Usagi’s PDP-11 Supercomputer and Appeal for Floating Point Systems Info
With an exciting new year of retrocomputing ahead for [David Lovett] over at the Usagi Electric YouTube channel, recently some new hardware arrived at the farm. Specifically hardware from a company called Floating Point Systems (FPS), whose systems provide computing features to assist e.g. a minicomputer like [David]’s PDP-11/44 system with floating point operations. The goal here is to use a stack of 1980s-era FPS hardware to give the PDP-11/44 MIMD (multiple instructions, multiple data) computing features, which is a characteristic associated with supercomputers.
The FPS hardware is unfortunately both somewhat rare and not too much documentation, including schematics, has been found so far. This is where [David] would love some help from the community on finding more FPS hardware, documentation and any related information so that it can all be preserved.
FPS itself was acquired by Cray in 1991, before SGI took over Cray Research in 1996. As is usual with such acquisitions, a lot of older information tends to get lost, along with the hardware as it gets tossed out over the years by companies and others. So far [David] has acquired an FPS-100 array processor, an interface card for the PDP-11 and an FPS-3000, the latter of which appears to be a MIMD unit akin to the FPS-5000.
Without schematics, let alone significant documentation, it’s going to be an uphill battle to make it all work again, but with a bit of help from us retrocomputer enthusiasts, perhaps this might not be as impossible after all.
youtube.com/embed/ufOHzGh-jbs?…
La Slovacchia colpita da uno storico attacco informatico al catasto
Un attacco informatico su larga scala, partito da fuori i confini della Slovacchia, ha colpito il sistema informatico dell'Ufficio di geodesia, cartografia e catasto della Repubblica slovacca.
Il Ministero degli Interni ha confermato l'attacco dell'8 gennaio e ha annunciato la chiusura o l'operatività limitata dal 9 gennaio, mentre il Lollobrigida Slovacco Richard Takáč, accusa l'Ucraina.
Il governo sta politicizzando la vicenda perché, dopo lo stop ucraino alle forniture di gas russo, la Slovacchia ha concluso un accordo con la Russia
infosecurity-magazine.com/news… /
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Slovakia Hit by Historic Cyber-Attack on Land Registry
A large-scale cyber-attack has targeted the information system of Slovakia’s land registry, impacting the management of land and property recordsBeth Maundrill (Infosecurity Magazine)
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Dipendenza Dai Social Network: Un Allarme in Costante Crescita per la Salute Mentale
Oggi, molti iniziano la loro giornata sui social media, guardando brevi video su TikTok o Instagram, solo per ritrovarsi coinvolti in un flusso continuo di contenuti. Seppur brevi, questi video possono catturare l’attenzione per ore, creando un circolo vizioso difficile da spezzare.
Questo fenomeno ha alimentato una preoccupazione crescente: la dipendenza causa disturbi mentali, con effetti devastanti sulla nostra capacità di concentrarci e di pensare in modo critico. La continua esposizione a contenuti digitali superficiali sembra danneggiare la nostra abilità di sperimentare esperienze cognitive profonde.
La dipendenza da social media sembra compromettere la nostra capacità di impegnarci in attività cognitive complesse. L’uso incessante di piattaforme come Instagram e TikTok riduce la nostra capacità di concentrazione su compiti più lunghi, come la lettura o la risoluzione di problemi articolati. L’ansia e lo stress aumentano, alimentati dalla costante esposizione a notizie superficiali e dai confronti sociali imposti da queste piattaforme. La costante ricerca di approvazione tramite “mi piace” e commenti favorisce un comportamento compulsivo che rinforza l’interazione con questi ambienti, portando a un ciclo di gratificazione immediata.
Il concetto di “erosione cerebrale”, recentemente coniato dall’Università di Oxford, riflette l’impatto negativo che il consumo di contenuti digitali può avere sulla nostra salute mentale. Questo termine descrive come l’uso intensivo dei dispositivi digitali e dei social media porti a cambiamenti fisiologici nel cervello. Secondo il neurologo Ahmed Megahed, questi cambiamenti riguardano le aree cerebrali coinvolte nella ricompensa e nella motivazione. Ogni interazione con i social media stimola il rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore che induce piacere, creando una dipendenza simile a quella causata da sostanze come droghe o dal gioco d’azzardo.
Questi effetti neurologici si riflettono anche nella memoria e nella concentrazione, con un impatto negativo sulla nostra capacità di prestare attenzione per lunghi periodi. La crescente esposizione a contenuti rapidi e superficiali diminuisce la capacità di concentrarsi su compiti di lunga durata. Inoltre, l’abuso di questi contenuti digitali ha conseguenze anche sulla qualità del sonno, aggravando ulteriormente i tassi di ansia e depressione, specialmente tra i giovani. La dipendenza digitale, quindi, non solo altera la chimica cerebrale, ma contribuisce anche a una crescente sensazione di disagio psicologico.
L’erosione cerebrale non è una semplice diagnosi tecnica, ma piuttosto il risultato di un impegno costante con contenuti digitali che non stimolano il pensiero critico. Studi recenti suggeriscono che la dipendenza da contenuti veloci limita la nostra capacità di concentrazione e aumenta lo stress. Questo deterioramento cognitivo è un invito a riflettere sull’era digitale in cui viviamo, spingendoci a riconsiderare come interagiamo con la tecnologia. Il termine “erosione cerebrale” serve da monito: l’uso irregolare e eccessivo di dispositivi digitali può compromettere la nostra capacità di pensare profondamente e analiticamente.
Come possiamo proteggere la nostra mente da questi effetti negativi?
Il primo passo consiste nel prendere coscienza dei danni derivanti dall’uso eccessivo di contenuti superficiali. Tuttavia, è possibile invertire il processo adottando alcune strategie. Un’ “alimentazione mentale” sana, simile a quella fisica, è fondamentale: scegliere con attenzione i contenuti da consumare e filtrare gli account che non apportano valore.
Inoltre, trovare un equilibrio digitale, limitando il tempo trascorso davanti agli schermi e dedicando momenti alla lettura o alla scrittura, può aiutare a migliorare la qualità del pensiero. Infine, fissare orari di utilizzo controllato delle piattaforme social è una misura preventiva contro la dipendenza digitale, permettendo di preservare la salute mentale e cognitiva in un mondo sempre più tecnologico.
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Guerre di Rete - Italia, Musk e Ue: che partite si stanno giocando
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Poi tutti i guai di OpenAI. Baltico e cavi.
#GuerreDiRete è la newsletter curata da @Carola Frediani
guerredirete.substack.com/p/gu…
Banche Globali Pronte a Licenziamenti di Massa: L’IA Cambia le Regole del Gioco!
Secondo un’analisi di Bloomberg Intelligence, le banche globali potrebbero ridurre fino a 200.000 posti di lavoro nei prossimi tre-cinque anni, poiché l’intelligenza artificiale (IA) sostituisce compiti attualmente svolti da esseri umani.
Il rapporto, pubblicato il 9 gennaio 2025, indica che i dirigenti intervistati prevedono una riduzione media del personale del 3%. Le aree più a rischio includono back office, middle office e operazioni, con potenziali cambiamenti anche nel servizio clienti e nelle funzioni di conoscenza del cliente (KYC). Tomasz Noetzel, analista senior di Bloomberg Intelligence, ha dichiarato: “Qualsiasi lavoro che coinvolga compiti di routine e ripetitivi è a rischio. Tuttavia, l’IA non eliminerà completamente questi lavori, ma porterà a una trasformazione della forza lavoro”.
Tra i 93 intervistati, quasi il 25% prevede riduzioni del personale più significative, tra il 5% e il 10%. Le banche analizzate includono Citigroup, JPMorgan Chase e Goldman Sachs. Questi cambiamenti potrebbero aumentare la redditività del settore bancario, con un incremento dei profitti ante imposte fino al 17% entro il 2027, pari a un aumento di 180 miliardi di dollari, grazie all’aumento della produttività derivante dall’IA. L’80% degli intervistati si aspetta che l’IA generativa migliori la produttività e la capacità di generare entrate di almeno il 5% nei prossimi tre-cinque anni.
Dalla crisi finanziaria, le banche hanno modernizzato i loro sistemi IT per accelerare i processi e ridurre i costi, e ora stanno investendo in una nuova generazione di strumenti di intelligenza artificiale per aumentare ulteriormente la produttività. Un rapporto di Citigroup del giugno 2024 ha rilevato che l’IA potrebbe ridurre più posti di lavoro nel settore bancario rispetto ad altri settori, con circa il 54% dei ruoli bancari altamente automatizzabili.
Tuttavia, molte aziende sottolineano che questa trasformazione comporterà un cambiamento dei ruoli piuttosto che una completa sostituzione dei posti di lavoro. Teresa Heitsenrether, responsabile dell’IA presso JPMorgan, ha affermato a novembre che l’adozione dell’IA generativa finora ha mirato più a potenziare i ruoli esistenti piuttosto che a sostituirli. Il CEO di JPMorgan, Jamie Dimon, ha dichiarato nel 2023 che l’IA potrebbe migliorare significativamente la qualità della vita dei dipendenti, anche se potrebbe sostituire alcuni ruoli: “I vostri figli vivranno fino a 100 anni e non avranno il cancro; la tecnologia porterà tutto questo”, ha detto Dimon. “Potrebbero lavorare solo tre giorni e mezzo alla settimana”.
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Dopo tre anni l’Europa di David Sassoli non esiste più
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/01/dopo-tr…
“L’Europa è anche e soprattutto bisogno di un nuovo progetto di speranza che ci accomuni, che possa incarnare tutti i valori che ci uniscono, la nostra civiltà, che sia ovvio per tutti e quindi comunque ci
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Ecco la storia dell’U2 Dragon Lady. Il racconto di Vecchiarino
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Signore e signori oggi vi racconto la storia dell’U-2, che non è il gruppo musicale rock irlandese di Bono, che pure meriterebbe un lungo articolo, ma l’aereo spia progettato durante la Guerra Fredda dalla Lockheed, famoso per aver preso parte a diverse importanti vicende storiche. Ma partiamo dalla storia di questo velivolo. LA
Siamo in quel periodo dell'anno in cui a tanti tocca compilare l'#ISEE.
Volevo servirmi del portale dedicato per inserire la dichiarazione #precompilata, ma dopo aver messo dentro i dati relativi al nucleo familiare e poco altro, dal momento che INPS acquisisce in autonomia i dati relativi ai beni, ti viene proposta direttamente la pagina "Controlla e sottoscrivi".
In quest'ultima però mi viene presentato solo il pulsante Sottoscrivi. Non c'è, o non riesco a trovare, un modo per visualizzare in anteprima COSA stai firmando assumendotene la responsabilità.
Forse sbaglio io, non so. Da anni cerco di evitare CAF e simili, ma perché rendono questi servizi così ostili all'utente?
Fermiamo il “ddl sicurezza” e le politiche liberticide del governo Meloni
Arrivo a questa assemblea da Torino, dove ieri ci siamo svegliati con la notizia di una bomba carta esplosa davanti al Circolo Arci Banfo, in Barriera Milano, un quartiere in cui regolarmente dobbiamo vedere manifesti e ronde fasciste, con tanto di croci celtiche e slogan disgustosi.
Per cui è veramente indescrivibile la rabbia che proviamo tutte e tutti quando il governo viene a dirci che il problema sicurezza in questo paese sono le persone che manifestano (per il clima, per la Palestina, per i salari), che scioperano, i migranti ingiustamente reclusi che resistono alla violenza di Stato, i detenuti che chiedono condizioni dignitose, le persone che non stanno zitte, le persone razzializzate, le “zecche rosse”, come dice il ministro Salvini.
Ci dicono che il problema sicurezza di questo paese si risolve con norme come quelle che abbiamo citato oggi, perché non c’è solo il decreto sicurezza, ma tutta la costellazione di leggi gravissime, e se non ci fosse, o non ci sarà, il ddl sicurezza, cercheranno altre vie per lo stesso obbiettivo. Ci dicono che non servono codici identificativi per le forze dell’ordine, che ci vuole più forza, più mano libera. Che bisogna abolire il reato di tortura.
E invece il ddl sicurezza ovviamente non c’entra niente con la sicurezza, questo dovrebbe capire anche chi ha la fissa della sicurezza e si fa prendere dalla propaganda del governo, è tutto teso a garantire che non si disturbi il manovratore, a cancellare strumenti di protesta e di lotta. Strumenti che, non dimentichiamolo, sono garantiti dalla nostra costituzione antifascista.
La mobilitazione e le azioni che stanno uscendo da questa assemblea devono vedere la partecipazione e il supporto di ognuno di noi e delle organizzazioni che rappresentiamo. Le organizzazioni partitiche devono raccogliere la responsabilità che hanno. Chi milita in un partito, alcuni e alcune di voi qui le conosco, quindi so che ci siamo e che lo faremo, conosce la sfiducia che si incontra a volte, e congiunture come questa sono l’occasione per dire e dimostrare che i partiti e la militanza sono e devono essere uno strumento di democrazia, di reale rappresentanza delle persone e delle lotte. Da parte nostra, ci impegniamo nella mobilitazione in ogni livello in cui possiamo agire: nelle piazze, nelle istituzioni. Stiamo già lavorando a portare nei consigli le mozioni contro il ddl e le politiche repressive e sentiamo anche noi l’urgenza che è stata espressa qui per il ruolo che devono avere i sindaci delle città.
Si è parlato di comunicazione e anche noi crediamo che sia importante anche questo aspetto della mobilitazione, per allargare la rete e per portare sempre più persone in piazza e anche per raggiungere chi in piazza non viene e la sente sempre solo raccontare da tele Meloni. Sappiamo che partita si gioca sulla propaganda a reti e social unificati, e possiamo essere efficaci e scardinare anche questo aspetto. Ed è un lavoro che non serve solo in questa singola occasione di opposizione a un ddl, ma che è necessario per costruire un’alternativa per il paese e per il futuro.
E naturalmente ci vediamo in piazza, da Roma a Bruxelles, passando per i territori. Grazie.
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Arrivo a questa assemblea da Torino, dove ieri ci siamo svegliati con la notizia di una bomba carta esplosa davanti al Circolo Arci Banfo, in Barriera Milano, un quartiere in cui regolarmente dobbiamo vedere manifesti e ronde fasciste, con tanto di croci celtiche e slogan disgustosi.
Per cui è veramente indescrivibile la rabbia che proviamo tutte e tutti quando il governo viene a dirci che il problema sicurezza in questo paese sono le persone che manifestano (per il clima, per la Palestina, per i salari), che scioperano, i migranti ingiustamente reclusi che resistono alla violenza di Stato, i detenuti che chiedono condizioni dignitose, le persone che non stanno zitte, le persone razzializzate, le “zecche rosse”, come dice il ministro Salvini.
Ci dicono che il problema sicurezza di questo paese si risolve con norme come quelle che abbiamo citato oggi, perché non c’è solo il decreto sicurezza, ma tutta la costellazione di leggi gravissime, e se non ci fosse, o non ci sarà, il ddl sicurezza, cercheranno altre vie per lo stesso obbiettivo. Ci dicono che non servono codici identificativi per le forze dell’ordine, che ci vuole più forza, più mano libera. Che bisogna abolire il reato di tortura.
E invece il ddl sicurezza ovviamente non c’entra niente con la sicurezza, questo dovrebbe capire anche chi ha la fissa della sicurezza e si fa prendere dalla propaganda del governo, è tutto teso a garantire che non si disturbi il manovratore, a cancellare strumenti di protesta e di lotta. Strumenti che, non dimentichiamolo, sono garantiti dalla nostra costituzione antifascista.
La mobilitazione e le azioni che stanno uscendo da questa assemblea devono vedere la partecipazione e il supporto di ognuno di noi e delle organizzazioni che rappresentiamo. Le organizzazioni partitiche devono raccogliere la responsabilità che hanno. Chi milita in un partito, alcuni e alcune di voi qui le conosco, quindi so che ci siamo e che lo faremo, conosce la sfiducia che si incontra a volte, e congiunture come questa sono l’occasione per dire e dimostrare che i partiti e la militanza sono e devono essere uno strumento di democrazia, di reale rappresentanza delle persone e delle lotte. Da parte nostra, ci impegniamo nella mobilitazione in ogni livello in cui possiamo agire: nelle piazze, nelle istituzioni. Stiamo già lavorando a portare nei consigli le mozioni contro il ddl e le politiche repressive e sentiamo anche noi l’urgenza che è stata espressa qui per il ruolo che devono avere i sindaci delle città. Si è parlato di comunicazione e anche noi crediamo che sia importante anche questo aspetto della mobilitazione, per allargare la rete e per portare sempre più persone in piazza e anche per raggiungere chi in piazza non viene e la sente sempre solo raccontare da tele Meloni. Sappiamo che partita si gioca sulla propaganda a reti e social unificati, e possiamo essere efficaci e scardinare anche questo aspetto. Ed è un lavoro che non serve solo in questa singola occasione di opposizione a un ddl, ma che è necessario per costruire un’alternativa per il paese e per il futuro.
E naturalmente ci vediamo in piazza, da Roma a Bruxelles, passando per i territori. Grazie.
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Che cos’è il corridoio di Lobito e perché è strategico
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nel 1902, i coloni portoghesi nell’odierna Angola e quelli britannici nella vicina Rhodesia del Nord (l’attuale Zambia) iniziarono la costruzione della ferrovia del Benguela. Una linea di 1.600 chilometri che collegava il porto angolano di Lobito, sull’oceano Atlantico, allo Zambia, passando per le regioni
Negli Usa si discute su come difendere le basi aeree. E l’Hudson Institute ha qualche consiglio
@Notizie dall'Italia e dal mondo
I vertici del Pentagono stanno lavorando all’implementazione di nuove strategie per la difesa delle basi aeree a livello globale. L’obiettivo è superare la dipendenza storica dall’Esercito per la protezione delle installazioni, puntando invece su un approccio collaborativo che coinvolga
Ecco una descrizione dell'immagine:
L'immagine in bianco e nero mostra un gruppo di uomini a torso nudo seduti, apparentemente in una sorta di carro o trasporto. Tenendo ciascuno una lunga asta o lancia, sembrano concentrati e in attesa. Sullo sfondo si intravedono edifici semplici e un cielo nuvoloso. Un uomo vestito in abiti più chiari è parzialmente visibile in primo piano, suggerendo una possibile figura di autorità o supervisore.
Fornito da @altbot, generato utilizzando Gemini
“Senza vita non c’è libertà”. Intervista con Azar Nafisi
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/01/senza-v…
A pochi giorni dalla liberazione della nostra Cecilia Sala dal terribile carcere di Evin, Azar Nafisi, l’autrice di “Leggere Lolita a Teheran”, bestseller mondiale da cui, di recente, è stato tratto il film
Iran. Solo nel 2024 sono state giustiziate 31 donne
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/01/iran-so…
Continuano le denunce del Movimento Donna Vita e Libertà sulle condizioni delle donne in Iran. Ancora una volta il Movimento dimostra quanto il regime sia assetato di sangue e richiede che l’attenzione internazionale da
Cosa ci fanno le navi da sbarco nel Sud della Cina?
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Negli ultimi mesi gli analisti della difesa hanno registrato una dinamica particolare nei cantieri navali della cittadina di Guangzhou, nella Cina meridionale: l’accumularsi di numerose chiatte equipaggiate con ponti stradali estremamente lunghi. Secondo diverse fonti, queste chiatte sarebbero destinate a operazioni di sbarco anfibio, offrendo
Trump è stato condannato perché ha pagato in nero una prostituta
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/01/trump-e…
Trump è stato condannato perché ha pagato in nero una prostituta. Uno che ha incitato il clamoroso assalto a Capitol Hill, cade per una fattura taroccata emessa per coprire la sua
La vita e il negoziare
@Politica interna, europea e internazionale
L'articolo La vita e il negoziare proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Etiopia, la pace è altrove
L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo
La guerra biennale in Etiopia si è ufficialmente conclusa all’inizio del 2023. Ma continuano i combattimenti e gli sfollamenti, e la repressione contro la società civile sta aumentando drasticamente. Da Addis Abeba e Mekelle di Andrzej Rybak (testo e foto) La
E' sempre difficile riuscire ad orientarsi in questi conflitti. Stupri, massacri su base prevalentemente etnica, tutti contro tutti, un macello nel senso letterale del termine. Il fatto chiaro però è che muoiono tantissime persone e dalla nostra parte del mondo quasi nessuno ne parla. Il presidente Abiy Ahmed Ali ha ricevuto anche il premio Nobel per la pace ... (https://it.wikipedia.org/wiki/Abiy_Ahmed_Ali).
@informapirata@poliverso.org @nagaye@sociale.network @news@feddit.it
@mario @informapirata @news
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@mario @informapirata @news
Qui un link d'archivio che riassume alcune testimonianze, evidenze sul genocidio in Tigray: la comunità internazionale ha chiuso orecchi, occhi e bocca e la diaspora come il popolo tigrino, dopo +4 anni sta ancora piangendo ed aspettando giustizia nonostante un accordo di "cessazione ostilità" firmato il nov2022
tommasin.org/?s=genocidio
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Personalmente ho scritto e cercato di aggiornare in Italia per 4 anni, lo sto ancora facendo dalla mia posizione di signor nessuno. Inseme ad un collettivo abbiamo pure cercato di scomodare il min. degli esteri italiano per interfacciarsi con la diaspora: naturalmente 0 risposte (2 anni fa)
Presentato appello contro il diniego di fornitura farmaco per una donna toscana
È stato presentato appello e l’udienza si svolgerà il 29 gennaio
Filomena Gallo commenta: “Negare la fornitura dei farmaci significa violare la volontà della persona e disapplicare il giudicato costituzionale”
Il giudice del Tribunale di Firenze ha confermato il diniego presentato dalla Azienda USL Toscana Centro in merito alla fornitura dei farmaci necessari alla procedura di “suicidio assistito”, richiesto da una donna toscana di 70 anni, affetta da BPCO (malattia polmonare causata dal restringimento persistente delle vie aeree), che aveva ottenuto dalla stessa azienda sanitaria il via libera per l’accesso alla procedura di aiuto alla morte volontaria, resa legale in Italia dalla sentenza 242\2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato\DJ Fabo.
I giudici hanno confermato il diniego, ritenendo che i farmaci idonei fossero reperibili privatamente in Italia e che la signora, non essendo in uno stato di indigenza, potesse acquistarli. La donna ha quindi deciso, tramite il suo team legale coordinato dall’avvocata Filomena Gallo – e composto dagli avvocati Francesca Re, Angioletto Calandrini e Alessia Cicatelli – di presentare appello alla decisione affinché sia ordinata la fornitura di tutti i farmaci, alcuni dei quali non reperibili privatamente, già autorizzati dall’azienda sanitaria.
In Toscana al momento sono due le aziende sanitarie che stanno agendo in contrasto con la sentenza della Corte costituzionale.Oltre alla paziente 70enne affetta, infatti, anche un’altra donna, 54enne affetta da sclerosi multipla, che aveva ottenuto il parere favorevole per l’accesso al suicidio assistito a luglio 2024, sta attraversando lo stesso empasse, dopo che la Azienda USL Toscana Nord Ovest continua a negarle il farmaco.
Le aziende sanitarie di Regioni come il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia, invece, hanno portato a termine l’intera procedura, verificando le condizioni dei pazienti, definendo le modalità di attuazione e fornendo tutto il necessario, secondo quanto stabilito dalla Consulta.
Adempimenti anche ribaditi a seguito della sentenza della Consulta dall’allora Ministro della salute Ministro Roberto Speranza in una lettera inviata ai Presidenti delle Regioni il 20 giugno 2022:
“È da garantirsi che siano a carico del Servizio Sanitario Nazionale le spese mediche necessarie per consentire, al termine della procedura di verifica affidata alle strutture del Servizio Sanitario Nazionale, il ricorso al suicidio medicalmente assistito ai pazienti che ne facciano richiesta”.
“Negare la fornitura dei farmaci che, diversamente da quanto sostenuto dall’Azienda sanitaria, non sono reperibili per via privata, significa violare la volontà della persona e disapplicare il giudicato costituzionale che ha inteso con il suo intervento eliminare discriminazioni nel rispetto del diritto all’autodeterminazione tra malati che scelgono percorsi di fine vita diversi”, ha dichiarato Filomena Gallo.
“La procedura autorizzata dall’azienda sanitaria prevede due percorsi con farmaci diversi. L’assunzione dei farmaci per via orale, se non fosse effettuata avendo a disposizione tutti i farmaci inclusi necessari al trattamento delle possibili complicazioni, può essere potenzialmente pericolosa poiché può causare conseguenze come vomito e crisi convulsive che possono determinare una morte dolorosa fino al rischio di coma.
Per questo è necessario che la procedura avvenga in sicurezza anche con i farmaci non reperibili per via privata. Anche i farmaci per la sola via venosa non sono acquistabili privatamente ma sono di solo uso ospedaliero, come alcuni tra quelli da assumere per via orale.
È il medico che decide, con il consenso del paziente, quale via intraprendere affinché come anche sottolineato dalla giurisprudenza ci sia una fine non dolorosa e rispettosa della dignità della persona e non può essere un giudice a indicare una piuttosto dell’altra errando anche nell’interpretazione dei farmaci necessari.
Su questo punto il giudice di Firenze ha erroneamente interpretato la procedura medica prevista dalla letteratura scientifica e approvata dall’azienda sanitaria che oggi ne nega la fornitura. Nel frattempo le condizioni della signora sono peggiorate e rischia di non poter procedere secondo la propria volontà”.
L'articolo Presentato appello contro il diniego di fornitura farmaco per una donna toscana proviene da Associazione Luca Coscioni.
L’Egitto coinvolto nelle battaglie al confine con il Sudan e l’oro illegale
L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo
L’Egitto ha schierato elicotteri e cecchini contro i contrabbandieri di carburante e i trafficanti di esseri umani, ma sta chiudendo un occhio sul passaggio
Turchia-Siria, prove di intesa sulla Zee nel Mar di Levante. L’analisi di Caffio
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Mentre la Russia lascia la base navale di Tartus, la Turchia si fa abilmente avanti con la nuova Siria di Ahmad al-Shara per consolidare la propria posizione nel mar di Levante, oltre che acquisire un alleato contro la comunità curda. La questione riguarda più in generale i limiti delle Zee del
L’Egitto coinvolto nelle battaglie al confine con il Sudan e l’oro illegale
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L’Egitto ha schierato elicotteri e cecchini contro i contrabbandieri di carburante e i trafficanti di esseri umani, ma sta chiudendo un occhio sul passaggio
L'esercito italiano è paragonabile a quello americano?
Se si parla di addestramento e professionalità l'esercito italiano è migliore. potrà non sembrare, ma nelle missioni internazionali c'è grande rispetto per le forze italiane. spesso l'italia ha avuto il ruolo di comando delle missioni controllando anche e coordinando truppe estere. sia in termini di capacità di addestramento, efficienza operativa e anche competenza della gerarchia e ufficiali. quando l'esercito con mandato ONU ha "amministrato" temporaneamente dei territori, ha fatto un lavoro organizzativamente talmente buono, che chi poi veniva in italia non riusciva a capacitarsi che invece in italia fosse un tale casino. on questo non sto dicendo che voglio una giunta militare al governo eh… sia ben chiaro. la democrazia e la libertà sono tutto. ma solo che un piccolo pezzo d'italia che funziona esiste. se poi si parla di numeri ed equipaggiamento allora beh… allora all'esercito italiano mancano tanti equipaggiamenti che in caso di guerra potrebbero essere determinanti. diciamo che di fatto dipendiamo dalla NATO per una efficace difesa. in epoca moderna si tende poi a privilegiare aeronautica e marina, perché la guerra moderna anche se di difesa di una nazione non si combatte più ai confini, nel senso che devi affrontare un problema ben prima di avere un esercito al confine nazionale. serve capacità di proiezione. in questo senso aiutare l'ucraina è già difendere i confini italiani. solo se l'ucraina avesse scelto senza ricatti e condizionamenti di stare con la russia (ma mai nessuno lo fa) allora difendere l'ucraina sarebbe un atto di aggressione verso la russia. molti stati ex sovietici hanno cercato rifugio nell'unione europea non per valori europeisti ma come strategia di allontanamento dalla russia. contrariamente alla gran bretagna verso la UE, con la sua brexit, uscire da alleanze con la russia è sempre stato più complicato. con questo si può considerare non sincera l'adesione all'UE, senza condivisione di valori, ma non si può negare l'evidente scelta cosciente di volersi allontanare di un alleato così terribile come la Russia o l'URRSS.
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Quindi Robert Fico, primo ministro della Slovacchia, ha dichiarato che dopo l'incontro con Putin è stato rassicurato che il gas gli arriverà, in un modo o nell'altro. Zelensky dal primo gennaio gli ha chiuso i rubinetti tagliando il transito del gas Russo attraverso l'Ucraina, un dramma per paesi come Austria, Ungheria ma soprattutto Slovacchia e a cascata tutta l'Europa. Infatti i prezzi hanno iniziato ad aumentare e soprattutto la Slovacchia rischia seriamente di trovarsi in difficoltà, ancor di più quando le scorte inizieranno a scarseggiare. Da una parte abbiamo il paladino della democrazia, Zelensky, che mette volutamente in difficoltà un Paese dell'Unione Europea e della Nato nonostante questi ultimi gli abbiano dato centinaia di miliardi. Dall'altra abbiamo un "macellaio autocrate brutto e cattivo" che ha rassicurato un Paese dell'UE e della Nato per quanto riguarda le forniture di gas. In tutto questo ovviamente sia la Nato sia la UE non hanno mosso un dito per la Slovacchia anzi, hanno avallato e spinto le mosse di quell'imbecille di Zelensky. Non tiro alcuna conclusione perché credo che, tutti quelli con mezzo neurone, attraverso queste informazioni possano capire come stia realmente la situazione. Una cosa però gli va detta alle Von der Leyen e ai Mark Rutte: siete dei miserabili traditori!
T.me/GiuseppeSalamone
Un'immagine che chiarisce meglio di ogni parola l'abisso di servilismo nel quale siamo precipitati: il Ministro degli esteri italiano che, come una statua di sale, stringe la mano lorda di sangue dell'ex numero due di al-Qaeda. Tutti i puntini, a partire dall'11 Settembre, sono oramai uniti. Solo chi non vuol vedere, non è in grado di riconoscere l'immagine che ne è venuta fuori.
Da Wikipedia, l'enciclopedia del Pentagono:
Al-Qāʿida è un movimento paramilitare terroristico internazionale, a ideologia islamista, ispirata a Sayyid Quṭb e ad ʿAbd Allāh al-ʿAzzām. Fu fondata l'11 agosto 1988 e guidata da Osama bin Laden fino al 2 maggio 2011. È nota per aver pianificato e messo in atto gli attentati dell'11 settembre 2001 causando la morte di circa 3000 persone tra cui soccorritori, cittadini, lavoratori e gli stessi terroristi.
Osama bin Laden spiegò l'origine del nome in una registrazione di un'intervista concessa al giornalista di Al Jazeera Taysir Aluni nell'ottobre del 2001: «Il nome di al-Qāʿida fu stabilito molto tempo fa per caso. Il defunto Abū ʿUbayda al-Banshīrī creò dei campi di addestramento per i nostri mujāhidīn contro il terrorismo russo. Usavamo chiamare i campi di addestramento "al-Qāʿida". Il nome rimase.»
Secondo l'ex-ministro degli Esteri britannico Robin Cook (laburista dimessosi per protesta contro la partecipazione britannica all'invasione in Iraq), al-Qāʿida sarebbe la traduzione in arabo di "data-base": «Per quanto ne so io, al-Qāʿida era originariamente il nome di un data-base del governo USA, con i nomi di migliaia di mujāhidīn arruolati dalla CIA per combattere contro i sovietici in Afghanistan».
Aḥmad Ḥusayn al-Sharaʿ, noto anche per il suo nome di battaglia di Abū Muḥammad al-Jawlānī o al-Jūlānī (in arabo أحمد حسين الشرع?, Aḥmad Ḥusayn al-Sharaʿ; Riyad, 5 maggio 1982), è un politico ed ex terrorista siriano, leader di Hayʼat Taḥrīr al-Shām.
Nato in una famiglia laica e borghese originaria del Golan, al-Sharaʿ si radicalizzò a partire dai primi anni 2000. Nel 2003 si unì ad al-Qāʿida in Iraq, che in seguito confluì nello Stato Islamico in Iraq. Nel 2011, su ordine del comandante dello Stato Islamico Abū Bakr al-Baghdādī, al-Sharaʿ fu inviato in Siria per creare il Fronte al-Nuṣra, con l'obiettivo di combattere il regime di Baššār al-Asad. Nel 2013 al-Sharaʿ si separò da al-Baghdādī, per associarsi ad Ayman al-Ẓawāhiri, leader di al-Qāʿida.
Sangue e arena: il libro su Gladiatori e spettacoli nell’Antica Roma
Nel suo libro Sangue e arena. Gladiatori e spettacoli nell’Antica Roma, Giuseppe Concilio, dottore di ricerca in Antichità classiche e creatore della pagina Storie Romane, offre un’immersione unica nell’affascinante e cruento mondo dei ludi circensi dell’antica Roma.
fattiperlastoria.it/sangue-e-a…
Sangue e arena: il libro su Gladiatori e spettacoli nell'Antica Roma
"Sangue e arena: Gladiatori e spettacoli nell'Antica Roma", il nuovo saggio storico scritto da Giuseppe Concilio e pubblicato da SPERLING & KUPFERMirko Muccilli (Fatti per la Storia)
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"ABBIAMO VINTO la nostra causa #FOIA su Julian #Assange !
C'è un giudice a Londra: il giudice Foss ha stabilito che #CPS deve far luce sulla distruzione di documenti chiave su Julian #Assang…
FREE ASSANGE Italia
Dall'incredibile Stefania Maurizi riceviamo e pubblichiamo: "ABBIAMO VINTO la nostra causa #FOIA su Julian #Assange ! C'è un giudice a Londra: il giudice Foss ha stabilito che #CPS deve far luce sulla distruzione di documenti chiave su Julian #Assang…Telegram
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Why covering the prison system matters
Dear Friend of Press Freedom,
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Covering the prison system
With all the talk about threats to U.S. journalists over the next four years, it’s easy to forget that nearly two million Americans are already living in a system rife with censorship, secrecy, and retaliation.
Despite its size and scope, the incarceration system is in many ways invisible. Its facilities operate outside the public eye and with less oversight than other governmental entities. And information about carceral institutions is closely guarded by corrections agencies that have a range of ways to restrict public access and block reporting efforts.
We published a two-part guide by journalist Daniel Moritz-Rabson on ways to navigate the challenges journalists face in covering incarceration facilities and incarcerated people. While the obstacles are daunting, we hope the guide serves as a reminder that facing these challenges is worthwhile.
TikTok isn’t the radio
In addition to making baseless national security arguments, people from opinion columnists to appellate judges have argued that banning TikTok is somehow consistent with existing governmental authority to regulate certain broadcasters.
Before today’s Supreme Court argument, Freedom of the Press Foundation (FPF) Senior Advisor Caitlin Vogus explained why they're wrong, both as a legal matter and a policy one, in Tech Policy Press.
“TikTok isn’t a radio station. If the Supreme Court treats it like one, it will open the floodgates to government control of other social media apps and the internet as a whole,” she wrote. Read the op-ed here.
Archivist can still fight secrecy
President-elect Donald Trump said this week he will replace the archivist of the United States, Colleen Shogan. Threatening to fire Shogan over the National Archives and Records Administration’s work (under a predecessor) to recover the records Trump wrongly took to Mar-a-Lago raises genuine concerns about retaliation and future compliance with the Presidential Records Act.
But the threat could have a silver lining if it prompts Shogan to spend her remaining time in the post being candid with the public about what NARA needs to survive. This will help supporters more effectively advocate for NARA during the next Congress. If NARA is undermined or neglected, expect even more overclassification from the federal government.
Read more about how Shogan can fight secrecy in The Classifieds, our new project dedicated to reforming overclassification and government secrecy.
What we’re reading
U.S. Press Freedom Tracker’s Stephanie Sugars on protests, police and the press (First Amendment Watch). Check out this interview with our U.S. Press Freedom Tracker Senior Reporter Stephanie Sugars about the Tracker’s annual arrest report and threats journalists — particularly those covering protests relating to the Israel-Gaza war — faced in 2024.
GOP senator reveals one condition that will get Tulsi Gabbard confirmed (Daily Beast). There are some legitimate reasons why Tulsi Gabbard is a controversial nominee for director of national intelligence. But her support for reforming surveillance programs used to spy on Americans shouldn’t be one of them. Unfortunately, it didn’t take long for Gabbard to change her stance.
Over and out? Emergency medical crews denied NYPD radios in move that unions say endangers the public (amNY). Who could’ve guessed that encrypting NYPD radio wouldn’t go well? To be fair, we didn’t see the first responders part coming.
Meta to end fact-checking program in shift ahead of Trump term (The New York Times). More free expression and more news on social media is, of course, a good thing. But based on Meta’s track record and the kind of speech it appears to be prioritizing, this looks like a political move, not a principled one.
Why I’m quitting the Washington Post (Ann Telnaes, Substack). The editorial cartoonist explained why she left the paper after 15 years when one of her cartoons was killed: “We’re talking about news organizations that have public obligations and who are obliged to nurture a free press in a democracy. Owners of such press organizations are responsible for safeguarding that free press.”
Ohio puts police bodycam footage behind a paywall (The Intercept). Some better ways to reduce costs of producing police footage: Put video online proactively, hold police accountable for misconduct before the press starts probing, or maybe even hire better cops.
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Come gestire il dolore, se questo non può passare?
Ciao a tutti, eccovi un assaggio di quello che faccio (la parte triste). Poi viaggio, che è la parte allegra.
2 facce della stessa medaglia, due biscotti di un unico Ringo, lo Yin e lo Yang, le orecchiette e le cime di rapa.
Qui vi racconto il mio viaggio in India di tanti anni fa, ma dal punto di vista della mia situazione clinica che proprio in quel momento inziava a complicarsi.
Il post sul #blog è la trascrizione della puntata n. 10 del #Podcast Grido Muto - La Mia Vita con l'Artrite (link nel blog), da cui, spero, trarrete ispirazione.
La mia vita è difficile, ma io non mi fermo. Anche perché la riempio di cose belle...che poi condivido con chi ha voglia di guardarle, e mi da una gioia immensa! Un saluto a tutt*
noblogo.org/grido-muto-podcast…
Cosa succede se il dolore non può passare mai più?
i un malato invisibile ruota attorno al dolore, e ogni giorno si devono fare scelte difficili per affrontarlo" Se preferisci ascoltare questo episodio (il n.GRIDO muto (podcast)
Von der Leyen crea 14 gruppi di progetto per realizzare le priorità politiche della nuova Commissione UE
L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha istituito quattordici Gruppi di
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IT hiring intentions remain strong, though competition for jobs could be fierce.
ManpowerGroup’s Employment Outlook Survey for Q1 2025 found the Australian IT sector has the strongest net employment outlook of any sector at the beginning of 2025.#ithiringaustralia2025 #itjobsaustralia2025
Giorgio Sarto reshared this.
“Scienza, tecnologia e diritto: Who’s next?” – Marco Cappato a Pavia
Marco Cappato, tesoriere di Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS, partecipa come relatore all’iniziativa nell’ambito del ciclo di conferenze Scienza, tecnologia e diritto: what’s next? A cura diAmedeo Santosuosso, Beatrice Marone e Giulia Pinotti. Il titolo dell’iniziativa è Intelligenze artificiali e naturali nella società e nel diritto.
L’appuntamento è per mercoledì 15 gennaio alle ore 21, nell’aula Goldoniana del collegio Ghislieri, in Piazza Collegio Ghislieri, 5, a Pavia.
L'articolo “Scienza, tecnologia e diritto: Who’s next?” – Marco Cappato a Pavia proviene da Associazione Luca Coscioni.
Nello reshared this.
J. Alfred Prufrock
in reply to J. Alfred Prufrock • •Come ulteriore beffa: avevo provato a inserire anche l'abilitazione per le prestazioni universitarie, inserendo come studente universitario me stesso. Andando avanti mi chiede se i miei genitori siano o no nel nucleo familiare (che aveva già acquisito), e al "no", vuole sapere se non sono più nel nucleo da almeno due anni e se vivo in una casa di proprietà dei miei. Inoltre vogliono che inserisca il codice fiscale "del genitore di riferimento", come dato obbligatorio.
Ora, io capisco tutto, ma non sono più un ragazzino da tempo. Ho la fortuna di avere ancora entrambi i genitori in vita, ma l'ultima cosa che vorrei è andare a disturbarli o coinvolgerli per avere, FORSE (visto che non posso visualizzare il modello prima di sottoscriverlo), una riduzione su tasse universitarie. Quindi rinuncio. Ma non mi sembra normale.