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“È stata fatta molta strada in questi anni, e non abbiamo avuto paura né di iniziarla né di continuare a percorrerla”. È il bilancio della Chiesa italiana sul fronte della prevenzione degli abusi, stilato dal card.



Dal 18 al 20 novembre il #MIM sarà presente al Salone Dello Studente di #Roma con un info point per l'orientamento, spazi per conoscere gli ITS Academy e un'area dedicata al progetto #MadeinMIM. All’evento parteciperà il Ministro Giuseppe Valditara.



“Avviare una riflessione sull’eventuale revisione dello stesso Statuto della Cei, per recepire in tempi rapidi quanto verrà indicato dal gruppo di lavoro istituito da Papa Leone proprio sul tema ‘Lo statuto delle assemblee ecclesiali e dei Concili pa…


“Lo scorso 25 ottobre i delegati – compresi i vescovi – hanno votato il Documento finale. Si è chiusa così una fase importante, avviata quattro anni fa accogliendo l’invito di Papa Francesco, che ha visto una partecipazione a vario titolo di almeno 5…


L’Energia Nucleare tutta in mano alle AI! E se poi scoppia un incidente?


Nell’ambito tecnologico, si sta radicando l’idea che lo sviluppo futuro dei sistemi generativi dipenda inesorabilmente dall’ampliamento della capacità nucleare, spingendo i protagonisti del settore a individuare strategie per velocizzare la costruzione di nuovi reattori.

A questo proposito, sono state recentemente integrate le reti neurali nella predisposizione della documentazione richiesta per l’avvio di nuovi progetti. Tuttavia, gli istituti di ricerca mettono in guardia dalle possibili ripercussioni negative associate a questo metodo.

Secondo un rapporto di AI Now, un’iniziativa di Microsoft e della società energetica americana Westinghouse mira a utilizzare modelli per accelerare il rilascio delle licenze per gli impianti nucleari. Il rapporto sottolinea che gli algoritmi non possono sostituire il processo in più fasi progettato per ridurre al minimo i rischi e prevenire errori che portano a incidenti gravi.

AI Now sottolinea che il rilascio delle licenze non è un semplice insieme di moduli, ma un processo complesso che richiede analisi, discussione delle soluzioni progettuali e giustificazione dell’affidabilità del futuro impianto. Gli autori del rapporto sottolineano che il tentativo di ridurre questo processo alla sola generazione di documenti potrebbe comportare il completamento di alcune fasi di controllo come una formalità.

Microsoft propone di addestrare il modello utilizzando materiali archiviati da agenzie di regolamentazione e dati sui futuri siti degli impianti. L’algoritmo genererà documenti di progettazione, che saranno poi esaminati dai dipendenti dell’azienda. L’Idaho National Laboratory sta già utilizzando un approccio simile, sperando di utilizzare una rete neurale per accelerare la preparazione dei materiali per le richieste di autorizzazione. Lloyd’s Register segue un approccio simile e Westinghouse sta promuovendo il proprio sistema chiamato Bertha, promettendo di ridurre i tempi di preparazione della documentazione da mesi a minuti.

Gli esperti di AI Now considerano questo scenario una minaccia per la sicurezza nucleare. Sottolineano che anche una piccola imprecisione nella versione del software o nelle specifiche delle apparecchiature può portare a conclusioni errate sul comportamento del sistema e innescare una catena di errori. Citano come esempio l’incidente diThree Mile Island del 1979, in cui una combinazione di malfunzionamenti e interpretazioni errate delle letture portò a una fusione parziale del nocciolo. Gli autori del rapporto ritengono che i modelli siano soggetti a errori sottili, quindi il rischio che uno scenario simile si ripeta quando parte del processo di autorizzazione viene automatizzato aumenta.

Oltre ai rischi tecnici, viene sollevata anche la questione della riservatezza nucleare . Secondo AI Now, le richieste delle aziende tecnologiche di accesso a set di dati estesi dimostrano di fatto un interesse per informazioni solitamente non divulgate al pubblico. Queste informazioni potrebbero facilitare la creazione di risorse a duplice uso, pertanto l’accesso ad esse è strettamente regolamentato. Gli autori del rapporto sottolineano che il trasferimento di tali dati ai servizi cloud crea ulteriori minacce.

Il contesto politico è particolarmente preoccupante. L’amministrazione statunitense sta promuovendo una riforma normativa, cercando di ridurre i tempi di revisione dei progetti. I rappresentanti della Nuclear Regulatory Commission hanno già avvertito il Congresso che le decisioni e le riduzioni del personale potrebbero compromettere le capacità di supervisione della sicurezza. Allo stesso tempo, la Casa Bianca sta collegando lo sviluppo delle infrastrutture nucleari alla necessità di fonti energetiche ad alta densità da parte dell’IA , considerando la costruzione accelerata di reattori un imperativo per la sicurezza nazionale.

L’industria nucleare, tuttavia, ha una prospettiva diversa. Alcuni analisti ritengono che l’uso attento di algoritmi per sistematizzare grandi volumi di documenti possa migliorare l’efficienza e facilitare il lavoro degli enti regolatori. Tuttavia, anche i sostenitori di tali tecnologie sottolineano che l’automazione non può sostituire la supervisione umana e che affidarsi ciecamente alle conclusioni dei modelli rappresenta una minaccia per il settore, dove gli errori hanno conseguenze irreversibili.

Gli autori del rapporto AI Now concludono con un avvertimento: tentare di sottoporre la progettazione nucleare alla logica di una corsa all’intelligenza artificiale e ridurre il livello di controllo per accelerare il processo potrebbe minare la fiducia nella tecnologia nucleare e aumentare contemporaneamente i rischi di proliferazione dei dati necessari per creare risorse a duplice uso.

L'articolo L’Energia Nucleare tutta in mano alle AI! E se poi scoppia un incidente? proviene da Red Hot Cyber.



“San Francesco, con il suo Vangelo sine glossa – quali sono le nostre aggiunte di cui liberarci? – ci ha insegnato che la pace parte da noi, dalle nostre scelte”. Da Assisi, il card.



12/9: Speak out against surveillance!


The Cambridge Public Safety Committee will review whether to roll out Flock surveillance cameras on December 9, 2025 at noon to 2pm. It will be in the Sullivan Chamber of Cambridge City Hall at 795 Massachusetts Avenue. You can participate in person or via Zoom. After this meeting, the committee’s proposal will go back to the city council.

If you would like to provide public comment, you can use their public comment sign up form to sign up. The meeting can be viewed on the city’s open meeting portal. Cambridge residents may also view on Channel 22-City View Local Access.

We especially encourage Cambridge Pirates to speak out at the meeting.


masspirates.org/blog/2025/11/1…






#Gaza, pace che sembra #genocidio


altrenotizie.org/primo-piano/1…


possibile che in italia tutti siano felici che la corta abbia bloccato la costruzione del ponte ma a nessuno interessi perché? la corte non è neppure minimamente entrata nel merito della legittimità. non ha la corte sostenuto che il ponte non serve. o che non va fatto. è che è pericoloso o inutile. ha fatto dei rilievi tecnici in merito a come gli accordi e i contratti sono stati gestiti. e ci sono delle leggi e regole che non sono state ignorate. e questo denota incapacità tecnica di questo governo. o perlomeno di chi ha seguito le pratiche e gli accordi e di contratti con le ditte.

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in reply to simona

mah, io faccio fatica a credere che non le conoscessero, piuttosto che abbiano finto di non conoscerle dietro "incoraggiamento".
in reply to Zambunny

@Zambunny non ti seguo. immagini un atto di auto-sabotaggio? comunque le leggi e i regolamenti sono complicati. governare in un quasi stato di diritto è più complicato che in dittatura. e poiché questo recenti politici non ascoltano nessuno è normale non sappiano fare le cose. sotto c'è una macchina amministrativa che funziona e che dovrebbero usare.
in reply to simona

Immagino funzionari compiacenti che hanno finto di non sapere.
in reply to Zambunny

@Zambunny e quindi sapevano che non si sarebbe fatto nessun ponte? perché la conseguenza è questa, mica altre. perché mancando ancora il controllo della corte dei conti, che ricordo sono dei ragionieri, non è che potesse passare. un deliberato suicidio del progetto. oltretutto ben prima del pronunciamento la corte dei conti aveva informalmente avvisato il governo che così non andava. quindi sapevano che era la fine del ponte senza rifare un po' di aste per i lavori essendo il costo più che raddoppiato.
in reply to simona

No, io credo che sperassero di evitare o posticipare una parte dei controlli e mettere commissioni e cittadinanza davanti al fatto compiuto, ossia ai lavori già iniziati e/o ai fondi già stanziati e bloccati per l'opera.
In Italia nei decenni passati se si era abbastanza potenti era la prassi.
Ovviamente la mia è solo un'ipotesi. Però hanno tentato di fare passare il ponte come spesa militare, assolutamente ridicolo, quindi cos'è che non tenterebbero?
in reply to simona

la corte dei conti, una delle poche istituzioni "tecniche" che funziona, che poi ripeto è una ragioneria in definitiva, che fa solo calcoli e analizza contratti non ha potere discrezionale nel cosa controllare né quando. il discorso sulla spesa militare è una scelta "politica" che non credo riguardi la corte dei conti. ripeto che la corte fa un controllo da ragioneria. da quando sono state scelte le ditte ed è stato fatto tutto il costo è più che raddoppiato (che poi riguarda tutt'altro che il solo ponte...) e questo implica in pratica indire nuovo appalto. sonno regole. che tu le conosca o meno non è che puoi pensare di farla franca. tu puoi anche pensare di prendere a testate un muro senza farti male ma a me pare un tentativo necessariamente inconcludente con acclusa figura di merda internazionale. il problema è che questa maggioranza non sa fare il suo mestiere. non sanno fare progetti. non li sanno portare avanti. sono "approssimativi". e questo trasforma in merda anche la più utile delle opere. nella logica dell'italiano medio che qualsiasi politico è uguale. ma è una trappola. draghi non avrebbe fatto questo errore. questo non è un ponte che costruisci in una settimana e qundi puoi pensare di mettere il sistema di fronte al fatto compiuto... in passato funzionava perché i progetti, magari sbagliati, ma erano formalmente corretti. come dire... se devi usare la penna nera per firmare un contratto e non una penna rosa nessun governo, per quanto potente, in un sistema istituzionale, (non come in russia) potrà mai non scivolare su un particolare del genere... è questo che non capisce la gente. l'asosluta demenza di chi ci governa che non è neppure capace di gestire un contratto per spese governative e applicare le giuste regole. non si sanno muovere. salvini è totalmente incapace. e non a caso molte delle sue leggi sono talmente scritte male, che o sono inapplicabili, o favoriscono i soggetti diversi da quellli che lui voleva sostenere... non so se a roma ernao riusciti dopo anni a individuare una banda di boeseggiatrici, ma causa le nuove leggi è stata fatta una comunicazione per "convicarle", e quelle si sono dileguate... non so se conosci questa vicenda.

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Video games are more popular than ever, but many of the biggest companies in the business seem like they are struggling to adapt and convert that popularity into stability and sustainability.#Podcast #interview


The Video Game Industry’s Existential Crisis (with Jason Schreier)


The video game industry has had a turbulent few years. The pandemic made people play more and caused a small boom, which then subsided, resulting in wave after wave of massive layoffs. Microsoft, one of the major console manufacturers, is shifting its strategy for Xbox as the company shifts its focus to AI. And now, Electronic Arts, once a load-bearing publisher for the industry with brands like The Sims and Madden, is going private via a leveraged buyout in a deal involving Saudi Arabia’s Public Investment Fund and Jared Kushner.
playlist.megaphone.fm?e=TBIEA8…
Video games are more popular than ever, but many of the biggest companies in the business seem like they are struggling to adapt and convert that popularity into stability and sustainability. To try and understand what the hell is going on, this week we have a conversation between Emanuel and Jason Schreier, who reports about video games for Bloomberg and one of the best journalists on this beat.
youtube.com/embed/6ydF7hD6cFI?…
Jason helps us unpack why Microsoft is now aiming for higher-than-average profit margins at Xbox and why the company is seemingly bowing out of the console business despite a massive acquisition spree. We also talk about what the EA deal tells us about other game publishers, and what all these problems tell us about changing player habits and the future of big budget video games.

Listen to the weekly podcast on Apple Podcasts, Spotify, or YouTube.

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Material viewed by 404 Media shows data giant Thomson Reuters enriches license plate data with marriage, voter, and ownership records. The tool can predict where a car may be in the future.#ICE #Privacy


This App Lets ICE Track Vehicles and Owners Across the Country


Immigration and Customs Enforcement (ICE) recently invited staff to demos of an app that lets officers instantly scan a license plate, adding it to a database of billions of records that shows where else that vehicle has been spotted around the country, according to internal agency material viewed by 404 Media. That data can then be combined with other information such as driver license data, credit header data, marriage records, vehicle ownership, and voter registrations, the material shows.

The capability is powered by both Motorola Solutions and Thomson Reuters, the massive data broker and media conglomerate, which besides running the Reuters news service, also sells masses of personal data to private industry and government agencies. The material notes that the capabilities allow for predicting where a car may travel in the future, and also can collect face scans for facial recognition.

The material shows that ICE continues to buy or source a wealth of personal and sensitive information as part of its mass deportation effort, from medical insurance claims data, to smartphone location data, to housing and labor data. The app, called Mobile Companion, is a tool designed to be used in real time by ICE officials in the field, similar to its facial recognition app but for finding more information about vehicles.

💡
Do you work at ICE or CBP? I would love to hear from you. Using a non-work device, you can message me securely on Signal at joseph.404 or send me an email at joseph@404media.co.

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Anche a voi è arrivata una richiesta di amicizia da "L'Alchimista Digitale" e quando cliccate sul suo profilo per capire chi sia vi trovate davanti un "errore 404"?


Tutti i numeri e i risultati della ricerca italiana in cyber security


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
La ricerca italiana ci ha dato un cyberspazio più sicuro e affidabile e quindi più giusto. Ma c’è di più: progetti materialmente finalizzati, semi di open innovation, contenuti per il trasferimento tecnologico, conoscenza per la formazione specialistica. Tutto ciò



#NotiziePerLaScuola
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.


#Noisiamolescuole questa settimana è dedicato alla costruzione della nuova Scuola secondaria di I grado “Giuseppe Ungaretti” a Spinea (VE) e all’IIS “Andrea Gritti” di Venezia che, con i fondi del #PNRR, ha potenziato le competenze #STEM e realizzato…


Il #17novembre è la Giornata internazionale degli studenti. Oggi ricordiamo quei giovani e i loro docenti, vittime dell’eccidio compiuto dai nazisti nell’allora Cecoslovacchia il 17 novembre 1939.


Brussels' digital power grab


Brussels' digital power grab
IT'S MONDAY, AND THIS IS DIGITAL POLITICS. I'm Mark Scott, and am getting a serious case of SAD now that the weather has turned. Luckily, someone created this playlist to make everything just a little bit better.

— The European Commission has big plans for digital. A lot of it means giving more power and control to Brussels.

— Are we reaching the end of an American internet?

— Almost 40 percent of children under 2-years old have access to a smartphone. Here are the figures to prove it.

Let's get started



digitalpolitics.co/newsletter0…



Tech in Plain Sight: Pneumatic Tubes


Today, if you can find a pneumatic tube system at all, it is likely at a bank drive-through. A conversation in the Hackaday bunker revealed something a bit surprising. Apparently, in some parts of the United States, these have totally disappeared. In other areas, they are not as prevalent as they once were, but are still hanging in there. If you haven’t seen one, the idea is simple: you put things like money or documents into a capsule, put the capsule in a tube, and push a button. Compressed air shoots the capsule to the other end of the tube, where someone can reverse the process to send you something back.

These used to be a common sight in large offices and department stores that needed to send original documents around, and you still see them in some other odd places, like hospitals or pharmacy drive-throughs, where they may move drugs or lab samples, as well as documents. In Munich, for example, a hospital has a system with 200 stations and 1,300 capsules, also known as carriers. Another medical center in Rotterdam moves 400 carriers an hour through a 16-kilometer network of tubes. However, most systems are much smaller, but they still work on the same principle.

That Blows — Or Sucks?


Air pressure can push a carrier through a tube or suck it through the tube. Depending on the pressure, the carrier can accelerate or decelerate. Large systems like the 12-mile and 23-mile systems at Mayo Clinic, shown in the video below, have inbound pipes, an “exchanger” which is basically a switchboard, and outbound pipes. Computers control the system to move the carriers at about 19 miles per hour. You’ll see in the video that some systems use oval tubes to prevent the tubes from spinning inside the pipes, which is apparently a bad thing to do to blood samples.

In general, carriers going up will move via compressed air. Downward motion is usually via suction. If the carrier has to go in a horizontal direction, it could be either. An air diverter works with the blower to provide the correct pressures.

youtube.com/embed/-izeXQpRd_k?…

History


This seems a bit retro, but maybe like something from the 1950s. Turns out, it is much older than that. The basic system was the idea of William Murdoch in 1799. Crude pipelines carried telegram messages to nearby buildings. It is interesting, too, that Hero understood that air could move things as early as the first century.

In 1810, George Medhurst had plans for a pneumatic tube system. He posited that at 40 PSI — just a bit more than double normal sea-level air pressure — air would move at about 1,600 km/h. He felt that even propelling a load, it could attain a speed of 160 km/h. He died in 1827, though, with no actual model built.

In 1853, Josiah Latimer Clark installed a 200-meter system between the London Stock Exchange and the telegraph office. The telegraph operator would sell stock price data to subscribers — another thing that you’d think was more modern but isn’t.

Within a few years, the arrangement was common around other stock exchanges. By 1870, improvements enabled faster operation and the simultaneous transit of multiple carriers. London alone had 34 kilometers of tube by 1880. In Aberdeen, a tube system even carried fish from the market to the post office.

There were improvements, of course. Some systems used rings that could dial in a destination address, mechanically selecting a path through the exchange, which you can see one in the Mayo Clinic video. But even today, the systems work essentially the way they did in the 1800s.

Famous Systems


Several cities had pneumatic mail service. Paris ran a 467 km system until 1984. Prague’s 60 km network was in operation until 2002. Berlin’s system covered 400 km in 1940. The US had its share, too. NASA’s mission control center used tubes to send printouts from the lower floors up to the mission control room floor. The CIA Headquarters had a system running until 1989.

In 1920 Berlin, you could use the system as the equivalent of text messaging if you saw someone who caught your eye at one local bar. You could even send them a token of your affection, all via tube.
Mail by tube in 1863 (public domain; Illustrated London News)
In 1812, there was some consideration of moving people using this kind of system, and there were short-lived attempts in Ireland, London, and Paris, among other places, in the mid-1800s. In general, this is known as an “atmospheric railroad.”

As a stunt, in 1865, the London Pneumatic Despatch Company sent the Duke of Buckingham and some others on a five-minute trip through a pneumatic tube. The system was made to carry parcels at 60 km/h using a 6.4-meter fan run by a steam engine. The capsules, in this case, looked somewhat like an automobile. There are no reports of how the Duke and his companions enjoyed the trip.
A controller for the Prague mail system that operated until 2002 (public domain).
A 550-meter demonstration pneumatic train showed up at the Crystal Palace in 1864. Designed by Thomas Webster Rammell. It only operated for two months. A 6.7-meter fan blew air one way for the outbound trip and sucked it back for the return.

Don’t think the United States wasn’t in on all this, too. New York may be famous for its subway system, but its early predecessor was, in fact, pneumatic, as you can see in the video below.

youtube.com/embed/9g9dikUrbmk?…
Image from 1867 of the atmospheric train at Saint Germain (public domain).
Many of these atmospheric trains didn’t put the passengers in the capsule, but used the capsule to move a railcar. The Paris St. Germain system, which opened in 1837, used this idea.

Modern Times


Of course, where you once would send documents via tube, you’d now send a PDF file. Today, you mainly see tubes where it is important for an actual item to arrive quickly somewhere: an original document, cash, or medical samples. ThyssenKrupp uses a tube system to send toasty 900 °C steel samples from a furnace to a laboratory. Can’t do that over Ethernet.

There have been attempts to send food over tubes and even take away garbage. Some factories use them to move materials, too. So pneumatic tubes aren’t going away, even if they aren’t as common as they once were. In fact, we hear they are even more popular than ever in hospitals, so these aren’t just old systems still in use.

We haven’t seen many DIY pneumatic tube systems that were serious (we won’t count sucking Skittles through a tube with a shop vac). But we do see it in some robot projects. What would you do with a system like this? Even more importantly, are these still common in your area or a rarity? Let us know in the comments.


hackaday.com/2025/11/17/tech-i…



TMS9900-based Home Brew Computer


[Usagi Electric] and his home brew computer

[Usagi Electric] is known for minicomputers, but in a recent video, he shows off his TMS9900-based homebrew computer. The TMS9900 CPU was an early 16-bit CPU famously used in the old TI-99/4A computer, but as the video points out, it wasn’t put to particularly good use in the TI-99/4A because its RAM was hidden behind an inefficient interface and it didn’t leverage its 16-bit address space.

The plan is for this computer to have 2K words of ROM, 6K words of RAM, and three serial lines: one for the console terminal, another for a second user console terminal, and the third for access to a tape drive.

Note that we have two user terminals: this is a multiuser system! The computer will use the TI series 10 “Insight” data terminal.

In the video, [Usagi Electric] spends a fair bit of time making the rack-mount casing for his computer and its two power supplies. The UART for 300-baud terminal access is currently in breadboard format, but it is set up to transmit and is functional so far! Up next will be support for receiving. The UART he’s using is the TR1602B, and he spends some time reviewing its datasheet in this video.

If you’re interested in the TMS9900, you might like to check out TMS9900 Retro Build and How The TI-99/4A Home Computer Worked.

youtube.com/embed/OUp0VRuMVCA?…


hackaday.com/2025/11/17/tms990…



La Weltanschauung promossa da “Frigidaire” conquista anche la nuova generazione di narratori a fumetti adrianomaini.altervista.org/la…


EU adopts Digital Trade Agreement with Singapore despite warnings: a setback for digital rights and democratic oversight


The European Parliament has approved the EU–Singapore Digital Trade Agreement, rejecting a motion to seek a Court of Justice opinion on its legality. This decision weakens the Union’s capacity to safeguard privacy, data protection, and accountability over software systems, at a time when deregulation pressures are increasing across Europe.

The post EU adopts Digital Trade Agreement with Singapore despite warnings: a setback for digital rights and democratic oversight appeared first on European Digital Rights (EDRi).

Gazzetta del Cadavere reshared this.



Unknown parent

@zipidog

Comunque con le condizioni di detenzione che abbiamo nelle carceri italiane devo dirti che la differenza morale tra chi rapisce e chi incarcera mi sembra sempre più sottile.

Unknown parent

@zipidog

Ma io non discuto sull'errore giudiziario, io parto dall'idea che la persona sia la più colpevole del mondo, e che lo sia al di là di ogni dubbio.

C'è tutta questa differenza tra chi uccide un innocente e chi uccide un mostro? Io credo di no.



butac.it/pod-senzatetto-island…


“La guerra è finita, perché non sono ancora tornati?”: Alla ricerca dei dispersi di Gaza


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Oltre 11.000 palestinesi, per lo più donne e bambini, sono scomparsi dal 7 ottobre. I parenti non sanno se siano vivi o morti, se siano sotto le macerie o in prigione.
L'articolo “La guerra è finita, perché non sono ancora tornati?”:



Nessuno stato Palestinese: la via di Netanyahu.


noblogo.org/transit/nessuno-st…


Nessuno stato Palestinese: la via di Netanyahu.


(180)

(P1)

La posizione del primo ministro israeliano Benjamin #Netanyahu e dei suoi governi rispetto alla nascita di uno stato palestinese è stata storicamente e sistematicamente di netta opposizione. Tale linea, consolidata nel corso di più mandati, si fonda su motivazioni di sicurezza, strategie politiche interne e supporto di alleati significativi come gli #USA, con uno specifico ruolo anche dell'Unione Europea, specialmente negli ultimi anni di conflitto e nella fragile tregua in atto.​

Netanyahu si è sempre opposto in modo esplicito alla nascita di uno stato palestinese, sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza, sostenendo che la creazione di tale entità comporterebbe gravi rischi per la sicurezza di Israele e porterebbe il territorio sotto l'influenza di Hamas e di altri gruppi considerati terroristici.

Nel corso dei decenni, il leader israeliano ha argomentato che l’origine del conflitto non dipende dall’assenza di uno stato palestinese, ma dall’opposizione all’esistenza stessa di Israele da parte di diverse parti palestinesi e arabe. Tale convinzione ha portato Netanyahu a promuovere politiche di isolamento dell’Autorità Nazionale Palestinese e al rafforzamento di Hamas a Gaza per mantenere la divisione tra i palestinesi: “Chi desidera ostacolare la nascita di uno stato palestinese deve sostenere il rafforzamento di #Hamas”, ha dichiarato in riunioni di partito.​

A partire dal ritorno alla guida di #Israele nel dicembre 2022, il governo Netanyahu ha accentuato la sua opposizione a qualsiasi riconoscimento unilaterale di uno stato palestinese. Nel 2024, la Knesset ha votato formalmente contro la nascita di uno stato palestinese, definendo l’eventuale riconoscimento “un regalo al terrorismo”. Il primo ministro ha ottenuto il sostegno sia dai partiti di destra che da quelli centristi, consolidando una linea che respinge apertamente ogni diktat internazionale su tale questione. Parallelamente, sono state accelerate le operazioni militari a Gaza e l’espansione degli insediamenti in #Cisgiordania, rallentando o impedendo ogni serio negoziato di pace.​

(P2)

Gli Stati Uniti hanno storicamente sostenuto Israele anche rispetto al veto posto contro il riconoscimento di uno stato palestinese presso le Nazioni Unite. Nell’ultimo conflitto a #Gaza, Washington ha ripetutamente bloccato con il proprio veto risoluzioni ONU che chiedevano l’arresto delle ostilità e l’apertura agli aiuti umanitari, dichiarando che tali pressioni pianificate “indebolirebbero la sicurezza israeliana e rafforzerebbero Hamas”.

Tuttavia, segnali recenti indicano un leggero cambiamento: una parte del Congresso USA ha iniziato a proporre la risoluzione per il riconoscimento dello Stato palestinese, seppur senza concreto esito. La tregua attuale rimane estremamente fragile e subordinata alle dinamiche interne israeliane e alle pressioni internazionali, con il governo di Netanyahu che continua a minare la stabilità e i processi negoziali.​

L’Unione Europea si è mostrata maggiormente incline a sostenere la “soluzione a due stati”, criticando apertamente la politica israeliana contemporanea. Tuttavia, la reale capacità d’influenza della #UE sulle scelte del governo israeliano rimane marginale, sia per le profonde divergenze interne alla stessa Europa che per il peso geopolitico degli Stati Uniti nelle politiche israeliane. La posizione della UE si limita spesso a dichiarazioni di principio e pressioni diplomatiche, risultando poco efficace nel condizionare gli sviluppi concreti sul campo.​

L’opposizione di Netanyahu e del suo governo alla creazione di uno stato palestinese appare più radicata che mai nel contesto attuale. Le strategie di divisione interpalestinese, la retorica sulla sicurezza e la gestione della crisi di Gaza sono pilastri di questa immunità ai cambiamenti internazionali. Gli apparati di potere statunitensi e, in misura minore, europei, nonostante alcuni segnali di evoluzione, continuano a garantire una protezione diplomatica che rende difficile qualunque concreta attuazione della “soluzione a due stati”.#Israele vuole essere l’unico stato nella Palestina. Lo dice con le armi e la distruzione di ogni ragionevole ipotesi contraria.

#Blog #Israele #Palestina #USA #UE #Opinioni #Medioriente

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Gli scritti sono tutelati da “Creative Commons” (qui)

Tutte le opinioni qui riportate sono da considerarsi personali. Per eventuali problemi riscontrati con i testi, si prega di scrivere a: corubomatt@gmail.com





Capita anche a voi che vi arrivino richieste di follow, cliccate sul nome per leggere il profilo e vi trovate sulla pagina "errore 404" dell'istanza di provenienza di quell'utente?





De Cataldo torna in libreria con ‘Una storia sbagliata’


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/de-cata…
Un intreccio tra il noir di denuncia e la memoria storica degli anni ’70: un periodo segnato dal terrorismo e culminato nel rapimento Moro. La storia, quella ufficiale, è sbagliata, distorta e in contrasto con




Perché Epstein è un guaio serio per Trump


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/11/perche-…
Se vi aspettate che dai “file” su Epstein emerga una foto o un video di Trump che fa sesso co una minorenne vi sbagliate, non accadrà. Ma se vi aspettate che Trump riesca con diversivi e minacce a uscire indenne anche da questo scandalo vi