano rassegnati tutti così rapidamente. ci sarà forse un modo per uscire da questo incubo. è iniziata con l'invasione dell'ucraina e c'era chi ce l'aveva con la nato (sfugge il collegamento causa effetto specifico, a meno di considerare aggressione nato permettere ai paesi ex sovietici di scegliere autonomamente e il che è già distiopico e assurdo)...
siamo nell'era della mancanza di logica e del mettere ogni incapace a fare quello che non sa fare. il massimo livello possibile di incompetenza a livello globale. un tempo chi governava, magari distorta, ma aveva una logica.

linkiesta.it/2025/10/trump-net…

RFanciola reshared this.

in reply to simona

Il contenuto della telefonata non stupisce: il corrispondente da Gerusalemme della Radio svizzera di lingua italiana, la mattina dopo l'entusiastica dichiarazione di Trump sulla risposta di Hamas, aveva sottolineato la sorpresa di Netanyahu, che aveva considerato - non a torto - quella risposta un rifiuto del "piano di pace" americano. Resta da sperare che la gran voglia di Nobel del pagliaccio arancione porti qualche frutto (leggi pressioni su Israele) nelle trattative in corso.



Bastian’s Night #446 October, 9th


Every Thursday of the week, Bastian’s Night is broadcast from 21:30 CEST (new time).

Bastian’s Night is a live talk show in German with lots of music, a weekly round-up of news from around the world, and a glimpse into the host’s crazy week in the pirate movement.


If you want to read more about @BastianBB: –> This way


piratesonair.net/bastians-nigh…



Nuovo articolo su giardino-punk.it: Contro Natura // Lorraine Daston
giardino-punk.it/contro-natura…
Perché dovremmo smettere di appellarci alla natura per giustificare le nostre politiche...


@Fisica

C'è qualche volontario sul gruppo che quando sapremo CHI ha vinto ci spiegherà PERCHÉ ha vinto, con parole molto semplici?😁


Premio Nobel per la fisica 2025, oggi sapremo chi ha vinto
https://www.wired.it/article/nobel-per-la-fisica-2025-chi-ha-vinto/?utm_source=flipboard&utm_medium=activitypub

Pubblicato su Scienza @scienza-WiredItalia


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Si rafforza l’alleanza tra Israele e l’India


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Motivazioni ideologiche, strategiche ed economiche hanno rapidamente portato il governo nazionalista indiano a fare del loro paese il principale alleato di Israele in Asia
L'articolo Si rafforza l’alleanza tra Israele e l’India proviene da pagineesteri.it/2025/10/07/asi…





Riceviamo e pubblichiamo:
‏Una settimana italo-palestinese senza precedenti
‏Di: Mohammad Hannoun – Lunedì 6 ottobre 2025

‏La scorsa settimana in Italia è stata caratterizzata da un’intensa mobilitazione popolare a tutti i livelli: sociale, istituzionale, studentesco e sindacale. Le iniziative sono iniziate sabato 27 settembre, come una valanga che ha preso forza di giorno in giorno, in un movimento senza precedenti per intensità, varietà e diffusione sul territorio italiano.

‏Il momento cruciale è arrivato giovedì 2 ottobre, quando è giunta la notizia dell’attacco alla “Flottiglia della Solidarietà Globale”. In tempi rapidissimi, folle di cittadini sono scese in piazza in tutte le città e paesi d’Italia, in un moto popolare di solidarietà con la flottiglia e di condanna dell’atto di pirateria. La presenza di 44 cittadini italiani a bordo – tra cui parlamentari e personalità pubbliche – ha spinto il governo ad attivare rapidamente una cellula di crisi per seguire da vicino l’evolversi della situazione.

‏Venerdì 3 ottobre si è tenuto lo sciopero generale indetto dai sindacati italiani, che ha paralizzato il Paese. I trasporti ferroviari, le università, gli aeroporti e la vita pubblica si sono fermati completamente. Dalla mattina fino alla sera, cortei e manifestazioni hanno riempito le strade in un’atmosfera di protesta determinata e partecipata.

‏Il culmine della settimana è stato sabato 4 ottobre, con la grande manifestazione nazionale convocata dalle istituzioni palestinesi in Italia, con l’adesione di sindacati, movimenti studenteschi e organizzazioni della società civile italiana. Fin dal mattino presto, i manifestanti sono arrivati a Roma da ogni parte del Paese con autobus, treni e altri mezzi. Alle 14:30, come da programma, la manifestazione ha preso il via tra piazze gremite, bandiere palestinesi sventolanti e voci che chiedevano libertà, giustizia e la fine del genocidio a Gaza.

‏I media hanno parlato di oltre un milione di partecipanti. La folla era come un mare in tempesta, compatta e determinata a chiedere lo stop a ogni forma di collaborazione con l’entità sionista, la fine della vendita di armi, e l’avvio di un processo giusto per i responsabili dei crimini di guerra.

‏È stato un giorno palestinese per eccellenza, destinato ad avere conseguenze importanti. Il popolo ha parlato, e il messaggio è chiaro: è tempo che l’Italia adotti una posizione ufficiale a favore della giustizia e dei diritti umani.
Mohammad Hannoun
Associazione dei palestinesi in Italia (API)






“Libri nel bosco”, Pietro Grasso il 10 ottobre all’Infernetto


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/libri-n…
Il quinto incontro della rassegna letteraria “Libri nel bosco” targata #Noi vedrà protagonista Pietro Grasso, ex magistrato e presidente emerito del Senato. Il 10 ottobre alle 19, da Ohana, in via



A chiunque si fosse affezionato alla storia della nuova pista ciclabile di Reggio Emilia, in costruzione da aprile (1 km): qualche aggiornamento.

Sono stati rotti e poi sostituiti 3 segnali per il superamento a sinistra dell'ostacolo (il muretto), ma oggi mi sono emozionato: non solo sono ricomparsi i paletti, non solo l'asfalto è quasi del tutto terminato, ma è addirittura comparsa la segnaletica.

Di questo passo sotto l'albero la troveremo finita, come un inaspettato regalo di natale alla cittadinanza!

[Per chi non avesse capito, sono ironico. 6 mesi di cantiere per una pista di 1 km, peraltro già esistente, non sono accettabili. E badate bene che ancora non sono conclusi i lavori].

#reggioemilia #pisteciclabili #piste #bicicletta #lentezza #sicurezza #emiliaromagna #mobiliàurbana





il dio vendicatore, quello dell'antico testamento, quando serve contro israele, quando la giustizia pare definitivamente morta, quando a difendere la legalità rimangono poche navi civili, dove è? latita? è proprio vero che non esiste alcun dio.
in reply to simona

yahweh,quello è a tutti gli effetti,anche se non è un dio, e se ipoteticamente lo fosse,lo sarebbe soltanto di israele dato che le bibbie "cattoliche"sono una usurpazione della torà, nella bibbia, è definito " uomo di guerra" non sono in grado di dire se un dio esiste,se c'è non può essere l'elohim yahweh della bibbia.
Questa voce è stata modificata (2 giorni fa)
in reply to simona

usrurpazione? e perché? dopo di loro più niente? se lo dici te. in ogni caso servirebbe un intervento divino tipo sodoma e gomorra su israele. ammesso che il dio di mosé esista davvero e non sia appunto tutta una favoletta. anche se è ovivo che è così e pure loro a sentirsi popolo eletto sono dei coglioni. prima li porta fuori dall'egitto e quando diventano stronzi li distrugge. tutte le storie alla fine finiscono con la fine. è la conclusione più appropriata. non per la storia che raccontano fino ad adesso sia comunque la storia che racconta il vincitore... motivo sufficiente a dubitare se non altro di qualche dettaglio insignificante.




"Il principale dazio che paga oggi l’economia italiana è rappresentato dall’appartenenza all’Unione Europea"

L'analisi del prof. Valerio Malvezzi.
radioradio.it/2025/10/export-i…



"Mandaci tuo marito e i tuoi figli in guerra!"

Lo sfogo di una deputata contro von der Leyen.
Giovedì si vota per due mozioni di sfiducia nei confronti della Commissione europea.
radioradio.it/2025/10/deputata…





#RepubblicaCeca: populismo batte UE


altrenotizie.org/primo-piano/1…


Libraries have shared their collections internationally for decades. Trump’s tariffs are throwing that system into chaos and can ‘hinder academic progress.’#News


Libraries Can’t Get Their Loaned Books Back Because of Trump’s Tariffs


The Trump administration’s tariff regime and the elimination of fee exemptions for items under $800 is limiting resource sharing between university libraries, trapping some books in foreign countries, and reversing long-held standards in academic cooperation.

“There are libraries that have our books that we've lent to them before all of this happened, and now they can't ship them back to us because their carrier either is flat out refusing to ship anything to the U.S., or they're citing not being able to handle the tariff situation,” Jessica Bower Relevo, associate director of resource sharing and reserves at Yale University Library, told me.

After Trump’s executive order ended the de minimis exemption, which allowed people to buy things internationally without paying tariffs if the items cost less than $800, we’ve written several stories about how the decision caused chaos over a wide variety of hobbies that rely on people buying things overseas, especially on Ebay, where many of those transactions take place.

Libraries that share their materials internationally are in a similar mess, partly because some countries’ mail services stopped shipments to and from the U.S. entirely, but the situation for them is arguably even more complicated because they’re not selling anything—they’re just lending books.

“It's not necessarily too expensive. It's that they don't have a mechanism in place to deal with the tariffs and how they're going to be applied,” Relevo said. “And I think that's true of U.S. shipping carriers as well. There’s a lot of confusion about how to handle this situation.”

“The tariffs have impacted interlibrary loans in various ways for different libraries,” Heather Evans, a librarian at RMIT University in Australia, told me in an email. “It has largely depended on their different procedures as to how much they have been affected. Some who use AusPost [Australia’s postal service] to post internationally have been more impacted and I've seen many libraries put a halt on borrowing to or from the US at all.” (AusPost suspended all shipments to the United States but plans to renew them on October 7).

Relevo told me that in some cases books are held up in customs indefinitely, or are “lost in warehouses” where they are held for no clear reason.

As Relevo explains it, libraries often provide people in foreign institutions books in their collections by giving them access to digitized materials, but some books are still only available in physical copies. These are not necessarily super rare or valuable books, but books that are only in print in certain countries. For example, a university library might have a specialized collection on a niche subject because it’s the focus area of a faculty member, a French university will obviously have a deeper collection of French literature, and some textbooks might only be published in some languages.

A librarian’s job is to give their community access to information, and international interlibrary loans extend that mission to other countries by having libraries work together. In the past, if an academic in the U.S. wanted access to a French university’s deep collection of French literature, they’d have to travel there. Today, academics can often ask that library to ship them the books they want. Relevo said this type of lending has always been useful, but became especially popular and important during COVID lockdowns, when many libraries were closed and international travel was limited.

“Interlibrary loans has been something that libraries have been able to do for a really long time, even back in the early 1900s,” Relevo said. “If we can't do that anymore and we're limiting what our users can access, because maybe they're only limited to what we have in our collection, then ultimately could hinder academic progress. Scholars have enjoyed for decades now the ability to basically get whatever they need for their research, to be very comprehensive in their literature reviews or the references that they need, or past research that's been done on that topic, because most libraries, especially academic libraries, do offer this service [...] If we can't do that anymore, or at least there's a barrier to doing that internationally, then researchers have to go back to old ways of doing things.”

The Trump administration upended this system of knowledge sharing and cooperation, making life even harder for academics in the U.S., who are already fleeing to foreign universities because they fear the government will censor their research.

The American Library Association (ALA) has a group dedicated to international interlibrary lending, called the International Interlibrary Loan (ILL) Committee, which is nested in the Sharing and Transforming Access to Resources Section (STARS) of the Reference and User Services Association (RUSA). Since Trump’s executive order and tariffs regime, the RUSA STARS International ILL Committee has produced a site dedicated to helping librarians navigate the new, unpredictable landscape.

In addition to explaining the basic facts of the tariffs and de minimis, the site also shares resources and “Tips & Tricks in Uncertain Times,” which encourages librarians to talk to partner libraries before lending or borrowing books, and to “be transparent and set realistic expectations with patrons.” The page also links to an online form that asks librarians to share any information they have about how different libraries are handling the elimination of de minimis in an attempt to crowd source a better understanding of the new international landscape.

“Let's say this library in Germany wanted to ship something to us,” Relevo said. “It sounds like the postal carriers just don't know how to even do that. They don’t know how to pass that tariff on to the library that's getting the material, there's just so much confusion on what you would even do if you even wanted to. So they're just saying, ‘No, we're not shipping to the U.S.’”

Relevo told me that one thing the resource sharing community has talked about a lot is how to label packages so customs agents know they are not [selling] goods to another country. Relevo said that some libraries have marked the value of books they’re lending as $0. Others have used specific codes to indicate the package isn’t a good that’s being bought or sold. But there’s not one method that has worked consistently across the board.

“It does technically have value, because it's a tangible item, and pretty much any tangible item is going to have some sort of value, but we're not selling it,” she said. “We're just letting that library borrow it and then we're going to get it back. But the way customs and tariffs work, it's more to do with buying and selling goods and library stuff isn't really factored into those laws [...] it's kind of a weird concept, especially when you live in a highly capitalized country.”

Relevo said that the last 10-15 years have been a very tumultuous time for libraries, not just because of tariffs, but because AI-generated content, the pandemic, and conservative organizations pressuring libraries to remove certain books from their collections.

“At the end of the day, us librarians just want to help people, so we're just trying to find the best ways to do that right now with the resources we have,” she said.

“What I would like the public to know about the situation is that their librarians as a group are very committed to doing the best we can for them and to finding the best options and ways to fulfill their requests and access needs. Please continue to ask us for what you need,” Evans said. “At the moment we would ask for a little extra patience, and perhaps understanding that we might not be able to get things as urgently for them if it involves the U.S., but we will do as we have always done and search for the fastest and most helpful way to obtain access to what they require.”


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