📌 Il Fondo per l'Ambiente Italiano presenta il #concorso "Raccontiamo il patrimonio: nuove narrazioni".
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Measuring the Mighty Roar of SpaceX’s Starship Rocket
SpaceX’s Starship is the most powerful launch system ever built, dwarfing even the mighty Saturn V both in terms of mass and total thrust. The scale of the vehicle is such that concerns have been raised about the impact each launch of the megarocket may have on the local environment. Which is why a team from Brigham Young University measured the sound produced during Starship’s fifth test flight and compared it to other launch vehicles.
Published in JASA Express Letters, the paper explains the team’s methodology for measuring the sound of a Starship launch at distances ranging from 10 to 35 kilometers (6 to 22 miles). Interestingly, measurements were also made of the Super Heavy booster as it returned to the launch pad and was ultimately caught — which included several sonic booms as well as the sound of the engines during the landing maneuver.
Sounds were measured at eight different locations.
The paper goes into considerable detail on how the sound produced Starship’s launch and recovery propagate, but the short version is that it’s just as incredibly loud as you’d imagine. Even at a distance of 10 km, the roar of the 33 Raptor engines at ignition came in at approximately 105 dBA — which the paper compares to a rock concert or chainsaw. Double that distance to 20 km, and the launch is still about as loud as a table saw. On the way back in, the sonic boom from the falling Super Heavy booster was enough to set off car alarms at 10 km from the launch pad, which the paper says comes out to a roughly 50% increase in loudness over the Concorde zooming by.
OK, so it’s loud. But how does it compare with other rockets? Running the numbers, the paper estimates that the noise produced during a Starship launch is at least ten times greater than that of the Falcon 9. Of course, this isn’t hugely surprising given the vastly different scales of the two vehicles. A somewhat closer comparison would be with the Space Launch System (SLS); the data indicates Starship is between four and six times as loud as NASA’s homegrown super heavy-lift rocket.
That last bit is probably the most surprising fact uncovered by this research. While Starship is the larger and more powerful of the two launch vehicles, the SLS is still putting out around half the total energy at liftoff. So shouldn’t Starship only be twice as loud? To try and explain this dependency, the paper points to an earlier study done by two of the same authors which compared the SLS with the Saturn V. In that paper, it was theorized that the arrangement of rocket nozzles on the bottom of the booster may play a part in the measured result.
INPS Servizi S.p.A sotto attacco informatico
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
INPS Servizi S.p.A., socio unico INPS, il 18 novembre ha subito un attacco informatico di tipo ransomware. Lo riporta il sito di QuAS – Cassa Assistenza Sanitaria Quadri – che ha lo scopo di garantire ai dipendenti con qualifica di “Quadro” assistenza sanitaria integrativa al Servizio sanitario nazionale. QuAS precisa
Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
IRAN-USA. Teheran cauta attende le mosse di Trump
@Notizie dall'Italia e dal mondo
In attesa del ritorno del Tycoon alla Casa Bianca, l'Iran mantiene una linea prudente nella consapevolezza che la nuova amministrazione, con ogni probabilità, tornerà al pugno di ferro contro la Repubblica pagineesteri.it/2024/11/21/med…
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La NIS2 applicata con esempi pratici – Parte 1
A cura diManuel Roccon e Matteo Brandi
Se i criminali informatici non dormono mai, anche le normative sulle sicurezza informatica si muovono. Ormai la direttiva NIS2, recepita con il Decreto Legislativo 138 del 4 settembre 2024, si è messa in moto. Con la NIS2, la nuova direttiva europea per la sicurezza informatica, le aziende devono prendere sul serio la protezione dei dati e garantire la business continuity e rispetto alla NIS questa si estende anche alla loro supplychain.
Noi con elmetto e piccone (sicurezza first!) abbiamo scavato a fondo nella NIS2 per portarvi solo le pepite d’oro: quei punti che riteniamo fondamentali per proteggere la tua azienda contro i criminali informatici applicando la norma.
Caro lettore, due avvertimenti però:
- Non troverai se la tua azienda ricade o meno nella direttiva, per quello c’è articolo di Sandro Sana
- Non troverai una analisi degli obblighi di comunicazione e/o iscrizione a piattaforme varie
- La NIS2 comprende anche la sicurezza fisica, i disastri ambientali e la mancanza di connettività e di energia elettrica.Mancano solo le cavallette. Noi ci siamo concentrati sul cyber. Per un gruppo elettrogeno, provvedi da solo.
- Questa è la nostra interpretazione pratica della norma, con alcuni (piccoli e pochi ma importanti) esempi applicati realmente.
Per una applicazione pratica della NIS2, il pilastro principale è l’articolo è l’art.21, in particolare nel paragrafo 2, i cui concetti sono riportati anche nell’art.24 del decreto di recepimento (DLGS 138 del 4 Settembre 2024).
Abbiamo diviso questo articolo in due parti, in questo pezzo ci dedicheremo ad approfondire fino al punto e del art. 21 del NIS2.
Articolo 21 NIS2
eur-lex.europa.eu/legal-conten…
DLGS 138 art 24
gazzettaufficiale.it/eli/id/20…
Andiamo a vederli nel dettaglio:
Politiche di analisi dei rischi e di sicurezza dei sistemi informatici
Pensare che la protezione dei sistemi aziendali consista solo in firewall e antivirus potrebbe essere l’errore numero uno. Certo, fanno parte del quadro, ma non sono la soluzione completa. Le politiche di sicurezza informatica vanno molto più in profondità: devono valutare tutti i punti deboli di un’azienda e aggiornarsi costantemente.
Ad esempio, hai mai considerato che un dipendente non formato può diventare il miglior alleato dei criminali informatici? Basta una email di phishing cliccata senza pensarci troppo.
Inoltre quanto sono importanti i tuoi dati se finissero in mani sbagliate? Molto importanti anche i sistemi DLP che monitorano e mitigano la esfiltrazione dei dati, come il blocco delle chiavette o altri supporti di memorizzazione esterni così da evitare che vengano copiati dati e portati via e/o dimenticati in giro. Possono essere create anche regole per tipologia di documento o contenuto, in modo da bloccare questi quando vengono caricati anche in internet (es. un impiegato infedele che esegue upload su qualche drive online).
È per questo che l’analisi dei rischi è fondamentale: significa mappare ogni vulnerabilità, anticipare possibili scenari e sapere come reagire. Una buona analisi dei rischi non solo individua i punti critici ma ti aiuta a distribuire meglio le risorse per la difesa, concentrando l’attenzione dove serve di più.
Sembra un foschia impenetrabile? Un faro c’è e si chiama ISO 27001. L’ISO 27001 è il sistema di gestione della sicurezza informatica che mette ordine nella tua azienda, stabilendo standard chiari su come proteggere i dati e minimizzare i rischi di attacchi informatici. Con un approccio strutturato e una protezione continua, questo strumento potente ti aiuta a chiudere le porte ai criminali informatici.
link redhotcyber.com/post/cosa-si-i…
Gestione degli incidenti
Quando i criminali informatici colpiscono, non c’è tempo per tentennamenti o “la prossima volta andrà meglio”. La tua azienda è sotto attacco e senza un piano solido, rischi di vedere tutto andare in fumo. La gestione degli incidenti informatici è la tua unica ancora di salvezza: un set di strategie per reagire all’impatto devastante di attacchi, violazioni e perdite di dati.
Quanti piani servono? Fondamentalmente due: il Disaster Recovery Plan ed il Response Plan. Vediamoli.
Disaster Recovery Plan
Un disaster recovery plan non è solo un elenco di cose da fare, ma una strategia solida che garantisce che ogni dato, file o sistema critico sia protetto e ripristinabile.
Il piano deve prevedere eventi come:
- Attacchi da criminali informatici
- Guasti ai PC
- Incendi
- Alluvioni
- Furti
- Smarrimenti
- Terremoti
- Strategie di backup
- Mancanza di energia elettrica
- Mancanza di connettività ad internet
Un piano di ripristino da disastro deve avere come minimo queste informazioni:
- Dati di contatto (chi devo chiamare)
- Calcolo del danno stimato
- Piano di recupero delle attività (come si risolve)
- Piano di continuità aziendale (come si continua nel mentre)
- Copie dei contratti ed accordi in essere
- Piano di esercitazione (una volta scritto, va testato per farlo conoscere a tutti)
- Lista dei sistemi e dati critici
- Lista degli obblighi normativi da rispettare
- Strategia comunicativa per i clienti e gli organi di stampa
Ovviamente non deve rimanere “lettera morta”, deve essere testato, corretto e ti devi assicurare tutti abbiamo compreso quale è il proprio ruolo.
La strategia comunicativa non è un punto da sottovalutare. In base a quello che si dice e come lo si comunica, la situazione, che già non è rosea, peggiora drammaticamente se lo si fa in modo errato. Avere comunicati studiati e preparati in anticipo, è il modo per non fare ulteriori danni.
Se ti serve un template lo trovi qui: https://www.microfocus.com/media/unspecified/disaster_recovery_planning_template_revised.pdf
Response Plan
Il response plan è il fratello del disaster recovery, ma più immediato, pronto all’azione. Serve quando un criminale informatico fa il primo passo e sei già nel pieno dell’incidente. Questo piano ha un obiettivo semplice: contenere, limitare i danni e, se possibile, bloccare l’attacco. I punti cardine sono:
- Preparazione (preparation)
- Identificazione (identification)
- Contenimento (containment)
- Eradicazione (eradication)
- Recupero (recovery)
- Lezione imparata (lesson learned)
Preparazione: tanto banale quanto fondamentale ma anche disattesa: essere preparati. Tutto qui.
Identificazione: riconoscere l’evento che dovrebbe essere classificato come incidente informatico.
Contenimento: isolare l’incidente e non consentire che si propaghi.
Eradicazione: risolvere il problema.
Ripristino: Riparare i sistemi compromessi, recuperare i dati e far ripartire le attività interrotte durante l’incidente.
Lezione appresa: È la parte più importante. È un documento dove si descrive l’accaduto, le procedure adottate, quello che ha funzionato ma soprattutto quello che non ha funzionato.
Se non tieni traccia del passato, è difficile pianificare il futuro.
Continuità operativa, gestione del backup, ripristino in caso di disastro e gestione delle crisi
Il punto focale della normativa è la continuità operativa. La norma prevede di minimizzare e ridurre il più possibile gli effetti di un Cyber attacco nella business continuity sia sulla tua attività che sulla catena di fornitura.
Cosa di più importante di un backup per ripristinare i dati in caso di compromissione? In particolare che sia certo di riuscire a ripristinarli in tempo accettabile, anzi mi fermerei prima di riuscire a ripristinarli.
E’ di fondamentale importanza valutare bene che i nostri backup siano robusti, affidabili e inattaccabili dalle minacce informatiche e possano essere ripristinati in tempi certi e accettabili compatibili con il proprio business e quello dei nostri processi aziendali.
Come ad esempio eseguire la regola del 3-2-1 in cui utilizzare 3 copie su 2 tipologie di supporto di diverso, di cui uno offsite, che di recente, con l’aiuto delle nuove tecnologie, si è evoluto in 3-2-1-1-0, aggiungendo l’immutabilità del dato. Lo 0 finale poi sta a significare che il sistema riesca a verificare che ci siano 0 errori, così da essere sicuro che quando servono i backup, siano usabili al 100%.
Ma la tecnologia non basta. Occorre una valutazione dei tempi di RTO e RPO per valutare bene la quantità accettabile di dati che possa essere persa dall’ultimo backup ed i tempi di ripristino che siano allineati con il business dell’azienda. Considerare inoltre di tenere un numero sufficientemente di backup per non rischiare che quelli creati non siano tutti compromessi da un infezione presente sui sistemi da molto tempo!
Molti non lo considerano, ma un backup incrementale tradizionale compresso e cifrato di qualche TB in una rete, potrebbe essere ripristinabile in 1 o 2 giornate, ma per comprendere bene questo tempo è necessario fare dei test di cui parleremo tra poco…
Parliamo dei famosi backup in cloud.
“Sono tranquillo, ho il backup in cloud inattaccabile”.
Ok tutto bello e magari anche vero, ma quanto tempo ci vuole per ripristinarlo con la tua linea da 10mb/s Tera e Tera di dati? Forse è meglio pensare di andare a prenderli in bicicletta… il tuo provider ti permette di far avere i dati in tempi accettabili? Una tecnologia iperconvergente (HCI), per esempio, impiegherebbe poche decine di minuti per ripristinare i dati nel virtual storage di un’intera organizzazione.
Quindi la domanda è: le tue tecnologie attuali sono corrette e soddisfacenti per soddisfare la tua business continuity? Smarcato il piano tecnico, inoltre, sono fondamentali le esercitazioni e i test di ripristino periodici per verificare nel piano pratico che tutto funzioni. E’ necessario scrivere un documento che evidenzi cosa fare in caso di disastro, cosa iniziare a ripristinare prima in accordo con il business.
Piano che dovrebbe essere già presente per i guasti hardware, da integrare per quelli cyber, inserendo anche quelli di natura cyber.
Il famoso Disaster Recovery Plan
Finché facciamo i test interni in totale tranquillità andrà sempre tutto bene, pensiamo a un Lunedì mattina quando scopriamo che i sistemi siano totalmente offline e oltre a ripristino dei sistemi dobbiamo coordinare i vari fornitori, i clienti, la comunicazione con l’esterno, i vari reparti per arrivare al DPO in conformità alle normative vigenti in caso di data breach.
Tanto per la legge di Murphy queste cose succedono o il Venerdì sera con la variante del Sabato oppure il Lunedì mattina. In queste situazioni senza una linea da adottare ben definita il panico è assicurato e così anche la capacità di prendere scelte lucide e ponderate è seriamente compromessa.
Per cui è necessario aver già definito i possibili scenari e tutti gli step per arrivare al ripristino totale, a istituire un unità di crisi con delle persone ben identificate assieme a procedure e checklist ben definite. Nulla deve essere lasciato al caso in queste situazioni. Ne abbiamo già parlato in “Gestione degli incidenti” ma…repetita juvant!
Sicurezza della catena di approvvigionamento, compresi aspetti relativi alla sicurezza riguardanti i rapporti tra ciascun soggetto e i suoi diretti fornitori o fornitori di servizi
Nella NIS 2 aspetti relativi alla sicurezza non riguardano solo soggetti direttamente impattati, ma si estende anche alla catena di fornitura. Una particolarità: il soggetto coinvolto è responsabile (pecuniariamente) di verificare che la NIS2 venga applicata nella sua catena (situazione un po’ complicata). In poche parole i fornitori di soggetti che entrano nella NIS2, devo aver messo in pratica le raccomandazioni principali per non impattare sui clienti in caso di incidente informatico.
Questo per due motivi. Il primo è che la compromissione di un fornitore possa impattare il suo diretto cliente e bloccarne operatività. Pensiamo a un fornitore IT con i dati di accesso dei clienti che viene compromesso: il passaggio ai propri clienti potrebbe essere molto rapido. L’altro aspetto riguarda la continuità operativa: un blocco di un fornitore potrebbe impattare sull’operatività dei propri clienti con conseguente blocco della produzione.
Possiamo avere un quadro più chiaro leggendo il regolamento di esecuzione della Commissione Europea della normativa al punto 5.
eur-lex.europa.eu/legal-conten…
Il testo spiega che dovresti accertarti di verificare che la tua catena di fornitura abbia adottato i requisiti minimi per difendere se stessa e i suoi clienti.
Quindi cosa posiamo fare?
Leggendo il decreto attuativo della Commissione Europea per la direttiva 2022/2555 (NIS2), che risulta ancora in consultazione pubblica, si intravede la possibilità che nel caso in cui il fornitore non riesca a dare garanzie sulla propria sicurezza informatica, questa possa essere gestita dal cliente stesso.
Vi è mai capitato di trovare delle vulnerabilità sui software che un fornitore vi sviluppa o fornisce? Succede spesso trovarsi di fronte a un muro di gomma quando chiediamo di riconoscere la vulnerabilità sistemarla oppure chiedere delle ulteriori misure di sicurezza non previste, esempio l’implementazione del MFA. Cose sicuramente che ai fornitori costa tempo e denaro implementare….
Quindi si pone l’opzione di revisione dei contratti con i fornitori (come suggerito dal punto 5.1.4) aggiungendo per esempio delle SLA sulla risoluzione di segnalazioni incluse anche penali o rescissione del contratto. Potrebbe essere necessario verificare il background di fornitori (hanno già subito databreach in passato?) e i suoi dipendenti oltre ad obblighi di far pervenire delle prove di audit, come penetration test o vulnerability assessment fatti regolarmente sui sistemi e software dei fornitori.
Un ulteriore approfondimento di Sandro Sana qui (redhotcyber.com/post/enisa-avv…)
Sicurezza dell’acquisizione, sviluppo e della manutenzione dei sistemi informatici e di rete, compresa la gestione delle vulnerabilità
Sicuramente il legislatore vuole software più sicuri. Come? I casi sono così tanti che non se ne può fare un elenco. Devono essere più sicuri.
Inoltre il decreto legislativo di recepimento il quale all’art.27 al comma 1 recita: “L’Autorità nazionale competente NIS,[…], può imporre ai soggetti essenziali e ai soggetti importanti di utilizzare categorie di prodotti TIC, servizi TIC e processi TIC, di cui, rispettivamente, all’articolo 2, comma 1, lettere ff), gg) e hh), sviluppati dal soggetto essenziale o importante o acquistati da terze parti, che siano certificati nell’ambito dei sistemi europei di certificazione della cybersicurezza di cui all’articolo 49 del regolamento (UE)”
Mentre il citato articolo 49 del regolamento UE 2019/881 dice: “Strategie efficaci in materia di cibersicurezza dovrebbero essere basate su buoni metodi di valutazione dei rischi, sia nel settore pubblico che in quello privato. I metodi di valutazione dei rischi sono utilizzati a diversi livelli, e non esiste una prassi comune per quanto riguarda le modalità per una loro applicazione efficiente. […]”
Ma allora??
Ci illumina il comma 2 dell’art.27 del decreto di recepimento: “Nelle more dell’adozione di pertinenti sistemi europei di certificazione della cybersicurezza di cui all’articolo 49 del regolamento (UE) 2019/881, l’Autorità nazionale competente NIS, secondo le modalita’ di cui all’articolo 40, comma 5, puo’ imporre ai soggetti essenziali e ai soggetti importanti di utilizzare categorie di prodotti TIC, servizi TIC e processi TIC, sviluppati dal soggetto essenziale o importante o acquistati da terze parti, che siano certificati nell’ambito di schemi di certificazione riconosciuti a livello nazionale o europeo.”
Qui ci viene in soccorso l’art. 58 della NIS2 che cita le ISO/IEC 30111 e ISO/IEC 29147 che “forniscono orientamenti sulla gestione delle vulnerabilità e sulla divulgazione delle vulnerabilità” mentre l’art.79 “[…] Le misure di gestione dei rischi di cibersicurezza dovrebbero pertanto affrontare anche la sicurezza fisica e dell’ambiente dei sistemi informatici e di rete includendo misure volte a proteggere detti sistemi da guasti del sistema, errori umani, azioni malevole o fenomeni naturali, in linea con le norme europee e internazionali, come quelle di cui alla serie ISO/IEC 27000”
Prima di aprire il portafoglio per l’acquisto di un software, ti dovrai sincerare sia su come viene gestita la sicurezza dello stesso che sulle clausole contrattuali per la gestione e la risoluzione delle vulnerabilità scoperte lungo il cammino. Per chi sviluppa software poi, diventa una pratica molto consigliabile quella di far fare i test di sicurezza a soggetti che non abbiano preso parte allo sviluppo: quasi sempre più guardi il codice e meno vedi. Un paio di occhi freschi spesso sono la soluzione.
Speriamo che fin qui questi spunti ti siano stati utili, nel prossimo articolo tratteremo i rimanenti punti del art. 21 f, g, h, i, j della direttiva.
L'articolo La NIS2 applicata con esempi pratici – Parte 1 proviene da il blog della sicurezza informatica.
Simple Hydrogen Generator Makes Bubbles and Looks Cool
Hydrogen! It’s a highly flammable gas that seems way too cool to be easy to come by. And yet, it’s actually trivial to make it out of water if you know how. [Maciej Nowak] has shown us how to do just that with his latest build.
The project in question is a simple hydrogen generator that relies on the electrolysis of water. Long story short, run a current through water and you can split H2O molecules up and make H2 and O2 molecules instead. From water, you get both hydrogen to burn and the oxygen to burn it in! Even better, when you do burn the hydrogen, it combines with the oxygen to make water again! It’s all too perfect.
This particular hydrogen generator uses a series of acrylic tanks. Each is fitted with electrodes assembled from threaded rods to pass current through water. The tops of the tanks have barbed fittings which allow the gas produced to be plumbed off to another storage vessel for later use. The video shows us the construction of the generator, but we also get to see it in action—both in terms of generating gas from the water, and that gas later being used in some fun combustion experiments.
Pedants will point out this isn’t really just a hydrogen generator, because it’s generating oxygen too. Either way, it’s still cool. We’ve featured a few similar builds before as well.
youtube.com/embed/zlCg-qMO9ck?…
Così l’Australia diventa fondamentale per lo sviluppo dei missili ipersonici Aukus
Gli Usa hanno investito miliardi per cercare di sviluppare quest'arma. Ora il patto nell'Alleanza Aukus potrebbe risultare decisivo.
The post Così l’Australia diventa fondamentale per lo sviluppo dei missili ipersonici Aukus appeared first on InsideOver.
L’allarme mondiale: per 5 milioni di bambini la vita dura meno di 5 anni
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il rapporto annuale del Global Hunger Index 2024, curato da Cesvi, è drammatico. Insicurezza alimentare, guerre, cambiamenti climatici colpiscono soprattutto i più piccoli: milioni di bambini nel mondo muoiono, soffrono di malnutrizione e non crescono a causa della
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La crisi dell’automotive europeo potrebbe essere una crisi di modello gestionale.
Automotive, ecatombe europea: la lezione di Byd e Tesla
La crisi dell'automotive europeo potrebbe essere una crisi di modello gestionale. Tesla e BYD insegnano come visione imprenditoriale e innovazione siano cruciali per il successo nel mercato automobilistico futuroFrancesco Vito Tassone (Agenda Digitale)
Da diversi anni l’ex Canapificio di Caserta, una delle realtà più note e significative nella solidarietà attiva ai migranti, è sotto attacco. Una inchiesta giudiziaria, avviata nel 2018 dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, conclusa nel 2019, silente per cinque anni e ora riemersa con il deposito formale degli Atti, ha indagato le attiviste e gli attivisti del Canapificio, accusandoli incredibilmente di truffa ai danni dello Stato.
Nonostante la palese inconsistenza del reato ipotizzato, la Procura ha ritenuto finora di non dover archiviare l’inchiesta.
E parallelamente, contro gli attivisti, si è mossa periodicamente la stampa più apertamente reazionaria.
Così, la vergognosa prima pagina di un quotidiano casertano notoriamente schierato a destra avvia nuovamente oggi, 20 novembre, l’ennesimo e insidioso attacco mediatico contro la più rilevante “presenza scomoda” del Casertano. Scomoda, ovviamente, per chi se ne sta comodamente dalla parte delle logiche di sopraffazione dell’attuale sistema sociale.
Di fatto, si tenta di dar vita a un nuovo “caso Lucano”, con la grancassa dei media allineati col ministro Salvini, che criminalizzano spudoratamente le pratiche concrete di solidarietà.
Noi lo sappiamo che i compagni e le compagne del Canapificio non si lasceranno abbattere dai linciaggi mediatici. Sappiamo che alla fine usciranno a testa alta, con le scuse e i risarcimenti dovuti.
Ma in ogni caso non si può permettere che la disinformazione passi impunemente.
Come Rifondazione Comunista, ci dichiariamo disponibili fin da subito a contribuire a una vasta campagna nazionale di solidarietà con le compagne e i compagni dell’ex Canapificio.
Le menzogne, le cattiverie e le aggressioni vanno contrastate colpo su colpo. E tutto quello che potremo fare in tal senso, lo faremo.
Per l’intanto inviamo, a nome di tuttà la nostra comunità politica, un abbraccio fortissimo agli attivisti e alle attiviste dell’ ex Canapificio di Caserta.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del PRC.
Stefano Galieni, responsabile del Dipartimento Immigrazione.
Rino Malinconico, segretario regionale del PRC della Campania
SOLIDARIETÀ FRATERNA ALL’ EX CANAPIFICIO DI CASERTA
Da diversi anni l'ex Canapificio di Caserta, una delle realtà più note e significative nella solidarietà attiva ai migranti, è sotto attacco. Una inchiestaRifondazione Comunista
Cristina Simó Alcaraz*
1. Sviluppo dell’Assemblea.
La coordinatrice dell’Assemblea, Cristina Simó, ha spiegato lo slogan della VII Assemblea femminista. “Mai più fascismo, mai più guerre”.
Purtroppo, il fascismo e l’estrema destra in tutte le sue forme sono già una minaccia reale per l’umanità. Le loro politiche reazionarie vanno contro gli interessi delle classi lavoratrici, contro la sovranità dei popoli e soprattutto contro i diritti umani delle donne e delle persone LGBTI.
Il fascismo è tornato e intende restare perché ha un piano globale che va oltre l’Europa. Il fascismo controlla i social network e i media che inondano quotidianamente di fake news. Cerca la disaffezione politica con i suoi discorsi negazionisti, nega tutto, non solo le disuguaglianze e la violenza maschile, ma lo vediamo anche con il cambiamento climatico. Usano la guerra e i conflitti come roccaforti per consolidare la loro ideologia reazionaria. Dal femminismo sappiamo che le guerre non risolvono le controversie, al contrario, le accentuano perché, inoltre, nelle guerre, noi donne, i nostri corpi continuano a essere territorio di conquista.
La violenza contro le donne si intensifica prima e dopo una guerra. Ne abbiamo visto un esempio nella guerra della NATO in Afghanistan. Quando la liberazione delle donne afghane dai Talebani è stata usata per giustificare l’invasione del Paese e, d’altra parte, il ritiro delle truppe statunitensi è avvenuto senza tener conto della situazione di estrema schiavitù subita dalle donne afghane.
Le femministe capiscono che la cura è un diritto umano e sanno che non si possono realizzare i diritti umani di qualcuno violando quelli di qualcun altro.
Parliamo di femminilizzazione della povertà nel mondo e gran parte di essa deriva dalle azioni imperialiste degli Stati Uniti e dal neocolonialismo dei loro satelliti europei. Le guerre e le guerre economiche, perché dopo i conflitti bellici veniamo usate come bottino di guerra, ci vengono sottratte le nostre terre e subiamo spostamenti forzati, lasciandoci in situazioni di estrema povertà ed esclusione sociale, oppure dopo i conflitti economici alcune di noi sono costrette a emigrare e diventano facili prede delle reti di trafficanti. Tutto questo sarà aggravato dalla vittoria di Trump e dai suoi ideali misogini e LGTBI-fobici, che potrebbero significare una riduzione globale dei nostri diritti.
L’Assemblea si è sviluppata in una prospettiva internazionale in cui si è cercato di comprendere gli effetti dell’estrema destra, del neofascismo e del sionismo sulla vita e sui diritti delle donne, sulla base di diverse realtà concrete.
Dalla proiezione di un video in cui Nirva Camacho, vicepresidente della FDIM nella regione delle Americhe e dei Caraibi. Fondatrice della Rete di organizzazioni afro-venezuelane, del Cumbe di Donne afro-venezuelane e della Rete di donne Vargas. Componente del consiglio di amministrazione dell’Unione nazionale delle donne (UNAMUJER) del Venezuela. Nel suo intervento ha spiegato l’emancipazione e le conquiste di diritti che le donne venezuelane hanno ottenuto dopo la rivoluzione “bolivariana” e come l’estrema destra, nel suo tentativo di colpo di Stato dopo le elezioni presidenziali, abbia commesso tre femminicidi di donne leader di comunità per il semplice fatto di essere chaviste e di difendere i diritti conquistati.
È seguito l’intervento di Ratebeh Alaidin, dell’Unione Democratica della Palestina (FIDA). Ci ha spiegato come la situazione delle donne sia peggiorata dopo il genocidio del popolo palestinese da parte del governo sionista di Israele; la maggior parte delle vittime e delle persone scomparse sono donne e bambini. Le donne partoriscono senza assistenza medica. Dopo la guerra, le donne sono state separate dai loro figli che vivono nelle aule scolastiche e dai loro mariti in campi profughi separati. Ma la situazione di disuguaglianza dura da decenni, le donne palestinesi subiscono un apartheid perché non conoscono l’ebraico e non hanno diritto al lavoro o all’assistenza sanitaria. I muri con più di 700 checkpoint hanno reso difficile per le donne lasciare i loro villaggi. Dall’assemblea esprimiamo la nostra solidarietà alle donne palestinesi e l’urgenza del cessate il fuoco e dei necessari aiuti umanitari.
Abbiamo poi visto un video di Cristina Romano, presidente dell’organizzazione femminile Juanita Moro in Argentina. Ha spiegato le azioni del governo di ultradestra di Milei, che si oppone al diritto all’aborto e al matrimonio egualitario. È contrario a tutti i servizi pubblici come la sanità, l’istruzione e la parità di genere, considerando questi ultimi uno spreco di denaro. In un Paese dove ogni 35′ c’è un femminicidio, non ci sono più progetti per la prevenzione, l’attenzione e la riparazione dalla violenza maschile e tutte le politiche pubbliche per la parità di genere sono state congelate.
Poi Skevi Koukouma, segretaria generale del Movimento femminile cipriota POGO, vicepresidente della FDIM per l’Europa ed ex compoente di AKEL, ha spiegato come la guerra colpisca le donne più degli uomini. Circa il 90% delle vittime della guerra sono civili, donne e bambini.
Le parti coinvolte nel conflitto spesso violentano le donne impunemente, a volte utilizzando lo stupro sistematico come tattica di guerra e terrorismo, perchè è vero che è lo strumento di guerra più economico.
Nel 2023, la percentuale di donne uccise nei conflitti armati è raddoppiata rispetto all’anno precedente, il numero di casi di violenza sessuale legata ai conflitti verificati dalle Nazioni Unite è aumentato del 50% rispetto all’anno precedente e il numero di ragazze vittime di gravi violazioni in situazioni di conflitto armato è aumentato del 35%.
Gli autori e i leader che tollerano la violenza sessuale legata ai conflitti, quando non la incoraggiano, devono essere ritenuti responsabili e deve essere fatta giustizia, anche attraverso i comitati per le sanzioni del Consiglio di Sicurezza e il Gruppo informale di esperti su donne, pace e sicurezza.
Nonostante le campagne volte a promuovere la partecipazione delle donne alla prevenzione, alla risoluzione e alla riabilitazione dei conflitti e a difendere i loro diritti durante la guerra, gli ultimi rapporti annuali del Segretario generale delle Nazioni Unite sulle donne, la pace e la sicurezza segnalano una stagnazione e una regressione su tutti gli indicatori chiave, con crescenti contraccolpi contro le donne I diritti umani e l’uguaglianza di genere sono un fattore chiave in questo senso.
Le attuali politiche di espansione dei bilanci della difesa oltre il 2% del PIL in ogni Paese e di investimento in tecnologie militari non sono la strada per una pace duratura, ma portano a un’escalation dei conflitti.
Tina Tomsich dell’Istituto 8M in Slovenia e coordinatrice della rete My Voice and My Choice. Ha parlato dell’impatto dell’estrema destra sui diritti delle donne e in particolare sul diritto all’aborto e dell’iniziativa che hanno lanciato per rendere l’Unione Europea un posto migliore per tutte. Un’Europa che protegga e rispetti i diritti fondamentali delle donne, compresi i diritti sessuali e riproduttivi.
L’iniziativa europea My Voice and My Choice denuncia il fatto che più di 20 milioni di donne in Europa non hanno accesso all’aborto. Che in Polonia le donne continuano a morire per questo motivo e che nei Paesi in cui non è gratuito, l’accesso all’aborto per milioni di donne dipende dalle loro condizioni economiche o che, a causa della mancanza di personale sanitario, le donne sono costrette a percorrere lunghe distanze o a cercare alternative che mettono a rischio la loro salute.
Per questo si chiede che l’UE agisca nell’ambito delle sue competenze per garantire un aborto sicuro, libero e accessibile a tutte. Approvare una legislazione che istituisca un meccanismo finanziario per sostenere gli Stati membri che scelgono di aderire volontariamente a questa politica, al fine di fornire l’accesso all’aborto sicuro e gratuito a chi non ce l’ha.
L’assemblea si è impegnata a promuovere l’iniziativa per raggiungere le 1.000.000 di firme necessarie come iniziativa dei cittadini europei.
È poi intervenuta Anna Camposampiero, componente della direzione di Rifondazione Comunista e del Comitato esecutivo del partito della Sinistra Europea, spiegando che Giorgia Meloni rappresenta una conquista “delle” donne, ma non “per” le donne. Meloni fa politica degli uomini, con gli uomini e per gli uomini. Questo ci è chiaro. Quello che non è chiaro è la battuta d’arresto e la difficoltà che crea a tutto il movimento femminista. Nella nostra Europa, abbiamo tre donne in posizioni di leadership: Ursula Von der Leyn, Kaja Kallas, Roberta Metzola. Ripetere il femminile non è femminista, non è sufficiente e non è compreso. La nostra riflessione deve partire da qui: come riportare il femminismo in politica? Perché solo così possiamo contribuire alla pace e contro il fascismo.
Infine, Cristina Noé, componente del Partito Comunista Ungherese, ha chiuso gli interventi denunciando le politiche patriarcali del governo di destra ungherese. Anche l’ultima, che mira a criminalizzare le donne che vogliono interrompere volontariamente la gravidanza, facendo loro ascoltare il battito cardiaco del feto prima di abortire.
2 Proposte.
- Proponiamo che la prospettiva femminista sia un criterio trasversale per le politiche economiche, ecologiche e sociali dell’UE, nonché per la sanità, l’assistenza, l’istruzione e la cultura. per avviare una transizione femminista a livello europeo.
- Difendiamo i diritti sessuali e riproduttivi per tutte le donne in Europa e i diritti matrimoniali di base per tutte le coppie. Il riconoscimento legale gratuito delle identità LGBTQ+I deve essere incluso nei motivi per la concessione dell’asilo.
- Sosteniamo e promuoviamo l’iniziativa europea My Voice and My Choice per il diritto all’aborto libero e sicuro per tutti.
- Insieme ai movimenti femministi vogliamo spingere per l’inclusione del diritto di decidere del proprio corpo e della maternità nella Carta europea dei diritti fondamentali e per il riconoscimento dell’apartheid di genere nel diritto internazionale, in modo che le donne e le persone LGBTQI che subiscono l’apartheid di genere come in Afghanistan siano accolte come rifugiati e protette in Europa.
- Siamo solidali con le donne vittime di tutti i conflitti bellici, come la guerra in Ucraina e il genocidio in Palestina. Siamo inoltre solidali con le donne costrette a vivere nei campi profughi, come il popolo Saharawi.
- Siamo solidali con le donne che subiscono le conseguenze dei blocchi economici promossi dagli Stati Uniti e dai loro satelliti europei, come a Cuba e in Venezuela.
- Di fronte all’avanzata dei discorsi negazionisti sulla disuguaglianza di genere e sulla violenza, dobbiamo lavorare per rompere il discorso fascista che vuole avvolgerci in una guerra dei sessi. Non è una lotta tra uomini e donne. È una lotta tra chi di noi vuole l’uguaglianza, chi mette la vita al centro delle proprie politiche e chi vuole la PACE.
- Chiediamo la pace come asse trasversale di tutte le nostre lotte in tutti i paesi, che ci uniamo sotto l’ombrello della difesa della pace di fronte a questo 25N o 8M e per questo dobbiamo iniziare a tessere reti che convergano nell’Iniziativa della Conferenza di Pace della Sinistra Europea perché sia un incontro massiccio organizzato da diverse articolazioni, essendo questa assemblea uno degli assi principali che guideranno la conferenza.
*Coordinatrice dell’Assemblea Femminista del Forum Europeo delle Forze di Sinistra, Progressiste e Ambientaliste
RELAZIONE DELLA VIII ASSEMBLEA FEMMINISTA DEL FORUM EUROPEO DELLE FORZE DI SINISTRA, PROGRESSISTE E AMBIENTALISTE – BUDAPEST, 9 NOVEMBRE 2024.
Cristina Simó Alcaraz* 1. Sviluppo dell'Assemblea. La coordinatrice dell'Assemblea, Cristina Simó, ha spiegato lo slogan della VII Assemblea fRifondazione Comunista
1. Al fine di costruire un’Europa progressista e socialmente avanzata, noi siamo per una distribuzione equa della ricchezza, servizi pubblici universali e di qualità, e la proprietà pubblica dei beni comuni, al fine di realizzare una società più giusta, partecipativa e democraticamente pianificata. L’accesso a un alloggio dignitoso, accessibile e adeguato al clima deve essere un diritto, non un lusso, la copertura della sicurezza sociale in termini di salute, pensioni e disoccupazione deve essere universale, cioè un diritto per tutti in Europa. Questo implica un diverso uso del denaro da parte delle imprese, delle banche e della BCE.
Il diritto a condizioni di lavoro dignitose, a un impiego sicuro e a una formazione permanente ben retribuita sono fondamentali, il rafforzamento dei diritti sindacali, le clausole sociali nei contratti pubblici, l’aumento dei salari e dei diritti sociali, colmare il divario occupazionale e migliorare l’ambiente e le condizioni di lavoro. Vogliamo
posti di lavoro di qualità e il diritto a una pensione dignitosa a partire dai 60 anni, erogata da enti pubblici efficienti.
Difendiamo l’accesso libero e universale all’assistenza sanitaria e il rafforzamento dei sistemi sanitari pubblici, al fine di ridurre le disuguaglianze sociali.
Vogliamo servizi pubblici moderni con personale sufficiente, senza burocrazia, con una gestione partecipata e che rispondano alle esigenze delle persone che ne usufruiscono.
Una delle questioni fondamentali della nostra società è garantire a tutta la popolazione un’istruzione di alto livello, libera, gratuita, egualitaria, liberatoria ed emancipatrice, libera da pressioni religiose, oscurantiste o del mercato economico.
La carenza di alloggi sociali di qualità ed economicamente accessibili rappresenta una crisi urgente in tutta Europa che richiede un’azione immediata e decisiva. È necessario adottare misure e iniziative a livello europeo, per utilizzare le risorse finanziarie in base alle esigenze di ogni singolo individuo piuttosto che agli interessi finanziari.
Chiediamo l’istituzione di un programma europeo per l’edilizia sociale, sostenuto da politiche economiche e sociali che rafforzino gli investimenti pubblici nell’edilizia senza scopo di lucro. Chiediamo una regolamentazione transnazionale della speculazione.
Affrontare la crisi sociale deve essere una priorità assoluta.
Per questo motivo ci opponiamo a un ritorno alla politica di austerità liberale, così come pretesa dalla Commissione europea, che si concretizza da un lato in misure liberali che favoriscono le classi dirigenti e tagliano i diritti umani e di cittadinanza, economici e sociali dei popoli europei mentre dall’altro aumentano le spese militari a scapito dei fondi che dovrebbero essere spesi per la spesa sociale, l’uguaglianza e creazione di lavoro.
Vogliamo acquisire potere sul denaro, sviluppare servizi pubblici, cooperazione, servizi efficienti, occupazione efficiente e di qualitá nelle aziende, e rifiutare il libero e rifiutare la concorrenza libera e non distorta.
Questo vale sia all’interno dell’UE che con il resto del mondo.
Vogliamo la sovranità popolare sul denaro per altri obiettivi sociali, a differenza dell’attuale UE, che risponde alle esigenze del capitale. Un modo per farlo sarebbe quello di creare un Fondo europeo per finanziare i servizi pubblici attraverso prestiti ai governi a tasso zero, finanziati dalla BCE.
2. Consideriamo la crisi climatica come un’emergenza che richiede una risposta globale basata su una trasformazione ecologica, energetica e industriale. L’Unione europea deve agire senza indugio di fronte all’emergenza climatica e sociale. È essenziale abbandonare il modello che fondato sull’energia basata sul carbonio, garantendo al contempo la creazione di posti di lavoro. Questo implica una trasformazione sociale dei modelli di produzione e di consumo per raggiungere la neutralità climatica entro il 2040, e soddisfare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Abbiamo bisogno di obiettivi ambientali più ambiziosi e una pianificazione verde per garantire una giusta transizione.
3. Ci battiamo per un’Europa di pace e solidarietà, con una prospettiva pacifista che affronta i conflitti attraverso il dialogo e le soluzioni diplomatiche. Un’Europa che propone un approccio alternativo al modello di sicurezza a partire da una nuova visione basata sul riconoscimento che nessuno Stato può essere veramente sicuro se gli altri non condividono lo stesso livello di sicurezza.
Condanniamo fermamente le politiche europee contro migranti, i rifugiati e i richiedenti asilo: il diritto di asilo e la libertà di movimento devono diventare il fondamento dell’Europa che vogliamo, e ci batteremo contro le politiche proposte dal Patto sull’Immigrazione e l’Asilo di Ursula von der Leyen che mirano a vietarli. Questo significa affrontare le cause alla radice della migrazione e sviluppare una nuova politica di co-sviluppo con i Paesi interessati.
Non vogliamo che l’Europa faccia parte della nuova guerra fredda, né che diventi un campo di battaglia su cui questa infuria.
Ci opponiamo alla dominazione militarista della NATO sull’UE e sui suoi Stati membri, all’aumento dei bilanci militari e di guerra a scapito della spesa sociale, alla rapida militarizzazione della politica, dell’economia e delle menti, invece vogliamo vedere l’Europa emancipata dai mandati degli USA e della NATO, libera dai mandati di potenze esterne.
Guerre e conflitti servono gli interessi del capitale finanziario che ne trae profitto. Finché queste guerre dureranno, sempre più civili innocenti moriranno ogni giorno. Per questo chiediamo che si ponga fine alla violenza attraverso negoziati per portare una pace duratura in Ucraina, nel quadro delle Nazioni Unite.
Allo stesso modo, chiediamo soluzioni eque e negoziate ai conflitti armati che si stanno diffondendo in varie parti del mondo, Somalia, Yemen, Siria, Sahara occidentale, ecc.
L’ulteriore sviluppo delle armi nucleari e il fatto che il loro utilizzo è apertamente considerato dalle potenze nucleari, rende il disarmo una necessità di prim’ordine per la sopravvivenza dell’umanità.
L’attacco di Hamas del 7 ottobre, che condanniamo fermamente, non giustifica la guerra condotta da Israele. Chiediamo un immediato cessate il fuoco in Medio Oriente e la fine dell’aggressione israeliana in Palestina. Chiediamo il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e i prigionieri politici palestinesi, nonché la consegna di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, la ricostruzione di tutto ciò che è stato distrutto dall’esercito israeliano e il ritorno di tutti i palestinesi sfollati. Riaffermiamo che l’instaurazione di una pace duratura nella regione richiede la fine dell’occupazione, della colonizzazione e del regime di apartheid di cui soffre il popolo palestinese insieme al riconoscimento di uno Stato palestinese vitale e pienamente sovrano alle condizioni definite dalle risoluzioni delle Nazioni Unite sul riconoscimento di due Stati.
Esprimiamo la nostra solidarietà al popolo Saharawi, privato da decenni del diritto di vivere nel proprio territorio, subendo la repressione delle forze di occupazione, e chiediamo il rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite a favore dell’autodeterminazione e l’indizione di un referendum nel Sahara Occidentale.
Chiediamo la fine dell’occupazione di Cipro e la riunificazione del Paese in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite.
Chiediamo la fine degli interventi militari turchi nella Siria nord-orientale, nell’Iraq settentrionale e nel Sinjar, e la fine dell’oppressione dei curdi e del popolo turco in Turchia. Chiediamo alla Turchia
il rilascio di tutti i prigionieri politici e l’attuazione delle decisioni del Consiglio d’Europa e della Corte europea dei diritti dell’uomo.
La repressione della politica democratica e contro i rappresentanti eletti deve essere fermata. Una soluzione giusta e democratica alla questione curda, che dura da decadi, richiede dialogo e negoziazione, non isolamento, imprigionamento e violenza.
Questo ottavo Forum si unisce alla mozione approvata alle Nazioni Unite che chiede la fine del blocco ingiusto e illegale cui gli Stati Uniti sottopongono Cuba da decine di anni e, allo stesso tempo, chiede la rimozione di Cuba dalla lista degli Stati patrocinatori del terrorismo.
Sosteniamo la ricerca della pace e dell’autonomia in Africa. È tempo di ricostruire le relazioni afro-europee sulla base dell’uguaglianza e della uguaglianza e solidarietà, per costruire un futuro in cui pace e dignità prevalgano sulla violenza e sul dominio.
Aspiriamo a un nuovo ordine economico internazionale basato sui diritti dei popoli e rifiutiamo qualsiasi egemonia monetaria globale.
Chiediamo soluzioni cooperative, democratiche e non egemoniche per il finanziamento comune della transizione ecologica e dei servizi pubblici in tutto il mondo.
4. Il femminismo di classe contesta il sistema capitalista e patriarcale e mette in evidenza la contraddizione tra capitale e vita.Si pone come un’alternativa a un’economia basata sullo sfruttamento degli esseri umani e propone una società libera dalla violenza maschilista, che permetta uno sviluppo umano emancipatorio per tutte le persone in uguaglianza e armonia con la natura: è l’economia basata sulla cura della vita.
I movimenti femministi lottano contro la violenza maschile e la disuguaglianza che le donne e i loro figli e figlie subiscono nel corso della loro vita e chiedono una legislazione completa e un quadro politico per affrontare tutte le forme di violenza di genere.
Il movimento femminista, insieme al movimento ambientalista,
sono motori del cambiamento politico per la trasformazione sociale in Europa ed è per questo che la destra e l’estrema destra attaccano sistematicamente i diritti delle donne e delle persone LGBTQIA+ e negano il cambiamento climatico.
Questo Forum propone che la prospettiva femminista sia un criterio per le politiche economiche, ecologiche e sociali dell’UE, cosí come per l’assistenza sanitaria, la cura, l’istruzione e la cultura. Per avviare la transizione femminista in Europa.
Difendiamo i diritti sessuali e riproduttivi di tutte le donne in Europa e i diritti fondamentali al matrimonio per tutte le coppie.
Il riconoscimento legale delle identità LGBTQIA+ deve essere incluso nei motivi per la concessione dell’asilo.
Insieme ai movimenti femministi vogliamo spingere per l’inclusione del diritto di decidere del nostro stesso corpo e della nostra maternità nella Carta Europea dei Diritti Fondamentali e nei Diritti Fondamentali e il riconoscimento dell’apartheid di genere nel diritto internazionale, in modo che le donne e le persone LGBTQIA+ che lo subiscono, come in Afghanistan, siano accolte come rifugiate e protette in Europa.
5. Siamo consapevoli della necessità di affrontare e integrare attivamente i bisogni, i sogni, le preoccupazioni e le prospettive dei/delle giovani e degli studenti e delle studentesse, promuovendo il loro protagonismo nei piani, nelle campagne e nelle azioni delle forze della Sinistra Europea, dei Verdi e delle forze progressiste, e ne faremo un obiettivo specifico per i prossimi anni.
6. L’ascesa dell’estrema destra nelle elezioni per il Parlamento europeo è proseguita nelle successive elezioni statali e regionali in vari Paesi europei. Questa ascesa riflette un’ideologia neofascista priva di valori etici e morali, che si nutre di razzismo, xenofobia, misoginia, sessismo, omofobia, LGBTQIA+fobia, autoritarismo, odio per i migranti e di un individualismo non solidale.
Di fronte all’aggravarsi della crisi economica, sociale e morale, le classi lavoratrici provano un senso crescente di disaffezione politica e la mancanza di prospettive future, e la loro rabbia è diretta dai movimenti di estrema destra e fascisti, che propongono soluzioni economiche semplicistiche nell’interesse della borghesia, delle classi dominanti e del capitalismo, e in parte verso la demotivazione e l’astensionismo. Solo una strategia basata sulla giustizia sociale, l’uguaglianza, l’ecologia, la condivisione e sulla pace, che le forze progressiste della trasformazione sociale sostengono può offrire loro una prospettiva positiva.
Di conseguenza, con questa Dichiarazione finale l’8° Forum europeo delle forze di Sinistra, Verdi e Progressiste concorda di partecipare, in cooperazione con altre organizzazioni politiche, sindacali, pacifiste, femministe, alla preparazione di una Conferenza per la Pace e la Solidarietà nel Mondo e di promuovere in collaborazione con i sindacati europei una campagna contro le politiche di austerità e di tagli proposte dalla Commissione europea.
RELAZIONE DELLA VIII ASSEMBLEA DEL FORUM EUROPEO DELLE FORZE DI SINISTRA.
1. Al fine di costruire un'Europa progressista e socialmente avanzata, noi siamo per una distribuzione equa della ricchezza, servizi pubblici universali e di quRifondazione Comunista
Ndo sta Roma? I guai di Roma Capitale, più dramma che farsa
di Alba Vastano - Scrivere di Roma e di come vive la città chi vi risiede è come fare un viaggio in escalation nel degrado totale. Un viaggio attraversandoRifondazione Comunista
La sconfitta dei fascioleghisti in Umbria e Emilia Romagna è una buona notizia, ma l’astensione testimonia una drammatica crisi democratica.
La vittoria di Stefania Proietti in Umbria è un ottimo segnale perché la presidente ha sempre esplicitato posizioni pacifiste richiamandosi all’articolo 11 della Costituzione.
Siamo contenti di aver contribuito alla vittoria con la lista “L’Umbria per la sanità pubblica e la pace”.
Che esca sconfitta la mostruosa alleanza Tesei – Bandecchi ci evita un’ulteriore puntata del degrado della politica.
In Emilia Romagna la scontata vittoria del campo largo non cancella le ragioni della nostra critica radicale e della nostra presenza in alternativa.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista
Acerbo (Prc): ottimo segnale vittoria candidata pacifista in Umbria
La sconfitta dei fascioleghisti in Umbria e Emilia Romagna è una buona notizia, ma l'astensione testimonia una drammatica crisi democratica. La vittoria diRifondazione Comunista
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Finché l'ONU sarà organizzato nella maniera attuale, sarà sempre manipolabile...
Gli USA pongono il veto sulla bozza Onu per la tregua a Gaza
La bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu preparata dai 10 membri non permanenti che chiedeva un «cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente» ed il rilascio di tutti gli ostaggi è stata bloccata dal veto degli Stati Uniti, posto perché, da quanto si apprende, la risoluzione “non affronterebbe in modo sufficiente il rilascio degli ostaggi” in mano ad Hamas. Il veto americano è stato anche l’unico voto contrario alla risoluzione, che aveva ottenuto ben
14 voti favorevoli sui 15 totali.
L'Indipendente
ESCLUSIVO TPI – Sahra Wagenknecht ospite della convention del Movimento 5 Stelle
@Politica interna, europea e internazionale
Sahra Wagenknecht, l’astro nascente della politica tedesca, sarà tra gli ospiti di Nova, la convention che si terrà al Palazzo dei Congressi di Roma il 23 e 24 novembre in occasione dell’assemblea costituente del Movimento 5 Stelle: è quanto è in grado di anticiparvi in
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@friendica io te vojo bbene, ma tu a me me schifi!
#friendica
Il bello di scrivere e studiare in biblioteca
Un altro fattore che rende impagabile lavorare qui è come il silenzio e la pace che mi circonda mi permetta di fare qualcosa che è diventata sempre più difficile col passare del tempo: lasciare questo mondo che sta uscendo dai binari a velocità sempre più folle fuori dalla finestra.
Poi per carità, fuori dalla finestra ci sarà anche tutto in fiamme, ma almeno qui abbiamo tè caldo e musica soffusa. Volete mettere?
Il caccia europeo si aggiorna. Ecco le nuove capacità di guerra elettronica del Typhoon
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Ispirato alla leggendaria guardia personale degli imperatori romani, noto ufficialmente come Defensive aid sub-system (Dass), il Praetorian è il complesso di sistemi difensivi integrati che equipaggia il caccia europeo di quarta generazione Eurofighter Typhoon. In occasione del primo
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Podcast: Buzzfeed's AI Ads Are a Disaster
We chat Buzzfeed's AI-powered ads, a big Graykey leak, and the wave of publishers making deals with AI companies.Joseph Cox (404 Media)
Come sta cambiando il conflitto in Ucraina dopo mille giorni di guerra
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Nel millesimo giorno del conflitto russo-ucraino, una serie di eventi significativi ha marcato un’importante escalation nelle dinamiche belliche. L’autorizzazione da parte dell’amministrazione Biden all’uso dei missili Atacms contro obiettivi in territorio russo ha trovato
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The Woggles - Anyway the Wind / Slippin'out 7"
A questo punto amici della Rogue Records vi attendiamo al varco.
Eh sì perché continuare a dare luce a prodotti di così alto lignaggio senza sbagliare un colpo sembra impresa davvero titanica. Certo, conosciamo la vostra competenza e la vostra passione, ma perdio fatelo uscire un 7" un po' inferiore alla media.
iyezine.com/the-woggles-anyway…
@Musica Agorà
The Woggles - Anyway the Wind / Slippin'out 7"
The Woggles - Anyway the Wind / Slippin'out 7" - The Woggles - Anyway the Wind / Slippin'out 7" se tale occasione ci sarà non si tratta comunque di questa perché la recente infornata di singoli offertaci dall'etichetta di Tolosa è nuovamente di una q…Il Santo (In Your Eyes ezine)
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Figli delle Istituzioni, deresponsabilizzazione di Stato
@Politica interna, europea e internazionale
25 novembre 2024, ore 16:00, Fondazione Luigi Einaudi, Via della Conciliazione 10, Roma Interverranno Giuseppe Benedetto, Presidente Fondazione Einaudi Graziano Coscia, Sindaco di Carlantino (FG) Piercamillo Falasca, Direttore de L’Europeista Davide Ferrari, Amministratore pagina “Se sei
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Il neurologo: «Leggere e scrivere su carta è una medicina». L’allarme sugli adolescenti a BookCity
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La tavola rotonda promossa dalla federazione Carta e Grafica e dal Comieco presso la Fondazione Corriere. I rischi dell’abuso dei social da parte dei giovani «Leggere un libro è lasciarsi leggere dal libro: la carta
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Poeti, scrittori, artisti. I talenti di Gaza resistono oltre morte e distruzioni
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Il coraggio dei fratelli Abu Toha e della pittrice Elham Al Astal. Tra gli intellettuali uccisi dalle bombe Refaat Alareer, che amava i sonetti di Shakespeare
L'articolo Poeti, scrittori, artisti. I talenti di Gaza resistono oltre morte e
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"La Russia ha aggredito l'Ucraina". Questa secondo te è una verità solo formale o anche sostanziale?
E' un dato oggettivo verificabile. In che altro modo vuoi metterla? Non è legittimo invadere un paese confinante perché non vuole far parte del proprio blocco di influenza. L'unica colpa dell'Ucraina è aver rigettato il presidente fantoccio generosamente fornito da Mosca (stile Bielorussia). Se questa è l'idea di pace russa, non ci siamo. Perlomeno in europa. In quale universo distopico parallelo, quella russa non è un'invasione ma un "salvataggio"?
Turchia-Israele: una rottura obbligata ma molto parziale
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nonostante le dichiarazioni roboanti di Erdogan e il blocco delle relazioni commerciali decretato da Ankara, i legami tra la Turchia e Israele rimangono consistenti
L'articolo Turchia-Israele: una rottura obbligata ma molto parziale proviene pagineesteri.it/2024/11/20/ape…
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Il mio primo post
Buongiorno a tutti. 😊
Da quando, anni fa, ho abbandonato Facebook (e tutti gli altri social classici e tossici) e sono approdato nel Fediverso, tante cose sono cambiate nel mio modo di percepire il mondo social e il web in generale.
Per prima cosa ho aperto un account su Mastodon, poi ho conosciuto Friendica, Peertube e Pixelfed, ma ho sempre scritto quasi esclusivamente su Mastodon, a parte i video pubblicati su Peertube.
Stamattina ho pensato che sarebbe carino iniziare delle interazioni anche qui e cominciare a pubblicare pure su Pixelfed.
Questo messaggio è il primo passo del mio buon proposito.
Voi come siete giunti sul Fediverso? Quali sono state le motivazioni che vi hanno spinto a cambiare?
In lak'ech. 🙏
Marco
ivdp.it/articoli/nell-unione-e…
Indira Ghandi a "Nel secolo breve", RaiStoria
Indira Gandhi, la prima e unica donna a capo della più popolosa democrazia al mondo, l’India: a 40 anni dal suo assassinio, è lei la protagonista del primo appuntamento della stagione de #NelSecoloBreve, con Paolo Mieli, in onda martedì 19 novembre alle 21.10 su #RaiStoria
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Il Consiglio Ue approva i rapporti sulla Difesa che bocciano l’Europa
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La difesa europea rimane all’ordine del giorno per le istituzioni comunitarie, forse un pò meno per le cancellerie del Vecchio continente. Il Consiglio Ue in formato Difesa ha approvato la Coordinated annual defence review (Card) 2024, uno strumento nato nel 2017 per tenere traccia
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The non-profit, university press asked its authors for input on how they'd prefer to see any hypothetical AI training deals handled, and plans to base future decisions on what they say, MIT Press told 404 Media.
The non-profit, university press asked its authors for input on how theyx27;d prefer to see any hypothetical AI training deals handled, and plans to base future decisions on what they say, MIT Press told 404 Media.#AI #llms #mitpress #publishing
AI Companies Are Trying to Get MIT Press Books
The non-profit, university press asked its authors for input on how they'd prefer to see any hypothetical AI training deals handled, and plans to base future decisions on what they say, MIT Press told 404 Media.Samantha Cole (404 Media)
ANCORA CONFERME SUL TRAFFICO DI DROGA ALBANIA-ITALIA: MAXI OPERAZIONE. COCAINA VIAGGIAVA DAL SUD-AMERICA FUSA NELLE PELLI DI BESTIAME
Nei giorni scorsi in Albania si è conclusa un'operazione anti-droga con la scoperta di un sofisticato laboratorio di cocaina situato nel villaggio di Qerekë, a nord di Tirana, mentre sono stati arrestati 10 membri della rete del narcotraffico, tre dei quali cittadini stranieri (due venezuelani ed una colombiana), che sembravano avere il ruolo di "chimici" nella lavorazione della droga, e sette albanesi.
La droga entrava in Albania fusa nelle pelli del bestiame, per essere poi lavorata per l'estrazione di stupefacenti.
L'operazione è stata realizzata su richiesta di SPAK, la Procura Speciale contro il Crimine Organizzato albanese, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria e la Guardia di Finanza di Reggio Calabria.
I membri del gruppo criminale organizzato albanese gestivano il trasporto di cocaina dall'America Latina attraverso l'Italia all'Albania, da dove veniva trafficata in diversi paesi europei.
Nel 2023, la Procura speciale albanese contro la criminalità organizzata (SPAK) ha avviato un'indagine sulla rete. Questa indagine ha rivelato che la rete era coinvolta in un vasto traffico di droga dall'America Latina attraverso i porti europei, con l'Albania come porta d'accesso al più ampio mercato europeo della droga.
Il laboratorio sequestrato lavorava farmaci per la vendita all'ingrosso in tutta Europa. "Attualmente, è in corso una valutazione del volume totale del traffico di droga e del valore delle vendite all'ingrosso", ha dichiarato #Eurojust, che ha fornito la propria collaborazione.
Oltre al laboratorio, sono stati sequestrati: 50 tonnellate di materie prime per nascondere potenzialmente gli stupefacenti; più di 6 chilogrammi di cocaina; quasi 90 libbre di materiali solidi per la miscelazione di droghe e 50 libbre di liquidi per la preparazione di cocaina all'ingrosso; attrezzature di laboratorio, come virgola, acetone, tester per vetro, materiali chimici, microonde e sacchetti per imballaggio; oltre 50.000 euro in contanti in diverse valute; carte bancarie e telefoniche, nonché vari dispositivi di comunicazione mobile; sei veicoli.
Nelle loro prime testimonianze uno dei sudamericani arrestati ha affermato: "sono venuto in Albania per un trapianto di capelli", mentre l'altro straniero ha dichiarato di essere venuto per acquistare abiti usati, in quanto ha detto di essere un commerciante.
In particolare il carico di settembre scorso, che secondo dati non ufficiali è passato attraverso il porto di Durazzo, è stato prima immagazzinato in una struttura a Durazzo e poi trasportato nell'appartamento di un giovane nel villaggio di Qereke, a Nikla. Vi venivano portati anche i “maestri” latini, che avevano il compito di separare la sostanza stupefacente dal resto del carico.
Secondo i dati della Procura speciale sono 850 le pelli bovine salate in cui era nascosta la cocaina. Gli investigatori albanesi, in collaborazione con partner stranieri, sapevano che sarebbero stati caricati su container nei paesi dell’America Latina e arrivati via mare al porto di Durazzo.
Secondo la #SPAK, una spedizione è entrata a settembre e l'altra a novembre. Si sospetta che entrambi i carichi ammontassero a 48 tonnellate, mentre non è ancora noto quanto sia la sostanza e quanto sia il resto del carico.
Secondo il gruppo investigativo, 4 dei 7 albanesi arrestati sono i leader del gruppo, organizzatori e finanziatori della rete criminale del traffico di cocaina in Albania e della sua ulteriore vendita sui mercati dei paesi europei. L'appartamento trasformato in laboratorio dove i 3 chimici stranieri provenienti da Colombia e Venezuela hanno separato la droga dalla pelle, era posizionato in un punto strategico, vicino all'aeroporto di Rinas, nel villaggio di Qereke.
I carichi di droga nascosti nelle pelli dei bovini non provenivano solo dai paesi dell'America Latina, come la Colombia, il Venezuela o l'Ecuador, con i quali le bande albanesi intrattengono da lungo tempo rapporti di traffico, ma anche dalla Repubblica Dominicana e Brasile. Non per niente il capo della SPAK, Altin Dumani, e l'altro procuratore, Adnan Xholi, che indagano sul gruppo, hanno trascorso recentemente una settimana in Brasile, dove hanno dichiarato che avrebbero smantellato le reti del traffico di droga verso Albania ed Europa.
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Studiare a 41 anni
Dovendo ricominciare la mia vita da capo non sarebbe male poter aiutare le persone autistiche ad andare avanti più semplicemente di come sia successo a me, viste le difficoltà dovute a una mancata diagnosi accoppiata con i miei bei problemi.
Quindi scriverò tra il resto anche del mio percorso di studi, e di come questo potrà influire sul mio essere autistica e sulla mia comprensione dell'autismo.
Ministero dell'Istruzione
📣 “Salute e sicurezza… insieme! La prevenzione e la sicurezza nei luoghi di #lavoro si imparano a #scuola”, al via il #concorso nazionale promosso dal #MIM, d’intesa con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e in collaborazione con Inail…Telegram
Sul corpo elettorale
Come l’anti-intellettualismo sta modellando, purtroppo, la politica americana e mondiale
Uno dei problemi odierni è la deriva dell’anti-intellettualismo, che dagli Stati Uniti ha raggiunto tutti i Paesi occidentali.Mattia Madonia (The Vision)
BGH tedesco: risarcimento GDPR per perdita di controllo
noyb accoglie con favore l'importante decisione di ieri della Corte Federale di Giustizia tedesca in un caso Facebook
mickey19 November 2024
Altbot
in reply to storiaweb • • •Ecco una descrizione dell'immagine per persone non vedenti:
L'immagine in bianco e nero mostra un primo piano di Indira Gandhi. I suoi capelli sono raccolti in un'acconciatura alta, con la parte superiore che presenta una mescolanza di capelli grigi e scuri. Il suo sguardo è serio e diretto verso l'osservatore. Indossa un abbigliamento tradizionale indiano con colletto alto.