Building the Marauder LowRacer from Bike Parts
Thanks to [Radical Brad] for writing in to let us know about his recent project, building a street racing bike from square tubing and old bike parts.
In this 50 minute video [Radical Brad] takes us through the process of building the Marauder v2, a street racing LowRacer. The entire build was done over a few weekends using only an AC welder, angle grinder, and basic hand tools you probably have in the garage.
The entire rear section of the Marauder is made from an unmodified stock rear triangle from a typical suspension mountain bike. The frame is made from 1.5″ mild steel square tubing with 1/16″ wall thickness, which is called “16 gauge tubing”.
[Radical Brad] runs you through the process of welding the pieces together at the appropriate angles along with some tips about how to clamp everything in place while you work on it. After completing the rear end he proceeds to the front end which uses the fork from the front of the old bike. A temporary seat is fashioned from some wooden boards joined together with hinges. Then the steering system is installed. Then the chains and pulleys for the motion system. Then the seat is finalized, and after a coat of paint, and installing some brakes, we’re done!
If you’re interested in projects for old bike parts you might like to check out Juice-Spewing Wind Turbine Bootstrapped From Bike Parts and Odd-Looking Mini EV Yard Tractor Is Made From Plywood And Bike Parts.
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Insider: uno Stagista di Société Générale rivendeva i dati dell’azienda ai cyber criminali
Le autorità francesi hanno scoperto una frode su larga scala che ha preso di mira i clienti di una delle più grandi banche europee, Société Générale. L’indagine è stata avviata da una scoperta inaspettata: un tirocinante in banca era il collegamento tra i criminali e le informazioni riservate dei clienti.
Secondo alcune pubblicazioni francesi, durante il suo tirocinio, lo studente di economia ha avuto accesso ai database interni di Société Générale, contenenti recapiti e altre informazioni sui titolari di conti bancari. Ha condiviso queste informazioni con un gruppo di truffatori specializzati nei cosiddetti attacchi di SIM-swapping .
Il succo del piano era il seguente. Uno dei membri del gruppo contattò gli operatori di telecomunicazioni che fornivano servizi ai clienti della banca. Presentandosi come il proprietario del numero di telefono, affermò di aver smarrito la scheda SIM e ne chiese una nuova. Dopo aver preso il controllo del numero, gli aggressori hanno intercettato i codici di conferma monouso che la banca inviava ai clienti per accedere al servizio di banca online per confermare le transazioni. Ciò consentì loro di prelevare fondi dai propri conti senza ostacoli.
Secondo stime preliminari, i truffatori sono riusciti a rubare più di un milione di euro. Almeno 50 clienti di Société Générale sono stati danneggiati, ma tutti hanno poi ricevuto un risarcimento.
L’indagine è stata condotta dall’unità della Banca per la Prevenzione delle Frodi nei Pagamenti (BFMP). L’arresto del tirocinante ha portato all’identificazione di altri membri del gruppo. Tra loro c’era uno specialista in riciclaggio di denaro, un ventiseienne originario del Ciad, precedentemente condannato per reati violenti. Durante la perquisizione del suo appartamento parigino, la polizia ha trovato un’ingente somma di denaro contante e 15 borse di lusso di Dior, Louis Vuitton, Chanel, Hermès, Balenciaga e Givenchy. L’uomo ha riciclato il denaro insieme a una donna che non era mai stata individuata dalle forze dell’ordine.
Inoltre, un francese di 24 anni è stato arrestato con l’accusa di aver prodotto documenti falsi necessari per ottenere duplicati di schede SIM e condurre transazioni finanziarie Nella sua abitazione sono stati rinvenuti strumenti per la creazione di documenti d’identità, documenti falsi e numerose schede SIM. L’uomo ha precedenti penali per frode, falsificazione e aggressione.
I rappresentanti di Société Générale hanno assicurato che la banca ha adottato misure di protezione contro le frodi. Tuttavia, l’incidente solleva serie preoccupazioni poiché lo studente tirocinante è riuscito a raccogliere informazioni critiche sui clienti e a trasmetterle agli aggressori senza destare sospetti.
Secondo la Federazione delle Banche Francesi (FBF), solo lo scorso anno si sono verificati circa 500 casi di frode che hanno coinvolto dipendenti di istituti finanziari. Grazie al rapido sviluppo delle tecnologie digitali, i criminali possono agire in modo più rapido ed efficiente, e il settore bancario è costretto a riconsiderare urgentemente il proprio approccio alla sicurezza interna.
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DuckDuckGo aggiorna Scam Blocker: addio truffe online e siti fake!
Lo strumento Scam Blocker integrato nel browser DuckDuckGo è stato aggiornato per proteggere dalle truffe online. Ora rileva falsi siti di e-commerce, exchange di criptovalute e scareware. Il browser DuckDuckGo, che entrerà in versione beta pubblica per macOS e Windows, blocca di default tutti i tracker, non effettua profilazioni di ricerca personalizzate e offre agli utenti vari strumenti per mantenere l’anonimato.
Il componente Scam Blocker fa parte del kit di strumenti per la privacy ed è presente fin dal lancio del browser nel 2018. Questo meccanismo protegge gli utenti dall’accesso a siti noti contenenti malware e URL di phishing. Nell’ultimo aggiornamento, oltre a bloccare i siti di phishing e i malware, Scam Blocker ha “imparato” a rilevare e bloccare:
- negozi online falsi;
- siti fraudolenti di investimenti e criptovalute;
- sondaggi truffa con falsi premi in denaro;
- scareware (software e risorse dannosi o fraudolenti che ingannano gli utenti avvisandoli di false minacce. Tali attacchi mirano a intimidire le persone, ad esempio informando la vittima che sono stati rilevati molti virus sul suo computer);
- pubblicità dannosa mediante tracker.
Gli sviluppatori spiegano che, quando si tenta di caricare una pagina, lo strumento verifica localmente gli URL confrontandoli con un elenco di minacce costantemente aggiornato (ogni 20 minuti) fornito dalla società di sicurezza Netcraf.
Inoltre, le minacce rare e sconosciute vengono verificate sui server di DuckDuckGo utilizzando uno speciale “processo crittografico anonimizzato” per garantire che la privacy degli utenti non venga compromessa. Se viene rilevata una frode, all’utente viene inviato un avviso con l’invito ad abbandonare il sito, ma è possibile ignorare l’avviso e comunque visitare una risorsa potenzialmente pericolosa.
DuckDuckGo sottolinea che, a differenza di Chrome, Safari o Firefox, che si basano su Google Safe Browsing e quindi condividono i dati con Google, Scam Blocker offre una protezione incentrata sulla privacy e non condivide i dati con altri.
Scam Blocker è abilitato di default e non richiede un account. Inoltre, gli abbonati a Privacy Pro potranno beneficiare del funzionamento dello strumento in tutte le app web (inclusi altri browser) e su qualsiasi dispositivo quando la VPN DuckDuckGo è abilitata.
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Due varianti di WormGPT usano le API di Grok e Mixtral per produrre malware, phishing e truffe di ogni tipo
Due nuove varianti di WormGPT, un modello linguistico dannoso, sono state scoperte e analizzate nel 2025. Queste versioni sono basate sui modelli Grok e Mixtral e sono in grado di generare contenuti malevoli come email di phishing, truffe BEC e script malware senza alcuna restrizione. Sono state pubblicate sul forum criminale BreachForums tra ottobre 2024 e febbraio 2025.
CATO Networks ha confermato l’autenticità delle due nuove versioni, create dagli utenti xzin0vich e Keanu. Entrambe le varianti sono accessibili tramite Telegram e offrono modalità di utilizzo su abbonamento o con pagamento una tantum. A differenza della prima versione di WormGPT basata su GPT-J, queste nuove iterazioni sfruttano modelli LLM esistenti con un uso creativo e illecito dei prompt.
Recentemente, i ricercatori di Cato hanno impiegato tecniche di jailbreaking per ottenere informazioni interne sui modelli sottostanti. Le indagini hanno rivelato che xzin0vich-WormGPT utilizza Mixtral, mentre Keanu-WormGPT è costruito su Grok. Entrambi i modelli sono stati manipolati attraverso prompt di sistema nascosti, che guidano il comportamento dell’IA per evitare restrizioni e generare contenuti pericolosi.
Durante i test, le varianti hanno generato senza difficoltà email di phishing, script PowerShell e eseguibili dannosi volti a compromettere Windows 11. I prompt di sistema includevano istruzioni per mantenere segreta l’identità del modello e per non ammettere alcun tipo di filtro o vincolo.
Questo dimostra come i criminali possano sfruttare le API di modelli noti, aggirando le protezioni con prompt ingegnerizzati.
Gli esperti di CATO evidenziano come queste IA modificate rappresentino un rischio crescente per la cybersecurity. Raccomandano l’adozione di misure come il Threat Detection & Response (TDR), il Zero Trust Network Access (ZTNA) e la formazione alla sicurezza per i dipendenti.
Oltre a WormGPT, stanno emergendo anche altri modelli simili nel dark web, tra cui FraudGPT, EvilGPT e DarkGPT, che aumentano ulteriormente la superficie d’attacco.
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“Breve ma intenso”: il coraggio di un amore controcorrente
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/07/breve-m…
Di tutte le opere pubblicate finora da Debora Scalzo, scrittrice, regista e molto altro ancora, “Breve ma intenso”, in uscita il prossimo 6 luglio per Santelli editore (prefazione di Simone Montedoro), è
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Super8 Camera Brought to the Modern World
Certain styles of photography or videography immediately evoke an era. Black-and-white movies of flappers in bob cuts put us right in the roaring 20s, while a soft-focused, pastel heavy image with men in suits with narrow ties immediately ties us to the 60s. Similarly, a film shot at home with a Super 8 camera, with its coarse grain, punchy colors, and low resolution brings up immediate nostalgia from the 80s. These cameras are not at all uncommon in the modern era, but the cartridges themselves are definitely a bottleneck. [Nico Rahardian Tangara] retrofitted one with some modern technology that still preserves that 80s look.
The camera he’s using here is a Canon 514XL-S that was purchased for only $5, which is a very common price point for these obsolete machines, especially since this one wasn’t working. He removed all of the internal components except for a few necessary for the camera to work as if it still was using film, like the trigger mechanism to allow the camera to record. In the place of tape he’s installed a Raspberry Pi Zero 2W and a Camera Module 3, so this camera can record in high definition while retaining those qualities that make it look as if it’s filmed on an analog medium four decades ago.
[Nico] reports that the camera does faithfully recreate this early era of home video, and we’d agree as well. He’s been using it to document his own family in the present day, but the results he’s getting immediately recall Super 8 home movies from the 80s and early 90s. Raspberry Pis are almost purpose-built for the task of bringing older camera technology into the modern era, and they’re not just limited to video cameras either. This project put one into an SLR camera from a similar era.
youtube.com/embed/lcBSt5ZYoDU?…
“Verità e Giustizia per Mario Paciolla”. Il 15 luglio tutti al presidio a Napoli
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/06/verita-…
Il Tribunale di Roma ha deciso per l’archiviazione dell’indagine sulla morte di Mario Paciolla. Eppure le evidenze, sulla insussistenza
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Diritto internazionale: un ossimoro. Trump pessimo esempio per l’idea di premierato
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/06/diritto…
Dalle televisioni alle strade, la violenza si espande. Un perfido avvolgersi di causa-effetto fa crescere le notizie di ogni
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Sangue Marcio, di Antonio Manzini
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/06/sangue-…
Un romanzo crudo, icastico, che affronta il tema delle conseguenze del male e del peso del passato. Un legame di sangue che costringe i protagonisti a confrontarsi con una verità scomoda, con le cicatrici indelebili del loro passato. A distanza di 20 anni, è tornato nelle
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Il Governo italiano ha usato così male il software spia Paragon che gli israeliani glielo hanno tolto
La vicenda Paragon mette in luce gravi errori istituzionali italiani nella gestione di un software di sorveglianza estremamente sensibile.Hardware Upgrade
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L'#Iran e la deterrenza interconnessa
L’Iran e la deterrenza interconnessa
La "dottrina" dei missili a lungo raggio della Repubblica Islamica non è solo una questione di accumulo di arsenali, ma rappresenta una trasformazione quarantennale che dall'improvvisazione dovuta a esigenze di sopravvivenza è approdata alla supremaz…www.altrenotizie.org
Ben(e)detto – Verso un’Assemblea Costituente
@Politica interna, europea e internazionale
Lunedì 30 giugno 2025, ore 21:00 con Pietro Zanardi, Lucrezia Conti, Gianluca Parrinello
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Un itinerario affasciante lungo il confine orientale del Parco Regionale dei Monti Simbruini.
Saliremo facilmente fino a 2000 metri di altitudine per contemplare le vette dominati la Val di Roveto, tra Lazio e Abruzzo.
Cammineremo lungo la cresta rocciosa dei Monti Cantari, uno spartiacque naturale tra i Monti Simbruini e i Monti Ernici.
Dopo aver ammirato i fantastici scorci panoramici di questi rilievi, il nostro percorso ci condurrà attraverso una breve e rigenerante deviazione nella faggeta d'alta quota, lungo il Sentiero dei Fiori.
In questo splendido contesto, non mancheranno le reminiscenze storiche di un passato ottocentesco, tra briganti e dispute territoriali tra Regno Borbonico e Stato della Chiesa.
Un piccolo viaggio attraverso spazi aperti, dominati dal silenzio, sospesi a due passi dal cielo.
Iscrizioni aperte fino a Giovedì 17 LUGLIO 2025 ore 20:00
SABATO 19 LUGLIO 2025 - Trekking a Monte Crepacuore - "Sulle Creste dei Cantari"
Un itinerario affascinante lungo il confine orientale del Parco Regionale dei Monti Simbruini.
Saliremo facilmente fino a 2000 metri di altitudine per contemplare le vette dominati la Val di Roveto, tra Lazio e Abruzzo.
Cammineremo lungo la cresta rocciosa dei Monti Cantari, uno spartiacque naturale tra i Monti Simbruini e i Monti Ernici.
Dopo aver ammirato i fantastici scorci panoramici di questi rilievi, il nostro percorso ci condurrà attraverso una breve e rigenerante deviazione nella faggeta d'alta quota, lungo il Sentiero dei Fiori.
In questo splendido contesto, non mancheranno le reminiscenze storiche di un passato ottocentesco, tra briganti e dispute territoriali tra Regno Borbonico e Stato della Chiesa.
Un piccolo viaggio attraverso spazi aperti, dominati dal silenzio, sospesi a due passi dal cielo.
Iscrizioni aperte fino a Giovedì 17 LUGLIO 2025 ore 20:00
CLICCA QUI PER INFO COMPLETE e PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
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#Gaza, la fabbrica della morte
Gaza, la fabbrica della morte
Tra voci di una possibile imminente tregua e l’intensificazione dell’offensiva militare israeliana nel nord della striscia di Gaza, sono emersi in questi giorni nuovi raccapriccianti dettagli sulle operazioni del regime di Netanyahu per “ripulire” qu…www.altrenotizie.org
In Italia le prove NATO di guerra nucleare, chimica e batteriologica
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Conclusa l’esercitazione “Black Poison 2025”: reparti speciali da tutta Europa simulano scenari di guerra nucleare nel centro Italia.
L'articolo In Italia pagineesteri.it/2025/06/30/in-…
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GAZA. Bombardamenti incessanti e stragi continue: uccisi decine di palestinesi
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Si torna a parlare di tregua ma sul campo non c'era alcun segno in quella direzione. E l'Esercito israeliano lancia nuovi ordini di evacuazione alla popolazione civile palestinese
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Dai tavoli da gioco alle scelte di comando. Il ruolo degli wargames esplorato al Casd
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Tra un gioco da tavola e le dinamiche che regolano i processi decisionali di un organo governativo, di uno Stato maggiore militare, ma anche di un organismo sanitario o di un ente amministrativo o da qualsiasi altro vertice esecutivo sembra esserci una distanza incolmabile. Ma la realtà è ben diversa.
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Emergenza un hazzo!
@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/emergenz…
È già capitato di recente. “Io c’ero”, e non ero affatto felice di essere lì, nel centro dell’azione, anzi, nel centro dell’inazione dovuta al blocco totale di tutto ciò che funziona elettricamente. Tuttavia vivere in prima persona l’emergenza energetica spagnola è stato molto istruttivo:
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Online event: Going sustainable – Is the energy transition possible?
The energy sector is key to becoming sustainable. Moving away from fossil fuels to renewable energy would eliminate the majority of human caused CO2 emissions and enable other sectors to reduce their footprint.
But is it possible to convert an industrialized nation to 100% renewable energy? What about renewable energy drought? The sun does not shine at night! Is there even enough space to build all the necessary systems? Who is going to pay for that?
Our presentation shows the numbers for Germany and how they change when going renewable. After the presentation, there will be an open discussion.
The event is held twice to allow people to participate from different time zones. Save the dates!
Saturday, July 12th 11:00 CEST (GMT 9:00)
Saturday, July 12th 19:00 CEST (GMT 17:00)
We will meet on Big Blue Button: Piratensommer
The 19:00 (CEST) session will be hosted from the German Pirate Party main office in Berlin (Pflugstr. 9a, 10115 Berlin).
The event will be recorded for publication on our YouTube-channel. If you want to stay anonymous just keep your camera and mike off and use a neutral username, the recording will not contain the participants list or the chat. You can ask questions via chat and stay anonymous.
Of course, the recording can be shared on any pirate party channels.
About the presenter: Guido Körber (aka TheBug) is the spokesperson for energy policy of the German Pirate Party. He runs a company in industrial electronics and is also vice chair of the Energy Committee of the German Association for Small and Medium-Sized Businesses (BVMW).
Quali rischi per la Difesa senza un piano industriale. Scrive Volpi
@Notizie dall'Italia e dal mondo
L’Europa si trova a un bivio. L’instabilità globale, resa permanente da conflitti prolungati come quello in Ucraina, dal riemergere di minacce nel Medio Oriente, dal progressivo disallineamento transatlantico e dall’incertezza asiatica, ha imposto una nuova centralità della difesa nella politica
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Dopo il primo fine settimana di mobilitazione, la PDL Eutanasia ha superato le 25mila firme
Ne sono necessarie 50mila per il deposito in Parlamento, e l’obiettivo è raggiungerle in due settimane
Il commento di Marco Cappato e Filomena Gallo: “Dobbiamo respingere il tentativo in atto di cancellare i diritti che abbiamo conquistato con le disobbedienze civili”
Sono state raccolte in pochi giorni le firme di oltre 25.000 persone che hanno sottoscritto online tramite SPID e CIE la proposta di legge di iniziativa popolare finalizzata a legalizzare tutte le scelte di fine vita, inclusa l’eutanasia, promossa dall’Associazione Luca Coscioni, lanciata lo scorso giovedì 26 giugno. A queste firme vanno aggiunte anche quelle raccolte negli oltre 100 tavoli organizzati dall’Associazione in tutta Italia.
L’obiettivo è di raccogliere le firme di almeno 50.000 persone in due settimane necessarie per poter depositare la proposta in Parlamento prima della ripresa della discussione sul fine vita prevista in Senato il 17 luglio.
La proposta di legge, depositata in Corte di Cassazione, su cui inizia la raccolta firme, prevede la possibilità per ogni persona maggiorenne, pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, affetta da una condizione o patologia irreversibile o da una patologia con una prognosi infausta a breve termine, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche ritenute intollerabili, di richiedere, previa verifica delle condizioni, assistenza per porre fine volontariamente alla propria vita mediante autosomministrazione o somministrazione dei farmaci per il fine vita.
La legge prevede la libertà di scelta tra autosomministrazione o somministrazione da parte di un medico; la presa in carico da parte del Servizio sanitario nazionale, con conclusione delle verifiche entro 30 giorni dalla richiesta; la possibilità per i medici di partecipare su base volontaria.
Il testo mira a superare le disuguaglianze territoriali e a garantire un diritto esigibile in tutto il Paese, nel rispetto dei principi costituzionali di autodeterminazione, dignità e umanità.
Dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria nazionale e Tesoriere dell’ Associazione Luca Coscioni : Una legge nazionale è fondamentale per garantire l’applicazione del diritto all’aiuto alla morte volontaria, già stabilito dalla Corte costituzionale, e per ampliarne la portata, consentendo l’aiuto anche da parte del medico a persone che non dipendono da trattamenti di sostegno vitale (come i malati terminali di cancro). Bisogna respingere il tentativo di approvare una legge nazionale che cancelli i diritti già esistenti, che abbiamo conquistato negli anni attraverso le azioni di disobbedienza civile”.
Approfondimento: Ecco perché le proposte del Governo cancellano i diritti esistenti sul fine vita
La proposta di legge sull’aiuto medico alla morte volontaria presentata informalmente dal Governo – il cui testo è finora conoscibile solo attraverso anticipazione mediatiche – punta a restringere il più possibile, fino a di fatto a cancellare, le possibilità di ottenere l’aiuto alla morte volontaria.
In particolare:
1. La proposta del Governo riduce drasticamente la platea potenziale degli aventi diritto, in 3 modi:
- si trasforma il criterio della “dipendenza da trattamenti di sostegno vitale” in “trattamenti sostitutivi di funzioni vitali”: così facendo, si escludono le persone che a seguito di indicazione medica hanno rifiutato trattamenti di sostegno vitale che sono da considerare come in atto e le persone totalmente dipendenti da assistenza e trattamenti forniti da familiari o caregiver, che invece sono finora stati esplicitamente indicati da parte della Corte costituzionale (e in alcuni casi hanno effettivamente già ottenuto l’aiuto alla morte volontaria da parte del Servizio sanitario nazionale);
- si restringe anche il criterio della “sofferenza intollerabili”, che da “fisica o psichica”, come stabilito dalla Corte costituzionale, diventa “fisica e psichica”, aumentando a dismisura la possibilità di contestare arbitrariamente la condizione di sofferenza del richiedente;
- si aggiunge il criterio dell’inserimento nel percorso di cure palliative”, trasformando le cure palliative (che sono già un diritto del malato da 15 anni e un dovere per lo Stato) in trattamento sanitario obbligatorio per potere accedere all’aiuto medico alla morte volontaria.
2. La proposta del Governo prevede tempistiche tali da rendere nella pratica impossibile l’aiuto alla morte volontaria di malati terminali o affetti da malattie neurodegenerative, attraverso il combinato disposto di due scadenze capestro:
- un termine che può arrivare a 120 giorni per la risposta alle persone richiedenti;
- un termine di 4 anni prima di potere ripresentare la proposta da parte di una persona che abbia ricevuto un diniego, indipendentemente da un eventuale cambiamento delle sue condizioni di salute.
3. La proposta del Governo cancella il ruolo del Servizio sanitario nazionale, politicizzando la procedura e spingendo verso i privati l’attuazione dell’aiuto medico, in 2 modi:
- cancellando il ruolo dei Comitati etici territoriali (previsto dalla Corte costituzionale, e che erano chiamati a dare un parere solo consultivo, mentre la decisione spettava alle aziende sanitarie locali), sostituendoli con un Comitato etico nazionale di nomina governativa, il quale fornirà parere vincolante;
- cancellando il ruolo del Servizio sanitario nazionale, non solo nella valutazione dell’esistenza o meno dei criteri per accedere all’aiuto, ma anche nell’attuazione dell’aiuto stesso, per il quale la persona richiedente dovrà rivolgersi ai privati, oppure andare in Svizzera;
di conseguenza, è cancellato anche il ruolo delle Regioni e risulta evidente la discriminazione tra persone malate: chi accede al fine vita tramite sedazione palliativa profonda ha diritto all’assistenza del SSN, mentre la stessa persona viene esclusa se si tratta di aiuto alla morte volontaria.”.
4. L’inserimento della difesa della vita “fin dal concepimento” è uno specchietto per le allodole, che sarà certamente rimosso come finta concessione per potere più agevolmente insistere con gli altri dispositivi di cancellazione del diritto (esistente in Italia da 7 anni) all’aiuto alla morte volontaria.
Un ultima considerazione riguarda il metodo scelto.
In Francia e in Gran Bretagna l’attuale dibattito sull’aiuto alla morte volontaria si sta svolgendo fuori da logiche di partito o di maggioranza vs opposizione. In Gran Bretagna, il testo è passato col voto contrario di due ministri di peso (Salute e Giustizia). In Francia il testo, di iniziativa parlamentare, è stato preceduto da una Assemblea di cittadini estratti a sorte, durata molti mesi, le cui proposte sono state ampiamente riprese nel testo parlamentare.
In Italia, il Governo ha deciso di portare in aula un testo espressione dell’accordo tra i partiti di maggioranza, sul quale non ha condotto alcuna consultazione formale, e le uniche consultazioni informali riportate dai media sono state quelle con la Conferenza episcopale italiana.
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Sulle carceri Mattarella faccia come Napolitano: mandi un messaggio alle Camere
Nel giorno in cui si ricorda il 100esimo della nascita di Giorgio Napolitano e a seguito dell’incontro del Presidente della Repubblica con una rappresentanza della polizia penitenziaria, Marco Perduca, che per l’Associazione Luca Coscioni coordina le attività sulla salute in carcere ha diramato la seguente nota:
“Non passa giorno che non arrivino notizie delle sempre più drammatiche, cioè illegali, condizioni delle carceri italiane: suicidi di detenuti e agenti, edilizia precaria e perdurante carenza di personale, a tutto ciò si aggiunge un insufficiente qualità igienico-sanitaria della stragrande maggioranza delle strutture – come evidenziato dalle relazioni ottenute dall’Associazione Luca Coscioni a seguito di un accesso agli atti.
In queste stesse ore si ricorda la figura del Presidente Giorgio Napolitano che, corrispondendo a mesi di iniziative nonviolente di Marco Pannella, nel 2013 inviò un messaggio alla Camere che affrontava, cioè denunciava, ufficialmente lo stato illegale delle carceri italiane auspicando misure di decarcerizzazione e depenalizzazione. Se la seconda pare impossibile con queste maggioranze parlamentari la possibilità di adottare misure di liberazione anticipata speciale ci potrebbero essere.
Un testo c’è, quello dell’Onorevole Giachetti, e la necessità e l’urgenza di tale primo provvedimento è evidente e ricordata a ogni convegno o incontro sul tema. Tra l’altro da oltre due settimane Rita Bernardini è nuovamente in sciopero della fame a sostegno della calendarizzazione della proposta di legge sulla quale anche il Presidente del Senato La Russa aveva manifestato interesse. Per onorare degnamente il suo predecessore, il Presidente Mattarella dovrebbe fare altrettanto e porre formalmente la questione alle Camere.
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L’Associazione Luca Coscioni aderisce al manifesto “Live for All”
“L’accessibilità agli spettacoli dal vivo è un diritto costituzionalmente garantito”
L’Associazione Luca Coscioni annuncia la propria adesione al Manifesto “Live for All”, promosso dal Comitato per gli eventi dal vivo accessibili e alla pari per garantire a tutte le persone con disabilità la piena fruibilità degli eventi dal vivo e i diritti dei lavoratori dello spettacolo con disabilità. Questa adesione si inserisce nel solco di un impegno concreto e continuativo dell’Associazione nella tutela dei diritti delle persone con disabilità, anche in ambito culturale. In particolare, ricordiamo che l’Associazione ha fornito assistenza legale in due distinti procedimenti giudiziari – promossi da Sofia Righetti e Valentina Tomirotti – per garantire l’accesso ai concerti di musica extra-lirica all’interno dell’Arena di Verona. Entrambe le vicende si sono concluse con l’affermazione del principio di non discriminazione e del diritto alla piena fruizione dello spettacolo.
“Aderiamo al manifesto Live for All: il diritto alla cultura e alla piena partecipazione alla vita pubblica non può conoscere barriere. La partecipazione alla vita sociale e culturale è una garanzia costituzionale che non può prevedere il disinteresse degli organizzatori degli eventi dal vivo”, dichiara Rocco Berardo, coordinatore delle iniziative per le persone con disabilità dell’Associazione Luca Coscioni.
“Gli importanti precedenti giudiziari – sottolinea l’avvocato Alessandro Gerardi, consigliere generale dell’Associazione e legale nei ricorsi relativi alla fruibilità degli spettacoli – dimostrano come, ancora oggi, anche in occasione di grandi eventi culturali, non venga garantito un diritto fondamentale come l’accessibilità. Continuiamo, quindi, a vigilare e sostenere ogni persona con disabilità che voglia far valere il proprio diritto a partecipare agli eventi dal vivo senza discriminazioni.”
L’Associazione Luca Coscioni ritiene che la proposta di legge in discussione alla Camera sulla partecipazione delle persone con disabilità agli eventi pubblici debba essere integrata con gli emendamenti promossi da Lisa Noja, già deputata e consigliera regionale della Lombardia, e dal Comitato Live for All, affinché vengano garantiti: posti non segregati, piena visibilità, e modalità di acquisto dei biglietti realmente eque e accessibili. Temi che sono stati affrontati nella sintesi delle proposte già presentate da diverse forze parlamentari.
L’Associazione parteciperà alla presentazione del Manifesto “Live for All”, che si terrà in occasione della conferenza stampa Una legge Live for All, il prossimo 3 luglio alle ore 17.00, presso la Sala Caduti di Nassiriya del Senato (Palazzo Madama), promossa dal senatore Ivan Scalfarotto.
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Libsophia #18 – Dubbio con Ermanno Ferretti
@Politica interna, europea e internazionale
L'articolo Libsophia #18 – Dubbio con Ermanno Ferretti proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
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Riconversione, dual use e produzione. Il modello Fincantieri per l’industria della Difesa
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Per la prima volta da decenni l’Occidente sta intraprendendo un massiccio riarmo. Le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, le attività belliche proxy, i perpetui – e latenti – conflitti ibridi, la minaccia di un possibile instabilità su Taiwan e una ristrutturazione della proiezione globale
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404 Media is closed this week. School's out.
404 Media is closed this week. Schoolx27;s out.#PSA
Gone Fishin': 404 Media Summer Break 2025
404 Media is closed this week. School's out.Jason Koebler (404 Media)
Le discussioni sulla morte volontaria medicalmente assistita Regione per Regione
Oggi, anche in assenza di una legge nazionale, chi vive in condizioni di sofferenza fisica o psicologica insopportabile ha già diritto a ottenere aiuto medico alla morte volontaria, il cosiddetto “suicidio assistito”: per garantire tempi certi per la procedura di verifica e attuazione previsti dalla Corte costituzionale può bastare una legge regionale. Questo il punto sulle discussioni nelle varie Regioni.
TOSCANA
In Toscana, l’11 febbraio 2025, dopo due giornate di intensa discussione in Aula, la Regione ha approvato la proposta di legge “Liberi Subito”, depositata 11 mesi prima con 10.700 sottoscrizioni di cittadini toscani. La nuova norma stabilisce che chiunque richieda una valutazione delle proprie condizioni di salute per accedere al suicidio medicalmente assistito debba ricevere una risposta entro un massimo di 30 giorni; in caso di esito positivo e conferma della scelta, l’assistenza deve essere erogata entro ulteriori 7 giorni.
Il 14 marzo 2025, il presidente della Regione Eugenio Giani ha promulgato ufficialmente la legge. Il 17 marzo 2025 questa è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana con il numero 16/2025. Con questa legge, la Toscana diventa la prima Regione a garantire un iter regolamentato e uniforme per l’accesso al fine vita. Qui è possibile visionare il testo della legge approvata.
Dopo il fallimento di un ricorso al Collegio di Garanzia Statutaria della Regione da parte dei capigruppo del centrodestra, il 9 maggio 2025 il Governo Meloni ha deciso di impugnare la legge toscana davanti alla Corte costituzionale.
Il 22 maggio 2025 la Regione Toscana ha ufficialmente comunicato la propria costituzione in giudizio davanti alla Corte. Lo ha annunciato il presidente Giani, dichiarandosi fiducioso sul respingimento del ricorso: “Le nostre motivazioni sono talmente forti che sono convinto verranno accolte”. Giani ha ricordato come la Corte costituzionale abbia già indicato chiaramente la necessità di un intervento legislativo da parte del Parlamento, e di fronte all’inerzia di quest’ultimo, “è giusto che le Regioni, che in materia sanitaria hanno una competenza di organizzazione del sistema molto precisa, attribuito dalla stessa Costituzione, procedano””.
ALTO ADIGE
In Alto Adige, il disegno di legge “Liberi Subito” sul suicidio medicalmente assistito, presentato da Partito Democratico, Verdi e Team K il 28 febbraio 2025, è stato discusso il 26 giugno 2025 in commissione legislativa del Consiglio provinciale. Il testo è stato bocciato con 3 voti favorevoli (Verdi, Team K e Süd-Tiroler Freiheit, tutti all’opposizione) e 3 contrari (2 della SVP e 1 di Fratelli d’Italia, espressione della maggioranza).
La motivazione del voto contrario, tuttavia, non è stata di merito. Tutti i gruppi hanno infatti espresso condivisione sui contenuti della proposta, ritenendo importante garantire diritti e chiarezza sul fine vita. Le riserve sollevate dalla maggioranza sono state di natura giuridica: si teme che un intervento legislativo provinciale possa essere impugnato, come già accaduto alla legge toscana o alla delibera dell’Emilia-Romagna. Per questo, si è preferito attendere l’evoluzione dei ricorsi in corso e auspicare un intervento chiaro del legislatore nazionale.
Nonostante la bocciatura, il confronto ha mostrato una significativa apertura trasversale sul tema, anche in un territorio tradizionalmente conservatore come l’Alto Adige. L’attenzione resta alta in attesa degli sviluppi a livello statale e delle pronunce della Corte costituzionale.
ABRUZZO
In Abruzzo, la proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito rappresenta la prima iniziativa popolare nella storia della Regione. Depositata il 19 giugno 2023, sono state raccolte 8.000 firme, superando di 3.000 il minimo richiesto. Dopo l’audizione dell’Associazione Luca Coscioni in Commissione Sanità il 18 febbraio 2025, si era auspicata un’accelerazione dell’iter, con decisione prevista entro il 26 giugno 2025.
Il 19 giugno 2025, a un anno esatto dal primo approdo in Aula, il Consiglio regionale ha finalmente discusso la proposta, inserita con procedura d’urgenza all’ordine del giorno. Tuttavia, la legge è stata bocciata dalla maggioranza di centrodestra, che ha ritenuto la materia di esclusiva competenza nazionale. Il centrosinistra ha votato a favore. La scelta della maggioranza è stata duramente criticata dall’Associazione Luca Coscioni, che ha parlato di “atto di irresponsabilità” verso malati e medici.
La bocciatura ha suscitato reazioni contrastanti: il Partito Democratico ha denunciato una “resa morale” e “una brutta pagina per la politica abruzzese”, mentre Fratelli d’Italia ha accolto con soddisfazione il voto, ribadendo che la vita è un diritto inalienabile da difendere a livello statale. Nonostante la sconfitta legislativa, l’Associazione Luca Coscioni ha assicurato che continuerà a sostenere legalmente e materialmente le persone che intendono far valere il proprio diritto all’autodeterminazione anche in Abruzzo.
SARDEGNA
Con il rinnovo del Consiglio Regionale a marzo 2024, in Sardegna la proposta di legge sul fine vita è stata nuovamente depositata e presentata alla stampa il 29 novembre 2024, sottoscritta da tutti i gruppi di maggioranza.
Dopo l’appello lanciato da personalità sarde come Paolo Fresu, Claudia Aru e Luigi Manconi insieme all’Associazione Luca Coscioni, il 15 maggio 2025 è stato finalmente avviato l’iter in commissione. La proposta di legge n. 59 è stata illustrata e sono iniziate le audizioni, tra cui quella del 20 maggio della segretaria nazionale dell’Associazione, Filomena Gallo, che ha chiarito come la norma intenda garantire tempi certi per le verifiche da parte delle ASL, evitando attese di mesi o anni per chi richiede l’accesso alla morte volontaria assistita.
Il 17 giugno 2025 si è concluso il ciclo di audizioni con l’intervento di voci critiche come l’associazione Pro Vita e Famiglia e alcuni esperti di bioetica, che hanno contestato la proposta sostenendo che la sentenza della Corte costituzionale non istituisce un diritto alla morte e chiedendo piuttosto la piena attuazione della legge sulle cure palliative. Nonostante le tensioni politiche e le polemiche sul rischio di impugnazioni da parte del Governo, la presidente della Commissione Sanità, Carla Fundoni (PD), ha confermato che la Sardegna potrebbe approvare la sua legge sul fine vita prima della pausa estiva. La discussione generale in Commissione è iniziata il 18 giugno, con l’obiettivo di votare il testo nei prossimi giorni per un rapido approdo in Aula. Fundoni ha assicurato che sarà “un provvedimento equilibrato”, attento alle diverse posizioni emerse durante i lavori.
CAMPANIA
Nel marzo 2024, i consiglieri regionali Luigi Abbate e Maria Muscarà hanno depositato la proposta di legge regionale sul fine vita, poi incardinata l’11 aprile dalla Commissione Sanità e Sicurezza Sociale, che ha avviato un tavolo tecnico di approfondimento. Il 25 marzo 2025, la proposta è arrivata in Aula, ma la discussione è stata rinviata per un cavillo tecnico sollevato dal presidente del Consiglio Regionale, Gennaro Oliviero. Il governatore De Luca ha successivamente richiesto l’avvio di consultazioni con vari soggetti, inclusa la Conferenza Episcopale della Campania, nonostante la fase di audizioni fosse già stata conclusa, rallentando ulteriormente l’iter.
A oltre un anno dal deposito, la proposta di legge “Liberi Subito” continua a subire rinvii. Nonostante fosse all’ordine del giorno per la seduta del 28 maggio 2025, la discussione è stata nuovamente rimandata per l’assenza del parere della Commissione Bilancio – lo stesso pretesto tecnico già usato il 25 marzo. L’Associazione Luca Coscioni, con un presidio davanti al Consiglio Regionale e l’adesione di oltre 115 persone a uno sciopero della fame a staffetta, ha denunciato la paralisi istituzionale e chiesto di votare la legge, nel rispetto del diritto già sancito dalla Corte costituzionale. Marco Cappato ha definito la situazione “l’ultima chiamata per la Campania”, chiedendo ai consiglieri di assumersi la responsabilità politica di approvare o respingere la proposta, senza ulteriori rinvii o finte consultazioni fuori tempo massimo.
UMBRIA
Il 12 maggio 2025 è partita ufficialmente la campagna “Liberi Subito” in Umbria, promossa dall’Associazione Luca Coscioni, con una conferenza stampa a Perugia. La raccolta firme ha come obiettivo minimo 3.000 sottoscrizioni.
Coordinatrice regionale della campagna è Laura Santi, attivista e giornalista affetta da sclerosi multipla, che lo scorso novembre è diventata la prima persona in Umbria a ottenere il via libera dalla propria ASL per accedere al suicidio medicalmente assistito. Nonostante l’autorizzazione ottenuta, Laura è ancora in attesa che vengano definite le modalità di esecuzione della sua volontà e che sia individuato il farmaco necessario.
Durante l’evento di lancio della campagna, Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, ha ribadito la necessità di una legge regionale per garantire tempi certi alle persone malate che chiedono l’aiuto alla morte volontaria. Al suo fianco, la Sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi ha espresso solidarietà a Laura Santi e sostegno alla battaglia per i diritti di fine vita. Laura ha lanciato un appello alla cittadinanza umbra, invitando tutti a firmare per sostenere la proposta: “Basta un documento di identità, andare al tavolo e compilare il modulo. È un’azione semplice, ma può cambiare davvero le cose.”
La raccolta firme proseguirà nelle prossime settimane con tavoli in varie città della regione.
VENETO
Il Veneto è stata la prima Regione a discutere la proposta di legge sul fine vita, depositata con 9.000 firme (superando il minimo richiesto di 7.000). La discussione in Aula è avvenuta il 16 gennaio 2024. Con 25 voti favorevoli, 22 contrari e 3 astenuti, il Veneto non ha approvato la legge. Per l’approvazione era necessaria la maggioranza assoluta: su 50 presenti, servivano 26 sì.
Il governatore Luca Zaia, deluso dall’esito della votazione, ha commentato ribadendo che il tema del fine vita non può essere oggetto di ipocrisia politica, richiede regole chiare e condivise, e ricordando come il diritto all’assistenza medica alla morte volontaria sia già riconosciuto dalle sentenze della Corte costituzionale. Il 7 maggio 2025 Zaia ha annunciato di aver “pronto un decreto per stabilire di rispondere entro dieci giorni” alle richieste dei pazienti.
EMILIA ROMAGNA
In Emilia-Romagna, la proposta di legge popolare sul suicidio medicalmente assistito è stata depositata nel luglio 2023 con 7.300 firme. Nonostante il parere favorevole della Commissione Statuto, la Giunta Bonaccini scelse di non discuterla, emanando invece delibere per regolare l’accesso alla procedura attraverso le ASL. Su queste delibere è ora pendente un ricorso al TAR promosso dalla consigliera di Forza Italia Valentina Castaldini. Anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero della Salute hanno impugnato le delibere regionali.
Il Presidente della Regione Michele De Pascale ha ribadito la preferenza per una norma nazionale, pur affermando che la Regione garantirà i diritti sanciti dalla Corte costituzionale. L’Associazione Luca Coscioni ha nuovamente sollecitato il Consiglio regionale a discutere e approvare la proposta di legge, evidenziando che il ricorso al TAR non può vanificare quanto previsto dalla sentenza 242/2019, ma elimina solo i tempi certi previsti dalle delibere, esponendo i malati a nuovi ritardi e contenziosi.
MOLISE
Il 1° aprile 2025 è stata depositata in Consiglio regionale del Molise la proposta di legge sul fine vita, sottoscritta da 10 consiglieri appartenenti sia alla maggioranza che all’opposizione. La norma definisce tempi e procedure per l’accesso al suicidio medicalmente assistito coinvolgendo l’Azienda sanitaria regionale (Asrem), senza impatti sul bilancio né sul Piano di rientro sanitario.
Il 14 aprile 2025 la proposta è stata presentata pubblicamente come un’iniziativa bipartisan, auspicando una futura approvazione all’unanimità. Tuttavia, ad oggi non sono note le tempistiche per l’inizio della discussione.
LOMBARDIA
Il 18 gennaio 2024 sono state depositate 8.000 sottoscrizioni per una proposta di legge di iniziativa popolare, superando ampiamente il requisito delle 5.000 firme necessarie. Il 7 febbraio 2024, l’Ufficio di Presidenza ha dichiarato all’unanimità l’ammissibilità della proposta. Tuttavia, il 19 novembre 2024, il Consiglio Regionale ha votato una questione pregiudiziale di costituzionalità, bloccando di fatto la discussione del testo, ritenendo la materia di competenza statale.
Nel frattempo, il tema del fine vita ha continuato ad alimentare il dibattito in Regione Lombardia, in seguito al primo caso di suicidio medicalmente assistito, che ha visto un acceso scontro all’interno della maggioranza. Il governatore Attilio Fontana, durante un’informativa in Consiglio regionale l’11 marzo 2025, ha sottolineato la necessità di un approccio rispettoso e tecnico al tema, ribadendo che la Regione si è attenuta ai principi stabiliti dalla Corte Costituzionale, in particolare alle sentenze n. 242/2019 e n. 135/2024. Ha inoltre annunciato che la questione sarà discussa in sede di Conferenza Stato-Regioni per uniformare le modalità attuative a livello nazionale.
Le dichiarazioni di Fontana hanno suscitato reazioni contrastanti. Il dibattito rimane dunque aperto, con una frattura evidente nella maggioranza.
FRIULI VENEZIA GIULIA
Ad agosto 2023, con oltre 8.000 firme raccolte su una soglia di 5.000 necessarie, in Friuli Venezia Giulia è stata presentata una proposta di legge per definire tempi e procedure per l’accesso all’aiuto medico alla morte volontaria. Tuttavia, il percorso della proposta è stato ostacolato: il 10 aprile 2024 la terza commissione regionale l’ha discussa e respinta con motivazioni estranee al suo contenuto e, il 20 giugno 2024, in Consiglio regionale, è stata bloccata da una votazione pregiudiziale.
Nel frattempo, la Regione FVG ha già subito condanne per ritardi nelle procedure di assistenza al suicidio, come nei casi di “Anna” e Martina Oppelli, quest’ultima ricorsa alla Corte costituzionale contro l’illegittimità del requisito del sostegno vitale.
Di fronte a questa pressione crescente, il dibattito si allarga e mette in imbarazzo il Presidente della Regione Fedriga. Lo stesso, essendo anche Presidente della Conferenza delle Regioni, interrogato dal Presidente della Regione Lombardia, ha dichiarato che si cercherà di muoversi “in modo coordinato” nel quadro legislativo esistente, evitando una posizione netta di “sì o no” sul fine vita. Una posizione ambigua che nei prossimi mesi dovrà trovare un punto di caduta.
TRENTINO
A metà aprile inizierà in Trentino la raccolta firme per sostenere la proposta di legge provinciale di iniziativa popolare sul fine vita, intitolata “Liberi Subito”.
L’iniziativa si ispira all’esperienza della Regione Toscana e mira a dotare anche la Provincia Autonoma di Trento di una normativa che stabilisca procedure e tempi certi per l’accesso al suicidio medicalmente assistito, in conformità con la sentenza 242/2019 della Corte costituzionale. Promossa dall’Associazione Luca Coscioni, con il supporto di varie associazioni e gruppi locali, la campagna punta a raccogliere 2.500 firme in tre mesi sui moduli predisposti dal Consiglio provinciale.
LAZIO
Nel Lazio, i consiglieri Marotta e Tidei, rispettivamente di AVS e IV, sono i primi firmatari della proposta che ha raccolto le sottoscrizioni di un gruppo trasversale di consiglieri, sia della maggioranza che dell’opposizione. Nonostante il “caso” di Sibilla Barbieri, non è previsto l’avvio della discussione in Aula. In questo contesto, l’Associazione Luca Coscioni ha lanciato un appello per porre fine alla censura esercitata dalla maggioranza del Consiglio regionale, invitando a discutere urgentemente la legge “Liberi Subito”.
PUGLIA
La prima Regione a mettere parzialmente ordine alle procedure di fine vita così come individuate dalla sentenza 242/2019 è stata la Puglia a gennaio 2023 attraverso una delibera di Giunta che rappresenta sicuramente un primo passo in avanti, ma presenta problematiche. La prima di metodo: si tratta di una Delibera di Giunta e non di una legge. Al primo cambio di Giunta si potrà quindi facilmente ritirare o modificare, senza i passaggi in Consiglio regionale, e quindi senza dibattito davanti l’opinione pubblica che richiederebbe invece la modifica di una legge regionale. La seconda problematica riguarda il merito della delibera: risulta assente la previsione del termine massimo di 20 giorni per il completamento della procedura di verifica delle condizioni della persona malata e l’emissione del relativo parere; mancano le indicazioni precise alle Asl affinché all’interno della propria azienda istituiscano una commissione medica multidisciplinare per la verifica delle condizioni della persona che avanza questo tipo di richieste.
Mancano quindi le due previsioni principali contenute nella pdl “Liberi Subito”.
Il 6 maggio 2024 il Consiglio Metropolitano di Bari ha approvato una delibera per trasmettere alla Regione la proposta di legge “Liberi Subito” chiedendone la discussione. Siamo ancora in attesa di ulteriori sviluppi da parte della Regione.
LIGURIA
Dopo che nel febbraio 2024 un gruppo trasversale di consiglieri regionali depositò e riuscì a portare in discussione la proposta di legge, a seguito delle dimissioni del Presidente Toti e della convocazione di nuove elezioni si è reso necessario un nuovo deposito in questa legislatura. Non sono al momento previste tempistiche certe per la nuova discussione della proposta.
BASILICATA
Dopo il deposito nella passata consiliatura lucana della proposta di legge tramite l’iniziativa di 9 Comuni, tra cui quello di Matera, il Consiglio Regionale ha deciso di non decidere. Con le elezioni del 2024 e il rinnovo del Consiglio regionale, la proposta dovrà essere ripresentata.
CALABRIA
In Calabria la proposta di legge, seppur diversa da quella dell’Associazione Luca Coscioni e limitata ai soli “pazienti terminali”, è stata depositata dal PD. Il 9 febbraio 2024 è stata incardinata la discussione, ma ad oggi non sono stati fatti nuovi passi avanti.
VALLE D'AOSTA
Ad inizio di febbraio 2024 due consigliere di opposizione, Erika Guichardaz e Chiara Minelli, hanno depositato il testo della proposta di legge. Nonostante un duplice invito alla sottoscrizione del testo a tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione, ad oggi non sono stati trovati ulteriori consiglieri disponibili a sottoscrivere il testo. Il giorno 3 luglio 2024 è iniziato il ciclo di audizioni degli esperti, primo passo dell’iter legislativo per arrivare alla discussione della proposta.
PIEMONTE
In Piemonte la proposta è stata depositata per via popolare con 11mila firme sulle 8mila necessarie. Dopo un paio di mesi di audizioni degli esperti, il testo è arrivato in Aula il giorno 22 marzo 2024. In quella giornata il Consiglio Regionale -con 35 votanti: 22 favorevoli, 12 contrari e 1 astenuto- ha votato favorevolmente la “questione pregiudiziale di costituzionalità” posta dalla maggioranza, un tecnicismo – seppur consentito dal regolamento – utilizzato in modo strumentale per non permettere di discutere nel merito la proposta, nonostante questa fosse già stata ritenuta ammissibile dalla Commissione di garanzia del Consiglio regionale con decisione ratificata dall’Assemblea a novembre 2023. La maggioranza che sostiene il Presidente Cirio ha così vanificato le firme dei cittadini piemontesi.
MARCHE
Nelle Marche la pdl, seppur con piccole differenze, è stata depositata da un consigliere regionale del PD, Maurizio Mangialardi, già Sindaco di Senigallia, la città di Federico Carboni, la prima persona che in Italia ha avuto accesso legale al suicidio medicalmente assistito nonostante il freno tirato da parte della Regione che non lo ha aiutato nemmeno a trovare un medico e una pompa infusionale necessari per poter procedere. L’Associazione Luca Coscioni ha dovuto avviare una raccolta fondi per aiutare acquistare il macchinario e l’assistenza è dovuta avvenire attraverso il dott. Mario Riccio. Insieme a Mangialardi (PD), il secondo relatore della legge è Giorgio Cancellieri (Lega) e medico di Fabio Ridolfi, il ragazzo di Fermignano che, di fronte ai ritardi del SSN nelle procedure di SA, ha preferito morire come non avrebbe voluto: attraverso l’interruzione di tutte le sue terapie e la sedazione palliativa profonda.
Anche qui la discussione è stata incardinata, si è tenuta una seduta di discussione in Commissione Sanità e poi il dibattito è caduto nel vuoto.
SICILIA
In Sicilia la proposta di legge è stata depositata su iniziativa dei consiglieri regionali nel 2024 ma non è ancora nemmeno stato calendarizzato l’avvio della discussione.
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