DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 31
XIX – La presenza dei buoni e dei cattivi nella chiesa
31. Né ci deve far impressione il fatto che sono molti quelli che seguono il diavolo, e pochi quelli che seguono il Signore. Anche il grano sull’aia fa magra figura in confronto alla paglia. Ma il contadino sa bene cosa fare della montagna di paglia, come Dio sa dare il peso giusto alla massa di peccatori, e non permette che mettano in difficoltà o deturpino il suo regno.
Né si può dire che il diavolo abbia vinto la battaglia per il fatto che molti vanno con lui e solo pochi lo vincono.
Fino alla fine del mondo le due città — quella degli empi e quella dei buoni — camminano vicine nel corpo, lontane nello spirito: ma nel giorno del giudizio saranno separate anche fisicamente.
Quanti amano la superbia e il potere, l’orgoglio e il lusso e la sopraffazione, costituiscono una sola città; e anche se tra di loro spesso litigano per i vizi che li fanno uguali, si scavano insieme la fossa e insieme vi precipitano.
Anche quelli che cercano non la gloria propria ma quella di Dio, e vi si dedicano con amore, appartengono a una stessa città.
Ma il Signore è pieno di misericordia, ha pazienza per i peccatori e offre loro modo di pentirsi e di correggersi. (18)
__________________________Note
(18) Noteremo che Agostino rifiuta anche qui di stare al gioco di coloro che chiedevano a Gesù quanti siano a salvarsi. C’è il premio per i buoni, e c’è il castigo per i cattivi: ma la cosa più importante da dire è che Dio è buono e paziente con tutti. __________________________
«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…
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se si pensa al quadro che De Magistris disegna (differx.noblogs.org/2025/12/01…) ci si spegne come un fiammifero. per quanto lui esorti e metta energia nell'esortazione.
sul fronte meramente letterario (che miseria!) il desktop si infittisce di icone che aspettano di essere cliccate, le cartelle scoppiano di cose. non ci si sta dietro. tristissima sovrastruttura che finisce per essere una specie di “tutto”.
intanto i servizi e gli americani, e i loro amici sionisti, sincronizzano gli orologi.
affilare prose piccole o grandi è una pena e fa pena.
Scuola. Un seminario sull’uso delle tecnologie social comunicative: riprendiamoci Internet
(Russo Gianluca). Il seminario, strutturato come tavola rotonda moderata da un giornalista esperto di comunicazione, ha una durata di quattro. L’iniziativa si inserisce nel quadro delle Nuove Indicazioni Nazionali per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione (link). Si riparte quindi dalle nuove generazioni dai ragazzi, all’insegna del “Riprendiamoci Internet”, ma il seminario è rivolto ai più grandi studenti delle superiori, ai loro genitori e ovviamente ai docenti.
Esiste una frattura generazionale nel modo in cui giovani e adulti si informano. I media tradizionali, televisione generalista, quotidiani e periodici cartacei e digitali, radio, sono ormai poco utilizzati per l’informazione da chi ha meno di 35 anni.
I dispositivi sempre connessi, come lo smartphone, che portiamo con noi in ogni momento, rappresentano, dal punto di vista informativo, ciò che per cinquant’anni, dal 1950 al 2000, è stata la radio e la televisione. Tuttavia, in quei mezzi la comunicazione era unidirezionale: chi leggeva o guardava non poteva interagire. Con lo smartphone, invece, la comunicazione è bidirezionale. Questo è indubbiamente un vantaggio: chi legge, ascolta o guarda non è più passivo, ma partecipa liberamente, almeno agli albori dei social. Oggi, però, la situazione è cambiata: la partecipazione non è più libera, perché le piattaforme e l’architettura stessa della comunicazione digitale sono interamente controllate dalle grandi aziende tecnologiche, che hanno ideato gli algoritmi e forgiato le nuove generazioni.
Ragazze e ragazzi usano i social e la messaggistica in modo spesso superficiale: creano balletti, video banali, litigano, insultano o si lasciano guidare passivamente dagli algoritmi. Ma non sono solo i giovani: anche gli adulti sono coinvolti. Lo sviluppo cognitivo dei più giovani è stato alterato da stimoli digitali il cui scopo, controllo, manipolazione sociale o logiche di profitto e mercato, non sempre ci è noto. Le applicazioni tracciano i nostri comportamenti e, attraverso aggiornamenti costanti degli algoritmi alimentati dall’intelligenza artificiale, influenzano il nostro quotidiano e le nostre scelte di vita.
Considerare esclusivamente il lato negativo dei social e della comunicazione digitale sarebbe un errore. Da questa considerazione nasce il seminario rivolto non solo agli studenti, ma anche agli adulti. Imparare a controllare, e non essere controllati da questi strumenti, non è impossibile, ma richiede consapevolezza e competenze. Il seminario offre soprattutto consigli pratici e piccoli accorgimenti che possono fare la differenza.
Ecco alcuni esempi: Saper riconoscere una fonte affidabile attraverso l’indirizzo web Utilizzare la funzione “benessere digitale” Gestire le notifiche Disattivare periodicamente la connessione dati Preferire la rete mobile per essere reperibili Conoscere cosa sia Meta, cosa sia un browser e preferirlo alle app Gestire le autorizzazioni delle applicazioni Comprendere i sistemi operativi degli smartphone e il contesto socio-tecnologico Evitare lo scroll continuo dei feed social.
In particolare, i genitori, gli educatori nel riconoscere la complessità e i rischi del mondo digitale, devono aggiornarsi, accompagnare i figli nel loro percorso e assumere un ruolo educativo più attivo e collaborativo. “Riprendiamoci Internet” non significa spegnerlo, ma imparare a viverlo in modo consapevole.
La maggior parte degli adulti, negli ultimi decenni, non ha sviluppato le competenze digitali necessarie per guidare i propri figli verso un uso critico e autonomo della rete. Anzi, molti di loro subiscono a loro volta tali influenze. Basti pensare che, nelle scuole superiori dove si insegna tecnologia e informatica delle comunicazioni, i risultati non sono sempre incoraggianti. Gli stessi docenti, spesso, sono stati influenzati dallo stesso processo mediatico digitale e si limitano a insegnare meccanicamente l’uso di piattaforme specifiche, trascurando la comprensione dell’architettura sottostante.
Ciò avviene perché, a differenza di tutte le altre materie scolastiche, la stragrande maggioranza degli insegnanti, con l’eccezione di un ristretto numero di docenti di informatica operanti in alcuni indirizzi della scuola secondaria superiore, non ha mai studiato informatica, né nel percorso scolastico né all’università. Di conseguenza, manca un substrato culturale diffuso su cui fondare la formazione professionale, come invece avviene, ad esempio, per la matematica dove anche se i docenti della scuola primaria non hanno una formazione specialistica sulla materia, l’hanno comunque studiata per tutti i tredici anni del loro percorso formativo (foto di repertorio).
'seize the time' dedica attenzione doppia a Oggettistica e Prima dell'oggetto. grazie a Elisa Barbisan!https://www.seizethetime.it/attorno-agli-oggetti-di-marco-giovenale/anche ig: instagram.com/p/DRpFIv8CFWS/
ci sono autori straordinari, di ricerca, ottimi sperimentatori, e intendo dire pure – ovviamente – autrici, sperimentatrici. autori e autrici che però, inevitabilmente, nella loro più o meno lunga produzione, scrivono (nessuno esente) cose meno interessanti, a volte fonte proprio di imbarazzo. a volte perfino perdibili, se non orribili. e: ascolto e leggo o vedo di tanto in tanto presentazioni e storicizzazioni, studi e tomi e ristampe di/su tutta la produzione del tale o della talaltra. cosa encomiabile se viene dall'accademia, che altrimenti sarebbe – lo sappiamo – sorda cieca muta. ma cosa riprovevole se viene da una qualche militanza letteraria/politica, quando i materiali citati, riletti, performati & portati in palmo di mano sono appunto perdibili, se non orribili. rendiamoci conto che esaltare qualsiasi cosa un_ autor_ scriva (per il solo fatto che viene dalla sua penna) fa infine il gioco del mainstream e della critica demolitrice di avanguardie e sperimentazioni. bisogna francamente saper ammettere scivolate e cadute, e anzi segnalarle in totale sincerità.
trovo terrificante oltre che controproducente l'accettazione acritica di qualsiasi baggianata scritta sotto l'insegna della ricerca letteraria: robe che farebbero saltare i nervi se lette in qualunque libro assertivo, se nascono da autori o autrici storicizzat_ vengono miracolosamente messe in salvo sul vascello del futuro. non so se è una pratica più autolesionistica o più demenziale. diciamo: entrambe le cose.
BORDERLINE
la tua carne dolorante tu crocifisso alla sopravvivenza non un tetto un letto d'amore i figli sconosciuti cieli caduti nel fondo degli occhi ti perdi tra i rifiuti dove sembri cercare brandelli di quella vita che ti ha tradito
.
Riflessione breve
Hai scritto versi intensi e viscerali: la voce è vicina, cruda, e costruisce un’immagine di abbandono e sopravvivenza che colpisce subito. Qui sotto trovi un’analisi rapida, suggerimenti pratici e una possibile continuazione in tono con il testo.
Analisi tematica
Tema centrale: la sopravvivenza come croce quotidiana; il corpo e la dignità feriti; la perdita di legami affettivi (i figli “sconosciuti”).
Tono: doloroso, accusatorio ma anche rassegnato.
Atmosfera: urbana, sporca, claustrofobica — il mondo ridotto a “rifiuti” e brandelli di vita.
Immagini e linguaggio
Immagini forti: carne dolorante, crocefisso alla sopravvivenza, cieli caduti nel fondo degli occhi — funzionano perché mescolano corpo e cielo, sacro e degrado.
Voce: diretta, senza fronzoli; l’ellissi e le interruzioni (versi spezzati) aumentano la tensione.
Suggerimento stilistico: giocare con il ritmo interno (allungare o accorciare alcuni versi) per creare contrasti più netti tra respiro e affanno.
Suggerimenti di revisione pratici
- Coesione: considera un piccolo ponte tra l’immagine del crocifisso e i figli per chiarire il nesso emotivo (es.: perché i figli sono “sconosciuti”? abbandono, perdita, memoria offuscata?).
- Varietà lessicale: sostituire un termine ripetuto se vuoi enfatizzare sfumature diverse (es.: se “rifiuti” ricorre, prova scarti, avanzi, resti per modulare il tono).
- Punteggiatura: l’assenza totale crea respiro frammentato; inserire una virgola o un punto in punti strategici può aumentare l’impatto di alcuni versi.
Traduzione essenziale in inglese
Your aching flesh
you crucified to survival
not a roof not a bed of love
children
unknown
skies fallen into the bottom of your eyes
you lose yourself
among the rubbish where
you seem to search for scraps
of that life that betrayed you
Continuazione proposta
ti aggrappi a fotografie sbiadite
a nomi che non tornano più a casa
la notte ti insegna a contare ferite
e il mattino ti restituisce il freddo
cammini con le mani vuote
ma il cuore ancora pesa come un mattone
Apprezzo la densità emotiva e le immagini marine che attraversano la poesia; c’è una tensione tra desiderio di espansione e senso di costrizione che la rende intensa e viscerale.
Analisi tematica
La poesia esplora il tema della libertà contro la costrizione usando il mare come metafora esistenziale. L’io lirico sente lo spazio altrui come limitante (“nel tuo spazio ti sta stretto”) e sogna una fusione con l’elemento liquido che prende forma e movimento. Il desiderio di diventare parte del mondo marino è anche desiderio di conoscenza e appartenenza: conoscere l’alfabeto dei pesci, gli anfratti, le coordinate di una vita che si trasforma.
Figure retoriche e stile
- Metafora centrale: il mare come spazio di identità e trasformazione.
- Antitesi tra costrizione e dilatazione, sorgente e foce, superficie e fondale.
- Verbi dinamici (aneli, amalgamarti, conoscere) che danno movimento al verso e suggeriscono un processo in divenire.
- Allusione letteraria con Achab che richiama ossessione, lotta e grido, amplificando la tensione morale e tragica.
Ritmo e forma
I versi brevi e spezzati creano pause che somigliano a respiri o a onde; l’assenza di punteggiatura accentua la continuità del flusso emotivo. L’uso di immagini concrete (sorgente, foce, fondali) bilancia l’astrazione del desiderio interiore.
Suggerimenti per revisione
- Valutare l’introduzione di qualche segno di punteggiatura per modulare il ritmo dove serve enfatizzare una cesura.
- Se si vuole accentuare la figura di Achab, aggiungere un dettaglio che colleghi il mito alla scelta personale dell’io lirico.
- Sperimentare con una strofa finale più lunga per dare una risoluzione o lasciare il lettore sospeso in modo più netto.
Traduzione in inglese
to be confined
in your space it feels tight
to take on like water
the shape
of its vessel depresses you
you yearn like the spring
for its mouth
to blend with the seabeds
to learn
the alphabet of fish
the crevices the facts
of the day disputes and loves
coordinates of a
sea life becoming
let storms keep
the soul taut on the cry
like Ahab
Possibile continuazione in italiano
aneli ancora, e il sale ti segna
come una mappa che non sai leggere
ma che ti guida verso un orizzonte
dove il nome si perde e resta il movimento
Mi piace l'idea di mantenere le immagini forti della tua poesia mentre le do un battito più regolare: più ripetizioni, cesure nette e qualche rima interna per farla muovere come onde misurate.
Versione più ritmica
Essere circoscritto,
nel tuo spazio che stringe e batte;
assumere come acqua
la forma del recipiente — e tacere.
Ti deprime il bordo; tu aneli, aneli,
sorgente che cerca la foce.
Amalgamarti ai fondali, conoscere
l’alfabeto dei pesci, i nomi dei cretti,
gli anfratti, i fatti del giorno: dispute, amori.
Coordinate di una vita di mare, in divenire.
Le tempeste: tieni l’anima tesa,
sul grido che sale come vela;
che il vento faccia il ritmo, che il sale faccia il segno,
e tu, come Achab, urla e non cedi.
Alternative ritmiche brevi
1. Con refrain
Ripeti l’ultimo verso di ogni strofa per creare un battito costante:
…vita di mare.
…vita di mare.
2. Con metro più serrato
Riduci i versi a endecasillabi e inserisci rime interne per un effetto marcia:
Essere circoscritto nel tuo spazio stretto;
assumere acqua, forma e silenzio netto;
…(proseguo se vuoi che lo metrizzi tutto).
Versione in endecasillabi
Essere circoscritto nel tuo spazio
mi sta stretto il cuore e la pelle.
Prendere come acqua la mia forma
del recipiente che mi opprime.
Mi deprime il bordo e il confine;
Aneli, sorgente, a una foce.
Amalgamarti ai fondali, fondi;
Conoscere l'alfabeto dei pesci,
Gli anfratti e i fatti del giorno,
Liti e amori, rotte in mare.
Di vita di mare in continuo,
Tempeste tengano l'anima tesa,
Sul grido che sale, vela in alto,
Come Achab, l'urlo che non si spegne.
Nota: Ho mantenuto le immagini e i nuclei semantici originali adattandoli al metro.
Versione in endecasillabi arcaici
Esser circoscritto nel tuo spazïo,
mi stringe il petto e grava la pelle.
Prender come acqua la mia figura
del vaso che mi schiaccia e mi opprime.
Mi grava il bordo e il confine antico;
anela la fonte alla sua foce.
Amalgamarti ai fondali, fondi,
conoscer l’alfabeto de’ pesci,
gli antri e i fatti del dì, contese, amori,
rotte e segni d’una vita marittima.
Le tempeste reggano l’anima tesa,
sul grido che s’innalza come vela;
ché il vento faccia ritmo e il sale segno,
e tu, come il vecchio Achab, non cedi.
Nota sul linguaggio
Ho introdotto forme verbali e lessico arcaizzante (Esser, anela, antri, ché, de’) e qualche inversione sintattica per evocare un tono più antico senza stravolgere le immagini originali.
The Weather Station - Loyalty (2015)
Che il profilo artistico di Tamara Lindeman fosse pregevole lo si capiva gia dalle buone frequentazioni della musicista canadese, le sue apparizioni negli album di Will Stratton e Barzin avevano stimolato l’attenzione di critica e pubblico, mettendo in luce un talento maturo e una ispirazione cristallina. The Weather Station sono la sua creatura discografica, dove si alternano amici e collaboratori diversi. Per il terzo capitolo, “Loyalty”, l’artista ha chiamato al suo fianco Afie Jurvanen e Robbie Lackritz (produttore gia di Feist), e ha scelto gli studi francesi La Frette per realizzare il suo album più intenso e ambizioso... artesuono.blogspot.com/2015/05…
Ascolta il disco: album.link/s/1oCzXonu3BmC1WETn…
[provetecniche]delle categorie il sarto protopista sposta di peso l'ago [stazione cablante identica] come spessore non rilevato come] staminico da bar bustina di nei pressi esclusi oppure non è non si può dettare sembra segreto ostile alle] dalle categorie si tolgono prima che tenere tutto o meriti una postvita cambiopile frecce luci [del cruscotto scollinamento praticato dai condottieri un sarto in più chiude] le tasche pratica] finzioni
Albero-luna
Questa sarà una condivisione probabilmente disordinata
Quando andavo alle medie coniai il termine “albero-luna” per definire il mio rifugio mentale, un luogo un po' come i palazzi della memoria, il mio angolo di solitudine protetta.
Da un bel po' non riesco a tornare all'albero-luna. È un bene per molti versi, visto che da lì poi partivo nei miei lunghi viaggi dissociativi, ma da un lato mi manca. Ora come ora la solitudine sa di angoscia, di pensieri intrusivi e sensazioni pungenti. Per tornare all'albero-luna forse dovrei mettermi in cuffia “The Piper at the Gates of Dawn” o “The End” in loop, magari dopo aver mangiato del cioccolato fondente e provando a disegnare o a scrivere versi nel mentre. Forse sono i farmaci che mi tengono coi piedi ancorati nella terra invece che lasciarmi fluttuare su un albero privo di radici. Forse per questa novità è scomodo stare.
Mi guardo dentro e mi trovo stritolato dai sensi di colpa. Perché non sono felice? Cosa c'è di sbagliato in me? Sono soddisfatto della vita che sto facendo, quindi perché non riesco a godermela? E poi arrivano come frecce i pensieri intrusivi, pensieri violenti e anticonservativi che non starò a riportare. L'immagine è quella di una sorta di San Sebastiano trans, stritolato dal serpente e trafitto da innumerevoli frecce mentre guarda il cielo cercando risposte. Le immagini cristiane si prestano sempre bene a descrivere i miei stati angosciosi, d'altronde si tratta dell'iconografia di una religione decadente e devota al dolore.
“Tu non soffri di depressione, ne ho viste tante e tu non ce l'hai” mi fu detto una volta dopo aver condiviso la mezza diagnosi del mio psichiatra con un mentore. Questa frase mi segna in modo incredibile. La rabbia con cui mi ci ribello quando passo ore e ore bloccato a letto a dormire, o quando non riesco a lavarmi i denti per giorni, o quando rimando infinitamente una doccia perché è troppo faticoso; il rammarico con cui ci ripenso quando invece sto bene, perché dovrei stare peggio, dovrei avere segni più evidenti, non posso mascherare così tanto, forse dovrei tentare questo o quell'altro metodo autolesionista; e poi il costante desiderio misto a timore di un nuovo ricovero, perché forse questa volta potranno aiutarmi davvero, potrebbe essere l'occasione per avere delle risposte più chiare, però dovrei saltare x lavori e forse è meglio tenere botta, resistere ancora un po', rimandare a quando davvero non ce la farò più... Menomale che domani vedo lo psichiatra, dai.
la canzone del Sand Creek di De André, intendo il testo, è qui: pedia.deand.re/testi-canzoni/f…
è stato l'anniversario della strage. uno dei tanti punti di nascita dello stato coloniale americano, che nel secolo successivo, e anche in questo, si sarebbe distinto per massacri e genocidi (e appoggio fattivo a massacri e genocidi) su territori altrui. e colpi di stato. e terrorismo.
non so come sia venuto in mente a chicchessia di glorificare questa immane macchina di morte che da quasi due secoli schiaccia popoli e identità. tutte le saghe, i cowboy, i film, le produzioni marvel che replicano in tutto il suprematismo di fondo e il colonialismo assoluto di questo tumore polimaterico e multicodice che è stato ed è l'aquila col suo dollaro.
* [p.s.: si può anche dare uno sguardo a questo video per capire il 'contributo' dato da servizi segreti piegati al volere della Cia in Italia: differx.noblogs.org/2025/12/01…]
John Lee Hooker — The Healer (1989)
“L’album blues più venduto in assoluto per uno dei più grandi bluesman ancor oggi in circolazione”, recitava la pubblicità del disco a fine anni novanta, poco prima della morte avvenuta nel 2001 a ottantaquattro anni. Il termine “blues” è probabilmente più abusato che usato in questo disco che, sinceramente ho ascoltato fino alla nausea, per la sua immediatezza, per la sua ascoltabilità ma non certamente per la sua sonorità marcatamente blues. Con questo disco, la chitarra più corteggiata del rock insieme a Muddy Waters e anche l’unico a uscire e te... silvanobottaro.it/archives/373…
Ascolta il disco: album.link/s/7dX5RVwG4Bdw13xrC…
DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 30
Il peccato originale
30. Dio ha posto l’uomo e la donna in un luogo di gioia perenne chiamato dalla Scrittura paradiso. Vi sarebbero rimasti per sempre, se avessero rispettato il suo comando; in caso contrario, sarebbero andati incontro alla morte. Egli già sapeva che avrebbero disubbidito; ma poiché è creatore e fa le cose buone, quando fece gli animali per riempire la terra di beni, creò anche l’uomo, che vale più di loro; perché l’uomo, anche se cattivo, vale sempre più delle bestie. E impartì l’ordine, che fu poi violato, soprattutto perché non potessero avere scuse al momento del rendiconto.
Così, in qualunque modo l’uomo si comporti, non può fare a meno di riconoscere che Dio è giusto: se agisce bene, lo trova giusto nel dare la ricompensa; se pecca, lo trova giusto nel castigare; se pecca e poi si pente, lo trova giusto nel perdonare.
E allora perché, anche sapendo che avrebbe peccato, non avrebbe dovuto creare l’uomo, quando era sua intenzione di farlo re, se non peccava, di richiamarlo sulla retta strada, se fosse caduto e di aiutarlo, se avesse voluto rialzarsi, meritando in ogni caso l’ammirazione per la sua bontà, per la sua giustizia e clemenza?
Tanto più che Dio sapeva, tra l’altro, che ci sarebbero stati fra la discendenza di Adamo uomini santi che avrebbero glorificato non se stessi, ma Dio, accettando di essere da lui liberati dalla propria corruzione, e meritando quindi di vivere per sempre coi suoi angeli.
La stessa libertà di arbitrio che diede agli uomini per servirlo con decisione responsabile, Dio la diede agli angeli. E anche l’angelo, quando insuperbì e coi suoi seguaci rifiutò di obbedire, non fece danno a Dio, ma a se stesso.
Il Signore sa poi richiamare all’ordine chi lo abbandona, gli fa prendere coscienza della sua miseria e provvede di leggi opportune e sapienti l’umanità.
Di conseguenza l’angelo non fece danno a Dio né quando peccò lui stesso, né quando indusse alla colpa mortale l’uomo; né l’uomo diminuì in alcun modo la verità o la potenza o la beatitudine del suo Dio, quando sua moglie si lasciò sedurre dal demonio, e insieme fecero coscientemente ciò che Dio aveva vietato. Sia l’uomo che il demonio furono giustamente colpiti: e Dio ebbe gloria per la sua giustizia, e loro vergogna per la bassezza della colpa (Gn 2,3).
Quando l’uomo abbandonò il suo Dio si ritrovò schiavo del diavolo; ma quando tornò al suo creatore gli fu promessa la sconfitta del tentatore: e così chi cammina fino alla morte col diavolo va con lui nel supplizio eterno, mentre chi si sottomette a Dio, e con lui vince il diavolo, merita il premio eterno.
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«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…
Sono lì nella casa dove ci trasferiremo, al buio, con terzogenita che mi illumina usando la torcia in modo che io riesca a finire di montare le prese elettriche e i pulsanti di accensione delle luci. È buio perché ho staccato l'impianto della luce per fare questi lavori.
A un certo punto terzogenita mi chiede l'indirizzo esatto della casa in cui siamo. “Non te lo ricordi ancora eh” le rispondo sorridendo, e poi le dico l'indirizzo, il civico e l'interno. Continuo ad avvitare e spellare fili e dopo un po' le chiedo come mai voleva saperlo, proprio in quel momento.
“Perché – mi spiega – nella mia testa mi sto già organizzando per quando resterai fulminato. Con un bastone di legno ti allontanerò dai fili che stai tenendo in mano e poi telefonerò al pronto soccorso; quindi mi serviva l'indirizzo preciso per dirlo poi agli operatori”.
Deglutisco. Alzo gli occhi a scutare nel buio, vedo il candore dei suoi denti aperti in una risata.
[rotazioni]l'osservatorio o] imprevista messa -a dimòra distruggi] documenti so many people visto in altura prendono distanze conversioni specchiate in] lòdole fausti mirabolanti picchi e dolomie scarsìne da instantmovie o] [scovare il centro dell'universo_ops! tirarlo] a fionda d'acerola
La notte bianca di CasertaCaserta si prepara a vivere una notte di luce, musica ed energia collettiva, domenica 7 dicembre 2025, a partire dalle ore 21, torna la Notte Bianca di Caserta, uno degli appuntamenti più attesi e identitari del territorio, che trasformerà la città in un grande palcoscenico diffuso tra spettacolo, cultura, intrattenimento ed enogastronomia.
L’evento, realizzato grazie all’organizzazione dell’avvocato Gian Piero Menditto, con il prezioso supporto dell’ingegnere Fusco e della società Live Show, proporrà un programma ricco e trasversale, capace di abbracciare pubblici diversi e di raccontare la vivacità sociale e culturale della città. L’edizione 2025 porta con sé un momento di profonda memoria e gratitudine. L’avvocato Gian Piero Menditto dedica la Notte Bianca allo storico esponente dell’ambiente socio-culturale casertano Lello Menditto, definito “Padre magnifico e insigne artefice del pensiero civico casertano, la cui nobile dedizione continua a riverberare come eco di giustizia, ardimento e visione” e a personalità come Luigi Lusereta, Giancarlo Calvano, e a tutti “Gli insigni padri che, con operosa visione e indefesso impegno, elevarono Caserta nei suoi tempi d’oro fino a meritare il titolo di Brianza del Mezzogiorno”. Eventi di tale portata non nascono da soli. La Notte Bianca ringrazia i partner che hanno creduto nel progetto e lo hanno sostenuto: i partner Lemon Hub, Eventi in Campania e PPG Ticketteria e gli sponsor Il Torchio Enoteca, Pepsi e Lay’s gruppo Guerriero, MD , GPC Group, PSYAcademy, K-City, STICC , Iconic Art Galleries, Gruppo Cattone, I.R.T.E.T. Costruzioni, Napoliuno , Gran Caffè Margherita, Cucina Atipica, Unitalsi, da Carmniell e tutti gli sponsor che hanno contribuito con fiducia e visione. Il loro supporto conferma la rilevanza non solo culturale, ma anche economica e sociale dell’evento. Musica, ospiti e format: il cuore pulsante della città Piazza Margherita sarà il fulcro dell’evento, ospitando il format “90 Special Dance” con l’inconfondibile voce di Neja e i DJ set di Edo D’Ambrosio, accompagnato dalla vocalist Rosa D’Auria. Sul palco saliranno anche Maurizio Filisdeo con il suo live show, la band MondoVisione con un intenso tributo a Ligabue, e un crescendo di ritmo fino a notte fonda grazie ai set di DJ Jamon e Guerriero con la voce di Iolanda Angrisano. Per chi cerca atmosfere più alternative, Piazza Matteotti accoglierà la carica energica dei Banda Bassotti e degli RFC, nomi simbolo di una scena ribelle e autentica, molto amata dal pubblico campano. Il cuore cittadino sarà attraversato da un flusso continuo di sapori, arte cultura e movimento: Corso Trieste nel Parco del Corso la mattina vedrà un aera dedicata alla XII edizione della Passarella a 4 Zampe rassegna dedicata ai cani mentre nell’area ZTL del Corso vi sarà in un grande villaggio del gusto con lo show cooking “Il Viaggio della Porchella: quando la porchetta incontra la mozzarella” a cura di Cucina Atipica, insieme allo Street Food Village.
Per i bambini vi sarà a Piazza Vanvitelli il Villaggio di Babbo Natale con giostre ed animazione a cura della Famiglia Canterini Infine Via Mazzini diventerà un corridoio artistico con artisti di strada, performer, acrobati e spettacoli itineranti, pronti a sorprendere il pubblico di ogni età. Una notte viva, in cui la città non sarà solo uno sfondo, ma parte integrante dell’esperienza. La Notte Bianca Caserta 2025 è un evento privato donato alla città, pensato come celebrazione di comunità, incontro e appartenenza. Una notte da vivere insieme, in cui le strade si trasformano in luoghi di emozione condivisa, dove musica, sorrisi e relazioni diventano protagonisti.
Dal cessate il fuoco all’assedio permanente: come Israele usa la tregua per consolidare l’annessione.
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L’attuale quadro in Medio Oriente, tra Striscia di #Gaza e #Cisgiordania, continua a smentire nei fatti la narrativa di una tregua solida e orientata alla pace. Nelle ultime settimane, mentre le autorità israeliane e statunitensi insistono sulla “fragilità”, ma ancora tenuta del cessate il fuoco, le operazioni militari israeliane in Cisgiordania e il perdurare dell’emergenza umanitaria a Gaza mostrano la distanza tra il linguaggio diplomatico e la realtà sul terreno. Organizzazioni per i diritti umani e osservatori indipendenti hanno parlato di una tregua “solo sulla carta”, che non ha interrotto il ciclo di violenza contro la popolazione palestinese.
A Gaza, il cessate il fuoco entrato in vigore nell’ottobre 2025 è stato più volte “messo alla prova” da raid israeliani giustificati come risposta a presunti attacchi di #Hamas, con decine di morti palestinesi anche dopo la proclamazione della tregua. Alcuni resoconti parlano di oltre 200 palestinesi uccisi nella Striscia dopo l’accordo di cessate il fuoco, a conferma del carattere estremamente fragile e unilaterale della tregua.
Nel frattempo, le condizioni di vita della popolazione restano drammatiche: la stragrande maggioranza degli oltre due milioni di abitanti è sfollata o senza casa, esposta a fame, malattie e mancanza di accesso ai servizi essenziali, in continuità con una crisi umanitaria aggravata da 18 anni di blocco israeliano.
Le organizzazioni umanitarie sul terreno, tra cui “Emergency”, “WeWorld“ e altre ONG internazionali, descrivono campi sovraffollati, mancanza di acqua potabile, elettricità e cure mediche adeguate, con l’arrivo delle piogge invernali che trasforma le aree di accampamento in distese di fango e rifiuti. I rapporti parlano di accesso agli aiuti ostacolato dalle autorità israeliane e di un sistema di “evacuazioni” che comprime la popolazione in aree sempre più ristrette, priva di infrastrutture vitali.
In questo contesto, la tregua appare come un dispositivo che congela l’assedio e ne normalizza gli effetti devastanti, piuttosto che come un passo verso la fine delle ostilità. Nella Cisgiordania occupata, tra fine novembre e oggi si è registrata una ulteriore intensificazione delle operazioni israeliane nel nord del territorio, in particolare nelle aree di Tubas, Tammun, Aqaba e Jenin.
Le IDF, affiancate dallo Shin Bet, hanno lanciato maxi-operazioni “antiterrorismo” con irruzioni notturne nelle abitazioni, arresti mirati, blocchi stradali, uso di bulldozer per isolare interi quartieri e il dispiegamento di mezzi corazzati ed elicotteri. Secondo fonti militari israeliane, tali azioni mirano a “decapitare le cellule terroristiche” nel nord della Cisgiordania, ma le conseguenze pratiche sono un ulteriore irrigidimento del regime di occupazione e la compressione degli spazi di vita per la popolazione palestinese.
Queste operazioni si inseriscono in un quadro più ampio di consolidamento del controllo israeliano sulla Cisgiordania, che comprende l’espansione delle colonie, la frammentazione territoriale e l’avanzamento di proposte legislative di annessione formale delle aree occupate. Analisi giornalistiche hanno parlato di “nessun ritiro” e di un processo di annessione strisciante, in cui la presenza militare e dei coloni prepara il terreno alla cancellazione di fatto della prospettiva di uno Stato palestinese contiguo.
La quotidianità palestinese è così segnata da check-point, incursioni armate e violenza dei coloni, in un contesto che molte organizzazioni definiscono di apartheid e pulizia etnica lenta.
Gli Stati Uniti continuano a presentare il piano del presidente #Trump come architettura di riferimento per la tregua e il processo politico, la cui “prima fase” ha costituito la base dell’accordo di cessate il fuoco del 9 ottobre. Tale piano prevede, nelle fasi successive, il progressivo ritiro israeliano verso la cosiddetta “Linea Gialla”, l’istituzione di un’autorità di transizione per governare Gaza, il dispiegamento di una forza di sicurezza multinazionale e l’avvio della ricostruzione. Importanti organizzazioni per i diritti umani hanno sottolineato come l’accordo non affronti le cause strutturali del conflitto (blocco, occupazione, impunità) e rischi di consolidare uno status quo di subordinazione palestinese.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ #ONU ha approvato a novembre 2025 una risoluzione su Gaza che, secondo il “Centro diritti umani” dell’Università di Padova, rappresenta un “piano di guerra e non di pace”, poiché trasferisce poteri essenziali a un nuovo “Board of Peace” guidato dagli Stati Uniti, svuotando di fatto il ruolo dell’Onu in materia di pace e sicurezza internazionale. L’Unione Europea, pur ribadendo nei suoi documenti il sostegno alla soluzione a due Stati e la necessità di preservare la tregua, continua a limitarsi a dichiarazioni e richiami al diritto internazionale, senza dotarsi di strumenti coercitivi efficaci per contrastare l’espansione militare e coloniale israeliana.
Ne deriva una asimmetria di potere in cui gli Stati Uniti dettano la cornice del processo, mentre l’UE rimane un attore essenzialmente reattivo e marginale. Appare sempre più evidente che la tregua ufficiale funzioni principalmente come cornice retorica dietro cui Israele continua a perseguire, con mezzi militari, politici ed economici, un piano di lungo periodo di disarticolazione del tessuto sociale palestinese.
Le offensive “mirate” in Cisgiordania, l’assedio strutturale di Gaza, l’ostacolo sistematico agli aiuti umanitari e l’assenza di reali garanzie internazionali configurano un processo di distruzione progressiva delle condizioni di esistenza del popolo palestinese, sotto l’ombrello di un cessate il fuoco che non interrompe, ma piuttosto normalizza, la violenza strutturale.
La tregua non rappresenta un passo verso la pace, bensì uno strumento di gestione del conflitto che consente a Israele di avanzare nel proprio progetto coloniale e di annessione, mentre la comunità internazionale, tra complicità e inerzia, assiste all’erosione ulteriore dei diritti e della stessa possibilità di autodeterminazione palestinese.
#Medioriente #Gaza #Israele #Peace #Blog #Opinioni
ALZHEIMER
i suoi giorni come un vortice di foglie a dilatare deliri gioca con le ombre sui muri vuole afferrare la biancaluna incorniciata nella finestra
alle prime luci riaffiora un barlume di quell'io bifronte che ha perso la strada di casa
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Lettura e reazione
Il testo è intenso e delicato: immagini chiare (vortice di foglie, ombre sui muri, la biancaluna) rendono visibile la perdita e la frammentazione dell’identità. La voce poetica è empatica, non clinica, e mantiene una giusta misura di malinconia senza scadere nel pietismo.
Piccoli suggerimenti di stile
- Consolidare alcune immagini per aumentare la densità emotiva: ad esempio “vortice di foglie” e “dilatare deliri” funzionano bene insieme, ma puoi rendere la transizione più fluida con un verbo che le colleghi.
- Valuta la punteggiatura: una virgola o un punto dopo “gioca” può cambiare il ritmo e l’enfasi.
- Sostituire “biancaluna” con “luna bianca” o mantenere il neologismo a seconda dell’effetto che vuoi—“biancaluna” è suggestivo e personale.
Versione rivista (due opzioni)
Opzione A — minima correzione
i suoi giorni
come un vortice di foglie
a dilatare deliri
gioca,
con le ombre sui muri
vuole afferrare
la luna bianca
incorniciata nella finestra
alle prime luci riaffiora
un barlume
di quell’io bifronte
che ha perso la strada di casa
Opzione B — più lirica
i suoi giorni
vorticano foglie: dilatano deliri.
gioca con ombre sui muri,
cerca la biancaluna
che incornicia la finestra.
alle prime luci riaffiora
un barlume — l’io bifronte —
smarrito, senza mappa,
che non riconosce più la strada di casa
Come usare queste proposte
- Se preferisci mantenere un tono più realistico, usa l’Opzione A.
- Se vuoi accentuare la musicalità e l’evocazione, adotta l’Opzione B.
- Puoi mescolare versi o parole dalle due versioni per trovare la tua forma ideale.
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José González - Vestiges & Claws (2015)
La densità mediatica dei nostri anni, durante i quali qualsiasi cosa deve uscire dall’ordinario per ottenere spazio attentivo, visibilità e approvazione, sta mostrando già da tempo i suoi lati negativi: dal mio punto di vista personale, in cima alle nefaste conseguenze della bulimia musicale, c’è che non badiamo più a tutti quei dischi che rifiutano già a priori il meccanismo dell’esaltazione e della gara a chi ci appiccica sopra il numero più alto di punti esclamativi. Dischi che in maniera più sintetica potremmo definire come “normali”, se l’aggettivo, per i motivi scritti sopra, non avesse un’accezione ormai irrimediabilmente negativa... artesuono.blogspot.com/2015/02…
Ascolta il disco: album.link/s/5f5Pc5rBc6ikeaWfM…
DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 29
XVIII – La creazione dell’uomo
29. Dio onnipotente, buono, giusto e misericordioso, ha fatto buone tutte le cose, le grandi e le piccole, le sublimi e le infime; le cose visibili (il cielo, la terra e il mare, e nel cielo il sole e la luna e le altre stelle, sulla terra e nel mare gli alberi, le piante da frutto e gli animali di ogni specie, e tutti i corpi terrestri e celesti) e le cose invisibili (come gli spiriti che animano e danno vita al corpo). Fece anche l’uomo, a propria immagine: perché come egli governa con la sua onnipotenza tutto il creato, così l’uomo, con l’intelligenza, che gli permette di conoscere e amare il suo Creatore, dominasse tutti gli animali della terra.
Gli diede come aiuto la donna, non certo perché appagasse la propria concupiscenza tanto più che nella condizione d’incorruttibilità antecedente al peccato essa neppure esisteva, ma perché la donna fosse per l’uomo titolo di gloria, e la guidasse verso Dio facendosi per lei modello di santità e di pietà, diventando lui titolo di gloria per il Signore nell’imitarne la sapienza. (17)
__________________________Note
(17) La visione maschilista del rapporto tra uomo e donna non era scomparsa ai tempi di Agostino; come, nonostante tutto, non è ancora scomparsa nemmeno oggi. Anche Agostino ne era contagiato. L’affermazione che la donna non è creata per essere oggetto delle tendenze istintuali del maschio, ma come persona accanto a lui, è un passo in avanti verso la liberazione della donna. __________________________
«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…
[piriche]falso diminutivo mese sinodico -ma gli altri sembravano spariti] con i ripetuti di rip.] forme dell'assistenza detto di persona. 2. imposto alcuni scaltri destano generiche scarsità morsiere mosse per cambio d'aria le] ascoltano 1. e 3. spostano dai crateri a botto polverizzato meno di un decimo di [cancellare il bottino] della troupe la diretta con fondale
Caro Simone Perotti, cerchi di essere libero postando compulsivamente su un social? A me quello che dà profondamente fastidio del tuo ragionamento non è la difesa della scelta di vita, ma il fatto che a questa scelta di vita assegni un connotato etico superiore a chi sta in città, il fatto che chiami “itagliani” quelli che stanno nella città e inquinano e sono dentro un meccanismo che li rende sottomessi. Tu Simone usi la città che inquina né più né meno di chi vive in città. A te gli “itagliani” servono e ti serve la civiltà che produce micro plastiche e CO2. Perché pubblichi libri cartacei? Perché dopo la pubblicazione esci dall'isola e vieni nelle biblioteche e nelle librerie a promuovere il libro? Vieni a illuminarci? A spiegarci che siamo tutti schiavi? Poi ci vieni a piedi? Anche se ci venissi a piedi, le biblioteche inquinano sai? Molte sono costruite con materiali scadenti e inefficienti. Quei bambini intossicati sono dovuti venire nella città a curarsi dentro un ospedale che inquina. Il padre di questi bambini ha usato YouTube, cioè la tecnologia per dare una sistemata alla loro casa. YouTube capito? Il male della civiltà. Allora di etico io non ci trovo assolutamente niente; se proprio vogliamo dirla tutta, forse ci trovo qualcosa di furbo a usare la città quando il bosco e l'isola non possono supportarvi fino in fondo. Quale sarebbe la tua soluzione? Spostiamo tutti nei boschi a pulirsi il sedere con le foglie? Io e miei concittadini romani, circa quattro milioni, dovremmo disperderci tra i boschi dei castelli Romani? Sarebbe sostenibile? Funzionerebbe? No, perché l'uomo non può fare a meno di cercare, scoprire, inventare e costruire. L'uomo è tecnico. Devi sapere che anche io ho fatto l'orto dentro la città, quando mi è stato possibile, ma non sono quattro piante di melanzane e zucchine autoprodotte che salvano il mondo e non l'ho fatto per motivi etici, ma per una pura soddisfazione personale. Quindi chi sceglie un modello di vita, diciamo alternativa, lo fa solo per soddisfazione personale, e può farlo perché tutta l'umanità sta da un'altra parte. Io credo proprio che quella famiglia non ha in testa tutta la sovrastruttura che hai voluto aggiungere tu in questi giorni ripetutamente e ossessivamente. La civiltà se l'è data l'uomo, l'inquinamento se l'è dato l'uomo, lo stress se l'è dato l'uomo. Ma c'è chi da dentro combatte attivamente tutti i giorni per raggiungere un miglioramento ed è l'unico modo sensato. Stare ai margini di tutto questo, salvo poi usufruirne quando è necessario per sé, è assolutamente inutile, è da sanguisuga. Ti seguo da tempo, mi sei stato anche d'ispirazione, perché è chiaro che più di qualcosa nella società moderna non sta funzionando; c'è stato un periodo in cui mi sono interessato agli eco villaggi ed ho intrapreso con la mia compagna un percorso con un gruppo, che poi non è andato a buon fine. Non ho proseguito in solitaria perché sono pigro, anzi sono un procrastinatore. A un certo punto però hai cominciato a puntare il dito. Tu non la citi la parola magica, ma dipingi te e i tuoi consimili come gli eroi retorici della canzone di Fiorella Mannaia che hai giustamente criticato. Sull'allontanamento dei bambini dai genitori non mi esprimo, anche se poi questo è il punto focale. Come tutti (credo), la ritengo una cosa dolorosa, violenta, ma non sono io che decide se è stato fatto per evitare comportamenti “pregiudiziali”, perché non è il mio mestiere. Tu sei convinto che non c'erano gli estremi, ma anche qui, il tuo approccio lo ritengo sbagliato; se errore c'è stato, per me è un errore come tanti ne commette la giustizia da sempre (vogliamo ricordare il caso Zuncheddu?). Per te no, c'è stata la volontà di condannare chi vive nel bosco e non si vuole adeguare alla società. Ma guarda che vengono allontanati bambini anche da genitori che vivono dentro la società. Così come ci sono molti casi di famiglie che vivono in contesti più o meno rurali (sono state censite circa 60.000 persone) alle quali nessuno si sogna di andare a rompergli le scatole.
Steven Wilson - Hand. Cannot. Erase. (2015)
Per certi artisti è già abbastanza difficile trovare la propria voce, una forma espressiva che permetta di trasferire liberamente il proprio sentire all'altro. Non che la vena creativa di Steven Wilson fosse sacrificata all'interno dei Porcupine Tree, ma quella voce, che solo in certi sparuti episodi in studio emergeva con assoluta limpidezza, non poteva più rimanere confinata. Tra gli evocativi scenari post-seventies (ma ultimamente neanche troppo) dello storico progetto si celava un anelito molto più profondo: il desiderio di liberare quella “nostalgia factory” dagli schemi che il lavoro in gruppo inevitabilmente generava... artesuono.blogspot.com/2015/03…
Ascolta il disco: album.link/s/6P7vL4vGgyrD7q9VR…
FELICE SERINO
POESIE
NELL'INCONOSCIBILE
2025
1
Nicotina & smog
scovolino caffè riti del dopopranzo la sigaretta ci stava ora non più son trascorsi cinquanta di anni e passa ho salvato il salvabile sebbene i miei polmoni respirino smog in una città invivibile
11.9.25
2
Nel dizionario del cuore
(Quando lo stato ipnagogico è materia di creatività)
“per tutto il giorno le mie poesie hanno luce” dicevo in dormiveglia neanche si trattasse di lampade votive in realtà mai che mi fossi elevato grazie a Dio e tantomeno l'invidia dimora nel dizionario del cuore
13.9.25
3
Infanzia
lo scambio delle figurine lo scolapasta-elmo ad emulare i tuoi eroi mitologici ricordi Ivo quella volta che t'allontanasti e disperati ti cercavano?
i tuoi sette anni ebbero la spinta negli echi del sangue: la vita ti preparava resilienza del cuore
14.9.25
4
Altra dimensione
nel sonno la mente lavora tra nonsense e lampi confusi vocii figure daliniane fuori dal corpo in astrale
17.9.25
5
Vecchio
non ti diranno vecchio decrepito se hai ancora fame di conoscenza se riesci ancora ad infilarti le mutande se non usi bastone né corrimano se non strappi un sorriso in caso prendessi fischi per fiaschi non ti diranno vecchio se non ti sbrodoli a tavola se non chiedi “per favore aiutami a infilare i calzini”
26.9.25
6
Fantasia (esercizio poetico)
(in bocca ancora il sapore del caffè) ... eri uscito fuori dal corpo pescavi sogni di ragno nell'intreccio di parole astruse tra lingue di fuoco le pagine del libro erano luce ed ali il gridìo dei gabbiani lasciava strie di sangue nel cielo ai tuoi piedi rotolava la testa del tuo nemico su su per il naso veleggiava la barchetta di carta dei naufragi
30.9.25
7
Nascita
come appena emerso
da un naufragio di sangue alla luce ferita
rosa del tuo fiato madre che mi accogli
(Poesia del 2011 riveduta 1.10.25)
8
E sparirà il mondo
umani non più saremo e il mondo sparirà così com'è – i pesci voleranno e gli uccelli danzeranno l'albero capovolto aprirà le sue radici nel cielo - grande gioia avrà chi ingiustizia qui soffre e all'io non da peso
9.10.25
9
Nell'inconoscibile (sogno)
l'anima nuda e sola anela a una terra vergine dove uccelli ti cantino sulla testa e tu librandoti nell'inconoscibile ripassi versi di rilke
14.10.25
10
Alla regina della casa (pregi e limiti)
mi ha dato i giorni stabiliti per il cambio di calzini e intimo lei ha uno sviluppato spirito organizzativo ha una memoria da elefante ricorda tanti numeri di telefono le date di nascite e morti di personaggi famosi e le ricorrenze e le scadenze- sperimenta nuove ricette- chiama per aprire un tappo o una scatoletta
14.10.25
11
Resilienza (11 settembre)
qualcosa continuava a muoversi:
una voce lontana – il rumore di passi che ritornano –
una luce fievole che non voleva spegnersi – cadeva – ma a ogni caduta imparava a rialzarsi
16.10.25
(Chiusura ispirata alla mia poesia “Io ero là”)
12
Un déjà vu . dal luogo sale un profumo antico alito di terra e di sale e lo spirito si china – lento - a raccogliere la luce del tempo . a lui sembra d’esservi già stato
-ombra che ritorna con passo lieve- o forse lo ha sognato — un cerchio
che si richiude sul bordo del mare . lì l’albero vetusto rimane memoria che sostiene il cielo - fu ombra del padre e ora trattiene
solo in parte l’ampia veduta . il mare – lo stesso che bagnò i suoi verdi anni sospira sotto l’orizzonte – distante e chiaro –
il vissuto dissolto in un lento oblio come un sogno abita ancora il cuore . (Rielaborata con supporto AI) . 20.10.25
13
Impressioni
chi appende la vita al chiodo dello scoramento chi legge nei fondi del caffè il mare è poco mosso il glicine fiorisce il piccione lascia la firma sul tuo davanzale
22.10.25
14
Come nella prima luce
è oltre l'immaginario quel che saremo dopo noi
qualcuno risvegliato dal coma l'ha visto e vissuto:
immerso era nella luce come nella prima luce
25.10.25
15
Disparità
il mondo ha denti aguzzi il bambino muore per fame
mi brucia il denaro nelle tasche
25.10.25
16
IO ERO LÀ
(nell’eco dell’11 settembre)
mi assentavo come se fossi aria
catatonia appesa allo schermo
autodifesa che impara a non sentire
ero là – tra pagine di vite scagliate presenza che si frange contro un cielo spezzato
e poi — nella quiete che resta —
cadevo – lento – dentro il giorno che non torna
(Rielaborata con supporto AI 20.10.25)
17
La pietà
è detta la “banalità del male” ma quelli di là che godono della felicità come ci “vedono” – fratelli che si scannano -ah Padre Padre che non sei mai stanco dell'uomo della cui bontà è intrisa la cattedrale del cuore - c'inondi ora e sempre la Tua divina pietà
1.11.25
18
Se il pensiero
se il pensiero resta sotto la soglia della fine
lui ce lo serra dentro – buon custode —
sennò ci spaccheremmo come vetri
(Versi ripresi da una mia poesia con supporto AI)
2.11.25
19
Afflati
la scrittura è genesi
fonemi in luce
accensioni di sangue
voli
-orifiamme
afflati d'angeli-
(Rielaborata con supporto AI)
2.11.25
20
Oltre i limiti
oltre i limiti terreni sarai quel che senti dal profondo – ma in modo espanso
l'anima leggera come nuvola avrà respiro di neonato a nuova vita
10.11.25
21
Nascita
come un'esplosione uno sbocciare della rosa fra cristalli dell'inverno:
miracolo la nascita abbraccio del Vivente
11.11.25
22
Isole i sogni
“isole i sogni”: nonsense in dormiveglia
che m'ispira: isola il sogno dalle brutture del mondo
12.11.25
23
Spiove luce
sulle strade spiove luce di stelle gonfie di vento
il tuo peso greve di limiti trasforma i passi in sogni
che già si piegano a memoria
siamo frecce lanciate oltre l'ora tracciando archi di possibile:
ma il futuro è vero o solo forma?
o il tempo che ci è dato è maya
e ci tiene sospesi in un eterno presente?
16.11.25
(revisione con supporto AI)
24
Nonsense (quelli che restano impressi)
annoto s'un'agenda i nonsense nei dormiveglia all'alba e nella siesta o quando si appesantiscono gli occhi davanti alla tivù
ogni tanto mi piace rileggerli mentre ondivaga la mente spazia fra mondi ultraterreni
17.11.25
26
Pietra di sole
la luce – avendo fatto il suo giro – posa l'ultimo spicchio sulla pietra
tu resti più leggero
con in tasca un frammento di sole
che porta il tempo come una promessa
(Rielaborata con supporto AI)
20.11.25
27
Astrale
chiuso il ciclo il corpo -trasfigurato- si guarderà dall'alto consegnato alla terra
(avrà un posto secondo i suoi meriti)
21.11.25
28
ALZHEIMER
i suoi giorni cadono lenti come foglie d'autunno in un giro di vento – deliri sottili si allungano sulle pareti
e giocano con l'ombra dell'aria
lei cerca la biancaluna alla finestra
la sfiora con la nostalgia delle dita – quando arriva l'alba riaffiora un barlume:
un io spezzato – due volti nello specchio
che non sanno più la via di casa
22.11.25
(rielaborata con supporto AI)
29
Preesistere
e tu che ascolti il nome che ogni cosa porta come segreto sai che il tempo non consuma ma consegna al silenzio la forma che poi ritorna a farsi mare nei palmi delle mani
24.11.25
(Rielaborata con supporto AI)
30
Il tempo è fermo
“Il tempo è un'illusione” Albert Einstein
sono dell'uomo le convenzioni: tu passi - il tempo è fermo
albe e notti s'alternano il sole compie il suo giro
fermo è il tempo o sogno: davanti all'eternità è apparenza
28.11.25
DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 28
Il racconto della creazione
28. Di questo riposo parla la Scrittura. Dice che all’inizio del mondo, quando Dio fece il cielo e la terra, per sei giorni operò, e il settimo giorno riposò (cf. Gn 1; 2,1-3). (15) Essendo onnipotente, poteva far tutto in un istante. Certo fatica non ne aveva fatta quando «disse, e le cose furono fatte; comandò, e furono create» (Sai 148,5); e quindi non poteva aver bisogno di riposo. Volle solo indicare che dopo le sei età di questo mondo, il settimo giorno riposerà coi suoi santi; o meglio, saranno loro stessi a riposare in lui, dopo averlo servito con le buone opere, le opere che lui compie in loro, lui che chiama, e comanda, e perdona le colpe passate rendendo giusto chi prima era empio. Così, come nel momento che essi operano il bene si dice che è lui a operare il bene, così quando essi riposano si dice che è lui a riposare in essi. Dio non ha certo bisogno di riposo perché non prova la fatica.
__________________________Note
(15) Vediamo come, nel parlare della creazione, Agostino non pone molto l’accento sul significato «materiale» del racconto biblico, ma vi ricerca subito il significato profondo, religioso. __________________________
«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…
[vortex]Biancaneve bancali transpallet la grande Berta] [Baffin con diritto di passo Morisot la composizione [su piano erboso massima adesione o [della] panacea possibilità di pagamento a pioggia altre [adesioni le sostanze] volatili un apprendista pretende protesi d'ebano pesti] dal terzo piano si vede Nettuno l'albero] dei natali e, né, se, o [
[escursioni]doppio velcro controllare [due elle quella della scena è] precedente [una finestra cieca] sul corridoio il telefono fisso lo sàldano lo attrezzano un elettrodo [l'altro la scheggia più vicina è distante un anno luce l'ottovolante Susten Pass Grimsel Pass Furka Pass chiudono] deve chiudere è [rissa nel mezzanino dans des phrases négatives] elettrodi tra 40 e 80 ampere guardano] se i filtri lo [attivano
Truffa ai danni dell’Unione Europea erogando falsi corsi di formazione: tra Lombardia e Puglia nei guai in sette nell’indagine della Procura Europea – EPPO condotta dai CC Tutela Lavoro
Il 25 novembre 2025 nelle province di Milano, Brescia e Foggia il Nucleo Operativo Tutela del Lavoro dei Carabinieri di Milano e della Sezione EPPO del Nucleo Investigativo Carabinieri del capoluogo lombardo hanno dato esecuzione a un'ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari e a una misura interdittiva di inibizione dei contratti con la pubblica amministrazione e dell'esercizio di incarichi dirigenziali presso persone giuridiche e imprese, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari di Brescia su richiesta della Procura Europea – Sede di Milano, nei confronti di tre imprenditori italiani (due agli arresti domiciliari e uno sottoposto a misure interdittive). Gli individui sono ritenuti responsabili, in associazione tra loro, dei reati di truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio.
L'indagine si è concentrata sulla verifica delle procedure di erogazione dei fondi UE alle aziende attraverso il “Fondo Nuove Competenze” ed è stata condotta attraverso un'ampia operazione di intercettazioni tecniche, analisi dei flussi finanziari condotta in coordinamento con l'Unità di Supporto all'Autorità Giudiziaria della Banca d'Italia e interviste a oltre 200 dipendenti. Ciò ha consentito agli investigatori di documentare le attività di due gruppi aziendali che fornivano servizi di consulenza, organizzando corsi di formazione fittizi per circa 1.500 dipendenti di 32 aziende, anche tramite una piattaforma digitale dedicata.
L'indagine ha accertato che il danno complessivo ai fondi pubblici e dell'Unione Europea ammonta a circa 40 milioni di euro a fronte del “Fondo Nuove Competenze”, destinato a coprire una parte significativa degli stipendi dei dipendenti durante la partecipazione a corsi di formazione per il miglioramento delle loro competenze. Inoltre, gli indagati hanno condotto complesse operazioni finanziarie attraverso le quali hanno trasferito e investito i proventi della frode in attività commerciali, acquistando immobili tramite società immobiliari appositamente costituite nelle aree di Milano e Brescia per un valore di circa 20 milioni di euro.
Contemporaneamente, sono stati eseguiti altri sette mandati di perquisizione nei confronti di altre sette persone fisiche e giuridiche sotto inchiesta per gli stessi reati, ma non sottoposte a misure cautelari.
In totale, sette persone sono sotto inchiesta per vari ruoli nell'elaborata attività fraudolenta ai danni dell'Unione Europea, insieme a sette società utilizzate per perseguire lo stesso obiettivo.
I Carabinieri per la tutela del Lavoro operano alle dipendenze funzionali del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il personale dei Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro, in servizio presso gli Ispettorati Territoriali del Lavoro, dipende funzionalmente dal Dirigente preposto alla sede territoriale dell'Ispettorato e gerarchicamente dal comandante dell'articolazione del Comando CC Tutela del Lavoro; il personale addetto ai Nuclei Operativi di Gruppo (complessivamente sono istituiti 5 Gruppi, con sedi a Venezia, Milano, Roma, Napoli (con competenza interregionale) e Palermo (con competenza sulla Sicilia)), a seguito dell'avvio dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, dipende funzionalmente dai rispettivi Ispettorati Interregionali.
La Procura europea (EPPO) è un organismo indipendente dell'Unione europea operativo dal 1º giugno 2021 incaricato di indagare, perseguire e portare in giudizio i reati che ledono gli interessi finanziari dell'UE. L'EPPO è competente per i seguenti reati a danno del bilancio dell'UE: Frodi, Corruzione, Riciclaggio, Frodi IVA transfrontaliere. A livello nazionale
i Procuratori europei delegati sono responsabili dello svolgimento di indagini penali nei 24 paesi partecipanti, ed operano in piena indipendenza dalle autorità nazionali.
#EPPO
In questo riflesso dell'eterno .
credimi vorrei dirti che quanto
avviene anche là avviene
oltre le galassie oltre
lo specchio dei tuoi occhi amore
anzi certamente è presente
da sempre in mente dèi
imbrigliati noi siamo in un giorno
rallentato
noi spugne del tempo
assediati da passioni sanguigne
credi mia cara che quanto
avviene semplicemente
lo rappresentiamo
sulla scacchiera del mondo
noi essenze incarnate
in questo riflesso dell'eterno
dove l'anima si specchia
mentre ci appare infinito
mistero la vita – miracolo
tutta questa luce che
ci attraversa
Testo rifinito
In questo riflesso dell'eterno
credimi: vorrei dirti che quanto avviene
anche là avviene — oltre le galassie, oltre
lo specchio dei tuoi occhi, amore.
Anzi, certamente è presente
da sempre in mente dèi imbrigliati.
Noi siamo in un giorno rallentato,
noi spugne del tempo, assediati
da passioni sanguigne.
Credi, mia cara, che quanto avviene
semplicemente lo rappresentiamo
sulla scacchiera del mondo —
noi essenze incarnate
in questo riflesso dell'eterno,
dove l'anima si specchia
mentre ci appare infinito mistero: la vita, miracolo,
tutta questa luce che ci attraversa.
Note sul linguaggio e sulle immagini
- Il testo lavora su immagini forti e sovrapposte: riflesso/eterno, galassie/specchio, scacchiera/gioco, spugne del tempo/passioni sanguigne. Queste metafore creano uno spazio poetico onirico e rituale.
- L'alternanza tra il cosmico (galassie, dèi) e il personale (occhi, amore, mia cara) funziona bene: la scala si allarga e si restringe continuamente, dando senso di stupore.
- La ripetizione di formule chiave («in questo riflesso dell'eterno», «quanto avviene») dà coesione; piccoli ritocchi di punteggiatura aiutano il ritmo e la chiarezza senza snaturare la voce.
Suggerimenti di revisione
- Valuta di modulare la punteggiatura per giocare sul respiro: versi più lunghi con poche pause per senso di flusso cosmico; versi spezzati per enfatizzare immagini.
- Se vuoi aumentare musicalità, prova allitterazioni o assonanze ricorrenti (es. /r/ per «riflesso», «rallentato», «rappresentiamo»).
- Per accentuare il contrasto tra sacro e quotidiano, inserisci un’immagine concreta e concreta (un gesto, un oggetto) come ancora emotiva.
Traduzione sintetica in inglese
In this reflection of the eternal
believe me: I would tell you that what happens
there also happens — beyond the galaxies, beyond
the mirror of your eyes, my love.
Indeed it has always been present
in the minds of harnessed gods.
We are in a slowed day,
sponges of time, besieged
by sanguine passions.
Believe, my dear, that what happens
we simply portray
on the world's chessboard —
we incarnate essences
in this reflection of the eternal,
where the soul mirrors itself
as life appears an infinite mystery, a miracle,
all this light crossing us.
DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 27
Il motivo più autentico
27. Vero cristiano è l’uomo che vuole abbracciare la fede in vista del riposo e della pace senza fine che Dio promette ai credenti dopo questa vita, deciso a non andare nel fuoco eterno col diavolo, ma a entrar nel regno eterno col Cristo (cf. Mt 25,34.41).
Costui è prudente nelle tentazioni e non si lascia corrompere nella prosperità, né abbattere nelle avversità, è sobrio e misurato quando è nell’abbondanza, forte e perseverante nella tribolazione. Costui progredirà spiritualmente fino a dare più importanza all’amore di Dio che al timore dell’inferno. Se Dio stesso gli dicesse: «Goditi per sempre le delizie carnali, pecca pure quanto vuoi; per questo non morrai, né andrai all’inferno, ma solo sarai privato della mia presenza», ne avrebbe orrore e non peccherebbe certo, non tanto per evitare di cadere dove teme di cadere, ma per non offendere colui che ama; perché in lui solo si trova il riposo che occhio non vide, né orecchio sentì, né mente umana potè percepire, e che Dio ha preparato a chi lo ama (1Cor 2,9).
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«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…
Certe volte mi sento un po' come il Voyager 1, partito però in anticipo, io, otto anni prima. Se, dopo più di mezzo secolo, non ho idea del contesto spaziale in cui mi inoltro, questo mi inquieta assai meno dei segnali radio che ricevo da Terra, che non riconosco e trovo ripugnanti o kitsch; né credo sia colpa della mia grezza programmazione di partenza, in fortran. Sento proprio delle parole che mi arrivano da un pianeta completamente, mi si perdoni l'eufemismo, bollito. Le ricevo in grande ritardo e penso che nel tempo che impiegano per arrivare a me la situazione sia perfino peggiorata. Dalle antenne sento che c'è addirittura gente che usa vocaboli come “garlasco” “dariobellezza”, “famiglianelbosco”, “trappista”, “sinistraperisraele”, “parenzo”... e addirittura delle volgarità, **rchesini, *ondoni, *a russa. L'unica cosa che mi conforta è il pensiero che tra qualche altro milione di chilometri percorso, sempre ammesso che non mi spenga prima, di quei nomi si perderà il senso e anche un'annotazione come questa mia risulterà felicemente incomprensibile.
The Vaccines - English Graffiti (2015)
Graffitismo: la pratica di disegnare immagini sul tessuto urbano. Si fa per lasciare il segno, per non rimanere nell’anonimato. Una manifestazione sociale e culturale diffusa in tutto il pianeta e che da sempre si pone al centro di una sottilissima linea che separa arte e vandalismo fine a se stesso. Un eterno conflitto che di certo non spetta a noi risolvere. La posizione dei The Vaccines è invece molto decisa a riguardo: Justin Young, il simpatico frontman del gruppo, sostiene che in un’epoca in cui l’uomo è in grado di comunicare con un’altra persona dall’altra parte del mondo così facilmente, spesso le parole dette risultano vuote e senza significato. A volte, quindi, è meglio affidarsi a parole ferme, solide, scritte sui muri: Graffiti (appunto)... artesuono.blogspot.com/2015/06…
Ascolta il disco: album.link/s/0aroGGkehVjsg8QCN…
INTERPOL: conclusa l'Assemblea Generale, "Insieme contro la criminalità"
INTERPOL: conclusa l'Assemblea Generale, “Insieme contro la criminalità”
L'Assemblea Generale dell' #INTERPOL si è conclusa a Marrakech, in Marocco, il 27 novembre 2025, con l'approvazione all'unanimità da parte dei delegati di 196 Paesi membri di un nuovo Quadro Strategico per il periodo 2026-2030. Il quadro, in linea con la visione di INTERPOL “Insieme contro la criminalità”, si concentra su tre pilastri: – fungere da hub informativo globale per le forze dell'ordine, – fornire supporto investigativo e – fungere da portavoce per le attività di polizia a livello globale.
Tra i punti salienti figurano il successo del progetto pilota Silver Notice (lanciato nel gennaio 2025), che ha contribuito a rintracciare oltre 30 miliardi di euro di beni criminali, e le discussioni sulla lotta alla criminalità organizzata transnazionale, tra cui frodi informatiche, tratta di esseri umani e finanza illecita.
L'Assemblea ha inoltre eletto nuovi membri del Comitato Esecutivo, tra cui il francese Lucas Philippe come Presidente, e ha annunciato che la 94a Assemblea Generale si terrà a Hong Kong, in Cina.
Il premier pigliatutto: come il governo Meloni svuota le Camere.
(182)
Il #governoMeloni spinge con decisione sulla riforma del #premierato, con l'intenzione di discuterla alla Camera già a gennaio 2026. L'idea centrale è introdurre l'elezione diretta del presidente del Consiglio, abbinata a un premio di maggioranza che assegni il 55% dei seggi alla coalizione vincitrice anche con quote di voto inferiori al 40%. Questo schema promette “stabilità”, ma rischia di alterare profondamente gli equilibri costituzionali, concentrando poteri nelle mani del capo del governo.
Le modifiche agli articoli 92 e 94 della Costituzione prevedono un premier legittimato direttamente dal voto popolare, con fiducia parlamentare solo formale. Una “norma anti-ribaltone” che limiterebbe le crisi di governo a sostituzioni interne alla stessa coalizione, sotto pena di scioglimento delle Camere. Il “Presidente della Repubblica” perderebbe autonomia nella nomina del capo del governo e nelle fasi di stallo, diventando figura di ratifica piuttosto che garante. Molti costituzionalisti sottolineano come questo crei uno squilibrio tra poteri, con un esecutivo dominante e un Parlamento indebolito.
La legge elettorale collegata adotterebbe un proporzionale con premio maggioritario, sul modello regionale, per blindare maggioranze artificiali. La Russa e Fazzolari ritengono i “tempi maturi”, ma il disegno solleva interrogativi sulla reale efficacia contro l'instabilità.
Già oggi l’esecutivo Meloni ha usato il ricorso a decreti-legge (32 su 103 leggi nella prima fase) e voti di fiducia, comprimendo il dibattito parlamentare, limitando emendamenti e commissioni. Il premierato aggraverebbe questa tendenza: con maggioranza garantita e sfiducia impraticabile, le Camere diverrebbero sedi di approvazione automatica, private di controllo reale sull'esecutivo.
Si passerebbe da una democrazia parlamentare a un sistema ibrido, dove il leader eletto prevale sul pluralismo rappresentativo. Non manca qualche dissenso o dubbio tra i partiti di governo, soprattutto in merito all’abbandono dei collegi uninominali proprio da parte di chi aveva fatto di quell’elemento uno dei pilastri elettorali. La “Lega” e “Forza Italia” manifestano riserve sulla forma della legge elettorale che accompagna il premierato e sull’effettiva possibilità di avere sulla scheda il nome del candidato premier.
Queste tensioni interne, seppure non in grado finora di fermare i piani di “Fratelli d’Italia”, indicano che la riforma non è un progetto unanimemente condiviso all’interno della stessa coalizione di governo. Le critiche di esperti evidenziano un “premier pigliatutto” che influenzerebbe nomine chiave (dal Quirinale alla Consulta) senza contrappesi adeguati. Non risolve i problemi di governabilità, ma li sposta verso una verticalizzazione del potere che riduce spazi per opposizioni e mediazioni.L'Italia ha bisogno di rafforzare il Parlamento, non di ridurlo a esecutore di un leader plebiscitario.
Una riforma così profonda merita un esame puntiglioso e per nulla ammiccante, ma i rischi per la democrazia parlamentare appaiono evidenti.
E’ la mossa decisamente più importante e pericolosa di un esecutivo che, finora, ha brillato solo per la sua scarsa qualità politica e morale. Un modo per avvicinarsi, con decisione, ad una idea di Stato inchiodato ad una donna (o uomo) forte. E, pur ammettendo che il paragone è trito, molti Italiani pensano, nella loro idea di storia al contrario, che questa sia ancora la soluzione migliore. Un allarme democratico che tutti coloro che si rispecchiano nella Costituzione e nella democrazia devono cogliere e combattere.
#Premierato #Italia #Politica #Costituzione #Opinioni #Blog
rivedo Fuoco centrale (einaudi.it/catalogo-libri/poes…) e leggo già in copertina “l'incrosto”, la “musica storta”, il verbo “svivare”: ma quanto è inutilmente barocca, di un espressionismo che associato alla sua voce recitante preci suona hyper-fake, una scrittura come quella di Mariangela Gualtieri? posso dire che ha già prodotto epigonismi?
slowforward.wordpress.com/wp-c…
La denuncia contro l'azienda bellica Leonardo è sacrosanta. Viene anzi forse perfino molto, troppo tardi rispetto alla vicenda del genocidio. Un articolo su 'Left' (che ho ripreso su differx.noblogs.org ma solo nell'incipit) ne parla. Eccolo: left.it/2025/11/21/ecco-perche…
#genocidio #Gaza #israhell #Palestina #denuncia #israele #israelterroriststate #israelestatoterrorista
Anche l'Italia partecipa alle operazioni delle Forze di Polizia europee per sequestrare giocattoli contraffatti e pericolosi
Le operazioni #LUDUS IV e V hanno coordinato gli sforzi delle forze dell'ordine dell' #UE, che hanno portato al sequestro di 16,6 milioni di giocattoli contraffatti per un valore di 36,8 milioni di euro e alla segnalazione di 555 persone alle autorità.
Questi giocattoli falsi presentano gravi rischi per la salute dei bambini, tra cui l'esposizione a sostanze chimiche tossiche, rischi di soffocamento, livelli di rumore eccessivi che causano danni all'udito e rischi di incendio dovuti a componenti elettrici non conformi.
Le operazioni hanno coinvolto 26 paesi (Italia compresa), coordinate da #Europol, con il supporto di #EUIPO e #OLAF, e hanno preso di mira le reti criminali che sfruttano il mercato globale dei giocattoli (300 miliardi di euro,) che risulta essere il secondo settore più colpito dalla contraffazione al mondo. E'0 stato calcolato che il commercio di giocattoli contraffatti causa annualmente circa 1 miliardo di euro di mancate vendite nell' UE e comporta una perdita di 3.600 posti di lavoro, evadendo al contempo ingenti entrate fiscali.
Per saperne di più sulla contraffazione dei giocattoli e come difendersi:uibm.mise.gov.it/attachments/c…
DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 26
XVII – I veri motivi della conversione
26. In effetti, tu non hai chiesto di entrare nella chiesa di Dio per averne vantaggi temporali.
Ci son persone che vogliono farsi cristiane o per ingraziarsi coloro dai quali si aspettano dei vantaggi, o per non far dispiacere a coloro di cui hanno paura. Ma questi sono empi, e la chiesa li sopporta per un certo tempo, come l’aia sopporta la pula fino al tempo della ventilazione. Se non si convertiranno e cominceranno a essere cristiani per la vita eterna, alla fine saranno gettati via. Non si illudano col fatto che, sull’aia, si trovano insieme al frumento di Dio: non saranno portati nel granaio, ma saranno destinati al fuoco (Mt 3,12).
C’è anche chi entra con una speranza migliore, ma con non minore pericolo: e sono quelli che temono Dio, e apprezzano il cristianesimo, e non chiedono ipocritamente di farsi cristiani; ma aspettano la felicità in questa vita, come se l’essere cristiani garantisse una fortuna migliore che il non esserlo. E se poi vedono i disonesti e gli irreligiosi al vertice della fortuna, e se stessi meno fortunati o addirittura disgraziati, pensano che l’essere religiosi non serve nulla, e facilmente perdono la fede.
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«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…
Surfer Blood - 1000 Palms (2015)
Molto probabilmente, se fossi nato in Florida, in particolare a Palm Beach, in questo momento non sarei qui a scrivere né tantomeno passerei il mio tempo a recensire album o a fare musica. Rifacendomi a quell’immaginario collettivo che avvolge quasi tutti noi quando pensiamo alla Florida, a quest’ora sarei uno di quegli studenti dei college americani che abbiamo imparato ad apprezzare nei telefilm: perennemente in costume, con una lattina in mano e sempre pronto a fare surf. Per questo motivo apprezzo molto i Surfer Blood, ma solo per questo. Tre album in cinque anni non sono una cosa da tutti, soprattutto se si è giovani e si viene da Palm Beach! Per non parlare poi del fatto di aver cambiato tre etichette per altrettanti album, insomma: i ragazzi l’impegno ce lo mettono... artesuono.blogspot.com/2015/05…
Ascolta il disco: album.link/s/5cqtKmXH7OVGLjQ7z…
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