Don’t Believe Planck’s Constant? Measure It Yourself
We aren’t sure if [Looking Glass Universe] didn’t trust the accepted number for Planck’s constant, or just wanted the experience of measuring it herself. Either way, she took some LEDs and worked out the correct figure. Apparently, it hasn’t changed since we first measured it in 1916. But it’s always good to check.
The constant, if you need a refresher, helps explain things like why the color of light changes how the photoelectric effect manifests, and is at the root of quantum physics. LEDs are perfect for this experiment because, of course, they come in different colors. You essentially use a pot to tune down the LED until it just reaches the point where it is dark. Presuming you know the wavelength of the LED, you can estimate Planck’s constant from that and the voltage across the virtually ready-to-light LED. We might have used the potentiometer in a voltage divider configuration, but it should work either way.
The experiment showed that even a disconnected LED emits a few stray photons. But it was still possible to interpret the results. The constant is very tiny, so you’ll want your scientific calculator get do the math or, as she used, Wolfram Alpha.
The first result was off by the alarming amount of 1 x 10-40. No, that’s not alarming at all. That number is amazingly small.
This is a fairly common home physics experiment. You can do it quick, like [Looking Glass] did, or you can build something elaborate.
youtube.com/embed/Tf6MppviQpQ?…
Cyber attacco contro F5, una bomba a orologeria: ecco perché e come proteggersi
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il furto di vulnerabilità non ancora divulgate, ottenute nel cyber attacco contro F5, permette agli attaccanti di effettuare lo sfruttamento anche di cyber minacce per cui non è disponibile ancora una patch pubblica, accelerando il rischio exploit.
PODCAST. CINA. A Pechino al via il Comitato centrale
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Da oggi il leader Xi Jinping e altri leader del Partito comunista si riuniscono per definire gli obiettivi per i prossimi cinque anni. La corrispondenza di Shanghai di Michelangelo Cocco
L'articolo PODCAST. CINA. pagineesteri.it/2025/10/20/ori…
Vulnerabilità critica in Linux-PAM: Una nuova Privilege Escalation
Un’identificazione di vulnerabilità di alta gravità è stata attribuita al framework PAM (Pluggable Authentication Modules) con l’identificatore CVE-2025-8941. Questa vulnerabilità ha origine nel cuore dei sistemi operativi Linux e consente agli aggressori con accesso locale di sfruttare attacchi symlink e condizioni di gara per ottenere l’escalation completa dei privilegi di root.
Gli esperti di sicurezza avvertono che questo problema richiede un’attenzione immediata, soprattutto per i server e i desktop che si affidano a Linux-PAM per l’autenticazione degli utenti .
Gli strumenti open source più fidati non sono immuni dai rischi, poiché l’accesso come amministratore (root), che rappresenta il livello massimo di controllo in sistemi simili a Unix, può comportare violazioni dei dati e compromissioni su vasta scala del sistema, sottolineando le minacce insite anche nei più attendibili tra essi.
Emerge che gli utenti con bassi privilegi potrebbero diventare root, generando timori sia per le reti delle aziende che per i dispositivi individuali. Il CVE-2025-8941 ha ottenuto uno score di 7,8 sulla scala CVSS v3.1, a dimostrazione che, anche se si tratta di una privilege escalation, il suo potenziale è devastante.
I sistemi interessati includono tutte le versioni di Linux-PAM precedenti alle patch più recenti, comprese distribuzioni come Ubuntu, Fedora e Red Hat Enterprise Linux. Non è possibile lo sfruttamento remoto, ma il percorso locale amplifica i pericoli nelle configurazioni multiutente.
La vulnerabilità risiede nel modulo pam_namespace, che gestisce gli spazi dei nomi per le sessioni utente. Una gestione errata dei percorsi controllati dall’utente consente ad aggressori astuti di inserire link simbolici che dirottano i processi di creazione delle directory.
Sfruttando una condizione di competizione, l’aggressore inganna il sistema inducendolo a creare strutture sensibili sul file system root. Per comprendere il meccanismo, diamo un’occhiata a un esempio semplificato in pseudocodice:
La migliore difesa è l’applicazione rapida delle patch da parte dei fornitori di distribuzione, prevista a breve per la maggior parte delle varianti Linux. Fino ad allora, gli amministratori dovrebbero verificare i privilegi degli utenti locali, disabilitare le funzionalità pam_namespace non necessarie e monitorare eventuali attività sospette nei link simbolici utilizzando strumenti come auditd.
Sebbene i firewall per applicazioni web (WAF) o i sistemi di rilevamento delle intrusioni (IDS) offrano una protezione parziale contro le minacce correlate, non sono in grado di neutralizzare gli exploit locali che bypassano i livelli di rete. Gli esperti esortano le organizzazioni a dare priorità a questo aspetto nei loro cicli di gestione delle patch per evitare potenziali situazioni caotiche.
L'articolo Vulnerabilità critica in Linux-PAM: Una nuova Privilege Escalation proviene da Red Hot Cyber.
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L’assedio ai dati spaziali: quando i Big Geodata diventano superficie d’attacco
Nel gennaio 2025, il data breach di Gravy Analytics ha squarciato il velo su un ecosistema di sorveglianza commerciale che molti preferivano ignorare: milioni di coordinate GPS, estratte da app popolari come Candy Crush, Tinder e MyFitnessPal, sono finite online rivelando percorsi verso ospedali, basi militari, luoghi di culto e abitazioni private.
Ma il vero scandalo non è stato il leak: è che quei dati venivano già venduti legalmente a enti governativi statunitensi che li usavano per sorveglianza senza controllo giudiziario.
Il panopticon digitale: come funziona la catena di tracciamento
Ogni volta che apriamo un’app apparentemente innocua, si attiva una catena invisibile ma precisa. Le SDK pubblicitarie integrate dagli sviluppatori richiedono permessi di geolocalizzazione, ovviamente sia su iOS che Android. Questi permessi non servono solo a mostrare annunci geolocalizzati: alimentano un’intera industria costruita sulla raccolta, aggregazione e rivendita della posizione.
Il meccanismo più pervasivo è il Real-Time Bidding (RTB), lo standard che governa le aste pubblicitarie in tempo reale. Quando un’app carica uno spazio pubblicitario, viene generata una bid request secondo lo standard OpenRTB. Questa richiesta contiene latitudine e longitudine precise, l’Advertising ID del dispositivo (GAID/IDFA), la precisione GPS, timestamp, IP e tipo di connessione. Questa bid request viene trasmessa in pochi millisecondi a decine di intermediari che possono archiviare, arricchire e rivendere quei dati.
Il risultato è un grafo di mobilità quasi univoco per ogni individuo.Un paper del MIT ha dimostrato che bastano quattro punti spazio-temporali per identificare univocamente il 95% delle persone. Non serve nemmeno il nome: le coordinate notturne rivelano dove abitiamo, quelle diurne dove lavoriamo, e l’incrocio con registri pubblici o LinkedIn completa il puzzle.
L’illusione dell’anonimizzazione
L’industria risponde con una parola magica: anonimizzazione. Ma la storia è piena di fallimenti. Nel 2006, Netflix ha pubblicato un dataset “anonimo” di rating: sono bastate poche recensioni su IMDb per re-identificare utenti reali. Nel 2013, Latanya Sweeney ha invece identificato il governatore del Massachusetts in un database medico usando solo CAP, data di nascita e genere.
Nel mondo del geospaziale, l’anonimizzazione è ancora più fragile. Arrotondare coordinate, aggiungere jitter casuale o pseudonimizzare l’ID sono difese cosmetiche che si sbriciolano davanti a dataset grandi e incroci con altre fonti. Per una vera anonimizzazione servirebbero aggregazione spaziale tramite H3/S2, temporal bucketing, Differential Privacy con epsilon documentato e k-anonimity con soppressione degli outlier. Ma queste tecniche riducono il valore commerciale dei dati, ed è per questo che l’industria preferisce l’illusione alla sostanza.
Il caso Gravy Analytics: Surveillance-as-a-Service
L’azienda Gravy Analytics raccoglieva coordinate GPS attraverso il bidstream pubblicitario da centinaia di app, utilizzando Google AdSense come vettore e spesso estraendo i dati all’insaputa degli stessi sviluppatori. Ma attraverso la controllata Venntel riforniva anche agenzie governative come (l’ormai famigerata) ICE e CBP. Qui emerge il cortocircuito normativo: la Costituzione americana tutela dalla sorveglianza senza mandato, ma non vieta al governo di acquistare da terze parti informazioni che non potrebbe ottenere direttamente.
La Federal Trade Commission aveva già sanzionato Gravy a dicembre 2024 – non per la raccolta, ma per la vendita senza consenso da parte degli utenti. Distinzione sottile che lasciava intatto il problema di fondo: la legalità formale non coincide con la legittimità sostanziale. Quando a gennaio 2025 oltre 30 milioni di coordinate sono finite online, la realtà è esplosa: traiettorie verso cliniche, moschee, basi militari, abitazioni di figure pubbliche. Tutto tracciabile, tutto identificabile.
Tobias Judin della Norwegian Data Protection Authority ha sintetizzato: “Può essere usato per influenzare, manipolare, ricattare.” Non è paranoia: è threat modeling applicato a dati personali per definizione e sensibili per inferenza.
I Big GeoData: un’infrastruttura invisibile
I dati spaziali non sono più mappe statiche. Sono un flusso continuo di intelligence: satelliti, droni, 5G, IoT e smartphone generano miliardi di coordinate al secondo. Sopra questo layer operano algoritmi AI che applicano clustering, map-matching e ranking dei POI per dedurre dove viviamo, chi frequentiamo, quali percorsi scegliamo. La stessa tecnologia che ottimizza il traffico può prevedere dove saremo tra un’ora.
In Italia, la Direttiva INSPIRE e il RNDT hanno creato un’infrastruttura nazionale di dati territoriali. Obiettivo nobile, ma senza governance forte (DPIA, minimizzazione, audit) la trasparenza rischia di diventare sorveglianza.
Italia: enforcement e rischi concreti
E quindi anche in Italia i casi si moltiplicano.
Un dipendente di Coop Alleanza 3.0 fu licenziato perché, secondo i dati del GPS sull’auto aziendale, non avrebbe utilizzato il permesso previsto dalla legge 104 per assistere la madre.
L’Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese è stata multata (50.000 €) dal Garante Privacy per aver richiesto ai dipendenti in modalità agile di timbrare via app con geolocalizzazione e dichiarare la propria posizione via email, senza idonea trasparenza né base legittima.
Il Garante ha anche sanzionato un’azienda che usava sistemi GPS sui veicoli aziendali per controllare circa 50 dipendenti, ritenuto un controllo a distanza illecito.
Il pattern è chiaro, in quanto anche tecniche legittime e ben accettate possono diventare illecite a seconda dell’uso. Il GDPR richiede base giuridica valida, minimizzazione dei dati e DPIA obbligatoria per trattamenti su larga scala. Ma manca ancora cultura di privacyby design: e allora vediamo proliferare geolocalizzazione attiva per default, log mai cancellati, scopi che si allargano silenziosamente, controlli di accesso insufficienti.
Threat model e difese
La catena dei dati ha numerosi punti di rottura: SDK con permessi “Always”, bidstream multi-tenant, bucket cloud mal configurati, export “temporanei” che diventano permanenti, dashboard con drill-down troppo fine. Le difese dovrebbero essere architetturali, come ad esempio aggregazione in celle H3/S2, Differential Privacy on-by-default, governance SDK rigida, cifratura at-rest, tokenizzazione, IAM per privilegio minimo, geo opt-in only nel bidstream, DPIA sistematiche, retention corta e automatizzata.
Alcuni consigli per noi utenti:
- posizione solo “Durante l’uso”
- disattivare geotag foto
- reset periodico del Mobile Advertising ID
- bloccare tracker (uBlock Origin/Brave)
- usare DNS cifrati e VPN affidabili
Ed esercitare i diritti GDPR tramite accesso, opposizione, cancellazione, e segnalazioni al Garante.
Conslusione: Difendere la libertà di muoversi
I Big Data territoriali sono il gemello digitale del mondo fisico. La lezione del caso Gravy non è “più disclaimer”, ma richiede di riprogettare pipeline, permessi e business model: meno bidstream aperto, più edge e aggregazione; meno “precise by default”, più accountability verificabile.
Ogni coordinata è un dato personale, spesso sensibile per inferenza. È una questione di libertà: visitare un luogo senza essere osservati, muoverci senza essere profilati, sapere chi ci traccia e perché. E dire no, con effetti tecnici reali.
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UCRAINA. Zelensky spiazzato dall’ennesimo voltafaccia di Trump
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Niente Tomahawk, "causerebbero un'escalation e servono a noi". Zelensky e i leader europei temono una manovra a tenaglia di Trump e Putin, che si incontreranno a Budapest
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CUBA. Con Lenin all’Avana, le sfide globali della sinistra
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Terzo incontro internazionale di pubblicazioni di partiti e movimenti di sinistra. Un appuntamento che ha riunito oltre 100 delegati di 36 nazioni
L'articolo CUBA. Con Lenin pagineesteri.it/2025/10/20/ame…
CoreXY 3D Printer Has A Scissor-Lift Z-axis So It Folds Down!
We don’t know about you, but one of the biggest hassles of having a 3D printer at home or in the ‘shop is the space it takes up. Wouldn’t it be useful if you could fold it down? Well, you’re in luck because over on Hackaday.io, that’s precisely what [Malte Schrader] has achieved with their Portable CoreXY 3D printer.
The typical CoreXY design you find in the wild features a moving bed that starts at the top and moves downwards away from the XY gantry as the print progresses. The CoreXY kinematics take care of positioning the hotend in the XY plane with a pair of motors and some cunning pulley drives. Go check this out if you want to read more about that. Anyway, in this case, the bed is fixed to the base with a 3-point kinematic mount (to allow the hot end to be trammed) but is otherwise vertically immobile. That bed is AC-heated, allowing for a much smaller power supply to be fitted and reducing the annoying cooling fan noise that’s all too common with high-power bed heaters.Both ends of the cable bundle are pivoted so it can fold flat inside the frame!
The XY gantry is mounted at each end on a pair of scissor lift mechanisms, which are belt-driven and geared together from a single stepper motor paired with a reduction gearbox. This hopefully will resolve any issues with X-axis tilting that [Malte] reports from a previous version.
The coarse tramming is handled by the bed mounts, with a hotend-mounted BLTouch further dialling it in and compensating for any bed distortion measured immediately before printing. Simple and effective.
As will be clear from the video below, the folding for storage is a natural consequence of the Z-axis mechanism, which we reckon is pretty elegant and well executed—check out those custom CNC machine Aluminium parts! When the Z-axis is folded flat for storage, the hotend part of the Bowden tube feed is mounted to a pivot, allowing it to fold down as well. They even added a pivot to the other end of the cable bundle / Bowden feed so the whole bundle folds down neatly inside the frame. Nice job!
If you want a little more detail about CoreXY kinematics, check out our handy guide. But what about the H-Bot we hear you ask? Fear not, we’re on it.
player.vimeo.com/video/8661068…
freezonemagazine.com/news/fran…
“RADICA” (Moonlight records/Ird) segna il ritorno di FRANCESCA INCUDINE, cantautrice e percussionista siciliana, che ritorna con un progetto discografico a 7 anni dalla vittoria della Targa Tenco. Radica è la parola siciliana per dire radice, ma anche nel più stretto senso letterale, quell’escrescenza nodosa sul tronco o sui rami che si forma in seguito a […]
L'articolo Francesca Incudine
Israele sospende l'ingresso degli aiuti a Gaza - Ultima ora - Ansa.it
Israele ha deciso di bloccare l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza accusando Hamas di aver violato il cessate il fuoco attaccando l'Idf. Lo riporta Ynet che sottolinea che la sospensione degli aiuti durerà fino a nuovo avviso. (ANSA)Agenzia ANSA
RFanciola reshared this.
LA DIFFERENZIATA A ROMA
Siamo all'Alessandrino in via del Grano alle ore 18.00 di oggi. Guardate il risultato della raccolta stradale con i cassonetti. A Roma non differenziano: nei cassonetti per l'indifferenziato sversano di tutto, compresi tanti materiali facilmente riciclabili.
A Roma, insomma, voto zero in raccolta differenziata.
Il sostegno a Gualtieri nella gestione del ciclo dei rifiuti equivale a essere partecipi di un fallimento, complici di un crimine ambientale e corresponsabili per danno erariale.
Domenico Starnone, destinazione errata. Una travolgente storia di sesso
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/domenic…
Starnone parla chiaro, dice le cose come stanno, e per questo è così amato dal pubblico. È uno scrittore vero, e quindi sa che l’artista, un artista che scrive,
Straordinario successo del concerto di Gennaro e Santino Spinelli per Papa Leone XIV in Vaticano
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/straord…
Un’emozione senza confini ha attraversato l’Aula Paolo VI (Sala Nervi) in Vaticano
RFF20. ‘Per Te’: una celebrazione dell’amore che resiste al tempo e all’oblio
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/rff20-p…
Il nuovo film di Alessandro Aronadio è un’opera che emoziona senza manipolare, lasciando un segno profondo e l’assoluta certezza che, nonostante la
“Sei mia” – di Eleonora De Nardis
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/sei-mia…
Elisabetta ha due figli e si è appena separata dal marito quando incontra Massimo. Tra loro nasce un amore sincero e appassionato che a poco a poco si trasforma in qualcos’altro, in un rapporto verticale a senso unico, in una silenziosa e feroce gerarchia, prima tra oppresso e
Le parole: piccole bombe a orologeria del pensiero
Mon. & Thu., Speak Out Against Cambridge ALPR Surveillance Rollout
We really need your help this week opposing the rollout of more surveillance tech and your voice deserves to be heard!
Surveillance company Flock wants to put up surveillance cameras enabled with Automatic License Plate Reader (ALPR) technology around Cambridge, as we reported previously. Police have used such data to identify women who sought an out-of-state abortion and to record who goes to protests. Flock shares this data with ICE and recently announced a partnership with Amazon’s Ring to make easier for Flock customers to request recordings from Ring cameras.
Cambridge PD says the data won’t be shared outside of Cambridge and people’s rights will be protected, but Flock hasn’t agreed to this limitation. We know that Flock shares the data widely. Once the ALPR records and video are in Flock’s system, they are as good in ICE’s hands or the hands of any other police department who wants to track people.
At this Monday’s Cambridge City Council on Oct. 20th at 5:30pm, Cambridge PD will defend the rollout of these cameras. City Councilors Patty Nolan, Sumbul Siddiqui and Jivan Sobrinho-Wheeler have called for reconsidering introducing more cameras to Cambridge. Sign up to speak against the rollout of Flock cameras. All you need to do is choose the meeting and fill out the form. You can present your comment in person or remotely and you will have between one and three minutes to speak, depending on the number of people asking to comment. Be sure to mention if you are a Cambridge resident. Also, election day is November 4th.
It is vital that we get the City Council to oppose this effort. Once they have these cameras up, they will call for more. However, if the Cambridge City Council does not reconsider the rollout of Flock cameras, then this Thursday, Oct. 23rd, at 9am, the Cambridge Pole and Conduit Commission will likely review and possibly approve Flock’s effort to put up to sixteen surveillance cameras enabled with Automatic License Plate Reader (ALPR) technology. Our friends at Digital 4th have mapped their locations:
The proposed camera locations are near public housing at Newtowne Court, Washington Elms and Roosevelt Towers and could be used to identify people who drive into the Cambridge Health Alliance’s Windsor Street Care Center, which offers reproductive healthcare services. There are even better maps with the property considered to be within 150 feet of the cameras at Digital 4th’s post.
We encourage Cambridge residents, especially those near the proposed camera sites to attend the Pole and Conduit Commission meeting. The registration link is up.
If you need ideas for what to include in your 1-3 minute comment for either meeting, checkout our previous blog post or Digital 4th’s post.
We are not alone in opposing this effort. Digital 4th, the ACLU, Cambridge DSA and others are turning people out. We need to lend our voice and get this surveillance expansion stopped!
L’intelligenza artificiale di Apple è stata beccata a scopiazzare dai prof
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
L'Ai di Apple è stata sorpresa a copiare testi piratati da due prof statunitensi. Ma le multe sono ridicole, le cause dispendiose e sempre più editori preferiscono accordarsi coi colossi per monetizzare qualcosa
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Upcoming Elections in the Netherlands: Will the Far Right Hold Its Ground? Will the Pirates throw soot in the FUD?
The Netherlands once again finds itself at a political crossroads. Less than two years after a coalition government collapsed under the weight of internal tensions, Dutch voters are preparing to decide what kind of leadership they want for their future.
On the 29th of October, Dutch people will be going to the polls to elect a new Tweede Kamer (Dutch lower house). Initially, the next elections were scheduled for 2028, but due to the fall of the 2024 cabinet, snap elections were called for.
On the 3rd of June, Geert Wilders, leader of the far-right conservative party PVV (Party for Freedom), walked away from the coalition due to different views on asylum policies. The cabinet led by Dick Schoof as prime minister ended with his resignation. The upcoming elections thus pose an opportunity for voters to shape the composition of their parliament anew.
The elections held in November 2023 led to talks that concluded in 2024, with the coalition appointing the independent Schoof as prime minister. The coalition was formed by the Party for Freedom (PVV), the largest party in the House of Representatives, with the People’s Party for Freedom and Democracy (VVD), New Social Contract (NSC), and the Farmer–Citizen Movement (BBB). The coalition was marked by its delicate nature and Wilders’ inability to converse with his fellow coalition members, often alienating them due to his narrow, inflexible views on migration, asylum, and social policies.
As the elections approach, a first debate was held on the 12th of October. It was expected that the populist nature of Wilders would take centre stage; however, he withdrew from the campaign and did not participate in the debate. [Earlier in the week, he had been mentioned in the list of targets of a terrorist group, and so, for security reasons, he decided not to participate in the debate, even after the group had been arrested, security had confirmed it to be safe, and possibilities for venue changes and online allocations were suggested.] In his absence, the leader of D66 (Democracy 66), Rob Jetten, joined in his place.
The debate featured Dilan Yeşilgöz, the leader of VVD (People’s Party for Freedom and Democracy, a conservative-liberal party), Henri Bontenb from CDA (Christian Democratic Appeal), Frans Timmermans from the recently combined GroenLinks-PvdA party (social democracy, green politics), and Rob Jetten. Key debate topics included asylum policies, how to address the current housing crisis, health care practices, and issues in Gaza. Despite party leaders fixating on the language of the debate rather than the policy proposals and personal attacks, the key topics of the election agenda were raised.
Given Wilders’ absence from this weekend’s debate, other party leaders had the opportunity to present their positions more prominently. This offers a hopeful outlook, as his strongly right-aligned views were not the focal point, allowing voters to engage with other perspectives. Considering Wilders’ rigid stance on migration during the previous government, he may have alienated not only other parties but also segments of his own voter base.
According to polling conducted at the beginning of October (ipsos-publiek.nl/actueel/ipsos…), support for the PVV has declined compared to 2023, yet it remains the most popular party. The most notable change is the decline in support for the VVD and NSC, two former coalition parties. It is also key to highlight the rise in support for CDA, a party that has previously stated its preference to work with the VVD rather than the PVV.
The shifting popularity of some parties from the previous coalition may signal a potential change in the composition of the next one. This could be encouraging news: the Netherlands might see a government more centrally aligned in its social and immigration policies and more open to dialogue. While the left and more progressive parties have yet to gain significant momentum (including the Dutch Pirate Party), there remains a possibility for a more moderate, centre-right coalition to emerge (rather than the previous extreme-right one).
So how are our Dutch Pirate Party colleagues faring?
The campaign has centered around the party leader Matthijs Pontier and focused on his appearances in public debates. The Piratenpartij Podcast has featured him and other candidates in discussions on the main Pirate points, and talking about Pirate Party history, and topics in the news.
With Dutch voters heading to the polls at the end of the month, there is still room for public opinion to evolve and for parties to rethink their alliances. For the moment, there is a cautious hope that the next Dutch government may take a more moderate path.
Non aspettiamo altre bombe per difendere i diritti essenziali
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/non-asp…
Dal momento che non abbiamo atteso le bombe per comprendere la gravità delle minacce contro Sigfrido Ranucci e Report, così come per le minacce contro i Saviano, i Borrometi, e tanti altri
freezonemagazine.com/articoli/…
La follia, potrei dirlo con quasi assoluta certezza, probabilmente si perdona solo alle menti geniali che hanno portato e portano un beneficio all’umanità, ancor di più se sono artisti e soprattutto se la loro arte arriva o è arrivata a più gente possibile, perché vuol dire che le loro opere hanno quel filo sottile intriso […]
L'articolo Mario Tobino – Per le antiche scale proviene da
Anthropic contro tutti: la nuova corsa ai modelli low cost dell’intelligenza artificiale
L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Google, Anthropic e OpenAI si sfidano sul prezzo e sull’efficienza. Ma la rivoluzione nascosta riguarda startmag.it/innovazione/anthro…
Maronno Winchester reshared this.
GULMh - Linux Day 2025 a Macomer
gulmh.it/linux-day-2025-a-maco…
Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Anche quest’anno il GULMh in collaborazione con Centro di Servizi Culturali UNLA organizza il Linux Day a Macomer.L’...
Fiducia e attrito: negoziare il flusso di informazioni attraverso i social media decentralizzati
La decentralizzazione consente una maggiore personalizzazione nel modo in cui ogni server viene moderato e gestito, inclusa la gestione della privacy dei dati. Allo stesso tempo, la mancanza di una supervisione centrale implica che nessuno sia realmente "responsabile" dell'ecosistema dei server nel suo complesso.
Nel recente articolo di Sohyeon Hwang, Priyanka Nanayakkara e Yan Shvartzshnaider, Trust and Friction: Negotiating How Information Flows Through Decentralized Social Media (pre-print qui ), abbiamo intervistato amministratori e membri del server (n=23) per esaminare sia ciò che spinge le persone a considerare i server della community come custodi affidabili dei dati delle persone , sia le nuove sfide per la privacy che derivano da un'infrastruttura decentralizzata
Ecco un riassunto;
I protocolli decentralizzati dei social media consentono agli utenti di interagire tra loro su server indipendenti e ospitati dagli utenti (ovvero istanze) mentre si autogovernano. Questo modello di governance dei social media basato sulla comunità apre nuove opportunità per un processo decisionale personalizzato sui flussi di informazioni, ovvero quali dati degli utenti vengono condivisi, con chi e quando, e, di conseguenza, per la protezione della privacy degli utenti. Per comprendere meglio come la governance della comunità modella le aspettative sulla privacy sui social media decentralizzati, abbiamo condotto un'intervista semi-strutturata con 23 utenti di Fediverse, un social network decentralizzato. I nostri risultati illustrano fattori importanti che influenzano la comprensione dei flussi di informazioni da parte di una comunità, come le regole e gli sforzi proattivi degli amministratori percepiti come affidabili. Evidenziamo le "frizioni di governance" tra le comunità che sollevano nuovi rischi per la privacy dovuti a incompatibilità di valori, pratiche di sicurezza e software. I nostri risultati evidenziano le sfide uniche dei social media decentralizzati, suggeriscono opportunità di progettazione per affrontare le frizioni e delineano il ruolo del processo decisionale partecipativo per realizzare il pieno potenziale della decentralizzazione.
dl.acm.org/doi/10.1145/3757516
Questo post è condiviso sulla comunità Lemmy @Che succede nel Fediverso?Se la segui puoi leggere tutte le discussioni italiane sul Fediverso che vengono pubblicate su di essa. Se invece vuoi pubblicare da Mastodon un thread su quella comunità, puoi menzionarla in un nuovo messaggio e la prima riga del tuo post diventerà il titolo della discussione.
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possibile.com/indicazioni-scuo…
Cinque motivi per cui crediamo che le Nuove Indicazioni Nazionali 2025 siano inadeguate, a partire dal cambio di paradigma alla base delle Indicazione del 2012 - Cultura, Scuola, Persona - ad un motto che assomiglia ad un altro già sentito: Persona, Scuola, Famiglia.
L'articolo Perché
Fratelli unici
@Politica interna, europea e internazionale
L'articolo Fratelli unici proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Perché siamo contrari alle nuove indicazioni nazionali sulla scuola di Valditara
INDICAZIONI NAZIONALI: PEGGIO DELL’INUTILITÀ C’È SOLO L’INADEGUATEZZA
Cinque motivi per cui crediamo che le Nuove Indicazioni Nazionali 2025 siano inadeguate, a partire dal cambio di paradigma alla base delle Indicazione del 2012 — Cultura, Scuola, Persona — ad un motto che assomiglia ad un altro già sentito: Persona, Scuola, Famiglia.
AUTORITARISMO E NOSTALGIA
Alunni e alunne sono guardati dall’alto in basso, in un misto di paura rispetto alle loro conoscenze e possibili competenze emotive (viste come inutili o comunque non materia di sensibilizzazione) e autoritarismo (meglio punire e stigmatizzare un comportamento non “conforme” che capire insieme e analizzare …)
RITORNO AL PASSATO: RIPARTIZIONE DELLE DISCIPLINE
Quando stavamo quasi per uscire dai compartimenti stagni delle varie discipline, procedendo verso una visione multidimensionale, pluralistica e trasversale, ecco che ci vengono riconsegnate le materie suddivise, “steccati e muri” (cit. Ianes) epistemologici, che ricalcano tristemente le idee chiuse e poco critiche delle destre europee ed internazionali.
LA SUPERIORITÀ DELL’OCCIDENTE E LA PAURA DEL PENSIERO CRITICO
Traspare in diversi passaggi una vera e propria paura dell’altro, specialmente se non-italiano, che va a braccetto con una dichiarata superiorità della cultura occidentale, etichettata come “l’unica” possibile conoscitrice di storia e cultura, denigrando apertamente altre civiltà. Particolare attenzione viene data all’italianità, alle nostre radici, alla nazione. Esattamente il contrario di quello che dovrebbe fare una scuola aperta al mondo, cioè rendere consapevoli gli studenti e le studentesse della complessità della globalità. Invece leggiamo che è da evitare l’ “obiettivo, del tutto irrealistico, di formare ragazzi (o perfino bambini!) capaci di leggere e interpretare le fonti, per poi valutarle criticamente.”
ATTACCO ALL’AUTONOMIA DI INSEGNAMENTO E SCOLASTICA
Al contrario delle Indicazioni del 2012, aperte e rispettose della professionalità dei e delle docenti, nelle Nuove Indicazioni vengono esplicitati un certo numero di titoli, proposte consigliate e addirittura il suggerimento di non esagerare nella proposta di troppi testi, ma concentrarsi su pochi (meglio se quelli proposti).
L’autonomia scolastica, che dovrebbe essere implementata e studiata nei casi virtuosi, invece viene del tutto ignorata.
DALLA SCUOLA DI TUTTI E DI CIASCUNO ALLO OBLIO DELL’INCLUSIONE
Assenti i riferimenti a insegnanti di sostegno, educatori ed educatrici, mediatori, Piano Educativo Individualizzato, alla valorizzazione delle differenze, al concetto di inclusione, all’attenzione alle diversità (tutte). Viene tutto appiattito ad alunni e alunne “portatori di una qualche forma di disabilità”. Non riusciamo ad aggiungere altro.
EDUCAZIONE SESSUO-AFFETTIVA
Sarà sicuramente un caso, ma non passa inosservato il cattivo gusto della contemporaneità della terribile notizia del femminicidio di Pamela Genini (il settantasettesimo di quest’anno) e l’accettazione della proposta della Lega di proibire l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole secondarie di primo grado.
A questo si aggiunge l’approvazione del cosiddetto “consenso informato” per le scuole secondarie di secondo grado.
È fuori da ogni dubbio che le famiglie abbiano bisogno di supporto, affinché un problema sistemico di portata nazionale possa essere affrontato su larga scala, come solo la scuola può e sa fare. Invece, il Governo per l’ennesima volta decide di togliere la possibilità alla scuola di fare servizio sociale, mentre continua a proibire, nascondendo i problemi sotto lo zerbino della disciplina ferrea.
Flavia Farina
Alla base la scuola
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A massive black hole feasting on a star outside of a galactic nucleus was observed in bright radio waves for the first time.#TheAbstract
RFanciola
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