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Tra antiamericanismo e antisionismo, i distinguo finto pacifisti sono destinati a crescere


Non si sono appassionati alla causa del popolo afghano, stritolato dalle spire del fondamentalismo talebano. Non hanno battuto ciglio in difesa delle donne iraniane, che al grido “donna, vita, libertà” sfidano le rappresaglie dei mullah. Non hanno versato

Non si sono appassionati alla causa del popolo afghano, stritolato dalle spire del fondamentalismo talebano. Non hanno battuto ciglio in difesa delle donne iraniane, che al grido “donna, vita, libertà” sfidano le rappresaglie dei mullah. Non hanno versato una lacrima né speso una parola per i cristiani armeni massacrati e infine cacciati dal Nagorno-Karabakh dalle milizie azere sostenute dalla Turchia. Sono gli stessi che giustificarono gli attentati dell’11 settembre 2001, gli stessi che giustificano l’invasione russa dell’Ucraina. Sono i “pacifisti” italiani. Qualche organizzazione cattolica, alcune frange dell’estrema destra e un’ampia costellazione di associazioni, partiti e personalità di sinistra. Li accomuna una miscela ideologica fatta di antiamericanismo e anticapitalismo, di cui l’antisionismo rappresenta la logica conseguenza. Figurarsi se li vedremo schierarsi anima e corpo in difesa del diritto all’esistenza dello Stato di Israele, figurarsi se li sentiremo condannare senza se e senza ma le barbarie di Hamas…

I presupposti già ci sono. Forte dell’ecumenismo Vaticano, il capo dei grillini Giuseppe Conte lamenta “la sconfitta della politica” senza mai pronunciare la parola Hamas. L’Arci si spinge oltre: non pronuncia neanche la parola Israele, sostituita con un malevolo “entità sionista”. Fgci, Giovani comunisti, Potere al popolo e Prc sono esplicitamente schierati con il “popolo palestinese”, ingenuamente identificato con Hamas. L’Anpi invoca l’intervento dell’Onu, Amnesty Italia mette “le forze armate israeliane e i gruppi armati palestinesi” sullo stesso piano.

La segretaria del Pd Elly Schlein e quello della Cgil Maurizio Landini sono stati più coraggiosi e hanno esplicitamente condannato l’attacco terroristico di Hamas. Ma quanto durerà? C’è da credere che non appena si dispiegherà l’offensiva israeliana e il variegato mondo della sinistra estrema griderà con ancor più forza al massacro dei civili palestinesi, le posizioni di Pd e Cgil subiranno una torsione. Cominceranno i distinguo, quelli cui abbiamo già assistito sulla guerra in Ucraina. Guerra sempre più impopolare tra l’opinione pubblica italiana e, in generale, occidentale. Il governo Meloni si troverà allora in una condizione non facile: difendere il diritto ed esistere del popolo ucraino così come di quello israeliano, mentre l’antiamericanismo, l’anticapitalismo e l’antisionismo si salderanno tra loro e si uniranno ad una quota crescente di cittadini italiani indifferenti. Quelli che Dante chiamava ignavi.

Per Giorgia Meloni non sarà facile, ma sarà doveroso, puntare i piedi e tenere il punto senza arretrare. In gioco non c’è solo il destino di Israele né solo quello dell’Ucraina: in gioco ci sono i valori liberali e democratici su cui si fonda la nostra identità occidentale.

Formiche.net

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Moderazione del Fediverso: moderazione dei contenuti sui social media distribuiti. Il saggio di Alan Z. Rozenshtein pubblicato l'anno scorso sul Minnesota Legal Studies Research Paper No. 23-19

@Che succede nel Fediverso?

Riportiamo il sunto della pubblicazione (qui è possibile scaricare la monografia completa) di @Alan Rozenshtein

Gli attuali approcci alla moderazione dei contenuti generalmente presuppongono il continuo predominio dei "giardini recintati": piattaforme di social media che controllano chi può utilizzare i loro servizi e come. Ma una forma emergente di social media decentralizzati – il "Fediverse" – offre un modello alternativo, più simile a come funziona l'e-mail e che evita molte delle insidie della moderazione centralizzata. Questo saggio, che si basa su una letteratura emergente sui social media decentralizzati, cerca di dare una panoramica del Fediverso, dei suoi vantaggi e svantaggi e di come l'azione del governo può influenzare e incoraggiare il suo sviluppo.

1. La prima parte descrive il Fediverso e come funziona, iniziando con una descrizione generale dei protocolli aperti rispetto a quelli chiusi e procedendo poi a una descrizione dell'attuale ecosistema Fediverso, concentrandosi sui suoi principali protocolli e applicazioni.
2. La seconda parte esamina la questione specifica della moderazione dei contenuti sul Fediverso, utilizzando Mastodon, un servizio di microblogging simile a Twitter, come caso di studio per delineare i vantaggi e gli svantaggi dell'approccio federato di moderazione dei contenuti rispetto all'attuale modello dominante di piattaforma chiusa.
3. La terza parte considera come i responsabili politici possono incoraggiare il Fediverso, sia attraverso la regolamentazione diretta, l'applicazione delle norme antitrust o gli scudi di responsabilità.


#Fediverso #Mastodon #moderazione #socialmedia #Section230 #interoperabilità

Pubblicato: 19 set 2022 Ultima revisione: 25 Lug 2023

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La super portaerei Uss Ford a difesa di Israele. La decisione del Pentagono


Il gruppo portaerei della Marina degli Stati Uniti della Uss Gerald R. Ford ha ricevuto l’ordine di dirigersi verso il Mediterraneo orientale per mettersi a disposizione di Israele nell’assisterla a resistere all’attacco a sorpresa lanciato da Hamas. La d

Il gruppo portaerei della Marina degli Stati Uniti della Uss Gerald R. Ford ha ricevuto l’ordine di dirigersi verso il Mediterraneo orientale per mettersi a disposizione di Israele nell’assisterla a resistere all’attacco a sorpresa lanciato da Hamas. La decisione è stata confermata dal segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin. Lo Uss Ford, la più moderna e avanzata portaerei della Us Navy, ha a bordo circa cinquemila militari, tra marinai e marines, oltre ad ospitare svariate decine di mezzi aerei da combattimento e supporto. Il Ford sarà accompagnato dai suoi incrociatori e cacciatorpediniere di scorta, in una dimostrazione di forza che non lasci dubbi sul coinvolgimento Usa a sostegno di Tel Aviv. Il gruppo portaerei è, da solo, pronto a rispondere a qualsiasi evenienza, dall’interdizione di armi potenzialmente dirette a Hamas alla sorveglianza delle acque e dei cieli israeliani.

Uss Gerald R. Ford

La superportaerei a propulsione nucleare è lunga 333 metri, è alta 76 metri e pesa circa centomila tonnellate. Oltre a un equipaggio di quasi cinquemila persone, trasporta a bordo novanta velivoli da combattimento, tra caccia, aerei da trasporto e sorveglianza aeronavale ed elicotteri. Non è un caso che questo tipo di unità, le più grandi esistenti sul pianeta, siano la spina dorsale della proiezione di potenza degli Stati Uniti a livello globale. Una sola di queste navi, infatti, è capace di esprimere un potere di combattimento superiore a quello di numerosi Stati. La classe Ford, di cui l’unità diretta nel Mediterraneo orientale è la capoclasse, è entrata in servizio nel 2017, dopo circa sei anni dall’ordine, rimpiazzando dopo mezzo secolo di onorato servizio la Uss Enterprise. Di questa classe sono previste ulteriori tre navi, la Uss John F. Kennedy, che nel 2024 rimpiazzerà la Uss Nimitz, la nuova Uss Enterprise, destinata a sostituire nel 2025 la Uss Eisenhower, e la Uss Doris Miller.

Il gruppo portaerei

Insieme al Ford, gli Stati Uniti invieranno l’incrociatore Uss Normandy, i cacciatorpediniere missilistici guidati della classe Arleigh-Burke Uss Thomas Hudner, Uss Ramage, Uss Carney e Uss Roosevelt e potenzieranno gli squadroni di caccia F-35, F-15, F-16 e A-10 dell’Usaf già schierati nella regione vicino orientale. “Gli Stati Uniti mantengono forze pronte a livello globale per rafforzare ulteriormente questa posizione di deterrenza, se necessario”, ha dichiarato il segretario Austin commentando sull’invio del gruppo del Ford. Il gruppo portaerei, solitamente di stanza a Norfolk, in Virginia, si trova già nel Mediterraneo, dove la scorsa settimana ha condotto insieme alla nostra Marina militare delle esercitazioni nel mar Ionio. Per la portaerei si tratta del suo primo dispiegamento operativo dall’ingresso in linea con la flotta a stelle e strisce, e questo invio improvviso sottolinea l’importanza per gli Usa di non distogliere lo sguardo dal Mediterraneo.

Aiuti e munizioni

Oltre all’invio del gruppo portaerei, l’amministrazione Usa si è detta pronta a fornire “rapidamente alle Forze di difesa israeliane ulteriori attrezzature e risorse, comprese le munizioni”. Il primo blocco di aiuti di difesa e sicurezza si è già mosso da ieri, e dovrebbe raggiungere Israele in poco tempo, ha spiegato sempre il segretario Austin. “Il rafforzamento della nostra postura congiunta, unito al supporto materiale che forniremo a Israele, sottolinea il solido sostegno degli Stati Uniti alle Forze di difesa di Israele e al popolo israeliano”, ha concluso Austin.


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La Turchia proroga l’occupazione della Siria del Nord. Bombe sui curdi


La Turchia decide di prolungare di due anni l'occupazione del Rojava, nella Siria del Nord e di alcuni territori dell'Iraq,. Ankara intensifica i bombardamenti contro i curdi L'articolo La Turchia proroga l’occupazione della Siria del Nord. Bombe sui cur

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di Redazione –

Pagine Esteri, 9 ottobre 2023 – La nuova offensiva militare aerea lanciata dalla Turchia contro obiettivi curdi in territorio siriano, dopo l’attacco realizzato il primo ottobre da alcuni militanti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) contro il ministero dell’Interno ad Ankara è stata l’occasione, da parte del regime turco, per confermare l’occupazione del nord della Siria.

Nei mesi scorsi Ankara e Damasco, anche grazie alla mediazione interessata di Mosca e Teheran (sostenitrici del regime siriano ma anche interessate a rafforzare le relazioni con la Turchia, con la quale hanno un rapporto di competizione) avevano intavolato delle conversazioni volte a iniziare un processo di normalizzazione delle relazioni.
A provocare uno stallo nei negoziati era stata però la presenza di contingenti e basi militari della Turchia nel Nord della Siria, che ovviamente il governo di Damasco considera illegali. La Siria continua a porre come precondizione a ogni normalizzazione dei rapporti il ritiro dal proprio territorio delle forze militari turche e delle milizie ad esse affiliate, come quelle dell’Esercito nazionale siriano, fondato nel 2017 da Ankara e costituito per lo più da arabi e turcomanni.

Da parte sua il regime di Erdogan ritiene l’occupazione del nord della Siria una “misura necessaria” per tutelare la propria sicurezza, affermando ad esempio che i due autori dell’attacco di inizio ottobre, provenienti dai territori siriani del Rojava controllati dalle Forze Democratiche, coalizione di gruppi egemonizzata dai movimenti curdi vicini al PKK come il Partito dell’Unione Democratica (Pyd) e le Unità di protezione del popolo (Ypg).

Stamattina un bombardamento condotto dalla Turchia contro un presunto centro di addestramento delle Forze di sicurezza interna Asayish, legate all’Amministrazione autonoma del nord e dell’est della Siria nel governatorato di Al Hasakah, avrebbe provocato una ventina di vittime.

Giusto la scorsa settimana il Parlamento turco ha ratificato la decisione del presidente Erdogan di prolungare di altri due anni – finora il rinnovo era stato sempre annuale – la missione di occupazione del nord della Siria e la presenza di truppe di Ankara nel nord dell’Iraq.

In Siria si aggravano le condizioni di milioni di persone alle prese con una ricostruzione lentissima – rallentata ulteriormente dall’embargo occidentale nei confronti di Damasco – e con l’aumento dei prezzi dei carburanti e dei generi alimentari.

Nel frattempo in alcune aree del nord a ridosso del confine con la Turchia si sono intensificati gli scontri tra l’esercito siriano e milizie jihadiste come Ansar al Tawhid e Hayat Tahrir al Sham; nel governatorato di Idlib, in particolare, l’aviazione russa ha ricominciato a martellare le postazioni delle milizie vicine ai gruppi fondamentalisti. La scorsa settimana un attentato jihadista ha fatto strage ad Homs di cadetti dell’esercito durante una cerimonia di premiazione.

Negli ultimi mesi, poi, anche l’amministrazione statunitense ha di nuovo aumentato la presenza militare in Siria a sostegno delle Forze Democratiche Siriane. La coalizione a guida curda nelle scorse settimane ha arrestato il capo del Consiglio militare di Deir ez Zor, Ahmed al Khabil (appartenente ad un potente clan tribale locale) provocando una ribellione armata di alcune milizie arabe locali. I combattimenti sono cessati quando il comandante delle Fds, Mazloum Abdi, ha accettato di aumentare la rappresentanza delle tribù arabe della regione nelle istituzioni civili e militari controllate dall’Amministrazione autonoma del nord e dell’est. Ma nuove proteste sono esplose dopo la decisione delle istituzioni locali di aumentare i prezzi dei carburanti.

Infine nel sud della Siria, nel governatorato di Suwayda (adiacente alle alture del Golan, occupate e annesse da Israele dopo la guerra del 1967) continuano le proteste della locale comunità drusa che, scesa in piazza inizialmente per motivazioni economiche, chiede ora una transizione politica a Damasco e maggiore autonomia. Il 13 settembre due capi religiosi della comunità drusa hanno espresso il proprio sostegno alle manifestazioni, così come il governo degli Stati Uniti che ha organizzato un incontro tra alcuni emissari di Washington e alcuni rappresentanti delle tribù impegnate nella protesta. – Pagine Esteri

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Tornado, F-16, Rafale, Mirage. Ecco l’Italia al Nato Tiger Meet 2023


Dopo 35 anni l’Italia torna ad ospitare il Nato Tiger Meet che annualmente dal 1960 fa interagire i Gruppi di Volo delle diverse Forze Armate dell’alleanza. Dalla base di Gioia del Colle in Puglia caccia ed elicotteri di 10 Paesi Nato sono i protagonisti

Dopo 35 anni l’Italia torna ad ospitare il Nato Tiger Meet che annualmente dal 1960 fa interagire i Gruppi di Volo delle diverse Forze Armate dell’alleanza. Dalla base di Gioia del Colle in Puglia caccia ed elicotteri di 10 Paesi Nato sono i protagonisti di un’esercitazione che si svolge in un momento geopolitico particolarissimo, caratterizzato dagli effetti della guerra in Ucraina, dalla presenza di mezzi navali non Nato nel Mediterraneo e dal conflitto scoppiato due giorni fa in Israele dopo gli attacchi di Hamas.

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70 aeromobili ad ala fissa, 10 ad ala rotante e unità navali fino al prossimo 13 ottobre opereranno in acque internazionali, mar Tirreno, canale di Sicilia e mar Ionio: l’Italia, anche in concomitanza con i festeggiamenti per il centenario dell’Aeronautica Militare, partecipa con i Typhoon assieme a Tornado, F-16, Rafale, Mirage. Le operazioni si stanno svolgendo nello spazio aereo di Puglia, Calabria e Basilicata con l’obiettivo di perfezionare l’interoperabilità degli assetti in missioni di difesa e interdizione aerea, di supporto a truppe a terra (Close Air Support – CAS) o di ricerca e recupero di personale in ambiente ostile (Personnel Recovery-PR). Tale addestramento in gergo viene chiamato Large Force Employment (LFE).

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Perché in Italia

“Dopo 35 anni abbiamo organizzato questa esercitazione internazionale in Italia con un ritorno addestrativo elevatisismo – spiega il Maggiore Emanuele Fumanti, comandante del XII Gruppo Caccia Intercettori, gruppo di volo che fa parte del 36º Stormo di stanza a Gioia del Colle – con un grandissimo numero di assetti. Siamo 70 velivoli su 19 gruppi Tiger, ovvero quei gruppi che hanno come logo una tigre. In base al piano quinquennale stabilito dai comandanti dei gruppi Tiger, il 2023 è stato l’anno dell’Italia: la coincidenza con il centenario ci ha fatto molto piacere ma non è stato voluto”.

Tra Ucraina e Israele

L’esercitazione si inserisce in un peculiare contesto geopolitico dove, accanto alla guerra in Ucraina, si segnalano l’iperattivismo russo nel Mediterraneo allargato e l’attacco di Hamas contro Israele che comunque rientra nel cono di interesse geopolitico di Ue e Nato. In primis va segnalata l’iniziativa di Mosca in Libia dove interloquisce con il generale Khalifa Haftar per ottenere i diritti d’attracco ai porti della Cirenaica. Un elemento, questo, che avrebbe come prima conseguenza il potenziamento oggettivo della capacità militare russa nel Mare Nostrum con un tentativo di interferenza con le attività della Nato: appare di tutta evidenza che il ruolo dei porti libici, vicinissimi al canale di Sicilia e al Mar Adriatico, è strategico per Putin.

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Russi nel Mediterraneo

In secondo luogo, sono stati numerosi i passaggi di navi militari e sottomarini russi al largo delle coste pugliesi e calabresi: nel giugno 2022 l’incrociatore “Varyag” transitò a circa 150 miglia dal golfo di Taranto, in acque internazionali, per poi dirigersi verso Creta. In quei giorni c’era un totale di 18 navi militari russe nel Mediterraneo, più due sommergibili.

Lo scorso maggio ancora la presenza della flotta russa al largo di Puglia e Calabria, con la fregata Ammiraglio Gorshkov, armata con i missili ipersonici Zircon che volano a 10 mila chilometri orari. Pochi giorni fa l’ultimo avvistamento: il sottomarino russo Krasnodar, classe Kilo, dopo due anni di attività dalla base siriana di Tartous è passato dall’Italia con destinazione Gibilterra a raggiungere i porti del Baltico.


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RECs: a Comparative Study Towards the EU Green Deal


Volume Presentation Introductory Remarks Speakers Antonios Nestoras, Deputy Executive Director European Liberal Forum, Belgium Fjona Merkaj, Project Officer European Liberal Forum, Belgium Renata Gravina, Researcher Fondazione Luigi Einaudi, Italy Moderat

Volume Presentation

Introductory Remarks

Speakers

Antonios Nestoras, Deputy Executive Director European Liberal Forum, Belgium
Fjona Merkaj, Project Officer European Liberal Forum, Belgium
Renata Gravina, Researcher Fondazione Luigi Einaudi, Italy

Moderators

Francesco Cappelletti, Policy and Research Officer European Liberal Forum, Belgium
Zina Zlatanova, President Liberal Institute for Political Analysis, Bulgaria

Speakers

Simona Benedettini, Energy Independent Consultant Fondazione Luigi Einaudi, RECs project leader, Italy
Ricardo Silvestre, Energy Expert Social Liberal Movement, Portugal
Gero Scheck, Professor Friedrich Naumann Foundation, Germany
Slavtcho Neykov, Energy Management Institute Liberal Institute for Political Analysis, Bulgaria

Discussants

Franco Becchis, Scientific Director Turin School of Regulation, DiRe, Foundation for the Environment, Italy
Andrea Sbandati, Environmental Economics Consultant Confservizi Cispel, Italy

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PPAs: a Comparative Study Towards the EU Green Deal


Volume Presentation Introductory Remarks Speakers Goran Neralić, Head of Projects, European Liberal Forum, Belgium Fjona Merkaj, Project Officer, European Liberal Forum, Belgium Renata Gravina, Researcher, Fondazione Luigi Einaudi, Italy Moderators Roxana

Volume Presentation

Introductory Remarks

Speakers

Goran Neralić, Head of Projects, European Liberal Forum, Belgium

Fjona Merkaj, Project Officer, European Liberal Forum, Belgium

Renata Gravina, Researcher, Fondazione Luigi Einaudi, Italy

Moderators

Roxana Nicula, President Fundación para el Avance de la Libertad, Spain

Márton Schlanger, Researcher Republikon, Hungaria

Speakers

Simona Benedettini, Energy Independent Consultant

Fondazione Luigi Einaudi, PPAs project leader, Italy

Ricardo Silvestre, Energy Expert Social Liberal Movement, Portugal

William Hongsong Wang, Professor Fundación para el Avance de la Libertad, Spain

Gero Scheck, Professor Friedrich Naumann Foundation, Germany

Tamás Babicz, Energy Expert Indítsuk Be, Hungary

Discussants

Gianni Bessi, President at Confservizi Emilia

Chicco Testa, President at Assoambiente

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“Festival del Metaverso”


Domani 10 ottobre alle 12.30 avrò il piacere di intervenire al Festival del Metaverso per discutere di VR, Ai e data protection . Qui tutte le informazioni all’evento www.festivalmetaverso.it


guidoscorza.it/festival-del-me…

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#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



Il calcio in Asia orientale: meglio se donna


Il calcio in Asia orientale: meglio se donna calcio femminile
Il calcio femminile in Asia orientale non è solo un gioco. In alcuni casi diventa un palliativo per tifosi frustrati dalle delusioni delle nazionali maschili. E talvolta si fa carico di esigenze identitarie e slanci nazionalisti, anche in paesi in cui la parità di genere è distorta in molti aspetti della vita quotidiana. Un estratto dall’ultimo e-book di China Files su Sport e Politica (per sapere come ottenerlo, clicca qui)

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#NoiSiamoLeScuole la scorsa settimana ha raccontato la Scuola primaria “Enrico Medi” di Macerata, che sarà demolita e ricostruita grazie alla linea di investimento dedicata dal PNRR alla costruzione di 212 Nuove Scuole sicure, inclusive, innovative e…


Il servizio di streaming DAZN ha impiegato quasi cinque anni per rispondere a una semplice richiesta d'accesso Secondo il GDPR, le aziende hanno un mese di tempo per rispondere alle richieste di accesso. DAZN ha impiegato quasi cinque anni DAZN logo sees a red card from football


noyb.eu/it/streaming-service-d…



In Cina e Asia –


In Cina e Asia – israelo-palestinese
I titoli di oggi:

Conflitto israelo-palestinese, le reazioni di Cina e Asia
Milizie popolari, le aziende cinesi ritornano alle tradizioni del Maoismo
Ex ufficiale dell'esercito americano accusato di aver tentato di fornire informazioni riservate alla Cina
Usa, la delegazione del Senato in visita in Cina riaccende lo scontro sulla crisi del Fentanyl
Cina, i viaggi durante la Golden Week arrivano quasi ai livelli del 2019
Dissidente cinese bloccato all'aeroporto di Taiwan ottiene asilo in Canada
Corea del Nord, boom di trasporti su rotaia. Gli analisti: "Fornitura di armi alla Russia"

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LIVE. Gaza/Israele. Giorno 3: più di 1.000 morti, si combatte senza sosta


100.000 riservisti israeliani schierati al confine con Gaza. Bombardamenti intensi nella Striscia. Continuano scontri a fuoco tra Hamas e esercito israeliano L'articolo LIVE. Gaza/Israele. Giorno 3: più di 1.000 morti, si combatte senza sosta proviene da

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dalla redazione –

Pagine Esteri, 9 ottobre 2023. Una notte di furiosi bombardamenti sulla Striscia di Gaza, quella tra domenica e lunedì, all’avvio del terzo giorno di combattimenti dopo l’attacco senza precedenti operato da Hamas.

Il numero dei morti sale ora dopo ora. Le vittime israeliane hanno superato le 700 persone, molte delle quali civili, uccise dagli uomini di Hamas che sono entrati e hanno preso il controllo degli insediamenti israeliani vicini alla Striscia di Gaza. Almeno 260 vittime sono giovani che partecipavano ad un rave party. Sono stati colti di sorpresa alle prime luci dell’alba, dai miliziani di Hamas che sono arrivati armati e hanno cominciato a sparare sulla folla. Tra i giovani non solo israeliani, ragazzi e ragazze di diverse cittadinanza tra cui statunitensi e tedeschi.

Più di 100 persone, tra cui ufficiali di alto rango, sono state fatte ostaggio e portate all’interno della Striscia, dove morte e distruzione stanno cadendo dal cielo, con i missili e le bombe rilasciate da Israele, che stanno distruggendo edifici residenziali, palazzi, moschee, scuole. Le vittime, solo a Gaza, sono almeno 436. Tra di loro molti bambini. Ieri è stata sterminata un’intera famiglia, 19 membri, tra cui bambini, quando un razzo israeliano ha colpito il palazzo degli Abu Quta in un campo profughi vicino Rafah. Secondo le Nazioni Unite i bombardamenti hanno causato circa 123.538 di sfollati.

Continuano, intanto, combattimenti violenti in 6 località a sud della Striscia di Gaza, dove uomini di Hamas ingaggiano scontri a fuoco con gli israeliani.

Gli eventi precipitano anche nella Cisgiordania occupata: incursioni israeliane e scontri tra combattenti palestinesi e soldati si sono registrati a Hebron e a Ramallah. Alle azioni militari prendono parte anche i coloni israeliani, spesso armati. Nelle ultime ore in Cisgiordania sono stati uccisi 7 palestinesi.

Le autorità stanno rastrellando i palestinesi che lavorano in Israele per espellerli. Alcune immagini mostrano centinaia di lavoratori deportati nella Valle del Giordano.

Un enorme schieramento di truppe israeliane si sta muovendo verso la Striscia di Gaza. Circa 100 mila riservisti si sono già ammassati al confine.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito a porte chiuse per discutere della situazione ma non è riuscito a raggiungere l’unanimità per emettere una dichiarazione congiunta.

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“Milano Digital Week – Influencer marketing, strategie di sviluppo, tutela di brand e minori”


Oggi dalle 16.00 parteciperò al convegno organizzato da D DIKE – LUISS HUB – nell’ambito della Milano Digital Week “Influencer marketing strategie di sviluppo e tutela di brand e minori “ per discutete di tutela dei dati personali e minori.Qui tutte le informazioni all’ evento eventbrite.com/e/biglietti-inf…


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PRIVACYDAILY


N. 179/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: Snapchat potrebbe rischiare una multa di milioni di sterline dopo che l’autorità di controllo dei dati del Regno Unito ha emesso un mandato di esecuzione preliminare per la presunta incapacità di valutare i rischi per la privacy che il suo chatbot di intelligenza artificiale potrebbe comportare per gli... Continue reading →



Sto provando Bluesky


Sto provando Bluesky.
Ci sono alcuni aspetti che trovo scomodi, rispetto a quello che invece offrono Mastodon e Friendica

A) i post non possono superare le 300 battute;

B) una volta pubblicato, un post non può essere modificato, si può solo cancellare e ripubblicare

C) per leggere un post o "sbirciare" un profilo, bisogna essere per forza loggati



Terremoto in Afghanistan: migliaia di morti


Il sisma ha colpito ieri le regioni occidentali del Paese: migliaia i feriti, almeno 2.000 i morti, ma il numero delle vittime continua a salire. L'articolo Terremoto in Afghanistan: migliaia di morti proviene da Pagine Esteri. https://pagineesteri.it/2

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di Valeria Cagnazzo –

Pagine Esteri, 8 ottobre. La mattina di sabato 7 ottobre, un terremoto di magnitudo 6.3 con epicentro a circa 40 km a nord-ovest di Herat ha scosso l’Afghanistan. Nelle ore successive, ulteriori scosse di assestamento hanno continuato a far tremare il Paese, che già contava a centinaia le proprie vittime. A circa ventiquattro ore dal sisma, il bilancio è drammatico: oltre 2.000 sono i morti e almeno 9.000 le vittime, mentre nelle regioni colpite, almeno 8 i villaggi distrutti, si continua a scavare e a cercare i dispersi.

La tragedia si abbatte su un Paese che già sta attraversando una profonda crisi umanitaria, i cui fondi statali sono congelati e in cui gli aiuti internazionali sono stati tagliati da quando nell’agosto 2021 le truppe americane hanno abbandonato i loro ultimi avamposti e i talebani hanno autoproclamato il loro governo.

“Questo terribile terremoto avviene in un momento di estremo bisogno umanitario in cui 15 milioni di persone non sanno da dove arriverà il loro prossimo pasto”, si legge sull’account del World Food Programme.

🚨#Afghanistan: “This terrible earthquake comes at a time of immense humanitarian needs when 15 million people do not know where their next meal will come from.”

More about the #AfghanistanEarthquake: t.co/ouwPNSQwNi pic.twitter.com/t9GSvHknFt

— World Food Programme in Afghanistan (@WFP_Afghanistan) October 8, 2023

Il rappresentante delle Nazioni Unite Stephane Dujarric ha intanto dichiarato che l’Onu e i suoi partner in Afghanistan stanno coordinando le proprie azioni di soccorso con le autorità de facto per raggiungere le comunità colpite. Il governo talebano, intanto, ha chiesto alle organizzazioni assistenziali locali di recarsi nelle regioni colpite per fornire aiuto ai superstiti e contribuire al recupero dei corpi intrappolati sotto le macerie e alla ricerca dei dispersi. Ha, inoltre, chiesto “ogni possibile collaborazione e aiuto ai fratelli afflitti” da parte dei loro “ricchi compatrioti”.

Nel giugno 2022, l’Afghanistan era stato colpito da un altro terremoto che aveva provocato almeno 1.500 morti.

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L'articolo Terremoto in Afghanistan: migliaia di morti proviene da Pagine Esteri.



  di LAURA TUSSI Con Antonio Mazzeo ripercorriamo la storia controversa della costruzione del MUOS, il sistema militare di telecomunicazioni satellit

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Mentre viene rilasciata la Release Candidate di Friendica 2023.09, in attesa dell'integrazione con il protocollo Bluesky, ricordiamo che sono disponibili codici Bluesky per gli utenti di Poliverso.

Con l'integrazione del protocollo AT di Bluesky, Friendica diventa lo stato dell'arte della connettività tra social decentrati. Gli utenti di Poliverso che desiderassero dei codici di invito per Bluesky possono chiederlo a questo account (devono prima seguirlo) o a quello di @informapirata :privacypride:


Abbiamo appena separato i rami 2023.09-rc dall'attuale ramo di sviluppo di Friendica, ma è già Hacktober! È vero, almeno per l'RC ci atterremo al numero fondamentale.😉

Se vuoi aiutare a trovare aspetti irregolari e comportamenti fasulli e, si spera, risolverli prima della prossima versione, controlla il nuovo ramo e segnala i problemi che incontri.

Le modifiche più importanti in questa versione sono:

1. Un nuovo connettore #Bluesky, che ti consente di utilizzare il tuo account Bluesky da Friendica. Effettua il crosspost su quella piattaforma e interagisci con i tuoi contatti Bluesky.
2. Abbiamo rinominato alcune delle nostre funzionalità esistenti nella speranza di renderle più facilmente riconoscibili. I tuoi #gruppi di contatto ora si chiamano #Cerchie e i vecchi forum pubblici/privati ​​ora si chiamano Gruppi pubblici/privati.
3. Una novità sono i #Canali che si integrano nella visione di rete di un utente di Friendica e offrono una visione filtrata sui contenuti postati dai contatti. Ciò include post di contatti con cui hai interagito maggiormente o post che sono diventati più interattivi nelle ultime 24 ore. Abbiamo intenzione di dare agli utenti il ​​controllo della definizione su come appare una definizione di canale.

@Che succede nel Fediverso?

Con l'integrazione del protocollo AT di Bluesky, Friendica diventa lo stato dell'arte della connettività tra social decentrati


Friendica 2023.09 Release Candidate available

We have just branched off the 2023.09-rc branches from the current development branch of Friendica, but it is Hacktober already! True at least for the RC we’ll stick to the milestone number 😉 If you want to help finding rough edges and bogus behaviour and hopefully fix them before the upcoming release, please checkout the new branch and report problems that you encounter.

The most notable changes in this release are:

  • A new Bluesky connector, that allows you to use your Bluesky account from within Friendica. Crosspost to that platform and interact with your contacts there.
  • We renamed some of our existing features in the hope to make it more easily to recognize what they are. Your contact groups are now called Circles, and the old public/private forums are now public/private Groups.
  • A new feature are the Channels that are integrated into the network view of a Friendica user and offer a filtered view on the content posted contacts. This includes thinks like postings from contacts that you mostly interacted with, or postings that got the most interactive within the last 24 hours. We plan to give the users definition control over what a Channel definition looks like.


What is Friendica


Friendica is a decentralised communications platform, you can use to host your own social media server that integrates with independent social networking platforms (like the Fediverse or Diaspora*) but also some commercial ones like Twitter.

How to use the 2023.09 RC Version of Friendica


If you want to help in the release process, you can checkout the 2023.09-rc branch from the main git repositories (because of technical problems the mirrors of the core and addons repository currently don’t work).
git fetchgit checkout 2023.09-rcgit pullbin/composer.phar install --no-dev
Note that you only need to pull the composer dependencies in the core repository.

And yes, this means the main git repositories at git.friendi.ca/friendica/friendica-addons and github.com/friendica/friendica.

Should the upgrade process of the database get stuck


If you encounter this, please initiate the DB update manually from the command line by running the script
./bin/console dbstructure update
from the base of your Friendica installation. If the output contains any error message, please let us know using the channels mentioned above.
What to do with Quirks

The 2023.09-rc phase is meant to identify and preferable resolve quirks and bugs that should not be in the 2023.10 release, but have slipped through so far. So if you switch your node to the 20232.09-rc version of Friendica, please let us know about rough edges you find, either at the issue tracker (github account required), in the support forum or in the development forum.

Thanks a lot for helping with the release 🙂



#release

friendi.ca/2023/10/05/friendic…




Il successo della manifestazione di oggi dimostra che nel paese è forte la richiesta di un'opposizione sociale al governo. L'agenda Meloni e quella di Dragh

Marino Bruschini reshared this.



C'è un aggressore e un aggredito . Il popolo palestinese subisce da decenni l'occupazione illegale dei suoi territori. Gaza è una prigione a cielo aperto.


PRIVACYDAILY


N. 178/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: Secondo un gruppo di politici e di attivisti per la privacy, la polizia e le aziende private dovrebbero “fermare immediatamente” l’uso della sorveglianza con riconoscimento facciale. Hanno espresso preoccupazione per i diritti umani, il potenziale di discriminazione e “la mancanza di un mandato democratico”.Il provvedimento arriva dopo che... Continue reading →


Sento il dovere di esprimere il più netto dissenso nei confronti delle dichiarazioni a Porto del Presidente della Repubblica Mattarella. Lo scrivo con amare


di Enzo Scandurra C’è un libro che, più di ogni altro, smaschera le illusioni e gli inganni di una narrazione neoliberista sulle città: L’invenzione di


Verso un ecosistema di scienza aperta. Il contributo di Bonfire nel realizzare un framework modulare per applicazioni social federate

Bonfire sta costruendo un framework modulare per applicazioni social federate, tra cui microblogging, gestione delle attività o moderazione dei contenuti assistita dall'intelligenza artificiale. All'interno di Bonfire, è possibile creare diversi plugin per scopi come la collaborazione nella ricerca, la pubblicazione pre-stampa e la revisione tra pari. Inoltre, un sistema di riconoscimento e verifica chiaro e verificabile potrebbe supportare la creazione di un ecosistema federato di scienza aperta.

All'interno di Bonfire, è possibile creare diversi plugin per scopi come la collaborazione nella ricerca, la pubblicazione pre-stampa e la revisione tra pari. Inoltre, un sistema di riconoscimento e verifica chiaro e verificabile potrebbe supportare la creazione di un ecosistema federato di scienza aperta.

Una massiccia adozione di protocolli federati da parte delle istituzioni accademiche aiuterà a potenziare le implementazioni della scienza aperta e a includere le comunità non accademiche nel processo di produzione della conoscenza. Immaginiamo che queste implementazioni vengano realizzate all'aperto, attraverso un processo di co-progettazione che unisce scienziati, ricercatori e attivisti. Questo sforzo collettivo garantirà che le funzionalità sviluppate soddisfino i meticolosi standard degli strumenti accademici sfruttando al tempo stesso l’esperienza utente dei social network. La nostra aspirazione è che ciò possa innescare conversazioni significative e ampliare l’accessibilità delle discussioni scientifiche a un pubblico più ampio, promuovendo una comunità di conoscenza globale vivace, inclusiva e interconnessa.

Qui il post completo pubblicato da @Equipo Nibö :niboe: e Biogarabatos post sul blog di @Bonfire

@Scuola - Gruppo Forum

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Ricerca preliminare sugli utenti per contrastare la disinformazione sui social network. Zappa: un progetto basato su Bonfire

@Che succede nel Fediverso?

Il progetto Zappa è finanziato da un contributo del fondo Cultura della Solidarietà per sostenere iniziative culturali transfrontaliere di solidarietà in tempi di incertezza e "infodemia". Lo scopo di questa ricerca iniziale sugli utenti era quello di aiutare a guidare lo sviluppo di un'estensione @Bonfire personalizzata per fornire alle comunità uno strumento dedicato per gestire la disinformazione online.

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“Perché le case automobilistiche non prendono a bordo la privacy degli utenti?”


Nuovo appuntamento con la rubrica Privacy weekly, tutti i venerdì su StartupItalia. Uno spazio dove potrete trovare tutte le principali notizie della settimana su privacy e dintorni.


guidoscorza.it/perche-le-case-…



Domani a Milano, in Piazza Leonardo da Vinci, c'è depreDATI, l'evento rivolto a tutti i "non-specialisti", "non-geek", "non-maghi dell’informatica" che amano la propria privacy nel mondo digitale

@Etica Digitale (Feddit)

Sabato 7 Ottobre, al politecnico di Milano, @quinta :ubuntu: e @gualdo :privacypride: :cc: terranno #depreDATI, il laboratorio per difendersi dalla sorveglianza online:

🔐 depredati.eu

Il laboratorio si rivolge a non specialisti che hanno a cuore la propria privacy e che desiderano sottrarsi alla #profilazione delle Big Tech.

🔎L’obiettivo è informare sulle finalità anche non commerciali della profilazione; comprendere il grado dell’esposizione e suggerire i comportamenti da seguire, qua l'evento su mobilizon:

▶️QUI L'EVENTO SU MOBILIZON



Milano Digital Week - DepreDATI
Inizia: Sabato Ottobre 07, 2023 @ 9:30 AM GMT+02:00 (Europe/Rome)
Finisce: Sabato Ottobre 07, 2023 @ 12:30 PM GMT+02:00 (Europe/Rome)
DepreDATI è un laboratorio in cui si imparano e si condividono le <b>tecniche di difesa dalla sorveglianza digitale.</b></p><p>Si rivolge a tutti <b>coloro che hanno a cuore la propria privacy nel mondo digitale </b>e che<b> non vogliono essere profilati dalle Big Tech</b>. Si propone a non specialisti, non geek, non maghi dell’informatica, che vogliono riappropriarsi della loro vita digitale e non regalare la propria identità a chi ne trae profitto.</p><p>La progressiva privatizzazione di Internet da parte delle Big Tech ha costruito un’economia dal valore inimmaginabile. A ottobre 2022 la capitalizzazione dei GAFAM (Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft) è stata stimata nell’ordine dei 7 triliardi di dollari, poco meno della metà del PIL di tutti i Paesi dell’Eurozona.</p><p>Uno dei principali fattori di questa economia è <b>la monetizzazione dei dati comportamentali degli utenti</b>. Gli utenti dei servizi Internet vengono costantemente profilati, e i loro profili, le loro identità digitali vengono venduti al migliore offerente; e gli acquirenti non sono solo fornitori di pubblicità, ma anche partiti politici ed enti governativi.</p><p>• DepreDATI – perché</p><p>DepreDATI intende <b>sviluppare consapevolezza sulla sorveglianza digitale</b>, perché crediamo che la divulgazione sia un valore. Il funzionamento e le tecniche del <b>capitalismo della sorveglianza </b>non sono di dominio pubblico ma impattano il dominio pubblico: per questo la divulgazione a un pubblico non specialistico è importante</p><p>• DepreDATI – come</p><p>L’approccio del laboratorio è concreto: spieghiamo e condividiamo <b>soluzioni per limitare la sorveglianza digitale </b>a livelli diversi, dai più semplici a quelli radicali su smartphone, tablet e PC.</p><p><b>Venue: Politecnico di Milano, Piazza Leonardo da Vinci 32, edificio 6 (dipartimento di chimica), Sala Pietro Pedeferri.</b>

in reply to Privacy Pride

bello. bene. ma...
...mi domando quanti "non geek" abbiano a cuore la propria privacy o quella dei propri cari/simili (o anche solo sapere cosa sia la privacy e cosa possa causare la non privacy).
Dovreste andare nelle medie e nelle superiori !! Ormai noi adulti ci siamo bruciati irriparabilmente...

Privacy Pride reshared this.

in reply to _aid_85_

@_aid_85_ c'è chi ama la privacy (femministe, persone lgbtqi+, sostenitori del diritto all'autodeterminazione, chi si preoccupa dei migranti) ma non lo sa.

Quanto all'invito, lo condividiamo in toto!

@quinta :ubuntu: @gualdo :privacypride: :cc:

Maronno Winchester reshared this.

in reply to _aid_85_

@_aid_85_
Ciao!

Grazie per il commento @_aid_85_

Credo che diffondere informazioni e consapevolezza possa aiutare tutti indipendentemente dall’età… in ogni caso portare depreDATI nelle scuole è qualcosa a cui pensiamo

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in reply to _aid_85_

@_aid_85_ personalmente avrei già inserito in tutti i programmi scolastici, di medie e superiori, ore per trattare un argomento che coinvolge sempre più persone…
in reply to Antony

@Antony bello ma difficile perchè "la scuola non ha risorse" (e credo sia ovvio che ne avrà sempre meno). Qualche incontro in alcune scuole qua e là mi sembra non certo idoneo ma più fattibile a oggi... magari alcuni dedicati anche agli insegnanti e ai presidi...


#Scuola, dal 9 ottobre parte piano welfare per il personale scolastico e del Mim con sconti che andranno fino a un massimo del 30% su treni, aerei, negozi, agriturismi e mercati che aderiscono alle convenzioni sottoscritte tra Ministero, aziende e as…


Oggi è la Giornata Mondiale degli Insegnanti 📚

In occasione di questa ricorrenza si celebra la sottoscrizione delle Raccomandazioni dell'UNESCO sullo status di insegnante, la principale struttura di riferimento per i diritti e le responsabilità de…



Realizzato da Leonardo, è ufficialmente operativo il primo centro paneuropeo per la gestione dinamica in tempo reale dei rischi cyber

Lo comunica in una nota Leonardo, che ha realizzato il progetto per la Direzione generale per le reti di comunicazione, i contenuti e le tecnologie della Commissione europea (DG Connect).

Di Alessandro Patella su Wired Italia

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

Questa voce è stata modificata (1 anno fa)

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Finalmente in italiano l'inchiesta di Giacomo Zandonini che fa tremare la Commissione Europea «Il pericolo della “porta sul retro” imposta dal regolamento europeo anti-pedopornografia»

@Privacy Pride

Proposto dalla Commissaria Ue Johansson, rischia di mettere fine alla sicurezza delle comunicazioni private. Lo dicono gli esperti, mentre la Commissione minimizza. E si fa consigliare da società e enti non profit della Silicon Valley

Gli appetiti dei privati – profit e non profit – sui sistemi di detection delle immagini, l’approccio “lasco” agli ordini di ricerca e le richieste aggiuntive di Europol in termini di possibilità d’indagine sono alcune delle rappresentazioni concrete del Rubicone da non varcare citato dal Garante europeo Wojciech Wiewiórowski: costringere ogni app, sito o piattaforma a mantenere una “porta sul retro” espone chiunque al rischio di essere spiato all’interno di una piazza virtuale, sia da agenti, sia da criminali. Mentre la Commissaria Johansson e la rete di lobby con cui ha stretto rapporti nell’ultimo biennio spingono per chiudere l’iter legislativo al più presto, con la fine dell’estate i negoziati sembrano bloccati.

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#chatcontrol #stopchatcontrol



Le fakenews della commissaria agli affari interni Ylva Johansson su chatcontrol nella newsletter di Privacy Chronicles di Matteo Navacci

@Privacy Pride

"nessuno ci ha ancora spiegato in che modo un regime di sorveglianza di massa totalitario sulle comunicazioni (chat, email, ecc.) di 500 milioni di persone possa in qualche modo evitare che un bambino venga violentato nella sua stanzetta"

Sei sicuro di volerlo sapere?

Clicca per aprire/chiudereForse inoculando un malware "buono" nei dispositivi di acquisizione audio e video presenti in ogni cameretta di ogni bimbo? 🙄

La newsletter completa

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Weekly Chronicles #48


Parte la schedatura dei camini. Un'anziana signora e il suo T-RED. Bisogna salvare i bambini. Meme e quote della settimana.

Dimmi con cosa ti scaldi, e ti dirò chi sei


La Regione Toscana ha deciso di imporre ai suoi cittadini un obbligo di “accatastamento” degli impianti a biomassa presenti nelle loro case. Entro il 30 settembre i toscani dovranno dichiarare alla Regione se possiedono un camino, una stufa a legna o una stufa a pellet nelle loro abitazioni.

Insomma un censimento obbligatorio con tanto di sanzioni pecuniarie per chi cercherà di nascondere i suoi camini alle squadre di ricognizione dell’Arpat, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana.

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Lo scopo è, citando il sito della Regione1: “mettere in relazione la diffusione di questi impianti e i fenomeni di inquinamento da PM10, al fine di migliorare le politiche per il contrasto dell'inquinamento atmosferico.”

Come fa una pubblica amministrazione a contrastare l’inquinamento atmosferico? Con gli incentivi economici. O meglio: con le tasse. Che poi è esattamente ciò

L’obiettivo è modificare il comportamento delle persone e valutare l’impatto ambientale della vita di ognuno di noi. Una volta fatto questo, saranno introdotte delle quote CO2 personali attraverso i nuovi strumenti d’identità digitale. Che poi è quello che prevedono anche le raccomandazioni del World Economic Forum (ne ho parlato qua, se non l’hai letto ti consiglio di farlo…).

La schedatura è il primo passo.

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La breve storia triste di un’anziana signora e il suo T-RED


Oggi voglio condividere con voi questo bell’articolo scritto da Carlo Blengino (che se non sbaglio è un lettore) che parla delle tristi disavventure di una signora e un temibile T-RED, il macchinario automatizzato che rileva le infrazioni semaforiche.

«Per almeno 12 volte il T-RED ha rilevato una Fiat Tipo proveniente dal centro della città che poco prima delle 23 supera lentamente la linea semaforica nonostante la luce rossa. Quando la signora capisce la ragione della convocazione sembra sollevata, salvo vacillare appena intuisce l’importo complessivo della sanzione e che la decurtazione dei punti dalla patente le impedirà di guidare nei prossimi mesi»


È una storia che ancora una volta ci fa ben comprendere l’inutilità della sorveglianza cittadina, promossa dai sindaci-feudatari come strumento di civiltà e sicurezza urbana, ma niente più che un modo di far cassa con la vita delle persone — anche e soprattutto quando la condotta della persona, pur essendo tecnicamente in violazione di legge, non pone nessuno in pericolo.

È una storia che ci ricorda che le leggi e le sanzioni, qualsiasi esse siano, se applicate meccanicamente e sistematicamente ad ogni infrazione, sono per definizione tiranniche. Il futuro che ci aspetta, nelle nostre belle città intelligenti, è proprio questo: una spietata tirannia della legge applicata sistematicamente e senza eccezione alcuna dalle macchine.

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I bambini — qualcuno salvi i bambini!


La cara YIva Johansson, commissaria della Commissione Europea responsabile per la proposta di regolamento chiamata Chatcontrol (non lo conosci? Dai ne ho parlato tantissimo…) oggi ha voluto esporsi su X con un breve video per spiegare le ragioni di questa legge.

Ci sono dei tentativi di creare confusione di questo regolamento, dice Yiva nel video. Non è come pensate! La proposta è lì per proteggere i bambini dalla violenza sessuale. È lì per proteggere le vittime di questi crimini. Oggi un bambino su cinque viene violentato, continua la cara YIva.

Tutto molto bello, se non fosse che nessuno ci ha ancora spiegato in che modo un regime di sorveglianza di massa totalitario sulle comunicazioni (chat, email, ecc.) di 500 milioni di persone possa in qualche modo evitare che un bambino venga violentato nella sua stanzetta.

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Certo — magari su milioni di intercettazioni le forze dell’ordine potranno catturare qualche pedofilo o limitare la diffusione di alcuni contenuti, ma il bambino ormai avrà comunque la vita rovinata. Che protezione è mai questa? E non dimentichiamo che tale sorveglianza di massa non lascerà scampo neanche ai bambini che dicono di voler proteggere. Tutte le chat, foto e video dei vostri figli saranno sotto l’occhio vigile di algoritmi e persone assunte proprio per spiarli.

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Fortunatamente le Community Notes di questo splendido social che fa tanto schiumare gli amici di sinistra non si sono fatte attendere, rimettendo al suo posto la cara YIva e mostrandola per quello che è: una propagatrice di disinformazione, propaganda e terrorismo psicologico.

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Weekly memes


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Weekly quote

“Everything we hear is an opinion, not a fact. Everything we see is a perspective, not the truth.”
Marcus Aurelius

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#NotiziePerLaScuola

Al via l'undicesima edizione del premio letterario internazionale "Eugenia Bruzzi Tantucci" per l’anno scolastico 2023/2024. Gli studenti partecipanti potranno presentare i lavori entro e non oltre il 27 ottobre 2023.




Meta (Facebook / Instagram) passa all'approccio "Paga per i tuoi diritti" Per aggirare il GDPR, Meta sembra intenzionata a passare a un approccio "Pay for your Rights" (paga per i tuoi diritti)


noyb.eu/it/meta-facebook-insta…