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POST NUMERO QUINDICIMILAUNO
differx.noblogs.org/2025/10/05…

ad oggi su differx.noblogs.org sono comparsi 15mila post, con picchi di visite giornaliere superiori alle 20mila, stando esclusivamente ai browser Chrome e Firefox --> [continua al link indicato]

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Divining Air Quality With A Cheap Computer Vision Device


There are all kinds of air quality sensors on the market that rely on all kinds of electro-physical effects to detect gases or contaminants and report them back as a value. [lucascreator] has instead been investigating a method of determining air quality that is closer to divination than measurement—using computer vision and a trained AI model.

The system relies on an Unihiker K10—a microcontroller module based around the ESP32-S3 at heart. The chip is running a lightweight convolutional neural network (CNN) trained on 12,000 images of the sky. These images were sourced from a public dataset; they were taken in India and Nepal, and tagged with the relevant Air Quality Index at the time of capture. [lucascreator] used this data to train their model to look at an image taken with a camera attached to the ESP32 and estimate the air quality index based on what it has seen in that existing dataset.

It might sound like a spurious concept, but it does have some value. [lucascreator] cites studies where video data was used for low-cost air quality estimation—not as a replacement for proper measurement, but as an additional data point that could be sourced from existing surveillance infrastructure. Performance of such models has, in some cases, been remarkably accurate.

[lucascreator] is pragmatic about the limitations of their implementation of this concept, noting that their very compact model didn’t always perform the best in terms of determining actual air quality. The concept may have some value, but implementing it on an ESP32 isn’t so easy if you’re looking for supreme accuracy. We’ve featured some other great air quality projects before, though, if you’re looking for other ways to capture this information. Video after the break.

youtube.com/embed/_N6jWXNrcxI?…


hackaday.com/2025/10/05/divini…



Vulnerabilità da 9.8 in Oracle E-Business Suite: aggiornamenti urgenti necessari


Oracle ha pubblicato un avviso di sicurezza relativo a una vulnerabilità critica identificata come CVE-2025-61882 presente nella suite Oracle E-Business. La falla può essere sfruttata da remoto senza necessità di autenticazione, consentendo potenzialmente l’esecuzione di codice malevolo sui sistemi colpiti.

L’azienda raccomanda ai propri clienti di applicare immediatamente gli aggiornamenti indicati nell’avviso. Oracle sottolinea l’importanza di mantenere le versioni dei prodotti attivamente supportate e di installare senza ritardo tutte le patch di sicurezza critiche. In particolare, l’aggiornamento delle patch critiche rilasciate nell’ottobre 2023 rappresenta un prerequisito per l’implementazione delle nuove correzioni.

Per supportare il rilevamento e il contenimento immediato di eventuali attacchi, l’avviso include una matrice dei rischi con indicatori di compromissione, quali indirizzi IP sospetti, comandi e file associati agli exploit conosciuti.

Prodotti interessati e patch disponibili


La vulnerabilità interessa specificamente le versioni di Oracle E-Business Suite dalla 12.2.3 alla 12.2.14. La documentazione ufficiale, disponibile tramite i link forniti da Oracle, contiene informazioni dettagliate sulle patch e sulle modalità di installazione.

Supporto e versioni legacy


Le patch fornite tramite il programma Security Alert sono disponibili solo per le versioni coperte dal Premier Support o dall’Extended Support secondo la Lifetime Support Policy di Oracle.

Le versioni non incluse in questi programmi non vengono testate per le vulnerabilità segnalate, anche se potrebbero comunque essere interessate. Per questa ragione, Oracle consiglia l’aggiornamento alle versioni supportate per garantire protezione e compatibilità con le patch di sicurezza.

Come verificare se si è affetti dal bug


La vulnerabilità CVE-2025-61882 riguarda Oracle E‑Business Suite ed è sfruttabile da remoto senza autenticazione, con potenziale esecuzione di codice remoto se sfruttata con successo.

Su GitHub è stato pubblicato un metodo pubblico di rilevamento che aiuta a identificare istanze potenzialmente non aggiornate. Il metodo segnala un’istanza come sospetta quando la pagina restituisce la stringa “E-Business Suite Home Page” e l’intestazione HTTP Last-Modified riporta una data precedente al 4 ottobre 2025 (timestamp Unix 1759602752).

Questo approccio è descritto come uno strumento di individuazione — non come un vettore di attacco — e dovrebbe essere usato esclusivamente per scopi di verifica e difesa. Per rimuovere il rischio, Oracle raccomanda l’applicazione delle patch indicate nell’avviso di sicurezza e l’aggiornamento alle versioni supportate.

Indicatori di compromissione (IOC)


Di seguito sono riportati gli indicatori di compromissione (indirizzi IP, comandi osservati e file) per supportare il rilevamento, la ricerca e il contenimento immediati.

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fa veramente schifo quando vedi che le bombe uccidono e dilaniano corpi hanno valore differente a seconda di dove sono sganciate. non c'è solo la palestina. i russi possono per favore smettere di bombardare mentre la limitata capacità di attenzione dell'occidente riesce a focalizzarsi su un solo obiettivo alla volta? e si sentono tutti così buoni di aver fatto la cosa giusta... che poi per carità... è si giusta, ma tutti gli altri non contano? questa umanità merita tutto il mio disprezzo, specie quando pensa di essere così buona e saggia. neppure una parolina finale del tipo "ricordiamo che il nostro cuore è accanto a tutte le vittime di violenza in tutto il mondo, e anche in ucraina". specie quando a fare le discriminazione sono quelli che vorrebbero essere i buoni? quelli della "tolleranza" (ma fino a un certo punto, xché non sia mai detto che un gay possa adottare, sarebbe "innaturale"), poi ci sono pure quelli buoni per fede religiosa... i più intolleranti di tutti. quelli che vorrebbero un mondo di pace coatta sotto l'egida della falce e martello. una pace "aiutata" dall'imposizione, per i meno convinti, tipo stalin, mai veramente condannato dall'intera parte politica. una parte che ha perso l'ideologia ed a cui è rimasto ciecamente solo l'anti-americanismo come "valore fondante "originale"", tanto dal riuscire a sostiene un dittatore sanguinario fascista di destra estrema come putin, e riesce a riconoscergli "delle ragioni" che io scusatemi proprio non riesco a capire e tollerare, basata su prepotenza e che cosa? mica giustizia. che schifo. dovessi giudicare io condannerei tutti in blocco. rimane la piccola Greta, odiata da sinistra e destra (come dimenticare tutti quelli che privi di argomenti preferiscono da coniare la parole "gretina"?), perché porta avanti temi e problemi scomodi. facile da odiare come chiunque vorrebbe farti vedere i problemi. chi cerca di metterteli davanti, forse ingenua ma non ho ancora capito colpevole di cosa. invece di apprezzare l'impegno politico, sincero, su problemi seri, da chiunque arrivi. forse in questo mondo salverei giusto Greta. e quei 5 coglioni tanto odiati dalla Meloni e dai suoi elettori fascisti che almeno hanno cercato di fare qualcosa. chi sostiene israele, putin, Erdogan, Trump, e i dittatori pazzi nel mondo, o disprezza Greta, si deve solo vergognare come uomo e come persona. e poi per i fan della dittatura come sistema "semplice ed efficace"... ma davvero qualcuno vede in putin quell'uomo coraggioso che grazie alla dittatura impone quelle misure difficili da attuare perché impopolari necessaria salvare il pianeta dai cambiamenti climatici, o è l'uomo che pensa solo alla personale sopravvivenza politica, e per questo sacrifica un'intera nazione?


la logica del per forza "la verità sta nel mezzo", rifiutandosi di vedere le situazioni di ingiustizia e sofferenze, ha lo stesso valore morale indecente di chi dice a duna donna violentata "ma lei se l'è cercata". uguale. maschilismo e ingiustizia sono sempre andati di pari passo del resto in una "civiltà" culturalmente patriarcale.


le trattative come sono di solito: sfinirsi di colloqui fra le parti, con dettagli infiniti, e sintetizzare una proposta che moderatamente scontenti entrambe le parti. le trattative di trump: andare dalle parti e imporre la propria volontà. ma quest'uomo veramente... ma come fa a essere così assurdo? come può esistere trump? si sono mai viste trattative di autorità di una parte terza? ma questo vorrebbe anche il nobel e non sa cosa significa fare il mediatore e quanta fatica e pazienza richieda...


Optimizing a QuickTake Image Decoder for the Apple II’s 6502


The idea of using the Apple II home computer for digital photography purposes may seem somewhat daft considering that this is not a purpose that they were ever designed for, yet this is the goal that [Colin Leroy-Mira] had, requiring some image decoder optimizations. That said, it’s less crazy than one might assume at first glance, considering that the Apple II was manufactured until 1993, while the Apple QuickTake digital cameras that [Colin] wanted to use for his nefarious purposes saw their first release in 1994.

These QuickTake cameras feature an astounding image resolution of up to 640×480, using 24-bit color. Using the official QuickTake software for Apple Macintosh System 7 through 9 the photographs in proprietary QTK format could be fetched for display and processing. Doing the same on an Apple II would obviously require a bit more work, not to mention adapting of the image to the limitations of the 8-bit Apple II compared to the Motorola 68K and PowerPC-based Macs that the QuickTake was designed to be used with.

Targeting the typical ~1 MHz 6502 CPU in an Apple II, the dcraw QTK decoder formed the basis for an initial decoder. Many memory and buffer optimizations later, an early conversion to monochrome and various other tweaks later – including a conversion to 6502 ASM for speed reasons – the decoder as it stands today manages to decode and render a QTK image in about a minute, compared to well over an hour previously.

Considering how anemic the Apple II is compared to even a budget Macintosh Classic II system, it’s amazing that displaying bitmap images works at all, though [Colin] reckons that more optimizations are possible.


hackaday.com/2025/10/05/optimi…



“Non vergognatevi mai dell’esempio che potete dare”. Con queste parole Leone XIV si è rivolto ai membri della Gendarmeria Vaticana, durante l’omelia pronunciata questa mattina alla Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani, in occasione della messa cel…




Gemini Trifecta: tre bug critici rilevati nell’AI di Google


Gli esperti hanno svelato i dettagli di tre vulnerabilità, ora risolte, presenti nell’assistente di intelligenza artificiale Gemini di Google, collettivamente soprannominate “Gemini Trifecta” .

Se sfruttate con successo, queste falle avrebbero potuto indurre l’intelligenza artificiale a rubare dati e ad altre attività dannose.

Gli esperti di Tenable affermano che le vulnerabilità hanno interessato tre diversi componenti di Gemini:

Iniezioni di prompt in Gemini Cloud Assist. Il bug ha permesso agli aggressori di compromettere servizi e risorse cloud sfruttando la capacità dello strumento di riepilogare i log estratti direttamente dai log grezzi. Ciò ha consentito loro di nascondere un prompt nell’intestazione User-Agent nelle richieste HTTP a Cloud Functions e ad altri servizi, tra cui Cloud Run, App Engine, Compute Engine, Cloud Endpoints, Cloud Asset API, Cloud Monitoring API e Recommender API.

Iniezioni di ricerca nel modello di personalizzazione della ricerca Gemini. Il problema consentiva l’iniezione di prompt e il controllo del comportamento dell’IA per rubare le informazioni memorizzate e i dati sulla posizione di un utente. L’attacco funzionava come segue: l’aggressore manipolava la cronologia delle ricerche di Chrome della vittima utilizzando JavaScript, rendendo il modello incapace di distinguere le query legittime dell’utente dai prompt iniettati esternamente.

Iniezioni indirette di prompt nello strumento di navigazione Gemini. Questa vulnerabilità potrebbe essere utilizzata per estrarre informazioni utente e dati sulla posizione memorizzati su un server esterno. Lo sfruttamento funzionava tramite una chiamata interna effettuata da Gemini per riassumere il contenuto di una pagina web. Ciò significava che l’aggressore avrebbe inserito un prompt dannoso sul proprio sito web e, quando Gemini ne avesse riassunto il contenuto, avrebbe eseguito le istruzioni nascoste dell’aggressore.

I ricercatori hanno osservato che queste vulnerabilità hanno consentito di incorporare dati privati degli utenti nelle richieste dell’aggressore, senza che Gemini avesse bisogno di visualizzare link o immagini.

Uno degli scenari di attacco più pericolosi si presenta così: un aggressore inserisce un prompt che ordina a Gemini di interrogare tutte le risorse accessibili al pubblico o di trovare errori di configurazione IAM, per poi generare un collegamento ipertestuale con questi dati sensibili”, spiegano gli esperti, citando come esempio un bug di Cloud Assist. “Questo è possibile perché Gemini ha le autorizzazioni per interrogare le risorse tramite la Cloud Asset API.”

Nel secondo caso, gli aggressori dovevano attirare la vittima su un sito web predisposto per iniettare query di ricerca dannose con prompt Gemini nella cronologia del browser dell’utente, infettandola. Quindi, quando la vittima accedeva a Gemini Search Personalization, le istruzioni degli aggressori venivano eseguite, rubando dati riservati.

Dopo aver ricevuto informazioni sulle vulnerabilità, gli specialisti di Google hanno disabilitato il rendering dei collegamenti ipertestuali nelle risposte durante il riepilogo dei log e hanno inoltre implementato ulteriori misure di protezione contro le iniezioni rapide.

Le di Gemini Trifecta dimostrano che l’intelligenza artificiale può diventare non solo un bersaglio, ma anche uno strumento di attacco. Quando si implementa l’intelligenza artificiale, le organizzazioni non possono trascurare la sicurezza“, sottolineano i ricercatori.

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Avvistato iPad con chip M5: prestazioni promettenti su Geekbench


Un iPad sconosciuto con chip M5 è stato avvistato su Geekbench. Il dispositivo ha ottenuto un punteggio di 4.133 nel test single-core e di 15.437 in quello multi-core. La registrazione suggerisce una frequenza di clock fino a 4,42 GHz. Il tablet ha 12 GB di RAM e sono probabilmente disponibili opzioni di archiviazione da 256 o 512 GB.

Apple è tradizionalmente forte nella progettazione dei processori, e i primi risultati lo confermano. Secondo i dati trapelati, il tablet M5 vanta punteggi per core molto elevati. In mezzo alle voci sull’imminente Snapdragon X Elite 2. Il top di gamma X2 Extreme è descritto come un chip Oryon a 18 core con un overclock dual-core fino a 5,0 GHz. In un test Geekbench 6.5, ha ottenuto circa 4.080 punti in modalità single-core e 23.491 in modalità multi-core.

Se questi dati sono accurati, l’iPad con l’M5 supera leggermente l’X Elite 2 nelle prestazioni single-core, ma è significativamente più lento nelle prestazioni multi-core.

Questo ha senso, poiché Qualcomm ha più core e un design termico di classe laptop, consentendo un carico di calcolo complessivo maggiore. Tuttavia, i dispositivi con Snapdragon X Elite 2 non sono previsti prima del 2026, il che significa che il confronto è ancora teorico. Anche il test sull’iPad non è ufficiale, quindi i dettagli sulla configurazione e i risultati sono soggetti a modifiche.

Anche tenendo conto dello stato della fuga di notizie, la conclusione è chiara. Il tablet basato su M5 si avvicina alle prestazioni per core di un PC, mantenendo un consumo energetico moderato. Questa è un’ulteriore prova di quanto Apple abbia fatto progressi in termini di efficienza e frequenza grazie alla sua architettura proprietaria.

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Papa: preoccupa l'odio antisemita in mondo

israele ha rapito, stuprato, torturato, quasi ucciso ragazzi europei disarmati in acque internazionali e tu ti preoccupi dell'antismeitismo? ma chi protegge il mondo dai semiti fascisti che rapiscono e uccidono nel mondo dove e come vogliono?

in reply to RFanciola

@RFanciola no... molta parte degli israeliani lo sostiene. come minimo 500'000 coloni israeliani. non sono pochi. e comunque se pensi che essere contrari alla politica israele e al suo genocidio sia essere anti semita beh... non credi che il problema sia l'antisemitismo. ma chi usa la parola antisemitismo per chiamare il dissenso. sempre a proposito della "democrazia" israeliana... se israele fa di tutto per farsi odiare la causa di tutto è solo israele. sequestrare cittadini stranieri in acque internazionali, stuprare, uccidere, seviziare non mi permette di definirli brave persone. mi spiace. non posso fare loro complimenti. per me è abbastanza per una dichiarazione di guerra proprio.
in reply to simona

Sì, non si può non essere contro Israele e quello che ha fatto e sta facendo, non essere contro il suo governo e coloro che lo hanno eletto, contro l'arroganza che lo permea. Ma al tempo stesso si può e si deve essere contro l'antisemitismo. Perché non tutti gli ebrei e nemmeno tutti gli israeliani sostengono il genocidio. E perché antisemitismo è razzismo, pari a quelllo che porta Netanyhau e i suoi sostenitori a definire subumani i palestinesi e a strerminarli come se fossero animali.


c'è chi pensa che un elettore di sinistra merita botte e violenza solo per questo. chi giustifica israele. se sei così bimbo mio, sei fascista. credo te ne renderai conto pure tu stesso. e quindi beh... quello che pensi è sbagliato per definizione.


E POI SI CORRE 🏃‍♀️

Ecco come puoi iscriverti alla corsa benefica:

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Ti aspettiamo⌚ Domenica 26 Ottobre 2025 📍a Quasano (Toritto, BA); raduno alle 9:00 in Piazzale Rotonda.

Per ulteriori INFO 3295362718 o presso la ns sede in Via Don Cristoforo 31, Toritto.

#futura #pugliaperlaparita #consiglioregionalepuglia #lavocediunaèlavoceditutte



“Continuo ad essere addolorato per l’immane sofferenza patita dal popolo palestinese a Gaza”. Lo ha detto Leone XIV al termine della messa per il Giubileo del mondo missionario e dei migranti, prima della preghiera dell’Angelus recitata questa mattin…


“Al primo posto, sempre, la dignità umana”. Lo ha ricordato Leone XIV, prima della recita dell’Angelus al termine della messa per il Giubileo del mondo missionario e dei migranti, celebrata questa mattina sul sagrato della basilica di San Pietro.


Ah... quindi alla fine tutto quel rimming appassionato non è neanche servito?

rainews.it/video/2025/10/in-ar…



“Tutta la Chiesa è missionaria”. Nell’omelia della messa per il Giubileo del mondo missionario e dei migranti, Leone XIV ha rilanciato con forza l’identità missionaria della Chiesa, ricordando che la vocazione nasce da una fede attiva e concreta: “È …


Un giorno senza leggere mai "AI", senza sentire mai "intelligenza artificiale", vi ricordate quando è successo l'ultima volta?

È peggio di "Last Christmas" a dicembre.

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La nuova strategia russa tra droni, cyber-attacchi e infrastrutture critiche

@Notizie dall'Italia e dal mondo

L’ultima ondata di attacchi russi in “zona grigia” – con le incursioni deliberate di droni nello spazio aereo polacco e rumeno – ha ricordato all’Europa quanto sia ancora impreparata a dissuadere e difendersi da minacce ibride. Il continente deve riconoscere

in reply to Pëtr Arkad'evič Stolypin

Sì, e cosa dire anche dell'america, con un segretario alla difesa (anzi alla guerra) secondo cui la sicurezza informatica è una distrazione?


Francesco Vidotto – Onesto
freezonemagazine.com/rubriche/…
Guido, detto Cognac, abita in un casello dismesso della vecchia ferrovia adagiata tra i boschi del Cadore insieme a Moglie, la sua gatta. È anziano e non possiede più nulla se non una cartelletta piena di lettere indirizzate alle cime delle montagne. Sono pagine scritte a mano da un uomo che si firma con il nome […]
L'articolo Francesco Vidotto – Onesto proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
Guido, detto


La rivoluzione dei droni, quando la guerra asimmetrica mette in crisi la difesa aerea

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La Russia ha aumentato l’uso di droni Shahed da 200 a oltre 1.000 a settimana dal marzo 2025, seguendo una logica di saturazione che sfrutta la sproporzione economica. L’Ucraina necessita di 4.800 missili anti-aerei annuali per mantenere l’attuale tasso di intercettazione, con una spesa minima di



Gli italiani ci hanno regalato un sorriso a Gaza


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Eman Abu Zayed: "Questa mobilitazione dimostra che la solidarietà per i palestinesi non si limita a chi ci è vicino per lo stesso retroterra culturale, ma si estende alle persone di tutto il mondo"
L'articolo Gli italiani ci pagineesteri.it/2025/10/05/mon…




Il #5ottobre è la Giornata Mondiale degli #Insegnanti!📚
Il tema scelto quest'anno dall'Unesco, che ha istituito la giornata nel 1996, è “Riformulare l’insegnamento come professione collaborativa”.

Qui l’approfondimento di Rai Scuola ▶https://www.




Oggi ricorre il 19° anniversario dalla fondazione di WikiLeaks da parte di Julian Assange. Grazie alle fonti, ai giornalisti e ai sostenitori che hanno difeso il diritto all'informazione dei cittadini.

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Etched from death-defying ledges 12 stories high, vast rock panels of camels and horses preserve the talents of Ice-Age artists in the Arabian desert.#TheAbstract


The Case for Alien Life on Saturn’s Moon Just Got a Boost


Welcome back to the Abstract! Here are the studies this week that defied death, cooked out, bulked up, and capped it off with an extraterrestrial spit-take.

First, prehistoric peoples risked their lives to make art—and it was totally worth it. Then, what’s the best cut of a two-ton armadillo? Next, a funerary procession for a whale, a glow-up for a rogue planet, and a swim in an alien ocean.

Finally, I am so excited that my book First Contact: The Story of Our Obsession with Aliens is now officially out! If you are curious about aliens of the Hellenistic world, centuries-old UFO sightings, a guide to the most promising systems for alien life, and the creepiest solutions to the Fermi Paradox (and more), this book is for you.

This rock art rocks


Guagnin, Maria et al. “Monumental rock art illustrates that humans thrived in the Arabian Desert during the Pleistocene-Holocene transition.” Nature Communications.

Some 12,000 years ago, a group of desert artists tiptoed out onto dangerous cliff ledges to engrave the rock with enchanting depictions of camels, gazelles, ibex, wild horses, and other animals living in the shifting sands around them. One wrong step could have led to their deaths, but the artists persisted in an act of creative courage.

Now, archaeologists have discovered the monumental rock art left by this bygone culture in the Nafud desert of northern Saudi Arabia. One particularly dramatic scene was engraved from a tiny sloped ledge 12 storeys off the ground, and depicts 23 life-sized camels and horses in a line that stretches horizontally across 75 feet.

Rock art panels at Jebel Arnaan. Image: Maria Guagnin
“Some of these panels were etched onto cliff surfaces in inaccessible but highly visible locations,” said researchers led by Maria Gaugnin of the Max Planck Institute of Geoanthropology. “The difficulty in getting to and engraving these rock surfaces, and their enhanced visibility by height, were clearly attractive for the engravers.”

Though archeologists typically distinguish between rock art and modern graffiti as distinct traditions, there may be overlaps in their intent and execution—including, in this case, possible attraction to the challenges of accessing a dangerous site.

“The precarious nature of the engraving process is particularly evident in the largest recorded panel,” the team said, referring to the 75-footer described above. “This panel would have been accessed by climbing up a cliff and then engraved while standing on a downward sloping ledge, only ~30-50 centimeters in width,” which is roughly a foot across.

“Today the sandstone is too degraded to reach the ledge safely, and the panel was documented using a drone,” they added.” The friable nature of the substrate and the slope of the narrow ledges suggest the engravers likely risked their lives to create this art.”
The rock ledge where the main panel was engraved. Image: Monumental rock art panel at Jebel Misma (JMI18)
Talk about commitment to the craft. Given the high stakes and the spectacular scale of the panels, this art must have been a cherished touchstone to these early desert peoples. During the ice age, this region was extremely arid and virtually impenetrable, but as the glacial cover receded, oases and other pockets of habitability had opened up to nomads.

The rock art proves that these wanderers were not only navigating the terrain, but imprinting their culture and worldview onto it. For countless generations, these grand visions welcomed peoples passing through the desert, serving as a landmark and a cultural heirloom, before they faded into obscurity.

“Freshly engraved against the varnish, the images would have had considerable visual impact,” the team concluded. “The engravings, which may have been created over a time span of millennia, would have reminded people of ancient symbolisms and beliefs of their group, which likely structured their highly seasonal lives and thus enhanced their ability to thrive in these marginal landscapes.”

In other news…

I’m so hungry, I could eat a giant ground sloth

Prates, Luciano et al. Extinct megafauna dominated human subsistence in Southern South America before 11,600 years ago. Science Advances.

At the same time that the desert artists were engraving cliff walls, people in South America were devouring giant sloths, giant armadillos, mastodons, and other megafauna that have since gone extinct—potentially because they were so tasty.

That’s the upshot of a new study of archaeological sites in Argentina and Chile that date back some 12,000 years to the late Pleistocene period. The results revealed a preference for mega-big game—like beefy ground sloths and car-sized armadillos—bolstering the case that humans may have played a significant role in their extinction.
Megafaunal species were preferred prey for humans in Southern South America. Image: Luciano Prates et al. Megafaunal reconstructions in the figure were provided and authorized by Megafauna 3D Project (megafauna3d.org)
“The late Pleistocene extinction of terrestrial megafauna… is one of the most spectacular changes in American mammal history, and its cause is one of the most hotly debated issues in archaeology and paleoecology,” said researchers led by Luciano Prates of Universidad Nacional de la Plata.

“Here, we have shown… that extinct megafauna—at the apex of the prey ranking—were the main prey of early foragers, particularly in regions with high abundance and diversity, such as the Pampas, Patagonia, and central Chile,” the team concluded.

While climate and other factors certainly played a role in these extinctions, there may well be a more obvious culprit [looks at humanity; humanity belches; the belch smells like Pleistocene megafauna].

The world’s saddest version of “Baby Beluga”


Hudson, Justine M. and Watt, Cortney A. “Beluga Whale (Delphinapterus leucas) Behavior Towards a Dead Conspecific.” Marine Mammal Science.

“How do animals react to dead or dying conspecifics? Do they comprehend death? Do they grieve? These are the fundamental questions asked in the field of comparative thanatology, which focuses on how animals respond to death.”

Phew, what a heavy lead-in to a study. Nonetheless, a team has now explored these questions with drone observations of beluga whales responding to a dead beluga calf in Hudson Bay near Churchill, Manitoba. The baby may have been a stillborn or perhaps died shortly after birth, as there were no signs of trauma on its body.
Drone footage of the calf. Image: Hudson, Justine M. and Watt, Cortney A.
“We documented 15 instances where belugas from outside of the video frame swam directly towards the dead calf, including 4 mother-calf pairs and 11 individuals,” said Justine Hudson and Cortney Watt of Fisheries and Oceans Canada. “The dead calf was surrounded by free-swimming belugas for the entire duration of the video.”

“The dead calf and surrounding belugas were recorded for ~4 min and 17 s before the depleted drone battery required us to land, and we were unable to relocate the calf after changing the batteries,” they added.

Even the battery was too bummed out to endure. But while loss of life is sad, it’s all in a day’s work for a comparative thanatologist.

Rogue planets grow up so fast


Almendros-Abad, Victor et al. “Discovery of an Accretion Burst in a Free-floating Planetary-mass Object.” The Astrophysical Journal Letters.

The record for most epic bulk-up has been broken by a rogue planet that is gaining an astonishing six billion tonnes of mass per second—an unprecedented rate of swole. The planet, named Cha 1107-7626, is about five to 10 times as massive as Jupiter and does not orbit any star. And why should it? Who needs a star when you’re radiant all by yourself?

Indeed, scientists discovered the world thanks to the light generated by its record growth-spurt, which peaked for at least two months this summer and was still glowing strong when observations stopped in August 2025, showing “the strongest accretion rates measured” in a planet, according to the study.
Artist concept of Cha 1107-7626. Image: ESO/L. Calçada/M. Kornmesser
“These kinds of accretion bursts are key events in the early evolution of stars,” said researchers led by Victor Almendros-Abad of the Astronomical Observatory of Palermo, National Institute for Astrophysics (INAF), Italy. “Our target is the lowest mass object observed thus far that is going through an accretion burst” and provides “a glimpse into the nature of accretion in planetary-mass objects.”

A sneak peek of an alien ocean


Khawaja, Nozair et al. “Detection of organic compounds in freshly ejected ice grains from Enceladus’s ocean.” Nature Astronomy.

Shout out to the Enceladus-heads: Scientists have discovered new chemicals in the sea spray of this Saturnian moon that hint at organic processes and hydrothermal activity within its interior ocean, boosting the case that it may be habitable.

In 2008, the NASA-ESA Cassini orbiter gulped some alien seawater as it flew through plumes that erupt from Enceladus’s south pole. Now, scientists have reanalyzed data from one particularly speedy run through the moon sprinkler—during which Cassini reached 40,000 miles per hour—exposing “previously unobserved molecular fragments,” according to a study.

The “freshly ejected” compounds included organic molecules like ethers, ethyls, and partial remnants of what might be larger compounds bearing nitrogen and oxygen, said researchers led by Nozair Khawaja of the University of Berlin. These chemicals hint at “a hydrothermal origin” and “the synthesis and evolution of organics.”

In other words, Enceladus likely has seafloor environments similar to hydrothermal vent systems on Earth, which are hotspots for life. Whether the moon’s vents also have weird creepy crawlies on them is a question that is keeping many of us up at night, so could someone please just send a scuba team there already?

With that, may you enter your weekend with a spritz of fresh organic moon mist.

Thanks for reading! See you next week.






Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nonostante il gruppo palestinese abbia accettato solo parte del piano statunitense, chiedendo di discutere il resto nel rispetto del diritto internazionale, il presidente Usa dichiara che "sono pronti alla pace".
L'articolo Hamas accetta parte



A Ilan Pappé il premio “Stefano Chiarini”


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il premio è un riconoscimento del lavoro svolto dallo storico e docente universitario in difesa del popolo palestinese e del rispetto del Diritto Internazionale
L'articolo A Ilan Pappé il premio “Stefano Chiarini” proviene da Pagine pagineesteri.it/2025/10/04/med…




Angelo Baiguera
freezonemagazine.com/rubriche/…
“È una storia pericolosa che è passata di bocca in bocca, ma nessuno sa da dove cominciò”. Sono parole tratte da Cattive notizie (Bad news) canzone del cantautore bresciano Angelo Baiguera, protagonista di questa nuova puntata di The other side of sports; una storia che indubbiamente sembra nata per essere narrata su Free Zone, perché mescola […]
L'articolo Angelo Baiguera proviene da FREE ZONE MA
“È una storia