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Dopo una serie di atti intimidatori che si sono verificati negli ultimi mesi a Reggio Calabria, il Coordinamento di Libera chiama a raccolta le cittadine e i cittadini reggini per partecipare all’iniziativa “La libertà non ha pizzo - Festa della REsi…


Le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) sono “la rappresentazione di come la finanza debba tradursi in economia, cioè non essere solo nell’interesse di pochi che accumulano ricchezze private, ma deve distribuire sul territorio tale da rendere econo…


Way Experience e Genesi, in collaborazione con il Sacro Convento di San Francesco di Assisi, presentano "Con Francesco", un nuovo progetto culturale e tecnologico di respiro internazionale dedicato alla figura e alla vita di San Francesco d’Assisi (1…


Otto discorsi (cinque discorsi e tre saluti) in Turchia, tutti in inglese, e otto discorsi (sei discorsi e due saluti) in Libano, in inglese quelli civili e in francese quelli legati alle celebrazioni liturgiche.


Esce oggi "Maria", il 32° volume della collana Accènti de La Civiltà Cattolica. "Nella lettera enciclica Ad Coeli Reginam - si legge in una nota di presentazione -, papa Pio XII parla di Maria come Madre del Capo, Madre dei membri del Corpo mistico, …



Why age verification misses the mark and puts everyone at risk


Age verification is a short-sighted, ineffective and dangerous way to protect young people form online harms. It is disproportionate when better alternatives are available, straightforward and rewarding to circumvent, and structurally impacts more people than it aims to protect.

The post Why age verification misses the mark and puts everyone at risk appeared first on European Digital Rights (EDRi).



Demoverbotszone in Gießen: Die Versammlungsfreiheit darf nicht der Polizeitaktik geopfert werden


netzpolitik.org/2025/demoverbo…




Bastian’s Night #453 November, 27th


Every Thursday of the week, Bastian’s Night is broadcast from 21:30 CET.

Bastian’s Night is a live talk show in German with lots of music, a weekly round-up of news from around the world, and a glimpse into the host’s crazy week in the pirate movement.


If you want to read more about @BastianBB: –> This way


piratesonair.net/bastians-nigh…



Persona, responsabilità e democrazia

@Politica interna, europea e internazionale

25 novembre 2025, ore 16:00 – Aula Malagodi della Fondazione Luigi Einaudi, Via della Conciliazione, 10 – Roma A 150 anni dalla nascita di Luigi Einaudi Saluti introduttivi Andrea Cangini, Segretario generale Fondazione Luigi Einaudi Interverranno Emma Galli, Università di Roma “La Sapienza” Enrico Graziani, Università di Roma “La



SUDAN. L’esercito respinge la proposta di tregua di Washington, la guerra continua


@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'esercito del Sudan respinge la proposta di tregua di Washington, considerandola favorevole alle Forze di Supporto Rapido e agli Emirati Arabi che le sostengono
L'articolo SUDAN. L’esercito respinge la proposta di tregua di Washington, la guerra continua proviene da Pagine Esteri.





Dispositivi alternativi


Spesso leggo di cellulari o altri dispositivi con sistema operativi differenti dai soiliti Android o iPhone, il problema è che oggi siamo talmente interconnessi che per decidere per il loro acquisto (il cui prezzo non è quasi mai alla portata di tutti) bisognerebbe provarli, averli in mano per un giorno o due e testarli sul campo, magari non proprio l'ultimo modello, quello che si vorrebbe acquistare, basterebbe il modello precedente per testarne le potenzialità. Se si fanno acquisti alternativi e poi non ci si trova bene perchè le nostre esigenze sono diverse da ciò che possono offrire si ha un bel danno economico e anche una delusione che ne impedisce il diffondersi perchè se si è contenti dell'acquisto se ne parla bene, in caso contrario i prodotti vengono stroncati e si reca danno a chi crede onestamente nelle alternative.


Bruxelles dà il via libera all’Edip. Industria militare in prima linea

@Notizie dall'Italia e dal mondo

L’Unione europea rilancia la propria agenda sulla difesa approvando il nuovo European defence industry programme (Edip), un passo che mira a rendere più solida la produzione militare e a rafforzare il rapporto con l’Ucraina. La decisione del Parlamento arriva in un momento in cui



Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria militare israeliana


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nuove forniture da SOURCE e Marom Dolphin segnano l’ennesimo ampliamento dei contratti italiani con l’industria militare israeliana.
L'articolo Armi e appalti: l’Italia mantiene aperto il canale con l’industria militare israeliana



Io vorrei tanto - ma davvero tanto - sapere perché boicottiamo Tesla e X ma poi usiamo Telegram (non io, ma in generale).

Veramente, non è una domanda retorica. Cosa c'è di diverso?

quotidiano.net/esteri/macron-o…

#telegram #durov #boycotttelegram #musk #macron #kirk

in reply to Simon Perry

Telegram benché sia insicura e benché appartenga a un disadattato pericoloso è oggettivamente un'ottima app, leggera, versatile, ergonomica, con funzionalità intelligenti e in continuo miglioramento da 10 anni a questa parte.

X è un'app tecnologicamente ridicola, vecchia, in costante peggioramento e che è inutile anche per avere visibilità: l'unico valore aggiunto che dà è la copertura istantanea delle news.

Tesla è una casa automobilistica in crisi che non innova nulla da 10 anni




questa è la russia. quelli che si lamentavano di come secondo loro i russi venivano trattati in ucraina. anche se comunque la cosa più grave rimane il rapimento e l'indottrinamento di bambini. anime perse 🙁

Informa Pirata reshared this.




internazionale.it/opinione/pie…


è un po' che penso che trump vada a cerare gli scarti... purché siano amici suoi naturalmente. la fedeltà prima di tutto. che poi è come fanno i dittatori. e anche il motivo per cui alla fine le dittature sono segnate. alla fine l'efficienza delle dittature è propaganda di stato.






La Nato sceglie Google per la svolta digitale. Cosa c’è in gioco

@Notizie dall'Italia e dal mondo

L’evoluzione delle tecnologie digitali sta ridisegnando anche le infrastrutture su cui si regge la cooperazione militare occidentale e la Nato ne sta facendo un punto centrale della propria agenda. La decisione di adottare una soluzione cloud sviluppata da Google rientra in questo processo e



La Corte Ue: “Il matrimonio gay celebrato in un Paese membro va riconosciuto”


@Politica interna, europea e internazionale
Tutti i Paesi membri dell’Unione Europea sono obbligati a riconoscere i matrimoni tra due cittadini dello stesso sesso, contratti legalmente in un altro Stato membro: è quanto stabilito dalla Corte di giustizia dell’Ue, chiamato ad esprimersi sul caso di due cittadini




LIBANO. Assassinio Tabatabai, Hezbollah al bivio tra reazione e moderazione


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il movimento sciita vorrebbe rispondere al grave attacco subito, ma rischia di offrire a Israele il pretesto per rilanciare la sua campagna massiccia di bombardamenti aerei che nel 2024 ha ucciso migliaia di libanesi
L'articolo LIBANO. Assassinio




Unusual Circuits in the Intel 386’s Standard Cell Logic


Intel’s 386 CPU is notable for being its first x86 CPU to use so-called standard cell logic, which swapped the taping out of individual transistors with wiring up standardized functional blocks. This way you only have to define specific gate types, latches and so on, after which a description of these blocks can be parsed and assembled by a computer into elements of a functioning application-specific integrated circuit (ASIC). This is standard procedure today with register-transfer level (RTL) descriptions being placed and routed for either an FPGA or ASIC target.

That said, [Ken Shirriff] found a few surprises in the 386’s die, some of which threw him for a loop. An intrinsic part of standard cells is that they’re arranged in rows and columns, with data channels between them where signal paths can be routed. The surprise here was finding a stray PMOS transistor right in the midst of one such data channel, which [Ken] speculates is a bug fix for one of the multiplexers. Back then regenerating the layout would have been rather expensive, so a manual fix like this would have made perfect sense. Consider it a bodge wire for ASICs.

Another oddity was an inverter that wasn’t an inverter, which turned out to be just two separate NMOS and PMOS transistors that looked to be wired up as an inverter, but seemed to actually there as part of a multiplexer. As it turns out, it’s hard to determine sometimes whether transistors are connected in these die teardowns, or whether there’s a gap between them, or just an artifact of the light or the etching process.


hackaday.com/2025/11/25/unusua…



The AirPort Express Still Works In 2025 Thanks To Apple’s Ongoing Support


Apple was all-in on WiFi from the beginning, launching the AirPort line of products to much fanfare in 1999. In 2004, along came the AirPort Express—a fully-functional router the size of a laptop charger, that offered audio streaming to boot. As [schvabek] found out that while a lot of older Apple gear has long ago been deprecated, the AirPort Express is still very much supported and functional to this day!

Generally, you wouldn’t expect to plug in a 20-year-old Apple accessory and have it work with the company’s modern hardware. However, upon slotting the AirPort Express into a wall socket and starting the initialization process, [schvabek] noted that it was detected perfectly well by his post-2020 Macs. Only, there was a small problem—the configuration process would always stall out before completion.

Thankfully, there was a simple remedy. [schvabek] found that he could connect to the AirPort Express with his classic white plastic MacBook and complete the process. From there, he was astonished that Apple’s servers let him pull down a firmware update for a device from 2004. After that upgrade, the AirPort Express was fully functional with all his modern Apple gear. He could readily stream audio from his iPhone and MacBooks with no compatibility issues whatsoever.

It’s nice to see Apple still supporting this ancient hardware to this day. It’s a nice contrast when companies like Sonos are more than happy to brick thousands of old devices just for the sake of progress.

youtube.com/embed/RCm09eckiGA?…


hackaday.com/2025/11/24/the-ai…



La storia di un pioniere Titaliano: Da zero a 120 miliardi in 3 anni


Con fotografie esclusive e documenti inediti: la straordinaria storia dell’ingegnere italiano che collaborò con Gordon Moore e Alan Sugar, portando Intel nel Belpaese e costruendo il primo impero tech con Amstrad.

1987. Milano. Un imprenditore riceve una telefonata da Londra: creare una filiale italiana da zero in tre mesi. Con agosto di mezzo, restavano solo due mesi effettivi. Impossibile.

Dicembre 1987: 20 miliardi di lire di fatturato. 1989: 120 miliardi. 2.000 punti vendita costruiti da zero. Da 15 a 60 dipendenti.

Questa è la storia di Ettore Accenti, primo rappresentante Intel in Europa, l’uomo che portò i personal computer nelle case italiane collaborando con giganti come Gordon Moore, il padre della celebre Legge, Robert Noyce, Mike Markkula, Steve Jobs, Alan Sugar e Microsoft. Una masterclass di strategia tech ante litteram.
Dott. Robert Noyce (Foto: Archivio personale Ing. Ettore Accenti)

1969: Come diventare partner Intel scrivendo una lettera


Agosto 1969. In un ufficio milanese nei pressi del Duomo, Accenti sfogliava riviste specializzate americane cercando nuovi prodotti da aggiungere al catalogo di Eledra 3S, azienda fondata tre anni prima mentre era ancora studente al Politecnico. Tra le pagine, un trafiletto catturò la sua attenzione: la nascita di Intel Corp. (Integrated Electronics) a Mountain View, California.
Foto: Archivio personale Ing. Ettore Accenti
I prodotti Intel erano interessanti, ma i nomi dei fondatori erano il vero punto di forza: Gordon Moore e Robert Noyce. I due erano già leggende viventi nel mondo dei semiconduttori, usciti dalla Shockley Semiconductor Laboratory per fondare Fairchild Semiconductor. Per Accenti, quei nomi significavano molto.

La decisione fu immediata. Insieme alla dottoressa Eva, Insieme alla dottoressa Eva, collaboratrice e futura signora Accenti, scrisse una lettera d’interesse a Intel. Nel frattempo, studiò a fondo i chip che l’azienda californiana commercializzava: la memoria bipolare i3101 (RAM statica a 64 bit). Trascorsero mesi senza risposta. Poi, una telefonata inaspettata.
Dott. Gordon Moore e Famiglia Accenti alla Intel ( Foto: archivio personale)
Jens Paulsen, responsabile europeo di Intel, gli propose un incontro a Milano. Accenti si presentò con una cartellina di appunti su ogni chip Intel: Paulsen rimase colpito da quella meticolosa preparazione. L’esito? Una collaborazione di prova di tre mesi che fece di Accenti il primo rappresentante Intel in Europa.

Nonostante Intel in quel periodo commercializzasse solo due chip di memoria RAM statica (SRAM), la i3101 e la i1101, già dal 1969 aziende come IME, Olivetti e Siemens iniziarono a farne richiesta. Nel giro di vent’anni, Eledra 3S divenne la maggiore azienda italiana distributrice di elettronica.

1987: Costruire un’azienda tech in 90 giorni


Concluso il ciclo di vita di Eledra 3S con la separazione da Olivetti, nel 1987 Accenti ricevette la chiamata di Alan Sugar, imprenditore britannico e fondatore di Amstrad. La sfida: creare la filiale italiana in tre mesi. Con agosto inutilizzabile, restavano due mesi effettivi per costruire: uffici, magazzino, sistema informativo, dipendenti, rete di vendita.

27 maggio 1987. Accenti volò a Brentwood e incontrò Malcolm Miller, Jim Rice e Ken Ashcroft. Quando gli chiesero quando avviare l’attività, rispose: “Il primo settembre”. Le due mostre cruciali, il SIM (fiera di musica ed elettronica di Milano) il 3 settembre e lo SMAU il 16 settembre, erano alle porte: sarebbero state il trampolino di lancio ideale. Un sorriso sardonico sui volti dei manager inglesi tradiva la loro incredulità.

Ma Accenti non ragionava come gli altri. Per l’ufficio, scartò i convenzionali 400 m2 vicino Linate e scelse 2.000 m2 in via Riccione: con un costo inferiore del 30% e spazio per crescere. Per la logistica, convertì i Magazzini Cariplo a Pavia, originariamente usati per formaggi e latte, in depositi per computer.

Ma la vera partita si giocava sulla rete di vendita. Rifiutato da Expert, Accenti ebbe un’intuizione: si rivolse alla rete Singer, 500 punti vendita sparsi in tutta Italia che fino a quel momento vendevano macchine da cucire. L’accordo fu rivoluzionario: campionature in conto deposito, pagamento sul venduto, pubblicità a pagina intera sui quotidiani con i loro indirizzi.

Il giorno dopo presentò l’intera gamma alla convention a Villa Serbelloni di Bellagio. La dottoressa Eva ricorda ancora l’espressione scettica dei rivenditori Singer quando videro i primi PC: “Questi aggeggi non li venderemo mai“, sussurrò uno di loro. Il bilancio fu sorprendente: tra settembre e dicembre 1987, Amstrad Italia fatturò 20 miliardi di lire. L’impossibile era diventato possibile.

Pubblicità a costo zero e alleanze strategiche


3 settembre 1987. Inaugurazione del SIM di Milano. Tra i giornalisti, un giovane Marco Travaglio de Il Giornale. Il giorno dopo, il Corriere della Sera titolò: “È arrivato in Italia l’Aiazzone dei computer“. Quel titolo valse più di qualsiasi campagna pubblicitaria.

Per stampa e TV, Accenti stipulò un contratto con Alberto Vitali, autore della campagna Commodore 64 del 1984-85. Vitali gli rivelò la formula: “Massimo numero di uscite al minimo costo“. Niente pianificazione rigida, pubblicità ogni giorno a chi offriva le condizioni migliori. I media in competizione tra loro.
Sim 1987 Conferenza Stampa. Ing. Ettore Accenti, Marco Travaglio de Il Giornale
I numeri parlarono chiaro. Nel 1988 Nielsen, istituto leader nelle ricerche di mercato, incoronò l’azienda britannica prima nel settore con una spesa a listino di 15,208 miliardi (IBM seconda con 9,555 miliardi, Olivetti terza con 9,165). La spesa reale? Un quinto. Moltiplicatore dell’effetto: da due a tre volte la concorrenza.

Per l’assistenza tecnica, Accenti scommise su Filippo Bua, gestore di centri d’assistenza per elettrodomestici senza esperienza in computer. L’argomento vincente: “Riparare un PC è più facile di un televisore. Programmi di diagnostica, sostituzione di schede“. Bua accettò e trasformò la sua organizzazione in PE92, leader italiano dell’assistenza informatica.

Per l’editoria specializzata, Accenti coinvolse Jacopo Castelfranchi. Sbloccò un vecchio contratto GBC ricomprando l’invenduto, trasformando Castelfranchi in alleato strategico. Con la casa editrice JCE, lanciò Amstrad Magazine: oltre 20.000 copie in edicola, numeri che molte riviste tecniche potevano solo sognare.

L’alleanza con Microsoft-Excel che sconfisse Lotus 1-2-3


Fine anni ’80. Arrivò la collaborazione più strategica: quella con Microsoft. Amstrad stava per lanciare i nuovi PC con processori Intel 286 e 386. L’intuizione di Accenti fu semplice ma efficace: immetterli sul mercato in bundle con Microsoft Excel 3, in uscita da lì a poco. Il software era già ultimato e si attendeva solo il completamento della documentazione ufficiale per il lancio.

Chiese l’esclusiva per alcuni mesi, ma la risposta di Microsoft Italia fu un secco “impossibile”. Accenti non si arrese e rilanciò con un’alternativa: nessuna esclusiva, ma una fornitura così massiccia da permettere una campagna pubblicitaria congiunta Microsoft-Amstrad. L’esito? La filiale italiana divenne la prima al mondo a superare, con Excel, lo storico Lotus 1-2-3, il foglio di calcolo dominante degli anni 80.

Il successo con Excel aprì la strada ad altre partnership: ESA Software e TC Sistema. I rivenditori Advanced chiedevano software gestionale e soluzioni complete.

20 gennaio 1990. Dal Maurizio Costanzo Show, il palcoscenico televisivo più popolare d’Italia. Costanzo, scherzando, propose di chiamare un computer Ignazio. Accenti non perse un secondo: “Vuol vedere che lancio davvero un computer Ignazio con Amstrad?” Il pubblico applaudì. Il marchio era ormai un fenomeno di massa.

I numeri erano inequivocabili: da 20 miliardi nei quattro mesi finali del 1987, a 90 miliardi nel 1988, fino a 120 miliardi nel 1989. In tre anni, Accenti creò un mercato da zero a 112 miliardi di lire, con un fatturato complessivo di oltre 220 miliardi. Da 15 a oltre 60 dipendenti. Da zero a oltre 2.000 punti vendita. Un’ascesa senza precedenti.
Ing. Ettore Accenti al Maurizio Costanzo Show (Foto: Archivio personale)

Quando il successo diventa una trappola


Agosto 1990. Amstrad iniziò a cambiare le politiche che avevano creato il successo italiano: pubblicità delegata ad agenzie europee centralizzate, piani di vendita stravolti, sconti imposti dall’alto.

Accenti reagì. Dedicò un’intera settimana di agosto a preparare un rapporto di 10 pagine per Alan Sugar. La risposta di Sugar: “Nel tuo rapporto c’è del buon senso“. Dopo una Convention a Roma all’Hotel Villa Pamphili con rivenditori e lo stesso Sugar, tutto sembrò risolto. Ma le richieste assurde ripresero.

Accenti convocò un CDA straordinario a Brentwood per il 21 settembre. Una mossa audace: mai una filiale aveva convocato un CDA presso la casa madre. Il piano venne approvato. Ma dopo pochi giorni, le pressioni ricominciarono.

Accenti mandò un fax duro a Sugar. Il fondatore di Amstrad volò a Milano nell’ufficio di via Riccione. Il confronto fu diretto. Sugar disse di dover scegliere tra Accenti e i suoi dirigenti inglesi. Accenti comprese: le sue battaglie erano state interpretate come volontà di scalzare qualcuno.

La sua risposta: “Nessuna scelta necessaria. Rassegno le dimissioni“. Firmarono un accordo su un pezzo di carta. Ottobre 1990. Accenti uscì dall’ufficio con una sensazione strana: sollievo misto a incredulità. Tre anni intensi conclusi in dieci minuti.

Come Amstrad Italia crollò in 60 giorni


Il declino fu rapido. Chi successe ad Accenti non aveva esperienza manageriale. Spezzarono il meccanismo virtuoso: delegarono la pubblicità, concessero sconti per quantità, allungarono i pagamenti. I rivenditori persero fiducia. Il fatturato crollò. I problemi di credito esplosero.

L’11 dicembre 1990, Amstrad Plc pubblicò un comunicato: “Amstrad Plc ringrazia l’ingegnere Ettore Accenti per aver portato il fatturato di Amstrad Spa da zero a 112 miliardi di Lire.”

Da Amstrad a Memorex-Telex


Mentre Amstrad affondava, Accenti ricevette una chiamata da Memorex-Telex: 2 miliardi di dollari di fatturato, 10.000 dipendenti, concorrente principale IBM.

Dicembre 1990, Parigi. Pranzo con Jean Claude Zanolli, vicepresidente esecutivo. La domanda: “Che ne pensi?” Accenti: “Servono due giorni per parlarne con Eva“. Zanolli: “Due giorni sono troppi, dimmi sì o no prima di finire il caffè“. Negoziarono la sede: Lugano. A due passi da Milano.

Da gennaio 1991, Accenti divenne responsabile per Europa, Sud America, Medio Oriente, Africa, area Pacifico. 18 gennaio 1991, tre giorni dopo l’inizio: scoppiò la prima guerra in Iraq. Tutti i manager americani furono invitati a non volare. Accenti decollò per il Venezuela il 20 gennaio. Un’avventura internazionale che sarebbe durata tre anni.

Ettore Accenti oggi


Oggi, a oltre vent’anni dal pensionamento a Lugano, Accenti continua a costruire futuro: il 30 ottobre 2025 ha inaugurato la Silicon Valley Library presso la SUPSI, Startup Garage, donando libri e documenti originali per ispirare le nuove generazioni di imprenditori.

Quando gli chiediamo se oggi sarebbe possibile replicare un’operazione come quella di Amstrad, Accenti riflette con lucidità: “La risposta è no, non con le stesse modalità. I tempi cambiano, i prodotti cambiano, gli strumenti devono essere completamente diversi. Ma operazioni di marketing massicce e penetranti sono ancora possibili. Apple ha venduto oltre un miliardo di iPhone in tutto il mondo a prezzi altissimi“.

La storia di Accenti dimostra che il successo nel tech non richiede capitali illimitati o tecnologie rivoluzionarie. Richiede preparazione ossessiva, pensiero laterale, execution veloce e partnership strategiche. Nel 2025, gli strumenti sono diversi, ma i principi restano gli stessi: da zero a 120 miliardi in tre anni non è magia. È strategia.

Una storia italiana di visione, coraggio e capacità di reinventarsi continuamente.

Si ringrazia l’Ing. Ettore Accenti per aver aperto i propri archivi all’autore Carlo Denza e alla redazione di RedHotCyber, condividendo memorie storiche, documenti e immagini esclusive della Silicon Valley Library.

L'articolo La storia di un pioniere Titaliano: Da zero a 120 miliardi in 3 anni proviene da Red Hot Cyber.



Poltronesofà vittima di attacco ransomware: il comunicato agli interessati


Il 27 ottobre 2025, il Gruppo Poltronesofà è finito nel mirino di un attacco informatico di tipo ransomware che ha messo fuori uso alcuni sistemi aziendali e reso indisponibili diverse macchine virtuali. L’azienda, in qualità di titolare del trattamento, ha notificato l’incidente agli interessati come previsto dall’art. 34 del Regolamento UE 2016/679 (GDPR).

Che cosa è successo


Secondo quanto comunicato, soggetti non autorizzati sono riusciti a compromettere i server del Gruppo, cifrando i file presenti all’interno delle infrastrutture e provocando la conseguente indisponibilità delle risorse ospitate.

L’attacco è stato identificato e contenuto in tempi rapidi grazie all’intervento di specialisti di cybersecurity, che hanno attivato le procedure di risposta agli incidenti, isolando i sistemi coinvolti e avviando un’indagine tecnica approfondita per comprendere l’estensione della compromissione.

Ad oggi, l’azienda fa sapere di aver implementato ulteriori misure di sicurezza e azioni di mitigazione, dichiarando che non sono emerse ulteriori criticità dopo il primo contenimento dell’incidente.

Quali dati potrebbero essere stati coinvolti


Dalle verifiche preliminari, Poltronesofà comunica che alcune categorie di dati personali potrebbero essere state oggetto di accesso non autorizzato, tra cui:

  • dati anagrafici (nome, cognome, codice fiscale);
  • dati di contatto (indirizzo postale, e-mail, numero di telefono cellulare).

Al momento non vi sono conferme definitive sulla reale esfiltrazione dei dati, ma l’azienda ha preferito informare gli utenti potenzialmente interessati nel rispetto degli obblighi normativi.

La crescente pressione dei ransomware sul settore retail


L’incidente si inserisce in un contesto nazionale e internazionale particolarmente sensibile: negli ultimi anni, il settore retail e arredamento è diventato uno dei bersagli privilegiati dei gruppi ransomware, attratti dall’elevata mole di dati personali e dall’importanza dei sistemi logistici e gestionali.

Gli attacchi mirati alla cifratura dei server, accompagnati da eventuale esfiltrazione dei dati per finalità di doppia estorsione, rappresentano oggi una delle minacce più pervasive per le aziende italiane.

Cosa dovrebbero fare i clienti


In attesa di ulteriori aggiornamenti da parte di Poltronesofà, gli utenti sono invitati a:

  • prestare attenzione a eventuali email sospette o tentativi di phishing che utilizzino i loro dati personali;
  • monitorare eventuali accessi non autorizzati ai propri account online;
  • adottare buone pratiche di sicurezza, come il cambio periodico delle password.

Poltronesofà ha dichiarato di essere al lavoro per ripristinare completamente la piena operatività dei servizi e per garantire la massima tutela delle informazioni dei clienti.

Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad una dichiarazione dell’organizzazione qualora voglia darci degli aggiornamenti su questa vicenda e saremo lieti di pubblicarla con uno specifico articolo dando risalto alla questione. RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali.

L'articolo Poltronesofà vittima di attacco ransomware: il comunicato agli interessati proviene da Red Hot Cyber.



Vi ricordo di questa iniziativa domani mattina a Sesto Fiorentino.


Incontro "Violenza di genere", 26 novembre Sesto Fiorentino (FI)


Con l'RSU FIOM-CGIL della mia azienda abbiamo organizzato un evento che esce un po' dalle tematiche "classiche" di cui si occupa una RSU.

L'incontro in questione si terrà mercoledì 26 novembre, alle 9:00 (mattina), alla Casa del Popolo di Querceto (Sesto Fiorentino, FI) e si intitola "Violenza di genere - Ragioni culturali e psicologiche, effetti sulle vittime, il supporto offerto dai servizi territoriali".

E' stato organizzato in collaborazione con il Centro Antiviolenza Artemisia di Firenze e vedrà la partecipazione di una delle loro psicologhe, la dott.ssa Eleonora Bartoli.

L’associazione Artemisia illustrerà le ragioni socio-culturali della violenza di genere, gli effetti sulle vittime, cercherà di fornire degli strumenti per riconoscere questo tipo di violenza e i servizi presenti sul territorio per il sostegno delle donne in quanto vittime e per gli uomini in quanto attori di tale violenza.

Se condividete magari riusciamo a raggiungere qualche persona in più.

#ViolenzaDiGenere
#GiornataInternazionaleControlaViolenzasulleDonne
#25novembre #25novembre2025
#FIOM
#CGIL

@Firenze




Free Circle: Davvero si può giocare usando Linux?

thefreecircle.org/

Segnalato dal calendario eventi di Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Davvero si puo giocare usando Linux?
Linux è considerato un sistema per nerd e programmatori troppo lontano dal mondo gaming... O forse no?
In questa chiacchierata con Marco Valenti parleremo dello stato

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GOLEM: IPv6 al FLUG

golem.linux.it/

Segnalato dal calendario eventi di Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Serata di spippolamento furioso indetta con l'obiettivo di garantire la connessione a IPv6 al server del FLUG. Con il FLUG e giomba

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#Israele, la tregua che uccide


altrenotizie.org/primo-piano/1…


spesso si pensa che parlare sia meglio che scrivere. c'è la mimica corporea si dice. ci si capisce meglio si sostiene. ed è anche vero che la mimica corporea aiuta. non è un pensiero del tutto idiota e sbagliato. MA e ora cominciamo con i MA. scrivere aiuta a riflettere su quello che si legge e quello che si scrive. attinge più facilmente alla parte razionale di ognuno di noi. quando io scrivo mi rendo conto di essere più facilmente razionale e di mettere meglio a fuoco i miei pensieri, i miei bisogni, quello che voglio, e di essere anche meno vittima del'irruenza delle emozioni. scrivendo una cattiveria è più facile correggere successivamente. molte persone al contrario parlando sono solo e soltanto preda di emozioni. per cui concludendo dalle ferite che possono portare non le parole scritte ma le parole dette in faccia non c'è ritorno. in sostanza per quanto paia il contrario, e quanto qui esposto possa sembrare contro-intuitivo, le parole rimangono per sempre, quelle scritte no.



un buon yogin sa che il motivo per cui fai qualcosa è più importante dell'azione e persino del risultato. un buon yogin aiuta prima di tutto se stesso a crescere e sviluppare consapevolezza. durante questo percorso, se fatto con successo, può succedere di poter essere di aiuto agli altri. partire dall'aiutare gli altri pensando che questo aiuti automaticamente anche se stessi, senza pensare al motivo per cui lo facciamo, può creare nel breve termine qualcosa di utile, ma nel lungo termine non aiuta né me né chi mi sta accanto e quindi non produce un mondo migliore.


un mondo migliore si costruisce con le azioni o costruendo consapevolezza?


The 'psyops' revealed by X are entirely the fault of the perverse incentives created by social media monetization programs.

The x27;psyopsx27; revealed by X are entirely the fault of the perverse incentives created by social media monetization programs.#AI #AISlop


America’s Polarization Has Become the World's Side Hustle


A new feature on X is making people suddenly realize that some large portion of the divisive, hateful, and spammy content designed to inflame tensions or, at the very least, is designed to get lots of engagement on social media, is being published by accounts that are pretending to be based in the United States but are actually being run by people in countries like Bangladesh, Vietnam, India, Cambodia, Russia, and other countries. An account called “Ivanka News” is based in Nigeria, “RedPilledNurse” is from Europe, “MAGA Nadine” is in Morocco, “Native American Soul” is in Bangladesh, and “Barron Trump News” is based in Macedonia, among many, many of others.

Inauthentic viral accounts on X are just the tip of the iceberg, though, as we have reported. A huge amount of the viral content about American politics and American news on social media is from sock puppet and bot accounts monetized by people in other countries. The rise of easy to use, free AI generative tools have supercharged this effort, and social media monetization programs have incentivized this effort and are almost entirely to blame. The current disinformation and slop phenomenon on the internet today makes the days of ‘Russian bot farms’ and ‘fake news pages from Cyprus’ seem quaint; the problem is now fully decentralized and distributed across the world and is almost entirely funded by social media companies themselves.

This will not be news to people who have been following 404 Media, because I have done multiple investigations about the perverse incentives that social media and AI companies have created to incentivize people to fill their platforms with slop. But what has happened on X is the same thing that has happened on Facebook, Instagram, YouTube, and other social media platforms (it is also happening to the internet as a whole, with AI slop websites laden with plagiarized content and SEO spam and monetized with Google ads). Each social media platform has either an ad revenue sharing program, a “creator bonus” program, or a monetization program that directly pays creators who go viral on their platforms.

This has created an ecosystem of side hustlers trying to gain access to these programs and YouTube and Instagram creators teaching people how to gain access to them. It is possible to find these guide videos easily if you search for things like “monetized X account” on YouTube. Translating that phrase and searching in other languages (such as Hindi, Portuguese, Vietnamese, etc) will bring up guides in those languages. Within seconds, I was able to find a handful of YouTubers explaining in Hindi how to create monetized X accounts; other videos on the creators’ pages explain how to fill these accounts with AI-generated content. These guides also exist in English, and it is increasingly popular to sell guides to make “AI influencers,” and AI newsletters, Reels accounts, and TikTok accounts regardless of the country that you’re from.
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Examples include “AK Educate” (which is one of thousands), which posts every few days about how to monetize accounts on Facebook, YouTube, X, Instagram, TikTok, Etsy, and others. “How to create Twitter X Account for Monitization [sic] | Earn From Twitter in Pakistan,” is the name of a typical video in this genre. These channels are not just teaching people how to make and spam content, however. They are teaching people specifically how to make it seem like they are located in the United States, and how to create content that they believe will perform with American audiences on American social media. Sometimes they are advising the use of VPNs and other tactics to make it seem like the account is posting from the United States, but many of the accounts explain that doing this step doesn’t actually matter.

Americans are being targeted because advertisers pay higher ad rates to reach American internet users, who are among the wealthiest in the world. In turn, social media companies pay more money if the people engaging with the content are American. This has created a system where it makes financial sense for people from the entire world to specifically target Americans with highly engaging, divisive content. It pays more.

For the most part, the only ‘psyop’ here is one being run on social media users by social media companies themselves in search of getting more ad revenue by any means necessary.

For example: AK Educate has a video called “7 USA Faceless Channel Ideas for 2025,” and another video called “USA YouTube Channel Kaise Banaye [how to].” The first of these videos is in Hindi but has English subtitles.

“Where you get $1 on 1,000 views on Pakistani content,” the video begins, “you get $5 to $7 on 1,000 views on USA content.”

“As cricket is seen in Pakistan and India, boxing and MMA are widely seen in America,” he says. Channel ideas include “MMA,” “Who Died Today USA,” “How ships sink,” news from wars, motivational videos, and Reddit story voiceovers. To show you how pervasive this advice to make channels that target Americans is, look at this, which is a YouTube search for “USA Channel Kaise Banaye”:


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Screengrabs from YouTube videos about how to target Americans
One of these videos, called “7 Secret USA-Based Faceless Channel Ideas for 2026 (High RPM Niches!)” starts with an explanation of “USA currency,” which details what a dollar is and what a cent is, and its value relative to the rupee, and goes on to explain how to generate English-language content about ancient history, rare cars, and tech news. Another video I watched showed, from scratch, how to create videos for a channel called “Voices of Auntie Mae,” which are supposed to be inspirational videos about Black history that are generated using a mix of ChatGPT, Google Translate, an AI voice tool called Speechma, Google’s AI image generator, CapCut, and YouTube. Another shows how to use Bing search, Google News Trends, Perplexity, and video generators to create “a USA Global News Channel Covering World Events,” which included making videos about the war in Ukraine and Chinese military parades. A video podcast about success stories included how a man made a baseball video called “baseball Tag of the year??? #mlb” in which 49 percent of viewers were in the USA: “People from the USA watch those types of videos, so my brother sitting at home in India easily takes his audience to an American audience,” one of the creators said in the video.

I watched video after video being created by a channel called “Life in Rural Cambodia,” about how to create and spam AI-generated content using only your phone. Another video, presented by an AI-generated woman speaking Hindi, explains how it is possible to copy paste text from CNN to a Google Doc, run it through a program called “GravityWrite” to alter it slightly, have an AI voice read it, and post the resulting video to YouTube.
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A huge and growing amount of the content that we see on the internet is created explicitly because these monetization programs exist. People are making content specifically for Americans. They are not always, or even usually, creating it because they are trying to inflame tensions. They are making it because they can make money from it, and because content viewed by Americans pays the most and performs the best. The guides to making this sort of thing focus entirely on how to make content quickly, easily, and using automated tools. They focus on how to steal content from news outlets, source things from other websites, and generate scripts using AI tools. They do not focus on spreading disinformation or fucking up America, they focus on “making money.” This is a problem that AI has drastically exacerbated, but it is a problem that has wholly been created by social media platforms themselves, and which they seem to have little or no interest in solving.

The new feature on X that exposes this fact is notable because people are actually talking about it, but Facebook and YouTube have had similar features for years, and it has changed nothing. Clicking any random horrific Facebook slop page, such as this one called “City USA” which exclusively posts photos of celebrities holding birthday cakes, shows that even though it lists its address as being in New York City, the page is being run by someone in Cambodia. This page called “Military Aviation” which lists its address as “Washington DC,” is actually based in Indonesia. This page called “Modern Guardian” and which exclusively posts positive, fake AI content about Elon Musk, lists itself as being in Los Angeles but Facebook’s transparency tools say it is based in Cambodia.

Besides journalists and people who feel like they are going crazy looking at this stuff, there are, realistically, no social media users who are going into the “transparency” pages of viral social media accounts to learn where they are based. The problem is not a lack of transparency, because being “transparent” doesn’t actually matter. The only thing revealed by this transparency is that social media companies do not give a fuck about this.