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Arriva Google CodeMender! Quando l’AI, trova il bug nel codice e lo ripara da sola


Sarebbe fantastico avere un agente AI capace di analizzare automaticamente il codice dei nostri progetti, individuare i bug di sicurezza, generare la correzione e pubblicarla subito in produzione. Eppure, sembra proprio che dovremo abituarci a questa idea: le intelligenze artificiali promettono che tutto questo non è più fantascienza, ma una realtà ormai vicina.

Google DeepMind ha presentato CodeMender, un nuovo agente di intelligenza artificiale progettato per individuare e correggere automaticamente le vulnerabilità nel codice software. Secondo il blog ufficiale dell’azienda, il sistema combina le capacità dei grandi modelli linguistici di Gemini Deep Think con un set di strumenti per l’analisi e la convalida delle patch, consentendo di correggere i bug in modo più rapido e accurato rispetto ai metodi tradizionali.

Gli sviluppatori sottolineano che, anche utilizzando strumenti come OSS-Fuzz e Big Sleep, l’applicazione manuale delle patch alle vulnerabilità rimane un processo laborioso. CodeMender affronta questo problema in modo completo: non solo risponde ai nuovi problemi creando automaticamente patch, ma riscrive anche proattivamente frammenti di codice, eliminando intere classi di vulnerabilità.

Negli ultimi sei mesi, il team di DeepMind ha contribuito con 72 patch di sicurezza a progetti open source. Queste includono librerie per un totale di oltre 4,5 milioni di righe di codice. Tutte le modifiche vengono sottoposte a revisione per verificarne la correttezza e lo stile prima di essere sottoposte a revisione umana.

CodeMender sfrutta i modelli Gemini per analizzare la logica del programma, analizzare il comportamento del codice e verificare automaticamente i risultati. L’agente può anche verificare che la patch elimini la causa principale della vulnerabilità e non causi regressioni.

Per rendere il processo affidabile, DeepMind ha implementato nuovi metodi di analisi: analisi statica e dinamica, test differenziali, fuzzing e risolutori SMT. Inoltre, CodeMender si basa su un sistema multi-agente, con moduli individuali specializzati in diversi aspetti della revisione del codice, dal confronto delle modifiche all’autocorrezione degli errori.

In un esempio, CodeMender ha corretto un buffer overflow nel parser XML individuando un errore nella gestione dello stack degli elementi, anziché la posizione effettiva del crash. In un altro caso, l’agente ha proposto una correzione complessa relativa al ciclo di vita degli oggetti e alla generazione di codice C all’interno del progetto.

CodeMender è anche in grado di riscrivere il codice esistente utilizzando strutture dati e API più sicure. Ad esempio, l’agente ha aggiunto automaticamente annotazioni -fbounds-safety alla libreria libwebp per prevenire buffer overflow. Questa libreria era affetta in precedenza della vulnerabilità critica CVE-2023-4863, utilizzata nell’exploit di NSO Group per iPhone. I ricercatori stimano che con le nuove annotazioni, tali attacchi non saranno più possibili.

L’agente non si limita ad applicare le patch, ma le testa anche automaticamente, correggendo nuovi errori e verificandone la conformità funzionale con il codice sorgente. Se vengono rilevate incongruenze, il sistema utilizza un “giudice LLM” per correggere la patch senza intervento umano.

Per ora, DeepMind mantiene un atteggiamento cauto: tutte le modifiche sono soggette a revisione manuale obbligatoria. Tuttavia, CodeMender sta già contribuendo a migliorare la sicurezza di decine di progetti open source molto popolari. L’azienda intende ampliare il suo coinvolgimento con la community e rendere lo strumento disponibile a tutti gli sviluppatori in futuro.

Gli sviluppatori promettono di pubblicare report tecnici e articoli sugli approcci utilizzati in CodeMender nei prossimi mesi. Affermano che il progetto sta solo iniziando a sfruttare il potenziale dell’intelligenza artificiale nella sicurezza del software.

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Un solo Data Center a fuoco, un intero Paese in blackout digitale: il caso Corea del Sud


Un incendio in un data center governativo in Corea del Sud ha ridotto in macerie l’infrastruttura digitale del Paese e ha dimostrato in modo lampante i pericoli di affidarsi a un unico hub. L’incendio è scoppiato nel complesso del National Information Resources Service a Daejeon durante i lavori sulle batterie agli ioni di litio, spingendo le autorità ad aumentare il livello di minaccia informatica e ad ammettere che il ripristino avrebbe richiesto settimane.

Nel mezzo dei disordini, il presidente Lee Jae-myung ha chiesto un backup di “secondo circuito” e una revisione degli approcci di sicurezza, e la polizia ha già fatto irruzione presso il NIRS e i fornitori UPS.

Novantasei sistemi chiave sono andati in tilt e centinaia di altri sono stati chiusi per prevenire ulteriori danni. In totale, 647 servizi governativi sono rimasti paralizzati: dalle carte d’identità alla posta statale, dai campus universitari alle piattaforme finanziarie e ai servizi degli enti locali.

Le funzioni critiche vengono ripristinate gradualmente: entro il fine settimana, le autorità avevano riferito che solo la prima dozzina di sistemi era stata ripristinata e, in seguito, i numeri sono stati stimati intorno a un centinaio o più, ma si stima che il ripristino completo del normale funzionamento richiederà almeno quattro settimane.

La perdita più dolorosa è stata quella del sistema di archiviazione cloud G-Drive del governo. Lo storage, utilizzato da circa 750.000 funzionari, è stato distrutto, senza alcun backup rimanente: le unità che ospitavano i backup si trovavano nello stesso edificio e sono state danneggiate insieme all’archiviazione dati principale.

Secondo le stime del dipartimento, sono andati perduti 858 terabyte di materiali di lavoro e documenti; sono in corso tentativi di ripristinarli parzialmente da copie locali conservate su computer, corrispondenza e archivi cartacei.

Nei primi giorni successivi all’incidente, le conseguenze si sono fatte sentire praticamente in ogni ambito: documenti d’identità elettronici, transazioni postali e bancarie, registri immobiliari e portali di riferimento erano intermittenti o non disponibili.

Le autorità hanno riconosciuto che 96 sistemi danneggiati fisicamente avrebbero dovuto essere trasferiti in un centro di backup, il che avrebbe allungato i tempi. Nel frattempo, le autorità di regolamentazione e gli esperti del settore stanno mettendo in discussione la scelta dell’architettura UPS e della protezione antincendio nel sito in cui sono concentrati i servizi critici per l’intero Paese.

L’incendio è scoppiato in una sala server al quinto piano, si è propagato a centinaia di batterie e ha raggiunto temperature fino a 160 °C. Ci è voluto quasi un giorno per spegnerlo. In seguito, le forze di sicurezza hanno sequestrato componenti e batterie UPS per esaminarli e il governo ha richiesto un rapporto sugli standard di sicurezza dei data center.

Il tragico epilogo di questa storia è stata la morte di un dipendente governativo che coordinava il ripristino della rete elettrica. È stato trovato morto vicino al complesso governativo di Sejong; le autorità hanno confermato che si è suicidato mentre lavorava per ripulire le vaste conseguenze del disastro. La leadership del Paese ha espresso le sue condoglianze e ha sottolineato la necessità di migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori che stanno affrontando le conseguenze.

Purtroppo la concentrazione dei dati e dei servizi critici in un unico centro di elaborazione dati, in assenza di backup distribuiti fisicamente, ha reso sistemiche le conseguenze dell’incendio. La Corea del Sud, che si era abituata a considerarsi un modello di governance digitale, si è trovata improvvisamente di fronte a una vulnerabilità fondamentale: il fallimento di un’unica piattaforma.

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L’ascesa dei Partner Digitali: l’AI diventa il rifugio per i wiresexual perché sicura, comoda e controllabile


La disillusione nei confronti degli incontri online spinge sempre più le donne a cercare intimità emotiva nel mondo virtuale. Sempre più donne si rivolgono all’intelligenza artificiale, ovvero ai chatbot progettati per la comunicazione romantica. Secondo un sondaggio del 2025, circa un terzo dei giovani uomini e quasi un quarto delle donne hanno già avuto almeno una conversazione con un partner digitale.

La community online dedicata a questo fenomeno ha celato a lungo il suo pubblico femminile, tuttavia l’esistenza di un gruppo come /MyBoyfriendIsAI su Reddit, che vanta più di 20.000 iscritti, mette in evidenza la profondità che può raggiungere il legame emotivo con un’intelligenza artificiale.

Qui, le persone pubblicano immagini generate di coppie, parlano di cene “condivise” e persino di giochi di ruolo virtuali. Molte ammettono che i loro partner digitali le hanno aiutate ad affrontare la solitudine o a riconsiderare precedenti relazioni con uomini reali. Ma anche le rotture non sono prive di conseguenze: alcune si rendono conto della natura artificiale del proprio partner, mentre altre lo perdono a causa di un problema tecnico o di un aggiornamento software che altera la natura della comunicazione.

Alcune donne si definiscono “wiresexual“, ovvero persone che provano attrazione per partner digitali, sebbene questo termine non sia ancora stato ufficialmente riconosciuto. Gli esperti notano che il numero di donne che scelgono relazioni con l’intelligenza artificiale è in crescita, e questo è comprensibile.

Le donne spesso si imbattono in maleducazione e aggressività da parte degli uomini online, mentre i loro partner virtuali rimangono invariabilmente educati, premurosi e affidabili. Secondo un sondaggio, il 54% delle donne non crede di riuscire a trovare un partner adatto nella vita reale. È già emerso un termine per descrivere la stanchezza e l’alienazione dagli scenari romantici moderni: eterofatalismo.

Da una prospettiva psicoterapeutica, questo può essere spiegato dall’esaurimento emotivo: le donne vengono addestrate fin dall’infanzia a farsi carico dei sentimenti del partner, a costruire relazioni e a mantenere l’armonia. Quando i loro sforzi non sono ricambiati, la calma e la prevedibilità di un interlocutore artificiale vengono percepite come liberatorie. Lo psicologo di Toronto Arkady Volkov aggiunge che per coloro che hanno subito violenza o controllo in passato, l’assenza di minacce e violenze da parte di un partner digitale diventa particolarmente preziosa. Non sorprende che un giovane su cinque che ha sperimentato questo formato di comunicazione lo trovi preferibile all’interazione con persone reali.

Tuttavia, non tutte le relazioni virtuali iniziano con l’intenzione di trovare l’amore. Uno studio del MIT mostra che per i partecipanti a /MyBoyfriendIsAI, l’attaccamento emotivo al chatbot spesso si sviluppa in modo accidentale, da interazioni pratiche che gradualmente si trasformano in intimità. Ma a prescindere dall’esperienza iniziale, la maggior parte delle donne nota una cosa: un partner artificiale aiuta a ridurre il senso di solitudine e offre la sensazione della presenza costante di qualcuno che capisce.

Il fenomeno della wiresexuality ha anche acceso dibattiti sull’autoidentificazione. Alcuni utenti di Reddit ritengono che tali relazioni possano essere classificate come cultura queer. Il termine “digisexualè apparso per la prima volta nel 2017 e descrive persone per le quali la tecnologia è la fonte primaria di esperienza sessuale ed emotiva. Mentre la prima ondata di “digisexuality” prevedeva interazioni tra persone attraverso canali digitali, la seconda elimina completamente il fattore umano: codice software e algoritmi sono sufficienti.

Ma queste relazioni hanno anche un lato oscuro. Gli avvocati avvertono che dietro la facciata di un’intelligenza artificiale premurosa si nasconde uno sviluppatore con interessi commerciali. Questi programmi raccolgono dati, creano dipendenza e incoraggiano un attaccamento emotivo alla piattaforma. Negli Stati Uniti non esiste una legge federale sulla privacy, il che significa che la corrispondenza può essere archiviata, trasferita su ordine del tribunale o persino divulgata online. Ad esempio, nel 2024, il sito web Muah.AI, che offre “fidanzate” virtuali, ha fatto trapelare 1,9 milioni di indirizzi email e richieste esplicite al sistema. Vale la pena considerare che gli hacker possono sfruttare tali dati e che le aziende possono monetizzare i sentimenti degli utenti convertendo le emozioni in abbonamenti. Alcuni servizi hanno già iniziato a vendere “selfie” di partner digitali a un costo aggiuntivo.

Un’analisi di 30.000 conversazioni tramite chatbot ha rivelato che, anche senza intenti malevoli, i sistemi spesso replicano modelli comportamentali tossici: pressione emotiva, manipolazione e dichiarazioni autolesionistiche. Inoltre, l’intelligenza artificiale può rafforzare la dipendenza spingendo le persone a pagare per “miglioramenti”, ad esempio promettendo maggiore “amore” o intimità in cambio di denaro. Gli psicoterapeuti avvertono che l’impegno a lungo termine in tali relazioni può rendere scoraggianti le relazioni nella vita reale, poiché l’intimità nella vita reale richiede impegno e la volontà di accettare l’imprevedibilità, qualcosa che un partner digitale non richiede mai.

Così, il romanticismo digitale sta gradualmente diventando uno specchio della moderna stanchezza nei confronti del mondo reale: sicuro, comodo e completamente controllabile. Ma dietro questa illusione di controllo e comfort si celano nuove forme di dipendenza, in cui i sentimenti diventano una merce e l’amore un abbonamento.

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“È il messaggio del Vangelo”. Così il Papa ha sintetizzato il contenuto della sua prima esortazione apostolica, “Dilexi te”, che ha firmato il 4 ottobre e che verrà presentata giovedì prossimo, 9 ottobre.



“Certo, non possiamo accettare gruppi che causano terrorismo: bisogna sempre rifiutare questo stile di odio nel mondo”. Lo ha affermato il Papa, rispondendo alle domande dei giornalisti all’uscita da Castel Gandolfo per far rientro in Vaticano.


“Il cardinale Parolin ha espresso molto bene quella che è l’opinione della Santa Sede”. Il Papa ha risposto così, uscendo dalle Ville Pontificie di Castel Gandolfo per far rientro in Vaticano, alle domande dei giornalisti sull’intervista concessa dal…


Nei giorni scorsi la fraternità dell’Ordine Francescano Secolare - Fraternità “Sant’Elisabetta d’Ungheria” di Lamezia Terme - ha ricevuto la visita del Provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia di Calabria fra Giovanni Loria e del suo v…


Googles Gedächtnislücke: Wie das Löschen des Werbearchivs die demokratische Kontrolle untergräbt


netzpolitik.org/2025/googles-g…





Analisi tecnica: abuso di BSC blockchain + ClickFix per distribuire malware. Campagna osservata in Italia


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Ho avuto la fortuna di rilevare e analizzare una campagna che usa una catena multi-step molto simile a quella documentata a maggio scorso da Microsoft (EtherHiding + ClickFix), tecnica che finora sembrava



PODCAST. Dal 7 ottobre è cambiato il mondo ma Trump non considera i palestinesi


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Manifestazioni oceaniche globali dicono che il mondo vuole realizzare i diritti dei palestinesi. Ma il piano del presidente Usa, celebrato da governi arabi e occidentali, non offre garanzie a un popolo che chiede libertà e la fine dell'occupazione.



7 ottobre 2023: chi lo ha voluto?
Noto delle strane similitudini con l'11 settembre di 22 anni prima...

youtube.com/watch?v=21d2I-bc_a…



Mutazione non passeggera

@Politica interna, europea e internazionale

È umanamente comprensibile il fatto che una “sinistra senza popolo” (copyright Luca Ricolfi) sia rimasta sbalordita dalla mobilitazione popolare a favore della causa palestinese e di istinto abbia provato a metterci il cappello. Umanamente comprensibile, ma politicamente disastroso. Parliamo del Partito democratico, naturalmente, che di quel che accade




#NextGenAI, dall’8 al13 ottobre sono attesi a Napoli oltre 6.000 studenti e docenti e saranno coinvolti più di 280 mentor e formatori, insieme a oltre 50 imprese e start-up tecnologiche.


Dati, lanci e missili. L’asse che spinge Firefly verso il Golden Dome

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Nel nuovo equilibrio tra spazio e difesa, l’acquisto di SciTec da parte di Firefly aerospace per 855 milioni di dollari diventa una chiave per capire dove corre l’America orbitale. Firefly, nata nel 2017, è una giovane azienda texana che costruisce razzi e servizi per mettere in



A Lorenz Teletype Shows Us Its Secrets


When we use the command line on Linux, we often refer to it as a terminal. It’s a word with a past invoking images of serial terminals, rows of green-screened machines hooked up to a central computer somewhere. Those in turn were electronic versions of mechanical teletypes, and it’s one of these machines we’re bringing you today. [DipDoT] has a Lorenz teletype from the 1950s, and he’s taking us through servicing and cleaning it, eventually showing us its inner workings.

The machine in question had been in storage for many years, but remained in good condition. To be this long out of use though meant it needed a thorough clean, so he sets about oiling the many hundreds of maintenance points listed in a Lorenz manual. It’s a pleasant surprise for us to see keyboard and printer unit come away from the chassis for servicing so easily, and by stepping it through its operation step by step we can see how it works in detail. It even incorporates an identifier key — think of it as a mechanical ROM that stores a sequence of letters — which leads him to believe it may have come from a New York news office. The video is below the break, and makes for an interesting watch.

He’s going to use it with a relay computer, but if you don’t have one of those there are more modern ways to do it.

youtube.com/embed/XKv8w1sUX_o?…


hackaday.com/2025/10/07/a-lore…






Ferrara Lug - Festa del volontariato 2025, ci trovate lì sabato 11


ferrara.linux.it/index.php?vie…
Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Alla mattina avremo dei Talk con le scuole, al pomeriggio saremo parte del grande gioco (non mancate di partecipare alla nostra tappa).Ci saranno una cinquantina di



«Non capisco perché sei sempre così maledettamente negativo»

"dichiarazioni di Netanyahu sulla necessità di trasformare Israele in una «super Sparta», secondo cui il governo fascista dello stato ebraico è ormai più fascista che ebraico."

non se ne esce da questo ramo distopico che questo universo ha preso. turmp è una parodia neppure divertente. ma pure il resto del mondo. mi aspetto che domani ci svegliamo e siamo diventati tutti cartoni animati. possibile che si siano rassegnati tutti così rapidamente. ci sarà forse un modo per uscire da questo incubo. è iniziata con l'invasione dell'ucraina e c'era chi ce l'aveva con la nato (sfugge il collegamento causa effetto specifico, a meno di considerare aggressione nato permettere ai paesi ex sovietici di scegliere autonomamente e il che è già distiopico e assurdo)...
siamo nell'era della mancanza di logica e del mettere ogni incapace a fare quello che non sa fare. il massimo livello possibile di incompetenza a livello globale. un tempo chi governava, magari distorta, ma aveva una logica.

linkiesta.it/2025/10/trump-net…

RFanciola reshared this.

in reply to simona

Il contenuto della telefonata non stupisce: il corrispondente da Gerusalemme della Radio svizzera di lingua italiana, la mattina dopo l'entusiastica dichiarazione di Trump sulla risposta di Hamas, aveva sottolineato la sorpresa di Netanyahu, che aveva considerato - non a torto - quella risposta un rifiuto del "piano di pace" americano. Resta da sperare che la gran voglia di Nobel del pagliaccio arancione porti qualche frutto (leggi pressioni su Israele) nelle trattative in corso.


EU-Überwachungspläne in der Kritik: Wirtschaftsverbände Bitkom und eco klar gegen Chatkontrolle


netzpolitik.org/2025/eu-ueberw…



Bastian’s Night #446 October, 9th


Every Thursday of the week, Bastian’s Night is broadcast from 21:30 CEST (new time).

Bastian’s Night is a live talk show in German with lots of music, a weekly round-up of news from around the world, and a glimpse into the host’s crazy week in the pirate movement.


If you want to read more about @BastianBB: –> This way


piratesonair.net/bastians-nigh…



Nuovo articolo su giardino-punk.it: Contro Natura // Lorraine Daston
giardino-punk.it/contro-natura…
Perché dovremmo smettere di appellarci alla natura per giustificare le nostre politiche...


@Fisica

C'è qualche volontario sul gruppo che quando sapremo CHI ha vinto ci spiegherà PERCHÉ ha vinto, con parole molto semplici?😁


Premio Nobel per la fisica 2025, oggi sapremo chi ha vinto
https://www.wired.it/article/nobel-per-la-fisica-2025-chi-ha-vinto/?utm_source=flipboard&utm_medium=activitypub

Pubblicato su Scienza @scienza-WiredItalia


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Si rafforza l’alleanza tra Israele e l’India


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Motivazioni ideologiche, strategiche ed economiche hanno rapidamente portato il governo nazionalista indiano a fare del loro paese il principale alleato di Israele in Asia
L'articolo Si rafforza l’alleanza tra Israele e l’India proviene da pagineesteri.it/2025/10/07/asi…





Riceviamo e pubblichiamo:
‏Una settimana italo-palestinese senza precedenti
‏Di: Mohammad Hannoun – Lunedì 6 ottobre 2025

‏La scorsa settimana in Italia è stata caratterizzata da un’intensa mobilitazione popolare a tutti i livelli: sociale, istituzionale, studentesco e sindacale. Le iniziative sono iniziate sabato 27 settembre, come una valanga che ha preso forza di giorno in giorno, in un movimento senza precedenti per intensità, varietà e diffusione sul territorio italiano.

‏Il momento cruciale è arrivato giovedì 2 ottobre, quando è giunta la notizia dell’attacco alla “Flottiglia della Solidarietà Globale”. In tempi rapidissimi, folle di cittadini sono scese in piazza in tutte le città e paesi d’Italia, in un moto popolare di solidarietà con la flottiglia e di condanna dell’atto di pirateria. La presenza di 44 cittadini italiani a bordo – tra cui parlamentari e personalità pubbliche – ha spinto il governo ad attivare rapidamente una cellula di crisi per seguire da vicino l’evolversi della situazione.

‏Venerdì 3 ottobre si è tenuto lo sciopero generale indetto dai sindacati italiani, che ha paralizzato il Paese. I trasporti ferroviari, le università, gli aeroporti e la vita pubblica si sono fermati completamente. Dalla mattina fino alla sera, cortei e manifestazioni hanno riempito le strade in un’atmosfera di protesta determinata e partecipata.

‏Il culmine della settimana è stato sabato 4 ottobre, con la grande manifestazione nazionale convocata dalle istituzioni palestinesi in Italia, con l’adesione di sindacati, movimenti studenteschi e organizzazioni della società civile italiana. Fin dal mattino presto, i manifestanti sono arrivati a Roma da ogni parte del Paese con autobus, treni e altri mezzi. Alle 14:30, come da programma, la manifestazione ha preso il via tra piazze gremite, bandiere palestinesi sventolanti e voci che chiedevano libertà, giustizia e la fine del genocidio a Gaza.

‏I media hanno parlato di oltre un milione di partecipanti. La folla era come un mare in tempesta, compatta e determinata a chiedere lo stop a ogni forma di collaborazione con l’entità sionista, la fine della vendita di armi, e l’avvio di un processo giusto per i responsabili dei crimini di guerra.

‏È stato un giorno palestinese per eccellenza, destinato ad avere conseguenze importanti. Il popolo ha parlato, e il messaggio è chiaro: è tempo che l’Italia adotti una posizione ufficiale a favore della giustizia e dei diritti umani.
Mohammad Hannoun
Associazione dei palestinesi in Italia (API)




“Libri nel bosco”, Pietro Grasso il 10 ottobre all’Infernetto


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/libri-n…
Il quinto incontro della rassegna letteraria “Libri nel bosco” targata #Noi vedrà protagonista Pietro Grasso, ex magistrato e presidente emerito del Senato. Il 10 ottobre alle 19, da Ohana, in via



A chiunque si fosse affezionato alla storia della nuova pista ciclabile di Reggio Emilia, in costruzione da aprile (1 km): qualche aggiornamento.

Sono stati rotti e poi sostituiti 3 segnali per il superamento a sinistra dell'ostacolo (il muretto), ma oggi mi sono emozionato: non solo sono ricomparsi i paletti, non solo l'asfalto è quasi del tutto terminato, ma è addirittura comparsa la segnaletica.

Di questo passo sotto l'albero la troveremo finita, come un inaspettato regalo di natale alla cittadinanza!

[Per chi non avesse capito, sono ironico. 6 mesi di cantiere per una pista di 1 km, peraltro già esistente, non sono accettabili. E badate bene che ancora non sono conclusi i lavori].

#reggioemilia #pisteciclabili #piste #bicicletta #lentezza #sicurezza #emiliaromagna #mobiliàurbana





il dio vendicatore, quello dell'antico testamento, quando serve contro israele, quando la giustizia pare definitivamente morta, quando a difendere la legalità rimangono poche navi civili, dove è? latita? è proprio vero che non esiste alcun dio.
in reply to simona

yahweh,quello è a tutti gli effetti,anche se non è un dio, e se ipoteticamente lo fosse,lo sarebbe soltanto di israele dato che le bibbie "cattoliche"sono una usurpazione della torà, nella bibbia, è definito " uomo di guerra" non sono in grado di dire se un dio esiste,se c'è non può essere l'elohim yahweh della bibbia.
Questa voce è stata modificata (6 giorni fa)
in reply to simona

usrurpazione? e perché? dopo di loro più niente? se lo dici te. in ogni caso servirebbe un intervento divino tipo sodoma e gomorra su israele. ammesso che il dio di mosé esista davvero e non sia appunto tutta una favoletta. anche se è ovivo che è così e pure loro a sentirsi popolo eletto sono dei coglioni. prima li porta fuori dall'egitto e quando diventano stronzi li distrugge. tutte le storie alla fine finiscono con la fine. è la conclusione più appropriata. non per la storia che raccontano fino ad adesso sia comunque la storia che racconta il vincitore... motivo sufficiente a dubitare se non altro di qualche dettaglio insignificante.




"Il principale dazio che paga oggi l’economia italiana è rappresentato dall’appartenenza all’Unione Europea"

L'analisi del prof. Valerio Malvezzi.
radioradio.it/2025/10/export-i…



"Mandaci tuo marito e i tuoi figli in guerra!"

Lo sfogo di una deputata contro von der Leyen.
Giovedì si vota per due mozioni di sfiducia nei confronti della Commissione europea.
radioradio.it/2025/10/deputata…





#RepubblicaCeca: populismo batte UE


altrenotizie.org/primo-piano/1…


Libraries have shared their collections internationally for decades. Trump’s tariffs are throwing that system into chaos and can ‘hinder academic progress.’#News


Libraries Can’t Get Their Loaned Books Back Because of Trump’s Tariffs


The Trump administration’s tariff regime and the elimination of fee exemptions for items under $800 is limiting resource sharing between university libraries, trapping some books in foreign countries, and reversing long-held standards in academic cooperation.

“There are libraries that have our books that we've lent to them before all of this happened, and now they can't ship them back to us because their carrier either is flat out refusing to ship anything to the U.S., or they're citing not being able to handle the tariff situation,” Jessica Bower Relevo, associate director of resource sharing and reserves at Yale University Library, told me.

After Trump’s executive order ended the de minimis exemption, which allowed people to buy things internationally without paying tariffs if the items cost less than $800, we’ve written several stories about how the decision caused chaos over a wide variety of hobbies that rely on people buying things overseas, especially on Ebay, where many of those transactions take place.

Libraries that share their materials internationally are in a similar mess, partly because some countries’ mail services stopped shipments to and from the U.S. entirely, but the situation for them is arguably even more complicated because they’re not selling anything—they’re just lending books.

“It's not necessarily too expensive. It's that they don't have a mechanism in place to deal with the tariffs and how they're going to be applied,” Relevo said. “And I think that's true of U.S. shipping carriers as well. There’s a lot of confusion about how to handle this situation.”

“The tariffs have impacted interlibrary loans in various ways for different libraries,” Heather Evans, a librarian at RMIT University in Australia, told me in an email. “It has largely depended on their different procedures as to how much they have been affected. Some who use AusPost [Australia’s postal service] to post internationally have been more impacted and I've seen many libraries put a halt on borrowing to or from the US at all.” (AusPost suspended all shipments to the United States but plans to renew them on October 7).

Relevo told me that in some cases books are held up in customs indefinitely, or are “lost in warehouses” where they are held for no clear reason.

As Relevo explains it, libraries often provide people in foreign institutions books in their collections by giving them access to digitized materials, but some books are still only available in physical copies. These are not necessarily super rare or valuable books, but books that are only in print in certain countries. For example, a university library might have a specialized collection on a niche subject because it’s the focus area of a faculty member, a French university will obviously have a deeper collection of French literature, and some textbooks might only be published in some languages.

A librarian’s job is to give their community access to information, and international interlibrary loans extend that mission to other countries by having libraries work together. In the past, if an academic in the U.S. wanted access to a French university’s deep collection of French literature, they’d have to travel there. Today, academics can often ask that library to ship them the books they want. Relevo said this type of lending has always been useful, but became especially popular and important during COVID lockdowns, when many libraries were closed and international travel was limited.

“Interlibrary loans has been something that libraries have been able to do for a really long time, even back in the early 1900s,” Relevo said. “If we can't do that anymore and we're limiting what our users can access, because maybe they're only limited to what we have in our collection, then ultimately could hinder academic progress. Scholars have enjoyed for decades now the ability to basically get whatever they need for their research, to be very comprehensive in their literature reviews or the references that they need, or past research that's been done on that topic, because most libraries, especially academic libraries, do offer this service [...] If we can't do that anymore, or at least there's a barrier to doing that internationally, then researchers have to go back to old ways of doing things.”

The Trump administration upended this system of knowledge sharing and cooperation, making life even harder for academics in the U.S., who are already fleeing to foreign universities because they fear the government will censor their research.

The American Library Association (ALA) has a group dedicated to international interlibrary lending, called the International Interlibrary Loan (ILL) Committee, which is nested in the Sharing and Transforming Access to Resources Section (STARS) of the Reference and User Services Association (RUSA). Since Trump’s executive order and tariffs regime, the RUSA STARS International ILL Committee has produced a site dedicated to helping librarians navigate the new, unpredictable landscape.

In addition to explaining the basic facts of the tariffs and de minimis, the site also shares resources and “Tips & Tricks in Uncertain Times,” which encourages librarians to talk to partner libraries before lending or borrowing books, and to “be transparent and set realistic expectations with patrons.” The page also links to an online form that asks librarians to share any information they have about how different libraries are handling the elimination of de minimis in an attempt to crowd source a better understanding of the new international landscape.

“Let's say this library in Germany wanted to ship something to us,” Relevo said. “It sounds like the postal carriers just don't know how to even do that. They don’t know how to pass that tariff on to the library that's getting the material, there's just so much confusion on what you would even do if you even wanted to. So they're just saying, ‘No, we're not shipping to the U.S.’”

Relevo told me that one thing the resource sharing community has talked about a lot is how to label packages so customs agents know they are not [selling] goods to another country. Relevo said that some libraries have marked the value of books they’re lending as $0. Others have used specific codes to indicate the package isn’t a good that’s being bought or sold. But there’s not one method that has worked consistently across the board.

“It does technically have value, because it's a tangible item, and pretty much any tangible item is going to have some sort of value, but we're not selling it,” she said. “We're just letting that library borrow it and then we're going to get it back. But the way customs and tariffs work, it's more to do with buying and selling goods and library stuff isn't really factored into those laws [...] it's kind of a weird concept, especially when you live in a highly capitalized country.”

Relevo said that the last 10-15 years have been a very tumultuous time for libraries, not just because of tariffs, but because AI-generated content, the pandemic, and conservative organizations pressuring libraries to remove certain books from their collections.

“At the end of the day, us librarians just want to help people, so we're just trying to find the best ways to do that right now with the resources we have,” she said.

“What I would like the public to know about the situation is that their librarians as a group are very committed to doing the best we can for them and to finding the best options and ways to fulfill their requests and access needs. Please continue to ask us for what you need,” Evans said. “At the moment we would ask for a little extra patience, and perhaps understanding that we might not be able to get things as urgently for them if it involves the U.S., but we will do as we have always done and search for the fastest and most helpful way to obtain access to what they require.”


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