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Perché i nuovi sottomarini pakistani cambiano gli equilibri dell’Indo-Med

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La flotta di sottomarini della classe Hangor, basata sul collaudato progetto cinese Yuan Type 39B, segna una nuova generazione rispetto ai vecchi sottomarini pakistani delle classi Khalid e Hashmat. In base all’accordo firmato nel 2015, Islamabad ha ordinato otto



LANDFALL: la nuova spia commerciale Android e la catena di exploit che colpisce i dispositivi Samsung


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Era solo questione di tempo. Dopo le rivelazioni di agosto su una sofisticata catena di exploit zero-click che sfruttava vulnerabilità nella elaborazione di immagini DNG su iOS, era inevitabile che qualcosa di



Gaffe di Daniela Santanchè: esalta un articolo pensando faccia i complimenti all’Italia ma è esattamente l’opposto


@Politica interna, europea e internazionale
Gaffe di Daniela Santanché che ha condiviso sui social un articolo del Telegraph che racconta la storia di una famiglia inglese, la quale, dopo aver girato il mondo, ha deciso di trasferirsi in Italia. Un pezzo celebrato dalla ministra del Turismo con





Ombre (pesanti) di fascismo. E il fenomeno-Colosimo


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/ombre-p…
Cosa c’entrano la Colosimo, il busto di Mussolini con la patrimoniale? Molto di più di quanto non possa sembrare. C’è chi lo fa con garbo sbarazzino (Colosimo), c’è chi lo fa con disprezzo ridanciano (La Russa), c’è chi lo fa



Usa, Trump grazia Giuliani e gli altri alleati che negarono la sua sconfitta nel 2020

[quote]WASHINGTON – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha concesso la grazia a chi tentò di ribaltare il risultato delle elezioni presidenziali nel 2020 dopo la vittoria di Joe…
L'articolo Usa, Trump grazia Giuliani e gli altri alleati che negarono la sua



Rivoluzione nel procurement Usa. Ecco cosa cambia con la riforma Hegseth

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Gli Usa procedono spediti nel rilancio della loro base industriale della Difesa. In un discorso ai vertici delle Forze armate e delle più importanti aziende del settore, il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha annunciato una delle riforme più ambiziose degli ultimi



Shutdown, accordo per lo stop al blocco del governo federale. Decisivi i voti di otto democratici

[quote]WASHINGTON – Al Senato degli Stati Uniti è stato raggiunto l’accordo bipartisan per mettere fine allo shutdown e riprendere le attività e le spese del governo. Decisivi i voti di…
L'articolo Shutdown, accordo per lo stop al blocco del governo



Atalanta, panchina in bilico: Juric verso l’esonero. Palladino il possibile sostituto

[quote]BERGAMO – È attesa nelle prossime ore la decisione definitiva sul futuro di Ivan Juric. La pesante battuta d’arresto contro il Sassuolo – che ha registrato un “3-0” sui tabelloni…
L'articolo Atalanta, panchina in bilico: Juric verso l’esonero. Palladino il possibile



Sondaggio Only Numbers, i “Sì” al referendum sulla giustizia superano ampiamente i “No”

[quote]ROMA – Gli italiani vogliono la separazione delle carriere. Un sondaggio di Alessandra Ghisleri rassicura il governo. In base all’ultima rilevazione di Only Numbers, il “Sì” sarebbe in ampio vantaggio…
L'articolo Sondaggio Only Numbers, i “Sì” al referendum sulla



Guerra ibrida, la sfida permanente che chiama in causa tutti noi. Scrive Serino

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Nel presente momento storico, il confronto tra Nazioni o Alleanze, per effetto della cosiddetta guerra ibrida, è diventato permanente. Senza entrare in tecnicismi e cercando di restare comprensibili, la guerra ibrida combina modalità convenzionali – la guerra



Gaza, la confessione di soldati dell’Idf: “Si può sparare senza freni”

[quote]LONDRA – Nessuna regola, solo il caos. Il documentario televisivo “Breaking Ranks: Inside Israel’s War” – che questa sera, 10 novembre, sarà trasmesso nel Regno Unito sul canale televisivo ITV…
L'articolo Gaza, la confessione di soldati dell’Idf: “Si può sparare




Il rogo burocratico dell’UE antepone l’IA alla protezione della privacy

L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
I piani dell’UE di ridurre il volume della propria legislazione potrebbero aiutare le aziende tecnologiche ad acquisire molti più dati per addestrare l’intelligenza artificiale, ma

Maronno Winchester reshared this.



e cosa fa putin? invade l'ucraina. e poi dice che non è vero che sia un pazzo...


Mina ferisce quattro soldati, la Thailandia sospende la tregua con la Cambogia


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il governo della Thailandia ha deciso di sospendere la tregua con la Cambogia mediata dal presidente statunitense Donald Trump, si rialza la tensione tra i due paesi
L'articolo Mina ferisce quattro soldati, la Thailandia sospende la tregua con la Cambogia



a me pare ambiguo il discorso del presidente più che l'articolo della BBC.... se uno parlando dice tutto e il contrario di tutto, nel tentativo di rendere comprensibile quanto detto da trump, è quasi inevitabile che la frase venga distorta. E' un po' come tirare la pietra e nascondere la mano... in fondo poco conta se trump dopo aver incitato i suoi sostenitori all'odio ha anche detto loro di essere corretti. e comunque sappiamo come ragiona trump: cieco odio verso chi non è bianco, ricco, uomo e etero.

in ogni caso va anche notato che per strumentalizzazioni più gravi in italia non succede mai niente a giornalisti corrotti.



Salari da fame e propaganda: il governo Meloni ignora milioni di poveri.


noblogo.org/transit/salari-da-…


Salari da fame e propaganda: il governo Meloni ignora milioni di poveri.


(178)

(Gio)

La recente affermazione del ministro Giancarlo Giorgetti secondo cui”...chi guadagna duemila euro al mese non è ricco” segna un punto di non ritorno nella distanza crescente tra la retorica economica del governo Meloni e la realtà materiale del Paese.

È una frase che, lungi dal voler interpretare la complessità sociale italiana, rivela una visione distorta e verticalista della società, nella quale la normalità economica viene definita dall’alto e mai dal vissuto reale dei cittadini. Gli indicatori ufficiali delineano un quadro desolante. L’ISTAT ha certificato nel 2024 un record di povertà assoluta che coinvolge oltre 9,8 per cento delle famiglie, un dato che traduce in cifre concrete il fallimento delle politiche redistributive degli ultimi anni.

La Banca d’Italia, nel suo più recente rapporto, evidenzia come la quota di reddito detenuta dal 10 per cento più ricco continui a crescere, mentre i salari medi, corretti per l’inflazione, hanno perso potere d’acquisto ininterrottamente dal 1990. L’OCSE conferma: l’Italia è uno dei pochi Paesi dell’area euro in cui i salari reali non solo ristagnano, ma arretrano.

(Gio2)

La comunicazione dell’esecutivo continua a insistere su un racconto trionfalistico, in cui i lievi aumenti lordi ottenuti grazie a misure temporanee vengono presentati come conquiste epocali. È una narrativa costruita più per compiacere gli elettori che per affrontare la sostanza del problema. Il lavoratore povero, colui che guadagna meno di mille euro al mese, rimane il simbolo di un’Italia abbandonata, priva di un salario minimo, sacrificata sull’altare dell’austerità e dell’ortodossia liberista.

A questa cecità strutturale si aggiunge l’opposizione ideologica alla patrimoniale, ribadita più volte dalla presidente Meloni: “Finché governerà la Destra, non ci sarà una tassa sui patrimoni.” Questa posizione, sotto le mentite spoglie della difesa del ceto medio, protegge in realtà la ricchezza accumulata e perpetua un modello fiscale regressivo, che spreme chi lavora e tutela chi possiede.

In nome di un’idea di libertà economica, si legittima l’ingiustizia.

Così il governo esibisce propagandisticamente successi inesistenti, mentre l’Italia reale affonda in una spirale di insicurezza, bassi redditi e disuguaglianze crescenti. La distanza tra la narrazione ufficiale e le condizioni concrete del Paese non è più un disallineamento etico, ma una frattura politica e morale profonda. Continuare a negarla significa non solo sbagliare analisi economica: significa schierarsi contro la dignità di chi lavora.

#Blog #Italia #Economia #GovernoMeloni #Diseguaglianze #Opinioni

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Tutte le opinioni qui riportate sono da considerarsi personali. Per eventuali problemi riscontrati con i testi, si prega di scrivere a: corubomatt@gmail.com




LATINOAMERICA. La rubrica mensile di Pagine Esteri – Novembre


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Le notizie più rilevanti del mese di novembre dall'America centrale e meridionale, a cura di Geraldina Colotti
L'articolo LATINOAMERICA. La rubrica mensile di Pagine Esteri –pagineesteri.it/2025/11/10/ame…



Inizia la Cop30 per l’ambiente: proteste, scarse speranze e un grande assente


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Si terrà dal 10 al 21 novembre a Belém, in Brasile. Ma i piani di contrasto al cambiamento climatico dei Paesi aderenti sembrano troppo blandi per salvare il pianeta da un disastro annunciato. Poco incisivo anche l’impegno dell’Unione Europea, che promette



pensierino del lunedì mattina...
in questo mondo social in cui tutt* (o quasi) sono giudicanti, perfett*, bell* e pure intelligenti, io voglio concedermi il lusso di essere ingiudicabile, imperfetto, brutto e pure ignorante
sul brutto (ma anche sull'ignorante), tra l'altro, sono avanti più di mezzo secolo
Buon lunedì



QNAP risolve 7 bug critici nei sistemi NAS scoperti al Pwn2Own Ireland 2025


QNAP ha risolto sette vulnerabilità critiche di tipo zero-day nei propri sistemi operativi NAS (Network Attached Storage), dopo che un gruppo di ricercatori, partecipando al Pwn2Own Ireland 2025 che si è tenuto a Cork dal 20 al 22 ottobre, è riuscito a sfruttarle con successo.

In un ambiente controllato, gli exploit dimostrati mettono in lucevulnerabilità a livello del kernel e falle nell’interfaccia web, le quali potrebbero permettere a malintenzionati non autenticati di compromettere il dispositivo e di esfiltrare i dati ivi memorizzati.

A scovare le falli i team Summoning Team, DEVCORE, Team DDOS e uno stagista di CyCraft hanno concatenato questi zero-day per aggirare l’autenticazione e ottenere il controllo completo del sistema sui dispositivi QNAP NAS.

Questi difetti, identificati come ad esempio le CVE-2025-62847, CVE-2025-62848, CVE-2025-62849, consentono l’esecuzione di codice remoto (RCE) e attacchi di escalation dei privilegi contro le versioni QTS 5.2.x, QuTS hero h5.2.x e QuTS hero h5.3.x.

Le vulnerabilità principali del sistema operativo riguardano la convalida impropria degli input, che causano buffer-overflow ed errori di tipo use-after-free nei gestori CGI, i quali facilitando l’inserimento di comandi arbitrari senza privilegi utente.

I problemi storici di QNAP, come gli overflow dell’heap, sono stati il punto di partenza per queste tecniche, che si sono evolute fino a raggiungere attacchi RCE a zero click nei firmware più recenti. La categoria NAS della Zero Day Initiative (ZDI) ha offerto premi per oltre 150.000 dollari, concorrendo a un montepremi totale di 792.750 dollari per 56 vulnerabilità uniche scoperte da hacker.

QNAP ha risolto questi problemi negli aggiornamenti del firmware rilasciati il 24 ottobre 2025.

Gli utenti di QTS 5.2.x sono tenuti ad aggiornare il sistema alla versione 5.2.7.3297 build 20251024 o successive, che integra una sanificazione degli input più robusta e aggiornamenti del kernel volti a prevenire exploit di tipo overflow. Invece QuTS hero h5.2.x segue la stessa build, mentre h5.3.x richiede la build 5.3.1.3292 20251024 o successiva, risolvendo i difetti di integrazione specifici di ZFS che amplificavano i rischi RCE nelle configurazioni di storage ibride.

Nonostante alcuni punteggi CVSS siano ancora in attesa di definizione, i bug vengono considerati critici a causa del loro stato zero-day e del contesto Pwn2Own; questo le rende potenzialmente pericolose per la disponibilità del servizio, aumentando il rischio di una successiva violazione dei dati.

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Dall’Urbe eterna all’Urbe digitale: Roma conquista l’Europa dell’hi-tech


Maker Faire Rome, The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma e curata da Innova Camera con il sostegno di Roma Capitale, rappresenta una manifestazione unica nel panorama nazionale dell’innovazione.

Con tredici edizioni alle spalle, Roma non si limita più ad ospitare l’innovazione: oggi ne è diventata la piattaforma permanente. Formazione, impresa e ricerca qui non si limitano a convivere ma collaborano attivamente per lo stesso traguardo. Costruire il futuro. E il modello funziona, un esempio da cui altri territori potrebbero trarre ispirazione.


Foto: Carlo Denza

Roma, capitale della creatività tecnologica


Dal 17 al 19 ottobre 2025, il Gazometro Ostiense ha ospitato la tredicesima edizione della Maker Faire Rome, trasformando dodici ettari di archeologia industriale in un grande laboratorio a cielo aperto. Tre giorni intensi con numeri impressionanti: oltre 45.000 presenze, di cui 13.000 studenti, hanno visitato più di 380 stand, tra makers, scuole, startup e centri di ricerca che hanno mostrato le tecnologie destinate a plasmare il nostro immediato futuro.

Maker Faire Rome rimane il più grande evento europeo dedicato alla cultura digitale e all’innovazione aperta. Qui formazione, sperimentazione e impresa si mescolano, e i giovani, sempre più spesso, da spettatori diventano veri protagonisti.

La novità di quest’anno è stata la Call for Schools 2025: centinaia di studenti tra i 14 e i 18 anni hanno presentato progetti di robotica, sostenibilità e intelligenza artificiale che poco avevano da invidiare a startup già affermate.
Foto: Carlo Denza

Tre macroaree tematiche


L’evento si è sviluppato su tre macroaree: Creativity (stampa 3D, arte digitale, musica, artigianato innovativo, gaming e robotica), Discovery (mobilità sostenibile, scienze applicate e progetti educativi con demo dal vivo), Innovation (manifattura digitale, IoT, intelligenza artificiale, economia circolare, agritech, e-sports, big data e aerospazio).

Tra i big presenti: ESA, ENI, STMicroelectronics, Esercito Italiano e Polizia di Stato. Suggestiva l’installazione Fusion Bloom di ENI, che ha accompagnato i visitatori in un viaggio virtuale sulla fusione a confinamento magnetico, una delle vie più promettenti verso l’energia pulita. L’Esercito ha presentato i droni del 9° Reggimento Sicurezza Cibernetica, il “cane robot” del 7° Reggimento Difesa NBC e il blindato VTLM “Lince” della Brigata Granatieri di Sardegna. ENEA ha portato l’impianto Calliope, che sfrutta radiazioni gamma per sanificare cibo e beni culturali, oltre a progetti su acquaponica e stampa 3D di leghe metalliche. Intesa Sanpaolo Innovation Center ha mostrato il proprio laboratorio robotico per l’assistenza a persone fragili.
Foto: Carlo Denza

Call for Schools: i giovani protagonisti


La Call for Schools, realizzata insieme al Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha coinvolto oltre 120 istituti scolastici da tutta Italia. Licei, istituti tecnici e professionali. I ragazzi hanno presentato lavori nati nei laboratori scolastici: domotica sostenibile, droni educativi, software per comunicazione inclusiva, sistemi di risparmio energetico e piattaforme per didattica interattiva.
Foto: Carlo Denza

MakeITcircular: l’economia circolare premia l’innovazione


Momento clou: la premiazione del contest MakeITcircular allo Spazio Civico 30. Il primo premio (3.000 euro) è andato a MIKTÒS di CDC Studio, che converte scarti tessili misti in un polimero termoplastico completamente riciclato. Si tratta del primo composto al mondo ottenuto interamente da rifiuti tessili misti, in grado di rimpiazzare plastiche tradizionali in svariate applicazioni industriali.

I radioamatori: i primi maker della storia


Un brivido nostalgico ha catturato le scolaresche che sfilavano in una delle sezioni più interessanti, quella dei radioamatori. I primi makers, i veri pionieri dell’autocostruzione. Con i loro tasti verticali e il loro linguaggio “binario” formato da punti e linee. Quando la tecnologia era prevalentemente analogica, questi sperimentatori costruivano stazioni radio, progettavano antenne, comunicavano via satellite e i più audaci perfino verso le stelle, con gli astronauti sulla ISS.

RISC-V: l’architettura aperta che democratizza i processori


Tra le tech emergenti, molto interesse ha suscitato interesse RISC-V: un’architettura di processori completamente open source. “Niente licenze costose: qui tutto è aperto e accessibile. L’analogia è immediata, la stessa filosofia che negli anni ’90 ha reso Linux una forza dirompente nel software sta ora investendo l’hardware.
Foto: Carlo Denza

Un melting pot tecnologico


Maker Faire Rome 2025 è molto più di una fiera tech. È il luogo in cui generazioni diverse si incontrano e confrontano le proprie visioni. Imprese, startup, università, scuole e maker indipendenti collaborano e si contaminano in un melting pot tecnologico dal linguaggio condiviso: quello dell’innovazione

Ma c’è un rovescio della medaglia. Le tecnologie presentate RISC-V, droni autonomi, IoT, AI, sollevano questioni serie di sicurezza informatica. La moltiplicazione di device connessi e l’adozione di architetture open richiedono nuovi approcci alla cybersecurity: proteggere dispositivi, reti intelligenti e infrastrutture critiche diventerà sempre più urgente. Non a caso il 9° Reggimento Sicurezza Cibernetica era presente alla fiera, segno che l’attenzione su questi temi sta crescendo.

Conclusione


Roma non è più solo Caput Mundi. Oggi è anche Caput Maker: il posto dove innovazione e tradizione si parlano, e il futuro prende forma un progetto alla volta.

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L’intelligenza artificiale supera l’uomo ma non su tutti i campi. L’AGI e vicina o lontana?


Secondo gli esperti, l’umanità è entrata in una nuova fase dello sviluppo dell’intelligenza artificiale: un’epoca in cui i sistemi non si limitano più ad assistere l’uomo, ma sono in grado di svolgere autonomamente compiti complessi che in passato richiedevano l’intervento umano.

Tra i relatori di un recente incontro dedicato al tema figurano alcuni dei nomi più autorevoli del settore: il CEO di Nvidia Jensen Huang, il responsabile di Meta AI Yann LeCun, e i premi Turing e Nobel Yoshua Bengio, Geoffrey Hinton, Fei-Fei Li e Bill Dalley.

Il Queen Elizabeth Prize for Engineering 2025 viene assegnato a sette ingegneri che hanno dato un contributo fondamentale allo sviluppo del moderno apprendimento automatico, una componente fondamentale dei progressi dell’intelligenza artificiale (IA).

Yoshua Bengio, Geoffrey Hinton, John Hopfield e Yann LeCun sostengono da tempo le reti neurali artificiali come modello efficace per l’apprendimento automatico, che ora rappresentano il paradigma dominante. Insieme, sono responsabili delle basi concettuali di questo approccio.

Jensen Huang e Bill Dally hanno guidato lo sviluppo delle piattaforme hardware che supportano il funzionamento dei moderni algoritmi di apprendimento automatico. La visione di sfruttare le unità di elaborazione grafica (GPU) e i loro successivi progressi architetturali hanno consentito la scalabilità che è stata fondamentale per il successo della loro applicazione.

Fei-Fei Li ha riconosciuto l’importanza di fornire set di dati di alta qualità, sia per valutare i progressi sia per supportare l’addestramento degli algoritmi di apprendimento automatico. Creando ImageNet, un database di immagini su larga scala utilizzato per la ricerca sui software di riconoscimento degli oggetti, ha reso possibile l’accesso a milioni di immagini etichettate, fondamentali per l’addestramento e la valutazione degli algoritmi di visione artificiale.

Nell’incontro Huang ha sottolineato che “per la prima volta, l’intelligenza artificiale sta realmente potenziando le capacità umane e permettendo la realizzazione di progetti concreti”. Secondo il CEO di Nvidia, i sistemi di IA hanno già raggiunto un livello di “intelligenza generale” sufficiente per fornire soluzioni pratiche su larga scala.

LeCun, invece, ha precisato che il raggiungimento dell’AGI (Intelligenza Artificiale Generale) non sarà un evento improvviso, ma un processo graduale: “Le capacità dei sistemi aumenteranno progressivamente, in ambiti diversi e in tempi differenti”, ha spiegato.

Non tutti gli esperti, però, concordano sul fatto che le macchine arriveranno a superare gli esseri umani in ogni campo. Fei-Fei Li ha osservato che l’intelligenza artificiale è già in grado di riconoscere decine di migliaia di oggetti e tradurre centinaia di lingue, capacità impossibili per qualsiasi individuo. Tuttavia, ha aggiunto, “l’intelligenza umana rimarrà un pilastro della società: le macchine possono essere più potenti, ma solo gli esseri umani comprendono davvero il significato e il contesto”.

Il premio Nobel Geoffrey Hinton ha invece previsto che entro vent’anni l’intelligenza artificiale sarà in grado di battere l’uomo in qualsiasi dibattito. Yoshua Bengio ha confermato questa visione, sostenendo che “non esiste alcun ostacolo concettuale al fatto che un giorno le macchine imparino a fare tutto ciò che sappiamo fare noi”.

Il dibattito si inserisce nel contesto della crescente competizione tra Stati Uniti e Cina per la conquista della cosiddetta “superintelligenza“. Colossi come OpenAI, Anthropic e altri attori del settore hanno già attratto decine di miliardi di dollari in investimenti, mentre le valutazioni delle aziende di IA continuano a crescere vertiginosamente.

Su un punto, però, gli esperti restano divisi: per alcuni, l’avvento dell’AGI è imminente, e potrebbe arrivare entro due anni; per altri, si tratta di un traguardo che richiederà decenni per essere raggiunto.

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Recreating the Destroyed Case of LGR’s Rare 1980s Laptop


A while back [Clint Basinger] of Lazy Game Reviews fame purchased a rare 1980s Halikan laptop. When he received the parcel, at first glance, everything seemed in order. Upon opening the original laptop bag, however, it was found that the combination of the heavy power supply in a side pocket and the brittle plastic of the laptop’s case had turned the latter into sad fragments of regret. At the time [Clint] wasn’t sure what he’d do, but fortunately [polymatt] stepped in with the joyful news: we can rebuild it; we have the technology.

Obviously, the sad plastic fragments of the original case weren’t going together again in any meaningful way, nor would this have been helpful, but the pieces, along with photos of an intact laptop, helped with the modelling of a digital model of the case. One model and one 3D printer is all you need. For this case, the print used ABS, with gaps between the segmented prints filled with an ABS slurry, as the case was too large to be printed without jumping through some hoops.

The original enclosure’s plastic was analyzed by [Blaise Mibeck] at Cubic Labs to determine why it failed. Under an electron microscope at 15,000x magnification, it was clear that microfractures had formed, likely induced by visible voids due to mechanisms such as off-gassing from volatile compounds inside the plastic. Around these voids, bromine (Br) was present — a common fire retardant — suggesting that Br-based fire retardant compounds played a major role in weakening the plastic.

The final case model is very faithful, although some things, like embossed letters, do not print well with an FDM printer like the Bambu Lab H2D used here. Before assembly, the old NiCd RTC battery was replaced, as was the NiCd battery pack. The main pack got a NiMH upgrade. There was also a blown 5V rail fuse, which likely wasn’t part of the transport damage, but had to be fixed regardless.

After giving the keyboard with its mechanical keys a good clean, assembly of the laptop could commence. This left [polymatt] with the working laptop, including a working hard drive, ready to be sent back to [Clint] for final testing. We’re looking forward to seeing the LGR video on this laptop, and in case [Clint] or anyone else needs to print a Chaplet Halikan LA-30A case ever again, [polymatt] was kind enough to put the files up on Printables.

youtube.com/embed/BilLgXkR_Kw?…


hackaday.com/2025/11/09/recrea…



Abstimmungskampagne der Piratenpartei Zürich für die Digitale Integrität


JA zur Digitale Integrität

Die Abstimmungskampagne der Piratenpartei Zürich für die Digitale Integrität [1] kommt jetzt mit dem Versand der Abstimmungsunterlagen in die intensive Phase. Die Piraten stellen sich dabei deutlich gegen den Gegenvorschlag.

Renato Sigg, Vorstand der Piratenpartei Zürich: „Der Gegenvorschlag verwässert an den entscheidenden Punkten unsere Volksinitiative und würde die Digitale Integrität zum zahnlosen Papiertiger machen.“

Mit einem JA zur Digitalen Integrität kann der Kanton Zürich an den wegweisenden Erfolg vom Kanton Genf anknüpfen, wo in der Volksabstimmung 94% der Bürger einen vergleichbaren Schutz ihrer Daten forderten. Auf dieser Basis wurde der Kanton aufgefordert, Microsoft oder Google für Schüler nicht verpflichtend zu nutzen. [2]
[3]Die griffigen Auswirkungen im Kanton Genf kommentiert Renato Sigg: „Die Digitale Integrität ist ein zentrales Element für eine menschenwürdige Digitalisierung.“

Auch die Jugendsession 2025 fordert seit Sonntag eine „Digital Governance“, welche die digitale Selbstbestimmung, den Schutz persönlicher Daten und mehr digitale Souveränität beinhaltet.

[4]Auch in anderen Kantonen laufen gleiche Bestrebungen, direkt oder indirekt von den Piraten gefördert. Dort sind nun Vorbereitungsarbeiten im Gange, ähnliche Initiativen umzusetzen.

Die Digitalisierung ist in der heutigen Zeit wichtig und nicht wegzudenken, jedoch wird diese über die Köpfe der Menschen hinweg und oftmals gegen ihre Interessen umgesetzt. Das Grundrecht auf Digitale Integrität sorgt hier für dringend nötige Korrekturen.

Konkret lassen sich aus der Digitalen Integrität folgende Rechte ableiten:
Das Recht auf ein Offline-Leben.
Das Recht darauf, nicht von einer Maschine beurteilt zu werden.
Das Recht darauf, nicht überwacht, vermessen und analysiert zu werden.
Das Recht auf Vergessenwerden.
Das Recht auf Informationssicherheit.
Das Recht auf Schutz vor Verwendung von Daten ohne Zustimmung, welche das digitale Leben betreffen.

Jorgo Ananiadis, Präsident der Piratenpartei: „Die Inklusion muss ernst genommen werden. Auch älteren Menschen müssen wir die Möglichkeit bewahren, ihre Billete selbst zu lösen, an einem Schalter mit Menschen zu kommunizieren oder mit Bargeld zu zahlen. Die Freiheit, nicht ständig digital erreichbar oder kontrollierbar zu sein muss bestehen bleiben.“

Pascal Fouquet, Vorstandsmitglied Piratenpartei: „Alle müssen darauf bestehen können, dass im Zweifel ein Mensch eine Entscheidung fällt. Sei es bei der Bewerbung, beim Abschluss einer Versicherung oder einer medizinischen Behandlung.“

Das Recht auf digitale Unversehrtheit sollte endlich in allen Verfassungen aufgenommen werden [5]. Das Abstimmungsergebnis aus Genf, Neuenburg und der Sammelerfolg in Zürich bestätigen das wachsende Bewusstsein für digitale Rechte und den zunehmenden Bedarf nach Schutz der Privatsphäre. Der unermüdliche Einsatz der Piratenpartei, die sich seit fast einem Jahrzehnt für dieses Thema starkmacht, zeigt Wirkung [6]. Massgeblich verantwortlich hierfür ist Alexis Roussel [7].

Alexis Roussel, ehemaliger Co-Präsident der Piratenpartei und Autor des Buches „Notre si précieuse intégrité numérique“ (Unsere so wertvolle digitale Unversehrtheit): „Dies ist eine historische Chance für Zürich. Es ist der erste Schritt in Richtung einer digitalen Gesellschaft, die die Menschen schützt. Das Recht auf digitale Integrität gibt uns das Werkzeug, um gegen Massenüberwachung zu kämpfen.“

Die Piratenpartei ruft auch andere Kantone und die Schweizer Regierung auf, dem Beispiel von Genf und Neuenburg zu folgen und die digitalen Rechte in ihre Verfassungen und Gesetze aufzunehmen. Im Bundeshaus wurde im Dezember 2023 ein solcher Vorstoss abgelehnt [8]. Inzwischen hat die Staatspolitische Kommission des Nationalrates das Thema aber erneut aufgegriffen [9]. Es ist von entscheidender Bedeutung, dass die Bürgerinnen und Bürger ihre Privatsphäre und digitale Integrität geschützt wissen.

Ivan Büchi, Piratenpartei Ostschweiz
„Das Grundrecht auf digitale Integrität sichert eine humanistische Zukunft in Freiheit und Würde.“

Quellen:
[1] https://digitaleintegrität.ch/
[2] letemps.ch/cyber/donnees-perso…
[3] rune-geneve.ch/petition-integr…
[4] jugendsession.ch/2025
[5] https://www.ge.ch/votations/20230618/cantonal/4/
[6] de.wikipedia.org/wiki/Recht_au…
[7] slatkine.com/fr/editions-slatk…
[8] parlament.ch/de/ratsbetrieb/su…
[9] parlament.ch/de/ratsbetrieb/su…


piratenpartei.ch/2025/11/09/ab…



Il #9novembre del 1989, con la caduta del #MurodiBerlino, ha inizio la fine dei regimi comunisti nell'Europa dell'Est. In questa data, simbolo della liberazione delle nazioni oppresse dal totalitarismo, celebriamo il Giorno della Libertà.




Quando un somaro pieno di soldi entra in politica, può far finta di essere un intelligente, ma alla fine la vera natura esce. Come si suol dire, un somaro può far finta di essere un cavallo, ma prima o poi raglia...


mi chiedo se desiderare all'esistenza di dio abbia senso. non avrebbe più senso desiderare l'esistenza di un dio giusto?


New research “suggests that dark energy may no longer be a cosmological constant” and that the universe’s expansion is slowing down.#TheAbstract


A Fundamental ‘Constant’ of the Universe May Not Be Constant At All, Study Finds


Welcome back to the Abstract! Here are the studies this week that took a bite out of life, appealed to the death drive, gave a yellow light to the universe, and produced hitherto unknown levels of cute.

First, it’s the most epic ocean battle: orcas versus sharks (pro tip: you don’t want to be sharks). Then, a scientific approach to apocalyptic ideation; curbing cosmic enthusiasm; and last, the wonderful world of tadpole-less toads.

As always, for more of my work, check out my book First Contact: The Story of Our Obsession with Aliens, or subscribe to my personal newsletter the BeX Files.

Now, to the feast!

I guess that’s why they call them killer whales


Higuera-Rivas, Jesús Erick et al. “Novel evidence of interaction between killer whales (Orcinus orca) and juvenile white sharks (Carcharodon carcharias) in the Gulf of California, Mexico.” Frontiers in Marine Science.

Orcas kill young great white sharks by flipping them upside down and tearing their livers out of their bellies, which they then eat family-style, according to a new study that includes new footage of these Promethean interactions in Mexican waters.

“Here we document novel repeated predations by killer whales on juvenile white sharks in the Gulf of California,” said researchers led by Jesús Erick Higuera Rivas of the non-profit Pelagic Protection and Conservation AC.

“Aerial videos indicate consistency in killer whales’ repeated assaults and strikes on the sharks,” the team added. “Once extirpated from the prey body, the target organ is shared between the members of the pods including calves.”
Sequence of the killer whales attacking the first juvenile white sharks (Carcharodon carcharias) on 15th of August 2020. In (d) The partially exposed liver is seen on the right side of the second shark attacked. Photos credit: Jesús Erick Higuera Rivas.

I’ll give you a beat to let that sink in, like orca teeth on the belly of a shark. While it's well-established that orcas are the only known predator of great white sharks aside from humans, the new study is only the second glimpse of killer whales targeting juvenile sharks.

This group of orcas, known as Moctezuma’s pod, has developed an effective strategy of working together to flip the sharks over, which interrupts the sharks’ sensory system and puts them into a state called tonic immobility. The authors describe the pod’s work as methodical and well coordinated.

“Our evidence undoubtedly shows consistency in the repeated assaults and strikes, indicating efficient maneuvering ability by the killer whales in attempting to turn the shark upside down, likely to induce tonic immobility and allow uninterrupted access to the organs for consumption, " the team said. Previous reports suggest that “the lack of bite marks or injuries anywhere other than the pectoral fins shows a novel and specialized technique of accessing the liver of the shark with minimal handling of each individual.”

An orca attacking a juvenile great white shark. Image: Marco Villegas

Sharks, by the way, do not attack orcas. Just the opposite. As you can imagine based on the horrors you have just read, sharks are so petrified of killer whales that they book it whenever they sense a nearby pod.

“Adult white sharks exhibit a memory and previous knowledge about killer whales, which enables them to activate an avoidance mechanism through behavioral risk effects; a ‘fear’- induced mass exodus from aggregations sites,” the team said. “This response may preclude repeated successful predation on adult white sharks by killer whales.”

In other words, if you’re a shark, one encounter with orcas is enough to make you watch your dorsal side for life—assuming you were lucky enough to escape with it.

In other news…

Apocalypse now plz


Albrecht, Rudolf et al. “Geopolitical, Socio-Economic and Legal Aspects of the 2024PDC25 Event.” Acta Astronautica.

You may have seen the doomer humor meme to “send the asteroid already,” a plea for sweet cosmic relief that fits our beleaguered times. As it turns out, some scientists engage in this type of apocalyptic wish fulfillment professionally.

Planetary defense experts often participate in drills involving fictional hazardous asteroids, such as the 2024PDC25, a virtual object “discovered” at the 2025 Planetary Defense Conference. In that simulation, 2024PDC25 had a possible impact date in 2041.

Now a team has used that exercise as a jumping off point to explore what might happen if it hit even earlier, channeling that “send the asteroid already” energy.. The researchers used this time-crunched scenario to speculate about the effect on geopolitics and pivotal events, such as the 2028 US Presidential elections.

“As it is very difficult to extrapolate from 2025 across 16 years in this ‘what-if’ exercise, we decided to bring the scenario forward to 2031 and examine it with today’s global background,” Rudolf Albrecht of the Austrian Space Forum. “Today would be T-6 years and the threat is becoming immediate.”

As the astro-doomers would say: Finally some good news.

Big dark energy


Son, Junhyuk et al. “Strong progenitor age bias in supernova cosmology – II. Alignment with DESI BAO and signs of a non-accelerating universe.” Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

First, we discovered the universe was expanding. Then, we discovered it was expanding at an accelerating rate. Now, a new study suggests that this acceleration might be slowing down. Universe, make up your mind!

But seriously, the possibility that the rate of cosmic expansion is slowing is a big deal, because dark energy—the term for whatever is making the universe expand—was assumed to be a constant for decades. But this consensus has been challenged by observations from the Dark Energy Spectroscopic Instrument (DESI) in Arizona, which became operational in 2021. In its first surveys, DESI’s observations have pointed to an expansion rate that is not fixed, but in flux.

Together with past results, the study “suggests that dark energy may no longer be a cosmological constant” and “our analysis raises the possibility that the present universe is no longer in a state of accelerated expansion,” said researchers led by Junhyuk Son of Yonsei University. “This provides a fundamentally new perspective that challenges the two central pillars of the [cold dark matter] standard cosmological model proposed 27 years ago.”

It will take more research to constrain this mystery, but for now it’s a reminder that the universe loves to surprise.

And the award for most squee goes to…


Thrane, Christian et al. “Museomics and integrative taxonomy reveal three new species of glandular viviparous tree toads (Nectophrynoides) in Tanzania’s Eastern Arc Mountains (Anura: Bufonidae).” Vertebrate Zoology

We’ll end, as all things should, with toadlets. Most frogs and toads reproduce by laying eggs that hatch into tadpoles, but scientists have discovered three new species of toad in Tanzania that give birth to live young—a very rare adaptation for any amphibian, known as ovoviviparity. The scientific term for these youngsters is in fact “toadlet.” Gods be good.

“We describe three new species from the Nectophrynoides viviparus species complex, covering the southern Eastern Arc Mountains populations,” said researchers led by Christian Thrane of the University of Copenhagen. One of the new species included “the observation of toadlets, suggesting that this species is ovoviviparous.”
One of the newly described toad species, Nectophrynoides luhomeroensis. Image: John Lyarkurwa.

Note to Nintendo: please make a very tiny Toadlet into a Mario Kart racer.

Thanks for reading! See you next week.




Maria Zakharova: Il Segretario generale della NATO Rutte ha affermato che la Russia non è sola nei suoi tentativi di indebolire le regole globali: "Come sapete, collabora con Cina, Corea del Nord, Iran e altri".

Innanzitutto, a cosa si riferiscono esattamente queste "regole globali"? Vi prego di pubblicarne l'elenco completo sul sito web della NATO. Finora, nessuno sa a quali "regole" si riferisca Rutte.

In secondo luogo, la Russia, come la Cina e la maggioranza globale, ha sempre dichiarato il proprio impegno nei confronti del diritto internazionale. È la NATO che lo ha ripetutamente violato con le sue azioni aggressive e coalizioni illegittime: invadendo l'Iraq con falsi pretesti, bombardando la Jugoslavia, ecc.

In terzo luogo, non ricordo che nessun paese membro della NATO abbia dichiarato di voler porre fine alla cooperazione, ad esempio con la Cina, menzionata da Rutte. Di recente, c'è stato un vertice tra Stati Uniti e Cina – non ho sentito Rutte criticare il Presidente degli Stati Uniti per questo.

L'antieuropeista



youtube.com/watch?v=-p-gPf-HGV…

a me ricorda un po' il moby prince.




Ancora licenziamenti nel tech: ora tocca (di nuovo) a Ibm?

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Ibm non è la prima Big Tech ad avere i conti in ordine e l'esigenza di tagliare il proprio organico. Un modus operandi iniziato subito dopo il periodo post pandemico che ha avuto una accelerazione con l'arrivo di