@GaMe se la tua istanza non blocca già Threads, puoi andare sul profilo di uno qualsiasi dei suoi membri, cliccare sui tre pallini del menu e selezionare "blocca NOMEDELL'ISTANZA
"
Naturalmente in questo modo non vedrai più i contenuti di Threads e non consentirai a loro di seguirti, ma non bloccherai la visibilità del tuo profilo verso gli utenti Threads. La visibilità del tuo profilo comunque non verrebbe bloccata neanch se a fare il blocco fosse la tua istanza.
L'unico modo per bloccare la visibilità del tuo profilo è il combinato di bloccare l'istanza E INOLTRE rendere il tuo profilo visibile solo ai follower
mangelucci@social.vivaldi.ne @TrentWave marcolo@sociale.network
Con la nuova release 7 PeerTube rinnova completamente l'interfaccia!
Il comunicato di Framasoft:
Con il suo nuovissimo design, la nuova interfaccia di PeerTube non è solo più bella (anche se lo è). È anche più semplice, più facile da usare e da capire e più accessibile. Benvenuti in una nuova era di questo software che consente ai creatori di ottenere, controllare e connettere le proprie piattaforme video.
Riflettiamo sulla crescita dell'ecosistema PeerTube
Sette anni fa, PeerTube era principalmente uno strumento con cui gli appassionati di FOSS esperti di tecnologia erano felici di giocare. Poi è diventato popolare tra i creatori di contenuti che volevano uno specchio auto-ospitato dei loro canali YouTube/Twitch; e tra le comunità che volevano creare e regolamentare il loro spazio sicuro (persone sorde, persone queer, ecc.)
Oggigiorno, PeerTube sta riscuotendo un successo crescente tra i creatori di contenuti che pubblicano contenuti originali (o contenuti esclusivi per la loro comunità), media alternativi e istituzioni: college, ministeri dell'istruzione, archivi televisivi e radiofonici nazionali, ecc.
Le strutture pubbliche hanno spesso bisogno di condividere contenuti video senza meccanismi di cattura dell'attenzione o di sfruttamento dei dati.
Per noi si tratta di un nuovo passo nell'evoluzione del pubblico di PeerTube.
Ecco perché quest'anno abbiamo chiesto a La Coopérative des Internets di condurre una ricerca UX approfondita (completa di interviste, test, ecc.) e di aiutarci ad avviare una riprogettazione completa dell'interfaccia. Il nostro obiettivo era migliorare PeerTube in modo che si adattasse meglio alle esigenze di quel nuovo pubblico. Avevamo chiaro che tutto era sul tavolo: colori, vocabolario, layout...
Bene, siamo orgogliosi di rilasciare questa v7 di PeerTube , che getta le basi per una completa riorganizzazione dell'interfaccia.
Anteprima: temi, nuovi colori e vocabolario
Il design di PeerTube, gli schemi di colori, il vocabolario, ecc. sono stati costruiti in sette anni, mentre andavamo avanti, imparando, ricevendo aiuto dalla comunità. Questo nuovo design è stata un'opportunità per fare un passo indietro e ottenere alcune intenzioni dietro l'interfaccia.
Il nuovo tema predefinito Light/beige è più calmo e piacevole alla vista rispetto all'originale Black & orange. Abbiamo anche aggiunto un tema Dark/brown nel core per gli amanti della modalità scura. Entrambi mirano a facilitare la navigazione video.
Creare quei nuovi temi è stata un'opportunità per ripulire e semplificare il modo in cui è codificata l'interfaccia (in particolare: ripulire il CSS, concentrandosi sulle variabili), limitando al contempo le rotture con temi personalizzati preesistenti. Ora è davvero più facile creare nuovi temi per PeerTube e speriamo che condividerete le vostre creazioni!
Abbiamo anche aggiornato il gergo di PeerTube. C'è un motivo per cui ora stiamo usando il termine "piattaforma(e)" per parlare di tutti i server in cui è stato installato PeerTube.
Sì, chiamarli "istanza(i)" è stata la norma nel mondo esperto di tecnologia degli appassionati di activity-pub. Ma, per coloro che non sono abbastanza privilegiati da conoscere il fediverse e il suo protocollo, la parola piattaforma è autoesplicativa e facilita l'inclusione.
Godetevi layout più semplici e pertinenti
Ci sono molte informazioni da visualizzare su qualsiasi pagina di PeerTube. I layout e i menu sono cresciuti organicamente durante sette anni di sviluppo... e avevano bisogno di qualche potatura! Abbiamo rimodellato quei menu e quelle pagine per portare avanti informazioni rilevanti e presentare un modo più intuitivo per scoprire cosa stai cercando.
Ad esempio, i creatori di contenuti accedevano ai loro canali e caricavano video nella loro libreria (dove qualsiasi utente di PeerTube può accedere alle proprie playlist, cronologia, ecc. dei video guardati). Ora in PeerTube v7, c'è una nuova sezione chiamata "spazio video" specifica per le esigenze di chi carica video.
Allo stesso modo, le pagine "admin" per gli amministratori delle piattaforme PeerTube sono state ora separate in una pagina Panoramica (per ottenere maggiori informazioni sugli utenti, sui video ospitati, ecc.), una Moderazione (per gestire abusi, blocchi, registrazioni) e una Impostazioni (per accedere a configurazioni, runner, ecc.).
Le diverse pagine che presentavano i video sulla piattaforma PeerTube (Aggiunti di recente, Video locali, Di tendenza) sono state unite in una pagina "Sfoglia video" , che include filtri rapidi per visualizzare le stesse selezioni di contenuti in modo più diretto.
Lo stesso intento ha guidato il nuovo layout della pagina "Scopri video": ci auguriamo che possa dare spunti agli utenti curiosi.
Ovviamente, la barra di sinistra e i menu dell'intestazione sono stati riorganizzati per riflettere tali modifiche e rendere la navigazione ancora più intuitiva. Ora puoi accedere alle impostazioni del tuo account e alle notifiche dal menu dell'intestazione , come è consuetudine su altri siti web.
Visualizzazione di informazioni rilevanti per mostrare la diversità dei video
Uno dei commenti più frequenti dei nuovi utenti è stato che la vecchia interfaccia era confusa, ovvero era difficile per un utente capire dove si trovava e da dove provenivano i video.
Ecco perché, in PeerTube v7, abbiamo aggiunto più modi per consentire ai proprietari di piattaforme di personalizzare e identificare le proprie piattaforme : aggiungere facilmente un banner (utilizzato nelle pagine, nell'esplorazione delle app mobili e nel nostro motore di ricerca SepiaSearch ) e un'icona della piattaforma (utilizzata dall'applicazione mobile). Inoltre, il nome e la descrizione della loro piattaforma vengono ora visualizzati agli utenti non registrati nel menu di sinistra.
Abbiamo anche cambiato il modo in cui le miniature dei video appaiono in tutte le pagine che elencano i video . Gli avatar dei canali sono sempre visualizzati, quindi è più facile identificare i creatori, i titoli sono evidenziati, la data e il numero di visualizzazioni del video sono presenti ma attenuati. Queste modifiche rendono le pagine che elencano i video più facili da leggere e facilitano l'identificazione del video che vuoi guardare.
Accessibilità in prima linea
La riprogettazione è stata anche l'occasione per dare priorità all'accessibilità dell'interfaccia (per le persone con disabilità). Nel 2023, abbiamo preparato il codice e lavorato su ciò che sapevamo ... così l'audit di accessibilità completo pianificato per il 2024 (grazie al consorzio NGI Entrust) avrebbe portato quanti più miglioramenti nuovi e dettagliati possibili.
Grazie all'audit, abbiamo migliorato moltissimi aspetti : abbiamo sistemato i contrasti e i temi dei colori, la barra di avanzamento, diversi componenti e vari problemi con lo screen reader. Abbiamo aggiunto etichette mancanti sugli elementi interattivi, link "salta menu", sottolineatura dei link. Abbiamo anche migliorato la navigazione tramite tastiera e reimplementato componenti di una dipendenza non accessibile.
Crediamo sinceramente che PeerTube abbia risolto i problemi di accessibilità e dovrebbe essere all'altezza degli standard ... ma sappiamo, ora, che c'è sempre spazio per miglioramenti e per imparare direttamente da chi è interessato .
Modifica dei sottotitoli, promozione dei video e molto altro ancora...
Con il nuovissimo strumento di transcodifica remota che abbiamo introdotto l'anno scorso, ottenere una trascrizione o sottotitoli per il tuo video è più facile che mai. Ma lo strumento di modifica dei sottotitoli era... ehm... diciamo "barebone". Ora stiamo introducendo una nuova modalità che rende la modifica dei sottotitoli davvero comoda .
Abbiamo accolto e integrato a monte un contributo della comunità su SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca), per aiutare a promuovere i contenuti ospitati da PeerTube sui motori di ricerca. Un avatar della piattaforma ora appare nei tag opengraph, gli account e i canali vuoti sono nascosti dalla mappa del sito, mentre ora sono presenti tag video aggiuntivi.
Infine, PeerTube è stato tradotto in slovacco .
Vorremmo davvero prenderci del tempo per ringraziare la comunità che contribuisce alle traduzioni di PeerTube: non avremmo mai pensato che un giorno il nostro software sarebbe stato disponibile in più di 38 lingue.
Un enorme ringraziamento a tutti voi, persone meravigliose, che avete dedicato tempo e cura per contribuire al nostro strumento di traduzione: siete straordinari.
(grazie ad alephoto85@livellosegreto.it per la segnalazione)
Lo sai che puoi salvare messaggi in bozza su Mastodon, anche se non usi app come Fedilab e Tusky?
Ecco come salvare una bozza su #Mastodon:
1) Seleziona la modalità "solo persone menzionate"
2) Scrivi il messaggio SENZA MENZIONARE NESSUNO
3) Pubblica il messaggio (siccome non hai menzionato nessuno, solo tu vedrai il tuo messaggio)
4) Aggiungi un segnalibro al messaggio (così potrai trovarlo nella sezione "segnalibri")
COMPLIMENTI: HAI SALVATO IL TUO MESSAGGIO!
Per riaprirlo potrai cliccare sul menu e
1) cliccare "modifica" se vuoi solo modificare
2) cliccare su "elimina e riscrivi" per cambiare la visibilità da "Solo utenti menzionati" a quella che vuoi tu e pubblicare.
@Leo in realtà l'immagine racconta ben altro, ossia che tra le 1500 istanza più grandi, mastodon.uno è la 48^ istanza a fare maggiore uso del testo alternativo...
Non male, direi, essere nel 97° percentile
Stiamo parlando dei social del fediverso italiano ma anche di quello globale, @Elena ``of Valhalla'' e non solo di Mastodon.
La situazione è problematica proprio sul lato social
@Fediverso e Social Network @Simone
Questa è la situazione delle istanze social italiane, con 10.000 utenti attivi (di cui tanti bot) e una perdita netta durante quest'anno di 3.500 utenti attivi da dicembre.
E nel mondo non va meglio, con 120.000 utenti attivi persi da dicembre a oggi (di cui 200.000 persi da Mastodon e di cui 40.000 in particolare persi da mastodon.social che però in realtà ne ha persi molti di più, dal momento che su mastodon.social nello stesso periodo si sono iscritti 260.000 utenti...)
Se a te la situazione non sembra male è perché comunque tu sei qui da molto tempo e, rispetto a maggio 2022, la situazione si è molto ravvivata grazie a Musk prima e a Reddit poi...
Ma oggi, l'unico elemento che tira è il blog (wordpress) e non il social network (mastodon) né il lemmyverso che pure l'anno scorso aveva decisamente dato una bella spinta a tutto il sistema
Nasce Mistique Boudoir l'istanza Pixelfed tematica dedicata solo ed esclusivamente alle immagini erotiche e di nudo artistico
Un'ora fa, nel buio della mezzanotte, @Chiara [Ainur] [Айнұр] ha annunciato una nuova istanza #pixelfed dedicata al nudo artistico e all'erotismo:
Un ambiente dove ci si possa sentire liber* di esporre immagini di corpi (non necessariamente il proprio), senza pornografia (vietata) ma solo per il piacere di ammirare ciò che la natura ci ha donato. Le regole sono quelle di ogni altra istanza, con in più quella specifica di divieto di pubblicare immagini pornografiche. La moderazione sarà fatta di conseguenza. Mi piacerebbe che condividessero le loro opere anche fotograf* e modell* in modo da avere dei contenuti di qualità.
L'istanza non è al momento federata.
Forse non tutti sanno che è possibile programmare un post su Writefreely
Writefreely è una piattaforma di blogging molto semplice da usare per scrivere semplici testi formattati e ha il vantaggio di essere compatibile con il Fediverso in maniera nativa.
Una funzione non molto conosciuta è tuttavia quella della pubblicazione programmata: da qualche tempo infatti WriteFreely supporta la programmazione dei post, anche se questa funzionalità non è ancora molto intuitiva.
Per programmare un post dall'applicazione web:
1. Pubblica un post come bozza, ricordando di selezionare la pubblicazione su "Bozze" e non sul nome tuo blog
2. Nella parte superiore della pagina, fare clic su Edit (o Modifica)
3. Sempre nella parte superiore della pagina, sulla destra barra degli strumenti comparirà la nuova icona "(i)"
4. Se farai clic su di essa, potrai vedere il campo con l'ora di "Creazione"; potrai modificare quel valore in una data futura e salvare le tue impostazioni
5. A questo punto potrai andare alla pagina Draft o Bozze facendo click sulll'icona dei menu a destra
6. Siamo giunti alla fine: se farai clic su "move to fediverse" (o "sposta sul tuo blog ") il post verrà programmato per la data impostata!
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NB: i post di Writefreely sono "federati" ma i commenti a quei post non sono visibili! Per avere una notifica quando qualcuno commenterà il tuo post da un altro software del Fediverso, devi fare così:
Firma tutti i tuoi post inserendo alla fine della pagina il tuo indirizzo del fediverso nella forma @tuonome@tuaistanza
e ogni volta che qualcuno proverà a commentare il tuo post, riceverai la sua risposta sul tuo account Mastodon/Friendica/etc
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Vuoi avere una panoramica dei blog italiani Writefreely? Allora puoi seguire l'account I blog di Writefreely
#Guide #Writefreely #Mastoaiuto #Mastoguide #Fediverso #Fediguide #Feditips
Ecco alcuni numeri sulle connessioni del nostro nodo Friendica "poliverso.org". Da notare l'esplosione delle istanze Wordpress e lo sviluppo di GoToSocial
Attualmente poliverso.org è connesso con 38.692 istanze (1.708.777 utenti attivi il mese scorso, 3.145.491 utenti attivi negli ultimi sei mesi, 16.915.677 utenti registrati in totale) dalle seguenti piattaforme:
- Friendica (535/27508)
- Akkoma (851/14631)
- BirdsiteLIVE (70/10225)
- BookWyrm (167/27692)
- Castopod (302/590)
- Cherrypick (33/7156)
- Diaspora (90/391553)
- firefish (Calckey) (540/22990)
- Sharkey (335/10537)
- Foundkey (8/3148)
- Funkwhale (185/11057)
- Gancio (90/1238)
- GNU Social/Statusnet (39/324)
- GoToSocial (1513/2634)
- Hometown (166/17052)
- Honk (114/121)
- Hubzilla/Red Matrix (214/11065)
- iceshrimp (173/3122)
- kbin (18/511)
- Lemmy (719/1851919)
- Mastodon (13841/12221992)
- mbin (29/5516)
- Microblog (603/609)
- Misskey (1755/1069573)
- Mobilizon (176/34579)
- Nextcloud (125/125)
- Nomad projects (Mistpark, Osada, Roadhouse, Streams. Zap) (35/88)
- Owncast (438/439)
- Peertube (1672/317314)
- Pixelfed (796/245376)
- Pleroma (1479/109614)
- Plume (64/32047)
- Postmarks (45/45)
- ActivityPub Relay (200/201)
- SocialHome (7/2456)
- Snac (120/235)
- Takahē (145/1946)
- Wildebeest (45/46)
- WordPress (9376/93786)
- Write.as (4/4)
- WriteFreely (967/161764)
- Other (603/202844
Piccolo manuale di autodifesa Mastodon contro gli stalker e le shitstorm
Le recenti vicende legate alla polarizzazione social causata da alcuni temi particolarmente caldi come elezioni e guerra, hanno portato a comportamenti che possono mettere a rischio la tranquillità degli utenti che vogliono parlare di questi temi.
Questo post sarà pubblicato anche nella comunità Lemmy @Che succede nel Fediverso?
A tutti voi saranno capitati scambi non molto piacevoli di persone che su certi temi la pensano in maniera totalmente diversa, ma in alcuni casi la polarizzazione porta alcuni utenti ad affrontare l'interlocutore come se fosse un nemico.
Per uno sguardo generale sul tema, consigliamo a tutti la lettura di un vecchissimo ebook scritto da @Il Disinformatico che riporta casi da scenari più problematici ma di sicuro interesse per ampliare la conoscenza dello strumento social.
La presente guida invece è stata realizzata specificatamente riguardo a CINQUE semplici funzioni da utilizzare per i seguenti casi di uso:
1) profili presi di mira da stalker
2) profili presi di mira da shitstorm promosse da uno o più utenti radicalizzati
Per reagire correttamente, è importante fissare alcuni concetti chiave per limitare i contatti con altri utenti o altre istanze.
.
> SEGNALARE UN CONTENUTO <
Sebbene la segnalazione dovrebbe essere orientata ai contenuti e non gli utenti, ci sono casi in cui è necessario informare gli amministratori della vostra istanza di comportamenti tossici e problematici. Questi comportamenti possono essere di carattere generale (molestie e offese verso terzi, pubblicazione di contenuti illegali o problematici) o comportamenti diretti verso di voi.
Sarà possibile segnalare anche i messaggi privati.
I moderatori prenderanno in carico la vostra segnalazione e, se necessario, prenderanno provvedimenti quali:
1) l'eliminazione del contenuto
2) il silenziamento dell'utente
3) il blocco (o ban) dell'utente
4) la valutazione sull'opportunità di silenziare o bloccare l'intera istanza
Qualora lo ritenessero opportuno, provvederanno a contattarvi direttamente per confrontarsi con voi e consigliarvi le strategie da assumere o, semplicemente, per farvi capire che la segnalazione non sembra motivata.
.
> SILENZIARE UN UTENTE <
Gli utenti possono silenziare in autonomia utenti dei quali non gradiscono vedere i contenuti in timeline.
Per farlo è sufficiente cliccare sul menu del messaggio e selezionare la voce "Silenzia [UTENTE]"
Sia quando l'utente è stato silenziato da voi, sia quando è stato silenziato dagli amministratori, voi non vedrete più i suoi contenuti nella vostra timeline a meno che non seguiate espressamente l'utente, ma lui potrà vedere tutti i vostri contenuti e potrà addirittura seguirvi.
❌ SE NON VOLETE FAR VEDERE I VOSTRI CONTENUTI, QUESTA AZIONE NON PRESENTA ALCUN VANTAGGIO PER VOI!
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> BLOCCARE UN UTENTE O UN'INTERA ISTANZA <
Gli utenti possono bloccar in autonomia utenti dei quali non gradiscono vedere i contenuti in timeline, ma possono anche silenziare l'intera istanza cui appartiene l'utente in questione.
Per farlo è sufficiente cliccare sul menu del messaggio e selezionare la voce "Blocca [UTENTE]" oppure, nei casi più estremi, "Blocca [ISTANZA]"
Sia quando l'utente è stato bloccato da voi, sia quando è stato bloccato dagli amministratori, voi non vedrete più i suoi contenuti nella vostra timeline e non avrete più alcuna interazione con lui, ma lui potrà vedere tutti i vostri contenuti, ma almeno non potrà seguirvi.
❌ SE NON VOLETE FAR VEDERE I VOSTRI CONTENUTI, QUESTA AZIONE NON PRESENTA ALCUN VANTAGGIO PER VOI!
.
> LIMITARE LA VISIBILITÀ DEI PROPRI MESSAGGI <
Dalle impostazioni di mastodon è possibile accedere alla pagina delle preferenze di privacy. Dal menu, bisogna andare prima sulla voce "PREFERENZE",da lì al sottomenu "ALTRO" e infine, alla sezione "Privacy dei post" selezionare dall'elenco a discesa la voce "Mostra solo ai tuoi seguaci".
Potete impostare questa funzione al seguente link:https://ISTANZA/settings/preferences/other
Ecco il link per gli utenti delle istanze italiane più attive:
- Mastodon.uno
- Livellosegreto
- Bida
- Sociale.network
- Puntarella
- Cisti
- Poliversity
Se avete attivato questa opzione, nessun utente bloccato da voi potrà più seguirvi.
✔️ SE NON VOLETE FAR VEDERE I VOSTRI CONTENUTI, QUESTA È L'AZIONE CHE FA PER VOI!
> GODITI L'ATTIMO E NON LASCIARE TRACCE <
Esiste un modo per fregare quelli che vagliano la vostra timeline al fine di estrapolare messaggi di tre anni fa con i quali potervi accusare di essere spie russe o servi di Zuckerberg. Il modo migliore è quello di impostare una scadenza alla persistenza delle vostre tracce nel Fediverso.
Mastodon consente infatti di impostare una data di scadenza per i vostri messaggi: la voce "Cancella automaticamente i vecchi post" cancella automaticamente i vostri post quando diventano più vecchi di una soglia da determinare in giorni (è possibile anche impostare delle eccezioni).
Per farlo, dal menu delle impostazioni, bisogna andare prima sulla voce "CANCELLAZIONE AUTOMATICA DEI POST",da lì alla sezione "Cancella automaticamente i vecchi post" e indicare la cosiddetta "Soglia di età".
Potete impostare questa funzione al seguente link:https://ISTANZA/statuses_cleanup
Ecco il link per gli utenti delle istanze italiane più attive:
- Mastodon.uno
- Livellosegreto
- Bida
- Sociale.network
- Puntarella
- Cisti
- Poliversity
> "dipende anche da fattori quantitativi" sarebbe tornare a confondere indicatori con cause
Non voglio confonderli infatti, ma nella risposta che ti avevo dato prima stavo proprio dicendo che, se è pur vero che quelli che io intendevo erano indicatori e non cause, esistono anche casi in cui il fattore quantitativo impatta sulla qualità (follower morti e alterazioni del ranking sulle tabelle delle istanze globali)
> non sono appoggiati a precisi riferimenti numerici (...) Forse tu ti riferisci a un altro significato della parola?
"Non sono appoggiati a precisi riferimenti numerici" (p. es. la "felicità" dei giovani) non significa che non possano dipendere da fattori quantitativi (p. es. altissima età media della popolazione)
> la mia tesi si limita solo a dire che gli utenti inattivi/passivi non influiscono alla qualità di esperienza degli utenti attivi
Questo mi è chiaro. Ma vorrei che fosse chiaro anche il fatto che se anche gli utenti passivi non impattano sulla tua esperienza (e assumiamo anche che non impattino su quella di nessuno) non significa che la loro presenza eccessiva non sia un indicatore qualitativo problematico. Un cartello che indica un limite di velocità di "30" non impatta necessariamente sulla qualità della strada, ma potrebbe essere dovuto al fatto che la strada è dissestata,
> stavo chiedendo come questo si conclude con: "Però alla fine è una questione di igiene"
L'igiene comporta l'assenza di elementi di contaminazione, attraverso la limitazione del contatto o la loro rimozione. Eliminare gli utenti inattivi, significa limitare il rischio di botnet, significa evitare la conservazione di dati personali inutili, significa ripulire i server da dati inutili e anche diminuire di un minimo il carico verso le istanze verso cui quegli utenti avevano collegamenti. Alla fine si tratta di un bilancio positivo.
> ci stiamo trovando su istanze diverse, e meno male proprio questa è l'idea del fediverso
A questo proposito ho notato che la situazione di qoto.org non è delle migliori. Dal grafico che vedo si nota un crollo eccezionale degli utenti attivi con la polverizzazione di quasi metà utenti attivi in un anno (e il trend è costante).
Allo stesso tempo si ha un aumento degli utenti complessivi, il ché significa che ogni cento utenti che si iscrivono, ce ne sono duecento che smettono di frequentare il social.
Insomma, se si va avanti così, di quella che è stata una delle più interessanti istanze Mastodon (un Mastodon molto modificato, a dire il vero) resterà sempre meno.
Se poi andiamo a vedere qual è la situazione con i blocchi di federazione, anche qui la situazione non è certo delle migliori...
Non sono in grado di fare previsioni né sono in grado di interpretare correttamente questi dati, ma direi che non si possa negare che i meri indicatori quantitativi siano anche indicatori di alcuni aspetti qualitativi.
Pulizie di primavera sulle istanze poliverso.org e poliversity.it: eliminati quasi tutti gli utenti inattivi a più di un anno. Cos'è successo e perché l'abbiamo fatto? E perché (quasi) nessun altro fa questo tipo di pulizie?
Uno dei grandi problemi del #Fediverso è che solo un 10% degli utenti complessivi si è effettivamente collegato da meno di un mese, intervallo di tempo questo che segna la differenza tra un "utente attivo" e un utente disperso che presenta un'alta probabilità di essere "deceduto".
Nelle scorse settimane abbiamo provveduto a verificare l'esistenza in vita dei nostri account più vecchi per capire se si trattasse di utenti realmente inattivi oppure solo di persone ancora interessate al Fediverso e i risultati hanno confermato le nostre aspettative: solo una minoranza esigua di questi account ha infatti confermato un qualche interesse a lurkare su #Mastodon o su #Friendica in posizione sefalica*.
* sefalica, agg. usato solo nella forma femm. sing., dall'espressione vernacolare "se-fa-li-ca(zzi sua)" che indica l'approccio di chi è orientato sul proprio interesse e risulta scarsamente votato all'interazione con terzi
Il risultato di questa pulizia è stato decisamente significativo:
- l'istanza poliverso.org è passata dai 554 utenti complessivi di fine marzo, ai 516 di fine aprile (dati fediverse.observer) e ad oggi viene indicata (dati fedidb.org) con 480 utenti complessivi: 74 utenti in meno pari al 13% del volume complessivo.
- l'istanza poliversity.it è passata dai 160 utenti complessivi di fine marzo, ai 138 di fine aprile (dati fediverse.observer) e ad oggi viene indicata (dati fedidb.org) con 116 utenti complessivi: 44 utenti in meno, pari al 27% del volume complessivo.
D'altra parte abbiamo notato un dato in apparente controtendenza:
- l'istanza poliverso.org è passata dai 141 utenti complessivi di fine marzo, ai 161 di fine aprile (dati fediverse.observer) e ad oggi viene indicata (dati fedidb.org) con 183 utenti complessivi: 42 utenti attivi in più, ossia un incremento del 30% degli utenti attivi.
- l'istanza poliversity.it è passata dai 47 utenti attivi di fine marzo, ai 56 di fine aprile (dati fediverse.observer) e ad oggi viene indicata (dati fedidb.org) con 58 utenti complessivi: 11 utenti attivi in più, ossia un incremento del 23% degli utenti attivi.
Come si spiega questa controtendenza
In realtà, benché alcuni nessi potrebbero essere di carattere contingente, non c'è necessariamente una causalità stretta tra l'eliminazione di utenti inattivi e l'incremento di utenti attivi e il motivo principale è il primo della lista:
1) quando abbiamo cercato di prendere contatto con gli utenti inattivi, si è avuto un risveglio di alcuni di essi che ha determinato la "resurrezione" dei profili inattivi da più di un mese
2) è possibile che alcuni utenti che hanno ricevuto l'avviso ma che non erano interessati a recuperare il profilo corrente, abbiano deciso di reiscriversi
3) è possibile che alcuni profili fossero di bot automatizzati che, una volta risultati eliminati, si sono reiscritti automaticamente
Il risoltato è comunque quello di avere uno scostamento minore tra utenti complessivi e utenti attivi.
Ma perché questo ciclo di pulizia?
- Il primo motivo è la privacy dei nostri utenti: se i nostri utenti non utilizzano il nostro social, non c'è motivo che noi continuiamo a trattare i dati personali necessari a gestire il loro account
- il secondo motivo è la sIcurezza, intesa come sicurezza di noi amministratori ma anche di tutto il fediverso. Infatti, il fatto di avere in pancia utenti inattivi, non significa né che lo siano davvero, né che non siano utenti pericolosi. Una delle vulnerabilità del Fediverso che nasce dalle istanze a iscrizione libera è che qualche attore malevolo potrebbe far iscrivere utenti fittizi come parte di una botnet da attivare in certi momenti per produrre spam, far aumentare follower, alterare i flussi regolari dei messaggi. Ora, i socal commerciali dispongono di alcuni sistemi di mitigazione del rischio che, sebbene non risolutivi, consentono di sospendere o annullare gli effetti di queste campagne di alterazione della visibilità. Il fediverso invece non dispone di questi strumenti. Ogni utente inattivo è pertanto una piccola potenziale bomba a orologeria, piazzata dentro gli ingranaggi del Fediverso: una botnet dormiente, incistata in tutte le istanze del mondo e pronta a esplodere sarebbe impossibile da fermare in tempi rapidi!
- Sebbene abbiamo riscontrato che l'eliminazione di profili inattivi non abbia avuto effetti positivi sul risparmio di risorse da parte del sistema, è chiaro che sul lungo termine, la nostra istanza si risparmierà di visualizzare in timeline quei contenuti che sarebbero stati visibili solo perché prodotti da contatti di secondo livello del nostro utente inattivo.
Ma perché questa pulizia non la fa nessuno?
Eh... ora tocca a voi: rispondete nei commenti!
⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️
@Moreno Colaiacovo 🧬 💻 🌿 🇮🇹 🇪🇺 la sezione esplora viene alimentata in base a un combinato di "tendenze" di tutte le istanze Mastodon globali e di ritocchi da parte dell'amministratore dell'istanza (pensati soprattutto per arginare le istanze monstre in lingua inglese).
Tuttavia il modo migliore per avere una timeline leggibile è quello di fare queste tre cose:
1) usare le liste per raggruppare alcuni utenti che ti interessano per tema (a differenza di twitter, nelle liste puoi inserirci solo gli utenti che segui)
2) silenziare i profili che segui e che non vuoi defolloware ma che sono troppo invasivi
3) Filtrare i messaggi che contengono particolari parole chiave
Se si dà un'occhiata oltre mastodon, ecco che anche alcune piattaforme come pixelfed mostrano una certa sofferenza, malgrado gli sviluppatori abbiano migliorato sensibilmente l'esperienza d'uso degli utenti.
Ecco la tabella con le istanze non basate su mastodon:
I dati di maggio sul Fediverso italiano non sono confortanti
Ieri abbiamo dato un'occhiata ai dati mensili disponibili sul repository di @fediverseobserver e quello che abbiamo visto non è di certo un bel segnale per lo stato di salute del Fediverso.
In sostanza il Fediverso italiano, con 11.255 utenti attivi, perde quasi 400 utenti attivi rispetto al mese di aprile, ossia un 3,3%
Ricordiamo che per utente attivo si intende quello che ha avuto accesso alla piattaforma almeno una volta nell'ultimo mese! (grazie @Eleonora per la domanda)
A questo bisogna aggiungere che tra le poche istanze che crescono, vi sono le nostre due istanze poliverso.org e poliversity.it, ma con una doverosa precisazione: negli scorsi giorni abbiamo avvisato gli utenti di queste due istanze per ricordare che elimineremo tutti gli account inattivi da più di sei mesi e questo ha provocato un certo risveglio tra alcuni utenti "dormienti". Non è affatto scontato tuttavia che questi utenti resteranno attivi anche durante il prossimo mese (ci rivediamo a giugno).
Qui la tabella con le istanze in crescita:
Qui invece la tabella con le istanze che hanno perso utenti in trmini percentuali:
ActivityPods: Federated Solid Pods
One of the Fediverse’s most-repeated selling points is the following premise: YOU OWN YOUR DATA. It’s a wonderful sentiment, the idea that you can pack up everything and take it with you. The problem is, most platforms on the network can, at best, redirect your followers to a new account.
What if we had an easier way to represent data ownership and give users total control of it? Buckle up, because we’re diving into some big ideas.
ActivityPods is a combination of two W3C standards: ActivityPub, and the Solid specification. The first standard is for data federation and networks, the second is for data storage and access. The ideals of both projects put together create a compelling vision: data control, across user applications, in service to communication across the web.
How does Solid work?
When I first came across Solid’s W3C spec many years ago, I really struggled to understand it. The document is full of extremely dry language, and was too intangible for me to understand at the time.
After messing with my own Solid pod and playing with some demos, though, something clicked for me. Here’s my best attempt to keep things simple.
What are Solid Pods?
In Solid’s world, everyone’s personal data lives in a Pod. This is your personal data locker, where your media, files, and personal data all live together. One Solid Pod belongs to one person.
Looking at my Solid Pod data in Solid Filemanager
Conceptually, your Solid Pod looks and works very similarly to Google Drive, iCloud, or Nextcloud: to the user, it just feels like a big folder with your stuff in it. In fact, using a Pod that way is not out of the question, but the technology serves a much bigger purpose.
User Data and Solid
Like I said earlier, data in a Solid pod can take a few different forms:
- Documents: Notes, Spreadsheets, Manuscript files, Presentations
- Media: Pictures, Video, Audio
- Data: Metadata in various formats
What’s interesting about this involves how Solid apps can work with these things. Instead of relying on a relational database like PostgreSQL or MySQL to store data, these apps read data straight from files in your pod. The data is specifically formatted in such a way that Solid apps can read it.
A recipe for Homemade Pizza in Umai, a cookbook app.
Noel De Martin made a really great demo app called Umai that demonstrates how a basic Solid App works. This app is relatively simple: look up a recipe online, copy and paste the URL, and save it to your pod. On the application side, your saved recipes show up right away.
The cookbook folder. Metadata for the Pizza recipe.
On the Solid pod, the data for each recipe resides in a folder, with a little bit of data for each entry. The application side knows to look for these, and is able to use that data natively. In a nutshell, all Solid apps store this kind of data in your Pod. The user gets to decide which apps, if any, can access that data, and can take away that access at any time.
So, that’s basically it. It’s a fancy data storage system that lets you connect documents and data with applications that can read or manipulate them, and you get the final say of which resources can be accessed by whom. ActivityPods then adds another layer: federation.
How does ActivityPods work?
ActivityPods extends the concept of a Solid Pod to include a few new things: an inbox, an outbox, methods for digitally signing posts, a SPARQL endpoint for querying RDF metadata, and a dispatch system.
Each pod has a singular WebID / Identity to begin with, and ActivityPods marries that WebID to a Fediverse Actor. A user then logs in to their social application through their Solid Pod, and grants permissions for the very first time.
Source: ActivityPods blog
What ActivityPods effectively provides are automated mechanisms. They constantly check the contents of the Solid pod, and are notified whenever a change gets made.
Let’s say you’ve just made a post with your Fediverse app: a document representing a post is written in the Pod, then a dispatch mechanism acts as the user’s outbox and sends the activity out. Meanwhile, the corresponding inbox mechanism waits for replies.
What this could mean in practice is that editing a Fediverse post may be as simple as editing a corresponding file, while a mechanism pushes out an Update activity through your Outbox to make changes on the network.
ActivityPods App Experience
So far, the app experience for ActivityPods is pretty limited: the mypod.store instance only allows users to use one of three apps: a meetup app, a mutual aid app, and Mastopod.
Mastopod is basically a proof-of-concept app capable of rendering a basic timeline, dispatching posts, liking statuses, and following people. What’s remarkable is that it was hacked together in less than a week with the existing framework that ActivityPods apps use, SemApps.
The Future?
The developers behind ActivityPods are hard at work on their 2.0 release, and a big part of the work involves making this new platform fit into ActivityPub’s world. The goal is to provide everything a developer needs to build a Fediverse app, with the backend doing all the heavy lifting.
It’s an exciting time, and we may soon start seeing apps that bring entirely new experiences on top of this technology: apps that respect user privacy, and give them total control of everything in their Pods.
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Emissary is Whatever You Want It To Be
There were some really cool demos at FediForum last month, but the one that really opened my eyes was Emissary. It’s a newer project developed by Ben Pate, and it does something totally new: composable interfaces.
spectra.video/videos/embed/73e…
Emissary FediForum demo
The secret sauce behind Emissary as a project is brilliant in its simplicity: it gives you a server and a bunch of tools, and gives you the power to build whatever interface you want on top of it. It’s very reminiscent of Hubzilla, but it makes customization a first-class citizen.
Deep Customization
There’s a lot of moving parts here, but it’s pretty easy to summarize: instead of simply giving you the power to customize how Emissary looks, you’re also given the power to customize how it works.
Examples from the FediForum demo. Left to right: a social reader view, a to-do list view, and a social profile view. All of these were developed using Emissary’s powerful templating system.
Emissary offers comprehensive documentation, and a bunch of different template types that can assist in building whatever app comes to mind. From the layout and widgets to the timelines and data types.
By following this method, is possible to turn Emissary into whatever platform you want. It uses a special JSON templating system, and the frontend processes everything with a toolkit based on HTMX. For developers, this means that you don’t need to write a frontend in a special custom framework – instead, Emissary uses the principles of HTML for development.
Contrary to other attempts to build this kind of thing in the past, Emissary lets developers write timelines and activity data as templates. Here’s how you can define a simple to-do list item:
Template Definitions
This part exists at the top of the template, and simply defines what it is, and provides some instructions for how it’s used by Emissary.
templateId:"test-todo-item"
templateRole:"todo-item"
socialRole:"Note"
model:"stream"
containedBy: ["todo"]
label:"To Do Item"
description:"A single item in a to-do list"
icon:"check-badge"
Schema
This part defines the actual fields of the object itself. Every single property is defined as a type, with additional fields nested in the actual data itself. Here, the data
property includes dueDate
and complete
.
schema: {
type:"object"
properties: {
label: {type:"string", maxlength: 64}
summary: {type:"string", maxlength: 256}
data: {type:"object", properties: {
dueDate: {type:"string", format:"date"}
complete: {type:"boolean"}
}}
}
Actions
Here, the allowed actions are defined. Each action is built up of multiple steps, which are tasks that can be mixed and matched to make something happen. Let’s look through it.
actions: {
create: {
steps: [
{do:"as-modal", "steps": [
{do:"edit", "form": {
type:"layout-vertical"
label:"Add Task"
children: [
{type:"text", label:"Name", path:"label"}
{type:"textarea", label:"Details", path:"summary"}
{type:"text", label:"Due Date", path:"data.dueDate"}
]
}}
{do:"publish", outbox:true}
{do:"trigger-event", "event":"refreshPage"}
]}
]
}
view: {
steps:[
{do:"include", "action":"edit"}
]
}
edit: {
steps: [
{do:"as-modal", "steps": [
{
do:"edit"
form: {
type:"layout-vertical"
label:"Edit Task"
children: [
{type:"text", label:"Name", path:"label"}
{type:"textarea", label:"Details", path:"summary"}
{type:"text", label:"Due Date", path:"data.dueDate"}
{type:"toggle", path:"data.complete", options:{true-text:"Complete", false-text:"Not Complete"}}
]
}
options: ["delete: /{{.StreamID}}/delete"]
}
{do:"publish", outbox:true}
{do:"trigger-event", "event":"refreshPage"}
]}
]
}
delete: {
"steps": [
{do:"unpublish", outbox:true}
{do:"delete", "title":"Delete Task?"}
{do:"trigger-event", "event":"refreshPage"}
]
}
discuss: {
steps: [
{do:"as-modal", "steps": [
{do:"view-html"}
]}
]
}
}
The Create
action adds a popup modal as a step, which then has the Name
, Details,
and dueDate
values. After it’s filled out, the activity gets published to an outbox
, which is the standard method for dispatching in ActivityPub. The page refreshes, and now it’s possible to edit or delete the item, or add a comment.
When we put it all together, we get something that defines what data is available, what actions are taken in processing that data, how it all looks, and what interactions are available to users. As someone who had messed around with PHP, Rails, and Node apps over the years, I cannot begin to tell you how wild this is.
Federated Music Demo
The latest demo Ben showcased is an attempt to create an alternative to Bandcamp. It’s called Arcadium, and is designed around letting artists customize the look and feel of their band pages. It includes support for streaming audio, links to other services, a custom home page, and events.
kumi.tube/videos/embed/bd1c321…
It’s an incredible example, and as of this writing, has a little over two weeks of active development time. The idea that this kind of thing is possible so quickly is nothing short of astonishing.
Ben continues to work on Arcadium, but is also seeking insight from Fediverse musicians looking for another Bandcamp alternative. Tapping into an existing community and building for their needs would be a great idea, as we’ve already seen Bonfire do with Open Science Network.
Who is this for?
It could be argued that Emissary is for power users and developers, but I think that’s only part of the picture. Emissary is based on IndieWeb principles, and a big motivation for the project involves giving people the power to shape their Web environment into whatever they want. It’s a powerful, intoxicating idea, and I can’t stop thinking about it.
I’m going to download Emissary and tinker with it. Should my efforts bear fruit, I hope to write some guides in the near future!
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PubKit Officially Launches Closed Beta
The long-awaited developer offering from the Pixelfed project took a big step today! PubKit is a suite of tools designed to help people build the next generation of Fediverse applications. For now, it can be broken down into four components:
Faker
Faker brings the power to create placeholder Actors, with mocked-up data, allowing developers to see what interactions actually look like on their server in real time.
Fetch
Fetch is, more or less, the Webfinger tool we all know and love. Instead of rendering an Activity, though, it instead shows you the JSON of what that Activity looks like.
Bouncer
Bouncer gives developers the ability to look at HTTP Signatures, which are used to sign messages, and determine what’s different from one implementation to the next.
Radar
Radar lets developers create a temporary inbox, allowing them to see how new Activities come in, and what the data behind them looks like.
The best part of this thing is that, like Pixelfed’s other efforts, PubKit aims to be 100% Free and Open Source. They even included a pricing page as an easter egg, to drive the point home.
I might need the Growth plan, honestly.
We just signed up for the Beta to test it out with our own clearly-real-and-not-fake app, Womp Triangle, and are excited to take a deeper tour once we get in. According to Dansup, PubKit intends to open up to the general public within the coming month. For the time being, though, he was nice enough to share a few screenshots.
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The Mixtape #5: Canned Nostalgia
Welcome to The Mixtape, our periodic playlist showcasing the musicians of the Fediverse!
For this edition, we’re going with a particular sound: things that seem like they belng from another era, even hough the may have come out recently. We’ve searched far and wide, and produced this playlist just for you.
If you enjoyed this, please think about supporting these artists and buying their music, and listening to others like them on Radio Free Fedi!
“The Tyranny of Love” – Anthony Wilson Dugale
bandcamp.com/EmbeddedPlayer/v=…
This one kicks off with a crackling guitar solo before diving straight into a Paul McCartney-esque ballad. It’s a sharp critique of love songs, and really nails the anguish of catching feelings and dreading it. I would love to see this as a karaoke song!
“Hinterlands (ft. Salissa Thole)” – Blue Nagoon
bandcamp.com/EmbeddedPlayer/v=…
There’s no proper way to say this, but Hinterlands feels like a musical 80’s synth rock adaptation of The Neverending Story to me. The heavy stadium guitars, the glamorous diamond-like synth melodies twinkling in the background, Solissa Thole’s powerful delivery with vocals.
“Rescue at Nazaré” – 12AX7
bandcamp.com/EmbeddedPlayer/v=…
This track goes off with a bang, and sounds like a marriage of Joe Satriani’s Surfing With the Alien with the best the surf rock genre has to offer. It’s a really fun sound, rife with shredding and distortion while reminding me of summer.
“27 Fish” – The Maxwell Silverthorn Blues Band
Alright, I’m going to be straight with you: Mike Macgirvin can shred. The guy is a legitimate great guitarist, and this track has all the hallmarks of a classic 60’s psychedelic protest song. It’s an absolute trip.
“Salt and Sand” – Jason Didner
bandcamp.com/EmbeddedPlayer/v=…
Jason Didner is like a version of Jimmy Buffett that lives in the Tim and Eric Awesome Show, Great Job! dimension, and Salt and Sand is this man’s Cheeseburger in Paradise, but with more heart.
There’s something incredibly earnest and about Jason’s music, and this has quickly become one of my favorites of his.
“End of an Age” – Kyle Brondson
Sweet and heartfelt, End of an Age feels like an emotionally mature read of a children’s storybook, with instrumentation evocative of Randy Newman, lyrics reminiscent of Don McClean, and the soft drawl of an old country music singer. Somehow, it all comes together and makes magic.
“Beggars Can’t Be Choosers” – Futzle
This song is about being happy with what you have, and it’s a bop. It has everything: fun melodies on a keyboard synth, dreamy vocal effects, and delightful lyrics. The attitude this song brings is incredible.
“Make believe” – Bandstahl
bandcamp.com/EmbeddedPlayer/v=…
While this track bills itself as house music, it’s a beautiful amalgam of different eras: club beats that sound like the 90’s, vocals with elements of the early aughts, and melodies that sound like they were sampled from the 60’s and 70’s. The result is amazing.
“Looking for the Light” – Ferocious Designs
bandcamp.com/EmbeddedPlayer/v=…
Looking for the Light feels like it was ripped straight out of the 80’s, and it’s wonderful. A choir of voices belting out the words, echoing against loop sequences chiming, as stomp drums hammer out the beat. Absolutely fantastic.
“Good to Me” – Shannon Curtis
bandcamp.com/EmbeddedPlayer/v=…
This track is pure magic: soft digital drums, an angelic chorus, multi-track harmonies, and a zippy synth churning out beautiful hums. The message behind it is empowering, beautiful, and awesome. I could listen to this over and over again.
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A Beginner’s Guide to the Fediverse, for Threads Users
If you’re reading this, chances are, you’re brand new to the idea of the Fediverse, and are just now hearing about it. Someone may have tried to explain it to you in the comments, saying “it’s like email, but social!”, leaving you no closer to deducing what it even means. Don’t worry – we’re here to help you go through the concepts, step by step, without making anything complicated.
Table of Contents
- The Basic Idea
- Interacting with the Fediverse from Threads
- Can my Threads account connect to the Fediverse?
- So, I can’t follow anyone not on Threads?
- Is there a way to see Fediverse replies to my post?
- Do I have control over which servers my posts go to?
- Joining the Fediverse Outside of Threads
- Do I have to start my own server?
- Do you have resources for Mastodon?
The Basic Idea
What is the Fediverse?
The Fediverse (Federation + Universe) is an open communication network, built on top of the Web, where individual sites can talk to each other. A person on one site can follow someone else on another, and interact with them in a way that’s pretty similar to traditional social media.
An Easy Example
To make it even simpler: there was a time in the mid-2000’s where Facebook started to overtake Myspace in terms of popularity. For a while, it was common to have half of your friends in one place, and half of your friends in the other. Your Myspace friends couldn’t use Myspace to talk to their Facebook friends. There’s just no way to make those services talk to each other.
Tom and Mark could never follow each other this way.
At first, this seems kind of obvious. Well, duh, of course that’s not going to work! There’s no way for either site to connect or even understand each other. But if you think about it, there’s no real reason that services can’t talk to each other. They just need a common language and shared understanding to work.
That’s basically what ActivityPub is designed to do.
Wait, what is ActivityPub?
ActivityPub is what we call a federation protocol. Federation is the way that servers in this network talk to each other, and a protocol is just the shared language they use to make sense of each other. ActivityPub is just one effort to make this thing work – there have been others in the past, like OStatus or Zot, and there are other approaches currently in use, like the AT Protocol that Bluesky uses.
Left: Mastodon, Right: Pixelfed. People on either app can talk to each other!
Without getting too into the weeds: ActivityPub is designed around making different kinds of platforms capable of talking to each other.
Mastodon, for example, bears a passing resemblance to Twitter. Pixelfed looks a lot like Instagram. People on each platform can talk to each other and see each others’ stuff with very little friction. Mastodon users can even watch PeerTube videos from their timeline, and listen to Funkwhale music!
Left: watching a PeerTube video from Mastodon. Right: Listening to a Funkwhale track from Mastodon
It turns out that this is a really powerful idea! It’s possible to tear down walls between platforms, and with this new shared understanding, talk to each other natively.
Interacting with the Fediverse from Threads
The Fediverse is a big, big world: it spans nearly 20,000+ individual servers, the majority of which connect in some way, shape, or form. It can be exciting to explore, but navigating it can take some getting used to.
Can my Threads account connect to the Fediverse?
Kind of. Fediverse integration for Threads is still in Beta, and is mostly one-way at the moment. What this means is that people across the network can see your posts, and they can send likes back to you, but you can’t follow anybody or see their comments yet.
Left: The President’s Threads account, as seen on Threads. Right: the same account, as seen on Mastodon.
Mastodon and the rest of the Fediverse are capable of following Threads users that have the integration turned on, provided that the Mastodon server operators haven’t blocked Threads. A lot of people are uncomfortable with the idea of Meta being part of an open network, and some servers have blocked Threads completely.
So, I can’t follow anyone not on Threads?
Not at the moment. Fediverse users can follow your Threads account, see and boost your posts, and like them.
It’s kind of a weird choice on Meta’s part to do the integration this way, but it’s likely they wanted to prioritize broadcasting before they dug into the messier business of receiving.
Is there a way to see Fediverse replies to my post?
Actually, yes! It’s a workaround for the moment, but you can look up your profile on Mastodon to see the Fediverse replies. Mastodon.social currently lets you do this, and doesn’t require an account.
Copy and paste your Fediverse username into the search form on Mastodon, and your Threads account will show up!
Keep in mind, this is an imperfect solution. This view simply shows you the responses that specific Mastodon server knows about. There are a number of servers that either don’t connect to each other, or don’t keep every reply on hand.
Do I have control over which servers my posts go to?
Privacy controls on Threads are still a bit limited, but it’s possible to block specific Fediverse users under Settings > Privacy > Block Users in the Fediverse.
Currently, it doesn’t look like there’s a way to block entire servers.
Joining the Fediverse Outside of Threads
After opening up sharing with the Fediverse from your Threads account, you might be curious about trying it out for yourself.
There’s a lot of cool stuff to do – which is why a big part of our site is dedicated to writing about the subject. Here’s a handful of questions that we’ve seen from Threads users already.
Why would I want to try the Fediverse elsewhere?
There are a couple of benefits that makes the wider network worth exploring. Let’s dig in!
Greater User Control
The Fediverse typically provides more control to end users regarding what they see, who they connect to, and how they share content online.
While you are still beholden to the admin of your server and the Terms of Service there, you’re far less likely to see a company like Meta restricting your articles, if you’re not on their servers. You can do your community, your way.
Tons of Communities
As a network, the Fediverse is a medley of different platforms, communities, and mediums. There are thousands of servers connected to each other, featuring academics, researchers, authors, musicians, artists, comedians, and more.
Diverse Experiences
The Fediverse already has analogs of most popular social networks:
- YouTube PeerTube
- Grooveshark Funkwhale
- Twitter Mastodon
- Instagram Pixelfed
- Reddit Lemmy
- VK Smithereen
- Goodreads Bookwyrm
- Twitch Owncast
There are also a lot of platforms that don’t have a direct thing to compare to, like Hubzilla, Misskey, and Emissary.
A lot of people are out there building the experiences they want to see, while plugging into a network that’s constantly getting bigger. A huge selling point is that they can work together.
Unique Apps
Out of all the Fediverse platforms out there, Mastodon currently has the most mobile apps. There’s a huge amount of variety – just look at all these!
Do I have to start my own server?
You don’t! While a lot of people do end up running their own servers, it’s never a requirement for participating. There are lots of community-run servers for just about every platform in the space.
Do you have resources for Mastodon?
We do! Here’s a comprehensive guide on Mastodon, with a ton of tips and insights on how to use the network to your advantage.
The Newcomer’s Guide to Mastodon, from a Crusty Old-Timer
wedistribute.org/2023/07/masto…
I have a question not listed here!
No problem! This is a living document, and we’re here to update the list as new things get asked. Comment below, or reply to us on Threads, and we’ll send a response and update this piece!
The post A Beginner’s Guide to the Fediverse, for Threads Users appeared first on We Distribute.
You Can Now Follow President Biden on the Fediverse
In a surprising first, Joe Biden’s social media team enabled Fediverse integration on his Threads account today. For now, the integration is a minor gesture, as it’s only a one-way connection from Threads to the Fediverse.
As viewed from Mastodon.
That being said, the implications make for a pretty big deal: Joe Biden is the first US President to federate with the rest of the network. Even though Donald Trump is on Truth Social, which is based on Mastodon, the backend has never actually federated with another server.
You can follow President Biden and the White House below:
- President Biden: @potus
- White House: @whitehouse
Government Fedi
Over the last few years, a number of governments and officials looked to the Fediverse as the base of their online social presence. The European Union notably offers official Mastodon and PeerTube servers for followers to connect with, and the Dutch government officially uses Mastodon as well.
People familiar with the RSS publishing format may find it helpful to think of Fediverse as “Really Simple Social Syndication”. Similar to RSS an agency can publish subscribable feeds, but with the added bonus of social interaction with citizens and stakeholders.In effect, this combines the deliverability and reach of email with the personalisation and device-alerting capabilities of social media apps.
IFTAS
Some organizations, such as IFTAS, have begun advocating towards governments currently on Twitter, Instagram, and Facebook to move over. It’s still an emerging part of the network, and definitely will take some time for more organizations to set foot over here. Still, it’s a promising development and will hopefully get more public officials to think about connecting to the Fediverse.
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@bruhSoulz to follow an instance you must search for any account of that instance, open the profile of that account and click on the context menu at the top right. At this point you must choose the "follow instance" option
There are also other applications that allow you to follow the instance, but I don't remember which ones they are; you could ask @Fedi.Tips
Is Threads Hiding Mentions of Pixelfed?
More than a few Meta employees showed up at FediForum earlier this week, doubling down on their commitment to open protocols and “being a good neighbor on the Fediverse”. While there were some demos and fruitful conversations, one public concern flew under the radar.
An eagle-eyed Threads user noticed that their status giving Pixelfed a positive mention was seemingly hidden from the tree of a public conversation. From there, coverage picked up across the network, and even made it back to Daniel Supernault, Pixelfed’s creator.
“Meta is free to do whatever they want on their platforms,” the developer mentioned, “and I hope this is a bug.”
For now, no one’s quite sure. Various people have tried to recreate the same situation with their Threads accounts, and their comments are still publicly available. We have yet to see a statement from the Threads team on the situation.
Bug or not, a vocal part of the network is apprehensive about Meta’s true intentions with the platform, ranging from pessimism on how much effort Threads is really putting in to the Fediverse, to accusations of hostile behavior. Dropping the ball like this can hurt user confidence, especially when building community goodwill is so crucial.
Prior History
Pixelfed has something of an established history with being at odds with Meta. Some of that points to Pixelfed’s form factor, which bears more than a passing resemblance to Instagram.
Left: my Pixelfed, Right: my Instagram
In the past, the project was warned by a Meta employee about using the same filter names and styles for images, citing a potential violation of Meta’s intellectual property. Pixelfed complied, and changed their image filters and styles in hopes of sidestepping the issue. It never came up again.
Pixelfed filters
Additionally, there have been situations in the past where both Twitter and Facebook have censored posts linking to open source Fediverse alternatives. Even if Threads is an effort to right wrongs of the past, these situations don’t reflect well on Threads or its parent company.
When is a bug just a bug?
For all we know right now, this is very likely an unfortunate bug. However, it’s important for the Threads team to nip this in the bud, if they really want to establish good vibes about their efforts.
FediPact is an Organized Effort to Block Meta’s ActivityPub Platform
wedistribute.org/2023/06/fedip…
On the other hand, it’s important to acknowledge that there’s a segment of the network that won’t be satisfied with an explanation, no matter how much evidence is presented. Some people will block Meta no matter what, and that’s their choice.
Regardless, we’ll keep you posted if we learn anything more.
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Our Live Coverage of FediForum March 2024!
FediForum is a wonderful unconference intended for builders, designers, and thinkers to come together and have discussions about the Fediverse.
wedistribute.org/2024/03/fedif…
Don’t Forget: FediForum is Coming Soon!
FediForum is the Fediverse’s recurring unconference where developers, community members, designers, and thinkers come together to share their ideas!
We’re trying something new this year: we’re live-blogging the event from on the page. It’s largely an experiment, but it’s an effort to provide deeper insight into the various events happening throughout the day. Keep an eye on the updates below!
When does it start?
FediForum starts at 8am Pacific Daylight Time, on Tuesday, March 19th, and again at the same time on Wednesday, March 20th.
What is the schedule?
A tentative schedule can be found on the site here. We’re going to do our best to cover the presentations, discussions, and demos as they come up.
Where can the readers hang out?
Regardless of whether you’re attending the conference, or just checking out updates from this page, you’re welcome to come hang out in our Matrix Space, under our Off-Topic Island channel.
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The Efforts to Extend ActivityPub
ActivityPub is at an interesting place. Since its intial adoption by Mastodon in 2017, the standard has become all but ubiquitous across the Fediverse. In less than seven years, it has become the most-used protocol across the entire network.
According to FediDB, the ActivityPub side of the Fediverse is now used by nearly 10 million people, across more than 27,000 servers. FediDB also tracks 48 different platforms leveraging ActivityPub in some way. With Threads actively doing work their own implementation, these stats are likely to skyrocket, in more ways than one.
This kind of growth is a really positive sign for the network, as it suggests that widespread adoption of the Fediverse might actually be feasible. In order to get there, though, a number of developers have looked at ActivityPub and wondered: what could we do to make this better?
Table of Contents
What does ActivityPub need?
While the Fediverse has seen an explosion of features involving chat, multimedia, live streaming, groups, events, and more, some people would say that the network suffers from a few glaring omissions.
In light of some of the developments taken on by Nostr and Bluesky, ActivityPub can feel downright limited in terms of what platforms in the Fediverse can do today:
- Bluesky makes server migration dead simple for users, leading to a process that feels seamless and non-intrusive.
- Bluesky offers a stackable moderation system that allows people to subscribe to labeling services and help each other curate and filter the network.
- Nostr benefits from a relay system that eschews the need for dedicated instances entirely, instead relying on keys for identity.
- While a little more on the cryptocurrency side of things, Nostr incorporates direct payments into the network, allowing creators to compensate each other.
This isn’t a proclamation that ActivityPub is inherently bad, so much as these other projects can offer advantages that most existing implementations lack.
There are a lot of big ideas on how to improve the situation, and it boils down to two problem areas:
- The ActivityPub protocol specification
- The ecosystem built around ActivityPub.
ActivityPub’s Protocol
The ActivityPub protocol is the heart and soul of most Fediverse platforms these days. As a specification, it stipulates methods and behaviors for implementations to follow. Unfortunately, critics have pointed to the fact that the spec can feel too flexible in defining some behaviors, but too loose in defining others.
“The spec is incomplete,” writes Ilja, a regular contributor to Akkoma, “if someone makes a followers-only post and someone replies, then the ‘Mastodon way’ is to address the reply to the followers of the account who replies. The proper way to handle this, is by addressing the followers collection of the OP, and let OP forward the Activity to its followers. But we don’t do that because we don’t know how to do forwarding.”
Another headache that exists for implementors right now comes from most ActivityPub platforms needing to rely on undefined behavior. The following pieces are heavily relied on, but don’t exist in the spec:
- Webfinger – Webfinger is a common tool and data format for looking up resources at an address. If you’ve ever copied and pasted a URL into search to pull in a remote post, Webfinger is what powers it!
- Privacy Scopes – in standard ActivityPub, servers make use of
to
andcc
fields to determine which people a post gets sent to. These fields can address individual Actors, or a Collection of Actors. However, there isn’t really a specification on how scopes ought to work: Quiet Public, Followers-Only, Private Mention and Local-Only are all examples of privacy scopes that not only define a grouping of people, but also behavior for posts themselves. - Account Migration – Mastodon kind of set the standard for moving accounts from one server to another: your old profile Authenticates your new one, and a relationship is established. After the primary account is set, the old account gets marked with a
Tombstone
object that redirects to the new profile. - Moderation Tooling – federated reports, instance blocks, management of blocklists and permission levels, individual user moderation, etc. This is a rapidly evolving space that depends heavily on collaboration.
However, they’re absolutely required for a working platform to exist in the Fediverse. This leads to implementors to do a lot of extra work to figure out how things work today, and how to correctly use them.
ActivityPub’s Ecosystem
The ecosystem built around ActivityPub suffers from problems, too. Despite aspirations to provide a common protocol between very different kinds of platforms, the Fediverse still predominantly looks and works like Mastodon.
There are three reasons for this:
- Lack of a Test Suite – ActivityPub was first adopted by Mastodon, which acted as rocket fuel for mass adoption of the standard. However, the lack of an independent testing suite for implementors left builders to instead test against Mastodon, making it a de facto standard.
- Bespoke Client APIs – In addition to a server-to-server federation protocol, ActivityPub offers a secondary spec for client-server relationship. Mastodon ended up pushing it’s own API that was arguably easier to use, but just about every platform in the space could have instead been a client, instead of building their own stacks, APIs, and federation extensions.
- Duplication of Effort – A very weird phenomenon in this space is that implementors don’t just build something once. As of this writing, there are approximately six different Group Actor implementations, all of which are built slightly differently, made by different people, and meant to solve different problems.
None of these things are necessarily earth-shattering problems per se, but we’ve ended up with an ecosystem where a lot of effort gets duplicated, people are implementing entire platforms from scratch, and everyone is also using Mastodon as a compatibility benchmark.
Ongoing Efforts
The important thing to remember is that this is far from a hopeless situation. As of this writing, there are some incredibly smart people trying to figure out how to fill in the gaps.
“The most important thing about ActivityPub is that it’s extensible,” says ActivityPub co-author Evan Prodromou, “that’s a strength; it means we can really quickly get new distributed social applications running on the network.”
These groups all intersect in a variety of ways, and each one of them is attempting to attack specific problem areas. They’re constantly comparing notes, holding deep discussions, and investigating what enhancements the whole Fediverse might benefit from.
FediDevs
The Fediverse Developer Network is a newer effort that aims to make development more approachable to implementors and newcomers alike. Their goal? Get people in a room together.
“How do we build this stuff to be compatible with other people’s projects, while also lifting the lowest common denominator for everybody?” says FediDevs founder Johannes Ernst, ” It probably starts with making it easier for developers to find each other and compare notes.”
According to Johannes, FediDevs incorporates three big ideas:
- Developers in the Fediverse ought to have an easy way to find where everyone else is at, and catch up on what’s happening.
- New developers need a resource library of best practices, emerging concepts, and documentation to prepare for connecting their apps to a global federated network.
- There needs to be a place to publish guides and tools that make everyone’s lives easier.
FediDevs has already beared fruit through a project called FediTest, a test suite intended to provide different “test profiles” so that builders can see how their own work might interact with other platforms.
diode.zone/videos/embed/df0ac4…
Even though FediTest is still very young, the promise of such an effort is clear: people could stop relying on a specific platform for compatibility testing, and instead use a more flexible, agnostic solution that accounts how lots of different projects do things.
Fediverse Enhancement Proposals
The Fediverse Enhancement Proposals project is a comprehensive effort to distill some of the network’s best ideas into standardized documents that explain how they should work. The effort is an initiative of the SocialHub developer community, and serves as a testbed for their ideas.
FEP is very much in the spirit of XMPP Extension Protocols or Nostr Implementation Possibilities, suggesting ways that existing systems could be extended. Check out some of these ideas:
- FEP-1b12: Group federation – Specifies how a federated group or forum could work. Originally, this was proposed by Nutomic from the Lemmy project, and now Lemmy, Kbin, and Friendica all support this as a standard.
- FEP-5624: Per-object reply control policies – Some centralized platforms have a way to disable comments or replies on a status. What would it take to make this work in a federated model?
- FEP-5feb: Search indexing consent for actors – People on Mastodon can opt-in to being discovered by the Search function. How might we extend this to other Fediverse platforms?
- FEP-c390: Identity Proofs – How might a Fediverse Identity prove its authenticity, while also verifying associated links and accounts?
- FEP-ef61: Portable Objects – How might we separate user data from an instance, so that the user can move it if they need to migrate somewhere else?
- FEP-61cf: The OpenWebAuth Protocol – Derived from the Hubzilla Project’s technology. Wouldn’t it be great if you could use your Fediverse identity across the network? No matter what server URL you land on, permissions can be unlocked for you to perform basic interactions and see private content.
The repository contains a treasure trove of ideas, ranging from immediately obvious needs to larger, more abstract concepts about how the network could work one day. Many of these submissions are still in a DRAFT
status for the moment, but a few of the FINAL
entries are actively being used. The project is already helping the network develop further.
Social Web Incubator Community Group (SocialCG)
The SocialCG is an implementor’s group that focuses on best practices for those building on ActivityPub. A big focus for the group involves running case studies for different conventions are approached within the Fediverse. Here are a few ongoing studies:
- HTTP Signatures – An examination of how systems like Mastodon use cryptographic signatures as identity proofs on actors and their activities.
- ActivityPub-Webfinger – Studying the how and why so many ActivityPub systems rely on Webfinger to fetch remote data.
- Testing – A monumental collaboration between dozens of people, this is an ongoing study of existing ActivityPub Testing Suite tools, and insights on how exactly a standard test suite could be built.
- Data Portability – researching existing cases for moving data, activities, objects, and Actors across the network.
Towards ActivityPub 2.0
So, what does all of this add up to? Is it possible to bring all of this work into an updated version of the ActivityPub Protocol standard?
“I think there will be a working group chartered at the W3C to make backwards-compatible changes,” Evan Prodromou explains, “especially clarifying difficult text, and possibly recommending profiles for other standards…”
Despite the importance of the W3C and standardization, though, Evan also believes that there’s value to the fast-paced development of emerging projects with new ideas.
“…the innovation is always going to be at the edge, with new extensions.”
I, for one, agree with him. There’s some amazing developments happening in the space, and the future is looking bright.
The post The Efforts to Extend ActivityPub appeared first on We Distribute.
Oh, Zot! Nomadic Identity is Coming to ActivityPub
Even if you’ve been a part of the Fediverse for a long time, you’d be excused if you had never heard of Nomadic Identity. Within the confines of Mastodon, it’s a relatively unknown concept. But, for some of us, it’s something of a pipe dream: decentralized identity management with remote access control. On paper, that doesn’t sound too exciting, but it’s a huge concept. Even more exciting: the guy who designed it is bringing it to ActivityPub.
What the Heck is Nomadic Identity?
Nomadic Identity is a concept pioneered by Mike Macgirvin, a longtime builder in the Fediverse. If you’ve ever used Friendica, Hubzilla, or Streams, you’ve used software written by this guy.
wedistribute.org/2017/10/got-z…
Got Zot — Mike Macgirvin on building your own apps and protocols
An interview with the brilliant mind behind the Zot protocol, MagicAuth, and Nomadic Identity.
One of the big problems in federated social systems involves permissions, identity, and data. We can sum this up in three parts:
- Permission Management – If I visit a friend’s site to interact with something, there typically isn’t a way for me to do anything while I’m over there. I have to go back to my server.
- Identity Management – Okay, I have a way to validate that I’m really me. What do I have as a fallback if that fails?
- Data Portability – What happens to my stuff if my server goes down? Can I move to another servers and get my statuses, messages, and interactions back? Could I even just do it temporarily, to keep my followers, while my server gets sorted out?
From the end user’s side of the house, everything boils down to how their identities are coupled to their instances. ActivityPub-based systems like Mastodon do a pretty decent job with letting people migrate from one server to another, letting users pull in remote statuses from a URL, and letting users decide who is allowed to see or reply to their posts. It’s a far better situation than what came before ActivityPub.
At the end of the day, though, what is currently provided in the ActivityPub side of the network is somewhat limited, compared to what the Zot protocol brings to the table with Nomadic Identity. Let’s dive into the three different components: OpenWebAuth, Channel Relays, and Data Migration.
OpenWebAuth
OpenWebAuth used to be called “Magic Auth”, because of how seamless the experience is. Instead of only being able to manage things from your social dashboard, you can jump from one part of the Fediverse to another, and your permissions will be granted automatically. It all happens in the browser.
The way this works is relatively simple: your browser accesses a token inside of a cookie. That token references your Digital Identity in the Fediverse, verifies it, and a handshake is performed. Afterwards, anything you were given permission to access unlocks and becomes visible on the page.
spectra.video/videos/embed/98b…
A really old video of Hubzilla doing it. I’m navigating from my site to Andrew’s.
OpenWebAuth solves one of the most frustrating UX problems the Fediverse currently has: dealing with remote content that you discovered somewhere else.
Channel Relays
Channel Relays are the second major piece of the puzzle here. Using a common ID, you can associate separate accounts across the network with one another. Each relay is verified through an Authorization process, and then each relay is tethered to one another like so:
Using your credentials, you can log into any one of these three relays, and post to your followers. If the server my work account is on suddenly goes down, I can still log in to my family account or blog, and keep interacting like nothing happened. I’m still in contact with my followers, and if I want, my relay accounts can replicate statuses posted from elsewhere.
A few clear benefits emerge from this:
- Network Resilience
- Censorship Resistance
- Ease of Migration
In fact, this mechanism is so good, it feeds directly into the next use-case: Data Migration.
Data Migration
So, we already have two pieces: multiple identities can be connected together across a network, logging into one can allow you to post from another, and a person can decide, at any time, which account will serve as their primary.
Because all of these things are set up, the act of moving your stuff becomes relatively trivial. All of your accounts are aware of each other. If you switch to a new primary, you can trigger an update to all of your existing conversation threads and comments to switch the author, and replicate the data on your end. Thanks to the way that Nomadic Identity is set up, those verified parts of your identity can perform those kinds of actions, whereas no other account can.
Why is This Important?
As we continue to think about how to further develop the Fediverse and give people more robust tools capable of doing more things, we have to consider the plumbing that holds it all together. Identity Management is one of those pieces of plumbing that’s surprisingly shaky, and requires serious consideration.
Digital Identities aren’t something unique to the fediverse and it’s not something Mastodon could stop if they wanted to. Nomadic identity is coming to the internet. The only question is who is going to own your identity. VISA/Mastercard, your government, Google, Microsoft, or you.
Mike Macgirvin
As Threads, Tumblr, and other big social networks come into the space, developers need to think about the stakes. The user migration flow is decent for moving from one server to another, but it’s relatively brittle, and currently only updates a reference from one account to another. The network lacks meaningful ways for people to pull their posts, messages, and media from the place they left.
The biggest takeaway here is that these are mature, time-tested mechanisms that could add extra layers of user agency and control to the Fediverse.
What’s Next?
Mike is already doing the work of figuring out how to retrofit these concepts onto ActivityPub. It’s likely that we’ll see additional Fediverse Enhancement Proposals to accommodate certain needs. For implementers, there are a few existing FEPs in the DRAFT
stage that come recommended:
- FEP-ef61: Portable Objects
- FEP-521a: Representing actor’s public keys
- FEP-8b32: Object Integrity Proofs
- FEP-61cf: The OpenWebAuth Protocol
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Pixelfed introduces Loops, a Short-Form Video App
It was bound to happen sooner or later. At least the person behind the reigns already makes great apps. That’s right: Daniel Supernault, creator of Pixelfed, is building a new social video app called Loops.
Introducing Loops, a fediverse TikTok platform.Explore and share short videos on the fediverse using your Pixelfed or Mastodon account.
Available Soon.
loops.video/platform/fediverse…
Follow @loops for early access to the beta and updates.
#loops #pixelfed #pixelfedLoops
— pixelfed (@)2024-03-16T10:24:19.984Z
Not much is known about the app yet beyond what Dansup has said online. According to him, videos are only a maximum of 30 seconds in length, and that the Loops experience will be a separate app/platform from Pixelfed itself. Apparently, Loops is intended to recapture some of the experience of the beloved but short-lived Vine app. In Dansup’s own words, Loops is a revival of an older Pixelfed project, a dedicated UI for looping video.
The developer also stated an intention to assist and mentor the developer behind the similar Goldfish platform, which is intentionally designed to be more like Tiktok rather than Vine. Evidently, both apps are intended to be compatible with one another, as well as other video platforms in the Fediverse, such as PeerTube or Vidzy.
Honestly, I’m stoked about Loops, and can’t wait to beta test it. Maybe we could test it right alongside Dan’s other app, Sup?
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Bonfire Launches Open Science Network for Academics and Researchers
The Bonfire project made a splash earlier this month by announcing the launch of the Open Science Network, an initiative to build a federated and open academic commons. Their blog post opens with a stirring call-to-action:
The scientific method must be liberated. In an era marked by misinformation, mass surveillance and political propaganda, corporate monopolies and platforms hinder scientific innovation and knowledge sharing.Scientists, researchers, academics and their affiliated organisations must have control over the tools and medium they use to publish, review, share, study and discuss their work.
Bonfire Project
The platform itself is another one of Bonfire’s Flavors, with features specific to collaboration, publication, and public discussion. The Open Science flavor is currently a prototype, but it’s carefully being built with feedback from members of scientific research cooperatives.
The ultimate goal is to build something that suits the day-to-day needs of that specific community, while building novel features to make their lives earlier.
Features of Open Science
The Open Science Network site describes a handful of features that sets their effort apart from Bonfire Classic or even Mastodon. I could talk about the features and show off some slick screenshots, but I want to also talk about how these things can work together for a heightened user experience.
ORCID Integration
I think this is the first indication that the Bonfire devs really know their audience. ORCID is a single sign-on offering used by researchers and academics alike, and Open Science instantly allows people to use it.
ORCID is interesting, because it’s not just a login system, but an identity system that ties into a person’s published works. What this means is that it’s possible for Open Science to pull in published papers and research, sort them by publication, and share them to others in a digital space.
From there, it’s possible to discover other published works from people you follow, or pieces of research shared by people on the timeline. The Bonfire Project indicates that this could be a way for researchers to easily establish their professional work, while also having easy access to other sources of study.
Open Science also allows people to avoid a cluttered timeline filled with engagement bait, instead offering tools for people to subscribe to publications, research groups, and topics relevant to them. With this model, the whole space can open up for teams conducting research, to talk shop and share ideas.
Collaborative Peer Review
Another big aspect of research is the ability to exchange notes and ideas between peers in a community.
One area where this really shines in Open Science involves how research can be shared between peers. Researchers can either upload or import their work, which can be read through a built-in PDF reader. People can easily parse through the contents, and the document itself becomes a conversation thread for feedback and suggestions.
The Future Looks Bright
The release of Open Science by the Bonfire project is significant for several reasons. First and foremost, it is the first effort of its kind to attempt leveraging ActivityPub for academic use. It’s also a clear showcase of Bonfire’s modular architecture, composing a series of modules into a coherent distribution.
Most of all, it’s a validation of one of the project’s key pilot programs, where a system is built for a specific group of people, and tailored to their feedback. The idea that researchers and academics could directly benefit from this system, while also pushing Fediverse technology forward, is frankly awesome.
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@Nerd02 hai compreso perfettamente il problema: è vero, Friendica implementa l'api di Mastodon, ma per far funzionare alcune funzionalità devono essere tarati gli strati applicativi che oggi vanno bene per mastodon o per pleroma. Questo è il problema che, discutendo con @Fabio è emerso come Maggiore criticità.
Non sono un talebano di Friendica, ma bisogna fare una analisi funzionale per capire quali sono le cose alle quali poter rinunciare e quali no. Sì siamo costretti a eliminare alcune peculiarità distintive del sistema per far somigliare tutto a mastodon o misskey, Allora tanto varrebbe utilizzare mastodon o misskey 😅
Friendica è un software eccezionale nel quale c'è tutto o quasi, ma è chiaramente stato realizzato da sviluppatori eccezionali che tuttavia mancavano di una cultura adeguata nella gestione di prodotto.
Friendica sembra essere stato sviluppato Per esaudire tutti ma proprio tutti i desideri di tutti i potenziali utenti...
In pratica, si è voluto realizzare un gigantesco e potentissimo Mecha modulare come Voltron
Purtuttavia il risultato estetico ed ergonomico è stato più simile a uno di quei mostri Goffi e dimenticabili che venivano spediti a ogni puntata per sconfiggere il robottone protagonista...😁 😄 🤣
EEE, avvelenamento dei pozzi, mietitura dei dati e sostituzione etnica: ecco i quattro rischi esistenziali che Threads può determinare per il fediverso ed ecco perché il Fediverso ce la può fare
Rimanere ingarbugliati nei "threads": sta per caderci il cielo addosso o si apre un nuovo mondo?
Il cambiamento spaventa, soprattutto quando tanti dettagli sembrano cambiare direzione e polarità. Il fatto che #Threads faccia parte di questo posto sembra un paradosso per alcuni e un sacrilegio per altri. Nessuno di noi vuole vedere il #Fediverso trasformarsi in una discarica tossica per il peggio che i social media hanno da offrire. Nessuno vuole che i Google del mondo dirottino uno standard Internet.
Sean Tilley fa parte del social web federato da oltre 15 anni, a partire dalle sue esperienze con Identi.ca nel 2008. Sean è stato coinvolto nel progetto Diaspora come Community Manager dal 2011 al 2013 e ha aiutato il progetto a muoversi ad un modello autogovernato. Da allora, Sean ha continuato a studiare, discutere e documentare l'evoluzione dello spazio e delle nuove piattaforme che sono sorte al suo interno.
@Trash Panda @dado io invece vi condivido una chicca: una schermata standard e una schermata di Friendica vista attraverso...
SOAPBOX! 😀
per questa dritta devo ringraziare @Chiara [Ainur] [Айнұр]
@Elena ``of Valhalla'' In effetti l'impressione che io, che sono -lo ammetto- un assiduo e soddisfatto utiluzzatore & amministratore di mastodon, ho quando utilizzo Friendica è la stessa di chi ha un Hummer in mezzo a tante Citroën Ami...
Sì, ok, ci metti un po' di più per fare manovra, ma ci carichi tutta la famiglia, compresi cani, suoceri e bagagli, puoi parcheggiare con la ruota anche sui marciapiedi alti 40 cm, puoi bruciare ettolitri di gasolio sfrecciando a 130 miglia orarie in autostrada, attraversare percorsi accidentati e piccoli corsi d'acqua e sopratutto puoi bloccare un intero passo carrabile. Insomma sono soddisfazioni! 😁
Chissà per quale motivo Threads, come già Twitter, dà fin da ora (e anche nell'interfaccia del browser) la possibilità di creare post concatenati...
...mentre Mastodon ancora no... 🤬
#chepalle #Threads
Threads sta ufficialmente iniziando a testare l'integrazione di ActivityPub. Iniziamo a comprare il silicone, perché potrebbe essere necessario sigillare i tombini del Fediverso!
"Sarà avviato di un test in cui i post degli account Threads saranno disponibili su Mastodon e altri servizi che utilizzano il protocollo ActivityPub. Rendere i thread interoperabili darà alle persone una maggiore scelta su come interagire e aiuterà i contenuti a raggiungere più persone. Sono abbastanza ottimista su questo."
Il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, ha annunciato che la società ha iniziato a testare i post mostrati su Mastodon e altri servizi di ActivityPub
Ci sono alcuni problemi su masto.host che si ripercuotono su tutte le istanze che utilizzano quel servizio gestito (AGGIORNAMENTO: il problema dovrebbe essere stato risolto)
"C'è attualmente un problema con i media. L'archiviazione degli oggetti fa fallire il caricamento dei media e i server sono lenti o non responsivi. Il fornitore di archiviazione degli oggetti sta lavorando su una soluzione"
(AGGIORNAMENTO: il problema dovrebbe essere stato risolto mastodon.social/@mastohost/111…)
Segnaliamo a tutto il fediverso italiano l'apertura di una nuova istanza Writefreely: sharedblog.it
Sharedblog.it è offerto dai gestori dell'istanza bologna.one ed è totalmente gratuito.
La nuova istanza naturalmente è amministrata da @Victor Van Dort già admin dell'istanza mastodon bologna.one
L'accesso è a invito, basta scrivere una mail a support@sharedblog.it per avere a disposizione fino a 5 blog per utente.
Come installare Friendica sul Synology: la guida passo passo di Marius Bogdan Lixandru per installare Friendica sul tuo Synology NAS utilizzando Docker & Portainer
Cosa ci guadagna Meta a "entrare nel Fediverso"? Nulla di economicamente rilevante, almeno nell'immediato. Il progetto è "soltanto" di natura strategica
Riportiamo per intero la nostra risposta a un thread comparso su feddit.it e in particolare all'osservazione di @Darjuz (È un’azienda è ovvio che cerca di inserirsi in un ambito che le sembra promettente per farsi i soldi…)
Non saprei. Il Fediverso non è facilmente monetizzabile e quella che sta facendo Meta non è un’operazione ad alto rendimento sebbene sia sicuramente un’operazione a bassissimo costo.Quello che Facebook non può sopportare è il fatto che gli utenti socializzino al di fuori del suo giardino recintato, in cui le persone sono costrette a consumare nel baretto aziendale! Per il momento sono pochi utenti, ma la minaccia può essere devastante sul lungo termine.
Ora, in qualsiasi azienda, se esiste un rischio esistenziale, si cerca di di battersi fino in fondo per eliminarlo o mitigarne gli effetti. Come ultima soluzione ci si può assicurare contro quel rischio.
Siamo arrivati al nocciolo della questione: questa iniziativa di Meta, non è altro che un piccolo costo assicurativo.
Come funziona questa assicurazione? Mi sembra abbastanza chiaro: Meta si trova a muovere truppe in un terreno sconosciuto per portare, come direbbe un’altra simpatica realtà che abbiamo imparato a conoscere meglio in quest’ultimo anno e mezzo, un’operazione speciale per degratuitizzare il Fediverso.
Questa operazione presenta una grandissima possibilità di successo, considerando l’immensa sproporzione a favore di Meta. Inoltre, sempre per riprendere la metafora Ucraina, Zuckerberg confida nell’avidità di alcuni importanti amministratori di istanza: «questi amministratori hanno concentrato sulle proprie istanze la maggior parte degli utenti del Fediverso, quindi parlano la mia stessa lingua e quindi saranno alleati della mia impresa contro il temibile spettro della gratuità. Basterà far avere loro quattro spicci e un piatto di lenticchie»
Funzionerà questa strategia? Ci sono molti elementi che suggeriscono di sì. Esattamente come la Russia aveva sufficienti elementi per immaginare una conquista dell’Ucraina in tempi piuttosto rapidi, perché « Noi siamo una superpotenza e tutti i russofoni d’Ucraina ci saluteranno come liberatori e imbraceranno le armi contro il loro governo antirusso»
Naturalmente, Questa è l’unica cosa che insegni la storia, anche i piani ben studiati non per questo si concretizzano…
Ecco perché è importante dare seguito alla proposta di defederazione delle istanze di Zuckerberg: Il motivo è che non bisogna mai dare nulla per scontato!
PS: riportiamo anche le osservazioni completamente diverse di @Uriel Fanelli (no, molto probabilmente non lo troverete perché avrà bloccato voi o la vostra istanza... 🙃) che prevede la volontaria non federazione da parte di Meta.
Threads e il Fediverso. Alcune considerazioni sul nuovo social di Meta e la federazione con le altre istanze ActivityPub
C'e' una certa eccitazione nel Fediverso (o "Mastodon" per i cefalopodi) per via della notizia che "Threads" abbia un'interfaccia ActivityPub, ovvero sarebbe capace di federarsi con il Fediverso, cioe' con qualsiasi altra cosa parli ActivityPub. Ci sono gia' le petizioni dei sysadmin , che rifiutano a priori di federarsi. E che a mio avviso sono tempo perso.
Ci sono molte ragioni per cui lo dico.