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Nato globale. La sfida dell’alleanza post-Vilnius secondo Jean


L’annuale Summit Nato di Vilnius si è concluso quasi come da copione, cioè senza particolari decisioni o, se si vuole, con un successo simile al precedente vertice di Madrid del 2022. Le decisioni erano state prese in anticipo. Sicuramente anche con la “s

L’annuale Summit Nato di Vilnius si è concluso quasi come da copione, cioè senza particolari decisioni o, se si vuole, con un successo simile al precedente vertice di Madrid del 2022. Le decisioni erano state prese in anticipo. Sicuramente anche con la “svolta” di Erdogan sull’entrata della Svezia nell’Alleanza. Il “furbo” venditore di tappeti l’aveva anticipata, consegnando a Zelensky cinque dei capi militari ucraini della Azov. Aveva promesso a Putin di trattenerli in Turchia, ma ha dimostrato di essere consapevole dell’indebolimento del padrone o ex-padrone del Cremlino e dell’esigenza di andare d’accordo con l’Occidente, date le disperate condizioni dell’economia turca.

Tutti si sono allineati con entusiasmo, più o meno sincero, agli orientamenti espressi dagli Usa prima della riunione. In particolare, l’Alleanza Transatlantica ha confermato il mutamento dalla formula “Russia out; America in; Germany down” a quella “Russia out; China away; Nato together”, nuova formulazione dell’”America in” data la necessità, almeno secondo Biden, di “blindare i legami transatlantici dalle possibili “stranezze” isolazioniste di una presidenza Trump. L’allargamento dell’Alleanza all’Indo-Pacifico – in pratica la trasformazione dell’Alleanza da regionale in globale – rappresenta una vittoria di Baker, contrario all’inizio degli anni ’90 al mantenimento della Nato perché troppo costoso rispetto ai vantaggi che ne traevano gli Usa (anche una di Cheney che proponeva di mantenerla solo se diveniva globale). Tale trasformazione, decisa a Madrid, a Vilnius è rimasta nel vago, non tanto per le perplessità della Francia, che ne teme un’ulteriore marginalizzazione, quanto perché riguarda aspetti come trasferimento di tecnologie critiche, commercio e investimenti che riguardano non la Nato, ma l’Ue e gli Usa.

Parimenti nel vago sono rimasti l’aumento dell’interesse dell’alleanza all’Artico e al Fianco Sud. Per entrambi nonostante i ponderosi studi del Saceur – gen. Chris Cavoli – non vi è convergenza di interessi, quindi di obiettivi e di strategie, fra i membri dell’Alleanza. Si rimane, quindi, nel generico delle dichiarazioni di principio, rivolte non tanto all’Alleanza, quanto alla propria opinione pubblica. Anche le ripetute insistenze italiane per il Fianco Sud – Mediterraneo allargato – Africa Subsahariana sono state tali, come le promesse di elevare i bilanci militari europei al 2% del Pil.

Il Summit è stato animato – almeno per i media – dalle proteste di Zelensky per la mancata approvazione di un preciso programma d’accesso del suo paese nelle Nato. Nessuno ci ha fatto particolarmente caso, anche perché l’interessato lo sapeva benissimo. I toni usati erano chiaramente rivolti all’opinione pubblica ucraina. Tali sono stati anche i “richiami all’ordine” della delegazione Usa. Hanno avuto un effetto immediato. Zelensky ha subito cambiato di tono. Alle proteste sono subentrati i ringraziamenti per il sostegno ottenuto e per quello promesso, in pratica un “contentino” per non farlo tornare a casa con le mani vuote. Era in posizione di debolezza, dato che la controffensiva non sta procedendo con il ritmo sperato, creando difficoltà a vari governi che sostengono Kiev rispetto alle loro opinioni pubbliche.

Da segnalare è il fatto che al vertice aleggiava nell’aria la conclusione a cui era giunto a Kiev il Capo della Cia, che cioè un negoziato con la Russia si dovrebbe iniziare anche senza il preventivo ritiro di Mosca dalla Crimea, argomento finora tabù per Zelensky. Egli ha sinora subordinato l’inizio di un negoziato di pace al completo ritiro russo da tutti i territori che erano ucraini all’atto dell’indipendenza nel 1991.

La modifica principale in corso nell’Alleanza rimane comunque la sua trasformazione strisciante da regionale a globale. Le opinioni pubbliche europee non ne sono consapevoli. L’interesse dell’Europa per l’Indo-Pacifico si traduce per esse in qualche più o meno folcloristica crociera nell’Oriente misterioso. Taluni vi si oppongono in nome di un alquanto misteriosa autonomia strategica dell’Europa, che non riesce a elaborare una politica e una strategia comune neppure per l’Africa. A nessuno viene in mente che l’Ue potrebbe provvedere alla propria sicurezza – senza l’apporto determinante degli Usa – solo dotandosi di un arsenale nucleare proprio e della capacità politica di deciderne l’utilizzo per la dissuasione e se necessario per l’impiego. Fino a quando tali premesse non verranno realizzate non vi è alternativa alla Nato e, data l’interdipendenza esistente al mondo, a una Nato globale e non solo regionale e a un sostegno agli Usa nel loro confronto con la Cina.

Occorrerebbe un dibattito approfondito come quello svoltosi negli Usa dopo la “caduta del muro”. Allora si scontrarono le due tendenze contrapposte dell’allargamento a Est dell’Alleanza e del progetto d’integrazione di Mosca in Europa (generosamente finanziata dalla Germania e dagli Usa e anche dall’Italia), sostenuta da studiosi – a parer mio alquanto idealisti se non fuori dalla realtà – come Kennan (che peraltro era stato contrario al containment militare – e non solo economico e culturale – dell’Occidente all’Urss. È una contrapposizione tuttora viva anche nelle discussioni sulle cause del ritorno della Mosca di Putin alle fantasie imperialiste che hanno giustificato l’aggressione di Putin all’Ucraina. L’argomento tornerà centrale qualora, con la vittoria di Trump alle presidenziali del prossimo anno, dovessero prevalere negli Usa le tentazioni isolazioniste.


formiche.net/2023/07/conclusio…



PALESTINA. Mohammed Bakri: «Possibile Jenin Jenin 2»


Non si sbilancia il regista del film «Jenin Jenin» sulla devastante operazione israeliana del 2002 nel campo profughi città palestinese. Le indiscrezioni dicono che Bakri sia pronto a girare un seguito dopo l'invasione di Jenin a inizio mese. L'articolo

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di Michele Giorgio

(questo articolo è stato pubblicato in origine dal quotidiano Il Manifesto)

Pagine Esteri, 17 luglio 2023Mohammed Bakri a Jenin è tornato varie volte dopo il 2002, l’anno in cui girò il documentario «Jenin Jenin» sulla distruzione di metà del campo profughi da parte dell’esercito israeliano durante l’operazione Muraglia di Difesa. Un film che al regista e attore palestinese, con cittadinanza israeliana, è costato un lungo scontro legale con i comandi militari, con serie conseguenze per il suo lavoro. «Speravo di non tornare mai più qui a Jenin per un’altra devastazione e per altre sofferenze…non è stato così purtroppo» dice Bakri al manifesto raccontando dei giorni che ha trascorso nel campo profughi dopo l’incursione del 4 e 5 luglio dei reparti speciali israeliani: 12 palestinesi e un soldato uccisi, oltre alla distruzione di strade e infrastrutture civili che il comune di Jenin ha calcolato in oltre 15 milioni di dollari. «La storia si ripete» commenta Bakri. «Gli abitanti, i civili inermi del campo profughi – aggiunge – pagano ancora una volta il conto più alto. Ho incontrato persone che stanno rivivendo lo stesso dramma dopo 21 anni. Oggi non ci sono le distruzioni immense del 2002 solo perché (i militari israeliani, ndr) sono rimasti nel campo 48 ore e non un mese». Il regista non si sbilancia, non conferma ma neppure smentisce l’indiscrezione che lo vuole pronto a girare «Jenin, Jenin 2». Bakri, infine, spende qualche parola per il presidente dell’Anp Abu Mazen che ieri ha visitato Jenin. «Molti (palestinesi) lo attaccano – afferma – tanti altri gli rivolgono accuse gravi, ma cosa può fare Abu Mazen per fermare Israele?». Tanti palestinesi replicano che il presidente può mostrarsi più vicino alla sua gente, adottare posizioni chiare e attuare, non solo minacciare, la fine della cooperazione di sicurezza con Israele.

In questo contesto non piò passare inosservato che l’88enne presidente palestinese nei giorni scorsi sia tornato a Jenin, che dista da Ramallah poche decine di chilometri, dopo ben 18 anni. Già questo dato da solo rappresenta un indizio per comprendere perché la popolazione di questa città, roccaforte con il suo campo profughi della militanza armata palestinese, guardi all’Autorità nazionale palestinese come una entità inutile se non addirittura ostile e complice dell’occupazione militare israeliana. Il 5 luglio Mahmoud Al Aoul, il vice di Abu Mazen alla guida del partito Fatah, è stato cacciato via da Jenin dalla folla inferocita mentre da un palco esprimeva solidarietà alle vittime dell’incursione israeliana. «Il campo profughi di Jenin è un simbolo di lotta, di fermezza e di sfida nel mondo intero» ha proclamato Abu Mazen dopo il suo arrivo rivolgendosi agli abitanti della città e del campo profughi. Al suo fianco c’erano il primo ministro, Mohammed Shtayyeh, il ministro dell’Interno, Ziyad Hab al Rih, e il governatore di Jenin Akram Rajoub. «Il popolo palestinese è unito e non lascerà mai la sua terra» ha aggiunto il presidente dell’Anp, assicurando che «la ricostruzione inizierà immediatamente e sarà rapida. Jenin diventerà migliore di quanto fosse in precedenza e con l’unità nazionale e la sicurezza costruiremo la nostra patria». Infine, ha deposto una corona di fiori al nuovo cimitero dei martiri nel campo profughi e ha recitato la Fatiha del Corano in memoria delle vittime dell’operazione israeliana, ricordandone «il ruolo nel cammino di liberazione della patria».

La visita di Abu Mazen riuscirà ad invertire la tendenza che vuole l’Anp, almeno nei sondaggi, in caduta libera nel gradimento dei palestinesi? Difficile crederlo. In ogni caso il controllo dell’Anp a Jenin al momento è pura fiction. La popolazione accusa le forze di sicurezza dell’Anp di non aver protetto i palestinesi la scorsa settimana, di essere rimaste nelle loro basi durante il raid e di non aver tentato in alcun modo di fronteggiare le truppe israeliane. L’Anp ieri è stata denunciata di nuovo per la repressione dei membri dei movimenti islamici Hamas e Jihad islami in Cisgiordania. Una linea del pugno di ferro che ha rischiato di far saltare, l’incontro al Cairo dei leader di tutte le fazioni palestinesi per un ennesimo tentativo di riconciliazione nazionale. Pagine Esteri

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Yoon a sorpresa in Ucraina per promettere più aiuti. La strategia di Seul


Yoon a sorpresa in Ucraina per promettere più aiuti. La strategia di Seul 8307228
Il presidente sudcoreano, sotto pressione per inviare armi, incontra Zelensky. Cina e Russia avviano manovre navali congiunte nel mar del Giappone

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In Cina e Asia – Il Pil cinese rallenta allo 0,8%


In Cina e Asia – Il Pil cinese rallenta allo 0,8% export
I titoli di oggi:

Il Pil cinese rallenta allo 0,8%
Aspettando il viaggio in Cina, Borrell incontra Wang Yi a Giacarta
CPTPP: ci vuole tempo per valutare la domanda di adesione della Cina
Il Papa approva nuovo vescovo di Shanghai
Esercitazione aeronavale sino-russa nel Mar del Giappone
Modi negli Emirati: accordo sulle transazioni nelle valute locali. E Yellen torna in India

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PRIVACYDAILY


N. 136/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: La Commissione europea ha annunciato un accordo con gli Stati Uniti per facilitare il trasferimento legale dei dati personali attraverso l’Atlantico. Gli attivisti per la privacy hanno promesso di impugnare l’accordo in tribunale. Il presidente Joe Biden e i funzionari dell’UE hanno accolto con favore l’accordo, che ha... Continue reading →


Quando ci lasciano grandi personalità si tende a edulcorarne il ricordo e a nasconderne la radicalità della testimonianza. Non merita questo un uomo giusto c


Ted Kaczynski, the globalist élites, and you


Technology, total transparency and the loss of any ethnical, cultural or sexual feature of the concept of identity: the industrial revolution, its consequences and the globalist agenda.

Theodore Kaczynski, passed away in prison on June 10, 2023, at the age of 81. Despite his violent crimes, Ted was likely one of the few who truly understood the contemporary world and had the ability to describe it clearly in his manifesto: “The Industrial Society and its future."

Ted harbored a deep resentment for the "industrial revolution and its consequences", arguing that while technological advancements have extended life expectancy, they have also "destabilized society and made our lives hollow, unsatisfying, and demeaning."

According to Ted, one of the most glaring symptoms of rampant modern discomfort is what he, as early as 1992, referred to as "leftism". By this term, he didn't mean a specific leftist political trend, but a broader and fragmented phenomenon that refers to all new collectivist, anti-individualist, and politically correct ideologies.

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Indeed, where once Marxism and the left were synonymous with revolution against bourgeois institutions, today's "left" comprises various ideologies proliferating through woke, LGBTQI+, environmental activism, and so forth — funded by the same elite they once sought to battle.

We could say, using Ayn Rand's words, that the "leftists" carry a "tribal thinking" typically collectivist, which leads them to act and think in unison, even without any central planning.

Notice this ever-growing phenomenon: as soon as a catalyst event occurs, masses of people automatically conform to this or that mainstream thought. For instance, how many people do you know who suddenly decided to specify their pronouns on social media — as if they were searching for a lost identity?

The Lost Identity


I believe that the theme of identity is central in the collectivist phenomenon described by Ted and which surround us. To better understand, one might find insights in two vastly different works that share the theme of identity: J.D. Salinger's novel "Catcher in the Rye" and the Japanese anime "Ghost in the Shell: Stand Alone Complex".

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Neurotechnologies, transhumanism and mental privacy


Neuralink will soon start human trials. Research in neurotechnologies promise a transhuman revolution. But would it be a utopia or a dystopia?

Elon Musk is yet again talking about Neuralink, a research company engaged in the development of engineering solutions capable of interfacing with our brains and helping disabled people to regain motor and audio-visual functions. He says human trials will finally begin soon.

The technology developed by Neuralink (Link) is called brain-computer interface, and literally promises miracles, as can be read from the website:

We are designing the Link to connect to thousands of neurons in the brain, so that it may one day be able to record the activity of these neurons, process these signals in real time, and translate intended movements directly into the control of an external device. […] As users think about moving their arms or hands, we would decode those intentions, which would be sent over Bluetooth to the user’s computer.


For now, we’re flying low, so to speak. The Neuralink chip could in fact allow quadriplegic people to use a computer and related devices with their thoughts, without the need for external equipment. I admit that if I could write with my mind, it would help me too, a lot.

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However, Elon Musk is not the only one engaged in research in the field of neurotechnology. Start-ups are springing up all over the world with the aim of developing and marketing consumer products (therefore not medical devices) ready to interface with the human brain.

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A fistful of dollars


From seashells, to the gold standard, to paper and bits: money is the most important human technology - today corrupted and used as a weapon for surveillance and censorship.

Today we'll talk about a topic that might seem detached from what I usually talk about, but which is actually closely linked to the concept of privacy and freedom: money.

We all use it from an early age, so much and often that we forget its meaning. Yet money is the technology that shapes our society more than any other.

Unfortunately today it has been corrupted and increasingly exploited to monitor us and censor our thinking.

It is increasingly risky not to know the basics of this technology and how its characteristics shape human society. We are on the verge of a huge global upheaval at the basis of which lies precisely the concept of money and it is better to be prepared.

Want to understand what's wrong with the world and regain control of your life? Join the Privacy Chronicles newsletter and community and support our work!

From sea shells to paper


The earliest examples of shells and objects used as money date back more than 75,000 years in South Africa.

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Source: nakamotoinstitute.org/shelling-out/

From what we know, practically all human cultures, since prehistoric times, had the habit and interest of collecting artistic objects composed of sea shells, teeth and bones of various types, which were then used as jewels, necklaces or heirlooms to pass on to future generations.

But why did primitive men, perpetually in conditions of life danger and extreme scarcity of food, spend time collecting these things?

There are various psychological and evolutionary theories about it, but what interests us is that these objects very often also had a utilitarian function: the shells and bones of which they were made were used as a means of exchange within the tribes and between different tribes, as well as a method for maintaining the historical memory of "favors" and exchanges, in a time when man had not yet learned to write.

The shells were removed from the necklaces, to then be stitched back; each shell that was added to the chain of previous shells represented a successful transaction.

The system was efficient, because these objects could be worn to be sure not to lose them and could also be transported easily, thus facilitating transactions between different tribes.

But what gave them value? We could say that these objects derived their value from their relative scarcity: it took work and time to look for the sea shells, refine them and produce the necklaces, in a time when every hour spent not hunting increased the risk of not eating.

More than anything, however, these shells had value as a technology and were useful for decreasing the transaction costs that afflicted a system based on barter and lack of trust, in an age of extreme scarcity of resources, in which every tribe was a potential enemy. These heirlooms were also often used as payment to the strongest tribes, to avoid violent oppression. Basically, an ancestor of taxes.

Shells were gradually replaced by coins made from precious metals, such as gold and silver. Subsequently, it was the turn of paper bonds representative of precious metals, especially gold; this concept later came to be known as the “Gold Standard”.

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Source: 21lessons.com

The US dollar was born as a representative title of gold and silver, depending on the denomination. Until the end of the 1920s, dollars still bore the wording "silver/gold certificate". Unfortunately, the more the statism and centralization of the US government increased, the more this wording began to become smaller and smaller, until it disappeared completely - together with the wording "payable to the bearer on demand".

Over the years, the United States realized that they had printed and exported too many dollars: the Treasury's gold reserves were not sufficient to cover all the demand. Thus in 1971 Nixon unilaterally decided to put an end to the convertibility of dollars.1

Today we are experiencing an experiment never seen before in human history: we use a currency detached from any type of material resource, work and time, whose value is simply artificially imposed by law.

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The morality of money


Many today look at money as a necessary evil - the result of profit and capitalism, an economic system despised by many people as the apical expression of human selfishness, cruelty and exploitation of others2. But is it?

First of all: money is a technology made possible by peaceful and productive men who preferred free cooperation to violence. Money certainly don’t derive its value from the violent parasites who appropriate the work of others. The coins represent the intellectual strength of productive and peaceful people,and certainly not the brute force that characterizes the oppression of the strongest over the weakest.

Money has therefore an ethical value: it’s what allows the value of ideas and work to be exchanged between people. Basically, money has value because it allows the exchange of intellectual effort. Money - any money - has value only when it can be exchanged for the result of the work of others.

In the words of Ayn Rand:

Not an ocean of tears not all the guns in the world can transform those pieces of paper in your wallet into the bread you will need to survive tomorrow. Those pieces of paper, which should have been gold, are a token of honor - your claim upon the energy of the men who produce3.

The axiom is that every man possesses himself and the fruit of his own intellect and work.

Since the human intellect is the first and most important means of production, we could say that the first capitalist4 in human history was precisely the Homo Sapiens Sapiens, who thanks to his intellect invented money to exchange the resources he produced and increase the chances of peaceful survival in a hostile world. Monetary technology is the daughter and product of free market.

It is an indispensable tool for human survival. Human civilization is shaped by the characteristics of the currency we choose (or are forced) to use.

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The end of the Gold Standard


Money is not just a technology for free and ethical exchange between people. It is also the barometer of society. By looking at the its state and characteristics, we can evaluate the virtuosity and health of the society in which we live.

Again, in the words of Ayn Rand5:

"Whenever destroyers appear among men, they start by destroying money, for money is men's protection and the base of a moral existence. Destroyers seize gold and leave to its owners a counterfeit pile of paper. This kills all objective standards and delivers men into the arbitrary power of an arbitrary setter of values. Gold was an objective value, an equivalent of wealth produced.

Paper is a mortgage on wealth that does not exist, backed by a gun aimed at those who are expected to produce it. Paper is a check drawn by legal looters upon an account which is not theirs: upon the virtue of the victims. Watch for the day when it bounces, marked, 'Account overdrawn.'“

The destroyers arrived in 1971 with the exit from the Gold Standard, turning the currency into future debt, with no connection with the objective reality that surrounds us and with the natural laws of our world, such as the time and resources used to mine and forge gold.

The exit from the Gold Standard has disrupted the roots of the entire human civilization (WTF Happened in 1971), starting with time preferences. A real coin has a particular characteristic: it maintains its value over time. This allows people to accumulate wealth across generations, thus increasing well-being and the chances of survival.

As Federico Riviwrites in his “Bitcoin Train Summer Stop #4”, quoting Saifedean Ammous: “the lowering of time preference is what starts the process of human civilization and allows human beings to cooperate, prosper and live in peace”.

Conversely, a higher time preference (i.e. short-term) leads people to prefer immediate results, even to the detriment of their own future. The concept is not as trivial as it seems: time preferences shape our way of thinking.

The more the currency is devalued, increasing the quantity in circulation, the more people's time horizon is compressed.

A shorter time horizon generates instability, fear for the future, and in general a lack of freedom resulting from lower purchasing power. In the last 20 years the euro has lost more than 50% of its value; the dollar more than 68%. We could say, in this sense, that today we are 50% less free than 20 years ago, and that in 2022 we are, for now, 10% less free than in 2021.

Giving more importance to the immediate benefit means giving in to instincts, giving up reason, planning, cooperation in favor of violence. It means, in short, getting close to animals.

What matters, however, beyond the economic effect of the end of the Gold Standard, is the effect on the very nature of the currency, which since 1971 has been devoid of any anchorage to the physical and real world.

Money should objectively represent the value, morality and virtue of human society. A currency at the mercy of politics, without any anchorage to the real world, cannot represent any virtue or morality. Thus society is doomed to double standards, contradictions, relativism, and violence.

Money as a weapon


Money has long ceased to be an instrument through which men exchange value and virtue to become a weapon of which goverments and central banks hold an absolute monopoly.

The Cantillon effect and inflation are economic tools through which the elites who control the currency and are closest to the source expropriate wealth and time from the rest of the world and diminish our freedom6.

The next evolution of money, the Central Bank Digital Currencies, will be even worse. These native digital currencies will allow States to completely dominate the freedom of thought and the ability to act freely of every person on the face of the earth.

Central Bank Digital Currencies transform monetary technology into mass surveillance and control technology.

Since the currency is an indispensable tool for human survival, and since the characteristics of the currency determine human behavior and the characteristics of the society in which we live, it is possible to say that whoever controls this technology has the power to control the world.

For the first time in the world, social changes will not be an indirect consequence of the characteristics of the currency, but predictable and programmable within the currency itself. For example, Central Banks and governments could encourage or discourage certain human behaviors thanks to this new currency-software. We are already observing small incentives of this type, for example with regard to the monitoring of the "CO2 quotas of each electronic transaction".

Giving in to the CBDC future means submitting one's thoughts, privacy and freedom to the thought and violence of a few subjects who will have an almost divine power over our lives.

Back to sea shells?


The history of money is one of progressive centralization, violent monopolies and increasingly evident estrangement between the creators of money and the users.

During prehistoric times each tribe had the power to produce its own currency (shell necklaces). This made each tribe autonomous and not subject to the power of others. Between 1200 and 1500, a glorious period in Italian history, each city-state produced its own currency: Amalfi, Venice, Genoa, Florence. The direct control of the currency was probably one of the causes of their prosperity.

Today, our currencies are even more distant from us. In Europe, the Euro is managed by a Central Bank that responds solely to its own rules, with obscure monetary policies often subject to political interference that radically impact the entire continent.

Fortunately, for the first time in human history, we have the opportunity to separate ourselves from the violent monopoly of the state and central banks, which impose the use of a currency that is debt, to free us from the chains that today are called inflation and financial surveillance.

There is an alternative to the yoke of debt and future totalitarian surveillance of Central Bank Digital Currencies and it is called Bitcoin. A free, decentralized currency, not controllable by anyone but verifiable by anyone.

A currency linked to objective reality through computational work and the laws of physics (thermodynamics). A currency that cannot be artificially devalued by introducing additional units into the system. A currency that ontologically separates the individual from the State, through a peer-to-peer monetary system that does not require any intermediary, either for production or for its use.

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But above all, a currency that eliminates the transaction costs deriving from surveillance and state violence, which are increasingly evident and increasingly unsustainable. I am referring in particular to the numerous episodes of blocking of people's current accounts (and therefore their ability to survive) due to the nature of their transactions, their nationality or due to false positives by the automated surveillance and evaluation algorithms of banks.

Money is not evil and it is not the source of all evil. However, it could become so in the near future. It's up to us to choose which side we're on.

"Until and unless you discover that money is the root of all good, you ask for your own
destruction. When money ceases to be the tool by which men deal with one another, then men become the tools of men. Blood, whips and guns--or dollars Bitcoin. Take your choice--there is no other--and your time is running out."

Ayn Rand

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Il prossimo 17 e 18 luglio si terrà a Bruxelles un vertice dei capi di Stato e di governo della Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici (CELAC) e del


Un centinaio di attiviste/i dei Giovani Comunisti, Rifondazione, Pap e Unione Popolare hanno manifestato oggi davanti al Twiga, la concessione di Briatore e del


UNIONE POPOLARE: "Dal Twiga agli scavi di Pompei, dal Lago di Garda a Venezia, in tante località turistiche per un salario minimo di 10€ contro il lavoro pov


Non Invalsi più


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chiamare il verde pedonale a #Roma, e ricevere in cambio inutili cinguettii elettronici


Ho verificato, cronometro alla mano, che il pulsante di chiamata pedonale ai semafori romani serve (quasi) solo a innescare il cicalino per gli ipovedenti, non a chiamare il verde. Poi ci sono casi (rari) dove lo scopo invece è quello, e il pulsante invece è il medesimo.
Mi piacerebbe che la funzione del pulsante fosse specificata: con il miraggio di attraversare prima inneschiamo solo indesiderato inquinamento acustico.


la bocca piccola dei secchioni della spazzatura di #Roma


Mi chiedo chi abbia progettato le bocche dei secchioni della spazzatura più piccole di un sacchetto medio. Con quale ratio?
Non mi sorprende che la gente lasci tutto in terra invece di dover lottare spingendo faticosamente, e vedo vecchietti che si fanno venire un infarto sotto al sole nel civico tentativo di riuscire a fare la differenziata.
Chi vuole sbarazzarsi abusivamente dei calcinacci tranquillamente alza il coperchio.


PRIVACYDAILY


N. 135/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: Immaginate che un team di scienziati abbia sviluppato un modello di apprendimento automatico in grado di prevedere se un paziente ha un cancro dalle immagini della scansione polmonare. Vogliono condividere questo modello con gli ospedali di tutto il mondo in modo che i medici possano iniziare a usarlo... Continue reading →


Taiwan Files – Elezioni 2024 e #MeToo, Usa-Cina, Paraguay, armi e studenti, diplomazia e chip


Taiwan Files – Elezioni 2024 e #MeToo, Usa-Cina, Paraguay, armi e studenti, diplomazia e chip 8276375
Estate taiwanese all'insegna della lunga corsa verso le presidenziali. Il terzo incomodo Ko Wen-je davanti al Guomindang, che ha dubbi su Hou Yu-ih. L'onda #MeToo colpisce il Dpp. La visita del presidente del Paraguay anticipa i prossimi sviluppi. Pechino e Washington tornano a parlarsi ma continuano a muoversi sullo Stretto. Novità sulle relazioni intrastretto, diplomazia, semiconduttori e ritardi in Arizona per Tsmc. E tanto altro. La rassegna settimanale di Lorenzo Lamperti con notizie e analisi da Taipei (e dintorni)

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Domani parteciperò a un presidio davanti al Twiga nell'ambito della giornata nazionale di mobilitazione nelle località turistiche di Unione Popolare per la ra


#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta l’Istituto Tecnico Agrario “Solimene” di Lavello, in provincia di Potenza!

Costruita nel 1959, è la prima scuola secondaria di II grado del territorio ad aver dato ai ragazzi l’opportunità di studiare ne…



È stato raggiunto oggi presso l’ARAN l’accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Comparto Istruzione, Università e Ricerca 2019/21.


MESsaggio dal capitale: “Tutto mio” | La Città Futura

"Gli Stati in crisi e che vi ricorrono, infatti, vengono sottoposti a vincoli finanziari pesanti e i pochi poteri residui in fatto di politica economica che le regole di Maastricht ancora consentono verrebbero espropriati dal capitale finanziario, il quale non solo imprimerebbe una nuova pressione ai diritti sociali ma impedirebbe anche di rispondere adeguatamente alla recessione che ormai interessa quasi tutta l’eurozona."

lacittafutura.it/editoriali/me…



L’Iran rispetti la libertà di opinione


In Italia la libertà di opinione è un diritto costituzionale. Con il presidente della commissione Politiche europee Giulio Terzi di Sant’Agata, ieri ho invitato la presidente del Consiglio nazionale per la resistenza iraniana in Fondazione Luigi Einaudi p

In Italia la libertà di opinione è un diritto costituzionale. Con il presidente della commissione Politiche europee Giulio Terzi di Sant’Agata, ieri ho invitato la presidente del Consiglio nazionale per la resistenza iraniana in Fondazione Luigi Einaudi per esprimere le proprie. A moderare l’incontro è stato il direttore di Formiche.net, Giorgio Rutelli.

Maryam Rajavi ci ha illustrato il proprio manifesto politico e l’ha fatto in forma di decalogo: suffragio universale, pluralismo, libertà di stampa, parità tra i sessi, separazione netta tra Stato e Chiesa, rispetto dei diritti umani, riconoscimento della proprietà privata, abolizione della pena di morte… I capisaldi dello Stato liberale di diritto sbandierati nella casa dei liberali italiani. Che Teheran ne abbia fatto un caso tanto da convocare l’ambasciatore italiano è una circostanza emblematica. Direi rivelatrice. Rivela il grado di fanatismo e di illiberalismo del regime iraniano. Ogni liberale dovrebbe sentirsi offeso.

Accogliendo Maryam Rajavi, ieri ho chiarito quale fosse la posizione della Fondazione: “Il nostro approccio è laico per definizione, noi non parteggiamo per nessuna delle tante organizzazioni della dissidenza iraniana. Noi stiamo dalla parte del popolo iraniano e crediamo che il conflitto tra gli oppositori del regime, veri o presunti che siano, rappresenti il miglior favore che si possa fare alla teocrazia di Teheran”. Il conflitto, in effetti, c’è. Ed è un conflitto violento. In molti non credono alla conversione democratica dei mujahidin della signora Rajavi, in molti ne ricordano il fanatismo e le violenze ai tempi di Komeini e dopo. Ogni dubbio è legittimo. Resta il fatto che quando la Fondazione Luigi Einaudi ha ospitato i rappresentanti di altre organizzazioni non abbiamo avuto reazioni. Ieri la reazione di Teheran è stata esorbitante. Quanto all’accusa di “terrorismo”, è il modo con cui tutte le autocrazie e tutti gli Stati invasori liquidano il dissenso. Capitò anche al nostro Giuseppe Mazzini.

Con spirito einaudiano, non facciamo processi alle intenzioni. Crediamo nel valore della parola, e le parole spese da Maryam Rajavi sono tutte condivisibili. Sono talmente condivisibili che 307 parlamentari italiani hanno firmato il suo appello per un Iran libero e democratico. Delle due, dunque, l’una: la Rajavi è il Diavolo e ci sta ingannando tutti, oppure il Diavolo sta ispirando gli animi di quanti oggi contestano i mujahidin. Una cosa, invece, è certa. Il conflitto tra le organizzazioni del dissenso, conflitto di cui è responsabile anche l’organizzazione della signora Rajavi, fa il gioco non del popolo, ma del regime iraniano.

Formiche

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Ucraina e Indo Pacifico. Le scelte giuste della Nato secondo Calovini


Ucraina e indopacifico: sono questi i due macro temi che scaturiscono al termine del vertice Nato di Vilnius e che testimoniano come la politica internazionale a quelle latitudini sia di primaria rilevanza per le future strategie dell’alleanza. Al vertice

Ucraina e indopacifico: sono questi i due macro temi che scaturiscono al termine del vertice Nato di Vilnius e che testimoniano come la politica internazionale a quelle latitudini sia di primaria rilevanza per le future strategie dell’alleanza.

Al vertice di Vilnius è passata la linea prudente, fortemente voluta da Washington, circa l’ingresso di Kiev nell’alleanza. Significa che, al di là della delusione espressa da Volodymyr Zelensky, l’impostazione degli Stati Uniti è certamente quella che presenta il maggior equilibrio in termini di peso specifico. Il motivo? L’adesione in questo preciso momento dell’Ucraina nella Nato sarebbe stata letta come un vero e proprio azzardo in un frangente estremamente delicato che invece è meritevole di decisioni ragionate e non dettate dalla fretta.

Il vertice dell’alleanza era fisiologicamente focalizzato sulla guerra in Ucraina che, da più di 500 giorni, ha rimesso in discussone ogni equilibrio geopolitico nel vecchio continente, con una serie di altri effetti a catena.

Kiev può comunque ritenersi soddisfatta, dal momento che incassa un dividendo preciso: il supporto alla causa ucraina di tutti i membri dell’alleanza è oggettivo e sincero. Per cui, al di là di qualche fisiologico distinguo, non vi è Governo occidentale che non aiuti Kiev in modo concreto sia sotto l’aspetto politico che sotto l’aspetto militare. Lo dimostra il modus con cui le richieste del Presidente Zelensky sono state esaudite.

In linea generale a Vilnius si è verificato un cambiamento sostanziale rispetto al passato, confermato da tre elementi che meritano di essere evidenziati in questo bilancio post vertice. In primo luogo, seguendo la traccia già impressa a Madrid, al centro del vertice è stata posta la politica internazionale, come da anni non accadeva. Lontani i tempi in cui autorevoli presidenti definivano l’alleanza “obsoleta” (Donald Trump 2017) o “cerebralmente morta” (Emmanuel Macron 2019). Di certo avremmo preferito non dover testare la reazione dell’alleanza dinanzi all’invasione russa ma la compattezza dimostrata è stata notevole e la necessità di un’alleanza militare efficiente e preparata di cui far parte è sotto gli occhi di tutti.

Inoltre l’ambizione di un’Europa potenza militare autonoma sembra aver mostrato le proprie fragilità di fronte alla dura realtà della guerra ed è destinata (per ora?) a rimanere tale. L’Europa – e l’Italia – non possono prescindere dall’altra sponda dell’Atlantico per la propria sicurezza.

In secondo luogo, oltre alla presenza della Svezia prossima all’ingresso nella Nato, al pari della Finlandia, a Vilnius sono stati presenti altri paesi alleati: Australia, Nuova Zelanda, Giappone e Corea del Sud. Si tratta di un’interessante novità che offre la risposta geopolitica alle nuove sfide che da quelle latitudini si stanno manifestando. L’indo Pacifico è uno scenario di politica internazionale di primo piano che non può essere più tenuto in disparte e che, invece, merita una sempre maggiore attenzione da parte della Nato e dell’occidente.

E’inoltre un dovere programmatico e politico intensificare il dialogo con quei paesi che, come noi, osservano con attenzione, e forse un po’ preoccupazione, la crescita di Pechino non più come forza economica ma soprattutto come potenza militare e nucleare. L’Italia pur non potendo operare un ribilanciamento massiccio verso l’Indo-Pacifico e pur raccomandando che l’Alleanza mantenga un baricentro euro-atlantico (come dimostrato dalla guerra in Ucraina), riconosce che il mondo sta diventando sempre più a trazione asiatica

Infine il terzo elemento che attiene il peso specifico italiano: al di là delle singole e legittime opinioni, va riconosciuto al Governo Meloni di aver effettuato un altro passo significativo nell’ambito della politica internazionale e che ha portato il nostro paese ad essere al centro dello scenario come non avveniva da tempo. L’attivismo del Presidente del Consiglio

in ambito europeo e globale ha avuto come effetto primario quello di ridare autorevolezza all’Italia, smentendo con i fatti chi adombrava lo spettro di un esecutivo inesperto o inaffidabile nelle relazioni internazionali. Non solo la netta vicinanza di Roma a Kiev, ma anche la contingenza di un governo stabile e in grado di interloquire con alleati e altri partners internazionali: ciò aumenta la consapevolezza di una svolta vera per il nostro paese.

Diceva Churchill che non c’è nulla di sbagliato nel cambiamento se è nella giusta direzione. In questo caso credo che l’Alleanza atlantica abbia, con coraggio, fatto la scelta giusta.


formiche.net/2023/07/ucraina-i…



Al Consiglio supremo di Difesa, il governo fa il punto su Vilnius


Dall’Ucraina al Mediterraneo allargato, passando per il vertice Nato di Vilnius e lo stato di approntamento delle Forze armate italiane. Sono stati questi i temi al centro del Consiglio supremo di Difesa, presieduto al Quirinale dal Presidente della Repub

Dall’Ucraina al Mediterraneo allargato, passando per il vertice Nato di Vilnius e lo stato di approntamento delle Forze armate italiane. Sono stati questi i temi al centro del Consiglio supremo di Difesa, presieduto al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e che ha riunito oltre al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, anche i ministri degli Esteri, Antonio Tajani; della Difesa, Guido Crosetto; dell’Economia, Giancarlo Giorgetti; delle Imprese, Adolfo Urso; insieme al capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. In particolare, il presidente Meloni ha illustrato gli esiti del summit atlantico, e soprattutto ha presentato l’iniziativa del governo italiano nel corso dell’incontro lituano nel richiamare l’attenzione dell’Alleanza verso il fianco sud. A margine del Consiglio, inoltre, il presidente Mattarella e il premier Meloni hanno avuto un colloquio di circa un’ora, durante il quale il presidente del Consiglio ha presentato i dossier attualmente in agenda per il governo.

Mediterraneo, cono di interesse della Nato

Come si legge nella nota rilasciata dal Quirinale, “senza il consolidamento politico, sociale ed economico” del continente africano “non è infatti possibile garantire la sicurezza dei Paesi membri dell’Unione europea, che a loro volta sono parte fondamentale dell’Alleanza atlantica”. Da Consiglio è emersa ulteriormente la condizione del Mediterraneo allargato quale oggetto di “speciale attenzione”, in considerazione della sua rilevanza strategica e del suo potenziale quale crocevia di instabilità capace di interessare diverse regioni contemporaneamente. Nel corso del vertice a Vilnius, del resto, la premier aveva definito proprio le acque del Mare nostrum come un “cono di interesse” per la Nato del prossimo futuro.

Presenza internazionale

Tra i temi discussi anche le diverse aree di crisi nelle quali l’Italia è presente con le sue Forze armate. Dallo scoppio della guerra in Ucraina, i militari italiani sono presenti in un arco che parte dai Paesi baltici per arrivare fino al Sahel, passando per i Balcani e il Medio Oriente. Un’area la cui estensione è, per il Paese, seconda solo a quella dell’ultima Guerra mondiale. Uno sforzo non secondario, che assicura la posizione del Paese nel mutato scenario globale, sempre più complesso e fragilizzato dall’aggressione Russa. A riguardo, il Consiglio di Difesa ha ribadito ulteriormente il sostegno a Kiev, basato sull’aderenza italiana ai valori della libertà, dell’integrità territoriale e l’indipendenza degli Stati, “valori fondanti dell’Unione europea e condizioni essenziali per l’ordine internazionale e la convivenza pacifica dei popoli”.

Lo strumento militare

Questo impegno avrà bisogno di uno strumento militare efficiente e moderno. Per questo il Consiglio ha approfondito il tema della necessità di dotarsi di una politica industriale nazionale per il settore della Difesa, al fine di “assicurare adeguata prontezza e capacità” alle Forze armate, assicurandogli “livelli di efficienza e capacità d’impiego adeguati e sostenibili nel tempo”. Il ministro Crosetto ha illustrato i principi che guideranno la riorganizzazione del dicastero, con finanziamenti adeguati. L’obiettivo è rendere l’organizzazione, in linea con i requisiti Nato, sempre più interforze, capace di “operare su tutti i domini, compresi i nuovi ambiti, quali lo spazio esterno, quello cognitivo e quello subacqueo”.


formiche.net/2023/07/al-consig…



La Thailandia non ha ancora un primo ministro: Pita ha bisogno di 50 voti


La Thailandia non ha ancora un primo ministro: Pita ha bisogno di 50 voti Thailandia
Come previsto, il leader del Move Forward Pita Limjaroenrat non è riuscito a ottenere abbastanza voti dai senatori per essere nominato primo ministro. Per la Thailandia inizia una fase di grande incertezza politica.

L'articolo La Thailandia non ha ancora un primo ministro: Pita ha bisogno di 50 voti proviene da China Files.



“Il pollice all’insù non è consenso”


L’ emoji del pollice in su è entrata così tanto nella nostra comunicazione virtuale che digitarla, ormai, rappresenta un vero e proprio vincolo? Ne scrivo oggi su La Svolta. Qui il testo completo lasvolta.it/8652/il-pollice-al…


guidoscorza.it/il-pollice-alli…



Etiopia, la repressione continua – Padre Sereqebirhan Weldesamuel, detenuto ad Addis Abeba


Abba Sereqebirhan Weldesamuel, un eminente padre religioso tigrino detenuto ad Addis Abeba mentre atterrava mercoledì all’aeroporto internazionale di Bole, Etiopia. Abba Sereqebirhan Weldesamuel ha detto di essere stato bloccato per la prima volta dai fun

Abba Sereqebirhan Weldesamuel, un eminente padre religioso tigrino detenuto ad Addis Abeba mentre atterrava mercoledì all’aeroporto internazionale di Bole, Etiopia.


Abba Sereqebirhan Weldesamuel ha detto di essere stato bloccato per la prima volta dai funzionari della sicurezza all’aeroporto senza alcuna spiegazione e motivazione per la sua detenzione.

Giovedì 13 luglio 2023 in una conversazione telefonica con Tigrai TV, Aba Serqebirhan ha dichiarato che gli è stato detto che “non gli è permesso viaggiare nel Tigrai”

Ha aggiunto:

“Non capisco il motivo per cui non ci è permesso viaggiare nel Tigrai. L’accordo di pace è già firmato. Abbiamo bisogno di incontrare la nostra famiglia, la nostra gente.”


Padre Serqebirhan Weldesamuel è un padre religioso tigrino famoso per il suo ripetuto appello a fermare le atrocità commesse contro il popolo tigrino durante la guerra di 2 anni in Tigray.

Continua così la repressione subdola di stampo politico verso tutti gli etiopi di etnia tigrina, nonostante siano passati più di 8 mesi dalla firma dell’accordo di Pretoria sulla cessazione ostilità: punti alquanto disattesi visto i continuati abusi.


tommasin.org/blog/2023-07-14/e…



„Pay or Okay“ on tech news site heise.de illegal, decides German DPA


"Pay or Okay" sul sito di notizie tecnologiche heise.de è illegale, decide la DPA tedesca L'Autorità per la protezione dei dati personali della Bassa Sassonia (LfD) ha deciso che la soluzione "Pay or Okay" utilizzata da heise.de è illegale The logo of heise.de and the title


noyb.eu/en/pay-or-okay-tech-ne…




“AI+: Generative AI for Business. Una nuova intelligenza artificiale per il business”


Oggi al The Dome Campus della Luiss abbiamo discusso di AI+: Generative AI for Business. Una nuova intelligenza artificiale per il business con Barbara Carfagna


guidoscorza.it/ai-generative-a…



talium.co/doc/avgWmb/s/

Poliverso & Poliversity reshared this.



Dal 17 al 31 luglio 2023 sarà possibile presentare l’istanza di partecipazione alle procedure per l’attribuzione dei contratti di docenza a tempo determinato.


Alla Presentazione del Rapporto nazionale “Le prove Invalsi 2023” il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è intervenuto su diverse tematiche riguardanti il sistema scolastico.

Qui il discorso <img src="assets/img/emoji/25b6.



racconti distopici




Recensione Cielo di Piia Leino - Leggere distopico

@libri@feddit.it

"Helsinki, 2058. Dopo una violenta guerra civile, la società è crollata e il movimento sovranista Luce ha preso il potere sull’ex capitale della Finlandia. I dissidenti politici sono fuggiti al nord, mentre ai cittadini leali Luce ha donato Cielo, una realtà virtuale dove tutto è meraviglioso e colorato."

Continua su Leggere distopico

@libri@poliverso.org

#libri #mastolibri #libripendolari #unlibroalgiorno #libriSegreti

leggeredistopico.com/2023/07/1…




#38 / Geopolitica dei dati e coincidenze


Stati Uniti e Unione Europea hanno fatto pace / BRITcoin sarà uno strumento di controllo dell’immigrazione? / Facebook era un progetto del Pentagono? / Meme e citazione del giorno.

Stati Uniti e Unione Europea hanno fatto pace


La notizia della settimana è che la Commissione Europea ha adottato una decisione di adeguatezza per il nuovo accordo internazionale per il trasferimento di dati verso gli Stati Uniti: lo EU-US Data Privacy Framework, che ha sostituito il Privacy Shield.

Dice la Commissione che ora le aziende europee potranno esportare dati verso gli Stati Uniti, come facevano fino al 2020, senza doversi preoccupare di adottare particolari misure di sicurezza per la salvaguardia dei nostri interessi.

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Il motivo di questo rinnovato amore dopo anni di guerra fredda sui dati — di cui anche chatGPT fu vittima recente — è che gli Stati Uniti avrebbero previsto delle misure di salvaguardia per i diritti dei cittadini europei, inclusa la limitazione dell’accesso ai nostri dati da parte dell’intelligence statunitense.

Eh sì, perché nel 2020 abbiamo deciso che esportare dati verso gli Stati Uniti era illegale proprio a causa di una sentenza della Corte di Giustizia Europea che dopo una causa lunga quasi 10 anni decise che le attività di sorveglianza di massa dell’intelligence statunitense erano troppo pervasive e penetranti per poter anche solo sperare di proteggere i diritti e interessi dei cittadini europei.

Abbiamo passato gli ultimi 3 anni a fare terrorismo psicologico alle aziende, con tanto di sanzioni del Garante Privacy, ma si scherzava: col nuovo pezzo di carta magico firmato da Biden e dalla Von der Leyen ora siamo tutti di nuovo al sicuro e i nostri dati potranno liberamente transitare verso i nostri padr… ehm — alleati: gli Stati Uniti.

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BRITcoin sarà uno strumento di controllo dell’immigrazione?


Britcoin, il nome con cui è conosciuto amichevolmente il progetto inglese di CBDC (Central Bank Digital Currency) — da non confondersi con Bitcoin — potrebbe essere collegato a un sistema di age check e nationality check automatizzati1.

In altre parole, questa nuova versione della Sterlina potrebbe essere programmabile in modo tale da bloccare l’acquisto di prodotti vietati ai minori di 18 anni o magari applicare condizioni di utilizzo diverse in base alla nazionalità. Magari potrebbero essere previsti limiti temporali per l’uso della CBDC nazionale da parte dei turisti o di tutti coloro che per qualche motivo si trovano in UK senza avere la cittadinanza.

La programmabilità è una caratteristica funzionale di molti progetti di CBDC, e la Bank of Englad non ha mai fatto mistero della volontà di approfondire proprio questo aspetto. I soldi del futuro potrebbero diventare un’importante arma geopolitica, ancora più di adesso.

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Facebook era un progetto del Pentagono?


Noi ci fidiamo degli Stati Uniti perché sono nostri grandi amiconi, ma non dimentichiamo che hanno da sempre avuto il pallino della sorveglianza di massa.

Parliamo ad esempio di un peculiare progetto finanziato nel 2003 dalla US Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), che aveva lo scopo di creare una piattaforma pubblica per la raccolta massiva di dati personali utili ad allenare algoritmi di intelligenza artificiale.

Il progetto si chiamava “LifeLog” e l’idea era molto semplice: creare uno strumento — una sorta di diario elettronico — che permettesse alle persone di registrare digitalmente la loro vita: spostamenti, conversazioni, letture, relazioni, acquisti e molto altro.

"LifeLog will be able … to infer the user’s routines, habits and relationships with other people, organizations, places, and objects," the pamphlet explained, "and to exploit these patterns to ease its task."2


Inspiegabilmente DARPA chiuse però i rubinetti al progetto LifeLog poco meno di un anno dopo la sua nascita, precisamente a febbraio 2004…

Per una assoluta coincidenza, proprio in quegli stessi giorni veniva fondato Facebook.

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Stasera webinar su privacy, sicurezza e hard-wallet


Se possiedi un Ledger o un altro hard wallet potrebbe interessarti il webinar di stasera organizzato da Etherevolution, in cui si parlerà di privacy, sicurezza e hard wallet.

Spiegheranno come evitare rischi, le caratteristiche ottimali, le vulnerabilità e l'importanza di agire responsabilmente ed evitare scorciatoie quando si tratta della sicurezza dei propri fondi.

Parteciperò anch’io, anche se solo come ospite.

Per chi volesse iscriversi: questo è il link.

Meme del giorno


231911


Citazione del giorno

“In the West, we have been withdrawing from our tradition-, religion- and even nation-centred cultures, partly to decrease the danger of group conflict. But we are increasingly falling prey to the desperation of meaninglessness, and that is no improvement at all.”

Jordan B. Peterson

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1

telegraph.co.uk/business/2023/…

2

vice.com/en/article/vbqdb8/15-…




Ricordiamo chi ha inventato lo Zero

@Zeroverso

मुक्त ज्ञानकोश विकिपीडिया से
शून्य
Estela C de Tres Zapotes.jpg
ईपीआई-ओल्मेक स्क्रिप्ट।
शून्य (०) एक अंक है जो संख्याओं के निरूपण के लिये प्रयुक्त आजकी सभी स्थानीय मान पद्धतियों का अपरिहार्य प्रतीक है। इसके अलावा यह एक संख्या भी है। दोनों रूपों में गणित में इसकी अत्यन्त महत्वपूर्ण भूमिका है। पूर्णांकों तथा वास्तविक संख्याओं के लिये यह योग का तत्समक अवयव है।

ग्वालियर दुर्ग में स्थित एक छोटे से मन्दिर की दीवार पर शून्य (०) उकेरा गया है जो शून्य के लेखन का दूसरा सबसे पुराना ज्ञात उदाहरण है। यह शून्य आज से लगभग १५०० वर्ष पहले उकेरा गया था।[1]

informapirata reshared this.



Ma il famoso messaggio di prova di #ITAlert era previsto che lo ricevessero tutti?
Perché in ufficio c'è stato un trillo in tutti i cellulari tranne il mio 😑


“È l’ora dell’educazione finanziaria!”: questo è lo slogan della sesta edizione del Mese dell’educazione finanziaria, la manifestazione promossa in tutta Italia dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanz…


Come uccidere una rete decentralizzata (come il Fediverso)

di Ploum il 2023-06-23

In questo articolo molto interessante, Lionel Dricot ricostruisce la strategia dei #Gafam che sta dietro all'operazione Threads di Meta.

Un grosso grazie all'autore.

Buona lettura

L'anno è il 2023. L'intera Internet è sotto il controllo dell'impero GAFAM. Tutto? Beh, non del tutto. Perché alcuni piccoli villaggi stanno resistendo all'oppressione. E alcuni di questi villaggi hanno iniziato ad aggregarsi, formando il "Fediverso".
Con i dibattiti su Twitter e Reddit, il Fediverso ha iniziato a guadagnare fama e attenzione. La gente ha iniziato a usarlo davvero. L'impero ha cominciato ad accorgersene.

Capitalisti contro la concorrenza

Come ha detto Peter Thiel, uno dei principali investitori di Facebook: "La concorrenza è per i perdenti". Già, questi pseudo "il mercato ha sempre ragione" non vogliono un mercato quando ci sono dentro. Vogliono un monopolio. Fin dalla sua nascita, Facebook è stato molto attento a uccidere ogni concorrenza. Il modo più semplice per farlo è stato quello di acquistare le aziende che un giorno avrebbero potuto diventare dei concorrenti. Instagram e WhatsApp, per citarne alcune, sono state acquistate solo perché il loro prodotto attirava utenti e poteva gettare un'ombra su Facebook.
Ma il Fediverso non può essere comprato. Il Fediverso è un gruppo informale di server che discutono attraverso un protocollo (ActivityPub). Questi server possono anche eseguire software diversi (Mastodon è il più famoso, ma ci possono essere anche Pleroma, Pixelfed, Peertube, WriteFreely, Lemmy e molti altri).
Non si può comprare una rete decentralizzata!
Ma c'è un altro modo: renderla irrilevante. Questo è esattamente ciò che Google ha fatto con XMPP.


Come Google è entrato a far parte della federazione XMPP


Alla fine del XX secolo, i programmi di messaggeria istantanea (IM) erano di gran moda. Uno dei primi di grande successo fu ICQ, seguito rapidamente da MSN messenger. MSN Messenger era il Tiktok dell'epoca: un mondo in cui gli adolescenti potevano trascorrere ore e giorni senza adulti.
Poiché MSN faceva parte di Microsoft, Google ha voluto fargli concorrenza e nel 2005 ha presentato Google Talk, includendolo nell'interfaccia di Gmail. Ricordiamo che all'epoca non esistevano smartphone e pochissime applicazioni web. Le applicazioni dovevano essere installate sul computer e l'interfaccia web di Gmail era innovativa. MSN a un certo punto è stato persino fornito in bundle con Microsoft Windows ed era davvero difficile rimuoverlo. La creazione della chat di Google con l'interfaccia web di Gmail era un modo per essere ancora più vicini ai clienti rispetto a un software integrato nel sistema operativo.
Mentre Google e Microsoft lottavano per conquistare l'egemonia, gli appassionati di software libero cercavano di costruire una messaggistica istantanea decentralizzata. Come la posta elettronica, XMPP era un protocollo federato: più server potevano dialogare tra loro attraverso un protocollo e ogni utente si connetteva a un particolare server attraverso un client. Quell'utente poteva poi comunicare con qualsiasi utente su qualsiasi server utilizzando qualsiasi client. Questo è ancora il modo in cui ActivityPub e quindi il Fediverso funzionano.
Nel 2006, Google talk è diventato compatibile con XMPP. Google stava prendendo seriamente in considerazione XMPP. Nel 2008, mentre ero al lavoro, squillò il telefono. In linea, qualcuno mi disse: "Salve, siamo di Google e vogliamo assumerla". Ho fatto diverse telefonate e si è scoperto che mi avevano trovato attraverso la dev-list di XMPP.Stavano cercando degli amministratori di sistema per XMPP.
Quindi Google stava davvero adottando la federazione. Non era geniale? Significava che, improvvisamente, ogni singolo utente di Gmail diventava un utente XMPP. Questo non poteva che essere un bene per XMPP, giusto? Ero estasiato.


Come Google ha ucciso XMPP


Naturalmente, la realtà era un po' meno brillante. Innanzitutto, nonostante la collaborazione per lo sviluppo dello standard XMPP, Google stava realizzando una propria implementazione chiusa che nessuno poteva controllare. Si è scoperto che non sempre rispettavano il protocollo che stavano sviluppando. Non stavano implementando tutto. Questo ha costretto lo sviluppo di XMPP a rallentare, ad adattarsi. Nuove funzionalità interessanti non sono state implementate o non sono state utilizzate nei client XMPP perché non erano compatibili con Google Talk (gli avatar hanno impiegato moltissimo tempo per arrivare su XMPP). La federazione a volte si interrompeva: per ore o giorni non era possibile comunicare tra i server Google e i server XMPP regolari. La comunità XMPP fungeva da osservatrice e debugger dei server di Google, segnalando le irregolarità e i tempi di inattività (io l'ho fatto più volte, e questo è probabilmente il motivo dell'offerta di lavoro).
E poiché gli utenti di Google Talk erano molto più numerosi dei "veri utenti XMPP", c'era poco spazio per "non preoccuparsi degli utenti di Google Talk". I nuovi arrivati che scoprivano XMPP e non erano utenti di Google Talk avevano un'esperienza molto frustrante perché la maggior parte dei loro contatti erano utenti di Google Talk. Pensavano di poter comunicare facilmente con loro, ma in realtà si trattava di una versione degradata di ciò che avevano quando usavano Google Talk. Un tipico gruppo di utenti XMPP era composto principalmente da utenti di Google Talk e da alcuni geek.
Nel 2013, Google ha capito che la maggior parte delle interazioni XMPP avveniva comunque tra utenti di Google Talk. Non gli interessava rispettare un protocollo che non controllava al 100%. Quindi ha staccato la spina e ha annunciato che non sarebbe più stato federato. E ha iniziato una lunga ricerca per creare un servizio di messaggistica, a partire da Hangout (a cui sono seguiti Allo, Duo e poi ho perso il conto).
Come previsto, nessun utente di Google ha battuto ciglio. In effetti, nessuno di loro se n'è accorto. Nel peggiore dei casi, alcuni dei loro contatti sono diventati offline. Tutto qui. Ma per la federazione XMPP è stato come se la maggior parte degli utenti fosse improvvisamente scomparsa. Persino gli irriducibili fanatici di XMPP, come il vostro servitore, hanno dovuto creare account Google per mantenere i contatti con gli amici. Ricordate: per loro eravamo semplicemente offline. Era colpa nostra.
Sebbene XMPP esista ancora e sia una comunità molto attiva, non si è mai ripreso da questo colpo. Le aspettative troppo alte sull'adozione da parte di Google hanno portato a un'enorme delusione e a una silenziosa caduta nell'oblio. XMPP è diventato di nicchia. Così di nicchia che quando le chat di gruppo sono diventate di moda (Slack, Discord), la comunità del software libero le ha reinventate (Matrix) per competere mentre le chat di gruppo erano già possibili con XMPP. (Disclaimer: non ho mai studiato il protocollo Matrix, quindi non ho idea di come si comporti tecnicamente rispetto a XMPP. Credo semplicemente che risolva lo stesso problema e competa nello stesso spazio di XMPP).
XMPP sarebbe diverso oggi se Google non vi avesse mai aderito o non fosse mai stato considerato come parte di esso? Nessuno può dirlo. Ma sono convinto che sarebbe cresciuto più lentamente e, forse, in modo più sano. Che sarebbe più grande e più importante di oggi. Che sarebbe stata la piattaforma di comunicazione decentralizzata di default. Una cosa è certa: se Google non avesse aderito, XMPP non sarebbe peggiore di quello che è oggi.


Non è stata la prima volta: la strategia di Microsoft


Quello che Google ha fatto a XMPP non è una novità. Infatti, nel 1998, l'ingegnere Microsoft Vinod Vallopllil scrisse esplicitamente un testo intitolato "Blunting OSS attacks" in cui suggeriva di "differenziare (de-commoditize) i protocolli e le applicazioni [...]. Estendendo questi protocolli e sviluppandone di nuovi, possiamo impedire ai progetti OSS di entrare nel mercato".
Microsoft ha messo in pratica questa teoria con il rilascio di Windows 2000, che supportava il protocollo di sicurezza Kerberos. Ma il protocollo è stato esteso. Le specifiche di tali estensioni potevano essere scaricate liberamente, ma era necessario accettare una licenza che vietava di implementare tali estensioni. Non appena si cliccava su "OK", non si poteva lavorare su nessuna versione open source di Kerberos. L'obiettivo era esplicitamente quello di uccidere qualsiasi progetto di rete concorrente, come Samba.
Questo aneddoto è stato raccontato da Glyn Moody nel suo libro "Rebel Code" e dimostra che l'uccisione di progetti open source e decentralizzati è un obiettivo davvero consapevole. Non accade mai a caso e non è mai causato dalla sfortuna.
Microsoft ha utilizzato una tattica simile per assicurarsi il dominio nel mercato dell'office con Microsoft Office, utilizzando formati proprietari (un formato di file può essere visto come un protocollo per lo scambio di dati). Quando le alternative (OpenOffice e poi LibreOffice) sono diventate abbastanza brave ad aprire i formati doc/xls/ppt, Microsoft ha rilasciato un nuovo formato che ha definito "aperto e standardizzato". Il formato era, di proposito, molto complicato (20.000 pagine di specifiche!) e, soprattutto, sbagliato. Sì, sono stati introdotti alcuni bug nelle specifiche, il che significa che un software che implementa il formato OOXML completo si comporta in modo diverso da Microsoft Office.
Questi bug, insieme alle pressioni politiche, sono stati uno dei motivi che hanno spinto la città di Monaco a tornare indietro dalla migrazione verso Linux. Quindi sì, la strategia funziona bene. Oggi, docx, xlsx e pptx sono ancora la norma. Fonte: Ero presente, indirettamente pagato dalla città di Monaco per rfar sì che il rendering di LibreOffice OOXML fosse più simile a quello di Microsoft invece di seguire le specifiche.

AGGIORNAMENTO:
Questa tattica ha persino una pagina di Wikipedia


Meta e il Fediverso


Chi non conosce la storia è destinato a ripeterla. Il che è esattamente ciò che sta accadendo con Meta e il Fediverso.
Si dice che Meta diventerà "compatibile con Fediverso". Potrete seguire le persone su Instagram dal vostro account Mastodon.
Non so se queste voci abbiano un fondo di verità, se sia possibile che Meta prenda in considerazione l'idea. Ma una cosa mi ha insegnato la mia esperienza con XMPP e OOXML: se Meta si unisce al Fediverso, Meta sarà l'unico a vincere. In effetti, le reazioni mostrano che stanno già vincendo: il Fediverso è diviso tra il bloccare Meta o meno. Se ciò accadesse, significherebbe un mediverso a due livelli, frammentato e frustrante, con poca attrattiva per i nuovi arrivati.

AGGIORNAMENTO: Queste voci sono state confermate: almeno un amministratore di Mastodon, kev, di fosstodon.org, è stato contattato per partecipare a un incontro ufficioso con Meta. Ha avuto la migliore reazione possibile: ha rifiutato gentilmente e, soprattutto, ha pubblicato l'e-mail per essere trasparente con i suoi utenti. Grazie kev!
Mail di Meta a Kev, da Fosstodon, e risposta

So che tutti sogniamo di avere tutti i nostri amici e familiari sul Fediverso, in modo da evitare completamente le reti proprietarie. Ma il Fediverso non cerca il dominio del mercato o il profitto. Il Fediverso non cerca la crescita. Offre un luogo di libertà. Le persone che si uniscono al Fediverso sono quelle che cercano la libertà. Se le persone non sono pronte o non cercano la libertà, va bene. Hanno il diritto di rimanere su piattaforme proprietarie. Non dovremmo costringerle a entrare nel Fediverso. Non dovremmo cercare di includere il maggior numero di persone a tutti i costi. Dovremmo essere onesti e fare in modo che le persone si uniscano al Fediverso perché condividono alcuni dei valori che lo animano.
Competendo contro Meta nella cervellotica ideologia della crescita a tutti i costi, siamo certi di perdere. Loro sono i maestri di questo gioco. Stanno cercando di portare tutti nel loro campo, per far sì che le persone competano contro di loro usando le armi che vendono.
Il Fediverso può vincere solo mantenendo la sua posizione, parlando di libertà, morale, etica, valori. Avviando discussioni aperte, non commerciali e non campate in aria. Riconoscendo che l'obiettivo non è vincere. Non è aderire. L'obiettivo è rimanere uno strumento. Uno strumento dedicato a offrire un luogo di libertà agli esseri umani connessi. Qualcosa che nessuna entità commerciale potrà mai offrire.

Testo originale: https://ploum.net/2023-06-23-how-to-kill-decentralised-networks.html
Distribuito con licenza Creative Commons BY-SA
Traduzione italiana: framapiaf.org/@nilocram
Illustrazione di David Revoy
Traduction en Français par Nicolas Vivant
Traducción Española de Matii
Deutsche Übersetzung von Janet und anderen

#Fediverso #Fediverse #Gafam #XMPP #Mastodon #SoftwareLibero
@Informa Pirata @Scuola - Gruppo Forum @Devol :fediverso: @maupao

in reply to nilocram

@andreabont prova a leggere qui, lo spiega meglio di quanto potrei far io

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A proposito delle bombe a grappolo e della realtà della #guerra. Siamo sotto propaganda fin dall'inizio, ma la guerra è e resta una cosa sbagliata e immorale, un fallimento. L'obiettivo, una volta esplosa, è fermarla il prima possibile. Stiamo invece assistendo a un'escalation #Ucraina #bombeagrappolo
altreconomia.it/in-ucraina-le-…



Rivoluzione Pixelfed: in arrivo un nuovo modo di accedere a Pixelfed in meno di 60 secondi, con il proprio account Mastodon.

@Che succede nel Fediverso?

#Pixelfed ha presentato una novità bellissima per tutto il #Fediverso, replicabile per tutti gli altri progetti!


Mastodon 🤝 Pixelfed

Sign-in in less than 60 seconds, with your Mastodon account.

Joining Pixelfed has never been easier!

Shipping very soon 🚀


in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

da un lato geniale, da un'altro pericola perchè accentra ancor più potere alle grandi istanze mastodon.
Ma in definitiva io sono per semplificare e secondo me i progetti minori dovrebbero approffittare dell'enorme popolarità di mastodon.


Feddit: come può un utente #Mastodon seguire una comunità #Lemmy? Quali sono le comunità italiane nate dopo l'esplosione della redditmigration? Quali sono quelle nate prima? Si può aprire un nuovo thread da Mastodon?

Tutte le risposte nel post linkato (qui leggibile su feddit)


Feddit: come seguire una comunità Lemmy da Mastodon? Quali sono le comunità italiane nate dopo l'esplosione della redditmigration? Quali quelle nate prima? Si può aprire un nuovo thread da Mastodon?

Un utente #Mastodon può seguire una comunità #Lemmy in 2 modi:
- cliccare sul nome utente di una comunità (per esempio @fediverso ) e seguirla
- scrivere il nome della comunità (possibilmente completo di @ ma non è sempre necessario) nella casella di ricerca di #Mastodon

#Mastoaiuto




Godflesh - Purge


Però per chi vuole c'è il sangue che scorre dentro i computer, quella sottile ansia mista a piacere che solo i Godflesh sanno dare. Un disco molto molto importante, ancora più utile in questi nostri tempi, che i Godflesh avevano già abbondantemente descritto. Un grandissimo ritorno per un disco che diventerà fondamentale in una discografia che non ha eguali.
@Musica Agorà iyezine.com/godflesh-purge

Casiraghi doesn't like this.

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