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La gomma arabica di Coca-Cola e M&M’s è contrabbandata nel Sudan in guerra


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il Sudan è il principale produttore mondiale di gomma arabica e fornisce l'80% della produzione globale. La sostanza è fondamentale per stabilizzare e addensare ingredienti in una vasta gamma di prodotti, dai rossetti di L'Oréal agli alimenti per animali



Doxxing nel Dark Web: La Vendetta che Nessuno Può Evitare


Nel Dark Web, l’anonimato è la valuta più preziosa. È ciò che distingue i predatori dalle prede, che consente ai cyber criminali di operare senza paura di conseguenze, che alimenta la convinzione di essere intoccabili. Ma cosa succede quando qualcosa si spezza? Quando coloro che costruiscono il proprio potere sulla paura di essere esposti diventano, a loro volta, vittime dello stesso meccanismo?

Negli ultimi anni, alcuni dei più noti protagonisti del cybercrime hanno vissuto sulla propria pelle il paradosso del doxxing: credendo di poter agire impunemente, sono stati smascherati e costretti alla fuga, a volte dalla legge, altre volte dagli stessi ambienti che un tempo li osannavano. Perché nel Dark Web, l’anonimato è solo un’illusione.

Nel mondo del doxxing, nessuna piattaforma era più temuta di Doxbin, un forum del Dark Web dove venivano pubblicate informazioni personali di individui presi di mira dalla community: giornalisti, forze dell’ordine, rivali. A gestirlo c’era KT, un personaggio enigmatico che, per anni, ha cavalcato la paura e il caos che il sito generava.

Ma nel 2022, l’equilibrio si è spezzato. Dopo aver venduto Doxbin, KT ha scoperto che il passato non si cancella facilmente nel Dark Web. In breve tempo, il nuovo amministratore ha divulgato la sua identità, esponendolo a ritorsioni, minacce e alla stessa identica dinamica che lui stesso aveva alimentato.

Nel Dark Web, il potere è effimero. Basta un solo errore, un singolo tradimento, e ciò che sembrava una fortezza diventa una prigione senza vie di fuga.

RaidForums e la Fine di Omnipotent: Il Dark Web Non Perdona


Se Doxbin rappresentava il lato più brutale del doxxing, RaidForums rappresenta il regno della compravendita di dati rubati. Qui vengono scambiati credenziali, numeri di carte di credito, informazioni sottratte a enti governativi e aziende di tutto il mondo. A regnare su questo impero c’era Omnipotent, un nome che trasmetteva onnipotenza e intoccabilità.

Eppure, nel 2022, un’operazione internazionale ha messo fine a questa illusione. Come è stato smascherato? È stata un’infiltrazione delle forze dell’ordine? Una fuga di dati interna? O forse, semplicemente, l’arroganza di sentirsi al sicuro?

Ciò che è certo è che Omnipotent è caduto. Il suo anonimato, su cui aveva costruito tutto, si è rivelato fragile. E quando l’anonimato svanisce, l’unica cosa che resta è la paura di essere trovato.

Ma il doxxing non arriva solo dall’esterno. A volte, il pericolo è dentro le stesse organizzazioni.

Il Tradimento che ha Distrutto Conti: Quando il Cybercrime si Sbriciola dall’Interno


Il gruppo ransomware Conti ha terrorizzato aziende e governi, accumulando milioni di dollari in riscatti. La loro rete era complessa, ben strutturata, apparentemente inespugnabile. Tuttavia, nel 2022, un evento inaspettato ha mandato tutto in frantumi: un insider ha deciso di pubblicare l’intero archivio delle loro conversazioni interne, rivelando strategie, affiliazioni e identità dei membri.

Non è stata la polizia, né un’operazione di intelligence. È stato un tradimento interno, il prodotto di tensioni, dissapori o forse della consapevolezza che il sistema era destinato a crollare.

Questa fuga di informazioni ha segnato la fine di Conti. Molti affiliati si sono dati alla fuga, alcuni sono stati arrestati, altri hanno tentato di reinventarsi sotto nuove identità. Ma la lezione era chiara: nel cybercrime, il nemico più letale può essere quello che siede accanto a te.

Nel Dark Web, la fiducia è un’arma a doppio taglio. Oggi sei un alleato, domani potresti essere il prossimo bersaglio.

Il doxxing è una lama senza manico. Chi lo impugna deve essere pronto a tagliarsi.

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Black Basta e Cactus utilizzano Teams e OneDrive per le loro operazioni. I dettagli degli attacchi


I team Managed XDR e Incident Response di Trend Micro hanno recentemente scoperto campagne coordinate dai gruppi ransomware Black Basta e Cactus che utilizzano una variante condivisa del malware BackConnect (rilevata come QBACKCONNECT) per stabilire un accesso persistente.

Combinazione di Ingegneria sociale e malware


Questi attacchi dimostrano una combinazione potenzialmente dannosa diingegneria sociale, abuso di strumenti legittimi e sfruttamento dell’infrastruttura cloud. La catena di attacco inizia con un’ondata di e-mail che inonda le caselle di posta delle vittime, seguita da tentativi di furto d’identità tramite Microsoft Teams.

Gli aggressori utilizzano innanzitutto tecniche di ingegneria sociale per ottenere l’accesso iniziale, ingannando le vittime e inducendole a fornire credenziali. Microsoft Teams viene sfruttato per l’impersonificazione, mentre Quick Assist e software di accesso remoto simili aiutano gli aggressori ad aumentare i privilegi.

OneDriveStandaloneUpdater.exe, uno strumento di aggiornamento Microsoft OneDrive viene utilizzato per caricare lateralmente DLL dannose, fornendo agli aggressori l’accesso alla rete.

Gli aggressori quindi distribuiscono il malware BackConnect, che consente loro di mantenere il controllo sui sistemi infetti. I file dannosi vengono ospitati e distribuiti tramite servizi di archiviazione cloud commerciali, sfruttando bucket di archiviazione non configurati correttamente o accessibili al pubblico.

I ricercatori hanno collegato il malware BackConnect a QakBot, un loader che è stato oggetto dell’operazione di smantellamento del 2023 nota come “Operazione Duckhunt”. QakBot ha svolto un ruolo cruciale nel garantire agli autori del ransomware Black Basta l’accesso ai sistemi target. Dopo la sua rimozione, questi autori della minaccia sono passati a metodi alternativi per mantenere le loro operazioni.

Malware di Sideloading e BackConnect di OneDrive


Gli aggressori sfruttano OneDriveStandaloneUpdater.exe, un file binario Microsoft legittimo, per caricare lateralmente una DLL dannosa (winhttp.dll). Questa DLL decifra i payload da settingsbackup.dat, distribuendo il malware BackConnect. Il comando e controllo persistente (C2) viene stabilito tramite IP come 38.180.25[.]3, registrati nella chiave di registro. Trend Micro attribuisce questi IP all’infrastruttura C2 di Black Basta.

BackConnect consente l’esecuzione di codice remoto, il furto di credenziali e lo spostamento laterale tramite Server Message Block (SMB) e Windows Remote Management (WinRM). Il gruppo Cactus, ora composto da ex operatori di Black Basta, impiega TTP pressoché identici. Dopo aver distribuito BackConnect, intensificano gli attacchi prendendo di mira gli hypervisor VMware ESXi. Il malware socks.out (una variante di SystemBC) disabilita la sicurezza ESXi.

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Speaking Computers from the 1970s


Talking computers are nothing these days. But in the old days, a computer that could speak was quite the novelty. Many computers from the 1970s and 1980s used an AY-3-8910 chip and [InazumaDenki] has been playing with one of these venerable chips. You can see (and hear) the results in the video below.

The chip uses PCM, and there are different ways to store and play sounds. The video shows how different they are and even looks at the output on the oscilloscope. The chip has three voices and was produced by General Instruments, the company that initially made PIC microcontrollers. It found its way into many classic arcade games, home computers, and games like Intellivision, Vectrex, the MSX, and ZX Spectrum. Soundcards for the TRS-80 Color Computer and the Apple II used these chips. The Atari ST used a variant from Yamaha, the YM2149F.

There’s some code for an ATmega, and the video says it is part one, so we expect to see more videos on this chip soon.

General instruments had other speech chips and some of them are still around in emulated form. In fact, you can emulate the AY-3-8910 with little more than a Raspberry Pi Pico.

youtube.com/embed/EJkdTjGpREg?…


hackaday.com/2025/03/05/speaki…



Un libro importantissimo su un tema ancora sottovalutato.


Buongiorno a tutti!

Voglio suggerirvi un libro che a mio avviso è importantissimo, e lo dico anche da persona che lavora nell'informatica da trent'anni e usa computer da 44, da quando internet ancora non era diffuso.

Ci troviamo di fronte a quello che a mio avviso è un capolavoro per fare capire come il Cremlino manovri l'informazione - e soprattutto la cattiva informazione - con lo scopo di destabilizzare l'Europa.

Ora i più pruriginosi di voi mi diranno che anche gli Stati Uniti lo fanno, ma è proprio leggendo il testo che si comprende come il modo sia del tutto diverso: nel caso della Russia, l'obiettivo non è creare simpatia nei loro confronti (cosa difficile, del resto, per qualsiasi umano con 2 neuroni in fila), ma creare disordine.
Nel disordine, nel caos che non ti fa più capire cosa è vero e cosa è falso, è facilissimo cedere a sovranismi, secessioni, porcate varie.

E il loro scopo è già stato raggiunto.

A questo si sommano ovviamente gli attacchi informatici...ma è tutto nel libro.

Buona lettura e, se lo leggerete, fatemi sapere cosa ne pensate.

ledizioni.it/prodotto/brigate-…

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BRASILE. Il processo a Bolsonaro per il golpe cambia le carte in tavola


@Notizie dall'Italia e dal mondo
La possibile condanna dell'ex presidente, accusato dalla Procura Generale assieme ad altre 33 persone di aver cercato di avvelenare Lula, è un fatto nuovo nel Paese. Abbiamo intervistato il sociologo Carlos Eduardo Martins, professore all'Università di San



Mettersi nei panni degli altri, a volte, aiuta.


Mi chiedo cosa ci sia di difficile da capire.

Eppure, a quanto pare c'è ancora chi è convinto che la pace si ottenga con la resa.

Il che, almeno temporaneamente, sarebbe anche vero ma senza dimenticare che pace non è uguale a giustizia.

Forse questo articolo può fare comprendere un concetto tanto semplice quanto ignorato.


esquire.com/it/news/attualita/…



Barbera e champagne
freezonemagazine.com/rubriche/…
Il bar italiano è una terra di nessuno e di tutti, a metà tra il tempo libero e l’attività professionale: lo diceva sempre Umberto Eco. Forse non è l‘esatta frase ma non è possibile che non abbia detto nulla anche sui bar il tuttologo Eco. Comunque ogni pensiero di Eco è certamente una osservazione intelligente. […]
L'articolo Barbera e champagne proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
Il bar italiano è una terra di


Attraverso una strada, attraverso un giardino, riempio la bottiglia d'acqua fresca, attraverso il ponte sul fiume, percorro un tratto di viale alberato e arrivo in studio. Tutte le mattine lo stesso percorso, tutte le mattine qualche dettaglio nuovo.


  • Nel futuro vedo che diventerai socievole e amerai la gente
  • Rimescola


Build a Parametric Speaker of Your Own


The loudspeaker on your home entertainment equipment is designed to project audio around the space in which it operates, if it’s not omnidirectional as such it can feel that way as the surroundings reflect the sound to you wherever you are. Making a directional speaker to project sound over a long distance is considerably more difficult than making one similar to your home speaker, and [Orange_Murker] is here with a solution. At the recent Hacker Hotel conference in the Netherlands, she presented an ultrasonic parametric speaker. It projects an extremely narrow beam of sound over a significant distance, but it’s not an audio frequency speaker at all.

Those of you familiar with radio will recognize its operation; an ultrasonic carrier is modulated with the audio to be projected, and the speaker transfers that to the air. Just like the diode detector in an old AM radio, air is a nonlinear medium, and it performs a demodulation of the ultrasound to produce an audio frequency that can be heard. She spends a while going into modulation schemes, before revealing that she drove her speaker with a 40 kHz PWM via an H bridge. The speaker itself is an array of in-phase ultrasonic transducers, and she demonstrates the result on her audience.

This project is surprisingly simple, should you wish to have a go yourself. There’s a video below the break, and she’s put all the files in a GitHub repository. Meanwhile this isn’t the first time we’ve seen a project like this.

media.ccc.de/v/2025-201-build-…


hackaday.com/2025/03/04/build-…



Allarme VMware: 3 vulnerabilità critiche attivamente sfruttate – Aggiorna subito!


La società Broadcom ha rilasciato aggiornamenti di sicurezza per risolvere tre vulnerabilità attivamente sfruttate nei prodotti VMware ESXi, Workstation e Fusion che potrebbero causare l’esecuzione di codice e la divulgazione di informazioni.

  • CVE-2025-22224 : ha ricevuto un punteggio critico di 9,3 sulla scala CVSS ed è associato a un errore Time-of-Check Time-of-Use (TOCTOU). Può causare una vulnerabilità di scrittura fuori dai limiti, che consente a un aggressore con privilegi amministrativi locali sulla macchina virtuale di eseguire codice per conto del processo VMX sull’host.
  • CVE-2025-22225 : con una valutazione di 8,2 è associato alla scrittura di dati arbitrari e può essere utilizzato per uscire dall’ambiente isolato di una macchina virtuale.
  • CVE-2025-22226 : ha un livello di minaccia pari a 7,1 e consente a un aggressore con privilegi amministrativi su una macchina virtuale di leggere i dati dalla memoria del processo VMX, causando la perdita di informazioni.

Le seguenti versioni software sono vulnerabili agli attacchi: VMware ESXi 8.0 e 7.0, VMware Workstation 17.x, VMware Fusion 13.x, nonché le piattaforme VMware Cloud Foundation e VMware Telco Cloud.

Broadcom ha già rilasciato delle patch per risolvere le vulnerabilità e consiglia vivamente agli utenti di installarle il prima possibile.

Il Microsoft Threat Intelligence Center è stato il primo a identificare e segnalare i problemi. Broadcom ha riconosciuto gli attacchi ma non ha divulgato dettagli su come sono state sfruttate le vulnerabilità o sui gruppi che le hanno sfruttate negli attacchi veri e propri.

Dato l’uso attivo delle vulnerabilità negli attacchi informatici, l’aggiornamento dei sistemi è una misura di sicurezza prioritaria per gli utenti VMware.

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Da un piccolo paese a una città metropolitana

@Politica interna, europea e internazionale

Lunedì 10 marzo 2025, ore 18:00 presso la Fondazione Luigi Einaudi, Roma Interverranno GABRIELE ALBERTINI, già sindaco di Milano DAVIDE FERRARI, amministratore pagina “Se sei Sindaco” MATTEO GROSSI, Coordinatore Consulta Enti Locali FLE ROBERTO MANTOVANI alias ROBERTO RED SOX, Tassista Modera Massimiliano Lenzi, La




IFTAS shutting down most of its services following a lack of funding. Fediverse tumblr-like platform Wafrn has a native Bluesky integration.


Fediverse Report #106

IFTAS is shutting down most of their services following a lack of funding, and Tumblr-like platform Wafrn now has its own apps, and a Bluesky integration to boot.

The News


The fediverse trust and safety organisation IFTAS has announced it is shutting down most of its services, following a lack of funding. Last month the organisation said that they would soon run out of funding, and that they’d do a final effort at getting structural funds for the organisation. This has not happened, and now IFTAS will shut down most of their services. The biggest project to be shut down is IFTAS’ Content Classification Service, a service which handled CSAM scanning and reporting for fediverse servers. When fediverse server admins encounter CSAM, most countries have mandatory reporting requirements that admins are obliged to follow. Another project that is shutting down is FediCheck, which provides shared deny lists that server could use to build their own deny lists for their servers.

IFTAS shutting down their services is a double blow to the fediverse. The obvious one is that functions like IFTAS’ Content Classification Service were aiming to provide a service that filled an crucial gap in the operations of many fediverse servers. Scanning for CSAM, and handling the legal requirements on reporting to the relevant agencies is a challenging task for server admins to execute, and many fediverse servers do not have good procedures in place to handle this delicate process. IFTAS’ CCS would have provided a way for smaller fediverse server to handle the legal obligations they have regarding handling CSAM.

The second blow to the fediverse is in that IFTAS fills an important role in building a collaborative structure for moderation across fediverse servers. The fediverse is a network of independent places (servers), and while they are interconnected on a technical level via a protocol, building connections between servers for collaborations is proving to be much harder. Over the years there have been many suggestions and ideas on how fediverse servers could work together, for example regarding on sharing information on which servers to block. These conversations currently take place mainly via admin backchannels or via the #fediblock hashtag, and a more structural interface could help streamline this process. For such a process to work trust is needed between fediverse server admins to participate with such infrastructure. IFTAS, as a grassroots fediverse organisation, is one of the best-placed organisations to have build trust and provide a nexus around which such infrastructure could be build. IFTAS got pretty far with their rollout of FediCheck, which was building such a place for collaboration between server admins. Now that IFTAS will not be the center around which shared moderation infrastructure can be build, will there be another organisation in the future to do so? Especially when IFTAS found out that getting funding for such a project is so difficult?


Fediverse platform Wafrn has announced they now have apps for Android and iOS available in testing. I have not talked about Wafrn much, but it is one of the more interesting fediverse platforms that is currently being worked on. Wafrn is a Tumblr-inspired platform that clearly does not take itself too seriously: the name stands for “We Allow Female Representing Nipples“. It is a reference to a decision by Tumblr to ban adult content, and they used the phrase “Female-presenting Nipples” in their community guidelines which became a target of ridicule. Wafrn has a variety of unique features, such as a place to ask and answer questions for the Wafrn community. The most standout feature of Wafrn however is a native integration of both ActivityPub and ATProto. A Wafrn account allows you to have a full connection with the fediverse, as well as with Bluesky. On the fediverse, your account is visible as @name@app.wafrn.net, while on Bluesky your account is visible as @name.at.wafrn.net. Because this is not a bridge, and instead a native integration, a Wafrn account can interact with any Bluesky and fediverse account, other accounts are not required to opt-in in order to connect. In a real way, this means that Bluesky is now indeed federated, it just took an app called “We Allow Female Representing Nipples” to get there.


Link aggregator platform PieFed has added support for feeds. Feeds on PieFed are similar to how multi-reddits work on Reddit: it allows you to create a custom feed that displays posts from multiple communities. Feeds can also be shared, allowing people to follow a feed that others have created. Feeds on PieFed are somewhat similar to their Topics feature. Topics are also a collection of multiple fediverse communities around a certain theme. The main difference between topics and feeds is that topics are created by the server owner, and set for the entire server. With feeds, anyone can create and share one, and you can also follow feeds from other PieFed servers.

The Links


  • Timeline app Tapestry has gotten an investment by Tumblr.
  • WeDistribute writes about Funkwhale and their decision to filter out far-right music.
  • Ghost‘s weekly update on their ActivityPub implementation
  • Xenon is a new fediverse client app for iOS
  • Fireside Fedi is a interview series on PeerTube, and this week they’re talking with one of the people behind ActivityPods.
  • This week’s fediverse software updates.

That’s all for this week, thanks for reading! You can subscribe to my newsletter to get all my weekly updates via email, which gets you some interesting extra analysis as a bonus, that is not posted here on the website. You can subscribe below:

#fediblock #fediverse

fediversereport.com/fediverse-…





la gente che pensa che la difesa nazionale ed europea si possa fare con le chiacchiere... che peraltro non vanno neppure bene per l'amato trump... o putin... per nessuno... ma abbiamo i nostri idoli che però non ascoltiamo neppure nei rari casi in cui dicono qualcosa di sensato. si spera di non dover mai usare le armi in guerra ma gente come trump o putin è chiaro che teme solo quelle... casomai fosse sfuggito l'ovvio.



Giuseppe Conte: “Il M5s non andrà in piazza il 15 marzo: no all’Ue del riarmo”


@Politica interna, europea e internazionale
“Il blu dell’Europa si tinge di verde militare, no alla follia di 800 miliardi in armi!”. Così l’ex premier e leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, risponde al piano annunciato oggi dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, “per

in reply to Giovanni

@Giovanni senza entrare in nessun tipo di valutazione moralistica o politica, quella di Giuseppe Conte è una scelta intelligente, perché segna discontinuità rispetto a tutte le altre forze di opposizione che pescano dallo stesso elettorato. Quando sei al 5% dei sondaggi è fondamentale marcare le differenze
in reply to Elezioni e Politica 2025

comprensibile che per un partito piccolo passare dal 5 al 6 possa esser vitale. Però è il bastone tra le ruote del PD. finché ci sarà Conte, meloni dorme sonni tranquilli.


se putin pensa che lo scenario ucraino sia come quello afgano e pensa che i risultati della debacle USA siano l'immediato collasso ucraino (come se ucraini e afgani avessero lo stesso livello di coordinazione e consapevolezza) siamo fortunati perché è la dimostrazione che il capo sommo russo è un genio totale... e gli errori del nemico in guerra garantiscono spesso importanti vantaggi strategici. (basterebbe vedere le strategie suicide di hitler...)


#Trump e #Ucraina, l'Europa nel caos


altrenotizie.org/primo-piano/1…


Verso il Consiglio europeo, quanto costerà all’Ue difendersi senza gli Usa

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Premessa: gli Usa sono un alleato dell’Ue, specifica il portavoce della Commissione europea prima del consiglio europeo. Sostanza: serve mobilitare livelli significativi di risorse per assistere “i nostri amici ucraini”, ovvero lo schema seguito da ReArm Europe. Nel mezzo



Elly Schlein boccia il piano di riarmo di von der Leyen: “Non è la strada giusta per l’Ue”


@Politica interna, europea e internazionale
Elly Schlein boccia il piano di riarmo da 800 miliardi di euro annunciato oggi dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Non è la strada che serve all’Europa”, attacca la segretaria del Pd: “All’Unione europea – osserva – serve la difesa

in reply to Elezioni e Politica 2025

La difesa comune arriverà solo in un momento di crisi acuta, prima i paesi UE non credo riescano a mettersi d'accordo.




L'Information Commissioner's Office (ICO) del Regno Unito ha avviato un'indagine sulle piattaforme online TikTok, Reddit e Imgur per valutare le misure adottate per proteggere i bambini di età compresa tra 13 e 17 anni nel Paese.

L'organismo di controllo ha affermato che sta indagando sul modo in cui il servizio di condivisione video di proprietà di ByteDance utilizza i dati personali dei bambini in questa fascia di età per far emergere raccomandazioni e fornire contenuti suggeriti nei loro feed.

L'ICO ha dichiarato che sta esaminando se i servizi abbiano violato le leggi sulla protezione dei dati e che condividerà le prove scoperte, se presenti, con le aziende per ottenere le loro "rappresentanze" prima di giungere a una conclusione definitiva. John Edwards, Commissario per l'informazione del Regno Unito, ha affermato che:

"La responsabilità di garantire la sicurezza dei bambini online ricade fermamente sulle aziende che offrono questi servizi e il mio ufficio è fermo nel suo impegno a chieder loro conto"

thehackernews.com/2025/03/uk-i…


@Privacy Pride

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Il mammuth "partorisce" il topolino, ma stavolta è una cosa davvero figa: nel tentativo di far rivivere il mammut lanoso, la Colossal Biosciences ha creato un topo lanoso

Colossal Biosciences, nota per il suo obiettivo stravagante di resuscitare il mammut lanoso entro il 2028, afferma di aver fatto progressi costanti. La sua prova: topi geneticamente modificati per avere una pelliccia simile a quella del mammut.

Per progettare il topo lanoso, gli scienziati dell'azienda hanno trovato versioni di topi di geni di mammut e poi hanno utilizzato CRISPR per modificare gli embrioni di topi, ha detto a TechCrunch la dott. ssa Beth Shapiro, responsabile scientifico di Colossal. Quindi, quegli embrioni sono stati impiantati in madri topo surrogate.

L'azienda afferma che il colore, la consistenza e lo spessore della pelliccia dei topi lanosi ricordano i tratti del mammut.

techcrunch.com/2025/03/04/on-a…

@Scienza e tecnologia

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"Salvini senza freni dopo l’umiliazione di Zelensky: «Viva Trump, abbasso l’Ue e Macron». E rilancia la corsa in Romania del filorusso Georgescu" questo è il governo che abbiamo noi... zero senso delle istituzioni e zero rispetto per l'italia. sia stramaledetto salvini in eterno. dovrebbe andare a vivere in russia o da trump. e candidarsi. sarebbe meno fuori posto.
in reply to simona

in effetti è fonte di imbarazzo e ilarità. un po' come il buffone di corte, o il bambolotto a cui putin può premere il pancino e far dire qualcosa a proprio favore. lui e trump sono fra le bambole sulla mensola di putin


ma questi disprezzano apertamente tutto e tutti. stanno offendendo l'esercito italiano e tutti mi morti nelle varie missioni di guerra (che non erano operazioni speciali come le chiama putin). offendono deliberatamente gli alleati. evidente che non esiste più nessuna alleanza. via le basi usa dall'italia, requisizione immediata di tutto il materiale contenuto, e una reazione europea che sia degna di tale nome. neppure un briciolo di orgoglio, a partire dalla jugoslavia e via via per le missioni in cui italia e paesi europei ha partecipato? abbiamo al governo proprio solo un'inutile burattino che si fa trattare come una bambola. io voto per lo sgancio immediato da qualsiasi rapporto e relazione con gli usa, riarmo, ecc ecc ecc penso che se trump voleva creare un po' di scompiglio e rimescolare il mazzo non so se alla fine otterrò una sequenza di carte utili al suo scopo... oltretutto ha distrutto in poche ore qualcosa di costruito faticosamente in decenni di lavoro. non voglio più sentire parlare di esercitazioni congiunte militari usa-europa. e c'è da cominciare a pedalare per davvero e considerando probabili tempi di ripresa della russia abbiamo poco tempo. comunque a me pare sempre più evidente che questo non è un governo USA ma sono proprio dei banditi.


Qatargate, chiesta la revoca dell’immunità per le due eurodeputate del Pd Moretti e Gualmini


@Politica interna, europea e internazionale
La Procura federale del Belgio ha chiesto al Parlamento europeo la revoca dell’immunità parlamentare per due eurodeputate italiane del gruppo del Partito Socialista europeo nell’ambito dell’indagine sul cosiddetto Qatargate. Secondo quanto



L’ultima proposta del ministro Lollobrigida: “Ridurre l’Iva sulle ostriche: non sono beni di lusso”


@Politica interna, europea e internazionale
“Abbassare l’Iva sulle ostriche”. L’ultima proposta del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, arrivata durante una degustazione di ostriche promossa al Senato dal compagno di partito di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, mira a “mettere più




La redazione di RaiNews24 sfiducia il direttore Paolo Petrecca con l’83% dei voti: “Gestione disastrosa”


@Politica interna, europea e internazionale
La redazione di RaiNews24 ha sfiduciato il direttore Paolo Petrecca, in carica da novembre 2021. Hanno votato a favore della sfiducia l’83% dei giornalisti. Su 211 aventi diritto, hanno partecipato alla consultazione 159 membri della redazione: di



La mascolinità tossica che peggiora le patologie delle donne.


Amici e soprattutto amiche, qui il risultato di alcune riflessioni su come la mascolinità tossica possa complicare o aggravare la condizione delle donne che soffrono di artrite, fibromialgia, o qualsiasi altra patologia grave ed invisibile.


⚖️ Uomini e Donne: Stesse Patologie, Diverse Battaglie.


⚖️ Uomini e Donne: Stesse Patologie, Diverse Battaglie.

In questo episodio voglio condividere con te una riflessione profonda sulle malattie invisibili, in particolare quelle che affliggono me e che vengono vissute in maniera molto diversa dalle donne rispetto agli uomini.

[...]

Se preferisci ascoltare anziché leggere, puoi trovare qui questa puntata del podcast, la numero 18:

Siamo abituati a pensare a uomini e donne sin da bambini: uomini/donne, maschi e femmine. Negli ultimi anni, però, si è iniziato a considerare che il confine non sia così netto e, per quanto mi riguarda, io lo trovo ragionevole. In questa puntata parlerò di uomini e di donne, ma ti chiedo di considerare in senso ampio e inclusivo i miei ragionamenti. Non voglio che nessuno dei miei ascoltatori si senta offeso o offesa se ha un'identità di genere diversa dalle uniche due che sto citando. La mia intenzione non è quella di offendere, ma di rendere fluido e scorrevole il discorso. Fatta questa premessa, possiamo andare avanti. Uomini e donne: in ogni occasione ci viene ricordato che siamo diversi, che ci sono cose da maschi e cose da femmine, che se sei una donna certe cose non puoi e non devi farle e viceversa. A noi maschi viene insegnato, tra le altre cose, che gli uomini, i veri uomini, non piangono mai. Essere uomini significa, innanzitutto, non mostrare le proprie debolezze e i propri limiti. Mostrarsi deboli, quindi, nell'immaginario collettivo, significherebbe essere meno uomini e anche questa cosa ci viene insegnato che non è per niente desiderabile. Quando un bambino piange, spesso gli viene detto: “Ormai sei un ometto”. A volte, quando il bambino dimostra sensibilità o lacrime, gli amichetti gli dicono che è una “femminuccia”. Anche in questo caso, essere femmine viene dipinta come una cosa brutta, persino una colpa, ed essere sensibili è una cosa da femmine e quindi brutta. Da notare che viene usato il diminutivo in senso dispregiativo: femminuccia, piccola femmina, mentre la parola maschietto non ha lo stesso peso. L'insegnamento implicito che ne ricava ogni bambino è che essere femmine è una cosa sbagliata, brutta, meno desiderabile; e le caratteristiche che si attribuiscono convenzionalmente alle bambine sono qualcosa da cui stare alla larga. Stessa cosa, ma ribaltata, per una bambina a cui viene detto che è un maschiaccio. Dal punto di vista di una certa cultura essere maschi, interessarsi a certe cose, è deprecabile: non va bene per una bambina che prima o poi sarà una donna. Sono cose su cui è molto interessante e doveroso riflettere, ma per il discorso che voglio affrontare oggi mi concentrerò sui piccoli uomini, sui bambini, per un momento. Da quando sentiamo quelle parole, la nostra vita di uomini è già segnata. Spesso cresciamo maschilisti senza neanche accorgercene. Nella lingua spagnola c'è una bellissima parola che riassume tutto questo, che è “machismo”. “Macho”, maschio, “machismo”. Breve e concisa. In italiano potremmo tradurla con maschilismo, ma ancora meglio, mascolinità tossica. La mascolinità tossica pervade ogni aspetto della nostra vita. È così tanto diffusa e presente in ogni momento delle nostre giornate che spesso non ce ne accorgiamo neanche; è un dato di fatto. La mascolinità tossica non è soltanto quella di chi uccide la moglie o violenta una donna, ma nasce già dalle parole, come nei casi che ti ho riportato poco fa. Quello che è dentro la mente, in qualche modo, emerge, viene fuori. Se nella nostra mente ci sono pensieri machisti, daranno vita a parole che in altre persone faranno nascere a loro volta simili pensieri, in una catena infinita. Anche io ho usato male le parole per tanti anni, troppi, e continuo a farlo a volte sbagliando. Non mi sto giustificando, ma quello che accade è che, come tanti altri uomini, ci sono così abituato che non ci penso e non va bene, non va affatto bene questa cosa. C'è voluta l'artrite e la fibromialgia per farmi riflettere. Anche tu hai avuto pensieri sessisti e te ne sei accorto o accorta dopo molti anni? Fammi sapere. Lascia un commento. Io, a un certo punto, mi sono reso conto di quanto fossero forti in me i condizionamenti che avevo ricevuto durante l'infanzia e l'adolescenza, anche dall'ambiente in cui mi sono evoluto. La mascolinità tossica è sempre stata presente, a volte silenziosa, ma presente, altre volte latente nella cultura in cui ero immerso. Ho ripensato a tutte le volte in cui, anche inconsciamente, mi sono tenuto tutto dentro perché non se ne doveva parlare, non si poteva dire, non si doveva dire.

Debolezza —> NON PARLARNE!

Stress: —> NON PIANGERE!

Tristezza: —> NON FARLO SAPERE!

Sofferenza: —> TI SCOPRIRANNO!

Fatica: —> E’ PER LE FEMMINE!

Emozioni: —> NON PIANGERE, NON FARLO SAPERE, TI SCOPRIRANNO, NON PARLARNE, E’ PER LE FEMMINE!

Queste sono solo alcune delle cose che ci portiamo dentro.

Se riuscissimo a essere davvero onesti con noi stessi, e sto parlando agli uomini adesso, guarderemmo tutto questo con disgusto e vorremmo togliercela per sempre. Solo che…è tutto molto comodo. ci dà quella sensazione di privilegiata sicurezza a cui è molto difficile rinunciare. Tutto questo non avviene soltanto a scapito delle donne e già questo sarebbe un motivo sufficiente per smettere di farlo, per cambiare, ma provoca tanto danno a tutti: donne, uomini, individui non allineati alle uniche opzioni accettate dalla società. Purtroppo, la verità è che viviamo in una società molto machista, in cui queste dinamiche sono molto più frequenti di quanto si potrebbe pensare e poi siamo tutti costantemente condizionati in questo senso dalla televisione, dalla politica, dalla moda, da chi ci sta intorno e dai modelli idealizzati che ci vengono messi davanti sin dalla tenera età, come se fossero l'unica via giusta, l'unica strada che può essere percorsa. Ma poi questi modelli chi li ha decisi? Il modello è semplice: tanto più ci si allontana da tutto ciò che potrebbe farci passare per femminucce, più veniamo considerati vicini al modello maschile, qualsiasi cosa sia, perché ricordiamoci che per la narrazione tossica le donne sono qualcosa di brutto, di debole, da prendere in giro, da non prendere troppo sul serio e in generale simbolo di fragilità, soprattutto emotiva.

Non mi sto inventando niente.

Basta guardare la storia e i fatti di cronaca, ma anche banalmente la vita di tutti i giorni. Come dicevo, i condizionamenti che riceviamo non fanno male soltanto alle donne o alla società in cui viviamo, ma anche agli stessi uomini. Io ne sono un esempio vivente. Ti ho raccontato cosa ho vissuto e cosa sto vivendo da ammalato di patologie croniche che non avranno mai una soluzione. Immaginati cosa ho provato quando non riuscivo ad alzarmi dal letto attorno al 2010, te lo raccontavo negli episodi precedenti. Più stavo a letto, più mi sentivo morire dentro perché inconsciamente volevo fuggire da quella debolezza, quella debolezza che non credevo fosse giusta per il mio genere.

La stessa cosa mi è successa sempre anche nel mondo del lavoro. Non so dirti perché, ma l'informatica è percepita come una roba da maschi. Per un bel po' di tempo nel mio mestiere si sono visti più uomini che donne e certi ambienti in cui mi sono ritrovato a lavorare erano pesantemente intrisi di mascolinità tossica. In quegli ambienti tutto diventava una gara a chi faceva di più, a chi era il bambino più bravo degli altri, che poi, ovviamente, lo faceva notare. Quando si sbagliava qualcosa, c'era subito la corsa a trovare il colpevole e a farglielo notare con tanto di “io non sbaglio mai”, poi soltanto dopo si risolveva il problema. Spirito di squadra non pervenuto. Io credo che anche questa fosse mascolinità tossica: la voglia di arrivare prima degli altri, di imporsi, di fare la figura del più “macho”.

In un contesto simile si genera molta tensione non necessaria ed è tutto molto più faticoso senza motivo. Immagina come passavo le mie giornate, soprattutto quando ho scoperto di avere qualcosa di più di un'influenza. Mentalmente ero lacerato, diviso in due: da una parte volevo gridare a tutti come mi sentivo, volevo urlare che mi sembravano tutti impazziti e che esistevano problemi più grossi della gara sciocca cui tutti stavamo partecipando, quella gara a mostrarsi sempre perfetti, veloci e con qualche abilità in più rispetto al compagno di scrivania. Perché non sia mai che una debolezza o una carenza possa essere mostrata. È una roba da femmina, no? Dall'altra parte non riuscivo ad esprimermi, sicuramente quello non era l'ambiente migliore per farlo e tutti i condizionamenti che avevo accumulato nella vita non mi aiutavano di sicuro.

Dire che non riuscivo a stare al passo avrebbe significato non solo esternare una mia carenza, una mia mancanza, ma anche espormi a facili ragionamenti di superiorità da parte di alcune persone, perché si sa, per un portatore di mascolinità tossica non c'è niente di più soddisfacente che sentirsi superiori a tutti, anche ad altri maschi. Forse anche per questo motivo tendevo a essere sempre disponibile, a fare sempre di più, a cercare di ignorare le mie fatiche e il malessere per dimostrare a me stesso che, in fondo, nonostante la malattia che si presumeva stesse emergendo (e io lo sentivo molto bene anche prima della diagnosi) potevo comunque fare tutto come gli altri, quelli bravi, per così dire. Potevo portare a termine i compiti che mi venivano affidati e persino spiccare tra loro, a volte. È incredibile quanto un ambiente tossico possa condizionarci!

Questo è solo uno degli esempi di come la mascolinità tossica possa danneggiare anche i maschi stessi. Ci poniamo obiettivi irrealizzabili, ci autocondizioniamo a una sofferenza muta, assurda, incompresa, solo perché crediamo che i veri maschi non piangano e invece c'è da piangere, eccome! È umano, è normale quando si soffre. Anzi, sarebbe strano il contrario. Io mi fido molto di più di chi piange, di chi non ha problemi a mostrare che fa fatica, che soffre. Significa che non mi sta nascondendo nulla e che ha fatto un percorso difficile tra le sue emozioni. Queste persone meritano solo un abbraccio e la mia comprensione.

Purtroppo, però, in questa strana società che ci siamo costruiti non c'è più spazio per le incertezze, per le debolezze, per il pianto, per il crollo emotivo, per le crisi. Se ci pensi bene, come dicevo poco fa, tutte queste cose nell'immaginario collettivo sono caratteristiche che sono ritenute femminili ed è per questo che molti uomini non vogliono mostrarle, temono di essere additati come femminucce, come meno uomini, insomma. E tutto questo perché ci siamo autocreati dei modelli che sono sbagliati o non raggiungibili. Pensaci: le donne non sono tradizionalmente considerate creature fragili, ansiose e soggette a crisi isteriche. Tutto questo, ovviamente, è del tutto falso. Si tratta di pregiudizi, di una visione maschile tossica su un'umanità che in realtà ha milioni di sfaccettature e vive mille condizioni, anche di salute, e il sesso è davvero l'ultima cosa che ci distingue. Ma a parte questo, ti assicuro che quando i dolori non sono periodici, ma giornalieri, e spesso non si riesce neanche a farli passare, beh, allora chiunque di noi avrebbe attacchi di panico, attacchi d'ansia e un facile esaurimento nervoso o crisi di isteria. È normale, e non c'è sesso o identità che sia più o meno meritevole del diritto di piangere. Pensa che persino oggi, nel 2024, mi capita tanto spesso di incontrare persone che quando dico loro di avere la fibromialgia mi rispondono: “Ma sei sicuro? È una roba da donne”. E invece no. È solo che statisticamente ci sono più donne tra i pazienti. Ma poi cosa vuol dire? Sono certo che tanti uomini non raccontano che soffrono proprio per tutti i condizionamenti di cui parlavamo poco fa. E in ogni caso, anche se fosse una roba da donne, cosa vuol dire? Non avrebbe meno valore, no? Quindi dovrei ignorarla? Cosa significano questi ragionamenti? Vedete, altri esempi di mascolinità tossica!

Durante la scrittura dei vari episodi di questo podcast è accaduta una cosa che mi ha colpito molto. Ho postato uno sfogo su un gruppo Facebook dove tantissime persone ammalate cercano risposte, comprensione e supporto. Il gruppo di cui parlo si chiama “Artrite psoriasica”. Lì diverse persone, che ringrazio molto, mi hanno dato conforto, una cosa di cui abbiamo tanto bisogno a volte. È bello comprendersi fra sconosciuti, ci fa sentire meno soli, ma allo stesso tempo ci espone alla consapevolezza che tante, tantissime persone, purtroppo, stanno passando quello che passiamo noi. Bene, su quel gruppo una ragazza di 32 anni mi ha lasciato una risposta più lunga delle altre. Mi diceva che capiva benissimo come mi sentissi e che l'idea di fare il podcast, secondo lei, sarebbe stata fallimentare, purtroppo, perché nessuno ci avrebbe ascoltati. Oggi, tristemente, mi tocca darle ragione. A proposito della mia volontà di parlare di come sto da uomo ammalato, lei mi ha scritto: “Se foste di più, forse avreste e avremmo più speranza. Noi donne, se ci esponiamo, siamo le classiche lamentose, inutili”.

Quest'ultima frase mi ha colpito profondamente perché purtroppo è vera. Le donne, o in generale le persone stigmatizzate ed emarginate, sono costrette in questa società a vivere cose molto diverse da moltissimi maschi, sono destinate a vivere le cose molto diversamente, ma se c'è una cosa che la malattia mi ha insegnato è l'empatia, e non sono riuscito a restare indifferente dopo questo messaggio. Ci ho riflettuto a lungo e continuo a farlo. Ho pensato che una puntata del podcast sarebbe dovuta essere destinata per forza a questo tema.

Penso a chi ha il ciclo e si presume che debba sopportarlo senza lamentarsi troppo. Anzi, ci si aspetta che queste persone siano ugualmente produttive, sia in famiglia che sul lavoro. Penso alle persone transessuali ammalate di artrite e fibromialgia che hanno combattuto o stanno combattendo una battaglia enorme e sono costrette ad accollarsene un'altra infinita. Penso a tutte le altre persone deboli o indebolite dalla vita, anch'esse e anch'essi combattenti in questa battaglia contro la società e l'artrite (ci siamo capiti).

Tornando alle donne, penso a quelle che soffrono di artrite, di fibromialgia o anche di psoriasi e non vengono credute perché donne. In fondo, le donne stanno sempre male, no? Piangono sempre. Ironia della sorte, le donne sono effettivamente la maggior parte dei pazienti che soffrono di questi problemi. Hanno sempre qualcosa che non va nell'immaginario collettivo maschile: il mal di testa, il ciclo, emozioni facili e crolli emotivi. Tanti pensano che piangano continuamente e quindi che differenza fa se piangono perché dicono di avere l'artrite? È un pianto come un altro alla fine. Fino ad ora non avevo mai pensato che potesse esserci una qualche differenza nella percezione di quanto possono soffrire pazienti come me in base al genere e invece c'è e come e sono contento che qualcuno, che ringrazio, mi abbia dato una spinta per tirare fuori tutto questo. Il maschilismo latente mi stava fregando un'altra volta; neanche ci pensavo. Una donna verrà creduta più difficilmente se soffre per artrite e fibromialgia e, purtroppo, le saranno concesse ancora meno scusanti in molti ambienti. Sul lavoro, ad esempio; in Italia non abbiamo nemmeno permessi dedicati per concedere una pausa a chi ha il ciclo e generalmente le donne non possono ancora, di fatto, ambire a posizioni e stipendi sempre identici a quelli di un uomo.

Oltre a tutto questo, poi, tanti lasciano che le faccende domestiche ricadano sulle donne. La cura dei figli, ad esempio, la pulizia, la cucina, sono tutte faccende ritenute ancora da femmine e tutte queste cose si sommano alle eventuali malattie che possono esserci e non riesco neanche a immaginare come potrei fare io se dovessi crescere un figlio da solo e da malato invisibile. Vi sembra giusto tutto questo? A me no. Perché le cose cambino, dobbiamo cambiarle noi, noi uomini anzitutto. Come si fa? Intanto iniziamo a ragionare. Pensiamo a tutti i concetti che ho espresso in questo episodio e a tutti gli altri sottintesi che non ho espresso, e chiediamoci sinceramente se non abbiamo mai avuto pensieri tossici come maschi. Se li abbiamo avuti, abbracciamoli, affrontiamoli e facciamo in modo che non tornino più. Agli uomini dico di non vergognarsi più di piangere, di mostrare quello che siamo e le nostre sofferenze. Il modello di virilità che conosciamo ci è stato imposto ed è tutto falso, non è detto che non lo si possa cambiare. Ciò che siamo, uomini appunto, non cambierà. Ci vuole ben di più di una malattia, di una difficoltà o di un pianto per cambiarlo. Non abbiamo davvero niente da temere, ma tutto da guadagnare. Condividi l'episodio con quante più persone puoi in modo da sensibilizzare tutti su un tema che riguarda tutti, l'uguaglianza.

Donna, uomo o chiunque tu sia, ti aspetto martedì prossimo per un altro importante episodio di Grido Muto in cui ti racconterò cosa faccio per curare l'artrite.

Qui c'è spazio per tutti.

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in reply to Simon Perry

@grido-muto-podcast
Ciao Simone, ho letto il blog come di consueto e ne condivido il contenuto, la discriminante femminile è senza dubbio presente su un ben più ampio spettro di aspetti della vita. Mi fa pensare quando scrivi "tanto non serve a nulla" e dissento. Anche il più piccolo spunto e anche solo un contatto raggiunto e sensibilizzato, sono un passo avanti. Ti sembrerà poco ma io sono ottimista e vedo il bicchiere mezzo pieno. Sempre grazie per i tuoi sforzi ❤️


Alternativa a Google Drive cercasi


Vorrei installare sul mio sito qualcosa che mi permetta di sganciarmi da Google Drive.

In pratica mi serve qualcosa dove tenere le ricevute del bollo auto, referti di visite mediche, polizza dell'assicurazione... tutte quelle cose che una volta erano su carta e tenevamo a casa in un faldone.

Mi serve che sia open source, che l'accesso sia regolato da password, che sia sicuro (non devo tenerci niente di vitale ma mi scoccerebbe comunque vedere qualcuno che fa volantinaggio con le mie analisi del sangue), che si possano creare directory e un "plus" sarebbe la possibilità di fare editing almeno di file di testo.

Ne ho visti diversi ma sono tutti applicazioni che richiedono l'accesso ad un server, io cerco qualcosa di simile a un CMS (WordPress, Mediawiki, phpBB, ecc.).

Suggerimenti?

in reply to Max su Poliverso 🇪🇺🇮🇹

Alternativa a Google Drive cercasi

@max
github.com/awesome-selfhosted/…

Se esiste probabilmente è indicata in questa repo di github!!

Se ho capito bene ti serve un "drive" che puoi raggiungere comodamente dal tuo sito, giusto? Vuoi un'interfaccia grafica simile.

Non so però se è una buona idea poterlo raggiungere da un sito web pubblico

in reply to CarlitoJones

Alternativa a Google Drive cercasi
Sotto File transfer - web based file manager
in reply to CarlitoJones

@carjon

Perché dici di no? Ho installato NextCloud e ho attivato la two factor authentication via authenticator.




Difesa europea, senza un comando unificato non si va da nessuna parte. L’analisi di Giancotti

@Notizie dall'Italia e dal mondo

In questo mese di febbraio molto è accaduto. Donald Trump, JD Vance e Pete Hegseth hanno operato una rottura senza precedenti degli Usa con l’Europa e l’Ucraina, culminata con la furiosa cacciata di Volodymyr Zelensky dalla Casa Bianca.



ReArm Europe, ecco il piano in cinque punti per riarmare l’Europa

@Notizie dall'Italia e dal mondo

“Questo è il momento dell’Europa. E noi siamo pronti a fare un passo avanti”. Con queste parole Ursula von der Leyen ha presentato ReArm Europe, il piano di riarmo dell’Unione europea per supportare il rafforzamento della difesa degli Stati membri. 800 miliardi di euro complessivi, deroghe



La cornice delle missioni alleate nel sud-est della Francia grupposbarchi.wordpress.com/20…


La cornice delle missioni alleate nel sud-est della Francia


Carta dell’organizzazione dei Servizi di Informazioni alleati in Costa Azzurra. Fonte: Francesco Mocci, Op. cit. infra

Il panorama delle missioni alleate è estremamente vario e articolato per renderne conto in questa memoria: si alimenta dell’ingente mole di materiale di archivio delle agenzie di intelligence americane e inglesi che hanno da pochi anni aperto e reso disponibili gli archivi e di studi specifici e locali anche molto approfonditi.
Mettiamo direttamente a fuoco il caso specifico del contesto in cui agiva il capitano Gino Punzi.
Il servizio di informazioni alleato era coordinato da un agente dell’OSS, il capitano Geoffrey M T Jones. Questi a 24 anni, “ingegnoso e pieno di coraggio”, conosceva bene il sud della Francia perché aveva vissuto qui prima della guerra [n.d.r.: ma proprio il caso della morte del capitano Gino Punzi, del successivo agguato in cui caddero gli uomini che egli aspettava a Ventimiglia e, soprattutto, del suo radiotelegrafista, che, per l’appunto prigioniero dei servizi tedeschi, da questi ultimi fu costretto per almeno quindici giorni a mandare agli alleati falsi messaggi dalle diverse nefaste conseguenze, perché non gli era stato fornito un codice di allarme da inserire nelle comunicazioni qualora catturato, dimostra una non grande professionalità di Jones]. Alla luce dei successi della sua azione durante lo sbarco in Provenza, ritenuta dall’autorità francese “un’azione degna di nota” e alla luce dell’importanza delle informazioni fornite, il generale Frederick lo incaricò di coordinare i diversi servizi di informazioni alleati presenti nel dipartimento. Egli ottenne così poteri più significativi e fu incaricato di dirigere l’antenna dell’OSS a Nizza, dove si ricevevano le comunicazioni via radio che provenivano dall’Italia del Nord.
Dal settembre 1944 in seguito alla stabilizzazione del fronte egli organizzò dei servizi di informazione alleate. Il capitano Jones giocò un ruolo di spicco in seno al comando alleato. I servizi di informazioni alleati non furono mai riuniti. Quanto ai servizi di informazioni FFI nelle Alpi Marittime, erano diretti dai capitani Cavenago e Mathis.
Il servizio di Jones si intrecciò sia con gli agenti francesi usciti dalla Resistenza che con le missioni inter-alleate anglo italiane e con il secondo ufficio della FABTE poi della quarta brigata del DCA dove “tutte le informazioni ricevute dai francesi passavano attraverso il capitano G. Jones”.
Il servizio di informazioni francese fu assicurato dal capitano Escot. Questi dal mese di agosto fu l’ufficiale di contatto fra l’OSS e la direzione del SRO. Il 13 novembre 1944 fu nominato da Soustelle capo della DGER per prendere la responsabilità del servizio di informazioni delle Alpi Marittime che, in questo periodo, passò ufficialmente dall’OSS allo SRO francese. Insieme organizzarono un servizio di informazioni che comprendeva una quarantina di persone di diversa nazionalità che fornirono informazioni alla EABTE poi alla 44 brigata del DCA.
Nello schema di organizzazione delle informazioni, il capitano Jones divise le Alpi Marittime e la zona di frontiera in tre settori che riprendevano così l’articolazione dei precedenti stati maggiori.
La missione Belgrano I copriva il settore Sud dove un ruolo di spicco era riservato alla strada strategica che andava da l’Escarene a Breil-sur-Roya passando per Sospel. La missione Belgrano 2 copriva il settore Centro e i dintorni di Cuneo con un particolare interesse per il Colle di Tenda. Il settore si estendeva fino a sud a Fontan e copriva la regione di Valdeddore. Gli alleati traversarono le linee di questo settore seguendo l’itinerario Belvedere, colle di Raus, altopiani di Ceva Fontan. Quest’itinerario fu scoperto all’inizio di dicembre e i tedeschi minarono questo passaggio istallando controlli e sentinelle sul colle di Raus. Tutte queste misure furono prese per impedire il passaggio clandestino e furono portate a termine il 7 febbraio 1945 e, secondo i tedeschi, dimostrarono la presenza di una circolazione clandestina nel settore.
In questa zona un agente francese riuscì a inserirsi fra le fila tedesche e rappresentò una fonte di informazioni significative. La missione Belgrano 3 copriva il settore nord come anche le regioni a sud e a sud ovest da Guillestre con particolare interesse per il Colle di Larche. Il passaggio degli agenti comportava tenere aperti i sentieri che fu molto difficile durante l’inverno.
In questi tre settori furono organizzate delle missioni speciali che interessarono soprattutto il comando alleato. Tutte queste missioni si misero in azione a partire dall’ottobre 1944 in occasione della riorganizzazione del servizio di
informazione francese.
Dopo aver effettuato missioni informative per le truppe alleate durante il mese di settembre gli agenti volontari si videro costretti ad impegnarsi per più di tre mesi consecutivi. Questi gruppi usciti dalla Resistenza effettuarono così missioni informative fino alla fine della guerra durante 8 mesi sul fronte delle Alpi marittime.
Gli incarichi principali degli agenti erano servire di guida, partecipare alle pattuglie di combattimento, come pure effettuare ricognizioni dietro le linee tedesche.
A queste missioni si aggiungevano le missioni interalleate grazie alla intermediazione dei servizi inglesi che utlizzavano partigiani italiani.
Lungo il litorale alla frontiera franco-italiana e specialmente nella regione di Ventimiglia operava il 20° distaccamento britannico delle Forze Speciali n° 1 (First Special Service). Questo distaccamento era sotto gli ordini del luogotenente colonnello Hamson e del comandante Betts ed effettuò missioni di spionaggio con il sostegno dei partigiani italiani.
[…] Il servizio di informazione americano impiegò anche partigiani italiani, in particolare attraverso l’intermediario del gruppo Limousin, nel quadro della missione Demo Fleur. Tutte queste missioni interalleate sfuggirono completamente al controllo dei servizi segreti francesi.
Le informazioni passavano sia per corrieri sia attraverso i piccioni viaggiatori e operatori della radio paracadutati in italia. Gli agenti britannici e italiani erano incaricati di raccogliere informazioni in Italia sugli spostamenti delle forze tedesco-italiane. […]
L’efficacia del servizio informazioni alleato si esplicò in un numero considerevole di missioni, molte delle quali furono fatali agli agenti.
Anche gli agenti italiani subirono delle perdite nelle loro missioni di informazione. Il 2 settembre 1944 trovarono la morte due membri della resistenza mentre provavano a oltrepassare le linee tedesche dal mare.
Il 4 gennaio 1945 Gino Punzi fu ucciso a Ventimiglia effettuando una missione per il servizio di informazioni alleato.
Gli agenti italiani passavano le linee di notte con delle barche, il che avveniva non senza rischi.
Il 21 gennaio un agente fu ucciso e uno ferito mentre la loro barca approdava al porto di Mentone, un incidente dovuto al cattivo coordinamento dei servizi, per cui essi furono scambiati per agenti tedeschi.
Francesco Mocci, (con il contributo di Dario Canavese di Ventimiglia), Il capitano Gino Punzi, alpino e partigiano, Alzani Editore, Pinerolo (TO), 2019

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Incendio delle Tesla: per favore, non chiamiamole proteste.


Oggi vedo parecchie mutande bagnate per l'incendio delle Tesla in Francia, ma ricordatevi che questo è, semplicemente, terrorismo (o vandalismo nella migliore delle ipotesi).

Affermare qualcosa di diverso è rendersi complici di una logica deviata, quella dell'occhio per occhio, degli estremismi seplificatori sulla realtà del mondo.

Ecco, l'ho detto.

in reply to Greg_89

@Greg_89 mea culpa, non c'è nessun articolo ma Mastodon e Friendica (da cui scrivo) non vanno troppo d'accordo.

Quello che tu vedi come link è il collegamento al mio post su Friendica, non so bene perché poi non si riesca ad aprire. Devo studiare ancora un po' come funziona. 🙁



Sul sito del #MIM è disponibile la sezione dedicata alla mobilità del personale docente, educativo e ATA per l’anno scolastico 2025/2026.
#MIM


PODCAST. La Cina non vuole scottarsi con l’Ucraina


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Donald Trump cerca di staccare Mosca dalla Cina. L'equilibrismo di Pechino tra Russia, Usa e Unione Europea
L'articolo PODCAST. La Cina non vuole scottarsi con l’Ucraina proviene da Pagine Esteri.

pagineesteri.it/2025/03/04/med…



Daniela Dröscher – Bugie su mia madre
freezonemagazine.com/news/dani…
In libreria dal 7 marzo 2025 «Se mai un giorno scrivessi un’autobiografia dovrebbe intitolarsi Troppo. Troppo povera, troppo malata, troppo grassa o troppo debole. Per tutta la vita c’è sempre stato qualcosa di me che era troppo poco. Oppure TROPPO». Germania, anni Ottanta. Ela ha sei anni e «come una piccola investigatrice privata» osserva la […]
L'articolo Daniela Dröscher – Bugie


Fino a che punto il Ruanda si spingerà in Congo?


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Complice l'inerzia dell'Occidente, Kigali sta facendo a pezzi il suo vicino e riaccende una guerra regionale
L'articolo Fino a che punto il Ruanda si spingerà in Congo? proviene da Pagine Esteri.

pagineesteri.it/2025/03/04/afr…






Paolo Gentiloni afferma: “Zelenski merita rispetto perchè combatte per la libertà dell’Occidente”.
Vediamo le menzogne contenute in questa frase:

1) la Russia non attaccherebbe mai un paese NATO: Pil del Texas, immense materie prime, immensi territori, tasso demografico discendente, spende annualmente 10 volte meno della NATO.
Ha chiesto la neutralità dell'Ucraina, non ha nessun istinto suicida per attaccare un Paese NATO.

Quindi l’Ucraina non ha combattuto per la libertà dell’Occidente, ma per interessi geopolitici statunitensi a cui l'Europa si è allineata.
Quando parli di libertà dell’Occidente ti riferisci anche a quella che difendiamo col genocidio di Gaza?

2) Zelenski ha svenduto il suo paese a interessi stranieri, ha massacrato una generazione di giovani ucraini.
Ha abolito i partiti e la libertà di culto, ha instaurato la legge marziale, ha prorogato il suo mandato senza indire elezioni.

Rispetto il popolo ucraino, i ragazzi morti o tornati mutilati dal fronte, ma non un politico che avrebbe potuto scegliere la pace, una Ucraina federale e neutrale e non l'ha fatto.
Ha tradito il suo popolo.

Elena Basile