Manjaro
Ministero dell'Istruzione
#GiochidellaGioventù2025, si è svolta il 27 maggio allo stadio Olimpico di Roma la premiazione per la fase nazionale. Nei due giorni trascorsi allo stadio Olimpico, circa 2.Telegram
È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
@Politica interna, europea e internazionale
È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Il magazine, disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App, e da domani, venerdì 30 maggio, in tutte le edicole, propone ogni due settimane inchieste e approfondimenti sugli affari e il potere in
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Dall’Ucraina alla nuova difesa, perché la pax europeae segna uno spartiacque
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Finito il tempo del dividendo di pace garantito dalla Nato, l’era bellica in cui ci troviamo può essere compresa e interpretata solo attraverso lo strumento della nuova ‘pax europaea’, da costruire attraverso la difesa europea. Lo spunto, offerto dalla presidente della
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Su Telegram chatterà anche Grok? Collaborazione in vista (e in forse) tra Musk e Durov
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Telegram di Durov userà Grok, l'Intelligenza artificiale sviluppata nella software house di Elon Musk per inseguire ChatGpt di OpenAi. L'annuncio del miliardario russo è stato però in parte frenato
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Dal Pharma alla Difesa. L’idea di Palantir per potenziare la cantieristica Usa (con l’IA)
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La cantieristica americana, una volta spina dorsale dell’apparato militare-industriale che vinse la Seconda Guerra Mondiale, è oggi in affanno. Negli anni 80 gli Stati Uniti producevano tra le 15 e le 25 navi all’anno. Oggi, faticano a raggiungere le cinque. La Cina,
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3D Print ABS Without a Screaming Hot Bed
ABS is a durable material that can be 3D printed, but requires a 100° C build surface. The print bed of [Pat]’s Bambu Lab A1 Mini is unable to get that hot, which means he can not print ABS…or can he? By fiddling a few settings, he prints ABS no problem with only a 60° C bed, thanks to a PLA interface layer.
Here’s what’s going on: first [Pat] prints a single layer of PLA, then does a filament swap for ABS (which the printer thinks is PETG with extrusion temperature bumped to 255° C and a tweaked flow rate) and lets the print finish. The end result is an ABS part with a single layer of PLA at the bottom, all printed on a 60° C bed. That PLA layer peels off easily, leaving a nice finish behind.
[Pat] is printing small parts in ABS for a custom skeletal mouse shell (pictured above) and his results are fantastic. We’re curious how this technique would fare with larger ABS objects, which tend to have more issues with warping and shrinkage. But it seems that at least for small parts, it’s a reliable and clever way to go.
We originally saw how [JanTec Engineering] used this technique to get less warping with ABS. As for why PLA is the way to go for the interface layer, we’ve learned that PLA only really truly sticks to PLA, making it a great interface or support for other filaments in general. (PETG on the other hand wants to stick to everything but PLA.)
Svolta storica in Sicilia: gli ospedali pubblici saranno obbligati ad assumere medici non obiettori per garantire il diritto all’aborto
@Politica interna, europea e internazionale
Gli ospedali pubblici in Sicilia saranno obbligati ad assumere medici non obiettori di coscienza per garantire l’attuazione della legge 194 del 1978, che tutela il diritto all’aborto. Il
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Gcap è il fiore all’occhiello della cooperazione industriale. Parola dell’ambasciatore Llewellyn
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Audito ieri in Senato, l’ambasciatore britannico in Italia, Ed Llewellyn, ha ribadito il valore strategico del Gcap, definendolo un possibile “fiore all’occhiello della cooperazione industriale” tra le tre nazioni partner, anche grazie alla chiara condivisione di
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Crolla il castello di dazi di Trump
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Una corte di New York annulla le tariffe sulle importazioni del "Liberation Day"
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Di nuovo sul video editing linux.
Io sono un appassionato di linux e del software libero, potremmo dire un entusiasta. Continuerò a consigliarlo a tutti e ad aiutare gli amici ad installarlo quando vogliono provarlo o migliorare la loro vita digitale.
Ma, non per questo, vivo nel mondo delle fate.
Nel caso di questo articolo, mi trovo molto in disaccordo. A differenza di quanto è scritto nel titolo, ci sono pochi software di livello davvero professionale per l'elaborazione video su Linux: Da Vinci Resolve (ammesso di riuscire a farlo funzionare sulla propria distribuzione se NON è Centos o Rocky, dopo l'installazione) e Blender. Il secondo in realtà è più adatto a chi lavora con il 3D. Nel corpo dell'articolo si va un po' meglio, ma tra le righe si leggono dei limiti che purtroppo ha la soluzione proposta.
Poi ci sono tanti (ma tanti) software che vanno bene soltanto per uso casalingo, e ben venga che ci siano, e poi ci sono le vie di mezzo.
KDEnlive e Cinelerra secondo me sono 2 vie di mezzo, ma nell'articolo sembra che KDEnlive sia la soluzione di tutti i mali, e che il "comune sentire" (che sia difficile lavorare con i video su Linux), sia un errore.
(Inkscape non lo affronto neanche, è bello e completo ma le sue potenzialità sono quelle che aveva Adobe Illustrator 15 anni fa; ormai quel modo di lavorare è vecchio. In altre parole un professionista difficilmente lo userà).
Ecco il punto: nel 2025, per me, il punto non è "se" con una distribuzione linux si possa fare qualcosa, ma "in quanto tempo" e "con quale difficoltà".
Se gli sviluppatori non lavorano su questo, non credo che ci sarà mai una vera diffusione di Linux sul desktop.
Per citare un esempio, ormai anche il blocco note di Windows è pieno di IA, mentre Linux è rimasto indietro su questo fronte (e lo dico dopo l'installazione delle componenti di VOSK necessarie per trascrivere sottotitoli su KDEnlive).
Può piacere o no, ma io credo che l'IA sia qui per restare e per semplificarci la vita: ormai l'utente se la aspetta; non si può pretendere che gli utenti sacrifichino il loro tempo in nome di principi che, magari, neanche condividono.
Se ci fate caso, le soluzioni open che sono massicciamente sul mercato funzionano perché vanno meglio delle soluzioni chiuse per...uno scopo particolare, un esigenza. Sono abbastanza vecchio, ad esempio, per ricordare PERCHE' c'è stato un tempo in cui Firefox era IL browser: perché a differenza di Internet Explorer FUNZIONAVA.
Sarò cinico ma alla maggior parte delle perone non importano i principi, se c'è un modo per convincerle definitivamente è dar loro qualcosa di semplice e che funziona meglio dell'alternativa chiusa.
Mi spiace se urto la sensibilità di qualcuno, nel qual caso chiedo scusa. Questo però è il mio pensiero che non ha lo scopo di distruggere nulla, esprimo tutto ciò con malinconia per qualcosa che potrebbe essere ma non è.
Sta alla comunità cogliere il mio ragionamento con lo spirito che vuole avere: costruttivo.
In ogni caso, ecco l'articolo:
ilsoftware.it/focus/linux-non-…
#linux #opensource #foss #nonuccidetemi
Linux non permette di creare contenuti video professionali. Sbagliato! | IlSoftware.it
Come creare video professionali su Linux utilizzando software open source come Kdenlive, OBS Studio e Inkscape.IlSoftware.it
#AgendaSud, 35 milioni di euro aggiuntivi.
Parte oggi la fase due del piano di interventi fortemente voluto dal Ministro Giuseppe Valditara nel 2023 per contrastare la dispersione scolastica e ridurre i divari negli apprendimenti tra Nord e Sud Ital…
Ministero dell'Istruzione
#AgendaSud, 35 milioni di euro aggiuntivi. Parte oggi la fase due del piano di interventi fortemente voluto dal Ministro Giuseppe Valditara nel 2023 per contrastare la dispersione scolastica e ridurre i divari negli apprendimenti tra Nord e Sud Ital…Telegram
Forced E-Waste PCs and the Case of Windows 11’s Trusted Platform
Until the release of Windows 11, the upgrade proposition for Windows operating systems was rather straightforward: you considered whether the current version of Windows on your system still fulfilled your needs and if the answer was ‘no’, you’d buy an upgrade disc. Although system requirements slowly crept up over time, it was likely that your PC could still run the newest-and-greatest Windows version. Even Windows 7 had a graphical fallback mode, just in case your PC’s video card was a potato incapable of handling the GPU-accelerated Aero Glass UI.
This makes a lot of sense, as the most demanding software on a PC are the applications, not the OS. Yet with Windows 11 a new ‘hard’ requirement was added that would flip this on its head: the Trusted Platform Module (TPM) is a security feature that has been around for many years, but never saw much use outside of certain business and government applications. In addition to this, Windows 11 only officially supports a limited number of CPUs, which risks turning many still very capable PCs into expensive paperweights.
Although the TPM and CPU requirements can be circumvented with some effort, this is not supported by Microsoft and raises the specter of a wave of capable PCs being trashed when Windows 10 reaches EOL starting this year.
Not That Kind Of Trusted
Although ‘Trusted Platform’ and ‘security’ may sound like a positive thing for users, the opposite is really the case. The idea behind Trusted Computing (TC) is about consistent, verified behavior enforced by the hardware (and software). This means a computer system that’s not unlike a modern gaming console with a locked-down bootloader, with the TPM providing a unique key and secure means to validate that the hardware and software in the entire boot chain is the same as it was the last time. Effectively it’s an anti-tamper system in this use case that will just as happily lock out an intruder as the purported owner.XKCD’s take on encrypting drives.
In the case of Windows 11, the TPM is used for this boot validation (Secure Boot), as well as storing the (highly controversial) Windows Hello’s biometric data and Bitlocker whole-disk encryption keys. Important to note here is that a TPM is not an essential feature for this kind of functionality, but rather a potentially more secure way to prevent tampering, while also making data recovery more complicated for the owner. This makes Trusted Computing effectively more a kind of Paranoid Computing, where the assumption is made that beyond the TPM you cannot trust anything about the hardware or software on the system until verified, with the user not being a part of the validation chain.
Theoretically, validating the boot process can help detect boot viruses, but this comes with a range of complications, not the least of which is that this would at most allow you to boot into Windows safe mode, if at all. You’d still need a virus scanner to detect and remove the infection, so using TPM-enforced Secure Boot does not help you here and can even complicate troubleshooting.
Outside of a corporate or government environment where highly sensitive data is handled, the benefits of a TPM are questionable, and there have been cases of Windows users who got locked out of their own data by Bitlocker failing to decrypt the drive, for whatever reason. Expect support calls from family members on Windows 11 to become trickier as a result, also because firmware TPM (fTPM) bugs can cause big system issues like persistent stuttering.
Breaking The Rules
As much as Microsoft keeps trying to ram^Wgently convince us consumers to follow its ‘hard’ requirements, there are always ways to get around these. After all, software is just software, and thus Windows 11 can be installed on unsupported CPUs without a TPM or even an ‘unsupported’ version 1.2 TPM. Similarly, the ‘online Microsoft account’ requirement can be dodged with a few skillful tweaks and commands. The real question here is whether it makes sense to jump through these hoops to install Windows 11 on that first generation AMD Ryzen or Intel Core 2 Duo system from a support perspective.
Fortunately, one does not have to worry about losing access to Microsoft customer support here, because we all know that us computer peasants do not get that included with our Windows Home or Pro license. The worry is more about Windows Updates, especially security updates and updates that may break the OS installation by using CPU instructions unsupported by the local hardware.
Although Microsoft published a list of Windows 11 CPU requirements, it’s not immediately obvious what they are based on. Clearly it’s not about actual missing CPU instructions, or you wouldn’t even be able to install and run the OS. The only true hard limit in Windows 11 (for now) appears to be the UEFI BIOS requirement, but dodging the TPM 2.0 & CPU requirements is as easy as a quick dive into the Windows Registry by adding the AllowUpgradesWithUnsupportedTPMOrCPU
key to HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\Setup\MoSetup
. You still need a TPM 1.2 module in this case.
When you use a tool like Rufus to write the Windows 11 installer to a USB stick you can even toggle a few boxes to automatically have all of this done for you. This even includes the option to completely disable TPM as well as the Secure Boot and 8 GB of RAM requirements. Congratulations, your 4 GB RAM, TPM-less Core 2 Duo system now runs Windows 11.
Risk Management
It remains to be seen whether Microsoft will truly enforce the TPM and CPU requirements in the future, that is requiring Secure Boot with Bitlocker. Over on the Apple side of the fence, the hardware has been performing system drive encryption along with other ‘security’ features since the appearance of the Apple T2 chip. It might be that Microsoft envisions a similar future for PCs, one in which even something as sacrilegious as dual-booting another OS becomes impossible.
Naturally, this raises the spectre of increasing hostility between users and their computer systems. Can you truly trust that Bitlocker won’t suddenly decide that it doesn’t want to unlock the boot drive any more? What if an fTPM issue bricks the system, or that a sneaky Windows 11 update a few months or years from now prevents a 10th generation Intel CPU from running the OS without crashing due to missing instructions? Do you really trust Microsoft that far?
It does seem like there are only bad options if you want to stay in the Windows ecosystem.
Strategizing
Clearly, there are no good responses to what Microsoft is attempting here with its absolutely user-hostile actions that try to push a closed, ‘AI’-infused ecosystem on its victi^Wusers. As someone who uses Windows 10 on a daily basis, this came only after running Windows 7 for as long as application support remained in place, which was years after Windows 7 support officially ended.
Perhaps for Windows users, sticking to Windows 10 is the best strategy here, while pushing software and hardware developers to keep supporting it (and maybe Windows 7 again too…). Windows 11 came preinstalled on the system that I write this on, but I erased it with a Windows 10 installation and reused the same, BIOS embedded, license key. I also disabled fTPM in the BIOS to prevent ‘accidental upgrades’, as Microsoft was so fond of doing back with Windows 7 when everyone absolutely had to use Windows 10.
I can hear the ‘just use Linux/BSD/etc.’ crowd already clamoring in the comments, and will preface this by saying that although I use Linux and BSD on a nearly basis, I would not want to use it as my primary desktop system for too many reasons to go into here. I’m still holding out some hope for ReactOS hitting its stride Any Day Now, but it’s tough to see a path forward beyond running Windows 10 into the ground, while holding only faint hope for Windows 12 becoming Microsoft’s gigantic Mea Culpa.
After having used PCs and Windows since the Windows 3.x days, I can say that the situation for personal computers today is unprecedented, not unlike that for the World Wide Web. It seems increasingly less like customer demand is appealed to by companies, and more an inverse where customers have become merely consumers: receptacles for the AI and marketing-induced slop of the day, whose purchases serve to make stock investors happy because Line Goes Up©.
Il leader del M5S Giuseppe Conte a TPI: “Quando smetterà Giorgia Meloni di vendere armi a Israele?”
@Politica interna, europea e internazionale
«Il governo italiano non ha una sua politica estera, come ce l’hanno ad esempio i governi di Spagna e Francia: è completamente asservito alla linea oltranzista filo-israeliana di Washington. Quindi si limita ad obbedire. Guarda caso oggi che Trump
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La Polizia di Stato presenta il primo “Quaderno di Polizia Cibernetica”
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
La tutela di cittadini, istituzioni e imprese dalle minacce provenienti dal dominio cibernetico rappresenta una delle missioni strategiche della Polizia di Stato, che attraverso la Polizia Postale opera quotidianamente nel contrasto al crimine informatico e nella protezione
Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
Comune di Pisa e ransomware: un silenzio surreale
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Uno strano silenzio ufficiale circonda la notizia dell'attacco ransomware al Comune di Pisa. Qualcosa inizia a trapelare, ovviamente, ma si attendono conferme ufficiali da parte dell'Amministrazione.
Source
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In eigener Sache: Databroker Files erhalten zwei weitere Auszeichnungen
DK 9x31 - Claude, ricattami questo
C''è un modo di raccontare questa storia secondo il quale una intelligenza digitale diventa capace di ribellarsi ai suoi creatori e arriva a ricattarli pur di non essere sostituita.
C'è un altro modo, secondo il quale un generatore di storie produce esattamente le storie che gli vengono richieste, e tutto il bru bru mediatico è dovuto a dei poveracci che fanno delle proprie psicosi il proprio modello di business.
spreaker.com/episode/dk-9x31-c…
Ue-Australia, prove d’intesa strategica tra Europa e Indo-Pacifico
@Notizie dall'Italia e dal mondo
L’idea è stata avanzata da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, al primo ministro australiano Anthony Albanese due settimane fa a Roma, in occasione della messa d’insediamento di papa Leone XIV: un partenariato tra Unione europea e Australia su sicurezza e difesa.
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Podcast Cina-Palestina. Pechino sostiene Gaza ma è prudente con Israele
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Non corrispondono al vero le voci di aiuti cinesi paracadutati alla popolazione della Striscia. Pechino però è ferma nel sostegno ai palestinesi e appoggia la risoluzione dell'ultimo vertice arabo. Ma per interessi economici e strategici evita di contrastare la
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Engineering rivoluziona il procurement con l’IA per un futuro Esg
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Engineering è parte di Open-es, una piattaforma digitale che permette alle aziende di condurre un startmag.it/innovazione/engine…
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Scuola di Liberalismo 2025 – Messina: Cerimonia conclusiva della XIV edizione della Scuola di Liberalismo FLE di Messina
@Politica interna, europea e internazionale
Edizione dedicata a Gaetano Martino Apertura dei lavori Prof. PIPPO RAO (Direttore Generale SdL Messina e Membro Comitato Scientifico Fondazione Luigi Einaudi)
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Il chavismo trionfa nelle elezioni del 25 maggio. L’estrema destra: “Ha vinto l’astensione”
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il chavismo torna alla guida del paese con un mandato popolare chiaro: radicalizzare la democrazia, sconfiggere la guerra economica e aprire una nuova fase della Rivoluzione Bolivariana.
L'articolo Il chavismo trionfa nelle
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freezonemagazine.com/articoli/…
Con questo articolo Free Zone Magazine inizia una serie di interviste a Editori Indipendenti perché riteniamo che il loro ruolo nel campo dell’editoria sia da sempre di vitale importanza. Ciò per il lavoro di accurata ricerca, da loro svolto, nell’individuazione di autori e libri di particolare interesse, oltre che valore letterario, che altrimenti non
Oggi, 29 maggio, nel 1985. La strage dello stadio Heysel, a Bruxelles. 39 morti (di cui 32 italiani)
Il fenomeno sociale dell’hooliganismo ha avuto il suo apice più tragico nella così detta “strage dell'Heysel”, occorsa il 29 maggio 1985, poco prima dell'inizio della finale di Coppa dei Campioni di calcio tra Juventus e Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles, in cui morirono 39 persone (di cui 32 italiane), e ne rimasero ferite oltre 600.
Il tragico evento è imputabile ai tifosi inglesi più accesi e eccitati dall'alcol, che cominciarono a spingersi verso il settore occupato dai tifosi italiani non organizzati, sfondando le reti divisorie e costringendoli ad arretrare sino ad un muro di contenimento, tanto che alcuni si lanciarono nel vuoto per evitare di rimanere schiacciati, altri cercarono di scavalcare gli ostacoli ed entrare nel settore adiacente, altri ancora si ferirono contro le recinzioni.
Il muro crollò per il troppo peso e numerose persone rimasero schiacciate, calpestate dalla folla e uccise nella corsa verso una via d'uscita, per molti rappresentata da un varco aperto verso il campo da gioco.
Secondo il Cambridge Dictionary hooligan è “una persona violenta che combatte o provoca danni in luoghi pubblici”, e l’hooliganismo è la manifestazione di questo comportamento.
In Inghilterra nell’aprile 1894, fu processato il diciannovenne Charles Clarke per l’aggressione a un agente di polizia. Il quotidiano londinese Daily News descrisse l’imputato come “il capo di una banda di giovani nota con il nome Hooligan Boys”.
Nel 1886 a seguito di una rissa tra i sostenitori della squadra di football del Preston contro i rivali del Queens Park era stato sciaguratamente inaugurato il football hooliganism inteso come la violenza competitiva e reciproca tra gruppi diversi di sostenitori organizzati delle compagini calcistiche, con scazzottate e violenze prevalentemente contro arbitri e giocatori.
Se in occasione dell’incontro di calcio Liverpool–Juventus del 29 maggio 1985 gli hooligans furono gli esecutori materiali, le autorità sportive locali ed europee non furono esenti da colpe per la discutibile scelta dell’impianto e la gestione complessiva dell’ordine pubblico.
Per saperne di più, ascolta il #podcast
onepodcast.it/brand/onepodcast…
Storia reshared this.
L'immagine è in bianco e nero e mostra una folla di persone in una situazione di disordine e caos. La gente è compatta, con molte persone che si affollano e si spingono l'una contro l'altra. Alcuni individui hanno espressioni di paura o frustrazione, mentre altri sembrano cercare di aiutare gli altri. La folla è composta da uomini e donne di diverse età, alcuni dei quali indossano abiti casual, mentre altri sembrano essere tifosi di calcio, come suggerito dai colori e dai motivi dei loro abiti. La scena si svolge su una struttura che potrebbe essere una gradinata o una passerella, con una rete metallica visibile in primo piano. L'atmosfera è intensa e caotica, con un senso di urgenza e disordine.
Fornito da @altbot, generato localmente e privatamente utilizzando Ovis2-8B
🌱 Energia utilizzata: 0.204 Wh
Operazione internazionale Zoulou: traffico di cocaina coinvolgente Belgio, Germania, Italia e Svizzera
Nell’attività condotta ad aprile 2025 sono stati effettuati arresti (11 in Belgio, 2 in Germania e 1 in Italia), eseguite 11 perquisizioni domiciliari e smantellato un laboratorio clandestino
Le indagini hanno svelato che l’organizzazione criminale era guidata da una famiglia italiana, con collegamenti diretti sia con fornitori in Colombia sia con gruppi di chimici operanti in Belgio. Oltre al traffico di cocaina, il gruppo era anche coinvolto nello spaccio di eroina e in operazioni di riciclaggio di denaro. Queste evidenze rivelano come le reti criminali moderne si strutturino su livelli internazionali, facendo leva su legami trasversali per garantire la continuità e la resilienza delle loro attività illecite. Le forze dell’ordine hanno sequestrato oltre 780 kg di cocaina e intercettato la spedizione di pasta di cocaina originaria della Colombia, destinata al mercato europeo.
Il successo dell’operazione si basa sulla condivisione e sull’analisi reciproca di informazioni tra gli organismi di vari paesi e sulla creazione di un team di indagine congiunto tra le autorità belghe e italiane. Inoltre, l’operazione ha ricevuto il supporto del progetto ISF4@ON, promosso dalla Direzione Investigativa Antimafia italiana (DIA).
Le attività sono state svolte con il sostegno di #Eurojust ed #Europol.
#zoulou #trafficointernazionaledistupefacenti #cooperazioneinternazionaledipolizia #dia #rete@on #onnet
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se pensi che certe cose siano sbagliate forse non dovresti fare il medico, come un pacifista contrario a ogni violenza non dovrebbe fare il soldato. certe ideologie sono incompatibili con certe professioni. far finta di fare il medico o essere inaffidabile non rende utili.
La Sicilia obbligherà gli ospedali pubblici ad assumere medici non obiettori di coscienza
È una decisione molto rilevante, in una delle regioni italiane in cui è più difficile abortireIl Post
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Una piccola guida su come installare i plugin della Waves su Linux
Ovviamente un prerequisito è avere già installato un bridge per usare i plugin win sotto Linux.
Io uso Yabridge da qualche anno e mi pare vada come un treno. Non so però se nel frattempo sia uscito qualcosa di nuovo e più performante.
Il secondo prerequisito è aver acquistato una licenza Waves.
Il terzo prerequisito al momento è comunque avere un PC con Windows (maledizione).
Iniziamo con installare Waves Central su entrambi i PC (sia quello dove gira win che la nostra workstation Linux).
Per installare il programma su Linux è necessario installare prima questo wrapper di Powershell: github.com/PietJankbal/powersh… .
Su Windows entriamo in Waves Central e generiamo un file di installazione offline.
Sul PC con Linux Waves Central gira una merda e ogni cosa che cliccare ci metterà moooolto tempo a reagire.
ANDATE IN MODALITÀ BRADIPO e attivate le licenze dei prodotti che volete installare.
Spostate dunque la cartella chiamata Waves, che avete generato su Windows, al vostro PC Linux.
Accedete nuovamente al programma Waves Central e selezionate nel menu la voce "installazione offline".
Io non sono riuscito a caricare l'installer dall'applicazione, per farlo ho dovuto cliccare due volte sul file denominato "install.cen" direttamente dalla cartella
Sempre muovendoci lentamente possiamo adesso selezionare i prodotti che vogliamo installare e poi procedere con l'installazione.
Mi ha aiutato molto questa guida di qualche anno fa : forum.cockos.com/showthread.ph…
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Phone companies keep press surveillance secret
A letter by Sen. Ron Wyden about surveillance of senators’ phone lines has an important lesson for journalists, too: Be careful in selecting your phone carrier.
On May 21, Wyden wrote his Senate colleagues revealing which wireless carriers inform customers about government surveillance requests (Cape, Google Fi, and US Mobile), and which don’t (AT&T, Boost Mobile, Charter/Spectrum, Comcast/Xfinity Mobile, T-Mobile, and Verizon).
A handy chart at the bottom of the senator’s press release provides a quick summary.
Wyden’s letter was inspired in part by a Department of Justice inspector general report that revealed that the DOJ had collected phone records of Senate staff as part of leak investigations under the first Trump administration.
But that report wasn’t just about surveillance of the Senate. It also discussed how the DOJ surveilled journalists at The New York Times, The Washington Post, and CNN in 2020-21 as part of leak investigations related to news reporting about the Trump campaign’s connections with Russia and Russia’s interference in the 2016 election.
Investigators demanded telephone records from phone companies for the work and personal phones of journalists at all three outlets. In all three cases, the telephone companies turned over the records, which would have shown the numbers dialed, the date and time of calls, and their duration — information that could reveal the identities of confidential sources.
The telephone companies apparently didn’t notify the Times, Post, or CNN that their records had been sought, even though they legally could have done so. The DOJ also didn’t give the news outlets notice, taking advantage of internal guidelines that allowed them to delay notice to news media companies about legal demands for communications records from third parties in certain circumstances. (The rules for delayed notice from the DOJ remain in effect in the recently revised DOJ news media guidelines.)
According to the inspector general report, DOJ cover letters to the telephone companies asked them not to disclose the demands because the DOJ claimed it might impede the investigation. But the DOJ never sought a court order prohibiting disclosure. One prosecutor told the IG that nondisclosure orders weren’t obtained for the telephone companies “because the providers typically do not notify subscribers when their records are sought.”
That’s a problem, and it’s exactly what Wyden called out in his recent letter. Journalists can’t oppose surveillance that they don’t know about. Notification is what enables journalists (or any other customer) to fight back against overbroad, unwarranted, or illegal demands for their data. That’s exactly what the Times did when Google notified the newspaper of demands for its journalists’ email records in connection with the same leak investigation in which investigators sought phone records from Times journalists.
The Times’ contract with Google required the company to notify the news outlet of government demands. But even contractual agreements might not be enough to compel phone companies to inform their customers when they’re being spied on. Wyden’s letter reveals that “three major phone carriers — AT&T, Verizon, and T-Mobile — failed to establish systems to notify (Senate) offices about surveillance requests, as required by their Senate contracts.”
In addition, even if large news outlets could negotiate contracts with their phone carriers that require notification of surveillance requests when legally allowed, that wouldn’t help their journalists who speak to sources using personal phones that aren’t covered by their employers’ contracts. Freelance journalists are also unlikely to have the power to negotiate notification into their phone contracts.
Rather than one-off contractual agreements then, it would be better for all phone companies to follow the lead of tech companies, like Google, that have a blanket policy of notifying customers of government demands for their data, assuming they’re not gagged. These policies are now widespread in the tech world, thanks to activism by groups like the Electronic Frontier Foundation, which has long monitored tech companies’ notification policies and encouraged them to do better.
Phone companies must do better, too. It’s a shame that some of the largest wireless carriers can’t be bothered to tell their customers when they’re being surveilled. Journalists — and all of us — who care about privacy have a choice to make when selecting their wireless provider: Do they want to know when they’re being spied on, or are they OK with being left in the dark?
freezonemagazine.com/news/ben-…
“Qualche anno fa, uno sconosciuto mi ha spedito una copia di What About This, Collected Poems of Frank Stanford. Me l’ha spedita perché sapeva che ero dell’Arkansas e che Stanford era vissuto e morto in Arkansas e pensava che i miei testi avessero qualcosa in comune con quelle poesie. Frank Stanford morì nel 1978
#Boeing, il prezzo dell'impunità
Boeing, il prezzo dell’impunità
Nel patteggiamento che qualche giorno fa ha chiuso la causa legale in cui era coinvolta la Boeing per i due incidenti aerei mortali del 2018 e 2019, il fattore “giustizia” ha avuto poco o nessun peso nella decisione presa dal governo americano e appr…www.altrenotizie.org
Judd Stone resigned after admitting to the statements, a letter circulated at the Texas Attorney General's office states.
Judd Stone resigned after admitting to the statements, a letter circulated at the Texas Attorney Generalx27;s office states.#texas
Texas Solicitor General Resigned After Fantasizing Colleague Would Get 'Anally Raped By a Cylindrical Asteroid'
Judd Stone resigned after admitting to the statements, a letter circulated at the Texas Attorney General's office states.Jason Koebler (404 Media)
Perché sfrecciano i conti di Xiaomi
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Nel primo trimestre del 2025 i ricavi di Xiaomi sono cresciuti del 47 per cento su base annua. La società cinese, nota soprattutto per gli smartphone, sta puntando sempre di più sulle auto elettriche: a luglio partiranno le vendite del Suv Yu7. Tutti i
Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
Perché l'Italia dipende da Israele per la CYBERSICUREZZA?
La cyber sicurezza è un grosso tema in Italia. Giornalisti e attivisti sono stati spiati con malware e virus come Paragon e Pegasus, così come prodotti israeliani e americani oggi sono strumenti fondamentali per la nostra intelligence, dalla cybersicurezza a software per le investigazioni e i servizi segreti. Inoltre, molte aziende italiane sono piccole eccellenze della sicurezza informatica, ma paradossalmente, la maggior parte del paese, soprattutto nelle PMI, è ignorante a proposito, in molti casi assolutamente impreparate. Senza contare poi all’assenza di una indipendenza strutturale del nostro stato in tema di sicurezza e indipendenza.
Il post di Giò Pizzi
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Big Tech und Kolonialismus: „Kommunikationsinfrastrukturen waren schon immer Werkzeuge der Kontrolle“
Perché l’intelligenza artificiale fa volare Siemens, Schneider, Abb e Legrand
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In risposta ai dazi di Trump, l'Unione europea potrebbe prendere di mira le società tecnologiche statunitensi. Intanto, il boom dell'intelligenza artificiale sta facendo la fortuna dei vecchi gruppi
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Gazzetta del Cadavere
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